le macchine della filiera per lo smaltimento dei … · pericoli di norma uni en 1501-1:2010 29 ....
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LE MACCHINE DELLA FILIERA PER
LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
IL RUOLO DEGLI ORGANI DI VIGILANZA TERRITORIALE NELLA FILIERA DEI RIFIUTI
ECOMONDO 2016 – Fiera internazionale del Recupero
di Materia e di Energia e dello Sviluppo Sostenibile
NICOLA DELUSSU COORDINAMENTO TECNICO DELLE REGIONI
GRUPPO “MACCHINE E IMPIANTI”
Rimini 10 novembre 2016
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2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE
Regione Lombardia: infortuni per anno. Confronto Milano/Totale
Dati INAIL voci tariffarie 0420-0421 MI Totale
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 TOTALE
MI 681 690 528 401 420 516 684 756 770 865 6311
Totale 1622 1640 1481 1232 1212 1417 1539 1629 1757 1875 15404
2 Nicola Delussu
Triennio di riferimento
Numero totale infortuni
Numero Infortuni gravi
Numero Addetti
Tasso di incidenza
Tasso incidenza infortuni gravi
2000-2002 3914 705 34736 112,7 20,3
2003-2005 3045 522 35423 86,0 14,7
2006-2008 3603 629 46626 77,3 13,5
REGIONE LOMBARDIA Incidenza e gravità degli infortuni nel settore della
gestione rifiuti. Infortuni positivi non itinere – Voci tariffarie INAIL 0420 - 0421
ASL MILANO Incidenza e gravità degli infortuni nel settore della gestione rifiuti.
Infortuni positivi non itinere – Voci tariffarie INAIL 0420 – 0421
Triennio di riferimento
Numero totale infortuni
Numero Infortuni gravi
Numero Addetti
Tasso di incidenza
Tasso incidenza infortuni gravi
2000-2002 1547 253 13116 117,9 19,3
2003-2005 1015 117 10638 95,4 11,0
2006-2008 1493 207 14408 103,6 14,4
3 Nicola Delussu
Numero totale infortuni Numero Infortuni gravi Numero Addetti
2000-2002 3914 705 34736
2003-2005 3045 522 35423
2006-2008 3603 629 46626
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5000
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15000
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45000
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Tito
lo a
sse
Regione Lombardia Incidenza e gravità degli infortuni nel settore della gestione rifiuti. Infortuni positivi
non itinere Voci tariffarie INAIL 0420 - 0421
4 Nicola Delussu
L’esperienza di vigilanza del Servizio
PSAL della ASL Milano ha evidenziato
problemi di sicurezza soprattutto nella fase lavorativa di RACCOLTA RIFIUTI.
nel periodo 2000/2009,
su 4884 infortuni totali,
700 eventi (14%)
sono probabilmente connessi con la fase lavorativa della RACCOLTA RIFIUTI.
5 Nicola Delussu
Principali rischi nel sistema di raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani
6 Nicola Delussu
Aspetti particolari di sicurezza legati al sistema di raccolta RSU
7 Nicola Delussu
8 Nicola Delussu
Aspetti importanti della manutenzione
Manutenzione
VEICOLARE: es. freni,
luci, gomme, ecc.
9 Nicola Delussu
Principali problematiche - 1
10 Nicola Delussu
Principali problematiche - 2
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Principali problematiche - 3
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Principali problematiche - 4
13 Nicola Delussu
al fine di evitare che vengano
messe a disposizione dei lavoratori attrezzature non conformi e non regolarmente mantenute in efficienza , che preveda:
che indichi le modalità con cui
devono essere effettuate la
. In tale documento
dovranno essere chiaramente individuati i nominativi dei soggetti incaricati del rispetto delle diverse attività previste nella procedura.
in cui vengano riportati per
ogni scheda di mezzo e/o attrezzatura il crono-programma degli interventi
di manutenzione da effettuare, le caratteristiche dello stesso e il nominativo della persona incaricata di effettuarlo;
Predisporre e attuare inoltre specifica procedura che definisca modalità e
frequenza di pulizia delle diverse tipologie di mezzi utilizzati, in relazione anche
alla specificità dell’utilizzo
Si prescrive:
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Problematiche connesse alla viabilità
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Problematiche connesse alla viabilità
16 Nicola Delussu
Situazioni più frequenti
17 Nicola Delussu
Aggiornare il documento di valutazione dei rischi
integrandolo con una
in cui gli stessi possono circolare (parcheggio, lavaggio, piattaforma ecologica, scarico vetro).
A seguito di tale aggiornamento dovrà essere definito e
attuato uno specifico , comprendente le
misure tecniche e organizzative adottate per evitare il
rischio di incidente e/o investimento dei pedoni, sia
durante la normale attività lavorativa che durante gli spostamenti.
Si prescrive:
18 Nicola Delussu
Il piano di viabilità dovrà almeno comprendere:
• La definizione e delimitazione delle aree in relazione al loro utilizzo (sosta, circolazione dei mezzi, circolazione pedonale, altro, ecc…)
• le misure adottate per evitare la presenza contemporanea nei percorsi di
transito di pedoni e di mezzi per la raccolta, in modo da realizzare, per quanto tecnicamente possibile, la separazione dei percorsi
• le misure alternative nel caso in cui non sia possibile separare
completamente i percorsi destinati ai mezzi di trasporto da quelli dei pedoni
• la gestione degli attraversamenti di tipo pedonale in aree destinate al percorso di mezzi
• l’installazione di idonea segnaletica orizzontale e verticale, nonché di eventuali specchi per aumentare la visibilità negli spazi percorribili
• eventuali divieti espliciti per aree particolarmente a rischio di investimento
• eventuale adozione di adeguate misure tecniche di segnalazione di tipo automatico (ad es. semafori) per realizzare l’interdizione dei percorsi.
19 Nicola Delussu
Queste attrezzature sono ricomprese nell’Allegato IV
D.P.R.459/96 e oggi nell’Allegato IV del D.lgs. 17/2010
“13. Benne di raccolta di rifiuti domestici a carico manuale
dotate di un meccanismo di compressione.”
I mezzi impiegati nella raccolta dei RSU e in quella differenziata
sono macchine che presentano molte tipologie di rischi
Direttiva Macchine
direttive 89/392/CEE,
91/368, 93/44 e 93/68
D.P.R. 459/96
Regolamento
di attuazione
Direttiva Macchine
2006/42/CE D.lgs. 17/2010
20 Nicola Delussu
Macchine immesse
sul mercato, in
conformità alle
direttive 89/392/CEE,
91/368, 93/44 e 93/68,
e costruite secondo i
criteri delle Norme
armonizzate,
DPR 459/96
(art. 2 comma 3)
Totale presunzione di
rispondenza ai
requisiti essenziali di
sicurezza previsti
dall’Allegato I dello
stesso Decreto.
Per macchine costruite secondo i
criteri delle Norme armonizzate
prevede invece la presunzione di
rispondenza ai RES solo per i rischi
espressamente presi in considerazione
dalla norma specifica
Direttiva
2006/42/CE
D.lgs. 17/2010
21 Nicola Delussu
PEDANA DI STAZIONAMENTO POSTERIORE NEI COMPATTATORI
RISCHI
La Norma prevede (figura A.6) un’altezza massima da terra
della pedana: h ≤ 450 mm, ma al contempo non indica una
misura minima.
Una pedana che si dovesse trovare anche a solo 1 mm da
terra durante il percorso del mezzo è conforme al dettato
normativo.
Norma
UNI EN 1501-1:2010
Pedana
Livello terreno
250 mm
150 mm
50 mm Supporto
Schema pedana posteriore
Quando la pedana si trova
a 450 mm il supporto dista
250 mm da terra
22 Nicola Delussu
La pedana così realizzata è
conforme alla Norma UNI EN
1501-1:2010, ma presenta un
rischio palese di urto con
eventuali ostacoli sul terreno.
Supporto
Binario
Tale possibilità di urto aumenta quando il mezzo si muove su un terreno non piano o
comunque ogni qualvolta che entra in funzione il sistema autolivellante della vasca,
ossia l’impianto oleodinamico che regola gli ammortizzatori in base al peso proprio del mezzo e al quantitativo di rifiuti presenti nel compattatore.
23 Nicola Delussu
Punto 1.4 area di rischio presa in considerazione sono proprio
le pedane posteriori. I pericoli ipotizzati sono due:
1. urto del veicolo contro corpi solidi durante la retromarcia
2. tamponamento
Niente viene invece detto sul pericolo di urto della pedana
contro un ostacolo, anche di modeste dimensioni, collocato sopra il terreno. Evenienza questa del tutto prevedibile.
Norma
UNI EN 1501-1:2010
Paragrafo 5 – prospetto 1 Elenco dei rischi e
pericoli presenti (basato sulla norma EN 414:1992)
1. Requisiti Essenziali di Sicurezza
1.1.2. Principi d'integrazione della sicurezza
…
c) In sede di progettazione e di costruzione della macchina, nonché all'atto della redazione delle istruzioni per l'uso, il
fabbricante deve considerare non soltanto l'uso normale
della macchina, ma anche l'uso della macchina
ragionevolmente prevedibile.
Allegato I
DPR 459/96
24 Nicola Delussu
Durante il percorso del mezzo,
l’operatore ha l’obbligo di
ancorarsi alla maniglia, ma non
sono affatto rari i casi di infortuni,
esaminati dal Servizio PSAL della
ASL di Milano, per caduta dalla
pedana, dovuti alla velocità o a
movimenti bruschi del mezzo
durante la marcia
La pedana continua ad essere un luogo intrinsecamente poco sicuro
L’operatore staziona - durante il
movimento del mezzo - in un
luogo non sufficientemente
riparato ed esposto oltre al
rischio di urti con corpi solidi
e/o di tamponamento anche al
rischio di caduta dalla pedana.
Norma
UNI EN 1501-1:2010
Prende in considerazione
il rischio di caduta dalla pedana …
ma non da soluzioni per prevenirlo
25 Nicola Delussu
RISCHI SISTEMI DI SOLLEVAMENTO DEI
CONTENITORI PER RIFIUTI
Norma
UNI EN 1501-1:2000
Nella Norma punto 3 del prospetto 1 viene preso in considerazione
il rischio di fuoriuscita di rifiuto o caduta di contenitori
Contenitore non correttamente posizionato
sul dispositivo di sollevamento Pericoli considerati
dalla Norma
Contenitore non fissato saldamente al dispositivo
di sollevamento (alza - voltacontenitori)
Rottura del cavo di sollevamento per difetto di
progettazione del dispositivo di avvolgimento
Meccanismo non funzionante correttamente
a causa di danneggiamento
26 Nicola Delussu
La Norma UNI EN 1501-1:2010 non parla della eventualità di
uso di contenitori non compatibili con le caratteristiche
dimensionali del dispositivo di sollevamento.
incastro
Nel manuale di uso e istruzioni spesso non sono riportate le caratteristiche
dei contenitori compatibili in contrasto con quanto previsto dall’allegato I
DPR 459/96 punto 1.7.4.
Incompatibilità Contenitore/pettine
27 Nicola Delussu
RISCHI
CADUTA DEI CONTENITORI Norma UNI EN 1501-1:2100
Sensore statico di prossimità ad ultrasuoni:
è in grado di interrompere la corsa del
contenitore quando l’operatore si trova nel raggio di azione di circa un metro del
cono emesso dal sonar
I mezzi sono dotati di un dispositivo di sicurezza che, durante la fase di salita del contenitore, verifica che il contenitore sia stato afferrato adeguatamente dal sistema di
aggancio, interrompendone in caso contrario il movimento.
Su alcune tipologie di mezzi viene installato un
ulteriore dispositivo di sicurezza denominato
“sonar”.
Non previsto dalla Norma SONAR
28 Nicola Delussu
RISCHI SISTEMI DI COMPATTAMENTO
caduta nel vano di carico
durante il funzionamento
mano o braccio dell’operatore
impigliati nei rifiuti
Per i mezzi dotati di vasca di compattamento
Intrappolamento
la Norma - punto 1 del prospetto 1 indica
Rischi dovuti a Urto
Pericoli di
Norma UNI EN 1501-1:2010
29
RISCHI STABILITÀ DEI MEZZI
Norma
UNI EN 1501-1:2010 Il ribaltamento per lo scarico della vasca
compattatrice può avvenire anche senza
la preventiva discesa degli stabilizzatori,
in quanto il comando di ribaltamento è
indipendente dalla posizione degli
stabilizzatori.
Non considera
questo rischio
In contrasto con
Norma EN 12100-1 - Norma UNI EN 294 - UNI EN 953 2000
e Allegato I D.lgs. 17/2010- Punto 1.3.1
30 Nicola Delussu
Questa fase ora avviene con un unico selettore che aziona gli stabilizzatori
e il ribaltamento della vasca; all’attivazione del selettore prima avviene la
discesa degli stabilizzatori e al termine inizia il ribaltamento della vasca.
PRIMA DOPO
31 Nicola Delussu
La conformità alle
Norme di armonizzate
non può essere
sostitutiva del più
generale obbligo del
datore di lavoro di
valutazione dei rischi.
Il datore di lavoro utilizzatore non può pertanto limitarsi ad
accettare la presunzione di rispondenza ai RES previsti dall’Allegato I del D.Lgs. 17/2010 stabilita dalla conformità
ma deve controllarne l’effettiva rispondenza
Quest’ultima si estrinseca
anche nella verifica di
rispondenza dei mezzi ai
diversi rischi connessi alle
operazioni materialmente
svolte con l’ausilio degli stessi
e alla conformità ai RES.
Le norme hanno dei limiti che potrebbero essere evidenziati proprio
da una corretta e specifica valutazione dei rischi connessi all’utilizzo
dei mezzi, intesa come processo dinamico, che tenga conto anche
delle segnalazioni e degli eventi che si verificano 32 Nicola Delussu
È sicuramente importante che nella scelta dei mezzi da
destinare alla raccolta dei rifiuti vengano impiegate
attrezzature marcate CE e che le stesse vengano costruite e realizzate secondo Norme armonizzate.
33 Nicola Delussu
Tuttavia questo non costituisce,
come condizione a sé stante, un
requisito sufficiente a garantire
adeguate condizioni di sicurezza per chi opera con quei mezzi.
Grazie per l’attenzione