le migrazioni nellue dei 27 valentina itri - roma, 11 settembre 2010

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Le migrazioni nell’UE Le migrazioni nell’UE dei 27 dei 27 Valentina Itri - Roma, 11 settembre 2010

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Le migrazioni nell’UE dei Le migrazioni nell’UE dei 2727

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Secondo i dati ufficiali diffusi dall’Eurostat, la popolazione straniera regolarmente presente nell’UE al 1 gennaio 2008 ammontava a circa 30.798.000 individui, il 6,2% della popolazione residente.

Un terzo sono cittadini di altri Paese dell’UE, i quali usufruiscono della politica europea di libera circolazione.

La presenza straniera proveniente da Paesi non membri dell’UE ammontava a circa 19.500,000 individui.

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Il 48, 6% della popolazione straniera in UE risiede in:

• Germania, 7.255.400 residenti

• Regno Unito, 4.020.800 residenti

• Francia, 3.674.000 residenti

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L’immigrazioneL’immigrazione in Italiain Italia

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3 milioni e 891mila gli immigrati regolari al 1 gennaio 2009 ovvero il 6,5% della popolazione italiana.

Rispetto al 2008 l’incremento della presenza straniera è del 13,4%.

Un abitante su 14 è di cittadinanza straniera.

L’età media degli stranieri è pari a 31 anni contro i 43 degli italiani.

Il rapporto tra i sessi è sufficientemente equilibrato con una leggera maggioranza della componente femminile.

Fonte: Dossier Statistico sull’Immigrazione Caritas Migrantes 2009

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Le cifre sono in migliaia di persone (es. 402 = 402mila persone)Fonte: Limes 2/09

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Le rotte migratorie Le rotte migratorie africaneafricane

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• Dalla costa atlantica africana verso l'arcipelago spagnolo delle isole Canarie

• Dal Marocco e l’Algeria verso la costa spagnola dell‘Andalusia e delle isole Baleari oppure verso le due enclave spagnole di Ceuta e Melilla

• Dall'Algeria alla Sardegna

• Dalla Tunisia, la Libia e l'Egitto verso la Sicilia, Malta e le isole di Lampedusa e Pantelleria

• Dalla Turchia verso la Grecia

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Rotte dall’Africa occidentale all’UE

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Frontex Frontex Agenzia europea per la gestione della Agenzia europea per la gestione della

cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’UEmembri dell’UE

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Nell’ottobre del 2004 il Consiglio d’Europa ha adottato una risoluzione al fine di creare un’ agenzia di coordinamento degli sforzi degli stati membri per la tutela dei confini esterni.

L’ agenzia Frontex è diventata operativa nell’ottobre 2005 con i seguenti compiti: «coordinare la cooperazione operativa tra gli Stati membri in materia di gestione delle frontiere esterne; assistere gli Stati membri nella formazione di guardie nazionali di confine, anche elaborando norme comuni in materia di formazione; preparare analisi dei rischi; seguire l’evoluzione delle ricerche in materia di controllo e sorveglianza delle frontiere esterne; aiutare gli Stati membri che devono affrontare circostanze tali da richiedere un’assistenza tecnica e operativa rafforzata alle frontiere esterne; fornire agli Stati membri il sostegno necessario per organizzare operazioni di rimpatrio congiunte.»

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2008

Con il sostegno di Frontex, gli arrivi dei barconi di migranti nelle isole Canarie sono scesi del 74 % rispetto al 2006.

Operazione Hera: Frontex ha portato ufficiali mauritani e senegalesi a bordo di navi dell’ UE

2009

Operazione Nautilus: obiettivo deviare i barconi che dal Nord Africa cercavano di raggiungere l’Italia e Malta.Il 18 giugno, per la prima volta nella storia dell’Agenzia, un’operazione ha portato all’intercettamento e respingimento verso la Libia di migranti nel Mediterraneo

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L’amicizia italo - libicaL’amicizia italo - libica

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6 maggio 2009. L’Italia ha iniziato UNILATERLAMENTE a intercettare migranti in alto mare, rinviandoli sommariamente in Libia.

14 maggio 2009. Inaugurazione ufficiale dei pattugliamenti congiunti in acque territoriali libiche e acque internazionali.

Primi 6 mesi del 2009. Il numero di migranti diretti in Sicilia e Sardegna via mare si è ridotto del 55%.

2008. Il 75% di coloro che sono arrivati in Italia via mare ha presentato richiesta di protezione internazionale (richiesta di asilo) e al 50% di loro è stata concessa una forma di protezione.

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L'ingresso degli stranieri in ItaliaL'ingresso degli stranieri in Italia

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L’ingresso degli stranieri provenienti dai Paesi dell’Unione Europea è regolato dagli accordi di Schengen che hanno reso possibile la creazione di uno spazio comune di libera circolazione tra gli Stati aderenti ed eliminato i controlli alle frontiere. Lo straniero, in questo caso, è esente da visto per soggiorno non superiore a tre mesi.

L’ingresso degli stranieri provenienti dai Paese non membri dell’UE deve possedere un visto che autorizza l’ingresso e che deve essere applicato sul passaporto o su un altro documento di viaggio. Alcuni Stati sono esenti dall'obbligo del visto per turismo. Il visto è rilasciato dalle ambasciate o dai consolati italiani nello stato di origine o nel Paese in cui lo straniero ha una residenza stabile. Gli stranieri che vengono in Italia per visite, affari, turismo e studio per periodi non superiori ai tre mesi, non devono chiedere il permesso di soggiorno.

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Principali tipologie di permessoPrincipali tipologie di permesso

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Studio. Un visto per motivi di studio può essere richiesto all’Ambasciata italiana nel Paese di residenza dello straniero. Ha validità pari al corso che si intende seguire e si rinnova di anno in anno fino alla fine del corso di studi previsto. Questo permesso permette di svolgere attività lavorative part time, con contratto di lavoro non superiore alle 20 ore settimanali.

Ricongiungimento familiare. Può essere richiesto da uno straniero regolarmente soggiornante, titolare di carta di soggiorno/permesso lungo soggiornanti o valido permesso di soggiorno per lavoro subordinato, per lavoro autonomo, per asilo, per studio, per motivi familiari o per motivi religiosi, di durata non inferiore ad un anno.

Lavoro. Il cittadino straniero deve possedere al momento di ingresso in Italia un visto per motivi di lavoro a seguito del rilascio del nulla osta al lavoro da parte dello Sportello unico competente.

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La pratica del Decreto FlussiLa pratica del Decreto Flussi

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Programmazione triennale della definizione annuale di quote massime di cittadini stranieri cui consentire l’ingresso per motivi di lavoro, tenendo conto dell’incidenza dei ricongiungimenti familiari e delle misure di protezione eventualmente disposte sul mercato del lavoro.

Con la legge 189/2002 (Bossi – Fini) si è stabilito:

•Termine del 30 novembre dell’anno precedente a quello di riferimento dei flussi per la loro definizione e per l’invio, da parte delle Regioni, del loro fabbisogno di manodopera.

• Facoltà per il Presidente del Consiglio, in caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione annuale, di provvedere in via transitoria con proprio decreto nel limite delle quote stabilite per l’anno precedente.

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La proceduraLa procedura

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Art. 18 della legge 189/2002Istituzione dello Sportello Unico per l’immigrazione presso ogni Prefettura/UTG demandato di gestire le interazioni tra le autorità amministrative coinvolte nel procedimento stesso.

Fasi del procedimento:

presentazione di richiesta di nulla osta al lavoro allo Sportello Unico

trasmissione della documentazione alla Questura per gli accertamenti di competenza

comunicazione della richiesta al Centro per l'impiego territorialmente competente, che deve trasmettere certificazione negativa trascorsi venti giorni senza che sia stata presentata alcuna domanda da lavoratore nazionale o comunitario

rilascio di nulla osta da parte dello Sportello Unico nel limite delle quote disponibili nel caso di mancato reperimento di personale utile sul territorio nazionale, con validità per un periodo non superiore a sei mesi dalla data di rilascio, entro il termine massimo di quaranta giorni dalla presentazione della richiesta

trasmissione della documentazione, compreso il codice fiscale, all'Ufficio consolare chiamato a rilasciare il visto di ingresso

stipula del contratto di soggiorno che abilita lo straniero a permanere legalmente nel Paese

rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro.

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170mila quote

Decreto flussi2007

Oltre 700mila richieste

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Non ci sarebbe un confine senza qualcuno che lo attraversa ripetutamente. Ci sarebbe solo una linea, un fiume o un mare ma serve un movimento di persone per farne un confine.

Ursula Biemann