le nuove tutele per i riders - cliclavoro · 2020. 3. 6. · secondo il nuovo disposto normativo,...

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1 n°9 - OTTOBRE 2019 UN NUOVO STRUMENTO FINANZIARIO PER PMI E STARTUP: IL FONDO NAZIONALE INNOVAZIONE 2 5 TUTTO RUOTA ATTORNO AL DIGITALE: A MILANO LA QUARTA EDIZIONE DI “DIGITAL INNOVATION DAYS” 6 3 UNIONE EUROPEA, IL 18,5% DEI DIPENDENTI LAVORANO PART-TIME BALL BEVERAGE PACKAGING ITALIA, L’AZIENDA CHE PUNTA SU GIOVANI E TERRITORIO Il Decreto Legge n.101/2019 introduce, per la prima volta nel nostro ordinamento, una serie di garanzie e diritti per i lavoratori delle piattaforme digitali. In attesa della legge di conversione, vediamo quali sono LE NUOVE TUTELE PER I RIDERS Se c’è un fenomeno che ha scosso a diverse latitudini il mercato del lavoro negli ultimi anni, è quello delle piattaforme digitali. La ragione del loro effetto dirompente non è solo l’utilizzo di tecnologie impensabili fino ad un decennio fa, ma l’aver messo in luce come il quadro normativo esistente non fosse adatto per regolare l’incontro tra domanda e offerta realizzato attraverso app e algoritmi. Il Decreto Legge n.101/2019 consente all’Italia di essere tra i primi Paesi a fornire un inquadramento giuridico e dei livelli mi- nimi di tutela - sotto il profilo normativo ed economico - per i lavoratori impiegati nelle attività di consegna di beni per conto altrui, in ambito urbano e con l’ausilio di velocipedi o veicoli a motore (riders). Secondo il nuovo disposto normativo, le piattaforme digitali sono definite come programmi e procedure informatiche che, indipendentemente dal luogo di stabilimento, organizzano le at- tività di consegna di beni, fissandone il prezzo e determinando le modalità di esecuzione della prestazione. Da qui discende l’applicazione della disciplina del rapporto di lavoro subordinato a tutti quei casi in cui le prestazioni di lavoro sono esclusiva- mente personali, continuative e organizzate dal committente, ri- spetto al luogo e all’orario, anche quando ciò avviene mediante piattaforme. Tra le novità che saranno inserite in conversione si pro- spetta un doppio binario, differen- ziando chi fa il rider in maniera saltuaria (meno di 5000 euro all’anno di guada- gno) in cui sono previsti divieto di cottimo, paga mini- ma oraria collegata ai contratti, da chi invece fa dell’esse- re rider la primaria attività lavorativa. In questo caso scattano le tutele del lavoro subordinato. Resta centrale in questo caso il ruolo della con- trattazione collettiva. Inoltre, ai riders si riconosce sia il diritto alla copertura assicura- tiva obbligatoria INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, sia l’applicazione della normativa in materia di sa- lute e sicurezza senza oneri a proprio carico. L’ultimo tassello del DL 101/2019 sul tema delle piattaforme è l’istituzione di un osservatorio permanente presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che coinvolgerà lavoratori e aziende del settore. Si tratta, infatti, di un fenomeno comples- so come dimostrato dalla prima mappatura della gig economy elaborata dall’INAPP che ha descritto un modello molto etero- geneo con un trend occupazionale crescente. I dati raccolti da INPS, INAIL e ISTAT saranno la base per un monitoraggio del fenomeno e lo spunto per ulteriori interventi che garantiscano i lavoratori e i loro diritti fondamentali. Le legge di conversione è in dirittura di arrivo, dopo il passaggio alle Camere. Un primo importante passo per sviluppare degli ecosistemi digitali sostenibili, dove la qualità del lavoro non sia compromessa dal progresso tecnologico.

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Page 1: le nUove tUtele per i riders - Cliclavoro · 2020. 3. 6. · Secondo il nuovo disposto normativo, le piattaforme digitali sono definite come programmi e procedure informatiche che,

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n°9 - OTTOBRE 2019

Un nUovo strUmento finanziario per pmi e startUp: il fondo nazionale innovazione

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tUtto rUota attorno al digitale: a milano la qUarta edizione di “digital innovation days”

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Unione eUropea, il 18,5% dei dipendenti lavorano part-time

Ball Beverage packaging italia, l’azienda che pUnta sU giovani e territorio

il decreto legge n.101/2019 introduce, per la prima volta nel nostro ordinamento, una serie di garanzie e diritti per i lavoratori delle piattaforme digitali. in attesa della legge di conversione, vediamo quali sono

le nUove tUtele per i riders

Se c’è un fenomeno che ha scosso a diverse latitudini il mercato del lavoro negli ultimi anni, è quello delle piattaforme digitali. La ragione del loro effetto dirompente non è solo l’utilizzo di tecnologie impensabili fino ad un decennio fa, ma l’aver messo in luce come il quadro normativo esistente non fosse adatto per regolare l’incontro tra domanda e offerta realizzato attraverso app e algoritmi. Il Decreto Legge n.101/2019 consente all’Italia di essere tra i primi Paesi a fornire un inquadramento giuridico e dei livelli mi-nimi di tutela - sotto il profilo normativo ed economico - per i lavoratori impiegati nelle attività di consegna di beni per conto altrui, in ambito urbano e con l’ausilio di velocipedi o veicoli a motore (riders). Secondo il nuovo disposto normativo, le piattaforme digitali sono definite come programmi e procedure informatiche che, indipendentemente dal luogo di stabilimento, organizzano le at-tività di consegna di beni, fissandone il prezzo e determinando le modalità di esecuzione della prestazione. Da qui discende l’applicazione della disciplina del rapporto di lavoro subordinato a tutti quei casi in cui le prestazioni di lavoro sono esclusiva-mente personali, continuative e organizzate dal committente, ri-spetto al luogo e all’orario, anche quando ciò avviene mediante piattaforme.

Tra le novità che saranno inserite in conversione si pro-spetta un doppio binario, differen-ziando chi fa il rider in maniera saltuaria (meno di 5000 euro all’anno di guada-gno) in cui sono previsti divieto di cottimo, paga mini-ma oraria collegata ai contratti, da chi invece fa dell’esse-re rider la primaria attività lavorativa. In questo caso scattano le tutele del lavoro subordinato. Resta centrale in questo caso il ruolo della con-trattazione collettiva.Inoltre, ai riders si riconosce sia il diritto alla copertura assicura-tiva obbligatoria INAIL contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, sia l’applicazione della normativa in materia di sa-lute e sicurezza senza oneri a proprio carico. L’ultimo tassello del DL 101/2019 sul tema delle piattaforme è l’istituzione di un osservatorio permanente presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che coinvolgerà lavoratori e aziende del settore. Si tratta, infatti, di un fenomeno comples-so come dimostrato dalla prima mappatura della gig economy elaborata dall’INAPP che ha descritto un modello molto etero-geneo con un trend occupazionale crescente. I dati raccolti da INPS, INAIL e ISTAT saranno la base per un monitoraggio del fenomeno e lo spunto per ulteriori interventi che garantiscano i lavoratori e i loro diritti fondamentali. Le legge di conversione è in dirittura di arrivo, dopo il passaggio alle Camere. Un primo importante passo per sviluppare degli ecosistemi digitali sostenibili, dove la qualità del lavoro non sia compromessa dal progresso tecnologico.

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Le startup e le piccole e medie imprese innovative sono le protagoniste as-solute del tessuto econo-mico italiano. Il Fondo Na-zionale Innovazione (FNI) nasce per dare al Paese la possibilità di crescere, competere, generare nuo-ve opportunità di lavoro qualificato, creare e distri-buire nuova ricchezza in maniera uniforme su tut-to il territorio nazionale. Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, le nuove tecnologie cambiano rapidamente con ripercussioni dirette e chiaramente identificabili sul mercato, sulle sue dinamiche, sul cambiamen-to delle tipologie di lavoro e sulla vita sociale dei lavoratori. È necessario incoraggiare e premiare le nuove idee e attrarre le persone di talento necessarie per attuarle. Il Fondo, gestito da Cassa Depositi e Prestiti, attraverso una cabina di regia che ha l’obiettivo di riunire e moltiplicare risorse pubbliche e private de-dicate al tema strategico dell’innovazione, non è altro che uno strumento finanziario per fornire un supporto monetario alle im-prese che hanno bisogno di capitali di rischio per immettersi nel mercato. Esso non sostituisce lo sviluppo di un mercato privato dei capitali per l’innovazione, ma vuole rappresentare un volano di crescita che ne accompagna e completa in modo virtuoso l’evoluzione e la sostenibilità.Lo strumento operativo di intervento è il venture capital, ovvero investimenti diretti e indiretti in minoranze qualificate nel capita-le di imprese innovative con Fondi generalisti, verticali o Fondi di Fondi, a supporto di startup, scaleup e PMI innovative. Gli investimenti sono effettuati dai singoli Fondi del FNI in modo selettivo, in conformità con le migliori pratiche del settore, in

il fondo nazionale innovazione: Uno strUmento finanziario per pmi e startUpfornire un supporto monetario alle nuove imprese che hanno bisogno di capitali di rischio per immettersi nel mercato. l’obiettivo è crescere, competere e generare opportunità di lavoro qualificato

il fondo è gestito da cassa depositi e prestiti, attraverso una cabina di regia che ha l’obiettivo di riunire e moltiplicare risorse pubbliche e private dedicate al tema strategico dell’innovazione

funzione della capacità di ge-nerare impatto e valore sia per l’investimento sia per l’econo-mia nazionale. La flessibilità, la rapidità e la selettività degli investimenti sono gli elemen-ti che consentono al venture capital la natura di strumento chiave di mercato per lo svilup-po dell’innovazione. Con una dotazione iniziale di un miliar-do di euro opera sui settori a maggior potenziale di crescita quali Blockchain, Intelligenza

artificiale, Healthcare, Agritech/Foodtech, Mobility, Fintech, New material, Space, Social impact, Made in Italy/Design, Ecoindu-stries. Quali le forme di investimento? Il Fondo può effettuare sia investimenti a condizioni di mercato sia investimenti in regi-me di esenzione con apporto di co-investitori privati fino al 60% con limite massimo di 15 milioni di euro per PMI. Quali sono le società su cui investe il Fondo Nazionale Innovazione? I Fondi per il venture capital investono esclusivamente nel capitale di rischio di PMI con elevato potenziale di sviluppo e innovative, non quotate in mercati regolamentati, che si trovano nella fase di sperimentazione (seed financing), di costituzione (start-up fi-nancing), di avvio dell’attività (early-stage financing) o di svilup-po del prodotto (expansion, scale up financing).L’innovazione è un potente strumento di crescita e mobilità so-ciale per tutti, imprese, cittadini e territori. Il Fondo rappresenta uno strumento per difendere l’interesse nazionale contrastando la costante cessione e dispersione di talenti. Prosegue quindi la strada dell’innovazione che l’Italia ha avviato già da qualche anno con la realizzazione di un ecosistema fatto di agevolazioni fiscali e una nuova normativa volta a promuovere lo sviluppo tecnologico, la crescita sostenibile e l’occupazione.

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Ball Beverage packaging italia, l’azienda che pUnta sU giovani e territorioenrico Bassi: “in un’azienda come la nostra i candidati possono anche non possedere alcuna esperienza, ma debbono essere caratterizzati da importanti soft skills, come lo spirito di iniziativa, la curiosità e la voglia di fare domande”

il nostro business si focalizza sulla produzione di lattine in alluminio riciclabili al 100%, che realizziamo in diversi formati. sostenibilità e ambiente sono punti focali della nostra attività aziendale

A Nogara sorge nel 1976 un’azienda controllata in passato dal-la multinazionale Nacanco. Dopo vari passaggi, attualmente la realtà imprenditoriale è passata nelle mani dell’americana Ball Corporation, prendendo il nome di Ball Beverage Packaging Ita-lia, un’effervescente società da 160 lavoratori, tra dipendenti e lavoratori in somministrazione, che ha registrato più di 140 mi-lioni di euro di fatturato nello scorso anno. Entriamo nel dettaglio con Enrico Bassi, responsabile risorse umane dell’azienda.

Di cosa vi occupate nello specifico?Il nostro business si focalizza sulla produzione di lattine in al-luminio riciclabili al 100%, che realizziamo in diversi formati in modo da poter soddisfare le esigenze di ogni cliente. Sosteni-bilità e ambiente sono punti focali della nostra attività aziendale di successo.Può capitare che multinazionali che controllano imprese italiane non siano molto attente al territorio e in generale a “ciò che circonda l’azienda”. In questo ambito specifico, nella Ball Beverage Packaging Italia come stanno le cose?Ball Italia è una realtà che investe molto nel coinvolgimento del territorio, soprattutto attraverso attività rivolte ai giovani. Ciò è testimoniato da varie situazioni, come i progetti, legati principal-mente al tema della sostenibilità, che realizziamo con entusia-smo in collaborazione con le scuole primarie e secondarie locali e che prevedono chiaramente anche la visita in azienda dei ra-gazzi coinvolti. Ad esempio, gli studenti delle scuole medie sono stati i protagonisti del progetto “Paint The Plant”, per cui è sta-to realizzato un murales di 18 metri quadrati sulla parete del-lo stabilimento che accoglie i visitatori. Gli alunni delle scuole elementari hanno invece partecipato al contest “Can Fans” con l’obiettivo di creare una lattina salvadanaio con una stampa che richiamasse il tema della sostenibilità. Un’altra iniziativa è sta-ta quella promossa assieme al comune di Nogara e il tessuto imprenditoriale locale, denominata “6 nel posto giusto”: in que-sto caso gli studenti delle scuole superiori e le loro famiglie era-no coinvolti in vari eventi focalizzati sui temi dell’evoluzione del mondo del lavoro, professioni del futuro e modalità per prepara-re i giovani a fronteggiare abilmente questi cambiamenti. Il tutto si è concretizzato poi in momenti di open day delle varie aziende aderenti al progetto, che hanno così coinvolto in prima persona tutti i giovani del territorio.L’azienda è attenta anche alle dinamiche interne all’azien-da? Come vengono tutelati i rapporti di lavoro?L’accordo integrativo firmato con le rappresentanze sindacali per il triennio 2019-2021 attua varie iniziative. Una delle più impor-

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Enrico Bassi, responsabile HR Ball Beverage Packaging Italia

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Bisogna ritrovare la centralità delle persone nell’organizzazione aziendale e su questo argomento specifico noi cerchiamo di fare sempre meglio, anno dopo anno. le persone sono l’asset principale di una azienda

tanti è il fatto che i dipendenti possono decidere di devolvere parte del premio di risultato nei servizi di welfare, attraverso una piattaforma aziendale dedicata. Inoltre, per il riconoscimento dei premi legati all’anzianità di servizio vengono ora considerati an-che i rapporti di lavoro in regime di somministrazione. Sono poi stati confermati gli utili benefit già presenti in azienda: una bi-bita gratis al giorno, che diventano due nel periodo estivo, ol-tre all’acqua sempre disponibile; il servizio mensa e lavanderia gratuiti e i buoni spesa natalizi per i dipendenti e le loro famiglie. Abbiamo poi introdotto novità assolute, come l’estensione del congedo per la paternità a sette giorni e la possibilità di permes-so per gravi motivi familiari, estesa anche ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il primo. Infine, col nuovo accordo, i lavo-ratori possono anche disporre di otto ore di permesso per la cura del proprio animale domestico e adeguandoci al cambiamento tecnologico in atto negli ultimi anni abbiamo fornito la possibilità ai nostri dipendenti di ricevere i pacchi relativi agli acquisti online direttamente nel nostro stabilimento. Non dimentichiamoci poi del fattorino aziendale, una figura professionale istituita recen-temente, che può essere prenotata quotidianamente dai nostri lavoratori per il disbrigo di commissioni fuori azienda.Politiche di welfare quindi “a tutto tondo” per i vostri lavo-ratori, ma quale è la filosofia che c’è dietro a tutto questo?Per noi è importante mettere al centro i nostri lavoratori, nel senso più umanistico possibi-le del termine. Bisogna ritrova-re la centralità delle persone nell’organizzazione aziendale e su questo argomento specifi-co noi cerchiamo di fare sempre meglio, anno dopo anno. Partire dall’uomo è importante, perché sono le persone l’asset principa-le di una azienda, il suo valore primario. Noi produciamo com-modity, un bene con poco valo-re aggiunto, la cui tecnologia di produzione è simile a quella dei nostri concorrenti. La differenza la fa quindi un personale più for-mato e soddisfatto, con il quale possiamo produrre un prodotto di qualità conseguentemente migliore rispetto agli altri.L’azienda che personale ri-

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cerca generalmente?Ultimamente si tratta di figure specializzate, quali periti meccani-ci, chimici e manutentori esperti. Devo dire che negli ultimi anni ho potuto constatare personalmente una minore preparazione ai colloqui di lavoro da parte dei giovani. In generale c’è poca vo-glia di raccontarsi e soprattutto di valorizzarsi davanti al selezio-natore. In un’azienda come la nostra, con un processo produtti-vo molto specifico, i candidati che selezioniamo possono anche non possedere alcuna esperienza, ma debbono essere caratte-rizzati da importanti soft skills, come lo spirito di iniziativa, la cu-riosità e la voglia di fare domande. Se posso quindi permettermi di dare un consiglio spassionato ai ragazzi che si approcciano, magari anche per la prima volta, al mercato del lavoro, mi sento di dire “Forza! Non abbiate paura e fate vedere quante cose bel-le avete dentro di voi”.Progetti per il futuro?L’obiettivo nei rapporti col territorio è quello di mantenere alto il nostro impegno sociale ed educativo con le scuole. Internamen-te invece vogliamo concentrarci maggiormente sulla formazione e la retention dei lavoratori onboarded, fino alla creazione di una accademy tutta nostra, che possa formare a dovere i profili pro-fessionali più difficilmente reperibili sul mercato, come gli addetti alle macchine da stampa.

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in italia gli uomini che hanno scelto questo tipo di contratto per occuparsi di un familiare è solo l’1,2% contro il 18,7% delle donne che preferiscono sacrificare la carriera per prendersi cura della famiglia

Unione eUropea, il 18,5% dei dipendenti lavorano part-time la percentuale più alta di lavoratori che scelgono un contratto a tempo parziale si trova nei paesi Bassi, austria, germania, Belgio, regno Unito, svezia, danimarca e irlanda

Diverse le scelte per il quale in Europa si decide di lavorare part-time. Dagli ulti-mi dati Eurostat - che comprendono analisi sul tasso di occupazio-ne legato a aspetti so-cioeconomici - le stati-stiche sull’occupazione evidenziano marcate differenze secondo il sesso, l’età e il livello di istruzione conseguito, ma anche disparità tra gli Stati membri dell’UE. Nel 2018 si nota una differenza netta con il 30,8% di donne e l’8% degli uomini – con età compresa tra i 20 e 64 anni – che lavorano part-time in Europa, vale a di-re il 18,5% dei lavoratori. Quali le ragioni per le quali i lavora-tori scelgono di lavorare part-time? Sono principalmente tre. Il 25,6% dei casi non trova un impiego a tempo pieno, poi ci sono persone che per occuparsi di un bambino o di un adulto non au-tosufficiente, questo nel 23,5% dei casi, ha un contratto a tempo parziale e per concludere l’8% sceglie questa formula perché deve terminare il percorso universitario. Nel 2018 la percentuale più alta di lavoratori part-time si trova nei Paesi Bassi (46,8%), seguiti da Austria, Germania, Belgio, Regno Unito, Svezia, Danimarca e Irlanda vale a dire un quinto degli occupati. Proprio in Gran Bretagna secondo un’indagine dell’Ufficio Statistico del Regno Unito il 10% dei cittadini dichia-ra di lavorare troppo e di essere contento se ricevesse un taglio dello stipendio in cambio di una riduzione delle ore. Anche in America è emerso, da una ricerca del Pew Research Center, che il 64% dei lavoratori part-time preferisce questo tipo di con-tratto a un impiego a tempo pieno, mentre il 20% dei lavoratori full time vorrebbe lavorare meno ore. Questa visione è adat-ta per il lavoro del futuro e si allinea con diverse ricerche che

hanno dimostrato co-me lavorare qualche ora in meno migliora la produttività degli impie-gati, riducendo il tempo perso e aiutando i lavo-ratori ad avere una mi-gliore concentrazione generale.Diversa la situazione in Paesi come la Bulga-ria (1,8% degli occupa-ti) nonché in Ungheria, Slovacchia, Croazia e Polonia (tra il 4,2% e il

6,2%) dove il lavoro part-time è poco frequente. La differenza tra gli uomini che scelgono un contratto a tempo parziale, per-ché non hanno trovato un’occupazione a tempo pieno, e le don-ne perché devono prendersi cura di un familiare lo si può notare in diversi Paesi europei. Per esempio, in Italia gli uomini che hanno scelto questo tipo di contratto per occuparsi di un fami-liare è solo l’1,2% contro il 18,7% delle donne che preferiscono sacrificare la carriera per prendersi cura della famiglia. Dal 2002 al 2018 la percentuale di dipendenti temporanei è pas-sata dall’11,2% nel 2002 al 13,2% nel 2018. Gli Stati membri dell’UE in cui si è registrato un aumento del la-voro part-time, in questi anni, sono la Spagna (26,4%), Polonia (23,9%) e Portogallo (21,5%). I lavoratori, inoltre, possono sce-gliere tra tre tipologie differenti di part-time come quello orizzon-tale con cui è possibile ridurre l’orario di lavoro all’interno della giornata, il part-time verticale con cui è possibile lavorare a tem-po pieno ma solo in alcuni giorni della settimana e il part-time misto con il quale è possibile alternare le due modalità prece-denti, vale a dire quello orizzontale e verticale. Dai dati Eurostat è risultato che in tutti i Paesi dell’Unione Europea sta aumentan-do il desiderio di lavorare delle ore in meno per avere un po’ più di tempo da dedicare a se stessi e alla famiglia.

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Sebbene le tecnologie permettano a distanza di instaurare e col-tivare relazioni professionali, condividere informazioni e poten-ziare competenze, il valore aggiunto dato dalla partecipazione fisica di persone e organizzazioni a eventi di settore legati al digitale e ai nuovi trend dell’innovazione è ancora ben lontano dal tramontare. Lo dimostra il numero crescente di manifestazio-ni dedicate alle nuove tecnologie che ogni anno attraggono mi-gliaia di persone nel nostro Paese e per le quali questi momenti rappresentano un’opportunità unica di accedere a possibilità di carriera e aggiornamento.Questo è lo scopo di Digital Innovation Days, l’evento che si svolgerà dal 17 al 19 ottobre a Milano nella sede del Talent Gar-den Calabiana: tre giorni per fare networking, collaborare e con-dividere dal vivo idee, esperienze e conoscenze relative al setto-re digitale, attraverso un ricco calendario di workshop, speech e conferenze dall’alto valore formativo. L’evento #DIDAYSIT pone il proprio focus sulla rivoluzione digitale, sulle dinamiche e le potenzialità dei social network e sugli impatti generati da questi sulle nostre vite e sul business. Il tutto in una cornice cui l’inno-vazione viene raccontata attraverso strategie concrete e case study di successo.Nelle scorse edizioni, le porte di Digital Innovation Days sono state varcate da speaker di realtà nazionali e internazionali di ri-lievo. Quest’anno è confermata la presenza di 70 relatori prove-nienti da importanti aziende quali Luxottica, American Express, GroupM, Barilla, Moleskine, Snapchat, Facebook, Unilever, Enel, Discovery Channel, Leroy Merlin, Conde Nast, Ernst and

Young, Intesa, IBM, Nielsen, MIP-Politecnico di Milano, Gruppo Armando Testa, Open Influence e Glovo; saranno 80 i casi di successo che ruoteranno attorno ai tre temi di questa edizione: Social Media Marketing, Digital Transformation e Digital Strate-gy, Innovazione e Nuove tecnologie. Tra i più interessanti - per chi voglia prefigurarsi le nuove frontiere della tecnologia - tro-viamo quello promosso da Microsoft Italia sull’intelligenza arti-ficiale, presentato dal Country Manager Consulting & Serviced Lead Fabio Moioli, in cui si parlerà di come i computer del futuro “impareranno” a percepire, ragionare e agire in autonomia.Durante il #DIDAYSIT, per la precisione il 19 ottobre, si svol-gerà anche la fase finale della Startup Competition: dieci startup avranno un minuto di tempo per un pitch sul palco durante il quale ciascuna di esse racconterà la propria mission e le unicità della propria organizzazione.Ogni startup dovrà, inoltre, superare il test “Do you know your co-founder?”: ogni CEO risponderà a una domanda riguardan-te il proprio co-founder o membro del team in modo da testare l’affiatamento del gruppo. Sarà il pubblico presente all’evento a decretare il vincitore.

l’evento #didaysit pone il proprio focus sulla rivoluzione digitale, sulle dinamiche e le potenzialità dei social network e sugli impatti generati da questi sulle nostre vite e sul business

tUtto rUota attorno al digitale: a milano la qUarta edizione di “digital innovation days”tre giorni, dal 17 al 19 ottobre, per fare networking, collaborare e condividere dal vivo idee, esperienze e conoscenze relative al settore digitale e ai nuovi trend dell’innovazione

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