le politiche giovanili integrate: reti locali e ruolo ... · di definizione dei piani locali...
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Palazzo delle Stelline – Milano 27 novembre ore 10.00 – 13.00 ATTI DEL SEMINARIO
Le politiche giovanili integrate: reti locali e ruolo regionale Le politiche giovanili in ambito locale si sono caratterizzate per una significativa disomogeneità in termini sia di distribuzione territoriale sia di contenuti. Le recenti iniziative di finanziamento regionale e statale di progetti centrati sulla condizione giovanile hanno incentivato il rafforzamento, in termini quantitativi e qualitativi, di reti locali composte da soggetti pubblici e privati e l'innovazione delle strategie d'offerta di servizi che intendono superare una prospettiva assistenziale, ricreativa, animativa, aggregativa in favore di orientamenti per i quali sono poste in evidenza le questioni della cittadinanza, dell'autonomia, della transizione verso l'età adulta. Il seminario si propone, in primo luogo, di fornire un quadro esaustivo e aggiornato delle iniziative regionali, in rapporto a quelle statali, di sostegno alle reti locali interessate a qualificare le politiche giovanili. In secondo luogo, si tratta di presentare innovative soluzioni istituzionali e gestionali per riorientare le politiche giovanili nel contesto dei sistemi locali. In particolare sono presentate esperienze di definizione dei Piani Locali Giovani, come strumento di innovazione degli interventi e costruzione di qualificati sistemi di partnership.
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Egidio Longoni Egidio Longoni –– RC 08 RC 08 –– 27 novembre27 novembre
POLITICHE POLITICHE GIOVANILI GIOVANILI
INTEGRATE IN INTEGRATE IN LOMBARDIALOMBARDIA
Percorsi per la costruzione di un sistema di
monitoraggio regionale
Egidio Longoni Egidio Longoni –– RC 08 RC 08 –– 27 novembre27 novembre
Quali percorsi da Lisbona (2000) a Quali percorsi da Lisbona (2000) a oggi per le politiche giovanili?oggi per le politiche giovanili?
Patto europeo per la gioventPatto europeo per la gioventùù (anno (anno 2005): 2005): - integrare i giovani nella società e nella vita lavorativa e sfruttare meglio il loro potenziale per garantire il ritorno a uno sviluppo sostenuto e sostenibile in Europa Libro Bianco C.E. (anno 2001):Libro Bianco C.E. (anno 2001):- sviluppare l’autonomia dei giovani attraverso i mezzi materiali e gli spazi a loro concessi
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Egidio Longoni Egidio Longoni –– RC 08 RC 08 –– 27 novembre27 novembre
Obiettivo:Obiettivo: “recuperare” spazi per i giovani nella trasversalità delle politiche che li conducono alla piena autonomia, tramite la valorizzazione del loro capitale umano quale componente essenziale per lo sviluppo della nostra società
Egidio Longoni Egidio Longoni –– RC 08 RC 08 –– 27 novembre27 novembre
Come? Le nuove politiche giovanili!Come? Le nuove politiche giovanili!Mutare prospettiva:Mutare prospettiva: dalla frammentarietà
di politiche ad hoc alla trasversalità delle politiche pubbliche
Mutare Mutare governancegovernance:: partecipazione diretta dei giovani; sinergia pubblico/privato; nuovi attori (CCIAA, imprese, banche)
Mutare contenuti:Mutare contenuti: abilitare all’autonomia; promozione dell’individuo e del gruppo.
Costruzione di una rete con i giovani Costruzione di una rete con i giovani per lo sviluppo locale!per lo sviluppo locale!
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Egidio Longoni Egidio Longoni –– RC 08 RC 08 –– 27 novembre27 novembre
Obiettivi del Sistema di MonitoraggioObiettivi del Sistema di Monitoraggio- Fornire indicazioni per orientare i sistemi
regionali di promozione, sostegno e assistenza delle politiche locali per i giovani
- Fornire informazioni e stimolare il confronto tra sistemi sussidiari verticali e orizzontali per arrivare a una logica di sviluppo delle gestioni associate tra enti locali e partnership pubblico/privato
- Verificare possibili sinergie tra azioni regionali e sistemi di governance territoriale
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Struttura del Sistema di MonitoraggioStruttura del Sistema di Monitoraggio
Sistema di acquisizione ed
elaborazione delle informazioni
Sistema di relazione
Sistema di diffusione delle
informazioni
Sistema di monitoraggio
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LE ATTIVITALE ATTIVITA’’PROPOSTEPROPOSTE
Nuova generazione di idee.Le politiche e le linee di intervento per i giovani di Regione Lombardia
(D.d.u.o. 14/02/2008 – n. 1278)
Egidio Longoni Egidio Longoni –– RC 08 RC 08 –– 27 novembre27 novembre
1. Il1. Il Sistema di Acquisizione ed Sistema di Acquisizione ed elaborazione delle Informazionielaborazione delle Informazioni
Descrizione
Valutazione
Orientamento
Identificazione allerta
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DESCRIZIONEDESCRIZIONEPer fornire allPer fornire all’’Amministrazione Amministrazione
regionale e ai soggetti sussidiari:regionale e ai soggetti sussidiari:- Info sintetiche sulle azioni locali definite dalle istituzioni sussidiarie
- Lettura descrittiva delle politiche giovanili attivate sul territorio
- Quadro tipologico e di eccellenze dei principali servizi erogati
- Individuazione di buone prassi
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VALUTAZIONEVALUTAZIONEProgettazione, sperimentazione e
messa a regime di un sistema di valutazione qualitativa di servizi rivolti ai giovani
RifRif: attori e processi evidenziati nel : attori e processi evidenziati nel sistema di descrizionesistema di descrizione
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ALLERTAALLERTAIdentificazione di fenomeni di
particolare criticità relativi all’offerta di servizi
RifRif: ricorrenze e singoli eventi : ricorrenze e singoli eventi rappresentativi (soglie di riferimento rappresentativi (soglie di riferimento definibili da comportamenti giovanili e definibili da comportamenti giovanili e linee bando)linee bando)
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ORIENTAMENTO 1ORIENTAMENTO 1Indicazioni agli attori locali con:Indicazioni agli attori locali con:- Linee guida- Esempi di buone pratiche- Metodologie per lo sviluppo e
l’adeguamento dei servizi erogati localmente
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ORIENTAMENTO 2ORIENTAMENTO 2Indicazioni alla Regione su:Indicazioni alla Regione su:- Nuove politiche rivolte ai giovani- Nuove normative- L’implementazione del sistema delle
conoscenze regionali nel settore delle politiche giovanili
- Miglioramento degli strumenti e dei sistemi di finanziamento
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2. Il2. Il Sistema di RelazioneSistema di RelazioneRafforza la motivazione degli attori locali a partecipare attivamente alle attività di acquisizione delle informazioni tramite:
-Guide online
-Help online
-Strumenti di Social Network
-Help desk telefonici
-Incontri formativi e promozionali
-Visite sul campo
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3. Il Sistema di Diffusione delle 3. Il Sistema di Diffusione delle InformazioniInformazioni
-Tempestiva comunicazione delle situazioni di allerta ai vari livelli di responsabilità
-Pubblicazione di report periodici con indicatori sintetici e attenzione alle realtà territoriali e tematiche
-Pubblicazione di studi
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QUANDO?QUANDO?
Da Gennaio 2009 a tutta la durata dei progetti…
Le politiche giovanili integrate: reti locali e ruolo regionale
Risorsecomuni, Milano 27 novembre 2008
Paolo ParoniZENOBIA Traiettorie per l’innovazione sociale
Coordinatore della sperimentazione nazionale dei Piani Locali Giov anipromossa da Dipartimento per la Giov entù e ANCI
1) Le “nuove” politiche giovanili
2) Politiche giovanili e sistema locale
3) I Piani Locali Giovani
4) Il quadro istituzionale e le risorse per le politiche giovanili
QUATTRO RIFLESSIONI SUL TEMA
Pochi, lenti, in ritardo…
Da “Lisbona” in poi:Politiche Giovanili come politiche di sviluppo, di promozione delle risorse umane, dell’autonomia
Ne deriva il superamento delle politiche di riparazione/ricreazione in cui ancora fino alla fine del secolo scorso, si identificavano le politiche pubbliche. Di conseguenza è diventato inevitabile
cambiare punto di vistacambiare strategiecambiare gli strumenti
I cambiamenti nelle politiche giovanili
Mutare prospettiva
Passaggio d alla frammentarietà di interventi ad hoc alla trasversalità risp etto alle politich e pubblich e
Mutare contenuti
Fare conoscere sé stessi e la societ à in cui si vive, abilitare all’autonomia (politiche della conoscenza)
Promozione dell’individuo e del gruppo (politiche dell’autonomia)
Uscita d al presentismo (politiche della fidu cia e di conciliazione tra presente futuro)
Mutare governance
Non solo pubblico
Coinvolgimento di attori inusuali: imprese, sindacati, centri ricerca, banch e
Non solo attori formali/istituzionali
Partecipazione diretta dei giovani
Nuovo patto tra le generazioni
Politiche con i giovani per lo sviluppo locale
Piano Locale GiovaniDefinizione
… strumento, promosso dagli Enti Locali, che rappresenta il processo di negoziazione e programmazione tra più enti, istituzioni, organizzazioni, soggetti collettivi al fine di armonizzare interessi diversi e individuare obiettivi comuni per l’attuazione di politiche giovanili orientate allo sviluppo locale nel suo complesso e all’aumento della partecipazione dei giovani ai processi decisionali locali
Sistema locale di partecipazione
Definizione prioritàe azioni locali:
metodologia decisionale
Sistema di attuazione delle
azioni locali
Documento PLG
rilevanza “pubblica”
Sistema valutazione
Interventi, accordi di
programma
Istituzioni, imprese, terzo settore, giovani
Per fare il PLG…
PartnershipSussidiarietàBottom upCertezza e programmazione delle risorseControllo e razionalizzazione della spesa pubblica
I criteri dei PLG
Le priorità attuate nei Piani Locali Giovani
l’accesso ad una buona occupazione, per un inserimento effettivo nel mondo del lavoro,anche mediante lo sviluppo di imprenditorialitàgiovanile
l’accesso dei giovani alla casa, mediante misure che favoriscono percorsi di autonomia personale e sociale
l’accesso autonomo dei giovani al credito, finalizzato alla crescita delle opportunità e all’investimento sul futuro
PLG: metodo e sostanza
programmazione
valutazione
sistematicità
Il PLG è un modo per dare stabilità ad un azione che sia fondata, coordinata, stabilizzata e che può assumere i contenuti di differenti scelte politico-amministrative
Governo degli obiettivi e azioni
Governo della rete
Governo degli esiti
Se è vero che la crisi italiana è una crisi del sociale, intesa come incapacità di connessione, di fare relazioni, di essere una comunità che sa stare insieme, aggregare, includere (CENSIS), i PLG hanno messo in evidenza l’importanza di mettere in moto processi sistemici tra vari attori sociali.
Fare partnership
mettere in comune risorse umane e finanziarie
produrre semplif icaz ioni amministrative e organizzative.
costruire capitale sociale, ovvero f iducia che permette agli attor i sociali e alle persone di avere maggiori risorse per “intraprendere”
costruire competenze e identità professionali integrate e trasversali
adottare modalità di presa di decisione condiv isa: dalla reciproca consultazione f ino a organismi formali di decis ione
costruire una vis ion e una mission “accomunanti” rispetto ad un problema (avere pensieri convergenti)
adottare canali d i comunicazione permanenti per uno scambio continuo d i informazioni, valutazioni, ip otesi
PLG
PLG
PLG
PLG
PLG
PLG
PLG
PLG PLGPLG
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PLG
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PLG
PLG
Italia, 2007-2008PIEMONTE: Biella, Casale Monferrato, Giaveno
LOMBARDIA: Brescia, Cremona, Sondrio, Limbiate
TRENTINO A.A.: Trento
FRIULI V.G.: Udine
VENETO: Vicenza, Montebelluna e associati
EMILIA ROMAGNA: Reggio Emi lia, Forl ì
TOSCANA: Firenze, Prato, Orbetello
LAZIO: Roma I municip io, Tarquinia
MARCHE: Ancona
MOLISE: Campobasso
CAMPANIA: Portici
PUGLIA: Molfetta
BASILICATA: Matera
CALABRIA: S. I lario Jon io e Locride
SICILIA: Catania, Caltagirone
SARDEGNA: Cagliari
PLG METROPOLITANI:Bari, Bologna,Cagliari, Catania, Firenze, Genova,Messina, Milano , Napoli , Palermo, Ro ma, Torino, Trieste, Venezia
PLG
PLG
PLGPLG
PLG
PLG
PLG
PLG
PLG
PLG
PLG
PRIORITA’ e AZIONI Numero Azioni avviate
Accesso al lavoro 53Accesso al credito 4Accesso alla casa 14Altre azioni per l’autonomia 21
TOTALE AZIONI 92
Le azioni avviate
Dati aggiornati a giugno 2008
Comuni capofila 27
Comuni coinvolti 80
Numero organizzazioni partner 236
Numero destinatari diretti 1804
Alcuni numeri dei PLG
Dati aggiornati a giugno 2008
Comuni capofila 27
Comuni coinvolti 80
Numero organizzazioni partner 236
Numero destinatari diretti 1804
Alcuni numeri dei PLG
Dati aggiornati a giugno 2008
PLG: alcuni apprendimenti
Orizzontalità delle politiche giovanili rispetto alle politiche pubbliche
Cambiare “tavolo”
Trasversalità come fattore di sostenibilitàdelle politiche
Qualificazione della spesa pubblica
Assunzione degli obiettivi di autonomia: politiche della fiducia
I livelli istituzionali delle nuove politiche giovanili
Ministero della Gioventù
RegioniEnti LocaliProvince e
Comuni
Leggi regionaliPiani strategiciBandi di finanziamento
Fondo nazionale politiche giovanili2007- 2009
Servizi adolescentiInformagiovaniPartecipazioneInnovazioni (PLG)
Intesa della Conferenza Governo, Regioni e Autonomia locali per l’utilizzo del Fondo nazionale delle politiche giovanili
Fondo Nazionale Politiche Giovanili 130 MLN di Euro per 2007-2008-2009
Regioni60 MLN
Comuni e Province(tramite ANCI e UPI)
15 MLN
Accordi di Programma
Quadro
Bandi ?
GovernanceCoordinamento
Integrazione territorialeValutazione
PLG
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POLITICHE GIOVANILI
e
SVILUPPO LOCALELuca Verri
Dirigente Settore Serviz i alla Pers ona
Comune di Sondrio
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1. PLG e Ambito di Sondrio
2. Autonomia e sviluppo
3. Dal PLG a GEdA2
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i partner locali PLG• 22 Comuni (Ufficio di Piano)
• C.M. Sondrio
• Provincia
• ASL (DIP – DIP)
• 3 Cooperative Sociali
• Lavops e Ass. Volontariato
• Giovani (Forum e Policampus)3
Milano _ Novembre 2008 44
le risorse economiche del PLG
• Euro 60.000: quota assegnata in proporzione al bacino di popolazione interessata al PLG
• Euro 26.800: cofinanziamento locale (Ufficio di Piano)
• Euro 2.500: finanziamento monitoraggio ANCITEL
Milano _ Novembre 2008 5
il contesto Le rappresentazioni: “Isola felice” o “valle triste”
Gli abitanti: 56.000 circa in “micro comuni”
Le comunità: dispersione e mobilità
I giovani: 18/30 anni = 7.800 circa
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problemi apertiECONOMIA TRADIZIONALE: scarsa propensione all’innovazione e limitata attrattività del sistema.
OCCUPAZIONE POCO QUALIFICATA: “Giovani cervelli, una fuga drammatica” (La Provincia 10 maggio 2008)
LIMITATA PRODUZIONE CULTURALE: pochi investimenti in creatività–informazione–cultura (De Masi).
FENOMENI DI DISAGIO GIOVANILE: Diffusione e approccio alle dipendenze, aumento disturbi alimentari, suicidi, morti per incidenti stradali
Ennio Ripamonti, Le politiche giovanili 6
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le priorità del PLG di SondrioGIOVANI E LAVORO: l ’Ente Locale come promotore di uno sviluppo sostenibile e attivatore di un patto strategico tra pubblico e privato
COINVOLGIMENTO ATTIVO DEGLI ADULTI: quale visione del mondo giovanile, quali aspettative e modalità di interazione con le giovani generazioni
MOBILITAZIONE DEI GIOVANI: incoraggiare i giovani ad esprimere competenze, idee, progetti e iniziative, avviando processi di partecipazione e sviluppando il ruolo di soggetti che si prendono cura della propria comunità
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Milano _ Novembre 2008 8
obiettivi e azioni
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Laboratorio di comunità residenziale focalizzato su Giovani e Autonomia (16/19 anni)
Corso di formazione per amministratori (minimo 4 incontri per amministratori) e definizione e manutenzione della rete tra i partner
Sostegno di progetti di sviluppo locale attraverso l’impiego di giovani ricercatori (bandi per enti pubblici e privati)
Realizzazione di una ricerca sul rapporto scuola/lavoro in collaborazione con Università Cattolica e Fondazione CREVAL (impiego minimo di 2 giovani ricercatori universitari)
Iniziative di mobilitazione e promozione culturale: Festival dei Corti e Festival delle Arti (incarichi professionali a giovani per progettazione e gestione processi di coinvolgimento, promozione…)
Milano _ Novembre 2008 9
quale autonomia ?
Le riflessioni del laboratorio, autonomia come:
giusta distanza
libertà e responsabilità
palestra di ruoli adulti
esperienza di produttività sociale e condivisa
spazio di negoziazione con gli adulti
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bandi di concorsoGiovani strategie per lo sviluppo e l’innovazione
Competizione tra progetti innovativi gestiti da soggetti pubblici e privati, che impiegano giovani neo-laureati
Aree: socio-sanitaria - tecnologie – marketing - sviluppo sostenibile - turismo - promozione culturale e sociale
Impiego giovani laureati - età max 30 anni – compenso minimo (500 €/mese) – coinvolgimento e supervisione
Partnership con istituto di ricerca o università –sostenibilità - innovatività
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progetti realizzatiGiovani strategie per lo sviluppo e l’innovazione
• 10 progetti
• 11 giovani laureati impiegati
• 43.876,00 € risorse del Piano Locale Giovani
• organizzazioni ospitanti: unione di comuni, 2 comuni in partnership, polo-tecnologico, 2 fondazioni, centro servizi volontariato, associazione apistica, museo
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risultatipresentazione report 13 giugno 2008
Bilancio positivo singole esperienze lavorative e prosecuzione impegni lavorativi (50% circa) Visibilità e valorizzazione del potenziale giovanileIncontro tra adulti e giovani per discutere il futuroOpportunità per fare sistema tra P.A., imprese e organizzazioni sociali – aumento partnerCuriosità imprenditori e sistema economico localeAvvio di processi di comunità che hanno fatto perno sul binomio tradizione/innovazione (fattore di successo)
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Progetto POLITECCOPERTURA A BANDA LARGA IN PROVINCIA DI SONDRIO
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Piano Locale Giovani
APAS - Associazione Produttori Apistici della provincia di Sondrio
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Giovani Energie di Attivazionedal PLG a GEdA
NUOVA GENERAZIONE DI IDEELE POLITICHE E LE LINEE DI INTERVENTO PER I
GIOVANI DI REGIONE LOMBARDIA
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GEdA
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• da 22 a 46 comuni (distretti Sondrio e Morbegno)
• da regia pubblica a regia privata(Consorzio coop. SOLCO in qualità di capofila)
• Aumento dei partner (tra cui Fondazione Credito Valtellinese e associazioni giovanili)
• valore economico moltiplicato (da 160.000 a 800.000 circa)
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gli ingredienti del successo
Coniugare buone prassi:a) giovani e lavoro (sondrio)
b) animazione sociale e partecipazione attiva dei giovani nei piccoli comuni (Morbegno)
Sviluppare coalizioni pubblico-privato:a) Partnership tra terzo settore e P.A.
b) Connessione con sistema economico locale
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GEdA
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azioni1. Sviluppo del protagonismo
giovanile nei piccoli comuni
2. Attivazione di officine di creativitàgiovanile (Sondrio e Morbegno)
3. Occupazione di giovani talenti e sviluppo locale
4. Creazione di un “Laboratorio sociale” sulla condizione giovanile nella provincia di Sondrio
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GEdA
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Cremona in numeri(dati riferiti al 1 gennaio 2007)
70.88337.60833.275Totale
21.57213.2298.343Oltre 60 anni15.5297.8947.63545-6011.3255.5275.79835-444.9842.4292.55530-343.8031.8451.95825-292.8711.4531.41820-242.7461.3531.39315-192.6851.3151.37010-145.3682.5632.8050-9
TotaleFemmineMaschiClassi d’età
Cremona in numeri(dati riferiti al 1 gennaio 2007)
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Quadro legislativo e politico in prof onda ev oluzione
PUNTI DI PARTENZAPUNTI DI PARTENZA
Bisogni giov anili sempre più mutev oli, molteplici e differenziati
Aumenta la complessità sociale: i comportamenti di disagio sono trasv ersali a tutti gli ambienti
Carenza delle risorse
Sostenere il dialogo nella comunità locale tra i diversi attori
Attivare processi relazionali e partecipativi che forniscano ai
giovani gli strumenti per affrontare l’ambiente e
sostenere quest’ultimo in cooperazione con i soggetti
del territorio nel confronto con i giovani
MISSION
Il Servizio Politiche Giovanili del Comune di Cremona
ha scelto di “abitare” il territorio con progetti integrati
VISION
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METODO DI LAVORO:METODO DI LAVORO:
Lav oro di rete: Accompagnamento:Livello cittadino/provinciale:
• Raccordo formalizzato con:- scuole/U.S.P.- Federazion e Oratori- Centri Formazione Professionale- Associazioni/Cooperative- Informalità
Livello region ale:• Partecipazione a:
- tavoli di confronto- Realizzazioni progetti comuni
Livello nazionale• Reti nazionali
- Presenza n ei luoghi formali
- Presenza n ei luoghi informali
PIANO LOCALE GIOVANIPIANO LOCALE GIOVANIUno strumento di concertazione
Pubblica Amministrazioneruolo di Governance
Società Civileruolo atti vo
NegoziazioneMediazione
Trasformazione del territorio intessuto cognitivo operativo sussidiario
e con norme e criteri condivisi
- Costruzione della rete- Consolidamento / ampliamento della rete- Formalizzazione della rete
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AZIONI DI SISTEMAAZIONI DI SISTEMAPROCESSO DI CONCERTAZIONEPROCESSO DI CONCERTAZIONE
Processo diconcertazione
INTERNO ESTERNOTAVOLO INTERSETTORIALE TAVOLO INTERISTITUZIONALE
Costruzione di un i mpi anto integrato,riconosciuto e legittimato a livello
politico istituzionale
Costruzione di un l uogo di confronto con gli attori del territorio per la
definizione delle azioni
CABINA DI REGIALIVELLO TECNICO-GESTIONALE DI CONDUZIONE
GRUPPI DI LAVOROLIVELLO TECNICO-POLITICO IN RELAZIONE ALLE AZIONI PREVISTE DAL PROGETTO
IMPLEMENTAZIONE E CONSOLIDAMENTO DEL IMPLEMENTAZIONE E CONSOLIDAMENTO DEL SISTEMA DI PARTECIPAZIONE GIOVANILESISTEMA DI PARTECIPAZIONE GIOVANILE
Punti di partenza
Il clima di sfiducia sembra prendere di mira in particolare le istituzioni “politiche”. Il giudizio negativo è generalizzato ed omogeneo sia a livello di individui (politici locali e nazionali), che di organi rappresentativi (parlamento), che di organizzazioni (partiti e sindacati). Si “salvano” i luoghi della politica: gli Enti Locali, l’UE, l’ONU.
Solo il 17,2% dichiara di conoscere i modi (strumenti, procedure) per far presente ai politici locali la propria opinione.
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IMPLEMENTAZIONE E CONSOLIDAMENTO DEL IMPLEMENTAZIONE E CONSOLIDAMENTO DEL SISTEMA DI PARTECIPAZIONE GIOVANILESISTEMA DI PARTECIPAZIONE GIOVANILE
Percorso di rete Percorso operativo
TAVO LO INTERSETTORIA LE- Politiche educative- Pari opportunità- Informagiov ani- Polizia Municipale- A ssessorato all’Ambiente
TAVO LO INTERISTITUZIONALE- A ssociazioni ambientaliste- Regione Lombardia- Politiche Giov anili
GRUPPO DI LAVORO- Politiche Giov anili- A ssessorato all’Ambiente- A genda21
- Mappatura delle realtà formalie informali del territorio
- Progetto Europeo YouthPartecipation: “Let’s get ittogether” (Comune di Lubjana, SLO – Comune di Soderham, SVE
- Incontri informali- C ostruzione sperimentale Forum
Giovani Ambiente- C ostruzione regolamento di
partecipazione- A zioni dirette
PROMOZIONE DI UNA STRUTTURA ARTICOLATA PROMOZIONE DI UNA STRUTTURA ARTICOLATA DI SERVIZI PER LDI SERVIZI PER L’’ORIENTAMENTO E LORIENTAMENTO E L’’ACCESSO ACCESSO
AL LAVOROAL LAVORO
Punti di partenza
Solo il 9,2% dei figli con padre in possesso di licenza (elementare o media inferiore) si iscrive ad un liceo. Il 43,8% di loro invece si iscrive ad un istituto tecnico ed il 37,6% ad un istituto professionale.Tra i figli di padre con diploma di scuola media superiore prevale l’istituto tecnico con il 41,3% sull’istituto professionale (28,4%) e sul liceo (27,4%).Quasi la metà dei figli di padre laureato (o simile titolo) si iscrivono poi al liceo (49,4%), solo il 17,6% ad un istituto professionale ed il 29,4% ad un istituto tecnico.
Contesto di servizi e progetti frammentario e non correlato.
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PROMOZIONE DI UNA STRUTTURA ARTICOLATA DI PROMOZIONE DI UNA STRUTTURA ARTICOLATA DI SERVIZI PER LSERVIZI PER L’’ORIENTAMENTO E LORIENTAMENTO E L’’ACCESSO AL LAVOROACCESSO AL LAVORO
Percorso di rete Percorso operativo
TAVOLO INTERSETTORIALE- Politiche educative- Pari opportunità- Informagiovani- Servizi Sociali
TAVOLO INTERISTITUZIONALE- Istituti Secondari di 1 e 2 grado- Formazione Professionale- Amministrazione Provinciale- Centri per l’impiego- Camera di Commercio- Associazioni di categoria- Associazione Servimpresa- Centro Sviluppo Innovazione- Associazione Cremonese Studi Universitari- Consulta Universitaria- Fondazione Città di Cremona
GRUPPO DI LAVORO- Politiche Giovanili- Associazione Servimpresa- Centro Sviluppo Innovazione- Amministrazione Provinciale
- Elaborazione di un documentocondiviso sull’orientamento
- Protocollo di lavoro con le scuolesecondarie di primo grado
- Protocollo di lavoro con i Centri diFormazione Professionale
- Raccordo operativo Centri per l’impiegoAmministrazione Provinciale
- Convenzione Fondazione Città diCremona
- Convenzione Associazione Servimpresae CESVIN
Consolidar e e curare l a rete pubblico/pri vato e ampliare i raccordicon il mondo dell’economia e del lavoro
CRITICITACRITICITA’’
Continuità nei progetti e nelle risorse
Politiche giovanili oggetto trasversale ma spesso letto come marginale
Fatica nella costruzione della rete i nterna
Difficoltà e criticità nei rapporti giovani <-> adulti (fiducia / credibilità)
Piano Locale Giovani inteso come processo
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Servizio Politiche GiovaniliP.zza del Comune, 8
sede operativa: Teatro Monteverdi (via Dante, 149)
26100 Cremona
Tel. 0372407343 – Fax 0372407320www.comune.cremona.it