le politiche nazionali e regionali
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Le politiche nazionali e
regionali
Roberto Pretolani
Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali
Università degli Studi di Milano
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Le competenze di politica agricola
Art.117 della Costituzione: La potestà legislativa è esercitata dallo
Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli
derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
La potestà legislativa può essere:
Esclusiva dello Stato (rapporti internazionali, giustizia, sicurezza,
fisco, immigrazione, ecc.)
Concorrente tra Stato e Regioni (governo territorio, salute, tutela
del lavoro, ricerca, beni culturali, alimentazione, ecc.)
Residuale della Regione (polizia amministrativa locale, formazione
professionale, commercio, industria, turismo, artigianato,
agricoltura, assistenza sociale).
Tuttavia, a livello nazionale agisce il Ministero delle Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali (MIPAAF) con compiti di coordinamento tra le
Regioni (a Statuto ordinario o speciale) e le Province Autonome e di
rappresentanza a livello dell’UE.
Il MIPAAF coordina l’attuazione della PAC e di politiche «nazionali»
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Le competenze di politica agricola
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Le competenze di politica agricola
Nel 1993, con un referendum proposto da 10 regioni e approvato dal 70% dei votanti, il MAF viene abrogato
ma, anche su richiesta dell’UE viene ricostituito con successivi diversi nomi e competenze.
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Le competenze di politica agricola
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Enti vigilati dal MIPAAF: AGEA
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Enti vigilati dal MIPAAF: AGEA
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Le politiche fondiarie
Le politiche fondiarie sono relative:
all’accesso alla proprietà del capitale fondiario
Sin dai tempi dell’antica Roma sono state varate norme per la
distribuzione delle terre (incolte, conquistate, dei latifondi) agli
agricoltori. Periodicamente si sono riformati i latifondi (grandi proprietà
spesso poco sfruttate) e questi sono stati suddivisi e assegnati agli
agricoltori con diverse modalità.
In Italia nel 1950 venne effettuata una grande «riforma agraria»
comprendente sia l’esproprio dei latifondi sia la creazione di aziende
adeguate alla famiglia coltivatrice sia di infrastrutture (irrigazione) sia
di cooperative di trasformazione e commercializzazione.
Cassa per la Formazione della Piccola Proprietà Contadina: istituita
nel 1948, ha lo scopo di provvedere all'acquisto di terreni, alla loro
eventuale lottizzazione e alla rivendita a coltivatori diretti (soli o
associati) con pagamento del prezzo in rate trentennali a tassi di
interesse dell’1%. Oggi è confluita nell’ISMEA.
alla regolazione dei contratti tra proprietari e coltivatori
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La centuriazione romana
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La riforma agraria in Italia
680.000 ettari a
113.000 assegnatari
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La riforma agraria in Italia: Fucino
680.000 ettari a
113.000 assegnatari
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La riforma agraria in Italia: Delta FE
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La riforma agraria in Italia: Puglia
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La riforma agraria in Italia: Puglia
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Le politiche fondiarie
Le politiche fondiarie sono relative:
all’accesso alla proprietà del capitale fondiario
alla regolazione dei contratti tra proprietari e coltivatori
Regolazione dei «patti agrari»: contratti di mezzadria e di affitto
1964: Legge 756 - Norme in materia di contratti agrari:
Art. 3. Divieto di nuovi contratti di mezzadria
Art. 4. Ripartizione dei prodotti nella mezzadria: nei rapporti di
mezzadria in corso alla data di entrata in vigore della presente legge la
divisione dei prodotti e degli utili del fondo è effettuata assegnando al
mezzadro una quota non inferiore al 58 per cento.
1982: Legge 203 – Norme sui contratti agrari:
Art. 1. Affitto a coltivatore diretto: ha la durata minima di quindici anni
Artt. 8-12. Modalità di determinazione dell’equo canone sulla base degli
estimi catastali da parte di commissioni tecniche provinciali.
Artt. 25-36. Conversione in affitto dei contratti di mezzadria, di colonia
parziaria, di compartecipazione e di soccida.
Art. 45. Possibilità di stipulare tra le parti accordi in deroga con
l’assistenza delle rispettive organizzazioni agricole maggiormente
rappresentative a livello nazionale.
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Le bonifiche
Il termine bonifica (dal latino «bonum facere» indica tutti gli interventi per
rendere coltivabile un terreno non idoneo in tutto o in parte.
Esempi di bonifica: lo spietramento, il livellamento, il terrazzamento,
l’irrigazione, la regimazione e lo sgrondo di acque in eccesso.
La bonifica può essere effettuata da soggetti privati o pubblici, ma in
entrambi i casi l’impiego dei capitali necessari deve dare benefici, cioè una
redditività cumulata futura attualizzata (riportata ad oggi), superiori ai costi
di realizzazione; non sempre l’intervento è conveniente.
Per superare tale limite in Italia fu approvata nel 1933 la legge sulla
«bonifica integrale» nota come Legge Serpieri.
Essa prevede che oltre ai benefici diretti siano calcolati anche quelli indiretti
(igienici, demografici, economici o sociali).
La legge ha consentito di bonificare oltre 2 milioni di ettari, in genere palu-
dosi, non solo nell’Agro pontino ma nel Polesine, in Maremma, in Sardegna.
In molti territori si è agito tramite bonifiche e riforma agraria.
Per il loro mantenimento sono stati istituiti i Consorzi di Bonifica che, come i
consorzi di Miglioramento fondiario, hanno facoltà d'imporre contributi per
l'esecuzione e l'esercizio delle opere, per i lavori di manutenzione delle
stesse e in genere per la gestione consorziale.
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Le bonifiche: Agro Pontino
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Le bonifiche: Maremma
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Le bonifiche: Sardegna
Arborea Fertilia
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Le competenze regionali
Si distinguono regioni a Statuto Speciale e a Statuto Ordinario.
A Statuto Speciale: Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia,
Trentino-Alto Adige (composta da due province a statuto speciale)
Le competenze in agricoltura e foreste non differiscono significativamente
tra le due tipologie.
Le amministrazioni regionali sono articolate in Assessorati o in Direzioni
Generali che nelle regioni assumono diversi nomi e, in parte, hanno ambiti
di competenza differenziati.
In Lombardia: Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi
In Piemonte: Direzione Agricoltura e Cibo
In Emilia-Romagna: Direzione Generale Agricoltura, Caccia e Pesca
In Veneto: fa parte dell’Area Sviluppo Economico
In Puglia: Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale
In Sicilia: Assessorato agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea
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Competenze DG Agricoltura
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Le organizzazioni professionali
La rappresentanza degli interessi economici e sociali degli agricoltori è
effettuata, come negli altri paesi, dalle organizzazioni professionali di
categoria.
Esse svolgono anzitutto una funzione «sindacale» nei confronti della
pubblica amministrazione.
Nel corso del tempo alla funzione sindacale si sono aggiunte attività di
servizio agli associati (legale, fiscale, contributivo, ecc.) e di orientamento
alle aziende (formazione, assistenza tecnica, ecc.).
In Italia vi sono tre OO.PP. principali, che hanno differenti basi sociali,
storie e peculiarità proprie:
La Federazione Nazionale Coltivatori Diretti (Coldiretti)
La Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana (Confagricoltura)
La Confederazione Italiana Agricoltori (CIA)
Ad esse se ne aggiunge una quarta: La Confederazione Produttori Agricoli
(Copagri)
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Federazione nazionale coltivatori diretti
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Federazione nazionale coltivatori diretti
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Federazione nazionale coltivatori diretti
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Federazione nazionale coltivatori diretti
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Federazione nazionale coltivatori diretti
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