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Le scritture contabilidel personale
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Relatore: Rag. Stefania Comaschi
Per realizzare gli obiettivi di una corretta rappresentazione delle operazioni aziendali e di periodiche sintesi, occorre utilizzare
determinati strumenti e seguire delle regole e dei metodi indicati dalla prassi ragionieristica e dai principi contabili di riferimento,
oltre naturalmente osservare le norme di legge.
Il primo obiettivo delle rilevazioni contabili è quello di annotare tutti i fatti aziendali intervenuti nella vita dell’aziendale, che abbiano
comportato movimenti in denaro, insorgere di Debiti o Crediti (acquisti, vendite, pagamenti a fornitori, incassi da clienti, concessioni
di sconti ecc..).
In sostanza le rilevazioni contabili devono registrare e “tenere a memoria” i rapporti con i terzi , consentendo inoltre di determinare i
risultati periodici.
Attraverso l’analisi della contabilità è infatti possibile ricostruire i fatti aziendali accaduti in un certo periodo di tempo, conoscere le
situazioni creditorie e debitorie di diversi soggetti ( clienti, banche, fornitori, DIPENDENTI, ecc..), ma anche misurare i costi sostenuti
e i ricavi realizzati in un certo periodo.
E’ quindi necessario che le rilevazioni siano effettuate seguendo le tecniche ragionieristiche al fine di permettere la rilevazione
sistematica di cio’ che è accaduto e favorire la formazione di sintesi dell’andamento aziendale altrimenti chiamate “situazioni
contabili” e, attraverso alcune elaborazioni, “bilancio di esercizio”.
Le scritture contabili fondamentali
Lo strumento principale per le rilevazioni contabili è il conto. Il conto, altre volte chiamato mastrino e che poi nella prassi contabile si concretizza con la
“scheda contabile”, è l’elenco delle operazioni effettuate, divise per oggetto, valorizzate in moneta di conto. In altre parole ogni accadimento aziendale è
annotato in un “conto” che ne misura il valore.
Esempio: se l’accadimento aziendale è l’acquisto di materie per Euro 2.000, le rilevazioni contabili devono riflettere l’annotazione in un conto “MATERIE
C/TO ACQUISTI” per l’importo di 2.000 euro, e il conseguente sorgere di un debito verso il fornitore dell’importo a debito di 2.000 euro. Se l’acquisto di
materiale è esserci l’alternativa di non rilevare il debito verso il fornitore, ma di rilevare l’uscita di cassa: in questo caso, la rilevazione contabile ravvenuto
per contanti, potrebbe ifletterà l’annotazione nel conto MATERIE C/TO ACQUISTI per euro 2.000 e, la conseguente uscita finanziaria annotata dal
“CONTO CASSA” come variazione negativa.
Nella prassi Ragionieristica si afferma che il conto è acceso (APERTO) per seguire le variazioni di determinate operazioni (l’oggetto di conto). Tale
strumento è un prospetto suddiviso in due parti Dare D a sinistra, e Avere A a destra.
La parola DARE e AVERE non ha alcun significato preciso: si tratta di una tradizione storica che semplicemente significano “a sinistra” o “a destra” di un
determinato conto.
DAREAVERE
Rilevazioni contabili
Il metodo della partita doppia si basa su un concetto generale che “ogni operazione aziendale presenta un duplice aspetto” di modo
che per ogni operazione si possano interessare due o piu’ conti del sistema (del piano dei conti) in sezioni contrapposte.
Il metodo si basa dunque su questo presupposto: ogni operazione aziendale deve essere rilevata almeno in due conti: uno in DARE e
uno in AVERE. Se l’operazione è complessa e interessa piu’ conti, la registrazione presenterà tante registrazioni in DARE e tante
operazioni in AVERE quanti sono i movimenti; l’importante è che il valore totale delle operazioni in DARE sia uguale al totale delle
operazioni in AVERE.
Esempio: acquisto di merci con pagamento in contanti per euro 600. La rilevazione contabile è la seguente:
Metodo della partita doppia
Conto merci c/to acquisti Conto cassa
600 600
Nella partita doppia:
Merci c/to acquisti a Cassa 600
Se l’operazione fosse complessa ed interessare più conti sarebbe necessaria una scrittura contabile articolata.
Esempio: acquisto di merci per euro 451,30 spese di trasporto euro 30,20 pagamento per contanti ottenendo uno
sconto di euro 10,00
Conto merci c/to acquisti Conto cassa
451,30
Spese di trasporto
30,20
471,30
Sconti attivi
10,00
La scrittura contabile sarebbe:
Diversi
Acquisto di merci per un valore di 451,30
Merci c/to acquisti
Spese di trasporto
Cassa
Abbuoni attivi
a Diversi
481,50
451,30
30,20
471,50
10.00
La tecnica ragionieristica individua diverse categorie di conti:
1. Conti numerari (o finanziari) certi (come la cassa), assimilati (crediti e debiti) o presunti (stime e fondi);
2. Conti economici accesi ai costi pluriennali ( le immobilizzazioni) o d’esercizio (acquisti);
3. Conti accesi ai ricavi;
4. Conti di capitale;
5. Conti transitori (che generalmente si chiudono con partite di giro, cioè sono utilizzati per archiviare temporaneamente
un’operazione per poi destinarla ad un conto appropriato).
Non tutti i conti funzionano frequentemente in entrambe le sezioni. Ad esempio i conti relativi ai costi rilevano soprattutto operazioni
in DARE, i conti relativi ai ricavi soprattutto in AVERE.
Riepilogo sul funzionamento dei conti
CONTI DI REDDITO
COMPONENTI NEGATIVI COMPONENTI POSITIVI
- Costi
- Storni di ricavi
- Ricavi
- Storni di costi
SEZIONE DARE SEZIONE AVERE
Contrariamente a quanto previsto dalla legislazione di altri paesi (es. Francia), in Italia il piano dei conti è libero, nel senso che puo’
essere elaborato a discrezione delle singole aziende. (fanno eccezione i piani dei conti delle imprese assicuratrici che sono imposti da
leggi speciali).E’ di tutta evidenza che detto piano dei conti per quanto ”libero” sarà tanto più utile all’impresa quanto più facilmente
permetterà di collegarsi alle voci dei conti che andranno inseriti nello schema di bilancio previsto dagli art. 2424 e 2425 c.c. (CEE).
Piano dei conti
Numerazione dei conti
E’ necessario procedere alla numerazione dei singoli conti. La numerazione del conto rappresenta una funzione di controllo ed
agevola l’individuazione del conto stesso.
Classificazione dei contiE’ opportuno procedere alla classificazione dei conti in base alla destinazione dei valori nel bilancio d’esercizio.
Si possono in modo semplificativo, individuare le seguenti macro classi:
1. ATTIVITA’ DI BILANCIO
2. PASSIVITA’ DI BILANCIO
3. CAPITALE NETTO
4. COSTI D’ESERCIZIO
5. RICAVI D’ESERCIZIO
6. CONTI RIEPILOGATIVI
7. CONTI D’ORDINE
La macro classe dei conti riepilogativi, consente di effettuare la chiusura e la riapertura dei conti.
Struttura del piano dei contiLa struttura si deve basare su due categorie di conti
a) conti sintetici
b) conti analitici
I conti analitici sono quelli di estrema analisi che alimentano le registrazioni contabili, mentre i conti sintetici costituiscono
raggruppamenti di conti analitici omogenei (es.: il conto sintetico dei clienti raggruppa tutti i conti analitici accesi ai singoli clienti)
L’articolazione delle singole macro classi (attività, passività, patrimonio netto ecc..) in conti sintetici sarà quindi preferibilmente effettuata
seguendo l’ordine delle voci degli art. 2424 e 2425 c.c.; ciò consentirà il raggruppamento dei conti analitici per categorie omogenee di valori
già strutturati in base agli schemi di bilancio previsti dalla normativa civilistica.
A titolo di esempio si potrebbe procedere così all’articolazione della macro classe
1 ATTIVITA’ DI BILANCIO
10 Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
11 Immobilizzazioni immateriali
12 Immobilizzazioni materiali
13 Immobilizzazioni Finanziarie
14 Rimanenze
15 Crediti
16 Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
17 Disponibilità liquide
9999999999
Articolazione in base alla
normativa civilistica
A questo punto si procederà all’articolazione dei conti sintetici in conti via via più analitici sempre seguendo gli schemi previsti dagli art. 2424
e 2425 c.c.. Ad esempio si potrebbe procedere all’articolazione del conto sintetico 11 Immobilizzazioni immateriali nel seguente modo:
11 1 Costi di impianto e ampliamento
11 2 Costi di ricerca, pubblicità
11 3 Diritto di brevetto industriale
11 4 Concessioni, licenze e marchi
11 5 Avviamento
11 6 Immobilizzazioni in corso e acconti
11 7 Atre
Riassumendo quanto fino ad ora indicato possiamo quindi evidenziare le seguenti correlazioni:
MACROCLASSI – funzione riepilogativa ATTIVITA’
CONTI SINTETICI – funzione riepilogativa IMMOBILIZZAZIONI IMMAT.
CONTI ANALITICI INTERMEDI – funzione riepilogativa Costi di impianto
CONTI ANALITICI OPERATVI – registrazioni contabili Spese di costituzione
Conto economico
Nella vita di una impresa si compiono continuamente una serie di operazioni aziendali, che nel loro insieme, costituiscono la gestione
aziendale; tali operazioni si possono rappresentare in forma schematica nelle fasi seguenti:
Acquisizione delle materie prime, semilavorati, prodotti
finiti, manodopera, energia ecc, comporta il sostentamento
dei COSTI, che si riflettono in uscite monetarie.
Organizzazione dei fattori produttivi acquisiti.
Vendita di ciò che si è prodotto e conseguimento dei ricavi.
IMPUT
PRODUZIONE
OUTPUT
La contabilità generale adottata dalle imprese utilizzando i conti dell’omonimo piano classificati per natura, di fatto rileva e fornisce
informazioni degli scambi che quotidianamente avvengono tra l’impresa stessa e terze economie rispondendo ad esigenze finanziarie,
contabili e fiscali.
Qualora l’impresa voglia far emergere delle rilevazioni contabili dati e informazioni anche sulla propria situazione economica, dovrà
adottare però una serie di conti maggiormente analitici che permettano la conoscenza dei fenomeni interni; il complesso delle
rilevazioni che possono soddisfare tali esigenze va sotto il nome di contabilità industriale o analitica.
La contabilità industriale necessita di un supporto di registrazioni analogo a quello della contabilità generale ossia di un piano dei
conti che soddisfi le proprie esigenze di analiticità; in tale piano tuttavia i conti saranno classificati per destinazione ossia in funzione
dei CENTRI DI COSTO.
La redditività dell’impresa e la sua efficienza possono essere analizzate poiché mediante la contabilità industriale è possibile misurare,
tra l’altro, il concorso alla formazione del reddito aziendale dei singoli prodotti o di famiglie di prodotti tra quelli offerti dall’impresa;
esaminare la convenienza dello sfruttamento di canali di vendita calcolando il loro peso sul complessivo reddito aziendale; formulare
dei risultati infrannuali mediante chiusure contabili più rapide rispetto a quelle di contabilità generale e più significative ai fini delle
informazioni ritraibili sull’andamento dell’azienda.
Cenni sulla contabilità industriale
La significatività dei risultati periodici ritraibili dal tipo di contabilità in esame è tanto maggiore quanto più rapide e tempestive sono le registrazioni delle
operazioni aziendali nella contabilità industriale; dal momento che la contabilità di cui trattasi assolve principalmente a funzioni di controllo ed è quindi
indicativa per il management aziendale sl fine di intraprendere eventuali azioni correttive, ben si intende come registrazioni tardive che a loro volta
generino situazioni infrannuali non frequenti e non tempestive vanifichino l’intera area della contabilità industriale.
Il piano dei conti della contabilità industriale potrà essere:
predisposto distintamente da quello della contabilità generale e con maggior grado di analiticità,
Adottando e mutando i conti di contabilità generale già sufficientemente analitici.
In ogni caso tuttavia occorrerà istituire un sistema di collegamento fra le due contabilità che permetta loro di dialogare.
L’applicazione della partita doppia genera un sistema contabile duplice all’interno della impresa ove le due contabilità sono fra loro connesse mediante
appositi conti di collegamento: in tali conti verranno ripresi in contabilità industriale i componenti negativi e positivi e negativi di reddito rilevati
originariamente nella contabilità generale.
Occorre verificare se il piano dei conti della contabilità industriale sia sufficientemente analitico; alternativamente occorrerà provvedere ad una divisione
ulteriore che crei le basi per generare rilevazioni utilizzabili successivamente a fini gestionali. A titolo di esempio l’eventuale voce generica di contabilità
generale “salari” potrebbe essere suddivisa in:
MANODOPERA
DIRETTA ORDINARIA
MANODOPERA
DIRETTA
STRAORDINARIA
MANODOPERA
INDIRETTA
ORDINARIA
MANODOPERA
INDIRETTA
STRAORDINARIA
COMPETENZA: effetto delle operazioni e degli altri eventi rilevato contabilmente quando le operazioni hanno avuto origine ed attribuito
all’esercizio al quale tale operazioni ed eventi si riferiscono e non a quello in cui si concretizzano i relativi movimenti finanziari (Es: costo delle
retribuzioni lorde del mese, contributi del mese)
CASSA: effetto delle operazioni e degli altri eventi rilevato contabilmente quando le operazioni concretizzano il relativo movimento finanziario
(Es: versamento dell’Irpef dipendenti in funzione del momento del pagamento degli stessi.).
REDDITI DI LAVORO DIPENDENTE
Il reddito imponibile è costituito da tutti gli emolumenti in denaro (retribuzione, contingenza, straordinari, indennità e premi vari), in natura
o sotto forma di erogazioni liberali, corrisposti nel periodo d’imposta (criterio di cassa), decurtati delle trattenute previdenziali.
IL NOSTRO BILANCIO CONTABILE IN PAGHE
La funzione di “contabilizzazione paghe” gestisce la rilevazione automatica delle scritture contabili relative alla gestione del personale.
La funzione produce tabulati utili sia al controllo che alla contabilizzazione manuale dei movimenti. Oltre alla produzione di tabulati, la
funzione è predisposta per esportare i movimenti da contabilizzare. L’esportazione può essere diretta verso procedure zucchetti di contabilità
generale, oppure verso altri applicativi di contabilità.
E’ possibile una contabilizzazione suddivisa per diverse ripartizioni contabili, in base alle esigenze di ogni singola azienda. E’ possibile ottenere
una contabilizzazione comprensiva dei ratei mensilmente o esclusivamente a fine esercizio.
La contabilità dei costi del personaleConcetti di cassa e di competenza
Il piano dei conti per la contabilizzazione costi del personaleCodice conto Descrizione Tipo conto
Credito auto c/to Ditta Patrimoniale
Crediti prestiti Dipendenti Patrimoniale
Crediti per Anticipi dipenden. Patrimoniale
Credito Inps solidarietà 10% Patrimoniale
Debiti Verso Sindacati Patrimoniale
Debito Quas/Quadrifor Patrimoniale
Debito Fonte Patrimoniale
Debito ente Bilaterale Patrimoniale
Debito Previndai Patrimoniale
Debito FAIT Patrimoniale
Debiti verso INPS Patrimoniale
Debiti verso INAIL Patrimoniale
Debiti Verso FASDAC Patrimoniale
Debito Tesoreria INPS Patrimoniale
Debiti per cessione 1/5 Patrimoniale
Debito Finanziaria PAI Patrimoniale
Debito verso Est Patrimoniale
Debito Stipendi Netti Patrimoniale
Debito Fdi previdenza compl. Patrimoniale
Debito Finanziaria PSA Patrimoniale
Debito trattenute varie varie Patrimoniale
Debito Fasi Patrimoniale
Debito Trattenuta per uso Autov. Patrimoniale
Fondo TFR Patrimoniale
Fondo Ferie e Permessi Patrimoniale
Fondo Oneri Ferie e Permessi Patrimoniale
Fondo 13ma e 14ma Patrimoniale
Fondo Oneri 13ma e 14ma Patrimoniale
Erario IRPEF Dipendenti Patrimoniale
Erario IRPEF COCOCO Patrimoniale
Erario Imposta sostit.TFR Patrimoniale
Erario IRPEF 1012 Patrimoniale
LORDI Dipendenti Economico
Lordi COCOCO/Stage Economico
Lordo Trasferte Economico
Rimborsi spese Dipendenti Economico
Rimborsi spese COCOPRO Economico
Lordo Indennita' diverse Economico
Contributi INPS Economico
Contributi Dirigenti Economico
Contributi FAIT Economico
Contributi FONTE Economico
Contrinuti INAIL Economico
Contributi QUAS/QUADRIFOR Economico
Contributo Fasi Pensionati Economico
Contributi Diversi Economico
Quota Accantonamento TFR Economico
Quota Acc.to Ferie e Permessi Economico
Quota Acc.to Oneri su Fer/Perm Economico
Quota Acc.to Rateo 13ma 14ma Economico
Quota Acc.to Oneri Rateo 13/14 Economico
Abbuoni paghe Economico
Codice conto Descrizione Tipo conto
Il piano dei conti sopra riportato ha una struttura semplice ed indica in blu i conti patrimoniale ed in rosso i conti economici. La
struttura non prevede nessuna indicazione per poter effettuare una contabilità industriale ma, potrebbe originare comunque
una contabilità per centro di costo, per ripartizione, per dipendente ecc..
Andiamo ad analizzare ora il bilancino originato da un tale piano dei conti e le relative voci paghe contenute:
Esempi:
COSTI
Retribuzione
Compenso cococo
Compenso stagisti
Straordinari
Indennità varie
incentivi
trasferte
Rimborsi mensa
Rimborsi vari
Integrazioni ditta
Contributi Inps
Enti carico ditta
Ratei maturazione ferie ecc..
Ratei maturazioni mensilità
aggiuntive
Quota TFR maturata
DEBITI E FONDI
Quota Ratei mese
Irpef mese
Inps mese ditta
Inps mese dipendenti
Enti ditta
Enti dipendenti
Enti vari carico ditta
Enti vari carico dipendenti
Netti dipendenti
Netti cococo
Fondi liquidati
DIMINUZIONI DI COSTI
Permessi non retribuiti
Ritardi
Giorni non lavorati
Liquidati dei ratei
TIME FOR A BREAK
Salari e stipendi, retribuzioni lorde fisse
Il costo per salari e stipendi è da intendersi al lordo delle imposte e degli oneri sociali a carico del dipendente. L’espressione ha significato opposto di
“Retribuzioni Nette”, genericamente usata per esprimere l’ammontare effettivamente percepito, in busta paga dai dipendenti. Le varie ritenute che
spiegano il differenziale non alterano la misura del costo per l’impresa (valore lordo) in quanto realizzano soltanto trasferimenti di somme fra enti
percettori diversi. Devono essere classificati nel conto economico alla voce B9 “salari e stipendi” (bilancio CEE) i costi del personale al lordo delle ritenute
per imposte a carico del dipendente, comprensivi di tutti gli elementi fissi e variabili che compongono la retribuzione lorda figurante in busta paga,
come ad esempio, indennità per rischio, indennità sostitutiva di mensa, indennità di trasferta, indennità di mancato preavviso, premi aziendali. Inoltre si
considerano salari stipendi anche le quote maturate e non corrisposte relativamente a mensilità aggiuntive (13ma e 14ma) e le ferie non godute.
Quanto espresso è un preciso riferimento alla normativa relativa alla composizione del bilancio il quale deve comprendere :
Lo stato Patrimoniale
Il conto economico
La nota integrativa
I tre documenti possono essere redatti in forma veritiera e corretta solo se l’azienda dispone di una contabilità composta da un piano dei conti analitico
e dettagliato rispetto agli accadimenti contabili. Per tale motivo nel conto economico del piano dei conti “Retribuzioni lorde” andremo ad incanalare
quelle voci che compongono la testata del cedolino paga denominate più correttamente elementi paga esempio: paga base, superminimo, superminimo
assorbibile, scatti ecc. Gli elementi paga si differenziano nominativamente a seconda del contratto aziendale applicato ma, la somma di tutti gli elementi
paga ci porta alla retribuzione lorda fissa. Il concetto di fisso viene espresso proprio per la caratteristica contrattuale dello stesso (non viene a mancare).
Esempio di una testata cedolino paga contratto chimici industria
Salari e stipendi, retribuzioni lorde fisse
Le retribuzioni variabili sono rappresentate da tutte quelle voci non presenti in forma
continuativa ogni mese sul cedolino. Portiamo come esempio lo spaccato del bilancio
conto economico costi di un’azienda che ha adottato un piano dei conti analitico. Lo
stesso raggruppa in conti economici distinti le retribuzioni fisse e le variabili quali:
Le suddette voci variabili presenti nel corpo del cedolino portano a rilevazioni distinte nei seguenti conti:
I numeri presenti dopo le descrizioni rappresentano i codici dei comparti Unità locale e centro di costo americano.
Si considerano salari e stipendi anche le quote maturate e non ancora corrisposte relative alle mensilità aggiuntive 13ma, 14ma ecc. e le ferie
non godute.
Il rateo di 13ma e di 14ma matura mensilmente con una competenza generalmente da gennaio a dicembre per la 13ma e da luglio a giugno
dell’anno successivo per la 14ma. Al 31 dicembre di ogni anno nel bilancio saranno presenti dodici ratei di 13ma e solo sei ratei di 14ma. La
scrittura contabile che andrà effettuata sarà rappresentata dalla rilevazione dei ratei mancanti. La valorizzazione di tali ratei è generalmente
1/12 della retribuzione lorda di testata. Anche questi elementi vengono raggruppati nel bilancio CEE in B.9.a.
La retribuzione nel periodo feriale è prevista da disposizioni di legge e contrattuali e va accantonata per competenza. La maturazione avviene
in proporzione al tempo in quanto i giorni/ferie sono commisurati al periodo di lavoro effettivo prestato. Di solito si parla di n. giorni (circa 30)
su base annua e la proporzione rimane valida su base infrannuale (dimissioni). Al fine di una corretta attribuzione in bilancio di tali costi, non
sorgono problemi di competenza economica unicamente nel caso ipotetico in cui tutti i dipendenti, dalla data di fine esercizio risultano aver
usufruito dell’intero periodo feriale di spettanza, nel corso dell’esercizio stesso. In questo caso l’impresa ha già integralmente sostenuto il
costo per i ratei delle ferie nel corso dell’esercizio. Scritture apposite di assestamento dei saldi contabi9li si rendono necessarie quando
l’impresa ed i dipendenti concordano nel rinviare la fruizione del diritto feriale all’esercizio successivo di maturazione. Le ferie non godute
costituiscono un elemento della retribuzione e il debito si classifica nel passivo di stato patrimoniale tra gli altri debiti (voce D.13). Trattandosi
di stime, gli eventuali adeguamenti negli esercizi successivi devono essere imputati integralmente e classificati nella stessa voce di conto
economico (B.9.a). Il rateo per ferie è quindi correttamente stanziato quando corrisponde al costo totale delle singole ferie maturate a favore
dei dipendenti alla data di chiusura del bilancio e cioè se è pari a quanto si sarebbe dovuto corrispondere ai9 dipendenti ed agli enti
previdenziali nell’ipotesi in cui a tale data fosse cessato il rapporto di lavoro.
Salari e stipendi, i ratei
Gli oneri sociali e altre componenti generano asimmetria tra costo del lavoro gravante sull’impresa e retribuzione netta
percepita dal prestatore di lavoro:
Retribuzione netta
+ Oneri sociali (INPS + INAIL )
+ IRPEF (Imposta sul reddito delle Persone Fisiche)
+ altri eventuali contributi sociali e componenti non retributivi del lavoro
+ TFR (Trattamento di Fine Rapporto)
+ Ratei
= Costo del Lavoro o Retribuzione Lorda
Elementi della retribuzione netta e compensi vari:
• salario o stipendio per il lavoro prestato;
• straordinari p maggiorazioni (notturno, festivo, indennità di trasferta, ecc);
• scatti di anzianità e superminimo;
• indennità per carichi di famiglia (Assegni familiari);
• provvigioni, premi di produzioni, gratificazioni periodiche;
• compensi in natura, buoni pasto;
• ratei per mensilità aggiuntive;
• ratei per ferie e festività non godute.
Salari e stipendi, retribuzioni nette
Fiscalmente per quanto riguarda le ritenute fiscali sulle retribuzioni a carico del dipendente, l’azienda opera in qualità di
sostituto d’imposta: è obbligata a prelevare l’IRPEF in capo al singolo dipendente ed al successivo versamento nelle casse
dell’erario.
Coerentemente con principi generali del diritto tributario il prelievo fiscale va applicato però ai redditi percepiti dal
soggetto d’imposta; ciò comporta che per l’azienda l’obbligo di ritenuta scatta solo all’atto dell’effettivo pagamento delle
retribuzioni, in altri termini nel momento in cui il dipendente monetizza il suo reddito. Solo le ritenute fiscali hanno questo
vincolo (criterio di cassa), le altre (inps, enti ecc..) seguono il criterio di competenza.
Contributi su salari e stipendi:
nozioni su oneri sociali e INAILI contributi sociali a carico dell’azienda sono disposti per legge. L’azienda è obbligata a versare presso appositi enti di previdenza e assistenza, somme
che garantiscono ai lavoratori assunti una copertura pensionistica e sanitaria. In termini economico-aziendali ciò da luogo ad un maggior costo per
acquisire unità del fattore produttivo lavoro. Si tratta delle contribuzioni INPS INAIL e simili. Attraverso la contribuzione a carico del datore di lavoro e del
lavoratore, l’INPS assicura le seguenti posizioni:
1. Assicurazioni sociali obbligatorie per invalidità, vecchiaia e superstiti;
2. Assicurazioni obbligatorie per TBC, disoccupazione;
3. Assicurazioni sociali obbligatorie per contributi assegni familiari;
4. Cassa integrazione guadagni.
Infine l’INAIL, che viene alimentato con il versamento di contributi solamente a carico del datore di lavoro, assicura i dipendenti contro gli infortuni e le
malattie professionali. Le rilevazioni contabili attinenti l’INPS sono impostate con la logica seguente: si rileva il debito dell’azienda nei confronti
dell’istituto che misura in contropartita il corrispondente costo a carico dell’azienda. Ai fini della rilevazione in contabilità si ricorda che i contributi sociali
sono liquidati su base mensile, parallelamente alle retribuzioni lorde, depurati dalle diverse agevolazioni.
I contributi sociali sono determinati applicando una percentuale sul valore complessivo delle retribuzioni lorde del mese di riferimento. La misura della
percentuale varia soprattutto in funzione del settore di attività (tabelle contributive ).
Per quanto concerne la contribuzione INAIL, le modalità di rilevazione mutano in quanto sono diverse le operazioni di versamento di tale contributo. I
versamenti sono effettuati in due soluzioni: la prima in acconto, da effettuarsi nel gennaio di ogni anno; la seconda di conguaglio, che viene richiesta nel
corso dell’anno successivo; nel contempo l’azienda ogni mese procede a rilevare l’ammontare mensile dei costi maturati a tale titolo. Il contributo Inail
viene calcolato in basi a tassi predeterminati per categorie di rischi lavorativi. I contributi vengono riclassificati in bilancio CEE nella lettera B.9.b e
B.9.b.3 (altri oneri sociali)
I fondi pensione costituiscono gli strumenti mediante i quali è possibile realizzare forme di previdenza integrativa collettiva aventi lo
scopo di erogare trattamenti pensionistici complementari al sistema obbligatorio pubblico. Forme di previdenza integrativa
individuale sono possibili anche mediante adesione a polizze assicurative di tipo previdenziale. Alle contribuzioni ed alle prestazioni di
queste forme di previdenza integrativa la legge riserva lo stesso trattamento fiscale.
Potremmo avere:
Fondi pensione chiusi: possono essere istituiti da contratti e/o accordi collettivi anche aziendali, ovvero in mancanza, da accordi fra
lavoratori, promossi da sindacati e da accordi anche interaziendali (Fonte, fonchim, previndai ecc…)
Fondi pensione aperti: possono essere attivati da compagnie di assicurazioni, banche e SIM (mediolanum, arca ecc…)
Forme pensionistiche individuali: sono realizzate tramite contratti stipulati con le imprese di assicurazione autorizzate da ISVAP e
approvate da COVIP (commissione di vigilanza sulle forme di previdenza complementare).
I contributi carico azienda non presentano particolari difficoltà di rilevazione contabile se sono a contribuzione definita (% ). I
contributi costituiscono un costo d’esercizio, da assimilare ai costi per contributi sociali.
Contributi su salari e stipendi:
oneri previdenziali e oneri aggiuntivi
Il trattamento di fine rapporto, in sigla Tfr, è la somma che spetta al lavoratore dipendente al termine del lavoro in un'azienda. Conosciuta anche come
liquidazione, è una prestazione al cui pagamento è tenuto il datore di lavoro nel momento in cui cessa il rapporto stesso. L'erogazione è dovuta dal momento della
cessazione del rapporto indipendentemente dal fatto che siano conosciuti tutti i dati necessari per il calcolo. Pertanto anche la maturazione degli interessi e la
rivalutazione monetaria, in caso di ritardato pagamento, hanno effetto dal giorno in cui il credito può essere liquidato nel suo intero ammontare.
Il trattamento di fine rapporto si calcola sommando per ciascun anno di lavoro una quota pari all'importo della retribuzione annua divisa per 13,5 (la retribuzione
utile per il calcolo del Tfr comprende tutte le voci retributive corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, salvo diversa previsione dei contratti collettivi).
Tenendo conto che di questa quota una parte, lo 0,5%, va all'Inps come contributo per le prestazioni pensionistiche, la quota accantonata annualmente in termini
percentuali è pari al 6,91% della retribuzione utile. Gli importi accantonati sono indicizzati, al 31 dicembre di ogni anno, con l'applicazione di un tasso costituito
dall'1,5% in misura fissa e dal 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo Istat.
Il Consiglio dei ministri ha approvato in data 24 novembre 2005 la Riforma della Previdenza complementare. Con queste disposizioni si disciplina la destinazione
del Tfr ai fondi pensione complementari, attraverso il meccanismo del silenzio-assenso. La novità parte dal 1° gennaio 2007. Da questa data scatta il decorso dei sei
mesi entro i quali il lavoratore che non ha ancora aderito ad una forma pensionistica complementare, dovrà scegliere se destinare o meno il Tfr ai fondi pensioni.
In mancanza di una comunicazione, scatta il meccanismo di silenzio-assenso e il Tfr finisce automaticamente nei fondi. Il datore di lavoro, invece, in mancanza di
scelta del lavoratore, ha l'obbligo di riversare il Tfr verso il Fondo per l'erogazione del Tfr, gestito dall'Inps. I Fondi pensione hanno quindi adeguato i propri statuti e
le imprese di assicurazione hanno costituito il patrimonio separato e autonomo per la gestione.
Il TFR
TFR maturato dal 1° Gennaio 2007
1) Imprese con meno di 50 dipendenti
2.1) Fondo di tesoreria INPS (TFR in azienda)
2) Imprese con almeno 50 dipendenti
2.2) Fondi di previdenza
complementare
1.1) TFR gestito dall’azienda
1.2) Fondi di previdenza
complementare
Art. 2120 del Codice Civile
"Disciplina del trattamento di fine rapporto"
In ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il prestatore di lavoro ha diritto ad un trattamento di fine rapporto. Tale
trattamento si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione
dovuta per l'anno stesso divisa per 13,5. La quota è proporzionalmente ridotta per le frazioni di anno, computandosi come mese
intero le frazioni di mese uguali o superiori a 15 giorni.
Salvo diversa previsione dei contratti collettivi la retribuzione annua, ai fini del comma precedente, comprende tutte le somme,
compreso l'equivalente delle prestazioni in natura, corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con
esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese.
In caso di sospensione della prestazione di lavoro nel corso dell'anno per una delle cause di cui all'art. 2110, nonché in caso di
sospensione totale o parziale per la quale sia prevista l'integrazione salariale, deve essere computato nella retribuzione di cui al primo
comma l'equivalente della retribuzione a cui il lavoratore avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento del rapporto di lavoro.
Il trattamento di cui al precedente primo comma, con esclusione della quota maturata nell'anno, e incrementato, su base composta, al
31 dicembre di ogni anno, con l'applicazione di un tasso costituito dall'1,5 per cento in misura fissa e dal 75 per cento dell'aumento
dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, accertato dall'ISTAT, rispetto al mese di dicembre dell'anno
Art. 2120 del Codice Civile
"Disciplina del trattamento di fine rapporto"
Ai fini della applicazione del tasso di rivalutazione di cui al comma precedente per frazioni di anno, l'incremento dell'indice ISTAT e
quello risultante nel mese di cessazione del rapporto di lavoro rispetto a quello di dicembre dell'anno precedente. Le frazioni di mese
uguali o superiori a quindici giorni si computano come mese intero.
Il prestatore di lavoro, con almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, può chiedere, in costanza di rapporto di
lavoro, una anticipazione non superiore al 70 per cento sul trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla
data della richiesta.
Le richieste sono soddisfatte annualmente entro i limiti del 10 per cento degli aventi titolo, di cui al precedente comma, e comunque
del 4 per cento del numero totale dei dipendenti.
La richiesta deve essere giustificata dalla necessità di:
a. eventuali spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche;
b. acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile.
L'anticipazione può essere ottenuta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro e viene detratta, a tutti gli effetti dal trattamento di
fine rapporto.
Nell'ipotesi di cui all'art. 2122 la stessa anticipazione è detratta dall'indennità prevista dalla norma medesima.
La contabilità industriale
Il piano dei conti contabile e analitico
La Contabilità Industriale è una tecnica amministrativa che, adattandosi alle necessità dell'impresa, predetermina, realizza, e
controlla i costi ed i ricavi; costituisce, dunque, una fonte di dati ed informazioni sullo stato dell'azienda e sulle prospettive
future della stessa che, adeguatamente elaborate, rappresentano un valido supporto all'attività decisionale.
Estremamente importante è, in questo caso, il ruolo ricoperto dal Sistema Informativo interno, che si propone di raccogliere
dati dai diversi settori e di fornire le informazioni necessarie, in tempi brevi; viene definito come nell' ”insieme dei flussi
informativi, prodotti con varie metodologie destinati a supportare il sistema delle decisioni di azienda e a soddisfare le
esigenze di informazione per le decisioni esterne” .
Il Sistema Informativo aziendale è composto:
• dalle relazioni statistiche i cui dati raccolti, sia interni che di mercato, affinché acquisiscano un significato di valido apporto,
dovranno essere elaborati con procedimenti matematici e statistici;
• dalla programmazione: l'attività di pianificazione e previsione permette all'impresa di studiare le reazioni, in termini di
mercato, connesse alle diverse decisioni; alla Contabilità di gestione, mediante la quale si rilevano i fatti interni di gestione
per determinare il costo dei processi produttivi, per controllare i movimenti interni aziendali e il grado di efficienza.
• dalle contabilità elementari, tra le più importanti possiamo ricordare la contabilità del personale, quella di magazzino, le
registrazioni relative ai beni strumentali, sono dunque dei nuclei specializzati di rilevazioni analitiche, non collegati tra loro,
e con scopi particolari.
La contabilità industriale
Il piano dei conti contabile e analitico
La contabilità industriale, a differenza di quella generale che ha un valenza pubblica, ha una funzione informativa puramente
interna, ma seppure con scopi diversi, sono tra loro coordinate, dato che la contabilità generale, rilevando principalmente i
fatti passati e trascurando la gestione interna, è insufficiente ai fini direzionali.
Per un'analisi economica del processo produttivo, tutti i fattori della produzione si rappresentano tramite i costi, che
identificano il valore attribuito, o comunque attribuibile ad un determinato input impiegato.
Anche in questo caso il ruolo del Sistema informativo interno è di fondamentale importanza in quanto fornisce le informazioni
che attribuiscono in modo determinante ad una gestione efficace ed efficiente capace, dunque, di raggiungere lo scopo
lucrativo che l'impresa, per definizione, si propone.
Con il termine "costo" si intende comunemente un componente negativo del reddito di un determinato prodotto.
100 CASSA E BANCHE
100.010 CASSA
100.020 BANCA C/C
100.030 EFFETTI IN PORTAFOGLIO
100.040 BANCA EFFETTI ALL'INCASSO
100.050 TITOLI
110 CREDITI CLIENTI E CREDITI DIVERSI
* 110.010 CLIENTI riepilogativo Clienti
110.030 CLIENTI PER FATTURE DA EMETTERE
110.040 CREDITI IMPOSTE
110.050 CREDITI DIVERSI
110.060 RIBA IN PORTAFOGLIO
110.080 DIPENDENTI C/STIPENDI
110.090 AMMINISTRATORI C/EMOLUMENTI
120 EFFETTI ATTIVI
120.010 EFFETTI ALLO SCONTO
120.020 EFFETTI ALL'INCASSO
120.030 EFFETTI INSOLUTI
130 RATEI E RISCONTI ATTIVI
130.010 RISCONTI ATTIVI
130.020 RATEI ATTIVI
200 ERARIO IVA INPS IRPEF INAIL ECC.
200.005 ERARIO C/TO IVA
200.010 ERARIO C/INPS
200.030 ERARIO C/IRPEF
200.040 ERARIO C/INAIL
200.050 ERARIO C/ACC. T.F.R.
200.060 ERARIO C/RINTEN.D'ACCONTO
200.070 ERARIO C/ENASARCO
200.080 ERARIO C/VARIE
220 IMMOBILIZZAZIONI
220.010 FABBRICATI
220.020 MOBILI E MACC.UFFICIO
220.030 AUTOMEZZI
220.040 IMPIANTI E ATTREZZATURE
220.060 MANUTENZIONE DA AMMORTIZZARE
220.070 COSTI PLIRIENNALI
230 RIMANENZE MAGAZZINO
230.010 MERCI C/TO RIMANENZE MATERIE PRIME
230.020 MERCI C/TO RIMANENZE SEMILAVORATI
240 DEBITI FORNITORI E DEBITI DIVERSI
Patrimoniali
La Contabilità Analitica per Centro di Costo consente la ripartizione di registrazioni contabili ed extracontabili, su diversi centri di costo, allo scopo
di rilevarne la redditività.
Elementi che caratterizzano questo modulo:
Definizione del Centro di Costo: per Centro di Costo si intende qualsiasi entità per la quale sia utile una specifico monitoraggio economico. In
altre parole, il Centro di Costo può identificare un Reparto, un Cantiere, una Commessa. I Singoli Centri di Costo sono a loro volta accorpabili in
gruppi omogenei, per i quali è possibile generare automaticamente riepiloghi contabili. Si può così ottenere, ad esempio, la redditività di tutte le
commesse relative ad un certo cliente o di tutti i cantieri aperti in una determinata area residenziale.
Struttura del piano dei conti utilizzato in analitica: il piano dei conti può essere diverso per ogni Gruppo di Centri di Costo, in modo da ottenere
una rappresentazione estremamente precisa e puntuale degli eventi economici legati allo stesso. Laddove tale diversificazione non fosse
indispensabile, si può operare con un unico piano dei conti che può essere, o meno, lo stesso utilizzato in contabilità generale.
Ripartizione dei fenomeni finanziari: Se lo si ritiene opportuno , è possibile ripartire oltre al conto economico, anche la componente
patrimoniale della movimentazione (rateizzazione, incassi, esborsi) in modo da verificare la copertura finanziaria in fase di avanzamento del
progetto.
Movimentazione della Contabilità Analitica: la movimentazione dei centri di costo avviene direttamente dalla procedura di prima nota che, al
termine della registrazione, apre un'apposita finestra per selezionare e ripartire quanto imputato. È altresì possibile utilizzare uno specifico
programma di prima nota extracontabile allo scopo di gestire registrazioni che non trovano specifica corrispondenza con la movimentazione
contabile.
Elaborati ottenibili dalla Contabilità Analitica: i bilanci per centro costo, danno la possibilità di ottenere automaticamente riepiloghi di gruppo
e/o totali. L'elaborazione può fare riferimento ad un qualsiasi intervallo temporale. Possono essere richieste stampe ed interrogazioni dei
partitari relativi ai conti movimentati all'interno di una specifico centro di costo. È disponibile la stampa del giornale cronologico. Tale elaborato
prevede l'esposizione in ordine di data del movimentato per centro di costo. Gli importi sono disposti su quattro colonne il cui significato è
definito dall'utente. (Ad esempio Manodopera, Materie Prime, Trasporti, Lavoro di Terzi.)
La contabilità analitica
Un buon esempio di bilancio con piano dei conti di contabilità analitica è rappresentato dal documento cartaceo presente
nella vostra cartellina:
1. Bilancio totale per saldi
2. Bilancio totale per movimenti
3. Centri di costo
4. Riepilogo generale paghe
5. Prospetto riepilogativo paghe
Grazie a tuttiper l’attenzione!
Riceverete presto le dispense digitalidel corso via mail
Rag. Stefania Comaschi