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Le subordinate argomentali
Osserva i seguenti enunciati:
SOGGETTO
Il cibo è necessario. È necessario // che l’uomo si nutra.
è ciò di cui parla il predicato, quindi è il soggetto di «è necessario».
Si chiama SOGGETTIVA la subordinata che ha la funzione di soggetto del predicato della frase da cui è retta.
Per riconoscere una soggettiva bisogna
guardare il predicato della frase
reggente: è necessario che il verbo della
reggente non abbia un soggetto, né
esplicito né implicito. La funzione di
soggetto è infatti svolta dalla soggettiva
stessa!
Il verbo della reggente è quindi sempre
alla terza persona singolare.
Espressioni formate dal verbo essere alla III p.s. e un aggettivo o un sintagma nominale, come è giusto, è opportuno, è uno scandalo…
Un verbo copulativo alla III p.s. (seguito eventualmente da aggettivo o sintagma nominale), come sembra (giusto), pare (necessario), è considerato biasimevole…
Un verbo impersonale intransitivo alla III p.s., come accade, succede, bisogna, occorre, piace, rincresce…
Un verbo transitivo costruito con il si passivante, come si dice, si crede, si ritiene, si spera…
Forma esplicita: introdotte dalla congiunzione che (può essere sottintesa).
Non è bene // che tu giochi tutto il giorno. Mi pareva // fosse arrivato qualcuno.
Forma implicita: introdotte dalla preposizione di o senza alcun legame esplicito con il verbo all’infinito.
Mi è capitato // di perdere l’autobus. È utile // prendere appunti.
Jovanotti
È per te che sono verdi gli alberi e rosa i fiocchi in maternità.
È per te che il sole brucia a luglio, è per te tutta questa città.
È per te che sono bianchi i muri e la colomba vola.
È per te il tredici dicembre, è per te la campanella a scuola…
È per te ogni cosa che c’è, ninna-na-ninna-e…
Osserva i seguenti enunciati:
C. OGGETTO
Noto la tua sincerità . Noto// che sei sincero.
completa il predicato della reggente esprimendone l’oggetto.
Si chiama OGGETTIVA la subordinata che ha la funzione di oggetto del predicato della frase da cui è retta.
Il verbo della reggente deve avere un soggetto, espresso o implicito.
Il verbo della reggente è sempre transitivo attivo, tranne nel caso dell’intransitivo pronominale accorgersi.
Il verbo dell’oggettiva può essere all’indicativo (certezza), congiuntivo (dubbio, timore, volontà), condizionale (fatto che non si è verificato o che si verifica solo a determinate condizioni).
- Certezza: Ho finalmente capito // quanto hai fatto
per me.
- Timore: Temo // che il bambino abbia la febbre.
- Fatto che non si è verificato: Avevo capito // che Maria sarebbe venuta.
- Fatto che si realizza solo a certe condizioni: Credo // che il ladro sarebbe stato preso //
se l’intervento della polizia fosse stato più tempestivo.
Verbi di tipo dichiarativo come dire, riferire, narrare, assicurare ….
Verbi che esprimono ipotesi e dubbio come credere, dubitare, immaginare, pensare …
Verbi che esprimono percezione o ricordo come sentire, vedere, ricordare, percepire … (+ accorgersi)
Verbi che esprimono volontà, comando, divieto, timore come volere, concedere, temere, preferire, proibire ...
Forma esplicita: introdotte dalla congiunzione che (raramente da come e quanto).
So // che hai lavorato con impegno.
Forma implicita: introdotte dalla preposizione di con il verbo all’infinito. Solo coi verbi tipo comandare o proibire il soggetto dell’oggettiva implicita può essere diverso da quello della reggente.
La mamma ha proibito a Maria// di far tardi la sera.
Osserva i seguenti enunciati:
Un fatto è certo, // che la ricchezza non rende felici.
La subordinata serve a spiegare «un fatto»,
soggetto della reggente
Ho l’impressione // che tu stia mentendo.
La subordinata serve a spiegare
«l’impressione», complemento oggetto
della reggente
Si chiama DICHIARATIVA la subordinata
che non svolge la funzione né di soggetto
né di oggetto della frase reggente, ma
dipende da un elemento della reggente
(un pronome, un nome, un aggettivo) e lo
precisa o lo illustra.
Riconoscere le dichiarative
Anche se di struttura simile, le dichiarative non vanno confuse con
soggettive o oggettive. Osserva i seguenti enunciati:
1) So con certezza // che hai detto la verità.
OGGETTIVA, esprime l’oggetto del
verbo della reggente
So questo con certezza, // che hai detto la verità.
DICHIARATIVA, spiega il complemento
oggetto della reggente («questo»)
2) È noto a tutti // che il signor Ernesto è un imbroglione.
sOGGETTIVA, esprime il soggetto del
verbo della reggente
È noto a tutti un fatto, // che il signor Ernesto è un imbroglione.
DICHIARATIVA, spiega il soggetto
della reggente («un fatto»)
Forma esplicita: introdotte dalla congiunzione che.
Aspettavamo solo questo, // che il concerto del Boss cominciasse.
Forma implicita: introdotte dalla preposizione di o senza alcun legame esplicito con il verbo all’infinito.
Di una cosa mi pento, // di non aver installato l’antivirus.
Osserva i seguenti enunciati:
DOMANDA DIRETTA
Come stai?
Ti ho chiesto// come stai.
DOMANDA POSTA IN MODO INDIRETTO
Si chiama interrogativa indiretta la subordinata che
esprime il contenuto di una domanda o di un dubbio.
Riconoscere
le interrogative indirette Dipendono sempre da verbi che esprimono
l’esigenza di:
- trovare una risposta
- colmare una lacuna di informazione
- sciogliere un dubbio
Esempi: domandare, chiedere, non sapere,
ignorare, dire, dubitare …
La mamma non sa// che voto ho preso.
Dimmi // che cosa vuoi per pranzo.
Sono introdotte da:
- la congiunzione se
- i pronomi interrogativi chi? che cosa? quale? quanto?
- gli aggettivi interrogativi che? quale? quanto?
- gli avverbi interrogativi come, dove, quando, perché
Forma esplicita, con l’indicativo, il congiuntivo o il condizionale.
Forma implicita, con l’infinito.
Esplicita:
Fammi sapere // se va tutto bene.
Mi chiedo // chi accetterebbe in queste
condizioni.
Non so // quanto zucchero aggiungere.
Implicita:
Ancora non sappiamo // dove andare in
vacanza.
Mi domando // quale strada prendere.
Osserva i seguenti enunciati:
Mi hai regalato un libro. Ho letto quel libro.
Ho letto il libro // che mi hai regalato.
PRONOME RELATIVO (il quale)
Si chiama relativa la subordinata introdotta da un
pronome relativo che sta al posto di un elemento
della frase reggente ( = antecedente).
Servono a caratterizzare un elemento, cioè svolgono nel periodo la funzione che all’interno di una frase è svolta da attributi e apposizioni.
APPOSIZIONE
Parigi, capitale della Francia, è una metropoli.
SUBORDINATA RELATIVA
Parigi, che è la capitale della Francia, è una metropoli.
Determinative: forniscono un’informazione indispensabile per
completare il senso dell’antecedente.
I ragazzi che avevano finito il compito uscirono dalla classe (= solo quelli che avevano finito).
Accessorie: forniscono un’informazione non
indispensabile. Sono sempre precedute da una virgola!!!
I ragazzi, che avevano finito il compito, uscirono dalla classe ( = tutti avevano finito, quindi uscirono).
A seconda del contesto le relative hanno diverse “sfumature” di significato:
Tempo: Ho incontrato Marco che usciva dal cinema ( = mentre usciva).
Causa: Il papà, che è buono, ci perdona.
Fine: Cerco qualcuno che mi accompagni.
Conseguenza: Non c’è nulla che non sappia fare (= tale che per me sia impossibile).
Condizione: C’è un letto per colui che volesse riposarsi ( = se qualcuno vuole riposare).
Concessione: Paolo, che pure è bravo in inglese, ha sbagliato l’esercizio.
Esplicita: introdotta da un pronome relativo
(N.B. : il relativo può essere “nascosto” dentro un pronome doppio o dentro un avverbio di luogo!!!)
Chi ha parlato così è un ignorante (= Colui è un ignorante // che ha detto così)
Tornerei volentieri dove ci siamo incontrati ( = Tornerei volentieri nel luogo // in cui ci
siamo incontrati)
Implicita : verbo all’infinito introdotto da
le preposizioni a, da
Gli americani sono stati i primi // ad
andare sulla luna ( = che sono andati sulla
luna)
un pronome relativo in funzione di
complemento indiretto
Vorrei qualcuno // con cui parlare.
Dopo i verbi di percezione possiamo
avere, oltre che una oggettiva, anche una
relativa:
Ho visto // che Piero usciva. PRINCIPALE OGGETTIVA
Ho visto Piero// uscire (= che usciva). PRINCIPALE RELATIVA
SUBORDINATA TEMPORALE
Mentre andavo al cinema // ho visto
Marco.
Le temporali possono esprimere: • Contemporaneità
• Anteriorità
• Posteriorità
Esplicita: congiunzione subordinante + modo indicativo (N.B.: Prima che vuole il congiuntivo)
Chiamami // quando hai bisogno.
Passeranno dei mesi // prima che tu possa riavere i documenti. Implicita:
• Prima di/ dopo di / al momento di+ infinito • Nel + infinito • Gerundio • Participio passato
Prima di prendere una decisione // consultati con qualcuno.
Al momento di uscire // mi sono sentito male.
Nel vedere quella scena // provò pietà.
Gli sposi // tagliata la torta // fecero il brindisi.
Giovanni fa i compiti // ascoltando la musica.
Osserva i seguenti enunciati:
COMPLEMENTO DI CAUSA
A causa dell’influenza non ho partecipato
alla gita.
Non ho partecipato alla gita // poiché
avevo l’influenza.
Si chiama CAUSALE la subordinata
che esprime la causa di un fatto
comunicato nella reggente.
Esplicita: congiunzione subordinante (poiché, perché,
giacché, siccome) o locuzione congiuntiva (dal momento che, visto che, in quanto, per il fatto che …) + modo indicativo o condizionale.
N.B.: quando la causa viene negata spesso si
usa il congiuntivo. Andiamo spesso in montagna // non perché
ci piaccia particolarmente lo sci, // ma perché amiamo la tranquillità della natura.
Implicita:
- per, di, per il fatto di, a forza di + infinito
(solo se il soggetto è lo stesso della
reggente!!!!!!!!!)
- gerundio
- participio passato
(in questi due casi il soggetto deve
coincidere oppure deve essere
esplicitato)
Dato che sei sola // vieni a cena da me.
La disturbo// perché vorrei chiederle un
favore.
Ho pagato una multa salata // per aver
parcheggiato in divieto di sosta.
Avendo il Ciclope divorato molti suoi
compagni// Ulisse lo accecò.
Spaventato dal rumore // il ladro fuggì.
Sono soddisfatta // di aver scritto.
Te ne ho parlato // affinché tu possa
decidere. SUBORDINATA FINALE
Alzo la voce // perché tu mi senta. SUBORDINATA FINALE
Si chiama FINALE la subordinata
che esprime lo scopo di un fatto
comunicato nella reggente.
Esplicita:
congiunzione subordinante (affinché,
perché, acciocché, onde, in modo che) +
congiuntivo presente o imperfetto.
Era stato chiamato // perché risolvesse il
problema.
Implicita:
- per/a/ di + infinito
- allo scopo di/ al fine di/ allo scopo
di/nell’intento di/onde + infinito
Vado al mercato //a comprare la frutta.
Ti prego // di perdonarmi ( = affinché tu
mi perdoni).
La campagna // per raccogliere fondi//ha
dato buoni risultati.
Non confondere causali e finali!!
Alzo la voce // perché tu mi senta (=
affinché) tu mi senta.
Non ho partecipato alla gita // perché (=
poiché) avevo l’influenza.
Esco/ nonostante la pioggia. COMPLEMENTO DI CONCESSIONE
Esco // nonostante piova. SUBORDINATA CONCESSIVA
Si chiama CONCESSIVA la subordinata
che indica un fatto nonostante il quale si
realizza quanto affermato nella reggente
Esplicita: - benché, nonostante che, malgrado,
sebbene,quantunque + congiuntivo
- anche se, con tutto che + indicativo
Sebbene fosse piuttosto difficile// ho svolto tutto il compito.
Anche se era piuttosto difficile // ho svolto tutto il compito.
Implicita:
- congiunzioni subordinanti concessive +
participio passato
- pur + gerundio o participio passato
- per + infinito
Benché raffreddato, // sono uscito di casa.
Pur essendo stanco, // si mise al lavoro.
Per essere inverno, // fa caldo!
Era così veloce // che nessuno poteva
batterlo. SUBORDINATA CONSECUTIVA
Agnese è tanto generosa// che
aiuterebbe chiunque. SUBORDINATA CONSECUTIVA
Si chiama CONSECUTIVA la subordinata
che esprime la conseguenza di quanto
affermato nella reggente
Esplicite: che, così che (o cosicché) + indicativo, congiuntivo o condizionale.
Gli ho dato alcuni suggerimenti, // così che potesse migliorare.
Implicite: - da, di, per + infinito - al punto di, fino a + infinito
È troppo piccolo // per viaggiare da solo. Ho insistito // fino a convincerti.
Spesso le consecutive sono anticipate, nella reggente, da un elemento che crea un’attesa:
Ha piovuto talmente tanto // che il fiume è straripato.
La nebbia era così fitta// che ci vedevo a stento.
La mia stanchezza era tale // che mi addormentai subito.
Ti regalerò il motorino/se sarai promosso. SUB. CONDIZIONALE
Qualora ci sia bel tempo/andremo in gita.
SUB. CONDIZIONALE
Si chiama CONDIZIONALE la subordinata
che esprime la condizione da cui dipende
quanto espresso dalla reggente
Esplicita: - se + indicativo/ congiuntivo imperfetto o
trapassato. - qualora, purché, a patto che, nel caso in cui +
congiuntivo. Implicita: - gerundio - a + infinito ( A pensarci bene //, avrei
dovuto tacere) - se + participio passato (Se ben coltivate//,
queste terre renderebbero molto).
Formato da protasi (= premessa) +
apodosi ( = conseguenza).
Se chiedete//riceverete risposta.
PROTASI APODOSI
Ne esistono di 3 tipi, a seconda del grado
di probabilità che esprimono.