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Le varietà di frumento duro in Italia Risultati della rete nazionale di sperimentazione 1999-2012 Fabrizio Quaranta, Andreina Belocchi, Mauro Fornara, Cecilia Ripa, Maria Grazia D’Egidio

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Le variet di frumento duro in ItaliaRisultati della rete nazionale di sperimentazione 1999-2012

Fabrizio Quaranta, Andreina Belocchi, Mauro Fornara,Cecilia Ripa, Maria Grazia DEgidio

Volume realizzato nellambito del Progetto Agritrasfer-In-Sud Comunit di Pratiche Cerealicoltura.Il progetto Agritrasfer-In-Sud finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali (D.M. 254/7303/07 del 08/11/2007)

In copertina: prove della Rete nazionale frumento duro in Molise (foto Mauro Fornara)Le foto delle spighe nelle schede varietali sono state gentilmente fornite dal dott. Luciano Mazza

Le variet di frumento duro in Italia Risultati della rete nazionale di sperimentazione 1999-2012

Fabrizio Quaranta, Andreina Belocchi, Mauro Fornara,

Cecilia Ripa, Maria Grazia DEgidio

Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA)

III

INDICE

pag

Presentazione VI

Introduzione 1

Rete nazionale di confronto tra variet di frumento duro 3

Sintesi risultati 1999-2012 5

Come leggere i risultati: parametri e metodi di determinazione 7

Risultati per areale 11

Areale 1 Nord 12

Areale 2 Centro adriatico 14

Areale 3 Centro tirreno 16

Areale 4 Centro colina interna 18

Areale 5 Sud collina interna 20

Areale 6 Sud adriatico ionico 22

Areale 7 Sicilia 24

Areale 8 Sardegna 26

Risultati per variet 28

Variet presenti in tutti gli areali 29

Alemanno 30

Anco Marzio 32

Avispa 34

Casanova 36

Ciccio 38

Claudio 40

Colosseo 42

Creso 44

Duilio 46

Dylan 48

Imhotep 50

Iride 52

Latinur 54

Meridiano 56

Neolatino 58

Normanno 60

Pietrafitta 62

PR22D89 64

Quadrato 66

IV

Saragolla 68

Simeto 70

Svevo 72

Tirex 74

Tiziana 76

Vendetta 78

Variet presenti al Centro Nord 81

Achille 82

Biensur 84

Colorado 86

Grazia 88

Karur 90

Levante 92

Liberdur 94

Nefer 96

Noedur 98

Orobel 100

PR22D40 102

Provenzal 104

San Carlo 106

Solex 108

Torrebianca 110

Virgilio 112

Variet presenti al Sud-Isole 115

Aureo 116

Bronte 118

Chiara 120

Grecale 122

Karalis 124

Lesina 126

Maestrale 128

PR22D78 130

Preco 132

Rusticano 134

SantAgata 136

Sfinge 138

Valerio 140

Varano 142

Vinci 144

V

Variet recenti 147

Ismur 148

Kanakis 150

Mimmo 152

Pitagora 154

Ramirez 156

Sculptur 158

Yelodur 160

Collaborazioni 162

VI

Presentazione

Nellattuale scenario operativo in cui si colloca il settore primario, ed in particolare il comparto

agroalimentare, necessario che la ricerca pubblica renda disponibili conoscenze, risultati e innovazioni

commisurati alle specifiche esigenze delle imprese e per ciascun contesto produttivo locale, per

mantenere competitive le stesse imprese a fronte dei rapidi cambiamenti che si registrano

congiuntamente nelle tecnologie utilizzate e nei mercati di riferimento.

Le attivit realizzate dal Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) generano

conoscenze, risultati e innovazioni trasferibili per filiera e/o per specifici contesti produttivi territoriali che,

attraverso opportune azioni di trasferimento, sono rese disponibili per rispondere alle suddette esigenze.

Su questo fronte il CRA ha dato un importante impulso alle attivit di trasferimento dei risultati e delle

innovazioni prodotte dalle proprie Strutture di ricerca attraverso il coordinamento e la realizzazione del

progetto Agritrasfer-In-Sud.

Si tratta di un progetto dimostrativo, finanziato dal Ministero per le politiche agricole alimentari e

forestali (MiPAAF) e condiviso dalle Regioni ex Obiettivo 1, che ha proprio lo scopo di mettere a punto

strumenti e metodologie di lavoro per facilitare il trasferimento dei risultati e delle innovazioni prodotte

dalla ricerca e sperimentazione agraria, a cominciare da quelle prodotte dal CRA.

Come partner di progetto coinvolto anche lIstituto Nazionale di Economia Agraria (INEA) per

specifici aspetti metodologici sottesi alla formazione e al trasferimento dei risultati e prevede, per la

realizzazione di attivit dimostrative e di collaudo sul territorio, il coinvolgimento diretto delle Regioni

meridionali, della Rete interregionale per la Ricerca Agraria, Forestale, Acquacoltura e Pesca, dei

Servizi di Sviluppo Agricolo regionali e dei vari portatori di interesse.

In linea con gli obiettivi del progetto stato realizzato un modello di lavoro condiviso con le Regioni

denominato Agritrasfer, che prevede il ricorso a strumenti informatici per rendere accessibile

linformazione sui risultati della ricerca e realizzare una stretta sinergia tra le attivit di ricerca e

sperimentazione del CRA e di altri centri di ricerca pubblici e privati in agricoltura, agro-industria e

sviluppo rurale ed i Servizi Sviluppo Agricolo regionali attraverso i quali garantire il collegamento con il

mondo operativo.

Pertanto, al fine di rendere pubblici e individuabili i risultati trasferibili prodotti dalle attivit di ricerca,

questi vengono raccolti, archiviati e descritti attraverso Schede risultato fruibili per mezzo di un sistema

informativo accessibile dal sito web dellEnte (http://agritrasfer.entecra.it).

Una piattaforma e-learning e lorganizzazione di un sistema di animazione coordinato dal CRA

(http://cdp-agritrasfer.entecra.it/) consentono di attivare delle Comunit di Pratiche coinvolgendo

ricercatori, funzionari, tecnici e divulgatori regionali, imprenditori, associazioni di categorie, ordini

professionali ed altri portatori di interesse che, insieme, approfondiscono alcune problematiche di

settore/di comparto, definiscono le esigenze e le priorit di ricerca e di innovazioni, individuano i risultati

prodotti dalla ricerca agricola rispondenti alle esigenze manifestate, consentono di porre in essere azioni

condivise ai fini di un trasferimento dei risultati prodotti dalla ricerca alle imprese.

Oltre che attraverso la comunicazione a distanza, lattivit supportata da incontri in presenza che

diventano un valido e necessario strumento di affiancamento alluso delle-learning attraverso i quali

VII

coinvolgere in maniera attiva tutti gli attori delle filiere e mettere in pratica le soluzioni individuate

attraverso le Comunit di Pratiche.

Ad oggi sono attive cinque Comunit di Pratiche afferenti ai comparti cerealicolo, olivicolo, orticolo,

vitivinicolo ed agrumicolo in cui sono coinvolti ricercatori, tecnici regionali e diversi portatori di interesse

individuati dalle stesse Regioni.

Proprio nel corso degli approfondimenti in e-learning e degli incontri in presenza realizzati nellambito

delle attivit della Comunit di Pratiche Cerealicoltura, stata pi volte manifestata dagli operatori del

comparto lesigenza di avere a disposizione indicazioni tecniche dettagliate sulle variet di frumento duro

in ragione dei diversi ambienti di coltivazione. Ci, anche per valutare le risposte in termini di qualit e

produttivit della materia prima ottenibile da destinare alla trasformazione o per rispondere a percorsi di

caratterizzazione e valorizzazione di produzioni locali attraverso la realizzazione di filiere corte.

Rispondendo a tale richiesta, il CRA, oltre a rendere fruibili le informazioni necessarie attraverso gli

strumenti appena descritti, intende offrire, con il presente lavoro, un quadro dettagliato e aggiornato di

tutte le variet di frumento duro in prova, non solo nelle localit degli ambienti meridionali ma anche

nelle altre localit dislocate su gran parte del territorio nazionale.

Si tratta di un lavoro approfondito e utile che lUnit di Ricerca per la Valorizzazione Qualitativa dei

Cereali di Roma CRA-QCE (gi Istituto sperimentale per la cerealicoltura), mette a disposizione degli

operatori di settore, frutto della pluriennale attivit sperimentale condotta nellambito della Rete

nazionale di confronto tra variet di frumento duro, finanziata dal MiPAAF e coordinata dallo stesso

CRA-QCE, con la partecipazione e collaborazione attiva di altre Strutture di ricerca del CRA e di altri enti

ed istituzioni pubbliche (Universit, CNR, Regioni) e di alcune societ sementiere.

Nello specifico le Strutture di ricerca del CRA coinvolte nella Rete, oltre al CRA-QCE di Roma, sono:

il CRA-CER, Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia; il CRA-ACM, Centro di Ricerca per

lAgrumicoltura e le Colture Mediterranee di Acireale (CT); il CRA-GPG, Centro di Ricerca per la

Genomica e la Postgenomica animale e vegetale di Fiorenzuola dArda (PC); il CRA-SCV, Unit di

Ricerca per la Selezione dei Cereali e la Valorizzazione delle variet vegetali di S.Angelo Lodigiano

(LO).

Si coglie loccasione per ringraziare gli estensori del presente documento e tutti coloro che con il

proprio lavoro hanno reso disponibili dati e informazioni utili che possono contribuire a migliorare un

comparto produttivo, quello cerealicolo, da sempre componente importante e rappresentativo

dellagroalimentare Made in Italy.

Corrado Lamoglie Coordinatore del Progetto Agritrasfer-In-Sud

1

Introduzione

Il frumento duro la materia prima esclusiva per la produzione della pasta, prodotto base della dieta

mediterranea sempre pi apprezzato in tutto il mondo; grazie ai consumi crescenti, la pasta rappresenta

una voce rilevante dellexport nazionale e uno dei maggiori simboli del Made in Italy.

La superficie investita a frumento duro in Italia (tabella 1) rimasta su una media annuale di circa 1,6-

1,8 milioni di ettari fino al 2005 quando iniziato un trend discendente che nel 2011 ha visto coltivati

meno di 1,2 milioni di ettari. La riduzione di superficie ha riguardato soprattutto gli ambienti di

coltivazione tradizionalmente vocati, come il Sud e le Isole, anche se i dati riferiti al 2012 lasciano ben

sperare per una inversione di tendenza.

Tabella 1 - Superficie (hax1000), produzione (tx1000) e resa unitaria media del frumento duro dal 1999 al 2012 (dati Istat)

Sup. Prod. Resa Sup. Prod. Resa Sup. Prod. Resa Sup. Prod. Resa ha x1000 t x1000 t/ha ha x1000 t x1000 t/ha ha x1000 t x1000 t/ha ha x1000 t x1000 t/ha

1999 34 177 5.25 403 1 475 3.66 1 254 3 036 2.42 1 691 4 688 2.77

2000 29 151 5.21 404 1 454 3.60 1 231 2 862 2.33 1 663 4 467 2.69

2001 21 107 4.99 403 1 209 3.00 1 240 2 392 1.93 1 664 3 708 2.23

2002 29 151 5.27 442 1 505 3.41 1 263 2 816 2.23 1 733 4 472 2.58

2003 26 134 5.14 417 1 122 2.69 1 246 2 559 2.05 1 689 3 815 2.26

2004 30 182 6.14 469 1 853 3.95 1 273 3 631 2.85 1 772 5 666 3.20

2005 29 186 6.43 344 1 312 3.82 1 147 3 069 2.68 1 520 4 567 3.00

2006 42 250 6.00 292 1 082 3.71 1 009 2 760 2.73 1 343 4 092 3.05

2007 67 326 4.83 313 1 124 3.59 1 059 2 565 2.42 1 439 4 015 2.79

2008 114 636 5.56 377 1 400 3.71 1 095 3 157 2.88 1 587 5 193 3.27

2009 97 519 5.36 339 1 204 3.55 818 1 986 2.43 1 254 3 709 2.96

2010 105 542 5.17 317 1 136 3.59 860 2 333 2.71 1 282 4 012 3.13

2011 63 361 5.74 289 1 102 3.82 847 2 396 2.83 1 199 3 858 3.22

2012 45 264 5.83 349 1 339 3.83 909 2 576 2.83 1 304 4 179 3.21

ITALIAAnno

Nord Centro Sud-Isole

La forte riduzione delle superfici investite va imputata a diversi fattori tra cui la notevole volatilit dei

prezzi che ha caratterizzato gli ultimi anni del mercato del frumento duro, determinando lunghi periodi di

bassa remunerazione spesso insufficiente a coprire i costi di produzione. Al fenomeno ha contribuito

anche lintroduzione, con i nuovi Regolamenti comunitari, del disaccoppiamento che non vincola pi la

premialit alla scelta della coltura.

La produzione nazionale di frumento duro copre una quota variabile tra il 55% e il 70% del fabbisogno

dellindustria di trasformazione che assorbe circa 5 milioni di tonnellate, mentre la produzione nazionale

mediamente si attesta sui 4 milioni. Su questo deficit produttivo pesano anche i bassi livelli di resa media

ottenuti in particolare al Sud e nelle Isole.

E necessario pertanto individuare strategie tecniche ed economiche in grado di ridare slancio ad una

coltura centrale per le produzioni agroalimentari nazionali e per gli areali meridionali in particolare, anche

per contenere limportazione di partite non sempre di alta qualit e, a volte, anche a rischio igienico-

sanitario.

2

Uno degli aspetti centrali della tecnica colturale del frumento duro la scelta di variet con buone

caratteristiche agronomiche e tecnologiche che ben si adattano ai diversi ambienti e che possono

contribuire allaumento delle rese e al miglioramento della qualit del prodotto, senza incidere

significativamente sui costi di produzione. La richiesta di variet caratterizzate da performance

agronomiche e qualitative sempre migliori, in linea con le esigenze di sostenibilit economica e con le

necessit dellindustria trasformatrice, ha determinato negli ultimi anni una offerta crescente di genotipi

proposti dallindustria sementiera e quindi una dinamica varietale piuttosto accentuata. Nello stesso

tempo, anche i contratti di filiera, in notevole crescita tra gli operatori in quanto permettono di attenuare i

rischi della volatilit dei prezzi, si pongono lobiettivo di produrre grosse partite di qualit omogenea

spesso ricorrendo allimpiego di specifiche variet, caratterizzate da livelli qualitativi superiori.

Molte sono le cultivar disponibili per gli agricoltori, iscritte sia al Registro nazionale che a quello

europeo e certificate dallENSE (tabella 2).

Tabella 2 - Dati ENSE relativi a semente certificata: quantit (tx1000) e numero di variet dal 1999 al 2011.

Seme cert.

t x 1000 totali entrate uscite

1999 397 84 12 3

2000 396 93 14 5

2001 401 101 11 3

2002 441 107 15 9

2003 434 121 18 4

2004 356 127 13 7

2005 230 131 13 9

2006 260 127 14 18

2007 305 125 12 14

2008 295 123 11 13

2009 234 126 16 13

2010 147 134 19 11

2011 165 137 14 11

Variet n.Anno

Il basso prezzo del frumento duro nelle scorse campagne granarie, unito alla cancellazione

dellobbligatoriet di usare sementi certificate, ha influito anche sui quantitativi di seme certificato

dallEnse negli ultimi anni, con una progressiva riduzione che ha raggiunto il minimo nel 2010. Nel 2011

stata registrata una leggera ripresa che dovrebbe essere confermata dal ripristino dellobbligatoriet

delluso di seme certificato per accedere ai contributi PAC ex art. 68 per le regioni del Centro-Sud.

Nella filiera agro-alimentare della pasta la qualit del prodotto finito strettamente dipendente dalla

qualit della materia prima, derivante in buona parte dalla variet utilizzata. La caratterizzazione delle

cultivar riguarda diversi aspetti legati alla produttivit e alla qualit:

capacit adattativa ai diversi ambienti pedoclimatici che si esprime con buoni livelli di resa e

resistenza a malattie e stress ambientali;

qualit molitoria legata alla resa in semola, influenzata da peso ettolitrico e contenuto in

ceneri della granella;

qualit tecnologica correlata a contenuto proteico, qualit del glutine e colore della semola.

3

Rete nazionale di confronto tra variet di frumento duro

Una strategia efficace per ottenere informazioni affidabili, omogenee e continuative sulle

caratteristiche produttive, qualitative, di tolleranza a fitopatie e ad avversit climatiche delle variet

disponibili sul mercato la realizzazione di prove sperimentali inserite un una rete ampia e

rappresentativa del territorio. La Rete nazionale di confronto tra variet di frumento duro, iniziata

nellannata agraria 1973-1974 con il coordinamento dallex Istituto sperimentale per la cerealicoltura,

oggi Unit di Ricerca per la Valorizzazione Qualitativa dei Cereali di Roma (CRA-QCE), stata

realizzata grazie ai finanziamenti MiPAAF afferenti a diversi progetti, tra cui negli ultimi anni vanno

segnalati: Progetto SIC - Sperimentazione Interregionale sui Cereali; Progetto ASER - Attivit di

Servizio; Progetto CONVAR - Confronti Varietali delle principali specie di interesse agrario.

La Rete prevede ogni anno la realizzazione di prove in oltre 50 localit dislocate su gran parte del

territorio nazionale (Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana,

Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia) in

areali tradizionalmente vocati o con potenzialit di espansione della coltura. Le prove, oltre ad essere

realizzate in collaborazione con altre Strutture del CRA (CRA-CER, CRA-ACM, CRA-GPG, CRA-SCV),

prevedono il coinvolgimento di altri Enti ed Istituzioni pubbliche (Universit, CNR, Regioni) e il

collegamento con il settore ricerca di alcune societ sementiere.

Nei singoli campi della Rete vengono confrontate ogni anno circa 30 variet di frumento duro, di cui

18-20 comuni a tutte le localit e le restanti scelte in funzione delladattamento a ciascun areale, sulla

base dei risultati degli anni precedenti. Vengono provate le variet iscritte al registro nazionale o

comunitario con certificazione ENSE, scelte in base ai seguenti criteri:

le 3-5 cultivar pi diffuse a livello nazionale in base ai dati di certificazione ENSE (testimoni);

le cultivar di nuova iscrizione al registro nazionale o comunitario certificate in Italia che

restano in prova 2 anni; un terzo anno previsto in caso di risultati discordanti nel biennio;

le cultivar pi interessanti (per produttivit e/o qualit, tolleranza ad avversit biotiche ed

abiotiche) individuate in base ai risultati ottenuti negli anni precedenti nei diversi areali di

prova.

Le prove vengono condotte seguendo un protocollo comune che indica lo schema sperimentale da

utilizzare e i principali rilievi da effettuare:

Schema sperimentale blocco randomizzato, 3 ripetizioniDimensione parcella 10 mModalit di semina seminatrice parcellareDensit di semina 350 semi germinabili/mControllo infestanti diserbo chimico in copertura

Rilievi data di emergenza, spigatura e maturazione; fittezza piante; danni da freddo; allettamento culmi; altezza pianta; malattie fungine; numero spighe/m ;

produzione granella; peso 1000 cariossidi; peso ettolitrico; percentuale di cariossidi bianconate e striminzite

4

Il CRA-QCE esegue le analisi per la determinazione del contenuto proteico della granella su tutti i

campioni inviati dai singoli campi mentre su un campione composito per areale quelle che riguardano

sfarinato, semola e pasta (ceneri, SDS; contenuto in glutine e Gluten Index, W e P/L alveografici, colore

e, dopo pastificazione, giudizio globale del prodotto).

I dati dei singoli campi vengono elaborati statisticamente, sintetizzati in tabelle riassuntive per

Regioni, Areali e Macroareali, pubblicati su riviste tecnico-divulgative nazionali e sul sito web dellUnit di

Ricerca CRA-QCE in tempo utile a dare indicazioni agli operatori della filiera per le imminenti semine

della successiva stagione colturale.

La Rete Nazionale Frumento duro, in quasi quaranta anni di attivit, ha permesso di ottenere

informazioni complete sulle caratteristiche delle variet disponibili sul mercato, di realizzare una banca

dati di pubblica utilit, oltre a mettere a disposizione materiale omogeneo per indagini su tematiche di

attualit quali rischi da contaminazione con micotossine o propriet nutraceutiche della granella.

Viene anche organizzata una Giornata tecnica su frumento duro che si svolge nella seconda met di

settembre a Roma, presso la sede del CRA-QCE, finalizzata alla presentazione dei principali risultati

dellannata e ad un proficuo e costruttivo scambio di opinioni ed idee tra i diversi protagonisti della filiera

(ricercatori, tecnici, sementieri, associazioni di categoria, agricoltori, operatori dellindustria di

trasformazione).

Visto il crescente interesse per la coltivazione del grano duro con metodo biologico, a partire dalla

stagione colturale 2002-2003 il CRA-QCE ha attivato anche una rete di confronto tra variet coltivate in

biologico che attualmente riguarda la valutazione di 20 cultivar provate in circa 15-20 localit dislocate

su tutto il territorio nazionale.

5

Sintesi risultati 1999-2012

In questa sintesi vengono presentati i risultati della rete nazionale di confronto varietale di frumento

duro in coltura convenzionale relativi al poliennio 1999-2012. Tali risultati sono stati annualmente

pubblicati dai settimanali LInformatore Agrario e Terra e Vita, inseriti in numeri dedicati al frumento duro,

ai quali si rimanda per informazioni pi dettagliate.

Le localit di prova sono state aggregate in 8 areali con caratteristiche pedoclimatiche omogenee:

Areale 1 - Nord: rappresentato dalle localit dellItalia settentrionale localizzate in 5 regioni

(Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna) per un totale di 113 prove.

Areale 2 - Centro adriatico: rappresentato dalle localit dellItalia centrale versante Adriatico

localizzate in 2 regioni (Marche e Abruzzo), per un totale di 85 prove.

Areale 3 - Centro tirreno: rappresentato dalle localit costiere dellItalia centrale versante tirrenico

localizzate in 2 regioni (Toscana e Lazio), per un totale di 70 prove.

Areale 4 - Centro collina interna: rappresentato dalle localit della collina interna dellItalia centrale

localizzate in 3 regioni (Toscana, Umbria e Lazio), per un totale di 80 prove.

Areale 5 - Sud collina interna: rappresentato dalle localit della collina interna dellItalia meridionale

localizzate in 4 regioni (Molise, Campania, Puglia e Basilicata), per un totale di 101 prove.

Areale 6 - Sud adriatico ionico: rappresentato dalle localit del litorale adriatico e ionico dellItalia

meridionale localizzate in 2 regioni (Puglia e Basilicata), per un totale di 43 prove.

Areale 7 - Sicilia: rappresentato dalle localit della regione Sicilia, per un totale di 98 prove.

Areale 8 - Sardegna: rappresentato dalle localit della regione Sardegna, per un totale di 60 prove.

1

2

34

56

7

8Areale 1 Nord

Areale 2 Centro adriatico

Areale 3 Centro tirreno

Areale 4 Centro collina interna

Areale 5 Sud collina interna

Areale 6 Sud adriatico ionico

Areale 7 Sicilia

Areale 8 Sardegna

6

Relativamente alle variet, la sintesi ha riguardato le cultivar certificate ENSE nel 2011 ed iscritte al

registro varietale nazionale o comunitario, con almeno 3 anni di prova nella rete durante il poliennio

1999-2012. Per le variet in prova 2 anni si riportano i risultati solo di quelle con quantitativo di seme

certificato ENSE nel 2011 superiore all 1% sul totale (1 sola variet) e di quelle pi recenti, provate

nellultimo biennio 2011-2012 (7 variet), che vengono inserite nella sintesi indipendentemente dal

quantitativo di seme certificato in quanto novit.

Seguendo tali criteri vengono riportati i risultati di 63 variet (tabella 3) secondo due aggregazioni:

per areale, in 8 tabelle che raccolgono tutte le variet provate in ciascun areale;

per variet, con i risultati ottenuti nei diversi areali di prova da ciascuna variet.

Tabella 3- Elenco variet presentate e areali in cui sono state provate Ciclo Areale 1 Areale 2 Areale 3 Areale 4 Areale 5 Areale 6 Areale 7 Areale 8

NordCentro

adriaticoCentro tirreno

Centro collina int

Sud collina int

Sud adr-ionico

Sicilia Sardegna

Achille MT x x x xAlemanno MP x x x x x x x xAnco Marzio MP x x x x x x x xAureo M x x x xAvispa P x x x x x x x xBiensur T x x x xBronte P x x x xCasanova M x x x x x x x xChiara M x xCiccio P x x x x x x x xClaudio M x x x x x x x xColorado T x x x xColosseo MT x x x x x x x xCreso T x x x x x x x xDuilio P x x x x x x x xDylan MT x x x x x x x xGrazia MT x x xGrecale P x x x xImhotep P x x x x x x x xIride P x x x x x x x xIsmur M x x x xKanakis M x x x x x x x xKaralis P x xKarur T x x x xLatinur M x x x x x x x xLesina P x x x xLevante M x x x xLiberdur T x x x xMaestrale P x x x xMeridiano MP x x x x x x x xMimmo MP x x x xNefer T xNeodur T x x xNeolatino P x x x x x x x xNormanno M x x x x x x x xOrobel T x x x xPietrafitta MP x x x x x x x xPitagora MP x x x xPR22D40 M xPR22D78 MP x xPR22D89 M x x x x x x x xPreco P xProvenzal MT x xQuadrato MP x x x x x x x xRamirez M x x x x x x x xRusticano MP xSan Carlo M x x x xSant'Agata MP xSaragolla P x x x x x x x xSculptur M x x x x x x x xSfinge P x xSimeto MP x x x x x x x xSolex MT x x x xSvevo P x x x x x x x xTirex MP x x x x x x x xTiziana MT x x x x x x x xTorrebianca M x x x xValerio MP x x xVarano P x xVendetta MP x x x x x x x xVinci M x xVirgilio M x x x x x xYelodur M x x x x

Variet

7

Come leggere i risultati: parametri presentati e metodi di determinazione

I parametri che vengono riportati per ciascuna variet sono:

per la granella:

produzione (t/ha)

peso ettolitrico (kg/hL)

contenuto proteico (% s.s.)

per lo sfarinato integrale:

test di sedimentazione in SDS (ml)

per la semola:

Gluten Index (o Indice di Glutine)

test alveografico di Chopin per W (J 10-4)

colore, espresso come indice di giallo

per la pasta

giudizio globale

La caratterizzazione della granella stata effettuata su campioni parcellari, mentre le caratteristiche

qualitative dello sfarinato, della semola e della pasta sono state determinate su campione composito,

ottenuto mescolando in uguale proporzione la granella proveniente dalle diverse localit afferenti allo

stesso areale.

La produzione (t/ha) stata calcolata rapportando il peso della granella, derivante da mietitrebbiatura

delle parcelle, alla superficie raccolta e riportando il dato ottenuto allumidit standard del 13%.

I parametri qualitativi sono stati determinati secondo metodiche standard:

Peso ettolitrico: la determinazione del peso ettolitrico stata effettuata sulla granella con lo strumento

automatico Dickey John GAC 2100.

Contenuto in proteine: la determinazione del contenuto proteico stata effettuata sulla granella con lo

strumento automatico Infratec Grain Analyzer 1241. La tecnica NIT (Near Infrared Trasmittance)

consente di eseguire misurazioni in modo semplice e rapido; limpiego di tale tecnica prevede la

realizzazione di curve di calibrazioni preliminari da eseguire con le metodiche di riferimento (es.

Kjeldhal). I risultati sono espressi in percentuale sulla sostanza secca.

Volume di sedimentazione in sodio-dodecilsolfato (SDS test): tale determinazione consente di

valutare sia la quantit che la qualit delle proteine che costituiscono il glutine ed basata sulle

caratteristiche di rigonfiamento e flocculazione delle proteine in una soluzione di acido lattico contenente

sodio dodecil solfato. I risultati sono espressi in ml e il valore aumenta proporzionalmente allincremento

delle caratteristiche qualitative. Il test stato effettuato sullo sfarinato integrale, ottenuto da macinazione

con molinetto Cyclotec-PBI (apertura vaglio 1mm). Il metodo di riferimento seguito lICC n. 151,

utilizzando per una concentrazione di SDS al 3%.

Gluten Index (o Indice di Glutine): la determinazione stata effettuata sul glutine estratto dalla semola

mediante lapparecchiatura automatica Glutomatic System; la metodica seguita lICC 158 (Gluten

Index) in cui viene valutata la massa glutinica che rimane sopra una griglia dopo centrifugazione in

8

rapporto alla quantit iniziale. I valori dellindice di glutine sono espressi con un numero intero secondo

una scala da 0 (qualit scadente) a 100 (qualit eccellente).

Test alveografico: la determinazione stata effettuata sulla semola utilizzando lalveografo di Chopin

che consente di valutare il comportamento dellimpasto ottenuto ad un valore fisso di idratazione,

quando lo stesso sottoposto a deformazione mediante insufflamento di aria e conseguente formazione

di una bolla fino a provocarne la rottura. Dal tracciato possibile ricavare diversi parametri quali

tenacit, estensibilit dellimpasto, forza. Viene riportato il valore di W che esprime la forza della

semola e indica la resistenza opposta dallimpasto alla deformazione. Il metodo di riferimento seguito

UNI 10453.

Colore: la determinazione stata effettuata sulla semola mediante il colorimetro a riflessione Minolta

Chromameter CR 300 che misura la cromaticit assoluta L* a* b* (CIE 1976); le letture sono state

effettuate utilizzando lilluminante D65 e il portacampioni per materiale granulare. Il valore di b*

utilizzato come indice di giallo.

Macinazione su impianto pilota: la semola stata ottenuta tramite macinazione su molino

sperimentale Buhler MLU 202, con 3 passaggi di rottura e 3 di vestimento e passaggio su semolatrice.

Pastificazione su impianto pilota: le semole sono state pastificate mediante pressa sperimentale

(NAMAD-Italia) ed essiccate mediante ciclo a bassa temperatura (50C) per circa 20 ore su un impianto

pilota (AFREM-Francia).

Qualit in cottura delle paste: stata valutata tramite analisi sensoriale da un panel di esperti

assaggiatori, considerando i parametri collosit, nervo e ammassamento. Il valore del giudizio globale

ottenuto dalla media aritmetica dei tre parametri ed espresso su base centesimale.

Per i caratteri produzione, peso ettolitrico e proteine viene riportato il dato medio di ciascuna variet

nel poliennio di prova associato a un indice, calcolato ponendo uguale a 100 la media generale del

poliennio di prova; per gli stessi tre caratteri si riporta, per una valutazione della stabilit, anche la % di

campi con indice superiore a 100 determinata rapportando il numero dei campi con indice superiore a

100 di ciascuna variet al numero dei campi totali. Vengono riportati anche gli indici rispetto a

testimoni, calcolati come rapporto percentuale tra il dato medio della variet e la media di ciascuna

cultivar testimone relativa allo stesso poliennio di prova. Le variet utilizzate come testimoni sono state

Claudio e Iride in tutti gli 8 areali; Simeto nei 4 areali Sud-Isole; Svevo limitatamente ai 2 areali del Sud

peninsulare e alla Sicilia.

Per i parametri qualitativi SDS, W alveografico, giudizio globale della pasta e indice di giallo viene

riportato il dato medio poliennale ottenuto dalla variet.

Per valutare le caratteristiche delle cultivar si fatto riferimento alle classi previste dalle Norme UNI

10709 e 10940 (rispettivamente per cariossidi e semole) per peso ettolitrico, proteine della granella,

Gluten Index e W, riportando accanto al valore medio di ciascun carattere, la classe di qualit

corrispondente. Per SDS, indice di giallo e qualit della pasta, in mancanza di una normativa ufficiale,

sono stati definiti, arbitrariamente ma sulla base di esperienze poliennali, 4 livelli di qualit, indicati con

A, B, C e n.c. (Tabella 4).

9

Tabella 4. Classificazione qualitativa della granella, dello sfarinato integrale, delle semole e della pasta.

Classi di qualit (UNI 10709 - 10940)

I II III n.c.

Peso ettolitrico (granella) kg/hL 80 78 75

10

11

Risultati per areale

Per ciascuno degli 8 areali, in cui sono state aggregate le localit di prova del poliennio 1999-2012,

vengono presentate 2 tabelle. La prima tabella riporta la Regione, la localit (con relativa provincia), gli

anni di prova (indicati con una x) e il numero di prove totali del poliennio; nella seconda tabella

vengono riportati i principali risultati delle variet provate nellareale suddivise in 4 gruppi in base al

numero di anni di prova:

1 gruppo: variet provate pi di 10 anni

2 gruppo : variet provate da 5 a10 anni

3 gruppo: variet provate da 2 a 4 anni; per le cultivar in prova 2 anni sono presenti solo quelle con

quantitativo di seme certificato ENSE nel 2011 superiore all1% sul totale di seme certificato.

4 gruppo: variet recenti provate per 2 anni nellultimo biennio (2011-2012), indipendentemente dal

quantitativo di seme certificato in quanto novit.

Allinterno di ciascun gruppo le variet sono presentate in ordine alfabetico.

Per la lettura della tabella fare riferimento al capitolo Come leggere i risultati: parametri e metodi

di determinazione a pag 7.

.

12

Areale 1 - Nord

Regione Localit

Pro

v.

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Pro

ve n

.

Piemonte Cigliano VC x x x x x 5

Piemonte Riva di Chieri TO x x x 3

Lombardia S. Angelo Lodigiano LO x x x x x x x x x x x 11

Lombardia Voghera PV x x x x x x x x x x 10

Veneto Ceregnano RO x x x x x x x x x x x x 12

Veneto Lonigo VI x x x x x x x 7

Friuli V.G. Fiume Veneto PN x 1

Friuli V.G. Palazzolo dello Stella UD x x 2

Emilia-Romagna Budrio BO x 1

Emilia-Romagna Castel San Pietro Terme BO x x x x 4

Emilia-Romagna Imola/Casola Canina BO x x x x x x x 7

Emilia-Romagna Argenta FE x 1

Emilia-Romagna Longastrino FE x 1

Emilia-Romagna Ostellato FE x x x x x x x x x x 10

Emilia-Romagna Fiorenzuola d'Arda PC x x x x x x x x x x x x x x 14

Emilia-Romagna S. Pancrazio/Pilastro PR x x x x 4

Emilia-Romagna Conselice RA x x x x x x x x x x x x x x 14

Emilia-Romagna S. Stefano RA x x x x x x 6

Prove n. 7 8 8 7 7 7 7 6 7 12 10 11 7 9 113

Anno

Nella tabella seguente vengono presentati i risultati di 43 variet di frumento duro coltivate in cinque

regioni dellareale Nord nel poliennio 1999-2012 per un totale di 113 prove.

13

Areale 1 - Nord

anni

prove

cam

pi

con

indi

ce>

100

cam

pi

con

indi

ce>

100

cam

pi

con

indi

ce>

100

n.n.

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izio

cla

sse

UN

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10-4

clas

se

UN

I gi

udiz

iogi

udiz

io

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UD

IOM

1999

-201

214

113

6.36

102

6910

010

280

.0I

103

9910

010

413

.6II

101

6010

010

439

B85

I16

1III

61B

21.0

B

DU

ILIO

P19

99-2

012

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36.

1899

5097

9977

.5III

100

6797

101

13.4

II10

044

9910

336

B74

II15

5III

63B

20.5

C

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EP

1999

-201

214

113

6.22

100

5798

100

76.9

III99

4996

100

13.0

II96

2096

100

36B

82I

166

III61

B21

.9B

SIM

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P19

99-2

012

1411

35.

7192

2690

9275

.0III

9610

9498

14.1

II10

587

104

109

38B

86I

208

II65

B21

.4B

CR

ES

OT

1999

-201

113

104

5.46

8919

8889

78.1

II10

182

9810

213

.6II

101

6510

010

539

B73

II16

0III

62B

17.8

nc

ME

RID

IAN

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P20

00-2

008;

2010

-201

111

876.

3010

267

100

101

75.8

III97

2295

9913

.1II

9814

9710

139

B79

II16

9III

65B

24.2

A

DY

LAN

MT

2004

-201

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766.

5010

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103

105

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II10

084

9810

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342

A71

II15

3III

61B

24.5

A

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M20

04-2

012

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6810

010

377

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9967

9710

113

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102

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652

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2III

61B

26.2

A

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RM

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NO

M20

04-2

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6.25

100

6399

101

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III98

3296

100

13.5

II10

159

100

104

42A

92I

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II61

B25

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P20

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101

7810

010

378

.2II

101

8499

103

13.4

II99

3398

102

38B

79II

175

III60

B20

.6C

SA

RA

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P20

06-2

012

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6.13

102

6599

104

75.2

III97

1695

9913

.3II

9824

9710

145

A98

I23

0II

60B

24.0

A

CIC

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P20

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011

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5.14

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III99

4897

101

13.7

II10

049

9910

340

A70

II16

0III

60B

22.1

B

OR

OB

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T20

01-2

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103

6510

099

78.9

II10

057

9710

013

.1II

9940

9810

447

A67

II13

2III

65B

24.7

A

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T19

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101

4598

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101

8498

102

13.6

II10

271

102

107

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18nc

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64B

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1999

-200

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516.

2910

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II10

190

9810

113

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101

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64B

20.3

C

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289

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413

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-201

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1999

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059

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III96

2596

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B22

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1999

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-200

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III62

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2009

-201

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289

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2001

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-201

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Areale 2 Centro adriatico

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1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Pro

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.

Marche Jesi AN x x x x x x x x x x 10

Marche S.Maria Nuova AN x x x x x x x x x x x x x 13

Marche Agugliano AN x x x x x x x x 8

Marche Carassai/Petritoli AP x x x x 4

Marche Tolentino MC x x x x x x x x x x x x x x 14

Abruzzo Castelfrentano CH x x x x x x x 7

Abruzzo Paglieta CH x 1

Abruzzo Vasto/Scerni CH x x x x x x x x 8

Abruzzo Bolognano PE x x x x 4

Abruzzo Spoltore PE x x x x 4

Abruzzo Alba Adriatica TE x x x 3

Abruzzo Corropoli TE x x x x 4

Abruzzo Giulianova TE x x x x x 5

Prove n. 5 6 8 8 5 6 6 6 7 6 6 6 6 4 85

Anno

Nella tabella seguente vengono presentati i risultati di 45 variet di frumento duro coltivate in due

regioni dellareale Centro adriatico nel poliennio 1999-2012 per un totale di 85 prove.

15

Areale 2 Centro adriatico

anni

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16

Areale 3- Centro tirreno

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1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

Pro

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.

ToscanaBarbaruta/Roselle/ Rispescia/Braccagni

GR x x x x x x x x x x 10

Toscana Roccastrada GR x x x x x x x x x x x x x 13

Toscana S.Piero a Grado PI x x x x x x x 7

Lazio Montelibretti RM x x x x x x x x x x x x x x 14

Lazio Roma RM x x x x x x x x x x x x 12

Lazio Tarquinia VT x x x x x x x x x x x x x x 14

Prove n. 5 6 6 6 5 6 5 4 5 5 4 3 5 5 70

Anno

Nella tabella seguente vengono presentati i risultati di 44 variet di frumento duro coltivate in due

regioni dellareale Centro tirreno nel poliennio 1999-2012 per un totale di 70 prove.

17

Areale 3- Centro tirreno

anni

prove

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18

Areale 4 Centro collina interna

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1999

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Pro

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Toscana Marciano della Chiana AR x x x x x x x x x x x x x x 14

Toscana Castiglione D'Orcia SI x x x 3

Toscana Pienza SI x x x x x x x x x x x 11

Umbria S.Apollinare PG x x 2

Umbria Badiola PG x x x x x 5

Umbria Papiano PG x x x x x x x x x x x x 12

Umbria Orvieto TR x x x x x x x x x 9

Lazio Rieti RI x x x x x x x x x x 10

Lazio Viterbo VT x x x x x x x x x x x x x x 14

Prove n. 5 4 5 5 7 6 7 7 7 6 6 5 5 5 80

Anno

Nella tabella seguente vengono presentati i risultati di 44 variet di frumento duro coltivate in tre

regioni dellareale Centro collina interna nel poliennio 1999-2012 per un totale di 80 prove.

19

Areale 4 Centro collina interna

anni

prove

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