l'eco dei monti - giornale di bradet

8
L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 1 L’ECO dei Monti Il Giornale di Bradet Numero 0, Dicembre 2011 Di Gianluca Farina Cari cittadini di Bradet, i giovani della zona hanno risposto con entusiasmo a questa bell’iniziativa editoriale, idea del nostro Sil- vio, dando il loro supporto nella gestione. Voi sapete che ci stiamo impegnando per i vostri gio- vani e queste pagine, se il progetto troverà il vostro consenso, saranno una bella occasione per tenere in contatto la nostra Associazione “Il Giocattolo” con tutti voi. Per i giovani che si vorranno cimentare con articoli e reportage sarà una bella palestra per aiutarli a crescere e certamente imparare cose utili. Presentare questa prima edizione è per me un’emo- zione e sento il piacere di ringraziare tutti quelli che vi hanno partecipato, assicurando che noi daremo il necessario apporto – anche economico – per permet- tere di sviluppare questo strumento, che ci farà sentire più vicini. Poi decideremo la periodicità delle uscite, per dare le notizie della zona. Questo è un primo esperimento e quindi vedrete poi delle modifiche. Ho chiesto espressamente di aprire una rubrica “Lettere al Giornale” nella quale acco- glieremo le vostre proposte ed idee. Dovrà essere uno spazio costruttivo di discussione. Non ci saranno li- miti di argomenti. Potrete spedire via posta a: “Ecoul din Muntì - Jurnalul din Bradet” Scoala din Bradet - 325100 Anina o, più semplicemente, usare la cas- setta che istituiremo nella scuola. segue a pagina 2 BRADET , PREDET : UNA STORIA, UNA TESTIMONIANZA. Si dice che a volte il passato sia più bello rivederlo con gli occhi della memoria e il futuro immaginarlo. Un sentimento condiviso da molti abitanti di Bradet. “Il Bradet di allora era più civiliz- zato”, sostiene chi ha avuto la pos- sibilità di vivere quei giorni. Di più, “le strade erano asfaltate e i palazzi erano come devono es- sere”, si ricorda qualche nonna. Cos’era inizialmente Bradet? “È stato costruito per destinarlo a una base militare”, dicono ancora gli abitanti. Come spesso accade anche in natura, le cose si sono tra- sformate, e con il tempo a Bradet si sono stabilite tante persone “dalla Moldova e dall’Ardeal, i quali hanno lavorato nella miniera di Anina e nel bosco, inoltre si sono occupati dell’allevamento del bestiame, principalmente bovini e ovini”. E ora? Le persone di Bradet “sono in qualche modo diverse. Tante im- mondizie sono gettate per terra, e ciò fa sì che la natura appassisca”, racconta un’anziana. Queste sono memorie recenti, ma cercando più in profondità forse non tutti ricordano come è nato Bradet, o per meglio dire Predet. a cura degli alunni delle Scuole Elementari e Medie di Bradet segue a pagina 4

Upload: irina-iri

Post on 17-Mar-2016

225 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

Conoscevate Bradet? Questo piccolo angolo di paradiso, in Romania? No? Ebbene, ora potete scoprire qualcosa in più sfogliando queste pagine scritte e gestite da giovanissimi neo-giornalisti.

TRANSCRIPT

L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 1

L’ECO dei Monti

Il Giornale di BradetNumero 0, Dicembre 2011

Di Gianluca FarinaCari cittadini di Bradet,

i giovani della zona hanno risposto con entusiasmo aquesta bell’iniziativa editoriale, idea del nostro Sil-vio, dando il loro supporto nella gestione. Voi sapete che ci stiamo impegnando per i vostri gio-vani e queste pagine, se il progetto troverà il vostroconsenso, saranno una bella occasione per tenere incontatto la nostra Associazione “Il Giocattolo” contutti voi. Per i giovani che si vorranno cimentare conarticoli e reportage sarà una bella palestra per aiutarlia crescere e certamente imparare cose utili.Presentare questa prima edizione è per me un’emo-zione e sento il piacere di ringraziare tutti quelli chevi hanno partecipato, assicurando che noi daremo il

necessario apporto – anche economico – per permet-tere di sviluppare questo strumento, che ci farà sentirepiù vicini. Poi decideremo la periodicità delle uscite,per dare le notizie della zona.Questo è un primo esperimento e quindi vedrete poidelle modifiche. Ho chiesto espressamente di aprireuna rubrica “Lettere al Giornale” nella quale acco-glieremo le vostre proposte ed idee. Dovrà essere unospazio costruttivo di discussione. Non ci saranno li-miti di argomenti. Potrete spedire via posta a: “Ecouldin Muntì - Jurnalul din Bradet” Scoala din Bradet- 325100 Anina o, più semplicemente, usare la cas-setta che istituiremo nella scuola.

segue a pagina 2

BRADET, PREDET: UNA STORIA, UNA TESTIMONIANZA.Si dice che a volte il passato sia piùbello rivederlo con gli occhi dellamemoria e il futuro immaginarlo.Un sentimento condiviso da moltiabitanti di Bradet.“Il Bradet di allora era più civiliz-zato”, sostiene chi ha avuto la pos-sibilità di vivere quei giorni. Dipiù, “le strade erano asfaltate e ipalazzi erano come devono es-sere”, si ricorda qualche nonna.Cos’era inizialmente Bradet? “Èstato costruito per destinarlo a unabase militare”, dicono ancora gliabitanti. Come spesso accadeanche in natura, le cose si sono tra-sformate, e con il tempo a Bradet

si sono stabilite tante persone“dalla Moldova e dall’Ardeal, i

quali hanno lavorato nella minieradi Anina e nel bosco, inoltre sisono occupati dell’allevamento delbestiame, principalmente bovini eovini”.E ora? Le persone di Bradet “sonoin qualche modo diverse. Tante im-

mondizie sono gettate per terra, eciò fa sì che la natura appassisca”,racconta un’anziana.Queste sono memorie recenti, macercando più in profondità forsenon tutti ricordano come è natoBradet, o per meglio dire Predet.

a cura degli alunni delle ScuoleElementari e Medie di Bradet

segue a pagina 4

L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 2UNA LETTERA PER I LETToRI

A BRADET, IMPORTANTE VISITA DELL’EPISCOPO DI CARANSEBES

continua da pagina 1 Siamo a Bradet per aiutare i vostri figli e nipoti, per-ché siamo spinti dal desiderio di dare un nostro con-tributo a migliorare le situazioni che vediamo inRomania. Purtroppo cistiamo accorgendo chela burocrazia rumenarallenta tutto ma siamoabituati a lottare. Sen-tiamo che i vostri bam-bini sono moltocontenti di quel che fi-nora siamo riusciti afare per loro e questorappresenta per noi unostimolo a continuare. In questi mesi stiamo insistendo particolarmente peri lavori alla strada. In un recente incontro abbiamochiesto l’aiuto dell’Episcopo Lucian che si è dimo-strato molto sensibile.Senza vie di comunicazioneogni progresso civile di Bradet è rallentato. Non esisteciviltà se non ci sono le strade (lo hanno insegnato gliantichi romani, nostri comuni avi). Vi lascio imma-ginare le difficoltà pratiche che incontriamo su questoargomento.Vi voglio trasmettere la sicurezza che molti di noistanno dedicando molto tempo (anche dall’Italia) aprogetti per la crescita civile della vostra zona. Pro-getti che si occupano di sanità, cultura ed ambiente.Non posso promettere i miracoli né i risultati, ma

l’impegno è certo. Facciamo quel che possiamo edavremo molto bisogno dell’aiuto delle Autorità locali,con cui abbiamo comunque ottimi rapporti di amiciziae continui scambi.

Sarebbe bello che si creasseun gruppo di cittadini peresprimere democraticamenteesigenze e progetti. Questogiornale può essere unabuona occasione. Noi siamoa disposizione con la nostraesperienza ed il desiderio diessere utili (la nostra unicaricompensa è vedere le per-sone felici). Poniamo la solacondizione che tutto si

svolga con concordia ed intelligente strategia. Il no-stro Alex rimarrà con voi, alla Scuola, per tutto l’in-verno, anche per ascoltare i vostri pensieri.Io userò queste pagine per comunicare idee ed inizia-tive ma, vi prego, considerate questo giornale il “vo-stro giornale”; è il giornale della Comunità di Bradete quindi di ognuno di voi!Un caro saluto ed un augurio di buon lavoro a tutti icollaboratori dell’Eco dei Monti – Il Giornale di Bra-det, i cui nomi vedete nel giornale stesso. Un grazieparticolare al direttore Cornel Boboescu per il suoaiuto.

di Gianluca Farina

Domenica 6 novembre, alla chiesa ortodossa di Bra-det, è giunto in visita il santo padre, Episcopo Luciandi Caransebes, per pas-sare del tempo insiemeai suoi fedeli, in occa-sione della ristruttura-zione della chiesa.Una visita molto signifi-cativa, un momento digrande impatto culturalee spirituale per la comu-nità ortodossa di Bradet.Con questa occasione,da parte dell’Associa-zione “Il Giocattolo”,Florentina Demetrovici in qualità di rappresentante diquest’ultima, ha incontrato l’episcopo Lucian e il sin-daco di Anina, Gheorghe Neicu.“Ci siamo tutti uniti, benché caratterizzati da fedi di-verse. Un vivo esempio che qualora si tratti di fatti

importanti, come la fede, appunto, nessuna differenzaconta, siamo tutti figli di Dio, che si dedicano come

in questo caso, a un obiettivogrande, che ci fa sentire fra-telli”.Grazie all’Associazione ”IlGiocattolo”, i fedeli orto-dossi, possono usufruire di unambiente curato e acco-gliente. L’opera di ristrutturazione èstata realizzata dagli abitantidi Bradet, i quali hannomesso a disposizione le loroforze e il loro desiderio per

far sì che la chiesa diventi oggi una piccola cattedralesui monti.

a cura della Redazione

L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 3

LA FORESTA, UNA RICCHEZZA E NON SOLO.

La foresta più estesad’Europa si trova in Fin-landia, poco distante dalPolo Nord, dove si diceabiti Babbo Natale, ecopre il 65% della super-ficie del paese. Segue laRussia con il 43%, chilo-metri e chilometri diverde!Le foreste, ma anche lepiante in generale, produ-cono, durante la giornata,

l’ossigeno, una sostanzamolto importante per lasopravvivenza umana eanimale, “mangiando”

anidride carbo-nica, prodottadagli essere vi-venti quando re-spirano, inquantità moltoelevate dalle in-dustrie e dallea u t o m o b i l i .

Così, gli alberi diventanopiccoli angeli protettoriche ci donano nutrimentoper poter respirare.

Per questo motivo, la fo-resta è conosciuta con ilnome di “Polmone Verdedell’umanità”.Attenzione, però: di nottetutte le piante produconoanidride carbonica,quindi non dovete tenerlenella stanza dove dor-mite!

Collettivo di Redazione

CURIOSITÀ NASCOSTE IN MEZZO AGLI ALBERI

La foresta è un’eredità da lasciare non alle genera-zioni immediatamente seguenti, bensì a quelle cheverranno dopo di queste. Il fenomeno si spiega attra-verso il fatto che per sfruttareuna foresta ci vogliono almeno80-100 anni finché un nuovoalbero sia pronto per lo scopo.La foresta non è un sempliceinsieme di alberi e arbusti, maun organismo immenso, digrande complessità e fragilità,la quale sopporta difficilmentel’aggressione della civiltà.Per alcuni popoli, i quali hannoscritto la propria mitologia se-coli fa, come quella tedesca, laforesta è il luogo in cui vivonoesseri fantastici, e questi si nascondono alla vista: fate,folletti, principesse guerriere, elfi.Nel Sud America, più precisamente nella forestaamazzonica, nota anche come “il polmone verde”,tante sono le zone ancora ignote agli uomini, mante-nendosi incontaminate.La foresta non è solo il soggetto delle favole e dellemitologie, ma contiene anche il legno, una risorsa uti-lizzata nell’industria mobiliera, quindi nella costru-zione di sedie, tavoli, parquet, usando specialmentegli abeti, i pini, i faggi, le querce. Spesso il legno rappresenta una fonte essenziale ancheper il riscaldamento delle abitazioni e degli ambientiin generale in alcune zone, le case sono costruite com-pletamente con il legno.A Bradet, uno dei tanti piccoli polmoni verdi dellaTerra, dove il detto popolare (romeno, Ndr) “ti cade

la foresta addosso” ha poco di metaforico dato l’ab-braccio di questa madre, chiamiamola così, la forestaappare come una seconda casa. Gli abitanti di Bradet

la usano come risorsaeconomica.Abbiamo scoperto qual-che segreto, grazie ad unapersona che si dedica aquesta professione.“L’abete – spiega DanielTrisca – si lavora in se-gheria, dal quaei poi ri-sulta legname, travi, assie trucioli che verrannoutilizzati in funzionedelle richieste e delle ne-cessità.

Un esempio pratico: gli alberi vengono tagliati e ab-battuti con la motosega, nella foresta, poi sono sele-zionati per la dimensione desiderata, esuccessivamente trasportati alla segheria per la lavo-razione. Da qui, in forma grezza, partiranno per esserecesellati e trasformati in oggetti diversi, che noi tuttigiornalmente utilizziamo.Accade così questo piccolo miracolo, attraverso ilquale un imponente abete diviene una panca sullaquale possiamo riposarci dopo una faticosa giornatalavorativa. Forse mancherà un albero che ci proteggadal sole, ma piantandone un altro, sicuramente, dopoanni e anni, con pazienza, un nipote potrà a sua voltariposarsi su una panca, al fresco.

Di Estera Trisca

L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 4CORNEL BOBOESCU: PER I RAGAZZI UN DESTINO CREATO A PARTIRE DA SE STESSI

Ho avuto il piacere di conversare con il di-rettore del liceo M. Hammer, Cornel Boboe-scu. Ecco cos’ha detto...Quali sono stati i fattori che l’hanno in-fluenzata nella scelta della carriera di in-segnante?ogni uomo ha un dono che viene da Dio. E ho semprepercepito che la mia missione fosse quella di aiutaregli altri ad apprendere. oggi parlavo con gli studenti, iquali mi hanno chiesto se è possibile cambiare il carat-tere di un uomo. Ho risposto: sono una persona checrede fermamente che chiunque possa cambiare.Le attività organizzate dal consiglio studentescosono a sfondo benefico oppure no? In che senso?La priorità che mi sono posto quando sono divenutopreside è stata quella di sostenere le attività degli stu-denti, incoraggiandoli a prendere delle decisioni. Ab-biamo ragazzi disposti a essere coinvolti e hannosempre avuto il desiderio di poter far parte dei progettiproposti, assumendosi la responsabilità.Lo scorso anno non sono mancati momenti molto im-portanti da questo punto di vista: un ballo di carità perstudenti con bisogni particolari, gemellaggio con illiceo Waldorf di Timisoara, iniziato dai ragazzi con ilsostegno dei professori Viorica Burcas, conl’Associaţia “Il Giocattolo” che ci ha sostenuto finan-ziariamente.Quale è stata la reazione degli studenti e del perso-nale didattico riguardo alla decisione di introdurrele uniformi scolastiche, ma anche di mettere in pra-tica la decisione?Quando ho lanciato l’idea di introdurre le uniformi, ilprimo sondaggio è apparso con l’80% degli studenti egenitori d’accordo con l’iniziativa. Per la questioneestetica anche il personale didattico desidera avereun’uniforme.

Un parere riguardo alle attività sportive, organiz-zate all’interno del programma scolastico. Cosahanno fatto gli studenti?Recentemente si è tenuto un campionato di calcio peri ragazzi delle classi del Ginnasio e un torneo di palla-mano per le ragazze. Presto ne avremo uno di scacchie di tennis da tavolo. Senz’altro abbiamo squadre checredono molto in quello che fanno!La sicurezza degli studenti nella scuola, punto deli-cato: cosa si può fare per migliorare la situazione?È un problema serio. In alcune scuole, di questa situa-zione, se n’è occupata l’Associazione dei Genitori, laquale ha assunto personale specializzato. La polizia lo-cale assicura il controllo e la protezione soltanto neglispazi pubblici. Il personale didattico può intervenireesclusivamente all’interno della scuola. In conclusione,un cane che si morde la coda. Qual è la situazione scolare dei ragazzi? Premi,olimpiadi? All’interno di una classifica regionale,nazionale, che posizione occupa il liceo?Dal punto di vista dei risultati alla maturità e ai con-corsi scolastici, c’è molto lavoro ancora da fare.Quest’anno la percentuale di promossi alla maturità èstata del 19%. Un risultato buono, in confronto allamedia nazionale, ma non siamo in cima alla classifica.Gli studenti dovrebbero essere più dediti a studiare. Lamia speranza, dopo i risultati della maturità, è stataquella di vedere che gli studenti cambiassero radical-mente atteggiamento riguardo allo studio.In primis come professore, e poi come direttore, il miodesiderio è quello che il futuro di questi ragazzi possadiventare qualcosa di tangibile, realizzabile, elimi-nando l’insicurezza che produce squilibri, e che i mieistudenti possano costruire il proprio destino, attingendoda questi piccoli passi rappresentati dal percorso sco-lastico.

Ho un passato, ho un futuro, potrebbe essere il pensiero di unabitante di Bradet. E così scoprirebbe che il passato di Bradetinizia sin dal lontano 1773, quando gli abitanti di Jitin hannoesteso le proprietà su un’area piena di boschi, oggi detta Bradet. Furono gli “haiduci” (genti nomadi che abitavano nelle foreste,Ndr) a quei tempi, per meglio dire nel 1794, di Jitin, a lottareper mantenere le proprietà, da poco scoperte. Nello stesso mo-mento, i colonizzatori austriaci si stabilirono a Steierdorf, perl’acqua e un posto di lavoro, ma anche per la possibilità di sfrut-tare le foreste intorno al centro abitato, rendendo la zona unariserva.L’”haiduc” Stanciu, avo dei bradetiani, nel tentativo di proteg-gere le proprietà, passò a rimedi estremi: rapì la figlia del sin-daco di Steierdorf, rendendo così stabile la convivenza fra ledue parti nemiche. Più tardi, all’inizio del secolo XVII, gli austriaci e gli unghe-

resi, si occuparono di introdurre a Bradet, l’attività mineraria.La società imperiale austriaca, in quanto amministratore, decisela costruzione di un tunnel Jitin-Anina, sotto Bradet, a scopi minerari.Per colpa della mancanza di utensili, il tunnel è stato scavatofino a una profondità di 300 m, con tre pozzi di aspirazione:Kramer, Krenzenstein, Mehailoviza, ma l’acqua era in eccesso.Il motivo? Eruzioni di calcare che diede vita a tre ruscelli tracui uno a Bradet.Dobbiamo attendere il 1860, perché qualcuno tracci Bradet suuna mappa. Lo fece J. Biebel, un architetto viennese.Con un passato sì fatto, pare che il vento racconti la storia diuna natura generosa e di persone ambiziose, assetate di un fu-turo ricco, dal punto di vista culturale ed economico.Ma per scoprire la storia recente di Bradet, dovete attendere ilprossimo numero.

BRADET. PREDET: UNA STORIA, UNA TESTIMONIANZA...

Di Shantal Prymm

L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 5

DALMONDO

AMERICA USA: il presidente Barackobama è stato interrottodurante il discorso pub-blico, dai manifestanti da-vanti a Wall Street, chelottano contro l’avariziadelle banche. “I banchiericontinuano a distruggerel’economia americana”,hanno sostenuto i manife-stanti.

EUROPA OLANDA: dal primo gennaio 2012le autorità olandesi metteranno unarete di videocamere in 15 punti di-versi nei passaggi di frontiera conBelgio e Germania.SPAGNA: il partito popolare ha regi-strato una vittoria storica alle re-centi elezioni parlamentari, dopoche la popolazione, preoccupataper il proprio futuro, ha scelto dipunire il governo socialista al po-tere, in seguito alle misure di auste-rità , dove la disoccupazione hatoccato quote da record e la crisipare non finisca più.

ASIATHAILANDIA: Bangkokpiena d’acqua! La capitaledella Thailandia è statasvuotata da centinaia diabitanti. La massa d’ac-qua ha inondato la perife-ria, salvando solo ilcentro. Si contano 377morti.

AFRICAEGITTO: l’Unione Europea invita le autorità a rispettare i diritti del-l’uomo e ascoltare le aspirazioni democratiche delle persone, con-dannando la violenza che ha provocato la morte di 7 persone al Cairorecentemente. Violenza pubblica nelle piazze della capitale d’Egitto,molti i morti e i feriti, mettono il governo in allerta e lo spingono aritirare una dichiarazione costituzionale presentata al governo. Restada vedere se sia la scelta giusta per bloccare future situazioni di mal-contento.

Di Cristi Cserny

L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 6

Le Perle dei Bambini

Non è raro aprire laporta della sala profes-sori e sorprenderequalche insegnantesorridere benevolo.Guardando attenta-mente, si noterà che hala penna rossa nellamano destra e foglinella sinistra, o appog-giati sul tavolo. Legge,corregge. E il sorrisoincollatosi alle labbrainvita a scoprire il per-ché lo stia facendo.Ecco dunque il mo-tivo…

Digiuno rosso, digiuno di un giorno

(Ndr: per la religione ortodossa il digiuno è la parte essenziale. Si ri-spetta prima di Natale e Pasqua, con durata di circa 40 giorni. Il di-giuno totale per un giorno è detto digiuno nero).

Classe VI, verifica

Metti in ordine: su, hanno, di Georgeta, margini, gli stivali, ghiaccio.

Di Georgeta su margini gli stivali hanno ghiaccio.Di Georgeta gli stivali su ghiaccio hanno margini.

Classe II

Scrivete una frase con “angelo”:La mamma mi regala un angelo.

Classe II

Disegno realizzato da Ionela Dragomir Ecco cosa vedono i

bambini delle classi II-IV

Nuvole morbide, luce,caldo, ciliege deliziosenegli alberi, verde forza

primavera.

Tu cosa vedi?

L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 7

DOPOSCUOLA

I bambini e gli insegnanti al lavoro in sala

cinema

GLI ITALIANIdi Robert

Gli italiani ci hanno fatto la scuola e noi dovremmo ringraziarli. Gli italiani ci hanno portato a scuola per pulire Bradet. Ci hanno fatto il cinema,

ci hanno comprato il parquet, le porte, le finestre e le stufe. Quando abbiamo finito la scuola, gli italiani hanno fatto un concorso.

Vi ringraziamo.

RICALCANDOIL MODELLO...

Halloween!

Momenti insieme

L’Eco dei Monti. Il Giornale di Bradet N. 0/2011 8

EDITORIALE: L’ECO DEI MONTI… INIZIA!È il primo numero della rivistaL’Eco dei Monti. La redazione,composta dagli studenti di Anina eBradet in collaborazione con i loroprofessori, hanno lavorato volon-tariamente per i valori della zona,affinché possano essere scritti suqueste pagine.All’ambizione e il desiderio diesporre seguono i passi iniziali nelgiornalismo. I giovani dicono cheil principale obbiettivo è l’informa-zione della gente e la cattura del-l’attenzione su avvenimentisociali, culturali ed economici po-sitivi della realtà intorno.“Il giornale è indirizzato – affermaEstera Trisca – a un pubblico largo,il quale necessità di essere infor-mato, specie su questioni culturali,com’è il caso nostro. La redazioneha bisogno di persone come noi,

persone che lottano per essereascoltate”.L’Eco dei Monti suona e risuonanell’anima di ogni persona di que-sta zona.Chi non è partito con gli amici persentieri nella foresta? Chi non hapreso la slitta ed è andato, colfreddo, da qualche parte? o in pri-mavera a raccogliere fiori... Sonocose che ci legano, ma dobbiamofare di più! Dobbiamo farci sen-tire! E, sì, L’Eco… risuona inmezzo agli alberi giganti, i qualicomunque ti sembra di dominare,e ti fa sentire forte e libero mentreodi la tua voce riverberare!Solo alcuni ragazzi: giocano?Forse. Ma il gioco insegna spessola creatività, e la creatività è moltoimportante all’inizio della strada ei giovani sono coloro che hanno i

migliori progetti per il futuro, bastache lottino per raggiungere l’ob-biettivo. Il fatto che questo gior-nale stia ora nelle tue mani, è lamigliore prova.Perché leggerci? Perché tu vuoi sa-pere, vuoi scoprire, non notiziedalla tv, riguardo persone che nonconosci e attività che non fai.Leggi L’Eco dei Monti perché rap-presenta la tua realtà, e ti senti acasa.E non dimenticare che un uomo in-formato è un uomo forte e moltointelligente, “cinque minuti piùsveglio” (detto popolare romeno.Un corrispettivo: “essere avanti”)...e cinque minuti possono signifi-care il resto della vita.

Di Georgiana PureaCapo Redattore

E quando guardi indietro, Freddi ricordi e vuoti pensieri

Ti avvolgono in rimorsiNel vecchio film con duri sottotitoli

Dai traballanti pavimenti e occhi freddi vitrei Gli attori fuggono in una maratona di sogni

Il presente è una brezza leggera, silente. È una nenia lenta e col falsetto ti conquista

Ti spaventa il tesoro che ti è stato dato Credendo il mistero doloroso che non ha saputo

d’essere

E il sipario cade sui tristi attoriCon falsi sorrisi e una nostalgia nera

La speranza risuscita nell’anima assopita Una mente chiarisce la sceneggiatura riscritta.

Isabella Stoica

UN PENSIERO DETTATO

HANNO COLLABORATO NELLAREALIZZAZIONE DI QUESTO NUMERO:

Direttore: Gianluca Farina

Capo Redattore: Georgiana PureaRedattori: Estera Trisca, Isabella Stoica, Shan-tal Prymm, Cristi Cserny

Collaboratori: Ligia Trisca, Alexandra Murgu,Florin Varlan, Alexandru Burian Crisan, DaianaEnea, Daria Drozd, Denisa Simin, Ana Drozd,Sergiu Ursache, Daniel Crisan. L’insegnante Daniela Chirvase