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Claude-Nicolas Ledoux 1 Claude-Nicolas Ledoux Claude-Nicolas Ledoux Claude-Nicolas Ledoux (Dormans, 21 marzo 1736 Parigi, 18 novembre 1806) è stato un architetto e urbanista francese. Ledoux è stato uno degli esponenti più importanti dell'architettura neoclassica. La sua straordinaria ricerca architettonica, simile in certi versi a quella di Étienne-Louis Boullée, giunse ad un linguaggio semplificato ed innovatore, indirizzato verso forme pure: piramidi, sfere e cubi, che aspira a creare un'architettura "parlante", cioè simbolica, in grado di comunicare la propria funzione civile. Biografia Figlio di un modesto mercante, grazie ad una borsa di studio frequentò a Parigi il collegio di Beauvais (1749-1753). Inizialmente fu interessato alla grafica e si guadagnò da vivere incidendo scene di battaglia [1] . Ma poco dopo si dedicò all'architettura, al cui studio fu iniziato dal maestro più autorevole della Parigi di quel tempo, Jacques-François Blondel. Tuttavia Ledoux non subì gli influssi del maestro, non seguì la via del classicismo francese e non fece il viaggio a Roma, come la maggior parte degli architetti parigini [2] . Entrò nel 1758 nello studio di Louis-François Trouard e per mezzo di questi, ritornato da Roma nel 1757, Ledoux scoprì l'architettura antica ed in particolare i templi di Paestum, che dovevano esercitare una grande influenza sulla sua estetica. La carriera Entrò in contatto con Pierre Contant d'Ivry e Jean-Michel Chevotet, due affermati architetti che lo introdussero nell'ambiente della loro ricca clientela presso la quale stava passando di moda lo stile Luigi XV. Iniziò così un'attività professionale di successo progettando residenze cittadine e padiglioni di campagna per la nobiltà e l'alta borghesia, in uno stile nuovo che diventerà presto di moda. Dal 1770 in poi cominciò ad avere incarichi dalla pubblica amministrazione, e la sua fama crebbe notevolmente da quando cominciò a lavorare nella capitale e nel Louveciennes per conto della contessa Madame du Barry [3] . Dal 1771 al 1793 fu ispettore delle saline statali in Franca Contea, alle dipendenze di Jean-Rodolphe Perronet, celebre primo direttore dell'École des Ponts et des Chaussées [4] . In questo periodo elaborerà alcuni dei suoi progetti più significativi, fra i quali realizzò la costruzione ad Arc-et-Senans degli edifici destinati all'estrazione del sale ed il teatro di Besancon. Nel 1773 fu ammesso come membro dell'Accademia Reale di Architettura e la fama dell'architetto si diffuse ben presto anche all'estero. Il Langravio di Assia-Kassel gli commissionò il progetto di una biblioteca; per l'allora Prussiana Neuchatel gli fu conferito l'incarico di progettare un municipio [5] . Quando Giuseppe II e Paolo I soggiornarono a Parigi, l'incisore Johann Georg Wille gli fece conoscere ed apprezzare le doti dell'architetto francese. In seguito l'imperatore Paolo I si fece recapitare numerosi disegni di Ledoux a Pietroburgo [6] . Nel 1784 gli fu commissionato dagli appaltatori statali il progetto della cinta daziaria intorno a Parigi. Durante la Rivoluzione nel 1793 l'artista, in quanto seguace del Luigi XVI, fu imprigionato e liberato dopo diversi mesi grazie all'intervento della sorella. Una volta libero, l'architetto si ritirò dalla professione e, nonostante la situazione a lui ostile, durante il suo ozio involontario si dedicò a scrivere il suo trattato, "L'architecture considérée sous le rapport de l'art, des moeurs et de la législation", pubblicò a sue spese il primo volume nel 1804 [7] .

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Page 1: Ledoux

Claude-Nicolas Ledoux 1

Claude-Nicolas Ledoux

Claude-Nicolas Ledoux

Claude-Nicolas Ledoux (Dormans, 21 marzo 1736 – Parigi, 18novembre 1806) è stato un architetto e urbanista francese. Ledoux èstato uno degli esponenti più importanti dell'architettura neoclassica.La sua straordinaria ricerca architettonica, simile in certi versi a quelladi Étienne-Louis Boullée, giunse ad un linguaggio semplificato edinnovatore, indirizzato verso forme pure: piramidi, sfere e cubi, cheaspira a creare un'architettura "parlante", cioè simbolica, in grado dicomunicare la propria funzione civile.

Biografia

Figlio di un modesto mercante, grazie ad una borsa di studio frequentòa Parigi il collegio di Beauvais (1749-1753). Inizialmente fuinteressato alla grafica e si guadagnò da vivere incidendo scene dibattaglia[1]. Ma poco dopo si dedicò all'architettura, al cui studio fuiniziato dal maestro più autorevole della Parigi di quel tempo,Jacques-François Blondel. Tuttavia Ledoux non subì gli influssi del maestro, non seguì la via del classicismofrancese e non fece il viaggio a Roma, come la maggior parte degli architetti parigini[2]. Entrò nel 1758 nello studiodi Louis-François Trouard e per mezzo di questi, ritornato da Roma nel 1757, Ledoux scoprì l'architettura antica edin particolare i templi di Paestum, che dovevano esercitare una grande influenza sulla sua estetica.

La carrieraEntrò in contatto con Pierre Contant d'Ivry e Jean-Michel Chevotet, due affermati architetti che lo introdusseronell'ambiente della loro ricca clientela presso la quale stava passando di moda lo stile Luigi XV. Iniziò cosìun'attività professionale di successo progettando residenze cittadine e padiglioni di campagna per la nobiltà e l'altaborghesia, in uno stile nuovo che diventerà presto di moda. Dal 1770 in poi cominciò ad avere incarichi dallapubblica amministrazione, e la sua fama crebbe notevolmente da quando cominciò a lavorare nella capitale e nelLouveciennes per conto della contessa Madame du Barry[3]. Dal 1771 al 1793 fu ispettore delle saline statali inFranca Contea, alle dipendenze di Jean-Rodolphe Perronet, celebre primo direttore dell'École des Ponts et desChaussées[4]. In questo periodo elaborerà alcuni dei suoi progetti più significativi, fra i quali realizzò la costruzionead Arc-et-Senans degli edifici destinati all'estrazione del sale ed il teatro di Besancon. Nel 1773 fu ammesso comemembro dell'Accademia Reale di Architettura e la fama dell'architetto si diffuse ben presto anche all'estero. IlLangravio di Assia-Kassel gli commissionò il progetto di una biblioteca; per l'allora Prussiana Neuchatel gli fuconferito l'incarico di progettare un municipio[5]. Quando Giuseppe II e Paolo I soggiornarono a Parigi, l'incisoreJohann Georg Wille gli fece conoscere ed apprezzare le doti dell'architetto francese. In seguito l'imperatore Paolo I sifece recapitare numerosi disegni di Ledoux a Pietroburgo[6]. Nel 1784 gli fu commissionato dagli appaltatori stataliil progetto della cinta daziaria intorno a Parigi. Durante la Rivoluzione nel 1793 l'artista, in quanto seguace del LuigiXVI, fu imprigionato e liberato dopo diversi mesi grazie all'intervento della sorella. Una volta libero, l'architetto siritirò dalla professione e, nonostante la situazione a lui ostile, durante il suo ozio involontario si dedicò a scrivere ilsuo trattato, "L'architecture considérée sous le rapport de l'art, des moeurs et de la législation", pubblicò a sue speseil primo volume nel 1804[7].

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Opere

Opere giovanili

Hotel d'Hallwyll, 1764-66

Di questo primo periodo sono: lo Château d’Eaubonne(1762-63), l'Hôtel d’Hallwyl (1764-66), con la facciatarisolta in un possente bugnato rustico, l'Hôtel d’Uzès(1764-67), lo Château de Benouville (1768-77) el'Hôtel de Montmorency (1770-72), quest'ultimoimpostato planimetricamente su un asse diagonale, conambienti circolari ed ovali, in modo da ottenere unamigliore distribuzione degli interni e risolvere ilproblema della disposizione ad angolo: al piano terra sisusseguono: l'ingresso, il vestibolo e lo scalone, mentreal piano nobile: l'anticamera, la sala da pranzo e ilsalotto rotondo, con su entrambi i lati dell'assediagonale una camera da letto, fornita di camerino,spogliatoio e guardaroba. Nel 1771 completò il Pavillon de Louveciennes, commissionato dal re di Francia per la suaprotetta Madame du Barry, interamente decorato e arredato in stile neoclassico, con pilastri lisci, bassorilievi classicie controsoffitti a nido d’ape (lacunari).

Le saline

Arc-et-Senan, residenza del direttore

Claude-Nicolas Ledoux, Teatro di Besançon, 1784

Dal 1771 al 1793 fu ispettore delle saline statali inFranche-Compté. In questo periodo elaborò progetti perl'ampliamento degli edifici delle saline di Chaux,presso il villaggio di Arc-et-Senans, vicino Besançon.Ledoux progettò un'intera città impostata su un anelloellittico il cui perimetro era formato da due serieconcentriche di edifici: l'interno riservato agli ufficiamministrativi, l'esterno ad edifici per attrezzature,residenze di vario tipo, tra cui un ospizio, un mercato eun cimitero; e strutture a carattere pubblico: il Palazzodella Concordia, la Casa dell'Unione, il Tempio dellaMemoria, la Casa della Vita Comune, la Casadell'Educazione. Infine l'asse sul diametro minoreveniva a coincidere con la casa del direttore e con leofficine. I lavori iniziati nel 1775, per questa moderna"città ideale", non vennero mai portati a termine,interrompendosi nel 1779. I pochi edifici realizzatimostrano l'impiego di forme semplici ma imponenti,mentre la decorazione si ispira a motivi arcaici comenel portico di accesso, scavato in modo tale da emularela roccia naturale.

Altre opere della maturità

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Tra il 1775 e il 1784 realizzò il teatro di Besançon, con un portico ionico senza frontone e, all’interno, un emiciclosormontato da un colonnato dorico. In questo teatro, oltre a importanti novità nei caratteri distributivi nella sala[8],egli introdusse per la prima volta nella storia dell'architettura, la buca d'orchestra[9], elemento poi ripreso esviluppato un secolo più tardi da Gottfried Semper per la costruzione del Festspielhaus di Bayreuth[10].Nel 1776 iniziò i lavori per l'Hôtel Thélusson, la residenza di una vedova di un ricco banchiere, considerata come«una delle maggiori attrazioni di Parigi», costruita con geometrica semplicità, cui si accedeva attraverso un arcotrionfale che portava a un giardino all'inglese.Nel 1783 costruì a Compiègne un magazzino del sale, di cui resta solo la facciata porticata e nel 1786 progettò lecarceri ed il Palais de Justice ad Aix-en-Provence la cui costruzione fu interrotta dalla rivoluzione.Nel 1792 edificò un gruppo di quindici case dalle chiare forme geometriche, inserite liberamente entro un giardinoall'inglese.

La cinta daziaria

Barrière de la Villette

Barrière de Chartres

Nel 1784 gli fu commissionato dalla Ferme générale(concessionaria della riscossione del dazio), forse perinteressamento di Charles-Alexandre Calonne, amico di studi, ilprogetto della cinta daziaria intorno a Parigi utilizzata perriscuotere la tassa dell'octroi, una tassa da pagare sulle mercitrasportate in città dal contado, ostacolando il contrabbandosorto dopo la demolizione dell'antica cinta muraria.

La costruzione del muro alto quasi 3,50 m e lungo più di 22 kme delle porte daziarie, iniziata nel tra il 1785, in gran fretta esegretezza, rese molto conosciuto l'architetto, anche a causadelle polemiche e del malcontento che accompagnarono larealizzazione di tale impopolare infrastrutture. Nel 1789 furonotemporaneamente sospesi e lavori e gli fu tolto l'incarico, forseper la forte spesa necessaria per realizzare le grandiose struttureche Ledoux aveva immaginato al posto delle semplici struttureutilitaristiche immaginate dai committenti. Roventi furono anchele critiche per il linguaggio architettonico, ritenutoeccessivamente moderno, basato sull'uso del bugnato, deldorico, di forme geometriche semplici e di prototipi antichi erinascimentali, dando vita ad un sistema combinatorioapparentemente infinito.

Tuttavia i lavori furono conclusi e nel 1790 la cinta daziariaentrò in funzione. Dopo le distruzioni rivoluzionarie, e lademolizione del muro nel 1860, oggi rimangono solo quattro dei

caselli che segnavano l'ingresso in Parigi delle principali strade di accesso alla città attraverso la cinta daziaria.

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Barrière du Trône

Barrière d'Enfer

Barrière de la Villette

In particolare la più famosa è la Barrière de la Villette, che,insieme ad altre quarantacinque barrières, segnava il perimetrodella città e ne costituiva un ingresso monumentale. Inquest'opera unì due forme elementari, una croce greca e uncilindro contenente la cupola, in modo da sovrapporre ad unaforma cubica, con un imponente porticato formato da pilastrituscanici con semplici capitelli, una forma sferica. Inoltrel'effetto di grande imponenza viene accentuato dal chiaroscurodato dall'alternanza di pieni e vuoti e dal contrasto generatodalle finestre quadrate dell’attico e dagli archi semicircolari al disotto di esse.

Barrière de Chartres

la Barrière de Chartres, oggi rotonda all'ingresso del parcMonceau è la letterale riproposizione del Tempietto di SanPietro in Montorio del Bramante. La piccola opera confermaalcune caratteristiche dell'opera di Ledoux come il gustoarcheologico, l'uso di forme geometrice semplici, l'interessequasi esclusivo per l'ordine dorico, quasi come unico strumentolinguistico del suo nuovo classicismo semplificato, geometrico emassiccio.

Barrière du Trône

Posta in corrispondeza dell'attuale Place de la Nation, sullastrada per Vincennes, consisteva di due padiglioni e di duecolonne isolate di 28 metri di altezza, sormontate da statue postenel 1845, che inquadrano uno dei viali d'ingresso in città.

Le due enormi colonne doriche richiamano l'archetipo dellaColonna Traiana, ma anche l'opera di Fisher von Erlach eprecedenti progetti di Ledoux, tra cui uno per il Castello diBourneville[11]. Ledoux aveva anche progettato di arricchire di

bassorilievi le colonne ad imitazione del modello romano, ma rinunciò a favore di insolite striature piatte, derivatedal testo vitruviano.

Nei pressi di questa barriera fu innalzata una ghigliottina nel periodo del Terrore.

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Barrière d'Orléans

La Barrière d'Orléans o Barrière d'Enfer, dal nome della piazza sul cui margine si trovava, era costituitaessenzialmente da due padiglioni cubici che si sono conservati. Si tratta di edifici caratterizzati da arcate con grandibugne e da un frezio a bassorilievo. Da uno dei due edifici si accede ad un grande complesso ipogeo di gallerie,formato dall'estrazione di gesso e calcare (le cosiddette Catacombes).

Eredità culturale

Claude-Nicolas Ledoux, Progetto per una casa delle guardiecampestri, 1790 circa, Parigi, Bibliothèque Nationale

Ledoux in tarda età si dedicò a scrivere il suo trattato,"L'architecture considérée sous le rapport de l'art, desmoeurs et de la législation", che venne pubblicato nel1804. Sul frontespizio del suo trattato, con consapevolesuperbia, fece imprimere le parole di Orazio "Exegimonumentum"[12]

Ledoux passò gli ultimi anni della sua vita raccogliendoed approntando i suoi progetti, portando alle estremeconseguenze la sua architettura "parlante", elaborandoun nuovo tipo di d’architettura che, sacrificando lafunzionalità dell'edificio, potenziasse la comunicazionesimbolica, progettando strutture formate di pure sfere,cubi, cilindri e piramidi, che egli collocava in unpaesaggio ideale, assolutamente impraticabili; ad esempio, se per un bordello si poteva dare in pianta la forma difallo, alla casa dei sorveglianti del fiume si poteva dare la forma di un ponte sopra una cascata, mentre per un bottaioera adatta la forma di cerchio di botte. I suoi disegni, tradotti in incisioni, furono lo strumento con cui l'architettura diLedoux e di Étienne-Louis Boullée, l'altro grande architetto di quella che viene detta "architettura dellaRivoluzione", venne conosciuta in tutta Europa, influenzando un'intera generazione di architetti del Neoclassicismo.

Note[1] Emil Kaufmann, Da Ledoux a Le Corbusier, Milano, 1973, p. 11[2][2] Emil Kaufmann, cit., p. 11[3][3] E. Kaufmann, cit., p. 12[4] A.Widler Claude Nicolas Ledoux. 1736 1806, 2008[5][5] E. Kaufmann, cit., p. 13[6][6] E. Kaufmann, cit., p. 13[7][7] E. Kaufmann, cit., p. 18[8][8] Donald C. Mullin, The development of the playhouse: a survey of theatre architecture from the Renaissance to the present, University of

California press, 1970, pp. 103-104.[9] http:/ / theatreledouxbesancon. blogspot. com/[10][10] Patrick Carnegy, Wagner and the art of the theatre, Yale University Press publications, 2006, p. 71.[11] Giorgio Simoncini, Ritorni al passato nell'architettura francese: fra Seicento e primo Ottocento, 2001.[12] Emil Kaufmann, Da Ledoux a Le Corbusier, Milano, 1973, p. 24. Le parole tratte dal III libro delle Odi ed esattamente dall'Ode n. XXX,

dove l'autore si autocelebrava, cominciando con il verso Exegi monumentum aere perennius (trad. it.:Ho compiuto un monumento più perennedel bronzo)

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Bibliografia• Daniel Rabreau, Claude Nicolas-Ledoux 1736-1806: l'architecture et les fastes du temps, Bordeaux, 2000. ISBN

2-85822-846-9• Emil Kaufmann, Da Ledoux a Le Corbusier, Mazzotta, Milano, 1973.• Marco Pogacnik, Sulla nozione di spazio in Claude-Nicolas Ledoux. La colonna, la luce e la sostruzione (http:/ /

www. cisapalladio. org/ annali/ pdf/ a16_07_pogacnik. pdf), in "Annali di Architettura", n. 16, Vicenza 2004 (inpdf).

Voci correlate•• Architettura neoclassica

Altri progetti

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Collegamenti esterni• Breve filmato (in francese) sulle Saline d'Arc-et-Senans realizzato e messo in rete da CRDP Franche-Comté

(http:/ / www. youtube. com/ watch?v=o64XH8ZsRms& feature=related)• Breve filmato (in francese) sulla Cité idéale realizzato e messo in rete da CRDP Franche-Comté (http:/ / www.

youtube. com/ watch?v=wQOhCabLQ_Q& feature=related)• Breve filmato (in francese) sul Teatro di Besançon realizzato e messo in rete da CRDP Franche-Comté (http:/ /

www. youtube. com/ watch?v=5Yqj81ii1pQ& feature=related)

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Fonti e autori delle voci 7

Fonti e autori delle vociClaude-Nicolas Ledoux  Fonte: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=49189934  Autori:: Ary29, Enne, Etienne (Li), Fpittui, Joana, Lalupa, Moloch981, Nadira, Nikozw, Sailko, Salvatoregioitta, Sesquipedale, Sicilarch, Sifalda, 18 Modifiche anonime

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