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LEGGE 22 LEGGE 22 A cura di Valeria Randis A cura di Valeria Randis

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Page 1: LEGGE 22 LEGGE 22 A cura di Valeria Randis. Tab. 2 - Le funzioni delle Regioni previste dal Decreto legislativo 276/2003 Nel decreto vengono confermate

LEGGE 22LEGGE 22

A cura di Valeria RandisA cura di Valeria Randis

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Tab. 2 - Le funzioni delle Regioni previste dal Decreto legislativo 276/2003

Nel decreto vengono confermate le competenze delle Regioni in materia di regolazione e organizzazione del mercato del lavoro regionale (art. 3).Le Regioni, sentite le associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative, dovranno istituire appositi elenchi per l'accreditamento degli operatori pubblici e privati, in forza del quale viene loro riconosciuta l’idoneità a erogare servizi al lavoro negli ambiti regionali, anche mediante l'utilizzo di risorse pubbliche, nonché la partecipazione attiva alla rete dei servizi per il mercato del lavoro.Il provvedimenti regionali istitutivi dell'elenco dovranno disciplinare altresì:a) le forme della cooperazione tra i servizi pubblici e gli operatori privati, autorizzati o accreditati, per le funzioni di incontro tra domanda e offerta di lavoro, prevenzione della disoccupazione di lunga durata, promozione dell'inserimento lavorativo dei lavoratori svantaggiati, sostegno alla mobilità geografica del lavoro;b) requisiti minimi richiesti per l'iscrizione nell'elenco regionale in termini di capacità gestionali e logistiche, competenze professionali, situazione economica, esperienze maturate nel contesto territoriale di riferimento;c) le procedure per l'accreditamento;d) le modalità di misurazione dell'efficienza e della efficacia dei servizi erogati;e) le modalità di tenuta dell'elenco e di verifica del mantenimento dei requisiti (art. 7).Per favorire l'inserimento lavorativo dei lavoratori svantaggiati e dei lavoratori disabili, i servizi sociali, sanitari, educativi e formativi del territorio (ex art. 6, comma 1, l. 68/1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”), stipulano convenzioni quadro su base territoriale con le associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale, con le associazioni di rappresentanza, assistenza e tutela delle cooperative e con i consorzi di cui alla Legge 31/1991 “Disciplina delle cooperative sociali”; le convenzioni devono essere validate da parte delle Regioni (art. 14).Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con decreto da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, stabilisce, di concerto con il Ministro della innovazione e della tecnologia, e d'intesa con le Regioni e le Province Autonome, gli standard tecnici e i flussi informativi di scambio tra i sistemi, nonché le sedi tecniche finalizzate ad assicurare il raccordo e il coordinamento del sistema a livello nazionale (art. 16).

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segue ...segue ... Alle Regioni è rimessa infine la regolamentazione: dei profili formativi dell'apprendistato per l'espletamento

del diritto-dovere di istruzione e formazione; dei profili formativi dell'apprendistato professionalizzante; (e la durata) dell'apprendistato per l'acquisizione di un

diploma o per percorsi di alta formazione per i soli profili che attengono alla formazione.

E’ previsto che le Regioni adottino la regolamentazione menzionata dopo aver l’espletato una fase concertativa (intesa, accordo ecc.) seguendo le procedure di volta in volta con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, le associazioni dei datori di lavoro e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative, le università e le altre istituzioni formative (artt. 48, 49, 50).

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Tab. 3 - Le funzioni della Regione: le prescrizioni della l.r. 1/1999 e le previsioni del pdl 113 LA LEGGE REGIONALE 1/1999 IL PDL 113

Funzioni e compiti della Regione e indirizzi programmatici

Finalità, competenze della Regione e programmazione regionale

La Regione esercita funzioni e compiti di indirizzo e coordinamento, programmazione e valutazione del sistema regionale dei servizi pubblici per il lavoro, nel quadro delle politiche attive del lavoro deliberate dalla Regione stessa. Promuove interventi diretti ad incentivare l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro con particolare riferimento: a) all'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro;

b) alla valorizzazione di nuove occasioni di lavoro d'impresa, autonomo ed indipendente;

c) all'inserimento al lavoro dei soggetti disabili e svantaggiati;

d) alle pari opportunità tra uomini e donne. Inoltre, anche al fine di prevenire esuberi e crisi occupazionali, promuove accordi di programma, contratti di solidarietà, patti territoriali e qualunque altro tipo di misura necessaria per operare direttamente sul territorio; nonché interventi che favoriscono la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori che necessitano di nuove opportunità di lavoro. (art. 2)

La Regione pone in essere i seguenti interventi: a) promozione di misure di sostegno alle imprese che

attuano azioni per l’incremento dell’occupazione sul territorio regionale;

b) costruzione di un sistema di servizi per l’impiego aperto alla partecipazione di operatori pubblici e privati accreditati o autorizzati, nel rispetto di regole comuni ed unitarie coerenti con le politiche regionali, nazionali e comunitarie;

c) promozione di forme di tutela del lavoro rivolte in particolare alle fasce più deboli;

d) il sostegno dei processi di mobilità geografica dei lavoratori;

e) qualificazione delle competenze professionali dei lavoratori, per favorire la crescita, la competitività e la capacità d’innovazione delle imprese e del sistema economico produttivo e territoriale;

f) sviluppo delle condizioni per l’esercizio, durante tutto l’arco della vita, del diritto alla formazione, assicurando la libertà di scelta nella costruzione dei percorsi formativi;

g) l’incremento della conoscenza delle opportunità di inserimento e reinserimento professionale attraverso efficienti sistemi informativi;

h) promozione, attraverso politiche integrate, dell’orientamento al lavoro e la formazione professionale, raccordando saperi, competenze, potenzialità ed aspirazioni;

i) valorizzazione delle qualità dell’offerta del lavoro sostenendo azioni di sviluppo del capitale umano che contribuiscano a rendere competitivo il sistema delle competenze professionali ed il sistema dell’imprenditorialità;

j) sostegno delle pari opportunità nell’accesso delle donne al lavoro;

supporto alla conciliazione dei tempi di lavoro, di famiglia, di vita e di cura.(Art. 1)

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Il Consiglio Regionale approva ogni triennio, su proposta della Giunta regionale, gli indirizzi programmatici per la definizione degli interventi regionali in materia di politiche attive del lavoro, dei servizi per l'impiego e delle politiche formative. Con tale provvedimento che tiene conto delle indicazioni della Commissione regionale per le politiche del lavoro e del Comitato istituzionale di coordinamento, vengono definiti gli obiettivi e le priorità delle politiche, delle azioni e delle iniziative da realizzare, le risorse finanziarie, il loro riparto tra le azioni proposte e la loro destinazione su base provinciale; definisce altresì i tempi di realizzazione le modalità di verifica e monitoraggio, i criteri di integrazione tra politiche attive del lavoro, servizi all'impiego e politiche formative. Gli indirizzi sono aggiornati sulla base delle nuove situazioni e previsioni occupazionali secondo le indicazioni programmatiche contenute nel Documento di programmazione economico-finanziario regionale. (art 3)

Alla Regione compete: a) la programmazione e l’ indirizzo in materia di

politiche del lavoro; b) l’organizzazione e la disciplina del mercato del

lavoro regionale, con particolare riferimento alla rete regionale dei servizi per il lavoro e al raccordo tra gli operatori pubblici e privati;

c) la definizione, in collaborazione con gli enti locali interessati e con le parti sociali, di specifiche forme di intervento finalizzate a prevenire situazioni di esubero occupazionale, ovvero a garantire la tutela dell’occupazione e del reddito dei lavoratori;

d) il monitoraggio, il controllo e la valutazione delle attività inerenti le politiche del lavoro, anche con riferimento alla gestione e ripartizione dei finanziamenti comunitari e nazionali;

e) l’individuazione delle sedi e delle modalità attraverso cui si realizza il coinvolgimento delle istituzioni, delle parti sociali, delle associazioni, degli ordini e dei collegi professionali e delle organizzazioni del terzo settore nella definizione delle politiche per l’occupazione, dei servizi e degli altri interventi previsti dalla presente legge. (art. 2)

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La Giunta regionale, in attuazione degli indirizzi programmatici approvati dal Consiglio Regionale:

a) definisce le modalità e gli standard di efficienza, di efficacia e di qualità delle attività e dei servizi offerti dai centri per l'impiego, anche in relazione all'individuazione di appropriati parametri di riferimento per i relativi finanziamenti pubblici;

b) promuove ed assicura il monitoraggio delle attività e la valutazione dei risultati conseguiti dal sistema regionale dei servizi per il lavoro, sia complessivamente che nelle singole articolazioni funzionali e territoriali;

c) promuove la qualificazione degli operatori dei centri per l'impiego progettando e coordinando con le province le relative attività formative;

d) promuove e coordina le attività di monitoraggio e di ricerca sul mercato del lavoro, con particolare riferimento alle analisi dirette a prevedere la tendenza della domanda di lavoro e di formazione a livello settoriale e locale;

e) definisce le modalità di sviluppo del sistema informativo regionale al fine di garantire l'omogeneità e l'interconnessione con il sistema informativo lavoro (SIL) previsto dal d.lgs. 469/1997;

f) promuove, in collaborazione con gli enti locali interessati e su proposta congiunta delle parti sociali, iniziative rivolte alla soluzione di problemi occupazionali di rilevanza regionale.

Spetta inoltre alla Giunta regionale, sentita la Commissione regionale per le politiche del lavoro ed il Comitato istituzionale di coordinamento, indicare i criteri per la costituzione della rete territoriale dei Centri per l'Impiego. (art. 4)

La Giunta regionale, nel rispetto dei processi di concertazione sociale previsti all’articolo 6 e in attuazione dei documenti di programmazione, approva il piano d’azione regionale che definisce in particolare:

a) le aree di intervento prioritario, gli obiettivi da perseguire e le tipologie degli interventi da effettuare unitamente ai relativi indicatori di attuazione, di risultato e di impatto;

b) i programmi operativi di intervento di interesse regionale;

c) l’entità, la durata e le modalità di riparto delle risorse finanziarie da assegnare per la realizzazione di ciascuna tipologia di intervento;

d) gli obiettivi di qualità delle prestazioni in materia di tutela, sicurezza e qualità del lavoro da raggiungere nel territorio regionale, nel rispetto dei livelli essenziali stabiliti dalla legislazione nazionale;

e) gli indirizzi per la definizione delle azioni provinciali di intervento in relazione ai fabbisogni secondo le specifiche esigenze territoriali;

f) gli indirizzi per la predisposizione dei piani sociali di gestione delle crisi occupazionali previsti all’articolo 30;

g) gli indirizzi per le attività dell’Agenzia Regionale per l’Istruzione, la Formazione ed il Lavoro.

Il piano d’azione regionale è aggiornato annualmente con le previsioni anche di politiche integrate stabilite nel DPEFR, in relazione a nuove situazioni e previsioni occupazionali, individuando le aree prioritarie di intervento nonché le azioni integrate per il lavoro e le relative fonti di finanziamento. (art. 3)

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La Giunta regionaleLa Giunta regionale, in caso di , in caso di accertata inerzia da parte delle Province accertata inerzia da parte delle Province nell’approvazione del piano annuale per nell’approvazione del piano annuale per l’attuazione sul territorio delle politiche l’attuazione sul territorio delle politiche attive del lavoro, previa diffida ad attive del lavoro, previa diffida ad adempiere ed assegnazione di un adempiere ed assegnazione di un congruo termine per l’adempimento, congruo termine per l’adempimento, dispone l’intervento sostitutivo mediante dispone l’intervento sostitutivo mediante la nomina di un commissario ad acta. la nomina di un commissario ad acta. (art. 4)(art. 4)

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LA LEGGE REGIONALE 1/1999 IL PDL 113 Organismi istituiti Organismi e albi di cui si prevede

l’istituzione

la Commissione regionale per le politiche del lavoro è nominata dalla Giunta regionale e costituisce sede concertativa con funzioni di proposta, progettazione, valutazione e verifica rispetto alle linee programmatiche ed alle politiche del lavoro regionali. (art. 7)

la Consulta per le politiche del lavoro competente in materia di lavoro e sta presso la direzione generale competente della Giunta ed è nominata dall’Assessore regionale competente. La consulta è organismo di partenariato e di collaborazione istituzionale con funzioni consultive, propositive e concertative. (art. 6)

il Comitato istituzionale di coordinamento è nominato dalla Giunta ed ha il compito di rendere effettiva, sul territorio l'integrazione tra i servizi all'impiego, le politiche attive del lavoro e le politiche formative. (art. 8)

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l'Agenzia regionale per il lavoro è dotata di personalità giuridica e di autonomia patrimoniale, organizzativa gestionale e contabile, allo scopo di rendere effettivo l'obiettivo di collaborare al raggiungimento dell'integrazione tra servizi per l'impiego, politiche attive del lavoro e politiche formative. L'Agenzia esercita funzioni di assistenza tecnica (anche a favore delle Province) e monitoraggio in materia di politica attiva del lavoro e garantisce il collegamento con il sistema informativo del lavoro (SIL). La Giunta regionale determina le direttive per la definizione del piano annuale delle attività dell'Agenzia. Sono organi dell'Agenzia il Direttore (nominato dal Presidente della Giunta su proposta dell'Assessore competente e conforme deliberazione della Giunta) e il Collegio dei Revisori dei Conti (nominato dal Consiglio Regionale). (art. 9)

l’Agenzia regionale per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro è l’ente funzionale di supporto tecnico per l’attuazione delle politiche integrate per il lavoro ed il sistema educativo di istruzione e formazione (artt. 7 e 8). Con gli articoli 9, 10 e 11 e 12 sono individuati e disciplinati gli organi dell’Agenzia - il Presidente (nominato dal Presidente della Giunta regionale su proposta dell'Assessore competente, su conforme deliberazione della Giunta) e il Collegio dei revisori dei conti (nominato dal Consiglio Regionale) - nonché la struttura organizzativa e la tipologia delle entrate. Spetta agli articoli 13 e 14 stabilire rispettivamente le modalità di controllo e vigilanza della Giunta sugli atti fondamentali dell’Agenzia e le modalità di cooperazione di quest’ultima con le istituzioni nazionali, comunitarie, autonomie funzionali, ecc. (artt. dal 7 al 14)

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Il sistema regionale dei servizi per il lavoro è Il sistema regionale dei servizi per il lavoro è costituito dagli operatori pubblici e privati, accreditati costituito dagli operatori pubblici e privati, accreditati o autorizzati (o autorizzati (la rete degli operatorila rete degli operatori). Sono istituiti:). Sono istituiti:

l’l’Albo degli operatoriAlbo degli operatori accreditati accreditati, nel quale , nel quale verranno iscritti i soggetti che offriranno servizi per il verranno iscritti i soggetti che offriranno servizi per il lavoro di interesse generale, daranno attuazione alle lavoro di interesse generale, daranno attuazione alle politiche del lavoro e potranno accedere ai politiche del lavoro e potranno accedere ai finanziamenti regionali;finanziamenti regionali;

l’l’Albo regionale delle Agenzie per il lavoroAlbo regionale delle Agenzie per il lavoro autorizzateautorizzate nel quale sono iscritte le agenzie che nel quale sono iscritte le agenzie che erogano i servizi di intermediazione, di ricerca e erogano i servizi di intermediazione, di ricerca e selezione del personale nonché di supporto alla selezione del personale nonché di supporto alla ricollocazione professionale.ricollocazione professionale.

La Giunta regionale con propri provvedimenti, da La Giunta regionale con propri provvedimenti, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della nuova legge, dovrà definire i requisiti per l’iscrizione nuova legge, dovrà definire i requisiti per l’iscrizione agli albi menzionati, stabilendo le modalità di rilascio agli albi menzionati, stabilendo le modalità di rilascio e revoca dell’accreditamento e dell’autorizzazione, e revoca dell’accreditamento e dell’autorizzazione, nonché ogni altro aspetto attinente all’organizzazione nonché ogni altro aspetto attinente all’organizzazione e al funzionamento. (artt. 15, 16 e 17)e al funzionamento. (artt. 15, 16 e 17)

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l’l’Osservatorio del mercato del Osservatorio del mercato del lavorolavoro in Lombardiain Lombardia con compiti di con compiti di monitoraggio e valutazione delle monitoraggio e valutazione delle politiche per l’occupazione in politiche per l’occupazione in coerenza con gli strumenti e i criteri coerenza con gli strumenti e i criteri valutativi definiti in ambito nazionale valutativi definiti in ambito nazionale e comunitario. (art. 5)e comunitario. (art. 5)

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Normativa regionale l.r. 1/1999

pdl 113

Sono attribuiti alle Province le seguenti funzioni e compiti: - programmazione su scala provinciale dei servizi e degli interventi connessi alle funzioni e compiti ad esse attribuiti; - sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale, le Province adottano il piano dei servizi per l’impiego nel quale sono specificati gli obiettivi, le tipologie di intervento, i risultati attesi, la localizzazione dei servizi, gli aspetti organizzativi nonché il relativo fabbisogno finanziario; - attività del collocamento ordinario, agricolo, dello spettacolo, obbligatorio, dei lavoratori non appartenenti all'Unione europea, dei lavoratori a domicilio, dei lavoratori domestici, dei lavoratori frontalieri, stagionali, avviamento a selezione negli enti pubblici; costituzione della rete provinciale dei centri per l'impiego; - gestione ed erogazione dei servizi individuali e collettivi connessi alle attività del collocamento, quali l'informazione, l'orientamento, la preselezione e l'incontro tra domanda e offerta di lavoro; - gestione, erogazione ed attuazione dei servizi, tramite piani provinciali approvati dalla Giunta regionale, connessi alle funzioni in materia di politica attiva del lavoro e in particolare programmazione e coordinamento delle iniziative volte ad incrementare l’occupazione ed incentivare l’incontro tra la domanda e l’offerta del lavoro con riferimento all’occupazione femminile, ai soggetti destinatari di riserva, al reimpiego di lavoratori in mobilità e all’inserimento delle categorie svantaggiate, collaborazione alla elaborazione di progetti relativi all’occupazione di soggetti tossicodipendenti ed ex detenuti, indirizzo, programmazione e verifica dei tirocini formativi, di orientamento e borse lavoro dei lavoratori socialmente utili, compilazione e tenuta delle liste di mobilità dei lavoratori previa analisi tecnica. Per la gestione e l’erogazione dei servizi connessi alle funzioni e ai compiti ad esse attribuiti, le Province si avvalgono di proprie strutture denominate Centri per l’Impiego; le Province costituiscono i centri per l’impiego e avviano l’attività degli stessi entro 90 giorni dall’approvazione da parte della Giunta regionale dei criteri per la costituzione delle rete territoriale dei Centri per l’Impiego. Le Province svolgono le attività garantendo la concertazione con le parti sociali all'interno delle Commissioni provinciali per le politiche del lavoro; le Province assunto il parere della Commissione provinciale per le politiche del lavoro, costituiscono sede di riesame in seconda istanza dei ricorsi inerenti l’attività di collocamento, relative ai provvedimenti assunti dai Centri per l’impiego.

Compete alle Province l’approvazione, entro il 31 dicembre di ogni anno, del piano annuale per l’attuazione sul territorio delle politiche attive del lavoro, in coerenza e nel rispetto degli indirizzi definiti nel piano d’azione regionale. Nel piano annuale devono essere definite in particolare: - gli obiettivi specifici da perseguire nell’anno di riferimento e l’articolazione territoriale dei servizi; - la dotazione di risorse finanziarie e la loro destinazione specifica; - le azioni di monitoraggio e valutazione degli interventi sul mercato del lavoro anche mediante l’istituzione di apposite strutture o organismi, in raccordo con l’Osservatorio regionale; La Giunta regionale, in caso di accertata inerzia da parte delle Province nell’approvazione del piano annuale, previa diffida ad adempiere ed assegnazione di un congruo termine per l’adempimento, dispone l’intervento sostitutivo mediante la nomina di un commissario ad acta. Nell’ambito dei piani provinciali possono essere previste particolari forme di sostegno volte a favorire l’inserimento lavorativo di disabili di particolare gravità nelle cooperative sociali; le Province possono autorizzare la durata delle convenzioni finalizzate all’inserimento dei disabili presso le cooperative sociali.

Spetta alle Province l’organizzazione delle attività formative per gli apprendisti, nonché il controllo sulla effettività dei percorsi formativi in apprendistato, nel rispetto delle vigenti disposizioni normative.

Le Province predispongono un proprio Piano sociale qualora si verificassero situazioni di grave crisi occupazionale riguardanti esclusivamente il proprio territorio.

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Gli atti di programmazione previsti dal pdl 113 Strumento

di Programmazione

Chi lo approva Contenuti Durata della

programmazione

Piano d’azione regionale (art. 3 pdl)

Giunta regionale. Definisce: - le aree di intervento prioritario, gli obiettivi da perseguire e le tipologie degli interventi da effettuare unitamente ai relativi indicatori di attuazione, di risultato e di impatto; - i programmi operativi di intervento di interesse regionale; - l’entità, la durata e le modalità di riparto delle risorse

finanziarie da assegnare per la realizzazione di ciascuna tipologia di intervento;

- gli obiettivi di qualità delle prestazioni in materia di tutela, sicurezza e qualità del lavoro da raggiungere nel territorio regionale, nel rispetto dei livelli essenziali stabiliti dalla legislazione nazionale;

- gli indirizzi per la definizione delle azioni provinciali di intervento in relazione ai fabbisogni secondo le specifiche esigenze territoriali;

- gli indirizzi per la predisposizione dei piani sociali di gestione delle crisi occupazionali;

gli indirizzi per le attività dell’Agenzia Regionale per l’Istruzione, la Formazione ed il Lavoro.

Aggiornamento annuale con le previsioni anche di politiche integrate stabilite nel DPEFR, in relazione a nuove situazioni e previsioni occupazionali, individuando le aree prioritarie di intervento nonché le azioni integrate per il lavoro e le relative fonti di finanziamento.

Piano annuale per l’attuazione sul territorio delle politiche attive del lavoro (art. 4 pdl)

Province (in caso di loro accertata inerzia nell’approvazione del piano, la Giunta regionale previa diffida ad adempiere ed assegnazione di un congruo termine per l’adempimento, dispone l’intervento sostitutivo mediante la nomina di un commissario ad acta).

Nel rispetto degli indirizzi declinati nel Piano d’azione regionale, il Piano definisce: - gli obiettivi specifici da perseguire nell’anno di riferimento e

l’articolazione territoriale dei servizi; - la dotazione di risorse finanziarie e la loro destinazione specifica; - le azioni di monitoraggio e valutazione degli interventi sul

mercato del lavoro anche mediante l’istituzione di apposite strutture o organismi, in raccordo con l’Osservatorio regionale.

Annuale

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Piano sociale (art. 30 pdl)

Giunta regionale o Province (quando la situazione di grave crisi occupazionale riguardi esclusivamente il proprio territorio).

Il Piano sociale, destinato a gestire le situazioni di grave crisi occupazionale, prevede: - l’analisi economica ed occupazionale di

dettaglio della situazione di grave difficoltà occupazionale e delle sue cause;

- la definizione di dettaglio di progetti integrati all’orientamento, alla riqualificazione e alla ricollocazione dei lavoratori interessati e il relativo costo;

- l’attività richiesta al sistema regionale dei servizi per il lavoro; - le modalità e le forme di realizzazione delle

iniziative riguardanti i progetti integrati all’orientamento, la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori interessati, con particolare riferimento ai finanziamenti privati per il sostegno e il rilancio delle attività produttive e del territorio al fine dei stabilire la quota massima del co-finanziamento pubblico;

- le modalità di sostegno alla mobilità interaziendale come eventuale strumento di accompagnamento alla gestione degli esuberi.

Variabile in relazione alle specifiche esigenze

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Gli atti o le funzioni di programmazione previsti dalla l.r. 1/1999 Strumento o

funzioni di

Programmazione

Chi lo approva o

chi le esercita Contenuti

Durata della programmazione

Indirizzi programmatici per la definizione degli interventi regionali in materia di politiche attive del lavoro, dei servizi per l’impiego e delle politiche formative (art. 3)

Consiglio Regionale, su proposta della Giunta regionale

Gli indirizzi programmatici, tenuto conto delle indicazioni della Commissione regionale per le politiche del lavoro e del Comitato istituzionale di coordinamento, definiscono: - gli obiettivi e le priorità delle politiche, delle azioni e

delle iniziative da realizzare; - le risorse finanziarie, il loro riparto tra le azioni

proposte e la loro destinazione su base provinciale; - i tempi di realizzazione, le modalità di verifica e monitoraggio; - i criteri di integrazione tra politiche attive del lavoro,

servizi all’impiego e politiche formative.

Triennale. Gli indirizzi sono aggiornati sulla base delle nuove situazioni e previsioni occupazionali secondo le indicazioni programmatiche contenute nel Documento di programmazione economico-finanziario regionale

Programmazione su scala provinciale dei servizi e degli interventi connessi alle funzioni e compiti ad esse attribuiti (art. 6, comma 1, lett. a)

Province La programmazione è effettuata nel rispetto degli indirizzi e dei criteri definiti nell’atto programmatorio regionale.

Non specificata dalla legge

Piani provinciali (art. 6, comma 1, lett. e)

Elaborati dalle Province e approvati dalla Giunta regionale

Redatti sulla base degli indirizzi definiti dal Consiglio regionale, costituiscono il tramite affinché le Province svolgano le funzioni di gestione, erogazione ed attuazione dei servizi connessi alle funzioni ed ai compiti conferiti alle Regioni in materia di politica attiva del lavoro.

Non specificata dalla legge

Piani dei servizi per l’impiego (art. 9, comma 14)

Province Sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale, definisce: - gli obiettivi, le tipologie d’intervento; - i risultati attesi; - la localizzazione dei servizi; - gli aspetti organizzativi e gestionali e il relativo fabbisogno finanziario.

Non specificata dalla legge

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La rete degli operatoriLa rete degli operatori Fanno parte della rete:Fanno parte della rete: gli gli operatori accreditatioperatori accreditati che ottengono l’iscrizione in un che ottengono l’iscrizione in un

apposito Albo regionale (art. 16). Il conferimento alle apposito Albo regionale (art. 16). Il conferimento alle Regioni del compito di istituire appositi Regioni del compito di istituire appositi elenchi elenchi di operatori di operatori secondo determinati criteri e principi è disposto dall’art. 7 secondo determinati criteri e principi è disposto dall’art. 7 del d.lgs. 276/2003. Spetta ad un provvedimento della del d.lgs. 276/2003. Spetta ad un provvedimento della Giunta stabilire i requisiti minimi richiesti per l’iscrizione Giunta stabilire i requisiti minimi richiesti per l’iscrizione (le capacità gestionali e logistiche, le competenze (le capacità gestionali e logistiche, le competenze professionali, la situazione economica, ecc.), nonché ogni professionali, la situazione economica, ecc.), nonché ogni altro aspetto attinente all’organizzazione e al altro aspetto attinente all’organizzazione e al funzionamento dell’Albo.funzionamento dell’Albo.

Attraverso il meccanismo dell’Attraverso il meccanismo dell’accreditamentoaccreditamento i soggetti i soggetti pubblici o privati pubblici o privati accedono a finanziamenti regionali e accedono a finanziamenti regionali e partecipano all’attuazione delle politiche del lavoropartecipano all’attuazione delle politiche del lavoro. Si . Si tratta in effetti del riconoscimento dell’idoneità ad erogare tratta in effetti del riconoscimento dell’idoneità ad erogare servizi per il lavoro di interesse generale, ovvero servizi servizi per il lavoro di interesse generale, ovvero servizi pubblici per l’impiego che sono esemplificati nell’articolo 16 pubblici per l’impiego che sono esemplificati nell’articolo 16 del pdl e che riguardano, tra l’altro, l’orientamento e del pdl e che riguardano, tra l’altro, l’orientamento e l’informazione dei lavoratori, delle imprese, delle istituzioni l’informazione dei lavoratori, delle imprese, delle istituzioni scolastiche formative e della PA; l’incontro fra domanda e scolastiche formative e della PA; l’incontro fra domanda e offerta di lavoro; il monitoraggio dei flussi del mercato del offerta di lavoro; il monitoraggio dei flussi del mercato del lavoro; il sostegno alla mobilità geografica dei lavoratori; la lavoro; il sostegno alla mobilità geografica dei lavoratori; la tenuta delle liste di mobilità, ecc. tenuta delle liste di mobilità, ecc.

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La rete degli operatoriLa rete degli operatori Anche i Centri per l’Impiego, per entrare a far parte del Anche i Centri per l’Impiego, per entrare a far parte del

sistema regionale, dovranno accreditarsi e potranno sistema regionale, dovranno accreditarsi e potranno continuare a erogare i servizi per il lavoro di interesse continuare a erogare i servizi per il lavoro di interesse generale che una norma transitoria assegna loro in via generale che una norma transitoria assegna loro in via provvisoria, sino all’ottenimento dell’iscrizione nell’Albo provvisoria, sino all’ottenimento dell’iscrizione nell’Albo menzionato;menzionato;

gli gli operatori accreditati per l’erogazione dei servizi di operatori accreditati per l’erogazione dei servizi di orientamentoorientamento e formazionee formazione secondo la normativa statale secondo la normativa statale e regionale vigente in materia;e regionale vigente in materia;

gli gli operatori autorizzati a livello nazionaleoperatori autorizzati a livello nazionale, ovvero le , ovvero le Agenzie per il lavoro che, previa autorizzazione rilasciata Agenzie per il lavoro che, previa autorizzazione rilasciata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ottengono dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ottengono l’iscrizione nell’apposito Albo nazionale e sono abilitate allo l’iscrizione nell’apposito Albo nazionale e sono abilitate allo svolgimento delle attività di somministrazione, di svolgimento delle attività di somministrazione, di intermediazione, di ricerca e selezione del personale intermediazione, di ricerca e selezione del personale nonché di supporto alla ricollocazione professionale. nonché di supporto alla ricollocazione professionale. L’autorizzazione menzionata è rilasciata in via provvisoria L’autorizzazione menzionata è rilasciata in via provvisoria contestualmente all'iscrizione all'Albo, trascorsi due anni e contestualmente all'iscrizione all'Albo, trascorsi due anni e verificata la correttezza nello svolgimento dell'attività, verificata la correttezza nello svolgimento dell'attività, l'autorizzazione viene rilasciata, su richiesta l'autorizzazione viene rilasciata, su richiesta dell'interessato, a tempo indeterminato. dell'interessato, a tempo indeterminato.

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La rete degli operatoriLa rete degli operatori Sono, invece, soggetti a regimi particolari di Sono, invece, soggetti a regimi particolari di

autorizzazione:autorizzazione: gli gli operatori operatori autorizzati a svolgere attività di autorizzati a svolgere attività di

intermediazione intermediazione ex lege ex lege quali le università pubbliche e quali le università pubbliche e private e le fondazioni universitarieprivate e le fondazioni universitarie che hanno come che hanno come oggetto l'alta formazione con specifico riferimento alle oggetto l'alta formazione con specifico riferimento alle problematiche del mercato del lavoro purché svolgano problematiche del mercato del lavoro purché svolgano l'attività senza scopo di lucro e garantiscano l'attività senza scopo di lucro e garantiscano l'interconnessione con la borsa continua nazionale del l'interconnessione con la borsa continua nazionale del lavoro;lavoro;

gli gli operatori operatori autorizzati a svolgere attività di autorizzati a svolgere attività di intermediazione, mediante un procedimento di intermediazione, mediante un procedimento di autorizzazione semplificato, quali le associazioni dei datori autorizzazione semplificato, quali le associazioni dei datori di lavoro e dei prestatori di lavorodi lavoro e dei prestatori di lavoro comparativamente più comparativamente più rappresentative firmatarie di contratti collettivi nazionali rappresentative firmatarie di contratti collettivi nazionali di lavoro, le di lavoro, le associazioniassociazioni in possesso di riconoscimento in possesso di riconoscimento istituzionale di rilevanza nazionale e aventi come oggetto istituzionale di rilevanza nazionale e aventi come oggetto sociale la tutela e l'assistenza delle attività sociale la tutela e l'assistenza delle attività imprenditoriali, imprenditoriali, le fondazionile fondazioni o altro soggetto giuridico o altro soggetto giuridico appositamente costituito dall'Ordine nazionale dei appositamente costituito dall'Ordine nazionale dei consulenti del lavoro.consulenti del lavoro.

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La rete degli operatoriLa rete degli operatori

gli gli operatori autorizzati a livello regionaleoperatori autorizzati a livello regionale ai sensi ai sensi dell’articolo 17 del pdl. Rientrano in questa definizione dell’articolo 17 del pdl. Rientrano in questa definizione le Agenzie per il lavoro che la Regione riconosce idonee le Agenzie per il lavoro che la Regione riconosce idonee a svolgere servizi di intermediazione, di ricerca e a svolgere servizi di intermediazione, di ricerca e selezione del personale e di supporto alla ricollocazione selezione del personale e di supporto alla ricollocazione professionale. Le agenzie per il lavoro autorizzate a professionale. Le agenzie per il lavoro autorizzate a livello regionale sono iscritte in un apposito Albo e livello regionale sono iscritte in un apposito Albo e devono possedere i requisiti previsti dagli artt. 4 e 5 del devono possedere i requisiti previsti dagli artt. 4 e 5 del d.lgs. 276/2003, salvo quello della copertura territoriale.d.lgs. 276/2003, salvo quello della copertura territoriale.

Secondo la normativa statale menzionata sono inoltre Secondo la normativa statale menzionata sono inoltre autorizzati allo svolgimento dell’attività di autorizzati allo svolgimento dell’attività di intermediazione a livello regionale, i intermediazione a livello regionale, i comuni, le camere comuni, le camere di commercio, gli istituti di scuola secondaria di secondo di commercio, gli istituti di scuola secondaria di secondo grado (statale e paritariagrado (statale e paritaria), a condizione che svolgano ), a condizione che svolgano tale attività senza finalità di lucro e che garantiscano, in tale attività senza finalità di lucro e che garantiscano, in particolare, la disponibilità di uffici idonei e competenze particolare, la disponibilità di uffici idonei e competenze professionali adeguate, l’interconnessione con la Borsa professionali adeguate, l’interconnessione con la Borsa continua nazionale del lavoro nonché il rispetto delle continua nazionale del lavoro nonché il rispetto delle norme che tutelano i dati personali.norme che tutelano i dati personali.

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Le previsioni della l.r. 1/1999 e del pdl 113 relative all’Agenzia regionale

l.r. 1/1999 pdl 113

Denominazione Agenzia regionale per il Lavoro Agenzia regionale per l’Istruzione, la Formazione e il

Lavoro Articolo/i di riferimento

Art. 9, commi 1/11 Artt. 7/14

Funzioni L’Agenzia regionale per il Lavoro, dotata di personalità giuridica, e avente autonomia patrimoniale, organizzativa, gestionale e contabile, esercita funzioni di assistenza tecnica e monitoraggio in materia di politica attiva del lavoro e garantisce il collegamento con il sistema informativo del lavoro. In particolare l’Agenzia esercita compiti di supporto tecnico alla: a) attività di programmazione regionale e valutazione delle

politiche del lavoro; b) individuazione e verifica degli standard di gestione dei

servizi all’impiego; c) attività della Commissione regionale per le politiche del

lavoro e del Comitato istituzionale di coordinamento; d) gestione del sistema informativo in materia di lavoro; e) formazione degli operatori dei Centri per l’Impiego; f) individuazione e definizione di azioni innovative per la

qualificazione dei servizi all’impiego. L’Agenzia regionale per il Lavoro può inoltre esercitare funzioni di assistenza tecnica a favore delle province attraverso modalità definite dalla Giunta regionale e, a titolo oneroso, attività di consulenza a favore di enti pubblici e soggetti privati in materie attinenti al mercato del lavoro secondo le direttive stabilite dalla Giunta regionale. L’Agenzia gestisce le attività di formazione professionale di rilevanza regionale e a carattere innovativo e sperimentale e quelle dei centri alberghieri a carattere residenziale.

L’Agenzia, dotata di personalità giuridica di diritto pubblico, svolge attività tecnica di supporto alla Giunta regionale, ed in particolare alla Direzione generale competente in materia di lavoro ai fini dell’attuazione delle politiche integrate per il lavoro, la formazione professionale e l’istruzione. L’Agenzia può fornire, tramite convenzione, supporto tecnico anche ad altre amministrazioni e agli operatori che costituiscono la rete regionale dei servizi per il lavoro. L’attività tecnica dell’Agenzia consiste in particolare: a) nell’elaborazione dei documenti di programmazione strategica ed operativa inerenti le politiche formative e del lavoro; b) nell’integrazione del sistema regionale dei servizi per il lavoro con quelli nazionali e comunitari; c) nella gestione e sviluppo dei sistemi regionali di accreditamento ed autorizzazione e dei relativi albi; d) nella gestione di azioni ed interventi di particolare rilevanza regionale promossi dalla Direzione Generale competente in tema di crisi occupazionali, sostegno alla mobilità dei lavoratori e diffusione di buone prassi; e) nella gestione delle liste di disponibilità di cui all’art. 34 del Decreto legislativo 165/2001 e relative misure previste per la riqualificazione ed il ricollocamento dei dipendenti pubblici; f) nella formazione degli operatori del mercato del lavoro, della formazione professionale e del sistema educativo; g) nella divulgazione delle informazioni sui servizi relativi al mercato del lavoro e al sistema di istruzione e di formazione professionale, anche attraverso strumenti multimediali e digitali; h) nella gestione delle procedure di consultazione sindacale previste dalla Legge 223/91 per i licenziamenti collettivi e la cassa integrazione straordinaria e le procedure per la ricollocazione dei dirigenti disoccupati di cui alla Legge 226/97; i) nello sviluppo e gestione di Borsa Lavoro Lombardia e della sua connessione alla Borsa Continua Nazionale del lavoro.

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Se alcune delle funzioni poste in capo all’Agenzia regionale Se alcune delle funzioni poste in capo all’Agenzia regionale per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro erano già per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro erano già attribuite all’Agenzia del Lavoro, nel nuovo testo assume attribuite all’Agenzia del Lavoro, nel nuovo testo assume particolare rilievo l’particolare rilievo l’integrazione tra le politiche del integrazione tra le politiche del lavoro, la formazione professionale e l’istruzionelavoro, la formazione professionale e l’istruzione e tra e tra le competenze ad essa attribuite figura oltre che la le competenze ad essa attribuite figura oltre che la formazione degli operatori del mercato del lavoro, anche di formazione degli operatori del mercato del lavoro, anche di quelli della formazione professionale e del sistema quelli della formazione professionale e del sistema educativo.educativo.

La l.r. 4/2002, peraltro, era già intervenuta a modificare la La l.r. 4/2002, peraltro, era già intervenuta a modificare la l.r. 1/1999 attribuendo all’Agenzia regionale per il Lavoro le l.r. 1/1999 attribuendo all’Agenzia regionale per il Lavoro le attività di formazione professionale di rilevanza regionale e a attività di formazione professionale di rilevanza regionale e a carattere innovativo e sperimentale e quelle dei centri carattere innovativo e sperimentale e quelle dei centri alberghieri a carattere residenziale.alberghieri a carattere residenziale.

Il pdl, inoltre, nell’ambito dell’attività tecnica alla quale è Il pdl, inoltre, nell’ambito dell’attività tecnica alla quale è deputata l’Agenzia regionale per l’Istruzione, la Formazione deputata l’Agenzia regionale per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro, attribuisce a quest’ultima anche le funzioni di e il Lavoro, attribuisce a quest’ultima anche le funzioni di integrazione dei servizi regionali per il lavoro con quelli integrazione dei servizi regionali per il lavoro con quelli nazionali ed europei, quelle relative alla gestione e allo nazionali ed europei, quelle relative alla gestione e allo sviluppo dei sistemi regionali di accreditamento ed sviluppo dei sistemi regionali di accreditamento ed autorizzazione e dei relativi albi e quelle di gestione delle autorizzazione e dei relativi albi e quelle di gestione delle liste di disponibilità di cui all’art. 34 del Decreto legislativo liste di disponibilità di cui all’art. 34 del Decreto legislativo 165/2001 e relative misure previste per la riqualificazione ed 165/2001 e relative misure previste per la riqualificazione ed il ricollocamento dei dipendenti pubbliciil ricollocamento dei dipendenti pubblici..

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Rispetto agli organi e alla struttura Rispetto agli organi e alla struttura organizzativa delle due Agenzie non si organizzativa delle due Agenzie non si rilevano differenze sostanziali, così rilevano differenze sostanziali, così come per quanto attiene al controllo e come per quanto attiene al controllo e alla vigilanza sulle stesse, quali enti alla vigilanza sulle stesse, quali enti strumentali della Regione, da parte strumentali della Regione, da parte della Giunta. A tale proposito, tuttavia, della Giunta. A tale proposito, tuttavia, il progetto di legge contiene, rispetto al il progetto di legge contiene, rispetto al dettato della l.r. 1/1999, una più dettato della l.r. 1/1999, una più dettagliata descrizione degli atti dettagliata descrizione degli atti sottoposti al controllo preventivo e delle sottoposti al controllo preventivo e delle procedure relative al suo espletamento.procedure relative al suo espletamento.

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Le funzioni degli organismi Le funzioni degli organismi consultiviconsultivi

A livello regionale, gli strumenti del coordinamento e della A livello regionale, gli strumenti del coordinamento e della concertazione sono stati realizzati dalla concertazione sono stati realizzati dalla l.r. 1/1999l.r. 1/1999 che ha che ha previsto l’istituzione della previsto l’istituzione della Commissione regionaleCommissione regionale per le per le politiche del lavoro e del politiche del lavoro e del Comitato istituzionaleComitato istituzionale di di coordinamento.coordinamento.

La La Commissione regionale per le politicheCommissione regionale per le politiche del lavorodel lavoro ha ha funzioni funzioni consultiveconsultive che si concretizzano mediante che si concretizzano mediante l’espressione di pareri su una serie di materie, l’espressione di pareri su una serie di materie, propositivepropositive in in merito alle azioni di ricollocamento dei lavoratori in mobilità merito alle azioni di ricollocamento dei lavoratori in mobilità e all’inserimento di lavoratori handicappati, e all’inserimento di lavoratori handicappati, valutative e di valutative e di verificaverifica rispetto alle linee programmatiche e alle politiche del rispetto alle linee programmatiche e alle politiche del lavoro regionali. Ad essa spettano, inoltre, funzioni lavoro regionali. Ad essa spettano, inoltre, funzioni gestionaligestionali quali l’approvazione di progetti di formazione lavoro o quali l’approvazione di progetti di formazione lavoro o l’approvazione delle liste di mobilità. Essa può, inoltre, l’approvazione delle liste di mobilità. Essa può, inoltre, istituire apposite sottocommissioni, per specifici argomenti, istituire apposite sottocommissioni, per specifici argomenti, delle quali si avvale per l’esercizio delle proprie funzioni.delle quali si avvale per l’esercizio delle proprie funzioni.

La Commissione si costituisce all’inizio della legislatura e La Commissione si costituisce all’inizio della legislatura e dura in carica fino al termine della stessa. Alla scadenza dura in carica fino al termine della stessa. Alla scadenza interviene un regime di proroga fino alla nomina dei nuovi interviene un regime di proroga fino alla nomina dei nuovi componenti.componenti.

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Il Comitato istituzionale di coordinamentoIl Comitato istituzionale di coordinamento ha ha come fine principale quello di assicurare la come fine principale quello di assicurare la realizzazione nel territorio realizzazione nel territorio dell’integrazione dell’integrazione tra i servizi per l’impiego, le politiche attive tra i servizi per l’impiego, le politiche attive del lavoro e quelle formativedel lavoro e quelle formative. Le principali . Le principali funzioni del Comitato si realizzano mediante funzioni del Comitato si realizzano mediante l’espressione di pareri in merito alla l’espressione di pareri in merito alla programmazione regionale, all’applicazione programmazione regionale, all’applicazione della legge riferita ai disabili, alle della legge riferita ai disabili, alle determinazioni assunte in merito alla determinazioni assunte in merito alla costituzione della rete dei servizi per costituzione della rete dei servizi per l’impiego.l’impiego.

Anche il Comitato viene istituito all’inizio Anche il Comitato viene istituito all’inizio della legislatura, rimane in carica fino al della legislatura, rimane in carica fino al termine della stessa e le sue funzioni vengono termine della stessa e le sue funzioni vengono prorogate fino alla nomina dei nuovi prorogate fino alla nomina dei nuovi componenti.componenti.

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Le funzioni degli organismi Le funzioni degli organismi consultiviconsultivi

Ai fini di una riorganizzazione del mercato del Ai fini di una riorganizzazione del mercato del lavoro in Lombardia, lavoro in Lombardia, il pdl 113il pdl 113, nel definire i , nel definire i settori di competenza e le responsabilità affidate ai settori di competenza e le responsabilità affidate ai vari soggetti chiamati a realizzare la riforma, vari soggetti chiamati a realizzare la riforma, istituisce la istituisce la Consulta per il lavoroConsulta per il lavoro quale quale organismo regionale di partenariato e di organismo regionale di partenariato e di collaborazione istituzionale alla quale attribuisce un collaborazione istituzionale alla quale attribuisce un ruolo significativo nell’attuazione degli interventi da ruolo significativo nell’attuazione degli interventi da esso previsti.esso previsti.

Il pdl in esame affida alla Consulta Il pdl in esame affida alla Consulta funzionifunzioni non non solo solo consultiveconsultive, mediante l’espressione di pareri, , mediante l’espressione di pareri, ma anche ma anche funzioni funzioni propositivepropositive in merito alle in merito alle iniziative regionali riguardanti le politiche attive del iniziative regionali riguardanti le politiche attive del lavoro, quelle inerenti l’integrazione tra i servizi lavoro, quelle inerenti l’integrazione tra i servizi all’impiego, alle politiche connesse con l’istruzione all’impiego, alle politiche connesse con l’istruzione e la formazione e quelle pertinenti al sistema e la formazione e quelle pertinenti al sistema universitario.universitario.

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Con l’istituzione della Consulta la Regione Con l’istituzione della Consulta la Regione tende a riunire, tende a riunire, in un unico organismo, i in un unico organismo, i compiti e le funzioni attualmente svolte compiti e le funzioni attualmente svolte dalla Commissione regionale per l’impiego e dalla Commissione regionale per l’impiego e dal Comitato istituzionale di coordinamento.dal Comitato istituzionale di coordinamento.

Di essa fanno parte un rappresentante delle Di essa fanno parte un rappresentante delle organizzazioni datoriali e sindacali organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative in ambito maggiormente rappresentative in ambito regionale e, pertanto costituisce, la sede regionale e, pertanto costituisce, la sede concertativa per le azioni assunte dalla concertativa per le azioni assunte dalla programmazione regionale nelle suddette programmazione regionale nelle suddette materiematerie

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L’istituzione dell’Osservatorio L’istituzione dell’Osservatorio regionale del mercato del lavororegionale del mercato del lavoro

Il pdl in esame prevede all’art. 5 Il pdl in esame prevede all’art. 5 l’istituzione l’istituzione dell’dell’Osservatorio regionale Osservatorio regionale del mercato del lavorodel mercato del lavoro, organismo , organismo chiamato a “raccogliere, aggiornare ed chiamato a “raccogliere, aggiornare ed analizzare dati e conoscenze utili ad analizzare dati e conoscenze utili ad operare una efficace attività di operare una efficace attività di monitoraggio, analisi e valutazione monitoraggio, analisi e valutazione dell’efficacia delle politiche per il lavoro, dell’efficacia delle politiche per il lavoro, del sistema educativo di istruzione e del sistema educativo di istruzione e formazione professionale e del sistema formazione professionale e del sistema universitario, nonché dell’andamento del universitario, nonché dell’andamento del mercato del lavoro regionale”.mercato del lavoro regionale”.

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L’articolo menzionato disciplina due ulteriori L’articolo menzionato disciplina due ulteriori importanti aspetti. importanti aspetti.

Il primo concerne la necessità che l’attività di Il primo concerne la necessità che l’attività di monitoraggio deve svolgersi in monitoraggio deve svolgersi in coerenza con i coerenza con i sistemi di valutazione definiti in ambito sistemi di valutazione definiti in ambito comunitario e nazionalecomunitario e nazionale. Bisogna qui ricordare . Bisogna qui ricordare come tale previsione si raccordi a quanto stabilito come tale previsione si raccordi a quanto stabilito nell’ambito dell’articolo 17 del d.lgs. 276/2003 nell’ambito dell’articolo 17 del d.lgs. 276/2003 dedicato al “Monitoraggio statistico e valutazione delle dedicato al “Monitoraggio statistico e valutazione delle politiche del lavoro” dove si stabilisce.politiche del lavoro” dove si stabilisce.

Il secondo aspetto riguarda le principali Il secondo aspetto riguarda le principali fonti di fonti di informazioneinformazione dell’osservatorio, ovvero le basi dell’osservatorio, ovvero le basi informative di Borsa Lavoro Lombardia e quelle informative di Borsa Lavoro Lombardia e quelle ricavabili dalle procedure di autorizzazione e ricavabili dalle procedure di autorizzazione e accreditamento nonché le informazioni raccolte grazie accreditamento nonché le informazioni raccolte grazie all’attività di monitoraggio delle Province. Il pdl all’attività di monitoraggio delle Province. Il pdl richiede infatti il richiede infatti il raccordo tra Osservatorio e raccordo tra Osservatorio e attività di monitoraggio e valutazione delle attività di monitoraggio e valutazione delle ProvinceProvince. Connesso a questo secondo aspetto è anche . Connesso a questo secondo aspetto è anche la previsione di un obbligo per i soggetti che la previsione di un obbligo per i soggetti che costituiscono la rete degli operatori di trasmettere i costituiscono la rete degli operatori di trasmettere i dati necessari alla valutazione.dati necessari alla valutazione.

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Sebbene nella Legge regionale 1/1999 non sia Sebbene nella Legge regionale 1/1999 non sia prevista l’istituzione di un Osservatorio sul prevista l’istituzione di un Osservatorio sul mercato del lavoro, tuttavia in più punti del mercato del lavoro, tuttavia in più punti del provvedimento normativo regionale vigente vi provvedimento normativo regionale vigente vi sono riferimenti ad attività di monitoraggio e/o sono riferimenti ad attività di monitoraggio e/o valutazione.valutazione.

Il comma 5 dell’articolo 9 della l.r. 1/1999, nel Il comma 5 dell’articolo 9 della l.r. 1/1999, nel quale era previsto che L'Agenzia doveva quale era previsto che L'Agenzia doveva provvedere anche alla costituzione al proprio provvedere anche alla costituzione al proprio interno di un osservatorio sul mercato del lavoro, interno di un osservatorio sul mercato del lavoro, che doveva presentare rapporti semestrali che doveva presentare rapporti semestrali sull'andamento del mercato del lavoro regionale sull'andamento del mercato del lavoro regionale analizzando sia la domanda che l'offerta di analizzando sia la domanda che l'offerta di lavoro, è stato abrogato dalla l.r. 3/2001.lavoro, è stato abrogato dalla l.r. 3/2001.