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“Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli sempre la speranza”
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Legge di Stabilità 2016: le principali novità fiscali
- parte 1
Numero : 2/2016 Gruppo : FINANZIARIA Oggetto : NOVITÀ FISCALI LEGGE DI STABILITÀ 2016 Norme e prassi : LEGGE DI STABILITÀ 2016 (LEGGE N. 208 DEL 28.12.2015, PUBBLICATA NELLA GAZZETTA
UFFICIALE N. 302 DEL 30.12.2015, SUPPLEMENTO ORDINARIO N. 70), IN VIGORE DAL 1°
GENNAIO 2016
Sintesi
La Legge di Stabilità 2016 è stata pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale n. 302 del 30.12.2015 come Legge n. 208 del 28.12.2015,
in vigore dal 1° gennaio 2016. Il testo è composto di un unico
articolo con 999 commi.
Vista la numerosità dei contenuti, in questa circolare tratteremo
alcune delle novità fiscali più importanti contenute nel testo di
legge, tra cui:
l’esenzione dalla TASI delle unità immobiliari (non di lusso)
adibite ad abitazione principale;
nuova detrazione IRPEF relativamente all’IVA dell’acquisto
di unità immobiliari residenziali;
l’esenzione IRAP per gli esercenti attività agricole;
la proroga al 31.12.2016 delle detrazioni 50%-65% e del
bonus mobili;
nuovo bonus mobili giovani coppie;
maxi ammortamenti per i beni strumentali nuovi;
modifiche al regime forfetario;
la riproposizione dell’assegnazione/cessione agevolata di
immobili ai soci.
Il resto della trattazione proseguirà in una circolare di prossima
pubblicazione.
Gli
argomenti
1. PREMESSA
2. COPERTURA PREVIDENZIALE ESPERTI CONTABILI
3. RINVIO AUMENTO ALIQUOTE IVA
4. TASSAZIONE ATLETI PROFESSIONISTI
5. IMU
6. TASI
7. IVIE
8. AGGIORNAMENTO RENDITE CATASTALI
9. ABOLIZIONE IMUS
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10. BLOCCO DEGLI AUMENTI DEI TRIBUTI E ADDIZIONALI
11. PRIMA CASA
12. DETRAZIONE ACQUISTO UNITÀ RESIDENZIALI
13. PIANI DI RICOMPOSIZIONE E RIORDINO FONDIARIO PROMOSSI DAGLI ENTI TERRITORIALI
14. EDILIZIA CONVENZIONATA
15. REGISTRAZIONE CONTRATTO DI LOCAZIONE IMMOBILI AD USO ABITATIVO
16. LOCAZIONI AGEVOLATE PER LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE
17. RIDUZIONE ALIQUOTA IRES
18. ESENZIONE IRAP ATTIVITÀ AGRICOLA
19. CESSIONE DETRAZIONE RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
20. PROROGA DELLE DETRAZIONI IRPEF
21. BONUS MOBILI PER GIOVANI COPPIE
22. LEASING AGEVOLATO PRIMA CASA
23. BONUS ROTTAMAZIONE AUTOCARAVAN
24. BONUS DISPOSITIVI RISPARMIO CONSUMO ENERGETICO
25. MAXI AMMORTAMENTI
26. RIALLINEAMENTO VALORI CONTABILI E AGGREGAZIONI AZIENDALI
27. CREDITO D'IMPOSTA INVESTIMENTI MEZZOGIORNO
28. REGIME FORFETARIO
29. REDDITO SOCI COOPERATIVE ARTIGIANE
30. ASSEGNAZIONE AGEVOLATA BENI AI SOCI
31. ESTROMISSIONE IMMOBILI IMPRENDITORE INDIVIDUALE
32. ULTERIORE DEDUZIONE IRAP
33. AUTONOMA ORGANIZZAZIONE MEDICI AI FINI IRAP
34. NOTE DI VARIAZIONE AI FINI IVA
35. ESTENSIONE REVERSE CHARGE
36. COMPENSAZIONE CREDITI VS PA E CARTELLE ANCHE PER IL 2016
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Premessa
Il 22 dicembre 2015, con 162 voti favorevoli e 126 "no" il Parlamento ha
approvato definitivamente il testo della Legge di Stabilità 2016. La legge è
stata poi pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29.12.2015 come
Legge n. 208 del 28.12.2015, in vigore dal 1° gennaio 2016.
Il testo si compone di un unico articolo costituito da 999 commi. In questa
circolare si inizia la trattazione, in sintesi, delle novità fiscali più importanti
contenute nel testo di legge (rimandando ad una circolare di prossima
pubblicazione la continuazione della trattazione).
Copertura
previdenziale
esperti contabili
(comma 4)
In sede di approvazione della Legge di Stabilità 2016 è stato previsto che gli
Esperti contabili iscritti nella Sezione B dell’Albo dei Dottori commercialisti e
degli Esperti contabili esercenti l’attività con carattere di continuità sono
iscritti alla Cassa nazionale di previdenza ed assistenza a favore di ragionieri
e periti commerciali (CNPR).
Rinvio aumento
aliquote IVA
(comma 6)
È confermato il rinvio dell’aumento dell’IVA contenuto nell'art. 1, comma 718,
della Legge di Stabilità 2015, prevedendo:
che l’aliquota IVA del 10% passi al 13% a decorrere dal 2017;
l’aliquota IVA del 22% passi al 24% a decorrere dal 2017 (in luogo del 25%) e
al 25% dal 2018 (in luogo del 25,5%).
Tassazione atleti
professionisti
(comma 8)
In sede di approvazione della Legge di Stabilità 2016, è stato soppresso il
comma 4-bis dell’art. 51 del TUIR, pertanto per la determinazione del reddito
di lavoro dipendente degli atleti professionisti non va considerato il 15% del
costo dell’attività di assistenza sostenuto dalla società sportiva nell’ambito
delle trattative aventi ad oggetto le prestazioni sportive degli stessi, al netto
delle somme versate dall’atleta al proprio agente per l’attività di assistenza in
detta trattativa.
Imu
(commi 10-13, 15, 53)
Si riepilogano di seguito le novità in materia di Imu, introdotte dalla Legge di
Stabilità 2016.
Immobile in
comodato a
parente in
linea retta
(Comma 10)
Modificata la disciplina Imu per l'unità immobiliare
concessa in comodato ad un parente in linea retta. In
precedenza il comune aveva la possibilità di equiparare
tale unità all'abitazione principale (che risultava pertanto
esente) per la sola quota di rendita risultante in catasto
non eccedente € 500, oppure se il comodatario
apparteneva ad un nucleo familiare con un ISEE non
superiore a € 15.000 annui. Ora, invece, la fattispecie viene
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regolata a livello nazionale prevedendo una riduzione
della base imponibile Imu del 50%. L'agevolazione si
applica alle unità immobiliari, escluse quelle “di lusso”
(A/1, A/8 e A/9), concesse in comodato a parenti in linea
retta entro il primo grado che la utilizzano come abitazione
principale a condizione che:
il contratto sia registrato;
il comodante:
possieda un solo immobile in Italia, oltre
all’abitazione principale non di lusso sita nel
Comune in cui è ubicato l’immobile concesso in
comodato;
risieda anagraficamente e dimori abitualmente
nello stesso Comune in cui è situato l’immobile
concesso in comodato.
Per fruire dell'agevolazione il comodante deve presentare
la dichiarazione IMU che attesti il possesso dei requisiti
richiesti.
Pubblicazione
delle delibere
(Comma 10
lett. e)
Modificato il termine entro cui i Comuni devono
pubblicare le delibere e i regolamenti Imu sul Portale del
federalismo fiscale. La data, attualmente fissata al 21
ottobre, è stata anticipata al 14 ottobre.
Resta fermo al 28.10 il termine entro il quale dette delibere
e regolamenti devono risultare pubblicati sul sito Internet
del MEF per trovare applicazione a decorrere dall’anno di
pubblicazione.
Trento e
Bolzano
(Commi 11 e
12)
Abrogata la norma (ultimo periodo del comma 8 dell’art.
9, D.Lgs. n. 23/2011) che dava la possibilità, per le province
autonome di Trento e Bolzano, di prevedere l'imponibilità
Imu per i fabbricati rurali. Questa possibilità non ha più
ragione di sussistere considerando che tali province hanno
istituito l'IMI e l'IMIS, al posto dell'Imu.
All’art. 8, comma 1, D.Lgs. n. 23/2011 è aggiunto un nuovo
periodo in base al quale, a decorrere dal 2014 anche
dette imposte, così come l’IMU, sono alternative all’IRPEF
per la componente immobiliare. Pertanto la rendita
catastale degli immobili non locati assoggettati ad
IMI/IMIS non concorre alla base imponibile IRPEF.
Terreni
agricoli
Ripristinato, ai fini dell'esenzione Imu dei terreni agricoli, il
vecchio criterio contenuto nella circolare 9/1993, in vigore
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(Comma 13)
prima dell'emanazione del DM 28.11.2014 (che aveva
stabilito il criterio altimetrico), e del D.l. 4/2015 (che aveva
sostituito il criterio altimetrico con la classificazione Istat del
territorio). Inoltre vengono abrogate le disposizioni
contenute nei commi 5 e 8-bis dell'art. 13 del DL 201/2011
(relative alla determinazione della base imponibile dei
terreni), e nei commi 1-9bis dell'art. 1 del D.l. n. 4/2015
(relative all'individuazione dei terreni agricoli
imponibili/esenti IMU per il 2014 e 2015).
In base alle modifiche effettuate, dal 2016 sono esenti
Imu i terreni agricoli:
ricadenti in aree montane e di collina, secondo i criteri
stabiliti dalla CM 9/1993;
posseduti e condotti da coltivatori diretti e dagli
imprenditori agricoli professionali (di cui all'art. 1 del
D.lgs. 99/2004), iscritti alla previdenza agricola (CD e
IAP), indipendentemente dalla loro ubicazione;
ubicati nelle isole minori (art. 1 comma 1 lett. a-bis del
D.l. 4/2015);
a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale, a
proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.
Cooperative
edilizie
(Comma 15)
Integrato l'art. 13 comma 2 lett. a) del D.l. 201/2011,
secondo cui l’esenzione IMU prevista per le unità
immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a
proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e
relative pertinenze dei soci assegnatari, è riconosciuta
anche nel caso in cui gli immobili di tali cooperative sono
destinati a studenti universitari soci assegnatari, anche in
deroga al richiesto requisito della residenza anagrafica.
Immobili a
canone
concordato
(Comma 53)
Introdotto all'art 13 del D.l. 201/2011 il nuovo comma 6-bis
secondo cui, per gli immobili locati a canone concordato
di cui alla Legge n. 431/98, l’ammontare dell’IMU dovuta,
così come risultante dall’applicazione dell’aliquota fissata
dal Comune, è ridotto del 25% (va versato il 75%).
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TASI
(commi 14, 28 e 54)
Si riepilogano di seguito le novità in materia di Tasi, introdotte dalla Legge di
Stabilità 2016.
Abrogazione
Tasi abitazione
principale
(Comma 14)
Viene stabilita l'esenzione dalla TASI per le abitazioni
principali, ad esclusione di quelle c.d. di lusso, ossia
classificate nelle categorie A1, A8 e A9.
A seguito di questa importante modifica, in caso di
locazione:
sia il possessore che l’utilizzatore sono soggetti passivi
TASI, con esclusione delle unità immobiliari destinate
ad abitazione principale dall’uno o dall’altro nonché
dal relativo nucleo familiare;
nei casi in cui l’immobile costituisca abitazione
principale per il detentore, la TASI è dovuta soltanto
dal proprietario, nella percentuale fissata dal
Comune ovvero nella misura del 90% se il
regolamento/delibera comunale non disciplina tale
aspetto.
Tali disposizioni non trovano applicazione per le
abitazioni principali di lusso per le quali l’imposta è
dovuta; in presenza di un proprietario e di un detentore,
la Tasi è versata da ciascuno nella percentuale fissata
dal Comune, ovvero nella misura fissata dalla norma
nazionale.
Beni merce
(Comma 14 lett.
c)
Prevista la riduzione all'1 per mille dell'aliquota TASI dei
fabbricati costruiti e destinati alla vendita dall'impresa
costruttrice, fintanto che permanga tale destinazione, e
gli stessi non siano locati. I comuni hanno la possibilità di
aumentare tale aliquota fino al 2,5 per mille, o diminuirla
fino ad azzerarla.
Pubblicazione
delibere
(Comma 14 e)
Come per l'Imu, anche per la TASI viene anticipata al 14
ottobre la data entro cui i comuni devono pubblicare le
delibere sul Portale del federalismo fiscale. Resta fermo
al 28.10 il termine entro il quale dette delibere e
regolamenti devono risultare pubblicati sul sito Internet
del MEF per trovare applicazione a decorrere dall’anno
di pubblicazione.
Maggiorazione
aliquote
Per il 2016, con riferimento agli immobili non esenti, il
Comune può mantenere le maggiorazioni TASI di cui
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(Comma 28)
all’art. 1, comma 677, Finanziaria 20141, nella stessa
misura applicata per il 2015.
Immobili a
canone
concordato
(Comma 54)
Come per l'IMU, anche ai fini TASI è introdotta una
riduzione al 75% dell’imposta dovuta per gli immobili
locati a canone concordato di cui alla Legge n. 431/98.
IVIE
(comma 16)
La Legge di Stabilità ha disposto l'esenzione dall'IVIE per l'immobile
posseduto all'estero, adibito ad abitazione principale, comprese le relative
pertinenze, e la casa coniugale assegnata al coniuge a seguito di
provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o
cessazione degli effetti civili del matrimonio.
L'esenzione non opera per le abitazioni c.d. di lusso, ossia di categoria
catastale A/1, A/8 e A/9. In tali casi va applicata l’aliquota ridotta dello 0,4%
e la detrazione, fino a concorrenza dell’imposta dovuta, di € 200,
eventualmente rapportata al periodo durante il quale si realizza la
destinazione ad abitazione principale.
Per l’immobile abitazione principale di più soggetti, la detrazione va
ripartita tra gli aventi diritto, in proporzione alla quota per la quale tale
destinazione si verifica.
Aggiornamento
rendite catastali
(commi 21-24)
Dal 1° gennaio 2016 la rendita catastale degli immobili a destinazione
speciale e particolare, di cui alle categorie catastali D ed E, andrà
determinata tramite stima diretta “che tenga conto del suolo e delle
costruzioni, nonché degli elementi ad essi strutturalmente connessi che ne
accrescono la qualità e l’utilità, nei limiti dell’ordinario apprezzamento”. Dalla
stima saranno esclusi i macchinari, i congegni, le attrezzature ed altri
impianti, funzionali allo specifico processo produttivo. In questo modo non
saranno più assoggettati ad IMU gli impianti ed i macchinari “imbullonati”.
Gli intestatari degli immobili interessati potranno presentare, a decorrere
dal 1° gennaio 2016, specifici atti di aggiornamento per la rideterminazione
della rendita catastale.
1 Si ricorda che il comma 677 della L. 147/2013 (Finanziaria 2014), prevede che il comune possa deliberare l'aliquota
rispettando in ogni caso il vincolo in base al quale la somma delle aliquote della TASI e dell'IMU, per ciascuna tipologia di
immobile, non sia superiore all'aliquota massima consentita dalla legge statale per l'IMU al 31 dicembre 2013, fissata al 10,6
per mille e ad altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile. Per il 2014 e per il 2015, l'aliquota
massima non può eccedere il 2,5 per mille. Per gli stessi anni 2014 e 2015, nella determinazione delle aliquote TASI possono
essere superati i limiti prima indicati, per un ammontare complessivamente non superiore allo 0,8 per mille a condizione
che siano finanziate, relativamente alle abitazioni principali e alle unità immobiliari ad esse equiparate, detrazioni
d'imposta o altre misure, tali da generare effetti sul carico di imposta TASI equivalenti o inferiori a quelli determinatisi con
riferimento all'IMU relativamente alla stessa tipologia di immobili.
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Solo per il 2016, se l’atto di aggiornamento è presentato entro il 15.6.2016,
la rendita catastale rideterminata ha effetto dall’1.1.2016. Pertanto, ai fini
della determinazione dell’IMU 2016, sarà possibile considerare la nuova
rendita catastale rideterminata, in deroga alla regola generale di cui all’art.
13, comma 4, DL n. 201/2011 (rilevanza della rendita catastale risultante
all’1.1 dell’anno di imposizione).
Abolizione IMUS
(comma 25)
La Legge di stabilità 2016 abroga l’art. 11 del D.Lgs. n. 23/2011 (decreto sul
federalismo municipale) che prevedeva l’istituzione, a partire dal 2016,
dell’Imposta Municipale Secondaria (IMUS), che avrebbe dovuto sostituire i
seguenti tributi comunali:
la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (TOSAP);
il canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP);
l'imposta comunale sulla pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni (ICP
DPA);
il canone per l'autorizzazione all'installazione dei mezzi pubblicitari (CIMP).
La norma demandava l'istituzione dell'Imus a regolamento governativo,
che non è mai stato approvato.
Blocco degli
aumenti dei tributi
e addizionali
(comma 26)
Al fine di contenere il livello complessivo della pressione tributaria, viene
sospesa l’efficacia degli aumenti di tributi/addizionali disposti da Regioni/
Comuni per il 2016, rispetto al 2015, salvo il caso di copertura del dissesto
sanitario, ovvero di manovra finalizzata all’accesso alle anticipazioni di
liquidità, nonché della TARI.
Prima casa
(comma 55)
La legge di Stabilità 2016 è intervenuta in materia di agevolazioni “prima
casa”, introducendo il nuovo comma 4-bis alla Nota II-bis), DPR n. 131/86. In
base alle recenti modifiche, il proprietario della “prima casa” può acquistare
una nuova "prima casa” con le relative agevolazioni, anche se risulta ancora
proprietario del primo immobile, a condizione che lo stesso sia venduto entro
un anno dal nuovo acquisto.
Se entro tale termine la “vecchia prima casa” non viene venduta,
vengono meno le condizioni che consentono l’applicazione delle
agevolazioni.
Detrazione
acquisto unità
residenziali
(comma 56)
La legge di stabilità 2016 ha introdotto una nuova agevolazione, che consiste
nella possibilità di detrarre dall’IRPEF lorda, fino a concorrenza del suo
ammontare, il 50% dell’IVA relativa all’acquisto di unità immobiliari
residenziali, di classe energetica A/B, cedute dalle imprese costruttrici. La
detrazione:
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spetta per gli acquisti effettuati entro il 31.12.2016;
va ripartita in 10 quote annuali.
Piani di
ricomposizione e
riordino fondiario
promossi dagli enti
territoriali
(comma 57)
E' stabilita l’esenzione dall’imposta di registro, dall’imposta di bollo e dalle
imposte ipocatastali di tutti gli atti e i provvedimenti emanati in esecuzione di
piani di ricomposizione fondiaria e di riordino fondiario promossi da Regioni,
Province, Comuni e Comunità montane.
Edilizia
convenzionata
(comma 58)
L'imposta di registro in misura fissa e l'esenzione dalle imposte ipotecarie e
catastali si applicano agli atti di trasferimento della proprietà delle aree
previste al titolo III della legge 22 ottobre 1971, n. 865 (edilizia
convenzionata), indipendentemente dal titolo di acquisizione della proprietà
da parte degli enti locali.
Registrazione
contratto di
locazione immobili
ad uso abitativo
(comma 59)
La Legge di Stabilità 2016 ha riscritto l'art. 13 della Legge n. 431/1998 sulla
locazione di immobili abitativi con patti contrari alla legge, affermando che:
è nulla ogni pattuizione volta a determinare un importo del canone di
locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato.
è compito del locatore di provvedere alla registrazione nel termine perentorio
di 30 giorni, dandone documentata comunicazione, nei successivi 60 giorni,
al conduttore ed all'amministratore del condominio, anche ai fini
dell'ottemperanza agli obblighi di tenuta dell'anagrafe condominiale di cui
all'articolo 1130, numero 6), del codice civile;
il conduttore, nei casi di nullità, con azione proponibile nel termine di 6 mesi
dalla riconsegna dell'immobile locato, può chiedere la restituzione delle
somme corrisposte in misura superiore al canone risultante dal contratto
scritto e registrato;
per i contratti a canone concordato è nulla ogni pattuizione volta ad
attribuire al locatore un canone superiore a quello massimo definito dagli
accordi conclusi in sede locale per immobili aventi le medesime
caratteristiche e appartenenti alle medesime tipologie;
per i contratti stipulati in regime di libero mercato, è nulla qualsiasi pattuizione
diretta ad attribuire al locatore un canone superiore a quello
contrattualmente stabilito;
per i conduttori che, per gli effetti della disciplina di cui all'art. 3, commi 8 e 9,
del D.Lgs. n. 23/2011, hanno versato, nel periodo 07.04.2011 - 16.07.2015, il
canone annuo di locazione nella misura stabilita dal comma 8, l'importo del
canone di locazione dovuto ovvero dell'indennità di occupazione maturata,
su base annua, è pari al triplo della rendita catastale dell'immobile, nel
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periodo considerato;
nei casi di nullità di contratti a canone concordato o in regime di libero
mercato, il conduttore, con azione proponibile nel termine di 6 mesi dalla
riconsegna dell'immobile locato, può richiedere la restituzione delle somme
indebitamente versate. Nei medesimi casi il conduttore può altresì richiedere,
con azione proponibile dinanzi all'autorità giudiziaria, che la locazione venga
ricondotta a condizioni conformi a quanto previsto dalla legge. Tale azione è
consentita anche nei casi in cui il locatore non abbia provveduto alla
prescritta registrazione del contratto nel termine dei 30 giorni. In tali casi,
spetta al Giudice determinare il canone dovuto che non può essere
superiore al valore minimo definito. Tale disposizione deve ritenersi applicabile
a tutte le ipotesi insorte dal 1° gennaio 2016;
i riferimenti alla registrazione del contratto non producono effetti se non vi è
obbligo di registrazione del contratto stesso.
Locazioni
agevolate per le
associazioni
sportive
(comma 60)
In sede di approvazione, è stata estesa alle associazioni sportive
dilettantistiche:
senza fini di lucro;
affiliate alle Federazioni sportive nazionali o enti nazionali di promozione
sportiva;
che svolgono attività sportiva dilettantistica;
la possibilità di ottenere in concessione, ovvero in locazione a canone
concordato, per finalità di interesse pubblico, immobili dello Stato di cui
all’art. 9, DPR n. 296/2005 (ad esempio, edifici scolastici e immobili costituenti
strutture sanitarie pubbliche o ospedaliere).
Riduzione aliquota
IRES
(commi 61-66, 69)
La Legge di Stabilità 2016 ha previsto la riduzione dell'aliquota IRES al 24%
(anziché 27,5%), a decorrere dall’1.1.2017, con effetto per i periodi d’imposta
successivi a quello in corso al 31.12.2016. Inoltre:
dalla stessa data, diminuisce dall'1,375% all’1,20% la misura della ritenuta a
titolo d’imposta sugli utili corrisposti a società ed enti soggetti ad un’imposta
sul reddito delle società in uno Stato UE / SEE di cui all’art. 27, comma 3-ter,
DPR n. 600/73;
un apposito DM la rideterminerà la percentuale di concorrenza al reddito
imponibile di dividendi e plusvalenze, ora fissata nella misura del 49,72%,
nonché di quella relativa agli utili percepiti dagli enti non commerciali (ora
pari al 77,74%).
Al fine di evitare che tali modifiche comportino l’aumento della quota
imponibile per i soggetti di cui all’art. 5, TUIR (società di persone e soggetti
equiparati) è disposto che le nuove percentuali non trovano applicazione
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con riferimento a detti soggetti.
In sede di approvazione è stato previsto che a decorrere dal periodo
d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2016 (in generale dal 2017)
per gli enti creditizi / finanziari e per la Banca d’Italia, è dovuta un
addizionale IRES pari al 3,5%.
Esenzione IRAP
attività agricola
(commi 70-73)
La Legge di Stabilità ha disposto l'esclusione dall'ambito soggettivo Irap i
soggetti che esercitano un'attività agricola, ai sensi dell'art. 32 del TUIR, a
decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31.12.2015
(ossia, in generale dal 2016).
L’esenzione IRAP è riconosciuta anche:
alle cooperative e loro consorzi che forniscono in via principale, anche
nell'interesse di terzi, servizi nel settore selvicolturale, ivi comprese le
sistemazioni idraulico-forestali equiparati agli imprenditori agricoli dall’art. 8,
D.Lgs. n. 227/2001;
alle cooperative e loro consorzi di cui all’art. 10, DPR n. 601/73.
Resta ferma, invece, la soggezione ad Irap per le attività di agriturismo,
allevamento e per le attività connesse rientranti all'art. 56-bis del TUIR, per le
quali continua ad applicarsi l’aliquota ordinaria.
Con la Legge di Stabilità 2016 la deduzione riconosciuta ai produttori
agricoli per i lavoratori agricoli dipendenti di cui all’art. 11, comma 4-octies,
D.Lgs. n. 446/97 è:
“ammessa altresì, nei limiti del 70 per cento della differenza ivi prevista,
calcolata per ogni lavoratore stagionale impiegato per almeno centoventi
giorni nel periodo d’imposta, a decorrere dal secondo contratto stipulato
con lo stesso datore di lavoro nell’arco temporale di due anni a partire
dalla data di cessazione del precedente contratto”.
Cessione
detrazione
riqualificazione
energetica
(comma 74)
Oltre a confermare per il 2016 la misura maggiorata del 65% della detrazione
fiscale per interventi di riqualificazione energetica, la Legge di Stabilità 2016
introduce la possibilità per i contribuenti:
titolari di reddito di pensione non superiore a € 7.500, di redditi di terreni non
superiori a € 185,92 e dell’abitazione principale con le relative pertinenze (art.
11, comma 2, TUIR);
titolari di lavoro dipendente e assimilati con reddito complessivo non
superiore a € 8.000 ovvero a € 4.800 (art. 13, comma 1, lett. a) e comma 5,
lett. a), TUIR);
di cedere ai fornitori il credito per i lavori su parti comuni condominiali,
anziché usufruire della detrazione.
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Con apposito DM saranno definite le modalità attuative.
Proroga delle
detrazioni Irpef
(commi 74 e 87)
La Legge di stabilità 2016 ha prorogato per tutto il 2016 la detrazione Irpef:
del 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cui all’art. 16-
bis TUIR, fino a 96.000 Euro per unità immobiliare;
del 50% per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici (fino a 10.000
euro) finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di interventi di recupero del
patrimonio edilizio, per il quale si fruisce della detrazione IRPEF;
del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica di cui all’art. 1,
commi da 344 a 347, Legge n. 269/2006. Le detrazioni per gli interventi di
risparmio e riqualificazione energetica diventano fruibili anche dagli Istituti
autonomi per le case popolari (IACP) comunque denominati, per le spese
sostenute dall’1.1 al 31.12.2016, per interventi realizzati sugli immobili di loro
proprietà e adibiti ad edilizia residenziale pubblica.
Bonus mobili per
giovani coppie
(comma 75)
La Legge di Stabilità 2016 introduce una nuova detrazione Irpef per le spese
sostenute nel 2016, per l'acquisto di mobili adibiti all'arredo dell'abitazione
principale. La detrazione è simile al c.d. "bonus mobili", prorogato per tutto il
2016, ma si differenzia per alcuni aspetti.
La detrazione, infatti:
spetta per un ammontare di spesa non superiore a 16.000 Euro (anziché
10.000 Euro), da ripartire in 10 quote annuali di pari importo;
è concessa alle giovani coppie (coniugi o conviventi more uxorio):
che costituiscono nucleo familiare da almeno 3 anni;
in cui almeno uno dei due non abbia superato i 35 anni d'età;
acquistano un’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale.
La detrazione non è cumulabile né con la detrazione per gli
interventi di recupero del patrimonio edilizio, né con il bonus mobili
ordinario (ossia quello relativo agli immobili oggetto di intervento di
ristrutturazione).
Leasing agevolato
prima casa
(commi 76 - 84)
La Legge di Stabilità 2016 introduce una nuova detrazione Irpef a favore dei
giovani di età inferiore a 35 anni e con un reddito complessivo non superiore
a 55.000 euro, che sostengono spese per canoni derivanti da contratti di
locazione finanziaria su unità immobiliare adibiti ad abitazione principale.
La detrazione è pari al 19% delle spese sostenute, per un importo non
superiore a 8.000 euro annui, riferiti all’intero canone di leasing, sia quota
capitale che quota interessi.
Si ricorda fino al 2015 la detrazione Irpef era ammessa per i mutui fondiari
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con il limite di 4.000 euro sulla sola quota interessi.
E' inserita anche una detrazione Irpef del 19% relativa al costo di acquisto
del bene a fronte dell’esercizio dell’opzione finale di riscatto, per un importo
non superiore a 20.000 euro.
Le due detrazioni sono previste anche per chi ha più di 35 anni, ma in
misura dimezzata:
4.000 euro per la detrazione sui canoni;
10.000 euro per quella sul riscatto.
Queste agevolazioni fiscali si applicheranno dal 1° gennaio 2016 fino al
31 dicembre 2020.
La misura è volta a rendere fiscalmente appetibile lo strumento del
leasing immobiliare. Oggi lo strumento non è utilizzato per l’acquisto della
“prima casa” perché privo di benefici fiscali equiparabili all’acquisto diretto
finanziato con mutuo ipotecario. Le modifiche legislative, diminuendo i fattori
di svantaggio del leasing rispetto al mutuo ipotecario, rappresentano uno
strumento innovativo per l’acquisto dell’abitazione principale.
Ai fini delle imposte indirette, sono poi previste le seguenti agevolazioni:
è applicata l’imposta di registro dell’1,50% alle cessioni di case di abitazioni
non di lusso effettuate nei confronti di banche ed intermediari finanziari per
essere concesse in leasing ricorrendo i requisiti “prima casa”, in capo
all’utilizzatore, di cui alla Nota II-bis all’art. 1, Tariffa parte I, DPR n. 131/86;
le imposte ipocatastali sono dovute in misura fissa (€ 200).
Nel caso di cessioni effettuate direttamente dall’impresa di costruzioni
l’imposta di registro e ipocatastali sono applicabili in misura fissa.
In caso di cessione del contratto di leasing in esame è applicabile
l’imposta di registro del 9%, ridotta all’1,5% in presenza delle condizioni
“prima casa”.
Bonus
rottamazione
autocaravan
(commi 85 e 86)
In sede di approvazione, è stato introdotto il riconoscimento di un contributo
fino ad un massimo di € 8.000 per l’acquisto nel 2016 (con immatricolazione
entro il 31.03.2017) di un nuovo autocaravan di categoria non inferiore ad
Euro 5 in sostituzione di un analogo veicolo di categoria Euro 0, Euro 1 o Euro
2, destinato alla demolizione.
Il contributo è anticipato dal rivenditore sotto forma di sconto sul prezzo
di vendita. Il rivenditore è poi rimborsato con il riconoscimento del rispettivo
credito d’imposta utilizzabile in compensazione ex art. 17, D.Lgs. n. 241/97.
Le modalità di attuazione dell’agevolazione in esame saranno definite
con uno specifico DM.
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Bonus dispositivi
risparmio consumo
energetico
(comma 88)
La detrazione IRPEF/IRES del 65% per gli interventi di risparmio energetico
viene estesa anche alle spese sostenute per l’acquisto, installazione e messa
in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di
riscaldamento / produzione di acqua calda / di climatizzazione delle unità
abitative, volti ad aumentare la consapevolezza dei consumi energetici da
parte degli utenti e a garantire un funzionamento efficiente degli impianti.
A tal fine, i dispositivi di cui sopra devono:
mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici, mediante la
fornitura periodica dei dati;
mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di
regolazione degli impianti;
consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale
degli impianti da remoto.
Maxi
ammortamenti
(commi 91-94, 97)
Per incentivare gli investimenti, la Legge di Stabilità 2016 prevede una
maggiorazione percentuale del 40% del costo fiscalmente riconosciuto dei
beni strumentali nuovi, acquistati in proprietà o in leasing, dal 15.10.2015 fino
alla fine del 2016. In questo modo sia ai fini Ires che ai fini Irpef, è possibile
imputare nel periodo d'imposta quote di ammortamento e di canoni di
locazione più elevati.
E' considerato irrilevante l’incremento di costo ai fini dell’applicazione
degli studi di settore (maggiori ammortamenti e maggiori valori beni
strumentali).
Sono esclusi da questa agevolazione:
i beni materiali strumentali per i quali il DM 31.12.88 stabilisce un coefficiente
di ammortamento inferiore al 6,5%;
i fabbricati e le costruzioni;
i beni indicati all'allegato 3 del DDL stabilità 2016:
GRUPPO V -
Industrie manifatturiere
alimentari
Specie 19 -
Imbottigliamento di
acque minerali naturali
Conduttore
8,0%
GRUPPO XVII -
Industrie dell'energia
elettrica, del gas e
dell'acqua
Specie 2/b - Produzione
e distribuzione di gas
naturale
Condotte per usi
civili (reti urbane) 8,0%
Specie 4/b - Stabilimenti
termali, idrotermali
Conduttore 8,0%
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Specie 2/b - Produzione
e distribuzione di gas
naturale
Condotte dorsali
per trasporto a
grandi distanze
dai centri di
produzione
10,0%
Specie 2/b - Produzione
e distribuzione di gas
naturale
Condotte dorsali
per trasporto a
grandi distanze
dai giacimenti
gassoso acquiferi;
condotte di
derivazione e di
allacciamento
12,0%
GRUPPO XVIII -
Industrie dei trasporti e
delle telecomunicazioni
Specie 4 e 5 - Ferrovie,
compreso l'esercizio di
binari di raccordo per
conto terzi, l'esercizio di
vagoni letto e ristorante.
Tranvie interurbane,
urbane e suburbane,
ferrovie metropolitane,
filovie, funicolari, funivie,
slittovie ed ascensori
Materiale rotabile,
ferroviario e
tramviario (motrici
escluse)
7,5%
Specie 1, 2 e 3 - Trasporti
aerei, marittimi, lacuali,
fluviali e lagunari
Aereo completo
di
equipaggiamento
(compreso
motore a terra e
salvo norme a
parte in relazione
ad esigenze di
sicurezza)
12,0%
Per quanto riguarda l'acquisto di veicoli nuovi, oltre all'aumento
del 40% del costo di acquisizione, è previsto anche l'aumento dei
limiti di deducibilità, di cui all'art. 164 comma 1 lett. b) del TUIR.
Le disposizioni non hanno effetto sulla determinazione dell’acconto
dovuto per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2015 (2015 per i soggetti con
esercizio coincidente con l’anno solare).
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L’acconto dovuto per il periodo d’imposta in corso al 31.12.2016 (in
generale, 2016) va determinato considerando, quale imposta del periodo
precedente, quella determinata in assenza dell’agevolazione.
Riallineamento
valori contabili e
aggregazioni
aziendali
(commi 95 e 96)
Con la modifica del comma 10 dell’art. 15, D.L. n. 185/2008 in materia di
riallineamento di valori emersi a seguito di operazioni straordinarie
disciplinate dagli artt. 172, 173 e 176, TUIR (fusione, scissione, conferimento
d’azienda), viene previsto l’aumento da 1/10 a 1/5 della misura ammessa in
deduzione del maggior valore dell’avviamento e dei marchi d’impresa.
Tale disposizione è applicabile alle operazioni di aggregazione
aziendale poste in essere dall’esercizio successivo a quello in corso al
31.12.2015 (in generale, dal 2016).
Credito d'imposta
investimenti
Mezzogiorno
(commi 98-108)
Alle imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture
produttive delle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo) nel periodo 1.1.2016-
31.12.2019 è riconosciuto un credito d'imposta nella misura massima del:
20% per le piccole imprese;
15% per le medie imprese;
10% per le grandi imprese.
Per le imprese agricole operanti nel settore della produzione primaria,
della pesca e dell’acquacoltura, della trasformazione e commercializzazione
di prodotti agricoli/della pesca/dell’acquacoltura l’agevolazione è concessa
nei limiti e alle condizioni previste dalla normativa europea in materia di aiuti
di Stato.
Danno diritto al credito gli investimenti facenti parte di un progetto di
investimento iniziale relativi all’acquisto, anche in leasing, di macchinari,
impianti e attrezzature varie destinate a strutture produttive già
esistenti/nuove.
Il credito d’imposta:
è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni nel limite massimo,
per ciascun progetto di investimento, pari a € 1,5 milioni per le piccole
imprese, € 5 milioni per le medie imprese e € 15 milioni per le grandi imprese,
eccedente gli ammortamenti dedotti nel periodo d’imposta, relativi alla
medesima categoria di beni della stessa struttura operativa, esclusi quelli
relativi ai beni agevolati. Per i beni in leasing assume rilevanza il costo
sostenuto dalla società concedente;
non è cumulabile con gli aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano
ad oggetto i beni agevolabili sopra accennati;
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è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite il mod. F24;
deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi di maturazione e in quelle
di utilizzo. Non è applicabile il limite annuale di utilizzo di € 250.000 ex art. 1,
comma 53, Finanziaria 2008.
Ai soggetti interessati è richiesta la presentazione di un’apposita
comunicazione all’Agenzia delle Entrate con le modalità e i termini fissati con
uno specifico Provvedimento.
Il credito d’imposta in esame è subordinato al rispetto della normativa
comunitaria in materia di aiuti di Stato di cui al citato Regolamento UE n.
651/2014 ed in particolare dell’art. 14 relativo agli aiuti a finalità regionale.
Regime forfetario
(commi 111-113)
La Legge di stabilità 2016 prevede alcune modifiche al regime forfetario,
introdotto l'anno scorso con la Legge di stabilità 2015.
Per ampliare l'ambito soggettivo di applicazione del regime è previsto
l’aumento del limite dei ricavi/compensi per i gruppi di attività, al di sotto dei
quali i contribuenti possono accedere e permanere al nuovo regime, fermo
restando il rispetto degli altri requisiti. A decorrere dal 2016, le soglie dei ricavi
e dei compensi sono generalmente incrementate di 10.000 Euro, e di 15.000
Euro per le attività svolte dagli esercenti arti e professioni.
Si riporta nella tabella seguente il limite dei ricavi vigente, e quello nuovo.
Codice attività ATECO
2007 Settore
Limiti compensi Coeff.
redditività Vecchi Nuovi
(10 – 11) Industrie alimentari e delle
bevande 35.000 45.000 40%
45 – (da 46.2 a 46.9) –
(da 47.1 a 47.7) – 47.9
Commercio all’ingrosso e
al
dettaglio
40.000 50.000 40%
47.81
Commercio ambulante e
di
prodotti alimentari e
bevande
30.000 40.000 40%
47.82 – 47.89
Commercio ambulante di
altri
prodotti
20.000 30.000 54%
(41 – 42 – 43) – (68) Costruzioni e attività
immobiliari 15.000 25.000 86%
46.1 Intermediari del
commercio 15.000 25.000 62%
(55 – 56)
Attività dei servizi di
alloggio e di
ristorazione
40.000 50.000 40%
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(64 – 65 – 66) – (69 –
70 – 71 – 72 – 73 – 74 –
75) – (85) – (86 – 87 –
88)
Attività professionali,
scientifiche,
tecniche, sanitarie, di
istruzione,
servizi finanziari ed
assicurativi
15.000 30.000 78%
(01 – 02 – 03) – (05 –
06 – 07 – 08 – 09) – (12
– 13 – 14 – 15 – 16 – 17
– 18 – 19 – 20 – 21 – 22
– 23 – 24 – 25 – 26 – 27
– 28 – 29 – 30 – 31 –32
– 33) – (35) – (36 – 37 –
38 – 39) – (49 – 50 – 51
– 52 – 53) – (58 – 59 –
60 – 61 – 62 – 63) – (77
– 78 – 79 – 80 – 81 –
82) – (84) – (90 – 91 –
92 – 93) – (94 – 95 –
96) – (97 – 98) – (99)
Altre attività economiche 20.000 30.000 67%
Per rendere più vantaggiosa l'adesione al regime, è stato modificato il
vincolo che occorre rispettare per l'accesso al regime, in caso di esercizio di
attività di lavoro dipendente (o assimilati), nell'anno precedente a quello di
applicazione del forfait.
In base alla normativa previgente il reddito d’impresa/lavoro autonomo,
che si intende assoggettare al regime agevolato, doveva risultare prevalente
rispetto a quello eventualmente svolto come lavoro dipendente/assimilato
(ex artt. 49 e 50, TUIR). Tale condizione non andava verificata in caso di
cessazione dal rapporto di lavoro, o se la somma di questi redditi non è
superiore a 20.000 Euro. Con le modifiche apportate, questa disposizione
viene abrogata, e viene introdotta una nuova condizione secondo cui non
possono avvalersi del regime coloro che abbiano conseguito, nell'anno
antecedente a quello in cui intendono avvalersi del regime agevolato,
redditi di lavoro dipendente o assimilato, eccedenti la soglia di 30.000 Euro. Il
rispetto di tale limite non rileva se il rapporto di lavoro dipendete o assimilato
risulti cessato.
Per favorire l'avvio di nuove iniziative produttive, l'aliquota sostitutiva del
regime agevolato viene ridotta dal 15 al 5% per i primi 5 anni di attività. Per
beneficiare dell’aliquota ridotta è necessario il verificarsi dei seguenti requisiti:
il contribuente non ha esercitato, nei 3 anni precedenti, attività artistica,
professionale o d’impresa, anche in forma associata o familiare;
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l’attività da esercitare non costituisca, in nessun modo, mera prosecuzione
di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente /
autonomo, escluso il caso in cui la stessa costituisca un periodo di pratica
obbligatoria ai fini dell’esercizio dell’arte / professione;
qualora l’attività sia il proseguimento di un’attività esercitata da un altro
soggetto, l’ammontare dei ricavi / compensi del periodo d’imposta
precedente non sia superiore ai limiti di ricavi / compensi previsti per il
regime forfetario.
Potranno avvantaggiarsi di questa condizione non solo coloro che
aprono una nuova attività nel 2016, ma anche coloro che l'hanno iniziata nel
2015. In quest'ultimo caso l'agevolazione sarà limitata alle ultime quattro
annualità (dal 2016 al 2019).
Infine viene riscritto il regime previdenziale dei soggetti forfetari, che
prevedeva la non applicazione del minimale contributivo. Con le modifiche
apportate il reddito derivante dall'attività soggetta al regime forfetario,
costituisce base imponibile ai fini previdenziali, con una contribuzione ridotta
del 35%.
Reddito soci
cooperative
artigiane
(comma 114)
Fermo restando il trattamento previdenziale, i redditi dei soci delle di
cooperative artigiane che stabiliscono un rapporto in forma autonoma ex
art. 1, comma 3, Legge n. 142/2001 sono imponibili come redditi di lavoro
dipendente,
Assegnazione
agevolata beni ai
soci
(commi 115-120)
La Legge di Stabilità 2016 ha riproposto l’assegnazione o cessione agevolata
di beni (immobili o mobili) ai soci. La norma, infatti, consente alle società (di
persone o di capitali) di assegnare o cedere ai soci gli immobili non
strumentali per destinazione o i beni mobili iscritti in Pubblici registri non
utilizzati come beni strumentali.
L’assegnazione/cessione deve avvenire entro il 30.09.2016, a condizione
che tutti i soci risultino iscritti nel libro dei soci, se prescritto, alla data del
30.09.2015, o comunque che vengano iscritti entro il 30.01.2016 in forza di un
titolo di trasferimento avente data certa anteriore al 01.10.2015.
A tal fine, è dovuta un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e IRAP
pari all’8% (o 10,5% per le società considerate non operative in almeno due
dei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al momento della
assegnazione, cessione o trasformazione 10,50% se la società risulta non
operativa in almeno 2 periodi d’imposta precedenti l’assegnazione /
cessione). L'imposta sostitutiva va calcolata sulla differenza tra:
il valore dei beni assegnati;
il costo fiscalmente riconosciuto.
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Inoltre, per le assegnazioni o cessioni soggette ad imposta di registro
proporzionale, l'aliquota è ridotta alla metà e l’applicazione delle imposte
ipocatastali in misura fissa.
Le riserve in sospensione d’imposta annullate per effetto
dell’assegnazione dei beni ai soci sono assoggettate ad un’imposta
sostitutiva pari al 13%.
In sede di assegnazione, la società può richiedere che il valore normale
degli immobili sia determinato sul valore catastale, ossia applicando alla
relativa rendita catastale rivalutata i moltiplicatori in materia di imposta di
registro ex art. 52, DPR n. 131/1986.
In caso di cessione, se il corrispettivo è inferiore al valore normale del
bene ex art. 9, TUIR, è computato in misura non inferiore ad uno dei due
valori.
In sede di approvazione è stato modificato il trattamento fiscale in capo
al socio assegnatario limitando la non applicazione dell’art. 47, TUIR, ai
commi 1, secondo periodo, e da 5 a 8.
Di conseguenza, ora, in capo al socio assegnatario (di società di capitali)
l’operazione non risulta più fiscalmente irrilevante, in quanto per lo stesso è
prevista la tassazione degli utili in natura sulla parte eccedente la somma
assoggettata ad imposta sostitutiva da parte della società.
Tuttavia il valore normale dei beni ricevuti, al netto dei debiti accollati,
riduce il costo fiscalmente riconosciuto delle azioni / quote possedute.
Il versamento dell’imposta sostitutiva va effettuato:
nella misura del 60% entro il 30.11.2016;
nella misura del restante 40% entro il 16.06.2017.
L'agevolazione è applicabile anche alle società che hanno per
oggetto esclusivo o principale la gestione di detti beni e che si
trasformano in società semplici entro il 30.09.2016.
Estromissione
immobile
imprenditore
individuale
(comma 121)
La Legge di Stabilità 2016 ripropone la possibilità, per l'imprenditore
individuale, di estromissione degli immobili strumentali per natura.
In particolare, viene stabilito che l'imprenditore individuale che, alla data
del 31 ottobre 2015, possiede beni immobili strumentali per natura di cui
all'articolo 43, comma 2, del TUIR, può optare per l'esclusione dei beni stessi
dal patrimonio dell'impresa, con effetto dal periodo di imposta in corso alla
data del 1° gennaio 2016, quindi dal 2016.
L'opzione deve avvenire entro il 31.05.2016 mediante il pagamento di
un'imposta sostitutiva dell'IRPEF e dell'IRAP nella misura dell'8%, calcolata
sulla differenza tra il valore normale di tali beni ed il relativo valore fiscalmente
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riconosciuto.
Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni in tema di assegnazione
agevolata dei beni d'impresa di cui ai precedenti commi 115 - 120.
ESTROMISSIONE IMMOBILI STRUMENTALI DAL PATRIMONIO D'IMPRESA
DELL'IMPRENDITORE INDIVIDUALE (comma 121)
Tipo di immobili Modalità opzione estromissione
Immobili strumentali per natura
posseduti al 31.10.2015
Opzione entro il 31.05.2016
mediante versamento imposta
sostitutiva 8%
Ulteriore
deduzione IRAP
(commi 123 e 124)
Viene raddoppiata l’ulteriore deduzione prevista ai fini IRAP dall’art. 11,
comma 4-bis, lett. d-bis), D.Lgs. n. 446/1997 a favore delle snc, sas, ditte
individuali e lavoratori autonomi "minori", che ora risulta essere la seguente:
ULTERIORE DEDUZIONE IRAP SOGGETTI "MINORI" (commi 123 e 124)
BASE IMPONIBILE IRAP
ULTERIORE DEDUZIONE
SPETTANTE FINO AL
PERIODO D'IMPOSTA
2015
ULTERIORE DEDUZIONE
SPETTANTE DAL
PERIODO D'IMPOSTA
2016
Fino a € 180.759,91 € 2.500 € 5.000
Da € 180.759,92 a € 180.839,91 € 1.875 € 3.750
Da € 180.839,92 a € 180.919,91 € 1.250 € 2.500
Da € 180.919,92 a € 180.999,91 € 625 € 1.250
La nuova misura in esame è applicabile dal periodo d’imposta successivo
a quello in corso al 31.12.2015, quindi, nella generalità dei casi, dal 2016.
Autonoma
organizzazione
dei medici ai fini
IRAP
(comma 125)
Il comma 125 della Legge di Stabilità 2016, aggiungendo all'articolo 2 del
D.Lgs. n. 446/1997 il nuovo comma 1-bis, introduce una specifica disposizione
sul presupposto dell'autonoma organizzazione ai fini Irap dei medici.
In particolare, il nuovo comma 1-bis stabilisce che:
«1-bis. Non sussiste autonoma organizzazione ai fini dell'imposta nel caso di
medici che abbiano sottoscritto specifiche convenzioni con le strutture
ospedaliere per lo svolgimento della professione all'interno di tali strutture,
laddove gli stessi percepiscano per l'attività svolta presso le medesime
strutture più del 75 per cento del proprio reddito complessivo. Sono in ogni
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“Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli sempre la speranza”
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caso irrilevanti, ai fini della sussistenza dell'autonoma organizzazione,
l'ammontare del reddito realizzato e le spese direttamente connesse
all'attività svolta. L'esistenza dell'autonoma organizzazione è comunque
configurabile in presenza di elementi che superano lo standard e i
parametri previsti dalla convenzione con il Servizio sanitario nazionale».
Ai fini della sussistenza dell’autonoma organizzazione, viene, quindi,
considerato come primo criterio di riferimento quello della percentuale di
reddito realizzata all’interno degli ospedali, la quale deve superare il 75% del
reddito, sebbene siano irrilevanti, in tal senso, l’ammontare del reddito
realizzato e le spese direttamente connesse all’attività svolta. D’altro canto,
però, «l’esistenza dell’autonoma organizzazione è comunque configurabile in
presenza di elementi che superano lo standard e i parametri previsti dalla
convenzione con il Servizio sanitario nazionale».
L'assoggettabilità ad Irap del medico in convenzione con il Servizio
sanitario nazionale è stata oggetto di numerose pronunce della Cassazione,
la quale ha affermato più volte che, in linea di massima, non paga l’Irap il
medico che usa la normale dotazione strumentale e organizzativa prevista
dalla convenzione con l’Asl, anche in considerazione del fatto che
l’ammontare dei compensi dipende dal numero dei pazienti assistiti e non dai
mezzi a disposizione del professionista.
MEDICI CONVENZIONATI SSN E ESENZIONE IRAP (comma 125)
Medico convenzionato SSN che
svolge la propria attività presso le
strutture ospedaliere
Esente da IRAP (perché privo di
autonoma organizzazione) se
all'interno della struttura ospedaliera
realizza più del 75% del suo reddito
complessivo
Note di variazione
ai fini IVA
(commi 126 e 127)
Viene sostituito integralmente l’art. 26 del D.P.R. n. 633/1972, in materia di
“Variazioni dell’imponibile o dell’imposta” IVA, stabilendo una disciplina più
precisa in caso di mancato incasso della fattura, in tutto o in parte.
In particolare, il nuovo art. 26 stabilisce ora che la nota di credito può
essere emessa in caso di mancato pagamento, in tutto o in parte:
in presenza di una procedura concorsuale / accordo di ristrutturazione dei
debiti / piano attestato di risanamento, dalla data di assoggettamento alla
procedura / decreto di omologa dell’accordo / pubblicazione nel Registro
delle Imprese. La novità è applicabile alle operazioni effettuate dal 1°
gennaio 2017; resta fermo che il debitore si considera assoggettato a
procedura concorsuale alla data della sentenza dichiarativa di fallimento o
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“Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli sempre la speranza”
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del provvedimento che ordina la liquidazione coatta amministrativa o del
decreto di ammissione al concordato preventivo o del decreto che dispone
l’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi.
In capo all'acquirente/committente, non sussiste l'obbligo di annotazione
della nota di credito nel registro delle fatture emesse/corrispettivi.
a causa di procedure esecutive individuali rimaste infruttuose. Come previsto
dal nuovo comma 12 dell'art. 26, una procedura esecutiva individuale si
considera in ogni caso infruttuosa:
in caso di pignoramento presso terzi, quando dal verbale di pignoramento
redatto dall’ufficiale giudiziario risulta che presso il terzo pignorato non vi
sono beni / crediti da pignorare;
in caso di pignoramento di beni mobili, quando dal verbale di
pignoramento redatto dall’ufficiale giudiziario risulta la mancanza di beni
da pignorare / impossibilità di accesso al domicilio del debitore ovvero la
sua irreperibilità;
nel caso in cui, dopo che per tre volte l’asta per la vendita del bene
pignorato sia andata deserta, si decida di interrompere la procedura
esecutiva per eccessiva onerosità.
La novità è applicabile anche alle operazioni effettuate fino al 31.12.2016.
In caso di successivo incasso, in tutto o in parte, del corrispettivo, va
emessa una nota di debito.
Nel caso di risoluzione contrattuale relativa a contratti a esecuzione
continuata o periodica, conseguente a inadempimento, la possibilità di
emettere nota di credito “non si estende” alle cessioni / prestazioni “per cui
sia il cedente o prestatore che il cessionario o committente abbiano
correttamente adempiuto alle proprie obbligazioni”.
Infine, la nota di credito può essere emessa, ricorrendone i presupposti,
anche da parte dell’acquirente/committente debitore dell’imposta tramite il
reverse charge ex artt. 17 o 74, DPR n. 633/1972 o 44, D.L. n. 331/1993.
Estensione reverse
charge
(comma 128)
Il meccanismo del reverse charge viene esteso anche alle prestazioni di
servizi rese dalle imprese consorziate al consorzio di appartenenza.
Infatti, al comma 6 dell'articolo 17 del D.P.R. n. 633/1972, viene inserita la
nuova lettera a-quater), che stabilisce che:
"alle prestazioni di servizi rese dalle imprese consorziate nei confronti del
consorzio di appartenenza che, ai sensi delle lettere b), c) ed e) del
comma 1 dell'articolo 34 del codice di cui al decreto legislativo 12 aprile
2006, n. 163, e successive modificazioni, si è reso aggiudicatario di una
commessa nei confronti di un ente pubblico al quale il predetto consorzio
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“Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli sempre la speranza”
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è tenuto ad emettere fattura ai sensi del comma 1 dell'articolo 17-ter del
presente decreto. L'efficacia della disposizione di cui al periodo
precedente è subordinata al rilascio, da parte del Consiglio dell'Unione
europea, dell'autorizzazione di una misura di deroga ai sensi dell'articolo
395 della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, e
successive modificazioni».
Compensazione
crediti vs PA e
cartelle anche
per il 2016
(comma 129)
La Legge di Stabilità 2016 estende al 2016 la facoltà di compensare le
cartelle di pagamento con i crediti (non prescritti, certi, liquidi ed esigibili)
maturati verso la Pubblica amministrazione per somministrazione, forniture,
appalti e servizi, anche professionali.
La disposizione prevista dalla legge di Stabilità si limita ad ampliare al 2016
il diritto in esame (il modello di riferimento è l’articolo 28-quater del Dpr
602/1973) e a demandare ad un apposito decreto delle Finanze, che dovrà
essere emanato entro 90 giorni dal 1° gennaio 2016, la determinazione degli
ambiti oggettivo e soggettivo di applicazione della nuova compensazione.
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