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LEGGE DI STABILITA’ 2016 E ULTERIORI NOVITA’ DI INIZIO ANNO Gennaio 2016 1 A cura di Enzo De Fusco Documento protetto da diritto di autore. Non è divulgabile in alcun modo ma fornito in utilizzo ai partecipanti al convegno.

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LEGGE DI STABILITA’ 2016 E ULTERIORI NOVITA’ DI INIZIO ANNO

Gennaio 2016

1

A cura di Enzo De Fusco

Documento protetto da diritto di autore. Non è divulgabile in alcun modo ma fornito in utilizzo ai partecipanti al convegno.

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Comma 5: abrogazione dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147.

Attraverso l’art. 1 comma 5 della L. di Stabilità 2016, è statadisposta l’abrogazione del comma 430 dell’art. 1 della L. n.147/2013.

Si ricorda che quest’ultimo disposto rimetteva ad un decreto delPresidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro il 15gennaio 2016, l’adozione di disposizioni inerenti alle variazionidelle aliquote di imposta e riduzioni della misura delleagevolazioni e delle detrazioni vigenti volte ad assicuraremaggiori entrate pari a 3.272 milioni di euro per l'anno 2016 e6.272 milioni di euro a decorrere dal 2017.

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Comma 8: tassazione atleti professionisti

È stato abrogato il comma 4 bis dell’art. 51 del TUIR che era statointrodotto nel nostro ordinamento dal comma 160 della L.147/2013 (L. di Stabilità 2014) stabilendo che “ai fini delladeterminazione dei valori di cui al comma 1, per gli atletiprofessionisti si considera altresì il costo dell’attività diassistenza sostenuto dalle società sportive professionistichenell'ambito delle trattative aventi ad oggetto le prestazionisportive degli atleti professionisti medesimi, nella misura del15 per cento, al netto delle somme versate dall'atletaprofessionista ai propri agenti per l’attività di assistenza nellemedesime trattative.”

• Attraverso tale disposizione il Legislatore aveva portato chiarezzain una materia molto particolare.

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Comma 8: tassazione atleti professionisti

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CASO ESEMPLIFICATIVO SITUAZIONE PROSPETTABILE

1) società e calciatori sono assistiti nelletrattative da soggetti formalmente e sostanzialmenteDistinti (ove è il calciatore ad affidare al procuratore

l’incarico).

L’erogazione da parte della Società del compensospettante al procuratore del calciatore, in virtù delprincipio di omnicomprensività dell’art. 51 del T.U.I.R., rientrerebbe nella retribuzione dovuta ai calciatoria titolo di fringe benefits.

2) La società e calciatori sono assistiti nelletrattative dallo stesso soggetto o da soggetti solo

formalmente distinti (prassi quest’ultima molto diffusa nelle società di calcio)

In quest’ultimo caso occorre valutare se:

1) l’interesse preminente al servizio fa capo al calciatore;

2) Ovvero se l’interesse preminente fa capo alla società sportiva .

Invero, nel primo caso sembrerebbe configurarsi a tutti gli effetti un fringe benefits.

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Comma 73: Deduzione Irap dipendenti stagionali

Attraverso l’intervento del comma in epigrafe viene estesa ladeducibilità del costo del lavoro dall’imponibile IRAP di cui all’art. 11comma 4 octies del D.Lgs. 446/1997 anche per i lavoratori stagionali neilimiti del 70 % della differenza ivi prevista.

Si ricorda che l’art. 11 comma 4 octies, consente la deduzione aglieffetti IRAP, del costo sostenuto per lavoro dipendente che si pone ineccedenza rispetto alle deduzionI riferibili al costo medesimo, eammesse in deduzione in forza di altre disposizioni di legge, quali adesempio la deduzione dei contributi per le assicurazioni obbligatoriecontro gli infortuni sul lavoro.

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Comma 73: Deduzione Irap dipendenti stagionali

Tuttavia, i lavoratori in questione devono risultare impiegatiper almeno centoventi giorni per due periodi d'imposta, adecorrere dal secondo contratto stipulato con lo stessodatore di lavoro nell'arco temporale di due anni a partiredalla data di cessazione del precedente contratto.

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Comma 73: Deduzione Irap dipendenti stagionali

Attraverso la modifica apportata, si supera in mododefinitivo il parere dell’Agenzia dell’entrate (Circolare 22/E2015), la quale aveva ritenuto non applicabile ladeducibilità IRAP ai rapporti di lavoro a termine stagionali,in quanto secondo la stessa la ratio della norma erafinalizzata ad incentivare soltanto i rapporti a tempoindeterminato.

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Comma 114: Reddito dei soci di cooperative artigiane

RIQUALIFICAZIONE DEL REDDITO DEI SOCI DI COOPERATIVA

Attraverso il comma 114 viene disposta l’assimilazione (ai fini dell’imposta sulreddito) ai redditi di lavoro dipendente (ex articolo 50 del DPR 917/1986 -TUIR)del reddito dei soci delle cooperative artigiane che stabiliscano, con la propriaadesione o successivamente all'instaurazione del rapporto associativo con lacooperativa, un ulteriore rapporto di lavoro in forma autonoma.

In ogni caso, non viene prevista alcuna modifica al regime previdenziale diriferimento.

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Cassazione, sez. lav., sent. 13818 del 27.5.2008I compensi erogati ai soci delle cooperative di lavoro devono essere assoggettati, inforza dell'art. 2 del r.d.l. n. 1422 del 1924, alla contribuzione dell'assicurazionegenerale obbligatoria per i lavoratori dipendenti, anche se detti soci sono iscrittiall'albo delle imprese artigiane, fermo restando che se costoro svolgano in proprio,anche ed in aggiunta, prestazioni di lavoro autonomo come imprenditori artigiani,ricavando un reddito di impresa, tale reddito deve essere assoggettato acontribuzione presso la relativa gestione dei lavoratori autonomi, ai sensi dellalegge n. 233 del 1990.

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Commi da 178 a 181: Proroga sgravio contributivo nuove assunzioni

• E’ stata stabilita la proroga dello sgravio contributivo per le nuove assunzioni con contratti dilavoro a tempo indeterminato effettuate nel 2016. In particolare il nuovo intervento prevedel’esonero dal versamento del 40% dei complessivi contributi previdenziali a carico del datoredi lavoro, nel limite di 3.250 euro su base annua, per un massimo di 24 mesi.

• Il beneficio per le assunzioni effettuate nel 2016 (conformemente al passato) non è riconosciuto:

1) per i contratti di apprendistato e per quelli di lavoro domestico;

2) per le assunzioni relative a lavoratori che nei sei mesi precedenti siano risultati occupati atempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro; - con riferimento ai lavoratori per i qualiil presente beneficio (ovvero quello suddetto per le assunzioni intercorrenti nel 2015) sia giàstato usufruito in relazione a precedente assunzione a tempo indeterminato.

3) per i lavoratori con i quali i datori di lavoro (considerando anche le società controllate ocollegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile o facenti capo, anche per interpostapersona, allo stesso soggetto) abbiano comunque già in essere un contratto a tempoindeterminato nei tre mesi precedenti la data di entrata in vigore della presente disposizione.

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CONDIZIONI

• Il beneficio per le assunzioni effettuate nel 2016 (conformemente al passato) non è riconosciuto:

- per i contratti di apprendistato e per quelli di lavoro domestico;

- per le assunzioni relative a lavoratori che nei sei mesi precedenti sianorisultati occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro;- con riferimento ai lavoratori per i quali il beneficio sia già stato usufruito inrelazione a precedente assunzione a tempo indeterminato.

- per i lavoratori con i quali i datori di lavoro (considerando anche le societàcontrollate o collegate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile o facenticapo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto) abbianocomunque già in essere un contratto a tempo indeterminato nei tre mesiprecedenti la data di entrata in vigore della presente disposizione.

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Commi da 178 a 181: Proroga sgravio contributivo nuove assunzioni

Resta fermo, al pari del passato, che:

1) il beneficio non è cumulabile con altri esoneri o riduzionidelle aliquote contributive previsti dalla normativa vigente;

2) Il beneficio non è subordinato ad un meccanismo diordine cronologico di presentazione delle domande (salvoche per il settore agricolo) e di connessa verifica disussistenza di risorse residue.

ESEMPIO DI CALCOLO:

RETRIBUZIONE MENSILE X ALIQ. CARICO AZIENDA X 40% = MAX 3.250 EURO

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COMMERCIOLIVELLO RETRIB. CTR C/AZ ESONERO

quadro 36.431,92 10.557,97 3.250,00

livello 1 30.240,00 8.763,55 3.250,00

livello 2 27.103,58 7.854,62 3.141,85

livello 3 24.184,30 7.008,61 2.803,44

livello 4 21.863,52 6.336,05 2.534,42

livello 5 20.429,08 5.920,35 2.368,14

livello 6 19.057,64 5.522,90 2.209,16

livello 7 17.403,26 5.043,46 2.017,39

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Lavoro agricolo (comma 179)

Il comma 179 stabilisce che lo sgravio di cui al comma 178 trovaapplicazione anche in favore dei datori di lavoro del settoreagricolo nel rispetto dei limiti finanziari delineati, i qualivengono differenziati per le assunzioni come impiegati e dirigentie, rispettivamente, come operai agricoli.

Con riferimento a quest’ultimi, viene escluso il beneficio (al paridel passato) qualora:1) nel corso del 2015 i soggetti risultassero occupati a tempoindeterminato;2) o risultassero iscritti negli elenchi nominativi dell’anno 2015per un numero di giornate di lavoro pari o superiore a 250 (inqualità di lavoratori a tempo determinato presso qualsiasi datoredi lavoro agricolo).

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Comma 181: Sgravio e subentro negli appalti

Ai sensi del comma 181, il datore di lavoro che subentrinella fornitura di servizi in appalto e che assuma, ancorchéin attuazione di un obbligo stabilito da disposizioni dilegge o della contrattazione collettiva, un lavoratore per ilquale il datore di lavoro cessante fruisca dello sgraviocontributivo di cui ai commi 178 e 179 preserva il dirittoalla fruizione dello sgravio medesimo, nei limiti delladurata e della misura che residui (considerando, a tal fine,anche il rapporto di lavoro con il datore cessante).

NOVITA’

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Compatibilità con altre forme di incentivo all’occupazione

In ordine alla compatibilità con altre forme di incentivo sembra possibile rifarsi a quanto stabilito lo scorso anno nella Circolare n. 17/2015, e sostenere che lo stesso:

1) non è cumulabile con altri incentivi all’occupazione che assumano natura di agevolazione contributiva;

2) è cumulabile con gli incentivi che assumono natura economica.

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Compatibilità con altre forme di incentivo all’occupazione

A seguire un esempio degli incentivi che assumono naturaeconomica:

1) l’incentivo per l’assunzione di giovani genitori di cui aldecreto del Ministro della gioventù 19 novembre 2010, pari aeuro 5.000,00;

3) l’incentivo all’assunzione di beneficiari del trattamento Aspidi cui all’art. 2, comma 10-bis, della Legge n. 92/2012

4) l’incentivo inerente il “Programma Garanzia Giovani”;

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Commi da 182 a 191: welfare aziendale

• E’ introdotta, in modo permanente, una disciplina tributaria specificaper:

- «i premi di risultato» di ammontare variabile e la cui corresponsionesia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienzaed innovazione, misurabili e verificabili

- «somme» erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa

• Il regime tributario specifico consiste, in un'imposta sostitutivadell'IRPEF e delle relative addizionali regionali e comunali, pari al 10%,entro il limite di importo complessivo del relativo imponibile pari a2.000 euro lordi, ovvero a 2.500 euro per le imprese che coinvolganopariteticamente i lavoratori nell'organizzazione del lavoro.

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Premio di produttività e congedo di maternità

Il comma 183 dispone che “ai fini della determinazione dei premi diproduttività, è computato il periodo obbligatorio di congedo dimaternità.”

Questo emendamento è stato proposto alla Camera muovendo dall’assuntoche quando la donna usufruisce del congedo di maternità, perde moltospesso la possibilità di partecipare con i suoi colleghi uominiall’assegnazione del premio.

• Tale misura mira quindi a superare gli effetti dei vincoli previsti da molticontratti aziendali, consistenti nella individuazione di un certo numero digiorni e di ore di presenza lavorate ai fini del riconoscimento del dirittoall’erogazione dei premi.

• Di conseguenza, in forza del suddetto disposto anche i congedi di maternitàvarranno per il calcolo dei requisiti relativi all’assegnazione del premio diproduttività.

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Comma 184

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Comma 184“Le somme e i valori di cui al comma 2 e all’ultimo periodo del comma 3 dell’articolo 51 del testo unico di cuial decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non concorrono, nel rispetto dei limiti iviindicati, a formare il reddito di lavoro dipendente, né sono soggetti all’imposta sostitutiva disciplinata daicommi da 182 a 191, anche nell’eventualità in cui gli stessi siano fruiti, per scelta del lavoratore, insostituzione, in tutto o in parte, delle somme di cui al comma 182.”

In altre parole i beni e servizi previsti dal comma 2 e dall’ultimo periodo del comma3 dell’art 51 del Tuir (quali ad esempio i contributi ad enti o cassa di assistenzasanitaria integrativa nel limite di deducibilità di 3.615,00 €) restano esenti datassazione, secondo i limiti previsti, anche nel caso in cui vengano scelti dallavoratore in sostituzione, anche parzialmente, delle somme previste dai premi dirisultato.

Di conseguenza il lavoratore:

1) Potrà optare per la somma in denaro prevista dal premio di produttività (importo tassatocon aliquota sostitutiva);

2) Scegliere di utilizzare l’importo del premio di produttività, per fruire anche parzialmente deiservizi welfare messi a disposizione dall’azienda, godendo nei rispettivi limiti individuati dalT.U.I.R. dell’esenzione fiscale.

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Comma 185: sanzioni

“Per l’accertamento, la riscossione, le sanzioni e ilcontenzioso, si applicano, in quanto compatibili, le ordinariedisposizioni in materia di imposte dirette.”

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Comma 186:Ambito soggettivo

• Comma 186

• Il comma in questione stabilisce quindi che dal punto divista soggettivo la misura riguarda i titolari di reddito dalavoro dipendente privato di importo non superiore,nell’anno precedente quello di percezione, a 50.000 euro(comma 186).

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“Le disposizioni di cui ai commi da 182 a 185 trovano applicazione per il settoreprivato e con riferimento ai titolari di reddito di lavoro dipendente di importo nonsuperiore, nell’anno precedente quello di percezione delle somme di cui al comma182, a euro 50.000. Se il sostituto d’imposta tenuto ad applicare l’impostasostitutiva non è lo stesso che ha rilasciato la certificazione unica dei redditi perl’anno precedente, il beneficiario attesta per iscritto l’importo del reddito di lavorodipendente conseguito nel medesimo anno.”

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Comma 187: Ambito oggettivo

Con il comma 187 si stabilisce, che la nuova disciplina interessasotto il profilo oggettivo, le somme ed i valori corrisposti inesecuzione:

1) di contratti collettivi territoriali o aziendali stipulati daassociazioni sindacali comparativamente più rappresentative sulpiano nazionale;

2) o di contratti collettivi aziendali stipulati dalle rappresentanzesindacali aziendali delle suddette associazioni (R.S.A) ovvero dallarappresentanza sindacale unitaria (R.S.U).

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“Ai fini dell’applicazione delle disposizioni di cui ai commi da 182 a 191, le somme ei valori di cui ai commi 182 e 184 devono essere erogati in esecuzione dei contrattiaziendali o territoriali di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015,n. 81.”

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Comma 188: Disciplina di dettaglio e modalità attuative rimesse ad un D.M.

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“Con decreto del Ministro del lavoro e delle politichesociali, di concerto con il Ministro dell’economia e dellefinanze, da emanare entro sessanta giorni dalla data dientrata in vigore della presente legge, sono stabiliti icriteri di misurazione degli incrementi di produttività,redditività, qualità, efficienza ed innovazione di cui alcomma 182 nonché le modalità attuative delle previsionicontenute nei commi da 182 a 191, compresi gli strumentie le modalità di partecipazione all’organizzazione dellavoro, di cui al comma 189. Il decreto prevede altresì lemodalità del monitoraggio dei contratti aziendali oterritoriali di cui al comma 187.”

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Comma 189 (Legge di Stabilità 2016)

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Il limite di cui al comma 182 (ovvero 2.000 €) è aumentato finoad un importo non superiore a 2.500 euro per le aziende che coinvolgonopariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro, con le modalitàspecificate nel decreto di cui al comma 188.

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Comma 190 (Oneri di utilità sociale)

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Segue

Art.51 co. 2 l. f) (versione precedente

” l’utilizzazione delle opere e dei servizi di cui al comma 1 dell’art. 100 da parte

dei dipendenti e dei soggetti indicati nell’art. 12;”.

Art. 51 co. 2 l. f) (versione nuova)

In forza delle modifiche apportate nonconcorreranno a formare reddito da lavorodipendente “l’utilizzazione delle opere e deiservizi riconosciuti dal datore di lavorovolontariamente o in conformità adisposizioni di contratto o di accordo o diregolamento aziendale, offerti alla generalitàdei dipendenti o a categorie di dipendenti e aifamiliari indicati nell'articolo 12 per le finalitàdi cui al comma 1 dell'articolo 100”(educazione, istruzione, ricreazione,assistenza sociale e sanitaria o culto).

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WELFARE AZIENDALE

NORMA PRECEDENTE NORMA STABILITA’ 2016

Art.51 co. 2 lettera f) TUIR Art.51 co. 2 lettera f) TUIR

” l’utilizzazione delle opere e dei servizi di cui al comma 1 dell’art. 100 da parte dei dipendenti e dei soggetti indicati nell’art. 12;”.

“l’utilizzazione delle opere e dei servizi riconosciuti dal datore di lavoro volontariamente o in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale, offerti alla generalità dei dipendenti o a categorie di dipendenti e ai familiari indicati nell'articolo 12 per le finalità di cui al comma 1 dell'articolo 100” (educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto).

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Comma 190 (Oneri di utilità sociale)

Può ritenersi parzialmente superato quanto affermato in passatodall’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione n. 34/E del 10 marzo 2004secondo cui “ai fini dell’esclusione della formazione del reddito di lavorodipendente di cui all’art. 51, comma 2, lettera f) devono ricorrerecongiuntamente le seguenti condizioni:

- Deve trattarsi di opere e servizi messi a disposizione della generalità deidipendenti o di categorie di dipendenti;

- Tali opere e servizi devono perseguire specifiche finalità di educazione,istruzione, ricreazione, assistenza sociale, sanitaria o culto;

- la spesa deve essere sostenuta volontariamente, e non inadempimento di un vincolo contrattuale.

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Comma 190 (spese di istruzione)

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Art. 51 co. 2 , l. f bis/ versione precedente “le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità deidipendenti o a categorie di dipendenti per la frequenza degli asili nido e di colonieclimatiche da parte dei familiari indicati nell'articolo 12, nonché per borse di studio afavore dei medesimi familiari .”

Art. 51 co. 2 , l. f bis/ versione nuova

“le somme, i servizi e le prestazioni erogati dal datore di lavoro alla generalità deidipendenti o a categorie di dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari indicatinell'articolo 12, dei servizi di educazione e istruzione anche in età prescolare,compresi i servizi integrativi e di mensa ad essi connessi, nonché per la frequenza diludoteche e di centri estivi e invernali e per borse di studio a favore dei medesimifamiliari.”

Attraverso tale intervento si esenta da IRPEF le somme, i servizi e le prestazioni erogatidal datore di lavoro ai dipendenti per la fruizione, da parte dei familiari, dei servizi dieducazione e istruzione (la misura quindi non è più circoscritta ai soli asili nido), per lafrequenza di ludoteche e di centri estivi e invernali.

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Comma 190 (assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti )

Come terza modifica viene poi aggiunta nel comma 2dell’art. 51 del T.U.I.R. la nuova lettera f-ter secondo laquale non concorrono a formare reddito da lavorodipendente “le somme e le prestazioni erogate dal datoredi lavoro alla generalità dei dipendenti o a categorie didipendenti per la fruizione dei servizi di assistenza aifamiliari anziani o non autosufficienti indicati nell’articolo12”

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Comma 190 (documenti di legittimazione)

Dopo il comma 3 dell’art. 51 del T.U.I.R. è stato inserito il nuovo comma “3 bis”.

Sulla base di quest’ultimo: “ai fini dell’applicazione deicommi 2 e 3, l’erogazione dei beni, prestazioni opere eservizi da parte del datore di lavoro può avvenire mediantedocumenti di legittimazione, in formato cartaceo oelettronico, riportanti un valore nominale”.

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Comma 203: Aliquota contributiva lavoratori autonomi

Con riferimento al lavoro autonomo, viene confermata al 27%,anche per il 2016, l’aliquota contributiva per gli iscritti allagestione separata ed è disposta la costituzione di un appositoFondo per la tutela del lavoro autonomo.

Si ricorda in forza dell’articolo 10-bis del D.L. 192/2014, si erastabilito che l’aliquota contributiva (prevista dall'articolo 1,comma 79, della L. 247/2007) per i lavoratori autonomi (titolaridi posizione fiscale ai fini dell'I.V.A.) iscritti alla gestione separataI.N.P.S. (di cui all'articolo 2, comma 26, della L. 335/1995), noniscritti ad altre gestioni di previdenza obbligatoria, né pensionati,dovesse essere pari al 27% per il biennio 2014-2015, al 28% per il2016 e al 29% per il 2017

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Comma 205: proroga congedo di paternità

Nello specifico, la norma oggetto di proroga (ossia l’art. 4, c. 24, lett. a),L. 92/2012) prevede:

il padre lavoratore dipendente, entro i cinque mesi dalla nascita delfiglio, ha l'obbligo di astenersi dal lavoro per un periodo di (2 giorni).Entro il medesimo periodo, il padre lavoratore dipendente puo' astenersiper un ulteriore periodo di due giorni, anche continuativi, previoaccordo con la madre e in sua sostituzione in relazione al periodo diastensione obbligatoria spettante a quest'ultima. In tale ultima ipotesi,per il periodo di due giorni goduto in sostituzione della madre e'riconosciuta un'indennita' giornaliera a carico dell'INPS pari al 100 percento della retribuzione e per il restante giorno in aggiunta all'obbligo diastensione della madre e' riconosciuta un'indennita' pari al 100 percento della retribuzione. Il padre lavoratore e' tenuto a fornirepreventiva comunicazione in forma scritta al datore di lavoro dei giorniprescelti per astenersi dal lavoro almeno quindici giorni prima deimedesimi

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Comma 205: Congedo di paternità

Infine, si rappresenta che ai congedi, obbligatorio efacoltativo prorogati si applica la disciplina dettata dal D.M.22 ottobre 2012 che ha definito i criteri di accesso e lemodalità di utilizzo dei suddetti interventi sperimentali pergli anni 2013-2015.

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Comma 259: Proroga Rientro dei cervelli

Novità

Attraverso il suddetto comma viene disposta la proroga dei benefici fiscali garantiti dalla legge238/10 (imponibile fiscale ridotto dell’ 80% per le lavoratrici o del 70 % per i lavoratori) per ilc.d. “rientro dei cervelli”. Inoltre, si stabilisce che i soggetti in questione in alternativa potrannooptare, con le modalità definite con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate daemanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della L. di Stabilità, per il regimeagevolativo di cui all’art. 16 del D.Lgs. n. 147/2015.

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“Al comma 4 dell'articolo 16 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n.147, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «I soggetti di cui all'articolo 2, comma 1,della legge 30 dicembre 2010, n. 238, che si sono trasferiti in Italia entro il 31dicembre 2015 applicano, per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2016 eper quello successivo, le disposizioni di cui alla medesima legge nei limiti e allecondizioni ivi indicati; in alternativa possono optare, con le modalità definite conprovvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate da emanare entro tre mesidalla data di entrata in vigore della presente disposizione, per il regime agevolativodi cui al presente articolo”.

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Proroga rientro dei cervelli – L. 238/2010

Si evidenzia che hanno diritto alla concessione dei benefici fiscali in questione: • a) i cittadini dell'Unione europea, nati dopo il 1° gennaio 1969 (abrogato dall’art. 16

co. 5 del D.Lgs. 147/2015) , in possesso di un titolo di laurea, che hannorisieduto continuativamente per almeno ventiquattro mesi in Italia e che,sebbene residenti nel loro Paese d'origine, hanno svolto continuativamenteun'attività' di lavoro dipendente, di lavoro autonomo o di impresa fuori di talePaese e dell'Italia negli ultimi ventiquattro mesi o più, i quali vengono assunti oavviano un'attività' di impresa o di lavoro autonomo in Italia e trasferiscono ilproprio domicilio, nonché la propria residenza, in Italia entro tre mesidall'assunzione o dall'avvio dell'attività';

• b) i cittadini dell'Unione europea, nati dopo il 1° gennaio 1969 (abrogato dall’art. 16co. 5 del D.Lgs. 147/2015), che hanno risieduto continuativamente per almenoventiquattro mesi in Italia e che, sebbene residenti nel loro Paese d'origine,hanno svolto continuativamente un'attività' di studio fuori di tale Paese e dell'Italianegli ultimi ventiquattro mesi o più, conseguendo un titolo di laurea o unaspecializzazione post lauream, i quali vengono assunti o avviano un'attività' diimpresa o di lavoro autonomo in Italia e trasferiscono il proprio domicilio,nonché la propria residenza, in Italia entro tre mesi dall'assunzione o dall'avviodell'attività'.

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Proroga rientro dei cervelli: la doppia corsia concernete i bonus fiscale

Scendendo più nel dettaglio è utile evidenziare che l’art. 16 co. 4 del D.Lgs. 147/2015 haprevisto un’ulteriore “regime agevolato per i lavoratori rimpatriati”

In particolare quest’ultimo trova applicazione al ricorrere delle seguenti condizioni:

a) i lavoratori non sono stati residenti in Italia nei cinque periodi di imposta precedenti ilpredetto trasferimento e si impegnano a permanere in Italia per almeno due anni;

b) l'attivita' lavorativa viene svolta presso un'impresa residente nel territorio dello Stato inforza di un rapporto di lavoro instaurato con questa o con societa' che direttamente oindirettamente controllano la medesima impresa, ne sono controllate o sono controllatedalla stessa societa' che controlla l'impresa;

c) l'attivita' lavorativa e' prestata prevalentemente nel territorio italiano;

d) i lavoratori rivestono ruoli direttivi ovvero sono in possesso di requisiti di elevataqualificazione o specializzazione come definiti con il decreto del Ministro dell'economia edelle finanze da adottarsi entro 90 giorni dall’entrata in vigore del D.lgs. 147/2015.

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Proroga rientro dei cervelli: la doppia corsia concernete i bonus fiscale

Il predetto regime ex D.lgs. 147/2015 si applica a decorreredal periodo di imposta in cui e' avvenuto il trasferimentodella residenza nel territorio dello Stato ai sensi dell'articolo2 del testo unico delle imposte sui redditi, approvato condecreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986,n. 917, e per i quattro periodi successivi.

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Proroga rientro dei cervelli: la doppia corsia concernete i bonus fiscale

Peculiarità rispetto al regime ex L. 238/2010

In sintesi, quindi il nuovo regime delineato dal D.Lgs. 147/2015 presenta le seguenticaratteristiche:

1) reddito imponibile al 70% (quindi inferiore rispetto a quello delineato dalla L.238/2010 che era al %).

2) ha una durata maggiore (5 anni) rispetto a quello previsto dalla L. 238/2010.

3) La condizione della residenza all’estero per 5 anni risulta più stringente rispettoalle condizioni della L. n. 238/2010 (visto che in questa sono sufficienti due annicontinuativi di attività di studio conseguendo i titoli di studi indicati dalla norma,lavoro autonomo o dipendente oltreconfine)

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Commi 263 – 273 (settimo intervento di salvaguardia circ. 36/2015 Ministero del Lavoro)

Vengono salvaguardati ulteriori 26.300 soggetti.

In particolare vengono individuate nuove categorie disoggetti beneficiari e incrementati i contingenti di categoriegià oggetto di precedenti salvaguardie, attraverso ilprolungamento del termine (da 36 a 60 mesi successiviall’entrata in vigore della riforma pensionistica) entro ilquale i soggetti devono maturare i vecchi requisiti.

In forza di tali interventi il limite massimo numerico di soggetti salvaguardati sale a 172.466.

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Comma 281: Regime pensionistico “Opzione donna”

• La norma prevede che i requisiti dell’accesso a pensionecon l’opzione donna inclusivi degli adeguamenti per lesperanze di vita possono essere raggiunti entro il31/12/2015 anche se la decorrenza del trattamento sicolloca in data successiva:

- Requisito anagrafico di 57 anni ( 58 anni per le autonome) e

- Requisito contributivo di 35 anni da rispettarsi congiuntamente.

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Comma 281: Regime pensionistico “Opzione donna”

DUBBIO

• Non risulta ancora ad oggi pacifico se l’eventualeraggiungimento da parte di un soggetto del diritto apensione con l’opzione donna al 31/12/2015 possaritenersi acquisito e quindi esercitabile anche in una datasuccessiva ovvero in un momento in cui la sperimentazionein commento cessa. Sul punto si ritiene opportuno unchiarimento da parte degli organi competenti.

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Comma 284: Trasformazione da tempo pieno a parziale soggetti prossimi alla pensione

Si prevede uno strumento di flessibilità in uscita sulla basedel quale mediante un accordo individuale tra lavoratoreprossimo a pensione e datore di lavoro di trasformazionedel rapporto da full time a part time si possono otteneredeterminate agevolazioni.

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Comma 284: Trasformazione da tempo pieno a parziale soggetti prossimi alla pensione

Campo di applicazione

• La norma si applica ai lavoratori del settore privato iscrittiall’AGO e alle forme ad esso sostitutive. In attesa del decretoattuativo e degli ulteriori chiarimenti di prassi dovrebberorientrare pertanto nel campo di applicazione tutti i lavoratori delsettore privato inclusi i giornalisti dipendenti iscritti all’ INPGI.

• I lavoratori inoltre devono raggiungere il diritto a pensione divecchiaia al massimo entro il 31/12/2018 fermo restando ilraggiungimento del requisito contributivo minimo di 20 anni almomento della trasformazione del rapporto.

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Comma 284: Trasformazione da tempo pieno a parziale soggetti prossimi alla pensione

• Si riporta di seguito l’andamento dell’età pensionabile per gli anni di efficacia della norma (2016 – 2017 - 2018):

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Anno Uomini Donne

201666 anni e 7 mesi 65 anni e 7 mesi

201766 anni e 7 mesi 65 anni e 7 mesi

201866 anni e 7 mesi 66 anni e 7 mesi

Sul versante azienda non è stato previsto alcun limite dimensionale.

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L’accordo tipico di trasformazione

• Le parti ai fini dell’ottenimento dell’agevolazione devonoconcludere un accordo individuale di trasformazione delrapporto di lavoro da tempo pieno e indeterminato a partitime con una riduzione di orario dal 40 al 60 %.

• Non è necessario l’accordo sindacale.

• E’ necessario un decreto attuativo

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L’accordo tipico di trasformazione

• Oltre alla riduzione dell’orario, l’accordo deve prevedere l’obbligo deldatore di lavoro di riconoscere al lavoratore in busta paga, sino alraggiungimento dell’età pensionabile, come retribuzione aggiuntivauna somma calcolata sulla base della contribuzione previdenziale aifini pensionistici carico azienda relativa alla retribuzione correlataall’attività lavorativa oggetto della riduzione.

• Stante il periodo normativo “…… deve dare comunicazione all'INPS ealla Direzione territoriale del lavoro della stipulazione del contrattoe della relativa cessazione” si ritiene che per le aziende oltre cheopportuno risulta essenziale ai fini giuridici prevedere nell’accordo lacessazione del rapporto al raggiungimento dell’età pensionabile.

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L’agevolazione riconosciuta dalla norma

A fronte della stipula dell’accordo tipico di trasformazione del rapporto di lavoro lo Stato interviene su tre fronti:

1) la somma aggiuntiva riconosciuta dal datore di lavoro al lavoratore (calcolata sulla base della contribuzione previdenziale) è esente sia daIRPEF sia da contribuzione previdenziale;

2) al lavoratore viene accreditata la contribuzione figurativa relativa allaattività lavorativa oggetto di riduzione;

3) Si procede alla neutralizzazione delle retribuzioni a part timenell’ambito del sistema di calcolo retributivo ( quota di pensione fino al31/12/1995 o fino al 31/12/2011) se da ciò risulta un trattamentopensionistico più favorevole.

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La natura della norma e la procedura

• La norma ha efficacia per gli anni 2016 – 2017 - 2018. Inoltre il dirittoall’agevolazione in esso contenuto è sottoposta a specifici limiti di spesa.

• In attesa del decreto attuativo, dal solo dato normativo emerge l’obbligo dicomunicazione della stipula dell’ accordo di trasformazione all’INPS e allaDTL. Senza dubbio poi necessita presentare una specifica istanza la cuiautorizzazione viene affidata alla DTL competente.

• Ad ogni modo il procedimento amministrativo verrà dettagliato conDecreto interministeriale Lavoro e Economia da emanarsi entro 60 giornidall’entrata in vigore della legge.

• A tale decreto viene demandata la fissazione del criterio concorrenzialeper il diritto all’agevolazione nell’ambito dei limiti di spesa fissati in 60milioni di euro per l'anno 2016, 120 milioni di euro per l'anno 2017 e 60milioni di euro per l'anno 2018

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Comma 282-283: Contributo economico per il servizio babysitting

Il comma 282 dispone la proroga per il 2016 delle norme (dirango legislativo e secondario) già stabilite, in viasperimentale, per gli anni 2013-2015, relative allapossibilità, per la madre lavoratrice dipendente o titolare diun rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, dirichiedere, in sostituzione, anche parziale, del congedoparentale, un contributo economico da impiegare per ilservizio di babysitting o per i servizi per l'infanzia (erogatida soggetti pubblici o da soggetti privati accreditati).

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Comma 282-283: Contributo economico per il servizio babysitting

Il contributo è corrisposto nell‘ambito di un limite di spesa, pari, perl'anno 2016 (oggetto della presente proroga), a 20 milioni di euro; talemisura è identica a quella stabilita per ciascuno degli anni 2014 e 2015dalle disposizioni attuative di cui al D.M. 28 ottobre 2014.

Queste ultime prevedono che l'importo massimo del contributo sia paria 600 euro mensili, attribuito, per una durata non superiore a sei mesi,sulla base di una graduatoria nazionale redatta dall'INPS mediante ilcriterio dell'ordine cronologico di presentazione delle domande(ovvero, in ipotesi, anche mediante gli altri criteri di cui all'art. 3 delcitato D.M. 28 ottobre 2014).

Si evidenzia che ad ogni quota mensile di contributo consegue lariduzione di un mese della durata massima del congedo parentale.

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Contributo economico per il servizio babysitting: lavoratrici autonome e imprenditrici

In via sperimentale (e nel limite di 2 milioni di euro) vieneestesa la misura di cui al comma 282 (servizio babysitting)anche alle lavoratrici autonome o imprenditrici per l’anno2016.

Per ciò che concerne le modalità di definizione per l’accessoa tale misura, occorrerà attendere un apposito DecretoInterministeriale da adottare entro 60 giorni dall’entrata invigore della L. di Stabilità 2016.

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Commi 285: Modifiche alla riforma degli ammortizzatori sociali - D.Lgs. 148/2015

Il suddetto comma apporta una modifica all’art. 41 delD.Lgs. 148/2015 (inerente ai contratti di solidarietàespansiva) .

Invero, la revisione si sostanzia nell’introduzione del comma“2 bis “ in forza del quale si stabilisce che i datori di lavoro,gli enti bilaterali o i Fondi di solidarietà di cui al titolo II delpresente decreto potranno versare la contribuzione ai finipensionistici correlata alla quota di retribuzione persa, neicasi in cui tale contribuzione non venga già riconosciutadall’INPS.

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Comma 308: Modifiche alla riforma degli ammortizzatori sociali - D.Lgs. 148/2015

Il comma 308 determina la soppressione all’interno dell’art.1 comma 2 (secondo periodo) delle parole “nel settoreindustriale”.

La soppressione in questione comporta che il requisitodell’anzianità lavorativa effettiva di almeno 90 giornirichiesto per la concessione del trattamento ordinario diintegrazione salariale non è necessario in caso di eventioggettivamente non evitabili in tutti i settori e non nel solonel settore industriale (come previsto dall’articolo 1,comma 2, del Dlgs. 148 del 2015).

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Comma 309: Modifiche alla riforma degli ammortizzatori sociali - D.Lgs. 148/2015

Il comma 309 stabilisce la reviviscenza dell’art. 3 delDecreto legislativo n. 869 del 12 agosto 1947. Sul punto siricorda che l’art. 46 del D.Lgs. 148/2015 aveva disposto lasoppressione integrale di tale Decreto.

Di conseguenza il Legislatore ha stabilito che, tra le altre, l’esclusione dalle norme di cassa integrazione le aziende dello spettacolo

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Nota comma 310: Estensione DISS-COLL

• Si prevede l’estensione della DISS-COLL anche in relazioneagli eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dalprimo gennaio 2016 e sino al 31 dicembre 2016, nel limitedi 54 milioni di euro per l’anno 2016 e di 24 milioni di europer l’anno 2017. La proroga specifica tuttavia che inrelazione al calcolo della durata della prestazione, non sonocomputati i periodi contributivi che hanno già dato luogo aderogazione della DIS-COLL.

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Comma 286: Perequazione pensioni

Il comma 286 ripropone per il triennio 2016 – 2017 – 2018il meccanismo applicativo della perequazione previsto dallalegge di stabilità 2014 ( L. 147/2013); pertanto laperequazione viene effettuata non più per fasce diretribuzione ma viene individuata la percentuale dirivalutazione applicabile sulla base dell’altezza delleretribuzioni e tale percentuale viene applicata a tutto iltrattamento pensionistico ( circ. INPS n. 210/2015).

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Comma 287: Perequazione pensioni

Il comma 287 fissa una norma di carattere generalesecondo cui la perequazione dei trattamenti pensionisticinon può mai essere negativa anche se dalla variazione dell’indice FOI risulta un valore negativo.

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Comma 288: Perequazione pensioni

La norma trova spunto dalla situazione concreta venutasi a creare nell’anno 2015. In via generale le pensioni messe in pagamento nell’anno 2015 sono state perequate sulla base della variazione intercorsa in seno all’indice FOI tra l’anno 2014 e l’anno 2013.

Occorre considerare tre aspetti: • la variazione dell’indice FOI , come ogni anno, è stata comunicata dall’ISTAT e pubblicata con

decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze a novembre 2014 sulla base di un tasso stimato pari allo 0,3 % ( in quanto la valutazione non viene effettuata per i mesi di ottobre, novembre e dicembre)

• a novembre 2015 è stato pubblicato il tasso definitivo della variazione 2014 - 2013 nel valore dello 0,2%

• il tasso stimato della variazione 2015 – 2014 valevole per il 2016 è stato pubblicato nel valore dello 0 %.

Pertanto, in assenza della norma della legge di stabilità 2016, si sarebbe dovuto operare un conguaglio negativo pari allo 0,1 % di rivalutazione riconosciuta e non dovuta in riferimento all’anno 2015.

In genere tale conguaglio sarebbe stato operato una tantum sul rateo di pensione di gennaio.

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Comma 289: eliminazione retroattiva penalizzazione pensione anticipata

La norma opera una generale disapplicazione dellapenalizzazione alla misura della pensione anticipata purchè irequisiti di accesso vengano perfezionati al 31/12/2017.

• L’art. 24 comma 10 del DL 201/2011 prevede una penalizzazionesulla quota di pensione calcolata con sistema retributivo per isoggetti che, in possesso di anzianità contributiva ante 1/1/1996,accedano al pensionamento anticipato (anzianità contributivapari a 42 anni e 10 mesi uomini, 41 anni e 10 mesi donne) aduna età anagrafica inferiore ai 62 anni.

• La penalizzazione consiste nel valore percentuale del 1% per ogni anno di anticipo rispetto ai 62 anni e del 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 60 anni.

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Comma 289: eliminazione retroattiva penalizzazione pensione anticipata

Successivamente l’art. 6 comma 2-quater del DL 216 del 2011 con leaggiunte apportate dall’art. 4 bis del DL 101/2013 e dall’art. 1 comma 493della legge 147/2013 aveva previsto la non operatività della penalizzazionedi cui sopra per i soggetti che maturano il requisito per la pensioneanticipata entro il 31/12/2017 a condizione che l’anzianità contributivaderivasse esclusivamente da prestazione effettiva di lavoro con espressainclusione dei seguenti accrediti figurativi:1) maternità;2) militare;3) infortunio;4) malattia;5) CIGO;6) donazione di sangue;7) congedo parentale;8) congedi e permessi ai sensi della legge 104/1992.

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Comma 289: eliminazione retroattiva penalizzazione pensione anticipata

• L’art. 1 comma 113 della legge 190/2014 aveva previsto conriferimento esclusivo alle nuove pensioni con decorrenza 1° gennaio2015, la totale esclusione della penalizzazione di cui sopra anchequando il requisito contributivo utile al pensionamento (42 anni e 10mesi per gli uomini - 41 e 10 mesi per le donne) veniva raggiunto concontribuzione volontaria, da riscatto, figurativa, purchè entro il31/12/2017.

• Anche sulla base di tale intervento la penalizzazione continuava atrovare applicazione per le pensioni già in pagamento al 1° gennaio2015.

• Per effetto della norma della legge di stabilità 2016 la penalizzazione inesame non trova applicazione anche per i trattamenti pensionisticidecorrenti al 31/12/2014. Rimane fermo però che la disapplicazionedella penalizzazione ha effetto dal 1° gennaio 2016.

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Comma 304 : Rifinanziamento ammortizzatori sociali in deroga

Al comma 304 viene disposto un incremento, per l’anno 2016, di 250milioni di euro del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, dadestinare al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga (Siricorda che l’intera disciplina dei sussidi in deroga è destinata ad esserearchiviata entro il 2016).

Trattamenti di integrazione salariale in deroga: novitàScendendo nel dettaglio, si evidenzia che il Legislatore ha specificatoche “Fermo restando quanto disposto dal decreto del Ministro dellavoro e delle politiche sociali 1º agosto 2014, n. 83473, il trattamentodi integrazione salariale in deroga alla normativa vigente può essereconcesso o prorogato, a decorrere dal 1º gennaio 2016 e fino al 31dicembre 2016, per un periodo non superiore a tre mesi nell’arco di unanno. “ (Si ricorda che a decorrere dal 1° gennaio 2015 e fino al 31dicembre 2015 il trattamento poteva essere riconosciuto per unperiodo non superiore a 5 mesi).

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Comma 304 : Rifinanziamento ammortizzatori sociali in deroga

Mobilità in deroga: novità

In tema di mobilità viene confermata la disposizione di cui art. 3 co. 5 del D.I.83473/2014, in forza della quale a decorrere dal 1° gennaio 2016 e sino al 31dicembre 2016, il trattamento di mobilità in deroga alla vigente normativa non puòessere concesso ai lavoratori che alla data di decorrenza del trattamento hanno giàbeneficiato di prestazioni di mobilità in deroga per almeno tre anni, anche noncontinuativi.”

Nonostante ciò in parziale rettifica di quanto previsto dal suddetto art. 3 co. 5 sispecifica che per i restanti lavoratori il trattamento può essere concesso per non piùdi quattro mesi , non ulteriormente prorogabili, piu' ulteriori due mesi nel caso dilavoratori residenti nelle aree individuate dal testo unico di cui al decreto delPresidente della Repubblica 6 marzo 1978, n. 218 (aree svantaggiate del meridione).

Al pari del passo si ribadisce che per tali lavoratori Per tali lavoratori il periodocomplessivo non può comunque eccedere il limite massimo di tre anni e quattromesi.

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Contratti di solidarietà difensivi di tipo B (Comma 305)

• La misura in esame permette di accedere ai contratti di solidarietàdifensivi di tipologia B) dando loro in dote 60 milioni di euro, destinati afinanziare il contributo dovuto per un massimo di due anni, ma con leseguenti differenziazioni:

A) in caso di contratti collettivi aziendali stipulati in data antecedente al 15 ottobre 2015, per tutta la durata stabilita negli accordi;

B) negli altri casi, fino al 31 dicembre 2016.

• Si evidenzia che l’art. 46, comma 3 del D. Lgs. n. 148/2015) disponel’abrogazione, dal 1° luglio 2016 dell’art. 5 del D.L. 148/1993, ossia delledisposizioni concernenti i contratti di solidarietà stipulati dalle impreseche non rientrano nel campo di applicazione dell’art. 1 del DL n.726/1984, stipulati cioè dai datori di lavoro non rientranti nell’ambitodella CIGS.

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Attività di pubblica utilità: lavoratori in mobilità (comma 306)

Attraverso il comma 306 si apporta una integrazionedell’art. 26 del D.Lgs. 150/2015 si specifica che anche ilavoratori in mobilità potranno essere utilizzati per losvolgimento di attività di pubblica utilità a beneficio dellacomunità territoriale di appartenenza.

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Versione attuale dell’art. 26 co. 1 del D.Lgs. 150/2015“Il comma 1 dell’articolo 26 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150, èsostituito dal seguente: « 1. Allo scopo di permettere il mantenimento e lo sviluppodelle competenze acquisite, i lavoratori che fruiscono di strumenti di sostegno del

reddito in costanza di rapporto di lavoro nonché i lavoratori sottoposti aprocedure di mobilità possono essere chiamati a svolgere attività a fini dipubblica utilità a beneficio della comunità territoriale di appartenenza, sotto ladirezione e il coordinamento di amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1,comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, e successive modificazioni, nel

territorio del comune ove siano residenti ».

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Comma 651: Esonero contributivo autotrasportatori

Viene introdotto in via sperimentale a far data dal 1° gennaio2016, per un periodo di tre anni, l'esonero dai complessivicontributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, conesclusione dei premi e contributi dovuti all'INAIL, nella misuradell'80 % con riferimento ai conducenti che esercitano la propriaattività con veicoli a cui si applica il regolamento (CE) n. 561/2006del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2006(settore dei trasporti su strada), equipaggiati con tachigrafodigitale e prestanti la propria attività in servizi di trasportointernazionale per almeno 100 giorni annui.

L’accesso all’esonero avrà luogo in base all'ordine cronologico dipresentazione delle domande e nei limiti degli stanziamentiprevisti.

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione

consensuale del rapporto

In materia di dimissioni e risoluzione consensuale del rapporto, importanti novitàsono state apportate dall’art. 26 del D.Lgs. 151/2015.

In particolare attraverso quest’ultimo disposto si specifica che al di fuori delleipotesi di cui all’articolo 55, co. 4 del D.Lgs. 151/2001 il quale dispone che:

“la risoluzione consensuale del rapporto o la richiesta di dimissioni presentatedalla lavoratrice, durante il periodo di gravidanza, e dalla lavoratrice o dallavoratore durante i primi tre anni di vita del bambino o nei primi tre anni diaccoglienza del minore adottato o in affidamento, o, in caso di adozioneinternazionale, nei primi tre anni decorrenti dalle comunicazioni di cui all'articolo54, comma 9, devono essere convalidate dal servizio ispettivo del Ministero dellavoro e delle politiche sociali competente per territorio. A detta convalida e'sospensivamente condizionata l'efficacia della risoluzione del rapporto di lavoro”,

le dimissioni dei lavoratori dovranno essere effettuate in via telematica.

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione consensuale del rapporto

In particolare, le dimissioni e la risoluzione consensuale delrapporto di lavoro dovranno essere effettuate a pena diinefficacia esclusivamente con modalità telematica suappositi moduli resi disponibili dal Ministero del Lavoroattraverso il sito www.lavoro.gov.it e trasmessi al datore dilavoro e alla Direzione territoriale del lavoro competentecon le modalità individuate con il Decreto del Ministero delLavoro.

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione

consensuale del rapporto

• La norma evidenzia, inoltre, che entro sette giorni dalladata di trasmissione del predetto modulo il lavoratore avràla facoltà di revocare le dimissioni e la risoluzioneconsensuale con le medesime modalità.

• Degno di nota è poi il rilievo che la nuova disciplina nontrova applicazione al lavoro domestico e nel caso in cui ledimissioni o la risoluzione consensuale intervengono nellesedi protette di cui all'articolo 2113, quarto comma, delcodice civile (ad esempio in sede sindacale) o avanti allecommissioni di certificazione di cui all'articolo 76 deldecreto legislativo n. 276 del 2003.

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione

consensuale del rapporto

DM 15 DICEMBRE 2015 IN VIGORE DAL 12 MARZO 2016

Il Dicastero ha precisato che l'accesso alle funzionalità di gestionedella comunicazione avverrà attraverso link specifici nel portalelavoro.gov.it, il quale a sua volta poggia sull'anagrafica delleutenze di ClicLavoro, per il riconoscimento della tipologiadell'utente, e sull'autenticazione tramite il PIN I.N.P.S. per il suoriconoscimento certo.

Inoltre, il Ministero precisa che il possesso del PIN I.N.P.S. nonsostituisce le credenziali ClicLavoro, ma si aggiunge allo stessocon il fine di conferire un maggior livello di sicurezza alriconoscimento.

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione consensuale del rapporto

in una prima fase il lavoratore potrà optare per due distinte opzioni:

1) Procedere autonomamente Richiedendo, qualora non ne fosse in possesso, il codice PIN I.N.P.S. all'Istituto; nonché creare un'utenza, se ancora non in suo possesso, per l'accesso al portale ClicLavoro.

2) Farsi assistere dai patronati, delle organizzazioni sindacali nonché'degli enti bilaterali e delle commissioni di certificazione di cui agliarticoli 2, comma 1, lettera h), e articolo 76 del decreto legislativo10 settembre 2003, n. 276. In questa seconda ipotesi non è necessarioper il lavoratore il possesso dell'utenza ClicLavoro e del PIN I.N.P.S..

Invero, in quest’ultima ipotesi il soggetto abilitato dovrà utilizzare lapropria utenza ClicLavoro per accedere alle funzionalità e quindiassumersi la responsabilità dell'accertamento dell’identità dellavoratore che richiede la trasmissione del modulo attraverso la firmadigitale del file PDF prodotto con i dati comunicati per ledimissioni/risoluzione consensuale e per la loro revoca e il salvataggiodi questo nel sistema informatico SMV. 71

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione

consensuale del rapportoInformazioni previste nel modulo

Il modulo connesso alla nuova procedura risulta composto da 5 distinte sezioni:

A) Sezione 1- Lavoratore (codice fiscale, nome e cognome, e-amail)

B) Sezione 2- Datore di lavoro (codice fiscale, denominazione, indirizzosede di lavoro, comune sede di lavoro, CAP sede di lavoro).

C) Sezione 3- Rapporto di lavoro (data di inizio e tipologia contrattuale).

D) Sezione 4- Recesso dal rapporto di lavoro/revoca (si dovrà precisarese la comunicazione inerisce alle dimissioni, alla risoluzione, alla revoca,nonché la data di decorrenza delle dimissioni o della risoluzioneconsensuale).

E) Sezione 5: Dati invio (Codice identificativo modulo; soggettoabilitato)

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione consensuale del rapporto

Il portale, come prima tappa nella compilazione di unmodulo di recesso/revoca, chiederà all'utente di fornire leinformazioni necessarie a risalire al rapporto di lavoro equindi alla comunicazione obbligatoria diavvio/proroga/trasformazione/rettifica più recente.

Il recupero della comunicazione obbligatoria consentirà alsistema di riempire in automatico le sezioni 1, 2 e 3, con lasola eccezione dell'indirizzo e-mail, e quindi di inibire il loroaggiornamento all'utente.

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione consensuale del rapporto

• Come già anticipato le modifiche normative rappresentate nel presentetesto non avranno efficacia immediata, ma produrranno i loro effetti a fardata dal 12 marzo 2016 .

• A tal fine è utile evidenziare che dalla medesima data saranno abrogati icommi da 17 a 23 bis dell’art. 4 della L. 28 giugno 2012, n. 92 (ovvero ladisciplina inerente alla procedura di convalida introdotta dalla Fornero).

• Si ricorda che l’art. 23 bis era stato introdotto dal D.L. 76 n. 2013. Inparticolare quest’ultimo afferma che “le disposizioni di cui ai commi da 16a 23 trovano applicazione, in quanto compatibili, anche alle lavoratrici eai lavoratori impegnati con contratti di collaborazione coordinata econtinuativa, anche a progetto, di cui all'articolo 61, comma 1, del decretolegislativo 10 settembre 2003, n. 276 e con contratti di associazionein partecipazione di cui all'articolo 2549, secondo comma, del codicecivile".

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione

consensuale del rapporto

• Di conseguenza per le collaborazioni a progetto leassociazioni in partecipazione avviate prima dell’entrata invigore del D.lgs. 81/2015, non risulteranno più soggette allaprocedura di convalida introdotta dalla Fornero a far datadal 12 marzo 2016 (in ogni caso si evidenzia che la nuovadisciplina non prende in considerazione le collaborazionicoordinate e continuative che resteranno moltoprobabilmente escluse dalla procedura ivi prevista).

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Ministero del Lavoro: novità in materia di comunicazione delle dimissioni e della risoluzione consensuale del rapporto

Sanzioni

Una attenzione particolare va poi riservata con riferimentoai profili di natura sanzionatoria, in quanto il comma 5dell’art. 26 del D.Lgs. 151/2015 stabilisce che “salvo che ilfatto costituisca reato, il datore di lavoro che alteri imoduli di cui al comma 1 e' punito con la sanzioneamministrativa da euro 5.000 ad euro 30.000.L'accertamento e l'irrogazione della sanzione sono dicompetenza delle Direzioni territoriali del lavoro. Siapplicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui allalegge 24 novembre 1981, n. 689.”

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Aspetti critici: richiesta PIN INPS e Firma digitale

• Ai fini dell’ottenimento del PIN INPS la proceduradell’istituto richiede un lasso temporale (si pensi all’invio amezzo posta della seconda parte del PIN all’utente) chepotrebbe non solo rallentare la comunicazione delladimissione o della risoluzione consensuale da partedell’interessato, ma nei casi più gravi incidere fortementesulla legittima scelta del lavoratore di risolvere il rapporto inmodo immediato “dimissione per giusta causa” .

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Aspetti critici: Dimissioni per giusta causa

Il modulo recesso dal rapporto di lavoro/revoca, non prevede lamotivazione del recesso per giusta causa. Ne consegue che:

a. Il datore di lavoro che riceve comunicazione di dimissione, in fase di adempimento obbligatorio presso il Centro per l’impiego non comunica la corretta motivazione;

b. Tale fattore può creare perplessità per la percezionedell’indennità prevista per l’indennità connessa allo stato didisoccupazione involontario

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Aspetti critici: le date

• In termini di data il modulo recesso dal rapporto di lavoro/revoca prevede:

a. Data di decorrenza dimissioni/risoluzione consensuale;

b. Data di trasmissione del modulo.

• L’esempio: Supponiamo che un lavoratore intenda comunicare leproprie dimissioni al datore di lavoro in data 15 gennaio 2016 alfine di poter lavorare il periodo di preavviso pari a 15 giorni dicalendario. E che pertanto l’ultimo giorno di lavoro sarà daintendersi il 29 gennaio 2016.

• Segue

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Aspetti critici: le date

• I casi illustrati a seguire rilevano la necessità di chiarire il significato delcampo “Data di decorrenza dimissioni” di cui al modulo on-line sezione 4,come pure il significato assunto dalla “Data di trasmissione modulo”. Anchein funzione della necessità di comunicare o meno il periodo di preavviso.

IPOTESI A • 1. La data di compilazione e trasmissione del modulo on-line sarà il 15

gennaio 2016;• 2. La data di decorrenza della dimissione sarà il 29 gennaio 2016 (quale

ultimo giorno di lavoro)

IPOTESI B • 1. La data di compilazione e trasmissione del modulo on-line sarà il 15

gennaio 2016;• 2. La data di decorrenza della dimissione sarà il 15 gennaio 2016 (quale

decorrenza del giorno del preavviso);

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Mancato rispetto della nuova procedura di comunicazione dimissione o risoluzione

consensuale

• Nell’ipotesi in cui il lavoratore receda dal rapporto di lavoro senzainviare il modulo on-line, il rapporto di lavoro non si estingue.

• In particolare la nuova procedura non chiarisce l’esistenza di unaprevisione simile all’attuale: “se il lavoratore non si attiva per portare atermine la procedura di convalida, in una delle forme previste dallalegge, il rapporto di lavoro si considera comunque risolto alla fine deisette giorni dal momento in cui il lavoratore riceve l’invito ed entro ilquale la convalida deve essere completata.”

• In caso di rapporto non risolto, dunque, il datore di lavoro per ovviaretale criticità deve attuare la procedura di licenziamento. Ne consegueche lo stesso dovrà farsi carico del contributo di licenziamento. Nondovuto in caso di dimissione.

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Decorrenza

• Posto che la piena operatività per comunicare la dimissione o larisoluzione consensuale attraverso la nuova procedura è fissataper il 12 marzo 2016 quale procedura attuare per lecomunicazioni di dimissioni che si collocano a cavallo di taledata ? La vecchia o la nuova ?

• L’esempio: Supponiamo che un lavoratore intenda comunicare leproprie dimissioni al datore di lavoro in data 1° marzo 2016 alfine di poter lavorare il periodo di preavviso pari a n. 30 giorni dicalendario. E che pertanto l’ultimo giorno di lavoro sarà daintendersi il 30 marzo 2016.

• Segue

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IPOTESI A) LA DATA DI DECORRENZA PREVALE SULLA DATA DI COMUNICAZIONE

• In applicazione del CASO rappresentato:

- La data di compilazione e trasmissione del modulo on-line saràil 1° marzo 2016- La data di decorrenza della dimissione sarà il 30 marzo 2016(quale ultimo giorno di lavoro) .

A) Laddove prevalga la data di decorrenza della dimissione30/03/2016 (30/03/2016 è successiva al 12/03/2016) sulla datadi comunicazione della dimissione 1/03/2016, la comunicazionedovrà attenersi alla nuova procedura.B) Laddove invece prevalga la data della comunicazione delladimissione 01/03/2016 (1/03/2016 è precedente al 12/03/2016)sulla data di decorrenza della dimissione 30/03/2016, lacomunicazione dovrà attenersi alla vecchia disciplina.

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Posta Elettronica Certificata

• Non si escludono aspetti critici anche sul fronte modalitàcon la quale il modello, compilato e salvato, sarà trasmessoautomaticamente dal Ministero al datore di lavoro.

• A tal riguardo resta da chiarire la modalità con la quale ildatore di lavoro destinatario della mail sia impossibilitato alricevimento causa ad esempio di blocchi mail, mail piena.

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