l’enneagramma

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    http://www.psicologo.roma.it/articoli_enneagramma.html

    LENNEAGRAMMA

    L'enneagramma (dal greco ennea=9, gramma=segno: disegno a nove punte) un antichissimo mezzo di conoscenza di s e di evoluzione spirituale. Le

    sue origini risalgono a molti secoli fa, o forse addirittura millenni, esembrerebbero avere a che fare con l'esoterismo. Si tratterebbe dunque,secondo alcune fonti, di uno strumento la cui costituzione intrisa dinumerologia, di aspetti mistico-spirituali ma anche di elementi dellaCabala, della cultura ebraico-cristiana e del buddhismo. L'opera disistematizzazione di tutti questi elementi venne fatta probabilmente per laprima volta durante il medioevo dai maestri sufi (musulmani devotirinuncianti che per avvicinarsi a Dio pregavano e meditavano). Permoltissimo tempo l'enneagramma venne tramandato solo oralmente ed

    esclusivamente all'interno delle confraternite di culto agli iniziati. Talesegretezza era giustificata proprio dall'importanza e dal potere che aquesto strumento venivano attribuiti.

    Il primo ad introdurre in Occidente il simbolo come oggi lo conosciamo fu ilrusso Georgi Ivanovitch Gurdjieff (1879 1949) intorno al 1913.Formalmente rappresentato da un cerchio che include un triangoloequilatero intersecante una figura a sei lati. I punti che toccano il cerchiosono numerati da uno a nove in senso orario e sono collegati da linee efrecce in entrambe le figure interne.

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    Uomo eclettico e avventuroso, Gurdjieff entr in contatto conl'enneagramma in Afghanistan e anch'egli, inizialmente, trasmise

    l'insegnamento soltanto ai suoi discepoli, finch nel 1949 lopera postuma diP. D. Ouspensky Frammenti di un insegnamento sconosciuto (3) resepubblica l'esistenza del simbolo.

    Dall'altra parte del mondo, in Bolivia, circa cinquant'anni dopo, OscarIchazo, cominci a insegnare lenneagono, come lui defin la figura divisa innove parti, ponendo lattenzione non sul punto (gramma), ma sullangolo(gonia). Mentre per Gurdjieff applicava il processo dellenneagramma a

    tutta la realt, Ichazo us la figura e le dinamiche del simbolo per spiegareil funzionamento della psiche. E' a questo studioso che dobbiamo lo sviluppodell'enneagramma come teoria delle personalit, fu lui ad associare alsimbolo l'elaborata dottrina dei peccati capitali e dei vizi dell'intelletto. Lasua geniale versione dellenneagramma era molto lontana dallessere unadefinizione dei tipi o una gamma fissa di stereotipi; per lui ogni tipo erachiaramente la descrizione di un processo fluido e sottolineava che tutti glistili sono disponibili a ognuno di noi.

    Nel 1969 Ichazo tenne un corso per psicoterapeuti, a Santiago del Cile, ilcui tema era Lennegramma come mappa della psiche umana e delle suefissazioni caratteriali. Fra i partecipanti c'era Claudio Naranjo, psichiatra,psicoterapeuta e ricercatore associato presso lUniversit del Cile e diBerkeley in California. Naranjo riconobbe il potere dellEnneagramma comestrumento psicologico e il suo potenziale come parte di un serio lavorospirituale e, pur avendo fatto voto di riservatezza a Ichazo riguardo alle

    informazioni ricevute nel suo istituto, port le teorie del boliviano a Esalene nel 1969 istitu la sua scuola, il SAT (Seekers After Truth, Ricercatori diVerit). E' stato Naranjo ad introdurre lenneagramma nella psicologiacontemporanea occidentale, diventando la fonte di quasi tuttalinformazione pubblica riguardo al sistema negli anni. Di seguito farriferimento all'enneagramma come teoria della personalit concepita daNaranjo.

    L'ENNEAGRAMMA SECONDO NARANJO

    Per Freud la nevrosi nasceva da un'interferenza con la vita istintuale del

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    bambino: ogni piccola umana creatura nutre istintivamente desiderilibidici nei confronti del genitore di sesso opposto che vengonopuntualmente frustrati. Winnicot e Fairbain concordavano nell'affermareche le radici della nevrosi affondano in un'espletamento imperfetto della

    funzione genitoriale, in modo particolare di quella materna. Oggi, nelmondo psicologico, si d molto pi peso alla frustrazione del bisogno dicontatto, amore e rapporto che il bambino manifesta prestissimo dopo lanascita e al ruolo che essa svolge nello sviluppo della nevrosi. In effetti sepensiamo al numero e alla variet di bisogni che ognuno di noi dovrebbevedere soddisfatti per poter entrare nel pieno possesso delle propriefunzioni, sar facile farsi un'idea anche di quante possibilt hanno i nostrigenitori di generare in noi un senso di frustrazione. Per dirla in modo piromantico il bisogno di amore di un bambino facilmente soggetto a

    tradimento da parte dei genitori perch questi potrebbero essere troppopresi da se stessi e dal proprio bisogno d'amore o perch, al contrario, con illoro affetto diventano soffocanti, o ancora perch sono genitori assenti oviolenti, ecc ecc.

    Naranjo ipotizza che il carattere nasca e si sviluppi proprio partendo da unamancanza fondamentale esperita dal bambino e dalla strategia adattiva cheegli ha messo in atto per far fronte a tale mancanza. Mentre per Freud la

    vita era caratterizzata dalla continua ed estenuante lotta tra Es (istinto) eSuper-Io, Naranjo sostiene che ognuno di noi originarimente dotato di unasaggezza organismica che, col tempo, viene pian piano boicottata da uncorteo comportamentale messo in atto proprio per far fronte alla mancanzafondamentale di cui sopra. Egli afferma che la personalit si costituisceattraverso un processo che definisce di degrado della coscienza, vale a direattraverso una perdita graduale della consapevolezza delle nostrepotenzialit e, con esse, un deterioramento della vita emotiva e dellemotivazioni che ci spingono ad agire. Accade dunque, secondo Naranjo, che

    una serie di specifici comportamenti adottati come reazione d'emergenzanei primissimi anni della nostra vita, diventano fissi, rigidi, automatici alpunto che ricorriamo ad essi anche in situazioni differenti da quelle"traumatiche". Perdiamo cio la capacit di considerare i contesti dadiverse angolazioni, di consultare e utilizzare la mente nella sua totalit, direagire in modo creativo e questa rigidit diventa lo zoccolo duro delfunzionamento psicopatologico a cui Naranjo d il nome di carattere. ... ioavanzo l'ipotesi che il nostro conflitto di base e il modo fondamentale diessere in disaccordo con noi stessi, nascano da un'interferenza con

    l'autoregolazione dell'organismo attraverso il carattere ... carattere siriferisce a ci che rimane costante nella persona perch le si scolpitodentro, e quindi ai condizionamenti comportamentali, emotivi e cognitivi

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    (4).

    Naranjo definisce passioni le varie forme di motivazione da carenza. Ma ilcarattere non determinato esclusivamente dalla passione, l'autoreconsidera sostanziale anche la specifica tendenza cognitiva checaratterizzata ognuno di noi, che ci spinge a deformare la realt in unmodo peculiare e che con la passione interagisce. Come Freud ancheNaranjo sostiene l'esistenza e l'importanza dell'istinto nelle genesi dellanevrosi, con la differenza che il secondo riconosce la presenza di trepulsioni fondamentali: l'istinto di conservazione o di sopravvivenza, l'istintoalla sessualit e l'istinto a relazionarsi con gli altri esseri umani.

    L'autore sostiene l'esistenza di 9 tratti/caratteri fondamentali checorrispondono al numero di sindromi di personalit riportate dal DSM III, edi tre varianti per carattere a seconda che predomini l'istinto diautoconservazione, la pulsione sociale o l'istinto sessuale. Ci troviamodunque di fronte ad una teoria della personalit che prende inconsiderazione tre elementi principali nella formazione del carattere: unapassione dominante, una tendenza cognitiva (o fissazione) ed uno dei tre

    istinti fondamentali. Naranjo definisce il carattere come un processo chevede un'interferenza della passione con l'istinto, alimentata dall'influenza diuna tendenza cognitiva dominante (4). Ma vediamo quali passioni sonoassociate ad ogni enneatipo e quali relazioni, a grandi linee, intercorronotra i vari enneatipi:

    1 rabbia 2 orgoglio 3 vanit

    4 invidia 5 avarizia 6 paura 7 gola 8 lussuria 9 accidia

    Gli enneatipi Due, Tre e Quattro sono orientati al sentimento e Naranjo li

    attribuisce al gruppo isteroide; gli enneatipi Cinque, Sei e Sette sonocaratteri di pensiero ed appartengono al gruppo degli schizoidi. Infine gli

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    enneatipi Otto, Nove e Uno rappresentano i caratteri d'azione ecostituiscono il gruppo che l'autore definisce corporeo. Nel complessopossiamo parlare di un lato destro dell'enneagramma pi socievole,seduttivo, nella societ occidentale rappresentato soprattutto da donne, e

    di un lato sinistro antisociale, ribelle rappresentato dagli uomini. C' ancheun contrasto tra il nord e il sud dell'enneagramma: mentre il Nove tutto proiettato verso l'esterno ed il mondo proprio per evitare il contattocon l'interiorit e rimanere felice, il Quattro e il Cinque rappresentano illivello massimo di introspezione ma anche quello di scontentezza. Tuttaviala tendenza alla depressione accomuna tutti e tre gli enneatipi. Tra icaratteri adiacenti sono evidenti delle somiglianze ma anche delle vere eproprie contrapposizioni, potremmo dire che ogni enneatipo rappresental'ibrido dei due caratteri contigui detti anche ali. Quindi, ad esempio, per il

    Due sar facile riconoscersi sia in alcune caratteristiche dell'Uno che inaltre del Tre, ad un Cinque sia in alcuni aspetti del Quattro che del Sei ecos via anche se tali aspetti potrebbero sembrare in apparenza stridenti eincompatibili.

    Inoltre i caratteri Tre, Sei e Nove sono considerati le pietre angolaridell'edificio emotivo che l'enneagramma rappresenta e l'interazione tra diloro spiegano gli stati intermedi (vale a dire i restanti enneatipi). Il Tre e isuoi multipli, inoltre, sono tutti collocati tra due polarit: il primo (il Tre)tra le polarit tristezza (Quattro) felicit (Due), il Sei tra le polaritisolamento (Cinque) espansivit (Sette), il Nove tra le polaritantimoralit (Otto) moralit esagerata (Uno).

    Se ci stacchiamo dal cerchio ed andiamo ad analizzare le linee internedell'enneagramma, ci accorgeremo che ogni passione affonda le sue radiciin quella che la precede. Cos, ad esempio, la capacit espressiva, i modisuadenti e il fascino del tipo Sette sembrano esattamente l'opposto dellalaconica goffaggine del Cinque, ma possono essere interpretati come unmodo per vincere proprio quella goffaggine; l'inadeguatezza vienecompensata da una falsa abbondanza, con un meccanismo assai simile aquello con cui l'invidia (del Quattro) viene trasformata in orgoglio (nel Due).(4)

    Sarebbe complesso e non utile alla trattazione riportare l'infinita quantitdi informazioni riguardanti le complesse relazioni di contrasto, polarit evicinanza che tra i vari enneatipi si instaurano e sulle leggi che sottendonotali relazioni. Come Ouspensky afferma in Frammenti di un insegnamentosconosciuto, citando Gurdjieff, l'enneagramma esprime la legge del sette e

    il suo rapporto con la legge del tre. Si tratta di un simbolo universale,attraverso cui possibile interpretare qualsiasi scienza e, per chi sa come

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    utilizzarlo, rende superflui libri e biblioteche. Se una persona sperduta neldeserto disegnasse l'enneagramma sulla sabbia, sarebbe in grado di leggerele leggi eterne dell'universo e ogni volta imparerebbe qualcosa di nuovo chefino a quel momento aveva completamente ignorato. (3)

    BREVE DESCRIZIONE DEI 9 ENNEATIPIA questo punto mi sembra utile fornire qualche informazione di base dei 9caratteri cos come considerati da Naranjo.

    TIPO UNO, la rabbiaFISSAZIONI

    Gli istinti sono assolutamente deleteri, in quanto incontrollabili possonocausare danni non prevedibili Il dovere molto pi importante del piacere,anzi questultimo pu nuocere al primo Essendo buono e corretto possoindicare agli altri ci che giusto, se necessario anche attraversol'autoritarismo

    Si tratta del perfezionista, il bravo bambino, il primo della classe, unapersona continuamente tesa al miglioramento. E' come se vivesse con lasensazione di dover fare sempre un passo pi del necessario e, per questomotivo, tende ad essere molto attivo, a fare, fare, fare. L'Uno moltoformale ed estremamente esigente e critico sia verso se stesso che gli altri,si sente continuamente controllato da un osservatore interno (il Super-Io diFreud) che monitora e giudica tutti i suoi pensieri e le sue azioni. Non acaso nel DSM III questo enneatipo corrisponde alla personalit ossessiva.

    L'Uno considera fondamentale la rettitudine, la correttezza, il rispettodelle regole alle quali rimane fedele a qualsiasi prezzo pur di non essereripreso dagli altri. Se ad un estremo del continuum dei valori dell'Unotroviamo l'importanza dell'integrit morale e della fatica, all'altro estremosi collocano il piacere e tutto ci che ludico che nel perfezionista vengonocostantemente trascurati. Il piacere l'ultimo dei bisogni per questoenneatipo e pu concederselo, eventualmente, soltanto dopo aver lavoratosodo per raggiungere alti livelli di performance. Dal suo punto di vista leemozioni, in quanto incontrollabili e dunque pericolose, vanno represse, inprimis la rabbia. L'unica forma d'ira tollerata dall'Uno il risentimento valea dire una collera legittima perch provocata da circostanze esterne, come se si dicesse Posso indignarmi di fronte ad un'ingiustizia!.

    Si tratta di una persona che solitamente riesce bene nell'insegnamento, nelcampo della ricerca o della politica. Dal punto di vista relazionale per lui il

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    toccasana sta nel sentirsi amato nonostante sia imperfetto.La VIRTU' da praticare per l'Uno la serenit, imparare a rilassarsi.

    TIPO DUE, l'orgoglioFISSAZIONITutto permesso in nome dell'amore Posso sedurre e manipolare gli altriSono un essere speciale ed insostituibile, necessario al mondo, quindimerito attenzioni e privilegi particolari

    Il Due definito dal paradosso di una generosit egocentrica. Si tratta deldonatore per eccellenza, egli ha imparato a dare priorit alle esigenze degli

    altri allo scopo di essere amato e accettato. I rapporti sentimentali eamicali rappresentano il centro del mondo del tipo Due, la cima dellepriorit nella sua vita, e il suo senso d'identit strettamente legatoall'approvazione esterna e a quanto riesce a splendere agli occhi di chi locirconda. Ecco perch il Due sviluppa un'abilit camaleontica che, dicontro, rappresenta un impedimento sostanziale nella costituzione di un Iocoeso. Nel DSM III questo enneatipo corrisponde infatti alla personalitistrionica. Il Due perennemente animato dalla sfida per la conquista, unmaestro di seduzione, tuttavia pu provare disagio e senso di inadeguatezzase la relazione passa da un livello superficiale ad uno pi profondo. In altritermini il Due bravissimo ad essere come gli altri lo vogliono, un po' menosemplice per lui imparare a stare con gli altri, a creare una relazioneintima ed autentica. Il prezzo che egli paga per piacere ed essere amato spesso molto alto poich corrisponde alla quasi totale mancanza diconsiderazione per i propri desideri e bisogni.Si tratta di persone con un grande senso estetico ed artistico. La VIRTU' dapraticare per il Due l'umilt.

    IL TIPO TRE, la vanitFISSAZIONI

    Il valore si misura con il successo e per raggiungerlo bisogna fingere, nonmostrare le proprie emozioni, tutto il mondo un gran teatro Non devoavere problemi altrimenti non risulto piacevole al prossimo Devo staresempre allerta e rendermi utile, se non lo facessi non ci sarebbe posto perme

    Non vi traccia del Tre, o meglio della possibile personalit patologicacorrispondente, nel DSM III poich si tratta di uno dei caratteri

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    apparentemente pi felici dell'enneagramma. Il tipo Tre il manager, lasegretaria perfetta, una persona che punta al successo, in special modoprofessionale, per ricevere approvazione sociale e quindi accettazione edamore. Il successo, lo spirito di competizione ed il lavoro sono valori

    culturalmente accettati in occidente, altro motivo per il quale questoenneatipo non trova un corrispettivo patologico anche tra gli addetti ailavori. Il Tre dotato di una grande capacit di adattamento che glipermette di cambiare maschera a seconda delle situazioni e, soprattutto, inrelazione all'obiettivo che si prefissato. Pur trattandosi di un carattere disentimento, il Tre perennemente in azione al punto da entrare in crisi senon ha nulla da fare. Solitamente intraprende progetti la cui riuscita quasi certa ed ha l'abitudine di ristrutturare eventuali fallimenti in successiparziali. Il Tre indossa le emozioni e i comportamenti adeguati alla

    situazione in modo pi che convincente correndo, tuttavia, il rischio difinire nel credere di essere il ruolo che recita, di identificarsi colpersonaggio che interpreta. L'attivit frenetica a cui il Tre si sottopone hainfatti anche lo scopo di impedirgli di fermarsi a riflettersi su ci che eche vuole realmente.Il Tre pu essere un ottimo politico, un pubblicitario, un venditore, undirigente o un motivatore. La VIRTU' da praticare per il Tre la veridicit.

    TIPO QUATTRO, l'invidiaFISSAZIONI

    Se rimango ancorato al passato e continuo a piangere sul latte versato,posso cambiare ci che stato Non sono bravo quanto gli altri Pi soffro,pi mi allontano dalla mediocrit e pi gli altri avranno il dovere di amarmiin quanto essere speciale

    Il Quattro pu mostrare un'aria triste e malinconica quanto apparireestroverso e socievole, egli pu risultare una compagnia piacevole quantofrustrante, ma il nucleo della sua personalit affonda le radici nellatendenza all'automortificazione ed alla tragicit. Naranjo lo definisce ilcarattere depressivo-masochista che nel DSM III corrisponde ad una versioneestrema della personalit borderline. Questo enneatipo dipende fortementedall'amore degli altri, purtroppo per lo accompagna un'angosciaabbandonica che spesso diventa profezia che si autoavvera e il rifiutodell'altro si trasforma in un'enorme sofferenza che, a sua volta, alimenta ilterrore di essere lasciato, in una spirale che lo trascina sempre pi in basso.Il Quattro convive con un senso di mancanza e di insoddisfazione che lo

    porta a reificare il passato, pi facilmente idealizzabile del presente, ed asabotare eventuali possibilt di miglioramento pur di non smentire la sua

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    principale convinzione: la vita solo sofferenza! Egli, al contrario del Due edel Tre, non modifica il proprio comportamento a seconda dei differenticontesti in cui si trova, cio una persona tendenzialmente diretta etrasparente. Tuttavia nelle relazioni pretende un'attenzione smisurata,

    vorrebbe che chi gli sta vicino intuisse i suoi bisogni e desideri e siimpegnasse senza risparmiarsi per soddisfarli. Ha un atteggiamento ciclicodi apertura e di chiusura verso il mondo che gli permette anche dimantenere un'aurea di mistero ed imperscrutabilit che lo fanno sentire undiverso, una creatura speciale, di cui la triste e scarna realt non degna.Il Quattro un carattere intenso che si manifesta spesso attraverso glieccessi.

    Questo enneatipo, dotato di grande empatia e creativit, pu impiegare le

    proprie doti in un'attivit artistica qualsiasi e/o in un ambiente pericoloso ocarico di emotivit come Paesi poveri, ospedali, carceri, ecc. La VIRTU' dapraticare per il Quattro l'equanimit.

    TIPO CINQUE, l'avariziaFISSAZIONI

    Meglio solo che male accompagnato Meno bisogni ho meno sono dipendente,pi mi lascio coinvolgere da persone e affetti, pi rischio di non esserelibero e felice Se dono perdo tutto

    Il Cinque una persona estremamente riservata, timida, che prediligel'isolamento senza per questo soffrire la solitudine. Ha pochi e fidati amici,minimizza i propri bisogni (vive col minimo indispensabile) e ha grandedifficolt ad esprimere la rabbia, tutte caratteristiche che sottendonoun'unica sostanziale tendenza: trattenere oltremodo sia emozioni checomportamenti. Nel DSM III il Cinque corrisponde alla personalit schizoidesecondo Naranjo.

    Questo enneatipo caratterizzato da un'introversione che si manifestaattraverso una quiete anche fisica, una sorta di immobilit, di impassibilit.Il Cinque vive come in una fortezza, la distanza che pone tra s e il mondogli permette di usare la ragione ( un carattere di pensiero) per mettereordine nei pensieri e nei sentimenti e offre spazio alla sua immaginazionepure molto florida. Distaccarsi, essere spettatore della propria esistenza, lofa sentire al limite dell'invulnerabilit e per ridurre ulteriormente il rischiodi soffrire, tende a separare in compartimenti stagni gli ambiti diversi della

    sua vita. Questo gli permette un maggior controllo. Quando instaura unarelazione ha l'abitudine di osservare lungamente l'interlocutore e di

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    raccogliere molte informazioni sul suo conto prima di aprirsi ad un contattoun po' pi intimo che, quasi sempre, riesce a vivere pi col corpo e con igesti che con le parole. La sua capacit di riflettere ed analizzare lo rendeadatto a qualunque professione richieda una certa calma e strategicit. La

    VIRTU' da praticare per il Cinque il distacco.

    IL SEI, la pauraFISSAZIONI

    Non sono in grado di affrontare la vita con le mie forze Tutto e tuttipossono nuocermi, non devo fidarmi di nessuno L'autorit va rispettata,buona o cattiva che sia

    Il Sei contempla sottotipi molto diversi, dunque pu risultare difficoltoso daindividuare. Si tratta di un carattere di pensiero teso prevalentemente allariflessione ed alla progettazione che poi, spesso, non viene realizzata nelconcreto. Egli vive con la convinzione che il mondo e gli altri sianofondamentalmente pericolosi sia dal punto di vista dell'incolumit fisica siadal punto di vista emotivo, infatti nel DSM III il Sei corrisponde allapersonalit paranoide. E' proprio l'individuazione (uso le virgolette poichsi tratta pur sempre di una percezione e, in quanto tale, soggettiva) delpericolo in tutto ci che altro da s che mette il Sei in uno stato di ansiaed allarme costante, tutte le sue risorse sono volte ad avvertire i segnali dipotenziali minacce. Anche l'immaginazione viene usata da questo enneatipoper creare le fantasie pi catastrofiche con l'intento di prevenirle e/o farsitrovare quantomeno pronto, tuttavia lungi dal diventare uno strumento peresorcizzare la paura finisce col fomentarla ancora di pi. Il dubbioaccompagna il Sei in ogni ambito della sua vita, egli si mette continuamentein discussione, valuta e rivaluta all'infinito le proprie scelte ed il livello disicurezza di qualsiasi contesto. Sono pochissime le persone che meritano lasua fiducia e per ottenerla devono aver superato una serie di prove.L'allenamento del Sei alla riflessione e al ragionamento e la sua abitudinead utilizzare il sospetto come chiave di lettura lo rendono un individuoportato ad individuare le falle presenti in qualunque tipo di sistema e arealizzare piani e strategie accurati. Molto difficile per questo enneatipoentrare in contatto con le proprie emozioni che, in quanto incontrollabili,alimentano il suo stato di allerta. La VIRTU' da praticare per il Sei ilcoraggio.

    IL SETTE, la golaFISSAZIONI

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    nel momento in cui si trova in uno stato di debolezza fisica o psichica, siritira dal mondo, detesta mostrarsi al peggio delle sue potenzialit. L'Ottovive fortemente il qui ed ora, molto ancorato al presente, una personapratica e intuitiva che riesce quasi sempre a ricoprire il ruolo di leader. Il

    suo bisogno di controllo fa s che egli tenda a ragionare in termini diopposti, di bianco o nero, sarebbe troppo complicato e destabilizzante perlui considerare le sfumature di cui il mondo si pu colorare. La suaattitudine alla lussuria intesa come passione per leccesso, ad esempioper la droga, lalta velocit, il lusso. L'Otto infatti di solito vigoroso,energico, ama la trasgressione, non porsi limiti, condurre una vitaspericolata. Nel DSM III questo enneatipo corrisponde alla personalitantisociale, ovviamente ci non significa che tutti gli otto siano deidelinquenti. La VIRTU' da praticare per l'Otto l'innocenza.

    Il NOVE, l'accidiaFISSAZIONI

    Meglio uniformarsi al pensiero comune per evitare conflitti E' preferibileche io uccida una parte di me piuttosto che farmi ammazzare Di fronte alleesigenze altrui doveroso, da parte mia, mettermi in secondo piano

    Il Nove il pigro per eccellenza, indolente dal punto di vista psicologicoper la sua ritrosia a guardarsi dentro, e rispetto all'esterno per la suatendenza all'adattamento e alla rassegnazione, per la facilit con cui si fada parte, per il conformismo che lo contraddistingue e per la quasi totalemancanza di iniziativa. Il DSM III classifica questo tipo come personalitdipendente tuttavia, secondo Naranjo, tale inquadramento non esaustivopoich tutti, o quasi, siamo succubi di una qualche dipendenza.

    Il tipo Nove un ottimo mediatore, si sente fiero di essere accomodante edevita a tutti i costi il conflitto che considera distruttivo. Egli essenzialmente un costruttore e sostenitore di pace, non ama prenderedecisione, detesta i cambiamenti e si attiva soltanto quando la calma piattaviene in qualche modo minacciata. Facilmente dimentica i suoi bisogni permettere in primo piano la soddisfazione di quelli degli altri ma, a lungoandare, questo comportamento genera in lui una frustrazione cheanestetizza in vari modi. La trascuratezza del Nove nei suoi stessi confrontiriflette la scarsa considerazione che ha per s e per le sue risorse. Questoenneatipo dotato di una grande capacit empatica che, se da una partegli permette di considerare la realt da diversi punti di vista, dall'altra lo

    limita nel momento in cui deve prendere una posizione. Come a dire che talmente capace di mettersi nei panni dell'altro che finisce col non

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    ritrovare pi i propri! La VIRTU' da praticare per il Nove la spontaneitBIBLIOGRAFIA1) C.V. Caprara, C. Barbaranelli, L. Borgogni, Risorse e orientamenti peruna scelta: strumenti e servizi in Psicologia del Lavoro, Catalogo 1997 O. S.,

    Organizzazioni Speciali 2) HH Dalai Lama, H.C. Cutler, M.D., L'arte della felicit, Arnoldo

    Mondadori Editore, Milano 2000 3) P.D. Ouspensky, Frammenti di un insegnamento sconosciuto, Casa

    Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma 1976 4) C. Naranjo, Carattere e Nevrosi, l'enneagramma dei tipi psicologici, Casa

    Editrice Astrolabio - Ubaldini Editore, Roma 1996 5) A cura di K. Abraham, L. Woolf e V. Woolf, Selected Papers On

    Psychoanalysis, Hogarth Press, London 1965

    6) C.G. Jung, Tipi psicologici (1921), in Opere, vol. VI, Bollati Boringhieri,Torino 1996

    7) T. Millon, R.D. Davis (co-author), Disorders of Personality: DSM-IV andBeyond, Wiley-Interscience, New York 1996

    8) Ovidio, L'arte di amare, Edizione SuperBur Classici, Bergamo 1998 9) D. Dttore, Psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale, The

    McGraw-Hill Companies, Milano 2001

    Copyright (c) 2006 Psicologo.roma.it Tutti i diritti riservati. - P.iva 01618280760

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