l’estate nel mediterraneo è sempre più “tropicale” · clone nord-africano stanno...

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Reti anti meduse lungo le spiagge italiane Quest’anno, molti bagnanti potranno nuotare serena- mente senza preoccuparsi delle dolorosissime punture delle meduse. In alcune zone, sono state installate le reti anti meduse, brevettate in Australia dove la medusa può essere letale, e si stanno diffondendo un po’ ovunque. Buonfanti a pag.5 Funaro a pag.8 Il primo volo dell’aereo E-Fan Le ondate di calore che arrivano dall’Africa risultano molto più frequenti L’estate è bella, il caldo esa- gerato molto meno. Le ondate di calore che arri- vano dall’Africa risultano sempre più frequenti ed in- tense negli ultimi anni e tale situazione sta pesantemente condizionando l’estate medi- terranea, un tempo caratte- rizzata da temperature sopportabili e “umane”. Anche nazioni poco avvezze alle prestazioni dell’antici- clone nord-africano stanno sperimentando temperature a dir poco anomale. Le correnti calde trasportate dall’anticiclone nord-afri- cano tendono a caricarsi di umidità nel momento in cui attraversano il mar Mediter- raneo e arrivano su di noi sottoforma di cappa di afa, talvolta esagerata e mal- sana. L’alto tasso di umidità relativa nell’aria, infatti, cer- tamente non fa bene alla sa- lute e rende parzialmente felici solo coloro che si tro- vano in vacanza al mare o in alta montagna. Un caldo così feroce per la verità lo abbiamo sperimen- tato più volte nel corso degli ultimi dodici anni... Loffredo a pag. 7 Della serie “volevamo stupirvi con effetti spe- ciali”,tra le nuove tendenze green del mo- mento, spicca su tutti un’idea che ha in sé del geniale e del fantascientifico, ma che si rea- lizza grazie al semplice lavoro di un batterio. Abbrunzo a pag. 9 Bombolette spray: eco friendly o no? Ad ogni spruzzo il buco nell’ozono si fa sem- pre più grande. È più o meno questo il mo- nito che ha sempre tenuto gli ambientalisti convinti lontano dai deodoranti o qualun- que altro prodotto in formula spray. Oggi qualcosa è cambiato e pare che i nemici del- l’ambiente siano diventati più green. Esposito a pag.10 La Chiesa dei Padri Girolamini, il cui appellativo deriva dalla sede romana dell'ordine fondato da San Filippo Neri, nel Convento di San Girolamo alla Carità, fu eretta nel XVI secolo, su progetto dell'archi- tetto toscano Giovanni Antonio Dosio, attivo contempo- raneamente anche nella famosissima Certosa di San Martino, ed inaugurata nel 1619. Il complesso si estende su un’ampia zona del centro antico tra due antichissimi cardini, Via Duomo e Via dei Tribunali. De Crescenzo-Lanza a pag.12 Il Complesso dei Gerolomini a Napoli Il 23 giugno 2015 il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare, ha approvato in via definitiva il Decreto legislativo di rece- pimento della Direttiva 2012/18/UE, la cosiddetta “Seveso III”. D’Auria a pag. 3 Direttiva “Seveso-III”, approvato il decreto di recepimento Living things: la casa vivente NATURA & BIODIVERSITÀ SCIENZA & TECNOLOGIA AMBIENTE & TRADIZIONE Buone notizie per i cieli del mondo. Ancora passi avanti per quanto riguarda le tecno- logie green. L’estate nel Mediterraneo è sempre più “tropicale” ISTITUZIONI Terra amata e rispettata che dà frutti NATUR@MENTE C’è un legame tra gli sbarchi degli immigrati, il futuro dei fondi d’investimento e i bam- bini che muoiono per man- canza di cibo nei paesi del terzo mondo. Sul pianeta Terra oltre un miliardo e mezzo di persone è in sovrap- peso… anch’io, di questi più di mezzo miliardo sono gli obesi. Almeno un miliardo di indivi- dui ha a che fare con medicine e diete a causa del proprio peso e delle sue conseguenze sulla salute. Quando avrete finito di leggere questo pezzo saranno morte almeno trecento persone e alla fine di questa giornata, prima di addormentarvi sap- piate che 30 mila persone sa- ranno morte per fame. Se vi fa ribrezzo o se vi fa schifo sap- piate che potreste invertire questo trend, come diciamo noi in Borsa. Solo la vostra indiffe- renza, infatti, fa più vittime della fame. Anzi, uccide due volte chi ha poco o nulla da mangiare, perché annienta anche la speranza. E’ mai pos- sibile che non si riesce a capire cosa alimenta questo processo di autodistruzione? “Una causa importante è che le solu- zioni offerte ripetono lo stesso modello che ha determinato il problema. Come ha detto Ein- stein “non possiamo risolvere i nostri problemi con lo stesso tipo di pensiero con cui li ab- biamo creati”. Il predominio della separazione come modo di pensare, vedere le cose ed essere, la convinzione che le cose siano isole separate è la caratteristica del paradigma dominante attuale. Tafuro (continua a pag.15)

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Page 1: L’estate nel Mediterraneo è sempre più “tropicale” · clone nord-africano stanno sperimentando temperature a dir poco anomale. ... pimento della Direttiva 2012/18/UE, la cosiddetta

Reti anti meduse lungo le spiagge italiane

Quest’anno, molti bagnantipotranno nuotare serena-mente senza preoccuparsidelle dolorosissime punturedelle meduse. In alcunezone, sono state installate lereti anti meduse, brevettatein Australia dove la medusapuò essere letale, e si stannodiffondendo un po’ ovunque.

Buonfanti a pag.5

Funaro a pag.8

Il primo volo dell’aereo E-Fan

Le ondate di calore che arrivano dall’Africa risultano molto più frequenti

L’estate è bella, il caldo esa-gerato molto meno. Le ondate di calore che arri-vano dall’Africa risultanosempre più frequenti ed in-tense negli ultimi anni e talesituazione sta pesantementecondizionando l’estate medi-terranea, un tempo caratte-rizzata da temperaturesopportabili e “umane”. Anche nazioni poco avvezzealle prestazioni dell’antici-clone nord-africano stannosperimentando temperaturea dir poco anomale. Le correnti calde trasportatedall’anticiclone nord-afri-

cano tendono a caricarsi diumidità nel momento in cuiattraversano il mar Mediter-raneo e arrivano su di noisottoforma di cappa di afa,talvolta esagerata e mal-sana. L’alto tasso di umiditàrelativa nell’aria, infatti, cer-tamente non fa bene alla sa-lute e rende parzialmentefelici solo coloro che si tro-vano in vacanza al mare o inalta montagna. Un caldo così feroce per laverità lo abbiamo sperimen-tato più volte nel corso degliultimi dodici anni...

Loffredo a pag. 7

Della serie “volevamo stupirvi con effetti spe-ciali”,tra le nuove tendenze green del mo-mento, spicca su tutti un’idea che ha in sé delgeniale e del fantascientifico, ma che si rea-lizza grazie al semplice lavoro di un batterio.

Abbrunzo a pag. 9

Bombolette spray:eco friendly o no?

Ad ogni spruzzo il buco nell’ozono si fa sem-pre più grande. È più o meno questo il mo-nito che ha sempre tenuto gli ambientalisticonvinti lontano dai deodoranti o qualun-que altro prodotto in formula spray. Oggiqualcosa è cambiato e pare che i nemici del-l’ambiente siano diventati più green.

Esposito a pag.10

La Chiesa dei Padri Girolamini, il cui appellativo deriva dalla sederomana dell'ordine fondato da San Filippo Neri, nel Convento di SanGirolamo alla Carità, fu eretta nel XVI secolo, su progetto dell'archi-tetto toscano Giovanni Antonio Dosio, attivo contempo- raneamenteanche nella famosissima Certosa di San Martino, ed inaugurata nel1619. Il complesso si estende su un’ampia zona del centro antico tradue antichissimi cardini, Via Duomo e Via dei Tribunali.

De Crescenzo-Lanza a pag.12

Il Complesso dei Gerolomini a Napoli

Il 23 giugno 2015 il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidentedel Consiglio e del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio edel Mare, ha approvato in via definitiva il Decreto legislativo di rece-pimento della Direttiva 2012/18/UE, la cosiddetta “Seveso III”.

D’Auria a pag. 3

Direttiva “Seveso-III”, approvato il decreto di recepimento

Living things: la casa vivente

NATURA & BIODIVERSITÀ

SCIENZA & TECNOLOGIA

AMBIENTE & TRADIZIONE

Buone notizie per i cieli delmondo. Ancora passi avantiper quanto riguarda le tecno-logie green.

L’estate nel Mediterraneo è sempre più “tropicale”

ISTITUZIONI

Terra amata e rispettata che dà frutti

NATUR@MENTE

C’è un legame tra gli sbarchidegli immigrati, il futuro deifondi d’investimento e i bam-bini che muoiono per man-canza di cibo nei paesi delterzo mondo. Sul pianetaTerra oltre un miliardo emezzo di persone è in sovrap-peso… anch’io, di questi più dimezzo miliardo sono gli obesi.Almeno un miliardo di indivi-dui ha a che fare con medicinee diete a causa del proprio pesoe delle sue conseguenze sullasalute. Quando avrete finito dileggere questo pezzo sarannomorte almeno trecento personee alla fine di questa giornata,prima di addormentarvi sap-piate che 30 mila persone sa-ranno morte per fame. Se vi faribrezzo o se vi fa schifo sap-piate che potreste invertirequesto trend, come diciamo noiin Borsa. Solo la vostra indiffe-renza, infatti, fa più vittimedella fame. Anzi, uccide duevolte chi ha poco o nulla damangiare, perché annientaanche la speranza. E’ mai pos-sibile che non si riesce a capirecosa alimenta questo processodi autodistruzione? “Unacausa importante è che le solu-zioni offerte ripetono lo stessomodello che ha determinato ilproblema. Come ha detto Ein-stein “non possiamo risolvere inostri problemi con lo stessotipo di pensiero con cui li ab-biamo creati”. Il predominiodella separazione come mododi pensare, vedere le cose edessere, la convinzione che lecose siano isole separate è lacaratteristica del paradigmadominante attuale.

Tafuro (continua a pag.15)

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La Casina del Boschetto sarà adibita a Museo del mare Fabiana Liguori

La Villa Comunale è uno dei principaligiardini storici della città di Napoli.L’area, in cui sono piantati lecci, pini,palme, eucalipti e tanto altro, siestende per oltre un km tra Piazzadella Vittoria e Piazza della Repub-blica. La “Villa Reale”, così spesso ricordata,perché nata tra il 1778 e il 1780 pervolontà di Ferdinando IV di Borbone eper opera di Carlo Vanvitelli, dopoanni di noncuranza e abbandono daparte delle Istituzioni, sembra riacqui-stare pian piano prestigio e vigore. Infatti, in seguito all’annuncio della ri-presa dei lavori di restauro dellaCassa Armonica, pro-getto finanziato dalComune, e assegnatoalla società RTU Re-stauri di Montella chesi è aggiudicata lagara (conclusione la-vori marzo 2016), ar-riverà presto anche il“DaDo”! E non per tirare asorte, ovviamente! Il DaDo, acronimodella coppia Darwin eDohrn, sarà il nomedel nuovo centro, unmuseo del mare, chela Stazione zoologicaAnton Dohrn allestirà

nella abbandonata Casina del Ba-schetto in Villa, grazie alla conces-sione e all'accordo siglato da pochesettimane con il Comune.L’elegante struttura, che fino a quin-dici anni fa ospitava il Circolo dellaStampa, ha subito un forte periodo didecadimento fino a diventare “terra dinessuno”: una triste pattumiera, dovechiunque poteva fare le “proprie cose”senza alcun ritegno. L'intesa prevede la realizzazione diun’area espositiva e museale dovesarà trasferita la ricchissima biblio-teca della Stazione zoologica, finorainaccessibile a causa della presenza diamianto negli scaffali. Previsti anche: un nuovo ricovero per

tartarughe, uno spa-zio per la conserva-zione della biodi-versità, un'area perbambini in cui di-sporre una “summerschool” per corsi sultema del mare, e unospazio congressuale,per eventi e dibattiti.È stata programmata,inoltre, la ristruttura-zione dell' antico epreziosissimo acqua-rio (risalente al 1872).Siglato il protocollo, itecnici della Stazioneverificheranno le con-dizioni della struttura

immobiliare, poi si fisserà il prezzo dicanone per la concessione, e infine, aottobre potrà essere emesso il bandoper la progettazione.L'importo complessivo dei lavori ne-cessari è stimato intorno ai 2 milioni

di euro. Entro il 2016, inizio e fine del progetto.Per ora, attendiamo sviluppi all’oriz-zonte: potremmo scorgere tra nonmolto tempo un’altra piccola “conqui-sta” per la città!

VALORI CLIMATICI NORMALI DI TEMPERATURA E PRECIPITAZIONE

Angelo Morlando

Pubblicazione dell'ISPRA nu-mero 55 sullo Stato dell'Am-biente. Autori: FrancoDesiato, Guido Fioravanti,Piero Fraschetti, Walter Per-conti ed Emanuela Piervitali(ISPRA). L'importanza dellapubblicazione è sintetica-mente così descrivibile: siamoin pieno cambio climatico a li-vello mondiale; il Mediterra-neo si sta praticamentetrasformando; in Italia ilclima è sempre più equato-riale. Cosa serve per affron-tare questo problema ? Unabase dati certa e verificabile.E questo studio mette dellebasi importanti. Cosa sono ivalori normali climatici ? Sonoi valori medi di un periodo diriferimento sufficientemente

lungo. L’Organizzazione Me-teorologica Mondiale (WMO)ha fissato a 30 anni la duratadel periodo di riferimento.È altrettanto fondamentalerapportarsi proprio alla WMOin modo da raggiungerel’obiettivo di consentire il con-fronto tra le osservazioni ditutto il mondo, assicurando lacoerenza fra le informazionidei diversi servizi meteorolo-gici. In questo lavoro sonostati calcolati i valori normaliclimatici di temperatura(media, minima e massima) edi precipitazione cumulata,secondo i criteri specifici defi-niti dalla WMO. A questoscopo, sono state utilizzate leserie temporali disponibili at-traverso il Sistema nazionaleper la raccolta, l’elaborazionee la diffusione di dati Climato-

logici di Interesse Ambientale(SCIA). I valori normali sonostati poi spazializzati e sonostati presentati sotto forma dimappe. Quali le conclusioni ?Per le temperature medie, c'èstato un aumento del valorenormale medio nazionale di0.4°C dal 1961-1990 al 1971-2000 e di 0.3°C dal 1971-2000al 1981-2010. Per le tempera-ture massime c'è stato au-mentato di 0.5°C dal1961-1990 al 1971-2000 e di0.3°C dal 1971-2000 al 1981-2010. Per le precipitazioni cu-mulate le mappa dei normaliannuali mette in evidenzal’elevata variabilità dei valori,dovuti principalmente alla va-rietà e complessità dell’oro-grafia del nostro territorio. Per saperne di più:- www.isprambiente.gov.it/it

La “Villa Reale” di Napoli ricomincia pian piano a vivere

L’importanza di una base dati certa e verificabile

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Domenico Matania

D’estate la musica non va invacanza, anzi. Durante i mesidella bella stagione i concerti egli eventi musicali abbondanonelle piazze e negli spaziaperti, per vacanzieri, pendo-lari o per chi ha deciso di rima-nere in città. La Campaniaoffre ogni anno una varietà dieventi per rendere più piace-

voli le calde serate estive, per-formance a pagamento o anchegratuitamente accessibili. Quest’estate i concerti di VascoRossi e di Jovanotti allo stadioSan Paolo hanno coinvolto mi-gliaia di appassionati, contanto di querelle legata almanto erboso dell’impianto diFuorigrotta, senza dimenti-care il concerto dei vincitoridell’ultimo Festival di San-remo “Il Volo” che il 4 luglio sisono esibiti a Piazza del Plebi-scito a Napoli. Anche ad Ago-sto l’offerta musicale sembranon scontentare nessuno. Eccoalcuni eventi gratuiti dellabella stagione in Campania. Siparte il primo di Agosto conValerio Scanu di scena a Mon-tefusco, in provincia di Avel-lino. Nello stesso giornoMaxGazzè sarà in concerto aMarcianise presso la ReggiaOutlet. Quella del cantautore

romano è la serata conclusivadella rassegna musicale cheogni anno l’Outlet di Casertapropone: quest’anno, nei giorniprecedenti, avevano anticipatoGazzè i concerti di Annalisa eJames Senese con Napoli Cen-trale. Il 3 agosto a Marina diCamerota si esibirà LoredanaBertè, che tra l’altro tornerà inCampania, a Grottaminardain provincia di Avellino, il 24

dello stesso mese. Il paese diRoccadaspide, nel salernitano,farà spazio al “Festival del-l’Aspide” con Eugenio Bennato(6 agosto), 99 Posse (7 agosto),Kutso (8 agosto), Bandabardò(9 agosto). Lo stesso Bennatosarà a Moschiano (Avellino) il9 e ad Ariano Irpino il 17. Il Cilento con le numerose lo-calità vacanziere non delude leaspettative; a Villammare so-prattutto i più giovani po-tranno gioire per l’arrivo diClementino l’8 agosto e diBianca Atzei il 9, entrambipresso l’Arena Spettacoli. Re-stando in zona, Sapri comeogni anno cerca di acconten-tare ogni tipo di palato musi-cale. Per la rassegna “Saprianni ‘60” dal 19 al 25 agostosul lungomare della cittadinacilentana si esibiranno Sal DaVinci (19), Gianluca Capozzi(20), Pupo (21), Mario Trevi

(22), Fausto Leali (23), TonyTammaro con i Ditelo Voi (24)e grande chiusura col botto conMassimo Ranieri il 25. Gli ap-passionati di Maria Nazionalenon resteranno delusi: tra lenumerose date del suo tour, il14 agosto si esibirà a Maiori, il28 a Castellammare di Stabiae il 31 a Sirignano, in provinciadi Avellino. Si segnalano an-cora i concerti degli Zero Asso-

luto il 13 agosto ad Alife(Caserta), di Orietta Berti il 16a Flumeri (Avellino), di Ame-deo Minghi a Bosco (Salerno) il18, di Mannarino il 23 a PiazzaGaribaldi ad Avellino. Sempre nei pressi di Avellino,in particolare a Montefusco, ilcantautore Povia sarà di scenail 22 agosto. Michele Zarrillosarà in Campania il 26 a Pel-lare, in provincia di Salerno eil 29 a Gricignano di Aversa. Asettembre tra gli eventi gra-tuiti si segnala il concerto diGigi D’Alessio presso la Reggiadi Caserta: il concerto avràcome scopo principale quello disensibilizzare ulteriormentecittadini ed opinione pubblicasullo scottante tema dellaTerra dei Fuochi. Questi e tanti altri gli eventi(gratuiti) che faranno da cor-nice a questa calda estate cam-pana.

I concerti gratuitiin Campania

Paolo D’Auria

Il 23 giugno 2015 il Consiglio dei Ministri, su propo-sta del Presidente del Consiglio e del Ministro del-l’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare, haapprovato in via definitiva il Decreto legislativo direcepimento della Direttiva 2012/18/UE, la cosid-detta “Seveso III”, relativa al controllo del pericolo diincidenti rilevanti connessi con determinate sostanzepericolose. Le principali novità contenute nel testoriguardano: la classificazione delle sostanze e dellemiscele allineata al Regolamento CE n. 1272/2008“CLP” (Classification, Labelling, Packaging), il raf-forzamento del ruolo di indirizzo del Ministero del-l’Ambiente (grazie all’istituzione di uncoordinamento tra amministrazioni centrali e localie organi tecnici, per un’applicazione uniforme dellanormativa sul territorio nazionale) e la pianificazionee la programmazione delle ispezioni connessa alla ri-duzione degli oneri amministrativi; Il sistemaISPRA-ARPA/APPA viene investito di nuove respon-sabilità che si concretizzano anche con il trasferi-mento a ISPRA dell’Inventario nazionale deglistabilimenti a rischio di incidente rilevante (in que-sto modo ISPRA diventerà diretto destinatario delle“notifiche” da parte dei gestori, degli atti adottati daiComitati tecnici regionali e delle comunicazioni suiPEE – Piani di emergenza esterna). Inoltre è previ-sta la partecipazione di ispettori ISPRA alle ispezioninegli stabilimenti di soglia superiore, nel caso in cuipresso l’ARPA territorialmente competente non siadisponibile personale in possesso dei requisiti richie-sti dal decreto. Le ARPA vengono riconosciute dalDecreto come organo tecnico regionale competenteper i controlli Seveso, ed è prevista la loro partecipa-zione al tavolo di coordinamento nazionale insiemea ISPRA. I Comitati tecnici regionali si avvarrannoancora del ruolo delle ARPA, in particolare perquanto riguarda lo svolgimento delle istruttorie tec-niche, e uno dei tre componenti delle commissioni chesvolgono le attività ispettive negli stabilimenti di so-glia superiore sarà un rappresentante ARPA.Sono tutti compiti che le ARPA già svolgevano, in so-stituzione di ISPRA, che con questo decreto vengonoconfermati e riconosciuti, con la differenza che leARPA parteciperanno direttamente alle ispezioni enon più su designazione di ISPRA. Per la prima voltanel campo dei controlli sul rischio di incidenti rile-vanti, per evitare nuovi o maggiori oneri a caricodello Stato, la nuova normativa prevede il versa-mento di tariffe da parte dei gestori, in considera-zione dei nuovi compiti svolti dal Sistema. Si tratta,in particolare, della valutazione delle notifiche e dieventuali richieste di deroga inviate dai gestori aISPRA, nonché delle attività di ispezione e istrutto-ria tecnica dei rapporti di sicurezza affidate alleAgenzie.

Direttiva “Seveso-III”

D’estate la musica non va in vacanza

Approvato il decreto di recepimento

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Anna Paparo

La costruzione del Canale in-teroceanico del Nicaragua por-terebbe a un massiccio ebrusco cambiamento ecologicoin Nicaragua e nei paesi limi-trofi. A lanciare l’allarme e anutrire perplessità in merito èun team di scienziati interna-zionali, che, studiando il rap-porto presentato dall’Envi-ronmental Resources Manage-ment (Erm), la società di con-sulenza assunta dal HongKong Nicaragua Canal Deve-lopment Company, che con ilgoverno del paese dovrebbe co-struire il canale, ha sollevatoforti dubbi e ha sottolineato ilforte impatto ambientale chescaturirebbe dalla maestositàdi quest’opera. Durante unworkshop alla FIU-Florida In-ternational University, i ricer-catori hanno messo inevidenza che la valutazionedell'Erm, ancora non resa notain modo integrale, non misuraadeguatamente l'impatto am-bientale del progetto. In parti-colare, dopo un’attenta analisi,si è evidenziato che il rapportotralascia variabili fondamen-

tali per la costruzione del ca-nale, sottovalutandone l’im-portanza. Ci si riferisce a datirelativi alla qualità dell’acqua,alla geologia, all'impatto dellarimozione dei sedimenti, al-

l'erosione e alla pesca. In que-sto quadro, fuorché roseo, unadelle maggiori preoccupazioni,che attanaglia gli scienziati,riguarda la disponibilità diacqua necessaria per il canale:

in pratica, il progetto prevededi dragare nel Lago Nicaragua(una dei maggiori bacini delSudamerica) i sedimenti deicanali di navigazione e di uti-lizzare l'acqua del lago per

muovere le chiuse del canale.Ma a causa del clima forte-mente stagionale della zonainteressata, che prevede anchesiccità e uragani, è stata messain dubbio la disponibilità ipo-tizzata di risorse idriche. Manon finisce qui. Salirebbero aben quindici le preoccupazionimaggiori degli scienziati, tracui la deforestazione, la man-canza di previsioni climatichea lungo termine e l'impatto delcanale sulla biodiversità ac-quatica, piante e animali a ri-schio estinzione. Secondoquesto team di studiosi, inol-tre, il periodo di tempo per cuisi è protratto lo studio dell'Erm(due anni) è inferiore ai tempinecessari per valutare in modoadeguato gli impatti a lungotermine. Una prospettiva fu-tura alquanto nera per il Nica-ragua. Si spera che, grazie aquesta analisi puntuale delprogetto, vengano apportate legiuste e doverose modifiche alpiano di costruzione, così danon intaccare la natura circo-stante e non creare condizionifavorevoli a disastri ambien-tali. Come direbbe Manzoni,“ai posteri l’ardua sentenza”.

Canale interoceanico del Nicaragua e impatto ambientale: è guerra aperta

PARLA NAPOLETANO IL NUOVO SUPER AEREO:ITALIA-USA IN CENTOVENTI MINUTI!

Si chiama Hyplane ed è figliodi un importante progettodall’Università Federico II diNapoli. Parliamo di un veli-volo super tecnologico per seipasseggeri, in grado di volarea una quota di circa settanta-mila metri. Lungo ventiseimetri, in due ore sarà in gradodi coprire la tratta Roma-NewYork. E’ un progetto coordi-nato dall'università napole-tana e rappresenta uno deiprimissimi obiettivi del neo-nato “Center for NearSpace”(Cns). In questa prima fase, il pianodi lavoro punta all’individua-zione di importanti investitorie di specializzatissime risorseumane e prevede “un velivoloche può essere utilizzatoanche come spazioplano iper-sonico per collegare più veloce-mente punti distanti dellaTerra, sfruttando il volo para-

bolico” – come spiega l’inge-gnere aerospaziale GennaroRusso, direttore del Cns.Il Cns è il primo dei centri dicompetenza dell'associazione“Italian Institute for the Fu-ture” e punta ad avvicinare lospazio alle persone e a poten-ziare le attività di ricerca,della formazione e della divul-gazione nell'ambiente dei volicosiddetti “suborbitali”, cioèspaziali ma con traiettoria in-feriore a quella necessaria perentrare nell'orbita terrestre.Il progetto dell’Hyplane è inlinea con i più recenti orienta-menti delle imprese private diquesto settore, mentre è incontrasto con quanto fattodalle varie agenzie governa-tive, infatti il progetto si avvi-cina al volo spaziale “con unafilosofia definita a bassocosto”. Privilegiando i piccolima tecnologici velivoli. Come

questo che promette di colle-gare in due ore la capitale ita-liana e la Grande mela.“Guardando alle tecnologie di-sponibili, provenienti da varisettori sia da quello dell'aero-nautica tradizionale e sia daquello strettamente spaziale,il progetto Hyplane dimostrache l'uso di una adeguato fu-sione e sinergia di queste tec-nologie rende tecnicamentepossibile progettare e realiz-zare un piccolo spazioplanoper 6 posti in grado di decolaree atterrare orizzontalmentecon grande semplicità, - spie-gano i tecnici di Cns - all'in-terno dei comuni aeroporti”.“L'aereo – dice l’ing. napole-tano Russo - è in grado di vo-lare alla quota di 30 chilometrie di arrivare alla quota di 70chilometri con tre salti parabo-lici che fanno provare l'espe-rienza della microgravità”.

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Fabiana Clemente

Accrescere e mantenere la fer-tilità della terra, attraverso lacura del suo fattore fonda-mentale l’humus. E’ sicura-mente il merito principaleattribuibile all’agricoltura bio-dinamica. Metodo di coltiva-zione basato su sistemisostenibili per la produzioneagricola. Per coltivazione biodinamicaimplica una lavorazione dina-mica della terra – che si tra-duce in vivere, osservare elavorare la terra. Quindi, col-tivare secondo un sistema bio-dinamico non vuol direapplicare in modo meccanicoun metodo fisso. In effetti, ilfine ultimo dell’agricoltorebiodinamico non è quello di la-sciar fare alla natura ma diaiutare la natura per ottenereuna terra sempre più fertile,della quale possano benefi-ciare anche le generazioni fu-ture, e alimenti vivi di qualitàpiena che nutrano l'uomo e glidiano salute. In altre paroleun’agricoltura ecosostenibile.Il processo fondamentale pre-vede l’irrigazione del terrenocon preparati biodinamici –ottenuti dal letame, polvere diquarzo o sostanze vegetali, indiluizione omeopatica. Concimazione, coltivazione eallevamento vengono attuatirispettando e promuovendo lafertilità del terreno. Il metodobiodinamico esalta il poten-ziale di ogni sostanza – intesacome una materia pregnantedi forza vitale. Il valore di ogni sostanza au-menta quanto più è diluita –accresce infatti gli effetti be-nefici sugli organismi con cuiviene a contatto. Per miglio-rare la qualità del terreno, au-mentandone la quantità dihumus, e migliorare al con-tempo la qualità del raccolto,si impiegano delle sostanze diorigine naturale trattate adhoc – i cosiddetti preparati. Ipreparati per il compostaggiovengono aggiunti al materialeda compostare. Tutti i preparati vengonousati in quantità ridotte e ipreparati da spruzzo vengonodistribuiti dopo essere statidinamizzati - ovvero mescolatisecondo un certo metodo e perun certo tempo. Dinamico

vuol dire anche rotazione.Pratica che comporta l’alter-narsi di coltivazioni negli ap-pezzamenti – a seconda dellastruttura del terreno e delclima. Ma in che modo si differenziadall’agricoltura biologica? Ilbiologico, in effetti, prevede la

sola abolizione di concimi efertilizzanti chimici, al fine difavorire un prodotto agricolodel tutto naturale, genuino esenza sostanze nocive. Il me-todo biodinamico parte, in-vece, dalla cura del terreno. Ilbinomio perfetto? Legame edipendenza dalla natura.

L’agricoltura biodinamica

Un evento straordinario, ab-bastanza raro qui in Campa-nia purtroppo ma ricco difascino e speranza. Nellanotte tra il 19 ed il 20 giugnouna tartaruga comuneCa-retta caretta ha scelto laspiaggia del Mingardo a Ma-rina di Camerota per deporrele sue uova, circa un centi-naio. E’ stato un pescatore na-poletano che, assistendo allascena, ha immediatamenteallertato la Capitaneria diPorto in modo tale che l’areafosse messa insicurezza. Per-ché la tartaruga, nata proba-bilmente su quella stessaspiaggia una trentina di annifa, ha scelto un luogo poco di-stante da sdraio e ombrelloni,

uno dei luoghi più frequentatidel Cilento. “È un avveni-mento importante, ha dichia-rato il tenente di vascelloAndrea Palma, comandantedel Circondario Marittimo diPalinuro, che conferma labontà e lo stato di ottima sa-lute del nostro mare”. Sulposto sono arrivati anche ilsindaco di Camerota AntonioRomano e gli esperti della sta-zione zoologica Anton Dohrndi Napoli che monitorerannoil nido fino alla schiusa delleuova. La specie è fortementeminacciata in tutto il bacinodel Mediterraneo ed è ormaial limite dell’estinzione nelleacque territoriali italiane inquanto gli ambienti di ripro-

duzione sono ormai limitatis-simi per il disturbo umano do-vuto al turismo balneare.Inoltre la specie è minacciatadall’inquinamento marino,dalle collisioni con le imbarca-zioni, dagli incidenti causatidalle reti a strascico e daglialtri sistemi di pesca. E tuttociò rende questo nido ancora

più prezioso anche perché solouna piccola parte dei nuovinati riuscirà a raggiungerel’età adulta, la mortalità in-fantile è elevatissima, la sele-zione naturale farà comunqueil suo corso garantendo solo lasopravvivenza degli esem-plari più forti o meglio, dei più“adatti”! I.B.

Ilaria Buonfanti

Quest’anno, molti bagnanti potranno nuotare serenamentesenza preoccuparsi delle dolorosissime punture delle me-duse. In alcune zone, sono state installate le reti anti me-duse, brevettate in Australia dove la medusa può essereletale, e si stanno diffondendo un po’ ovunque.Il loro funzionamento è molto semplice: in queste reti antimeduse la parte emersa è costituita da una rete di tessutofitto a micro maglia di colore blu o verde scuro che avviluppagalleggianti di forma cilindrica del diametro di 20 cm. Labarriera anche in situazioni di moti ondosi e di forte ventoimpedisce alle meduse di oltrepassare la rete di sbarra-mento. Nella parte superiore della rete anti meduse è cucitasaldamente una rete inferiore dalla profondità massima di25 metri, immersa nell’acqua con una maglia di 10-15 mm,che consente il passaggio della corrente e dei flussi marini,in modo da ridurre l’attrito della barriera e diminuirne lostrascico, garantendo l’incolumità di flora e fauna. Normal-mente viene installata, lungo la linea di costa, a circa ventimetri dalla riva. Somigliano un pò alle reti anti squalo cheesistono in alcune località degli Stati Uniti, del Sud Africae dell’Australia anche se, vista la mole decisamente diversadelle meduse, non sono di metallo e non sono fisse.L’anno scorso all’Isola d’Elba, è stata montata una retelunga 300 metri e l’afflusso di turisti è addirittura raddop-piato nei mesi successivi. L’obiettivo è mitigare il più possibile l’impatto di questi ani-mali, che a livello economico è davvero disastroso. Basti pen-sare che ogni ricorso in codice bianco al pronto soccorso costacirca 220 euro al sistema sanitario nazionale. E solo nel Sa-lento, ovvero in un’area di circa 300 chilometri di spiagge,fra il 2009 e il 2013 ci sono state duemila richieste del generea causa delle meduse. Per le quali sono andati in fumo oltre400mila euro.

Reti anti meduse lungo le spiagge italiane

A Camerota una tartaruga depone le uova

In che modo si differenzia da quella biologica?

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Anna Gaudioso

L’aria inquinata fa male allasalute. Quante volte abbiamosentito dire: il “progresso è re-gresso”. Se pensiamo alle mol-teplici attività della nostravita quotidiana non possiamonon tenere conto dei danniche l’uomo ha provocato a sestesso e all’ambiente in cuivive. L’uomo non respira piùaria pura ma aria inquinata ei motivi sono tanti. Le indu-strie, il riscaldamento e le au-tomobili che immettononell'aria gas nocivi quali os-sido di carbonio, anidride sol-forosa, ossidi di azoto,benzene, ozono e polveri sot-tili, hanno fatto sì che l’inqui-namento dell’aria diventasseun problema a livello globale.L'attività dell'uomo è, dun-que, all’origine dell'inquina-mento dell'aria. Sicuramentel’Europa è principalmente in-teressata rispetto agli altripaesi in via di sviluppo. In-fatti la densità di inquina-mento dell’aria è rilevatanelle grandi aree urbane nellequali l’elevata presenza di po-polazione e le attività a essalegate causano un’alta con-centrazione ed emissione diinquinanti nell’aria.I danni procurati da queste si-tuazioni possono avere conse-guenze su due fronti: quelloambientale e quello che ri-guarda la salute dell'uomo.L'impatto sull'ambiente degliinquinanti dell'aria dipendedalle sostanze che vengonoimmesse nell’aria e che pos-sono restare nell'atmosferaper alcuni giorni, altri possoinquinare soltanto la zona cir-costante, altri possono esten-dersi su un'area molto vastaed influenzare le condizionidell'ambiente su scala conti-nentale o perfino planetaria,con un impatto negativo sullasalute delle popolazione. Èvero, l’inquinamento atmosfe-rico comporta spesso nume-rose conseguenze a caricodella salute, provoca fortidanni all’uomo soprattuttonei casi in cui vi è una forteconcentrazione dei comunicontaminanti dell’aria, l’au-mentata esposizione a vari ir-ritanti atmosferici provoca lariduzione della funzionalitàpolmonare, l’aumento dellemalattie respiratorie neibambini, gli attacchi di bron-chite, asma; il tutto comporta

un forte incremento nel nu-mero dei decessi fra le per-sone più sensibili adeterminati inquinanti, comegli anziani o le persone affetteda malattie respiratorie e car-diovascolari.L’aria inquinata fa male allasalute ed anche al cervello. Èciò che è stato evidenziato dauno studio condotto dall’uni-versità della California, dacui è emerso che l’inquina-mento dell’aria causerebbeforti danni al cervello.Infatti oltre a infiammazioni

e danni al sistema vascolare,accelerandone l’invecchia-mento, l’inquinamento atmo-sferico, secondo Jiu-ChiuanChen, docente di medicinapreventiva che ha coordinatola ricerca, avrebbe una rica-duta fortemente negativa sulcervello. L’indagine, condottasu 1.400 donne tra i 71 e gli89 anni, non afflitte da de-menza, ha tenuto conto delloro luogo di residenza e dellostato di inquinamento del-l’aria presso le loro abitazioni.Si è inoltre misurato il loro

volume cerebrale, tramite ri-sonanza magnetica. La stimadell’esposizione all’inquina-mento ha tenuto conto in par-ticolare delle particelle di Pm2.5 che penetrano facilmentenei polmoni, e la continuaesposizione agli inquinanti hafatto registrare un calo dellamateria bianca,corrispon-denti ad un invecchiamento“precoce" fino a 2 anni del cer-vello.Nonostante siano stati consi-derati anche altri fattori dipossibile incidenza, come età,fumo, attività fisica, pressionedel sangue, indice di massacorporea, istruzione e reddito,si è giunti alla conclusioneche l’inquinamento atmosfe-rico è il diretto responsabiledell’invecchiamento del cer-vello, al di là degli effetti sulsistema circolatorio. «L’inquinamento dell’aria», silegge nel rapporto conclusivodella ricerca, «crea un am-biente neurotossico che acce-lera l’invecchiamento delcervello». Il cervello, in parti-colare, accuserebbe un pre-coce invecchiamento seesposto a livelli di inquina-mento comuni praticamentein ogni città del pianeta. In-somma, l’inquinamento del-

l’aria crea seri danni alla sa-lute.Da dati del ministero dellaSalute si evince che l’inquina-mento uccide 34mila italianiall’anno. I “veleni” dell’aria, inmedia, accorciano la vita di 14mesi per chi vive al Nord; 6,6per gli abitanti del Centro; 5,7al Sud e sulle Isole. Il rispettodei limiti di legge salverebbeben 11mila vite. Lo smog e l’inquinamento,dunque, fanno invecchiare ilcervello più in fretta, ma que-sta non è l’unica drammaticaconseguenza della qualitàscadente dell’aria che respi-riamo. I gravi danni che l’in-quinamento atmosfericocausa alla salute sono noti datempo e ben documentati. Tuttavia possiamo dire che ifenomeni di inquinamentosono il risultato di una com-plessa competizione tra fat-tori che portano ad unaccumulo degli inquinanti in-sieme alla loro rimozione e laloro diluizione nell'atmosfera.In genere l'inquinamento at-mosferico, di cui ci si è iniziatia preoccupare solamentedagli anni settanta è mag-giormente diffuso nelle grandicittà per effetto dell’urbaniz-zazione.

Gli effetti dell’inquinamento sulla saluteL’emissione di gas nocivi nell’aria provoca gravi danni sia all’ambiente che all’uomo

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Gennaro Loffredo

L’estate è bella, il caldo esageratomolto meno. Le ondate di calore che arrivanodall’Africa risultano sempre più fre-quenti ed intense negli ultimi anni etale situazione sta pesantemente con-dizionando l’estate mediterranea, untempo caratterizzata da temperaturesopportabili e “umane”. Anche nazioni poco avvezze alle pre-stazioni dell’anticiclone nord-africanostanno sperimentando temperature adir poco anomale. Le correnti calde trasportate dall’an-ticiclone nord-africano tendono a cari-carsi di umidità nel momento in cuiattraversano il mar Mediterraneo earrivano su di noi sottoforma di cappadi afa, talvolta esagerata e malsana. L’alto tasso di umidità relativa nel-l’aria, infatti, certamente non fa benealla salute e rende parzialmente felicisolo coloro che si trovano in vacanzaal mare o in alta montagna. Un caldo così feroce per la verità lo ab-biamo sperimentato più volte nelcorso degli ultimi dodici anni, a par-tire dalla temibile ondata del 2003 che

è rimasta impressa nella mente ditutti per la sua durata e intensità,nonché, purtroppo, per le migliaia divittime umane che fece. Fu un evento di portata storica, sicu-ramente eccezionale e irripetibile. Violente ondate di caldo africano sisono susseguite, tuttavia, nel corsodegli anni successivi.Fra tutte spicca quella di fine giugno2007, quando una breve ma intensaondata di calore africano fece regi-strare valori di temperature record suparte delle nostre regioni meridionali:i 48°C di Foggia Amendola in Pugliasono solamente un esempio. Dagli anni 2000 le performance del-l’anticiclone nord-africano sono statesempre incisive e tali configurazionibariche mostrano tutt’oggi parecchieinsidie; l’accumulo di calore e di umi-dità nei bassi strati costituiscono unamiscela esplosiva pronta a deflagrareall’arrivo dei primi spifferi freschi pro-venienti dall’oceano atlantico. I contrasti che ne seguono possono ri-sultare notevoli e i temporali che nederivano sono spesso pericolosi e no-civi. I fenome ni estremi si sono così ulte-riormente intensificati e un sempliceacquazzone, evocato una volta per untrovare un po’ di refrigerio, oggi vienevisto con preoccupazione. Anche nelpassato per l’esattezza le ondate dicaldo avvenivano con una certa rego-larità ma apparivano ben più tolle-ranti e brevi. Negli anni 80-90 l’anticiclone delleAzzorre, il vero termoregolatore delclima europeo, visitava frequente-mente il nostro comparto europeo e lenostre estati trascorrevano senza ec-cessi. Negli ultimi decenni questa figura èvenuta praticamente a mancare e lanostra penisola si è trovata pratica-mente esposta a flussi meridiani chesono la causa di ondate di caldo rile-vanti su mezza Europa, intervallateda periodi talvolta anche lunghi (comenel caso dell’estate 2014) caratteriz-zati da tempo più instabile e fresco. Insomma il clima mediterraneo sem-bra stia subendo un processo di tropi-calizzazione che sta gradualmenteavendo ripercussioni anche nelle altristagioni dell’anno. Gli eventi meteorologici estremi e glieccessi rappresentano oramai unanormalità e molto probabilmente neiprossimi anni il clima mediterraneosubirà ancora più le conseguenze delcambiamento del clima. Le cause possono essere molteplici maancora oggi sono al vaglio di studi daparte della comunità scientifica. Quel che è certo è che la “bella sta-gione”, come la conosciamo oggi, è di-versa da quella impressa nei ricordidei nostri genitori.

L’estate nel Mediterraneo è sempre più “tropicale”

Raccontiamo il meteo

Anomalie di temperatura, periodo 28/06 - 04/07/2015 (fonte: NOAA).

ARPA CAMPANIA AMBIENTE del 31 luglio 2015 - Anno X, N.14Edizione chiusa dalla redazione il 31 luglio 2015

DIRETTORE EDITORIALEPPietro VasaturoDIRETTORE RESPONSABILEPietro FunaroCAPOREDATTORISalvatore Lanza, Fabiana Liguori, GiuliaMartelliIN REDAZIONECristina Abbrunzo, Anna Gaudioso, LuigiMosca, Andrea TafuroGRAFICA E IMPAGINAZIONESavino CuomoHANNO COLLABORATOD.Bove, I. Buonfanti, F. Clemente, F. Cuoco, P.D’Auria, G. De Crescenzo, A. Esposito, R. Fu-naro, G. Loffredo, R. Maisto, D. Matania, B.Mercadante, A. Morlando, A. Palumbo, A.PaparoSEGRETARIA AMMINISTRATIVACarla GaviniDIRETTORE AMMINISTRATIVOPietro VasaturoEDITOREArpa Campania Via Vicinale Santa Maria delPianto Centro Polifunzionale Torre 1 80143 NapoliREDAZIONEVia Vicinale Santa Maria del Pianto Centro Polifunzionale Torre 1- 80143 NapoliPhone: 081.23.26.405/427/451 Fax: 081. 23.26.481 e-mail: [email protected]

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Na-poli n.07 del 2 febbraio 2005 distribuzione gra-tuita. L’editore garantisce la massima riservatezzadei dati forniti e la possibilità di richiederne la ret-tifica o la cancellazione scrivendo a: ArpaCampa-nia Ambiente,Via Vicinale Santa Maria del Pianto,Centro Polifunzionale, Torre 7-80143 Napoli. In-formativa Legge 675/96 tutela dei dati personali.

Le ondate di calore che arrivano dall’Africa risultano molto più frequenti

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Enea: arriva la telecamera che ‘legge’l’inquinamento delle acque di scarico

Giulia Martelli

L’Enea ha brevettato la telecamerache ‘legge’ gli inquinanti nelle acquedi scarico. Si tratta di un sistema –realizzato insieme con lo Studio tec-nico associato ET Engineering – ingrado di misurare le variazioni di ‘co-lore’ delle acque reflue, attraversospeciali telecamere. Le tecnologie e glianalizzatori di colore attualmente di-sponibili in commercio consentonosemplicemente di determinare lostato della colorazione delle acque re-flue o per via colorimetrica o per viaspettrometrica. Queste metodologie sono supportateda una serie di sensori che spessosono poco applicabili in ambiente in-dustriale per il monitoraggio e il con-trollo in tempo reale di soluzioneacquose, se non si apportano signifi-cativi adattamenti. Il nuovo brevettodell’Enea è costituito da una cella dicampionamento a flusso continuo e apasso variabile comprensivo di un si-stema autopulente. Mediante l’ausilio di telecamere, l’ap-parato è in grado di eseguire il moni-toraggio in tempo reale del colorepresente nelle soluzioni acquose e diottenere informazioni sulle compo-nenti colorimetriche del liquido daanalizzare riferibili sia allo spazio

RGB (Red, Green, Blue) che allo spa-zio HSV (Hue, Saturation, Value).L’analisi offre risultati e informazioniimmediati, consentendo di attivaretempestivi interventi correttivi. Si tratta di una tecnologia che po-trebbe trovare applicazione anche nel-l’ambito dell’analisi delle acquepotabili. Il dispositivo ‘legge’ le compo-nenti colorimetriche delle acque refluee consente di capire quali sono gli in-quinanti presenti e la loro incidenza.Si tratta di un prototipo estrema-mente versatile: con opportuni aggiu-stamenti è infatti possibile estenderele sue potenzialità ad una vastissimacasistica personalizzabile a secondadelle esigenze del processo da monito-rare. Il sistema, inoltre, può essere interfac-ciato con altri impianti di controllo au-tomatico (PLC, schede di acquisizione,controllori dedicati ecc.). Diverseanche le possibili applicazioni: nelleanalisi delle acque di depurazione, in-dustriali e potabili, nelle analisi di re-flui provenienti dal settore lattierocaseario, nel controllo colorimetrico inprocessi industriali e nelle analisi chi-miche di laboratorio. Il prossimoobiettivo degli esperti è quello di in-stallare il dispositivo anche nei labo-ratori di analisi delle acque e nelleAsl.

Rosa Funaro

Buone notizie per i cieli del mondo.Ancora passi avanti per quanto ri-guarda le tecnologie green. Il veli-volo E-Fan, realizzato dall’AirbusGroup Innovation, infatti, è decollatodall'aeroporto di Lydd, nel sud del-l'Inghilterra, ha attraversato La Ma-nica ed è atterrato all’aeroporto diCalais, nel nord della Francia, com-piendo un volo di 74km. La partico-larità di questo aereo è che si trattadi un prototipo biposto elettrico, aemissioni zero. Pesa solo 600 kg e hauna lunghezza circa 7 metri conun'apertura alare di 9 metri e mezzo.È mosso da due motori alimentati dabatterie ai polimeri di litio per unapotenza totale di 60 Kw che gli con-sentono di volare a una velocità di160 Km all'ora circa, fino a una mas-sima di 220. L'autonomia per ora è disoli 45 minuti, sufficienti per voli

d'addestramento a basso costo otraino di alianti. Ma, il velivolo è co-munque dotato di un gruppo di bat-terie di riserva, per garantire unatterraggio di emergenza nel caso incui l'energia fornita dalle batterieprincipali venga a mancare duranteil volo. Il percorso scelto per la “provadi volo” ricalca quello effettuato nel1909 dall'aviatore francese LouisBlériot, ma in senso inverso. A pilo-tare il velivolo è stato DidierEsteyne, pilota certificato, ma ancheuno dei principali progettisti dell'E-Fan. Il volo e' durato circa 40 minutie non ha registrato particolari pro-blemi, anche grazie alle condizionimeteo ideali. L’E-Fan, consideratouna pietra miliare nell'industria ae-ronautica mondiale, dovrebbe en-trare in commercio entro la fine del2017, o i primi mesi del 2018. Nel2019 l’Airbus potrebbe produrre unaversione a 4 posti.

IL PRIMO VOLO DELL’AEREO E-FAN

Il velivolo elettrico compie il suo primo viaggio tra la Gran Bretagna e la Francia

L’analisi offre risultati e informazioni in tempo reale

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Cristina Abbrunzo

Della serie “volevamo stupirvicon effetti speciali”,tra le nuovetendenze green del momento,spicca su tutti un’idea che ha insé del geniale e del fantascien-tifico, ma che si realizza grazieal semplice lavoro di un batte-rio. Si tratta di un progetto ametà tra strada tra l’interiordesign e la nuova tradizionedelle vertical farm, e battezzatocon il nome di Living Things.Nato dalla collaborazione tral’architetto Jacob Douenias e ildesigner industriale EthanFrier, Living Things si proponedi realizzare mobili fotosinte-tici, ovvero in grado di sfruttarela fotosintesi naturale per do-tarsi di qualche funzione in più.L’elemento chiave perché que-sto avvenga e l’arredamento sitrasformi davvero in una “cosavivente” (traduzione del nomedel progetto) è un batterio, piùprecisamente un’alga denomi-nata spirulina: una specie ap-partenente alla classe deiCianobatteri, rinchiusa in sce-nografiche ampolle di vetro tra-sparente. La spirulina èconsiderata un eccellente inte-gratore alimentare naturale, al

punto da esser stata propostaalla fine degli anni Ottanta, siadalla NASA che l’Agenzia Spa-ziale Europea, come uno deglialimenti primari da coltivaredurante le missioni spaziali dilunga durata. Fino a metà delsuo peso infatti è costituito daproteine, il che lo rende unafonte alimentare super-effi-

ciente. L’idea dei designer èquella di sfruttare l’energiaprodotta da questo microrgani-smo assimilando luce, calore eanidride carbonica all’internodi un’abitazione. Questa ener-gia può essere utilizzata comefertilizzante, biocarburante ocome fonte energetica pura.L’impiego dei microrganismi

nell’industria non è un feno-meno nuovo: oramai sono co-munemente utilizzati nellagestione dei rifiuti, in agricol-tura o nella produzione dellebevande alcoliche. Integrandoqueste alghe con i mobili d’ar-redamento si possono crearedei “mobili viventi”, che cam-biano colore di continuo se-

guendo il ritmo di crescita dellepiante. Per questo sono statescelte delle grandi ampolle divetro trasparenti da cui filtraun verde intenso. I filamenti dispirulina non sono visibili sin-golarmente, ma creano una mi-scela unica che si adatta al tipodi contenitore scelto. Le varieampolle sono collegate a tubi ecavi e tutto viene gestito da unpiano di lavoro mediante ilquale si può ripulire il liquidonel caso diventi troppo denso esi possono svuotare i conteni-tori. Facendo essiccare la spiru-lina si avrà a disposizione unintegratore naturale dalle mol-teplici proprietà, tanto che ilprodotto viene comunementevenduto in erboristeria sottoforma di pastiglie. Per dimo-strare la fattibilità del progettoè stata realizzata una primaistallazione, ospitata in questigiorni presso The MattressFactory, un ampliamento delMuseo d’Arte Contemporaneadi Pittsburgh, in Pennsylvania.“Stiamo cercando di capirecome si possa produrre cibosupplementare riciclando lecose di cui non abbiamo biso-gno”, spiega Douenias. Per ora,Living Things esiste principal-mente come progetto d’arte, de-stinato per lo più ad ispirarementi curiose. Tuttavia, il si-stema è perfettamente funzio-nante, ed è possibile che altriprogettisti possano decidere diseguire l’esempio e incorporaremateria vivente nel loro lavoro.L’installazione rimarrà in mo-stra presso la Mattress Factoryfino a marzo 2016.

Sostenibilità e design: un rapporto sempre più stretto

Il tema della sostenibilità de-clinata al mondo del designnon è nuovo al Salone del mo-bile di Milano, e anche que-st’anno (53ma edizione) sonostate esposte idee e progettiattenti all’ambiente. Istalla-zioni, collezioni e prototipicreati per dare un’alternativagreen al progetto industrialetradizionale. Degno di nota inquesta recente edizione, il ta-volo intelligente Zero EnergyFurniture Table, un’interes-sante soluzione proposta perrisparmiare energia in casatagliando i consumi elettricidei sistemi di riscaldamento edei condizionatori. Progettatodai designers Raphaël Mé-nard e Jean-Sébastien La-grange, questo singolaretavolo sostenibile sfrutta imateriali a cambiamento difase abbinati a quelli naturaliper mantenere costante latemperatura dell’ambiente a

22°C. Il piano di legno di quer-cia nasconde uno strato dicera PCM (Phase ChangingMaterial) ed una lastra pie-gata di alluminio. Il materialeintrappolato tra i due stratiassorbe il calore quando latemperatura della stanza su-pera i 22°C e lo rilascia nelcaso opposto, aiutando a man-

tenere costante la tempera-tura senza consumare energiao carburante. L’alluminio oltre ad esserestato usato per le sue qualitàtermiche è stato scelto ancheper quelle strutturali, graziealla leggerezza di questo me-tallo infatti, il tavolo sosteni-bile è solido, leggero ed

esteticamente appagante. Perqueste caratteristiche il pianoabbastanza vasto in legno èsorretto da due semplici ca-valletti sagomati per inca-strarsi nelle pieghe dellalamiera di alluminio.La forma grecata della lastradi alluminio è stata scelta permassimizzare la superficie di-sperdente quando il tavolo so-stenibile trasferisce il calorenell’atmosfera, mentre illegno serve da isolante perpermettere di appoggiare glioggetti sul piano evitando chesi scaldino. Un’originale soluzione di ar-redo ecosostenibile dal designsemplice e minimale, dalquale traspare il desiderio diuna creatività nuova e la ri-cerca di un concept diverso ca-pace di donare agli ambientiun tocco nuovo, sobrio ma allostesso tempo green.

C.A.

Living things: la casa viventeMobili fotosintetici che producono luce e nutrimento

Il tavolo intelligente per una climatizzazione green

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BBOMBOLETTE SPRAY: ECO FRIENDLY O NO?

Alessia Esposito

Ad ogni spruzzo il buco nell’ozono si fasempre più grande. È più o meno questoil monito che ha sempre tenuto gli am-bientalisti convinti lontano dai deodo-ranti o qualunque altro prodotto informula spray. Oggi qualcosa è cam-biato e pare che i nemici dell’ambientesiano diventati più green. Una buona notizia, considerando che co-munque il quantitativo annuale diquelli utilizzati si attesta intorno ai 12miliardi. Ad annunciare il cambiamentoil sito Life is Spray (www.lifeisspray.it)che contiene informazioni, curiosità , ap-profondimenti e consigli su questi pro-dotti di uso quotidiano.Innanzitutto si precisa come i propel-lenti Cfc (una volta indispensabile perla produzione delle formulazioni aerosole causa dell’allargamento del buco del-l’ozono) siano stati banditi in Europa dal1989. Inoltre nei prodotti per cui vienerichiesta la totale “non infiammabilità”,vengono utilizzati propellenti non in-fiammabili compatibili con le esigenzetecnologiche dell'aerosol e non dannosiper l'ozono stratosferico, bensì del Gplappositamente purificato, demetilerete,biossido di carbonio o protossido d'azoto.Per assicurarsi del contenuto è ovvia-mente consigliato leggere attentamentel’etichetta, perché i prodotti illegali sonosempre dietro l’angolo e fanno male anoi stessi, prima ancora che all’am-biente. Una volta usato in tutta sostenibilità il

nostro deodorante (ma anche lacca,schiuma da barba, insetticida, medi-cine) in formula spray è necessario com-pletare il ciclo del corretto utilizzo conun… corretto smaltimento.Le bombolette in acciaio e alluminiopossono essere infatti riciclate al 100%e all'infinito. Ma non si deve dimenti-care una piccola attenzione che facilitadi molto il processo: svuotare completa-

mente il contenitori dei residui di pro-dotto. Non rimane che assicurarsi, inbase alle regole del proprio comune,dove gettar via la nostra bomboletta(plastica, metalli, isole ecologiche?).Per far conoscere a tutti il sito, Life isSpray propone un “game”, attivo fino al22 agosto. Per partecipare è necessarioregistrarsi e risolvere un “memory” atema. In 180 secondi l’utente deve abbi-

nare le carte a situazioni di vita quoti-diana in cui si può utilizzare la bombo-letta. In palio buoni spesa del valore di50 euro e, con l’estrazione finale, due bi-ciclette con telai in acciaio e alluminio.Perché dopo essersi preoccupati che ilbuco dell’ozono non si allarghi a causadell’uso del deodorante non lo si vorràmica danneggiare con quello della mac-china?

Estate: salviamo la pelleBrunella Mercadante

Il sole ci da' tanti benefici, mapurtroppo produce anche danni.Le radiazioni ultraviolette deiraggi solari o delle lampade ab-bronzanti incidono sulla strut-tura della pelle, aumentando iprocessi ossidativi e l'instabilitàdelle cellule della cute condanni anche al DNA, che sisommano a quelli dell'invec-chiamento biologico. Questa azione dannosa ripetutanel tempo produce un invec-chiamento più rapido dellapelle, con un danneggiamentodel collagene che si traduce inrughe profonde e diffuse, per-dita di elasticità, pelle secca eruvida, presenza di capillari di-latati su guance, naso e orec-chie, macchie solari, desqua-mazione e perfino tumori dellapelle. L'eccessiva esposizione alsole a lungo andare determina

quindi modificazioni profondedelle cellule e una instabilitànel meccanismo di ricambiodegli strati connettivi, con unosquilibrio nella produzione dicollagene e nella sostituzionedelle fibre connettive danneg-giate. Le radiazioni ultraviolette(raggi UV, sia gli UVB che gliUVA) sono, insieme al fumo eall'inquinamento, d'altronde trai principali responsabili dell'in-vecchiamento precoce dellapelle e purtroppo provocano

danni cronici (dermatoeliosi).Questo tipo di alterazioni cuta-nee, precoci rispetto all'età ana-grafica e che si sommano aquelle fisiologiche dell'invec-chiamento purtroppo sonosempre più diffuse nella popola-zione, sia per il richiamo este-tico dell'abbronzatura, anchecon l'uso pericoloso di lampadeabbronzanti, sia per la scarsaconsapevolezza dei danni che iraggi solari possono causarealla pelle, tra cui anche il can-cro, il rischio di tumore infattipare sia proporzionale al fotoin-vecchiamento (photoaging). Perporre riparo il più possibile alfotoinvecchiamento è bene dun-que limitare l'esposizione so-lare, sopratutto nelle orecentrali della giornata, in cui iraggi sono più intensi, proteg-gendo adeguatamente le partiscoperte anche con l'utilizza-zione di fotoriflettenti minerali.

È storia vecchia che il nostro deodorante buchi l’ozono. Oggi gli spray sono sempre più green

Le radiazioni ultraviolette provocano danni cronici Perugia: scongiurato rischio ebola su paziente italiano

La fobia dell’ebola ha contagiato l’intera popolazione mondialedurante gli ultimi mesi dello scorso anno: la malattia di originiafricane ha terrorizzato quasi tutti, invadendo le prime paginedei giornali di moltissime nazioni. Da qualche mese, però, que-sto “trend” di paura sembrava essere svanito nel nulla, come seil virus fosse stato debellato del tutto e non ci fosse più alcun pe-ricolo per la popolazione: le notizie rassicuranti degli esperti edelle testate giornalistiche avevano placato gli animi e tranquil-lizzato le masse. Eppure, appena poche settimane fa, un nuovoallarme è scattato: un giovane umbro, di ritorno da un viaggiodi tre settimane in Sierra Leone, aveva mostrato sintomi assi-milabili a quelli che si manifestano dopo la contrazione del virusdell’ebola. Dopo essere stato sotto osservazione all’OspedaleSanta Maria della Misericordia di Perugia, seguito dal dott.Francesco Di Cantilo, è stato trasferito a Roma, nella strutturaspecializzata Lazzaro Spallanzani, dove il primario dott. FrancoBaldelli ha cominciato a seguire il caso. Da un primo test effet-tuato in ospedale, il giovane paziente ha fatto registrare un ri-sultato negativo, confermato anche dal secondo test, effettuatoa 48 ore di distanza dal primo, confermando invece l’ipotesi dellamalaria da P. Falciparum. Il paziente, dopo diversi giorni in te-rapia è riuscito a guarire dal suo malore, così come comunicatoanche dal dott. Di Cantilo, ed ha fatto tirare un grosso respirodi sollievo a chi, a distanza di mesi, ha temuto nuovamente chela fobia dell’ebola potesse tornare prepotentemente a disturbarele vite degli italiani. Fabio Cuoco

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Daniela Bove

Il benessere degli animali co-stituisce un ambito impor-tante del mandato EFSA. Lasicurezza della catena ali-mentare è indirettamente in-fluenzata dal benessere deglianimali, in particolare diquelli allevati per la produ-zione di alimenti, a causadello stretto legame che inter-corre tra il benessere deglianimali, la loro salute e le tos-sinfezioni alimentari. Sia fattori di stress che situa-zioni di scarso benessere pos-sono influire su una maggiorepredisposizione degli animalialle malattie. Ciò può deter-minare un rischio per i consu-matori, come ad esempio nelcaso delle comuni tossinfe-zioni alimentari causate daibatteri Salmonella, Campilo-bacter ed E.Coli. Le pratichegestionali operate dall’uomorappresentano un punto es-senziale ai fini del benesseredegli animali destinati allaproduzione alimentare.Numerosi sono i fattori chepossono influire sul loro be-nessere. Citando alcuniesempi si può sicuramente af-fermare che un peso impor-tante viene esercitato dal tipodi strutture stabulative e

dalle zone di riposo. Fonda-mentale è lo spazio a disposi-zione e la densità dei capi cosìcome le condizioni di tra-sporto, i metodi di stordi-mento e di macellazione, lacastrazione dei maschi e il ta-glio della coda.Quadro legislativo UE L’Unione europea vanta tra ipiù elevati standard di benes-sere animale al mondo. Ilquadro generale di azione del-l’Unione europea per il benes-sere degli animali è definitonella Strategia dell’UE per laprotezione e il benessere deglianimali 2012-2015.Attualmente, sono in vigoreNorme armonizzate europeeper numerose specie animalie per varie questioni che ri-guardano il benessere ani-male. Vi sono poi altre normeUE che definiscono gli stan-dard di benessere degli ani-mali da allevamento duranteil trasporto e al momentodello stordimento e della ma-cellazione. Inoltre, esistonoappositi standard armoniz-zati a livello di Unione euro-pea per tutelare oltre aglianimali da allevamentoanche gli animali impiegatinegli esperimenti di laborato-rio e gli animali selvatici ospi-tati negli zoo.

Il benessere animale neimacelliSul benessere di bovini, ma-iali, pecore e capre, nonchédel pollame durante la macel-lazione, L'EFSA ha pubbli-cato quattro pareri scientificiche suggeriscono l’utilizzo neimacelli di indicatori di moni-toraggio e protocolli di cam-pionamento. È stato, inoltrepubblicato, sempre dagli

esperti EFSA, un documentoguida sui criteri per valutaregli studi sull’efficacia dei me-todi di stordimento nonché unprocesso di valutazione cheverrà applicato a studi suimetodi alternativi di stordi-mento. Infine, la Commissione euro-pea ha richiesto l’elabora-zione di indici misurabili delbenessere animale (Indicatori

diretti del benessere animale)e, pertanto, l’EFSA è impe-gnata nell’innovativo compitodi sviluppare una serie di in-dici di benessere animale,scientificamente misurabili,da includere nelle proprie rac-comandazioni per garantirestandard di salute e benes-sere degli animali e permet-tere il controllo delle malattie.

Fonte: EFSA

Il benessere degli animaliFondamentale è lo spazio a disposizione e la densità dei capi così come le condizioni di trasporto

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Gennaro De CrescenzoSalvatore Lanza

La Chiesa dei Padri Girola-mini, il cui appellativo derivadalla sede romana dell'ordinefondato da San Filippo Neri,nel Convento di San Girolamoalla Carità, fu eretta nel XVIsecolo, su progetto dell'archi-tetto toscano Giovanni AntonioDosio, attivo contempo- ranea-mente anche nella famosis-sima Certosa di San Martino,ed inaugurata nel 1619. Ilcomplesso si estende su un’am-pia zona del centro antico tradue antichissimi cardini, ViaDuomo e Via dei Tribunali.Nel cuore della Napoli Greco-Romana. Nella seconda metà del XVIIsecolo, furono realizzate primala cupola e poi la facciata, adopera del napoletano DionisioLazzari, quest'ultima quasi deltutto rifatta, nel secolo succes-sivo, in marmi bianchi dalgrande Ferdinando Fuga, co-nosciuto in tutta Europa, nel1780 (tra le sue opere ricor-diamo il monumentale Albergodei Poveri. Nel complesso conventuale èpossibile ammirare due chio-stri, dei quali il minore realiz-zato sempre dal Dosio, mentrequello monumentale o mag-giore, a ridosso di un estesoaranceto, fu disegnato da Dio-nisio Lazzari. Alle cospicue epregiate collezioni della biblio-teca (contiene 60.000 fra vo-lumi e opuscoli ed è ricca di

preziosi manoscritti), ubicatain stupende sale settecente-sche, si uniscono le raccoltedell'Archivio Oratoriano e del-l'Archivio Musicale, il secondofondo a Napoli per importanza,dopo quello del Conservatoriodi San Pietro a Majella. Ilcomplesso dei Girolamini èmolto articolato e tuttora

aperto a molteplici attività(mostre, esposizioni, convegni).Oltre alle ovvie funzioni diculto, i richiami fondamentalisono costituiti dall’antica Bi-blioteca della Quadreria,dall’Archivio Oratoriano,dall’Archivio Musicale, com-prendente la maggiore raccoltanapoletanaLa quadreria dei Girolamini,affidata ai padri dell'Oratoriodi San Filippo Neri, è siste-mata vicino al Chiostro monu-mentale. Secondo le antichefonti, le raccolte furono sempreaccessibili al pubblico fin dallasua prima istituzione. Tra la fine del XVI secolo el'inizio del XVII, collocate insacrestia, dove rimasero fino alrecente riallestimento museo-grafico realizzato nel 1961.Dopo un lungo periodo di chiu-sura seguito al terremoto del1980, la pinacoteca è statariordinata e riaperta al pub-blico solo nel 1995. Comprende: un piccolo nucleocinquecentesco di dipinti diambito nord-europeo, impor-tanti opere a tema sacro discuole prevalentemente cen-tro-meridionali, donate all'or-dine da privati a partire dal

XVI secolo. Nel nutrito gruppodi opere seicentesche, invece,prevalgono le opere di correntenaturalista – Battistello Ca-racciolo, Ribera, Stomer - conqualche esempio classicistico ebarocco sia di ambito napole-tano che emiliano - Stanzione,Giordano, Gessi, Reni. Tra i dipinti settecenteschi ri-

cordiamo alcuni bozzetti peraffreschi eseguiti in chiesa diFrancesco Solimena e di Ludo-vico Mozzanti. In occasione dell'ultima riaper-tura della quadreria nel 1995,sono state inserite nuoveopere, tra cui si distinguono leincantevoli Terracotte di Giu-seppe Sammartino.

Il Complesso dei Gerolomini a Napoli Tra i decumani della città Ippodamea, un importante centro culturale della città

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Rosario Maisto

I danni al Dna portano quasisempre al cancro, se questielementi di studio dovesseroessere confermatisi potrebbearrivare anche a ritirare ilprodotto dal mercato, perchénon si potrebbe definire un ef-fetto soglia, cioè un limiteentro il quale si corre il ri-schio. Le regole che si è datal'Unione Europea parlanochiaro e cioè“sostanze ingrado di causare il cancro nonpossono essere usate come pe-stidici o fitosanitari”, quindila questione è molto seria edeve essere valutata rapida-mente. Vedendo questo, l'Eu-ropa ha chiesto all'Efsa (lamassima autorità europea nelcampo della sicurezza alimen-tare) di prendere in conside-razione e approfondire lenovità emerse dalla valuta-zione emersa. Come detto,entro il 2015 l'Europa dovràdecidere se confermare, modi-ficare o addirittura revocareal glifosato la “patente” di er-bicida ammesso nel conti-nente. Una scadenza chepotrebbe non essere rispet-tata, la procedura è già ini-ziata ma almeno finora,spiega la Commissione nel do-cumento diretto a Efsa, di ri-schi per l'uomo non si è maiparlato. Efsa valuterà ancheun'eventuale “ripensamento”dell'autorizzazione data nel2002,per farlo, a Efsa verràconcesso tempo sufficienteper valutare lo studio delloIarc,insomma, ci si prepara aun ulteriore ritardo.Secondole autorità sanitarie dellaGermania, le conclusioni delloIarc sono difficili da seguire ebasate su un numero troppolimitato di studi, quindi se-condo la Confederazione lostudio dello Iarc ha creato “unallarmismo eccessivo”. LaGermania non è citata a caso,perché nell'iter autorizzativodel glifosato continua ad es-sere il giudice incaricato divalutare tutti gli elementiportati dalle varie parti incausa,intanto anche il mini-stero della Salute italiano si èmosso, chiedendo all'Istitutosuperiore di Sanità un pareretecnico-scientifico i cui esiti,finora, non sono stati resinoti.In Italia,il glifosato èmolto efficace, anche troppo,se ad esempio lo si applicasse

su un campo di pomodori,oltre alle piante infestantimorirebbero anche le piantedi pomodoro, e così per tuttele colture. Questo è il motivoper cui in Italia, dove la colti-vazione di OGM non è con-sentita, gli agricoltori lo

possono usare solo primadella semina,infatti la Lom-bardia al momento è l'unicaRegione a fornire dati com-pleti sull'utilizzo di questa so-stanza, gli agricoltori nonsono gli unici a essere espo-sti,il tono non è allarmistico,

ma servono “idonee misure dicontenimento della diffusionedel glifosato nell'ambiente”,soprattutto perché è stato ri-trovato in territori molto ur-banizzati e a limitatavocazione agricola. Da 13anni agricoltori e giardinieri

possono spruzzare questa so-stanza su coltivazioni e giar-dini di tutta Europa,ma comeper tutti gli erbicidi e pesti-cidi, neanche il glifosato puòessere utilizzato a piaci-mento,quandolo si usa biso-gna anche stare molto attentia non contaminare le falde ac-quifere,il principio attivo delglifosato non penetra il suoloin profondità quindi il rischiodi contaminazione della faldaprofonda è minimo, tanto èvero che la sua presenzaviene riscontrata quasi esclu-sivamente nelle acque super-ficiali. Purtroppo possibilitàche nella frutta e nella ver-dura che mangiamo ci sianopesticidi e diserbanti nonpiace a nessuno, ed è unadelle maggiori preoccupazionidi consumatori e autorità sa-nitarie, in Italia le situazionistanno migliorando e spe-riamo che migliorino anchenegli altri paesi membridell’Unione Europea e chetutti si rendano conto che nonbisogna eccedere su queste oaltre sostanze perché cometutte le cose l’eccesso portasempre ad un problema, cheesso sia per l’uomo o per tuttol’ecosistema terrestre.

(II parte)

Entro il 2015 l'UE dovrà decidere se permettere ancora l'utilizzo di questo erbicida

Agricoltura: glifosato al bando!

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Il cambiamento climatico nonè uguale in tutte le aree dellaTerra. Esistono ‘punti caldi’(hot spot), aree che si stannoriscaldando più rapidamentedi altre, facendo osservarevariazioni importanti nei va-lori medi e nella variabilitàinter-annuale di temperaturae precipitazione. Il recente studio di un gruppodi ricercatori del Consiglionazionale delle ricerche, com-posto da Marco Turco, ElisaPalazzi e Jost von Harden-berg dell'Istituto di scienzedell'atmosfera e del clima(Isac-Cnr) di Torino e Anto-nello Provenzale, direttoredell'Istituto di geoscienze egeorisorse (Igg-Cnr) di Pisa,ha fornito conferme speri-mentali e osservative del-l'identificazione delle aree piùsensibili. La ricerca è statapubblicata sulla rivista Geo-physical Research Lettersdella American GeophysicalUnion. "Il nostro lavoro, ba-sato sull'analisi di archivipubblici di dati di tempera-tura e precipitazioni degli ul-timi sessant'anni (1951-2010), ha dimostrato che leregioni più sensibili ai cam-biamenti risultano essere inAmazzonia, nel Sahel, nellearee tropicali dell'Africa occi-dentale, in Indonesia e nellaparte orientale dell'Asia cen-trale", afferma Provenzale."In tutte queste aree identifi-cate come 'hot spot' sono statiriscontrati cambiamenti con-giunti in molti dei parametriclimatici considerati (tempe-ratura, precipitazione e lorovariabilità), confermando chequeste specifiche regioni sonosoggette a modifiche dellecondizioni climatiche com-plessive. In generale, tutta-via, quasi tutte le regioni delmondo mostrano cambia-menti importanti in almenoalcuni parametri climatici.Nel bacino del Mediterraneo,in particolare, la temperaturamedia estiva è cresciuta dicirca un grado negli ultimicinquant'anni, parallelamenteall'aumento del rischio dionde di calore estive".I parametri presi in conside-razione sono: temperaturamedia; precipitazione; varia-bilità inter-annuale di tempe-ratura media e precipi-tazione; frequenza di stagionicon temperatura e precipita-zione media più alta dellemassime nel trentennio pre-cedente; frequenza di sta-

gioni con precipitazionemedia minore della minimamedia stagionale nel trenten-nio precedente. I cambiamenti registrati intali parametri possono avereeffetti importanti sugli ecosi-stemi, sulle produzioni agri-cole, sulla disponibilità dirisorse idriche, sul rischio ge-oidrologico. “Gli hot spotidentificati sono in accordocon quelli evidenziati dalleproiezioni fornite dai modelli

del clima globale, dei qualiquindi si conferma la vali-dità”, conclude Provenzale.“Ciò indica che il cambia-mento globale non è unamera ipotesi futura, ma unprocesso già in corso. L'iden-tificazione delle regioni piùsensibili dovrebbe stimolarelo sviluppo di strategie inter-nazionali di mitigazione deirischi e di adattamento speci-ficamente pensate".

CNR-Ufficio stampa)

RIFIUTIQuando un’attività di gestione organiz-zata dei rifiuti è illecita? Sussiste il ca-rattere abusivo dell’attività di gestioneorganizzata dei rifiuti, idoneo ad inte-grare il delitto di cui all’art. 260 T. U.A., qualora essa si svolga continuativa-mente nell’inosservanza delle prescri-zioni delle autorizzazioni, il che siverifica non solo allorché tali autorizza-zioni manchino del tutto (cosiddetta at-tività clandestina), ma anche quandoesse siano scadute o palesemente illegit-time e comunque non commisurate altipo di rifiuti ricevuti, aventi diversa na-tura rispetto a quelli autorizzati. Sen-tenza n. 21030 della Cassazione Penale,Sezione III,del 21/05/2015.CAMBIAMENTI CLIMATICICorte dell'AIA Distretto Camera degliAffari commerciali caso numero lista /causa: C / 09 / 456.689 / HA ZA 13-1396Sentenza del 24 giugno 2015. La sen-tenza è storica: un tribunale dell’Aia haordinato al Governo di ridurre le emis-sioni di gas serra almeno del 25% entroil 2020. La causa era stata presentatanel 2012 dalla fondazione Urgenda e da

886 cittadini che accusavano l’ammini-strazione olandese di non proteggere adovere i cittadini dai pericoli derivantidai cambiamenti climatici. “Il tribunaleordina allo Stato che limiti il suo volumetotale di gas ad effetto serra e ridurlo dialmeno un 25% nel 2020, rispetto ai datidel 1990”, ha dichiarato il giudice HansHofhuis, nel corso di un’udienza pub-blica svoltasi in un tribunale dell’Aja.Con le attuali politiche (chiusure delle

centrali a carbone, aumento dell’uso dimulini a vento, dell’energia solare e ri-duzione drastica di estrazioni di gas nelnord del Paese), i Paesi Bassi raggiun-gerebbero entro il 2020 al massimo unariduzione delle emissioni pari al 17%,percentuale del tutto inaccettabile peril gruppo di attivisti, il quale sostieneche se non si intraprenderanno azioniimmediate, nei prossimi decenni siandrà incontro a condizioni climatichemolto pericolose, con cibo e acqua chesaranno sempre più scarsi. Si tratta diuna previsione particolarmente “insi-diosa” per i Paesi Bassi, dal momentoche il 24% del loro territorio si trovasotto il livello del mare. La sentenza deltribunale dell’Aia avviene proprio nel-l’anno della Conferenza sul Clima di Pa-rigi, in programma a dicembre, e delladecisione dell’Ue di ridurre le emissionidel 40% entro il 2030. Greenpeace hadefinito questo caso una “pietra miliare”nell’ambito dei contenziosi climatici. Untraguardo che potrebbe essere bissatoanche in Belgio e nelle Filippine, dove sistanno esaminando casi molto simili.

A.T.

Viaggio nelle leggi ambientali

Gli 'hot spot' del cambiamento climaticoAmazzonia, Sahel, Africa

occidentale, Indonesia e Asia centro-orientale sono learee del mondo più interessate

dal cambiamento climatico. Ma anche il Mediterraneo

è coinvolto. È quanto emerge dallo studio dei ricercatori

dell'Istituto di scienze dell'atmosferae del clima e dell'Istituto

di geoscienze e georisorse del Cnr, pubblicato

su Geophysical Research Letters

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Andrea Tafuro

C’è un legame tra gli sbarchidegli immigrati, il futuro deifondi d’investimento e i bam-bini che muoiono per man-canza di cibo nei paesi delterzo mondo. Sul pianetaTerra oltre un miliardo emezzo di persone è in sovrap-peso… anch’io, di questi piùdi mezzo miliardo sono gliobesi. Almeno un miliardo diindividui ha a che fare conmedicine e diete a causa delproprio peso e delle sue con-seguenze sulla salute.Quando avrete finito di leg-gere questo pezzo sarannomorte almeno trecento per-sone e alla fine di questa gior-nata, prima diaddormentarvi sappiate che30 mila persone sarannomorte per fame. Se vi fa ri-brezzo o se vi fa schifo sap-piate che potreste invertirequesto trend, come diciamonoi in Borsa. Solo la vostraindifferenza, infatti, fa piùvittime della fame. Anzi, uc-cide due volte chi ha poco onulla da mangiare, perchéannienta anche la speranza.E’ mai possibile che non siriesce a capire cosa alimentaquesto processo di autodi-struzione? “Una causa importante è chele soluzioni offerte ripetono lostesso modello che ha deter-minato il problema. Come hadetto Einstein “non possiamorisolvere i nostri problemi conlo stesso tipo di pensiero concui li abbiamo creati”. Il pre-dominio della separazionecome modo di pensare, vederele cose ed essere, la convin-zione che le cose siano isoleseparate è la caratteristicadel paradigma dominante at-tuale. “Vi sono in particolaretre percezioni ingannevoli che

impediscono di correggere etrasformare il nostro modo dipensare il suolo e la terra, ilcibo e il lavoro, l’economia e lademocrazia: gli esseri umanisono separati dalla Terra; laformazione della ricchezzanel mercato è separata dalcontributo di altri: la natura,le donne, i lavoratori, gli an-tenati e le generazioni future;le azioni sono separate dalleconseguenze e i diritti dalleresponsabilità.” Così si espri-mono gli autori di “TerraViva”, manifesto per unnuovo patto sociale, econo-mico, agricolo, presentato, loscorso maggio, a CascinaTriulza, il padiglione dellaSocietà Civile ad Expo 2015, Il manifesto, indica unanuova strada per superare lacrisi ambientale ed econo-mica che colpisce il pianeta,in un momento in cui al suolourbanizzato, entro il 2030, siaggiungerà una città estesacome tutto il Sudafrica. La

terra fertile viene erosa a unavelocità tra le 10 e le 40 voltesuperiore la sua capacità dirigenerazione. Il 40% delleguerre degli ultimi 60 anni èstato causato da clima, suolo,risorse. Il manifesto Terra Viva èfrutto del lavoro e dell’elabo-razione – guidata dall’am-bientalista Vandana Shiva –di un panel di ricercatori edesperti provenienti da tutto ilmondo, fra i quali Luc Gna-cadja, ex segretario dellaConvenzione Onu di lotta alladesertificazione; Andrea Ba-ranes, economista; NnimmoBassey, premio Nobel alter-nativo. Nella visione propostadal manifesto l’agricoltura haun ruolo determinante. Lanuova agricoltura restituiscefertilità al terreno attraversometodi biologici. Assicuraprezzi giusti agli agricoltoriin modo che possano restaresulle loro terre per continuarea produrre cibo per i cittadini

e le comunità. Sostituisce ilprocesso lineare di sfrutta-mento del suolo e delle ri-sorse con un processocircolare di restituzione chegarantisce la resilienza, la so-stenibilità, la giustizia e lapace. E’ un’agricoltura chepuò generare una nuova eco-nomia e una nuova democra-zia: la democrazia dellaTerra. Nel futuro propostodal Manifesto la finanza deveessere uno strumento al ser-vizio delle persone e dell'eco-nomia reale: attraverso laseparazione delle banchecommerciali da quelle di in-vestimento, la tassa sulletransazioni finanziarie, il di-vieto dell'uso speculativo deiderivati sulle materie prime esul cibo.Ecco! Terra Viva è un ottimostrumento per spronare la co-munità, le persone a spor-carsi le mani. Dobbiamopassare da una semplice pro-posta che va oltre la sempliceindignazione e che rischia didiventare una moda, per unmondo sempre più squili-brato dove il suolo viene con-sumato o rubato attraversopratiche come quella del landgrabbing. Ci vuole l’eticadella terra perché la terra èmaestra di vita. Insegna lacostanza, la profondità, lacorresponsabilità e indica lavia della condivisione e dellagiustizia sociale. Per nutrireun mondo dove milioni di per-sone non hanno ancora ac-cesso al cibo ci vuole unnuovo equilibrio che riporti alcentro l’ecologia come fonda-

mento dell’economia, e nonviceversa. Si, lo so i cambiamenti di si-stema esigono processi lunghiche presuppongono un sog-getto promotore e strategie diintervento per diffondere lanuova prospettiva e farla at-tuare attraverso un processograduale. Il nostro lavoro statutto nel concepire l’orizzonteverso il quale andare, perfarlo è importante il lavorodella progettazione per indi-care i contorni della nuova so-cietà, della nuova economia,non solo da un punto di vistadegli obiettivi e dei principi,ma anche dei limiti da rispet-tare e dell’assetto organizza-tivo da costruire. Un lavoroche dobbiamo svolgere in ma-niera collettiva perché nes-suno ha la ricetta in tasca eperché non è più il tempodelle imposizioni, ma dellacondivisione. Il nostro avve-nire lo dobbiamo costruiretutti insieme attraverso ilconfronto, la riflessione, lasperimentazione. Perciò do-vremo sforzarci di dibatterein ogni ambito possibile, ap-profondire i suggerimenti chela discussione apporta, farlapenetrare nella cultura popo-lare e farla diventare propo-sta. Non siamo più abituati aprogettare in grande, cisiamo rassegnati a occuparcisolo dei dettagli, delle lotteper i piccoli cambiamenti pos-sibili. Ma senza progetto noncostruiamo, tutt’al più rattop-piamo. Sognare è una neces-sità perché senza sognosmarriamo il cammino.

TERRA AMATA E RISPETTATA CHE DÀ FRUTTISOGNARE È UNA NECESSITA’ PERCHÈ SENZA SOGNO SMARRIAMO IL CAMMINO

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Il tratto di strada che ci portadalla nostra sede Arpac al quar-tiere di Barra, zona orientaledella città di Napoli è davverodesolante. Viaggiando nelle pe-riferie, l’inquietudine e la tri-stezza aggrovigliano le viscere.Palazzi, strade, luoghi pubblicisono sempre uguali. Scenari po-veri, sporchi, decrepiti. Oggi c’èafa. “Chissà come si sta inquella casa laggiù senza bal-coni”, pensiamo. Una donna at-tende alla fermata un autobusche non passerà mai. Il vendi-tore di granite urla, la sua carneè bruciata dal sole. Non unpunto d’incontro, la carreggiataè una corsa ad ostacoli: attentialle buche! Dove sono le Forzedell’Ordine? Continuiamo a gi-rare in cerca della nostra meta.Finalmente qualche colore: graf-fiti, sulle mura di una lenta cir-cumvesuviana. Finalmente arriviamo a destina-zione. Al nostro vero “PuntoLuce”, uno spazio ludico ricrea-tivo nato dalla necessità di offrireai bambini e ai ragazzi del luogo,un’area dedicata a loro, dovepoter beneficiare gratuitamentedi opportunità educative e socialidi qualità. Ad attenderci LuigiMalcangi, responsabile in Cam-pania dell’associazione “Savethe Children”. Con Luigi, fac-ciamo un giro della neo strutturanata per volontà dell’associa-zione che rappresenta, in colla-borazione con la VI Municipalità.A portare avanti le attività condedizione e professionalitàsono gli operatori della U.I.S.P(Unione Italiana Sport Per Tutti)e di due belle realtà locali: lecooperative ‘Il tappeto di Iqbal’ e‘Terra e Libertà’, impegnate daanni per il territorio. In questigiorni al “Punto luce” si sta rea-lizzando un piacevole e giocosocampo estivo. Oltre duecento leadesioni, piccoli “talenti” dai 6 ai16 anni. “Le nostre attività, daquelle sportive a quelle informa-tiche, dai laboratori teatrali aquelli creativi e circensi, sonocurate con accuratezza e pas-sione dai nostri operatori, senzai quali, non sarebbe stato mai

possibile dar vita all’intero pro-getto” - ci racconta Luigi. Cheaggiunge: “a settembre prose-guiremo con il programma nelleore pomeridiane, in modo taleda poter accogliere i ragazzidopo la scuola ed attuare, se ne-cessario, anche un laboratorio disupporto scolastico”. Ma quanto è difficile portareavanti un progetto così impor-tante in un luogo dove rasse-gnazione e scetticismo fanno dapadroni, insieme a tante altre mi-sere realtà convinte di poter “co-mandare” su ogni cosa? A risponderci, Giovanni PaoloSavino, presidente della Coope-rativa “Il Tappeto di Iqbal”: “C’ègente che ci ama e gente chenon ci ama. Ma quando le cosele fai è sempre un po’ così.Siamo su una terra abbando-nata da tutti. Noi vogliamo restarci e fare lecose in cui crediamo. L’impor-tante è trovare il giusto canale dicomunicazione a seconda del-l’interlocutore. Che sia un bam-bino, un familiare o un“antagonista”. Solo così si puòarrivare alla gente, convincere lepersone a fidarsi, a scegliere ead aprirsi a strade diverse.Dopo tre di duro lavoro di con-certazione, confronto e soste-gno, siamo riusciti a crearequesta bella realtà tutti insieme.E non abbiamo intenzione di fer-marci qui. La nostra cooperativa,autofinanziata soprattutto attra-verso spettacoli teatrali che por-tiamo in tutta Italia, vuole essereun esempio per tutti, soprattuttoper quanti crescono in contestiproblematici. Attualmente lacompagine sociale è compostada sette soci lavoratori. La mag-gior parte, provengono da realtàdifficili, ma ciononostante hannodeciso di cambiare rotta, restarenel loro quartiere per cercare dimigliorare le cose”. La nostra breve visita al PuntoLuce finisce qui. Certi di rincon-trare i nostri temerari condottieri,Luigi e Giovanni Paolo, andiamovia contenti: un sorriso stampatoin faccia e tante cose belle daraccontare... S.L. e F.L.

Foto di Fabiana Liguori

Nella periferia grigia di Napolinasce un “punto luce” per i ragazziSave the Children sceglie Barra per illuminare la vita di tanti talenti