lettera aperta di marco mozzoni 2014 - testo ampio
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Cari amici,
da oggi e fino a domenica si vota a Milano per il rinnovo del
Consiglio dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Ci sono le solite liste e ci sono gli indipendenti, come me. I
candidati delle liste, di solito, col sistema di votazione corrente
che prevede la possibilità di esprimere più preferenze, prendono
sempre molti più voti rispetto ai candidati indipendenti, proprio
per il sistema di preferenza multipla. Cioè, invitano a votare
tutti i candidati “in lista”, per cui anche chi prenderebbe da sé
soltanto 10 voti, se riesce a infilarsi nella lista giusta può
ritrovarsene magicamente 800, traslati dagli altri candidati più
pesanti di lui. Gli indipendenti, che possono contare soltanto su
voti veraci espressi a loro e basta, totalizzando autenticamente
magari 500 voti da soli, alla fine restano fuori dai giochi
vedendosi passare davanti i candidati che da soli avrebbero
preso soltanto 10 voti.
Meccanismi strani, da rivedere sicuramente. Magari
consentendo una sola e unica preferenza. Così davvero si corre
partendo tutti dagli stessi blocchi di partenza. Non tanto per il
candidato in sé, ma per il suo programma. Ritengo infatti che la
quantità non abbia mai garantito la qualità dei programmi. Ci
sono molte cose su cui discutere, da rivedere, da riformare. E
non sono – a mio avviso – questioni marginali, perché alla fine
sono proprio questi meccanismi fini a decidere quali programmi
vanno avanti e quali programmi (magari molto più utili per gli
interessi generali della professione e non degli interessi parziali
delle varie aggregazioni) restano indietro.
Per quanto mi riguarda, e sono sincero come sempre, non ho mai
avuto la fregola della poltrona in sé. Se l'avessi avuta,
probabilmente mi sarei già “seduto”, anni fa. Ero e continuo a
essere indipendente dentro. Non riesco a farmi andare bene le
cose turandomi il naso e spegnendo il pensiero. Per questo posso
dare l'idea di essere un ostinato, un utopista a volte. Credo però
che anche l'esempio, la testimonianza, l'uno che si mette davanti
ai carri armati e con il dito dice no, può fare la differenza, sul
lungo periodo. Magari lui si prende una bastonata sulla testa
(come a me è successo in più occasioni), ma con la soddisfazione
profonda di essersi mantenuto libero e coerente, di aver lasciato
qualche seme sulla strada, che altri potranno far germogliare,
insomma di aver fatto qualcosa di importante per sé stesso e per
gli altri.
Per tornare al tema di questi giorni, intanto spero di non avere
troppo abusato della vostra pazienza usando BrainFactor come
piattaforma di lancio. Se così è stato, me ne scuso, ma l'intento
era quello di diffondere idee su cui discutere, oggi e in futuro,
non certo di portare i riflettori sulla mia persona. Il voto è
scuramente importante, perché – nelle condizioni che prima ho
cercato di mettere in luce – rappresenta davvero un patto di
reciproca fiducia espressa guardandosi negli occhi e un
riconoscimento di valore. Ma non tanto della mia persona, del
mio ego – ripeto –, ma dei contenuti del programma, che dai
tanti feedback disinteressati che ho ricevuto risulta essere
davvero un programma ben fatto, un programma chiaro e deciso
che tocca temi fondamentali per la professione.
Un programma che non consiste in una carrellata di proclami o
di trastulli per allocchi, ma chiama all'impegno tutti quanti in
un momento difficile per l'Italia intera, ma che può costituire
una reale opportunità per guardarci allo specchio, per
confrontarci con ciò che serve davvero e ciò che possiamo anche
lasciar andare. I nonni dopo due guerre hanno ritirato in piedi il
Paese, con qualche aiuto da oltre Oceano in verità, ma
rimboccandosi le maniche, lavorando sodo e senza pensare di
essere “in diritto” di alcunché. Il loro futuro se lo sono ricostruito
(e guadagnato) mattone su mattone, quando guardandosi
intorno c'erano solo macerie. E noi dovremmo fermarci qui a
piangerci addosso? Ma non scherziamo.
Ecco, questo è lo spirito col quale io ho pensato il programma,
cercando di farvi rientrare fatti e concetti raccolti nel tempo
operando in contesti differenti, parlando con persone le più
diverse, ascoltando anche i punti di vista meno popolari,
ragionando insieme e immaginando (sì, immaginando insieme) il
da farsi, concretamente. I nuovi giovani (dico nuovi perché tutti
lo siamo stati un tempo e possiamo conservare in noi quello
spirito di "anima bella") devono essere messi in condizione di
poter discutere senza essere imbeccati, decidere in autonomia e
organizzare il loro futuro. Devono essere lasciati liberi di
sperimentare modi nuovi di fare le cose, perché possono avere
davvero molto da insegnare a un mondo che segna il passo.
Non dobbiamo mettere loro paletti e ostacoli “all'ingresso”, anzi
mai, ma spalancare loro le porte, delle univeristà, del lavoro ecc.,
lasciando che possano accedere alla formazione, lasciando che
possano mettersi in competizione non prima per poi sedersi
pensando di essere già arrivati, ma da quel momento lì in poi –
da quando varcano la soglia di quella porta – tutti i giorni,
prima nella scuola e poi nella professione, in modo da potersi
migliorare esponenzialmente e per necessità, per davvero, non
per aver messo una firma su un elenco e aver collezionato una
serie di certificati di un bel niente. Per questo mi esprimo
vivamente per una libera professione in un libero mercato, senza
barriere e dazi, in cui poter / dover dimostrare nei fatti e non
sulla carta di essere competenti ed efficaci.
Ma non voglio entrare nei temi specifici del programma, che
lascio a disposizione di chi abbia la pazienza e il piacere di
leggerlo e abbia anche la passione per ribaltarlo completamente
muovendo passi personali in direzioni che a lui sembrano più
interessanti. Ecco, anche in quel caso mi sentirò soddisfatto,
perché sarò servito da stimolo, da enzima di accelerazione di un
processo latente. Anche nel caso di una sola persona, sarà
servito a qualcosa di grande.
Ringrazio di cuore tutti i colleghi, gli amici, gli autorevoli
professori che in questi giorni mi hanno scritto apprezzamenti e
note di discussione sulle “12 Tesi” del programma.
Ringrazio inoltre quanti vorranno esprimermi la loro fiducia fra
oggi e domenica col voto, che riterrò patto vincolante.
Ringrazio infine quanti avranno modo di essere presenti domani
mattina a Milano al confronto fra candidati, a cui certo non
mancherò.