lezione ilaria forti

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INTERAZIONI-INTERACCIONES Seminario didattico 19-20-21 Novembre 2010 Lezione di Ilaria Forti architetto Introduzione: DOVE COMINCIA IL PENSIERO E DOVE COMINCIA IL DISEGNO? DOVE COMINCIA IL PROGETTO E DOVE FINISCE IL DISEGNO? DOVE FINISCE IL DISEGNO E INIZIA LA COSTRUZIONE? Intorno a tali questioni esporrò alcune questioni : Il disegno ci spinge inevitabilmente dentro territori sconosciuti della confusione dei linguaggi, della loro ibridazione e forse della loro possibile cancellazione. (INVITO ALLA STRATIGRAFIA DEL SEGNO - RUOLO DEL TEMPO) Suggerimento: NON CONSIDERARE IL DISEGNO COME STRUMENTO. QUESTIONE ERRATA: 1. PENSIERO ASTRATTO 2. PENSIERO VERBALE 3. CALARSI IN UNO STRUMENTO PER DIVENTARE FORMA E\O COMUNICARE IL DISEGNO è PENSIERO ESSO STESSO ANZI è LA FORMA-PENSIERO FONDAMENTALE DELL’ARCHITETTO, IL LUOGO ELETTIVO NEL QUALE LA FORMA APPARE , E NELLA SUA ESSENZA PIU’ PURA E DUREVOLE. (PRE-VISIONE) L. B. ALBERTI: L’ARCHITETTURA è DISEGNO E COSTRUZIONE. Si deduce: INTENZIONALITà FORMALE- PROGETTO- COSTRUZIONE. Non esiste quindi pensiero formale prima della sua rappresentazione nel disegno. DISEGNO – PENSIERO – COMUNICAZIONE - MEMORIA. SCENA PRIMARIA DELLA FORMA: Il carattere prioritario della forma-pensiero del disegno sembra consistere comunque non tanto con la possibilità che essa offre di anticipare l’esito di un’impresa costruttiva, quanto nel porsi evento propiziatorio centrato sull’ambiguità dell’immagine (evocazione). Il disegno è la duplicazione di un manufatto e allo stesso tempo il manufatto non è la semplice “realizzazione” di un disegno. Emerge quindi l’impossibilità di considerare il disegno come la diretta prefigurazione di una costruzione. (Non sempre viene condiviso però questo concetto perché continua ad operare infatti l’identificazione del disegno di una “prova generale” dell’edifico)

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Presentazione introduttiva del workshop "Biennale Interactions", Iuav 2010

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Page 1: Lezione Ilaria Forti

INTERAZIONI-INTERACCIONES Seminario didattico 19-20-21 Novembre 2010

Lezione di Ilaria Forti architetto

Introduzione:

• DOVE COMINCIA IL PENSIERO E DOVE COMINCIA IL DISEGNO? • DOVE COMINCIA IL PROGETTO E DOVE FINISCE IL DISEGNO? • DOVE FINISCE IL DISEGNO E INIZIA LA COSTRUZIONE?

Intorno a tali questioni esporrò alcune questioni :

Il disegno ci spinge inevitabilmente dentro territori sconosciuti della confusione dei linguaggi, della loro ibridazione e forse della loro possibile cancellazione. (INVITO ALLA STRATIGRAFIA DEL SEGNO - RUOLO DEL TEMPO)

Suggerimento:

NON CONSIDERARE IL DISEGNO COME STRUMENTO.

QUESTIONE ERRATA:

1. PENSIERO ASTRATTO 2. PENSIERO VERBALE 3. CALARSI IN UNO STRUMENTO PER DIVENTARE FORMA E\O COMUNICARE

IL DISEGNO è PENSIERO ESSO STESSO ANZI è LA FORMA-PENSIERO FONDAMENTALE DELL’ARCHITETTO, IL LUOGO ELETTIVO NEL QUALE LA FORMA APPARE , E NELLA SUA ESSENZA PIU’ PURA E DUREVOLE. (PRE-VISIONE)

L. B. ALBERTI: L’ARCHITETTURA è DISEGNO E COSTRUZIONE.

Si deduce:

INTENZIONALITà FORMALE- PROGETTO- COSTRUZIONE.

Non esiste quindi pensiero formale prima della sua rappresentazione nel disegno.

DISEGNO – PENSIERO – COMUNICAZIONE - MEMORIA.

SCENA PRIMARIA DELLA FORMA:

Il carattere prioritario della forma-pensiero del disegno sembra consistere comunque non tanto con la possibilità che essa offre di anticipare l’esito di un’impresa costruttiva, quanto nel porsi evento propiziatorio centrato sull’ambiguità dell’immagine (evocazione). Il disegno è la duplicazione di un manufatto e allo stesso tempo il manufatto non è la semplice “realizzazione” di un disegno. Emerge quindi l’impossibilità di considerare il disegno come la diretta prefigurazione di una costruzione. (Non sempre viene condiviso però questo concetto perché continua ad operare infatti l’identificazione del disegno di una “prova generale” dell’edifico)

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Lezione di Ilaria Forti architetto

Riflessioni:

L’idea di forma, il cui luogo esclusivo e nativo è disegno.

DUE VISIONI :

Platonicamente: la forma è qualcosa di antecedente a se stessa. (forma fuori dal tempo)

Aristotelicamente: la forma è l’esito di un processo di definizione. (funzione della storia, è continua metamorfosi)

LA NOSTRA RICERCA SI è SVILUPPATA perché IL DISEGNO SEMBRA AVER PERSO LA SUA IDENTITà MESSA A DURA PROVA DELLA SUA FINALITà.

AVRETE SENZ’ALTRO VISTO QUALCHE MOSTRA DI ARCHITETTURA AVRETE OSSERVATO SENZA DUBBIO I DISEGNI ORIGIANALI ESPOSTI: SI RICONOSCE LA QUALITà UNICA E IRRIPETIBILE DEL SEGNO (L’USO DEL COMPUTER VIENE MENO QUESTA DIMENSIONE TEMPORALE, OGNI DISEGNO PRODOTTO DALLA STAMPANTE, L’ORIGINALE VERO NON ESISTE Più.

AZIONE DIRETTA DEL DISEGNARE:

DISEGNO MANUALE IO TRACCIO UNA RETTA DOPO AVERLO DECISO è quindi una TRASPOSIZIONE IMMEDIATA DEL PENSIERO, NEL TEMPO IMMEDIATO.

Analisi:

COME SI AGISCE DENTRO L’ARCHITETTURA. (riferimento a Franco Purini e alla sua ricerca in occasione di una mostra che ha tenuto all’Accademia di Brera a Milano.)

Prima di esporre il mio lavoro di ricerca, ritengo necessario fare un breve diversione per introdurre IL “PROBLEMA” dello SPAZIO.

Il fatto che il disegno sia bidimensionale che quindi abbia a che fare più con la costruzione della superficie che con la profondità, non deve farci dimenticare che il nostro pensiero è un pensiero eminentemente tridimensionale, apparentemente tradito dal piano ma proprio per questo ad essere costretto ad essere sempre più preciso, ed insieme sempre più “allusivo” fino al punto di SFRUTTARE le convenzioni della rappresentazione .

Dalla parola latina spatium dal verbo patere = ESSERE EVIDENTE, ESSERE MANIFESTO.

La nozione di spazio non è ovviamente immutabile.

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Lezione di Ilaria Forti architetto

Evoluzioni:

LA REALTà VIRTUALE è UNO DI QUESTI NUOVI TERRITORI DI SPAZIALITà .

A QUESTA SPAZIALITà VA AGGIUNTA una SPAZIALITà CONCETTUALE, originata dall’arte omonima, fatta di risonanze del significato, di associazioni tematiche indirette.

Un significato che il disegno è chiamato a cercare fin d’ora con ogni mezzo, dal tracciare spazi misurati della cultura prospettica al futuristico prosciogliersi dello spazio e del tempo, cioè di altre dimensioni.

I DISEGNI DI PURINI: disegni dedicati alla composizione architettonica di cui rappresentano i momenti primari. (SLIDE di presentazione).

Sono schizzi realizzati quasi di getto, con una larga presenza di quella che è stata chiamata “SCRITTURA AUTOMATICA”.

Questa serie vuole suggerire quasi a livello subliminale che l’architetto deve sapere cosa sta facendo, ma allo stesso tempo non può saperlo troppo bene altrimenti si troverà nell’impossibilità di scegliere perché le alternative saranno eccessive.

Queste tavole sono state eseguite ciascuna nell’arco di 3 – 4 giorni.

In questo periodo anche se breve succedono alcune cose che finiscono con l’inscriversi sulla tavola sotto forma di commento di aggiunta di diversione o di correzione.

EVOLUZIONE DI INTERAZIONI.

IL DISEGNO INCORPORA COSì UNA TEMPORALITà.

IL DISEGNO NON è SOLO COMUNICAZIONE MA ANCHE IN COMUNICABILITà.

E’ IL SILENZIO.

E’ ESITO DELLA SPAZIALITà PROSPETTICA.

Infine ricordare:

SOLO L’OCCHIO ALLA FINE è SOVRANO, G. Ponti.

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Conclusione:

ANALISI SUL RITMO DEI COMPLESSI SISTEMI DI SOVRAPPOSIZIONE DI FORME GEOMETRICHE.

LA SOLUZIONE INTERNI ED ESTERNI.

CONCEPIRE TAVOLE SUPPLEMENTARI PER VERIFICARE L’ARCHITETTURA ESPOSTA DURANTE LA XII BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA, PEOPLE MEET IN ARCHITECTURE. L’esposizione è definita formalmente ma allo stesso tempo sono state utilizzate radicali varianti di rappresentazione.

Operare inedite rappresentazioni difficilmente riscontrabili nella tradizione figurativa dei trattati e dei manuali.

“…nell’architettura, più che in altra arte, la potenza la volontà di essere oltre il naturale e l’utile, è una qualità fondamentale distintiva dal semplice fatto del costruire. L’architettura nasce come atto di ESISTENZA e permane perennemente ed è giustificata solo in questo senso.” L. Moretti

Stimoli finali:

FANTASIA- INVENZIONE- CREATIVITà e immaginazione nelle creazioni visive (B. Munari) :

La fantasia è quella facoltà umana che permette di pensare a cose nuove non esistenti prima.

La fantasia è libera di pensare a cose assolutamente inventate, mai esistenti prima, ma non si preoccupa di controllare se ciò che pensa è veramente nuovo non è suo compito.

Esistono allora due tipi di novità: una novita per l’individuo e una novità assoluta.

Il problema basilare quindi per lo sviluppo della fantasia, è l’aumento della conoscenza, per permettere un maggior numero di relazioni possibili tra un maggior numero di dati. NON NELL’OTTICA DI UN GRANDE MAGAZZINO DI DATI, MA UNA CONTINUA INTERAZIONE TRA QUELLO CHE SI CONOSCE E TRA LA PROPRIA FANTASIA.

Il lavoro di questo seminario didattico sarà capire il meccanismo progettuale e gli strumenti, in modo che il lavoro poi venga svolto con una regola compositiva anche inventata ma comunicabile con il disegno e governato dalla rappresentazione, non è rubando agli architetti di riferimento che si diventa architetti.

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Lezione di Ilaria Forti architetto

ANALISI DELLE FORME

STUDIO DELLE FORME INTERNE A UNA FORMA DATA. CONSIDERANDO IL DISEGNO COSTRUITO DA LINEE VERTICALI E ORRIZZONTALI E DIAGONALI, SE NE ESTRAGGONO ALCUNE ELIMINANDO ALTRE E SI SCOPRONO COSì QUANTI DISEGNI CI SONO IN UN DISEGNO GLOBALE. (slide di Bruno Munari- il quadrato-il triangolo- il cerchio)

CONCETTI DI BASE: PITTURA.. ES. 4D FUTURISTI E CUBISTI

SCULTURA

ARCHITETTURA SCULTURA CAVA, CONCETTO 4D STRATIFICAZIONE DEI SEGNI NEL TEMPO. (EVOLUZIONE,) NON è NEL DISEGNO MA è NEL PENSIERO FORMALE.

FIGURA DELL’ARCHITETTO UTOPISTA : RENZO PIANO: IL CONCETTO DI UTOPIA , TI PERMETTE NON SOLO DI CAPIRE IL LUOGO MA Ciò è DENTRO IL LUOGO, DI PENSARLO E COSTRUIURLO. LA GEOMETRIA PERMETTE DI SCOPRIRE LE FORME INTRISE, LATENTI NEL LUOGO.

I N UN BLOCCO DI MARMO TROVO LA FORMA –MICHELANGELO-.

BENEVOLO IMPARA A SCRIVERE MA NON TANTO PER SAPER SCRIVERE QUANTO PER SAPER LEGGER LE COSE SCRITTE DA ALTRI…

LA GEOMETRIA SERVE NON SOLO PER COMPORRE FORME MA SAPER LEGGERE LE FORME ESISTENTI.