lezioni corso sostenibilità vero
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Corso GESTIONE AGRONOMICA E COLTURALE SOSTENIBILE
Laurea Magistrale Scienze e tecnologie agrarie
Curriculum AmbienteCrediti 6
Docente : Concetta Vazzana
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1. Il nuovo modello di agricoltura europea
La nuova funzione sociale dell’agricoltura
Il concetto di multifunzionalità
2. L’imprenditore agricolo multifunzionale
Che cosa fa l’imprenditore agricolo multifunzionale?
La nuova definizione di imprenditore agricolo
3. Le politiche per l’agricoltura multifunzionale
I pilastri della PAC (Politica Agricola Comunitaria)
Il secondo pilastro e la multifunzionalità
1 La multifunzionalità dell’agricoltura
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L’agricoltura nel 20th e nel 21th
Principali mutamenti di domanda e offerta
• L'agricoltura nel 20th
Rivoluzione tecnologica: chimica, meccanica, biologica/genetica (Green Revolution)
– Crescita offerta>crescita domanda: prezzi decrescenti– Strategia di politica economica: sussidio netto (nei paesi ricchi)
• L'agricoltura nel 21th
Nei paesi ricchi crescita costo - opportunità del tempo: maggiore domanda servizi-informazione-qualità
– Crescente differenziazione della domanda– Strategia di politica economica: sussidio selettivo (nei paesi
ricchi)
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Due modelli di agricoltura a confronto
• Agricoltura convenzionale intensiva( considerata non più sostenibile alla luce dei numerosi
problemi ambientali)
• Agricoltura sostenibile e multifunzionale( rispondente alle molte richieste ambientali e sociali)
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L’agricoltura convenzionale
La tendenza dell'agricoltura industrializzata (convenzionale) verso una semplificazione degli ordinamenti colturali, con produzioni sempre più specializzate e con l'uso massiccio di input energetici esterni, ha portato a un appiattimento o a un'estrema specializzazione, sia da parte degli agricoltori che dei tecnici.
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Rispetto all'agricoltura convenzionale, l'agricoltura sostenibile si presenta come un'attività decisamente più complessa e difficile, specialmente per l'attenzione rivolta alla gestione:
1. del suolo;
2. della natura che circonda l'azienda (biodiversità);
3. dei consumi energetici;
4. delle tecniche di trasformazione e di commercializzazione.
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Elementi della agricoltura convenzionale e della agricoltura sostenibile
Agricoltura convenzionale
Dominio della natura
•Gli umani sono separati dalla natura e superiori ad essa
•La natura consiste in risorse che devono essere usate
•Ciclo della vita incompleto; riciclo delle risorse trascurato
•Sistemi prodotti dall’uomo imposti sulla natura
•Produzione mantenuta dall’uso di prodotti chimici per l’agricoltura
•Cibo pesantemente trattato
Agricoltura sostenibile
Armonia con la natura
•Gli umani sono parte della natura e ad essa soggetti
•La natura è valutata principalmente per il suo valore
•Ciclo della vita completo; crescita e decadimento bilanciati
•I sistemi naturali sono imitati.
•La produzione è mantenuta con lo sviluppo di un suolo fertile
•Cibo poco trattato e naturalmente nutritivo
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Specializzazione•Stretta base genetica•Più piante cresciute in monocoltura•Separazione di colture e animali•Metodi di produzione standardizzati•Scienza e tecnologia altamente specializzate e riduzionistiche
Diversità•Larga base genetica•Più piante cresciute in policoltura•Integrazione di colture e animali•Metodi di produzione adattati alle condizioni locali•Scienza e tecnologia interdisciplinari e orientate al sistema
Competizione•Mancanza di cooperazione•Tradizioni e cultura rurale non considerate•La gestione dell ‘azienda è solo economica•Enfasi su quantità e profitto
Comunità•Aumento della cooperazione•Conservazione delle tradizioni della cultura rurale•L’agricoltura come stile di vita•Enfasi su permanenza nella comunità, qualità e paesaggio
Elementi della agricoltura convenzionale e della agricoltura sostenibile
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Quale è stata l’agricoltura di riferimento del recente passato?
L’ Agricoltura tradizionale
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Agricoltura tradizionale
Caratteristiche: Azienda come sistema in equilibrio;
conoscenze locali• Fine: autosufficenza• input esterni: bassi
• Controllo malattie: diversità• Fertilizzazioni: organiche
• Sistema di ricerca: esperienza personale
mezzadria
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Al momento attuale coesistono varie tipologie di agricoltura:
• Agricoltura industriale/convenzionale• Agricoltura integrata o low input
• Agricoltura biodinamica • Agricoltura biologica
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Agricoltura industriale/convenzionale
• Caratteristiche: tecnologicamente orientata, monocoltura, ampie
sup., specializzazione• Fine: max. rendimento economico
• input esterni: alti • Controllo malattie: chimico
• Fertilizzazioni: chimico• Sistema di ricerca: in laboratorio
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Agricoltura industriale/convenzionale
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Rischi dell’agricoltura convenzionale
1. All’ambiente danno diretto2. Al sistema agricolo risorse non
rinnovabili3. Alla comunità rurale sociali4. Ai lavoratori a breve e lungo periodo
5. Agli animali in azienda e selvatici a breve e a lungo periodo
6. Al consumatore residui
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La società Europea è cambiata
• Il reddito continua a crescere (ma meno), la popolazione è stabile ma è “invecchiata”
• I comportamenti di consumo alimentare sono cambiati– Meno quantità, più qualità– Attenzione ai prodotti tipici e all’origine geografica dei cibi– Attenzione alla sicurezza alimentare (sanitaria, nutrizionale, ambientale, etica)
• Crescente domanda non-food – Paesaggio ed eredità culturale– Sicurezza e sostenibilità ambientale– Servizi non-food (prevalentemente beni pubblici)
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Composizione della spesa delle famiglie nella UE-9 (percentuale della spesa totale – prezzi 1990)
Sources: EUROSTATSources: EUROSTAT
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
1975 1985 1995
Food, beverages andt obac co
M edical care andhealth expenses
Recre ation , en t ert .,educat ion a ndcultu ral s erv ic e
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Il nuovo ruolo dell’agricoltura nella UE
TRE FUNZIONI:• Food function: agricoltura competitiva nei mercati mondiali (riduzione
del sostegno attraverso il mercato) ma anche agricoltura di alta qualità in termini di qualità dei prodotti e di sicurezza alimentare (food safety vs. food security)
• Environmental function: agricoltura che produce esternalità positive, che minimizza le esternalità negative e che contribuisce alla sicurezza ambientale
• Rural function: agricoltura che conserva il paesaggio rurale, le tradizioni culturali locali e contribuisce allo sviluppo socio-economico delle comunità rurali.
Il Nuovo Modello di Agricoltura Europea
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Il “modello agricolo europeo dei
prossimi anni”• L’agricoltura del “modello agricolo europeo”
• competitiva “sempre + capace di affrontare il mercato mondiale senza dover ricorrere artificialmente a sovvenzioni, sempre meno tollerate sul piano internazionale”
• “dai metodi produttivi sani, rispettosi dell'ambiente, atti a fornire prodotti di qualità che soddisfino le esigenze dei consumatori”
• “poliedrica, ricca di tradizioni, la cui finalità non è solo produrre, ma anche salvaguardare la varietà del paesaggio e mantenere in vita comunità rurali vivaci e attive, capaci di generare occupazione”
• Sostenibile, sia da un punto di vista ambientale che dal punto di vista economico e socio culturale
• La politica agricola per il “modello agricolo europeo” • Politica agricola “più semplice e più comprensibile…in grado
di spiegare chiaramente che le spese che essa occasiona sono giustificate in quanto permettono di adempiere le funzioni che la società si aspetta dagli agricoltori”
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Agricoltura integrata
• Caratteristiche: uso di alcuni principi ecologici, monitoraggio e
controllo• Fine: ridurre l’uso di prodotti chimici
• input esterni: medio-alti • Controllo malattie: integrazione di
strategie• Fertilizzazioni: chimiche e organiche
• Sistema di ricerca: stazioni di ricerca
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Caratteristiche dell’agricoltura integrata
•Esistenza di disciplinari
•Trattamenti a soglia
•Interazione dei meccanismi di autoregolazione del sistema con input antropici
•Minimo uso di input chimici
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Agricoltura biologica
• origini diverse: Fukuoka, sir Howard (UK 1920), Muller (germania 1959), Lemair-Bouchet (Francia, 1963)
• IFOAM standard, Reg. CEE 2092/91
• Caratteristiche: azienda come sistema complesso
• Fine: ecologico, economico, sociale
• input esterni: medio-bassa • Controllo malattie:
biodiversità, sistemi naturali• Fertilizzazioni: rotazioni,
organiche• Sistema di ricerca: in azienda
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Rapporti tra agricoltura e ambiente: dal tradizionale al biologico
Agricoltura biologica in Italia
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Agricoltura biodinamica
Obiettivi dell’agricoltura biodinamica:Una azienda in relazione con l'ambiente circostante, con
la Terra intera e infine con il cosmo dei pianeti e le costellazioni
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L'Agricoltura Biodinamica nacque formalmente nel 1924 a seguito di un meeting organizzato da agricoltori tedeschi i quali invitarono Rudolf Steiner, filosofo, ricercatore e fondatore dell'Antroposofia a divulgare le prime sperimentazioni con le quali veniva cercata una risposta ai problemi emergenti dall’agricoltura chimica, allora agli albori.
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• Da quella riunione emersero :
• Nuovi punti di vista con cui guardare ai fenomeni della natura e a quelli relativi all’attività umana
• I limiti e la parzialità di una tecnologia agraria fondata solo sull’applicazione di schemi di natura fisico-chimica
• Le basi per una concezione “olistica” dell’azienda agricola
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L’agricoltura biodinamica è un metodo e un percorso che porta l’agricoltore ad essere creatore di un organismo aziendale denso di vita e diffusore di prodotti sani e portatori di vitalità.
Quali sono gli obiettivi dell’agricoltura biodinamica?:
1. Mantenere ed aumentare la fertilità del terreno attraverso la cura del suo fattore fondamentale : l’humus
2. Produrre piante ed animali che non solo siano sani, ma che contengano la massimo grado le loro qualità tipiche
3. Migliorare la vitalità delle sementi perché le piante da esse derivate possano “ dialogare” con i componenti dell’organismo aziendale e planetario in cui si trovano in modo efficiente
4. Produrre alimenti sani che rafforzino il metabolismo umano in modo che lo sviluppo fisico-animico e spirituale dell’uomo avvenga in modo armonico e sano
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Vecchio e nuovo “patto sociale”
Il “vecchio” ruolo sociale dell’agricoltura:
1) Sicurezza (di approvvigionamento) alimentare (food security)
2) Compensare squilibrio città/campagna nel modello di sviluppo
3) Elemento di coesione nella costruzione europea
Ridefinire Il ruolo sociale dell’agricoltura:
Obiettivi:– sviluppo rurale (territorialità, decentramento…) – agricoltura e ambiente (environmental safety and quality)– agricoltura e agro-alimentare (food safety and quality)
Imprenditore agricoltore:– da soltanto produttore di merci…..ad (anche) erogatore di servizi
(multifunzionalità)
“ridefinire il mestiere”
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Definizione di multifunzionalità
La multifunzionalità è probabilmente il carattere fondamentale del nuovo modello di agricoltura
europea
• Non esiste, però, una definizione unica di multifunzionalità. O meglio, esistono due modi diversi di concepirla/definirla:– Definizione normativa: ciò che dovrebbe fare
l’agricoltura per la società (quanto detto finora). La Multifunzionalità è quindi un obiettivo politico:
“…l’insieme dei contributi che il settore agricolo PUO’ apportare al benessere sociale ed economico della collettività e che quest’ultima riconosce come propri dell’agricoltura”
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Agricoltura multifunzionale
– Definizione positiva: è tipico dell’impresa agricola:• Produrre molteplici output, alcuni sono beni
(commodities) altri sono servizi (non-commodities)• Alcuni servizi sono connessi a beni pubblici,
producono esternalità; quindi, non hanno mercato (non-commodity e non-market outputs)
In questa seconda ottica, l’imprenditore agricolo è multifunzionale per definizione; la politica deve “accentuarne” tale carattere a favore dei non-commodity e dei non-market outputs
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La multifunzionalità dell’agricoltura:
aspetti teorici e strumenti
Interazione agricoltura – ambiente – altri settori economico-sociali
visione sistemica
Agricoltura sostenibile (anni ’70-’80)
(FAO 1999)
Analisi dei sistemi agricoli territoriali
La nozione di multifunzionalità non è recente, la novità risiede nell’associazione tra multifunzionalità e capacità dell’agricoltura di produrre
effetti netti positivi, beni e servizi, di interesse collettivo
La crescente attenzione, da parte della società, ai servizi forniti dall’agricoltura ha prodotto una vera e propria domanda di tali servizi. Molti
di questi hanno la caratteristica di essere
beni collettivi non diretti al mercato
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Le caratteristiche dei beni collettivi non diretti al mercato
Le molteplici funzioni dell’agricoltura permettono la produzione di prodotti secondari (anche se diversi di questi prodotti pur essendo servizi non alimentari sono diretti al mercato, come i servizi ricreativi o agrituristici, i servizi
formativi e didattici, i servizi sanitari o riabilitativi), ai quali in letteratura ci si riferisce come prodotti non alimentari o
prodotti non diretti al mercato
BENI PUBBLICI
Paesaggio
Ambiente inalterato
Qualità alimentare ….
Quei prodotti ai quali il mercato non è in grado di assegnare un prezzo
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Beni pubblici ed esternalità dei prodotti secondari dell’agricoltura
Approccio OCSE
1) I prodotti secondari, quasi sempre, sono prodotti in proporzioni fisse, ovvero strettamente “congiunti” alla produzione
2) Esistenza di diversi modelli di correlazione tra i vari “prodotti” dell’agricoltura
Individuazione, nell’ambito delle politiche, degli strumenti a favore della multifunzionalità
1) Sostegno accoppiato alla produzione agricola
2) sostegno ai prodotti secondari, strumenti disaccoppiati dalla produzione
La presenza di esternalità o di beni pubblici è associata ai fallimenti di mercato, pertanto la conoscenza di tali caratteristiche nei diversi
prodotti secondari è un elemento centrale nella delineazione delle politiche di intervento pubblico in agricoltura
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Interdipendenze tecniche
Per quanto attiene agli aspetti produttivi della multifunzionalità, l’ipotesi che la funzione di produzione dia luogo a beni/servizi secondari congiuntamente ai prodotti agricoli comporta che variazioni della quantità prodotta di beni primari produrranno variazioni anche nella produzione dei beni o servizi secondari
• In gran parte la produzione congiunta è determinata da interdipendenze di tipo tecnico o biologico derivanti dall’uso di determinati mezzi di produzione o dalle caratteristiche del processo produttivo
• L’impiego di fattori di produzione non specifici (ottenimento di molteplici prodotti da un unico fattore di produzione):
Es. produzione congiunta di carne e lana dall’allevamento ovino
• I’interdipendenza tra prodotti derivata dall’utilizzo di fattori fissi (lavoro e terra), allocati ai diversi processi produttivi aziendali
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Caratteristiche di esternalità e beni pubblici dei prodotti secondari 1
• Esternalità (Meade): un’economia esterna o una diseconomia esterna è un evento che apporta un apprezzabile beneficio (o danno) a una persona o ad alcune persone che non erano parti contraenti consenzienti nelle decisioni che hanno condotto all’evento in questione
Diverse tipologie di esternalità:
Non Esauribili (beni pubblici): l’aumento del loro consumo da parte di una unità addizionale non ne riduce la possibilità di utilizzo da parte della collettività;
Esauribili (beni non pubblici)
Miste (beni pubblici non puri): un uso elevato produce una congestione nell’utilizzo del bene pubblico, in questo caso il sistema di prezzi funge da regolatore
Principale causa dei fallimenti di mercato
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Proprietà dei beni pubblici
• Principio di non rivalità
• Principio di non escludibilità
Caratteristiche di esternalità e beni pubblici dei prodotti secondari 2
Le caratteristiche dei beni pubblici presenti in alcuni dei prodotti dell’agricoltura non diretti al mercato sono la libera disponibilità per la società
(mancanza di escludibilità) senza che l’uso da parte di alcuni pregiudichi quello di altri ( mancanza di rivalità)
Non escludibilità rivalità (congestione)
“Escludibilità” non rivalità
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Multifunzionalità
Funzioni plurime e indicatori
• Agricoltura produttrice di alimenti: approvvigionamento e qualità (security and safety)
• Agricoltura produttrice di servizi vendibili• Agricoltura produttrice di occupazione• Agricoltura e funzione sociale• Agricoltura e funzione culturale• Agricoltura e funzione ambientale
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Il modello agricolo europeo
• I diversi paesi dell’Ue hanno posto enfasi sui seguenti aspetti della multifunzionalità:
1) Sicurezza alimentare2) Salubrità e qualità degli alimenti3) Benessere degli animali4) Sviluppo rurale (vitalità economico-
sociale delle aree rurali; identità)5) Servizi ambientali
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Costruire la multifunzionalitàCostruire la multifunzionalità
• Sviluppare “l’impresa agricola di servizio”
– Favorire un mix di prodotti-servizi molto più ricco (di servizi)
– Potenziare i servizi venduti sul mercato (es. agriturismo)
– Componente servizi “non-market” molto rilevante
• Il livello “critico” di azione collettiva
– Servizi “non-market” non erogabili su base esclusivamente individuale
– Servizi “non-market” non pagabili su base esclusivamente individuale
• Favorire l’“Economia dei contratti”
– “Contratto” tra soggetti erogatori organizzati e comunità locale e non (istituzioni)
– Prestazione ben individuata e misurabile
– Coordinamento con beni-servizi market-oriented
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L'impresa agricola
multifunzionale (o rurale)
d
V e g e t .p r o d u c t s
A n i m a lp r o d .
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L’agricoltore multifunzionale
Imprenditoreagricolo
CommoditiesCommodities Serviziambientali
paesaggistici
Serviziambientali
paesaggistici
Servizieducativie culturali
Servizieducativie culturali
ServizisocialiServizisociali
Servizi riabilitativi/terapeutici
Servizi riabilitativi/terapeutici
Trasformazione agro-alimentareTrasformazione agro-alimentare
CommercializzCommercializz
Artigianatotipico
Artigianatotipico
Turismo, svagointrattenimento
ristorazionesport
Turismo, svagointrattenimento
ristorazionesport
Valorizzazioneprevalente
MERCATOMERCATO STATOSTATO
PART-TIME INALTRI SETTORIPART-TIME IN
ALTRI SETTORI
Prodotti agric.di qualità
Prodotti agric.di qualità
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Multifunzionalità e agriturismo - 1
L’agriturismo è componente fondamentale della visione normativa di multifunzionalità Esercita tutte e tre le funzioni: food, environment, rural (non altrettanto il
turismo rurale, il turismo enogastronomico..) L’agriturismo è componente fondamentale della visione positiva di
multifunzionalità E’ il principale servizio di mercato (non-commodity market output) E’ la prima (unica?!) vera esperienza di multifunzionalità
Soprattutto, l’agriturismo trae vantaggio da una definizione più ampia di impresa agricola (impresa agricola multifunzionale) Diviene a tutti gli effetti parte dell’attività agricola Le attività agricole congiunte possono essere molto più numerose e
meno vincolanti
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Multifunzionalità e agriturismo - 2
Tale aspetto è, esplicitamente, riconosciuto per legge: La legge 730/1985 richiama l’impresa agricola da codice civile
Art. 2135 cod.civ: “è imprenditore agricolo colui che esercita una attività diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, all’allevamento del bestiame…alla trasformazione dei prodotti agricoli”
Legge di orientamento e modernizzazione del settore agricolo (D.Lgs 228/01) L’art.1 sostituisce l’art.2135 cod.civ: “..si intendono attività agricole
(anche) quelle orientate alla fornitura di beni e servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse normalmente impiegate nell’attività agricola..ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definito per legge”
Questa legge introduce di fatto nell’ordinamento il concetto di impresa agricola multifunzionale e ridefinisce la 730/85
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(Agri)turismo e secondo pilastro
Total Public Expenditure (EAGGF - Gurantee, Public Costs & Top - up) for Rural Development, Mio. €
4774,302279,77
565,01
4627,12
2347,27
171,051875,34
626,44759,38
1783,67
864,50
1181,60792,39643,751717,96
987,19
10549,66
2696,37
18837,51
2534,72
16020,50
Investment in holdingsYoung FarmersTrainingEarly retirement LFA/AER Agri-Environmental Process & mkt agri products Afforestation of agri land Other forestry measures Land improvementReparcellingFarm relief & farm managementMarketing quality agri product Basic servicesRen & devt rural villages DiversificationManaging agri water resources InfrastructureTourism & craft activitiesProtecting the environmentRestoring agricultural productionFinancial engineeringevaluationOther (old, ongoing) measures
LFA
Agri-environment
E R
Aff.
old meas.
Process.-Marketing
Investm.holdings
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Agriturismo tra mercato, multifunzionalità e PAC
L’agriturismo è un’attività nata in ambito agricolo prima ed al di là dello sviluppo del concetto di multifunzionalità
L’agriturismo “vive” di mercato turistico non di politica per la multifunzionalità
La spesa agricola della UE (la PAC) è assai ingente, molto poco va all’agriturismo e non tutto il ”secondo pilastro” in realtà favorisce la multifunzionalità
Però:
L’agriturismo trae vantaggio da una definizione più ampia di impresa agricola (meno vincolante)
L’agriturismo può trarre vantaggio dallo sviluppo di attività/servizi agricoli non convenzionali
L’agriturismo può trarre vantaggio indiretto (non trasferimento diretto, ma maggiore valorizzazione sul mercato) da ri-orientamento della spesa verso politiche del secondo pilastro (se pensate davvero in una ottica multifunzionale)
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Progetto ARSIA AGROBIOLa valutazione della sostenibilità in sistemi agricoli
biologici Concetta Vazzana e Paola Migliorini
Dipartimento di Scienze Agronomiche e Gestione del Territorio Agroforestale
Università di Firenze
ConvegnoPresentazione dei risultati del programma di ricerca:
Agricoltura biologica toscana finalizzata alle produzioni vegetali
5 Giugno 2007Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali
“Enrico Avanzi” (CIRAA)Loc. S. Piero a Grado
Pisa
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clima, pedologia,
piante, aniamli....
SOCIO-POLITICI:popolazione,
abitudini, attitudini,
inputs, outputs,tecnologie, trasporti,
AGRICOLTURA
BIOFISICI:
suolo, acqua,cultura, politica,
istituzioni....
TECNICO-ECONOMICO:
mercato, prezzi...
La sostenibilità in agricoltura
Esistono in letteratura moltissime definizioni di agricoltura sostenibile (Douglass, 1984; Jackson, 1984; Freudenberger, 1986; Altieri, 1987, Allen and Sachs, 1991; Hamlin, 1991; Kloppenburg, 1991; Crosson, 1992; Harrington, 1995).
Tutte includono almeno tre criteri comuni:1) mantenimento delle capacità produttive dell'agroecosistema nel tempo,2) conservazione della diversità della flora e fauna,3) abilità di auto-mantenimento dell'agroecosistema, ad un costo economico ed ambientale socialmente accettabile a fronte di limitazioni ecologiche e pressioni socio-economiche di lungo termine.
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Sostenibilità a quale scala ?
Per lo svolgimento dell’analisi di sostenibilità viene considerata la scala aziendale, intesa come “uno spazio di risorse naturali rinnovabili, connesse internamente ed esternamente limitate, il cui fine principale è di fare agricoltura” (Gastó et al., 1984).
L'unità strutturale "azienda agraria" è considerata scientificamente corretta ai fini dello studio agroecosistemico (MacKinnon, 1976; Frissel, 1977).
Per l’analisi dell’azienda nel dettaglio si sceglie l’appezzamento come livello inferiore e il sistema aziendale come livello superiore.
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Indicatori di sostenibilità
• L’uso di indicatori della sostenibilità sta diventando uno strumento molto frequente nella valutazione dei sistemi agricoli. Esistono numerose liste e matrici di indicatori
• Gli indicatori devono essere facili da misurare e non costosi
• Il problema della valutazione delle tecniche conservative agrarie nella comparazione con tecniche alternative è che esse sono spesso migliori per alcune caratteristiche e peggiori per altre. Perciò, emerge la necessità di utilizzare indicatori multipli per giudicare se un sistema può essere sostenibile
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Molti sono stati gli approcci per descrivere, quantificare e modellare le caratteristiche di un agroecosistema a livello aziendale (Lowrance et al., 1984; Gliessman, 1990; Altieri, 1995, Vazzana e Raso,1997).
Una significativa esperienza di ricerca condotta con un approccio sistemico, di lunga durata e applicata su aziende di 17 paesi europei è quella del Network Europeo per la progettazione e gestione degli agroecosistemi a basso impatto ambientale (Vereijken, 1994- 1999). La metodologia ha dato un contributo importante alla definizione di un livello di riferimento per gli indicatori agro-ambientali. Una metodologia simile viene proposta dai francesi (Bockstaller et al., 1997).
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Scelta del livello di riferimento
Ad ogni indicatore è associato un valore ottimale che è derivato dalla letteratura scientifica e adattato al contesto territoriale.
Il livello ottimale è individuato in base a conoscenze scientifiche di riferimento per l’ottenimento di un obiettivo di qualità
Nella presente ricerca si è cercato di attribuire al valore di soglia quello del rispetto dei requisisti i legge, ovvero nel caso specifico di gestione biologica, oltre alla normativa obbligatoria in agricoltura, al rispetto del reg. CE 2092/91 e successive modifiche e integrazioni.
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Il Network europeo coordinato da P.Verejiken, (1997) adotta un holistic approach (approccio olistico) all‘agricoltura biologica definendo :
1. una metodologia per valutare , monitorare e progettare sistemi agricoli sostenibili ( sustainable farming systems)
2.Un framework concettuale basato su indicatori che è stato applicato in molte e differenti condizioni pedoclimatiche
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•Il framework è organizzato in sub sistemi.
•Per ciascun sub-sistema sono stati identificati indicatori e metodi di analisi.
Qui sono presentati i risultati della valutazione di sostenibilità ambientale a livello di microfarm nel contesto di un esperimento di lungo periodo in agricoltura biologica (MOLTE ).
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LTE MOLTE
L‘area sperimentale è situata nell‘azienda dell‘ Università di Firenze (Montepaldi) nel comune di S. Casciano Val di Pesa (FI). L‘esperimento Long Term Organic Experiment (MOLTE) a Montepaldi include 3 micro agro-ecosistemi e noi qui riportiamo le performance della microfarm biologica più vecchia (dal 1992 al 2006).
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Il LTE MOLTE
La micro farm studiata copre un area of 5.2 ha, divisi in 4 campi; ogni campo copre 1.3 ha (260 m x 50 m).
Secondo le pratiche agricole locali, si è adottata una rotazione quadriennale : Sovescio + mais, – grano duro + trifloglio rosso, trifoglio rosso, orzo..
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Montepaldi LTE
Bio vecchio Bio nuovo Conven
IE m2 m2 m2
Siepi 1300 390 0
Strisce di veget. 1640 1900 780
Tot 2940 2290 780
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Ogni anno dal 1992 si considera un set di indicatori tper valutare la sostenibilità della microfarm .
Per ogni singolo indicatore viene selezionato un valore ottimale di riferimento a partire dalla letteratura e considerando le specifiche territoriali e il contesto climatico dell’area sperimentale.
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Indicatori
Gli indicatori usati fanno riferimento a due differenti sub--sistemi:
• A- sub-sistema biodiversità (EII, PSD, SCy, SCcp);
• B- sub- fertilità del suolo (OMARs, TNAR, PAR, KAR, C/N, PAB)
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Acronym Name Description m.u. Desirable value
EII Ecological Infrastructure
Index
% dell’area aziendale in cui sono presenti IE lineari e non e corridoi per la flora e fauna
% area x > 5
PSD Plant Species Diversity in the
farm
Numero delle specie number x > 40
SCIy Soil Cover Index
year Mesi dell’anno in cui il suolo è
coperto da vegetazione /12 % month x > 50
SCIc Soil Cover Index
critical period mesi del periodo critico per l’erosione in cui il suolo è coperto da vegetazione /x mesi periodo critico
% month x > 60
OMARs Organic Matter Annual Reserve in the soil
S.O. nello strato coltivato del
suolo % 1,5 <x< 3
TNAR Total Nitrogen Available Reserve in the soil
tot N nello strato coltivato del suolo
‰ x > 1,5
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Acronym Name Description m.u. Desirable value
PAR Phosphate Available Reserve in the
soil
P2O5 nello strato coltivato del suolo ppm 25 < x < 35
KAR Potassium Available Reserve in the
soil
K2O nello strato coltivato del suolo
ppm 150 < x < 200
C/N C/N ratio in the
soil Rapporto C/N nel suolo number 9 < x < 12
PAB Phosphate
Annual Balance P input/P output
kg/kg >1,20
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1992-1993
0
0,5
1
KAR
OMAR
SCIcp
SCIy
TNARsoil
PSD
C/N soil
PAR
PAB
EII
All’inizio dell’esperimento l’area studiata era coltivata usando il metodo convenzionale e prodotti chimici di sintesi. Durante il periodo critico per l’erosione la copertura del suolo era molto ridotta con rischi elevati. L’area coperta da vegetazione naturale era assai ridotta sia sotto forma di IE come siepi, passaggi inerbiti, bordi dei campi inerbiti (5 % dell’area totale ) che come diversità delle specie presenti (>40).
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After some years from the end of the period of conversion to organic (1996-1997), a clear improvement resulted for some parameters (SCIcp, SCIy, C/N soil) as result of the use of organic fertilizers, and the introduction of red clover undersowed in wheat
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1996-1997
0
0,5
1
KAR
OMAR
SCIcp
SCIy
TNARsoil
PSD
C/N soil
PAR
PAB
EII
Other indicators (PAB) offered a slow answer and PAR discrepancy increased .The indicator EII reached the optimal value, after the plantation and growth of a new linear element (hedge). The inclusion of herbaceous strips with natural vegetation between the fields increased the biodiversity ( PSD).
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By changing the applied rotation soil was maintained covered by vegetation during most of the year and especially during the critical period. The parameters referring to soil fertility showed a positive trend towards the optimal reference values.
1998-1999
0
0,5
1
KAR
OMAR
SCIcp
SCIy
TNARsoil
PSD
C/N soil
PAR
PAB
EII
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Dopo 6 anni di gestione in biologico la situazione era migliorata per tutti I parametri esaminati, eccetto che per il PAR (1998-99). L’uso delle leguminose nella rotazione ha consentito di incrementare la disponibilità di P nel suolo. availability in the soil. La biodiversità pianificata (EII e PSD) raggiunge buoni livelli e contribuice alla stabilità dell’agroecosistema.
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Dopo 13 anni dall’inizio della sperimentazione (2005-2006) la valutazione di sostenibilità della microfarm conferma conferma l’immagine del 1998-1999, con alcune piccole discrepanze (KAR, C/N suolo). Il problema del PAR (disponibilità troppo alta di P) deve essere ancora risolto.
.
2005-2006
0
0,5
1
KAR
OMAR
SCIcp
SCIy
TNARsoil
PSD
C/N soil
PAR
PAB
EII
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Discussione
• Gli indicatori agro-ecologici relativi alla biodiversità pianificata rispondono molto bene ai cambiamenti che l‘agricoltura biologica ha introdotto a livello aziendalel (rotazione colturale, una nuova siepe impiantata, strisce di vegetazione spontanea tra gli appezzamenti).
• Alcuni die parametri relativi alla fertilità del suolo sono lenti e si sono potuti apprezzare solo dopo 6 anni alcuni effetti del cambiamento di gestione.
• Il problema del P potrebbe essere migliorato con una specifica modifica di alcune pratiche colturali ( tipo di fertilizzante organico ,etc.)
• Dopo 13 anni, nel 2005-2006, la situazione appare abbastanza stabile ma esistono ancora alcuni aspetti da prendere in considerazione ( C/N e KAR indicano che è necessario riesaminare alcune pratiche :ad es. si dovrebbe diminuire la % di cereali nella rotazione)
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La metodologia impiegata
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1. Azienda Montepaldi (FI)2. Centro Avanzi (PI)3. Azienda Bonamici (PI)4. Azienda Vivoli (FI)5. Azienda Pian del Noce (GR)
Le aziende coinvolte
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I sistemi agricoli scelti adottano i metodi dell’agricoltura biologica secondo gli Standard della normativi europea (Reg. CE 2092/91). Sono aziende prive di zootecnia con un sistema colturale misto prevalentemente erbaceo. L’analisi e’ stata condotta in 3 annate agrarie dal 2003 al 2005.
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Montepaldi Centro Avanzi Pian del Noce Vivoli Marcello
Bonamici Alessandro
Regione San Casciano val di Pesa
(Firenze)
Ex Tenuta di Tombolo (Pisa)
Magliano in Toscana
(Grosseto)
Firenzuola(Firenze)
San Giuliano Terme(Pisa)
Zona Pedo-climatica
Collina interna Pianura costiera Collina costiera Montagna interna
Pianura interna
Tipologia aziendale
sperimentale sperimentale privata privata privata
Ordinamento colturale
Viti-vicolo, erbaceo,
frutticolo, zootecnico
Erbaceo, zootecnico,
arboreo
erbaceo, viti -olivicolo,
ornamentale e orticolo
erbaceo e arboricolo
Orticolo specializzato
Manager Univ. of Florence Univ. of Pisa Girotto Bernardo
Vivoli Marcello Bonamici Alessando
gestione bio1/bio2/conv. bio./conv. biologica biologica biologica
Bio dal 1991/2001 2001 1989 2001 1998
Area tot. 324 ha 1700 ha
SAU 280 ha 1000 hs 57 ha 30 ha 10 ha
Area sperimentale
10.4 ha 24 ha 10 ha 10 ha 3 ha
irrigazione no no si no si
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La metodologia impiegata prevede i seguenti punti:
• Caratterizzazione agro-ecologica dei casi studio
• Descrizione dei processi produttivi
• Analisi dei sistemi tramite gli Indicatori di Sostenibilità
• Descrizione del contesto socio-economico
La metodologia impiegata
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Caratterizzazione agro-ecologica dei casi studio
Per ogni azienda sono state raccolte le seguenti informazioni e documentazioni:
• Andamento termo-pluviometrico delle aree sperimentali. (Dati UCEA ottenuti dalle stazioni meteorologiche piu’ vicine ai casi studio).
• Mappe catastali della superficie aziendale• Notifica di Assoggettamento all’agricoltura biologica,
ultima valida• Piano Annuale di Produzione (PAP) dell’agricoltura
biologica, • Carte topografiche e/o foto aeree (dove disponibili)
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Caratterizzazione agro-ecologica dei casi studio
• Localizzazione con l’agricoltore e con foto aeree delle infrastrutture ecologiche (siepi, strisce inerbite, macchie, boschi, laghi artificiali etc.)
• Localizzazione con l’agricoltore e con foto aeree degli impianti di irrigazione (pozzi, stazioni di pompaggio da corpi d’acqua superficiali, impianti di distribuzione)
• Localizzazione con l’agricoltore e con carte topografiche e/o foto aeree delle giaciture delle aree aziendali (pianura e aree collinari a diverse pendenze)
• Classificazione dei suoli delle diverse aree aziendali basata su analisi fisico-chimiche del suolo.
• Localizzazione con l’agricoltore dell’ordinamento colturale
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Descrizione dei processi produttivi dei casi studio
La descrizione dei processi produttivi avviene tramite schede della tecnica che sono compilate per ogni processo produttivo, considerando la media delle tre annualità analizzate : si sono considerate le colture erbacee di pieno campo, le colture arboree, le colture orticole e floro-vivaistiche.
I registri colturali di produzione da agricoltura biologica contengono molte informazioni sia sui processi produttivi che sulle caratteristiche territoriali aziendali.
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Gli indicatori della sostenibilità a livello aziendale considerati nel presente studio sono stati suddivisi in tre gruppi relativi a:
1. valutazione del paesaggio e della biodiversità2. valutazione della rotazione colturale3. valutazione della fertilità del suolo
Analisi dei sistemi tramite gli Indicatori di Sostenibilità
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79
WA (Wood Area) Superficie boschivaFA (Field Adiacency) Adiacenza appezzamenti CFS (Crop Field Size) Dimensione appezzamentiFLW (Field lengh/width) Rapporto lunghezza-larghezzaFD (Field density) Densità appezzamentiEII (Ecological Infrastructure Index) Indice infrastrutture
Ecologiche EIR (Ecological Infrastructure Richness) Ricchezza infrastrutture
ecologiche arboree ed erbaceeEID (Ecological Infrastructure Diversity) Diversità infrastrutture
ecologiche arboree ed erbacee
Gli 8 indicatori sono stati calcolati partendo dai dati precedentemente raccolti con la caratterizzazione agroecologica dei singoli agroecosistemi
A - Per valutare la sostenibilità degli aspetti relativi al paesaggio e alla biodiversità, nelle aziende sotto studio sono stati valutati i seguenti indicatori
80
x <4
81