l’idea che cambia il mondo - seirota.it · ecco un trucco per guardare le cose sotto tanti punti...

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www.seirota.it/unideachecambiailmondo APPROFONDISCI: MEMORIZZA: CURIOSITÀ: SUPERPOTERI ITALIANITÀ ARTIGIANALITÀ FUNZIONALITÀ GENIO SENZA ETÀ A 21 anni Marconi lancia da una finestra della “stanza dei bachi” di Villa Griffone a Pontecchio (Bo) il primo segnale di telegra- fia senza fili. Quel luogo divenne per tutti la collina della radio, perché dal punto di trasmissione a quello di ricezione l’ostacolo era una… collina! L’arma vincente di Marconi? L’abbia- mo già visto: concretezza e ricerca dell’utilità di una scoperta. Insom- ma, il suo obiettivo principale era quello di dare alle idee un’applica- zione pratica per metterle in com- mercio, con una visione comples- siva che lo spingeva a incastrare come tessere di un puzzle anche gli spunti e i risultati dei “colleghi”. Pensi che un’idea vada subito indirizzata a uno scopo preciso, oppure ti piace sognare, associa- re immagini, confrontarti proprio come in un brainstorming creativo? Come funziona tecnicamente la mu- sica che ascolti oggi? Fai una ricerca in classe. SCENARIO Prima di Marconi, comunicare a distanza significava far muovere un suono attraverso un filo (il telegrafo). Come si poteva pensare a un suono che si propagasse nell’aria, superando le montagne e seguendo la curvatura della terra? Mentre gli altri scienziati studiavano la natura delle onde elettromagnetiche, Marconi ne cercava l’applicazione prati- ca, funzionale a un obiettivo. L’IDEA CHE CAMBIA IL MONDO Appena diciottenne, Marconi, appassionato di radiocomunicazioni riesce a far suonare un campanello elettrico, premendo un tasto a distanza nella stessa stanza. Con piglio artigiano, aveva montato un congegno di bobine, fili e dispo- sitivi in soffitta. Ma è in Inghilterra che riesce a depositare il brevetto della radio (1896), dopo che il Ministero italiano di Posta e Telegrafi ebbe rifiutato la sua invenzione! In quegli stessi anni, anche Tesla 1 lavora alla possibilità di sfruttare le onde elettromagnetiche per la trasmissione a distanza. L’invenzione della radio non è il colpo di genio di una persona, ma un traguardo del progresso umano che possiamo forse immaginare come la cima di una collina raggiunta da più persone, da strade diverse. Nel 1899 Marconi inviò segnali radio in Francia attraverso la Manica e nel 1901 realizzò la prima comunicazione attraverso l’Oceano Atlantico (tra Poldhu – Cornovaglia e St John’s – Canada). Il suo sistema fu presto adottato dalla marina italiana e britannica, mostrando la sua utilità nel salvataggio attraverso SOS di una nave persa nella Manica. O nel recupero dei superstiti del Titanic. GUGLIELMO MARCONI Fisico, scienziato e inventore, 1874-1937 Nato a Bologna, interruppe presto gli studi per fare ricerca, prima in Italia poi in Inghilterra, dove nel 1896 registra il brevetto della RADIO e nel 1897 fonda la “Marconi’s wireless Telegraph Companie”. Nel 1909 vince il premio Nobel per la fisica. L’IDEA E L’INVENZIONE LA RADIO Ci sono stati tre grandiosi momenti nella mia vita di inventore. Il primo, quando i segnali radio da me inviati fecero suonare un campanello dall’altro lato della stanza in cui stavo svolgendo i miei esperimenti; il secondo, quando i segnali trasmes- si dalla mia stazione di Poldhu, in Cornovaglia, furono captati dal ricevitore che ascoltavo a San Giovanni di Terranova, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico a una distanza di circa 3.000 km; il terzo è ora, ogni qualvolta posso serenamente immaginare le possibilità future e sentire che l’attività e gli sforzi di tutta la mia vita hanno fornito basi solide su cui si potrà continuare a costruire. 1 Di chi è la “paternità” della radio? Nel 1943 la Corte Suprema degli Stati Uniti stabilisce che viene prima il brevetto di Tesla, ma solo sul territorio americano. Prova a pensare: se l’idea esce dal gruppo, di chi è? È possibile che due persone abbiano la stessa idea/invenzione senza copiarsi?

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APPROFONDISCI: MEMORIZZA: CURIOSITÀ:

SUPERPOTERI

ITALIANITÀ

ARTIGIANALITÀ

FUNZIONALITÀ

GENIO SENZA ETÀ

A 21 anni Marconi lancia da una fi nestra della “stanza dei bachi” di Villa Griffone a Pontecchio (Bo) il primo segnale di telegra-fi a senza fi li. Quel luogo divenne per tutti la collina della radio, perché dal punto di trasmissione a quello di ricezione l’ostacolo era una… collina!

L’arma vincente di Marconi? L’abbia-mo già visto: concretezza e ricerca dell’utilità di una scoperta. Insom-ma, il suo obiettivo principale era quello di dare alle idee un’applica-zione pratica per metterle in com-mercio, con una visione comples-siva che lo spingeva a incastrare come tessere di un puzzle anche gli spunti e i risultati dei “colleghi”.

Pensi che un’idea vada subito indirizzata a uno scopo preciso, oppure ti piace sognare, associa-re immagini, confrontarti proprio come in un brainstorming creativo?

Come funzionatecnicamente la mu-sica che ascolti oggi? Fai una ricerca in classe.

SCENARIO Prima di Marconi, comunicare a distanza signifi cava far muovere un suono attraverso un fi lo (il telegrafo). Come si poteva pensare a un suono che si propagasse nell’aria, superando le montagne e seguendo la curvatura della terra? Mentre gli altri scienziati studiavano la natura delle onde elettromagnetiche, Marconi ne cercava l’applicazione prati-ca, funzionale a un obiettivo.

L’IDEA CHE CAMBIA IL MONDOAppena diciottenne, Marconi, appassionato di radiocomunicazioni riesce a far suonare un campanello elettrico, premendo un tasto a distanza nella stessa stanza. Con piglio artigiano, aveva montato un congegno di bobine, fi li e dispo-sitivi in soffi tta. Ma è in Inghilterra che riesce a depositare il brevetto della radio (1896), dopo che il Ministero italiano di Posta e Telegrafi ebbe rifi utato la sua invenzione! In quegli stessi anni, anche Tesla1 lavora alla possibilità di sfruttare le onde elettromagnetiche per la trasmissione a distanza. L’invenzione della radio non è il colpo di genio di una persona, ma un traguardo del progresso umano che possiamo forse immaginare come la cima di una collina raggiunta da più persone, da strade diverse. Nel 1899 Marconi inviò segnali radio in Francia attraverso la Manica e nel 1901 realizzò la prima comunicazione attraverso l’Oceano Atlantico (tra Poldhu – Cornovaglia e St John’s – Canada). Il suo sistema fu presto adottato dalla marina italiana e britannica, mostrando la sua utilità nel salvataggio attraverso SOS di una nave persa nella Manica. O nel recupero dei superstiti del Titanic.

GUGLIELMO MARCONIFisico, scienziato e inventore, 1874-1937

Nato a Bologna, interruppe presto gli studi per fare ricerca, prima in Italia poi in Inghilterra, dove nel 1896 registra il brevetto della RADIO e nel 1897 fonda la “Marconi’s wireless Telegraph Companie”. Nel 1909 vince il premio Nobel per la fi sica.

L’IDEA E L’INVENZIONE LA RADIO

Ci sono stati tre grandiosi momenti nella mia vita di inventore. Il primo, quando i segnali radio da me inviati fecero suonare un campanello dall’altro lato della stanza

in cui stavo svolgendo i miei esperimenti; il secondo, quando i segnali trasmes-si dalla mia stazione di Poldhu, in Cornovaglia, furono captati dal ricevitore che

ascoltavo a San Giovanni di Terranova, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico a una distanza di circa 3.000 km; il terzo è ora, ogni qualvolta posso serenamente

immaginare le possibilità future e sentire che l’attività e gli sforzi di tutta la mia vita hanno fornito basi solide su cui si potrà continuare a costruire.

1 Di chi è la “paternità” della radio? Nel 1943 la Corte Suprema degli Stati Uniti stabilisce che viene prima il brevetto di Tesla, ma solo sul territorio americano.Prova a pensare: se l’idea esce dal gruppo, di chi è? È possibile che due persone abbiano la stessa idea/invenzione senza copiarsi?

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SE TI PIACE QUESTO MENTORE

UNA GUIDA PER GIOVANI CREATIVIScegliete un mentore per la vostra ricerca di classe, vi ispi-rerà nel percorso e vi potrà far aggiudicare materiale didattico per la scuola! �

Chi è il mentore di Un’idea che cambia il mondo? Una guida, un punto di riferimento, un autentico campione di idee, creatività e inventiva. Con fantastici superpoteri! Scopri tuttii mentori delle schede e cerca il genio capace di ispirare il vostro lavoro di classe in base alle sue caratteristiche > CHIEDI AL DOCENTE

IL PERCORSO CreatIvo

Visione e obiettivi chiari

Personalizzazione

Funzionalità

Italianità

Poliedricità

Artigianalità

Competenza

Originalità

Produttività

Genio senza età

Competenza

Artigianalità

ItalianitàItalianità

ProduttivitàProduttivitàProduttività

ompetenza

Forza di volontà

I SUPERPOTERI DEI MENTORI

Tanto di cappello alla creatività � Ecco un trucco per guardare le cose sotto tanti punti di vista, ge-nerando altre idee e mettendole alla prova!

I SEI CAPPELLI PER PENSAREProcuratevi 6 cilindri, o 6 cappelli che vi piacciono, e personalizzateli così:

Leggi anche la scheda su Testa - L’uomo dei 300 brevetti oppure fai una ricerca con i tuoi compagni o a casa su Edison e la lampadina utilizzando come traccia

la scheda che stai leggendo.

Scheda: GUGLIELMO MARCONI pg. 2/3

significa“informazioni”

significa“emozioni”

significa“aspetti negativi”

significa“aspetti positivi”

significa“creatività”

significa“regole”

bianco rosso nero

giallo verde blu

Prendete un’idea o un problema che volete risolvere

Dividetevi i cappelli e fate conto che ogni cappello corrisponda al suo atteggiamento

Indossatelo e analizzate l’idea

Parlate e proponete idee e considerazioni partendo dal punto di vista di quel cappello

Scambiatevi i cappelli fi n quando nascerà un’idea che vi convincerà davvero!

OPPURE…

Fate fi nta di indossare tutti insieme lo stesso cappello

Analizzate insieme l’idea con un cappello per poi passare a un altro.

Forza, provate!

Vedi esempio nella pagina successiva.

IL PERCORSO CreatIvo

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heca

mbi

ailm

ondo

LEGGI TUTTE LE SCHEDE, TROVERAI I CONSIGLI

DI CreatIvo PER ALLENARTI A SFORNARE IDEE!

Scheda: GUGLIELMO MARCONI pg. 3/3

blu

bianco

rosso

nero

giallo

verde

*IL METODO DEI 6 CAPPELLI PER PENSARE È DI EDWARD DE BONO, UNO DEI MASSIMI ESPERTI MONDIALI NEL CAMPO DEL PENSIERO CREATIVO

SE HAI IL CAPPELLO…

…blu, allora sei il “mode-ratore” che conduce, fa rispettare le regole, dà i tempi per riassumere e decidere. Il gioco non può iniziare, se manca il moderatore!

…nero, vedi solo gli aspetti negativi. Perché l’idea non funziona, quali sono i rischi. È il tuo giu-dice severo. Stai attento a non abusarne!

…giallo, allora la parola d’ordine è positività! Cercherai con tenacia soltanto i vantaggi dell’idea pur mantenendo concre-tezza, ti sforzerai di es-sere ottimista e di vedere solo le opportunità.

...bianco, allora devi con-centrarti sulla ricerca, dovrai essere sempre molto concreto! Quel che conta sono le informa-zioni: quali hai, quali ti mancano, quali vorresti avere, cosa devi fare per ottenerle.

...rosso, largo alle emo-zioni, ai sentimenti, alle intuizioni, alle sensazioni. Non trattenerti e dì pure quel che pensi dell’idea.

…verde, c’è spazio solo per il pensiero creativo. È il mio cappello preferi-to, naturalmente! A partire dall’idea, que-sto cappello ti chiede uno sforzo per aggiungerne di nuove, suggerire migliora-menti, pensare a punti di vista insoliti.