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COMUNE DI NOTO Prov. Di Siracusa LINEE DI INDI DA ATTUARE P INTERVENTI R AL DECORO D SPAZI URBANI PUBBLICI DEL CENTRO STOR RICADENTI NE CORE ZONEPERIMETRAZI UNESCO. ______________ A cura del Settore VIII – servizio I - “Gestione dei Beni Cult Responsabile : arch. Raffaele Di Di Collaboratori: Geom. Corrado Ferro ______________________________ Parere Soprintendenza ai BB. CC. A Adozione Consiglio Comunale Parere n. _______________________ Del ____________________________ DEL. C.C. N. _____________________ Del ____________________________ 1 IRIZZO PER GLI RELATIVI DEGLI I L RICO ELLA ” DELLA IONE ________ lturali” Dio ro __________________ AA. ______________ _____________ ______________ _____________

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COMUNE DI NOTO

Prov. Di Siracusa

LINEE DI INDIRIZZO DA ATTUARE PER GLI INTERVENTI RELATIVI AL DECORO DEGLISPAZI URBANI PUBBLICI DEL CENTRO STORICO RICADENTI NELLA“ CORE ZONE” DELLA PERIMETRAZIONE UNESCO. _____________________ A cura del Settore VIII – servizio I - “Gestione dei Beni Culturali” Responsabile : arch. Raffaele Di Dio Collaboratori: Geom. Corrado Ferro_______________________________________________Parere Soprintendenza ai BB. CC. AA. Adozione Consiglio Comunale

Parere n. ____________________________________

Del ________________________________________

DEL. C.C. N. __________________________________

Del ________________________________________

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LINEE DI INDIRIZZO PER GLI RELATIVI DEGLI

URBANI PUBBLICI DEL CENTRO STORICO RICADENTI NELLA

” DELLA PERIMETRAZIONE

_____________________

“Gestione dei Beni Culturali”

Raffaele Di Dio

Geom. Corrado Ferro _______________________________________________ Parere Soprintendenza ai BB. CC. AA.

____________________________________

Del ________________________________________

DEL. C.C. N. __________________________________

Del ________________________________________

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INDICE

Capo I- PRINCIPI GENERALI p. 4

1.1 – Unesco :un’opportunità su cui investire p. 6

1.2 – Decoro urbano e tutela del patrimonio p. 7

1.3 – Materiali, Identità culturale e strategie economiche p. 8

1.4 – Finalità degli interventi p. 10

Capo II- REGOLAMENTO p. 11 Art. 1 – Ambito di applicazione p. 11 Art. 2 – Installazioni minori e snellimento procedure p. 11 Art. 3 – Modalità di occupazione del suolo pubblico

o di uso pubblico da parte di soggetti privati. p. 11

Art. 4 – Procedimento per il rilascio dell’Autorizzazione p. 14 Art. 5 – Documentazione a corredo della richiesta

di Autorizzazione p. 14 Art. 6 – Manufatti p. 15 6.1 - Arredi p. 15 6.2 - Sistemi di ombreggiamento del suolo pubblico p. 15 6.3 - Tende parasole p. 16 6.4 - Pedane p. 16 6.5 - Contenitori espositivi p. 16 6.6 - Bacheche p. 17 6.7 - Totem e pannelli pubblicitari p. 17 6.8 - Fioriere p. 17 Art. 7 – Facciate degli edifici 7.1- Insegne p. 18 7.2 - Targhe professionali e uffici p. 19 7.3 - Corpi illuminanti p. 19 7.4 - Apparecchi di condizionamento e riscaldamento p. 20 7.5 - Vani contatore p. 20 7.6 - Citofoni e campanelli p. 20 7.7 - Cassette postali p. 21 7.8 - Antenne – parabole p. 21 7.9 - Tubazioni, cavi, serbatoi idrici p. 22 7.10 - Vetrine p. 22 7.11 - Porte e portoni p. 24 7.12 – Numeri civici e toponomastica stradale p. 24 7.13 – Tabelle e segnali stradali p. 25 7.14 - Dissuasori di sosta e transenne p. 25 7.15 – Tinteggiature rivestimenti ed intonaci di facciate p. 26 7.16 - Cantieri p. 26

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7.17 –Edicole, chioschi e pensiline per la sosta p. 26

Capo III - DIVIETI E SANZIONI p. 26 Art. 8 – Deturpamento di edifici e beni pubblici p. 26 Art. 9 – Manutenzione p. 27 Art. 10 - Funzioni di Polizia Urbana – Sanzioni p. 28 Art. 11 – Norme transitorie p. 28 Art. 12 – Disposizioni p. 28 Art. 13 – Entrata in vigore p. 28

Capo IV - ABACHI TIPOLOGICI DI RIFERIMENTO p. 29 Allegato A)- posizionamento conforme tende a cappottina p. 30 Allegato B)- posizionamento conforme tende a caduta p. 31 Allegato C)- posizionamento conforme tende a cappottina,

a caduta o a braccia p. 32 Allegato D)- posizionamento difforme tende a cappottina

caduta o a braccia p. 33 Allegato E)- posizionamento difforme tende a cappottina

caduta o a braccia p. 34 Allegato F)- posizionamento insegne, targhe e numeri civici p. 35 Allegato G)- schema tipologico ammesso per sistemi di

ombreggiamento p. 36 Allegato H)- schema tipologico di riferimento per targhe, insegne,

numeri civici e toponomastica stradale. p. 37

Capo V - MODULISTICA ALLEGATA p. 38 Mod/1- Istanza di Aut. al Sindaco p. 39

Richiesta temporanea di occupazione suolo

pubblico per lavori;

Mod/2- Istanza di Aut. al Sindaco p. 42

Richiesta temporanea di occupazione suolo

pubblico per espositori;

Mod/3- Istanza di Aut. al Sindaco p. 43

Richiesta temporanea di occupazione suolo

pubblico per banchetto /gazebo;

Mod/4- Istanza di Aut. al Sindaco p. 45

• Richiesta temporanea di occupazione suolo

pubblico con elementi di arredo urbano ;

Mod/5- Istanza di Aut. al Sindaco p. 48

• Richiesta autorizzazione per l’inserimento in

prospetto di elementi di decoro estranei

all’organismo edilizio originario ;

Mod/6- Istanza di Aut. al Sindaco p. 49

• Comunicazione di Inizio lavori

Mod/7- Istanza di Aut. al Sindaco p. 50

• Comunicazione di fine lavori

• Capo V - INDAGINE FOTOGRAFICA STORICA p. 51

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Capo I

PRINCIPI GENERALI

Con la stesura del “Regolamento per l’arredo e decoro urbano” l’amministrazione comunale intende raccogliere e disciplinare in un unico testo normativo un insieme delle disposizioni legislative a carattere nazionale e regionale, riguardanti una serie di oggetti installati su spazi pubblici o visibili dalla pubblica via, genericamente definiti di “arredo urbano” quali ad esempio, edicole, chioschi, pensiline, insegne, cartelli pubblicitari, targhe, tende, vetrine, recinzioni, cestini, fioriere, antenne, impianti di climatizzazione , ecc. Tali elementi, ritenuti trascurabili dal punto di vista estetico, rispetto al progetto di opere edilizie, concorrono ad articolare lo spazio urbano e spesso si connotano come l’espressione più immediata ed appariscente dell’immagine di una città. Per questo l’esposizione di oggetti a corredo di edifici o spazi pubblici deve concorrere a qualificare e caratterizzare l’ambiente urbano, cercando altresì di evitare situazioni di disordine visivo tale da creare interferenza prospettica di edifici o interi contesti monumentali del paesaggio urbano. Come disposto dall’art. 4 del T.U delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia (D.P.R. 380/2001) le norme che disciplinano questo tipo di installazioni “minori” devono essere parte integrante del Regolamento Edilizio comunale, che deve dettare norme anche in materia di “aspetto dei fabbricati e decoro dei servizi e impianti che interessano l’estetica dell’edilizia urbana“. L’attuale Regolamento Edilizio della città di Noto è stato approvato con D. A. n. 634 del 22 NOV 2001 e gli articoli che interessano l’arredo e decoro urbano sono complessivamente 10, descritti al Capitolo VI sotto il titolo “ Decoro degli edifici”, dall’art. 92 al 102 e precisamente : ART. 92 “Aspetto e manutenzione degli edifici”; ART. 93 “Tinteggiature e rivestimenti”; ART. 94 “Antenne radio-televisive, pompe di calore”; ART. 95 “Decoro e arredo urbano”; ART. 96 “Mostre, vetrine e insegne in genere”; ART. 97 “Tende aggettanti sullo spazio pubblico”; ART. 98 “Tabelle e numeri civici; ART. 99 “Esecuzione di opere su edifici di interesse monumentale storico o

ambientale”; ART. 100 “Rinvenimenti di opere di pregio artistico e storico”; ART. 101 “Zone verdi e parchi”; ART. 102 “Parcheggi”;

Nelle suddette disposizioni sono formalizzati alcuni criteri tecnici ed estetici di tipo prescrittivo e l’attuazione degli interventi è sempre sottoposta al regime di concessione o autorizzazione.

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Le recenti norme di semplificazione, trasparenza e snellimento delle procedure amministrative approvate a livello nazionale e regionale, e l’iscrizione del sito del Val di Noto nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità impongono ora che anche in materia di arredo urbano (almeno per la parte monumentale del centro storico) vengano riviste le modalità autorizzative, rendendo la disciplina attuabile, compatibile con il contesto di “eccellenza” e nel contempo agevole e “trasparente” per i cittadini e le categorie delle attività che interagiscono con gli spazi pubblici. Nel presente regolamento pertanto, sono ulteriormente esplicitati ed approfonditi i criteri tecnici e formali e gli atti amministrativi necessari per realizzare opere di arredo urbano, ammettendo la possibilità di esporre alcuni elementi “minori” con semplice atto autorizzativo rilasciato dal Comune, purché gli interventi siano conformi ai contenuti del regolamento. Considerato comunque che il contesto urbano è caratterizzato da ambiti diversi, con situazioni edilizie ed architettoniche non sempre trattabili in modo uniforme ed oggettivo o riconducibili ai criteri esposti nel Regolamento, sarà sempre possibile per il cittadino proporre soluzioni differenti da quelle previste nel Regolamento stesso, che saranno sottoposte al parere di competenza per la specifica approvazione.

Il testo, che prende in esame la già ampia tipologia di interventi trattata nel Regolamento Edilizio del 2001, traccia le linee di indirizzo per l’interpretazione corretta degli stessi; in particolare sono state introdotte le modalità attuative degli interventi attraverso abachi che riportano i disegni esplicativi e le tipologie di riferimento dei manufatti da inserire nell’ambiente urbano pubblico; nello specifico, sull’esposizione di insegne e cartelli pubblicitari, sulla collocazione di tende e di sistemi di ombreggiamento, sulle finiture dei fronti degli edifici e sulla loro coloritura. Si è inteso anche rivedere la disciplina per l’installazione di antenne e di impianti illuminotecnici, di climatizzazione pubblica e privata, recependo così le recenti disposizioni statali e regionali in materia di tutela all’esposizione elettromagnetiche e di lotta all’inquinamento luminoso. Per altre fattispecie già contemplate nel Regolamento Edilizio, sono state introdotte modifiche, con lo scopo di renderle più rispondenti alle attuali prescrizioni in tema di “sostenibilità ambientale”, attraverso la produzione di manufatti artigianali locali dettati dalla tradizione; tale scelta oltre a risolvere il problema della “compatibilità” con il contesto storico potrebbe ridurre (in ambito comunale) il problema delle discariche di origine industriale, pericolose per la salute e l’ambiente, rilanciando nello stesso tempo la produzione locale e l’occupazione giovanile . Pertanto, l’articolato delle presenti “Linee di indirizzo" potrà, nelle more della revisione del P.R.G in itinere, agevolmente integrare l’attuale

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Regolamento Edilizio del Comune di Noto almeno per la parte relativa al decoro urbano della “Core Zone” iscritta all’UNESCO.

PRINCIPALI ATTI NORMATIVI COMUNITARI STATALI E REGI ONALI DI RIFERIMENTO • Circolare dipartimento regionale dei BB.CC. e dell’identità siciliana 9/03/2010 n. 1; • L.R. n° 39 del 24.02.2005. “Disposizioni in materia di energia”; • D.L.vo 22 gennaio 2004 n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’art.

10 della legge 6 luglio 2002, n. 137; • CE N° 852\04 “Igiene dei prodotti alimentari”; • Legge 8 agosto 1985, n. 431”Disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare

interesse ambientale”, come modificato dal D.L.vo n. 42/2004; • D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 “ Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in

materia edilizia”; • D.L.vo 30 aprile 1992, n.285 “Nuovo Codice della Strada e suo Regolamento di

esecuzione” e successive modifiche e integrazioni; • L.R. 10-08-1985 N. 37 “Nuove norme in materia di controllo dell' attività urbanistico -

edilizia, riordino urbanistico e sanatoria delle opere abusive” e successive modifiche e integrazioni;

• Legge 5 agosto 1978, n, 457 “Norme per l’edilizia residenziale”; • Legge 28 gennaio 1977, n.10 “Norme per l’edificabilità dei suoli”;

1.1- “Unesco”: un’opportunità su cui investire La città di Noto, insieme agli altri sette comuni che compongono il sito,

con il suo centro storico, riconosciuto dall’Unesco patrimonio

dell’umanità nel giugno 2002 con la seguente denominazione “ LE CITTÀ

TARDO BAROCCHE DEL VAL DI NOTO ” rappresenta per l’intero

comprensorio del Sud Est il vero punto di riferimento del turismo

culturale. Basti solo pensare al criterio scientifico con cui viene

giustificato l’inserimento del sito nella World Heritage List:

a) "Questo gruppo di città del sud-est della Sicilia fornisce una notevole

testimonianza del genio esuberante dell'arte e dell'architettura del tardo

Barocco.

b) Le città del Val di Noto rappresentano l'apice e la fioritura finale

dell'arte Barocca in Europa.

c) L'eccezionale qualità dell'arte e dell'architettura del tardo Barocco del

Val di Noto la posizionano in una omogeneità geografica e cronologica,

così come la sua ricchezza è il risultato del terremoto, in questa zona,

del 1693.

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d) Le otto città del sud-est della Sicilia che hanno presentato questa

richiesta sono l'esempio di sistemazione urbanistica in questa zona

permanentemente a rischio di terremoti ed eruzioni da parte dell'Etna".

Un utilizzo intelligente del decoro urbano quindi, se concepito secondo il

concetto della valorizzazione del patrimonio architettonico riconosciuto

(piano della “qualità urbana”), può diventare un’occasione di

riqualificazione del patrimonio ed un’opportunità per accedere anche a

finanziamenti pubblici finalizzati al sostegno della qualità urbana oltre

che dell’economia locale.

Le recenti politiche sociali messe in atto dai comuni hanno evidenziato

una sempre maggiore attenzione da parte degli amministratori nei

confronti degli interventi ritenuti strategici per la qualità della vita,

interventi capaci di restituire dignità agli spazi pubblici intesi come luoghi

di incontro e di relazioni socio-culturali.

A tal fine, irrinunciabili, sono gli spazi aperti, luoghi cruciali, sicuri, di

respiro per il costruito, che, soprattutto nei centri storici ereditati come

quello di Noto, hanno di per sé, un ruolo essenziale nella

ricostruzione/recupero dell’identità.

1.2 - Decoro urbano e tutela del patrimonio L’arredo urbano ed il corretto mantenimento del decoro degli edifici

storici concorrono , insieme ad una funzione di valorizzazione di “ duplice

attrazione ” verso la città : quella nei confronti di chi la abita e la vive nel

quotidiano (il residente), innescando in esso una sorta di “

Innamoramento”; l’altra verso coloro che la incontrano

(turisti/viaggiatori) ai quali si vogliono stimolare sensazioni di

appagamento / soddisfazione e comunque di inevitabile giudizio;

L’ingrediente principale che può attivare il mirabile meccanismo

dell’attrazione, che per i greci antichi era dovuto al “ Kalòs ”, cioè al

Bello, rimane ancora intatto e di grande attualità . In particolare la

concezione del Bello classico non si limitava solo all’aspetto estetico ma

anche a quello etico e di giudizio. Per cui vale ancora oggi il concetto di “

Kalòs Kai Agathòs “ ovvero che il Bello è anche Buono e Vero.

Secondo questa concezione, tutti gli interventi cosiddetti “non

riconoscibili”, turbano le condizioni di equilibrio che generano bellezza,

intaccando negativamente (detrattori) l’immagine della città creata su

questo principio e originando nel cittadino attento, disapprovazione, nel

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turista che osserva, turbamento; alimentando di conseguenza, fughe

sempre più frequenti verso altri centri o verso i nuovi spazi virtuali delle

“community”.

In tale ottica, attraverso una accurata ricerca storica (foto d’epoca,

testimonianze ), è stato preso in esame, sotto il profilo tipologico e

materico, il contesto storico tradizionale ereditato e con atteggiamento

critico sono state tracciate le basi per la redazione delle presenti linee di

indirizzo” .

1.3 – Materiali, identità storica e strategie economiche. Nella scelta dei materiali vengono riproposti quelli rispondenti al concetto di “ riconoscibilità storica“ dettati dalla tradizione locale e che sono espressione dell’identità culturale. La scomparsa delle attività artigianali e produttive, fino a poco tempo fa ancora presenti sul territorio del Valle, rappresentano una delle cause della grave crisi economica ed occupazionale imposta dall’inarrestabile modello produttivo/consumistico “globale”. Un possibile rimedio a questo fenomeno distruttivo delle società reali (Pasolini e la città)è ancora rappresentato dalla nostra storia. Infatti, se prendiamo in esame la storia dei tessuti prodotti fino alla prima metà del secolo scorso in Sicilia possiamo senz’altro affermare che molti elementi oggi facilmente visibili nel centro storico non sono più espressione del territorio poiché importati e quindi prodotti da altri.

E’ bene ricordare che dopo la conquista degli arabi (durata ben 75 anni a

partire dall’ 827), l’isola venne divisa in tre grandi distretti amministrativi: Val di Mazara che comprendeva la parte centro-occidentale dell’isola, Val Demone che comprendeva la parte nord-orientale e Val di Noto che comprendeva la parte meridionale. La capitale della Sicilia venne spostata da Siracusa a Palermo provocandone così il passaggio dall’area culturale greco-bizantina a quella del Mediterraneo occidentale.

Ristabilita la pace nell’isola gli arabi iniziano ben presto un’opera di lottizzazione delle terre e sostituirono in buona parte con colture intensive le colture estensive del granaio di Roma e con l’impianto di ingegnose opere idrauliche migliorano e bonificarono le campagne incentivando, specie nelle zone costiere nord occidentali e nella piana di Catania, la coltivazione degli agrumi, del papiro, delle piante di cotone.

Si è assistito così, nel giro di pochi anni, al sorgere di opifici per la lavorazione delle stoffe, dello zucchero e dei papiri per la scrittura. Palermo, e la Sicilia, diventarono un importante emporio per il commercio. Ebbe inizio per il popolo siciliano un periodo di vero benessere sotto la

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dominazione degli arabi, portatori di una vigorosa ed originale civiltà che ben si armonizzò, modernizzandola, con quella millenaria locale; la città di Palermo e la Sicilia tutta vissero un eccezionale periodo di fioritura che interesso l’arte, l’edilizia, le scienze, l’agricoltura e la cultura in tutte le sue manifestazioni con un conseguente aumento demografico.

In particolare è da rilevare che grazie al razionale utilizzo delle acque comparvero e si diffusero le coltivazioni di cotone, lino, canapa , ortaggi, legumi, papiro, canna da zucchero, agrumi, datteri e anche i gelsi, necessari per l’allevamento dei bachi da seta. La produzione di questi tessuti porterà alla fioritura nell’intera isola, del commercio interno ed esterno(produzione/esportazioni). Per i suddetti motivi all’interno del perimetro del centro storico ed in particolare della “ Core zone ” Unesco verranno privilegiati i materiali coerenti con la storia della città/territorio a svantaggio degli interventi definibili come “non riconoscibili” dalla nostra tradizione. Non si prevede perciò l’inserimento di manufatti realizzati con i materiali appresso elencati in via semplificativa: a) materie plastiche in genere, di produzione industriale altamente

inquinanti (e principali responsabili dell’attuale grave problema delle

discariche) non coerenti con la natura artigianale dei manufatti del centro storico .

b) metalli come l’alluminio, inalterabili, non coerenti con le preesistenze e di forte impatto ambientale (il processo di lavorazione richiede enormi

quantità di energia e grandi emissioni di inquinanti) e quindi con una risposta ambientale “pesante”.

c) nuovi tessuti prodotti dalla chimica sintetica come il poliestere, nylon, ecc. in grado di soppiantare grazie ai bassi costi commerciali (ma per le

comunità, alti costi di smaltimento) quelli naturali prodotti per secoli dal nostro territorio.

d) materie lapidee non appartenenti al tavolato ibleo;

Altro aspetto preso in esame riguarda forme e dimensioni che gli elementi possono assumere per ritenersi integrati nel contesto storico. Attraverso l’indagine storica e lo studio del modulo architettonico sono stati rappresentati su diversi abachi tipologici le tipologie di elementi che per coerenza e dimensione possono instaurare con gli spazi e i fabbricati una relazione di “compatibilità ambientale” . Il tentativo/obiettivo è quello di favorire la rinascita dell’artigianato sostenibile locale (coltivazione della canapa) attraverso ad es. una

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specifica formazione sperimentale su terreni demaniali oggi in stato di abbandono, da attivare con la stipula di una convenzione tra l’Azienda forestale locale ed il comune. I prodotti realizzati con materie prime locali, dalle nostre maestranze, oltre a rivendicare l’appartenenza al territorio Ibleo possono invertire la rotta da uno stato di “dipendenza” (importazione di prodotti finiti) a uno di autosufficienza che può favorire

la nascita/crescita della piccola e media impresa giovanile su tutto il

territorio.

1.4 - Finalità degli interventi In particolare le presenti linee di indirizzo pongono come esigenza prioritaria quanto definito dal Capo VI del R.E. (Disposizioni relative alle

opere esterne ai fabbricati e all’arredo urbano) secondo il quale gli interventi e le destinazioni devono avere per finalità : A) il recupero delle connotazioni ambientali di testimonianza storica,

culturale e tradizionale; B) l’eliminazione degli elementi non riconoscibili dalla tradizione storica

o non armonizzati nel contesto architettonico; C) il miglioramento delle qualità del patrimonio edilizio e la

permanenza del tessuto sociale preesistente; D) il recupero e l’incentivazione nel territorio di attività artigianali

tradizionali; E) la diffusione della consapevolezza che dietro le scelte unitarie,

coerenti, coordinate e sostenibili si celano vantaggi economici per l’intera comunità/ territorio.

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Capo II ARTICOLATO

Art. 1 – Ambito di applicazione Le presenti linee di indirizzo hanno valore prescrittivo e costituiscono normativa particolareggiata per il centro storico sottoposto al vincolo paesaggistico così come individuato nella cartografia del Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) vigente e limitata alla perimetrazione Unesco definita “Core Zone” della World Heritage List. Per la parte restante del centro storico “Buffer Zone” si continuano ad applicare le norme di cui al regolamento vigente del P.R.G. in corso di revisione. Per gli edifici soggetti a vincolo ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 devono essere acquisiti i pareri secondo le procedure stabilite dalla legge.

Art. 2 – Installazioni minori e snellimento delle procedure

Trattandosi di centro storico sottoposto a tutela paesaggistica e monumentale, gli interventi legati al decoro urbano oltre ad essere sottoposti al normale procedimento autorizzativo comunale devono essere sottoposti ai sensi del D.L. 22 gennaio 2004 n. 42 e s.m.i. (Codice Urbani) al Nulla Osta da parte della Soprintendenza ai BB.CC.AA. competente. Tuttavia per le installazioni “ minori ”, riguardanti il decoro urbano, proposte in conformità al presente regolamento si procederà con il semplice rilascio dell’autorizzazione comunale. Per quanto sopra si considerano opere minori:

1. Arredi(tavolini, sedie, ecc..) 2. Sistemi di ombreggiamento del suolo pubblico 3. Tende parasole 4. Contenitori espositivi 5. Totem e pannelli pubblicitari 6. Insegne 7. Targhe professionali e uffici 8. Vani contatore 9. Citofoni e campanelli 10. Cassette postali 11. Vetrine 12. Porte e portoni 13. Numeri civici e toponomastica stradale 14. Tabelle e segnali stradali 15. Cantieri

Art. 3 – Modalità di occupazione del suolo pubblico o di uso pubblico da parte di soggetti privati.

3.1 - L’occupazione del suolo pubblico, deve essere preventivamente autorizzata con le modalità ed i criteri contenuti nel “Regolamento

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comunale per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e per l’applicazione della relativa tassa” . 3.2 - Ai sensi dell’art. 4 della circolare 9 marzo 2010 n. 1 emanata dall’Assessorato Regionale “Dipartimento regionale dei beni culturali e dell’identità siciliana” è vietata la concessione di suolo pubblico in aderenza a Beni Architettonici ed il rinnovo della stessa alla scadenza, per l’allocazione a loro ridosso di strutture di commercio a posto fisso. Saranno vietati anche i posteggi di venditori ambulanti. 3.3 - L'area pubblica autorizzabile per il collocamento di tavolini e sedie, salottini, panche o altro. ( per somministrazione, di attesa ecc.), di attrezzature espositive o vendita, o altri arredi valutati dall'amministrazione di volta in volta. L’area attrezzata dovrà essere ubicata preferibilmente nelle immediate vicinanze dell'esercizio già autorizzato che ne richiede il collocamento, non deve recare disturbo od impedimento agli esercizi confinanti e non deve recare alcun intralcio ai residenti, alla circolazione di mezzi di soccorso o di vigilanza, e deve sempre consentire il libero transito dei diversamente abili. 3.4 - Le aree oggetto della concessione d’uso si distinguono in aree prospicienti pubbliche vie e pubbliche piazze. Nel primo caso l’area massima concedibile non può superare i mq. 20, nel rispetto della misura (sviluppo orizzontale) dei prospetti inerenti l’attività e nel rispetto delle norme di sicurezza. Nel secondo caso l’area massima concedibile non può superare i mq. 60, assegnabile ad attività che insistono nella stessa piazza o nelle immediate vicinanze. Fermo restando quanto sopra specificato, in sede di conferenza dei servizi, l’Amministrazione, sempre nel rispetto dei limiti dimensionali, può adottare determinazioni anche in variazione alle richieste conformi alle presenti di ‘indirizzo, con decisione motivata e per esigenze di decoro e pluralità di servizi. 3.5 - Le attrezzature esterne e gli arredi di pertinenza di esercizi commerciali collocati su suolo pubblico o di uso pubblico, compresi quelli di somministrazione di alimenti e bevande, devono avere carattere di provvisorietà e agevole asportabilità, in quanto la loro installazione è limitata alla durata della autorizzazione; Qualora il suolo pubblico venga richiesto per collocare tavolini e sedie ai fini di somministrazione assistita di alimenti al tavolo, il richiedente deve possedere i requisiti necessari allo svolgimento di tale attività. Considerato che gran parte delle attività richiedenti il suolo pubblico sono ubicate nel centro storico e sebbene autorizzate alla somministrazione non sono in possesso dei requisiti strutturali precedentemente richiesti dalla normativa nazionale ( caducata dalla successiva normativa europea) per la somministrazione assistita ai tavoli, e tenuto conto dei dettati della normativa vigente Europea, REO. CE N° 852\04 sull'igiene dei prodotti alimentari, CAPITOLO l (requisiti generali

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applicabili alle strutture destinate agli alimenti) ; tenuto presente quanto sopra e valutata la situazione del centro storico, ricco di edifici storici di grande pregio architettonico ove è impensabile attuare modifiche interne od esterne che ne altererebbero il pregio e la struttura, sarà consentito alle attività già esistenti , ed autorizzate a una somministrazione assistita o meno, di richiedere il collocamento di tavoli e sedie o altri arredi utili alla somministrazione assistita. Per le pochissime attività alimentari già in esercizio in strutture qualificate con il termine di " Chioschi" precedentemente autorizzati alla somministrazione , non avendo la possibilità di predisporre propri bagni, potranno essere autorizzati alla somministrazione assistita ai tavoli ove in vicinanza ci siano bagni pubblici utilizzabili dagli operatori e dagli avventori della attività alimentare, od ove attività alimentare viciniore ne metta a disposizione i propri bagni con autorizzazione scritta. 3.6 - Gli spazi destinati alla somministrazione di alimenti e bevande devono essere utilizzati in conformità alle normative sanitarie in materia. L’ area concessa deve essere delimitata perimetralmente con semplice adesivo antiscivolo (di norma usato per segnalare i gradini delle scale) di tonalità simile a quella della superficie orizzontale interessata. 3.7 - Le attrezzature non devono costituire pregiudizio per la sicurezza

della viabilità meccanizzata o barriera architettonica per quella pedonale, né occultare la segnaletica stradale e/o la toponomastica.

3.8 - Nel caso di più occupazioni di suolo pubblico interessanti uno stesso fronte di fabbricati, le medesime dovranno risultare allineate ed omogenee rispetto al fronte medesimo, e coerenti sia nei materiali che nei colori utilizzati. L’allineamento terra conto della previnenza e dell’accordo, a pena di revoca.

3.9 - Tutti i manufatti ed arredi devono essere realizzati con materiali ed impianti a norma di legge, provvisti delle relative certificazioni, se dovute, e devono essere accessibili ai portatori di handicap.

3.10 - Gli elementi riscaldatori da posizionare nella stagione invernale dovranno essere omologati e a norma di legge, e posizionati all’interno dello spazio concesso per l’occupazione, e non dovranno intralciare o causare disturbo alla percorribilità pedonale.

3.11 - L’illuminazione degli spazi concessi potrà essere eseguita con soluzioni di design semplice. Le varie soluzioni sia per la modellistica che per il colore della luce sono sempre da concordare con l’ufficio competente.

3.12 - E’ vietato:

• Realizzare rivestimenti murali quali cannicci, steccati, teli ecc. • Accatastare arredi, attrezzature e materiale di qualsiasi genere

all’esterno dell’esercizio nei periodi di chiusura prolungata.

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• L’esposizione di merce all’esterno dell’edificio al di fuori degli spazi appositamente autorizzati;

• Eseguire manomissioni di qualsiasi tipo del suolo pubblico, fatte salve le opere preventivamente autorizzate dall’ufficio competente.

Art. 4 – Procedimento per il rilascio dell’ autorizzazione Tutte le installazioni e l’inserimento di arredi in ambiti urbani, oggetto del presente regolamento, sono soggette a: 4.1- concessione di occupazione suolo pubblico per l’esposizione di arredi di pubblici esercizi su suolo pubblico o soggetto a servitù di pubblico passaggio e per l’installazione precaria di strutture per lo svolgimento di manifestazioni a carattere pubblico; 4.2- autorizzazione ai sensi dell’art. 23 del Codice della Strada per l’esposizione di insegne e mezzi pubblicitari individuati nell’art. 7.13 del presente regolamento; 4.3- concessione edilizia per i chioschi ed edicole su suolo pubblico; La richiesta di autorizzazione deve essere presentata utilizzando l’apposita modulistica predisposta dal comune ( scaricabile anche dal sito). Il procedimento per il rilascio dell’autorizzazione dovrà concludersi entro trenta giorni dalla presentazione, fatti salvi i tempi necessari all’acquisizione dei pareri rilasciati da altri Enti. Il Responsabile Unico del Procedimento provvede ad acquisire i pareri eventualmente dovuti da altri uffici (Ufficio Commercio, Ufficio Polizia Municipale ecc.), convocando apposita conferenza dei servizi interna presieduta dal Sindaco o suo delegato e composta da :

1. Responsabile del settore Sviluppo economico o suo delegato; 2. Responsabile del settore Assetto e tutela del territorio o suo

delegato; 3. Responsabile del settore lavori pubblici o suo delegato; 4. Responsabile del settore polizia municipale; 5. Assessore alla cultura; 6. Assessore al Turismo;

In caso di richiesta di documentazione integrativa i termini di cui sopra sono sospesi e decorrono nuovamente per intero dalla data di presentazione della medesima.

Art. 5 – Documentazione a corredo della richiesta di autorizzazione A corredo della richiesta di autorizzazione ai sensi del presente regolamento dovrà essere allegato il progetto di allestimento, comprendente i seguenti elaborati a firma di tecnici abilitati alla professione:

- n. 3 copie della domanda come da schema allegato;

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- n. 3 copie della planimetria(stralcio) in scala 1:2000 con l’indicazione

della zona in cui si inserisce l’oggetto della richiesta. - n. 3 copie del progetto in scala adeguata (1:100 – 1:50 - 1:25 -1:10)

opportunamente quotato con indicazione dei limiti di occupazione, della collocazione dell’intervento nel contesto urbano, della tipologia, dimensione e disposizione degli arredi (piante, prospetti, sezioni, particolari costruttivi);

- n. 3 copie della relazione descrittiva, corredata di eventuali dettagli grafici e/o fotografici, fotomontaggi ecc., con indicazione completa delle tipologie di arredo utilizzate, materiali e colori.

- n. 1 copia della documentazione fotografica dell’area interessata e dei prospetti dell’edificio. Il dettaglio e l’ampiezza della documentazione dovranno essere rapportati alla complessità e all’impatto dell’intervento, in modo da consentire una completa valutazione da parte dell’Ufficio.

Art. 6 – Manufatti

6.1 - Arredi Per la realizzazione di tavoli, sedie, ombrelloni, tende da sole, porta fiori e simili, da posizionare esclusivamente all’interno degli spazi concessi, si potranno utilizzare i seguenti materiali : ferro battuto, legno, canna e olivastro, canapa, lino, cotone, zammarra, giunco o rattan, ghisa, ceramiche artistiche ; altri materiali non elencati ma appartenenti alla tradizione artigianale dovranno essere autorizzati previo parere di competenza della Soprintendenza ai BB.CC.AA. . 6.2 - Sistemi di ombreggiamento del suolo pubblico La copertura degli spazi concessi deve essere effettuata con ombrelloni omogenei per forma e dimensione (vedi abaco di riferimento); la struttura portante deve essere principalmente in legno naturale, manto di copertura in tela naturale (cotone , lino,canapa, ecc.), privo di scritte pubblicitarie, fatto salvo il logo dell’esercizio. Sono esclusi materiali sintetici (poliesteri), materiale plastico e simili . La tonalità del colore dovrà essere chiara come ad esempio l’ecru, e comunque tendenti al bianco latte; eventuali altre proposte diverse dal presente regolamento dovranno essere munite di autorizzazione paesaggistica e approvate dall’Ufficio comunale. Non è consentito il posizionamento di ombrelloni in continuità con tende fisse. In tutto il centro storico è consentita l’installazione di strutture precarie tipo gazebo solo in occasione di manifestazioni ed eventi specifici .

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6.3 - Tende parasole Possono essere installate tende parasole di tipo retrattile in corrispondenza di porte e vetrine di locali a destinazione commerciale, solo se conformi alle presenti prescrizioni:

− struttura in ferro verniciato o acciaio corten. − tipologia ad un solo telo frontale a meccanica richiudibile. − telo esclusivamente in cotone impermeabilizzato, con colorazione in

coerenza al precedente punto 6.2, eventuali altre proposte dovranno essere approvate dall’Ufficio.

− non è ammesso l’utilizzo di un’unica tenda a riparo di più porte e vetrine, salvo casi particolari da valutare da parte dell’ufficio competente;

− i lembi inferiori ed i meccanismi della tenda devono rispettare la distanza minima di metri 2,20 dal marciapiede o piano strada ed avere un aggetto massimo di metri 1,50, mentre lo sporto laterale rispetto alla cornice della porta o della vetrina non deve superare metri 0,20;

− le scritte e immagini consentite devono essere stampate solo sulla mantovana o appendice inferiore della tenda ad eccezione del logo di riconoscimento dell’esercizio commerciale. 6.4 - Pedane E’ consentita l’installazione di pedane finalizzate ad ospitare tavolini e sedie; le stesse dovranno essere realizzate principalmente in legno di colore simile a quello della pavimentazione e solo in caso di comprovate condizioni morfologiche che non permettono altra soluzione tecnica, non compromettono la sicurezza della mobilità urbana, l’aspetto paesaggistico e monumentale del contesto architettonico. Non è consentito posizionare fioriere finalizzate alla delimitazione dello spazio concesso. Non è consentito l’ancoraggio a terra delle strutture, in modo da non danneggiare la pavimentazione e a garanzia della totale amovibilità che dovrà essere attuata alla scadenza della concessione d’uso. Le pedane non devono interferire con gli elementi dell’arredo urbano esistenti, né impedire il regolare deflusso delle acque meteoriche e l’accesso ad eventuali caditoie e chiusini. L’autorizzazzione è soggetta a parere della Soprintendenza ai BB.CC.AA. competente.

6.5 - Contenitori espositivi Gli espositori esterni dovranno essere realizzati in maniera da eliminare esposizioni caotiche e non ordinate. Gli espositori di giornali, guide, cartoline, souvenir e simili devono essere collocati preferibilmente all’interno del vano d’ingresso o vetrina, con esclusione di uso e di impegno di portali in pietra e di elementi architettonici e di decoro della facciata. Qualora non risulti possibile collocare tali elementi all’interno di vetrine o ingressi, può essere consentita l’apposizione su suolo

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pubblico di elementi mobili, o espositori per un massimo di tre elementi ad attività commerciale. L’inosservanza di tale limite comporterà la revoca della concessione e l’applicazione della sanzione prevista al successivo art. 10. Gli espositori di locandine da posizionare su suolo pubblico devono avere forma semplice, realizzati in ferro o legno, con una misura massima di cm 130x70. E’ consentita l’esposizione al pubblico di menù su apposito cavalletto o struttura idonea sempre nell’ambito dell’occupazione del suolo pubblico. Tutti gli elementi sopra descritti compreso sedie e tavoli devono essere rimossi al momento della chiusura dell’esercizio commerciale.

6.6 - Bacheche Nella “core zone” del perimetro Unesco non è consentita l’installazione a parete di bacheche ad uso commerciale. L’affissione di avvisi o comunicati ad uso di associazioni, partiti politici, è consentita esclusivamente nel sito appositamente individuato e messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale.

6.7 - Totem pubblicitari e pannelli E’ vietata la posa di totem pubblicitari, fatto salva la comunicazione istituzionale o quella patrocinata dall’amministrazione Comunale.

6.8 - Fioriere L’impiego di fioriere e vasi ornamentali è consentito; la loro presenza viene intesa come elementi di arredo urbano pubblico il cui posizionamento e scelta delle essenze vegetali è di esclusiva competenza del comune. In linea generale il materiale e la tipologia delle fioriere devono essere abbinati con le altre componenti dell’arredo urbano di cui fanno parte e con l’ambiente circostante. Le fioriere ed i vasi possono essere realizzati esclusivamente in cotto, pietra locale, ferro, o ghisa secondo il “tipo” tradizionale esistente o da riproporre con specifico concorso di idee (bando pubblico) da attivare a cura dell’Amministrazione. Le essenze arbustive da porre a dimora devono essere preferibilmente del tipo sempreverdi ed autoctone. Non è ammesso l’impiego di piante con caratteristiche di longevità ed esigenze di ampio raggio radicale o specie provviste di spine nel fusto o nelle foglie o ancora di piante velenose. Le fioriere ed i vasi devono essere mantenuti in buone condizioni e le piante devono essere resistenti agli agenti esterni e mantenute in buono stato. Con apposito protocollo di intesa da stipulare con il comune i proprietari delle attività commerciali prospicienti lo spazio pubblico potranno presentare progetti di arredo autogestiti e finalizzati al decoro

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urbano degli ambiti di pertinenza. Il manufatto verrà realizzato su progetto specifico dell’ente è porterà inciso il marchio di riconoscimento.

Art. 7 – Facciate degli edifici 7.1 – Insegne Le insegne devono avere sagoma regolare ed essere collocate in modo da non ostacolare la visibilità di segnali stradali e della segnaletica preesistente, né creare pericolo per la circolazione. Le insegne non devono alterare la percezione degli spazi urbani e degli elementi architettonici e di decoro degli edifici, e non possono essere installate in modo da coprire gli elementi decorativi degli edifici, quali fregi e riquadri di porte, finestre e balconi, cornici marcapiano o marcadavanzale, lesenature, cantonate in bozze, né interessare strutture architettoniche (es. colonne , paraste. ecc.). Il sistema di illuminazione può essere realizzato a luce diretta, indiretta e riflessa, e comunque in conformità con la normativa vigente. Sono ammesse insegne con illuminazione indiretta mediante faretti e insegne con caratteri retroilluminati; Particolare cautela deve essere adottata nell’uso dei colori al fine di non generare confusione con la segnaletica luminosa specialmente in corrispondenza ed in prossimità delle intersezioni. Si privilegia di fatto come unico colore possibile la luce bianca con tonalità calde. Le insegne commerciali devono essere contenute all’interno della sagoma delle aperture del piano terreno, da conservare nella forma e dimensione attuali; non è ammessa l’installazione a muro salvo per quelle tradizionali in ferro (insegne storiche) a luce indiretta, posizionate al disopra dell’architrave dell’ingresso. Salvo nei casi particolari inattuabili le insegne di esercizio devono essere installate esclusivamente in corrispondenza della sede dell’attività o delle pertinenze accessorie della stessa (V. abaco posizionamento) . L’installazione di insegne è consentita unicamente alle attività situate in corrispondenza del piano terreno; le attività svolte ai piani superiori non potranno utilizzare insegne sulla facciata ma potranno usufruire di targhe a lato dell’ingresso e vetrofanie o insegne interne ai vetri delle finestre. Tutti gli elementi che compongono l’insegna devono essere realizzati con materiali aventi caratteristiche di consistenza, durevolezza, sicurezza e resistenza agli agenti atmosferici con esclusione di materie plastiche ed in alluminio; eventuali strutture di sostegno devono essere opportunamente dimensionate e saldamente realizzate ed ancorate, sia globalmente che nei singoli elementi. E’ consentita l’applicazione di vetrofanie sulla superficie trasparente delle vetrine e di eventuali sopraluce, esclusivamente per logo del negozio, orari di apertura e metodi di pagamento.

E’ vietata l’installazione di insegne semoventi o basculanti.

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Non sono ammesse insegne a bandiera e insegne applicate al di sopra del marcapiano tra piano terra e piano primo, fatte salve le insegne regolamentari per farmacie, telefoni , tabacchi, pronto intervento. Non sono ammesse insegne traslucide con illuminazione diretta interna, fatta salva la tipologia con superficie opaca ed illuminazione limitata ai singoli caratteri. Sono vietate iscrizioni dipinte sul muro e l’apposizione di calcomanie, adesivi, volantini pubblicitari, anche se esenti da imposta, su strutture private, pubbliche o di uso pubblico del centro storico.

7.2 - Targhe professionali e uffici L’applicazione di targhe indicanti arti, mestieri, professioni, associazioni, attività commerciali è soggetta ad autorizzazione edilizia se conforme ai seguenti criteri prescrittivi: a) le targhe devono trovare una loro collocazione coerente con le caratteristiche della facciata senza nascondere o danneggiare gli elementi architettonici dell’edificio(Vedi abaco); in presenza di facciata uniforme in conci di pietra “bugnato”, la targa dovrà essere posizionata in genere a lato del portone d’ingresso in coerenza al modulo del concio; b) i locali in cui si svolge l’attività dovranno avere destinazione d’uso conforme; c) le dimensioni delle targhe devono rispettare i seguenti formati unificati: o A3 = 29,7x42 cm (consentita solo per associazioni e attività commerciali) o A4 = 21x29,7 cm o A5 = 14,8x21 cm d) i materiali ammessi sono in genere quelli della tradizione cioè quelli che esprimono il senso di appartenenza al territorio come: ceramica artistica, ferro grigio antracite (o acciaio corten), pietra di Noto, rame, ottone spazzolato, legno, vetro trasparente; in caso di pluralità di targhe vi dovrà essere uniformità di dimensioni e materiali. L’aggetto (sporgenza) della targa dalla parete non deve superare i cm 2,5. Per motivi di carattere estetico, architettonico o tecnico è ammessa la possibilità di chiedere specifica autorizzazione edilizia per interventi non conformi ai suddetti criteri, proponendo soluzioni alternative appropriate. 7.3 - Corpi illuminanti Tutti gli impianti di illuminazione esterna pubblica e privata devono essere eseguiti in fase di progettazione, appalto o installazione, secondo criteri antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico, in conformità alla legge regionale n° 39 del 24.02.2005. E’ fatto divieto, di utilizzare, anche solo per meri fini pubblicitari o di richiamo, fasci di luce roteanti o fissi di qualsiasi tipo rivolti verso l’alto. I progetti di illuminazione esterna facenti parte di uno specifico progetto edilizio ne seguono l’iter autorizzativo.

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E’ concessa deroga per le sorgenti di luce internalizzate e quindi non inquinanti, per quelle di uso temporaneo che vengano spente entro le ore venti nel periodo di ora solare e entro le ore ventuno nel periodo di ora legale, ed anche per quelle temporanee installate nel periodo natalizio. 7.4 - Apparecchi di condizionamento e riscaldamento Non è ammessa l’installazione di apparecchi di condizionamento o loro unità esterne di nessun genere sulle facciate dell’edificio prospiciente su strade pubbliche. Non è ammessa l’installazione di scarichi di impianti di riscaldamento a vista sulle facciate, i quali dovranno essere appositamente canalizzati. Quando non sia possibile adottare soluzioni alternative, è ammessa l’installazione in facciata di tubazioni in rame di dimensione e forma simile a quella dei tubi pluviali al fine di convogliare gli scarichi all’impianto e a condizione che la soluzione proposta si integri in maniera armonica nella facciata stessa.

7.5 - Vani contatore Dove possibile i contatori devono essere collocati internamente all’edificio o comunque in posizioni diverse dalle facciate prospicienti la pubblica via. In alternativa le stesse dovranno trovare collocazione all’interno della vetrina e dovranno essere opportunamente mascherate dall’infisso presente. La collocazione del contatore in una apposita nicchia ricavata nella parete esterna, deve avere dimensioni strettamente necessarie allo scopo ed opportunamente occultate da uno sportello a filo della facciata. Lo sportello dovrà essere di materiale, colore e forma tali da riprendere colori, caratteri e le linee del tratto di facciata nel quale è posizionato, armonizzandosi con la medesima e comportandone la minor alterazione possibile; inoltre, la verniciatura e finitura superficiale degli sportelli deve essere tale da garantire adeguata durabilità nel tempo. In caso di più contatori da collocare in facciata, le nicchie e gli sportelli devono essere ordinatamente allineati. 7.6 - Citofoni e campanelli L’apposizione di campanelli, citofoni e videocitofoni deve avvenire, in genere, negli sguanci a lato del portone d'ingresso. Ove ciò non fosse possibile, essi potranno essere collocati in facciata, immediatamente a lato del portone d’ingresso, in posizione tale da non alterare e coprire elementi architettonici o decorativi, oppure direttamente sullo stesso portone purché la valenza storico-artistica del serramento lo consenta.

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Non è mai ammessa la collocazione di campanelli, citofoni e videocitofoni su stipiti in materiale lapideo o comunque su elementi architettonici di rilievo. La pulsantiera deve essere unica, quindi, in essa devono essere riuniti ed ordinati tutti i campanelli delle varie unità che hanno accesso dal portone interessato. Pulsantiere, citofoni e videocitofoni non devono essere collocati a rilievo e, per quanto compatibile con le loro funzioni, dovranno tendere ad adeguarsi al piano della muratura su cui sono installati. Sono consentite coperture lievemente aggettanti, per un massimo di cm. 5 a protezione degli apparecchi installati in facciata e non altrimenti protetti. Le apparecchiature in questione dovranno essere realizzate con materiali consoni alla tradizione ed all’immagine della città storica quali ferro verniciato piombaggine, ceramica, la pietra locale, ottone, bronzo. Pertanto, sono in ogni caso esclusi apparecchi in alluminio od in materiale plastico. 7.7 - Cassette postali Le cassette postali possibilmente devono trovare opportuna collocazione all’interno degli edifici. E’ pertanto da evitare l’installazione all’esterno, sia a rilievo sulla facciata che su recinzioni e cancelli; all'uopo è ammessa la formazione di buche per lettere, con retrostante cassetta interna, sui portoni di ingresso che non presentino autonomo interesse storico-artistico. Quando non sia possibile adottare la soluzione di cui al comma precedente può, in via del tutto eccezionale, essere ammessa la formazione di buche per lettere direttamente in facciata, a fianco del portone e nella stessa posizione adottata per la campanelliera. In tali casi sull’esterno dell’edificio dovranno essere visibili le sole buche, ordinatamente posizionate, sia tra loro che rispetto alla campanelliera, e contornate da una cornice adeguata alla facciata su cui si inseriscono. Le relative cassette postali dovranno essere apribili esclusivamente dall’interno dell’edificio. Può, infine, essere ammessa l'installazione di apparecchiature che raggruppino varie funzioni quali il citofono, il videocitofono, i campanelli e la cassetta delle lettere, purché siano realizzati in nicchia nelle stesse posizioni e con gli stessi criteri già disposti per i singoli componenti.

7.8 - Antenne – parabole Le antenne televisive, siano esse terrestri o satellitari o paraboliche, devono essere centralizzate e collocate esclusivamente sulla copertura degli edifici ed in particolare, quando possibile, sulle falde interne non prospicienti la via pubblica. Non sono ammesse installazioni singole su facciate, balconi o finestre.

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Il diametro massimo della parabola deve essere di 150 cm, mentre il supporto di appoggio non deve superare i 50 cm. Le antenne non devono sporgere oltre il punto più alto del tetto per più di 100 cm. Inoltre le antenne paraboliche devono presentare una colorazione armonica con il manto di copertura e del contesto dell’ambiente in cui sono installate. Sono vietati i collegamenti tra gli apparecchi riceventi e le antenne mediante cavi volanti; i cavi devono essere canalizzati, incassati non a vista nelle pareti interne o esterne delle costruzioni e la dimensione delle canalizzazioni deve essere tale da consentire eventuali futuri potenziamenti dell’impianto. L’Autorità Comunale ha facoltà di richiedere, in ogni momento, per motivi di sicurezza pubblica, miglioramento della qualità ambientale o di tutela dell’arredo urbano, l’installazione di impianti centralizzati di antenne radio-televisive – parabole e l’eliminazione delle antenne individuali, senza contrastare il diritto all’informazione.

7.9 – Tubazioni, cavi, serbatoi idrici. Nelle pareti esterne, come sopra definite, è vietato sistemare tubi di scarico dei servizi igienici e degli acquai delle cucine e relative canne di ventilazione, o canalizzazione in genere. Le tubazioni dell'acqua e del gas e i cavi telefonici ed elettrici non devono essere posti sulle pareti esterne se non in appositi incassi, e opportunamente rivestiti, in modo tale da consentire una idonea soluzione architettonica. E’ vietato ubicare a cielo aperto, all’esterno degli edifici, serbatoi idrici di qualunque materiale e di qualunque colore. Tali manufatti devono essere allocati all’interno degli edifici; qualora ciò non fosse possibile per comprovate difficoltà tecniche, se posizionati su terrazze o lastrici solari, dovranno essere racchiusi o schermati entro micro vani tecnici aventi altezza massima di m.1,80, rifiniti esternamente e uniformati alla tipologia architettonica dell’immobile in modo da non comportare impatto ambientale negativo. Oltre all'ordinaria esecuzione delle opere da parte dei privati, degli Enti, delle Aziende e del Comune stesso, il Sindaco con propria ordinanza, può obbligare alla esecuzione delle riparazioni e della manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, imponendo un determinato termine, passato il quale farà eseguire i lavori d'ufficio a spese degli interessati. 7.10- Vetrine Le vetrine devono essere studiate in funzione dei prospetti degli edifici in cui si inseriscono. L’installazione è preceduta dal rilascio di apposito atto autorizzativi edilizio.

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Per la realizzazione di nuove vetrine saranno preferite soluzioni a disegno semplice e lineare. Le vetrine e i serramenti esterni non dovranno sporgere dal profilo dell’edificio o della proprietà occupando suolo pubblico. Per tutti gli edifici sottoposti a vincoli di tutela storico e/o artistici, gli interventi su vetrine, portoni, serramenti e infissi esterni in generale dovranno tendere alla conservazione o, in subordine, alla loro sostituzione con materiali (legno o ferro battuto) e colori (legno colorato o trattato a vernice, legati alla tradizione locale; gli stessi dovranno risultare in allineamento al filo di facciata o arretrati. Nei singoli edifici le vetrine, i portoni e gli infissi esterni dovranno essere uniformati nell’aspetto, nei materiali costruttivi, nelle chiusure di protezione esterne. Pertanto, ove si intervenga su una singola vetrina, portoncino d’ingresso, portone o infisso esterno in presenza di serramenti unitari, dovranno essere riproposti i medesimi materiali, forma e colori. I materiali ammessi sono: acciaio ossidato, invecchiato o patinato (Corten), ferro battuto, legno naturale o tinteggiato, vetro. Nella realizzazione di infissi per vetrine è vietato l’uso dei profilati di alluminio anodizzato semplice ed elettrocolorato, o di colore grigio argento, oro e di plastica. Nel caso di esecuzione di vetrina all’interno di un fondo dove vi sia presenza di un portone di legno di fattura tradizionale, la vetrina stessa dovrà essere posizionata in modo da garantire il mantenimento del portone stesso. Nel caso di eliminazione di portone in legno, oltre alle violazioni in materia ambientale e le sanzioni di cui al presente regolamento dovrà essere ripristinato quanto asportato. L’installazione di chiusure esterne e di sicurezza tipo serrande metalliche avvolgibili sono vietate. In alternativa possono essere realizzate vetrine con solo cristallo di sicurezza, o cancelletti estensibili in ferro battuto. Tuttavia la presenza di serrande metalliche verniciate per la chiusura di negozi e/o laboratori artigiani può essere tollerata se gli elementi stessi sono regolarmente autorizzati e mantenuti con decoro, mentre rimane non consentita l’installazione ex-novo e nel caso di completo rifacimento della vetrina o del negozio questi elementi devono essere eliminati. Per motivi di carattere estetico, architettonico o tecnico è ammessa la possibilità di chiedere specifica autorizzazione edilizia per interventi non conformi ai suddetti criteri, proponendo soluzioni alternative appropriate. L’esecuzione di tali opere avviene sotto la personale responsabilità del proprietario o di chi ha il possesso del bene, nel rispetto dei presenti criteri. È fatta salva la facoltà dell’Amministrazione Comunale di svolgere accertamenti sulla regolarità delle opere eseguite, di ordinare la sospensione dei lavori e di adottare eventuali provvedimenti sanzionatori nel caso che le opere siano eseguite in difformità ai seguenti criteri.

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È di norma vietata la collocazione di faretti per tutti gli edifici sottoposti a tutela culturale o ambientale; l’eventuale collocazione di detti faretti a corredo della vetrina deve essere attuata nel rispetto degli elementi caratterizzanti l’intera facciata.

7.11 - Porte e portoni Obiettivo principale rimane la massima salvaguardia di porte e portoni in legno di fattura tradizionale ed essi costituiscono elementi essenziali per l’immagine degli edifici e complessivamente del Centro Storico e pertanto ne è vietata la rimozione. Gli interventi su porte, portoni devono attentamente e cautamente essere valutati. Nel caso che essi siano ben conservati è consentita la sola manutenzione. Se invece l’infisso in legno risulta molto degradato esso dovrà essere sottoposto a restauro conservativo. La colorazione di porte e portoni, sempre restando immutato il concetto del recupero e mantenimento del colore originale, può essere diverso da quello degli altri infissi esterni di finestre e porte finestre ai piani superiori. Per quanto riguarda palazzi ed edifici aventi peculiari caratteristiche legate alla tradizione, ecc., non potranno essere sostituiti o eliminati i portoni di chiusura degli ingressi (abitazioni o fondi) con altri aventi diverso materiale. E’ vietata altresì l’asportazione di stemmi, roste, grate, mostre, stipiti, scalini in pietra di Noto e decorazioni esterne, porte, portoni e vetrine di fattura tradizionale. E’ vietato:

− realizzare soglie dei portoni con i seguenti materiali: cotto, graniti e marmi in genere o acciaio, legno, plastica, ecc..

− prolungare il pavimento interno all’esterno dell’esercizio, qualora sia realizzato con materiali non tradizionali (pietra del Val di Noto).

− esporre fuori dalla vetrina merce o materiale pubblicitario anche se posizionato in area di proprietà privata, salvo particolari situazioni in cui si espongono i prodotti tipici su cui l’Ufficio competente dovrà esprimere il proprio parere.

7.12- Numeri civici e toponomastica stradale. I numeri civici sono collocati all’esterno degli edifici a totale carico dei proprietari. La targhetta esterna deve essere posta in alto a sinistra di ciascuna porta o cancello secondo quanto stabilito dalle presenti linee di indirizzo (vedi abaco tipologico H). Le caratteristiche fisiche del supporto (materiale, dimensioni, colori, caratteri) devono essere in cotto, identiche al tipo tradizionale esistente nel centro storico. Non sono ammessi supporti di tipologia diversa da quella standardizzata prevista dall'Amministrazione Comunale.

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I proprietari hanno l'obbligo di non rimuoverli, di non occultarli alla pubblica vista e di sostenere le spese di ripristino nel caso che venissero distrutti, danneggiati o rimossi per fatti a loro imputabili. Nel caso di soppressione di numeri civici, le targhe della numerazione devono essere riconsegnate all'Amministrazione Comunale. 7.13 – Tabelle, segnali stradali e cartelli planimetrici informativi; Le segnalazioni stradali e di servizi di pubblico interesse necessarie alla sicurezza dei cittadini sono collocati a cura del Comune su pali posti presso il bordo del marciapiede e solo in caso di assenza di quest’ultimo, previo avviso agli interessati, sui muri dei fabbricati e delle costruzioni di qualsiasi natura con esclusione degli immobili sottoposti a vincolo storico- artistico ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 parte seconda. L'altezza del segnale deve essere compresa tra 2,50 e 3,00 mt., salvo casi di impossibilità materiale e non deve essere abbinato ad installazioni pubblicitarie. L'installazione di cartelli planimetrici informativi a servizio di utenti è consentita purché previsti in un progetto unitario, soggetto ad autorizzazione dell'Amministrazione Comunale e regolata da apposita convenzione. I cartelli dovranno essere in pietra locale o ferro , non dovranno essere affissi a muro, ma utilizzare un supporto autonomo; non potranno altresì essere apposti in corrispondenza o prossimità di edifici oggetto di vincolo storico- artistico ai sensi del D.Lgs. n. 42/2004 parte seconda. L’esposizione di pannelli planimetrici abbinati a messaggi pubblicitari dovrà avvenire nel rispetto del Codice della Strada e suo Regolamento di esecuzione e della normativa vigente in materia di pubblicità. 7.14 – Dissuasori di sosta e transenne ; Nel centro storico, sono consentiti unicamente elementi in ghisa o ferro, o colonnine in pietra calcarea locale secondo il “tipo” tradizionale esistente o da riproporre con specifico concorso di idee (bando pubblico) da attivare a cura dell’Amministrazione. In tutte le zone, l’installazione di transenne e dissuasori è ammessa nel rispetto delle disposizioni del Codice della Strada. L'installazione e' subordinata alla presentazione di una proposta della tipologia di transenna o dissuasore, dell’elenco e dalla documentazione fotografica dei siti di installazione, che sarà' valutata dagli uffici competenti e subordinata a stipula di contratto di occupazione suolo, nel caso di installazioni per uso privato, o regolata da apposita convenzione nel caso la richiesta sia presentata da ditta.

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7.15 – Tinteggiature rivestimenti e intonaci di facciate. Nelle more della redazione ed approvazione del Piano del Colore per gli edifici ubicati nel centro storico, la scelta dei colori dovrà preferire le tinte della tradizione locale con attenzione particolare alle preesistenze cromatiche ed alle tinte volta per volta documentate da eventuali analisi stratigrafiche. La scelta e definizione dei colori da assegnare ai prospetti dovrà anche tenere conto di riferimenti generali quali il contesto urbano costituito dagli edifici limitrofi e l’appropriatezza dei colori da assegnare alle varie parti nel rispetto delle caratteristiche formali e stilistiche di ogni singolo edificio; In tutte le opere di ristrutturazione, risanamento, manutenzione ordinaria e straordinaria delle costruzioni, prima di dare luogo all'esecuzione di tinteggiature, intonaci colorati o rivestimenti esterni, gli interessati devono eseguire campioni sul posto, onde consentire alle Autorità di controllo la verifica della rispondenza di tali elementi alle indicazioni contenute nella concessione e/o autorizzazione, e lasciare il campione approvato sino alla ultimazione delle tinteggiature o del rivestimento. Fatte salve le sanzioni previste dalla normativa vigente, in caso di inosservanza, l’Autorità comunale può ordinare l'applicazione di nuove tinteggiature o rivestimenti, e in caso di inadempienza, può fare eseguire i lavori d'ufficio a spese degli inadempienti.

7.16 - Cantieri Nel centro storico vietata ogni forma pubblicitaria nei cantieri e sulle recinzioni è prevista solo l’installazione di cartello indicante gli estremi dell’autorizzazione. Eventuali soluzioni di particolare pregio architettonico proposte saranno valutate dall’amministrazione.

7.17 –Edicole, chioschi e pensiline per la sosta L’installazione di edicole, chioschi, pensiline è subordinata a concessione edilizia nelle aree appositamente individuate dall’Amministrazione (piano della qualità urbana). Le “tipologie” ammesse saranno stabilite con specifico concorso di idee (bando pubblico) da attivare a cura dell’Ente.

Capo III Divieti e Sanzioni

Art.8 - Deturpamento di edifici e beni pubblici e privati E’ proibito danneggiare, deturpare, imbrattare con scritte, affissioni, disegni ecc. gli edifici pubblici e privati, monumenti in genere, le panchine e qualsiasi altro manufatto o oggetto di arredo urbano.

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Nei giardini pubblici è altresì fatto divieto di camminare sugli spazi erbosi, quando non espressamente consentito, danneggiare o smuovere giochi, sedili, panchine, guastare o rimuovere gli avvisi scritti, danneggiare in qualsiasi modo pavimenti, arbusti, siepi, alberi, cogliere fiori,introdurre e far defecare cani. Ai soggetti responsabili delle violazioni del presente articolo oltre alle sanzioni penali e comminata una sanzione amministrativa e la rimessa in pristino dei luoghi, che dovrà avvenire a regola d’arte in considerazione della qualità delle superfici e o degli oggetti danneggiati.

Art. 9 – Manutenzione Il Concessionario è obbligato alla manutenzione degli elementi di arredo che espone e alla loro pronta sostituzione in caso di deterioramento. Il Concessionario è tenuto altresì alla pulizia dello spazio concesso per la durata della concessione stessa.

Art. 10 – Funzioni di Polizia Urbana – Sanzioni Il compito di far osservare le norme e le disposizioni contenute nel presente Regolamento è affidato al personale del Corpo di Polizia Municipale appartenenti alla struttura comunale in servizio. I soggetti sopra citati nell’esercizio delle loro funzioni, potranno accedere nei locali pubblici, privati accessibili al pubblico e dovunque si svolga attività sottoposta alla vigilanza comunale. Salvo che il fatto sia previsto dalla legge come reato o costituisca più grave illecito amministrativo, per le violazioni alle disposizioni del presente regolamento si applicano le sanzioni amministrative di cui alla tabella A) allegata al presente regolamento, con i principi e le procedure della legge 689/1981. Fatta salva l’applicazione delle sanzioni di cui ai commi seguenti il trasgressore è in ogni caso tenuto al ripristino dello stato dei luoghi. In osservanza di quanto disposto dall’art. 20 della legge 689/81, le sanzioni accessorie sono normalmente applicate con l’ordinanza ingiunzione che dispone il pagamento della sanzione pecuniaria. L’ingiunzione relativa al pagamento della sanzione contiene anche l’ordine al trasgressore di procedere al ripristino dello stato dei luoghi entro un congruo periodo di tempo, trascorso il quale si procederà a cura dell’Amministrazione Comunale ed a spese del responsabile della violazione.

28

Tabella A)

Qualora sussista reiterazione dell’illecito (accertata secondo i criteri indicati nell’art. 8 bis legge 689/81) si applica un importo pari al pagamento in misura ridotta maggiorato del 50%; in caso di ulteriore reiterazione dell’illecito, si applica il massimo edittale. Sono comunque fatte salve le sanzioni di cui al “Regolamento Comunale per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche e per l’applicazione della relativa tassa”.

Art. 11 – Norme transitorie L’Amministrazione Comunale ha facoltà di stabilire modalità e tempi per l’applicazione del presente regolamento finalizzato all’adeguamento alle norme di tutti i casi in difformità. Tutti gli elementi di arredo, insegne, bacheche, corpi illuminanti ecc. abusivamente installati su suolo pubblico e/o sulle facciate degli edifici devono essere rimossi a cura del proprietario entro giorni 30 dal ricevimento di apposita ordinanza emessa dall’Amministrazione Comunale; in caso di inadempienza la rimozione sarà effettuata in maniera coatta dall’Amministrazione Comunale, addebitando le spese relative e la rifusione di eventuali danni all’interessato.

Art.12 –Disposizioni Le presenti norme integrano le disposizioni relative al capitolo VI del regolamento edilizio comunale in vigore riguardante la zona “A” del centro storico definita nella perimetrazione Unesco “Core Zone”, sottoposta a vincolo Paesaggistico e prevalgono su di esse.

Art. 13 – Entrata in vigore Le disposizioni contenute nel presente regolamento assumono efficacia ed entrano in vigore dalla data di pubblicazione come disposto dallo Statuto Comunale.

VIOLAZIONE SANZIONE

MINIMA

SANZIONE

MASSIMA

Installazione di attrezzature ed arredi su aree pubbliche o di uso pubblico in assenza della prescritta autorizzazione.

€ 200,00

€ 1500,00

Installazione di attrezzature ed arredi in difformità dalla autorizzazione e dalle norme applicabili.

€ 25,00

€ 500,00

Mancata manutenzione e pulizia . € 25,00 € 500,00

29

Allegato A)- posizionamento conforme tende a cappottina

Allegato B)- posizionamento conforme tende a caduta

Allegato C)- posizionamento conforme tende a cappottina, a caduta o a braccia

Allegato D)- posizionamento difforme tende a cappottina caduta o a braccia

Allegato E)- posizionamento difforme tende a cappottina caduta o a braccia

Allegato F)- posizionamento insegne, targhe e numeri civici

Allegato G)- schema tipologico ammesso per sistemi di ombreggiamento

Allegato H)- schema tipologico di riferimento per targhe, insegne, numeri civici e

toponomastica stradale .

CAPO IV ABACHI TIPOLOGICI DI RIFERIMENTO

30

31

32

33

34

35

36

37

38

Mod/1- Istanza di Aut. al Sindaco

• Richiesta temporanea di occupazione suolo pubblico per lavori;

Mod/2- Istanza di Aut. al Sindaco

• Richiesta temporanea di occupazione suolo pubblico per espositori;

Mod/3- Istanza di Aut. al Sindaco

• Richiesta temporanea di occupazione suolo pubblico per banchetto /gazebo;

Mod/4- Istanza di Aut. al Sindaco

• Richiesta temporanea di occupazione suolo pubblico con elementi di arredo urbano ;

Mod/5- Istanza di Aut. al Sindaco

• Richiesta autorizzazione per l’inserimento in prospetto di elementi di decoro estranei

all’organismo edilizio originario ;

Mod/6- Istanza di Aut. al Sindaco

• Comunicazione di Inizio lavori

Mod/7- Istanza di Aut. al Sindaco

• Comunicazione di fine lavori

CAPO V

MODULISTICA ALLEGATA

39

Bollo euro 14,62 (casi esenti vedi note)

AL SINDACO DEL COMUNE DI NOTO

RICHIESTA TEMPORANEA DI OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO PER LAVORI

Il sottoscritto………………………………………………………………………………………………………………………………………….

nato a……………………………………………………………………. il………………………………………...................................

residente a…………………… in via ………………………………………………..n…………………………………………………………..

codice fiscale – partita iva . ����������������

tel ……………………………………………. cell ………………………………………………………………....................................

Fax ……………………………………………. E mail …………………………….@............................................................

In qualità di ………………………………………………………………………………………………………….. della società/ass.ne

…………………………………………………………………………………………………………………………………… con sede legale

in………………………………via…………………………………………………………..n………………………………………………………….

Codice fiscale–partita iva. ���������������� referente. Tel…………………………

CONSAPEVOLE DELLE RESPONSABILITA’ CONSEGUENTI ALLE DICHIARAZIONI MENDACI O ALLE FALSE ATTESTAZIONI E DEI LORO EFFETT I

CHIEDE

l'autorizzazione ad occupare temporaneamente suolo pubblico/area soggetta a pubblico passaggio nel

comune di Noto via………………………………………………………….n…………….o fronte civ. …………………….............

con………………………………………………………………..massa complessiva ton. ………………………………………………….

per effettuare lavori di ……..……………………………………………………………………………………………………………………

PERIODO dal………………………….............................................al…………………………………………………………….. dalle ore ………………alle ore …………..…..e dalle ore ……………...alle ore……………………………………………………

OPPURE dalle ore ……………... del giorno …………… alle ore ………………del giorno…………....................... ( il periodo non deve essere superiore all’anno)

DIMENSIONI OCCUPAZIONE:

Superficie mq……….. (lung. mt……………… larg. mt……………)

Superficie mq……….. (lung. mt……………… larg. mt....................)

SPECIFICARE SE SI TRATTA DI

PRIMA RICHIESTA PROROGA dell’autorizzazione n. del _____________

DICHIARA

Mod/1 - Istanza di Aut. al Sindaco

40

di aver preso visione di tutti gli obblighi e le condizioni riportati nel vigente Regolamento comunale per

l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche ( T.O.S.A.P.);

SI IMPEGNA

a non danneggiare i manufatti e gli impianti pubblici ed a ripristinare a regola d'arte lo stato originario del

suolo pubblico occupato, comunicando alla Polizia Municipale ogni inconveniente che si dovesse

verificare;

a sostenere tutte le spese di sopraluogo e di istruttoria previo deposito di eventuali cauzioni;

ALLEGA

� Fotocopia documento d’identità del richiedente

documentazione tecnica:� Relazione tecnica; � Stralcio PRG. � Planimetria quotata area di cantiere;

� Quadro di calcolo superfici occupate;

� due marche da bollo

� Copia del precedente permesso (solo in caso di rinnovo)

� Altro:______________________________________

Il sottoscritto si impegna fin d'ora al rispetto delle prescrizioni che saranno contenute nell'atto di autorizzazione nonché al pagamento della vigente tariffa e di tutte le spese inerenti e conseguenti all'autorizzazione.

Dichiara di aver ricevuto copia delle avvertenze.

Data _______________________ Firma _________________________

PARTE RISERVATA ALL’UFFICIO:

divieto di sosta:………………………………………………………………………………………………………...................................

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

parcheggi a pagamento…………………………………………………………………………………………..................................

divieto di transito ………………………………………………………………………………………………………………………………….

……………………...………………………………………………………………………………………………..........................................

senso unico alternato……………………………………………………………………………………….......................................

……………………………………………………………………………………………………………………….........................................

Varie ……………………………………………………………………………………………………………….......................................

……………………….………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………..........................................

……………………………………………………………………………………………………………………............................................

...........................................................................................................................................................................

.....................................................................................................................................................

41

NOTE DELL’UFFICIO

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

____________________________________________________________________________

Polizia municipale via ……………….. n. …….tel. Cent. N. 0931 896111 email: …………….......

42

Bollo euro 14,62

(casi esenti vedi note)

AL SINDACO DEL COMUNE DI NOTO

RICHIESTA TEMPORANEA DI OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO (ESPOSITORI) Il/La Sottoscritto/a _____________________________________________________________ (C.F.__________________________) nato/a il ______________________________________ e residente a _____________________________ in Via _________________________n.____

� a nome e per conto ____________________________________________________________________________

� in qualità di ____________________________________________________________________________

C H I E D E di occupare l'area sita a Noto in Via ____________________________________________________________________________ con un BANCHETTO di dimensioni mt ._______ x mt.______ (complessivi mq. ________ ) o in alternativa di occupare l'area sita a Noto in Via ____________________________________________________________________________ con un BANCHETTO di dimensioni mt ._______ x mt.______ (complessivi mq. ________ ) dalle ore ______________ alle ore ________________________________________________ per nel periodo dal ________________ al ____________________ indicare il motivo dell'occupazione ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________

DICHIARA di assumere ogni responsabilità relativamente all'attività da svolgere ed alla pubblica incolumità, nonché di assumere ogni onere in caso di danni all'area ed alle strutture pubbliche connesse. data _____________ FIRMA_____________________ RECAPITO PER EVENTUALI COMUNICAZIONI: Tel. ____________________________ Sig./Sig.ra __________________________________________________________________

____________________________________________________________________________

Uff. Commercio via Ruggero Settimo n. …….tel. Cent. N. 0931 896111 email: …………….......

Mod/2 - Istanza di Aut. al Sindaco

43

Bollo euro 14,62 (casi esenti vedi note)

AL SINDACO DEL COMUNE DI NOTO

RICHIESTA TEMPORANEA DI OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO PER BANCHETTO/GAZEBO

Il sottoscritto……………………………………………………………………………………………………………………………………….

nato a……………………………………………………………………. il……………………………………….................................

residente a…………………… in via ………………………………………………..n………………………………………………………..

codice fiscale – partita iva . ����������������

tel ……………………………………………. cell ……………………………………………………………….................................

Fax ……………………………………………. E mail …………………………….@.........................................................

In qualità di ………………………………………………………………………………………………………….. della società/ass.ne

…………………………………………………………………………………………………………………………………… con sede legale

in………………………………via…………………………………………………………..n…………………………………………………………

in qualità di……………………………………………………………………………………………………………………………………………. per � associazione � associazione ONLUS � associazione no-profit � partito politico …………………………………………………………………………………………………………… con sede legale in………………………………via…………………………………………………………..n……………………………….

CONSAPEVOLE DELLE RESPONSABILITA’ CONSEGUENTI ALLE DICHIARAZIONI MENDACI O ALLE FALSE ATTESTAZIONI E DEI LORO EFFETTI

CHIEDE l’autorizzazione ad occupare temporaneamente suolo pubblico/area soggetto a pubblico passaggio nel Comune di Noto in via - piazza: ……………………………………………………………………………………………………………... ...…………………………………………………………………………………………………………… (in caso di mal tempo) ad occupare l’area sita a Noto in via ………………...…………………………… …………………………………………………………………………………………………………….. con un banchetto/gazebo di dimensione mq…….(lunghezza mt…..……… larghezza mt…..…………...) PERIODO: dal giorno …………………….…………….…. al giorno ………......................................... nelle/a giornate/a di…………………………….…….................................................................................. ORARIO: dalle ore……………….alle ore……………….. alle ore……...…...alle ore………................. CON LE SEGUENTI FINALITÀ: ……………………………………………………............................ ……………………………………………………………………………………………………………... ……………………………………………………………………………………………………………... ……………………………………………………………………………………………………………...

Mod/3- Istanza di Aut. al Sindaco

44

SI IMPEGNA - a non danneggiare i manufatti e gli impianti pubblici ed a ripristinare a regola d'arte lo stato originario del

suolo pubblico occupato, comunicando a Comune di Noto, URP /Palazzo Ducezio (0931 896111) ogni inconveniente che si dovesse verificare;

ALLEGA

� Fotocopia documento d’identità del richiedente; � Statuto (associazioni ONLUS, se si tratta di prima richiesta); NOTE – sono esenti da bollo: associazioni ONLUS e partiti/movimenti politici SOLO per adempimenti derivanti da disposizioni legislative o regolamentari. I casi di esenzione da bollo sono enucleati dal DPR n. 642/1974: gli atti dei partiti politici , incluse le istanze per occupazione di suolo pubblico, sono esenti da bollo solo se riguardano: 1) Petizioni agli organi legislativi; atti e documenti riguardanti la formazione delle liste elettorali, atti e documenti relativi all'esercizio

dei diritti elettorali ed alla loro tutela sia in sede amministrativa che giurisdizionale. 2) Atti costitutivi, statuti ed ogni altro atto necessario per l'adempimento di obblighi dei movimenti o partiti politici, derivanti da

disposizioni legislative o regolamentari. Non rientrano dunque tra le esclusioni gli atti connessi alla ordinaria attività propagandistica e divulgativa dei partiti politici: pertanto le istanze e le autorizzazioni per occupazioni di suolo pubblico per lo svolgimento di queste attività non godono di esenzione e scontano l'imposta di bollo sia nella richiesta che nell’autorizzazione (Risoluzione Agenzia delle Entrate n. 89/E della Direzione Centrale Normativa). Il sottoscritto si impegna fin d'ora al rispetto delle prescrizioni che saranno contenute nell'atto di autorizzazione. Dichiara di aver ricevuto copia delle avvertenze. Data ____________________________ Firma__________________________________ Per informazioni e richiesta/rilascio autorizzazioni: URP Piazza Municipio tel. 0931896902/04, fax

0931896903 relazionipubbliche@ comune.noto.sr.it

Orari: dal lunedì, martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 9,00 - 13,00 giovedì dalle 9,00-13,00 e dalle 18,00

– 16,00.

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI (D.Lgs. 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali) I dati personali raccolti col presente modello sono trattati dal Comune di Imola esclusivamente nell’ambito delle proprie finalità istituzionali per i dati comuni e in caso di dati sensibili per rilevanti finalità di interesse pubblico previste dalle leggi o da provvedimenti del Garante. I suoi dati possono essere comunicati ad altri soggetti o diffusi, se necessario, per le medesime finalità. L’interessato ha diritto di verificare l’esistenza presso il Comune di Noto di suoi dati personali e le modalità di trattamento. Può inoltre chiederne la cancellazione, l’aggiornamento o per motivi legittimi opporsi al trattamento o chiederne il blocco. L’istanza per l’esercizio dei diritti, intestata al Comune di Noto, titolare dei dati, va inoltrata al responsabile del trattamento dati, Dott- Vito Genova, o all’URP.

45

Bollo euro 14,62 (casi esenti vedi note)

AL SINDACO DEL COMUNE DI NOTO

RICHIESTA TEMPORANEA DI OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO CON ELEMENTI DI ARREDO URBANO

Il sottoscritto……………………………………………………………………………………………………………………………………….

nato a……………………………………………………………………. il……………………………………….................................

residente a…………………… in via ………………………………………………..n………………………………………………………..

codice fiscale – partita iva . ����������������

tel ……………………………………………. cell ……………………………………………………………….................................

Fax ……………………………………………. E mail …………………………….@.........................................................

In qualità di ………………………………………………………………………………………………………….. della società/ass.ne

…………………………………………………………………………………………………………………………………… con sede legale

in………………………………via…………………………………………………………..n…………………………………………………………

CONSAPEVOLE DELLE RESPONSABILITA’ CONSEGUENTI ALLE DICHIARAZIONI MENDACI O ALLE FALSE ATTESTAZIONI E DEI LORO EFFETT I

CHIEDE

L’autorizzazione ad occupare temporaneamente suolo pubblico/area soggetto a pubblico passaggio nel

Comune di Noto in via/corso/piazza: ………………………………………………………………………………………………..

Con (indicare gli elementi di arredo) ………………………………………………………………………………………………………

per una superficie complessiva di mq…….……(lunghezza mt……………………larghezza mt…………………...)

PERIODO: dal giorno…………………….…………….al giorno…………………..........................................................

Nelle/a giornate/a di…………………………….……............................................................................................

ORARIO: Dalle ore……………….alle ore……………….. alle ore……...……………alle ore………...............................

CON LE SEGUENTI FINALITÀ:……………………………………………………………………………………………………………….

Mod/4- Istanza di Aut. al Sindaco

46

SI IMPEGNA

- a non danneggiare i manufatti e gli impianti pubblici ed a ripristinare a regola d'arte lo stato originario

del suolo pubblico occupato, comunicando agli Uffici competenti ogni inconveniente che si dovesse

verificare;

ALLEGA

� Licenza commerciale;

� Fotocopia documento d’identità del richiedente

� Documentazione tecnica redatta in conformità all’art. 5 del Regolamento;

� Altro:______________________________________

Per il ritiro dell’autorizzazione dovrà essere consegnata una marca da bollo da euro 14,62, escluso casi

esenti.

Il sottoscritto si impegna fin d'ora al rispetto delle prescrizioni che saranno contenute nell'atto di autorizzazione.

Dichiara di aver ricevuto copia delle avvertenze.

Data____________________________Firma__________________________________

Per informazioni e richiesta/rilascio autorizzazioni: URP Piazza Municipio tel. 0931896902/04, fax

0931896903 relazionipubbliche@ comune.noto.sr.it

Orari: dal lunedì, martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 9,00 - 13,00 giovedì dalle 9,00-13,00 e dalle 18,00

– 16,00.

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI (D.Lgs. 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali)

I dati personali raccolti col presente modello sono trattati dal Comune di Imola esclusivamente nell’ambito delle proprie finalità

istituzionali per i dati comuni e in caso di dati sensibili per rilevanti finalità di interesse pubblico previste dalle leggi o da

provvedimenti del Garante. I suoi dati possono essere comunicati ad altri soggetti o diffusi, se necessario, per le medesime

finalità.

L’interessato ha diritto di verificare l’esistenza presso il Comune di Noto di suoi dati personali e le modalità di trattamento. Può inoltre chiederne

la cancellazione, l’aggiornamento o per motivi legittimi opporsi al trattamento o chiederne il blocco. L’istanza per l’esercizio dei diritti, intestata al

Comune di Noto, titolare dei dati, va inoltrata al responsabile del trattamento dati, Dott- Vito Genova, o all’URP.

47

Bollo euro 14,62 (casi esenti vedi note)

AL SINDACO DEL COMUNE DI NOTO

RICHIESTA AUTORIZZAZIONE PER L’INSERIMENTO IN PROSP ETTO DI ELEMENTI DI DECORO ESTRANEI ALL’ORGANISMO EDILIZIO ORIGINARIO

Il sottoscritto………………………………………………………………………………………………………………………………………….

nato a……………………………………………………………………. il………………………………………...................................

residente a…………………… in via ………………………………………………..n…………………………………………………………..

codice fiscale – partita iva . ����������������

tel. ……………………………………………. cell ……………………………………………………………….....................................

Fax ……………………………………………. E mail …………………………….@.............................................................

In qualità di …………………………………………………………………………………………………………………………………….. della

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

con sede legale in………………………………via…………………………………………………………..n…………………………………

CONSAPEVOLE DELLE RESPONSABILITA’ CONSEGUENTI ALLE DICHIARAZIONI MENDACI O ALLE FALSE ATTESTAZIONI E DEI LORO EFFETT I

CHIEDE

L’autorizzazione ad inserire nel prospetto dell’immobile ubicato in

via/Corso/Piazza…………………………………………………………………………………………………………………………………….ave

nte la seguente destinazione d’uso(commerciale, professionale, ecc.)………………………………………….

i seguenti elementi di decoro urbano …………………………………………………………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

per un numero di ………………………………………………

per una superficie complessiva di mq…….……(lunghezza mt……………………larghezza mt…………………......)

Mod/5- Istanza di Aut. al Sindaco

48

ALLEGA

� Titolo di proprietà/Licenza commerciale/altro;

� Fotocopia documento d’identità del richiedente

� Documentazione tecnica redatta in conformità all’art. 5 del Regolamento;

� Altro:______________________________________

Per il ritiro dell’autorizzazione dovrà essere consegnata una marca da bollo da euro 14,62, escluso casi

esenti.

Il sottoscritto si impegna fin d'ora al rispetto delle prescrizioni che saranno contenute nell'atto di autorizzazione.

Dichiara di aver ricevuto copia delle avvertenze.

Data____________________________Firma__________________________________

Per informazioni e richiesta/rilascio autorizzazioni: URP Piazza Municipio tel. 0931896902/04, fax

0931896903 relazionipubbliche@ comune.noto.sr.it

Orari: dal lunedì, martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 9,00 - 13,00 giovedì dalle 9,00-13,00 e dalle 18,00

– 16,00.

INFORMATIVA SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI (D.Lgs. 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali)

I dati personali raccolti col presente modello sono trattati dal Comune di Imola esclusivamente nell’ambito delle proprie finalità

istituzionali per i dati comuni e in caso di dati sensibili per rilevanti finalità di interesse pubblico previste dalle leggi o da

provvedimenti del Garante. I suoi dati possono essere comunicati ad altri soggetti o diffusi, se necessario, per le medesime

finalità.

L’interessato ha diritto di verificare l’esistenza presso il Comune di Noto di suoi dati personali e le modalità di trattamento. Può inoltre chiederne

la cancellazione, l’aggiornamento o per motivi legittimi opporsi al trattamento o chiederne il blocco. L’istanza per l’esercizio dei diritti, intestata al

Comune di Noto, titolare dei dati, va inoltrata al responsabile del trattamento dati, Dott- Vito Genova, o all’URP.

49

ALLO SPORTELLO UNICO EDILIZIA

DEL COMUNE DI NOTO (SR)

...................................., lì .............................

(N.B. annerire le caselle che interessano e completare con i dati mancanti)

DENUNCIA DI INIZIO LAVORI

Riferim.: Pratica edilizia n. .................................del…………………………………………………………………………….

Provvedimento:

Concessione edil. . . . . . . . . . . . n. ................ del .................................. ;

Concessione edil. in variante. . . n. ................del ..................................;

Autorizzazione edil. . . . . . . . . . n. ................ del .................................. ;

Denuncia Inizio Attività . . . . . . n. ................ del ..................................;

Permesso di costruire . . . . . . . . n. ................ del ..................................;

I sottoscritti, ognuno per la propria responsabilità, in riferimento ai titoli autorizzativi di cui sopra,

C O M U N I C A N O

- Che il giorno avranno inizio i lavori di: ..............................................................

................................................................................................................................................................

su area / fabbricato distinta/o al N.C.T. / N.C.E.U. al Foglio ............ mappali n. ..............................;

I lavori verranno eseguiti dall’Impresa ................................................................................ con sede a

..........................................................................................................................................................

C.A.P. .................. in Via ...............................n. Civ. ............ P.IVA o C. F. ..............................................

tel. n. ............................(Legale rappresentante Sig. ............................................................................)

Sotto la direzione lavori: del ................................................, P.IVA o C. F.

...................................................... nato a ......................................... il .................... , con studio Tecnico a

............................................... in Via ............................................. n. Civico ................., tel. n. ……………..

Il committente Il costruttore Il Dirett. lavori Architet.

_____________________ ______________________ ______________________ (firma ed eventuale timbro) (timbro e firma) (timbro e firma )

Protocollo Comunale

Mod/6- Inizio lavori___________

50

ALLO SPORTELLO UNICO EDILIZIA

DEL COMUNE DI NOTO (SR)

...................................., lì .............................

(N.B. annerire le caselle che interessano e completare con i dati mancanti)

COMUNICAZIONE DI FINE LAVORI

Riferim.: Pratica edilizia n. .................................del ……………………………………………………………………………

Provvedimento:

Concessione edil. . . . . . . . . . . . n. ................ del .................................. ;

Concessione edil. in variante. . . n. ................del ..................................;

Autorizzazione edil. . . . . . . . . . n. ................ del .................................. ;

Denuncia Inizio Attività . . . . . . n. ................ del ..................................;

Permesso di costruire . . . . . . . . n. ................ del ..................................;

I sottoscritti, ognuno per la propria responsabilità, in riferimento ai titoli autorizzativi di cui sopra,

C O M U N I C A N O

- Che il giorno sono stati ultimati i lavori di:

................................................................................................................................................................

su area / fabbricato distinta/o al N.C.T. / N.C.E.U. al Foglio ............ mappali n. ............................

e che gli stessi, sono perfettamente rispondenti agli atti autorizzativi sopra citati;

I lavori sono stati eseguiti dall’Impresa ............................................. , con sede a ...............................

C.A.P. ..................in Via .................................n. Civ. ...........P.IVA o C. F. ..............................................

tel. n...............................(Legale rappresentante Sig. ...........................................................................)

Sotto la direzione lavori del ................................................ , P.IVA o C. F.

...................................................... nato a ......................................... il .................... , con studio Tecnico a

............................................... in Via ............................................. n. Civico ................., tel. n. ……………..

- Che per l’intervento di cui trattasi si richiede un sopralluogo congiunto per il rilascio del certificato di conformità dei lavori autorizzati.

Il committente Il costruttore Il Dirett. lavori Architet.

_____________________ ______________________ ______________________ (firma ed eventuale timbro) (timbro e firma) (timbro e firma )

Protocollo Comunale

Mod/7- Fine lavori____________

51

*******

Noto- Panorama - sec. XX

CAPO V

INDAGINE FOTOGRAFICA STORICA (foto d’epoca tratte da : Museo delle carte - arch. P. Giannone )

52

Foto n. 1

Foto n. 2

Corso Vittorio Emanuele Insegne originali in ferro e legno sopra l’architrave delle aperture

53

Foto n. 3 Corso Vittorio Emanuele

“Corpi illuminanti originali in ghisa lungo i marciapiedi del Corso”

Foto n. 4 Piano s. Francesco all’Immacolata

“Spazio urbano di eccellenza libero da elementi che negano la vista prospettica sulla Porta di Città”

54

Foto n. 5

Villa comunale “Elementi d’arredo vari: pali di illuminazione, chiosco, panchine”

Foto n. 6 Il Pantheon

“Spazio urbano di eccellenza con dissuasori ornamentali, libero da elementi che negano la vista prospettica del prestigioso monumento”

55

Foto n. 7 Corso Vittorio Emanuele

Bar con tenda a caduta e sedie in legno e corda intrecciata sul marciapiede

Foto n. 7 Vecchia fontana

Vista prospettica di un paesaggio urbano di eccellenza: La Piazza il complesso del SS. S. Salvatore nella sua configurazione originaria.