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ARPA Piemonte Area Ricerca e StudiVia della Rocca, 49 – 10123 Torino
t. 0118153367 –f. 0118153253 email: [email protected]
LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE
DEI REQUISITI AMBIENTALI NEGLI
ACQUISTI
MOBILI PER UFFICIO
Aprile 2004
ARPA Piemonte Area Ricerca e StudiVia della Rocca, 49 – 10123 Torino
t. 0118153367 –f. 0118153253 email: [email protected]
INDICE
Parte I NORMATIVA DI RIFERIMENTO ..............................................................................1
Parte II - IMPATTI AMBIENTALI..........................................................................................2
Produzione .........................................................................................................................2
Materie prime ..................................................................................................................2
Uso.....................................................................................................................................5
Emissioni di formaldeide .................................................................................................5
Smaltimento .......................................................................................................................6
Parte III – PRINCIPALI MARCHI ECOLOGICI EUROPEI A CONFRONTO........................6
Marchi ecologici pubblici ....................................................................................................6
Marchi privati ......................................................................................................................4
Legno ..............................................................................................................................4
Emissioni di formaldeide .................................................................................................6
Parte IV – PRODOTTI CERTIFICATI ...................................................................................7
Prodotti con marchi ecologici pubblici ................................................................................7
Prodotti con marchi privati ..................................................................................................8
Parte V – REQUISITI AMBIENTALI NELL’ACQUISTO.......................................................9
Specifiche tecniche di minima ............................................................................................9
Emissioni di formaldeide ...............................................................................................10
Lampade .......................................................................................................................11
Criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa .................................11
Specifiche tecniche più restrittive .....................................................................................12
Legno ............................................................................................................................12
Parte VI – SUGGERIMENTI PRATICI................................................................................14
Note e Bibliografia ............................................................................................................15
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
1
PREMESSA
Gli acquisti di mobili per ufficio da parte degli Enti Pubblici sono considerevoli. L’introduzione
di criteri ambientali negli acquisti pubblici offre la concreta opportunità di sensibilizzare il
mercato agli aspetti ambientali e stimolare l’offerta di prodotti ambientalmente preferibili.
L’esempio danese, dove le Pubbliche Amministrazioni richiedono il rispetto di stringenti criteri
ambientali, insegna come gli impatti degli acquisti pubblici ecologici possano essere rilevanti
sull’offerta da parte delle aziende di prodotti attenti all’ambiente. L’integrazione dei criteri
ambientali negli acquisti risulta tanto più interessante in Italia, tra i primi produttori dell’Unione
Europea nel settore dei mobili. L’Italia è infatti seconda solo alla Germania tra i paesi dell’UE
come produttore di mobili e rappresenta una quota pari il 21,6% del totale. L’industria dei
mobili per ufficio rappresenta una percentuale significativa della produzione di mobili dell’EU,
pari all’11,7% della produzione totalei.
Parte I NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Seguono riferimenti normativi che impongono o agevolano gli acquisti pubblici ecologici nel
campo dei mobili per ufficio.
1. Decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 Art. 19 comma 4
“Le Regioni, sulla base delle metodologie di calcolo e della definizione di materiale riciclato
stabilite da apposito decreto (vedi punto 2) del Ministero dell'ambiente e delle tutela del
territorio, di concerto con i Ministeri delle attività produttive e della salute, sentito il Ministro
per gli affari regionali, adottano, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del
suddetto decreto, le disposizioni occorrenti affinché gli uffici e gli enti pubblici, e le società
a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei servizi, coprano il fabbisogno
annuale dei manufatti e beni, indicati nel medesimo decreto, con una quota di prodotti
ottenuti da materiale riciclato non inferiore al 30 per cento del fabbisogno medesimo.”
2. Decreto 8 maggio 2003, n. 203 (Gazzetta Ufficiale 5 agosto 2003, n. 180)
“Il decreto individua regole e definizioni affinché' le regioni adottino disposizioni, destinate agli
enti pubblici ed alle società' a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei servizi, che
garantiscano che manufatti e beni realizzati con materiale riciclato coprano almeno il trenta
per cento del fabbisogno annuale”.
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
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Parte II - IMPATTI AMBIENTALI
I mobili per ufficio sono beni complessi, composti da molte parti in materiali differenti. I
maggiori impatti ambientali sono legati alla produzione dei diversi componenti e alla fase di
smaltimento, una volta giunti a fine vita, come rifiuti. Gli impatti sull’ambiente riferiti al periodo
di utilizzo degli arredi sono invece di minore rilevanza.
Produzione
In generale il carico ambientale legato alla produzione dei diversi componenti è dominante
rispetto a quello che deriva dall’assemblaggio degli arredi stessi. Per questo motivo
l’attenzione verso gli aspetti ambientali prende in considerazione i materiali che sono
principalmente utilizzati nella produzione degli arredi (inclusi i trattamenti superficiali)ii, iii, iv.
• legno
• pannelli a base di legno
• plastica
• metalli
• tessuti
• pelle
• materiali di imbottitura
• vetro
Per avere un’idea della rilevanza di ogni singolo materiale si può pensare che i mobili da
ufficio siano mediamente composti per più del 50% del peso da legno o prodotti legnosi e per
circa il 37% da metalli, la parte restante è composta da altri materiali quali imbottiture, tessuti,
vetro, ecc.; la plastica rappresenta circa l’1% v.
Materie prime
LegnoCome abbiamo visto il legno rappresenta il materiale più utilizzato per la costruzione dei
mobili e dei mobili per ufficio. Gli aspetti ambientali chiave legati a questo tipo di materiale
riguardano principalmente la sua origine vi. Una gestione insostenibile delle foreste porta a
rompere i naturali equilibri forestali, provocando conseguenze ambientali quali la perdita di
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biodiversità, il danneggiamento dell’ecosistema forestale, l’erosione e il degrado dei suoli. Il
taglio di legname ha inoltre rilevanti implicazioni socio-economiche.
Un aspetto ambientalmente rilevante per la valutazione della preferibilità ambientale degli
arredi per ufficio sono quindi le caratteristiche del legno utilizzato. Per attestare la
provenienza del legno da foreste gestite in modo sostenibile si sono sviluppati diversi sistemi
di certificazione. I più rinomati a livello internazionale ed europeo sono la certificazione
dell’FSC (Forest Stewardship Council) e quella del PEFC (Pan European Forest Certification
Scheme). La disponibilità di legno certificato è ad oggi ancora ridotta e di conseguenza lo è
anche la quantità di prodotti reperibili sul mercato. La scarsità di materia prima certificata è
uno degli aspetti che concorre ad aumentare i prezzi di questi prodotti.
Legno riciclato
Attualmente l’uso di fibre secondarie nella produzione di pannelli in legno si sta diffondendo.
Da un punto di vista ambientale il riutilizzo di un materiale secondario è positivo e deve
quindi essere incoraggiatovii. L’utilizzo di materiale riciclato pone però il problema della
possibilità di eventuali contaminazioni; usare fibre riciclate non deve comportare un possibile
rischio per la salute umana in fase di utilizzo dei mobili o per l’ambiente dopo lo smaltimento.
La Federazione Europea dei produttori di pannelli in legno (EPF – European Panel
Federation) ha definito uno standard che fissa i limiti per la presenza di contaminanti nei
pannelli prodotti con legno riciclato. Sono presi in considerazione: metalli pesanti, fluoro,
cloro, pentaclorofenoli (PCP) e oli di creosoto. Sebbene i criteri stabiliti da questo standard
non fissino limiti molto stringenti, vi si può fare riferimento per garantirsi una presenza di
contaminanti al di sotto di soglie determinate. Nel caso di un fornitore che offra pannelli a
base di fibre riciclate, si può quindi richiedere il rispetto dello standard volontario fissato dalla
EPF sull’uso di legno riciclato per la produzione di pannelli a base di legno.
MetalliI metalli più frequentemente utilizzati per la produzione di mobili da ufficio sono l’alluminio e
l’acciaio. L’alluminio e l’acciaio sono solitamente utilizzati nella produzione dei mobili come
materiali di base, per esempio per le gambe dei tavoli e delle sedie.
Alluminio
I principali impatti ambientali legati all’alluminio sono dovuti all’estrazione della materia prima
minerale da cui viene ottenuto (bauxite) e alle considerevoli quantità di energia (con i
correlati impatti sull’ambiente) necessarie per ottenere l’alluminio dal minerale di partenza.
Una notevole riduzione degli impatti sull’ambiente può essere conseguita riciclando
l’alluminio. L’energia necessaria per produrre alluminio da materiale riciclato è solo il 5% di
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quella che deve essere impiegata per produrre alluminio dalla bauxiteviii. L’utilizzo di alluminio
riciclato è preferibile dal punto di vista ambientale in quanto permette di ridurre l’energia
utilizzata durante la fabbricazione, e quindi di evitare gli impatti ambientali della produzione di
energia. Inoltre in questo modo viene incentivata la raccolta differenziata dei rifiuti e sono
ridotte le quantità di rifiuti da smaltire. L’utilizzo di alluminio riciclato è una pratica diffusa e
attualmente la domanda di materiale di recupero supera l’offerta.
Acciaio
Gli impatti ambientali legati alla produzione di acciaio riguardano principalmente l’estrazione
della materia prima e i trattamenti superficiali cui il materiale viene sottoposto per migliorarne
le caratteristiche meccaniche, estetiche e funzionali. Aspetti ambientali di questi trattamenti
sono la produzione di fanghi contenenti metalli o l’emissione di composti organici volatili.
Anche nel caso dell’acciaio è comune il recupero e il riutilizzo del materiale da parte
dell’industria.
PlasticaLe tipologie di materie plastiche utilizzate per la produzione di mobili da ufficio sono molto
varie. Le maggiori problematiche ambientali comuni ai vari tipi sono:
• l’utilizzo di materie prime non rinnovabili;
• l’utilizzo di additivi (per esempio piombo) pericolosi per l’ambiente e per la salute umana;
• il rilascio di sostanze pericolose durante la produzione o il trattamento dei rifiuti;
Molti tipi di plastiche possono essere riciclati e si sono sviluppati a questo fine appositi
sistemi di raccolta differenziata.
Tra le materie plastiche particolarmente problematiche dal punto di vista ambientale vi è il
PVC, al riguardo del quale si è aperto un ampio confronto e sono stati avviati in sede
comunitaria specifici studi per dettagliarne gli aspetti ambientali. Sono infatti legati alla
produzione di PVC i rischi legati al trasporto del cloro, la produzione di composti pericolosi
come il cloruro di vinile e la produzione di composti pericolosi in fase di combustione.
TessutiI prodotti tessili usati negli arredi per ufficio possono essere prodotti da diversi tipi di
materiali, sia da fibre naturali che sintetiche. I potenziali impatti ambientali dei tessuti sono:
• uso di pesticidi (nel caso di fibre naturali);
• uso di sostanze ritardanti di fiamma alogenate;
• emissioni di COV (nel casi di fibre sintetiche);
• emissioni in aria di formaldeide;
• emissioni in acqua (additivi, pigmenti, fungicidi).
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PelleGli aspetti ambientali chiave relativi alla pelle sono:
• le emissioni nelle acque di scarico delle concerie;
• l’uso di prodotti chimici;
• la presenza di sostanze chimiche pericolose nel prodotto;
• emissioni in aria di composti organici volatili.
Trattamenti superficialiI trattamenti superficiali e di rivestimento sono solitamente utilizzati per la protezione e la
finitura delle superfici del prodotto, anche a fini estetici. Vi è una grande varietà di trattamenti
usati, diversi a seconda del materiale di partenza. Alcuni esempi sono l’applicazione ai
pannelli di legno di rivestimenti plastici laminati, l’impiallacciatura, la verniciatura e i
trattamenti galvanici. Sono aspetti ambientali chiave in questo campo:
• emissioni di composti organici volatiliix;
• emissioni di sostanze pericolose utilizzate nei rivestimenti;
• emissioni risultanti dai trattamenti galvanici dei metalli
Uso
Emissioni di formaldeide
Sulle emissioni di formaldeide si è da tempo concentrata l’attenzione principalmente in
relazione all’inquinamento degli ambienti interni e agli effetti sulla salute. La formaldeide è
inserita, a seconda della diversa classificazione internazionale e cui si fa riferimento, tra le
sostanze probabili cancerogene o sospette cancerogene. L’effetto irritante è noto e può
avvenire a concentrazioni molto bassex.
La formaldeide trova ampia applicazione nel settore legno-arredo per la produzione di resine
che sono impiegate per la preparazione di vernici, di adesivi e di carte impregnate per la
nobilitazione del legno. L’utilizzo principale di queste resine si ha nella produzione di pannelli.
La formaldeide viene continuamente liberata dalle resine di cui sono costituiti i pannelli e
quindi emessa in ambiente.
Le problematiche legate alle emissioni di formaldeide sono state affrontate da tempo e in
alcuni paesi, come ad esempio la Germania, sono state emanate specifiche norme a questo
riguardo. In Italia non sono fissati limiti obbligatori sui livelli di emissione dei pannelli a base
di legno ma esistono limiti sulla concentrazione massima di formaldeide negli ambienti di vita
e di soggiorno. In Germania è stata invece introdotta fin dagli anni ’80 una suddivisione per
classi di emissione (E1, E2, E3) dei pannelli a base di legno; questa suddivisione è poi stata
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aggiornata nel 1994 con l’eliminazione delle classi E2 e E3, e l’introduzione di nuovi limiti per
la classe E1. Sono stati fissati anche limiti di concentrazione negli ambienti abitati. La
classificazione tedesca è oggi comunemente utilizzata, in alternativa alle norme elaborate dal
Comitato Europeo di Standardizzazione (CEN). Le iniziative prese dall’industria per ridurre il
livello di emissioni di formaldeide sono state senza dubbio guidate dalle richieste provenienti
da paesi in cui viene espressa una forte domanda e in cui vigono delle restrizioni per la
formaldeide. I livelli di emissione di formaldeide da parte dei pannelli prodotti si sono
certamente ridotti nel corso degli anni attraverso l’azione sia sulle caratteristiche degli adesivi
utilizzati che sui processi di produzione. Oggi i prodotti che rispettano i limiti di emissione
fissati per la classe E1 sono numerosi ed è quindi possibile fare riferimento a questa
classificazione nel definire le specifiche tecniche del prodotto che si vuole acquistare.
L’aspetto delle emissioni di formaldeide rientra tra quelli considerati dai principali marchi
ecologici di prodotto; l’acquisto di un mobile da ufficio con marchio ecologico garantisce
quindi la sicurezza del rispetto di precisi limiti di emissione.
Smaltimento
Lo smaltimento dei mobili per ufficio causa la produzione di ingenti quantità di rifiuti. In molti
casi i mobili da ufficio vengono sostituiti non perché non siano più adatti all’uso ma piuttosto
perché divenuti fuori moda. In Europa la vita media di un mobile da ufficio va dai cinque ai
dieci anni e si stima che ogni anno vengano eliminate circa 11 milioni di sedie, 7,6 milioni di
armadietti e quasi 6 milioni di tavoli e scrivanie. Il mercato dei mobili di seconda mano è ben
sviluppato e rappresenta una buona soluzione per la riduzione degli impatti sull’ambiente
dovuti alla produzione di rifiuti da mobili per ufficio.
Parte III – PRINCIPALI MARCHI ECOLOGICIEUROPEI A CONFRONTO
Marchi ecologici pubblici
A livello europeo la diffusione di prodotti con marchio ecologico nella categoria dei mobili da
ufficio è ancora limitata. La scarsa richiesta da parte dei consumatori di prodotti attenti
all’ambiente, come quelli con marchio ecologico, non ha incentivato le aziende a muoversi in
questa direzione, rendendo poco remunerativa la scelta di certificare le prestazioni ambientali
dei propri prodotti. Solo in rari casi, come ad esempio il marchio ecologico del Nordic Swan in
Danimarca, la scelta della certificazione ambientale di prodotto è parsa agli operatori del
settore commercialmente interessante, in particolar modo per rispondere con successo alle
richieste delle Pubbliche Amministrazioni localixi. Sebbene esistano diversi marchi ecologici
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nazionali (Milieukeur olandese, NF Environnement francese, Umweltzeichen austriaco, ecc.)
che hanno stabilito i criteri da rispettare per i mobili e gli arredi, i prodotti che ad oggi hanno
ottenuto il riconoscimento di un marchio sono ancora pochi. I marchi più diffusi sono il Nordic
Swan dei Paesi Nordici e il Blauer Engel tedesco. Per ciò che riguarda l’Ecolabel europeo i
criteri per l’ottenimento del marchio sono in avanzata fase di elaborazione ma non sono
ancora stati approvati definitivamente. Non esistono quindi al momento prodotti con
l’Ecolabel europeo per questa categoria di prodotti. L’Ecolabel europeo raccoglierà in sé le
diverse esperienze nazionali e adeguerà i requisiti richiesti all’ambito territoriale più esteso
rispetto ai marchi nazionali.
Per il confronto che segue sono stati presi come riferimento i criteri dei marchi nazionali di
maggiore successo: Nordic Swan e Blauer Engel, e l’ultima bozza dei criteri per l’Ecolabel
europeo. A questa bozza è possibile vengano apportate ulteriori modifiche.
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Ecolabel Europeoxii Blauer Engelxiii Nordic Swanxiv
Gruppo diprodotti
Arredi indipendenti o meno, usati perimmagazzinare, appendere, sedersi,distendersi, lavorare e mangiare, purchéricadano nei seguenti sottogruppi:a) mobilio domestico per interni, inclusi
mobili per bambini, per la cucina e per ilbagno (escluse le attrezzature tecniche);sono esclusi i materassi
b) mobili per interni usati in ambitolavorativo, per esempio arredi scolastici eda ufficio, mobili per ristoranti e hotel.
Sono esclusi gli arredi tecnici e per esterni .
I mobili per ufficio rientrano nei criteri stabiliti peri “Prodotti a bassa emissione in legno e a basedi legno”. I criteri si applicano a prodotti finalipronti all’uso per uso interno (es. arredi, porteinterne, pannelli, parquet o linoleumprefabbricati), composti per più del 50% da legnoo prodotti a base di legno (pannelli truciolari,compensati, impiallacciati, ecc.)
Mobili e arredi per interni, cioè prodotti chepossono essere spostati o fissati alle pareti, usatiper arredare delle stanze, così anche comeporte per interni.
Legno
Tutto il legno deve provenire da forestegestite secondo criteri di sostenibilità. Almenoil 50% del legno deve provenire da forestegestite in modo sostenibile e certificate dauna parte terza indipendente. I prodotti abase di legno devono contenere legnoproveniente da foreste gestite in modosostenibile, di cui almeno il 20% certificato dauna parte terza. Le fibre di legno riciclatedevono rispettare specifici standard sulcontenuto di sostanze pericolose.Sostanze impregnanti e preservanti: limitispecifici sull’uso di pesticidi pericolosi.
Il legno massiccio, laminato, impiallacciato, e illegno usato per i compensati non deve provenireda foreste primarie
Legno proveniente da foreste gestite in modosostenibile e certificate da una parte terza.Pannelli in legno composti da almeno 5% dilegno proveniente da foreste certificate gestite inmodo sostenibile o da almeno 50% di trucioli e/opolvere di legno, scarti di segherie e/o fibrericiclate.Sostanze impregnanti e preservanti: nondevono essere usate sostanze impregnanti oaltre sostanze chimiche (es. biocidi) proibiti.
Plastica Nel processo di fabbricazione delle plastichenon devono essere utilizzate sostanzecontenenti piombo, cadmio, cromo (VI),mercurio o dei loro composti.Materiale riciclato: la plastica usata per usidiversi dal rivestimento superficiale deveprovenire da almeno il 15% di materiale
Non è ammesso l’uso di plastiche a base dicloro. Non devono essere aggiunte ai materialiplastici sostanze a base di piombo, cadmio,mercurio o dei loro composti, composti organicialogenati o ftalati.Marcaggio: Le parti >50g devono presentareuna marcatura per il riciclaggio secondo la
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riciclato.Schiume di poliuretano e lattice: devonoessere conformi ai criteri dell’Ecolabeleuropeo per i materassi da letto.
norma ISO 11469.Riciclaggio: Se la plastica rappresenta unapercentuale in peso del prodotto compresa tra10 e 40%: almeno il 30% della plastica deveessere materiale riciclato
Metalli
Alluminio: per facilitare la raccolta deicomponenti in alluminio, questi devonoessere facilmente separati. Se il mobilio ècomposto da più dell’80% del peso finale dialluminio, tutto l’alluminio deve essereprodotto da materiale riciclato.Acciaio e acciaio inossidabile: se il mobilioè composto da più del 50% del peso daacciaio, almeno il 20% di questo deve essereprodotto da materiale riciclato.
Almeno il 90% in peso del metallo della mobiliadeve essere riciclabile. Almeno il 30% delmetallo utilizzato deve essere riciclato.
TessutiDevono essere conformi ai criteridell’Ecolabel europeo per i tessuti.
Sostanze pericolose: non devono essere usaticlorofenoli durante il trasporto e lo stoccaggio.Non devono essere usati ritardanti di fiammaalogenati.Non devono essere usati specifici colorantiazoici.Resistenza: specifici criteri sulla resistenza edevono essere fornite istruzioni per la correttapulizia e manutenzione.Metalli pesanti: limiti sulla presenza di arsenico,piombo, cadmio, cobalto, rame, cromo, mercurio,nichel, stagno, zinco.
Pelle
Sostanze pericolose: non devono esserepresenti: cromo, arsenico, cadmio e piombo.Non devono essere usati pentaclorofenoli etetraclorofenoli o loro sali ed esteri. Nondevono essere usati coloranti azoici chepossono dare origine a specifiche amminearomatiche. Criteri sulle emissioni di cromo,di COD e di composti organici volatili.
Emissioni diformaldeide
I materiali a base di legno non devonosuperare, al loro stato grezzo, cioè primadelle lavorazioni o copertura, il limite fissatoper la classe E1 secondo la norma EN13986. Le emissioni di formaldeide dellesostanze per il trattamento superficialedevono essere inferiori a 0.1 ppm.
I materiali a base di legno non devono superare,al loro stato grezzo, cioè prima delle lavorazionio copertura, il limite di emissione di 0.1 ppm.Emissioni < 0.05 ppm dopo 28 giorni
Le emissioni di formaldeide dei pannelli a basedi legno devono essere < 0.13 mg/m3 di aria. Leemissioni di formaldeide delle sostanze per iltrattamento superficiale devono essere inferiori a0.1 ppm.
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Trattamentisuperficiali
Non devono essere aggiunti ai prodottiutilizzati per i trattamenti superficiali compostiorganici alogenati, azidrine e poliazidrine,pigmenti e additivi a base di piombo, cadmio,cromo (VI), stagno (in forma organica),mercurio e loro composti.
Limiti sulle emissioni di composti organici volatiliper i trattamenti superficiali con liquidi.
Non devono essere aggiunti ai prodotti utilizzatiper i trattamenti superficiali composti organicialogenati, ritardanti di fiamma alogenati, ftalati,azidrine e poliazidrine, pigmenti e additivi a basedi piombo, stagno, cadmio, cromo VI, mercurio odei loro composti.Metalli: non devono essere ricoperti con cadmio,cromo, nichel stagno o loro composti.
DurabilitàIl prodotto deve soddisfare i criteri didurabilità, resistenza, sicurezza e stabilitàfissati dalle norme EN o ISO
Per le parti soggette a consumo deve esseregarantita la disponibilità di parti di ricambio perun periodo di almeno cinque anni.
Caratteristiche di resistenza del materialedefinite con riferimenti alle specifiche norme ISO
Manutenzione La manutenzione deve essere possibilesenza l’utilizzo di solventi a base organica.
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Marchi privati
Oltre ai marchi ecologici pubblici esistono nel settore del legno-arredo diversi marchi privati,
principalmente che certificano le caratteristiche del prodotto per ciò che riguarda la
provenienza del legno utilizzato o le emissioni di formaldeide. Considerare un unico aspetto
ambientale per un determinato prodotto non dà nessuna garanzia sulla sua effettiva innocuità
complessiva. Esagerando questo tipo di considerazione si potrebbe trovare un prodotto con
prestazioni ambientali eccellenti dal punto di vista di quanto certificato dal marchio, ma
pessime per gli aspetti restanti. Questo tipo di certificazione, sebbene in molti casi si
concentri sugli aspetti ambientalmente più critici e dia una indicazione della preferibilità
ambientale del prodotto, non è paragonabile alle certificazioni ambientali di prodotto quali gli
ecolabel nazionali o comunitario. Solo questi secondi infatti assicurano il rispetto di criteri
stringenti in tutte le fasi della fabbricazione, dell’uso e dello smaltimento, considerando la
maggior parte dei materiali utilizzati. Inoltre i marchi come l’Ecolabel europeo o il Blauer
Engel tedesco vengono gestiti da un’organizzazione pubblica indipendente e vengono
rilasciati solo a seguito di controlli sull’effettiva rispondenza ai criteri ambientali stabiliti. Gli
altri marchi invece sono generalmente gestiti da enti privati e assicurano minori garanzie
sulla loro serietà. Nel panorama di queste diverse certificazioni a carattere privatistico vi è
una grande varietà per affermazione sul mercato, autorevolezza, affidabilità, ecc.
L’adesione a uno di questi marchi privati può servire come mezzo di prova per valutare la
rispondenza a uno dei criteri per la valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Per esempio ove sia assegnato un punteggio a quel fornitore che offra un prodotto in legno
proveniente da foreste gestite in modo sostenibile o in legno riciclato, si potrà fare riferimento
agli appositi marchi che certificano queste caratteristiche. Tra le certificazioni che più
frequentemente si possono trovare in Italia vi sono:
Legno
L’industria dei mobili per ufficio è una grande utilizzatrice di legno e sono quindi rilevanti,
nella scelta del prodotto, gli aspetti ambientali legati a questo materiale. Le principali
certificazioni per ciò che riguarda il legno attestano:
• la provenienza del legno da foreste gestite in modo sostenibile
• oppure l’utilizzo di legno riciclato
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
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I marchi che attestano la provenienza del legno da foreste gestite in modo sostenibile sono
l’FSC (Forest Stewardship Council) e il PEFC (Pan European Forest Certification Scheme).
Mentre la certificazione FSC è diffusa a livello mondiale, quella PEFC opera a livello
europeo. Le differenze esistenti tra i due sistemi di certificazione sono notevoli, tanto che ad
oggi non esiste tra loro mutuo riconoscimento. Si può genericamente affermare che i criteri
stabiliti dall’FSC siano più stringenti di quelli del PEFCxv.
FSC
Il Forest Stewardship Council è un’organizzazione non governativa
internazionale, senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi
ambientalisti e sociali, comunità indigene, associazioni di consumatori,
proprietari forestali, tecnici, organismi di certificazione, industrie di prima lavorazione e di
trasformazione e commercializzazione del legno. Creato nel 1993, l’FSC prevede due tipi di
certificazione: quella della gestione forestale e quella della rintracciabilità del prodotto (chain-
of-custody). Ai fini dell’applicazione agli acquisti pubblici ecologici la certificazione di
maggiore interesse è la seconda, che assicura che il legno presente nel prodotto finale
provenga veramente da una foresta certificata come gestita in modo sostenibile. Al momento
attuale sono 74 le aziende italiane certificate FSC per la rintracciabilità del prodotto e 4 quelle
certificate per la gestione forestale. Diverse delle aziende certificate producono componenti
che possono essere utilizzati per la produzione di arredi per ufficio, in primo luogo pannelli a
base di legno ma anche antine, frontali, cassetti e altri componenti ed accessori per mobili.
La ditta Fantoni S.p.a., oltre a produrre pannelli a base di legno certificati FSC, è produttrice
di mobili per ufficio. Siti internet di riferimento: www.fsc-italia.it e www.fscoax.org
PEFC
Il Pan European Forest Certification Scheme è un sistema di certificazione
della gestione forestale sostenibile che si è sviluppato a livello europeo a
partire dal 1999 e si basa sui criteri e gli indicatori definiti nelle Conferenze
Ministeriali per la protezione delle foreste in Europa di Helsinki (1993) e
Lisbona (1998). Il sistema PEFC è nato come iniziativa volontaria del settore privato e senza
fini di lucro; si pone come alternativa ai sistemi di certificazione esistenti, ritenuti inadeguati
soprattutto nel caso di proprietà forestali di piccole dimensioni. In Italia i soci del PEFC sono
amministrazioni provinciali e regionali, proprietari boschivi, industrie del legno (prima,
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seconda e terza trasformazione), rappresentanti di categoria, cooperative, liberi
professionisti, aziende, associazioni di consumatori. Anche il sistema PEFC prevede sia la
certificazione della gestione forestale che della rintracciabilità del prodotto (Chain of custody).
Le aziende che in Italia hanno ottenuto la certificazione per la chain of custody sono due,
nessuna delle quali però produce mobili per ufficio. Siti internet di riferimento: www.pefc.it e
www.pefc.org
Nel settore del legno ha acquisito notevole rilevanza l’utilizzo di legno riciclato per la
produzione di pannelli a base di legno.
Per certificare l’uso al 100% di legno riciclato nella produzione dei
pannelli il Consorzio di aziende “Pannello Ecologico” ha creato un
apposito marchio (a sinistra). L’iniziativa è stata promossa dal Gruppo
Mauro Saviola, che detiene diverse aziende produttrici di pannelli a base di legno. Il gruppo
detiene una quota di mercato pari al 35% del mercato italiano del pannello truciolare. Il
marchio certifica, oltre all’utilizzo di solo legno riciclato, alcune caratteristiche meccaniche e
funzionali e il rispetto della classe E1 per le emissioni di formaldeide, ma non prende in
considerazioni altri aspetti ambientali. In Italia sono circa 70 i produttori di mobili per ufficio
che utilizzano pannelli certificati con il marchio di “Pannello ecologico”, i loro riferimenti
possono essere trovati attraverso il sito internet di riferimento del consorzio:
www.pannelloecologico.com
Emissioni di formaldeide
Il CATAS – Centro ricerca e laboratorio prove settore legno ed arredo - ha
istituito un apposito marchio per certificare la rispondenza ai limiti fissati per la
classe E1 secondo le direttive tedesche. Tramite il sito internet del CATAS
(www.catas.com) si possono trovare i prodotti certificati, principalmente pannelli a base di
legno.
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Parte IV – PRODOTTI CERTIFICATI
Prodotti con marchi ecologici pubblici
Gli strumenti di certificazione ambientale di prodotto basati sull’analisi degli impatti in un
ottica di ciclo di vita sono scarsamente diffusi per gli arredi da ufficio. I principali marchi
ecologici europei hanno avuto fino ad ora una valenza e un interesse principalmente a livello
locale. Sono tedesche le industrie che si sono indirizzate verso il Blauer Engel e dei paesi
nordici (Svezia e Norvegia) quelle che hanno ottenuto il Nordic Swan. Non vi sono produttori
italiani che abbiano ottenuto uno di questi due marchi ecologici. Mentre i prodotti con marchio
ecologico del Nordic Swan non sono distribuiti in Italia, alcune delle ditte produttrici di arredi
per ufficio certificati dal marchio Blauer Engel hanno dei rivenditori anche in Italia.
La lista di tutti i produttori che offrono prodotti certificati con marchi ecologici si trova sui
rispettivi siti internet degli enti che li rilasciano, per esempio:
www.blauer-engel.de: “Blauer Engel” tedesco
www.svanen.nu: “Nordic Swan” dei paesi nordici
Di seguito sono forniti i riferimenti, se esistono in Piemonte, altrimenti in Italia, delle ditte
rivenditrici di mobili per ufficio con marchio ecologico tedesco.
Blauer Engel tedesco
Assmann Buromobel ha ottenuto il marchio di qualità
ecologica tedesco per: scrivanie e tavoli, cassettiere,
mobili da computer e da archivio, unità da parete. La
Assmann inoltre è registrata EMAS (Eco-Management and
Audit Sceme) ed ha ottenuto la certificazione del sistema
di gestione ambientale ISO 14001
ASSMANN Buromobel
Bartholomaus Rindler
Rungadgasse 10
Bolzano
Tel. 0472 207175
Fax 0472 207176
e-mail : [email protected]
www.assmann.de
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
15
I prodotti Steelcase Werndl, azienda di origine tedesca, si
trovano presso diversi rivenditori nelle principali città
italiane. A fianco è fornito il riferimento per Torino. La
Steelcase Werndl ha ottenuto il marchio di qualità
ecologica tedesco per tavoli e scrivanie, cassettiere e
scaffalature. La Steelcase Werndl inoltre è registrata
EMAS e ha ottenuto la certificazione del sistema di
gestione ambientale ISO 14001.
Prodotti con marchi privati
Alcuni riferimenti utili per trovare prodotti con certificazioni di marchi privati per il legno e le
emissioni di formaldeide sono già state fornite nella precedente Parte III - Principali marchi
ecologici europei a confronto. Di seguito sono forniti i riferimenti di ditte che producono mobili
da ufficio con legno certificato FSC.
FSC – Forest Stewardship Council
Il Mobilificio Deflorian è specializzato nella produzione di
arredamenti su misura. La materia prima utilizzata
proviene dalla foresta della Magnifica Comunità della Val
di Fiemme, in Trentino, anch’essa certificata FSC per la
gestione forestale. La linea di prodotti d’arredamento Kibily
comprende, tra i mobili per ufficio, scrivanie (anche con
cassetti), tavoli e scaffalature.
Steelcase Werndl
Living architettura d’Interni
S.r.l.
C.so Sommeiller 32
Torino
Tel. 011 5816411
Fax 011 5816444
e-mail : [email protected]
www.steelcase.de
Mobilificio Deflorian
Località Valli
38038 Tesero (TN)
Tel. 0462 813041
Fax 0462 815051
e-mail : [email protected]
www.kibily.it
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16
Parte V – REQUISITI AMBIENTALI NELL’ACQUISTO
Gli enti aggiudicatori possono integrare considerazioni di carattere ambientale nei propri
acquisti principalmente in due modi: o nella definizione delle specifiche tecniche dei prodotti
che intendono acquistare, oppure nella fase di aggiudicazione dell’appaltoxvi. Nel primo caso
le richieste devono essere obbligatoriamente soddisfatte per essere ammessi alla
partecipazione alla gara. Nel secondo caso invece gli aspetti ambientali sono inseriti tra i
criteri per la valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa; in questo modo l’ente
appaltante può trovare il giusto equilibrio tra l’economicità della fornitura e le sue
caratteristiche di qualità (anche ambientale). In questo secondo caso non ci si preclude la
possibilità di aggiudicare la gara anche nell’evenienza in cui nessun partecipante integri
criteri ambientali nella propria offerta.
Come abbiamo visto la diffusione di prodotti con marchi ecologici pubblici nel settore degli
arredi per ufficio è ancora molto limitata. Addirittura i criteri per ottenere il marchio ecologico
comunitario, sebbene siano in avanzata fase di elaborazione, non sono al momento stati
approvati. Data la scarsità di prodotti certificati con marchio ecologico non è possibile, se non
in rari casi, fare direttamente riferimento ai criteri da questi stabiliti per definire le specifiche
tecniche in campo ambientale dei prodotti che si intende acquistare. Ci si può però ispirare
ad alcuni dei criteri stabiliti dai marchi nella fase di aggiudicazione dell’appalto. I marchi infatti
prendono in considerazione l’intero ciclo di vita del prodotto, considerando gli aspetti
ambientali “dalla culla alla tomba”, cioè dall’estrazione delle materie prime fino allo
smaltimento. Sono caratteristiche ambientalmente rilevanti, anche considerate dai marchi
ecologici, la durata nel tempo, la resistenza, la possibilità e la facilità di riparazione. A questi
aspetti ci si può riferire quando l’aggiudicazione della gara venga effettuata secondo il criterio
dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La durata di vita di un bene e la possibilità di
ripararlo facilmente incidono non solo sulle sue prestazioni ambientali ma anche direttamente
sulla sua economicità, evitando e allontanando nel tempo la necessità di un nuovo acquisto.
Specifiche tecniche di minima
Da un punto di vista ambientale la possibilità di riparare un componente del prodotto piuttosto
che doverlo sostituire interamente costituisce un elemento di preferenza. In questo modo
viene prolungata la vita utile del prodotto e si bilanciano quindi gli impatti ambientali provocati
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
17
durante la sua produzione e smaltimento. A garanzia del fatto che il prodotto possa essere
riparato e che sia possibile sostituire le singole componenti rotte e non degli interi sotto-
insiemi specificare che:
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#
Ins
eri
re a
ca
pit
ola
to
I materiali forniti devono essere costruiti in modo tale da permettere la
sostituzione di ogni singolo pezzo.
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#
Emissioni di formaldeide
Per ciò che riguarda le emissioni di formaldeide dei pannelli di legno, sono ormai diffusi sul
mercato prodotti che attestano il rispetto dei limiti fissati per le più restrittive classi di
emissione previste sia dalla normativa europea che da quella tedesca. Si può quindi
richiedere tra le specifiche tecniche di minima del materialexvii, xviii
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#
Ins
eri
re a
ca
pit
ola
to
I componenti finiti costituiti da pannelli a base di legno devono essere a bassa
emissione di formaldeide con un valore minore o uguale 3,5 mg/m (quadro)h in
base alla norma UNI EN 717-2. La rispondenza a tali requisiti deve essere
attestata con autodichiarazione da parte delle ditte concorrenti.
La ditta affidataria dovrà produrre le certificazioni di conformità rilasciate da
parte di organismi indipendenti.
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
18
Lampade
Gli acquisti di mobilio per gli uffici possono includere anche delle lampade. Nel caso in cui si
acquistino delle lampade è importante tenere conto degli aspetti di consumo energetico di
questi prodotti. Chiedere pertanto che:
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#
Ins
eri
re a
ca
pit
ola
to
Per le seguenti tipologie di lampade ……….(elenco da specificare) si richiede la
possibilità di utilizzare lampadine a basso consumo energetico di classe A1
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#
Criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa
La problematica ambientale nell’acquisto dei mobili per ufficio può essere considerata
inserendo:
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#
Ins
eri
re a
ca
pit
ola
to
Punti __/__ assegnati in relazione alle misure di riduzione dell’impatto
ambientale della fornitura proposta secondo i criteri sottoindicati:
• Servizio di ritiro dei prodotti da sostituire con attestazione di smaltimento
tramite recupero dei materiali;
• Garanzia sulla disponibilità nel tempo dei pezzi di ricambio migliorativa
rispetto quanto obbligatoriamente richiesto;
• Possibilità di togliere e lavare separatamente eventuali parti in tessuto (o
fornire sedute sfoderabili);
• Informazioni e istruzioni sulle corrette modalità di uso, manutenzione,
riparazione e smaltimento del prodotto;
• Durata della garanzia migliorativa rispetto a quanto obbligatoriamente
richiesto;
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#
1 L’efficienza energetica è definita all’allegato IV della direttiva 98/11/CE della Commissione, del 27 gennaio1998, che stabilisce le modalità di applicazione della direttiva 92/75/CEE del Consiglio per quanto riguardal’etichettatura indicante l’efficienza energetica delle lampade per uso domestico.
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
19
Ins
eri
re a
ca
pit
ola
to• Prodotti e materiali che limitano le emissioni di formaldeide migliorative
rispetto ai parametri richiesti come obbligatori;
• Prodotti che utilizzano legno proveniente da foreste gestite in modo
sostenibile2;
• Possesso di marchio pubblico di certificazione ambientale (tipo Ecolabel
Europeo, Nordic Swan, Blauer Engel, …)
• Prodotti che utilizzano come materia prima materiali riciclati;
• Prodotti che evitano l’uso di materiali plastici alogenati (es. PVC);
• Prodotti e materiali che evitano e limitano l’uso e le emissioni di solventi
organici, composto organici volatili, solventi alogenati, piombo, stagno,
cromo esavalente, mercurio e loro composti.
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#
Si possono inserire tutti o alcuni dei criteri raccolti nel riquadro precedente, scelti in base alle
priorità ambientali dell'ente aggiudicatore e alle caratteristiche singolari della gara (tipo di
materiale richiesto, tipo di procedura utilizzata, numero di partecipanti alla gara, disponibilità
finanziarie, ecc.). Eventualmente si può assegnare ad ogni criterio uno specifico punteggio.
Specifiche tecniche più restrittive
Legno
Alcune Pubbliche Amministrazioni italiane (es. Consiglio Regionale della Toscana e Centro di
Ecologia Alpina alle Viote del Monte Bondone – Trento) xix, xx hanno già in passato richiesto
obbligatoriamente la fornitura di mobili per ufficio prodotti con legno certificato proveniente da
foreste gestite in modo sostenibile. Per seguire il loro esempio e incentivare l’utilizzo di legno
proveniente da foreste gestite in modo sostenibile l’ente appaltante può richiedere, tra le
specifiche tecniche del materiale:
2 I fornitori del legname debbono presentare una dichiarazione da parte di un organismo indipendente chemostri l'attuazione di principi e misure atti a garantire una gestione sostenibile delle foreste. In Europa, i principie le misure di cui sopra debbono corrispondere a quelli contenuti negli "Orientamenti Operativi paneuropei perla gestione sostenibile delle foreste", fatti propri dalla Conferenza di Lisbona sulla protezione delle foreste inEuropa (2-4 giugno 1998). Per i boschi extraeuropei, essi debbono corrispondere ai principi in materia adottatialla Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo (Rio de Janeiro, giugno 1992) oppure ai criteri oagli orientamenti adottati nel quadro di iniziative regionali (OILT, Processo di Montreal, Processo di Taraponto,
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
20
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#In
se
rire
a c
ap
ito
lato
È richiesto, a pena di esclusione, che i prodotti offerti rispettino i criteri stabiliti
per l’assegnazione del marchio del Forest Stewardship Council – FSC per la
certificazione di gestione forestale sostenibile3.
Per comprovare la conformità ai criteri ambientali i concorrenti devono fornire:
• documento attestante che il produttore sia autorizzato ad utilizzare il
marchio ambientale (oppure autodichiarazione da verificare in caso di
vincita)
• oppure una documentazione fornita da organismo indipendente legalmente
riconosciuto (risultati di test, attestazioni, ecc.) che dimostri la conformità
del prodotto ai criteri del marchio.
#------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------#Chiaramente è bene verificare la disponibilità sul mercato dei prodotti che si intende
acquistare, la loro rispondenza alle proprie esigenze e allegare i criteri
I criteri elaborati per l’ottenimento del marchio comunitario di qualità ecologica diverranno
uno dei più autorevoli riferimenti europei per la valutazione della preferibilità ambientale nel
settore dei mobili. In futuro si potrà quindi fare riferimento a questi criteri per richiedere una
fornitura eco-efficiente. In questo caso occorre allegare i criteri e si indicherà che “Il prodotto
deve rispettare, a pena di esclusione, i criteri stabiliti per l’assegnazione del marchio
comunitario di qualità ecologica (Reg. CE 1980/2000) ai mobili. Per comprovare la conformità
ai criteri ambientali i concorrenti devono fornire:
• documento attestante che il produttore sia autorizzato ad utilizzare il marchio ambientale
(oppure autodichiarazione da verificare in caso di vincita)
• oppure una documentazione fornita da organismo indipendente legalmente riconosciuto
(risultati di test, attestazioni, ecc.) che dimostri la conformità del prodotto ai criteri del
marchio.”
iniziativa PNUA/FAO per le zone aride dell’Africa). I prodotti con il marchio FSC (Forest Stewardship Council)garantiscono che il legno proviene da foreste gestite in modo sostenibile (www.fsc-italia.it).3 : www.fsc-italia.it
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
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Parte VI – SUGGERIMENTI PRATICI
Un aspetto fondamentale perché un prodotto venga utilizzato il più a lungo possibile, al di là
della sua robustezza, è che questo soddisfi pienamente le esigenze degli utilizzatori e
dell’organizzazione che lo acquista. È necessario considerare le caratteristiche ergonomiche,
estetiche, dimensionali, ecc. Queste considerazioni sono di ordine generale ma hanno
rilevanti implicazioni ambientali.
Per assicurare che gli arredi per ufficio rispondano alle necessità, ci si dovrà ricordare di
porsi alcune domande, più legate al buon senso che al rispetto dell’ambiente, come, ad
esempioxxi:
• Devono essere spostati frequentemente?
• Devono essere pieghevoli?
• Devono essere modulari?
• Devono essere in grado di far parte di un altro sistema di arredi?
• Qual è la forma più adatta (circolare, ellittica, rettangolare,…)?
• Quali devono essere le caratteristiche di resistenza dei piani?
Sarebbe consigliabile coinvolgere quanto più possibile gli utilizzatori nella scelta d’acquisto in
modo da assicurarsi che il prodotto risponda ai loro bisogni.
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
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Note e Bibliografia
i Vedi http://europa.eu.int/comm/enterprise/forest_based/socioimpact_en.html#5
ii ANPA – Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, Unità per la qualità ecologicadei prodotti. Ottobre 2000. Progetto Green Public Procurement Manuale delle caratteristichedei prodotti ambientalmente preferibili – draft. Suhttp://www.ecodallecitta.it/old/giu2002/rifiuti/gpp2.htm
iii Comune di Ferrara – Settore finanze bilancio programmazione e controllo, Servizio appaltiacquisti economato U.O Economato – Acquisti – Servizi. “Manuale degli Acquisti verdi”,Agosto 2002.
iv ARPAT – Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, AgenziaFormativa. Maggio 2003. Corso di formazione Politiche Integrate di Prodotto e acquistiecologici Modulo 3. Gli acquisti ambientalmente preferibili nelle organizzazioni pubbliche(GPP). A cura di Chiara MILLEFIORI (Macroscopio S.p.A)
v UEA –Federation of European Furniture Information on furniture waste and on its treatment.Su http://www.ueanet.com/furniturewaste/default.htm
vi BARSCH J., DELIEGE E., LUITEN P.W.J., Febbraio 2001, The Feasibility of an EU Eco-Label for Furniture – Final Report. Suhttp://europa.eu.int/comm/environment/ecolabel/pdf/furniture/feas_study.pdf
vii CREM – Consultancy and Research for Environmental Management, Ottobre 2002. EUEco-label for furniture Analysis of key environmental, health, safety and performance issuesand drafting of the criteria. Appendix A: Assessment on a material level. Suhttp://europa.eu.int/comm/environment/ecolabel/pdf/furniture/annexamaterial_221002.pdf
viii Vedi nota V
ix Vedi Direttiva 1999/13/CE del Consiglio dell’11 marzo 1999 sulla limitazione delle emissionidi composti organici volatili dovute all’uso di solventi organici in talune attività e in taluniimpianti.
x CREM – Consultancy and Research for Environmental Management, Marzo 2003. Thirdinterim report: proposed changes suggested for the EU Eco-label furniture. Suhttp://europa.eu.int/comm/environment/ecolabel/pdf/furniture/thirdinterimreport_060303.pdf
xi CREM – Consultancy and Research for Environmental Management, Marzo 2003. Third interim report: proposed changes suggested for the EU Eco-label furniture. Suhttp://europa.eu.int/comm/environment/ecolabel/pdf/furniture/thirdinterimreport_060303.pdf
xii Commissione delle Comunità Europee, Agosto 2002, Tenth Draft Criteria for the award ofthe Community eco-label to Furniture. Suhttp://europa.eu.int/comm/environment/ecolabel/pdf/furniture/draftcriteria_101203.pdf
Linee guida per l’integrazione dei requisiti ambientali negli acquisti Mobili per ufficio
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xiii Environmental Label Jury. Basic criteria for the award of the environmental label – Low-Emission Wood Products and Wood-Base Products RAL – UZ 38.Su http://www.blauer-engel.de/englisch/navigation/body_blauer_engel.htm
xiv Nordic Ecolabelling, Marzo 2002. Ecolabelling of Furniture and Fitments, criteria documentversion 2.4.. Su http://www.svanen.nu/DocEng/031e.pdf
xv FERN, Maggio 2001. Behind the logo: an environmental and social of forest certificationschemes. Su http://www.fern.org/pubs/reports/behind/btlrep.pdf
xvi Commissione delle Comunità Europee, Luglio 2001, Comunicazione interpretativa dellaCommissione - Il diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità di integrareconsiderazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici COM (2001) 274. Suhttp://europa.eu.int/eur-lex/it/com/cnc/2001/com2001_0274it01.pdf
xvii Assufficio – Associazione nazionale delle industrie dei mobili e degli elementi d’arredo perl’ufficio di Federlegno – Arredo (con il contributo tecnico del CATAS), Luglio 2002. Mobili perufficio – Capitolato per le specifiche prestazionali dei mobili per ufficio. Suwww.federlegno.it/assufficio
xviii D.M. 22/09/1997 “Schemi di capitolati relativi ad arredi per uffici la cui fornitura è dicompetenza del Ministero del Tesoro – Provveditorato generale dello Stato” All. A G.U., S.O.n° 232 del 04/10/1997.
xix Consiglio Regionale della Toscana. Ottobre 2002. Bando di gara per la fornitura, consegnain loco e completo montaggio di arredi per gli uffici della sede del Consiglio Regionale.
xx Centro di Ecologia Alpina alle Viote del Monte Bondone – Trento. Dicembre 2002.Affidamento nella forma della trattativa privata della fornitura di arredi da porre in opera.
xxi Danish Environmental Protection Agency Environmental Guidelines for Public Purchasers– Background – Desk and tables. Su www.mst.dk/indu/pdf/04020200.pdf