magazine sanremo nocte festival n°1

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“ Cera ”una volta ... il Festival N° 01 _ www.festivaldisanremo1.com Marketing e distribuzione a cura di .COM magazine sanremo_sfogliabile.indd 1 28/01/2015 09:09:03

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“ Cera ”una volta ... il Festival

N° 01 _ w

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Marketing e distribuzione a cura di

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STATUA DELLA “PRIMA” ... VERA!

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QUI DA NOI NASCONO I SUCCESSI

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“GLI ANTENATI” “A volte, tornano”

“ Ritorno al futuro”

“Siamo alle solite, Calimero ... tu non sei nero, sei solo sporco!”.L’indimenticabile slogan, coniato dalla Pagot fi lm, tuttora riaffi ora più che mai altisonante dentro le trombe di Eustachio e nella memoria.Quella, tanto per intenderci, non di breve termine.Così cinguettava l’olandesina vo-lante, non di Wagner, con la virginal crestina di giglio e i sagomati sabot di Amsterdam nello spot di Caro-sello.“Amarcord” che il pulcinotto a suon battente, in tal guisa, replicava: “Uhhh... “Ava” come lava!” E, con voce in falsetto da “Cugini di cam-pagna”, immancabilmente dopo averci rimboccato le avvolgenti coperte, il babypeople del “Gio-cagiò” andava in braccio a Morfeo.

Certo, correvano gli anni in cui il ... “Perborato stabilizzato” poteva, nel nostro ancor giovane “Mare del-la Tranquillità”, venir usato in dosi omeopatiche e non come oggi che, per smacchiare i panni dei nostri ... “Paesi Bassi” ne occorrono quantità davvero industriali!Per fortuna, almeno, la marca della lavatrice è griffata “Ariston” e il pro-gramma per il “bucato” concen-trato sullo schermo salvaguarda il technicolor alla moderata tempera-tura di appena ... “45°” senza rag-giungere, a volte, i più provviden-ziali “Fahrenheit 451” nella culturale hot-line delle sette consorelle, molto “note”, con il nick name: “Re, sol-fa, mì, la dò, sì!”In altri termini, persino nel lancio di un “C.D. Rom”, il discobolo di Mirone

dev’esser su di giri.Ma tu, novello Mastro Lindo, siamo più sicuri che eviterai l’utilizzo della centrifuga addirittura verso chi non suda neppure il colletto, non aven-done i ... “polsini”, delle sette cami-cie di Caruso.Viceversa, la navigata esperienza con mamma Rai ha permesso di consolidare una postazione di ril-ievo nel variegato panorama com-posto, sovente, da “conduttori” del ... “tubo” catodico con carico di polarizzazione limitrofe allo zero as-soluto.Infatti sei riuscito a dimostrare d’esser dotato di alto potere dirompente e detonante laddove, a inizio carriera, ti affi davano esperimenti televisivi muniti di proiettili a salve.

(Foto di Febo Conti “Chissà, chi lo sa?...)

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“ Gli Antenati” - “A volte tornano”

E forse, proprio in virtù di trasmissioni partite un po’ in sordina, da Firenze, sei diventato un ottimo accumula-tore che, assorbendo energie, ha saputo ampiamente erogarla nella sua ottimizzazione.Questo sci di fondo, unito alla spe-cialità del grande slalom, ti ha per-messo di affi nare l’arma bianca, nella fattispecie lama di Toledo, con la quale è stato messa a punto l’infernale macchina del medico francese Guillotin.Mi riferisco alla ghigliottina, da te adottata purtuttavia senza colpo ferire, all’indirizzo dei dilettanti allo sbaraglio, se non con sapienti stoc-cate di “fi oretto” non troppo... fran-cescano!Sì, insomma, un autentico... “ricamo fi orentino”, tanto immacolato da

far invidia agli abili e certosini cuciti delle redente ma ormai scomparse varie monache di Monza.Personaggio più unico che raro, dall’aria sorniona che conferisce un aspetto a metà strada tra il gufo sapiente di Walt Disney e il bonario “scuro” Barbapapà, il tuo passo fel-pato ha lasciato l’indelebile orma per “I migliori anni della nostra vita”.Continua ad alimentare la “linfatv” con il frutto della passione, magari non disdegnando anche qualche intruso spinoso fi co d’India, perché anch’esso produce un succulento estratto.Infi ne, ex aequo, il refrain “... Cogli la prima mela” sebbene una metà mostri l’altra faccia di Giano bifron-te oltre alle benefi che proprietà or-ganolettiche e al goloso morso del

pomo newyorkese.Infatti non poche volte cela bellicosi livori da Eva in poi, fi no alla discordia di Elena di Troia.E con buona pace di Angelo Bran-duardi, ha cagionato ben più di spo-radiche forme marchiate a fuoco di... “Grana” non di Parma.Rimani imperturbabile, atarassico dicevano gli antichi, di fronte agli O.G.M. che, nel canestro della macedonia, come ami defi nire il Festival, inevitabilmente troverai tra i chiaroscuri caravaggeschi, facendo attenzione innanzi al melograno, an-zidetto pomo punico, quasi a ricor-dare le tre guerre...

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The winner is ...

Da “Indietro tutta” di Arbore, le due val-lette “cocodé” Emma e Arisa.

Nutri, corpo e anima, attraverso il sostanzioso... “linguaggio” che si trova unicamente nel … “libro” di fertili piante al di dentro delle quali il … “cambio” fornirà le marce giuste per avanzare, con equilibrio, sui ruvidi … “anelli” concentrici dello sport spettacolo.Così procederai con dolce euforia sulla cresta dell’”onda”, evitando di cloroformizzare con l’altro... “etere”!A... “Conti” fatti, l’indiscussa professionalità ti metterà al riparo, in una robustissima quanto sicura botte di ferro che, per scaramanzia, suggerirei non la stessa di Attilio

Regolo.Invece, del summenzionato omonimo, propongo le peculiarità che possiedi: ovverosia la precisione dello strumento che calcola logaritmi per eseguire, rapidamente, il calcolo delle potenze, in questo caso canore, liftandone le divisioni intese quali rivalità.Allora, ma è già l’adesso, farai parte del Firmamento.E, omen nomen, come Regolo,sarai dentro la costellazione del Leone!...Ergo, buon lavoro, “formica nigricans”, o meglio “Konti...ca” l’alacre imenottero al quale la TV

dedicò un documentario, in prima serata, tanti e tanti anni fa.Continua a tessere la tecnofi bra conosciuta come Kalimer.Pare abbia la solidità, ma soprattutto eccellente resistenza ... all’usura!“ Concludendo”, “Bocchino nero”:che il “count down” della tua “Eredità” sia composta non da trenta siclari d’argento, ma di altri “ talenti”, ove “Tale e quale” show mai possa replicare se stesso , pur nelle beneauguranti repliche del tutto esaurito.

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Dall’Osservatorio Astronomico “Cassini” di Perinaldo, Il lancio in orbita della ... “ Testata” Sanremo Nocte Festival!

“ Gli Antenati” - “A volte tornano”

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Testimonial del nostro primo numero storico

Il Grillo “S”... parlante, nel Paese di BengodiEditore Fondatore Rivista: Pier Luigi Ruffi ni

Testi, Titolo, Caricature: Pier delle Vignette Cell: 333-7869054Redazione: Sara Nigro [email protected] Cell: 349-2726511 - Gemma Falla Caravino

Altre collaborazioni: Serena Guidi - Salvatore Lazzaro - Katia Ferrante

Donna: Sai la novità?Lo staff di LinfaTv Magazine, il free press più letto della Liguria, il 6 Febbraio lancerà sul mercato

Sanremo Nocte Festival, un’altro free press.Uomo: Conoscevo già SanremoNocte Festival. E’ un magazine “spaziale” che si occupa di

satira, attualità e impegno sociale. Ha un’umorismo graffi ante!!Donna: Bravo. Proprio così ! Oggi verrà proposto al pubblico con una veste grafi ca nuova ed

elegante , distribuito in appositI espositori nei locali più “In” della Liguria.Uomo: Bene! Sarà un’ottimo veicolo commerciale ... a trazione integrale.

Donna: LinfaTv. “La tradizione di essere AVANTI” !Sanremo nocte Festival: Persino a chi ci precede ...

EUREKA

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Testimonial del nostro primo numero storico

Il Grillo “S”... parlante, nel Paese di Bengodi

EUREKA

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Un altro anno è passato. S’ è tagliata via un’altra fetta al tempo e il tempo è rimasto lo stesso. Sembra ieri che festeggiavamo il Capodanno del 2014, ma è bastato un frammento di tempo, generico e conciso come un battito di ciglia per ritrovarsi immersi, fi no alla gola, nella controra umana del capodanno 2015.Ci risiamo, insomma, ancora una volta San Silvestro è già una sbiadita data persino sul leggendario calen-dario di Frate Indovino.Fu ancora ieri, del resto, che il Capo-danno rappresentò per noi, più che un capolinea di giorni e un malinco-

nico ingorgo di scadenze, un appro-do alla speranza e un ipotesi felice sostenuta da tutto un ordito di con-nivenze e conformismo.Oggi, portata l’ultima pagina dell’agenzia dei giorni, è nuova-mente tempo di consultivi, di ricordi.Fate voi la vostra libera scelta.La contabilità esistenziale è, del res-to, tanto povero di rapporti attivi da giustifi care chi ne fa disinvoltamente a meno e doppia il Capo del nuovo anno a vele spiegate.Sanremo, paese dov’è sempre do-menica, ha programmato e scan-dito tanti momenti gioiosi, pensati

apposta per appagare la voglia di lasciarsi vivere, anche solo per lo spazio di una sera o di un’ ora, non importa per quanto.Lo scopo di questa nostra pubbli-cazione è quello di strappare un sorriso, senza compiacimenti e iper-boli commemorative. Desideriamo riproporne il ricordo attraverso tante fotografi e e qualche parola, come proprio nella vita reale, che normal-mente vede più di quanto dice.Signore e Signori, la giostra del tem-po s’è messa in moto: a cavallo, si parte.

“AMARCORD”: Festival Story

Viva San Remo abbasso i calendari!

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“Prima Pagina”

“OGGI” assistiamo ormai a una triste realtà: “davanti ai nostri oc-chi un “PANORAMA” desolante e un “MONDO” di “GENTE” che ha lo spessore de “IL FOGLlO”“LA FAMIGLIA CRISTIANA” s’è dissol-ta facendo “BUSINESS” con “LOTTA CONTINUA” perché “GLI AFFARI” non sono più quelle di un ‘’TEMPO:GENTE MONEY” vive ormai del sussidio di disoccupazione, “FORTUNE” è scivol-ata sulla classica buccia .dl banana e “CAPITAL” si riduce a partecipare, come comparsa, con i titoli di coda nella serie omonima della soapop-era.Ai miei tempi si notavano ancora le differenze da “IL GIORNO” a “LA NOTTE” e “IL SOLE 24 ORE” non avrebbe mai avuto un bagno,nelle vendite, neanche in India, nel pieno della stagione dei monsoni.“L’AVVENIRE” de il “IL PAÏS” non ha più ‘’L’UNITA’”~ cambiando nell’aspetto come nella sostanza;

“L’ESPRESSO”, da 1 00 pura arabica s’ è trasformato in transgenico, “ IL CORRIERE” ha inciampato in strada e si presenta piuttosto claudicante, “IL MESSAGGERO” con la sua linea, più che le ali ai piedi, è riuscito tut-talpiù ad abbassare la colonnina di Mercurio.“VISTO”, poi, fa qualche rara appa-rizione nel programma a lui dedica-to “Chi l’ha visto?”.“IL MERCANTILE DI GENOVA”, supe-rando la linea di galleggiamento, è miseramente naufragato sotto il peso di un carico di disattese spe-ranze. Sorte migliore non è tocca-ta a “LA TORRE DI GUARDIA”, che dall’ 11 settembre è crollata un po’ ovunque.“L’ECO DELLA RIVIERA” è sceso dav-vero ero in “BASSO” e va un po’ bene solo in Val Canonica e nel sud Tirolo, patria indiscussa dello jodlër.Il resto è un “FOCUS” di paglia. “IL SECOLO XIX” è rimasto di 200 anni indietro rispetto al secolo XXI dove lavora Clark Kent, alias Super-

man, per non parlare del “SECOLO D’ITALIA”, ancora in ansiosa attesa di ricevere risposta dagli ambas-ciatori di Francia, Germania e Gran Bretagna.L’unico giornale medico che goda di buona salute, tanto in Scozia come in Liguria, pare sia ‘’TRENTA-TRE’” ai vertici della classifi ca delle nomine dei capi delle logge mas-soniche che auscultano, come medici, dietro la schiena. “LA RIVIERA” non è più un settima-nale, “LIBERO” da quando si è mes-so “INSIEME” a “IL GIORNALE” gode soltanto di ... un’ora di libertà.“DONNA MODERNA”, col gadget dell’acetone, ha perso smalto e risul-ta molto meno graffi ante di prima.Qualche “AMICA”, però, tra le ad-dette ai lavori come le manicure, tuttora l’acquista per simpatia nelle attardate partite di canasta nel loro club, o tombola nella pesca di be-nefi cenza promossa dalle caritatev-oli dame della San Vincenzo.

11€

“Amarcord”:Festival Story

Alfonso e Tina vi aspettano per un ottimo menù

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e Domenica a pranzo

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“IL MATTINO”, assumendo la nuo-va veste musicale con il brano del cantante AI Bano, ha stravolto sia l’atmosfera della famosa “MATTI-NATA” del compositore Leoncavallo che quella, non proprio idilliaca, dell’omonimo quartiere di Milano.Infi ne non vorrei dire un’eresia, ma quasi stenta a farsi udire” LA VOCE DI PADRE PIO” anche da parte di chi ha problemi di udito non ne ha.Comunque è giunta, secca e pun-tuale quanto una cartella esat-toriale, l’autorevole smentita de “L’OSSERVATORE ROMANO”, che con l’accusa di essere blasfemi ci scomunica seduta stante con “GIOIA” e “LETIZIA”.Per fortuna in tempi senza più reli-gione, contempliamo l’immobilità dei contenuti, transitando almeno veloci con “LE ORE”.Non ci resta che ridere con “SAN-

REMO NOCTE FESTIVAL”, l’unico giornale davvero anticonform-ista e fuori dal coro, non soltanto dall’Antoniano, capace di antici-pare perfi no “L’Almanacco del gior-no dopo” e la sua rubrica “Domani Awenne”. Attraverso le nostre pap-ille che apprezzano sia il gusto del dolce come del salato, si andrà, con caratteristico coraggio, alla ri-cerca di sapori genuini, magari una granatina di menta o cedrata in es-tate e un hot dog in inverno, quindi notizie fresche sempre al caldo. Non cercheremo, pertanto, né gli scoop da facile sensazionalismo, né insip-ide primizie fuori stagione, ma sare-mo presenti e ironicamente acutiL più del fosforo!Staremo vicini-in un abbraccio ideale - a Bogart , il quale mette lo stesso in moto le rotative del giornale nonostante le intimidazioni del boss.

Il giornale leviterà con “pane degli angeli”, non del Mulino Bianco e sarà graffi ante con “l’artiglio del dia-volo”, ma non con pillole farmaceu-tiche.emota, di speculare sul dramma umano voluto ostinatamente dal cronista di “Asso nella Manica”.Daremo vera voce alle minoran-ze, non in sottotraccia secondo le norme CEI, né in maniera occulta, ma nel rispetto della “par condicio” fosse anche quella senza eco nella riserve de “L’ultimo dei Mohicani”.L’invito ai signori lettori sarà quello di cercare, insieme a loro, un po’ di quella sospirata pace tra le piante tipiche della Liguria, gli ulivi, persa, negli ultimi tempi, certo non per col-pa di Levi.

Pier delle Vignette

REMO NOCTE FESTIVAL”, l’unico Il giornale leviterà con “pane degli

“Profumi e Balocchi”

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“Amarcord”:Festival Story

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Lontano da noi la possibilità, anche Comunicato ANTI … ANSIACade il Governo ma non scade l’inossidabile Festival. Considerata la capacità di rigenerarsi, nonostante i consueti veleni alla Borgia, sembra appropriato l’accostamento con il mitologico serpente dalle molte tes-te che rispuntavano ogniqualvolta venivano recise. Di certo è dimostra-to che delle sette o nove teste una sia rimasta, per modo di dire, sul collo, anche se sempre più simile a quella di Frankestein. Infatti, soltanto una fronte spaziosa quanto un aero-porto in disuso poteva rinchiudere il cervello non collegato in quella che Karen Kingston defi nisce “the dilem-ma box” o scatole dell’indecisione.Si, insomma, uno di quei brevetti la cui più precipua caratteristica è quella di far masticare il brodo o di affettare le carote in tempo di re-

cord di 30 secondi, salvo poi il mon-taggio dell’ apparecchiatura stessa, che per tale operazione richiede ben il tempo di un’ora. Pare proprio che il Festival sia stato concepito nella camera delle Meraviglie, in termine teutonico wunderkammer, in cui vengono creati e assemblati, per la delizia del genere umano, pe-zzi davvero unici. Replicabili oggetti d’arte che potrebbero trovare dig-nità nel Liberace Museum, luogo dove il genio dello spettacolo col-lezionava bizzarrie perfettamente in-utili. Uno di quei posti dove esistono più capelli nelle testa del fu Tenente Kojak, che idee di buon senso.Tutti questi futili, ma necessari pre-amboli, per introdurre questo per-sonaggio sempre fedele a se stesso, anche nella riproduzione di Medusa.Altro mostro caratterizzato da zanne di cinghiale, mani di bronzo e ali

d’oro.Ossia, alcune degli accessori occorrenti per rappresentare al meglio un evento unico al Mondo, meglio noto come Festival della Canzona italiana. Ecco “qualcosa di nuovo, anzi d’antico” immortalava, in versi, il poeta. Comunque un merito incontestabile gli si deve pur riconoscere ed è quello di aver saputo unire lo Stivale più di quanto non sia riuscito a farlo Peppino, l’Eroe dei Due Mondi.Tutti Fratelli e Sorelle Bandiera, dunque, in un ideale abbraccio che non riconosce distinzioni fra gli ltalioti, siano essi di Capracotta o Torre Padula, passando per Rocca Cannuccia.E qui si apre Io ... “Scanzoniere” del... Pietrarca con “ Ie solite ignote” tra amor sacro e amor profano.

“Profumi e Balocchi”

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Da “Alice nel paese delle meraviglie” capitolo 11: “Preferirei fi nire in mio the”, disse il cappellaio matto guardando con occhio preoccupato la Regina intenta a leggere l’elenco dei cantanti.“Merita, la magica canzone, che per essa si muoia.Ma chi per essa muore, non muore già più per essa ed è un eroe soltanto perché, in fondo, muore per il nuovo. (da La montagna incantata di Thomas Mann cap. 7)

Da “Alice nel paese delle meraviglie” capitolo 11: “Preferirei fi nire in mio

Profumi e Balocchi

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Il Mondo fi nirà, quindi, non tanto per mancanza di meraviglie, ma proprio per assenza di ... “Meraviglia”!Nel lontano ‘51 inizia la storia della musica leggera italiana con l’esordio di Nilla Pizzi che, commossa, si rivolge alla città di Sanremo intonando “Grazie dei fi ori”.L’anno dopo, popolare ormai quanto una santa patronale, riesce a confermare il successo librandosi come una “Colomba bianca vola” in un cielo non ancora “Blu dipinto di blu”. Per lei appare ancora distante anni luce il ‘’Viale d’autunno” che invece germoglia, nel ‘53, grazie alle corde vocali di Carla Boni e alla

simpatia di Flo’Sandos.Nel frattempo gli addetti ai lavori s’accorgono di aver dimenticato, nel Paese per eccellenza dei buoni sentimenti, l’ottava nota in “si bemolle maggiore” che potesse far vibrare l’ineffabile corda del cuore.Così, puntuale e con notevole perspicacia, venne raccolto il suggerimento delle ugole d’oro di Consolini e Latilla che, dedicando la canzone a ‘’Tutte le mamme” del Mondo, furono promossi vincitori dalla giuria e un nutrito esercito di sposi. Tuttavia l’anno seguente, quel contagioso sentimentalismo che seppe unire il Bel Paese dal nord al

sud più di quanto non fosse riuscito a fare Garibaldi, sembrò dileguarsi per lasciar posto a un’atmosfera talmente poco allegra che persino la canzone vincente s’intitolava, in tema, “Buongiorno tristezza” nell’interpretazione dell’ottavo re di Roma: Claudio Villa.Per fortuna nel ‘56 si respirava già aria di rinnovamento generale incoronando, nel tempio della “Schola Cantorum’; una rassicurante Franca Raimondi, versione Mary Poppins nostrana, con “Aprite le fi nestre, è primavera!”.

POUT – POURRI di CINQUANT’ANNI

“RUGGENTI” della musica leggera Italiana

Recupero drogati - bonifi che ambientali e telefoniche

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Contemporaneamente, dall’altra parte del Globo, debutta un Carneade che pareva avesse inventato l’ “hula-hoop” di nome Elvis Presley.E mentre altrove correva tempo di neve, il clima a Sanremo, nel ‘58, era ammantato da raggi di sole che inondarono di gloria un vulcanico Modugno, “Mister volare’, nel “Blu dipinto di blu”. La sua orbita celeste, a differenza di quella di Gagarin, brillerà di più e più a lungo perché fuori da coordinate cartesiane.Il suo zenith, infatti, si trovava dentro il sogno di un sogno.

L’anno successivo, fra altalenanti conferme e smentite del generale Bernacca sulle condizioni meteorologiche, altrettanta fortuna gli arrise, scendendo sempre dal cielo, la canzone “Plove’, mentre in un cielo quasi azzurro come quello di Sanremo, Laika, la cagnetta russa, salirà oltre le candide nuvole verso un Paradiso non ancora di serie A.Sicuramente lassù, fl uttuante fra le stelle della notte, avrà provato l’angosciosa sensazione di sentirsi sola come il poeta Quasimodo che, trafi tto da un raggio di sole rifl ette: “ E’ subito sera”. Per lui, sarà anche

subito Nobel.Intanto l’occhio magico del box opalescente offrirà presto agli Italiani la convinzione di essere diventati, all’improvviso, tutti dei Paperon de’ Paperoni lasciando svanire l’idea che i poveri possono fare soltanto i ladri per sopravvivere.Infatti i profeti hanno perso per strada le bibliche barbe immacolate per indossare “griffe” sobrie, mentre il controfagotto di Degoli non tarderà a diventare più popolare di un frate benedicente che, sottovoce e con umiltà, soccorre la pur sempre gravida madre degli affl itti.

Contemporaneamente, dall’altra L’anno successivo, fra altalenanti subito Nobel.

LA BELLE EPOQUE DI ERRICO SABRINASI VENDE E SI COMPRA ANTICHITA’, COLLEZIONISMO E ARTICOLI E BIGIOTTERIA VINTAGE

PIAZZA SAN SIRO 33, 18038 SANREMO (IM)

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“Lascia o raddoppia” docet.Dignità di stampa all’anno ‘60 che battezza i “Beatles” e vede vincitore, forse più di Berruti a Roma, il piccolo grande uomo Rascel alle Olimpiadi di Sanremo.Nel ‘61, la Sovrintendenza alle Belle Arti valorizzerà un patrimonio artisti-co vivente, dichiarando monumen-to nazionale la statuaria Mina.Le sue “Mille bolle blu”, più che gor-gogliare, rappresentano trilli di uno Stradivari o un Guarnieri del Gesù, ma con l’atout di essere accordati da una cassa armonica senz’altro più provocante.Un autentico plebiscito ottenne nel ‘63 Tony Renis, oggi “premio alla carriera”, con “Uno per tutte”, an-che se l’unico eroe, giovane e bello come canta ispirato Guccini nella sua “Locomotiva”, quell’anno non fu baciato dalla dea CaÏssa a Dal-las. Prima ancora, lacrime non di gioia, avevano già accompagnato

una creatura che raccontava a se stessa: “Aiuto, sta arrivando la vita!”.Fa male dawero accorgersi, in se-guito, come proprio nell’oscurità s’allontani quello sguardo scan-dalosamente intenso che tutto illu-minava e dove, per tutti, avrà sem-pre un solo nome: Marylin. L’edizione del ‘64 vide affermarsi sul proscenio della ribalta canora lo stile “Barbie” da ingenua ragazza della porta ac-canto, certa Cinguetti Gigliola che sospirava con candore “Non ho l’età”, assumendo la stoica espres-sione dell’eroina già vittoriosa. Il’65 fu l’apoteosi per Bobby Solo: la sua “Una lacrima sul viso” provocò pre-occupanti tachicardie e la liquefazi-one di più di una mascara alle sue fans, compreso San Gennaro a Na-poli.Purtroppo quella meravigliosa “sin-drome di Peter Pan” dell’età sem-preverde soprawive soltanto nel Regno della Fantasia, neppure sfi o-

rato dai meno favolosi anni della lot-ta di classe che intanto stavano ve-locemente trasformando la società, mentre la musica con l’innovativo “sound” tecnologico congedava, per raggiunti limiti di età, l’obsoleto e vetusto fonografo insieme al fedele cagnolino bianco della “Voce del Padrone”.Si scoprì così, ben presto, come l’Italia risultava essere I più composita di quella bonaria-mente descritta da Guareschi e che i confi ni del decantato “Eldorado” oltrepassavano la soglia del rassi-curante carosello di ipervitaminici biscotti Plasmon e i imbellettati “Da- da-umpa” dei rosa fenicotteri Kes-sler.

Pout- Pourri di cinquant’anni ruggenti della musica leggera italiana

LA BELLE EPOQUE DI ERRICO SABRINASI VENDE E SI COMPRA ANTICHITA’, COLLEZIONISMO E ARTICOLI E BIGIOTTERIA VINTAGE

PIAZZA SAN SIRO 33, 18038 SANREMO (IM)

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Infatti le soporose Tribune Elettorali del pastorale Jader Jacobelli apparivano sempre più come la rappresentazione dello “Yo-yo” che, tremolante nel fi lo logoro, non riusciva a sollevare neppure il pensiero alla platea più addomesticata.Un vento nuovo stava dispiegando le vele ai “tupamaros” della televisione privata, cioè di quei timonieri dell’etere, senza anestesia, che navigavano sulla rete “onda libera” spezzando il consolidato monopolio di Stato, Nel frattempo, a diverse ore di fuso orario da qui, all’ombra del 73° parallelo, la leggenda di Woodstock, attraverso i miti di Joan Baez e di Bob Dylan, avrebbe infl uenzato più dell’ “asiatica” i sogni della beat generation, cullando la loro ribellione. Quegli hippies, i pacifi sti fi gli dei fi ori, erano sbocciati proprio nei “campus” dell’Università di Barkley.Era l’epoca del rivoluzionario maggio francese infi orettato non soltanto con i petali rosa della Piaf e del controcorrente “Easy Rider” on the road come ci informava, con erre blesa, il singolarissimo

Ruggero Orlando da New York. Una volta tanto da “La zanzara”, quel pruriginoso editoriale di un Liceo Classico chez nous, si estrarrà l’antidoto benefi co da inoculare per risvegliare le coscienze obnubilate dal troppo letargo sessuofobico. Luigi Tenco, abbracciato dalla Luce, quella volta, volerà in alto. Sarà l’ultimo profumo, ma intenso e puro, di un raro fi ore “en plein air” in mezzo a quelli coltivati. Come sempre accade , furono in pochi a comprendere quel poeta, grande già da vivo ma scomodo per coloro ai quali pensare non deve essere lecito, se non in play back. Sempre in anticipo sul ritardo, anche in Italia divampa il ‘68: in quel teso periodo di contestazione generale si poteva awertire , denso e inquietante, il malumore di un crescente disagio giovanile espresso in maniera egregia dal talento di Bellocchio nell’opera “Pugni in tasca”. Risultava subito fi n troppo chiaro come in quell’atmosfera incandescente, occorresse domare l’imprevedibile mustang che, senza ormai più controllo, stava

disarcionando un equilibrio già precario dei “sistema”.Sergio Endrigo, allegra controfi gura da digestivo “Antonetto”, con “Canzone per te”, riuscirà a placare gli alterati ritmi “sonno-veglia” persino ai più refrattari consumatori del Tavor.L’almanacco del ‘69 resterà negli annali della storia perché, oltre a imporsi la canzone “Zingara” della Zanicchi, salirà sul podio più alto anche Fortebraccio.Traduzione italianizzata di Armstrong, colui che, per primo, lascerà sulla Luna oltre al calco del suo piede, idealmente quello di ognuno di noi.Nel ‘70 non fu troppo inattesa l’acclamazione nell’arena del “Circus” della coppia Celentano-Mori che trionfa con “Chi non lavora non fa l’amore” per redarguire, almeno nell’intento, certo non l’agiata e benestante borghesia “coiffeuse Vergottini” e “maison Fendi”, quanto, invece, i rappresentati nel dipinto di Pellizzi da Volpedo “Quarto Stato” o “Marcia dei lavoratori”.

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C

Infatti quell’inno gioioso, ma inappellabile come una sentenza, apporterà impulso e nuova linfa alla stremata seppur laboriosa categoria dei “Monsù travet” (Lux, Fiat!) Menzione onorevole anche all’entrata in vigore della sospirata teleselezione che riuscirà ad awicinare gli italiani più di quanto non sia riuscito a fare l’inno di Mameli.. Grazie a essa, la forma a stivale dell’Italia assumerà la connotazione di un agile polacchino da gruppo rock, relegando la tanto amata fi aba “Il Gatto con gli stivali” come se incarnasse la grottesca immagine di un pescatore d’altri tempi.Nel ‘72 fece capolino la voce un po’ roca della meteora Nicola Di Bari che, tenero Calimero in occhialini da frate Indovino si assicura, con “I giorni dell’arcobaleno”, un tonifi cante approdo hawaiano sulle spiagge del Mar Ligure in compagnia della rassegna sanremese sempre pronta, come una barchetta di carta, quasi a naufragare nella sua “Mission Impossibile”.Ma come è risaputo, il successo si

fregia di cento paternità, a differenza della sconfi tta che è sempre orfana. Montanelli, ipso dixit.Intanto i novelli Prometei, che avevano osato sfi dare i notabili, man mano stavano diventando esattamente come loro.E così, tra cimeli che profumavano sempre più di naftalina e meno di lavanda, le struggenti note della tromba di Ninì Rosso davano il commiato, insieme al poster del “Che”, al “libretto rosso” di Mao e ai trattati del guru Marcuse, anche all’eskimo color verde stinto quasi fosse, ormai, un’ingombrante “Vecchio scarpone” fuori moda già congedato.L’edizione del ‘74 elegge regina la canzone della Zanicchi “Ciao cara, come stai?” forse in risposta, proprio in quell’anno, al liberatorio divorzio.Il clero, con in testa Fanfani, non è che perderà, tuttavia vinceranno gli altri.Anche se sul comodino, come diceva la canzone di Cochi e Renato intitolata “Non si sa mai”, è bene per chi si professa radica l-chic tenere in gran considerazione la fosforescente

Madonnina di Lourdes.Altra pietra miliare sarà il ‘78: questa volta il vero primo assoluto si rivelerà il Festival stesso, in onda in technicolor.Tra sacro e profano, le luci della ribalta abbagliano anche il serafi co Fra’ Cionfoli che non resiste alla tentazione di misurarsi dall’alto di quel palcoscenico con il protagonista del fi lm “Lassù qualcuno mi ama”.Quasi ex-aequo Antonella Ruggero: anche per lei con “ ... E dirsi ciao!” dei Matia Bazar, più che la fascia tricolore, sarà un arcobaleno di gioia a colorare la sua meritata vittoria.Il particolare stato di grazia degli Italiani raggiunse il suo apogeo nell’ ‘82, quando l’esaltante prestazione di “Pablito” Rossi nel “Mundial” fece scoprire, indistintamente a tutti, d’essere in possesso dei necessari requisiti per il concorso a primariato calcistico oltre al master nella specialità della canzone già quotato in borsa quanto la ceramica High-Tech.

Pout- Pourri di cinquant’anni ruggenti della musica leggera italiana

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Ma ecco incalzante l’ ‘87, che, dopo un periodo di felice benessere, fa conoscere l’insidiosa “congiuntura”.Fu proprio in quel frangente che tanto la classe dirigente, quanto i lavoratori, si convinsero a incrementare il prodotto lordo nazionale inneggiando, coralmente nella Sancta Sanctorum del tempio della musica italiana, l’ecumenico refrain della canzone di Morandi-Ruggeri-Tozzi “Si può dare di più”. Infi ne l’ultimo periodo oscuro del panorama italiano coincise con il ‘90 quando, per contenere lo strapotere di un femminismo ancora fremente, come una moderna “Armata Brancaleone” la sparuta coalizione di “Uomini soli”, guidata dai Pooh, s’aggiudicò l’alloro dai membri della giuria sciovinista.Nel ‘96 persino i “Jalisse” si cimentarono nell’impresa titanica di decifrare il mistero del successo di questo brizzolato e affascinante milord cinquantenne, chiamato Festival, con straripanti “Fiumi di parole” ottenendo, in contro partita,

lo scettro della vittoria. Nel ‘98 esplode il fenomeno del Tempio Pausania, pardon, Pausini. Poi il nulla. E nonostante di volta in volta siano stati disturbati illustri maitre à penser e clarissimi sociologi per tentare di spiegare il fenomeno che sembra pendere come la torre di Pisa, “Il sipario strappato” alla Hitchcock prosegue, ricamato come un giglio fi orentino, da dissidi e suspense, riuscendo però sempre a polarizzare le attenzioni di mezzo Pianeta, in pace soltanto nella certezza dei suoi sogni. Ancora oggi, saldo più che mai a cavallo della tigre, sa di possedere la sicumera di chi, fi n dalla prima volta, è entrato nell’Olimpo dall’ingresso principale come un leggendario “Re Sole” che sovrasta, consapevole e imperturbabile dall’Empireo, il declino delle fatiscenti monarchie regnanti. Ma forse il destino dell’Umanità si scrive proprio qui; altrove, nel Mondo, non può esserci che il turbinio di un’insana follia.

Pier Luigi Ruffi ni

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Pout- Pourri di cinquant’anni ruggenti della musica leggera italiana

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La rosa dei ... “Venti“

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Consigli ... per gli acquisti

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Di origini sardo-abruzzese, nasce a Imperia nell’Agosto del 1980. Spinta dalla passione per le arti e lo spettacolo, inizia la formazione attraverso un laboratorio di “Espressione Vocale” dove acquisisce le tecniche base per la corretta emissione del suono della voce. Prosegue a Imperia con la formazione base e avanzata in

Arte Drammatica Contemporanea. Nell’ottobre 2013 va in scena con lo spettacolo “I monologhi dell’assassino” tratto dall’opera di Max Aub “Delitti esemplari” e, nel 2014 con lo spettacolo ispirato al “Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupèry dove interpreta il ruolo del protagonista. Partecipa alle riprese

della fi ction “Benvenuti a tavola 2” e nel 2014 alle riprese del fi lm per la TV “Le mani dentro la città” entrambe andate in onda nelle reti Mediaset. Sosia di Sabrina Ferilli fa parte della scuderia di Miranda Liz Taylor ideatrice e creatrice del calendario uffi ciale dei Sosia d’Italia.

Manuela D’Annunzio e Salvo Greco

E-mail: [email protected]

Salvo Greco nato a Catania il 24/03/88 è vive a Stazzo località turistica nella fraz. di Acireale. Nell’ Agosto 2011 è stato ospite al premio nazionale “Garitta d’argento “ in S. Tecla ripreso dalla REI di Acireale.Ha partecipato alla fi nale nazionale di “OLTRE LA MUSICA” programma televisivo di Rai 2 che si è svolto a Salsomaggiore terme dal 22 al 26 novembre 2010 Ha partecipato come ospite al concerto di natale 2011 ( POP STAR CHRISTMAS) uno spettacolo di Benefi cienza a favore degli alluvionati di Messina con il brano “ HOLY NIGHT”. Il 26 gennaio 2012 Salvo partecipa come ospite insieme a tanti altri Artisti della musica Italiana a “LA VITA è COSì “ MEMORIAL MINO REITANO lo spettacolo si e svolto al teatro “ F. CILEA” di Reggio Calabriadove a interpretato uno dei brani di noto successo di Mino “ ITALIA” che ha avuto anche un gran successo.è stato Ospite al premio Internazionale Reitano 2012 svoltasi ad Acireale, il 18 Agosto ospite a POP STAR INTERNATIONAL AWARDS “NIGHT WITH THE STARS” 2012.Anche lui farà parte della scuderia VIPissimi.

Per info contattare l’agenzia VIPissimi.

Manuela D’Annunzio“ Il Piacere” non solo pescarese!

Salvo Greco

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La coppia “ Vin ... tage”: “Colli Albani DOCG”

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Calambour in bollicine di “FANTA”… sia “ TONICA”!“Il Mondo esplode” e mi sento “Sola”, in attesa del mio alter ego “Solo al Mondo”, ma ecco che sta spirando, tra inviolabili Cime tem-pestose del nobilissimo sentimento “Un vento senza nome” attraverso il quale per la prima volta, mi sento fi nalmente “Libera”.Proprio “Come una favola”, con una “Voce” silenziosa e dirompente che mi ha fatto scoprire lo “Straordinar-io”! Ecco, mi son detta, è arrivato “Il

grande Amore” che ha fermato “Un attimo importante”; quello cui ha strappato dal petto il lacerante urlo alla Carrà: “Adesso è qui!”E dire che, fi no a ieri, non rappre-sentavo che l’instabile “Finestra”, seppur speranzosa “Finestra tra le stelle”, tutte “Uguali”, in perenne at-tesa d’insignifi canti date, senza mai sapere davvero “Che giorno è”.Mentre baluginavano nella mente affollati pensieri, tentavo di conso-

lare il sofferente cuore rassicurando-lo con: “Oggi ti parlo così”: non si può essere sempre “Una vita d’Inverno”.Incredibilmente, in preda a folli ven-tate di ormoni disorientati, sento l’omatopeico toc-toc alla porta e d’istinto, irrefrenabile, dico: “Fatti avanti, amore”, sperando nel fa-tale incontro. Ma già stava alitando la gelida spirale de “I soliti sogni in-franti”. Non mi resta che esclamare, sconsolata: “Buona fortuna, Amore!”

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Nata il 12 settembre 1994 in prov di Messina. Debutto nel mio primo musical”FORZA VENITE GENTE”interpretando varie parti. Negli anni successivi a scuola venivano sempre sffi date parti da protagonista, infatti nelle medie aiutavavo anche nell’organizzazione di eventi musicali delle elementari. Nel 2010 nasce il mio amore per la musica rock e gotica così inizio a far parte di varie band. Nel 2010 mi classifi co al 3° posto al concorso MALVAGNA GOT TALENT. Nel 2012 avviene l’incontro con Dj emilix con il quale nasce una collaborazione artisica;iniziando a fare serate in vari Pub,feste di compleanno e incidendo un brano house dal titolo “this is my night”.Da quest’anno farà parte dell’agenzia VIPissimi e del premio Montecarlo Le Bossu d’Or.

Cota Lumnie ha partecipato alla trasmissione televisiva Italo-albanese TOP SHOW MAGAZINE ( come sosia di Claudia Cardinale.Ha partecipato ad alcuni fi lm come Giuletta e Romeo realizzato ad Imperia. Ha partecipato al calendario dei sosia 2015 insieme a Miranda Litz Tylor.

Cota Luna

“La Cardinale è la vera sosia”

L’altro “volto” della Gregoraci

Punto cardine dell’agenzia VIPissimi.Da: “ Il gabbiano Jhonatan Livingstone” . Nel numero di Dicembre 2014 è presente sulla rivista “MAXIME”.Da quest’anno si occuperà delle presentazioni in parterre de Le Bossu D’Or presso il principato di Monaco

Miriana Furnari

Elisabetta Fiorentino

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BALLATA SCELLERATA PER UN MARAMALDO:”JONATHAN… NON DEGLI ORSI”.(Epitaffi o per “L’orsa” Daniza)

Fatal è stata, in sì pur breve apparizione su Terra ballerina, quella suîte sincopata appena, ove sopra abruzzesi massi dell’ormai brullo Gran Sasso sui Monti di Luna quasi piena, da Ursa giocoliera vita donasti, sol per fi liale amor, ai due cuccioli di Cornelia nutrice. Attrazione ben negata a vil pubblico di circense arte ignorata, che nell’imboscata esca ordiva l’ingannevole frutto dal vago sapor d’ippocastano miele, ma già con l’acre retrogusto di vischioso fi ele. E fi ero come prode Anselmo intrepido, che esibir volèa viril trofeo ancor tiepido, l’ignoto Artemide straziante bramito a sacral vira depredò, accompagnandolo nel sottofondo musicale con il refrain del crepitìo “ratatatatà” di Becault.Così, con piè fermo, e a spada tratta il dissimulator Goffredo di Buglione, nella crociata della Diana cacciatrice, in spuria Terrasanta tramandar bramava epica gesta, che orfana su carroccio in cima svettar nemmen potrebbe a malapena, se non pendente malspennato pennacchio di Bassa Lorena. Di vanagloria ebbro e nello stupor ottenebrato, mai assente fu a Tartarico di Tarascona conquista del posto d’onor in famigerata zona d’ombra e, tuttora a vuoto, quella solar alpin stella ricerca oltre l’Aquila vetta, da dove infi n s’innalza, non già più orsa minore, bensì nascente astro quel ottava sorella dell’Orsa Maggiore.

Dalla Bassa Alsace all’Alta Lorena La Ravazza è un fi ume in piena.

Madrina del Premio “Le Bossu d’Or”.

GRAN FIDUCIARIA E PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA DELL’ESCLUSIVO G:.O:.M:.P:.A. FROM PEACE IN THE WORLD.Prossimamente premio nazionale popolaritàa Sarno città Festival.

Da “Un immenso granello d’Amore

Lorena Ravazza

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Siamo dei DJ Productors.La nostra carriera professionale è partita sei anni fa, mixando con colleghi italiani e stranieri nei locali “in“.L’attuale management si trova collocato a Nizza, da dove , tra l’altro, abbiamo avuto il battesimo nella discoteca “ Grand Escurial”, proprio quando si esibiva certo Bob Sinclair. Proseguendo nel viaggio della grande musica, siamo

approdati come“ Guest Star” nei diversi locali, quali: “ Odeon”, “ Ninfa Egeria”, “ Sortilegio”, “ Sinner”, “Silk”, “Purple”, “Victory Morgana” a Sanremo. Presenti a Cannes, Juan Le Pen e a Montecarlo, dove abbiamo partecipato all’Angel Film Awardes, al Prestigious Pacifi c Louge, Ni Box, Black Legend, La Rascasse.A Monaco: Al Karrement, Night Club Star‘s Room.A Nizza: Hight Club, Gues’t Club, Ex

Niguana Cafè, Atmosphera Club, Etoile.A Juan Le Pen: Le Village, Kiss, Minimal Club.Festival di Cannes: Boaparty al Royal Casino.Produzione due CD compilation. Dance Floor 2012/13 - 2013/14 - 2014/2015. Distribuzione FNAC.Supporter di Niki Belucci.Un sentito ringraziamento ai proprietari dei locali.

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Una “NOTA” ...fuori dal “Comune”: ADDK!

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ARTICOLI PER LA CASA

ARTICOLI DA REGALO

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Passato, presente e futuro,Salvatore Sgambelluri maestro di pasticceria guida il suo laboratorio artigianale assieme a suoi figli e, con amore e passione, mette a frutto tutti i segreti dell’arte pasticcera ac-quisiti nel tempo modellandoli con grande personalità per creare dolci delizie tra cui pasticcini, panettoni, colombe, uova pa-squali, dolci tradizionali calabresi e il torro-ne, elemento cardine di tutta la produzione.Qui il torrone di pura mandorla trova la sua massima espressione. Una storia lunga 40 anni che unisce l’esperienza del suo mae-stro con le nuove e moderne conoscenze acquisite dai suoi figli in scienze e tecnolo-gia agroalimentare.

Il Torroncino ricoperto al cioccolato, è carat-terizzato dal colore dorato della mandorla tostata, da un aroma intenso e dal sapore ricco del cioccolato. Di alta qualità, è pre-parato dai maestri pasticceri per deliziare ogni palato.

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Calabria, ricca di sapori e tradizioni.

a Siderno dal 1974

Il Maestro pasticcere Salvatore Sgambelluri e

i suoi 4 figli: Giampiero, Fabio, Maurizio e Marco.

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Il torrone e la sua lunga storia d’arte pasticcera.

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Biggio e Mandelli“Vita d’inferno”

Nek“Fatti avanti amore”

Nesli“Buona fortuna amore”

Nina Zilli“Sola”

Raf“Come una favola”

Alex Britti“Un attimo importante”

Anna Tatangelo“Libera”

Annalisa“Una fi nestra tra le stelle”

Bianca Atzei“Il solo al mondo”

Chiara“Straordinario”

Moreno“Oggi ti parlo così”

Marco Masini“Che giorno è”

Malika Ajane“Adesso e qui”(nostalgico presente)

Il Volo“Grande amore”

Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi“Io sono una fi nestra”

Gianluca Grignani“Sogni infranti”

Dear Jack“Il mondo esplode tranne noi ”

Irene Grandi“Un vento senza amore”

Lara Fabian“Voce”

Lorenzo Fragola“Siamo uguali”

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Amara“Credo”

Serena Brancale“Galleggiare”

Giovanni Caccamo“Ritornerò da te”

Chanty“Ritornerai”

Rakele“Io non so cos’è l’amore”

Enrico Nigiotti“Qualcosa da decidere”

Kutso“Elisa”

Kaligola“Oltre il giardino ”

Con l’aulico augurio che questi prossimi “Giganti” ancor possano crescere con “Skiantos” come “Gli Alunni del Sole”, senza per questo venir meno alla promessa fatta in illo tempore all’indirizzo della musa Calliope. Soltanto così, nel mantenere non “ Emilio ma Fede” per il fertile progetto corale da “ Equipe ‘84” riuscirebbero, forse, a rimanere “Nuovi Angeli”, evitando di transitare da pseudo “ Los Brutos”

azzoppicanti “Cavalli Marci”. Viceversa, nella cangiante veste di “Camaleonti” possono a malapena calcare, effi mere, “ Le Orme” di neppure estetiche “ Dik-Dik” sopra un tapirulan piuttostochè nel permanente prato lussureggiante di Versailles. E, soprattutto, mai sopravviverebbe quel “ Pupo” non siciliano, ma fanciullo pascoliniano, che deve rimanere evergreen pure quando

si dovrà imboccare un certo viale.Non già, però, quello riguardante la “ Fama”, bensì l’altro dei “cipressi alti e schietti” carducciani, ove il percorso di ogni uomo e artista s’arresta non oltre la soglia della scalinatella delle sette note.Vale a dire, nel sacrosanto luogo in cui appare la parola “The end” nel fi lm “ Viale del tramonto” ...

“ Il Disk ... obolo di Mirone ”

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Nato a Genova il 30 agosto 1966, dove tutt’ora vive e lavora.Si è diplomato in pianoforte ed in composizione presso il Conservatorio Statale di Musica “A. Vivaldi” di Alessandria e in direzione d’orchestra presso il Conservatorio Statale di Musica “G. Verdi” di Torino. Si è perfezionato sia in Italia che all’estero in Direzione d’Orchestra, Analisi e Composizione nonché in musica per fi lm con il premio Oscar Nicola Piovani presso l’Accademia Chigiana di Siena e con Stelvio Cipriani a Roma conseguendo

i diplomi di merito. Alterna l’attività di direttore d’orchestra, compositore (di musica sinfonica, da camera, di scena e per immagini) e libero docente. Ha diretto sia orchestre italiane che straniere con cui ha eseguito fra l’altro diverse opere di compositori d’avanguardia in prima esecuzione assoluta. Compositore eclettico, ha affrontato i più diversi generi musicali mostrando una diretta infl uenza dei linguaggi dei compositori tardo romantici e del primo novecento riscontrabile nell’orchestrazione, nella ricchezza delle

armonie e la cantabilità della melodia. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in concorsi internazionali di composizione ed alcuni dei suoi lavori, sia da camera che sinfonici, oltre ad essere stati pubblicati, sono regolarmente eseguiti. Recentemente ha inciso due CD di sue composizioni sinfoniche e da camera da lui dirette per l’etichetta discografi ca italiana “PHILARMONIA”. Ha lavorato come arrangiatore per varie case discografi che italiane; ha pubblicato lavori di vario genere, partecipando anche a collane a destinazione didattica.

M° Gianfranco Blundo Canto - Direttore d’orchestra - Compositore - Arrangiatore - Pianista

Emai: [email protected]: +39 3480108650

Gianfranco Blundo Canto

“ Il Canto dei Cantici ...”

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