maggio 2010

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Anno I - num. 5 - maggio 2010

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INIZIATIVE

L I NK DIFENDE L’ACQUA PUBBLICA

A ntonio Jr. Ciarmoli

> [email protected]

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“Tra poco ci privatizzeranno anche l’aria”, oppure “Vino pubblico!” sono le sortite

più gettonate tra i firmatari più spiritosi dei 3 refe-rendum per l’acqua pubblica che proseguiva-no poi con “e 3 firme devo mettere?!”. I banchetti che abbiamo allestito nelle giorna-te del 2, 9 e 30 maggio in tutta Troia (da Piazza Cavalieri fino a Piazza San Secondino) sembra-no aver provocato effetti di humour, facendo scaturire spesso anche appassionate discussioni. Tra i firmatari comunque sono figurati anche i dif-fidenti che poi erano quelli che al ritorno dalla passeggiata ci ripensavano, come per lavarse-ne le mani (visto che di acqua si parla). Oppure ancora quelli più informati e convinti, insieme a quelli curiosi. E ancora, il signor Alberto, novan-tottenne, la firma più longeva, che più di tutti ha capito cosa vuol dire che l’acqua è di tutti, quando l’acqua era solo per pochi, anzi, è an-cora oggi per pochi, visto che nel 2010 circa 1,6 miliardi di persone non hanno accesso all’ac-qua potabile.

Dunque, 412 firme in 3 giornate, che oltre ogni appartenenza politica, culturale ed età ribadi-scono e segnalano una consapevolezza diffusa, un concetto quasi scontato: l’acqua è un bene comune, così com’è… bagnata.Scontato per Atlanta e per Parigi, due grandi co-muni che, dopo un’esperienza negativa di pri-vatizzazione hanno ripubblicizzato i loro acque-dotti, così come ha fatto il Consiglio Regionale pugliese pur tra tante difficoltà. Non è invece scontato per i cittadini di Aprila che hanno visto aumentare fino al 400% le tariffe dopo l’affida-mento dell’acquedotto ad una Spa indebitatis-sima, “Acqualatina”, che avrebbe ingoiato nel suo bilancio in rosso anche i soldi delle bollette, che invece i cittadini hanno pagato direttamen-te al Comune (vedendosi a casa i vigilantes che interrompevano l’erogazione) e dove finalmen-te l’acqua è ritornata pubblica. Non proprio scontato neanche per 40.000 famiglie di Napoli, a cui, con una Delibera del Comune, solo re-centemente è stato assicurato un “minimo vitale

garantito” per il consumo idrico. Come non è scontato nella città di Latina e nei comu-

ni della Toscana, ad Arezzo ad esempio, dove l’acqua continua ad essere una merce, mentre assieme alle bollette, lievita il profitto (dell’azien-da privata) e calano gli investimenti, il risparmio, i controlli a scapito della qualità del servizio idrico ai cittadini.

La Campagna referendaria promossa dal Forum dei movimenti dell’acqua, che raccoglie realtà di movimento, associative laiche e cattoliche, sta diventando un modo per raccontare queste ed altre storie, come quella dei 3 quesiti (ecco perché 3 firme!) di cui il primo vuole abrogare il decreto 23 bis della Legge Tremonti che di fatto accelera la privatizzazione; il secondo, l’artico-lo n.150 della legge 152/2006, che apre essen-zialmente la strada ai privati ed infine l’articolo n.154 della 152/2006 che contiene il “full recove-ry cost” che sancisce il principio di guadagno (il 7%) dell’ azienda privata.L’obiettivo del Comitato Promotore è racco-gliere un milione di firme: ad oggi si è andati oltre ogni aspettativa ed in Puglia sono state raccolte circa 75.000 firme, nella sola Capitanata ben ol-tre 12.000.

Noi del L!NK, insieme a tanti amici e amiche sa-remo fino agli inizi di luglio in piazza per difende-re un bene essenziale che deve essere restituito a tutti, facendoci così promotori anche di due proposte che vorremmo accolte dal Consiglio Comunale della nostra città. La prima: incentivare l’utilizzazione dell’acqua di rubinetto, così da risparmiare sulla produzione di plastica e tutelare l’ambiente riducendo i gas di scarico dovuti al trasporto dell’acqua in confe-zione, l’iniziativa è stata promossa di recente ad esempio nel vicino Comune di Putignano. La seconda, sulla scia dell’esperienza di altri Comuni: modificare lo Statuto comunale, man-tenendo la gestione pubblica dell’acqua e rico-noscerla come “priva di rilevanza economica”.

LINK IN MARCIA PER LA PACE

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iniziative

Anche Troia è stata presente domenica 16 maggio alla “Marcia per la pace“ Perugia-

Assisi 2010. Un tratto di 24km a piedi che ormai da più di quarant’anni è diventato un percorso comune per sensibilizzare il Paese sui temi della non-violenza, dell’anti-razzismo e sui diritti umani. La prima volta fu Aldo Capitini, filosofo e antifa-scista italiano del secolo scorso, a promuovere questo incontro tra cittadini e gruppi nel segno della fratellanza, così da meritarsi l’appellativo di “Gandhi italiano”. Oggi è diventato un con-tinuo cammino durante tutto l’anno che vede l’impegno della “Tavola della pace” coordina-ta da Flavio Lotti e il Coordinamento Nazionale “Enti locali per la pace e i diritti umani” da cui nasce una serie di iniziative, dibattiti, laboratori e momenti di confronto con le associazioni, le istituzioni, le scuole e i media. Da quest’anno an-che il Comune di Troia entra a far parte dell’or-ganizzazione della marcia che l’anno prossimo compirà 50 anni dalla sua nascita. Grazie infatti alla proposta e l’impegno di Antonio Ciarmoli l’Amministrazione Civica ha messo a disposizio-ne un pullman che ha raccolto così il desiderio di circa 60 troiani tra uomini e donne, giovani ed anziani di fare questa nuova esperienza. Tra questi anche parte della nostra Redazione L!NK (prima foto in alto a destra) che non ha manca-to di dare il proprio sostegno all’iniziativa con la sua presenza. Così come tante altre associazioni non governative nazionali ed internazionali tipo Legambiente, Libera, Emergency, Greenpeace, anche Amnesty International (foto in basso) ha scelto di manifestare e porre all’attenzione del-l’opinione pubblica la drammatica questione degli sgomberi dei campi rom a Roma. Per la strada ha marciato anche Nichi Vendola (nel-la foto al centro con il gruppo troiano che l’ha incontrato) tra i diversi esponenti politici e delle istituzioni, insieme ad altri come Don Ciotti e pa-dre Alex Zanotelli tra i tanti del mondo pacifista. Appuntamento all’anno prossimo il 27 settembre per festeggiare con tutto il popolo della pace il cinquantenario di questa manifestazione.

R edazione L!NK > [email protected]

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DILL AMAMMA’E’ la nuova ed inedita commedia in dialetto

troiano che “La Melagranata” si accinge a mettere in scena nei prossimi giorni per gli affe-zionati del teatro e non solo.Quattro le rappresentazioni programmate: 19, 20, 26 e 27 giugno presso l’Aula Magna della Scuola Primaria “A.Salandra” di Troia, gentilmente messa a disposizione dall’Amministrazione Co-munale e dalla dirigente scolastica prof.ssa Gio-vanna Maddalena. Per ogni spettacolo si potrà accedere alla sala a par-tire dalle ore 20,00; alle ore 20,30 inizierà la recita. In base all’esperieza acquisita, e non per il suo contenuto, al solo sco-po di non turbare la godibilità della commedia, non sarà consentito l’ac-cesso ai bambini con meno di dodici anni e, ov-viamente, a spettacolo iniziato.La nuova commedia è parte di una serie di eventi che “La Melagranata” ha programmato per tutto il 2010: ne seguiranno altri sia in estate che in autunno-inverno.Gli attori, tutti ovviamente dilettanti, hanno ini-

ziato le prove da alcuni mesi nell’intento di offri-re agli appassionati e ai sostenitori dell’associa-zione uno spettacolo raffinato, emotivamente coinvolgente e sempre più tecnicamente perfe-zionato, grazie anche alla tenacia dell’autore-regista Giovanni Guadagno.

La vicenda inizia nel momento in cui le due ma-dri di famiglia Titina (Elisa Salandra) e Rachelina

(Carmela Moffa) comuni-cano di volersi dare alla cultura e ad una esperien-za teatrale, provocando l’ilarità di Antonio Pizzùco (Antonio Guglielmi), ros-siccio e permaloso marito di Titina. Unico figlio della famiglia Pizzùco è Pino (Mario Beccia), studente

universitario ed ex amico di Mimì - particolare personaggio che però non compare sulla scena. Pino Pizzùco fila in segreto con Romina (Elisa Li-guori), maestrina ventisettenne che finalmente ha avuto il suo “posto fisso” come insegnate con la soddisfazione della madre Rachelina. Tra questi personaggi si inserisce Teresa (Rita Lupoli

teatro

< GLI ATTORI[da sx in alto] Rita Lupoli, Elisa Salandra

Carmela Moffa e Antonio Guglielmi;[in basso] Mario Beccia e Elisa Liguori.

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alla sua prima esperienza da attrice), amica im-picciona e confidente di Titina e Rachelina.Proprio quest’ultime che si sono date anima e corpo per il teatro, stanno preparando una commedia dal titolo “Dill a mammà” che rac-conta una vicenda che per ironia della sorte sarà simile a quella in cui saranno coinvolte nella vita reale.Come si usa dire, non sveliamo altro per non far perdere il gusto di sapere come va a finire. Tuttavia è da segnalare la presenza di lunghi e impegnativi monologhi di carattere morale e “fi-losofico” che metteranno a dura prova gli inter-preti coinvolti.Il dialetto troiano è quello dei giorni nostri poichè la commedia è ambientata in epoca contem-poranea anche se sono presenti termini meno noti ai più giovani.

Le rappresentazioni sono patrocinate dal Comu-ne di Troia, e si avvalgono dell’ormai consolidata collaborazione con il nostro mensile indipenden-te L!NK.Sponsor principale degli eventi sarà la Soc. Coop. “Giardinetto”, specializzata nel bacino del terri-torio di Orsara di P., Troia, Bovino e Foggia, nella

coltivazione, preparazione e commercializzazio-ne di prodotti ortofrutticoli.“La Melagranata” è un’associazione di promo-zione sociale e culturale senza scopo di lucro. Si propone di sostenere la persona nel suo per-corso formativo nei vari momenti di presenza e di espressione nella società, anche tramite il sostegno alle forme organizzate di più individui e di gruppi sociali e culturali. Persegue, tra l’altro, la promozione e l’approfondimento culturale, la ricerca scientifica, le svariate attività di comuni-cazione con forme adattate al nostro territorio, il confronto con le altre espressioni e forme di cul-tura, lo sviluppo di studi, documentazioni, con-vegni ed ogni altro intervento formativo idoneo a tal fine. Non avendo fini di lucro i proventi delle varie attività vengono destinate ad opere di be-neficenza e/o sostegno a singoli ed associazioni che operano nell’interesse della comunità. In questa occasione i fondi raccolti durante le serate verranno devoluti alle missioni combonia-ne nel terzo mondo.

Redazione L!NK > [email protected]

Il giorno 11 giugno 2010 si terrà a Troia, presso l’Aula Consiliare di Palazzo D’Avalos alle ore 18,30, un incontro-dibattito sul tema: ”Famiglia, quale futuro?“. Interverranno sul tema ospiti importanti che tratteranno l’argomen-to sia nell’ambito delle politiche eco-nomiche a sostegno della famiglia, sia del ruolo basilare della famiglia stessa in ambito educativo. Il Sen. Luca Mar-coni ci illustrerà le leggi riguardanti la famiglia e quelle in attesa di appro-vazione in ambito nazionale. Il Dott. Ugo Ferrantini, presidente del Forum per le Famiglie, ci illustrerà i vari pro-getti in seno all’associazione, dando uno sguardo sulle politiche familiare

in ambito regionale e provinciale. In-fine l’Avv. Sergio Adamo, coordina-tore nazionale dei giovani UDC, ci condurrà all’interno dei problemi che impediscono ai giovani di mettere su famiglia, sia economici che sociali. Porterà il suo saluto, anche il Sindaco di Troia Dott. Edoardo Beccia, il quale ci porterà a conoscenza delle politi-che familiari nell’ambito comunale. Modererà l’incontro il Prof. Leonardo Bolognone, resp. provinciale dell’UDC per il mondo cattolico.

Comunicato stampa

FAMIGLIA, QUALE FUTURO?

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SUL PODIO DELLA LEGALITA’

CRONACA

Eun grido di esultanza, irrompendo ogni silen-zio di attesa, è subito echeggiato sulla nave

della legalità, che ha accolto i ragazzi della ter-za A dell’I.T.C. “Pietro Giannone” di Troia (foto sotto), domenica 23 maggio scorso a Palermo, per la premiazione di un concorso sulla legalità promosso dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca e dalla Fondazione “Giovanni e Fran-cesca Falcone”.Uno strepito totalmente naturale che nasce da una vittoria che ha sconfinato il semplice podio regionale e che li ha visti salire al primo scalino di quello nazionale.Tutto il ricercare, accompagnato dalla speran-za, era salpato il giorno prima su quella nave che li avrebbe condotti laddove diciotto anni fa, quel posto – Capaci – entrò a far parte delle ricche pagine di storia italiana.“I Cavalli di Troia”, una relazione stilata dai do-centi referenti del progetto prof.sse Ermelinda Buono e Rosalba Ricci, insieme all’edizione spe-ciale del GiannoNews, periodico della sede sco-lastica, hanno definito bene la situazione del-l’eco-mafia di Giardinetto.“Contro la criminalità ambientale e a favore del recupero del territorio” è il sunto della loro “in-chiesta” condotta dopo una dettagliata crono-logia degli eventi.“I comuni potrebbero procedere ad attrezzare l’area a maneggio per corsi di ippoterapia de-

stinati al recupero dei ragazzi diversamente abili, in collaborazione con la Asl Fg3 per la selezione del personale medico e di esperti di queste me-todiche riabilitative. Riteniamo inoltre – continua il comunicato – sia possibile, dopo il ripristino del-l’originario ambiente floro-faunistico naturale, sfruttare l’area e le attrezzature anche per crea-re un itinerario turistico-culturale per il trekking che consenta il recupero e la riscoperta da par-te del territorio degli antichi tratturi regi”.Originale il modo di presentare la questione di illegalità, non relegata come spesso avviene, a questioni di solite mafie e droghe ma “abbiamo voluto parlare di una mafia che non si vede agli occhi, ma la si può vedere sul piano economico: è l’ecomafia, quella dei rifiuti”, hanno orgoglio-samente chiarito i vincitori.Per tutto questo sono stati premiati dal ministro Miur, Mariastella Gelmini, alla presenza delle numerose autorità governative e militari e delle altre scolaresche italiane.Una bella ricompensa, soprattutto alla fatica dei tanti pomeriggi spesi per “provare a migliorare” il territorio.Bravi ragazzi!

< A PALERMO Studenti e professori del “Giannone”

di Troia, scuola vincitrice di un concorso sulla legalità.

P iergiorgio Aquilino > [email protected]

sociale

MONDIALIAL CONTRARIO < IL LOGO

Della campagna per il movimento sudafricano “Abahlali”.

www.clandestino.carta.org

L’articolo, tratto dal quotidiano “Carta” e pubblicato sul sito web www.clandestino.

carta.org fa luce sugli oscuri e tristi retroscena che si nascondono dietro gli imminenti mondiali di calcio in Sudafrica.

I mondiali di calcio, ospitati in Sudafrica a giu-gno 2010, rischiano di nascondere le condizioni di milioni di poveri. In particolare dei baraccati, che numerose amministrazioni comunali hanno deciso di sfrattare per mostrare città accoglienti e pulite ai turisti in arrivo da tutto il mondo.Abahlali BaseMjondolo [«quelli che vivono nelle baraccopoli» in lingua zulu] è il più grande mo-vimento di impoveriti del paese, con sedi in più di quaranta città, in particolare a Durban, Pine-town, Città del Capo, Pietermaritzburg e Port Shepstone. Secondo il Times il movimento ha «scosso il panorama politico del Sudafrica».Negli ultimi mesi Abahlali ha promosso molte ma-nifestazioni e iniziative di protesta che sempre più spesso sono state represse con la violenza dalla polizia.Gli articoli e i reportage pubblicati negli ultimi mesi sul settimanale Carta e su clandestino.car-ta.org hanno posto le basi per la nascita di una grande campagna, «Mondiali al contrario», il cui obiettivo è stato l’organizzazione di un viaggio in

Italia, per ospitare alcuni tra i promotori del mo-vimento. Presto i mondiali ci porteranno virtualmente in Sudafrica. Poco prima, tre persone di Abahlali hanno percorso la strada inversa per venirci a trovare in Italia. Dal 18 al 30 maggio infatti Busi-siwe, Thembani e Philani hanno incontrato asso-ciazioni e movimenti per raccontare che cosa significa la Coppa del mondo per i sudafricani più poveri, parlare della lotta di Abahlali per terra, case, dignità e democrazia nel Sudafrica post-apartheid e ascoltare a loro volta il raccon-to delle lotte sociali che stanno portando avanti qui. È un’occasione preziosa e straordinaria che diversi soggetti hanno già colto al volo.È possibile partecipare alla raccolta fondi per sostenere la campagna «Mondiali al contrario» anche con piccole quote di almeno 30 euro, 200 euro per le organizzazioni sociali. Queste le coordinate bancarie per effettuare un bonifico: Banco di Napoli – Collegio Missioni Africane, via Matilde Serao 8 81030 Castelvolturno [Ce], cau-sale «Mondiali al contrario» IBAN IT92Y0101074820000027005524ccp n. 19884808 oppure conto corrente postale n. 19884808, sempre intestato a Missionari Comboniani via Matilde Serao 8, 81030 Castel Volturno [Ce], causale «Mondiali al contrario».

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LIBERTA’NON PROFIT

linknet

I l 17 maggio presso l’Aula Magna “Scillitani” del Liceo Classico “V. Lanza” si è tenuta la con-

ferenza “Il Software libero nell’etica e nella pra-tica”. L’ospite d’eccezione, o per meglio dire, l’ospite eccezionale della iniziative è Richard Stallman, non un normale informatico appassio-nato di “free software” ma il profeta e patriarca del “free software” a livello globale. La confe-renza è stata organizzata dal Liceo Lanza, dal CapitanLUG (associazione di promozione del Software libero in Capitana) e dal Comitato del-lo Stallman Day gestito da cinque studenti liceali quindicenni, tra cui Flavio Tisi, ginnasiale ideato-re della giornata. Dopo la consueta serie di in-terventi introduttivi delle autorità, decisamente inconsueto l’esordio della lectio magistralis di Stallman. Se la prende con la mancata traduzio-ne simultanea e non ne vuole sapere di fermarsi per la traslazione. La lezione è tutta in lingua ma-dre, ma il pubblico non demorde e ascolta. Ma i temi sono semplici perchè quando si discute di libertà si comprende ogni messaggio. Richard Stallman parla di un un progetto nato nel 1983, lo GNU Project, in nome del diritto di distribuire ogni genere di informazione liberamente: il co-siddetto copyleft contrapposto al copyright. Ma non solo, anche di poter diffondere il software libero, un sistema che, a differenza dei sofware proprietari (Microsoft Windows, Apple, etc), può essere dagli utenti liberamente modificato, distri-buito, manovrato, migliorato. E quest’esperienza di GNU si traduce concretamente nel progetto GNU/Linux, sistema operativo che è oggi divul-gato in forme diverse ma in unico obbiettivo: libertà nel software, che non vuoldire pirateria, ma condivisione. Per L!NK abbiamo avuto il pia-cere di intervistare uno dei protagonisti dello Richard Stallman Day, Flavio Tisi. Come detto, studente ginnasiale presso il Liceo Lanza, sosteni-tore appassionato di Stallman e presente e futu-ro programmatore “free software”. Flavio, cos’è per te il software libero e quali sono i vantaggi nel suo utilizzo?Il software libero è quel software pubblicato con una licenza che permette a chiunque di utilizzar-

lo e che ne incoraggia lo studio, le modifi-

che e la redistribuzione. I vantaggi sono davvero tanti: in primo luogo si ha il controllo assoluto del programma e la garanzia che esso non possa fare niente a nostra insaputa (tipo spiarci), ha anche un notevole vantaggio economico (è nel 99,99% dei casi gratuito), ma soprattutto ha un valore educativo importante: ci insegna ad essere protagonisti attivi dell’informatica, non passivi. Spesso i software non proprietari ed in genera-le i “progetti liberi” informatici vengono criticati per la loro poca usabilità e accessibilità per gli utenti poco esperti in materia. Tu come rispondi a queste critiche?Anacronistiche. È vero, il software libero è stato inizialmente difficile da usare a causa della sua natura autoreferenziale, ma da un po’ di tem-po a questa parte la situazione è notevolmente cambiata. Un esempio su tutti: la distro GNU/Li-nux Ubuntu, un vero gioiello di usabilità. L’utilizzo del software libero all’interno dei luo-ghi pubblici potrebbe garantire grande qualità e costi di licenze azzerati. Quanto dobbiamo aspettare per vedere un sistema operativo GNU/Linux installato in tutti i computer scolastici?Dipende dal nostro impegno. Nella scuola do-vrebbe essere insegnato esclusivamente softwa-re libero, per due ragioni fondamentali: perché i ragazzi devono avere una totale libertà di utilizzo del computer, e la possibilità di studiare il funzio-namento dei software.Inoltre, se si considera che il software libero è gra-tuito, significherebbe anche agevolare quei ra-gazzi le cui condizioni economiche magari non permettono l’acquisto di software proprietario. Credo che sia necessario cambiare mentalità: l’informatica è cultura, non prodotto. Richard Stallman, padre indiscusso del “Free software” è il tuo mito. Quando hai pensato di invitarlo a Foggia e come ci sei riuscito?Ho pensato di invitarlo dopo averlo sentito parla-re al Tg Neapolis. Sono stato molto tenace, non ho mai perso la speranza, e lui molto democra-tico nel rispondere alla mail di un quindicenne. Ma non c’è da meravigliarsi: in fin dei conti stia-mo parlando dell’uomo che ha applicato il con-

< IL PROFETAAula Magna del Lanza a Foggia:

al centro Richard Stallman vestito da “messia” del free software.

WEB VS GIORNALI: 1 - 0

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cetto di democrazia all’informatica. Cosa è emerso dalla conferenza? I giovani oggi sono secondo te davvero interessati ad acquisi-re una coscienza di libertà nel software?La conferenza ha messo in luce quanto i giovani siano motivati ad essere consapevoli della loro libertà informatica. Fino a qualche anno fa la situazione era, purtroppo, molto diversa; ma la differenza tra la mia generazione e quelle pas-sate credo consista proprio nel fatto che ormai l’informatica fa parte davvero della nostra quo-tidianità, non solo lavorativa. Per i giovani la tec-nologia è parte integrante del loro mondo. Quali impressioni ha avuto Stallman di questa esperienza e di questo territorio?Stallman è stato molto felice di quest’esperienza. La conferenza è stata straordinaria: una parteci-pazione davvero inaspettata, anche per Stall-man, ed è stato un momento di confronto ami-chevole e gioioso come pochi. Naturalmente è stato anche impressionato dal nostro territorio: ha notevolmente apprezzato in particolar modo il Gargano, dal quale è rimasto profondamente affascinato. L!NK, il nostro mensile, è anch’esso un prodotto di “libertarismo”, ma nell’informazione. Quanto credi siano importanti la libertà e l’indipendenza

d’informazione oggi minacciati?Credo che siano fondamentali. In qualsiasi atti-vità umana, la libertà è la conditio sine qua non per gettare le basi di un vero progresso, indipen-dentemente che si parli di stampa o di informa-tica.

Philip Meyer, professore emerito di giorma-lismo presso l’University del North Carolina,

nel libro “The Vanishing Newspapers” ha teoriz-zato per il primo semestre 2040 la vendita dell’ul-tima copia del quotidiano. La sua è un’analisi sul passaggio che sta av-venendo, sempre più repentino, dalla carta stampata al digitale. Internet, quotidianamente, acquista una quota sempre più importante di lettori toglien-dola ai giornali. E questo, a dire dei più importanti massmediologi e professori emeriti di Sociologia della Comunicazio-ne, annienterà prima o poi la tradiziona-le, rilassante e sana lettura mattutina del quotidiano. Gli indicatori di questa imponente tran-sazione sono gli indici di lettura delle notizie on line: la mole di notizie sul web è talmente alta che è la stessa notizia a cercare il lettore e non il contrario come vor-rebbe la tradizione giornalistica. E dunque, la domanda nasce spontanea, come direbbe un giornalista di grande esperienza: la nuova era giornalistica ci consegnerà un nuovo modo di fare giornalismo o assisteremo alla scomparsa del mondo dell’editoria?

Di questo ed altro si è parlato a Perugia al con-vegno dal titolo “Alla ricerca del giornalismo perduto” e nel quale i più grandi redattori del giornalismo italiano hanno cercato di dare una

risposta o almeno formularne una rifles-sione. La soluzione più obiettiva che è venuta fuori è che anche il giornalista deve im-mergersi in questa sorta di trasformazio-ne con nuove regole che dovranno es-sere uguali in tutto il mondo. E la prima regola sarà l’interazione costante del lettore con la notizia e con il giornalista. La notizia verrà letta e analizzata nel-l’immediato e di conseguenza il giorna-lista on line dovrà rielaborarla e inserirla nuovamente nel web. Un processo con-tinuo e contradditorio. Come avviene

oggi nei social network. E forse ci stiamo già preparando?

M arisa Donnini > [email protected]

> FLAVIO TISI Ideatore della giornata con Stallman al Lanza.

A lessandro Volpe > [email protected]

SCRIVI A L!NKLa redazione è APERTA a quanti abbiano voglia di mettere nero su bianco le proprie idee, segnalare un evento, difendere una causa, alzare la voce, incazzarsi o anche semplicemente raccontare un aneddoto o condividere un’esperienza...

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DESTINAZIONESERIE D

pallavolo

La squadra maschile di pallavolo “Silver Sun Ecana” ha vinto il campionato provinciale di

prima divisione e si è aggiudicata la possibilità di disputare la prossima stagione nel campionato regionale di serie D. Questo può considerarsi di certo un traguardo importante per una società composta di giovani e nata appena due anni fa con l’obiettivo di avvicinare lo sport della palla-volo ai ragazzi troiani. Nel corso delle prime due stagio-ni, uno dei principali atleti della squadra e cofondatori, Claudio Cervati, ha attirato le attenzioni della società “E.Masi” di Foggia per partecipare al campionato di serie B2. Il direttivo formato da Vito Altobelli, Urbano Madda-lena, Umberto Borrelli, Daniele Maddalena e Claudio Cervati ha deciso di individuare nella stagione in corso nuovi allenatori tra i ragazzi di Troia e coinvolge-re nel progetto anche atleti pro-venienti da esperienze superiori, rendendosi con-to dello sviluppo agonistico e dei grandi passi in avanti nelle abilità tecniche dei giocatori. Dopo i momenti di euforia e i festeggiamenti in tutta Troia per la promozione nei play off, tutto il gruppo si è concentrato negli allenamenti con grande impegno e determinazione per affronta-re quest’ultima sfida di campionato.Il 30 maggio scorso infatti la “Silver Sun” ha affron-

tato a Brindisi le tre migliori squadre della Regio-ne in classifica per stabilire chi di diritto sarebbe salita in serie D. La squadra si è scontrata con la prima classifi-cata del campionato provinciale di Brindisi, il Ceglie, contro la quale ha riportato un’incorag-giante vittoria con il risultato di 3-1. Subito dopo i troiani si sono battuti contro la seconda squadra del campionato salentino, ovvero il Lecce. Tutte

le speranze dell’avanzamento di serie sono però svanite in que-st’ultimo match che s’è concluso con un’amara sconfitta di 3-0. A Troia, nei giorni successivi la di-sfatta della “Silver Sun”, si è sol-levata una grande polemica dai caratteri canzonatori e sarcastici in seguito proprio alla “debacle” brindisina. L’associazione sportiva della no-stra città non potrà che sperare quindi nel possibile ripescaggio regionale: a detta degli stessi

atleti infatti c’è una buona possibilità che questo si verifichi in quanto unica squadra vincitrice di Capitanata. Per rimanere informati sulle news del gruppo è possibile visitare il sito www.silversunecana.com.

R edazione L!NK > [email protected]

< I PLAY OFFLa Silver Sun spera nel ripescaggio

per raggiungere la serie D dopola delusione degli scontri a Brinidisi.

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< LA ROSA GIALLOVERDELa squadra del G.S. Troia all’incontro

del 30 maggio ad Ascoli Satriano.

calcio

6 9 punti collezionati nel Girone B della 3^Cate-goria foggiana, frutto di 21 vittorie, 6 pareggi

ed una sola sconfitta, non permettono al Gruppo Sportivo Troia di essere promosso direttamente nel Campionato Regionale di 2^Categoria. In una stagione da record, i gialloverdi di mister Mario Pellecchia, vantando uno dei migliori at-tacchi del girone ed una difesa quasi impecca-bile data la storica imbattibilità nelle gare ester-ne, hanno conquistato, contro tutti i pronostici il primato in classifica in coabitazione con l’altra forza del campionato, il Rocchetta San’Antonio. E’ proprio con quest’ultima che si è consumato lo sfortunato spareggio, al quale si è dovuto ricor-rere, nonostante, negli scontri diretti, la squadra del Presidente Eliseo Nuzzo risultava favorita (1 a 1 a Rocchetta, 3 a 1 per i gialloverdi nella gara interna). Nella cornice dello stupendo impianto di Ascoli Satriano, il risultato finale è stato di 2 a 1 a favore dei giallo rossi di Rocchetta. Numerosi da Troia i tifosi accorsi che, a onor del vero, sono stati sem-pre vicini alla squadra nell’arco di tutto il cam-pionato.E’ inutile nascondere l’amarezza e la delusione sul volto di dirigenti e calciatori a causa anche della pessima conduzione della gara ad opera della terna arbitrale.Non è nel dna della società recriminare: “sono cose che possono capitare” affermano in coro

i dirigenti del Troia “ora bisognerà curare questa ferita cercando di superare i play off che coro-nerebbero una stagione portata avanti in modo egregio, con impegno e dedizione da parte di tutti”.Passeranno, quindi, dai play off le speranze di una promozione in 2^Categoria: sarà necessario mostrare, ancor di più, l’attaccamento a questa maglia.Falcidiati da squalifiche ed infortuni i gialloverdi affronteranno, in un doppio scontro, nella semi-finale dei play off l’ostico Sauri di Castelluccio classificatosi quinto nel girone. Successivamente, in caso di miglior risultato acquisito, si disputerà, sempre nel doppio scontro di andata e ritorno, la finalissima con la vincente tra il Biccari (3°) e lo Sporting Daunia Fg (4°). Un campionato lunghissimo che terminerà intor-no alla seconda metà di giugno; per il momento, un plauso a tutti coloro, dirigenti, mister e gio-catori che hanno investito le proprie energie in un’avventura affatto semplice, ai quali la Città tutta chiede un surplus di impegno, ricordando come, dietro ogni traguardo raggiunto ci sia sempre un sacrificio. FORZA RAGAZZI!!!

SPERANZE DI PROMOZIONE

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G iuseppe Tricarico > [email protected]

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sensus vivendi

SIGNORA LIBERTà, SIGNORINA ANARCHIA.

Lorenza Guadagno > [email protected]

LIBERTA’ (gr. Ελευθερία; lat. Libertas; ing. Freedom, Liberty; franc. Libertè; ted. Freiheit):

L. come assenza di condizioni o di regole, rifiuto di ogni obbligazione e, in una parola, anarchia.

CASA MANGIeddormi

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Luigi Iannelli > [email protected]

BARRACUDA - SECONDA PARTE -

S upercaricato e strafatto, osservai la furia so-verchiante dei pistoni del mio motore conti-

nuare a macinare asfalto, immersa nella totale noncuranza e catturata in uno stato di completo sprezzo della vita stessa.La valvola del compressore continuava a libe-rare cavalli vapore completamente imbizzarriti, che correvano all’impazzata in una dimensione sola, interamente rettilinea, proiettata verso fine della strada.Ingranai la terza.Il tachimetro segnava 75 miglia orarie.Sentii il vento deformarsi convulsamente assieme allo sciassì della mia auto, che tuttavia si torceva in modo lento ed imper-cettibile. I soffi dei lampio-ni e delle auto che stavo schivando si faceva sem-pre più frequente. Le auto dietro di me co-minciarono a non essere più una minaccia per la mia vittoria. Sentivo la testa comple-tamente piena d’una for-za sconosciuta, differente da qualsiasi fervore che mi aveva catturato fino a quel momento. Rabbia, arroganza, supe-riorità e deliri di onnipotenza si successero nel mio cranio sfrecciando come rombanti motociclette lanciate sulla Route 66. Avrei voluto chiudere gli occhi ma non potevo, perché un millimetro d’errore sarebbe potuto co-starmi la vita. L’attenzione non doveva cedere il posto al piacere. Dovevo concentrarmi…con-centrarmi…concentrarmi.La mia mano scivolò vicino alla leva del cambio, le mie dita si avvolsero attorno al pomello e con uno scatto repentino…Ingranai la quarta.Ormai il mio bolide ed io eravamo una cosa sola, un sinolo indissolubile ed eterno, sospeso fra la vita e la morte.

Digrignai i denti mentre le bianche nocche delle mie mani strozzavano il volante. Le

vene ed i tendini si contrassero in modo del tutto innaturale. Faceva tutto parte del gioco.Il mio cuore divenne un motore, i suoi atri ed i suoi ventricoli una gigantesca camera di combustio-ne, il mio cervello una pedaliera, i miei arti un vo-lante, le mie vene tubi smerigliati, il mio sangue una miscela di nitrometano e benzina, la mia anima spirito corporeo di pura estasi, i miei occhi tachimetri e spie luminose.Fu come fuggire inseguiti da una valanga di adrenalina; questo fu ciò che percepii. Veloce, come il lampo di un tuono, sprofondai rapidissi-mo nel sedile, alla stregua di un razzo sparato in orbita.

Non sarei mai più riuscito a percepire qualcosa di meglio all’infuori di quel-le corse crepuscolari. Ma andava bene così.Ogni cosa soddisfaceva il mio bisogno di pura ve-locità. Lo sballo perfetto.Ogni odore, ogni contra-zione muscolare, ogni se-condo…fu un assaggio di paradiso. Se anche solo un sassolino avesse urta-to uno dei miei pneuma-tici in quell’esatto istante però sarei finito sbriciola-

to contro un muro per poi morire urlante fra i resti accartocciati di questa trappola d’auto; tuttavia mi sentivo incredibilmente sicuro…sarà per via di quella storia sulla forza centrifuga: più le tue ruo-te vanno veloce, più è stabile la tua vettura.Il tachimetro, continuando a girare, mi vide in-granare la quinta non appena la sua lancetta si posò sul numero 126.Era fatta; i miei avversari solo un lontano ricordo. Dovevo solo tagliare il traguardo, esibirmi in una magistrale derapata e tornare a casa col mal-loppo.Malc ci stava seguendo e sarebbe arrivato sicu-ramente qualche istante dopo di noi.Il cubano e le due barbie dietro di me sembra-rono dei puntini luminosi lontanissimi simili a stelle fisse, che si riflettevano in quell’oscuro fiume di

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RACCONTI

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asfalto.Il traguardo fu sempre più vicino, lo vidi, lo sentii, eccolo!In preda ad un attacco violento di pura estasi orgasmica oltrepassai quell’improvvisata linea di vernice spray gialla, il mio arrivo.Malc giunse dopo pochissimi minuti, consegnan-domi gli ottomila del premio.“Tieni bimbo, questi te li sei meritati. Cazzo, sono proprio un bel gruzzolo, mio caro bastardo senza gloria…”Risposi subito, sempre con il mio solito fare da spaccone col cuore tenero: “Si lo sono, cercherò di non spenderli tutti assieme a tua madre…”Malc sorrise: “Rottinculo d’un bianco…”- e conti-nuò – “Ascolta, domani si corre a Santa Monica. Hai da fare, bimbo?”“No che non ho niente da fare...sarò dei vostri anche domani, amico.”“Io sono felice di averti con me domani, non credo che gli altri saranno dello stesso avviso però…”

“Fanculo gli altri amico, hanno piacere nel farsi sculacciare dal sottoscritto…chi sono io per fer-marli, bello mio?”“Hahahahaha, hai ragione amico…a domani al-lora. Mi raccomando bimbo, puntuale. Stammi bene Billy boy…”Dopo la gara, ancora stordito per l’adrenalina, corsi a casa per farmi una bella dormita…giusto un paio d’ore per riprendere fiato e ricominciare di nuovo a vivere i rischi di un nuovo, meraviglio-so giorno all’insegna del pericolo e della veloci-tà. La mia vita, in fin dei conti, è come una gigan-tesca roulette irachena: 5 colpi su 6, con tutte le chance di sopravvivenza ridotte a cifre infime e completamente in balia di quel grande motore che è il caso, mangiatore di vite, menti e cuori.

[FINE]

A ntonio Amodio

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