magistrati anticipare fondi ai clienti

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Cassazione. Condanna pecuniaria: il «prestito» per pagare i servizi è dumping tra colleghi Notai, concorrenza sleale anticipare fondi ai clienti Alessandro Galimberti MILANO p La Seconda sezione civile della Corte di cassazione (sentenza 23886/16) ha reso definitiva la condanna pecu- niaria a tre notai milanesi, in- colpati per aver tenuto in de- posito somme di denaro sen- za separazione contabile, e per aver offerto alla clientela anticipazioni in denaro per il pagamento dei servizi, dan- neggiando così la concorren- za fra notai. La Corte ha respinto ieri il ri- corso dei tre professionisti, che nei confronti della deci- sione dell’Appello di Milano - dove era stato impugnato il provvedimento del Collegio di disciplina - eccepivano in sostanza una falsa applicazio- ne delle regole sull’ordina- mento professionale. I fatti oggetto dell’incolpa- zione - rivelati tra l’altro nel- l’esposto di un notaio già parte della associazione professio- nale - non erano in discussione. I tre avevano di fatto uti- lizzato due conti bancari in- distinti (rispetto a quelli dell’associazione professio- nale/studio) su cui veniva- no versate ingenti somme - da parte di Snam ed Eni Gas - destinate a essere girate a terzi per procedure di esproprio o di costituzione di servitù coattive, inte- grando così la violazione de- ontologica prevista dall’ar- ticolo 45 del codice di com- portamento professionale. Inoltre, secondo il Coredi, le anticipazioni di cassa, at- tingendo a quegli stessi con- ti, integravano anche una ipotesi di illecita concorren- za tra notai, perché tali esborsi di denaro «non rien- trano nel normale esercizio dell’attività notarile». I ricorsi dei tre incolpati era- no pertanto incentrati sulla va- lutazione dell’insolito modus operandi, da cui peraltro uno dei tre si era dissociato produ- cendo l’esposto al Collegio re- gionale di disciplina. Proprio quest’ultimo professionista sosteneva di essere stato incol- pato sulla basi di una sorta di re- sponsabilità oggettiva, essen- dosi inserito quasi “inconsape- volmente” su una prassi irri- tuale dei colleghi; tuttavia la sua firma su 347 atti di costitu- zione di servitù, con relativo utilizzo di uno dei conti bancari “confusi” , ha messo di fatto la sua difesa fuori gioco. Quanto all’utilizzo del conto per anticipi e compensazioni - conto finito peraltro più volte in rosso per centinaia di migliaia di euro - la difesa era incentrata sul punto che i versamenti a coper- tura, più che un illecito anticipo di cassa, costituivano la mera condizione per «proseguire l’attività di rogazione degli atti». Invece secondo la Cassa- zione, che ha ripreso in toto le motivazioni dell’Appello, «il ricorso al fido del conto nota- rile per far fronte alle esigenze dei clienti costituiva “tratta- mento privilegiato” prestato nei confronti della società cliente per fidelizzarla, cioè per indurla a chiedere presta- zioni allo studio, disposto a onerose anticipazioni di cas- sa, piuttosto che rivolgersi ad altri professionisti». © RIPRODUZIONE RISERVATA Illecito anche tenere in deposito somme senza contabilità separata Cassazione. Condanna pecuniaria: il «prestito» per pagare i servizi è dumping tra colleghi Notai, concorrenza sleale anticipare fondi ai clienti Alessandro Galimberti MILANO p La Seconda sezione civile della Corte di cassazione (sentenza 23886/16) ha reso definitiva la condanna pecu- niaria a tre notai milanesi, in- colpati per aver tenuto in de- posito somme di denaro sen- za separazione contabile , e per aver offerto alla clientela anticipazioni in denaro per il pagamento dei servizi, dan- neggiando così la concorren- za fra notai . La Corte ha respinto ieri il ri- corso dei tre professionisti, che nei confronti della deci- sione dell’Appello di Milano - dove era stato impugnato il provvedimento del Collegio di disciplina - eccepivano in sostanza una falsa applicazio- ne delle regole sull’ordina- mento professionale. I fatti oggetto dell’incolpa- zione - rivelati tra l’altro nel- l’esposto di un notaio già parte della associazione professio- nale - non erano in discussione. I tre avevano di fatto uti- lizzato due conti bancari in- distinti (rispetto a quelli dell’associazione professio- nale/studio) su cui veniva- no versate ingenti somme - da parte di Snam ed Eni Gas - destinate a essere girate a terzi per procedure di esproprio o di costituzione di servitù coattive, inte- grando così la violazione de- ontologica prevista dall’ar- ticolo 45 del codice di com- portamento professionale. Inoltre, secondo il Coredi, le anticipazioni di cassa, at- tingendo a quegli stessi con- ti, integravano anche una ipotesi di illecita concorren- za tra notai, perché tali esborsi di denaro «non rien- trano nel normale esercizio dell’attività notarile». I ricorsi dei tre incolpati era- no pertanto incentrati sulla va- lutazione dell’insolito modus operandi , da cui peraltro uno dei tre si era dissociato produ- cendo l’esposto al Collegio re- gionale di disciplina. Proprio quest’ultimo professionista sosteneva di essere stato incol- pato sulla basi di una sorta di re- sponsabilità oggettiva, essen- dosi inserito quasi “inconsape- volmente” su una prassi irri- tuale dei colleghi; tuttavia la sua firma su 347 atti di costitu- zione di servitù, con relativo utilizzo di uno dei conti bancari “confusi” , ha messo di fatto la sua difesa fuori gioco. Quanto all’utilizzo del conto per anticipi e compensazioni - conto finito peraltro più volte in rosso per centinaia di migliaia di euro - la difesa era incentrata sul punto che i versamenti a coper- tura, più che un illecito anticipo di cassa, costituivano la mera condizione per «proseguire l’attività di rogazione degli atti». Invece secondo la Cassa- zione, che ha ripreso in toto le motivazioni dell’Appello, «il ricorso al fido del conto nota- rile per far fronte alle esigenze dei clienti costituiva “tratta- mento privilegiato” prestato nei confronti della società cliente per fidelizzarla, cioè per indurla a chiedere presta- zioni allo studio, disposto a onerose anticipazioni di cas- sa, piuttosto che rivolgersi ad altri professionisti». © RIPRODUZIONE RISERVATA m Illecito anche tenere in deposito somme senza contabilità separata

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Page 1: MAGISTRATI anticipare fondi ai clienti

Cassazione. Condanna pecuniaria: il «prestito» per pagare i servizi è dumping tra colleghi

Notai, concorrenza slealeanticipare fondi ai clienti

Alessandro Galimberti

MILANO

pLa Seconda sezione civiledella Corte di cassazione(sentenza 23886/16) ha resodefinitiva la condanna pecu-niaria a tre notai milanesi, in-colpati per aver tenuto in de-posito somme di denaro sen-za separazione contabile, eper aver offerto alla clientelaanticipazioni in denaro peril pagamento dei servizi, dan-neggiando così la concorren-za fra notai.

La Corte ha respinto ieri il ri-corso dei tre professionisti,

che nei confronti della deci-sione dell’Appello di Milano - dove era stato impugnato il provvedimento del Collegio di disciplina - eccepivano insostanza una falsa applicazio-ne delle regole sull’ordina-mento professionale.

I fatti oggetto dell’incolpa-zione - rivelati tra l’altro nel-l’esposto di un notaio già parte della associazione professio-nale - non erano in discussione.

I tre avevano di fatto uti-lizzato due conti bancari in-distinti (rispetto a quellidell’associazione professio-nale/studio) su cui veniva-no versate ingenti somme -da parte di Snam ed Eni Gas -destinate a essere girate aterzi per procedure diesproprio o di costituzionedi servitù coattive, inte-grando così la violazione de-ontologica prevista dall’ar-ticolo 45 del codice di com-

portamento professionale. Inoltre, secondo il Coredi,

le anticipazioni di cassa, at-tingendo a quegli stessi con-ti, integravano anche unaipotesi di illecita concorren-za tra notai, perché taliesborsi di denaro «non rien-trano nel normale eserciziodell’attività notarile».

I ricorsi dei tre incolpati era-no pertanto incentrati sulla va-lutazione dell’insolito modus operandi, da cui peraltro uno dei tre si era dissociato produ-cendo l’esposto al Collegio re-gionale di disciplina. Proprio quest’ultimo professionista sosteneva di essere stato incol-pato sulla basi di una sorta di re-sponsabilità oggettiva, essen-dosi inserito quasi “inconsape-volmente” su una prassi irri-tuale dei colleghi; tuttavia la sua firma su 347 atti di costitu-zione di servitù, con relativoutilizzo di uno dei conti bancari

“confusi” , ha messo di fatto la sua difesa fuori gioco.

Quanto all’utilizzo del contoper anticipi e compensazioni - conto finito peraltro più volte inrosso per centinaia di migliaia dieuro - la difesa era incentrata sulpunto che i versamenti a coper-tura, più che un illecito anticipo di cassa, costituivano la mera condizione per «proseguire l’attività di rogazione degli atti».

Invece secondo la Cassa-zione, che ha ripreso in toto lemotivazioni dell’Appello, «ilricorso al fido del conto nota-rile per far fronte alle esigenzedei clienti costituiva “tratta-mento privilegiato” prestatonei confronti della societàcliente per fidelizzarla, cioèper indurla a chiedere presta-zioni allo studio, disposto aonerose anticipazioni di cas-sa, piuttosto che rivolgersi adaltri professionisti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

alla giurisdizione ordinaria.

conto del modesto carico di

Illecito anche tenere in depositosomme senza contabilità separata

50 Norme e tributi

Cassazione. Condanna pecuniaria: il «prestito» per pagare i servizi è dumping tra colleghi

Notai, concorrenza slealeanticipare fondi ai clienti

Alessandro Galimberti

MILANO

pLa Seconda sezione civiledella Corte di cassazione(sentenza 23886/16) ha resodefinitiva la condanna pecu-niaria a tre notai milanesi, in-colpati per aver tenuto in de-posito somme di denaro sen-za separazione contabile, eper aver offerto alla clientelaanticipazioni in denaro peril pagamento dei servizi, dan-neggiando così la concorren-za fra notai.

La Corte ha respinto ieri il ri-corso dei tre professionisti,

che nei confronti della deci-sione dell’Appello di Milano - dove era stato impugnato il provvedimento del Collegio di disciplina - eccepivano insostanza una falsa applicazio-ne delle regole sull’ordina-mento professionale.

I fatti oggetto dell’incolpa-zione - rivelati tra l’altro nel-l’esposto di un notaio già parte della associazione professio-nale - non erano in discussione.

I tre avevano di fatto uti-lizzato due conti bancari in-distinti (rispetto a quellidell’associazione professio-nale/studio) su cui veniva-no versate ingenti somme -da parte di Snam ed Eni Gas -destinate a essere girate aterzi per procedure diesproprio o di costituzionedi servitù coattive, inte-grando così la violazione de-ontologica prevista dall’ar-ticolo 45 del codice di com-

portamento professionale. Inoltre, secondo il Coredi,

le anticipazioni di cassa, at-tingendo a quegli stessi con-ti, integravano anche unaipotesi di illecita concorren-za tra notai, perché taliesborsi di denaro «non rien-trano nel normale eserciziodell’attività notarile».

I ricorsi dei tre incolpati era-no pertanto incentrati sulla va-lutazione dell’insolito modus operandi, da cui peraltro uno dei tre si era dissociato produ-cendo l’esposto al Collegio re-gionale di disciplina. Proprio quest’ultimo professionista sosteneva di essere stato incol-pato sulla basi di una sorta di re-sponsabilità oggettiva, essen-dosi inserito quasi “inconsape-volmente” su una prassi irri-tuale dei colleghi; tuttavia la sua firma su 347 atti di costitu-zione di servitù, con relativoutilizzo di uno dei conti bancari

“confusi” , ha messo di fatto la sua difesa fuori gioco.

Quanto all’utilizzo del contoper anticipi e compensazioni - conto finito peraltro più volte inrosso per centinaia di migliaia dieuro - la difesa era incentrata sulpunto che i versamenti a coper-tura, più che un illecito anticipo di cassa, costituivano la mera condizione per «proseguire l’attività di rogazione degli atti».

Invece secondo la Cassa-zione, che ha ripreso in toto lemotivazioni dell’Appello, «ilricorso al fido del conto nota-rile per far fronte alle esigenzedei clienti costituiva “tratta-mento privilegiato” prestatonei confronti della societàcliente per fidelizzarla, cioèper indurla a chiedere presta-zioni allo studio, disposto aonerose anticipazioni di cas-sa, piuttosto che rivolgersi adaltri professionisti».

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MAGISTRATI

Canzio: militariai tribunali ordinari

L’indicazione è arrivata del

Cassazione, Giovanni Canzio, nel corso del

Giustizia Andrea Orlando,

Secondo Canzio

conto del modesto carico di

dal ministro Orlando,

meritoria, innovativa ed

dalla Settima commissione del Csm.

In breve

GIUSTIZIA E SENTENZE

Illecito anche tenere in depositosomme senza contabilità separata