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Malala. Ana. Maria. Essere donna la prima differenza nelle culture. Scuole infanzia a tematica interculturale del centro ovest: govi e mazzini

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Page 1: Malala. Ana. Maria....cerchio dicendo il nome con il ritmo dello djambé (tamburo africano) o con il ritmo della chitarra. Divertirsi a danzare in cerchio facendo breakdance diventando

Malala. Ana. Maria.

Essere donna la prima differenza nelle culture.

Scuole infanzia a tematica interculturale del centro ovest:

govi e mazzini

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Dal 2011 le scuole dell’infanzia Govi e Mazzini, insieme ad altre scuole dell’infanzia della città che contano tra gli iscritti percentuali elevate di bambini e famiglie provenienti da diversi Paesi, aderiscono ad un progetto educativo interculturale che costituisce sfondo integratore permanente e vede la collaborazione del centro

scuole e nuove culture laboratorio migrazioni sia per quanto riguarda la formazione delle insegnanti e dei collaboratori socio - educativi, sia per quanto riguarda le attività didattiche. L’anno scolastico 2014 - 2015 ha avuto, come filo conduttore, la tematica delle pari opportunità che ha permesso l’approfondimento degli stili di accoglienza, del rispetto delle individualità e, nello stesso tempo, ha consentito di sostenere attività basate sui campi di esperienza curricolari. Ha accompagnato il Piano dell’Offerta Formativa per questo anno scolastico il progetto “Malala. Ana. Maria. Essere donna la prima differenza nelle culture”. Il laboratorio migrazioni ha curato una serie di attività nella prima e seconda parte dell’anno scolastico; alcuni laboratori sono stati progettati e realizzati in équipe con i mediatori interculturali educativi.

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Premessa Il progetto ha promosso un’iniziativa di sistema sul tema delle pari opportunità, con particolare attenzione alle differenze di genere e alle problematiche di conciliazione attraverso attività capillari che includono tutte le sfere sociali che vivono nel mondo della scuola, della famiglia e del lavoro. Pertanto, il progetto, con un delicato lavoro di intarsio e di immissione di riflessioni e strategie, si rivolge ai bambini ed alle bambine dai 3 ai 6 anni, ai loro genitori e alle loro docenti. Il progetto Io sono Malala. Ana. Maria …. Essere donna, la prima differenza nelle

culture si inserisce all’interno di alcune scuole dell’infanzia che da tempo lavorano sui sistemi interculturali, sul bilinguismo, sulle storie e le memorie familiari; nonostante questo, le scuole presentano un tessuto interculturale eterogeneo. In particolare, viene qui presentato il lavoro svolto in due scuole dell’infanzia situate nel Municipio Centro Ovest, ex quartieri Sampierdarena e Campasso, che accolgono complessivamente oltre 150 bambini: Govi

n. iscritti

Nati in

Italia

Cittadinanza

italiana

Cittadinanza

non italiana

Maschi Femmine

65 62 27 38 37 28 Provenienze Da questi luoghi nascono le lingue madri dei bambini e delle bambine: Albania, Bulgaria, Cina, Repubblica Dominicana, Ecuador, Italia, Marocco, Nigeria, Romania, Tunisia. Mazzini

n. iscritti

Nati in

Italia

Cittadinanza

italiana

Cittadinanza

non italiana

Maschi Femmine

93 92 53 40 47 46

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Provenienze Da questi luoghi nascono le lingue madri dei bambini e delle bambine: Albania, Capo Verde, Cina, Colombia, Costa d’Avorio, Ecuador, Filippine, Germania, Italia, Marocco, Nigeria, Perù, Senegal, Serbia e Montenegro. Nel resto della città i numeri parlano così: Tutte le

Scuole Inf.,

n. iscritti

Nati in

Italia

Cittadinanza

italiana

Cittadinanza

non italiana

Maschi Femmine

4370 4273 3578 792 2227 2143 Le iniziative proposte dal progetto Io sono Malala. Ana. Maria ….Essere donna, la

prima differenza nelle culture., prima di essere avviate sono state sottoposte ad una micro-progettazione da parte del comitato scientifico delle scuole progettuali interculturali e del personale delle singole scuole attraversi i gruppi di lavoro. Il progetto nel suo complesso si è articolato in: - preziose, brevi e minuziose azioni per i bambini e le bambine suddivisi in sezioni intere, gruppi per fascia d’età e piccoli gruppi omogenei o eterogenei, - percorsi studiati ad hoc per i genitori naturali e/o affidatari o adottivi al fine di favorire occasioni di confronto tra pari sulle tematiche legate ai ruoli di maschile e femminile, mantenendo uno sguardo sulle generazioni future che stanno crescendo,

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- azioni per le insegnanti, tra cui interventi formativi. La sfida, in questo contesto, consiste nel portare una nuova riflessione sulle differenze, non più legate al colore della pelle o alle lingue, alle origini o alla religione, ma alla prima differenza che ciascun essere vivente incontra nel momento in cui nasce: l’essere maschio o femmina. Il modello di intervento si basa sul presupposto che, detta tematica, stimoli insegnanti e genitori a riflettere sugli stili educativi adottati nei confronti delle bambine e dei bambini e che tutto ciò contribuisca a renderli più disponibili ed aperti ad accogliere l’altro/l’altra. Il progetto Io sono Malala. Ana. Maria …. Essere donna, la prima differenza nelle

culture ha, in effetti, potenziato le risorse personali di tutti i suoi destinatari offrendo a ciascuna delle categorie la modalità più idonea. Con il progetto si è lavorato a livello multidisciplinare sulle similitudini che producono le sensazioni, le emozioni e i ragionamenti intorno all’idea di bambina e di bambino nelle diverse culture presenti nelle scuole coinvolte (cinese, albanese, marocchino, tunisino, senegalese, ecuadoriano, ecc.). Con il progetto si è cercato, inoltre, di promuovere il coinvolgimento di tutto il gruppo dei destinatari, quale unica comunità di persone, in modo che bambini e bambine, insegnanti, mediatori e genitori trovino, sempre più all’interno delle proprie risorse, lo stimolo alla ricerca e alla riflessione, che porta a generare comportamenti aperti e consapevoli e mirati al benessere del contesto. Il gruppo di lavoro è formato da: responsabile, funzionari e insegnanti delle Scuole comunali, insegnante di attività musicali e funzionaria del laboratorio migrazioni, mediatori interculturali (cooperativa Saba).

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Letture proposte L’avvio dei percorsi con adulti e bambini è partito da una proposta bibliografica che è stata adattata, durante il corso dell’anno, alle età dei destinatari.

Premio Nobel per la Pace 2014

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Malala Yousafzai (in lingua pashtu: ������ زی��������ۍو; Mingora, 12 luglio 1997) è un'attivista pakistana. È la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace, nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione — bandito da un editto dei talebani — delle donne della città di Mingora, nella valle dello Swat.

Dal discorso di Malala all’Onu

…”Cari fratelli e sorelle non dobbiamo dimenticare che milioni di persone soffrono per ignoranza, povertà e ingiustizia. Non dobbiamo dimenticare che milioni di persone non hanno scuole. Lasciateci ingaggiare dunque una lotta globale contro l’analfabetismo, la povertà e il terrorismo e lasciateci prendere in mano libri e penne. Queste sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un maestro, una

penna e un libro possono fare la differenza e cambiare il mondo. L’istruzione è la sola soluzione ai mali del mondo. L’istruzione potrà salvare il mondo” (luglio 2013).

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I bambini e le bambine della scuola dell’infanzia hanno partecipato a laboratori di lettura sulla tematica delle differenze, delle differenze di genere e delle similitudini che esistono tra tutte le bambini e tutti i bambini della Terra. Ogni bambino e ogni bambina delle Scuole ha avuto l’opportunità di partecipare a molti incontri di lettura durante l’arco dell’anno scolastico 2013-2014. Le scuole hanno scelto, in fase di progettazione, di realizzare i laboratori all’interno della propria scuola. I testi da offrire ai bambini ed alle bambine sono stati:

Piccolo blu e piccolo giallo

di Leo Lionni edizioni Babalibri Racconti Indiani

di James de Angulo edizioni Adelphi

Jani - la storia di Malala Yousafzai

di Erika Lerma

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Laboratori con i bambini e con le bambine

Durante tutto l’arco dell’anno sono stati realizzati laboratori con i bambini e le bambine. Sia i laboratori di accoglienza che i laboratori complementari al progetto presentano un filo conduttore rappresentato da modalità comuni: non giudizio, lavoro in cerchio, ascolto e libertà di espressione creativa. In particolare, i laboratori condotti dall’insegnante di attività musicali hanno presentato alcune modalità specifiche che hanno permesso di creare un dialogo con bambini e bambine, cresciuto durante tutto l’arco dell’anno scolastico.

Modalità dei laboratori di attività musicale

Ingresso nello spazio

In fila indiana, uno dietro l’altro, si entra con una musica ritmata nello spazio, ognuno a turno si prende la responsabilità del gruppo, diventando primo della fila…

Riti

Una canzone diventa rito quotidiano per camminare, danzare, incontrarsi… su per le

montagne, giù per le montagne, lungo la pianura, oltre la collina… un ritmo irrefrenabile ci accompagna tras…tras…tras…

Buongiorno, come stai?

Una semplice canzone con i saluti nelle lingue presenti a scuola per valorizzare le provenienze nel momento dell’accoglienza a scuola e nelle attività quotidiane Vado in giro per il mondo

Una canzone nata durante i laboratori sul libro “piccolo blu piccolo giallo” di Leo Lionni, con la quale i bambini si sono divertiti a cantare i colori creando emozioni, luoghi, gesti, situazioni… facendo diventare l’arcobaleno un mondo senza confini… Giochi in cerchio

In piedi in cerchio suonando il bastone della pioggia accompagnando il nome, seduti in cerchio dicendo il nome con il ritmo dello djambé (tamburo africano) o con il ritmo della chitarra. Divertirsi a danzare in cerchio facendo breakdance diventando ognuno protagonista. Nessuno è più importante, nessuno è escluso… tutti sono il cerchio. Saluti

Esprimersi attraverso la drammatizzazione, dopo aver preso contatto con gli altri, salutarsi.

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Laboratori di accoglienza con i bambini e le bambine

Sono stati proposti ai bambini stimoli narrativi attraverso libri per l’infanzia come “Piccolo blu, piccolo giallo” di Leo Lionni e, attraverso il linguaggio della musica, si è giocato con i bambini affrontando temi importanti come accoglienza, ospitalità, capacità di stare insieme, amicizia, conflitto, saluti. Durante questi laboratori sono nate improvvisazioni e canzoni che sono diventate un rito durante l’anno scolastico per tutti i bambini della scuola, un luogo di incontro dove ogni giorno ritrovarsi per stare insieme. I laboratori sono stati condotti dall’insegnante di attività musicali e da alcuni mediatori interculturali educativi che hanno portato alle scuole l’esperienza del laboratorio migrazioni.

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Accoglienza è …

L’augurio di buon anno scolastico da parte delle famiglie

Come funziona la scuola in tutte le lingue

Pace è ….

Iniziare un lavoro con le bambine e i bambini e …concluderlo con le famiglie…

Pake (albanese), Mir (bulgaro e ceco),

He Ping (cinese mandarino), Paix (francese),

Frieden (tedesco), Paz (ispanofono),

Peace (inglese), Salaam (arabo).

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Laboratori complementari al progetto di scuola

I bambini e le bambine hanno proseguito l’esperienza dei laboratori con le insegnanti nelle sezioni, lavorando sulle stesse tematiche con diverse modalità. I laboratori complementari al progetto di scuola sono stati condotti principalmente dall’insegnante di attività musicali. Il momento di restituzione finale è stato coadiuvato anche dai mediatori educativi interculturali.

Una composizione grafica realizzata insieme

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Osservazione delle differenze di genere

Abbiamo scelto di osservare senza giudizio come i bambini e le bambine scelgono i colori dei pennarelli, dei vestiti e degli accessori.

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Incontri con i genitori

Nell’ambito dei laboratori di accoglienza sono stati proposti incontri con le famiglie in occasione delle festività natalizie… è stato presentato ai genitori il libro di Leo Lionni “Piccolo Blu Piccolo Giallo e si è ragionato insieme a loro su riti e memorie della loro infanzia legati ai momenti di festa.

A partire dal libro “Io sono Malala – La mia battaglia per la libertà e l’istruzione delle donne” di Malala Yousafzai (Garzanti, 2003), si è lavorato durante tutto l’arco dell’anno, fino alla realizzazione di un evento finale realizzatosi in maggio che ha visto intrecciarsi, sullo sguardo interculturale, le attività dei bambini con quelle delle famiglie. Il Laboratorio di lettura e di discussione sui testi nasce per suscitare il confronto tra i genitori, mamme e papà naturali e non. Il libro è un espediente, una scusa, per mutuare nel contesto interculturale un argomento delicato. Si è proposto alle famiglie un’occasione utile e interessante per attivare un ragionamento che decostruisca gli stereotipi a partire dal confronto e dalla conoscenza reciproca, permettendo al gruppo di rispondere apertamente e senza giudizio a domande del tipo: - “nella mia tradizione quali differenze ho incontrato nei confronti della nascita di un figlio maschio o femmina?”, - “come vengono educate le bambine dai 3 ai sei anni nella mia regione?”, - “quali prospettive di futuro sociale e professionale avevo io da bambin* rispetto a mi* figli*?”.

Il focus è stato puntualizzato nel mettere attenzione sullo sguardo interculturale, per cui si è partiti dalla pubblicazione del libro di Erika Lerma, una giovane grafica che ha realizzato con questo testo la sua tesi in Accademia di Belle Arti.

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Insegnanti e bambini invitano i genitori …

ad ascoltare la storia e a disegnare

I genitori guardano il lavoro dei figli e delle figlie

… i bambini e le bambine quello dei loro genitori

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Sguardi

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Azioni formative per i gruppi di lavoro

Il comitato scientifico delle scuole progettuali interculturali, rappresentato dal Responsabile del Sistema Scolastico Cittadino e del Centro Scuole e Nuove Culture, dalla funzionaria che coordina le attività progettuali, dalle funzionarie e funzionari tecnico-pedagogici e dalle responsabili delle Scuole Comunali del Centro Est e del Centro Ovest, da due insegnanti per ciascuna scuola coinvolta nel progetto, da due mediatrici interculturali che avviano progetti educativi per le scuole dell’infanzia del Comune di Genova e da insegnanti del Centro Scuole e Nuove Culture, ha progettato per le insegnanti delle scuole dell’infanzia vari momenti formativi specifici sugli stili di programmazione nei contesti interculturali e plurilingui.

Formazione per insegnanti e collaboratrici

Verso una scuola interculturale

Contenuti Come progettare in contesti interculturali e plurilingui, stili di programmazione e di lavoro. Discussione di casi Rapporto scuola-comunità Conduttore Graziella Favaro

Memorie familiari e sistemi di cura nell’incontro fra culture

Strumenti conoscitivi e formativi atti a promuovere percorsi di partecipazione delle famiglie in contesti interculturali, partendo dalla condivisione di ricordi e racconti su un’esperienza comune a tutti: l’infanzia, ovvero le cure, gli accudimenti, i bisogni di ogni bambino di ogni tempo e ogni luogo. Accogliere i bambini infatti significa accogliere anche le loro famiglie, le loro storie e la loro visione dell’infanzia e offrire luoghi di ascolto reciproco. A cura dell’associazione La Stanza.

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Le attività formative, di aggiornamento, riflessione e confronto sono state completate dalle insegnanti anche durante altri incontri: mini-équipe tematiche e partecipazione al progetto di “prevenzione all’abuso ed al maltrattamento”, attività che hanno permesso di comprendere meglio l’esperienza delle donne durante e dopo le migrazioni.

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