mandato educativo 2011-2012

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Mandato Educativo del SacroCuore di Fasano

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Page 1: Mandato educativo 2011-2012

COMUNITA’ RESIDENZIUALI SACRO CUORE - OPERA DON GUANELLA

FASANO - TORRE CANNE

Mandato Educativo

anno 2011-2012 Introduzione per i preparativi della liturgia

1. I canti – tranne il canto al vangelo – sono tratti dal CD NUOVI TALENTI dell’Opera Don Guanella.

2. Predisporre i segni: il disegno del logo con la scritta e la strada ; un vangelo ; un Crocifisso; due “anfore” trasparenti contenenti una il vino l’altra l’olio, la Bibbia Sono i “ segni dell’amore”:

- Dal Crocifisso si impara ad amare così come Gesù ha fatto - attraverso l’olio e il vino, che rappresentano i sacramenti (soprattutto il Battesimo, la Riconciliazione e l’Eucaristia), si mantiene viva la vita di grazia che è unione con Dio, con la Bibbia resta vivo il filo conduttore tra Dio e noi. I segni vengono collocati in un luogo visibile davanti a tutti

CANTO INIZIALE: Vola solo chi osa

Sento intorno a me fragorequanti sono i miei perchéÈ un mondo che non va

e mi strascina via.

Ma nel cuore c'è rumorecome un altro cuore cheche batte insieme al mio.

È la tua voce Dio.

Ora sento che mi chiamiper viaggiare insieme a Te

mi abbandono e... io volo con Te...

... e vola solo chi osachi non si arrende all'attesa

e vola solo chi lascia qualcosama lotta ugualmente e si tende

in questo salto nel vuotoin questo volo sognato

chi le sue forse ci spendechi spera ed attendeche sbocci una rosa.

Notte, giorno, luna e soleNel mio viaggio e dentro me,

ma ora so che sei sempre con me.

Vola alto il gabbianoChe io porto dentro me

Sale e piana pianoIo volo con Te.

... e vola solo chi osachi non si arrende all'attesa

e vola solo chi lascia qualcosa,ma lotta ugualmente e si tende

Con Te in un salto nel vuotoIn questo volo sognato

Chi le sue forze ci spendeChi spera ed attendeChe sbocci una rosa

E vola solo. ..E vola solo chi osa

Chi non si arrende all'attesaE vola solo chi alle Tue aliLe ali distende e si tende

Con Te in un salto nel vuotoNel più bel volo sognato.Con te le mani distende

Ci crede e ci spendee in Te il cuore riposae vola solo chi osa...

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A) Prima parte

Sacerdote .: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.T.: Amen.Sacerdote.: Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi.T.: E con il tuo spirito.

Sacerdote .: “Siate santi perché io sono santo”, dice il Signore. Non sottovalutiamo questo invito da parte di Dio, non diciamo “non fa per me”, perché il segreto della nostra vita cristiana sta tutto qui: nel realizzare la nostra personale vocazione alla santità. T.: Vogliamo accettare questo invito che diventa per noi un impegno. Dentro di noi c’è un profondo desiderio di bene. Noi crediamo nella vita e nell’amore e vogliamo vivere COSÌ, credendo e amando… ma vorremmo che qualcuno ci dica come fare per realizzare i nostri sogni e le nostre aspirazioni più grandi.LETTORE.: Non servono tante parole per conoscere la strada, più che altro servono fatti e azioni vere, che plasmino l’anima, la mente e il cuore e ci aprano ad una vita vissuta nell’amore.T.: Signore Gesù, donaci un esempio da seguire perché troviamo la forza di vivere con tutto ciò che siamo. Mettici davanti continuamente occasioni per fare il bene e persone che ci incoraggino a mettere in pratica i tuoi comandamenti. Ti chiediamo oggi di insegnarci ad amare, mostrandoci come si fa, perché ANCHE noi possiamo fare COSÌ come te.

Sac.: Si presentino coloro che sono stati scelti per compiere il servizio educativo nelle Comunità a favore dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani.

Vengono chiamati ciascuno per nome. Uscendo dal proprio posto ogni educatore dice : “Eccomi!”. Quando sono tutti disposti si leggono i seguenti versetti dell’Icona evangelica :

1 lettore: «Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno».

2 lettore: … «È davvero consolante sapere che la Chiesa e l’Opera Don Guanella sono tuttora capaci di parlare alle nuove generazioni e continuano con le loro migliori energie a prendersi cura di moltissimi bambini, ragazzi, diversamente abili adolescenti ,giovani e anziani. Li sentono amici, li ascoltano, dialoga con loro, li aiuta a plasmare la loro “umanità” secondo quella di Gesù, introducendoli ad una preghiera più vera e sostenendoli nella ricerca, forse difficile ma certamente appassionante, della loro vocazione e missione».

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Sac.: “Abbi cura di lui” è l’impegno che il Signore Gesù ci affida oggi e affida soprattutto a voi educatori, che siete chiamati da Lui al servizio dei più giovani della nostra comunità. Per il loro bene, per la loro crescita umana e spirituale e, soprattutto, perché possano conoscere l’amore di Dio e scegliere di camminare sulla strada della santità, il Signore pone ciascuno di voi dinnanzi a loro, perché siate per i ragazzi un esempio da imitare in opere e in parole.Chiedete ora la forza di assumervi questo impegno perché siate educatori appassionati, evangelizzatori coerenti e testimoni fedeli del Signore che vi chiama.

B) Seconda parte

S.: Il Signore sia con voi.T.: E con il tuo spirito.S.: Lettura del vangelo secondo Luca (10, 25-37) T.: Gloria a te, o Signore.S.: In quel tempo. Un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai». Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno". Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e ANCHE TU fa' COSÌ». Parola del Signore. T.: Lode a te, o Cristo.

RIFLESIONI DA PARTEDEL SACERDOTE SU DON GUANELLA BUON SAMARITANO

Pausa di silenzio

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C) Terza parte

Sac.: Carissimi educatori , volete innanzitutto cercare voi per primi l’incontro vivo con il Signore Gesù, perché dalla sua amicizia, dall’ascolto della sua Parola e dalla frequenza costante dei sacramenti possiate attingere la forza per impegnarvi, a suo nome, nella cura dei più giovani?Educatori: Sì, lo voglio!

Sac.: Volete impegnarvi ad essere imitatori di Cristo per essere poi d’esempio nei confronti dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani che vengono a voi affidati?Educatori: Sì, lo voglio!

Sac.: Volete esercitarvi nell’amore fraterno e nella coerenza della vita perché siano le vostre azioni a parlare del Vangelo e ad essere segno della compassione di Gesù?Educatori: Sì, lo voglio!

Sac.: Volete prendervi cura della vita di ciascuno dei ragazzi che vi sono affidati, farvi a loro vicini con discrezione e rispetto, fasciare le loro ferite interiori e incoraggiarli a percorrere con costanza la strada della santità?Educatori: Sì, con l’aiuto di Dio, lo voglio!

Sac.: Tutti insieme preghiamo in silenzio perché questi educatori siano sorretti dall’amore di Dio e abbiano lo stesso sguardo di Gesù che accompagna, incoraggia e consola.

Pausa di silenzio.

D) Preghiera dei fedeli

Sacerdote: Confortati dalla testimonianza del Beato Luigi Guanella , insigne apostolo della preghiera e vero padre degli orfani e dei poveri,

apriamo il cuore alla fiducia filiale verso Dio, datore di ogni dono perfetto .

Lettore: Preghiamo insieme e diciamo: ASCOLTACI, O SIGNORE

- Per tutti quelli che si nutrono del pane vivo disceso dal cielo, perché possano vivere davvero per Gesù, cercando di imitare i suoi gesti d’amore, preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

- Per tutte le ferite dell’umanità, perché ci sia sempre chi ha lo sguardo compassionevole che si accorge della sofferenza, si ferma e decide di farsene carico, preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

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- Per le nostre Comunità Educative e per tutte le Comunità Educative dell’Opera Don Guanella che oggi fanno festa con noi attraverso la presenza dei superiori, perché, sostenuti dal Beato Luigi Guanella . come alle origini, continuino ad essere delle Case accoglienti dove ognuno impara ad amare così come Dio ama, preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

- Per tutti gli educatori e gli animatori, perché, con passione e dedizione, sappiano accompagnare i ragazzi alla scoperta della bellezza di una vita che si fa dono per gli altri, preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

- Il nostro impegno educativo nasce da un affidamento. I ragazzi li sentiamo “nostri” solo perché c’è chi si fida della nostra cura e della nostra attenzione. Chiediamo a Dio Padre il dono della compassione di Gesù per essere educatori secondo il suo cuore. , preghiamo. Ascoltaci, Signore.

- Per i ragazzi, gli adolescenti e i giovani: non perdano tempo, ma sfruttino ogni occasione per crescere nell’amore di Dio e fare tutto il bene che per loro è possibile, preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

- Per tutti noi, affinché ci mettiamo dietro a Gesù, il Pane vivo e il primo buon Samaritano, e decidiamo di diventare santi anche noi, proprio perché Lui è santo, preghiamo.

Ascoltaci, Signore.

Sac.: Dio eterno Padre, che affidi alla Comunità Educativa di Fasano e Torre Canne il difficile compito dell’educazione, dona a questi nostri fratelli di amare così come ami tu e di esercitarsi nella carità attraverso il dono di se stessi. Fa’ che, guardando la Croce del

tuo Figlio e nutrendosi del Pane della vita, sappiano indicare ai ragazzi, agli adolescenti e ai giovani la via della santità, fatta di vocazione e missione, dietro al Signore Gesù, che

vive e regna con te nei secoli dei secoli. Tutti: Amen.

Canto: Salve Don Guanella

Salve don Guanella, servo della carità, ascolta la preghiera che noi ti mandiamo. O eletto dal Padre, prega per noi il Signor, e manda lo Spirito di Pace che ti animò.

Grazie don Guanella, per ciò che

ci hai dato, un esempio di amore e di carità fraterna che tu, seguendo la tua vocazione, offristi a tutti quelli che incontrasti nella vita. L'amore per i poveri e la fede in Dio Padre, eran dentro la strada che ogni giorno percorrevi, la certezza nell'amore

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del Padre era ciò che tu portavi ai più piccoli fratelli.

Il Signore su dal cielo ti seguiva con l'amore di un Padre che vede il suo figlio, lo ascolta e, finita l'esistenza terrena

ti volle accanto a sé e per l'eternità.Ed oggi o Beato, tu sei ancora tra noi, ci ami e ci guidi come figli tuoi e quelli a cui desti la vita, ti sentono ogni giorno camminare accanto a loro.

E) QUARTA PARTE Mandato educativo 2011-2012

Lettore: C’è un affidamento che responsabilizza e che corrisponde all’“abbi cura di lui” che il Samaritano consegna all’albergatore : è questo il Mandato per eccellenza per tutte

le figure educative che la comunità cristiana invia per l’educazione dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani .(Tutti gli educatori leggono insieme il mandato)

Dio eterno Padre,aiutaci a vivere in pienezza il mistero dell’amore

per essere simili a te che sei l’Amore.Saremo ANCHE noi “santi” perché tu sei Santo.

Affinchè possiamo essere testimoni verso coloro che ci affidi,rendici coerenti nelle scelte,

coraggiosi nel compiere il bene che ci sta dinnanzie determinati nel mettere in pratica la tua Parola.

Saremo COSÌ un umile esempioche invita i più piccoli a fare lo stesso.

Non lasciarci intimorire o frenare dai nostri limiti,ma dacci la forza di imitare

chi prima di noi ha vissuto secondo il Vangelo.Donaci, Padre, la stessa compassione di Gesù:

il suo amore per Te si trasforma in dono totale per ognuno di noi.Lui, primo Buon Samaritano,

non passa oltre, si fa vicino, si prende cura di noie si carica di ogni nostra sofferenza.

La sua vita, la sua passione, la sua risurrezionesono il modo con il quale dice a tutti: “ANCHE TU COSÌ”.

Ci aiutino i santi ad essere educatori che riflettono l’amore di Gesù.Ci sostenga, nel compito educativo il Beato Luigi Guanella,

che ha dato generosamente tutto se stesso per i fratelli. Amen.

Uno degli educatori ,a nome di tutti, conclude:

Con il nostro mandato educativo ci siamo impegnati

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a rendere vivo l’amore di Dio nelle nostre Comunità Educative sull’esempio del Beato Luigi Guanella e del Fondatore di questa Casa Monsignor Sante Perna.

In questo momento sentiamoci tutti coinvolti perché quest’anno, ANNO DELLA CANONIZZAZIONE, sia animato dall’amore,

riscopra le sue radici CARISMATICHE e le sue motivazionie sappia accettare le sfide dell’EMERGENZA EDUCATIVA senza paura.

La Comunità soprattutto incoraggi tutti a crescere nella fede, alla scoperta della vocazione di ciascuno,

e nella realizzazione della vocazione di tutti che è: “essere santi”.Ragazzi, siate dunque allegri, divertitevi,

vivete con entusiasmo gli impegni quotidiani.Animatori, rendiamo ancora più belle le nostre Comunità Educative

perché tutti siano accolti e conosciuti e apprezzati per quello che sono e possono dare. Genitori, voi che siete i primi e più grandi educatori dei vostri figli,

abbiate il coraggio di avere alti idealida trasmettere alla vostra famiglia

Tutti voi adulti della comunità, sosteneteci e incoraggiateci a fare sempre meglio,

in comunione e sintonia con i nostri Superiori, sacerdoti e laici della famiglia Guanelliana . Pregate per il Beato per noi e sentite insieme a noi la responsabilità

educativa. Attraverso i gesti concreti di tutti noi ogni ragazzo, adolescente e giovane possa scoprire che “la vita è bella e seria proprio perché è dono e compito,

chiamata e risposta, vocazione e missione”.

Un abbraccio di pace fra gli educatori e con il sacerdote celebrante, può concludere il Mandato educativo.

Canto :Samaritano per le strade dei mondoHai curato i fratelliI più poveri...Hai amato i fratelliI più soli.Samaritano per le strade del mondo (3 volte)Don Guanella!

Tra gli alti monti innevatie tra ruscelli impetuosié nato luifiamma d'amoreper riscaldare chi è soloper infiammare chi è tristeper consolare gli afflittiper dare il pane a chi ha fame.

Tra le macerie dell'uomoe tra egoismi e violenzeè nato lui fiamma d’amoreper ristorare chi è vecchio per sostenere chi è zoppo per rivestire chi è nudoper dar da bere a chi ha sete.

In mezzo e tante fatichesorretto dalla preghieraseguitò luifiamma d’amorea visitare gli infermiad aiutare i ragazzi

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a dare pane a chi ha pane a dare affetto ai suoi figli

a dare fede ai dubbiosi.

Per gli educatori "Abbi cura di lui"

“Se potessi far diventare amici di Dio tutti i miei compagni, sarei felice”: questa è una delle frasi che amava spesso ripetere san Domenico Savio, un ragazzo dell’oratorio che si è impegnato seriamente – e allegramente – a percorrere il cammino verso la santità riuscendoci davvero.Quest’anno gli educatori e gli animatori sono invitati ad impegnarsi su diversi versanti per definire e mettere in pratica un cammino formativo cristiano serio e fruttuoso. Innanzitutto – come già detto – gli educatori sono chiamati a curare la propria spiritualità e formazione per giungere alla consapevolezza di essere figure che innanzitutto “parlano” con l’esempio e la coerenza di vita. Ma per fare un passo ulteriore occorre assumere su di sé la missione che nel Vangelo il Buon Samaritano affida all’albergatore: “Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: «Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno»” (Luca 10, 35).La tensione per la cura di ciascuno sul modello di Gesù deve responsabilizzare chiunque svolge un servizio educativo . Si tratta di ripetere, se necessario, le stesse azioni del Samaritano, sapendo che è Lui che "paga di tasca propria" perché ogni ragazzo possa ricevere la molteplicità di attenzioni che Lui stesso darebbe se fosse qui in carne ed ossa.L’amore sproporzionato è la misura dell’amore che il Signore vuole dimostrare ad ogni ragazzo affidato alle cure della comunità, quindi deve essere la misura dell’amore di ogni educatore.La comunità Educativa ,nel suo insieme, educa alla fede e avvia alla vita gli ospiti, sensibilizzandoli gradualmente ad avere

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attenzione verso i più deboli, una larga accoglienza dei vari bisogni, il tutto attraverso una preghiera semplice e coinvolgente, il gioco e l’allegria che fanno della Comunità Educativa una palestra di santità per chi la abita anche temporaneamente.

CANTO FINALE: : Manifesto

Noi giovani crediamo possibilenoi seguire i passi di Don Guanella; noi siamo convinti di poter vivere quando cantiamo e soffriamo, lavoriamo e amiamo, ci fermiamo e incerti cerchiamo la verità.

Lui, la nostra strada è sempre Lui.Lui, Padre buono che veste i gigli dei campo, Lui, che nutre gli uccelli dei cielo, un Padre pieno di misericordia che trasforma in Eucaristia la nostra fragilità.

Manifesto ètutti insieme ci impegniamo con costanzaManifesto ècostruire il Regno della CaritàManifesto è, manifesto è Carità.

Noi sicuri che è Dio che fa noi speranza anche nei sacrifici noi uniti dalla Carità insieme siamo una famiglia

diamo la mano al povero con semplicità.

Lei Madre della Provvidenza, a lei diamo i nostri desideri a lei noi diamo tutto il nostro cuore e camminiamo verso il Padre insieme a Don Guanella nella sua Carità.

Manifesto è...tutti insieme ci impegniamo con costanza.Manifesto è...costruire il Regno della Carità.Manifesto è, manifesto è.,.

Manifesto è...tutti insieme ci impegniamo con costanza. Manifesto è...costruire il Regno della Carità. Manifesto è, manifesto è... Carità, Carità, Carità.

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LABORATORIO PER I RAGAZZI DELLE COMUNITA’

LA STRADAL’anno scolastico ,che inizia, è una parte della strada

- …“Un piede dopo l’altro e un lungo respiro qualcosa chiama indietro non mi giro deciso è il mio avanzare”: la strada è metafora della vita che non è statica, ma ha una tensione dinamica. Ognuno di noi è un viaggiatore, verso una meta che si svela strada facendo. Il cammino non è sempre lineare! A volte si hanno battute di arresto o inversioni di rotta. I motivi possono essere diversi: distrazioni, per una visione materialistica ed edonistica della vita, o anche pentimenti e sensi di colpa per la presa di coscienza di aver commesso errori. Ma anche se questi fattori ci influenzano e rallentano è importante che ci sia la volontà di ricominciare, di rialzarci e continuare.

- …“Nella mia sacca il meglio di me ci ho messo e dell’amore toccato niente scordo”: ogni viandante mette nello zaino quello che veramente gli serve: forza di volontà, fiducia, voglia di conoscere, apertura al nuovo e al dialogo, creatività … senza scordare i momenti in cui tocca con mano l’amore. I gesti d’amore, seminati e ricevuti nella gratuità, si fissano nell’hard disc della memoria e ci accompagnano per tutta la vita come una colonna sonora.

- …“Esco da immagini in bianco e nero in un prisma di colori dove non ero”: ci sono anche i momenti difficili: il dolore per una amicizia tradita o una malattia, delusioni in famiglia o sul lavoro, solitudine interiore … Tratti di strada percorsi in un tunnel con la sensazione di soffocare e soccombere. Ma, se siamo tenaci, arriva la luce della consolazione e il premio alle fatiche. In questo dinamismo di luce e ombra, desolazione e consolazione, “morte” e “risurrezione” c’è il mistero della nostra vita. Anche i grandi santi hanno fatto l’esperienza della “notte oscura”. Un esempio a noi vicino è Madre Teresa di Calcutta. Le sue lettere private, trovate di recente, hanno rivelato la sua lunga “crisi spirituale”, quando non sentiva la presenza di Dio. In questo silenzio e con grande difficoltà, Madre Teresa è stata forte, proprio nella stessa fede che le causava tormento. Anche per lei c’è stato il dubbio, lo sconforto, ma sempre, come per ciascuno di noi, con la speranza di andare verso la luce. Senza l’esperienza del buio non si può gustare la

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bellezza del “prisma di colori” che la vita ci offre. E’ questo l’humus in cui cresciamo e maturiamo.

- …“La meraviglia mista a voglia e passione fanno da bussola direzionale”: la capacità di sorprenderci per le novità di ogni giorno va tenuta sempre viva nel cammino. E’ importante saper scoprire la presenza di Dio in tutto, anche per capire la direzione in cui andare. Ma anche volontà e passione sono importanti. Per chi crede “fino in fondo” la mèta diventa, giorno per giorno, realtà: la passione per gli ideali è forza che fa superare difficoltà e ostacoli “a tutto l’oro bello da trovare qui nella mia vita”: è bello sapere che la vita è un dono che viene da Dio e di cui dovrai rendere conto; è bello vivere con responsabilità il tempo che Dio ti affida e che lo puoi investire anche per gli altri; è bello avere la consapevolezza e il coraggio di percorrere la strada indicata; è bello camminare con gli amici, i genitori, i professori, gli educatori al fianco come primi interlocutori che ti arricchiscono la vita.

- …“E continuo questo viaggio superando deserti”: il deserto è aridità, precarietà, solitudine, difficoltà. Ma anche luogo di interiorità e saggezza.

- … “E’ lì in mezzo alle difficoltà e alla rinuncia, che ogni goccia d’acqua, ogni attimo di vita diventa prezioso oltre misura. Il deserto stesso insegna ad apprezzare di nuovo il valore delle cose” . Abitare il deserto significa, allora, fare i conti con noi stessi, ascoltare il cuore, riscoprire l’essenziale, i sentimenti più autentici, riattivare gli occhi interiori, i soli capaci di cogliere l’invisibile, il senso vero delle cose, per ripartire con nuovo slancio e affrontare la vita.

LABORATORIO

ð La strada è simbolo della tua vita; prova a ripercorrere i momenti più significativi e le esperienze che ti hanno lasciato un segno.

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ð Nel tuo zaino da viaggio hai messo il meglio di te?

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ð Come reagisci solitamente davanti agli ostacoli che incontri sul tuo cammino?

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ð Hai fatto anche tu l’esperienza della “difficoltà”? Come l’hai affrontata?

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ð Qual è la tua bussola nel viaggio della vita?

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ð Se credi che la tua vita è impegno, qual è per te la “perla preziosa” o la strada giusta da trovare?

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