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173 MANHOOD: VISIONI E XILOGRAFIA Il primo libro stampato da Ralph Nicholas Chubb EDOARDO FONTANA Stento ad immaginare cosa ci possa essere di più autolesionista che divenire un poeta mistico negli anni Venti del secolo scorso e deci- dere di illustrare e stampare in pochissime copie i propri testi da sé con complicati procedimenti tecnici. Forse solo incidere xilografie e dichiararsi omosessuale nell’Inghilterra post-vittoriana, borghese, puritana e omofoba, proclamando una dottrina in cui a salvare il mondo sarebbe stato un bellissimo efebo, ermafrodito e di aspetto divino, mandato direttamente dallo Spirito Santo; identificando in- fine se stesso, per omonimia e in progressivo svanimento del senso di realtà, con l’Arcangelo Raffaele protettore di Albione. Ralph Ni- cholas Chubb profetizzò che l’umanità non avrebbe più dovuto su- bire la degenerazione della vecchiaia per trattenersi in una compiuta adolescenza. Forse non trovò la chiave alchemica per compiere il miracolo ma non si può dire che non ci provò: scrisse testi che nes- suno poteva capire e anticipò con il suo edonismo etico le istanze di liberazione culturale e sessuale manifestatesi con il Sessantotto e ne- gli anni a seguire. Chubb, come aveva fatto un secolo addietro William Blake 1 del quale si disse sempre ammiratore, cercò di creare un sistema olisti- co utile a decifrare il mondo e il suo dualismo. Condusse una vita appartata, convinto però di avere un ruolo fondante nella nuova re- ligione salvifica. Come è possibile rilevare dai sui scritti più auto- 1 William Blake (1757-1827) fu poeta, artista, incisore e tipografo ingle- se, il cui linguaggio simbolico e le tecniche sperimentali di riproduzione adoperate precorsero di un secolo le correnti artistiche che avrebbero preso forma con il Preraffaellismo inglese – ebbe il merito di riscoprirlo – e si sarebbero concluse con i movimenti secessionisti e simbolisti dei primi anni del Novecento.

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MANHOOD: VISIONI E XILOGRAFIA Il primo libro stampato da Ralph Nicholas Chubb

EDOARDO FONTANA

Stento ad immaginare cosa ci possa essere di più autolesionista che divenire un poeta mistico negli anni Venti del secolo scorso e deci-dere di illustrare e stampare in pochissime copie i propri testi da sé con complicati procedimenti tecnici. Forse solo incidere xilografie e dichiararsi omosessuale nell’Inghilterra post-vittoriana, borghese, puritana e omofoba, proclamando una dottrina in cui a salvare il mondo sarebbe stato un bellissimo efebo, ermafrodito e di aspetto divino, mandato direttamente dallo Spirito Santo; identificando in-fine se stesso, per omonimia e in progressivo svanimento del senso di realtà, con l’Arcangelo Raffaele protettore di Albione. Ralph Ni-cholas Chubb profetizzò che l’umanità non avrebbe più dovuto su-bire la degenerazione della vecchiaia per trattenersi in una compiuta adolescenza. Forse non trovò la chiave alchemica per compiere il miracolo ma non si può dire che non ci provò: scrisse testi che nes-suno poteva capire e anticipò con il suo edonismo etico le istanze di liberazione culturale e sessuale manifestatesi con il Sessantotto e ne-gli anni a seguire.

Chubb, come aveva fatto un secolo addietro William Blake1 del quale si disse sempre ammiratore, cercò di creare un sistema olisti-co utile a decifrare il mondo e il suo dualismo. Condusse una vita appartata, convinto però di avere un ruolo fondante nella nuova re-ligione salvifica. Come è possibile rilevare dai sui scritti più auto-

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1 William Blake (1757-1827) fu poeta, artista, incisore e tipografo ingle-se, il cui linguaggio simbolico e le tecniche sperimentali di riproduzione adoperate precorsero di un secolo le correnti artistiche che avrebbero preso forma con il Preraffaellismo inglese – ebbe il merito di riscoprirlo – e si sarebbero concluse con i movimenti secessionisti e simbolisti dei primi anni del Novecento.!

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biografici egli non deviò mai dal proprio ideale di onestà intellet-tuale, descrivendosi sempre con franchezza, assillato dalla verità.

Nacque nel 1892, l’8 febbraio, a Harpenden Common, settimo di sette fratelli ma si trasferì presto a St Albans. La famiglia: oltre al padre Nicholas , impiegato in un’azienda che produceva birra, i fratelli e la madre, Eliza Annie, donna allegra e spensierata, com-prendeva una governante e un grosso gatto che portava il nome di un imperatore romano. Tutti insieme abitavano al numero dieci di College Street. L’antica casa – si raccontava essere stata posseduta da un cane infernale – era tetra: scale prive d’illuminazione naturale portavano al solaio e giù fin nelle cantine, costituite queste da pas-saggi e pozzi che dovettero apparire terrificanti alla fervida imma-ginazione di Ralph. Egli le abitò di oscuri demoni, creature tentaco-lari e frementi che lo avrebbero assalito nottetempo. Di queste vi-sioni mostruose è la reminiscenza in alcuni passi del primo poemet-to Manhood, che Chubb stampò nel 1924, scopo della nostra ricerca. D’altro canto, la prossimità con l’abbazia di St Albans, la cui torre il bambino poteva vedere dall’abbaino nella sua camera, così come le letture di avventure cavalleresche – egli iniziò a legge-re molto presto, si dice già a quattro anni – furono ugualmente im-portanti degli incubi e delle angosce nel configurare la sua mitogra-fia esoterica e cupa, ricca di spunti letterari e mistici. Fu proprio l’estrema sensibilità a fare in modo che questo mondo generato dal sogno sostituisse spesso totalmente la realtà contingente. Egli si sentiva come la reincarnazione di un monaco miniatore nell’im-menso spazio della cattedrale medievale che frequentava con la so-rella per ammirare le tombe nella cripta e immaginarsi parte di quel mondo ormai scomparso.

Negli anni di St Albans, bambino introverso, frequentando la scuola che nei chiostri della cattedrale aveva la sua sede, cominciò a rendersi conto, non senza una qualche vergogna – temeva di guardare negli occhi i compagni per non smascherarsi – di essere attratto dai giovani del suo stesso sesso, innamorandosi infine di un certo Merlin Tartre, il cui nome evocativo, dovette insieme

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all’avvenenza condizionare il giudizio di Ralph. Dei ricordi di que-sta frequentazione si nutrirà spesso nostalgicamente la sua lirica. Fu in quegli anni che Ralph inizio a interessarsi al disegno, minian-do alcune illustrazioni per la Morte d’Arthur di Thomas Malory su pergamene che ora si trovano custodite presso la Bodleian Library di Oxford.

Studente molto promettente vinse una borsa di studio trasferen-dosi poi al Selwyn College di Cambridge: qui si trovò finalmente a confronto con una concezione assai più aperta dell’etica e della ses-sualità, conoscendo giovani che avevano i suoi stessi gusti sessuali e potendo quindi parlare liberamente di pederastia e uranismo2. Alla poesia uraniana3 spesso viene accostata marginalmente l’opera di Chubb, che nella sua camera aveva affrescato un’aurora boreale e usava stare nudo immaginandosi Pan o un fauno infiammato dalla bellezza e dall’arte.

Nel 1913 a ventuno anni si laureò, così come altri tre suoi fra-telli avevano fatto. Tutt’altro che abbiente, il padre era stato co-munque in grado di condizionare positivamente la vita dei figli e ora, non più giovane, aveva deciso di trasferirsi con la famiglia nel-la campagna inglese, scegliendo come dimora Larchwood nel pic-colo borgo di Curridge, non lontano da Newbury (Berkshire), pro-prio nei pressi di un bosco di larici e dispersa tra prati e foreste. Ralph si guadagnava da vivere insegnando con passione Greco e Latino e si stava preparando a frequentare la London School of Art, quando la guerra lo costrinse a confrontarsi con la tragedia della

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!2 La parola è mutuata dal tedesco urningtum, coniata nel 1864 da Karl Heinrich Ulrich (1825-1895), e si riferisce al ruolo di protettrice degli a-mori omosessuali attribuito ad Afrodite Urania. L’uranismo teorizzava un terzo sesso che fosse intermedio e il concetto, con il sopravvenire della psicoanalisi che negava una matrice organica all’omosessualità, cadde in disuso.!3 Gli Uranian Poetry scrivevano liriche che idealizzassero in chiave omo-sessuale e arcadica la civiltà ellenistica. Ralph Chubb si differenziò da co-storo – gli uraniani facevano uso comunque di metriche e strutture poeti-che convenzionali – per una maggiore libertà linguistica.!

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morte e del dolore. Inviato in Francia, si distinse al comando di un plotone nella battaglia di Loos, ottenendo il grado di capitano e una medaglia conferitagli da Winston Churchill. Sopravvisse indenne all’esplosione di una granata ma attorno a lui vide i compagni cade-re, i mutilati e la pena priva di senso che condizioneranno per sem-pre la sua percezione della realtà non meno che il sogno e le fissa-zioni religiose. Nuovi incubi, abiteranno le sue notti e la follia, solo sfiorata o forse ormai in lui albergante, lo forzerà al congedo e infi-ne a una nuova, cruda, meno arcadica concezione del mondo. Molti dei suoi amici non sopravvissero al disastro compreso il suo primo amore, Merlin Tartre.

Ammesso alla Slade School of Fine Art4 di Londra, vi studiò negli anni compresi tra il 1919 e il 1922. Quello che imparò in quel-le aule andò ben oltre lo studio dell’anatomia (divenne un disegna-tore impeccabile di figure) e la storia dell’arte: egli imparò dai compagni, spesso assai smaliziati a gestire i propri rapporti con le gallerie, ad organizzare mostre. Ma soprattutto scoprì i lavori di William Blake: fu questa la vera rivelazione della sua vita. Come Blake avrebbe scritto e allestito libri che non fossero solo volumi il-lustrati ma che potessero, nella loro unità, costituire un nuovo modo di comunicare. Leon Underwood5, più vecchio di lui di una decina d’anni e personalità ben inserita nell’ambiente dell’arte londinese gli diede modo, con la sua influenza, di esporre i dipinti riscontran-do un discreto successo. Questa iniziale popolarità si rivelò effime-ra anche a causa delle decisioni che Ralph Chubb prese di lì a poco.

Si fece largo in lui l’idea che se avesse voluto parlare al mondo senza essere censurato sarebbe stato obbligato a stampare e pubbli-care da solo i propri testi. Per produrre questi libri, e uso qui le sue !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!4 La Scuola, creata nel 1868, godette di gran fama a cavallo del 1900 ed è tutt’ora considerata come una delle principali scuole d’arte e design del mondo.!5 Artista inglese, incisore, illustratore, soprattutto noto per le sue sculture, nacque nel 1890 a Shepherd Bush e morì nel 1975 a Londra. Fu docente e direttore alla Slade School, avendo come allievi personalità del calibro di Henry Moore e Blair Hughes Stanton. !

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stesse parole, avrebbe dovuto elaborare un «metodo che combinasse l’idea poetica, il disegno della pagina e l’illustrazione, con un ritmo libero e armonioso – unificando tutto – così che ogni parte fosse in-terdipendente, e simbolica»6.

Ritornato a Larchwood, con l’aiuto del fratello Lawrence, in una legnaia abbandonata, costruì un torchio riutilizzando una grossa vite levata da un tavolo da falegname, e alcune travi di legno avanzate nella costruzione di un annesso ai margini del bosco. La xilografia, possedendo una pressa tipografica, sarebbe stata l’unico metodo re-almente percorribile per inserire nel testo, con una certa facilità e con un procedimento economico, le illustrazioni. Non va dimentica-to che i blocchetti di legno avevano un costo irrisorio, erano facili da trovare e potevano essere stampati contemporaneamente ai tipi dando inoltre senso di grande omogeneità all’insieme, utilizzando il medesimo inchiostro e amando le stesse carte. Ancora una volta fu Lawrence a insegnare a Ralph come incidere. Senza questa inge-gnosa praticità, a corto di qualunque risorsa economica, come fu per tutta la vita, mai avrebbe potuto pensare di realizzare il suo de-siderio.

Passò la prima estate di Curridge a girovagare per i boschi intrat-tenendosi con i gitani7 che occupavano quell’area. Da queste fre-quentazioni, dai baccanali, dalle sensuali avventure silvestri , dagli incontri soprannaturali immaginati per appagare in qualche modo il desiderio orfico del giovane artista – egli ritrovava nel contatto con la natura l’origine della propria spiritualità – nasceranno molti dei disegni di nudo, spesso a sfondo fortemente erotico (alcuni di essi, considerati troppo licenziosi furono da lui stesso distrutti), utilizzati per illustrare i suoi futuri libri. A cominciare proprio da Manhood

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!6 «I always visualized a method which would combine poetical idea, script and design, in free and harmonious rhythm – all unified together –so as to be mutually dependent and significant».!7 In parte queste avventure saranno poi descritte nel libro The secret country, or Tale of Vision, stampato e edito dall’autore nel 1939 presso il proprio studio a Fair Oak.!

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stampato nei primi mesi del 1924, ove, appunto è l’ispirazione ori-ginata direttamente dal modello dionisiaco di avvento, distruzione e rinascita, a descrivere un coraggioso e abile nuotatore che affronta l’oceano come Phanes/Dioniso, per mescolare il proprio sangue alle schiume tempestose8, ferito dagli scogli affioranti, sfidando tempe-sta e venti selvaggi, fino a essere aggredito da uccelli marini9, dai pesci10 e infine da raccapriccianti mostri11 (quei demoni tentacolari dell’infanzia a St. Albans) che dilaniano le sue carni (i Titani) ma che ne fortificano il senso di appartenenza al genere umano. Quasi che i corpi straziati, le urla dei soldati trucidati dalle schegge che li investivano nelle trincee francesi, ritornassero nella trasfigurazione mitica di questa allucinata rappresentazione sacra. Lontano l’approdo, dietro onde alte come montagne12, eppur intatto l’orgo-glio di fare parte di questa umanità che non si arrendeva nemmeno all’indicibile.

Indubbiamente – nella forma salmodica del canto religioso – il testo paga molto al William Blake de Il viaggiatore mentale13 il suo debito e così anche l’apparato illustrativo, composto da numerose

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!8 «Encountering rocks, which tear you, | So that your rich blood flows a-way | And mingles with the salty foam;» [«Mentre ti lacerano gli scogli che trovi per strada, | Tanto che il tuo sangue vivido scorra via | E si me-scoli con la schiuma salata»].!9 «While the sea birds swoop dawn | And pluck your flesh with their be-aks» [«mentre gli uccelli marini dal cielo si gettino fin su di te | e strappi-no la tua carne con il loro becco»].!10 «And the great fishes of the sea rise up | And bruise you with their teeth» [«E i grandi pesci del mare salgano | E ti feriscano le loro zanne»].!11 «The monster, I say, eye you; | And writhe with their sinuous limbs to-gether | And wait and eye you» [«I mostri, credimi, ti scrutano | Insieme contorcono le loro membra sinuose | E aspettano e ti scrutano»].!12 «And the fury of the storm breaks over you, | So that you see not the shore that you aim at» [«E la furia della tempesta si riversa sopra di te, | e ti nasconde alla vista la desiderata sponda»].!13 WILLIAM BLAKE, The Mental Traveler, 1803. Il testo è tratto dal Mano-scritto Pickering.!

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xilografie. Al frontespizio, l’uomo con le braccia dietro la testa (fig. 4) ricorda la posa di alcune incisioni create nel 1793 per Le porte del paradiso (Acqua e Aria)14 mentre la figura che sovrasta il primo verso (fig. 1) si rifà alla donna (si vedano le mani e la posa del braccio sinistro), sospesa in aria, dell’illustrazione a colori, Pietà, realizzata attorno al 1795. Va osservato però come l’intero impianto di architettura tipografica così come la scelta delle immagini, si noti che queste furono le sue prime xilografie, sia assai originale ed ele-gante: a partire dalla copertina (fig. 2) stampata su di una carta oli-vastra (le dimensioni nell’esemplare preso in considerazione sono di 228 mm x 141 mm) interamente incisa e raffigurante gli occhi dei mostri mentre ci scrutano, sottecchi, celati nelle «loro tane se-grete, aggrovigliati con gramigne immonde»15. Il fascicoletto con-tenuto nella brossura, otto carte non numerate in totale, della di-mensione di 189 mm x 128 mm, legate e incollate alla copertina, è stampato solo al retto tranne che la al c. 2 la quale reca una xilo-grafia al verso come contro-frontespizio (fig. 4). Le pagine interne utilizzano i legni (il titolo al frontespizio, dieci illustrazioni e due piccoli fregi ripetuti), come miniature che si armonizzano nel testo (fig. 3, 5) non senza alcune azzardate, sebbene composte, trovate grafiche le quali fanno già presagire il futuro sviluppo dell’artista. L’impaginazione è meticolosa e i margini ben spaziati, l’equilibrio tra testo e figure notevole e lo stile di Chubb, benché ancora acerbo, presenta un intaglio preciso e razionale: i bianchi e i neri ben distri-buiti, i segni nitidi e vigorosi. Sebbene in alcuni casi iconografica-mente, come già precisato, sia condizionato da William Blake Chubb fa un uso assai personale della tecnica xilografica non po-tendosi il suo lavoro, assimilare con quello di alcuna scuola allora riconoscibile in Gran Bretagna. Le immagini infine hanno una loro garbata aderenza alla tradizione xilografica .

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!14 WILLIAM BLAKE, The Gates of Paradise, London, Lambeth W. Burke, 1793.!15 «Their secret lairs tangled with strange weeds».!

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Il libro Manhood. A Poem, Designed & Engraved by the Au-thor16 fu pubblicato e impresso dal fratello come recita il colophon «con il torchio a mano da lui stesso costruito» nel febbraio del 1924. Il testo era stato composto dalla sorella Ethel in duecento co-pie circa. Di queste forse la metà venne modificata al fine di farla apparire come una nuova edizione: la copia collazionata è una di queste e al colophon reca la data, march 1924 e la dicitura 2nd edi-tion, di fatto non differisce dalla prima se non per questa variante17 . La decisione fu presa da Ralph che pensava in questo modo di im-pressionare i possibili compratori e i librai. Realisticamente il libro restò pressoché invenduto e pure le copie che egli inviò, non richie-ste sia ben detto, a possibili acquirenti o amici con preghiera di ac-quisto o resa18 subirono la medesima sorte o andarono irrimedia-bilmente perdute. Di certo costoro non potevano sapere, ma avreb-bero dovuto intuirlo se solo avessero fatto attenzione alla presenta-zione fatta dal suo autore, che quel fascicoletto del costo di soli 5 scellini, oggi, i loro nipoti lo avrebbero venduto a non meno di

sterline. 800 Di fronte a un simile fallimento chiunque si sarebbe lasciato

prendere dallo sconforto, ma non Ralph Chubb che da quel momen-to e per il resto della sua vita si dedicò a progettare e pubblicare i propri libri (in totale ne stampò sedici e un diciassettesimo era già pronto quando morì) la cui stesura appariva via via sempre più o-scura e incompiuta, ma anche mostrando una visionarietà e una pe-rizia tecnica che faranno d’essi straordinari capolavori. Trasferitosi nel 1927 con la famiglia a Fair Oakes Cottage presso Ashford Hill vi restò fino al giorno della propria morte, stampando qui tutti i più

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!16 L’età virile. Un poemetto, Composto & Inciso dall’Autore. !17 Curridge: March 1924: Printed by L. J. Chubb | with the hand-press made by him | 2nd edition.!18 La prima e la seconda edizione furono messe in vendita al costo di 3s. 6d. come ci fa notare Anthony Reid nel suo saggio (si veda bibliografia).!

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importanti volumi, tra cui The Childe of Down19 (la sua bibbia) e Flames of sunrise20, certamente i suoi lavori più riusciti: ogni pagi-na era litografata e il testo scritto a mano sulla pietra per essere poi riprodotto, ogni pagina arricchita da disegni che spesso acquerella-va a mano. La nuova religione da lui professata mescolava cristia-nesimo, paganesimo e pederastia. Sebbene in alcuni casi fosse ac-colto anche positivamente da alcuna critica fino a essere preferito a Blake, egli non poté mai uscire da un deprimente anonimato e dall’indigenza economica. La vendita dei suoi volumi, tirati in po-che copie (a volte meno di cinquanta) e come abbiamo visto costo-sissimi, accompagnati da specimen e fogli pubblicitari elaborati non avrebbe potuto coprire le spese della loro produzione.

Ormai anziano, uomo gentile e di bontà non comune, fece in modo di cedere parte dei libri invenduti alle biblioteche, così come i disegni che aveva ordinatamente raccolto in albi, nella speranza che il suo messaggio fosse tramandato.

Morì il 14 gennaio del 1960 e come egli stesso aveva predetto, fu sepolto in una tomba senza alcuna iscrizione a Kingsclere Woodlands Church accanto ai genitori.

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!19 The Childe of Dawn or The Book of the Manchild, Design’d, Letter’d, Il-lustrated, Hand-Printed & Publish’d by the Autor, Fair Oak, Ashford Hill, Berkshire, 1948 !20 Flames of Sunrise, A Book of the Man Child concerning The Redemp-tion of Albion, Design’d; Letter’d; Illustrated; Hand-Printed & Published by the Autor, Fair Oak, Ashford Hill, Berk, 1953 !

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Bibliografia: ANTHONY REID, Ralph Chubb the unknown, in «The private library,

Second Series». Volume 3:3, Autumn 1970 (Part one: His life, pag. 141-156) e Volume 3:4, Winter 1970 (Part two: His work, pag. 193-213)

OLIVER DRUMMOND [pseudonimo di Timothy d’Arch Smith]: Ralph Nicholas Chubb: Prophet and Paiderast in «International Journal of Greek Love». Vol.1-No.1, pag. 5-17

FRANCIS KING, Ralph Chubb, la pederastia e William Blake, in Il cammino del serpente, storia e misteri della magia sessuale, Roma, Edi-zioni mediterranee, 1979, pag. 263-268 Per i raffronti iconografici e tematici con William Blake:

KATHLINE RAINE, William Blake, Milano, Gabriele Mazzotta Editore, 1980. Illustrazioni a pagina 66-67 e 90

LAURENCE BINYON, The Engraved Designs of William blake, London, Ernest Benn Limited, 1926 [reprint, Da Capo Press, New York, 1967]

WILLIAM BLAKE, Visioni, nella traduzione di Giuseppe Ungaretti, Mi-lano, Mondadori, 1965

ALGERNON CHARLES SWINBURNE, William Blake, Palermo, Novecen-to, 1992

L’archivio dei lavori e dei documenti correlati a Ralph Nicholas Chubb è custodito nella Chubb archives an Memorial Collection che Anthony Reid, amico di Ralph, raccolse alla sua morte. Collezioni minori sono sparse per le biblioteche inglesi (tra di esse ricordo: British Museum a Londra, The National Library di Edimburgo, The Bodleian a Oxford, University Library di Cambridge).

I volumi pubblicati, proprio per l’esiguità delle edizioni, sono assai dif-ficili da trovare e spesso venduti a prezzo notevole.

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Fig. 1 Prima pagina del libro con illustrazione e decorazioni

(proprietà dell’autore).

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Fig. 2, 3, 4 Copertina, pagina interna e frontespizio.

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Fig. 5 Pagina interna dell’opuscolo con due xilografie.