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Manuale di isolamento per la prevenzione della
diffusione delle malattie trasmissibili
nelle strutture assistenziali: Raccomandazioni
Gennaio 2010 1/21
Manuale di isolamento per la prevenzione della diffusione delle malattie trasmissibili nelle strutture assistenziali:
Raccomandazioni
Manuale di isolamento per la prevenzione della
diffusione delle malattie trasmissibili
nelle strutture assistenziali: Raccomandazioni
Gennaio 2010 2/21
CODICE PROTOCOLLO AL.RCRI.015.2010.00
data firma
Dott.a D. Balestrino RISCHIO INFETTIVO
Gennaio
2010
Firmato in
originale
ICI Dott.a L. Bisogni RISCHIO INFETTIVO
Gennaio
2010
Firmato in
originale
ICI C. Degiovanni RISCHIO INFETTIVO
Gennaio
2010
Firmato in
originale
ICI E. Ferrando RISCHIO INFETTIVO
Gennaio
2010
Firmato in
originale
RE
DA
ZIO
NE
ICI A. Pernecco RISCHIO INFETTIVO
Gennaio
2010
Firmato in
originale
EM
IiSS
ION
E
RISCHIO INFETTIVO
Dott.a D. Balestrino
Gennaio
2010
Firmato in
originale
COORDINAMENTO RETE
PP.OO. ASLAL
Dott. F. Boraso Gennaio
2010
Firmato in
originale
AP
PR
OV
AZ
ION
E
DIRETTORE SANITARIO
PRESIDIO OSPEDALIERO
Gennaio
2010
Firmato in
originale
RESPONSABILI DELL’APPLICAZIONE DELLA
PROCEDURA
Direttori e Coordinatori infermieristici/tecnici
SS.OO.SS./SS.OO.CC.
AGGIORNAMENTI E REVISIONI DEL DOCUMENTO
Rev. Par. Pag. Descrizione Data
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INDICE
11.. PPrreemmeessssaa ………………………………………………………………………………………………………….... ppaagg.. 44
22.. RRaazziioonnaallee……………………………………………………………………………………………………………… ppaagg.. 55
33.. OObbiieett tt iivvii………………………………………………………………………………………….... …………………….. PPaagg.. 66
44.. DDeesstt iinnaattaarr ii …….............................................................................................................................................. ppaagg.. 66
66.. RReessppoonnssaabbii ll ii ttàà ……………………………………………………………………………………………….. .. ppaagg.. 77
77.. DDeeff iinniizziioonnii ………………………………………………....……………………………………………….. ppaagg.. 77
88.. RRaaccccoommaannddaazziioonnii ……........................................................................................................................ ppaagg.. 99
-- PPrreeccaauuzziioonnii ssttaannddaarrdd …… …………………………………………………………………….. PPaagg.. 1100
-- PPrreeccaauuzziioonnii ddaa ccoonnttaatt ttoo …………………………………………………………………… ppaagg.. 1166
-- PPrreeccaauuzziioonnii ddaa ddrroopplleett ………………………………………………………………………… ppaagg.. 1188
-- PPrreeccaauuzziioonnii ppeerr vviiaa aaeerreeaa ……………………………………………………………….... ppaagg.. 1199
99.. BBiibbll iiooggrraaff iiaa………………………………………………………………………………………………………….. PPaagg.. 2211
Allegato 1: Tipologia e durata delle precauzioni raccomandate per le diverse patologie infettive
Allegato 2: Sindromi cliniche o condizioni che necessitano di precauzione empiriche in aggiunta alle precauzioni
standard, in attesa della conferma della diagnosi
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1. PREMESSA
L’attuale revisione del Manuale di Isolamento Ospedaliero per la prevenzione delle
malattie trasmissibili si è resa necessaria alla luce dell’aggiornamento del 2007 delle Linee
Guida CDC.
La revisione delle Linee Guida nasce in risposta a problematiche e cambiamenti avvenuti
in ambito sanitario e all’insorgenza di nuove patologie emergenti:
- L’assistenza sanitaria non viene più erogata esclusivamente dagli ospedali per
acuti, ma anche da una varietà di strutture sanitarie ambulatoriali, di lungodegenza,
residenze sanitarie ecc., da cui la necessità di cambiare il termine “Infezioni
Ospedaliere” in “Infezioni Associate all’Assistenza Sanitaria”;
- La comparsa di nuove patologie (SARS, influenza aviaria), nuove terapie (geniche),
nuove minacce (bioterrorismo);
- L’esperienza di molti anni nell’applicazione delle precauzioni di isolamento ha
definitivamente affermato il ruolo di questo tipo di approccio nella prevenzione delle
infezioni ospedaliere ma ha anche reso necessario l’ampliamento delle Precauzioni
Standard, attraverso l’introduzione di altre tre serie di raccomandazioni:
1. Respiratory Hygiene/Cough Etiquette – sviluppate nel corso dell’esperienza
dell’epidemia di SARS e caratterizzate da una strategia volta a prevenire la
trasmissione di infezioni respiratorie in tutti i contesti che costituiscono il punto di
accesso del paziente all’assistenza sanitaria (accettazione, �riade, ambulatori
medici, poliambulatori, ecc.). Le precauzioni da adottare per il paziente con
tosse derivano sostanzialmente da quelle per il controllo della tubercolosi;
2. pratiche sicure nelle procedure iniettive – raccomandazioni già note ma da
ribadire e rafforzare, anche alla luce di recenti epidemie di epatite B e C
verificatesi in alcune strutture ambulatoriali degli Stati Uniti;
3. precauzioni per alcune punture lombari ad alto rischio – che raccomandano agli
operatori sanitari l’uso della mascherina per tali procedure, dal momento che
sono stati riportati casi di meningite batterica da Streptococcus spp (tipico delle
flora orofaringea) in pazienti sottoposti a mielografia o puntura lombare per
anestesia epidurale, chemioterapia intratecale, ecc.
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- Le numerose evidenze che hanno dimostrato che i controlli ambientali diminuiscono
il rischio di infezioni fungine negli ospiti immunocompromessi, hanno portato alla
realizzazione delle precauzioni “Ambiente Protetto” (Protective Environment – PE);
- Sono stati enfatizzati gli aspetti amministrativi ed organizzativi (ad es. entità e
composizione dell’organico infermieristico) che giocano un ruolo fondamentale nei
programmi di controllo delle infezioni;
- Il continuo incremento di infezioni causate da microrganismi multiresistenti ha
determinato l’elaborazione di specifiche raccomandazioni per la sorveglianza ed il
controllo di tali patologie nelle diverse strutture sanitarie.
2. RAZIONALE
• La trasmissione delle infezioni in ambito assistenziale è determinata dall’interazione
di tre principali elementi:
1) una fonte (serbatoio) di microrganismi patogeni;
2) un ospite suscettibile ed una porta di ingresso adattata per quello specifico
microrganismo;
3) una via di trasmissione specifica per quel patogeno
• Tra i serbatoi di infezioni, il principale è costituito dalle persone (pazienti, operatori,
visitatori, familiari). I serbatoi umani possono essere rappresentati da persone
colonizzate o con infezioni in atto. Anche l’ambiente inanimato può essere implicato
nella trasmissione di microrganismi, a partenza da fonti ambientali o veicoli
contaminati (attrezzature, strumentario, dispositivi medici, soluzioni infusionali, ecc.).
• Le principali vie di trasmissione sono tre: trasmissione per contatto (diretto o
indiretto); trasmissione per droplet o goccioline; trasmissione per via aerea
• Per ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi da un serbatoio ad un paziente
suscettibile, è necessario interrompere la catena di trasmissione attraverso
l’adozione di:
1) precauzioni standard, da utilizzare nell’assistenza di tutte le persone;
2) precauzioni basate sulla via di trasmissione, da adottare nell’assistenza di persone
nelle quali sia stata accertata o venga sospettata una specifica infezione, della quale
sia nota la modalità di trasmissione.
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• Le precauzioni standard includono l’igiene delle mani, l’uso dei guanti, l’utilizzo di
barriere protettive (camici e maschere), la corretta gestione delle attrezzature, l’igiene
dell’ambiente, la gestione di biancheria e stoviglie, la collocazione del paziente,
l’educazione sanitaria e la formazione degli operatori
• Le precauzioni basate sulla via di trasmissione si aggiungono a quelle standard e
prevedono misure aggiuntive sia di barriera che relative al paziente.
3. COSA CONTIENE QUESTO DOCUMENTO
Questo documento contiene indicazioni su specifiche misure di base per il controllo delle
infezioni correlate all’assistenza, da adottare nella pratica assistenziale.
Sono state incluse solo le misure sostenute ad oggi da evidenze scientifiche di
buon livello .
Mancano quindi tutte le misure per le quali le evidenze sono ancora controverse o
semplicemente non esistono.
- OBIETTIVI
� Diffondere gli aggiornamenti relativi alle raccomandazioni in tema di isolamento
� Prevenire il rischio biologico tra gli operatori sanitari
� Prevenire la diffusione di malattie trasmissibili nell’ambiente ospedaliero
� Uniformare le procedure di gestione di pazienti affetti da una malattia trasmissibile
� Fornire indicazioni relative alla notifica delle malattie trasmissibili.
5. DESTINATARI
Le raccomandazioni sulle misure di prevenzione da adottare per interrompere la
catena di trasmissione devono essere adottate da tutti gli Operatori Sanitari in ogni
ambito assistenziale.
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6. RESPONSABILITA’ NELL’APPLICAZIONE DELLE RACCOMAN DAZIONI
Medico CPSE CPSI OSS Impresa pulizie
Informazione del personale R R R C /
Attuazione delle misure di isolamento R R R C C
Notifica delle malattie soggette a segnalazione
R C C / /
Verifica applicazione R R C C /
R = responsabile ; C = collabora
7. DEFINIZIONI
L’insorgenza di una infezione in ambito ospedaliero si fonda sull’esistenza di tre
elementi: una sorgente dei microrganismi, un ospite suscettibile ed un mezzo di
trasmissione del microrganismo.
SORGENTE: in ambiente ospedaliero può essere rappresentata da pazienti,
operatori sanitari, visitatori. Una fonte di microrganismi infettanti possono essere la
flora endogena del paziente stesso e gli oggetti contaminati (strumenti, attrezzature,
disinfettanti ecc.).
OSPITE: la resistenza ai microrganismi patogeni varia da soggetto a soggetto.
Alcune persone possono essere immuni a certe infezioni o essere in grado di
resistere alla colonizzazione di un agente infettante, altre persone esposte allo
stesso agente sviluppano la malattia, altri possono stabilire una relazione di tipo
commensalistico e diventare portatori asintomatici.
Alcuni fattori dell’ospite come l’età, l’esistenza di altre patologie, alcuni trattamenti
antibiotici, corticosteroidi, immunosoppressivi e una violazione dei meccanismi di
difesa causata da fattori come interventi chirurgici, anestesia e cateterismi a
permanenza possono rendere il paziente più suscettibile alle infezioni.
TRASMISSIONE: i microrganismi sono trasmessi attraverso diverse modalità e lo
stesso germe può essere trasmesso per più di una via:
o contatto
o droplet (goccioline)
o aerea
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o vettori e veicoli (questi ultimi due hanno un ruolo poco significativo nella
trasmissione delle infezioni ospedaliere tipiche).
Trasmissione per contatto : è il più importante e frequente modo di trasmissione
delle infezioni nosocomiali ed è divisibile in due sottogruppi:
trasmissione per contatto diretto e per contatto indiretto.
Contatto diretto : questa modalità di trasmissione richiede un contatto diretto tra la
superficie di due corpi ed il trasporto fisico di microrganismi da una persona
colonizzata od infetta ad un ospite suscettibile. La trasmissione per contatto diretto
può anche verificarsi tra due pazienti dei quali uno funge da sorgente e l’altro da
ospite.
Contatto indiretto : questa modalità di trasmissione comporta il contatto di un
ospite recettivo con oggetti contaminati, usualmente inanimati, come strumenti,
aghi, medicazioni o mani contaminate che non sono lavate o guanti non sostituiti tra
paziente e paziente.
Trasmissione tramite goccioline (droplet) : in teoria è una forma di trasmissione
per contatto. Tuttavia, il meccanismo di trasferimento dei patogeni è differente dalla
trasmissione per contatto diretto o indiretto. Per questo motivo la diffusione
attraverso goccioline viene considerata come una via distinta di trasmissione. Le
goccioline sono prodotte dal soggetto fonte principalmente attraverso la tosse, gli
starnuti, parlando o durante l’esecuzione di alcune procedure come broncoscopia e
aspirazione bronchiale. La trasmissione avviene quando le goccioline che
contengono microrganismi prodotti dall’individuo infetto sono inviate a breve
distanza attraverso l’aria e depositate sulle congiuntive, le mucose nasali o la bocca
dell’ospite. Poiché le goccioline non restano sospese nell’aria, per prevenirne la
trasmissione non sono richieste particolari ventilazioni o trattamenti dell’aria: ciò
significa che la trasmissione mediante goccioline non deve essere confusa con la
trasmissione per via aerea.
Trasmissione per via aerea : avviene per disseminazione, sia di nuclei di
goccioline (piccole particelle residue, di dimensioni di 5 micron o meno, di
goccioline evaporate contenenti microrganismi che rimangono sospese nell’aria per
lunghi periodi di tempo) sia di particelle di polvere contenenti l’agente infettivo. I
microrganismi trasportati in questo modo possono essere ampiamente dispersi
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dalle correnti d’aria ed essere inalati da un ospite suscettibile, nella stessa stanza o
a più distanza dalla sorgente in rapporto a fattori ambientali. Per questa ragione,
per prevenire la trasmissione per via aerea, sono necessari particolari trattamenti
dell’aria e idonea ventilazione.
Trasmissione tramite veicoli comuni : riguarda microrganismi trasmessi da
oggetti contaminati come cibo, acqua, medicazioni, presidi ed attrezzature.
Trasmissione mediante vettori : avviene quando vettori come zanzare, mosche,
topi ed altri animali trasmettono microrganismi
Le precauzioni per l’isolamento hanno lo scopo di prevenire la trasmissione dei
microrganismi attraverso queste varie vie. Dal momento che i fattori legati all’agente
e all’ospite sono difficili da controllare, per interrompere l’insorgenza dell’infezione,
fondamentalmente, si agisce direttamente sulle modalità di trasmissione. Le
raccomandazioni contenute nei prossimi paragrafi si basano tutte su questo
concetto.
8. RACCOMANDAZIONI
Dalle indicazioni contenute nelle Linee Guida di riferimento sopra citate sono state
estrapolate le seguenti raccomandazioni per l’isolamento:
> precauzioni standard
> precauzioni basate sulle modalità di trasmissione :
- precauzioni per contatto
- precauzioni per droplet
- precauzioni per via aerea
In aggiunta alle PRECAUZIONI STANDARD , utilizzare quelle per specifiche modalità
di trasmissione nei pazienti con infezione sospetta o documentata o colonizzati con
patogeni altamente trasmissibili o importanti dal punto di vista epidemiologico, per i
quali siano necessarie precauzioni aggiuntive per impedire la trasmissione (Allegato 1)
(CDC 2007, IA).
Nei pazienti immunocompromessi con infezione virale, prolungare la durata delle
precauzioni specifiche per modalità di trasmissione poiché i microrganismi vengono
eliminati a lungo (CDC 2007, IA).
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PRECAUZIONI STANDARD
Utilizzare le Precauzioni Standard per l’assistenz a di tutti i pazienti avendo presente
che essi possono essere infetti o colonizzati con m icrorganismi trasmissibili.
IGIENE DELLE MANI
E’ ormai risaputo che l’igiene delle mani rappresenta da sola il mezzo pi ù
importante ed efficace per prevenire la trasmission e delle infezioni.
L’indossare i guanti non elimina le necessità di praticare l’igiene mani poiché i
guanti possono avere piccoli difetti non visibili o si possono lacerare durante l’utilizzo o,
infine, le mani possono essere contaminate durante la rimozione degli stessi.
Vedi le raccomandazioni riportate nella procedura specifica sull’Igiene delle mani
UTILIZZO E SMALTIMENTO DEI TAGLIENTI - gli aghi e gli altri taglienti, dopo essere stati utilizzati, devono essere maneggiati con
cura per evitare lesioni durante lo smaltimento o il reprocessing. I taglienti usati
devono essere smaltiti negli appositi contenitori posizionati nelle aree dove questi
strumenti sono utilizzati (Canada 1999, AIII)
- prevedere di introdurre nella pratica assistenziale aghi con dispositivi di sicurezza,
quando esistano chiare indicazioni che questi consentiranno agli operatori di
lavorare in sicurezza (EPIC 2007, B)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Osservare le seguenti indicazioni di base:
- indossare i DPI quando si prevede il contatto con sangue o fluidi biologici (CDC
2007, IB)
- prima di uscire dalla stanza o dal box del paziente, rimuovere e smaltire i dispositivi
di protezione utilizzati (Canada 1998, AII; Canada 1999, AII; CDC 2002, IA; NICE
2003, A; WHO 2006, IB; EPIC 2007, A; CDC 2007, IA)
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1) Guanti
- i guanti devono essere considerati una misura aggiuntiva e mai sostitutiva rispetto
al lavaggio delle mani o alla frizione con prodotti a base alcolica (Canada 1998, BII;
Canada 1999, BII; WHO 2006, IA)
- indossare i guanti quando si prevede il contatto con sangue o altri materiali
potenzialmente infetti, le mucose, la cute non integra o potenzialmente contaminata
(ad esempio paziente con incontinenza fecale o urinaria) (Canada 1998, AII; CDC
2002, IC; WHO 2006, IC; CDC 2007,IB)
- rimuovere i guanti dopo aver assistito un paziente o dopo aver toccato le superfici
ambientali in prossimità del paziente (inclusa l’attrezzatura sanitaria). Non
indossare lo stesso paio di guanti per assistere più di un paziente (Canada 1998,
AII; Canada 1999, BIII; CDC 2002, IB; WHO 2006, IB; CDC 2007, IB)
- non riutilizzare o lavare i guanti, poiché questa pratica è stata associata con la
trasmissione di microrganismi patogeni (Canada 1998, AII; Canada 1999, AII; CDC
2002, IB; CDC 2007, IB)
- indossare guanti adatti al tipo di attività:
a) guanti monouso per l’assistenza al paziente;
b) guanti monouso o di gomma riutilizzabili per la pulizia dell’ambiente o di
attrezzature sanitarie (CDC 2007, IB)
2) Copricamice
- indossare un copricamice, appropriato per la procedura, per proteggere la cute e
prevenire la contaminazione degli abiti durante le procedure assistenziali in cui è
possibile il contatto con sangue, fluidi corporei, secrezioni ed escrezioni. (Canada
1999, BIII; CDC 2007,IB).
- indossare un copricamice nel contatto diretto con il paziente se questo ha
secrezioni o escrezioni profuse e non protette (CDC 2007,IB)
- rimuovere il copricamice e lavarsi le mani prima di lasciare la zona del paziente
(CDC 2007,IB)
- l’uso routinario del copricamice non è raccomandato (Canada 1999, AI)
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- non far indossare in modo ruotinario un sovracamice al momento dell’ingresso in
una unità ad alto rischio (es. Terapia Intensiva, patologia neonatale, unità trapianti,
ecc) (CDC 2007, IB)
3) Dispositivi di protezione per bocca, naso, occhi .
- Utilizzare DPI per proteggere le mucose degli occhi, naso e bocca, durante
procedure e attività di assistenza al paziente che possono comportare schizzi di
sangue, liquidi corporei, secrezioni o escrezioni. Selezionare maschere, schermi
facciali, protezioni per gli occhi o combinazioni di questi in relazione al tipo di attività
(Canada 1999, BIII; CDC 2007, IB/IC).
- Durante procedure che possono generare aerosol (broncoscopia, intubazione
endotracheale, ecc.), e quando non ci sia il sospetto di un’infezione aerea che
richieda una protezione respiratoria, indossare i seguenti DPI: schermo facciale che
copra completamente la parte anteriore e laterale del volto; una maschera con
annessa visiera o mascherina con occhiali di protezione (oltre a guanti e
sovracamice) (CDC 2007, IB).
RESPIRATORY HYGIENE/COUGH ETIQUETTE (Igiene Resp iratoria etichetta tosse) - Educare il personale alla importanza delle misure di controllo della fonte per
contenere le secrezioni respiratorie allo scopo di prevenire la trasmissione di
patogeni respiratori tramite droplets o fomiti, soprattutto durante le epidemie
stagionali di infezioni respiratorie virali nelle comunità (ad es. influenza, RSV,
adenovirus, virus parainfluenzali) (CDC 2007, IB).
N.B. Si ricorda di porre particolare attenzione alla procedura di rimozione di DPI al
fine di evitare l’autocontaminazione
- Per contenere il rischio infettivo da secrezioni respiratorie di pazienti e
accompagnatori con segni e sintomi di infezione respiratorie, fin dal primo momento
di accesso nella struttura (ad esempio �riade, sale di attesa della accettazione e
del pronto soccorso, ambulatori e studi medici) mettere in atto le seguenti misure:
a. informare sulla necessità dell’igiene delle mani vicino o nelle sale di attesa
degli ambulatori e fornire le risorse necessarie:
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b. collocare in luoghi adeguati di distributori di gel / soluzione idroalcolica e,
dove sono disponibili lavandini, prodotti per il lavaggio delle mani (CDC
2007, IB);
c. nei periodi di maggior prevalenza di infezioni respiratorie in comunità, fornire
mascherine sia ai pazienti con tosse che ad altre persone con sintomi
(accompagnatori dei pazienti);
d. incoraggiarli a mantenere una distanza di sicurezza (idealmente almeno 1
metro) da altre persone presenti in ambienti comuni (CDC 2007, IB).
RICOVERO DEL PAZIENTE
Nelle scelta di dove collocare il paziente, tenere in considerazione la potenziale
trasmissione di agenti infettivi. Sistemare in camera singola (quando disponibile) i
pazienti che possono trasmettere ad altri un’infezione (es. secrezioni profuse,
escrezioni o drenaggio da ferita chirurgica, neonati con sospetta infezione virale
respiratoria o gastrointestinale (CDC 2007, IB).
ATTREZZATURE ASSISTENZIALI
1) Definire politiche e procedure per il contenimento, il trasporto e la manipolazione di
attrezzature destinate all’assistenza del paziente e strumenti/presidi potenzialmente
contaminati con sangue o liquidi biologici (CDC 2007, IB/IC).
2) Poiché residui di materiale proteico riducono l’efficacia dei processi di disinfezione
e di sterilizzazione, dopo l’uso, gli strumenti critici e semicritici devono essere
sottoposti ad un intervento di detersione, da effettuare con prodotti raccomandati,
prima dei trattamenti di disinfezione ad alto livello o di sterilizzazione (CDC 2007,
IA).
3) Quando si maneggiano strumenti e dispositivi visibilmente sporchi o che possano
essere stati contaminati da sangue o liquidi biologici, indossare DPI adeguati al
livello di contaminazione atteso (CDC 2007, IB/IC).
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SANIFICAZIONE AMBIENTALE
1) Pulire e disinfettare le superfici che possono essere facilmente contaminate da
patogeni sia quelle nelle immediate vicinanze del paziente (es. barre del letto,
comodini) che quelle frequentemente toccate durante l’assistenza al paziente (es.
maniglie della porta; servizi igienici etc.) rispetto a superfici a minor rischio (es.
superfici orizzontali delle sale di attesa) (CDC 2003, IB)
2) Usare disinfettanti ad attività microbicida (secondo le indicazioni del fabbricante)
verso i patogeni che più probabilmente contaminano l’ambiente circostante del
paziente ( CDC 2003, IB).
3) Nei reparti che assistono pazienti pediatrici o nelle aree di attesa dotate di giochi (es.
ostetricia/ginecologia), stabilire politiche e procedure per la pulizia e la disinfezione
dei giocattoli da effettuarsi ad intervalli regolari (CDC 2003, IB)
- Stabilire politiche per la sanificazione di apparecchiature elettroniche multi-uso, in
particolare quelle usate dai pazienti, per l’assistenza al paziente e per le attrezzature
mobili spostate frequentemente all’interno o all’esterno della stanza del paziente (es.
giornalmente) (CDC 2003, IB).
BIANCHERIA/TELERIA
Manipolare la biancheria/teleria usata con molta attenzione per evitare la dispersione
di microrganismi e la contaminazione di aria, superfici e persone (CDC 2007, IB)
PRATICHE DI SICUREZZA PER LE INIEZIONI
1) Per evitare la contaminazione dei presidi sterili per iniezione, adottare tecniche
asettiche (CDC 2007, IA). Si ricorda di porre particolare attenzione alla procedura di
rimozione di DPI al fine di evitare l’autocontaminazione
2) Non utilizzare la stessa siringa per somministrare farmaci a pazienti diversi, anche
quando l’ago o la cannula siano stati sostituiti; aghi, cannule e siringhe sono sterili e
monouso: non devono essere utilizzati su pazienti diversi, né per prelevare
sostanze da preparazioni multiuso (CDC 2007, IA)
3) Utilizzare set per infusione e somministrazione di fluidi per un solo paziente e
smaltirli adeguatamente dopo l’uso. Considerare contaminati la siringa o l’ago/la
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cannula una volta che siano stati utilizzati per la somministrazione o la connessione
ad una sacca di infusione (CDC 2007, IB)
4) Utilizzare, se possibile, fiale monodose per preparati parenterali (CDC 2007, IA)
5) Non somministrare a pazienti diversi soluzioni prelevate da una fiala monouso e
non mescolare le soluzioni rimaste per usi successivi (CDC 2007, IA)
6) Per prelevare soluzioni da preparazioni multidose, utilizzare siringhe e aghi/
cannule sterili (CDC 2007, IA)
7) Non conservare le preparazioni multidose nelle aree in cui sono trattati i pazienti;
conservarle secondo le indicazioni del produttore; eliminarle se la sterilità viene
meno o è dubbia (CDC 2007, IA)
8) Non usare sacche o flaconi di soluzione endovenosa per più di un paziente (CDC
2007, IB)
PROCEDURE PER PUNTURA LOMBARE
Indossare una maschera chirurgica quando bisogna posizionare un catetere o iniettare
materiale all’interno del canale spinale o dello spazio subdurale (es. durante mielografia,
puntura lombare e spinale o anestesia epidurale) (CDC 2007, IB)
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PRECAUZIONI DA CONTATTO
RICOVERO DEL PAZIENTE
- Negli ospedali per acuti sistemare il paziente che richiede precauzioni da contatto
in una stanza singola, se disponibile; se la stanza singola non è disponibile,
collocare nella stessa stanza pazienti infetti o colonizzati dagli stessi patogeni
(Canada 1999, BII; CDC 2007, IB).
- Se fosse necessario collocare nella stessa stanza un paziente che richiede
precauzioni da contatto e uno che NON sia infetto o colonizzato con lo stesso
patogeno, nel passaggio da un paziente all’altro, cambiare l’abbigliamento
protettivo e procedere all’igiene delle mani (CDC 2007, IB).
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI (DPI)
- Indossare i guanti ogni volta si venga a contatto con la cute integra del paziente o
le superfici e gli oggetti posti a stretto contatto col paziente (apparecchiature,
protezioni del letto,…). Indossare i guanti al momento di entrare nella stanza o nel
box in cui si trova il paziente (Canada 1999, AII; CDC 2007, IB)
- Togliere i guanti prima di lasciare la stanza del paziente o allontanarsi dallo spazio
intorno al letto (Canada 1999, AIII ; CDC 2007, IB)
- Indossare il sovracamice quando è probabile che gli abiti vengano a diretto contatto
con il paziente o con le superfici o gli oggetti potenzialmente contaminati nelle
strette vicinanze del paziente. Indossare il sovracamice al momento di entrare nella
stanza o nel box in cui si trova il paziente; rimuoverlo e procedere all’igiene delle
mani prima di uscire (Canada 1999, BII ; CDC 2007, IB)
ATTREZZATURE ASSISTENZIALI
- Manipolare le attrezzature per la cura del paziente e strumenti/devices secondo le
precauzioni standard indicate precedentemente (CDC 2007, IB)
- Negli ospedali per acuti, nelle strutture per lungodegenti e in altre strutture
assistenziali utilizzare attrezzature non critiche (ad esempio sfigmomanometro)
monouso o dedicate per singolo paziente. Se non è possibile, pulire e disinfettare
gli strumenti fra un paziente e l’altro (Canada 1999, BIII ; CDC 2007, IB)
Manuale di isolamento per la prevenzione della
diffusione delle malattie trasmissibili
nelle strutture assistenziali: Raccomandazioni
Gennaio 2010 17/21
SANIFICAZIONE AMBIENTALE
- Assicurarsi che le stanze dei pazienti che richiedono precauzioni da contatto siano
pulite e disinfettate di frequente (almeno 1 volta al giorno), con particolare
attenzione alle superfici toccate più frequentemente (sbarre del letto, tavolino,
comodino, superfici del bagno, maniglie) e agli oggetti a più stretto contatto col
paziente (CDC 2007, IB)
- Sospendere le precauzioni da contatto alla scomparsa dei segni e sintomi di
infezione o in accordo con le raccomandazioni patogeno-specifiche (Allegato 1)
(CDC 2007, IB)
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diffusione delle malattie trasmissibili
nelle strutture assistenziali: Raccomandazioni
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PRECAUZIONI DROPLET
Utilizzare le Precauzioni per Goccioline, in aggiunta a quelle Standard, per pazienti con
infezione sospetta o accertata da patogeni che vengono trasmessi tramite goccioline (>5
micron di diametro) prodotte da un paziente che tossisca, starnutisca o parli (Allegato 1)
(CDC 2007, IB)
RICOVERO DEL PAZIENTE
- Collocare nella stessa stanza (cohorting) i pazienti che hanno una infezione
sostenuta dallo stesso microrganismo (Canada 1999, BII; CDC 2007, IB)
- Se fosse necessario mettere nella stessa stanza un paziente che richiede
precauzioni per goccioline e uno che NON ha la stessa infezione, assicurarsi che i
due pazienti siano posti ad una distanza superiore a 1 metro l’uno dall’altro.
(Canada 1999, BIII ;CDC 2007, IB)
- Cambiare l’abbigliamento protettivo e procedere all’igiene delle mani nel passare
da un paziente ad un altro collocato nella stessa stanza, indipendentemente dal
fatto che uno o entrambi richiedano precauzioni per goccioline (CDC 2007, IB)
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) - Indossare la mascherina all’ingresso della stanza o del box del paziente se ci si
avvicina a meno di un metro (Canada 1999, BIII ; CDC 2007, IB). Per l’assistenza a
pazienti con rosolia o parotite la mascherina non è necessaria se il personale è
immune; gli operatori non immuni devono entrare nella stanza solo se
indispensabile e devono indossare la mascherina (Canada 1999, BIII)
TRASPORTO DEL PAZIENTE - Se è necessario trasportare o spostare il paziente, insegnargli a indossare la
mascherina (Canada 1999, BIII ; CDC 2007, IB) e a osservare le norme di igiene
respiratoria che riducono la trasmissione (CDC 2007, IB)
- Sospendere le precauzioni per goccioline alla scomparsa dei segni e sintomi di
infezione o in accordo con le raccomandazioni patogeno‐specifiche (CDC 2007, IB)
( Vedi Allegato 1)
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PRECAUZIONI PER VIA AEREA
Adottare le Precauzioni per Via Aerea, in aggiunta a quelle Standard, per tutti i pazienti
con sospetta o accertata infezione da microrganismi trasmissibili per via aerea
(Mycobacterium tuberculosis, morbillo, varicella e zoster disseminato) (Allegato 1) (CDC
2007, IA/IC)
STRUTTURE PER LUNGODEGENZA - Nelle strutture di lungodegenza i pazienti ai quali venga diagnosticata una tubercolosi
contagiosa, dovrebbero essere gestiti adottando le stesse precauzioni dei pazienti
assistiti negli ospedali per acuti (Canada 1999, AIII)
Sistemare contatti suscettibili in stanze singole o in gruppo fino alla fine del periodo di
incubazione. Le porte devono essere tenute chiuse (Canada 1999. AIII)
RICOVERO DEL PAZIENTE
- Nelle strutture dove si dispone di stanze di degenza di isolamento stretto respiratorio :
sistemare i pazienti per i quali sono necessarie le precauzioni per via aerea. La camera
è dotata di:
� almeno 6 – 12 ricambi d’aria all’ora;
� Pressione negativa;
� le porte devono essere tenute chiuse;
� dopo la dimissione le porte devono essere tenute chiuse per il tempo sufficiente alla
rimozione di microrganismi a trasmissione aerea (Canada 1999, AII ; CDC 2007,
IA).
� il paziente deve rimanere confinato nella propria stanza, che deve disporre di
bagno proprio (Canada 1999, AII).
- Nelle strutture dove non si dispone di stanza di degenza di isolamento stretto
respiratorio:
• individuare una camera dedicata;
• assicurare più volte al giorno i ricambi d’aria ;
• le porte devono essere tenute chiuse;
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• dopo la dimissione le porte devono essere tenute chiuse per il tempo
sufficiente alla rimozione di microrganismi a trasmissione aerea (Canada
1999, AII ; CDC 2007, IA).
• il paziente deve rimanere confinato nella propria stanza, che deve disporre
di bagno proprio (Canada 1999, AII).
• sistemare quanto prima il paziente in una stanza per l’isolamento
respiratorio;
- Negli ambulatori:
� adottare sistemi (�riade, ecc.,) per identificare i pazienti con infezione accertata o
sospetta che richieda precauzioni per via aerea (Canada 1999, AII);
� sistemare quanto prima il paziente in una stanza per l’isolamento respiratorio; se
non è disponibile, far indossare al paziente una mascherina chirurgica e ospitarlo in
una sala visite. Quando il paziente ha lasciato la stanza, lasciarla vuota per il tempo
sufficiente a consentire un completo ricambio d’aria (circa 1 ora) (CDC 2007, IB)
� insegnare ai pazienti con infezione accertata o sospetta a trasmissione per via
aerea ad indossare la mascherina e ad osservare le norme che riducono la
trasmissione respiratoria fuori dalla stanza di isolamento respiratorio (CDC 2007,
IB)
RESTRIZIONI PER IL PERSONALE
- Nelle strutture per acuti, il personale suscettibile al morbillo, varicella, zoster diffuso o
vaiolo non dovrebbe mai entrare nella stanza di un paziente con una di queste infezioni
se è disponibile personale immune (Canada 1999, AIII; CDC 2007, IB). Tutto il
personale dovrebbe essere immune per morbillo (Canada 1999, AIII)
UTILIZZO DEI DPI
- Utilizzare filtranti facciali FFP2 o FFP3 quando si entra nella stanza o in casa di
pazienti con tubercolosi in isolamento e quando le procedure da attuare possono
determinare la produzione di aerosol (irrigazione, incisioni, drenaggi, …) (CDC 2007,
IB) o quando persone non immuni debbano necessariamente entrare nella stanza di
pazienti con varicella o zoster disseminato (Canada 1999, BIII)
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TRASPORTO DEL PAZIENTE
- Nei pazienti con lesioni cutanee da varicella, vaiolo o da Mycobacterium tuberculosis,
coprire le aree colpite in modo da prevenire la produzione di aerosol o il contatto con
lʹagente infettivo delle lesioni (CDC 2007, IB)
GESTIONE DELL’ESPOSIZIONE
- Sospendere le precauzioni per le malattie trasmesse per via aerea in accordo con le
raccomandazioni patogeno‐specifiche (Allegato 1) (CDC 2007, IB)
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BIBLIOGRAFIA
• Canada. Hand Washing, Cleaning, Disinfection and Sterilization in Health Care, 1998 • Canada. Routine practices and additional precautions for preventing the transmission of
infection in health care. CCDR. 1999 ; Suppl 4:1-142. • NHS-NICE. Infection control. Prevention of healthcare-associated infections in primary
and community care London (UK): National Institute for Clinical Excellence (NICE); 2003 • EPIC2. Pratt RJ, Pellowe CM, Wilson JA et al. National evidence�based guidelines for
preventing healthcare�associated infections in NHS hospitals in England. J Hosp Infect 2007; 65S, S1-S64
• CDC/HICPAC. Siegel JD, Rhinehart E, Jackson M, Chiarello L. Guideline for Isolation Precautions: Preventing Transmission of Infectious Agents in Healthcare Settings 2007
• Ministero della Sanità, Circolare n. 4 del 13 marzo 1998 : “Misure di profilassi per esigenze di sanità pubblica - Provvedimenti da adottare nei confronti di soggetti affetti da alcune malattie infettive e nei confronti di loro conviventi e contatti”.