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DonneMatematic
he
Concetto Lanno
2005
[La donna emarginata dalla società: ieri e oggi]
Ecco una raccolta delle biografie di alcune donne matematiche che hanno
dato e continuano a dare un contributo alle scoperte matematiche.
Fino al secolo scorso le donne venivano esclude dal campo della ricerca e
dell’istruzione, la società le emarginava perché ritenute non adeguate allo
studio.
Molte donne sono riuscite, nei rispettivi tempi in cui sono vissute, a
superare diversi ostacoli, familiari, sociali, per vivere il sogno della propria
vita.
Alcune ci sono riuscite grazie alla posizione sociale occupata dalla famiglia
di appartenenza altre, meno fortunate, sono rimaste nell’oblio perché prive
di conoscenze nel mondo della società aristocratica, culturale, accademica.
Che potesse consentirle di seguire un percorso nel mondo della ricerca
universitaria.
Tante sono le scoperte e le dimostrazioni delle donne matematiche del
Settecento e dell’Ottocento attribuite a matematici uomini oppure a
pseudonimi maschili, al fine di vedere la luce e non rimanere escluse dal
mondo della scoperta matematica; tante altre sono le ricerche matematiche
di donne rimaste ignote.
Importanti risultati matematici, onorificenze e titoli sono stati riconosciuti e
attribuiti a donne matematiche dopo la loro morte; almeno, anche se in
ritardo, il mondo scientifico ha dato loro quel minimo di diritto che le era
stato negato in vita.
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Le donne che si sono occupare di scienza, ed in particolare di ricerca in
campo matematico, hanno saputo contribuire anche la dove ricercatori
uomini non sono riusciti a formulare risposte adeguate o complete a diversi
quesiti matematici.
Purtroppo, rimangono nell’oblio tutte quelle donne delle quali non si hanno
testimonianze scritte e, pertanto, non sarà mai loro riconosciuto il merito per
le personali abilità matematiche.
Maria Gaetana Agnesi
Nata: 16 Maggio 1718 a Milano
Morta: 9 Gennaio 1799 a Milano
Proveniente da una famiglia benestante di commercianti di seta, Maria
Gaetana è la primogenita di ventuno figli e mostra di possedere talenti
straordinari sin dalla più giovane età: conosce il latino, il greco e l'ebraico;
all'età di nove anni pubblica una dissertazione latina in difesa dell’istruzione
superiore delle donne.
Per volere del padre, casa Agnesi è luogo d’incontro degli intellettuali più
distinti della Milano del Settecento e Maria, malgrado sia molto timida, per
accontentare il padre partecipa alla maggior parte dei seminari,
impegnandosi spesso in discussioni filosofiche e matematiche.
Alla morte della madre, Maria Gaetana deve occuparsi dei fratelli e
sacrificare i contatti socio-culturali; suo padre non si oppone a questa scelta
perché in quel periodo è molto difficile trovare una donna di casa disposta a
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prendersi cura di molti bambini e di un uomo vedovo. Maria Gaetana non si
sposerà mai.
Nel 1738, Maria Gaetana Agnesi pubblica “Propositiones Philosophicae”:
una serie di composizioni di filosofia e di scienze naturali contenente 191
ipotesi filosofiche che Agnesi deve difendere spesso in discussioni con
importanti personalità pubbliche, italiane e straniere.
Della sera del 16 luglio del 1739 De Brosses scrive: “Fui portato in una grande stanza dove vi erano circa trenta persone provenienti da tutti i paesi
d’Europa; la giovane Maria Agnesi mi fece accomodare, insieme alla sorella, su un sofà. Lei è una
ragazza di circa venti anni, né brutta né bella, con una maniera molto semplice e molto dolce. ...
Conti Belloni volle fare una discussione in pubblico. Lui cominciò con una dissertazione eccellente di
latino rivolta a questa giovane ragazza che gli rispose con esattezza entrando in una disputa; si
parlava delle fontane e del comportamento dell’acqua. Lei parlò come un angelo su questo tema, io
non ho sentito mai qualsiasi cosa così piacevole.”
Il suo lavoro più noto, pubblicato nel 1748, è "Istituzioni analitiche ad uso
della gioventù italiana": si tratta di un’opera composta a scopi didattici e
che godette di larga fama soprattutto dopo la traduzione in lingua francese
(1755) e in lingua inglese (1801). La prima sezione affronta problemi
elementari di massimo, di minimo, problemi sulle tangenti e sui punti di
flesso; la seconda sezione discute l'analisi di quantità molto piccole; la terza
sezione è dedicata al calcolo integrale e presenta una discussione generale
sullo stato della conoscenza; le ultime parti della sezione parlano del metodo
delle tangenti e delle equazioni differenziali. Si tratta di uno dei primi lavori
completi sull’analisi infinitesimale.
Il grande contributo che Maria diede alla matematica con questo libro fu
quello di raccogliere i lavori di vari matematici in modo molto sistematico,
chiaro e con esempi, al punto che venne usato come testo scolastico.
Nel 1749 Agnesi viene nominata professore onorario all'Università di
Bologna da papa Benedetto XIV.
Maria è una donna molto religiosa; dopo la morte del padre (1752) si dedica
agli studi religiosi e ad opere di carità, aiutando le persone ammalate, povere
e senza casa –specialmente donne–. Nel 1771, quando viene aperto il Pio
Albergo Trivulzio di Milano –una casa per il malato e il malfermo– accetta
la carica di direttore dell'istituto prendendosi cura dei malati fino alla sua
morte e spendendo anche i propri risparmi in opere caritatevoli –muore in
povertà totale. –
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Truesdell parla del desiderio di Maria Gaetana di diventare monaca: “Chiese il
permesso a suo padre il quale inorridì al pensiero che la sua figlia prediletta desiderasse di lasciarlo,
lui l'implorò di cambiare idea. Lei fu d'accordo a continuare a vivere in casa sua e ad occuparsi della
famiglia a tre condizioni: che lei andasse, ogni qualvolta lo desiderasse, in chiesa; che vestisse
semplicemente e umilmente; che abbandonasse di frequentare i teatri e i divertimenti profani.”
Dopo la morte del padre Maria abbandona l’interesse per la matematica e
quando, nel 1762, l'Università di Torino le chiede la sua opinione sugli
articoli pubblicati da Lagrange sul calcolo infinitesimale, lei risponde che
“non si occupa più di tali interessi.”
In quel periodo molti paesi europei sono contrari ad ogni forma di istruzione
superiore per le donne che vengono private dagli elementi fondamentali di
istruzione come leggere e scrivere, considerate queste una fonte di
tentazione e di peccato. L’unica possibilità di studiare è data alle suore.
In Italia, dove il Rinascimento ha la sua origine, donne intellettuali sono
ammirate per i talenti mostrati nel mondo dell’arte, della medicina, della
letteratura e delle scienze. Fra tante altre, Maria Gaetana Agnesi è una delle
figure femminili più importanti del XVIII secolo.
Maria Gaetana Agnesi è conosciuta anche per la curva chiamata la "Strega
di Agnesi"
Agnesi scrive l'equazione di questa curva nella forma
xxaxay
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considerando l’asse x l’asse delle ordinate e l’asse y quello delle ascisse.
Considerando, invece, il classico sistema cartesiano ortogonale (asse delle
ascisse x e asse delle ordinate y) l’equazione assume la forma cartesiana
yaayx 22
che si può scrivere anche 22
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axay
curva che fu studiata originariamente da Fermat.
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In origine, il nome dato a tale curva è “versiera” e quando il testo di Maria
Gaetana Agnesi è tradotto in lingua inglese la parola “versiera” diventa
“strega” e la curva diventa nota col nome di “strega di Agnesi”.
Nel 1703 Grandi ne fornisce una costruzione geometrica e nel 1718 le da il
nome latino “versoria”.
Una sorella di Maria Gaetana, Teresa, è compositrice, cantante e librettista;
nata il 17 ottobre del 1720, compone musica sin da giovane. Il suo primo
lavoro teatrale viene presentato con successo a Milano nel 1747. Ha scritto
sette opere delle quali tre sono basati su libretti personali. Compone musica
anche per l'Imperatrice Maria Teresa. Nel 1752 Teresa sposa Banchina
Antonio Pinottini, non ebbe figli; muore il 19 gennaio 1795. Il suo ritratto
oggi è esposto nel museo del Teatro La Scala di Milano. Il compositore
canadese Miller di Elma ha scritto un lavoro chiamato “La Strega di
Agnesi”; si tratta di un lavoro commissionato dall'Alleanza per la Musica
Nuova Canadese, ascoltata per la prima volta nell’ottobre del 1989 a
Toronto. Collegandosi al sito www.agensscott.edu è possibile ascoltare tre
brani composti da Teresa Agnesi.
Casa Agnesi viene frequentata anche dal monaco matematico Ramiro
Rampinelli, già professore a Roma e a Bologna, il quale aiuta Maria
Gaetana nei suoi studi. Agnesi ringrazia Rampinelli nella prefazione del suo
libro "Istituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana" pubblicato a
proprie spese nel 1748; il secondo volume viene pubblicato l’anno dopo.
In un rapporto che Riccati fece
al comitato delle Scienze
dell’Accademia di Parigi
scrive: “Prese molta abilità e sagacia
per ridurre, come ha fatto l'autore,
uniformare pressoché metodi queste
scoperte cosparsero fra i lavori di
matematici moderni e spesso
presentarono da metodi molto diversi
dall'un l'altro. Ordine, chiarezza e regno
della precisione in tutte le parti di questo
lavoro. ... Noi lo riguardiamo come il
trattato fatto e più completo e migliore.”
Papa Benedetto XIV, che da
giovane aveva studiato
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matematica, scrive ad Agnesi che i suoi lavori avrebbero dato credito
all'Accademia di Bologna e all’Italia nominandola lettore onorario
all'Università di Bologna. Ad Agnesi viene proposta la cattedra di
matematica all'Università di Bologna. È probabile che Agnesi né accettò né
rifiutò questa offerta. Truesdell scrive: “A ottobre [Agnesi] ricevette una lettera papale che confermava il suo appuntamento. Lei già si era dedicata a una vita santa, pensionata; mentre il suo nome rimase sui rotoli dell'università per quarantacinque anni; non andò mai a Bologna”.
Joan Birman
Nata: 30 Maggio 1927 a New York , USA
Attualmente è Professore di Matematica all'Università di Barnard,
Università di Columbia, dove ha ricevuto il suo B.A. nel 1948. Ha un M.S.
della Columbia in fisica –1950 –.
Riceve il Ph.D. all'Istituto di Courant, Università di New York 20 anni dopo
il suo B.A. e dopo avere allevato tre bambini. Prima di andare a Barnard,
dove è preside nei periodi 1973-1987 e 1989-1991, lavora presso lo Stevens
Institute of Technology. Riceve un dottorato onorario dal Technion (Istituto
di Israele di Tecnologia) ed altri onori. Il suo campo di ricerca è la
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topologia. Nel 1995 riceve il premio Chauvenet Prize dall'Associazione
Matematica dell'America per il suo articolo sul nuovo punto di vista di un
nodo.IN APPENDICE:“AN INVERSE FUNCTION THEOREM FOR FREE GROUPS”
PROFESSIONAL VITA: JOAN S. BIRMAN December 13, 2004 Title: Research Professor of Mathematics, Barnard College of Columbia University Address: 604 Mathematics Building Columbia University New York, N.Y. 10027 e-mail: [email protected] Telephone: 212-854-4341 Personal data: Birth: May 30, 1927, in New York, New York Citizenship: USA Home address: 100 Wellington Avenue,New Rochelle, N.Y. 10804-3708 Spouse: Joseph L. Birman Education: BA,Barnard College, l948. MA,Columbia University, 1950 (Physics) PhD, Courant Institute of New York University,1968 (Math). Dr. Sci. Honoris Causa, Israel Institute of Technology (Technion), June 1997
Professional History: Systems Analysis Dept.,Gen. Precision Equipment,1950-1953. Systems Analysis Dept., W.L.Maxson Corp.,1953-55. Staff Member(part time), Technical Research Group, 1955-60. Assistant Professor Mathematics, Stevens Institute, 1968-71. Assoc. Professor Mathematics, Stevens Institute of Technology, 1972-73. Professor Mathematics, Barnard College (Columbia University), 1973- Chairman, Dept. Math., Barnard College, 1973-87, 1989-1991, 1995-1998. )
Professional Memberships: American Mathematical Society European Academy of Sciences (elected April 2003) Fellow, New York Academy of Sciences Honorary Foreign Associate, Moscow Math. Soc. (elected September 1996). Mathematical Association of America American Women in Mathemetics
Current Editorial positions: Editorial Board, Geometry and Topology, 1996-2005 Editorial Board, Algebraic and Geometric Topology, 2000-2005 Executive Committee, Geometry and Topology Publications Board of Directors, Mathematical Sciences Publishing Company Current Grants: NSF 0405586.
Honors, Awards: Sloan Foundation Fellow, 1974-6 Japan Society for the Promotion of Science, Fellow (Sept.1980). Senior Science Faculty Fellow,Great Britain, spring, 1981. Institute for Scientific Exchange,Torino,Italy, summer 1986. Institute for Advanced Study, Spring 1987. Institut des Hautes Etudes Scientifiques, Bures-sur-Yvette,France, summer 1991. Guggenheim Foundation Fellow, 1994-5 Chauvenet Prize, Mathematical Assn. of America, January 1996
Visiting Positions: Visiting Assistant Professor,Princeton Univ.,1971-72. Visiting Professor, Univ. Paris Sud, Fall 1980 Lady Davis Visiting Professor, Technion, Spring 1981. Visiting Professor, Univ. Paris VII, Fall, 1987. Visiting Professor, Hebrew Univ. of Jerusalem 5/88-6/88 Institute for Advanced Study, Princeton, New Jersey, Spring term 1988. Visiting Professor, Technion, Spring term 1995. Visiting Member, Math. Sci. Res. Inst., Berkeley, CA, Spring term 1996. Selected list of Committees and Elected Offices:
Council of the Amer.Math.Soc., Member-at-Large, 1990-1993 Topology Panel, Int. Congress of Mathematicians 1990. Executive Committee, Council of the American Math Society, 1992-1996. Long Range Planning Committee, Amer. Math Society, 1993-1995 (Chair,94-5) Overseers’ Committee to Visit the Harvard Mathematics Department, 1992-98 Human Rights Committee, New York Academy of Sciences, 1995
PhD Theses supervised: Richard Fein, Stevens Institute of Technology, 1974 Marcello Kupferwasser, Columbia University, 1975 Jerome Powell, Columbia University, 1978 Jozef Przytycki, Columbia University, 1981 John McCarthy, Columbia University, 1983 Pei Jun Xu, Columbia University, 1987 Rolland Trapp, Columbia University, 1987
Elizabeth Finkelstein, Columbia University, 1993 Ted Stanford, Columbia University, 1993 Zung-He Chen, Columbia University, 1994 Efstratia Kalfagianni, Columbia University, 1994 Ka Yi Ng, Columbia University, 1996 Tat Sang Fung, Columbia University, 1996 Matt Greenwood, Columbia University, 1996
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Hessam Hamidi-Tehrani, Columbia University, 1997 Matt Zinno, Columbia University, 2001 Clement Radu Popescu, Coumbia University, 2001 Tara Brendle, Columbia University, 2002
Nancy Wrinkle, Columbia University, 2002 Nathan Broaddus, Columbia University, 2003. Keiko Kawamuro (working on her thesis)
Selected List of Invited Lectures: Emmy Noether Lecturer, San Antonio, Texas, January 1987 Holiday Symposium Lecturer, New Mexico State University, Dec. 1989 300th Anniversary Fest, Mathematiche Geselleshaft, Hamburg, Germany, 1990 Plenary Address, ICM ’90 (”On the Work of Vaughan Jones”) Tech Alumni Lecturer, Univ. of New Hampshire, November 1991 AMS-MAA Invited Address, joint winter meeting, 1992 Ostrom Lecturer, Washington State University (Pullman), 1993 A celebration of Women in Mathematics, MIT, March 1994 Principle Lecturer, KAIST Workshop, Taejon, Korea, August 1-12,
1994 Dressler Lecturer, Kansas State University, November, 1994 Netanyahu Lecture, Technion (Haifa, Israel) April 3, 1995 Asprey Distinguished Lecturer, Vassar College, April 29-30, 1996. 1999 Sampson Lectures, Bates College, March 16-17 2001 Principle speaker, CRMS conference on BRAIDS, Luminy, France (June) 2001 Plenary talk, NATO conference, Calgary, Alberta, Canada (August) 2002 Plenary talk, BMAC (British Math and App. Math Coll.),April 5-12,2002 2002 Plenary talk, BRAIDS conference, Cortona, Italy, June 2002 2002 Pitcher Lectures, Lehigh University, July 2002 2003 Cantrell Lectures, University of Georgia, April 2003 2003 Cornell Topology Conference, May 2003
Conferences Organized: BRAIDS, Santa Cruz, Cal., 1986 (NSF Research Conference) BRAIDS (in Toplogy and Algebraic Geometry), Jerusalem, May 1995. VASSILIEV INVARIANTS, Oberwolfach, Sept. 1995. Organizing Committee, MSRI Special year in Low Dimensional Topology (1996-7) 3-MANIFOLDS, AMS meeting, Barnard College & Columbia Univ., Nov., 2000 BRAIDS, Banff B.C., Oct. 2004, on the Organizing Committee.
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36. “Geodesics with multiple self-intersections and symmetries on Riemann surfaces” (with Caroline Series), London Math Soc. Lecture Notes 12, 1988, pp.3- 37. “Dehn’s algorithm revisited, with applications to simple curves on surfaces” (with Caroline Series), Annals of Math Studies 111 (1989), pp.451-478. 38. “On the Jones polynomial of closed 3-braids”, Inven. Math. 81 (1985), pp. 287-294. 39. “Algebraic linearity in the mapping class group of a surface” (with Caroline Series), J. of Pure and Applied Algebra 52 (1988),p. 227-275). 40. “Jones’ braid-plat formula and a new surgery triple”, (with T. Kanenoba), Proc. AMS 102, No.3, (1988), pp.687-695.41. “Markov classes in certain finite quotients of Artin’s braid group” (with B. Wajnryb), Israel J. Math. 56, No.2 (1986), pp. 160-178. 42. “Braids, link polynomials and a new algebra” (with H.Wenzl), Trans.AMS 313, No. 1 (1989) 249-273. 43. “A calculus on links in the 3-sphere” (with W. Menasco), in KNOTS ’90, Editor A. Kawauchi, W. De Gruyter, Berlin and New York, 1992. 44. “Studying Links Via Closed Braids I: A Finiteness Theorems”(with W. Menasco), Pacific J. Math. 154, No. 1 (1992), 17-36. 45. “Studying Links Via Closed Braids II: On a Theorem of Bennequin” (with W. Menasco) Topology and its Applications 40 (1991), 71-82. 46. “Studying Links Via Closed Braids III: Classifying Links which are Closed 3- Braids” (with W. Menasco) Pacific J. Math. Vol 161, No 1 (1993), 25-113. 47. “Studying Links Via Closed Braids IV: ”Closed Braid Representatives of Split and Composite Links” (with W. Menasco), Invent. Math. 102, Fasc. 1 (1990), 115-139. 48. “Studying Links Via Closed Braids V: ”Closed Braid Representatives of the Unlink” (with W. Menasco), Trans. AMS 329, No. 2 (1992) pp. 585-606. 49. “Studying Links Via Closed Braids VI: ”A Non-Finiteness Theorem” (with W. Menasco), Pacific J. Math. 156, No. 2 (1992) p. 265-285. 50. “Special Positions for Essential Tori in Link Complements” (with W. Menasco), Topology 33, No. 3, (1994), 525-556. Errata: Topology 51. “Knot polynomials and Vassiliev’s Invariants” (with Xiao-Song Lin), Invent.Math. 111 (1993), 225-270.
52. “New points of view on knots and links”, Bull.AMS / 28, No. 2 (1993), 253- 287. 53. “Linear representations of the braid group” (with D. Long and J. Moody), Contemporary Mathematics 169, (1994), 123-132. 54. “Braided chord diagrams” (with Rolland Trapp), Journal of Knot Theory and its Ramifications, 7, No.1 (1998), 1-22. 55. “Studying surfaces via closed braids” (with Elizabeth Finkelstein), Journal of Knot Theory and its Ramifications, 7, No.3 (1998), 267-334. 56. “A new approach to the word and conjugacy problems in the braid groups” (with J.S.Lee and K.H.Ko), Advances in Mathematics, 139, No. 2 (1998), 322- 353. 57. “A new algorithm for recognizing the unknot” (with Michael Hirsch), Geometry and Topology, Vol.2(1998), 178-220. 58. “Holonomic and Legendrian parametrizations of knots” (with Nancy Wrinkle), Journal of Knot Theory and its Ramifications, 9, No.3 (2000), 293-309. 59. “On transversally simple knots” (with Nancy Wrinkle), Journal of Differential Geometry, 55 (2000), 325-354. 60. “The infimum, supremum and geodesic length of a braid conjugacy class”, (with K.H. Ko and S.J. Lee), Advances in Mathematics, 164 (2001), 41-56. 61. “On Markov’s theorem”, with William Menasco, Journal of Knot Theory and its Ramifications, 11, No. 3 (2002), 295-310. 62. “Toward an implementation of the B-H algorithm for recognizing the unknot”, with M. Rampichini, P. Boldi and S. Vigna, Journal of Knot Theory and its Ramifications, J.Knot Theory and its ramifications”, 11, No. 4 (2002), 601-645. 63. “Obstructions to trivializing a knot and representations of braid groups”, with John Moody, Israel Journal of Mathematics, 142 (2004), 125-162. 64. “Stabilization in the braid groups I: MTWS”, with William Menasco, submitted. Posted on arXiv. 65. “Stabilization in the braid groups II: Transverse knots”, with William Menasco, submitted. Posted on arXiv. 66. “Braids, knots and contact structures”, lecture notes for a talk given at the First East Asian Conference on Knots and Related Topics in Seoul, Korea, February 2004. Posted on arXiv.
Books: 1. Braids, links and mapping class groups, Ann. Math Studies 82, Princeton University Press, 1975 2. Editor English language translation of Seifert and Threlfall: A Textbook of Topology, Academic Press, 1980 3. Editor (with A. Libgober), Braids, Contemporary Mathematics 78, Amer. Math Society, 1988 4. Editor (with W. Abikoff and K. Kuiken), The mathematical legacy of Wilhelm Magnus, Contemporary Mathematics 169, 1993. 5. Guest Editor (with Mina Teicher), Braids in Knot Theory and Algebraic Geometry, Topology and its Applications,to appear. Expository and review articles: 1. “The algebraic structure of surface mapping class groups”, Discrete groups and automorphic forms, Ed. W. Harvey, Academic Press 1977, pp. 163-198. 2. “Mapping class groups of surfaces” a survey”, Annals of Math Studies 111, Princeton University Press, 1974. 3. “Nielsen’s investigations of surface mapping class groups”, J. Nielsen: Collected Works, p. 407-416, Birkhauser, 1986. 4. “Mapping class groups of surfaces”, Contemporary Mathematics 78, BRAIDS, 1988 5. “Recent Developments in Knot and Link Theory”, Mathematical Intelligencer, Volume 13, Number 1, 1991, p. 52-60. 6. “A progress report on the study of links via closed braids” , to appear in the Proceedings of the March 1990 conference to celebrate 300 Years of the Mathematische Gesellschaft in Hamburg. 7. “On the Work of Vaughan Jones”, Proc.International Congress of Mathematicians 1990, pages 9-18, Springer-Verlag, New York, 1992. 8. “On the Combinatorics of Vassiliev invariants”, in Braid Groups, Knot Theory and Statistical Mechanics II, Editors Yang and Ge, World Scientific Press, 1994. 9. “Scientific Publishing: A Mathematician’s Viewpoint”, Notices of the American Mathematical Society, 47, No. 7, August 2000, 770-774. 10. “Braids:A Survey”, with Tara Brendle, to appear in the Handbook of Geometric Topology. Posted on arXiv.
Book Reviews: 1. Burde and Zieschang’s “Knots” and Kauffman’s “On Knots”, Bull.AMS 19, No.2 (1988) p.550-558. 2. “Coxeter Graphs and Towers of Algebras”, by Goodman, de la Harpe and Jones, Bull.AMS 3. “Knots”, by Charles Livingston, MAA Monthly August 1995.
Kathleen McNulty Mauchly Antonelli10
Nata: 12 Febbraio 1921 in Irlanda
Da bambina studia da emigrante negli Stati Uniti d’America; nel 1948 sposa
John Mauchly e, dopo la sua morte (1980), sposa Severo Antonelli. Studia
nelle Scuole cattoliche degli Stati Uniti d’America prima di entrare al
Chestnut Hill College per donne di Philadelphia, dove studia matematica e
consegue la laurea nel 1942. Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale
gli Stati Uniti d’America orientano le ricerche su scopi bellici e le università
cercano giovani ricercatori. La University of Pennsylvani’s Moore School
of Engineering propone i primi corsi di elettronica e gruppi di ricerca nel
campo del computer. Ad Aberdeen viene creato il Ballistic Research
Laboratory in cui lavora uno staff di ricercatori provenienti dalla Scuola di
Moore ed uno proveniente da Aberdeen Proving Groud fornito da personale
con esperienza su progetti bellici. Dopo la laurea, Kay McNulty è assunta
come matematico ricercatore presso la Scuola di Moore di Ingegneria; qui si
occupa di balistica. McNulty descrive il suo lavoro con queste parole: “We did have desk calculators at that time, mechanical and driven with electric motors, that could do
simple arithmetic. You'd do a multiplication and when the answer appeared, you had to write it down
to reenter it into the machine to do the next calculation. We were preparing a firing table for each gun,
with maybe 1,800 simple trajectories. To hand-compute just one of these trajectories took 30 or 40
hours of sitting at a desk with paper and a calculator. As you can imagine, they were soon running
out of young women to do the calculations. Actually, my title working for the ballistics project was
"computer". The idea was that I not only did arithmetic but also made the decision on what to do next.
ENIAC made me, one of the first "computers", obsolete.”
Lavora all’ENIAC (Electronic Numerical Integrator and Computer),
progettato da John McNulty, che sposa nel 1948, e da John Eckert nella
School of Engineering.
11
The ENIAC Programmers
Kathleen McNulty Mauchly Antonelli, Jean Jennings Bartik, Frances Snyder Holberton, Marlyn Wescoff Meltzer, Frances Bilas Spence and Ruth Lichterman Teitelbaum(profiles at the time of induction in 1997) The first programmers started out as "Computers." This was the name given by the Army to a group of over 80 women working at the University of Pennsylvania during World War II calculating ballistics trajectories - complex differential equations - by hand. When the Army agreed to fund an experimental project, the first all-electronic digital computer, six "Computers" were selected in 1945 to be its first programmers. They were Kathleen McNulty Mauchly Antonelli, Jean Jennings Bartik, Frances Snyder Holberton, Marlyn Wescoff Meltzer, Frances Bilas Spence and Ruth Lichterman Teitelbaum. The ENIAC was the first all-electronic digital computer, a machine of approximately 18,000 vacuum tubes and forty black 8-foot panels. Because the ENIAC project was classified, the programmers were denied access to the machine they were supposed to tame into usefulness until they received their security clearances. As the first programmers, they had no programming manuals or courses, only the logical diagrams to help them figure out how to make the ENIAC work. They had none of the programming tools of today. Instead, the programmers had to physically program the ballistics program by using the 3000 switches and dozens of cables and digit trays to physically route the data and program pulses through the machine. Therefore, the description for the first programming job might have read: "Requires physical effort, mental creativity, innovative spirit, and a high degree of patience." On February 15, 1946, the ENIAC Computer was unveiled to the public and press. It ran the ballistics trajectory programmed by the six programmers and captured the world's imagination. In 1947, the ENIAC was turned into a "stored program" computer, the world's first. Thus, these six programmers were the only generation of programmers to program it at the machine level. All six women contributed to the programming the ENIAC. Many of these pioneer programmers went on to develop innovative tools for future software engineers and to teach others early programming techniques. Marlyn Meltzer and Ruth Teitelbaum were a special team of ENIAC programmers. As "Computers" for the Army, they calculated ballistics trajectory equations painstakingly using desktop calculators, an analog technology of the time. Chosen to be ENIAC programmers, they taught themselves and others certain functions of the ENIAC and helped prepare the ballistics program. After the war, Ruth relocated with the ENIAC to Aberdeen, Maryland, where she taught the next generation of ENIAC programmers how to use the unique new computing tool. Frances Spence and Kathleen Antonelli were a second ENIAC team. Both mathematics majors in the class of 1942 of Chestnut Hill College in Philadelphia, they responded to the Army's call for mathematicians and were assigned to operate the Differential Analyzer, a huge analog machine of which there were only a few in the world. Fran and Kay led the teams of women who used this machine to calculate the ballistics equations. After the war, both Fran and Kay continued with the ENIAC to program equations for some of the world's foremost mathematicians. Kay married Dr. John Mauchly who, together with J. Presper Eckert, invented the ENIAC and UNIVAC computers, and Kay worked with John on program designs and techniques for many years. The third ENIAC programming team was comprised of Jean Bartik and Betty Holberton. As ENIAC programmers, they took on the challenging task of learning the Master Programmer that directed the performance of all program sequences of the ENIAC. They led the entire group in programming the ballistics trajectory for the February 14, 1946 demonstration, but that was only the beginning. After the War, Jean Bartik worked on the team that converted the ENIAC into a stored program machine, making it easier and faster to program larger and more sophisticated problems. Jean then programmed the BINAC, designed logic for UNIVAC I, designed an electrostatic memory backup system for UNIVAC I, and later, developed reports to help businesses understand a powerful new class of computers, the microcomputer. She worked tirelessly to make computers easier to use. After programming the ENIAC, Betty Holberton joined the company founded by Eckert and Mauchly and worked on the first commercial computers. She wrote the C-10 instruction code for UNIVAC I, forever making programming easier and faster for programmers. She designed the control console for UNIVAC I and its computer keyboards and numeric keypad. In 1952, she designed the first sort merge generator for UNIVAC I. She served on the COBOL committee to design the first business language to operate across computer platforms, wrote standards for FORTRAN and served on national and international computer standards committees for decades. More information on The ENIAC Programmers is available at the following:Betty Holberton Dies; Helped U.S. Develop Computer LanguagesAn Interview with Betty HolbertonJean and Timothy Bartik update the "Women of the Eniac" WITI Hall of Fame nomination form for 2005Video from Kay Antonelli and Jean Bartik's appearance at WITI New York The previous text is excerpted from the speech inducting the ENIAC Programmers into the WITI 1997 Hall of Fame presented by Linda Sanford, General Manager of IBM's s/390 Division, and written by Kathryn A. Kleiman, Attorney with Fletcher, Heald & Hildreth in Rosslyn, VA. Ms. Kleiman has been documenting the work and lives of the ENIAC programmers and is working on oral histories and a documentary about their lives. For more information about this project, please contact [email protected].
Durante la II Guerra Mondiale Kay McNulty lavora in un gruppo di circa 80
donne che hanno il compito di stilare tabelle per lo studio delle traiettorie
12
delle bombe. Dopo la guerra il computer viene usato ufficialmente per la
risoluzione numerica di equazioni differenziali. McNulty è una delle sei
donne che hanno programmato l’ENIAC dando un contributo fondamentale
all’informatica.
Petzinger descrive il modo come McNulty usava l’ENIAC per risolvere
equazioni differenziali dopo il suo completamento, avvenuto nel febbraio
del 1946:“The first task was breaking down complex differential equations into the smallest possible steps.
Each of these had to be routed to the proper bank of electronics and performed in sequence - not
simply a linear progression but a parallel one, for the ENIAC, amazingly, could conduct many
operations simultaneously. Every datum and instruction had to reach the correct location in time for
the opeation that depended on it, to within 1/5000th of a second.”
Nel 1948 John McNulty lascia la Scuola di Ingegneria di Moore e crea una
società con John Eckert progettando computer. John e Kay Mauchly si
trasferiscono in una fattoria in Ambra Pennsylvannia e Kay continua a
lavorare con suo marito sulla progettazione e la realizzazione di computer: il
BINAC e gli UNIVAC computers. Kay si occupa della progettazione del
software, il marito si occupa della progettazione dell’hardware.
Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1980, Kay sposa Severo Antonelli e
ora vive in Pennsylvania.
Kay Antonelli è la voce di tutte le donne impegnate nel mondo della
tenologia (Women In Tecnology International’s East Coast Summit in
Boston 1998).
Clara Latimer Bacon
13
Nata: 23 Agosto 1866 a Hillsgrove, Contea di McDonough, Illinois, USA
Morta: 14 Aprile 1948
Nasce da una famiglia di pionieri della New
England. Studia alla Università di Hedding,
Abingdon, Illinois nel 1886, dopo un anno di
insegnamento entra alla Università di Wellesley.
Nel 1890 riceve il suo B.A. dall'Università di
Wellesley, insegna a Kentucky per un anno e
nell’Illinois per cinque. Nel 1897, su invito del
Dott. Goucher, inizia ad insegnare all'Università di Baltimora per donne –
ora Università di Goucher– come istruttore di matematica e,
contemporaneamente, continua i suoi studi all'Università di Chicago durante
i trimestri dell'estate dal 1901 al 1904.
Nel 1911 è la prima donna a ricevere un Ph.D. in matematica presso la
Johns Hopkins University discutendo la tesi dal titolo "The Cartesian oval
and the elliptic functions rho and sigma", pubblicata nel 1913
dall’American Journal of Mathematics.
Bacon diventa professore associato a Goucher nel 1905 e professore
ordinario nel 1914. Continua a insegnare al Goucher College fino al suo
pensionamento –nel 1934–, ormai professore emerito di matematica.
Bacon è stata un insegnante notevole. Uno studente scrive di lei:“She believed in us so simply and so deeply that we could not disappoint her. When she felt that
circumstances prevented us from doing all she hoped, she tried to change the circumstances. It was
her support that made graduate study possible for me. Her patience and understanding as a teacher
opened up the beauty of mathematics. For many years her faith in all of us made life seem good.”
Almeno otto dei suoi studenti riescono ad ottenere il Ph.D. in matematica,
tra questi Marguerite Lehr.
Bacon è membro della American Mathematical Society e della
Mathematical Association of America, rivestendo per un tempo il compito
di presidente della Maryland-Virgina section of the MAA. Bacon viene
coinvolta in molte associazioni per la pace quali Foreign Policy Association
e League of Women Voters.
Hertha Marks Ayrton
14
Nata: 28 Aprile 1854 a Portsea, Inghilterra
Morta: 23 Agosto 1923 a Sussex, Inghilterra
Frequenta il Girton College al Cambridge University dove studia
matematica e supera il Mathematical Tripos nel 1880. A quel tempo
Cambridge non dava lauree alle donne, ma solo certificati; allora Hertha
frequenta la University of London superando con successo l’esame esterno e
ricevendo il B.Sc.
Ayrton inventa l'apparecchiatura usata per dividere una linea in parti uguali
e per disegnare figure simili (ridotte o ingrandite) –il pantografo– e pubblica
le soluzioni di numerosi problemi matematici su Mathematical Questions
and Their Solutions from the "Educational Times".
Assiste suo marito, William Ayrton, durante gli esperimenti sull’elettricità.
Nel 1899 è la prima donna membro della Institution of Electrical Engineers
ed è la prima donna a leggere un proprio lavoro alla Royal Society of
London.
Agnes Sime Baxter Hill
15
Nata: 18 Marzo 1870 a Halifax, Nova Scotia, Canada
Morta: 9 Marzo 1917 a Columbia, Missouri, USA
Studia alla Dalhousie University dal 1887 al 1892. Nel 1891 riceve il suo
BA con gli onori della prima della classe in matematica, la prima donna a
ricevere questo premio alla Dalhousie; è la vincitrice del Sir William Young
Gold Medal. Nel 1892 riceve un MA in Mathematics alla Dalhouise
University.
Studia alla Cornell University dove si laurea in matematica e prende il Ph.D.
nel 1895 discutendo la tesi dal titolo "On Abelian Integrals, a Resume of
Neumann's Abelsche Integral with Comments and Applications", scritta
sotto la direzione di J.E.Oliver.
Nel 1896 sposa A. Ross Hill, un laureato della Dalhousie con un Ph.D in
Filosofia (1895). Nel 1903 copre la carica di presidente della University of
Missouri. Sfortunatamente, all’età di 47 anni, Agnes Baxter Hill si ammala
e muore prematuramente; il marito dona dei libri alla Dalhousie University "... to perpetuate the memory of one of its loyal graduates, who gave her life to assist in my
educational work instead of making an independent record for herself."
Nel 1988, la Dalhousie University dedica ad Agnes Baxter un’aula del
Department of Mathematics, Statistics and Computing Science.
Grace Marie Bareis
16
Nata: 19 Dicembre 1875 a Canal Winchester, Ohio
Morta: 15 Giugno 1962 a Columbus, USA
Studia al Bryn Mawr College dal 1897 al 1899 ed anche alla Columbia
University. Dal 1902 al 1906 insegna matematica e scienze al Miss Roney's
School di Philadelphia, PA. Studia alla Università Statale dell’Ohio dove,
nel 1909, diventa la prima donna a ricevere un Ph.D. in matematica ; discute
la tesi dal titolo "Imprimitive Substitution Groups of Degree Sixteen" scritta
sotto la guida di Harry W. Kuhn e pubblicata dalla Lancaster Press,
Lancaster, PA.
Bareis diventa assistente di matematica alla Ohio University nel 1908 dove
vi insegna fino al pensionamento (1946). Continua ad insegnare matematica
ancora fino al 1948 a causa della scarsità di docenti di matematica. Nel
dicembre del 1915 presenzia la Mathematical Association of America; è
membro della American Mathematical Society e della Daughters of the
American Revolution. Nel 1935 Bareis è nominata al Board of Trustees of
Heidelberg College. Nel 1948 dona 2000 dollari all’Università di Stato
dell’Ohio come fondo premio per gare matematiche rivolte a studenti
meritevoli di quella università.
Dopo la sua morte, l’Università di Heidelberg intitola una sala in onore suo
e di suo padre e le viene conferito il titolo di Professore Assistente Emerito
di Matematiche.
E’ stato un membro Evangelico e membro della Chiesa metodista.
Ruth Aaronson Bari
17
Nata: 17 Novembre 1917
Ottiene un master al John Hopkins nel 1943 e, per motivi di famiglia, deve
rimandare il suo Ph.D.: lo ottiene solo nel 1966 con la tesi dal titolo
"Absolute reducibility of maps of at most 19 regions".
Insegna al George Washington University fino al suo pensionamento. Il suo
lavoro sulla teoria del grafico è stato riconosciuto come uno dei più
autorevoli, specialmente per quanto concerne la chromatic polynomials. Una
delle tre figlie, Gina Kolata, una delle giornaliste scientifiche più importanti
del New York Times, scrive:“Mia madre, Ruth Bari non ha un computer, lei non ne ha mai usato uno. Lei non ha e-mail; non ha
mai usato internet. Preferisce la scrittura corsivo e accurata e battere a macchina i propri lavori,
sebbene le innovazioni tecnologiche hanno invaso il nostro mondo.
Lei ha una passione per la matematica che ha sempre capito con facilità. Quando studiava al liceo di
Brooklyn, superò brillantemente un esame difficile presso il New York Regents.
All’Università di Brooklyn, dopo avere frequentato un corso di algebra, lei si innamorò della bellezza e
della purezza della matematica e decise di laurearsi in matematica. Dopo la laurea decise di ottenere
un Ph.D. e di iscriversi al dottorato alla John Hopkins University.
Ma la II Guerra Mondiale cambiò i suoi piani; le donne dovettero abbandonare tutto e gli uomini
dovettero tornare a combattere. Mia madre trascorse il periodo successivo della sua vita occupandosi
solo della sua famiglia (me e le mie due sorelle). Ci lasciò liberi di scegliere il nostro percorso
culturale; credo che lei sarebbe stata molto contenta se uno di noi fosse diventato un matematico, ma
nessuno di noi aveva il suo talento. Lei ci aiutò nel nostro percorso di studi senza mai obbligarci. Io
divenni giornalista al New York Times, mia sorella Judi attivista ambientale e Martha uno storico
dell'arte.
Quando io ero al liceo, mia madre decise di adempiere al suo sogno: ottenne un Ph.D., in
matematiche studiando la notte, quando tutti dormivano e nessuno la disturbava –aveva 47 anni–.
Dopo la laurea lavorò alla University di Washington dove, alcuni anni più tardi, diventò professore e
insegnò fino al pensionamento, all’età di 70 anni.
Mia madre amò ogni aspetto della vita accademica. Le chiesi più di una volta se mai si fosse
annoiata ad insegnare e lei: “Oh no, ogni classe è diversa.” Mia madre condivise la sua vita con il mondo della ricerca, lavorare con i ragazzi per lei era un
piacere, ogni conferenza un onore e una gioia. Una volta mi disse che era contenta perché nella sua
vita aveva seguito il cuore”
Nina Karlovna Bari
18
Nata: 19 Novembre 1901 a Mosca, Russia
Morta: 15 Luglio 1961 a Mosca, URSS
Vive in un periodo in cui in Russia la matematica diventa popolare e lei
riesce a guadagnarsi il rispetto di tutti i matematici del suo tempo, non solo
a causa delle sue opere ma anche per la sua eccellente personalità.
Sviluppa le abilità matematiche al liceo, frequenta l’Università Statale di
Mosca –lei è la prima studentessa–; nel 1918 forma un gruppo chiamato
"Luzitania" formato da studenti che seguono le idee matematiche di Nikolai
Nikolaevich Luzin, un professore della Università Statale di Mosca, e i cui
membri vengono chiamati "Luzitanians", con lo scopo di studiare il campo
matematico della teoria della funzione. Dopo un po’ il gruppo si scioglie ma
Nina continua la ricerca. Nel 1921 si laurea e subito insegna al Moscow
Forestry Institute e al Communist Institute. In quel periodo, presso
l’Università Statale di Mosca, apre l’Istituto di Ricerche Matematiche e
Meccaniche e Nina ne diventa uno studente-ricercatore che opera nel campo
delle serie trigonometriche e, contemporaneamente, insegna. Si occupa della
serie trigonometrica. La sua tesi è: "The basic question in her thesis was:
Under what conditions is a trigonometric development of a given function
unique?".
Nel 1922 presenta i risultati delle sue ricerche e nel 1923 li pubblica. Riceve
il Glavnauk Prize nel 1926 per i suoi chiarimenti ai vari problemi difficili
sulle funzioni trigonometriche.
Si trasferisce all’estero per studiare e, per mantenersi, lavora: il primo anno
studia alla Sorbonne e al College De France di Parigi; un anno dopo a Lvov
–Polonia– dove partecipa al Congresso Matematico Polacco; nel 1928 a
Bologna dove relaziona al Congresso Internazionale di Matematica. In
19
seguito vince una borsa di studio che le da la possibilità di continuare i suoi
studi a Parigi fino al 1929. Viene riconosciuta come un ottimo insegnante e
partecipa a molti seminari matematici: all'Unione Congresso a Mosca nel
1956 dove tiene una conferenza sulle serie trigonometriche; al Politecnico di
Mosca, Sverdlov Università Comunista e al Lenin di Mosca Istituto di
Pedagogical Statale. Nel 1935 le viene dato il titolo di Dottore delle Scienze
Fisico-Matematiche.
Nel 1952 Bari pubblica un articolo straordinario sulle funzioni primitive e le
serie trigonometriche che convergono quasi dappertutto. " La primitiva di una
funzione f(x), definita in un intervallo chiuso limitato [a,b] è alcuna funzione continua F(x) per che
F(x)=f(x) quasi dappertutto su [a,b]" in cui prova a verificare che "ogni funzione che è quasi
dappertutto limitata e misurabile ha un primitivo la cui la serie di Fourier, termine reso differente da
termine converge quasi dappertutto". Ottiene risultati significativi anche sulla
proprietà ortogonale dei sistemi fra i quali il sistema di Bessel, il sistema di
Hilbert e il sistema di Riesz-Fischer. Bari scrive anche una monografia di
novecento pagine in cui parla di tutti i tipi di problemi che riguardano le
serie trigonometriche; tale monografia è divenuta la referenza di base per
tutti i matematici che si concentrano sulla teoria di funzioni e lo studio delle
serie.
Bari è considerata il più autorevole professore di matematica dell’Università
Statale di Mosca. Guida molti studenti a guadagnare il loro Ph.D. e a
scrivere le loro tesi.
Oltre alla matematica a Nina Bari piace molto viaggiare, ascoltare la musica
e leggere poesie.
La sua morte avviene il 15 luglio del 1961.
Alexandra Bellow
20
Nata: a Bucarest, Romania
I suoi genitori sono entrambi medici: la madre è anche educatrice e scopre
nuovi metodi di aritmetica per insegnare ai bambini. Dice Bellow: "I was
one of her first guinea pigs and that was a lot of fun."
Durante gli studi liceali Alexandra si appassiona di matematica, è una delle
poche donne della Romania comunista a non aver paura delle ripercussioni
politiche e capisce che la matematica è una delle poche discipline che può
godere della libertà sotto una dittatura.
Si laurea all'Università di Bucharest nel 1957 con l'equivalente di un MA.
Nell'autunno di quell'anno si trasferisce negli Stati Uniti col primo marito –
il matematico C. Ionescu Tulcea– professore di analisi funzionale
all'Università di Yale. Qui Alexandra riceve il suo dottorato nel 1959 e,
dopo essersi spostata dall'Università di Pennsylvania all'Università
dell’Illinois a Urbana-Champaign, nel 1968 diventa professore alla
Università Northwest.
Frequa altre università americare come la University of Minnesota, il
Massachusetts Institute of Technology, la Brandeis University, la Gottingen
University, la Hebrew University of Jerusalem, la Tel-Aviv University, il
California Institute of Technology e la University of California a Los
Angeles. A Caltech ottiene una Fairchild Distinguished Scholarship –una
borsa di studio– e nel 1987 riceve il Humboldt Award della Repubblica
Federale Tedesca. La sua attività professionale include anche testi editoriali
su "The Transactions of the American Mathematical Society" , "The Annals
of Probability" e “Advances in Mathematics”.
Gertrude Blanch
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Nata: 1898 a Gittel Kaimowitz, Kolno, Polonia
Morta: 1996
Gertrude Blanch è un pioniere dell’analisi numerica e del calcolo. Nel 1907
emigra negli Stati Uniti e, nel 1914, si laurea al Brooklyn's Eastern District
High School. Per quattro anni lavora come impiegata a New York mettendo
da parte i soldi per il college. Nel 1928 si iscrive alla NYU Night School e si
laurea nel 1932, riceve il Ph.D. al Cornell in Analytic Geometry nel 1936.
Nel 1938 diventa direttore tecnico al Mathematical Tables Project di New
York City, un centro di calcolo dove Gertrude Blanch controlla 450
computers che elaborano tabelle e funzioni.
Durante la II Guerra Mondiale, Blanch e il Math Tables Project lavorano per
l’Applied Mathematics Panel of the Office for Scientific Research and
Development. Gertrude lavora per la Army Navy Manhattan Project.
Nella sua vita pubblica trenta libri: sulle approssimazioni di funzioni, di
analisi numerica e sulle funzioni matematiche. E’ eletta membro della
American Association for the Advancement of Science nel 1962 e le viene
conferito il Federal Woman's Award dal President Lyndon Johnson nel
1964. “Das Leben der Gertrude Blanch könnte als Muster für eine typische US-Immigratinnenkarriere
dienen: eine junge intelligente Frau, die ihr Heimatland verlassen musste, viele Schwierigkeiten
überwand und eine erfolgreiche Mathematikerin wurde. In ihrem Fall muss nur eine kleine Wendung
zur Story hinzugefügt werden: die mathematische Ausbildung verzögerte sich um 14 Jahre und sie
beendete diese erst im Alter von 40 Jahren. Auch wenn die Verzögerung für Gertrude Blanch viele
Frustrationen gebracht hatte, erwies sie sich doch im Nachhinein als einzigartige Kombination von
22
Fähigkeiten, die für die Leitung des Mathematical Tables Project – dem weltweit größten und
anspruchsvollsten aller Projekte mit menschlichen RechnerInnen – ideal waren.
Sie wurde als Gittel Kamovitz am 2. Februar 1897 in Polen geboren. Ihr Vater floh vor den
Judenprogromen in die USA und holte 1907 die Familie nach New York. Ihre große mathematische
Begabung war offensichtlich und bereits mit 10 Jahren erklärte Gertrude Blanch, dass sie
Mathematikerin werden wolle. Doch als sie mit siebzehn die Schule beendete, starb ihr Vater. Ein
Studium war nicht finanzierbar. Sie musste eine Bürotätigkeit in Manhattan annehmen, um ihre
Mutter und Schwester zu unterstützen. Die Jahre von 1914 bis 1928, in denen sie nun als Angestellte
arbeiten sollte, markierten einen Boom in der US-Wirtschaft. Neue Managementmethoden und
moderne Büroorganisation wurden propagiert, Rechnen und Kalkulieren entwickelten sich zu
wichtigen Elementen im Wirtschaftsleben. Die Wirtschaftsliteratur jener Tage warb für
maschinengestützte Rechenmethoden in der Buchhaltung und Betriebsplanung, doch diese Texte
waren auch nützlich für Menschen, die noch per Hand vorgehen mussten. Sie beschrieben
Methoden, wie Probleme vereinfacht werden konnten, wie Ergebnisse langer Berechnungen geprüft
oder zuvor berechnete Teilergebnisse mehrfach verwendet werden konnten. Gertrude Blanch
sammelte diese Literatur ohne zu ahnen, wie wichtig sie einige Jahre später für sie sein würde. Sie
arbeitete für verschiedene Firmen, stieg trotz fehlender College-Ausbildung auf und war zuletzt in
einem großen Hutmacher-Konzern für Buchhaltung, Finanzen und Planung zuständig.
All die Jahre sparte sie für ein Studium. 1926 starb ihre Mutter und sie begann mit Abendkursen in
der New York University. Von 1928 bis 1932 studierte sie dort Vollzeit Mathematik und Physik, 1935
beendete sie ihre Promotion an der Cornell University. Doch die Weltwirtschaftskrise traf sie hart – es
gab keine Arbeit für AkademikerInnen. Nach einer einjährigen Vertretungsprofessur an einem
Frauencollege erhielt sie als Mathematikerin nichts, deshalb entschied sie sich wieder für einen
Bürojob.
Bei einem Weiterbildungkurs lernte sie 1938 einen der Planer des Mathematical Tables Projects
kennen, der sie umgehend als Technische Direktorin einstellte. In der Planungsrunde des Projekts
hatte niemand außer Blanch Erfahrung mit Rechenarbeit, und ihr gelang binnen kurzem eine
einzigartige Verknüpfung von theoretischer, angewandter und Wirtschaftsmathematik. Schon nach
einem Jahr machten die Ergebnisse Furore in der Wissenschaftswelt und Gertrude Blanch zur
führenden Rechenexpertin. Im zweiten Weltkrieg erhielt das Projekt wichtige Aufgaben der Army
sowie der Navy und arbeitete u.a. an Berechnungen für das Los Alamos Projekt. Blanch war
Chefberaterin der US-Regierung in Fragen der Angewandten Mathematik und beriet vielfach bei der
Einrichtung der neuen elektronischen Großrechnerprojekte. Im Zuge dessen begann sie, die Literatur
zum wissenschaftlichen Rechnen zu systematisieren. Zugleich verfasste sie ein Buch zur
numerischen Analysis und unterrichtete MitarbeiterInnen des Mathematical Tables Project.
Nach dem Krieg wurde das Projekt in das National Bureau of Standards (NBS) integriert, Blanch
blieb Direktorin und tauschte sich intensiv mit Forschungen im Bereich elektronischer Rechenanlagen
aus. 1948 wechselte sie nach Los Angeles als Assistenzdirektorin an das neu gegründete NBS-
Institute for Numerical Analysis. Hier setzte sie alte Forschungen zu Mathieu Funktionen fort, einem
Gebiet, das unwichtig für die neuen Computerentwicklungen wurde, aber Gertrude Blanch für den
Rest ihres Lebens interessierte. 1953 gerieten KollegInnen und sie in die Antikommunismus-Hysterie
mit den McCarthy-Verfolgungen und das gesamte Institut wurde geschlossen. Ein Freund holte sie in
ein Air Force-Projekt nach Ohio, wo bis zur Pensionierung 1967 wesentliche Beiträge zur
Weiterentwicklung numerischer Verfahren in der Luftfahrtforschung leistete. Sie wurde in diesen
Jahren vielfach mit Ehrungen ausgezeichnet. Anschließend forschte sie noch kontinuierlich weiter
23
und hinterließ bei ihrem Tod 1996 zahlreiche unveröffentlichte Manuskripte. Doch kein Nachruf
erschien, die Informatikwelt hatte sie vergessen. – Vergessen zusammen mit der Erinnerung daran,
dass es vor den Triumphen der Großrechner eine Zeit gab, die Generationen alte Rechenverfahren
nutzte, welche BuchhalterInnen ebenso wie MathematikerInnen gehörten. Die berufliche Entwicklung
der Mathematikerin Gertrude Blanch repräsentiert wohl wie keine andere den Übergang von der
Organisation handgesteuerter Rechenautomaten zur modernen Computerära. Die maßgeblich von
ihr aufgebauten Gruppen von RechnerInnen lieferten einerseits ein Strukturmodell für elektronische
Rechnenanlagen. Weitaus wichtiger war aber die Entwicklung numerischer Methoden des
wissenschaftlichen Rechnens und der Nachweis, das diese Rechenverfahren wichtige theoretische
und praktische Probleme lösen konnten.”
Lenore Blum
24
Nata: 18 Dicembre 1942 a New York, USA
Ama l’arte, la matematica, la musica; completa la high school a sedici anni;
studia architettura al Carnegie Tech di Pittsburgh; si iscrive a Simmons,
l'università di donne a Boston, per seguire i corsi di matematica e vi si
laurea. Riceve il Ph.D. in matematica nel 1968; poi va alla UC Berkeley per
un postdoctorate student and lecturer di due anni; diventa membro della
Association for Women in Mathematics (ne è presidente dal 1975 al 1978).
Nel 1973 insegna al Mills College algebra classica; fonda il Mills College
Math and Computer Science Department dove vi lavora per 13 anni. Nel
1980 decide di cominciare una ricerca di matematica; tiene numerose
conferenze internazionali per matematici, inclusa una presentazione delle
sue opere nel 1990 all’International Congress of Mathematicians di Kyoto.
Dal 1988 Blum è ricercatrice all’International Computer Science Institute e,
dal 1989, un adjunct professor di computer science alla prestigiosa
University of California a Berkeley. Dal 1990 al 1992 copre la carica di
vicepresidente della American Mathematical Society e, dal 1992 al 1997, è
Deputy Director of the Mathematical Sciences Research Institute (MSRI) a
Berkeley, dove continua a far avvicinare il mondo della matematica a quello
delle altre discipline.
Blum è un simbolo per le donne e le future ragazze che operano nel campo
della ricerca matematica; al Mills College introduce dei corsi di matematica
dove vi partecipano sempre più donne. Nel 1991 Lenore Blum presenta un
discorso sulla storia delle donne matematiche a AWM; lei rappresenta AMS
al Pan-American Congress of Mathematicians, dove introduce l’importanza
di costruire una comunicazione elettronica che colleghi l’America con
l’Africa.
25
Le ricerche di Blum, dalle sue prime opere alla formulazione dei suoi
teoremi, tentano di usare nuovi metodi logici per risolvere i vecchi problemi
di algebra.
Insieme al marito Manuel si occupa di un progetto che interessa i bambini.
Blum è anche la prima woman editor dell’International Journal of Algebra
and Computation (1989-1991). Dal 1996 al 1998 è Visiting Professor of
Mathematics and Computer Science presso la City University of Hong
Kong dove è anche co-autore di un libro su Complexity and Real
Computation con Filipe Cucker, Mike Shub e Steve Smale. Dal 1999 è
Distinguished Career Professor of Computer Science alla School of
Computer Science at Carnegie Mellon University.
Mary Everest Boole
26
1832 – 1916
Figlia del ministro Dr. Thomas Everest, Mary ha cinque anni e suo fratello
George due quando la sua famiglia si trasferisce a Poissy -Francia- per
curare la malattia del padre; Mary ha l’opportunità di confrontarsi con una
cultura e una lingua diversa, anche se è molto difficile per la famiglia
Everest, di tradizione inglese, vivere in una città francese cattolica.
Il Dott. Everest crede fortemente nella homeopathy, un metodo medico il
cui obiettivo principale è promuovere la salute e prevenire la malattia. I
metodi di cura sono estremi e in questo periodo Mary gli sta molto vicino.
Lo zio di Mary, Sir George Everest, colonnello e
Geometra General dell'India, è responsabile dal sud
dell’India fino al Nepal. Il nome del monte Everest
fu cambiato dopo che Sir Gorge calcolò l’altezza
del monte. Mary e suo zio George sono molto
affiatati al punto che lo zio pensa di adottarla. Mary
rifiuta perché amava troppo i propri genitori.
I primi studi di matematica di Mary avvengono col tutore Monsieur
Deplace: a lei piace il suo particolare stile di insegnamento. Mary scrive: "Monsieur Deplace is the hero of my idyll. I wish, though I know that the wish is vain, that I could
convey any adequate impression of the way in which he enveloped my life with a protecting influence
without the slightest interference with either my thoughts or my feelings.”
Quando Mary ha undici anni la sua famiglia si sposta in Inghilterra. Mary
diventa l'assistente di suo padre: studia e, contemporaneamente, la
domenica insegna.
Mary studia i libri della biblioteca del padre per imparare il calcolo e,
malgrado studi molto, ha molte domande senza risposte fino a quando visita
gli zii a Cork, nell'Irlanda Occidentale, attraverso i quali conosce un
importante matematico, Gorge Boole, attraverso il quale riesce a trovare le
risposte ai numerosi quesiti.
Tra i due nasce una grande amicizia; Mary ritorna in Ingihlterra, ma rimane
in contatto con Gorge. Gorge Boole scrive“Laws of Thought” e Mary ne è il
redattore. Due anni dopo Gorge Boole va in Inghilterra e, dopo la morte del
padre di Mary, tra i due nasce l’amore, si sposano –Mary è 17 anni più
giovane di George– hanno cinque figlie: Mary, Margaret, Alicia, Lucia, e
27
Ethel. E’ un matrimonio riuscito ma nove anni dopo George muore
tragicamente di polmonite.
L’anno seguente Mary accetta un lavoro al Regine College, l'università delle
donne in Inghilterra. In quel periodo alle donne non è consentito ricevere
titoli o insegnare all’università e così Mary accetta un lavoro come
bibliotecario. E’ attraverso questo lavoro che Mary diventa consulente non
ufficiale degli studenti.
Mary comincia ad insegnare ai bambini, presto viene riconosciuta come
insegnante lodevole dalla Head of the London Board of Education; uno
degli alunni di Mary scrive più tardi "I thought we were being amused not
taught. But after I left I found you [Mary] had given us a power. We can
think for ourselves, and find out what we want to know.".
A causa di una controversia Mary viene licenziata e, mediante un amico di
suo padre –James Hinton– trova un altro lavoro come segretaria.
I pensieri di Mary vanno oltre quei limiti sociali: crede di poter esprimere
tutte le nozioni di base con i simboli e con i numeri. All'età di 50anni, Mary
comincia a scrivere una serie di libri e di articoli e li pubblica.
“The Preparation of the Child for Science” nel 1904. Questo libro ha un
grande impatto nelle scuole progressive in Inghilterra e negli Stati Uniti
nella prima parte del ventesimo secolo.
Mary Everest Boole inventa le “curve stitching” –curva cucendo–, quello
che noi chiamiamo geometria della sequenza, per aiutare i bambini a capire
la geometria in R3.
Per scrivere “The Message of Psychic Science for Mothers and Nurses”
Mary impiega quindici anni –è per le controversie scritte in questo testo che
perde il posto di bibliotecario–.
Muore nel 1916, all'età di 84.
Mary Everest Boole è stata una donna straordinaria perché da sola, rimasta
vedova con cinque figli, è riuscita ad essere mamma e ad occuparsi anche
dei suoi studi in un periodo in cui la società rendeva già difficile una sola
delle due mansioni.
La figlia Alicia Boole diventa un importante matematico (pag. 78).
Mary si considerò un matematico psicologo. La sua meta era provare "...to
understand how people, and especially children, learned mathematics and
28
science, using the reasoning parts of their minds, their physical bodies, and
their unconscious processes."
Molti contributi educativo-didattici di Mary Boole possono essere visti nella
scuola di oggi.
Valentina Mikhailovna Borok
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Nata: 9 Luglio 1931 a Kharkov, Ucraina
Morta: 4 Febbraio 2004 a Haifa, Israele
Il padre, Michail Borok, ha un PhD in chimica ed è esperto di scienze; la
madre, Bella Sigal, è economista. La sua genealogia può essere tracciata
indietro fino a Vilna Gaon. Sua madre frequenta l’università nei primi anni
del 1920 ma è subito assunta per un lavoro statale; nei primi anni del 1930
lavorava al Ministero dell’Economia dell'Ucraina e queste posizioni di
prestigio consentono a Valentina di vivere un’infanzia privilegiata.
Come donna ebrea e per l’alta posizione che occupa nel governo Ucraino,
Bella Sigal non può essere risparmiata dalle leggi razziali; comunque, lei ha
una saggezza straordinaria e prevede quello che sta per accadere e agisce
abilmente. All’inizio del 1937 si dimette volontariamente e accetta un
lavoro poco importante: questa scelta salva lei e la sua famiglia. Da quel
momento Valentina condivide tutte le fatiche della popolazione ucraina. Nel
1949, su consiglio dei docenti della high school che frequentava, Valentina
decide di studiare matematica e viene ammessa alla Università di Stato di
Kiev dove conosce Yakov Zhitomirskii che poi sposa; vivono insieme per
54 anni e lavorano insieme come ricercatori sotto la guida di Georgii Shilov;
particolare attenzione è rivolta alla sua tesi universitaria sulla teoria di
distribuzione: la teoria di sistemi di PDEs lineare, pubblicata in Russia e
scelto, nel 1957, come il primo volume di AMS translations.
Nel 1954 Valentina si laurea alla Università Statale di Kiev e, nel 1957,
riceve il suo PhD alla Università Statale di Mosca. Dal 1960 al 1994 lavora
30
alla Kharkov State University, diventa professore nel 1970 e dal 1983 al
1994 copre la cattedra di analisi.
Agli inizi del 1970 fonda una scuola sulla teoria generale di PDEs a
Kharkov. Scrive per una fondazione su the theory of local and non-local
boundary value problems in infinite layers for systems of PDEs i cui risultati
sono sviluppati successivamente dai suoi studenti. Uno dei lavori più
importanti includono risultati sulle soluzioni del problema di Cauchy per i
sistemi, risultati ancora oggi citati estesamente –40 anni più tardi. –
Valentina scopre alcune proprietà dei sistemi parabolici e iperbolici. Altri
importanti contributi sono nel campo delle equazioni differenziali e delle
funzioni.
Valentina Mikhailovna Borok è la donna matematica più importante in
Ucraina tra il 1970 e il 1980.
Durante la sua vita, Valentina scrive 80 pubblicazioni su riviste russe e
ucraine, supervisiona ben 16 PhDs e molti master.
Si occupa anche degli studenti ai quali è negata l’iscrizione all’università a
causa della loro nazionalità ebrea: li fa studiare privatamente
incoraggiandoli sempre a continuare e, quando son pronti li fa presentare
nelle università europee dove sono accettati. Valentina è una vera madre per
i suoi studenti, è considerata The teacher of rigorous analysis della
Università Statale di Kharkov.
Nel 1994, una grave malattia costringe la professoressa Valentina
Mikhailowna Borok ad andare in pensione urgentemente ed emigrare in
Israele per curarsi. Trascorre gli ultimi dieci anni della sua vita a Haifa. I
suoi figli, Michail Zhitomirskii e Svetlana Jitomirskaya sono divenuti abili
ricercatori matematici. Valentina Borok si occupa dell’istruzione dei cinque
nipoti durante la loro crescita. Nel 2004, quando lei muore, i suoi nipoti
hanno un’età compresa tra 5 mesi e 24 anni e alcuni di loro stanno
continuando la sua strada.
31
Marjorie Lee Browne
Nata: 9 Settembre 1914 a Memphis, Tennessee, USA
Morta: 19 Ottobre 1979 a Durham, North Caroline, USA
Nasce da Mary Taylor Lee and Lawrence Johnson Lee che la incoraggia a
studiare matematica (sua madre muore quando Marjorie ha due anni).
Studia prima alla LeMoyne High School (una scuola privata) e dopo alla
scuola pubblica di Memphis. Si laurea alla Howard University nel 1935.
Riceve il suo Ph.D con la tesi su "The one parameter subgroups in certain
topological and matrix groups" scritta sotto la direzione di G.Y. Rainich
della University of Michigan.
Insegna per poco tempo alla Gilbert Academy di New Orleans, ottiene il suo
M.S. in matematica alla University of Michigan nel 1939, poi lavora al
Wiley College faculty in Marshall, Texas. Comincia a insegnare nel 1947
alla University of Michigan; nel 1949 ottiene un dottorato in matematica; è
la prima donna di colore ad avere il dottorato in matematica –Euphemia
Haynes riceve il suo Ph.D. in matematica nel 1943 dalla Catholic University
of America ed Evelyn Boyd Granville riceve un Ph.D. in matematica solo
nel 1949 dalla Yale University.–
Nel 1955 The American Matematica Monthly pubblica "A Note on the
Classical Groups," , questo lavoro propone delle proprietà topologiche e
relazioni tra gruppi classici e certi. Browne scrive della sua ricerca "while much
of the material included here may be known to a few, the main interest of this paper lies in the
simplicity of the proofs of some important, though obscured, results."
32
Doctor Browne insegna al North Carolina College –ora North Carolina
Central University– (fatica molto prima di essere accetata come la prima
donna di colore); ne 1951 copre la cattedra di matematica fino al 1970,
quando si dimette. Rimane alla North Carolina Central University fino al
1979. Browne dirige questo college per ben 13 anni.
Negli anni 1952-1953 Marjorie vince un Ford Foundation fellowship to
study combinatorial topology al Cambridge University. Dr. Browne è un
National Science Foundation Faculty Fellow studying computing and
numerical anlysis at the University of California a Los Angeles.
Studia differential topology alla Columbia University nel 1965-66.
Nel 1960, dopo tanti sforzi, riceve una concessione della IBM per il reparto
di calcolo, nel 1969 il suo reparto riceve il primo Shell Grant. Per
venticinque anni è l'unica persona nel reparto di matematiche a NCCU con
un Ph.D. in matematica.
Nel 1975, Dr. Browne è la prima destinataria del W.W. Rankin Memorial
Award for Excellence in Mathematics Education, dato dalla North Carolina
Council of Teachers of Mathematics. "She pioneered in the Mathematics
Section of the North Carolina Teachers Association, helping to pave the
way for integrated organizations".
Negli ultimi anni della sua vita, Marjorie Lee Browne usa i suoi propri soldi
per aiutare gli studenti meritevoli che vogliono intraprendere lo studio della
matematica.
Il 19 ottobre 1979 muore per un attacco al cuore, all'età di 65 anni.
Pre-doctoral education: BS (1935) Howard University; MS (1939)
University of Michigan.
Doctoral education: Ph.D. (1950) University of Michigan
Nel 2001, la University of Michigan-Ann Arbor comincia una serie di
conferenze in onore di Marjorie Lee Browne.
Il web site di Marjorie Lee Browne è
http://www.math.buffalo.edu/mad/PEEPS/marjorie%20lee%20browne
%20colloquiumhttp://www.math.lsa.umich.edu/mlk/mlk2000.html.
33
Maria Cibrario Cinquini
Nata: 6 settembre 1906 a Genova, Italia
Morta: 16 maggio 1992 a Pavia, Italia
Si laurea a Torino nel 1927 sotto la direzione di
Guido Fubini e già nel 1932 consegue la libera
docenza di Analisi. Inizia la carriera universitaria a
Torino, nel 1928, come assistente di Peano e dopo
la sua scomparsa (1932) è assistente di Tricomi.
Nel 1938 sposa Silvio Cinquini, un Professore
universitario di matematica, hanno tre figli:
Giuseppe, Vittoria e Carlo. Nel 1939 si trasferisce all'Università di Pavia
come assistente e professore incaricato. Nel 1947 vince il concorso a
professore ordinario di Analisi e, dopo un quadriennio trascorso prima a
Cagliari e poi a Modena, è richiamata a Pavia nel 1950 e vi rimane fino al
pensionamento (1980).
La sua attività scientifica, attestata da un centinaio di pubblicazioni, è
dedicata in massima parte alle equazioni a derivate parziali, ma tocca anche
altre questioni dell'Analisi: trasformazione di Laplace, numeri e polinomi di
Bernoulli, problemi di minimo, rapporti tra serie di polinomi sferici
generalizzati e serie trigonometriche riguardanti funzioni ipergeometriche di
Gauss e anche questioni geometriche sulle congruenze di rette iperspaziali e
sulla estensione dei metodi della Geometria descrittiva dallo spazio
ordinario a quattro dimensioni per rappresentare certe varietà di piani.
Nel 1981 riceve la nomina a professore emerito di Analisi matematica. E’
socio dell'Accademia dei Lincei e di altre Accademie locali.
Lynn Osen scrive:“Le sue opere e la sua ricerca hanno aiutato a realizzare la classificazione delle equazioni
differenziali parziali e lineari del secondo ordine, ha studiato anche le equazioni non lineari, le
equazioni iperboliche e i sistemi di tali equazioni. Il suo lavoro in questi rami di analisi è andato oltre
quello del suo predecessore in questo campo, Sofia Kovalevsky.”
34
Susan Jane Cunningham
Nata: 23 Marzo 1842 in Virginia
Morta: 24 Gennaio 1921
Studia astronomia e matematica, lavora con Maria Mitchell che la
incoraggia a studiare astronomia; frequenta dei corsi speciali di astronomia
e di matematica durante molte estati all'Università di Harvard, all'Università
di Princeton, all’Università di Newnham a Cambridge, all'Osservatorio di
Greenwich in Inghilterra e all'Università di Williams. Nel 1869 contribuisce
all'apertura dell'Università di Swarthmore dove diventa responsabile fino al
1906; nel 1888 Swarthmore le conferisce il grado onorario di Dottore di
Scienza. Praticamente ha dedicato tutta la sua vita alla fondazione e allo
sviluppo di Swarthmore.
Nel 1906, il presidente Swain scrive: “Susan J. Cunningham has the distinction of being the only one in the faculty who has been
connected with the College since its beginning in 1869. She is energetic, forceful and learned in her
profession, and a thorough believer in the gospel of work. She has loved Swarthmore more than her
own life, of which she has unsparingly given. She has in season and out of season been ready not
only to serve the College but to help individual students by giving them her advice, her time and in
numerous cases her money.”
All’osservatorio di Swarthmore viene dato il nome di William Sproul quale
donatore e uno dei primi studenti della professoressa Susan Cunningham.
William Sproul, divenuto in seguito senatore, dice di Susan Canningham:“No figure stands out more prominently than that of Doctor Cunningham. She has been a believer in honest work for herself and for her students as well. In her make-up, sham and superficiality have no place. Her straightforwardness in speech and in method in her classroom and in her daily life has left an influence for good on hundreds who have been here. Swarthmore has been and is the object of her devotion; to the college has been given the efforts of her best years of a remarkable life. In every success of the institution since the first student entered its door she has shared; in all its vicissitudes she has been ready with a helping hand. I fervently hope that our college may always stand for the principles of cleanliness, morality and intellectual honesty for which she has stood, and now as another of these strong leaders who have piloted the college out of the narrow channel of obscurity into the broad, deep sea of success steps down from the post where she has stood through nearly forty years, may the course that she has laid out be followed and Swarthmore go on to a splendid realization of the plans of the devoted founders.”
Nel 1891 Cunningham è eletta membro del New York Mathematical
Society (in seguito rinominata the American Mathematical Society), una
delle prime sei donne membro.
35
Sun-Yung Alice Chang
Nata: a Ci-an, Cina
Studia alla National University di Taiwan, dove riceve il suo primo B.S. nel
1970; dopo il dottorato in filosofia preso nel 1974 all'Università della
California, Barkeley, viene assegnata come professore associato alla State
University di New York a Buffalo, durante l'anno accademico 1974/75.
Successivamente è nominata assistente alla Università della California fino
al 1977 e in seguito anche alla Università del Maryland. Nel 1980 ritorna
all'Università della California come professoressa incaricata; nel 1986 è
invitata del Congresso Internazionale a Berkeley. Nel 1988/89 è
professoressa all'Università di Berkeley.
Le ricerche di Chang riguardano lo studio di certi tipi geometrici di
equazioni differenziali non lineari parziali. Lei studia anche le relazioni
estreme che vi sono tra le disuguaglianze e i problemi della geometria
isospettrica.
Forse il più grande riconoscimento di Chang é il conferimento, nel 1995, del
Ruth Little Satter Prize in matematica: il premio é valutato in $4,000 e
Chang lo riceve al meeting dell'American
Mathematical Society a S. Francisco nel
gennaio del 1995, con la seguente citazione:“The Ruth Lyttle Satter Prize é conferito a Sun-Yung Alice
Chang per il suo grande contributo allo studio delle
equazioni differenziali parziali riguardo ai molteplici di
Riemann e in particolare per il suo lavoro sui problemi estremi nella geometria
36
Spettrica e per il suo consolidamento della metrica spettrica senza una fissa classe uniforme 3-
molteplice.”
Ecco cosa dice Chang dopo aver ricevuto il premio:“Per me è un onore aver ricevuto il premio. Ringrazio Paul Yung, Tom
Branson e MattGursky che hanno lavorato con me. I problemi che
avevo trattato negli ultimi anni sono principalmente collegati allo studio
delle funzioni estreme delle disugualianze di Sobolev. Funzione del
genere giocano un ruolo importante nello studio del fenomeno
dell'ingrandimento in un numero di problemi in geometria. Seguendo il
primo lavoro di J.Moser e influenzata dal lavoro di T.Aubin e R.Schoen
riguardo il problema Yamebe, P.Yung e io abbiamo risolto le equazioni
differenziali parziali di Gauss le curvature scalari su una sfera grazie
allo studio delle funzioni estreme per certe variazioni funzionali. Noi
abbiamo anche applicato questi accostamenti nella geometria
conformale ai problemi isospettrici sulla 3-molteplicità, quando le metriche erano ristrette al dare
classi uniformi. Più recentemente abbiamo studiato le metriche estreme per queste funzioni. Noi
stiamo lavorando per derivare le ulteriori conseguenze geometriche. Questa seconda parte di lavoro
é un'estensione naturale del primo lavoro di Osgood-Phillps-Sarnak sulle funzioni log-determinante
sulle superfici concise”.
Chang ha anche parlato della posizione delle donne nel campo delle ricerche
matematiche e di come le cose sono rapidamente cambiate:“Il fatto che il Satter Prize é un premio aperto anche alle donne, mi fa riflettere sullo stato delle donne
oggi nella nostra professione; facendo un paragone rispetto a quando io ero studende, é chiaro che
oggi ci sono molte più donne attive nelle ricerche matematiche. Io posso testare personalmente
l'importanza di avere dei ruoli e la compagnia di altre colleghe donne. Tuttavia, penso che abbiamo
proprio bisogno di altre donne matematiche per dimostrare teoremi validi e per contribuire alla
professione.”
Dal 1989 al 1991 Sun-Yung Alice Chang copre la carica di vicepresidente
della American Mathematical Society, partecipa a molti congressi fra i
quali, nel 1986, l’International Congress of Mathematicians a Berkeley.
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Gabrielle Emilie Le Tonnelier de Breteuil
Marquise du Chatelet
Nata: 17 Dicembre 1706 a Parigi, Francia
Morta: 10 Settembre 1749 a Luneville, Francia
In una società dove la nobiltà
ritiene contrastante il fatto che
una figlia di nobili si dedichi allo
studio della matematica, Emile
du Chatelet diventa una dei
grandi matematici del
diciottesimo secolo.
Nella prima infanzia cominci a
studiare il latino, l'italiano e
l'inglese; studia Tasso, Virgilio,
Milton e gli altri grandi studiosi
del tempo.
A dispetto dei suoi talenti nel campo delle lingue, il suo vero amore è per la
matematica il cui studio è incoraggiato da un amico di famiglia, M. de
Mezieres che riconosce il suo talento.
A diciannove anni sposa il Marquis de Saint-Lambert, trentaquattro anni più
vecchio di lei; durante i primi due anni del loro matrimonio Emilie
partorisce un bambino e una bambina e, a ventisette anni, ha il terzo figlio.
Né i bambini, né suo marito, la distolgono dalla vita sociale della corte.
Emilie non solo non rinuncia alla matematiche, ma si rivolge ai migliori
tutori del suo tempo come Pierre Louis de Maupertuis –un matematico
rinomato del tempo e astronomo– e a Voltaire. La maggior parte dei lavori
significativi di Emilie risalgono al periodo che lei trascorre con Voltaire a
Cirey-sur-Blaise, lontano dalla vita caotica della corte parigina.
In un suo scritto si nota la particolare attenzione che Emilie e Voltaire
dedicano agli studi di Leibniz e di Newton; si concentrano su Leibniz prima,
spiegando molto bene una parte del suo sistema in un libro di fisica, alle
scoperte del grande Newton dopo.
38
Da studente, la sua curiosità e la sua caparbietà spesso le fanno proporre
richieste impossibili ai suoi tutori. Come scrisse Lynn Osen ”le domande ben
precise erano frequenti e impossibili da rispondere". Il suo comportamento le provocò
una disputa con un altro dei suoi tutori, Samuele Koenig, sul soggetto del
molto piccolo e per questo finisce la loro amicizia.
Nel 1740, quando il libro “Istituzioni di fisica” di Emilie viene pubblicato,
Koenig dichiara che il lavoro è soltanto un rifacimento delle sue lezioni con
lei. Chiaramente questo rende furibonda Emilie che si rivolge all'Accademia
di Scienze, dove aveva discusso queste idee prima di lavorare con Koenig.
Gli anni che Emilie trascorse con Voltaire a Cirey sono i più produttivi della
sua vita. Il loro lavoro è molto intenso. Un servitore che lavorava al loro
servizio a Cirey, racconta "Chatelet trascorreva la maggior parte della mattina con le sue
scritture, e non le piaceva essere disturbata”.
Nella primavera del 1748 Emilie incontra il Marchese de Saint-Lambert, un
cortigiano e poeta molto minore; i due si innamorano e si sposano. Questo
non distrugge la sua amicizia con Voltaire, nemmeno quando Emilie porta
in grembo il suo bambino. Durante il corso della sua gravidanza, nel 1749,
lei completa le sue opere con Clairaut, un vecchio amico col quale studiava;
per completare l’opera si alza la mattina presto e va a letto molto tardi
occupandosi solo del suo lavoro, al punto da abbandonare i pochi amici e la
sua vita sociale.
Il 1° Settembre del 1749, partorisce un bambino; Voltaire scrive: "La piccola
ragazza arriva mentre sua madre è alla sua scrivania a studiare le teorie newtoniane e il bambino
appena nato viene poggiato temporaneamente su un volume del quarto di geometria, mentre sua
madre raggruppa insieme le sue carte e si mette a letto."
Per molti giorni Emilie sembra felice e contenta, ma il 10 settembre 1749
muore improvvisamente; alla sua morte segue presto quella del suo neonato.
Scrive Osen "Voltaire, che era con lei, era distrutto. Inciampò e cadde al di fuori della porta.”
Emilie muore all'età di 43 anni, fra i suoi scritti di fisica più importanti vi
sono ”Institutions du physique” e la traduzione de ”I Principia” di Newton
che fu pubblicato dopo la sua morte con un “historique” di prefazione
scritto da Voltaire.
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Sister Mary Celine Fasenmyer
Nata: 4 Ottobre 1906 a Crown, in Pennsylvania, USA
Morta: 27 Dicembre 1996 a Erie, Pennsylvania, USA
Figlia di Giorgio e Cecilia Fasenmyer; la madre muore quando Mary ha un
anno. Tre anni dopo suo padre sposa Josephine, venticinque anni più piccola
di lui.
I primi studi li compie alla St. Joseph’s Academy di Titusville, si laurea in
matematica nel 1923; insegna per dieci anni e, nel 1933, riceve il suo grado
di AB alla Università di Mercyhurst.
E’ suora e il suo ordine la porta ad insegnare alla St. Justin School di
Pittsbrurgh; nel 1937, a Pitt, riceve il suo grado MA.
La comunità le dice di andare alla Università del Michigan per il suo
dottorato che lei ottiene nell'autunno del 1942; a giugno del 1946 riceve il
suo grado PhD con una tesi in cui mostra un metodo per dedurre relazioni di
ricorrenza soddisfatte da somme di termini ipergeometrici mediante un
algoritmo che lei usa per trovare relazioni della ricorrenza pure che sono
soddisfatte in sequenze polinomiali; due anni dopo sviluppa il metodo e lo
pubblica sul mensile “Mathematical”. Sister Mary è il progenitore
intellettuale dei metodi computerizzati in uso oggi.
40
Marie Sophie Germain
Nata: 1° Aprile 1776 a Parigi, Francia
Morta: 27 Giugno 1831 a Parigi, Francia
Nasce da Marie e Ambroise-Francois Germain, il padre è commerciante e
più tardi diventa direttore della Banca della Francia. Cresce nel periodo in
cui nel suo paese scoppia la Rivoluzione Francese e lei incarna lo spirito di
rivoluzione, di libertà, di eguaglianza; va contro i pregiudizi sociali del
tempo per diventare un matematico e, malgrado ci vuole molto tempo prima
di essere riconosciuta tale perché donna, non abbandona mai il suo sogno
superando moltissimi ostacoli.
Sophie trascorre molto tempo nella biblioteca del padre studiando la teoria
dei numeri e del calcolo, i testi di Euler e di Newton.
Francesco Algarotti aveva scritto una serie di libri rivolti alle giovani donne
–considerate meno portate degli uomini– fra i quali “Sir Isaac Newton's
Philosophy Explain'd for the Use of Ladies”. Algarotti credeva che le donne
fossero interessate solo al romanzo e così tentò di spiegare le scoperte di
Newton attraverso il dialogo civettuolo tra una Marchesa e il suo
interlocutore.
Sophie legge anche questo testo ma l'evento che cambia la sua vita è
“History of Mathematics” di Jean-Étiemme Montucla e, in particolare,
quando Montucla scrive la vita di Archimede, non tanto per quanto
concerne le scoperte, quanto per il fascino e il particolare interesse che ha
41
Sophie sulle circostanze della sua morte: ucciso da un soldato romano per
non avere risposto ad un quesito.
Questa storia la incuriosisce al punto da interessarsi concretamente alla
matematica studiando di notte perchè nessuno se ne accorgesse. In un suo
scritto, Conte Guglielmo Libri-Carrucci della Sommaja narra come il padre di
Sophie tentò in tutti i modi di scoraggiarla; le confiscò le candele e i vestiti per impedirle di alzarsi la
notte e andare in biblioteca a studiare, ma lei si avvolse nelle coperte e, con le candele che aveva
nascosto, andò in biblioteca.
Libri-Carrucci racconta che le serate d'inverno erano talmente fredde che l'inchiostro
gelava, ma Sophie continuava imperterrita.
Alla fine i genitori si arrendono comprendendo la passione innata di Sophie
per la matematica e la lasciano studiare, ma senza un tutor.
Nel 1794 Parigi inaugura
l'Ecole Polytechnique,
un'accademia di eccellenza per
istruire i matematici e gli
scienziati francesi. Questo
sarebbe stato il luogo ideale per
Sophie Germain per sviluppare
le sue abilità matematiche, ma
tale istituzione era riservata solamente agli uomini. Allora Sophie studia
clandestinamente all'Ecole assumendo l’identità inventata di d'Antoine
Auguste Le Blanc.
Il politecnico propone dei quesiti a Le Blanc ai quali
Sophie risponde puntualmente e correttamente.
Sophie mantiene contatti con molti studiosi
dell’accademia, divenuti successivamente importanti,
fra questi Joseph Louis Lagrange. Sotto lo pseudonimo
di M. LeBlanc, Sophie pubblica un proprio lavoro di
analisi matematica. Lagrange invita Le Blanc in una
riunione e Sophie Germain è costretta a rivelare la sua
vera identità. Lagrange rimane stupito della vera identità
e, alla fine, mantiene il segreto nei confronti della
società. Finalmente Sophie Germain ha un insegnante
che può guidarla.
42
Sophie è particolarmente interessata allo studio della teoria dei numeri e,
inevitabilmente, viene a conoscenza dell'Ultimo Teorema di Pierre de
Fermat.
Nel XVII secolo il matematico francese Pierre de Fermat propose una sfida
ai matematici: trovare le soluzioni delle equazioni del tipo:
; ; ; ecc.
Sebbene queste equazioni appaiano simile all'equazione di Pitagora, l'ultimo
Teorema di Fermat afferma che queste equazioni non hanno soluzioni.
Fermat disse di avere una prova, prova che non fu mai scritta e dimostrata; e
così la sfida rimase. Germain ha la fortuna di conoscere il più grande
matematico della teria dei numeri, il matematico tedesco Carl Friedrich
Gauss.
Germain conosce le opere scritte da Gauss tra le quali “Disquisitones
arithmeticae” e il “Trattato degli Elementi di Euclide”.
In una lettera lui espose anche disprezzo per il problema. Il suo amico
astronomo Heinrich Olbers, tedesco, lo aveva più volte invitato a competere
per un premio offerto dall'Accademia di Parigi scrivendogli: " Mi sembra che Lei
dovrebbe interessarsi circa questo ". Due settimane più tardi Gauss risponde: "Io sono
obbligato moltissimo per le Sue notizie riguardo al premio di Parigi. Ma io confesso che l’Ultimo
Teorema di Fermat per me rappresenta una proposta isolata con poco interesse da parte mia, anche
se io potrei facilmente scrivere una moltitudine di tali proposte, quale né potrebbe verificare né
potrebbe confutare."
Ma, quando Gauss riceve la lettera di Germani sul teorema di Fermat, è
entusiasta al punto da interessarsene perché Sophie propone un nuovo
approccio al problema, diverso dalle strategie adottate precedentemente,
basata non nel verificare che la particolare equazione non ha soluzioni, ma
sulle possibili infinite equazioni. Nella sua lettera a Gauss, Sophie delinea
un metodo basato sulle equazioni nelle quali n è uguale a un particolare tipo
di numero primo, ovvero numeri che non hanno divisori. Germain si
interessa dei numeri primi p tale che 2p + 1 è anche un numero primo.
L'elenco di Germain dei numeri primi include il 5, perché 11 (2 x 5 + 1) è
anche primo, ma non include 13, perché 27 (2 x 13 + 1) non è primo.
Per valori di n uguali a questi numeri primi, Germain dice che
probabilmente non vi sono soluzioni all'equazione proposta Pierre de
Fermat.
43
Con la parola "probabilmente" Germain vuole dire che è improbabile che
alcune soluzioni possano esistere perché, qualora esistesse, lo sarebbero
anche i suoi multipli. Questo pone una restrizione delle soluzioni: i suoi
colleghi esaminano l’elenco dei suoi numeri primi tentando di verificare la
validità di quanto detto da Sophie e confermando che per quel particolare
valore di n non possono esservi soluzioni.
Quando Germain scrive a Gauss ha ancora vent’anni e, sebbene lei ha
guadagnato una reputazione a Parigi, teme che un grande uomo come Gauss
non la prenda in considerazione e così riccorre ancora una volta al suo
pseudonimo Monsieur Le Blanc.
La sua paura e il suo rispetto per Gauss sono mostrate in una delle sue
lettere indirizzate a Gauss: "Sfortunatamente, la profondità del mio intelletto non uguaglia la
voracità del mio appetito, e io sento un genere di temerarietà nell'agitare un uomo di genio quando io
non ho altra richiesta alla sua attenzione che necessariamente un'ammirazione condivise da tutti suoi
lettori." Gauss, inconsapevole della vera identità del suo corrispettivo, tenta di
aiutare Le Blanc, rispondendo: "Mi diletta avere trovato in Lei un così capace amico."
Però, Sophie Germain teme che senza Gauss il merito dei suoi studi vada al
misterioso Le Blanc e così, quando nel 1806 Napoleone Bonaparte invade la
Prussia e l'esercito francese avanzava in Germania, Sophie, temendo per la
vita di Gauss, chiede all’amico generale Giuseppe-Marie Pernety di
garantire la sicurezza della vita di Gauss. Il generale non è un scienziato, ma
è consapevole dell’importanza di Gauss come uomo di scienza e, come
richiesto, si prende cura di Gauss che in seguito sa di dovere la propria vita
a Mademoiselle Germain. Gauss era grato ma sorpreso, non aveva mai
sentito parlare di Sophie Germain.
Nella lettera successiva a Gauss, Sophie Germain gli rivela la sua vera
identità. Gauss risponde che rimase ammirato e stupito nel sapere che il Le
Blanc, da lui stimato, è una donna. Era raro che una donna, secondo i
pregiudizi di quel tempo e pur incontrando numerosi ostacoli, fosse riuscita
a mostrare tali talenti in campo matematico. La corrispondenza di Sophie
Germain con Carl Gauss ispira molte delle sue opere susseguenti ma, nel
1808, la relazione finisce improvvisamente. Gauss viene nominato
Professore di Astronomia all'Università di Göttingen e non risponde più alle
lettere di Germain che, senza un supporto, perde l’entusiasmo della ricerca
e, dopo un anno, abbandona gli studi di matematica.
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Dodici anni più tardi, Sophie scrive al matematico Adrien Marie Legendre
dei suoi lavori sulla teoria dei numeri. Germain verifica che se x, y, e z sono
numeri interi tali che x^5 + y^5 = z^5 allora x o y o z deve essere divisibile
per 5. Il teorema di Germain è un passo notevole verso il verificare l'ultimo
teorema di Fermat per il caso n=5.
Quando Sophie presenta i propri lavori all'Accademia francese di Scienze
per spiegare una legge matematica sulla vibrazione di superfici elastiche,
l’Accademia pone un termine massimo di due anni. La mancanza di
istruzione formale di Sophie è evidente nella carta anonima che lei
sottopone alla commissione e così il lavoro non le viene riconosciuto.
In realtà ha ancora molto da imparare in campo matematico; Lagrange
corregge e guida Sophie nei suoi lavori di ricerca e, due anni più tardi,
ripropone lavoro corretto che viene accettato; nel 1816 le viene riconosciuto
anche il lavoro sulle Vibrazioni di Piatti Elastici. In seguito Sophie continua
le sue ricerche sulla teoria di elasticità e pubblica altri scritti. Dopo essersi
occupata del Teorema di Fermat, Germain si interessa di fisica, pubblica una
"Monografia sulle Vibrazioni di Piatti Elastici" con la quale getta le
fondamenta per la teoria moderna di elasticità.
Il riconoscimento dell'Accademia le consente di essere considerata tra i
giovani matematici del tempo, divenendo così la prima donna accettata a
frequentare l'Accademia delle Scienze con l'aiuto di Jean Baptiste Joseph
Fourier. Lei è lodata dall'Institut de Francia e invitata a frequentare le loro
sessioni: questo è l'onore più alto per una donna di quel periodo. Sophie
lavora con un matematico maschio e notorio nel secondo ventennio
dell’Ottocento.
Sophie Germain muore all'età di 55, il 27 giugno 1831, per un cancro alla
mammella.
Le sue opere principali sono: "Recherche sur la théorie des surfaces
élastiques" (1821) e "Mémoire sur la courbure des surfaces" (1830).
Sophie non si sposò mai. E’ descritta da alcune persone come timida e
goffa, ma indubbiamente estremamente decisa.
Verso la fine della sua vita, lei riprende la sua relazione con Carl Gauss che
convince l'Università di Göttingen a darle un grado onorario. Tragicamente,
prima che l'università potesse conferirle l'onore, Sophie Germain muore.
45
Nel 1913 H.J. Mozans, un storico e autore di “Donne in Scienza”, dice di
Germain: “Lei probabilmente è stata una delle donne intellettuali più
significative che ha avuto la Francia. E’ strano, ma quando
l'ufficiale statale venne a estendere il suo certificato di morte, lui la
designò come un "rentière-annuitant" (una donna sola senza
professione) non come una "mathématicienne" (donna
matematica). Quando fu eretta la Torre Eiffel, sulla struttura furono
scritti i nomi di settantadue savants. Non si trova il nome di quella
figlia della Francia, genio, ricercatore, che ha gettato le basi della
teoria dell'elasticità dei metalli. Sophie Germani fu esclusa da
questo elenco perché era una donna. Se questo è vero, più è la
vergogna per quelli che erano responsabili per tale ingratitudine
verso una persona di scienza che aveva meritato tanto. “
Le sono riconosciute molte opere sulla teoria dei
numeri e sulla teoria di elasticità; molti onori le sono stati riconosciuti solo
dopo la sua morte: a Parigi è stata intitolata la Rue Sophie Germani, nel
cortile della Ecole Sophie Germain è stata
collocata una statua raffigurate Sophie, la casa che
si trova al 13 rue de Savoie dove lei morì è stata
designata come luogo storico, in suo onore è stato
intitolato anche il Sophie Germain Hotel che si
trova al 12 Rue Sophie Gemain.
Larry RiddleDepartment of MathematicsAgnes Scott College
In the late 1630s, Pierre de Fermat (1601-1665) wrote a marginal note in his copy of Claude Bachet's Latin translation of Diophantus's Arithmetica that was to intrigue mathematicians for the next 300 years. "It is impossible to separate a cube into two cubes, or a biquadrate into two biquadrates, or in general any power higher than the second into two powers of like degree; I have discovered a truly remarkable proof which this margin is too small to contain." In modern symbolic notation, which Fermat did not have available to him, this claim is known as
Fermat's Last Theorem (FLT):xn + yn = zn has no positive integer solutions for x, y, z when n > 2
We now know, of course, that Fermat's Last Theorem is true for every value of n > 2 thanks to the crowning work of Andrew Wiles, first described in 1993 and then published in 1995. But as L.E. Dickson wrote in 1917,
This challenge problem has received attention of many mathematicians of the highest ability, including Euler, Legendre, Gauss, Abel, Sophie Germain, Dirichlet, Kummer and Cauchy.
Quite a list of distinguished mathematicians! It is interesting that Dickson gave the first name of only one person on this list. Perhaps it was because of all the names given, he felt that Sophie Germain would be the least recognized by most readers. But indeed, Sophie Germain was one of the first to provide a partial solution for a large class of exponents.
46
The case n = 4 had been settled by Fermat when he used his method of infinite descent to prove that the area of a right triangle with rational sides is never a perfect square, a condition that is equalivant to the claim that there are no integer solutions to x4 + y4 = z2, and hence no solutions to x4 + y4 = z4. Because any integer greater than 2 is either a multiple of 4 or contains a factor that is an odd prime, it therefore suffices to prove FLT for odd prime exponents. For example, if n = 4k has solutions for x, y, and z, then
x4k + y4k = z4k => (xk)4 + (yk)4 = (zk)4
would say there is a solution for n = 4, which we know is impossible. A similar argument shows that if there is no solution for an exponent that is a prime greater than 2, then there is no solution for any exponent containing that odd prime factor.
In 1770 Euler published a proof of FLT for n=3, although the proof is now considered incomplete because one step involving the divisibility properties of integers of a special form was done without sufficient justification. Gauss also gave a proof for n=3 that was not published until after his death. The cases n=4 and n=5 were therefore all that was known at the time that Sophie Germain wrote her first letter to Gauss on November 21, 1804, using the pseudonym Antoine Le Blanc. In her letter, she said
I add to this art some other considerations which relate to the famous equation of Fermat x n + yn = zn
whose impossibility in integers has still only been proved for n = 3 and n = 4; I think I have been able to prove it for n = p-1, p being a prime number of the form 8k+7. I shall take the liberty of submitting this attempt to your judgement, persuaded that you will not disdain to help with your advice an enthusiastic amateur in the science which you have cultivated with such brilliant success.
There is no further mention, however, of Germain's proof or of Gauss's respone, if any, so the proof was most likely incorrect. In 1819, Germain returned to the study of number theory and in a letter to Gauss dated May 1819 she wrote
Although I have labored for some time on the theory of vibrating surfaces (to which I have much to add if I had the satisfaction of making some experiments on cylindrical surfaces I have in mind), I have never ceased to think of the theory of numbers...A long time before our Academy proposed as the subject of a prize the proof of the impossibility of Fermat's equation, this challenge...has often tormented me.
Germain also corresponded with Adrien-Marie Legendre. In one of her letters to Legendre in the early 1820's she proved that if n is an odd prime and if 2n+1 is prime, then xn + yn = zn implies that x, y, or z is divisible by n. Notice that this is not quite Fermat's Last Theorem, but it does say that if there is a solution to FLT for that value of n, then one of the numbers must be divisible by n. For example, n=5 and n=11 are both prime, so any solution to x5 + y5 = z5 would have to have either x, y, or z divisible by 5. Thus Fermat's Last Theorem could be broken into two cases:
FLT I: xn + yn = zn has no integer solutions for which x, y, and z are relatively prime to n, i.e. in which none of x, y, and z are divisible by n;
FLT II: xn + yn = zn has no integer solutions for which one and only one of the three numbers is divisible by n.
Germain proved that Case I holds when n and 2n+1 are both prime. A prime n for which 2n+1 is also prime is now called a Sophie Germain prime. Her proof actually showed more, however. The result now known as Sophie Germain's Theorem was presented in 1823 by Legendre in a paper to the French Academy of Sciences and included in a supplement to his second edition of The Theory of Numbers.
Sophie Germain's Theorem Let n be an odd prime. If there is an auxillary prime p with the properties that
1. xn + yn + zn = 0 mod p implies that x = 0 mod p, or y = 0 mod p, or z = 0 mod p, and 2. xn = n mod p is impossible for any value of x,
then Case I of Fermat's Last Theorem is true for n. It is easy to see from this theorem why Case I holds for a Sophie Germain prime. Suppose p=2n+1 is a prime, where n is an odd prime. Then for any number 0 < a < p, Fermat's Little Theorem implies
47
that (an)2 = ap-1 = 1 mod p. Therefore (an-1)(an+1) = 0 mod p, and since p is a prime, we must have either an = 1 mod p or an = -1 mod p. This means that if x, y, and z are not congruent to 0 mod p, then
xn + yn + zn = ±1 ±1 ±1
which can never equal 0 mod p. Hence property (1) in Sophie Germain's theorem is true. Moreover, it is impossible for xn = n mod p to have a solution, establishing property (2) in Sophie Germain's theorem.
For each odd prime n < 100, Germain gave a prime p for which her theorem applies, thereby showing that case I of Fermat's last theorem holds for all prime exponents less than 100.
Legendre generalized Germain's argument to show that properties (1) and (2) hold for the odd prime exponent n provided that one of the numbers 4n+1, 8n+1, 10n+1, 14n+1, or 16n+1 is a prime. When n=3, the numbers 4·3+1=13, 10·3+1=31, and 14·3+1=43 are all prime, but only p=13 satisfies properties (1) and (2) for n=3 (note that p=2·3+1=7 also satisfies the two properties.) With this result Legendre was able to show that all prime exponents less than 197 satisfy Case I of Fermat's Last Theorem. The following table gives an auxilliary prime p=kn+1 that satisfies Sophie Germain's theorem for each of the primes less than 197. The entries in blue are the Sophie Germain primes. You can see why Germain and Legendre stopped at 197. The first prime that works for n=197 is p=7487=38·197+1.
n p=kn+1 k n p=kn+1 k n p=kn+1 k n p=kn+1 k3 7 2 5 11 2 7 29 4 11 23 213 53 4 17 137 8 19 191 10 23 47 229 59 2 31 311 10 37 149 4 41 83 243 173 4 47 659 14 53 107 2 59 827 1461 977 16 67 269 4 71 569 8 73 293 479 317 4 83 167 2 89 179 2 97 389 4
101 809 8 103 1031 10 107 857 8 109 1091 10113 227 2 127 509 4 131 263 2 137 1097 8139 557 4 149 1193 8 151 1511 10 157 1571 10163 653 4 167 2339 14 173 347 2 179 359 2181 1811 10 191 383 2 193 773 4 197 7487 38
Auxillary primes p=kn+1 satisfying Germain's Theorem for n
The observant reader might notice that Legendre's claim about when Case I holds did not include auxillary primes of the form p=6n+1 or the form p=12n+1, and that, indeed, in the table above, the values k=6 and k=12 never appear. The reason for this is that a prime of the form p=6mn+1 will never satisfy condition (1) of Sophie Germain's theorem. For example, suppose n=5 and p=31=6·5+1. Let x=1, y=9, and z=81. None of these three integers are equal to 0 mod 31, but
15 + 95 + 815 = 3486843451 = 112478821·31 = 0 mod 31
These three integers therefore violate the requirement of property (1).
Given an odd prime n, how can one find an auxillary prime p satisfying the two properties in Sophie Germain's Theorem? One way to proceed is is to make use of a theorem by Euler.
Euler's Theorem Let p be a prime and let 0 < a < p. Then x n = a mod p has a solution if and only if a (p-1)/d = 1 mod p, where d = (n, p-1) is the greatest common divisor of n and p-1.
Now suppose n and p-1 are relatively prime where p > n, so d=1. Then Euler's theorem would say that xn = a mod p has a solution if and only if ap-1 = 1 mod p. But this last condition holds for all values of a less than p by Fermat's Little Theorem, in particular, there is a solution to x n = n mod p. Hence
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property (2) is not satisfied for any prime p for which (n,p-1) = 1. This means that it is only necessary to look at possible candidates of the form p = kn+1, as Sophie Germain and Legendre did. Moreover, if k is odd, then kn+1 would be even (remember that n is an odd prime), hence not a prime. Therefore one needs to only look at cases where k is even, k is not a multiple of 6, and p=kn+1 is prime.
So consider the case when p=kn+1. Then d=(n,p-1)=n and (p-1)/d = k. To see if property (2) holds for p, it is only necessary to calculate nk. If the result is not equal to 1 mod p, then there is no solution to xn = n mod p. Checking property (1) is aided by the following observation.
Theorem Property (1) of Sophie Germain's theorem holds for the prime n and the auxilliary prime p if and only if the set of non-zero n powers mod p does not contain two consecutive integers.
By Euler's theorem, the set of non-zero n powers mod p has the same number of elements as the set of solutions to the equation ak = 1 mod p. But since k is a divisor of p-1, a theorem of number theory allows us to conclude that the number of non-congruent solutions to this equation is exactly k. Therefore there are exactly k non-zero n powers mod p. Moreoever, because n is odd, these power residues come in pairs of positive and negative values since an = -(p-a)n mod p. To verify property (1), therefore, it is only necessary to check k/2 positive residues. For example, suppose we take n=47 and p=47*6+1=283. The following Mathematica code computes a47 mod 283 for a=1 up to a=282.
In[78]:= Table[PowerMod[a,47,283],{a,1,282}]Out[78]= {1,282,239,1,45,44,238,282,238,238,238,239,238,45,1,1,45,45,282,45,282,45,44, 44,44,45,282,238,1,282,239,282,282,238,239,238,45,1,282,238,44,1,282,238, 239,239,45,239,44,239,1,238,282,1,239,45,44,282,238,1,1,44,44,1,239,1,282, 45,45,44,1,45,238,238,45,282,44,1,282,45,44,239,44,282,44,1,239,45,238,44, 44,44,238,238,238,44,238,239,44,44,44,282,44,45,238,1,45,282,239,44,1,238, 44,239,282,1,44,45,239,282,44,282,45,239,282,239,1,282,44,44,282,282,45,1, 238,238,238,238,45,239,1,282,44,238,45,45,45,45,282,238,1,1,239,239,1,282, 44,1,44,238,1,239,1,44,238,239,282,1,44,239,45,282,239,44,1,238,282,45,238, 239,1,239,239,239,44,45,239,45,45,45,239,239,239,45,238,44,282,239,1,239,44, 239,238,1,282,239,1,238,45,45,238,282,239,238,238,1,282,44,282,239,239,282, 282,45,1,239,238,44,282,1,45,282,44,239,44,238,44,44,45,1,282,239,45,1,282, 238,45,44,45,1,1,44,1,282,45,1,238,239,239,239,238,1,238,1,238,238,282,282, 238,45,44,45,45,45,1,45,239,238,282,44,1,282}
We see there are many repetitions! The set actually reduces to just the six elements {1, 44, 45, 238, 239, 282} = {±1, ±44, ±45} mod 283. The only powers we really need to check are {1, 44, 45} and in this set we see that there are two consecutive integers. Therefore property (1) of Sophie Germain's theorem does not hold for n=47 and p=283. In particular,
247 + 347 + 547 = -1 + -44 + 45 mod 283 = 0 mod 283
Of course, we should have already expected this because p is of the form 6n+1. Now take n=47 and p=47*14+1=659. This time we will not list the 47th powers mod 659 of all the integers from 1 to 658. The set of distinct residues is {±1, ±12, ±55, ±144, ±249, ±270, ±307}. This set does not contain two consecutive integers, so property (1) does hold for this auxilliary prime p.
Both properties (1) and (2) are easily checked with a computer. For example, here is some Mathematica code that will search for an auxillary prime for a given prime integer n.
g[x_,p_] := p/2 - Abs[x-p/2]
SG1[n_,k_] := Module[{A={}, p=k*n+1}, For[a=1, Length[A] < k/2, a++, A=Union[A,{g[PowerMod[a,n,p],p]}]]; FreeQ[Drop[A-RotateRight[A],1],1] ]
SG2[n_,k_] := Not[PowerMod[n,k,n*k+1]==1]
SGCheck[n_Integer] := Module[{k=2},
49
While[ If[Mod[k,6]>0 && PrimeQ[n*k+1],(k<100) &&!(SG2[n,k] && SG1[n,k]), True],k=k+2]; n*k+1 ] /; PrimeQ[n]
The function g simply converts the residues larger than p/2 to the corresponding positive residues less than p/2. The function SG1 checks to see if the set of non-zero n powers mod p=kn+1 contains two consecutive integers by subtracting consecutive elements in the ordered set of residues and looking for the value 1. It thus returns the value TRUE if property (1) of Sophie Germain's theorem holds for p. The function SG1 stops computing the n powers mod p as soon as it finds a set of size k/2 of positive residues less than p/2. The function SG2 returns the value TRUE if the statement n k = 1 mod p is FALSE, i.e. if property (2) of Sophie Germain's theorem holds for p. Finally, SGCheck takes a prime integer n and checks each prime p=kn+1 (for k an even integer that is not a multiple of 6) until it finds a value of k for which both conditions in Sophie Germain's theorem are true. It only searches for k < 100, however, since there is no guarantee in Sophie Germain's theorem that an auxilliary prime will always exist.
Further Results
The Italian mathematician Count Guglielmo Libri had conjectured in 1832 that for a given prime n, there cannot be more than a finite number of auxilliary primes p that satisfy the two properties in Sophie Germain's theorem. A. E. Pellet showed in 1876 that Libri's conjecture was correct, but could not specify a bound for the values of p that might satisfy the properties in the theorem. In 1909, L.E. Dickson provided a second proof of the conjecture by showing that if n and p are odd primes such that
p < (n - 1)2(n - 2)2 + 6n - 2
then the congruence xn + yn + zn = 0 mod p always has integer solutions that are each relatively prime to p, thus violating property (1) of Sophie Germain's theorem. For example, if n=5, then this happens for p > 172. If we take p=5·38+1=191, then the set of 5th powers mod 191 is
{1,5,6,11,25,30,31,32,36,37,38,41,52,55,66,69,70,84,107,121,122,125,136,139,150,153,154,155,159,160,161,166,177,180,185,186,190}
which contains several sets of consecutive integers, so property (1) fails for this value of p.
A year earlier, in 1908, Dickson also proved that if n and p=kn+1 are odd primes with k < 27 and k not a multiple of 3, then property (1) of Sophie Germain's Theorem always holds for this n and p except for 7 special cases. These special cases aren = 3 : k = 10, 14, 20, 22, 26n = 5 : k = 26n = 31 : k = 22
In 1951, P Dénes extended Germain and Legendre's original result by proving that if n is an odd prime and p=2kn+1 is a prime, where k is not a multiple of 3 and k < 54, then the first case of Fermat's Last is true for the exponent n. Fee and Granville extended the upper limit to k < 101 in 1991. It is not necessarily the case, however, that properties (1) and (2) in Sophie Germain's theorem hold for all these primes.
In 1985 D.R. Heath-Brown, E. Fouvry, and M. Adelman proved that there are infinitely may primes n for which the first case of Fermat's Last Theorem holds. Grosswald wrote in Mathematical Reviews that "The tools used, or quoted, in the proof are rather formidable and comprise, among others, a (very particular case of a recent) theorem of Faltings, old theorems of Sophie Germain and of Wieferich and Mirimanoff, and a generalization of Sophie Germain's theorem..."
So 150 years after Sophie Germain died, her mathematical results were still be used.
Sophie Germain PrimesA prime number n such that 2n+1 is also prime is now called a Sophie Germain prime. Mathematicians are intrigued by finding large numbers, especially large prime numbers. The record for the largest known Sophie Germain prime (as of August 2001) is 109433307•266452-1, a number with 20013 digits.
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There actually are applications for Sophie Germain primes in number theory and even in cryptology for digital signatures based on the Diffie-Hellman key agreement algorithm, so finding large Sophie Germain primes is actually a worthwhile pursuit.
Here's another record. The largest palindromic Sophie Germain prime is the following 1047 digit number found by Harvey Dubner:
n = 10...05321812350...10
where each ... gap represents 516 additional 0's. But there's an aesthetic problem with this number -- 2n+1 is prime, but is not a palindrome! So here's a final record, also found by Dubner:
n = 1919191918090908081808090908191919191p = 2n+1 = 3838383836181816163616181816383838383r = 2p+1 = 7676767672363632327232363632767676767
All three of these numbers are prime and all three are palindromes! Both n and p are therefore Sophie Germain primes. It is impossible, however, to have a sequence n, p, r of three Sophie Germain primes that are all palindromes because 2r+1 would always end in 5 in such a sequence and thus would not be a prime.
Caroline Herschel
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Nata: 16 Marzo 1750 ad Hannover, Hanover (ora Germania)
Morta: 9 Gennaio 1848 ad Hannover, Hanover (ora Germania)
La sua famiglia lavora ad Hannover: suo padre Isaac è giardiniere e per
hobby suona nella banda dell'esercito prussiano. Isaac incoraggia i suoi sei
figli a studiare matematica, il francese e la musica. La madre di Caroline la
vuole a casa per aiutarla nelle faccende domestiche e per accudire i fratelli
minori. A causa di una malformazione, il padre di Caroline pensa che non si
sarebbe sposata mai e lei credeva di non essere abbastanza attraente per un
uomo. Comunque, Caroline ha molti amici e ammiratori anche se la sua
immagine è quella di una vecchiaccia rugosa.
All’età di ventidue anni suo fratello William la porta con se a Bath, in
Inghilterra; lei diventa il soprano più prominente di Bath; William è un abile
musicista e direttore del coro, ha un salario annuale di 400 libbre e ama
l'astronomia: costruisce telescopi sempre più potenti per scrutare lo spazio
più profondo.
Dopo la pensione, ricevuta da Re Giorgio III, William può dedicarsi a
tempo pieno all’astronomia, produrre e vendere telescopi.
Inizialmente Caroline non condivide la passione di suo fratello che tenta di
indirizzarla allo studio della matematica, ma Caroline trascorre il suo tempo
52
ad aiutare il fratello. A 32 anni Caroline diventa apprendista del fratello e in
lei nasce la passione per l’astronomia: Re Giorgio III le da una pensione di
cinquanta libbre riconoscendo la sua posizione scientifica. I suoi primi studi
riguardano la ricerca di nebulose. Caroline raccoglie le scoperte del fratello
e le sue in una pubblicazione. La cosa molto strana è che Caroline non
imparò mai le tabelline: le studiò tardi e non le imparò mai, in tasca portava
una tabella scritta su un foglio di carta. Dopo la scoperta del pianeta Urano,
Guglielmo acquista maggior prestigio al punto da diventare emissario del
Re e così viaggia in Germania per installare un telescopio enorme
all'Università di Gottingen commissionato dal Re. In assenza del fratello,
Caroline scopre una cometa: si tratta di un evento molto importante dal
punto di vista scientifico del quale Guglielmo è fiero.
Dopo il suo matrimonio Guglielmo trascorre poco tempo all'osservatorio,
Caroline continua i suoi studi di astronomia e, dopo la morte di Guglielmo,
trova sette comete. Caroline finisce la sua carriera all'osservatorio come
astronomo. Ritorna ad Hannover dove vive col fratello più piccolo, Dietrich.
Prima di morire, raccoglie in un catalogo ogni scoperta che lei e Guglielmo
avevano fatto e spedesce il lavoro alla comunità scientifica in Inghilterra, la
Royal Astronomical Society, che la proclamarono membro onorario della
Royal Astronomical Society and the Royal Irish Academy.
La Germania onorò la sua morte. Il Re di Prussia le diede la Medaglia d’Oro
di Scienza per i risultati delle sue ricerche.
Caroline vive fino a novantotto anni. Il suo corpo si trova nella chiesa della
sua infanzia, vicino i suoi genitori.
Ellen Amanda Hayes
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Nata: 23 Settembre 1851 a Granville, Ohio, USA
Morta: 27 Ottobre 1930
Nasce a Granville, la cittadina che i suoi nonni aiutarono a fondare nel 1805,
da una famiglia grande sostenitrice della istruzione per le donne. Suo nonno
è amministratore del Granville Female Academy e sua madre, laureata in
quell'accademia, è insegnante. Ellen riceve un A.B. a Oberlin College nel
1878. Nel 1879 accetta di insegnare matematica al Wellesley College fino al
suo pensionamento, nel 1916. Scrive molti manuali: “Lessons on Higher
Algebra” (1891, revised 1894), “Elementary Trigonometry” (1896),
“Calculus with Applications, An Introduction to the Mathematical
Treatment of Science” (1900). Nel 1920 pubblica "Wild Turkeys and Tallow
Candles" una descrizione della vita di Granville; nel 1929 "The Sycamore
Trail" , un racconto storico.
Nel 1891 Hayes è eletto membro del New York Mathematical Society (più
tardi diventua American Mathematical Society), uno delle prime sei donne a
far parte di questa organizzazione. Nel 1912 è nominata Secretary of State
in Massachusetts, prima donna ad occupare un ruolo nell'ufficio elettivo
statale del Massachusetts. Alle donne non era permesso ricevere voti, ma lei
ricevette più voti (13.991) di alcun altro candidato socialista.
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Goldie Printis Horton
Nel 1917 è stata la prima donna della University of Texas a ricevere il Ph.D.
in matematica; la sua tesi è "Lebesgue integrals."
(University of Texas)"Concerning Roulettes," American Mathematical Monthly, Vol. 23 (1916), 237-241.
If one curve rolls on another, the curve traced by any point in the plane of the rolling curve is called a
roulette. The rolling curve is called the moving centrode and the fixed curve is called the fixed
centrode. In case both centrodes are circles, the traced curve is called an epicycloid or hypocycloid
depending on whether the moving centrode is on the inside or outside of the fixed centrode.
This paper is about the locus of the centers of curvature of the points on the traced curve. Horton
uses her theorems in the paper to give a construction for the center of curvature of the epicycloid or
hypocycloid corresponding to any point. She also proves that the center of curvature of the element
of a roulette described by any point in the plane of the rolling circle is given by a construction due to
Felix Savary. Finally, she gives an application of one theorem to prove the well-known result that the
evolute of any epicycloid is a similar epicycloid.
Goldie Horton (University of Texas)"A note on the calculation of Euler's constant," American Mathematical Monthly, Vol. 23 (1916), p73.
Euler's constant is usually defined by the relation
In this note Horton calls attention to the fact that Euler's constant can be calculated to several places of accuracy from an idea used in Cauchy's integral test for a convergent series of positive monotone decreasing terms, namely that both
approximate the sum of the series with an error less than . Horton uses this to show that
approximates Euler's constant with an error less than
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Grace Brewster Murray Hopper
Nata: 9 Dicembre 1906 a New York City, USA
Morta: 1° Gennaio 1992 ad Arlington, Virginia, USA
Nasce da Walter Fletcher Murray e Mary Campbell Horne Murray, è la
prima di tre figli. All'età di sette anni mostra un particolare interesse per gli
aggeggi (da piccola smonta sette sveglie per capire il loro funzionamento).
La madre condivide il suo amore per la matematica; Grace studia geometria
quando lo studio serio di matematica era improprio per una donna. Il padre,
un mediatore dell'assicurazione, riuscito nonostante l'amputazione duplice
delle sue gambe, insegna ai tre figli che si può fare qualsiasi cosa se solo lo
si vuole veramente.
Si laurea nel 1928, in Matematica e Fisica. Nel 1930, a 23 anni, riceve il
Master in Matematica alla Yale University e lo stesso anno sposa Vincent
Foster Hopper, un insegnante inglese della New York School of Commerce.
Un anno dopo, Vassar la richiede come istruttore di matematica con un
salario di $800 l'anno. Grace vi insegna dal 1931 al 1943. Nel 1943 ottiene
un Ph.D. dalla Yale con la tesi "New Types of Irriducibility Criteria" e
diventa professore associato. Nel 1936 pubblica una articolo dal titolo "The
ungenerated seven as an index to Pythagorean number theory" su the
American Mathematical Monthly. Con lo scoppio della II Guerra Mondiale
decide di arruolarsi nella Marina Militare. Ha 34 anni, pesa 105 libbre, non
è idonea.
La sua posizione civile come professore di matematica è cruciale per aiutare
il proprio paese in guerra. Lei non si scoraggia: ottiene un permesso statale
speciale, un permesso di assenza dall'Università di Vassar e, a dicembre del
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1943, entra nella U.S. Naval Reserve addestrandosi alla Midshipman's
School for Women e laureandosi la prima della classe. Al suo primo
compito, alle dipendenze del Comandante Howard Aiken, alla Bureau of
Ordinance Computation at Harvard University, diventa il terzo
programmatore del Mark II, il primo computer digitale automaticamente
ordinato in sequenza, il più potente al mondo. Il computer è usato per
calcolare traiettorie, angoli di attacco, ecc. al variare di varie condizioni, per
esempio quelle meteorologiche. Il gruppo di Grace deve lavorare 24 ore su
24, trascorrendo moltissime ore a programmare il Mark II e il suo
successore Mark III.
Nel 1946 Grace riceve il Premio di Sviluppo di Artiglieria Navale per le sue
opere sulla serie di Mark.
Nel 1946, a quaranta anni è troppo vecchia per rimanere in servizio.
Divorzia, non ebbe mai figli.
Rifiuta la proposta della Vassar e decide di rimanere a Harvard come
ricercatore civile Engineering Sciences and Applied Physics fino al 1949.
Poi lascia Harvard per creare la S.p.A. di Computer di Eckert-Mauchley.
Questa scelta azzardata la ripaga quando la compagnia presenta il BINAC,
Computer Automatico e Binario che fu programmato usando il codice C-10
codice invece delle schede del tipo utilizzate nel Mark. Questa struttura è il
prototipo che apre le porte alla produzione dei primi computer commerciali,
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Mark I
UNIVAC I e II. Sebbene il grande miglioramento è stato fatto, programmare
il BINAC è molto difficile. Grace programma come sommare, sottrarre,
moltiplicare, dividere nel sistema oct; Grace rimane con la compagnia anche
quando Remington Rand la compra nel 1950 e quando, in seguito, si unisce
con la S.p.A. di Sperry. Qui Grace sviluppa il primo compilatore, A-0; il
computer può recuperare sottoprogrammi immagazzinati su nastro e poi può
eseguirli. Seguono i compilatori A-2, che diventano i prototipi dei linguaggi
di programmazione. Nel 1952 pubblica le sue ricerche sui compilatori; in
seguito suggerisce come programmare l’UNIVAC e fargli riconoscere i
comandi in lingua inglese. Sbalordisce i suoi pari sviluppando il compilatore
B-0, più tardi noto col nome Flusso-MATIC, che può essere usato per
compiti pratici come il calcolo del libro paga e l’elencazione automatizzato.
Usando FLOW-MATIC programma UNIVAC I e II. E’ necessario creace
una lingua universale del computer: nel 1959 Grace e il suo gruppo di
ricercatori diventano i creatori del COBOL.
Nel 1966, per motivi di età, Grace deve andare in pensione ma, dopo sette
mesi, la Marina Militare la richiama per continuare le ricerche: inizialmente
per sei mesi, poi a tempo indeterminato.
Grace contribuisce alla produzione di un COBOL accessibile come
traduttore universale.
Nel 1983, Grace Murray Hopper è promossa all’alta carica di Commodore.
Dopo quarantatré anni di servizio va in pensione, festeggiata con una
grandiosa cerimonia sul ponte della Costituzione di USS nel 1986. A ottanta
anni è l’ufficiale più anziano attivo in quel periodo. Spende il resto della sua
vita come consulente senior presso la Digital Equipment Corporation.
Nella sua vita ha ricevuto numerosi onori: nel 1969 il primo Computer
Scienza – Uomo dell’anno; nel 1973 è la prima donna a ricevere un
riconoscimento della Computer Società britannica nel 1973; riceve
numerosi dottorati onorari; la Marina Militare battezza una nave in suo
onore; a settembre del 1991 le viene data la Medaglia Nazionale di
Tecnologia, l'onore più alto della nazione in campo tecnologico.
L’Ammiraglio Grace Murray Hopper muore nel 1992; è seppellita coi pieni
onori militari a Arlington Cimitero Nazionale. Il suo motto: "Sfida e Fa."
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Hypatia di Alessandria
Nata: 370 d.C. (circa) ad Alessandria, Egitto
Morta: 415 ad Alessandria, Egitto
Figlia di Theon, considerato uno degli uomini più colti di Alessandria
d'Egitto, la maggior parte degli storici riconoscono Hypatia non solo come
matematico e scienziato, ma anche come filosofo.
La data di nascita di Hypatia è estremamente dibattuta. Alcuni storici
credono che Hypatia sia nata nel 370 d.C., altri ritengono che quando morì
era anziana (circa 60 anni) così da far risalire la nascita intorno al 355 d.C.
Cresce in un ambiente di pensiero; gli storici ritengono che Theon abbia
tentato di allevare la creatura umana perfetta. Theon stesso è uno studioso
molto colto, professore di matematica all'Università di Alessandria, insenga
la propria conoscenza a Hypatia che coltiva la passione per la ricerca, anche
in campo astronomico.
Gli storici ritengono che la conoscenza di Hypatia superi quella del padre
già dalla giovane età.
Il padre si occupa anche di mantenere in perfetta forma il corpo della figlia,
attuando per lei un programma giornaliero di esercizi personalizzati.
Theon istruisce la figlia sulle diverse religioni del mondo, le insegna come
influenzare le persone con il potere delle parole e come parlare: Hypatia
diventa un oratore profondo; persone dalle altre città vengono a studiare e
ad imparare da lei.
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Una lettera scritta da Synesius, uno degli studenti di Hypatia, da credito ad
Hypatia circa
l'invenzione
dell'astrolabio,
usato in
astronomia;
altre fonti
ritengono che
sia stato
inventato un
secolo prima.
Il padre di
Hypatia scrive
un trattato di
astrolabio.
Hypatia
insegna su astrolabi.
Comunque, Hypatia è nota più per le opere in campo matematico che in
quello dell’astronomia, fondamentalmente sulle idee riguardo le sezioni del
cono presentate da Apollonio e la loro classificazione in iperboli, parabole,
ellissi.
Hypatia è la prima donna ad occuparsi di matematica, vive ad Alessandria
quando il Cristianesimo si diffonde e domina le altre religioni. Nei primi
anni del 390 ci sono delle insurrezioni tra persone di religioni diverse.
Si narra che nel 415 d.C., mentre va verso casa, Hypatia viene assalita da un
gruppo di uomini; si pensa ad opera di Cyril, governatore e leader che,
secondo Hypatia, aveva da tempo diffuso dicerie sul suo conto.
La vita di Hypatia finisce tragicamente.
Più tardi, Descartes, Newton e Leibniz riconoscono il valore delle sue opere.
Molti filosofi la considerano una donna di grande conoscenza e un
insegnante eccellente.
Hypatia of Alexandria was the first woman to make a substantial contribution to the development of mathematics.
Hypatia was the daughter of the mathematician and philosopher Theon of Alexandria and it is fairly certain that she studied mathematics under the guidance and instruction of her father. It is rather remarkable that Hypatia became head of the Platonist school at Alexandria in about 400 AD. There
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she lectured on mathematics and philosophy, in particular teaching the philosophy of Neoplatonism. Hypatia based her teachings on those of Plotinus, the founder of Neoplatonism, and Iamblichus who was a developer of Neoplatonism around 300 AD. Plotinus taught that there is an ultimate reality which is beyond the reach of thought or language. The object of life was to aim at this ultimate reality which could never be precisely described. Plotinus stressed that people did not have the mental capacity to fully understand both the ultimate reality itself or the consequences of its existence. Iamblichus distinguished further levels of reality in a hierarchy of levels beneath the ultimate reality. There was a level of reality corresponding to every distinct thought of which the human mind was capable. Hypatia taught these philosophical ideas with a greater scientific emphasis than earlier followers of Neoplatonism. She is described by all commentators as a charismatic teacher.
Hypatia came to symbolise learning and science which the early Christians identified with paganism. However, among the pupils who she taught in Alexandria there were many prominent Christians. One of the most famous is Synesius of Cyrene who was later to become the Bishop of Ptolemais. Many of the letters that Synesius wrote to Hypatia have been preserved and we see someone who was filled with admiration and reverence for Hypatia's learning and scientific abilities.
In 412 Cyril (later St Cyril) became patriarch of Alexandria. However the Roman prefect of Alexandria was Orestes and Cyril and Orestes became bitter political rivals as church and state fought for control. Hypatia was a friend of Orestes and this, together with prejudice against her philosophical views which were seen by Christians to be pagan, led to Hypatia becoming the focal point of riots between Christians and non-Christians. Hypatia, Heath writes, [4]:-
... by her eloquence and authority ... attained such influence that Christianity considered itself threatened ...
A few years later, according to one report, Hypatia was brutally murdered by the Nitrian monks who were a fanatical sect of Christians who were supporters of Cyril. According to another account (by Socrates Scholasticus) she was killed by an Alexandrian mob under the leadership of the reader Peter. What certainly seems indisputable is that she was murdered by Christians who felt threatened by her scholarship, learning, and depth of scientific knowledge. This event seems to be a turning point as described in [2]:-
Whatever the precise motivation for the murder, the departure soon afterward of many scholars marked the beginning of the decline of Alexandria as a major centre of ancient learning.
There is no evidence that Hypatia undertook original mathematical research. However she assisted her father Theon of Alexandria in writing his eleven part commentary on Ptolemy's Almagest. It is also thought that she also assisted her father in producing a new version of Euclid's Elements which has become the basis for all later editions of Euclid. Heath writes of Theon and Hypatia's edition of the Elements [4]:-
.. while making only inconsiderable additions to the content of the "Elements", he endeavoured to remove difficulties that might be felt by learners in studying the book, as a modern editor might do in editing a classical text-book for use in schools; and there is no doubt that his edition was approved by his pupils at Alexandria for whom it was written, as well as by later Greeks who used it almost exclusively...
In addition the the joint work with her father, we are informed by Suidas that Hypatia wrote commentaries on Diophantus's Arithmetica, on Apollonius's Conics and on Ptolemy's astronomical works. The passage in Suidas is far from clear and most historians doubt that Hypatia wrote any commentaries on Ptolemy other than the works which she composed jointly with her father. All Hypatia's work is lost except for its titles and some references to it. However no purely philosophical work is known, only work in mathematics and astronomy. Based on this small amount of evidence Deakin, in [8] and [9], argues that Hypatia was an excellent compiler, editor, and preserver of earlier mathematical works.
As mentioned above, some letters of Synesius to Hypatia exist. These ask her advice on the construction of an astrolabe and a hydroscope.
Charles Kingsley (best known as the author of The Water Babies) made her the heroine of one of his novels Hypatia, or New Foes with an Old Face. As Kramer writes in [1]:-
Such works have perpetuated the legend that she was not only intellectual but also beautiful, eloquent, and modest.
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Sofya Vasilyevna Kowalewska
Nata: 15 Gennaio 1850 a Mosca, Russia
Morta: 10 Febbraio 1891 a Stoccolma, Svezia
Non è solo un grande matematico, ma anche una scrittrice e un grande
difensore delle donne del XIX secolo, al punto da ottenere l’ingresso delle
prime donne all’università.
Sonya Kovalevskaya nasce in una aristocratica famiglia russa.
Durante la sua infanzia si sente trascurata dai propri genitori: nei confronti
della sorella primogenita Anya e del giovane erede maschio Fedya e anche
perché è curata da una governante molto severa col compito di formare una
signora.
Sin da giovane studia gli scritti del padre sul calcolo matematico, usati per
tappezzare la stanza dei bambini in sostituzione della carta da parati. Sofia
discute spesso con lo zio Pietro su alcune questioni matematiche.
A quattordici anni studia trigonometria per capire il testo che sta leggendo
sullo studio dell’ottica geometrica: un libro di fisica scritto dal suo vicino di
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casa, il professore Tyrtov, il quale rimane entusiasmato delle capacità della
giovane e convince il padre di Sofia a permetterle di andare via da San
Pietroburgo per continuare gli studi.
Dopo avere concluso l’istruzione secondaria, Sofia prosegue all’università.
Poiché l’università più vicina che da accesso alle donne è in Svizzera e ad
una donna non sposata non è concesso viaggiare da sola, nel settembre del
1868 sposa Vladimir Kovalevsky. La coppia rimane a San Pietroburgo per i
primi pochi mesi del loro matrimonio, poi si spostano a Heidelberg dove
Sofia guadagna un po’ di fama: le persone rimangono affascinate dalla
ragazza russa e quieta con una reputazione accademica notevole.
Nel 1870 Sofia intraprende gli
studi all’Università di Berlino
sotto Karl Weierstrass,
considerato uno dei matematici
più rinomati del suo tempo.
All'inizio Weierstrass non
prende in sera considerazione
la proposta di Sofia; ma quando
valuta le risposte ad una serie
di problemi da lui proposti,
Karl diventa il suo tutore e la fa
studiare privatamente
(l'università di Berlino ancora
non permette alle donne di
frequentare). Sofia studia sotto
Weierstrass dal 1871 al 1874 e
produce tre scritti il primo dei quali "Sulla Teoria di Equazioni Differenziali
e Parziali” pubblicato su Crelle's journal, un onore tremendo per un
matematico ignoto.
Nel luglio del 1874 l’Università di Gottinga le da un dottorato “in
absentia”.
Sofia non trova lavoro e, insieme al marito Vladimir decidono di ritornare
dalla sua famiglia. Da lì a poco il padre di Sofia muore; è in questo periodo
di dolore che Sofia e Vladimir si innamorano e nasce una bambina; in
questo periodo Sofia abbandona lo studio della matematica e sviluppa le sue
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abilità letterarie scrivendo narrativa, una rassegna di teatro e articoli
scientifici per un giornale.
Nel 1880 ritorna alle sue opere matematiche con nuovo fervore. Presenta
uno scritto sugli “integrali abeliani” a una conferenza scientifica che
l’accolse bene. Decise di ritornare a Berlino.
Dopo la morte del marito, suicida in seguito al fallimento dei propri affari,
Sofia si dedica esclusivamente alle sue ricerche.
Nel 1883, la vita di Sofia prende la svolta giusta: riceve un invito dal primo
studente di Weierstrass, Gosta Mittag-Leffler, professore all'Università di
Stoccolma. All’inizio si tratta di una posizione provvisoria; dopo cinque
anni, e dopo aver guadagnato una posizione all’università, Sofia è nominata
redattore per un diario di matematica.
Insieme ad Anna Leffler scrive un dramma "La Lotta per Felicità."
Nel 1887 muore la sorella Anya alla quale era stata sempre molto vicina.
Nel 1888 entra in competizione con Prix Bordin dell’Accademia francese di
Scienza per quanto concerne il suo scritto "Sulla Rotazione di un Corpo
Solido su un Punto Fisso" e vince.
Prima di Sofya Kovalevsky le uniche soluzioni del moto di un corpo rigido
su un punto fisso erano state sviluppate per i due casi dove il corpo è
simmetrico; nel suo scritto, invece, Sofia sviluppa la teoria per un corpo col
centro di massa spostato rispetto al proprio asse. Le sue ricerche sono
talmente importanti che il premio è aumentato da 3000 a 5000 franchi.
Si innamora di un altro uomo, Maxim, che le chiede di abbandonare le sue
ricerche per occupare il ruolo di moglie; Sofia respinge nettamente tale
proposta anche se non può sopportare l’idea di perderlo; rimane in Francia
con lui per l'estate e cade in una delle sue frequenti depressioni, si dedica di
nuovo alla scrittura, completa “Ricordi d’infanzia.”
Nell'autunno del 1889 ritorna a Stoccolma; Sofia, oltre alla depressione, si
ammala di polmonite e, il 10 febbraio 1891, muore.
Il mondo scientifico pianse la sua perdita.
Durante la sua carriera pubblica dieci ricerche di
matematica e di fisica matematica e diversi lavori
letterari.
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Augusta Ada Byron, Contessa di Lovelace
Nata: 10 Dicembre 1815 a Piccadilly, Middlesex (ora Londra), Inghilterra
Morta: 27 Novembre 1852 a Marylebone, Londra, Inghilterra
Ada Byron è figlia dell’illustre poeta Lord Byron.
Nel 1843 sposa Earl di Lovelace e diventa contessa.
Ada Bayron è’ uno dei personaggi più significativi nella storia del
computer, ma poco nota.
A cinque settimane dalla sua nascita sua madre chiede la separazione dal
marito; la madre non vuole che la propria figlia segua le orme poetiche del
padre.
All'età di 17 Ada conosce Mary Somerville, una donna straordinaria che
tradusse i testi di Laplace usati a Cambridge. Mrs. Somerville incoraggia
Ada nei suoi studi matematici; nel novembre del 1834, ad una cena con Mrs.
Omerville, Ada ascolta le idee di Babbage circa un nuovo motore
calcolatore di tipo analitico. Ada è toccata dalla "universalità di tali idee.”
Babbage presenta il risultato delle sue ricerche a Torino, nell'autunno del
1841. L’italiano Menabrea pubblica un sommario di quello che Babbage
descrisse a Torino; Ada traduce il testo di Menabrea e poi mostra la
traduzione a Babbage con le sue aggiunte personali: risultano essere tre
volte la lunghezza dell'articolo originale. Babbage e Ada si scambiano molte
idee tramite lettera; nel suo articolo, pubblicato nel 1843, Ada presenta le
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sue idee su come tale macchina avrebbe potuto comporre musica complessa,
produrre grafici e sarebbe stato possibile essere usata per uso pratico e
scientifico.
Ada scrive a Babbage come è probabile far funzionare la macchina
(computer) mediante un piano (programma) e una lingua (software) –nel
1979 il Reparto Americano della Difesa sviluppa tale software e lo chiama
"Ada", in suo onore. –
In seguito Ada è afflitta da malattie che la costringono a sacrificare la sua
vita sociale e i contatti con importanti scienziati del tempo quali Charles
Babbage, David Brewster (inventore del caleidoscopio), Charles
Wheatstone, Charles Dickens e Michael Faraday.
I suoi interessi variano dalla musica ai cavalli, alle macchine calcolatrici.
Una selezione delle lettere scritte da Ada a Babbage sono raccolte in "Ada,
The Enchantress of Numbers” in cui Ada descrive il funzionamento del
primo computer.
Sebbene la sua vita è stata breve (morì a 36 anni), Ada anticipa di più di un
secolo i concetti di base del funzionamento di un computer.
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