maria, madre di fede e di speranza · nelle litanie lauretane siamo abituati a ripetere “porta...
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Maria, madre di fede e di speranza “Fate quello che vi dirà” (Gv 2,5)
Carissimi amici,
Come voi ben sapete, il santo Padre ha indetto
con la Lettera Apostolica “Porta Fidei” l’An-
no della fede che avrà inizio l’11 ottobre e finirà il
24 novembre 2013.
La “porta della fede” (At. 14,27) - dice il S.
Padre all’inizio della sua lettera- ci “introduce
alla vita di comunione con Dio e permette
l’ingresso nella sua Chiesa”. Sono molte le
citazione evangeliche di questa bella lettera con le
quali il S. Padre vuole risvegliare le nostre coscien-
ze per ritrovare una fede nuova, fresca, genuina,
giacché “non possiamo accettare che il sale diventi
insipido e la luce sia tenuta nascosta”. Continua
dicendoci “che questo Anno susciti in ogni credente
l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con
rinnovata convinzione, con fiducia e speranza”.
Parole bellissime quest’ultime che non possono la-
sciarci indifferenti, ma piuttosto che possano en-
trare nel più intimo del nostro cuore per il nostro
approfondimento e riflessione.
Leggendo questa lettera, ed invito tutti voi a
farlo in modo esaustivo e completo, emergono tanti
aspetti per vivere quest’Anno della Fede con mag-
gior coerenza e testimonianza, ma mi vorrei soffer-
mare su due aspetti segnalati dal S. Padre: Fede e
Speranza. Virtù che sono dono della grazia e
dell’amore di Dio per ciascuno dei suoi fi-
gli. Ma è in Maria, nostra madre celeste, che trova-
no la loro pienezza.
Nelle litanie Lauretane siamo abituati a ripetere
“Porta del Cielo”, una delle invocazioni che perso-
nalmente prediligo: ho sempre visto Maria come
“Porta del Cielo”, come colei che ci conduce per
mano in Paradiso.
La lettera del Cardinale A. Bagnasco, che ci ha
indirizzato in occasione della Peregrinatio della
Madonna della Guardia che si sta svolgendo in
questi giorni -e che sarà nel nostro Vicariato dal 30
novembre al 2 dicembre-, l’ha intitolata “Fate quel-
lo che vi dirà” (Gv 2,5). Sono le bellissime parole
che Maria rivolge ai discepoli durante le nozze di
Cana. Parole piene di Fede e di Speranza, parole
con le quali Maria porta i discepoli a Cristo, al
“Regno dei Cieli”. Le parole “fate quello che vi di-
rà”, che potremmo definire il “comandamento” di
Maria, sono come se lei ci prendesse per condurci
direttamente a Cristo, lei, porta d’ingresso, porta
del cielo, porta della fede.
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Il Credo come preghiera quotidiana per l'Anno della Fede
Con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la professione di fede
per avere la salvezza.
“Perché l'Anno della Fede possa condurre tutti i credenti a imparare a memoria il Credo a reci-tarlo ogni giorno come preghiera, così che il respiro si accordi con la fede.”
dal Sussidio per l'Anno della Fede
Credo Niceno-Costantinopolitano
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato
della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
mori e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen
Oggi, Maria, madre di Fede e di Speranza lo dice anco-
ra una volta a ciascuno di noi. Con la sua fede, con il suo
silenzio, con il suo sì, senza condizioni, pronta a
“custodire tutte queste cose nel suo cuore” (Lc 2,51). Fede
e speranza. Tutta la sua vita è piena di queste due virtù
che trovano il loro coronamento nella comunione con Dio.
Riprendendo ancora le prime parole della lettera del S.
Padre: “La “porta della fede” che introduce alla
vita di comunione con Dio”. Maria ci introduce
nella comunione con Dio. Ecco per noi la nostra fede,
il desiderio e la speranza della comunione con Dio e con
gli uomini.
Aiutati dalle parole del S. Padre e dalle parole del no-
stro Vescovo, mettiamo a frutto la vita di preghiera, medi-
tiamo le scritture, avviciniamoci ai sacramenti, la confes-
sione, l’Eucarestia per dare maggiore testimonianza in un
modo che forse sta perdendo la forza della propria fede.
“Affidiamo –ci dice il S. Padre nella sua lettera- alla Ma-
dre di Dio, proclamata “beata” perché “ha creduto” (Lc
1,45) questo tempo di grazia”.
Auguro a tutti voi, a tutta la comunità, un “Anno della
Fede”, ricco di esperienze e di testimonianza in mezzo ai
fratelli, vivendo la carità, virtù della comunione e amore di
Dio, guidati dalla nostra Madre, piena di fede e di speran-
za e preghiamo lei con le parole di Giovanni Paolo II a Fa-
tima:
Maria, Madre della Speranza,
a Te con fiducia ci affidiamo.
Come te intendiamo seguire Cristo,
Redentore dell'uomo:
la stanchezza non ci appesantisca,
nè la fatica ci rallenti,
le difficoltà non spengano il coraggio
nè la tristezza la gioia del cuore.
Tu Maria, Madre del Redentore
continua a mostrarti Madre per tutti,
veglia sul nostro cammino e aiuta i tuoi figli,
perché incontrino, in Cristo,
la via di ritorno al Padre comune!
Amen
(Papa Giovanni Paolo II)
Un abbraccio fortissimo a tutti voi dalla nostra Comu-
nità di Missionari e Missionarie, con il desiderio che que-
st’anno la nostra Comunità Parrocchiale possa trovare con
Fiducia e Speranza la comunione con Dio.
P. Vicente de la Fuente
Parroco
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Anno della Fede: Occasione
straordinaria,
dono speciale
per la Chiesa e quindi
per ciascuno di noi
Gesù stesso nel Van-
gelo si chiede ad un cer-
to punto: ”Ma il figlio
dell’uomo quando torne-
rà, troverà la Fede sulla
terra?”
E’ la grande domanda
che ci interpella oggi più
che mai.
Ed ecco il dono, la proposta
di fermarci a guardare nel pro-
fondo di noi stessi se c’è e
quanta è, la nostra fede.
Gli avvenimenti grandi nella
storia della salvezza sono stati
provocati sempre dalla propo-
sta di Dio e dalla risposta
dell’uomo.
Penso certo, per esempio,
all’Incarnazione: l’angelo espo-
ne la proposta e Maria dice il
suo sì; ma penso anche alla
mia vita come alla vita di cia-
scuno; al momento opportuno
(nella pienezza del tempo) il
Signore ci ha interpellato in
maniera precisa e beati noi se
la nostra risposta è stata un
Fiat come quello di Maria!
Oggi siamo, so-
cietà ed individui sin-
goli, in una grande
povertà di fede…ed
ecco il dono: si offre a
tutti e a ciascuno la
possibilità di ritrovare
il tesoro in parte o del
tutto perduto. Ma si
sa, i doni bisogna ac-
cettarli, aprirli, usarli.
Quanto alla pro-
posta precisa non so
cosa aspettarmi e non
sono informata sui
modi, tempi, luoghi
che la Chiesa ha pensato,
ma…mi fido! E certamente
non mi farò scappare l’occa-
sione di un impegno serio per
incontrare quel Signore Gesù
che attraverso la voce del Pa-
pa mi sta dicendo: Vieni, par-
liamo di te, di Me, del nostro
rapporto, del Regno di Dio,
della vita eterna…
Sì Signore! Certo che vengo!
Mimia
Ci sono delle benedizioni di Dio che entrano
rompendo i vetri. Tommy è una di queste.
Benedizione di Dio perché tutti i bambini lo
sono, venuto a questo mondo però in modo un
po' rumoroso. Appena nato ci hanno detto che
aveva un cuore così complicato che ne avevano
visti pochi come il suo e che forse sarebbe so-
pravvissuto solo poche ore.
Il primo dono di Dio è stato quello di farci
accettare in modo molto sereno il cammino da
percorrere e di darci la "certezza" che tutto sa-
rebbe andato per il meglio.
Questa serenità e questa certezza derivano an-
che da una comunità che prega per noi sempre
e che in modo particolare durante gli interventi
ha fatto sentire la nostra famiglia circondata da
vera preghiera e vero bene.
Grazie a tutta la comunità , a partire dai pa-
stori che si sono susseguiti in questi anni, fino
ad arrivare a tutte le persone che con preghie-
re, piccole attenzioni e grandi gesti ci hanno
fatto sentire pietre vive di una meravigliosa fa-
miglia, quella del Tabernacolo, su cui veglia la
nostra Madonna della Speranza che custodisce
ai suoi piedi il primo referto della cardiopatia
di Tommaso.
Tommy, Matti, Giorgio e Gilda.
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“Eh così è
terminato anche
il nostro ultimo
campo ACR.
Ci sarebbero
moltissime cose da dire, troppe,
ma le più significative…sono le
più belle e le più importanti ov-
vero il fatto che è stato un campo
stupendo pieno di emozioni nel
quale tutto può succedere, ci sia-
mo divertiti come dei
pazzi ed abbiamo capito
quanto il resto dell’
ACR ci voglia bene.
Perciò vorremmo rin-
graziare tutti coloro che
in questi anni e in que-
sto campo ci hanno aiu-
tato, voluto bene, segui-
to insegnato, perché
grazie a loro l’ ACR è
diventata parte della
nostra vita, ce l’ha riem-
pita, ce l’ha
abbellita, l’ACR non
ce la scorderemo mai!”
Valentina Pelazza
Anche quest’anno il campo
ACR si è svolto a Monteleco.
Era ambientato a Magador,
una contea piena di personaggi
strani che durante la settimana
hanno fatto divertire i bambini. A
questo campo abbiamo partecipa-
to anche noi (Matteo, Marco,
Alessia). E' stato il nostro primo
campo “dall'altra parte”. Eravamo
abituati a vivere il campo come
bambini, avere la possibilità di
farlo da educatori è stato vera-
mente interessante! E' molto gra-
tificante poter dare una mano ai
bambini più piccoli, metterli a
letto o più semplicemente spiega-
re un gioco a tutti. Il gruppo edu-
catori ci ha accolto subito bene e
ci ha dato piccole responsabilità
che ci hanno fatto capire cosa
vuol dire essere educatori.
Matteo
Un anno di lavoro, impegni, appuntamenti, le esigenze
della famiglia e poi decidere dove andare in ferie… Ebbe-
ne, sospiro di sollievo, le ferie sono un punto di arrivo e
di partenza. Un riferimento per tutti, è tuffarsi nell’ab-
braccio degli amici, nella natura che offre gite e relax,
divertimenti spesso inattesi, come è stato quest’anno il
rafting che abbiamo affrontato piccoli e grandi come una
grande avventura. E’ toccare l’anima dei nostri fratelli
nella condivisione, è confrontarsi nel percorso della vita e
accorgersi che anche nelle difficoltà non si è soli.
E’ ridere fino alle lacrime per un nonnulla, è scoprire che
la serenità è racchiusa nelle cose più semplici. Tornare al
campo famiglia è attingere per una sana ricarica di affetto
e forza spirituale, è pregare insieme per chi, in quel mo-
mento, è meno fortunato di noi, è essere certi di avere il
Signore nel nostro cuore e in mezzo a noi che ci indica la
via per dare il meglio di noi, che guida i nostri figli a es-
sere veramente gli adulti di domani. Elena
Siamo una famiglia del quartiere che per la
prima volta ha partecipato al "Campo Fa-
miglie" organizzato dalla Parrocchia del
Tabernacolo. La nostra partecipazione è
stata decisa all'ultimo momento, e, pur non
conoscendo nessuno, siamo stati accolti in
modo semplice e coinvolgente. La Valle
Aurina in Alto Adige, dove abbiamo allog-
giato, è molto bella e permette escursioni
per adatte a tutte le esigenze. La vacanza
con il "Gruppo Famiglia" è l'ideale per chi
voglia ossigenare il corpo e lo spirito. I
momenti di condivisione sono un'occasione
per confrontarsi con le altre famiglie e so-
prattutto per dedicare un po' di tempo alla meditazione. Carmelo, Sonia, Davide, Giovanni
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Questo il tema del campo Gvs 2x2 che si è
svolto quest’estate, dal 24 al 30 giugno a Fraconalto:
Lorenzo, Roxsana e Francesca, sostenuti dal sopraffi-
no cuoco Maurizio, hanno accompagnato i ragazzi
del Gruppo in quest’avventura alla ricerca di qualcosa
di nuovo.
Il “Piccolo Principe” è stata
la guida che ci ha indirizzato in
questa ricerca: attraverso i suoi
viaggi, le sue avventure ed i suoi
incontri, abbiamo compreso l’es-
senziale su noi stessi, i nostri di-
fetti, ciò che desideriamo cambia-
re, come avvicinarci agli altri, co-
me avvicinarci a Dio e come aiu-
tare gli altri a fare lo stesso.
Naturalmente abbiamo spez-
zato l’impegno di un cammino
così forte con giochi, attività e la
preghiera: abbiamo riscoperto un videogioco storico
(Pacman), ci siamo rinfrescati con i giochi d’acqua (e
l’immancabile battaglia di gavettoni!), abbiamo cerca-
to di rappresentare il Ns personale percorso di vita
(dove siamo e dove vogliamo andare), ecc… Ma non
è tutto: non abbiamo escluso dal Ns programma le
due passeggiate ( sfortunatamente TROPPO brevi!!!),
che ci hanno fatto apprezzare il fresco dei boschi
circostanti e la compagnia dei nostri vicini di casa (i
cinghiali!), né ci siamo privati di una gita al maneggio,
dove i più coraggiosi hanno dato prova delle
loro doti di cavallerizzi!
Dopo tutti questi impegni pomeridiani, le
cene preparate da Maurizio erano un vero bal-
samo: sia per il corpo, per le prelibatezze che
potevamo gustare, sia per il cuore, per tutto il
tempo trascorso a chiacchierare insieme intor-
no alla tavola.
Eh sì, perché abbiamo cercato di dedi-
care molto tempo alla convivenza,
trascorrendo, possibilmente, parecchi momen-
ti a chiacchierare e a scambiare idee, opinioni
ed esperienza reciproche. Convivenza che si è
espressa in modo particolare mercoledì sera,
giorno in cui Filippo, dopo un intenso lavoro di
persuasione, ci ha convinti ad accendere il fuo-
co dopo cena: ha dato prova di una vastissima
conoscenza di bans e danze attorno al fuoco ed
ha coinvolto l’intero gruppo nei balli più strava-
ganti! Molte altre cose sono accadute i questi giorni:
incontri ravvicinati con barattoli da 5 kg di nutella,
letture pubbliche di libri, tornei di calcio balilla, ma,
per non svelarvi tutti i nostri segreti, non vogliamo
raccontare altri particolari.
Approfittiamo di queste
righe per ringraziare, innanzitutto
Maurizio, che ci ha alleggerito
dell’impegno della cucina, poi tut-
ti i ragazzi che hanno partecipato
( Filippo, Lorenzo, Alessia, Bene-
detta, Camilla, Elisa, Valentina F.,
Valentina P. e Matteo ed Elena
che ci hanno raggiunto a metà
settimana), quindi i genitori e
P.Vicente per la fiducia accorda-
taci, tutte le persone che ci sono
venute a trovare e tutti coloro che
ci hanno sostenuto, sia con aiuti
pratici e concreti, sia spirituali, attraverso la loro pre-
ghiera.
Il frutto più grande del campo è stata sicura-
mente la crescita dei rapporti tra noi, tra i ragazzi e
tra educatori e ragazzi; caratteristica che si svilupperà
ancora di più col tempo e che permetterà a questo
Gruppo di migliorare ancora e ancora: dopotutto,
come già qualcun altro ha detto, questo non è che
l’inizio!
Gvs 2x2
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Conosciamo il nostro quartiere…
Via Pontevecchio
Il confine a ponente della nostra parrocchia è
segnato in buona parte dalla via Pontevecchio, che
collega via Tanini con la zona bassa verso Corso
Europa.
Via Pontevecchio prende il nome da un ponte
medioevale a due arcate che attraversa il torrente
Sturla. Oggi il transito del ponte è esclusivamente
pedonale, a salvaguardia dell'annosa struttura, ma in
passato deve aver avuto notevole importanza, stando
alle notizie ricavate dal cartello al suo ingresso:
" ... posto al confine tra la città di Genova e il com-
prensorio di Quarto, si trova lungo un tracciato molto
antico che percorreva il territorio da Levante a Po-
nente. Su questa strada, tra ville ed orti, itinerario per
viaggiatori e pellegrini spesso diretti a Roma, sorsero
conventi e ricoveri come, sulla via Pontevecchio, l'o-
spizio di San Giacomo.........".
A completare il sapore del passato c'è accanto la
lastra stradale che dice "Città di Genova - varco Pon-
te Vecchio".
Il tracciato della strada è breve. Il tratto che scen-
de da via Tanini è pedonale e disagevole da percorre-
re. La parte centrale pianeggiante in origine era piena
di orti ed alberi da frutto. I vecchi del posto ricordano
che allora "bevevano l'acqua del torrente Sturla"! I
caseggiati costruiti negli ultimi decenni hanno richie-
sto l'ampliamento della via di transito.
Centro d'incontro nella zona è il campo del gioco
di bocce che ha ridato valore e dignità alla fascia che
costeggia il torrente, lasciata incolta per diversi anni:
il lavoro di tanti pensionati e la passione sportiva
hanno saputo creare una piacevole area per lo svago
di molte persone.
Quest’ estate sono stato ad Assisi assieme al grup-
po giovani per visitare i luoghi che hanno visto la
nascita ed il cammino di uno dei più fa-
mosi santi della storia cristiana: San Fran-
cesco. Il primo giorno abbiamo visitato la
chiesa di Santa Chiara che ospita al suo
interno varie reliquie appartenenti a Chia-
ra e Francesco e famose opere d’arte, fra
le quali in particolare il famoso crocifisso
di Cimabue.
Il giorno successivo abbiamo invece
avuto modo di ammirare Santa Maria de-
gli Angeli, una chiesa costruita come con-
tenitore per la piccola chiesetta originale,
la Porziuncola, ed il suo fantastico roseto.
In seguito abbiamo visitato il monastero
di San Damiano, dove i frati francescani hanno fatto
da guida all’interno di questa meravigliosa costruzio-
ne, e l’Eremo delle Carceri, luogo in cui San France-
sco si ritirava in meditazione e che davvero comunica
un senso di tranquillità e contatto con la natura. Il
viaggio, proseguito tra momenti di condivisione, atti-
vità ricreative con un fantastico pallone dal design
avveniristico e “squarci’’ si è concluso con la visita
alla Verna che, nonostante richieda un viaggio tra
numerose curve, si è rivelato davvero un luogo bel-
lissimo; quasi magico.
Di questa esperienza ricorderò, oltre ai luoghi me-
ravigliosi e alla loro importanza nella storia di San
Francesco, anche il clima sereno e amichevole che si
poteva percepire all’interno del gruppo; dalle attività
“ludiche” come il lupus a quelle più propriamente
spirituali.
Damiano
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L’effigie della Madonna
della Guardia nei giorni
dal 22.9 al 9.12 sarà nelle
varie parrocchie della Dio-
cesi di Genova ed in particolare
dal 29.11. al 3.12 nel nostro vica-
riato “S. Martino - Valle Sturla”
La Diocesi di Genova si pre-
para a vivere “l’anno della fede”
voluto dal Papa Benedetto XVI
con la “Peregrinatio Mariae”.
Ma che senso ha oggi che
la venerata immagine della
santa Vergine del Figonia
venga tra noi, nelle nostre
piazze nei nostri ospedali nel-
le nostre chiese nei nostri can-
tieri di lavoro, nelle nostre
case? Maria viene a verificare,
a chiederci come stiamo.
Come sta la tua famiglia,
come stanno i tuoi figli, come
stai tu.
Viene quindi ad incontrarci
e la domanda “come stai?”
non è “pro forma”; esige una
risposta, una fermata, un po’
di riflessione.
Come potrei rispondere “sto
bene” tanto per chiuderla lì e
non riflettere oltre come tante
volte ho fatto ?
Prima come uomo e poi come
cristiano, se vivo solo un poco
coscientemente il mio tempo
osservo:
Fabbriche che chiudono, ope-
rai in cassa integrazione, disoc-
cupazione giovanile al 30%, ad
ogni temporale disastri, allaga-
menti, giovani distrutti dalla
droga, corruzione nello sport,
nelle amministrazioni pubbli-
che.
Chiese vuote, parrocchie sen-
za prete, ragazzi senza curato,
matrimoni in crisi, famiglie nel
disagio, noi sedicenti cristiani
troppe volte tristi , abulici con
una fede trascinata che non
cambia la vita.
Maria viene a dirci che, sì è tutto
vero, ma è il momento di cam-
biare registro non serve la la-
gna :
state un po’ con me, ho tante
cose da dirvi, “tutte quelle che
serbavo nel mio cuore”, “fate
quello che mio Figlio vi dice”,
ascoltate la voce della Chiesa e
con essa pregate con il Vangelo,
lì c’è tutto, c’è la “buona noti-
zia”. Riscoprite il sacramento
della “Riconciliazione”, nutrite-
vi con fiducia della Parola di
Dio, dell’ Eucaristia, lì c’è Gesù
(la Parola incarnata), lì c’è la
Speranza, lì c’è l’Amore che
cambia la vita, che apre alla Fe-
de che illumina.
Riscoprite con il senso vero
della vita, la gioia del cuore,
Vivete alla presenza
del Signore, la vita cam-
bia, ritorna la Speranza
Il tuo pellegrinaggio è per
il nostro cambiamento per la no-
stra conversione per accogliere
con serietà ed impegno l’anno
della Fede proposto da Benedet-
to XVI
Intercedi per noi Maria, aiu-
taci a cambiare strada, a solle-
vare lo sguardo per guardarci
negli occhi, per capirci, e per
volerci più bene. Prega per noi
Maria, adesso perché è in que-
sto momento che ne abbiamo
bisogno, per i nostri giovani
che non conoscono Gesù; Prega
e guidaci, perché con la gioia
nel cuore vogliamo far cono-
scere Gesù ai fratelli, ai parenti,
agli amici.
Prega per i nostri governanti,
per i nostri rappresentanti nelle
Istituzioni . Tanti di loro hanno
messo il dio denaro ed il dio
potere al posto di Gesù e non
servono più il popolo ma loro
stessi.
Prega per i nostri malati, che
non perdano la fiducia la sereni-
tà perché Gesù è con loro ed in
loro ,e presente nei fratelli che
aiutano, consolano nei difficili
momenti.
Prega per le nostre famiglie
che diventino “piccole chiese”
dove ci si ama e si trasmette la
Fede nel tuo figlio Gesù.
Sì, anche oggi ha senso il tuo
pellegrinare tra noi, per scuo-
terci per portarci la Speranza
perché vogliamo riconquistare
la gioia perché tu ci porti a Ge-
sù Via Verità e Vita.
Sandra e Corrado
“PEREGRINATIO MARIAE” A GENOVA
8
NOTIZIE e
DATE da RICORDARE
Venerdì 2 NOVEMBRE
COMMEMORAZIONE DEFUNTI
S. Messe ore 9.00-18.00-21.00
Venerdì 16 Novembre ore 21
INCONTRO VICARIALE sul Credo
Parr. RISURREZIONE (Borgoratti)
Sabato 17 Novembre ore 17.45
INCONTRO FAMIGLIE
Martedì 20 Novembre ore 9
INCONTRO ADULTI E CELLULE
Domenica 25 Novembre ore 11
S. CRESIME
Da Ven. 30/11 4 a dom. 2/12
STATUA MADONNA DELLA GUARDIA
Pellegrina nel Vicariato (San Rocco)
Venerdì 14 Dicembre ore 21
INCONTRO VICARIALE sul Credo
Parr. TABERNACOLO
Sabato 15 Dicembre ore 17.45
INCONTRO FAMIGLIE
14 ottobre 201214 ottobre 2012
FESTA PATRONALEFESTA PATRONALE
Ci prepariamo a questa solennità
con diversi momenti di preghiera insieme:
Giovedì 11 ottobre ore 21.00 Rosario meditato
In Via Pontevecchio
Via dell’Arena
Venerdì 12 ottobre ore 21.00 Rosario meditato
In Via Tanini 47
Sabato 13 ottobre ore 17.15 Rosario meditato
in Chiesa
ore 18 S. Messa prefestiva
DDOMENICAOMENICA 14 14 OTTOBREOTTOBRE
ore 11 S. Messa Solenne
Pesca di Beneficenza da dopo la S. Messa
delle ore 11 per tutto il pomeriggio
ore 15,00 Giochi per bambini
ore 16,00 Benedizione dei Bambini
ore 16.30 Proiezione filmino campo ACR
per tutti i Bambini e i loro GENITORI
ore 17,00 Merenda per tutti!
PARROCCHIA DEL TABERNACOLO Missionari e Missionarie Identes
Via Swinburne, 4b –16148 Genova
Tel. 010/387291
[email protected] Stampato in proprio
ORARIO INVERNALE S. MESSE
A partire dal 31 Ottobre
Feriale: ore 9 - 18
Sabato pomeriggio e Prefestivi: ore 17
Domenica e Festivi: ore 9-11-18
Mercoledì 2 novembre (Fedeli defunti) S. Messe ore 9,00 – 18,00 – 21,00 (in ricordo di tutti i defunti dell’anno)