mariella facchin cv part2
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Nel la tavolozza dei
mater ia l i scarpiani com-
paiono anche elementi come
l ’acqua, la luce, la “cattura” del le
var iaz ioni atmosfer iche. Quest i sempre
ut i l izzat i e resi partecipi a l l ’ interno del la comunica-
z ione progettuale secondo i paradigmi, sopra c i tat i , che
governano i rapport i tra mater ia le e mater ia le s ia che questo
possa essere catturato dal senso del tatto s ia che questo mater ia le
possa essere colto dagl i a l tr i sensi .
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L’acqua è l ’e lemento di
mediazione s imbol ica tra
tutt i g l i e lementi architetto-
nic i . Come tale, essa ha
anche la funzione di “pro-
teggere” l ’architettura,
r i tual izzandone la ma-ter ica consistenza.
Non a caso, s i è notato come
i l tema decorat ivo unif icante
gl i episodi del la tomba, vale
a dire la cont inua cornice a
dentel l i , s i ins inui anche al
di sotto del l ivel lo del l ’acqua
che c irconda i l tempietto. In
tal modo, solo velate dal la
trasparenza, appaiono le
“radic i”che l ’architettura
affonda nel terreno.
Queste radic i sono rese
vis ib i l i e, nel lo stesso
tempo, custodite dal l ’acqua,
quasi a r iprodurre un r i to
lontaniss imo, l ’architetto
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Non dimentichiamo che Carlo Scarpa provenendo
da una formazione art ist ico-culturale legata
al l ’att iv i tà del la creazione di opere d’arte in vetro (vedi le sue esperienze giovani l i muranesi)
ha f in dal l ’ in iz io saputo coniugare la potenzial i tà
legata al rapporto tra mater ia le ( i l vetro) e
colore (soluzioni per ottener lo).
La trasposiz ione generata nel l ’ intuire, nel lo sper i-
mentare, nel lo stravolgere l ’uso di un mater ia le di
base con le tecniche di lavorazione di associazio-
ne, di accoppiamento con elementi e mater ie
diverse, lo porta per analogia a ut i l izzar la usando
i mater ia l i del l ’architettura.
In r i fer imento al la frase “di diventar pittore”
anche qui Scarpa nei suoi dipint i manifesta la
capacità di associare e intuire le potenzial i tà del l ’uso dei mater ia l i ove per mater ia l i s i
intendono qui i color i , i support i e le modal i tà di
appl icazione. Infatt i come per la quasi total i tà dei
segni lasciat ic i quale supporto al la sua progettua-
l i tà troviamo ut i l izzat i la carta vegetale, la mati ta
f o n d a m e n t i d i e t i c a p e r
i l d e s i g n _ p h i l i p p e d a v e r i o
L’et imologia del la parola cont iene in
sé valenze semantiche.
L’et ica è più propriamente la parte
del la f i losof ia che studia la condotta
umana, i moventi che la determinano
e le valutazioni moral i .
Spesso inoltre s i par la di comporta-
mento o atteggiamento “et ico” in
contrapposiz ione ad un atteggia-
mento “ interessato”.
Secondo Kant infatt i “ i l carattere
essenziale di ogni determinazione
del la volontà per la legge morale è
5
et ica e morale
lusso ed eleganza
c lassico pr imit ivo moderno contemporaneo
st i l ismo e design
danza ed avanguardie
c imiter i e numero aureo
e t i c a e m o r a l e
L’et imologia del la parola cont iene in
sé valenze semantiche.
L’et ica è più propriamente la parte
del la f i losof ia che studia la condotta
umana, i moventi che la determinano
e le valutazioni moral i .
Spesso inoltre s i par la di comporta-
mento o atteggiamento “et ico” in
contrapposiz ione ad un atteggia-
mento “ interessato”.
Secondo Kant infatt i “ i l carattere
essenziale di ogni determinazione
del la volontà per la legge morale è
5
et ica e morale
lusso ed eleganza
c lassico pr imit ivo moderno contemporaneo
st i l ismo e design
danza ed avanguardie
c imiter i e numero aureo
e t i c a e m o r a l e
“Le cose hanno un’ idea di partenza,
sono cosmo del la v is ione del mondo,
parametr i che formano l ’ idea stessa
del mondo”.
L’urbanist ica è una disc ipl ina che
progetta c i ttà, equi l ibr i , l ’ ins ieme di
cose che seguono i l terr i tor io e lo
skyl ine (pr imo momento di design
vero, modo in cui vedo i l terr i tor io
stesso).
L’urbanist ica è una categoria infe-
r iore al design i l quale attua una
vis ione complessiva del progetto.
B isogna dist inguere i l design dal lo
st i l ismo.
Design come vis ione complessiva del
mondo.
11
B isogna r icercare dei percors i ,
lavorare sul la propr ia capacità inter-
pretat iva.
Ma qual i sono i parametr i per fare
creat iv i tà?
I l termine morale in funzione di so-
stant ivo der iva dal lat ino moral ia ed
ha lo stesso s ignif icato di et ica,
oppure è essa stessa interpretata
come oggetto del l 'et ica.
In questo caso la morale rappresenta
la condotta diretta da norme, la
guida secondo la quale l 'uomo
agisce. In funzione di aggett ivo
deriva dal greco ηθικος (moral is in
lat ino) ed assurge a valore di c iò che
è att inente al la dottr ina et ica, oppure
s ignif ica c iò che è att inente al la con-
dotta e quindi suscett ib i le di valuta-
9
“La domanda vera per un designer è:
come può aiutare la nostra tr ibù
culturale ad avere una vita migl iore?
Credo che i l problema non s ia più la
quant i tà ma la qual i tà.
Lo scopo non è l ’oggetto, la mater ia,
né i l prodotto. Siamo noi”.
Phi l ippe Starck
regole, r ig idi tà, tempo e direzione
non sono contemplat i .
Dal cucchiaio al la c i ttà.
In tutt i i settor i nei qual i l ’arte ha i l
compito di coniugare la bel lezza e
l ’unità in una s intesi inscindibi le: i l
design dei nuovi progett ist i che deve
assumere responsabi l i tà che gl i sono
proprie.
15
E bisognerà lasciare a queste forme
nuove i l tempo necessar io perché
vengano consumate e divent ino pa-
tr imonio del la memoria.
L’ invenzione dei s ingol i s i deve
immergere nel la memoria del gruppo
in modo da favor ire quel la lenta
evoluzione necessar ia aff inché da un
model lo eccezionalmente qual i f icato
s i determini un l inguaggio comune: i l
costume.
Così le invenzioni emergono da una
sol ida strat i f icazione e questa s i
arr icchisce per i succhi nuovi che
avrà assorbito e sarà matura a pro-
durre nuove emergenze.
Anche negl i oggett i p iù modest i la
novità del design non dev ’essere i l
17
“La domanda vera per un designer è:
come può aiutare la nostra tr ibù
culturale ad avere una vita migl iore?
Credo che i l problema non s ia più la
quant i tà ma la qual i tà.
Lo scopo non è l ’oggetto, la mater ia,
né i l prodotto. Siamo noi”.
Phi l ippe Starck
regole, r ig idi tà, tempo e direzione
non sono contemplat i .
Dal cucchiaio al la c i ttà.
In tutt i i settor i nei qual i l ’arte ha i l
compito di coniugare la bel lezza e
l ’unità in una s intesi inscindibi le: i l
design dei nuovi progett ist i che deve
assumere responsabi l i tà che gl i sono
proprie.
15
E bisognerà lasciare a queste forme
nuove i l tempo necessar io perché
vengano consumate e divent ino pa-
tr imonio del la memoria.
L’ invenzione dei s ingol i s i deve
immergere nel la memoria del gruppo
in modo da favor ire quel la lenta
evoluzione necessar ia aff inché da un
model lo eccezionalmente qual i f icato
s i determini un l inguaggio comune: i l
costume.
Così le invenzioni emergono da una
sol ida strat i f icazione e questa s i
arr icchisce per i succhi nuovi che
avrà assorbito e sarà matura a pro-
durre nuove emergenze.
Anche negl i oggett i p iù modest i la
novità del design non dev ’essere i l
17
c o m m e m o r a z i o n e
p a o l o b a n d i e r a
b a n d o d i c o n c o r s o
m u s e o b a i l o
c o n c o r s o
b a s t i o n e s . m a r c o
1
PUNTI DI ARRIVOEXTRAURBANO
PERCORSOPEDONALE ESTERNO MURA ESISTENTE
PERCORSOPEDONALEESTERNO MURADI PROGETTO
COLLEGAMENTOPEDONALE
PASSEGGIATASUL SILE
a l l o n t a n a m e n t o
f u n z i o n i e s i s t e n t i
u f f i c i c a m u z z i
s t a z i o n e c o r r i e r e
l u o g h i d i r e l a z i o n e
c o m p l e t a m e n t o p e r c o r s o
c i c l o p e d o n a l e
i n s e r i m e n t o f u n z i o n i
t u r i s t i c o - c u l t u r a l i
i m p l e m e n t a r e
s i s t e m a m u s e a l e
e u n i v e r s i t a r i o
s e m p l i f i c a z i o n e
s p a z i e v o l u m ir e c u p e r a n o
i l r a p p o r t o p e r d u t ob a s t i o n e - c i t t à
r e l a z i o n e v i s i v ad i r e t t a
c o n i l f i u m e
a l l o n t a n a m e n t o
f u n z i o n i e s i s t e n t i
u f f i c i c a m u z z i
s t a z i o n e c o r r i e r e
l u o g h i d i r e l a z i o n e
c o m p l e t a m e n t o p e r c o r s o
c i c l o p e d o n a l e
i n s e r i m e n t o f u n z i o n i
t u r i s t i c o - c u l t u r a l i
i m p l e m e n t a r e
s i s t e m a m u s e a l e
e u n i v e r s i t a r i o
s c a l a 1 : 5 0 0q u o t a 0 . 0 0
s c a l a 1 : 5 0 0q u o t a 4 . 5 0
o n ez i oe t r a ze n ep e na s s e d i pa s o nep e npa s z i
ee v e r d ez e e r a z z es i s t e m a dd i t e r r a ee d ed r a z e
r t op i a z z a e t e a t r o a l l ’ a p e r ta e t e a t r o r ta lo a
i f u n z i o n a l id i f i c i p o l i f ue d u nd f u
r m a o v a l ea t t a f o r mp i a aa r
d i a c c e s s o s u dp o n t e dpp d
g a s o m e t r o )o r i a (( e x g a s o m e t r oi o d e l l a t r a d i z i o n e - s t o r i a - m e m o r ie d i f i c i o m e t r o g a s oo r ii
v a s c a d ’v a s c a d ’ a c q u aa c qa c qqqa c qd ’v a
e d i f i c i p o l i f u n z i o n a l in z i o no l i f u n z l il il iioo n zn z n
p i a t t a f o r m a o v a l ea f o r m a o v a ll ea f v a l
g ii a r d i n oi
a n g o l o a l b e r a t on g o l o a l b en a la
p i a z z e t t ap i a z z e t ap t
i o d e l l a t r a d i z i o n e - s t o r i a - m e m o r i a ( e x g a s o m e t r o )e d i f i c i o r i a ( ( e x g a s o m e to m e t ro g a so r ii
0 0
2
v i c o l o r o v e r oc a s a s u l l e m u r as e z i o n i p r o s p e t t i c h e
p r o s p e t t i v e
s i m u l a z i o n e s o t t r a z i o n e s u p e r f e t a z i o n i
p a l a d i b r e r ap i e r o d e l l a f r a n c e s c am a d o n n a d e l l ’ o v o