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Speciale Contrasto
all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015Bimestrale
ANNO XX N. 1-2
Associazione Professionale Polizia Locale d’Italia
Organo ufficiale ANVU
InformazIone, tecnologIe e cultura per la sIcurezza delle cIttà e del cIttadIno
Polizia Locale d’ItaliaPolizia Locale d’Italia
«Gli EE.LL. si impegnanoper una Locale più efficace»
Mattarelli, presidente Anvu:
Dal territorioNotizie flashdai Comandidi tutt’Italia
Soloper i Soci
ANVUBOLLINO
2015(pagina 3)
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Soloper i Soci
ANVU
BOLLINO2015
Sommario
Editoriale
Gli EE.LL. si impegnano per una locale più efficace 5
Luciano Mattarelli
Speciale
Contrasto aLL’iLLEGaLità fisCaLE 9
Coordinamento di Delia Maria Sebelin
La cooperazione tra stato ed EE.LL. va promossa e ottimizzata 10
Silvana Paci
Enrico Zanetti, ministero dell’Economia «il contribuente va agevolato, non tartassato» 14
Delia Maria Sebelin
La partecipazione dei Comuni al contrasto dell’evasione fiscale 17
Antonella Manzione
il contrasto all’evasione nei controlli di polizia stradale 22
Giustino Goduti
La pressione fiscale si combatte con la lotta all’evasione 25
Giovambattista Palumbo
L’alternativa al ruolo di Equitalia 29
Fabio Piccioni
Dal territorio 31
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Editoriale
Gennaio-Febbraio 2015 5
Gli EE.LL. si impegnanoper una Locale più efficace
Carissimi colleghi e colleghe, il 2014 è trascorso senza portare novità particolari per la categoria. Di positivo c’è che gli enti locali, tra cui Anci, stanno cominciando a convenire su quanto da anni
argomentato da Anvu sulla necessità di offrire ai cittadini un servizio di polizia locale più efficiente ed efficace.
Oggi si chiede al sindaco che la polizia municipale svolga anche servizi di sicurezza. Mansioni che, fino a pochi anni fa, ci si aspettava fossero svolte in esclusiva da carabinieri e polizia di Stato. Questo coinvolgimento della Locale comporta che siano riviste tutte le dinamiche e le politiche degli enti locali.
L’anno scorso, i Comuni di piccola entità, per svolgere alcuni servizi, hanno dovuto unire più comandi di polizia locale, ovvero, stipulare convenzioni per lo svolgimento delle attività di polizia in forma associata.
Già nel 2012, un Dpcm aveva stabilito che per la Locale si dovesse calcolare e prevedere un fabbisogno di personale. Una necessità che non riguardava i dipendenti comunali in generale, ma soltanto gli operatori della pl. Già allora, Anvu dichiarava, in una nota,
che la polizia locale, a fronte dell’aumento delle mansioni da svolgere per garantire la sicurezza, non aveva gli strumenti legislativi che la mettessero in condizione di operare in modo opportuno. Nessuna normativa, per esempio, ci dava la possibilità di assumere personale aggiuntivo, né di incrementare gli investimenti per svolgere efficacemente i servizi di sicurezza che ci venivano richiesti.
Ora sembra che, a forza di insistenze da parte nostra, alcune figure istituzionali e politiche comincino a darci ascolto. Anche gli enti locali iniziano a non sottovalutare i comandi di polizia locale, come spesso accadeva in precedenza.
«L’Ordinamento che ci regola
va rivisto»
di Luciano MattarelliPresidente nazionale Anvu
Editoriale
6 Gennaio-Febbraio 2015
«Anvu continueràa battersi per la Riforma»
Vi è una nuova scelta politica degli enti locali di rivalutare, incrementare, rendere efficace ed efficiente la polizia locale, in virtù delle nuove necessità sociali di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica e del corretto vivere civile delle città e dei territori. A fronte di ciò, l’Ordinamento che oggi ci regola deve essere rivisto.
Riteniamo, quindi, come Anvu, che ottenere la legge di Riforma sia ancora uno dei nostri obiettivi principali. In questo, ci impegneremo con tutte le nostre forze anche per il 2015.
Mi soffermo ora sulla “nuova frontiera” a cui la polizia locale è e sarà sempre più impegnata in futuro: il contrasto all’evasione fiscale. Nel forum di Firenze (vedi articolo alle pagine seguenti), le autorità presenti hanno chiarito e sottolineato che la nostra attività dovrà orientarsi anche in questo settore. Ci attende, quindi, molto lavoro: personale da formare, nuclei specialistici da creare nei comandi di polizia locale.
Già nel 2005, le norme prevedevano l’intervento della Locale nel contrasto all’evasione fiscale ma - a mio avviso - era una richiesta più di ausilio che di reale supporto.
Anvu sempre più social
Da poco online il nuovo sito Anvu www.anvu.it, con una nuova veste grafica e tanti servizi in più per rispondere alle nuove esigenze di comunicazione, sempre più social e om-nichannel (ovvero, che avvengono non solo attraverso pc ma anche smartphone e tablet).La grafica è “responsive”, ovvero, risponde e si adatta alla risoluzione grafica dei dispositivi che visualizzano il sito.Così, Anvu può ora raggiungere tutti gli associati anche su tablet e smartphone, per raggiungere quel 25% di utenti che accedono al portale lontano dal pc.Anvu.it è divenuto anche più sociale, in quanto le sue notizie possono essere condivise con facilità sui profili Facebook, Twitter, Pinterest, Linkedin e Google+ dei lettori.Continua, naturalmente, l’interazione con la pagina Facebook, che conta su oltre 1.200 follower ed è stato aggiunto il profilo Twitter (@anvuit) per diffondere tempestivamente le ultime notizie inserite sul portale.
uLtiME notiziE
Editoriale
Gennaio-Febbraio 2015 7
Oggi, invece, siamo chiamati ad un intervento diretto e istituzionale, ovviamente, facendo salve le competenze esclusive della Guardia di Finanza.
Quindi, ritengo che, in futuro, ci sarà indicato più chiaramente quale dovrà essere il nostro campo di intervento nel settore del controllo dei tributi. A riguardo, l’attività di controllo non potrà essere sporadica, oppure, ad opera esclusiva dei comandi di polizia locale di grandi dimensioni, ma entrerà nei nostri compiti istituzionali, con interventi di controllo sistematici e continui.
Siamo pronti: con il nostro entusiasmo, impegno, volontà e senso del dovere. Speriamo che anche le istituzioni siano in grado di sostenerci con mezzi, uomini e norme appropriate, ed anche a riconoscere i nostri diritti, fino ad oggi disattesi.
Ad majora!Luciano Mattarelli
«In futuro saremo
sempre piùcoinvolti
nel contrastoall’evasione
fiscale»
Il segretario Anvu Gianni Fasson è Cavaliere della Repubblica
Lo scorso novembre, il segretario ammi-nistrativo Anvu, Gianni Fasson, ha rice-vuto l’onorificenza di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica italiana.Il riconoscimento è stato conferito dal Ca-po dello Stato, con decreto del 2 giugno 2014, per l’impegno, più che ventennale, svolto a favore della polizia locale, sia a livello nazionale che europeo.Oltre a preziose collaborazioni con le istituzioni, sia centrali che locali, volu-te dal nostro associato, Gianni - vicecomandante dell’Associazione Intercomunale di polizia locale tra
i comuni di Galzignano Terme, Torreglia e Teolo (Pd) - si è distinto in attività sociali e culturali nel proprio territorio.La cerimonia d’onore si è tenuta nella sala Livio Paladin di Palazzo Moroni a Padova e l’onorificenza è stata conferita dal prefetto, Patrizia Impresa, alla pre-senza del sindaco e delle autorità civili e militari.Congratulazioni al Cavaliere Gianni Fas-son da parte di tutti i soci Anvu. Un tra-
guardo prestigioso che rende orgogliosa tutta la nostra Associazione.
uLtiME notiziE
Dall’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac) - Orientamento n. 57/2014
Conflitto di interesse e responsabilità del comandante
Colui che riveste il ruolo di comandante della polizia lo-cale non può svolgere funzio-ni di responsabilità nell’eser-cizio di servizi di un Comune per i quali è necessario emet-tere provvedimenti autorizza-tori o concessori oggetto di attività di controllo in virtù della sua principale qualifi-ca, sussistendo un’ipotesi di conflitto di interesse, anche potenziale.Per ulteriori approfondimen-ti consultare il sito ufficiale Anac: www.anticorruzione.it
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Gennaio-Febbraio 2015 9Gennaio-Febbraio 2015 99Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
SPECiALE
Coordinamento di
Delia Maria Sebelin
La cooperazione tra stato ed EE.LL. va promossa e ottimizzata 10Silvana PaciSegretario generale Anvu
Enrico Zanetti, ministero dell’Economia «il contribuente va agevolato, non tartassato» 14 Delia Maria Sebelin
La partecipazione dei Comuni al contrasto dell’evasione fiscale 17Antonella Manzione
Capo Dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri
il contrasto all’evasione nei controlli di polizia stradale 22Giustino Goduti
nucleo tributi pl torino
La pressione fiscale si combatte con la lotta all’evasione 25Giovambattista Palumbo
tax Expert Commissione europea
L’alternativa al ruolo di Equitalia 29Fabio Piccioni
Avvocato
Sommario
10 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
10 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
L’evasione fiscale rappre-senta una forte criticità nel nostro Paese. Anche
se condannata, talvolta appare come un fenomeno accettato - se non addirittura richiesto - per-ché conveniente per il soggetto ricevente, consumatore o lavoratore che sia. Tant’è che l’evasione fiscale è stata definita, da alcuni sociologi ed economisti, come una forma di “ammortizzatore so-ciale”, diffuso e normale nelle zone povere e depresse.È ovviamente un fenomeno da deprecare: oltre a creare danni etico sociali ai contribuenti onesti, aggirando il principio di equità sociale di fronte al fisco, crea un danno generalizzato allo Stato e alla collettività, con
La cooperazione tra stato ed EE.LL. va promossa e ottimizzata
Al Forum Anvu di Firenze i protagonisti
dell’attività di contrasto sono scesi a confronto
effetti negativi gravi nel medio e lungo temine.I risvolti economici ed etici in-cidono sulle risorse che lo Stato destina alla collettività e, nel contempo, aumentano la pres-sione fiscale sui contribuenti o-
nesti, creando altresì situazioni di concorrenza sleale tra operatori economici. La scelta di Anvu di organiz-zare il “Forum nazionale sulla lotta all’illegalità fiscale” è nata per riuscire a riunire attorno ad un unico tavolo i protagonisti dell’attività di contrasto, con lo scopo di ottimizzare la cooperazione tra Stato ed enti locali, mettendo anche in luce il ruolo che in questa partita giocano le polizie locali.
Da sinistra: il segretario amministrativo Anvu, Gianni Fasson, il segretario generale Anvu, Silvana Paci, il comandante generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo, e il presidente nazionale Anvu, Luciano Mattarelli
di Silvana PaciSegretario generale Anvu
Sommario
Gennaio-Febbraio 2015 11
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 11
SPECiALE
L’appuntamento si è tenuto a Fi-renze, lo scorso novembre, alla caserma Redi, sede dell’Istituto geografico militare.L’iniziativa - voluta e promos-sa da Anvu con il patrocinio del ministero delle Finanze, del Comune di Firenze e dell’As-sociazione nazionale dei Co-muni italiani - è stata realizzata in collaborazione con lo Stato maggiore dell’esercito. Main partner la Cassa di Ri-sparmio di San Miniato e la collaborazione di Castelluzzo Assicuratori e UniSalute. Alla realizzazione hanno collabora-to le aziende agricole “Basile” e “San Gregorio - Valdobbiade-ne”, Toni Cafarelli e il Gruppo Maggioli.
Ospiti e relatori
I lavori si sono aperti con il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Enrico Zanetti, per proseguire con il Capo Dipartimento per gli Affari giuridici e legali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Antonella Manzione; per Anci, è intervenuto Anto-nio Ragonesi. A seguire, il di-rettore generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, il comandante generale della Guardia di Finanza, Saverio Ca-polupo, l’avvocato tributarista, Pasquale Russo, il tax expert della Commissione europe-a, Giovambattista Palumbo, il professore associato di Diritto Tributario Università di Firenze, Enrico Fazzini. Poi, gli interven-ti dell’assessore al Bilancio del Comune di Firenze, Lorenzo Perra, del comandante della Locale di Verona, Luigi Altamura, del commissario di pm, Giustino Goduti, del comandante del nucleo di polizia tributaria di Firenze, Adriano D’Elia. In seguito, il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, il diret-tore del consorzio Cbi di Abi, Liliana Fratini Passi, il
responsabile servizio compliance e antiriciclaggio delle Cassa di Risparmio San Miniato, Massimo Boldrini e l’avvocato Fabio Piccioni. Alla videoconferenza è intervenuto il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Can-tone.
Il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Enrico Zanetti, con il moderatore del convegno, Roberto Miliacca
Il vicecomandante generale di brigata, Giuseppe Adami, vicecomandante del territorio all’Istituto Geografico Militare, con il presidente Mattarelli
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• prima della sottoscrizione della polizza leggere il Fascicolo Informativo da richiedere in agenzia e consultabile sul sito www.unipolsai.it
Sommario
Gennaio-Febbraio 2015 13
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 13
SPECiALE
Ringraziamenti
Si ringraziano partecipanti, autorità e collaboratori, tra cui Sveva Nardella, Giambattista Palumbo, Domenico Basile, il commissario Anvu - Firenze, Graziano Lori, il presidente Anvu - Regione Toscana, Simona Savarelli.Grazie anche al consigliere nazionale Miranda Bor-doni, al commissario Anvu - Arezzo, Maurizio Lom-bardelli, al Commissario Anvu Livorno, Gianna Gian-
neschi, al presidente Anvu - Rimini, Andrea Rosa e al suo collega, Simone Lombardini, al presidente Anvu - Ferrara, Antonella Finessi, ai referenti Anvu - Trentino, Travaglia e Di Juri.Concludo auspicando che il Forum incoraggi i Corpi di polizia locale a formare specialisti per la costituzio-ne di “nuclei antievasione”. Queste figure, agendo in collaborazione con Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, potrebbero contrastare con successo l’evasio-ne e migliorare il nostro Paese.
Silvana Paci
Il Capo Dipartimento per gli Affari giuridici e legali della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Antonella Manzione, intervistata dal moderatore
Sommario
14 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
14 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
i l presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, il diret-
tore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, e il coman-dante generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo sono stati tra i protagonisti del primo “Forum nazionale sulla lotta all’illegalità fiscale”, voluto e promosso da Anvu. Tra gli ospiti, anche il sot-tosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Enrico Zanetti, intervenuto in merito alla Legge delega fiscale. L’iniziativa ha voluto fare il punto sulla lotta all’eva-sione fiscale e sui vari soggetti che oggi sono chiamati a lavorare insieme per sconfiggere o almeno arginare
Enrico Zanetti, ministero dell’Economia
«il contribuente va agevolato, non tartassato»
Tra gli ospiti del Forum,anche il presidente
dell’Autorità nazionale Anticorruzione,
Raffaele Cantone
una delle maggiori piaghe del nostro Paese, l’evasione fiscale.
Zanetti: «Non è solo una lotta tra buoni e cattivi»
«La lotta all’evasione deve es-sere sì un obiettivo sacrosanto e prioritario - ha chiarito il
sottosegretario Zanetti - ma non fino ad arrivare a farla percepire solo come una guerra tra buoni e cattivi». «La presunzione secondo cui se un professionista pre-leva soldi dal proprio conto corrente bancario, automa-ticamente si tratta di incassi in nero, ormai non ha più senso. Dobbiamo andare verso un sistema fiscale che abbandoni le norme di carattere presuntivo per tenere conto sempre più della realtà».
di Delia Maria Sebelin
Il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone, intervenuto al Forum in videoconferenza
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Sommario
Gennaio-Febbraio 2015 15
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 15
SPECiALE
Il politico ha fatto anche capire che c’è ancora molto da fare: i decreti di attuazione della legge 23/2014 so-no in ritardo sulla tabella di marcia. «Ma, d’altronde, su decreti delicati come quello sui reati tributari, le posizioni tra politici e tecnici, oltre ad essere differenti, sono anche divergenti».
Orlandi: «Dobbiamo semplificare»
«Sicuramente cerchiamo di contrastare con molta forza gli evasori fiscali», è il commento deciso del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. Quest’ulti-ma, per esempio, sostiene che rendere irrilevante, ai fini penali, la falsa fatturazione se di valore basso (1.000 eu-ro), sarebbe un errore: «Se c’è un reato, questo resta tale indipendentemente dall’importo della fattura. Ma la decisione finale resta comunque in capo alla politica». La Orlandi ha voluto poi sottolineare l’importanza del decreto sulla semplificazione, discusso con le organiz-zazioni di categoria, che dovrebbe ribaltare il rapporto tra amministrazione e contribuenti, rovesciando sul primo l’onere della prova.«L’innovazione tecnologica ci porterà a rafforzare l’isti-tuto del ravvedimento operoso, previsto dall’articolo 34 della delega. Vogliamo arrivare a chiedere informazioni al contribuente prima delle dichiarazioni, proprio per
evitare in un secondo momento il contenzioso. Saremo noi a fornire al contribuente molte informazioni - ha proseguito il direttore - e daremo per il ravvedimento operoso quattro anni, gli stessi che ha oggi l’Agenzia per fare l’accertamento».«L’idea di fondo è semplificare - ha chiarito la Orlandi - rendere più agevole per il cittadino l’adempimento fiscale, quindi l’assolvimento del proprio dovere, di contrastare con ogni forza coloro che non si adegua-no, in particolare quelli che commettono frode con un impatto pesante non solo sui principi di legalità e di contribuzione ma anche nel principio di concorrenza, creando danni sul sistema Paese».
Cantone: «Serve una “cultura anticorruzione”»
Il contrasto alla corruzione ha più possibilità di riusci-ta se si interviene anche «sul piano culturale». Così, il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. «Bisogna far passare l’idea che la corruzione non è semplicemente il danno che viene fatto al singolo o al singolo imprenditore che perde la gara. La corruzione è un danno al sistema Paese, ai cittadini. Rende i servizi peggiori di quello che potrebbero essere, è un danno al sistema della con-correnza, è un danno enorme agli investimenti che
Al centro, il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, Enrico Zanetti, con Antonio Ragonesi (Anci) e, a destra, Luciano Mattarelli (Anvu)
Sommario
16 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
16 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
non arriveranno in al-cuni settori». Cantone, a questo proposito, ha ricordato il lavoro nelle scuole fatto da Falcone e Borsellino sulla mafia «per far capire che la mafia non era un pro-blema dei singoli». «Noi ci stiamo provan-do - ha aggiunto - an-diamo ovunque a par-lare di corruzione e ci stiamo provando anche sul piano istituzionale attraverso convenzioni con enti e promuoven-do iniziative di promo-zione della legalità».
«I cittadini hanno bisogno di certezze»
In linea con il pensiero del presidente Cantone anche il comandante generale della Guardia di Finanza, Saverio Ca-polupo. «È fondamen-tale educare alla lega-lità economica. Come? Partendo dalla base, andando nelle scuole. Dobbiamo, poi, definire chiaramente le compe-tenze perché i cittadini hanno bisogno di cer-tezze e noi dobbiamo essere trasparenti nei loro confronti». «Noi della Guardia di Finanza - ha proseguito il comandante generale - siamo chiamati a tutelare il sistema economico ma ciò non coincide sem-pre con ricadute positive in termini fiscali. E il cittadino, per comprendere l’equilibrio tra obbligo e necessità alla contribuzione, deve capire dove sta l’asticella tra il “fa-re cassa” dello Stato e “necessità della riduzione fisca-le”». Questo “confine”, talvolta, non è chiaro. «Quindi serve più cultura e più trasparenza».E Capolupo punta il dito anche sulle riforme fiscali a macchia di leopardo: «ben vengano - chiosa - ma non omogenizzano il sistema». Infine, in merito alla definizione di norme fiscali più chiare, il vertice delle Fiamme Oro chiede di smet-
tere con «soluzioni che si prestano a manipolazioni strumentali». Inutile, dice, «copiare quello che fanno certi altri Paesi. All’estero, per esempio, i cittadini pagano quasi tutto con la moneta elettronica. Qui non è così. Allora perché legiferare come se da noi la cultura del pagamento con carte di credito fosse consolidata?». A che serve obbligare il commerciante ad avere il pos se poi il cliente paga in contanti? Come dire: se voglia-mo che il cittadino non diventi un evasore, dobbiamo istruirlo alla legalità economica e agevolarlo al rispetto di questa legalità, non obbligarlo e basta.
Delia Maria Sebelin
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi (sopra, a sinistra), e il comandante generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo (sotto, a sinistra) con il giornalista Roberto Miliacca
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Gennaio-Febbraio 2015 17
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 17
SPECiALE
L a partecipazione dei Comuni al contrasto dell’evasione fiscale rap-presenta una valida opportunità per
gli enti locali per perfezionare strumenti d’indagine già utilizzati nell’attività di controllo dei tributi locali estendendone l’ambito a quelli erariali. Ovviamente, ciò può rispondere ad una precisa scelta organizzativa solo laddove la dimensione dell’ente locale lo consenta; diversamen-te, si tratta di acquisire - rectius, imple-mentare - un bagaglio culturale pregresso.Per quanto, infatti, sia stata per-cepita come un’assoluta novità il coinvolgimento degli stessi - e per essi, di regola, delle polizie locali - nella relativa attività, ad opera delle più recenti normative, si tratta di un tema non nuovo nel diritto positivo e nelle attività di presidio del territorio. I controlli in materia di pubblicità, passi
La partecipazione dei Comunial contrasto dell’evasione fiscale
Le criticità dell’individuazione di fenomeni elusivi della fiscalità locale:
l’esempio dell’imposta di soggiorno
carrabili, occupazioni di suolo pubblico costituiscono esempi dell’attività di poli-zia tributaria che connota da sempre gli organi di vigilanza locale. Il termine “po-lizia tributaria” è utilizzato in accezione, per così dire, letterale, in quanto sotto il profilo squisitamente giuridico, come precisato dall’Anci in apposita nota, non è corretto “usurpare” una competenza specifica di forza di polizia dello Stato (Guardia di Finanza).
La riforma del ’74
Già, infatti, con gli articoli 44 e 45 del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, si prevedeva un coinvolgimento dei Comuni, ipotizzandone una “im-portante funzione di collaborazione sul piano della raccolta di dati e notizie” per perseguire “una sempre più effettiva giustizia fiscale” nonché “una più efficace lotta all’evasione”.
di Antonella ManzioneCapo Dipartimento per gli Affari giuridici e legislativi
della Presidenza del Consiglio dei Ministri
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18 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
18 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
Le disposizioni contenute nella prima versio-ne dell’articolo 44 prevedevano:
� il dovere, da parte degli uffici erariali, di trasmettere ai Comuni il domicilio fisca-le dei contribuenti, le proposte di accer-tamento in rettifica e di ufficio relative alle persone fisiche;
� la possibilità, da parte dei Comuni, di proporre l’aumento degli imponibili, fornendo idonea documentazione atta a comprovarla.
Successivamente, mediante la legge 13 aprile 1977 n. 114, fu ampliata la portata del citato articolo 44 e prevista la possibi-lità per il Comune di «segnalare all’ufficio delle imposte dirette qualsiasi integrazione degli elementi contenuti nelle dichiara-zioni presentate dalle persone fisiche […] indicando dati, fatti ed elementi rilevanti e fornendo ogni idonea documentazione atta a comprovarla».
La normativa del 2005
Solo con la legge 248 del 2 dicembre 2005, tuttavia, si è avuta la vera spinta per nuove ed efficaci sinergie tra amministrazione finanziaria e Co-muni, basata sulla leva della successiva partecipazione di questi ultimi alla ripartizione del gettito conseguente agli accertamenti sanzionatori.
In particolare, agli enti locali veniva riconosciuta:
� una quota pari al 30% delle maggiori somme di tributi erariali riscossi a titolo definitivo, conseguito anche attraverso società ed enti dagli stessi partecipati o,
comunque, incaricati per le attività di sup-porto ai controlli fiscali sui tributi comunali;
� una partecipazione estesa a tutti i tri-buti erariali (diretti e indiretti), ossia, non più limitata a singole imposte ma estesa a tutti i tributi erariali.
In seguito all’intesa siglata il 27 marzo 2006 nell’ambito della Conferenza Stato, città e autonomie locali, è stato emanato il provvedimento del 3 dicembre 2007 che ha dato definitiva e concreta attuazio-ne alla previsione del D.L. n. 203/2005.
«Già nel 1974 si prevedeva il coinvolgimento dei Comuni in ambito fiscale»
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Gennaio-Febbraio 2015 19
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 19
SPECiALE
Una collaborazione sempre maggiore
Nel tempo e, con norme successive, si è via via amplia-ta la percentuale di partecipazione dei Comuni ai bene-fici in questione. In parallelo alle accresciute esigenze di finanza pubblica, il legislatore ha esteso (nel 2010) il raggio d’azione della collaborazione interistituzionale anche all’accertamento contributivo oltre a quello fisca-le ed ha elevato (nel 2011) la quota di partecipazione incentivata.La compartecipazione dei Comuni alle maggiori entrate erariali, riscosse a mezzo ruolo a seguito di segnalazio-ni da essi trasmesse, è passata dunque prima al 33%, ergo al 50%, salvo un 100% addirittura, ma per il solo triennio 2012 - 2014 (comma 212 bis dell’articolo 1 del D.L. 138/2011, convertito, con modificazioni, dalla legge 148/2011).
La specializzazione del personale
In teoria, si sarebbe potuto fare un vero salto culturale specializzando il personale, o una parte di esso, in tale direzione, sulla base di figure sintomatiche via via indicate dall’Agenzia delle Entrate nelle proprie circo-lari, così da circostanziare adeguatamente le cosiddette segnalazioni qualificate, ovvero, il veicolo informativo della presunta evasione accertata.Nel tempo si è indirizzata la segnalazione, in base alla casistica, o all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza, senza che, ovviamente, l’inoltro erroneo all’una piuttosto che all’altra ne determinasse un vero e proprio vizio di incompetenza, come pure la dottrina ha inteso precisare. Questo, sul piano del diritto sostanziale.
Le procedure e criticità
Sul piano delle procedure, sono noti - e spesso insor-montabili - i limiti agli accessi ispettivi o alle richieste di esibizioni documentali che troppe volte menomano poteri riconosciuti sulla carta e rimessi alla sagacia in-vestigativa di chi, negli angusti confini dell’articolo 13 della L. 689/1981, sa cogliere ogni spunto di investiga-zione negli ambiti di competenza attribuitigli.Contemporaneamente si sono sviluppate criticità aggiun-tive nell’esercizio di quelle attività tipicamente rivolte alla individuazione di fenomeni elusivi della fiscalità locale. Si pensi alla tematica dell’imposta di soggiorno.
L’imposta di soggiorno
La deliberazione n. 19 del 16 gennaio 2013 della Se-zione del controllo della Corte dei Conti del Veneto, per la prima volta, affronta in maniera sistematica il tema del ruolo di coloro che riscuotono l’imposta di soggior-no, affermando che essi devono essere considerati, a tutti gli effetti, “agenti contabili”.
Ai sensi dell’articolo 93 del Tuel, devono rendere conto della propria gestione e sono soggetti alla giurisdizio-ne della Corte dei conti sia il tesoriere, sia «ogni altro agente contabile che abbia il maneggio di pubblico denaro o sia incaricato della gestione dei beni degli enti locali, nonché coloro che si ingeriscano negli incarichi attribuiti a detti agenti». A norma dell’articolo 74, comma 1, della Legge di contabilità generale dello Stato (R.D. n. 2440/1923), gli agenti contabili e coloro che hanno “maneggio qualsiasi” di denaro pubblico devono rendere il conto della gestione e sono sottoposti alla vigilanza del mi-nistero del Tesoro ed alla giurisdizione della Corte dei Conti. La nozione di agente contabile è data dall’arti-colo 178 del regolamento per la contabilità generale dello Stato (R.D. 827/1924), lett. e), secondo il quale sono agenti contabili «tutti coloro che, anche senza legale autorizzazione, prendono ingerenza negli inca-
«Dal 2005 sono state avviate efficaci sinergie tra amministrazione finanziaria e Comuni»
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20 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
20 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
richi attribuiti agli agenti anzidetti e riscuotono somme di spettanza dello Stato».La deliberazione richiama la costante giurisprudenza, non solo contabile (anche della Corte costituzionale e della Cassazione, ndr), la quale ritiene che la qualifica-zione di agente contabile sia correlata meramente al cosiddetto “maneggio” di denaro, beni mobili, materie o valori di “pertinenza pubblica”; maneggio inteso quale disponibilità materiale, concreta ed effettiva de-gli stessi. Se l’effettivo maneggio costituisce, pertanto, elemento necessario e sufficiente all’indicata qualifica-zione dell’agente, non v’è dubbio che il gestore della struttura recettiva (albergo…), che riscuote per conto del Comune l’imposta di soggiorno con obbligo giuridi-co di riversarla alla scadenza stabilita (dal regolamento comunale), sia agente contabile (della riscossione, nella specie). Quali le conseguenze di tale affermazione?
Reato di peculato e conseguenze
Non mi addentro sul piano penale, ma riterrei - una volta che sia chiara la natura pubblica del denaro, sin dal momento della riscossione e, soprattutto, che sia evidente la natura della pubblica funzione esercitata (agente contabile) - che il gestore, che si appropria del denaro riscosso a titolo di imposta di soggiorno, commetta il reato di peculato (in alternativa, potrebbe sussistere l’appropriazione indebita, in relazione alla quale sarebbero da esplorare le possibili configurabilità della fattispecie perseguibile d’ufficio). Sul piano della giurisdizione contabile, due sono le conseguenze.
1. In caso di sottrazione dolosa del denaro riscosso a titolo di imposta di soggiorno o comunque di perdita dello stesso per colpa grave (per esempio danaro
lasciato incustodito e sottratto da terzi), si ha luogo, per iniziativa del pubblico ministero contabile (cui la notizia deve giungere dall’ente locale, obbligato per legge alla segnalazione), ad azione di respon-sabilità contabile.Rammento che la “responsabilità contabile” si differenzia da quella “amministrativa” per il fatto che il
danno è correlato al rapporto contabile intercorrente tra l’autore del danno - che deve essere agente conta-bile - e l’obbligazione (restitutoria) che su di esso grava in relazione alle somme (di pertinenza pubblica) delle quali, anche in via di fatto, ha il cosiddetto maneggio (o la disponibilità diretta).Dall’affermazione della responsabilità contabile deriva una responsabilità restitutoria, piuttosto che risarcitoria. Sul piano probatorio, il pubblico ministero deve prova-re la qualità di agente contabile e la perdita del denaro o dei beni. Spetterà all’agente contabile convenuto in giudizio provare che la perdita è dipesa da fatti e cir-costanze a lui non imputabili (in questo senso si assiste a una sorta di inversione dell’onere della prova rispetto alla responsabilità amministrativa, dove è invece il pubblico ministero che deve provare che il danno ha causa in comportamenti dolosi o gravemente colposi del pubblico funzionario).
2. L’altra conseguenza riguarda la sottoposizione al giudizio di conto: questo prende l’avvio dal deposito presso la Sezione giurisdizionale del conto (giudi-ziale, per l’appunto) - cioè della esposizione degli incassi a titolo di imposta di soggiorno e dei riversa-menti - da parte del gestore della struttura alberghie-ra/agente contabile.
In assoluta sintesi, l’esame (giudiziale) del conto si conclude con l’approvazione dello stesso (e il discarico dell’agente contabile, che ha dunque onorato corretta-mente la propria obbligazione contabile) o la condanna dell’agente contabile, nella misura delle somme riscos-se e non riversate o non riscosse pur sussistendone i presupposti giuridici e fattuali. Se il conto giudiziale non viene esaminato entro 5 anni, esso si estingue.
«Coloro che riscuotono l’imposta di soggiorno devono essere considerati“agenti contabili”»
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Gennaio-Febbraio 2015 21
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 21
SPECiALE
Riflessioni
Mentre per quanto riguarda l’ipotesi della responsabili-tà contabile (giudizio a istanza del pubblico ministero per perdite o mancati versamenti) non vedo alcun pro-blema (ed è quello che ordinariamente facciamo nelle ipotesi di mancati versamenti da parte dei ricevitori del lotto), si configurano criticità di rilievo per il conto giu-diziale, non solo perché si graverebbe il gestore di un adempimento non di poco conto, ma per l’oggettiva im-possibilità di svolgere l’esame dei conti, che sarebbero annualmente migliaia. Fin qui ha prevalso il buonsenso. Una generalizzata azione per promuovere nei confronti di tutti gli albergatori (benché sul piano strettamente giuridico sia possibile e persino doverosa) la resa del conto giudiziale è fuori discussione. Ne conseguirebbe la paralisi delle sezioni regionali della Corte dei conti e, del resto, la previsione normativa dell’estinzione dissuade dal dare avvio a un procedimento che avreb-be come esito scontato l’estinzione, non prima di aver paralizzato gli uffici della Corte. La soluzione potrebbe essere normativa: escludere il conto giudiziale (il solo conto giudiziale, non le fattispecie di responsabilità
contabile), ad eccezione dei casi reiterati di omesso o gravemente ritardato versamento segnalati dall’ente locale.Nel caso delle strutture ricettive, peraltro, la proble-matica degli accessi, trattandosi di pubblici esercizi, e dunque di attività assoggettate ad autorizzazioni di polizia, è superabile facendo leva sulle norme scrimi-nanti previste dal Tulps. Non sempre agevole, tuttavia, si rivelerà la possibilità di verifica cartacea incrocian-do i dati dei registri delle persone alloggiate con quelli contabili. La partecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione, che rappresenta per unanime ammissione fattore di crisi eco-nomica del nostro Paese, tuttavia, dovrebbe costituire una scelta di sistema, per garantire sinergia operativa verso un obiettivo condiviso, mettendo in comune, al di là dei particolarismi operativi, banche dati e informazioni, a prescindere dal ritorno economico nel singolo bilancio - che ovviamente non guasta - nell’ottica, etica prima che giuridica, della priorità del relativo obiettivo.
Antonella Manzione
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22 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
22 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
Gli ambiti di intervento relativi all’attività di contrasto all’eva-sione fiscale che coinvolgono i
Comuni, per effetto dell’articolo 1 D.L. n. 203/2005, modificante l’originario articolo 44 D.P.R. n. 600/1973, conten-gono forti attinenze con le attività istitu-zionali della polizia locale. Pensiamo, ad esempio, alle funzioni di controllo relative alla polizia amministrativa loca-le, a quello sulla vigilanza edilizia, su-gli accertamenti anagrafici: attività che consentono di trattare dati ed elementi fondamentali per l’attività di investiga-zione fiscale mirata alle segnalazioni qualificate all’amministrazione finan-
il contrasto all’evasione nei controlli di polizia stradale
«È necessario un coinvolgimento attivo e fattivo della Locale»
ziaria. Ma è proprio uno dei principali compiti, svolto quotidianamente dalla polizia locale, che può evidenziare in-dizi a “valenza fiscale” particolarmente rilevanti, ed è l’attività di controllo di polizia stradale. In particolare, gli ambi-ti rilevanti per quest’attività di controllo sono quelli relativi a:
1. residenze fittizie all’estero (articolo 83, co.16, D.L. n. 112/2008): in par-ticolare, l’attività mirata sui veicoli immatricolati in determinati Stati, dove la fiscalità per le persone fisi-che è particolarmente vantaggiosa, quali, ad esempio, la Repubblica di
di Giustino Godutinucleo tributi pl torino
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Gennaio-Febbraio 2015 23
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 23
SPECiALE
San Marino, il Lussemburgo, la Svizzera, il Principato di Monaco;
2. maggiore capacità contributiva della “famiglia fisca-le” (articolo 38 D.P.R. n. 600/1973): in particolare, l’attività si dovrà concentrare su veicoli che rilevano una capacità di spesa maggiore, rispetto a quella pre-sente in dichiarazione fiscale: � autoveicoli > 21 cv fiscali, equivalenti a 2.080 cc, ovvero motoveicoli > 500 cc, immatricolati da meno di 3 anni;
� veicoli riconducibili al cosiddetto leasing o noleggio a lungo termine tedesco, austriaco, rumeno o bulgaro;
� veicoli che sviluppano costi di acquisto e spese di manutenzione particolarmente elevati, come ad esempio le auto storiche.
Protocolli d’intesa locali
Al fianco delle attività di segnalazione su menzionate, rimanendo sempre nell’ambito dei controlli di polizia stradale, possono es-sere sviluppati, attraverso la stipula di idonei protocolli d’intesa locali, servizi, mirati a con-trastare l’evasione dei tributi, legati al traspor-to su gomma, relativamente alla: � imposta provinciale di trascrizione e im-posta sulle assicurazioni contro la respon-sabilità civile, di competenza provinciale, riconducibili alle violazioni perseguite da-gli articoli 93, 94 e 132 del Codice della
strada; forme di tassazione locale la cui gestione, a partire dal 2015, per effetto della Legge n. 56/2014 sulle città metropolitane, diventa di competenza di queste stesse nuove istituzioni territoriali;
� tassa automobilistica, di competenza regionale, ri-conducibile alle medesime violazioni di cui al punto precedente ma anche all’articolo 82, comma 9, Co-dice della strada.
Risultati e obiettivi
L’attività complessivamente svolta nel 2013 dai circa 500 Comuni che hanno ricevuto gli incentivi per la lotta all’evasione fiscale riversati dall’erario ha portato
«La geografia dei Comuni rispetto alla lotta all’evasione è frastagliata»
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24 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
24 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
complessivamente nelle casse delle amministrazioni locali circa 18 mi-lioni di euro. Purtroppo, la geografia dei Comuni rispetto alla lotta all’e-vasione fiscale è molto frastagliata e disomogenea: qualche municipio ha ricevuto nel 2014 solo 50 o 100 euro, mentre in altre città questi in-centivi rappresentano ossigeno per i conti pubblici. Milano occupa il primo posto tra le amministrazioni co-munali che hanno ricevuto il contributo maggiore, con 1,6 milioni; segue Torino, con 1,18 milioni e Genova, al terzo posto con poco più di 1 milione di euro. Nega-tivo il risultato, invece, della capitale, che ha ricevuto soltanto 41.000 euro.L’Emilia Romagna è sempre la regione con il riconosci-mento di contributi più alto in Italia; grande assente è il Sud, con pochissimi municipi che hanno collaborato con l’Agenzia delle Entrate.Nella classifica dei Comuni più prolifici risultano anche piccole realtà comunali, come Formigine (Mo) e Castel
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le strutture comunali e, soprattutto, il coinvolgimento attivo della polizia locale.L’auspicio è che l’investimento culturale in quest’atti-vità, oggi necessaria e doverosa, da parte dei Corpi e servizi di polizia locale, sia sempre maggiore, anche al fine di rendere la nostra società più equa e più giusta.In questo periodo di crisi economica, l’obiettivo prin-cipale è soprattutto la salvaguardia delle risorse econo-miche, necessarie per sostenere le politiche di welfare locale, oggi sempre più minate dai tagli operati dalle finanziarie del Governo.
Giustino Goduti
«In questo periodo di crisi economica,
l’obiettivo principale è la salvaguardia delle risorse economiche»
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Gennaio-Febbraio 2015 25
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 25
SPECiALE
u nire il contrasto all’evasione fisca-le a quello alla criminalità orga-nizzata, intenta a riciclare i pro-
venti dei propri reati, non è cosa nuova.Secondo i dati più ottimistici, l’evasione fiscale ammonterebbe oggi a circa 150 mi-liardi di euro all’anno, con un’economia sommersa pari ad almeno il 20% del pro-dotto interno lordo. Di questi, lo Stato riesce a recuperarne meno del 10%.Appare chiaro come qualsiasi a-nalisi in ordine alle misure di con-trasto da adottare per contenere la crisi in atto non possa prescindere dal realizzare una efficace lotta all’evasione fiscale; anche consi-
La pressione fiscale si combattecon la lotta all’evasione
Sarebbe giusto tassare anche i proventi illeciti
della criminalità organizzata
derato che, plausibilmente (e comunque giustamente), chi ha bisogno di essere aiutato è proprio chi non evade e non ha evaso.Il “bello” dell’evasione fiscale, infatti, è che, in realtà, chi evade non lo fa contro lo Stato “padrone”, o comunque troppo esoso, ma contro il vicino di casa, che, invece, quelle
tasse le paga (o perché è onesto, o perché non può essere disone-sto, come, per esempio, nel caso dei dipendenti, la cui trattenuta
avviene direttamente in busta pa-ga). Contrasto all’evasione fiscale e ingiustizia della pressione fiscale troppo elevata, peraltro, non vanno confusi.
di Giovambattista Palumbotax Expert Commissione europea
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26 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
26 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
La pressione fiscale
Sull’ingiustizia della pressione fiscale, infatti, la politica sarà chiamata a trovare rimedi (o meglio, dovrà trovare rimedi), anche sollecitata dalle legittime proteste di chi paga eccessive tasse (soprattutto a confronto dei servizi pubblici che ottiene in cambio).Sul contrasto all’evasione fiscale e, soprattutto, sulla condanna di chi la pratica, invece, non esiste e non può esistere alcuna legittima protesta.L’evasione fiscale, infatti, non solo è ingiusta, perché, come detto, agisce contro gli altri cittadini in un con-testo da homo homini lupus ma, soprattutto, al di là di giudizi morali o etici, è illegale, cioè contro la legge, base della nostra comunità e del nostro vivere quoti-diano.
Evasione e criminalità organizzata
L’evasione fiscale è un fenomeno complesso, che si sviluppa e alimenta in un contesto anche connesso alle attività e agli interessi della criminalità organizzata. Si va, infatti, dall’evasione classica della contabilità in nero e dei ricavi non dichiarati, agli illeciti rimborsi, alle grandi frodi di rilevanza comunitaria, con opera-zioni inesistenti e società cartiere, alla più sottile elu-sione fiscale e abuso del diritto, spesso appannaggio
dei grandi soggetti societari, a cui, per pagare centinaia di milioni di euro in meno del dovuto senza “sporcarsi troppo le mani”, basta interpretare in maniera “creativa” il comma di una legge.In tale contesto anche la di-sciplina che sarà predisposta in tema di abuso del diritto, in attuazione della legge delega fiscale, rappresenterà un punto di arrivo fondamentale.Solo se ben definita e rispet-tosa degli indirizzi già emersi in sede giurisprudenziale, pur assicurandosi la corretta tutela procedimentale ai contribuen-ti, potrà superare il vaglio di costituzionalità, con partico-lare riferimento ai principi di
certezza, legalità e capacità contributiva.Una cosa è certa: in questo momento di crisi finanziaria ed economica, senza una seria lotta all’evasione si va poco lontano.Basta pensare all’entità dei numeri sopra citati. Basta pensare che, se anche si riuscisse a incassare solo la metà dell’evasione stimata, si potrebbe detassare tutte le tredicesime del mondo, consentire la detrazione integrale dell’Irap dall’imposta sul reddito (con perdita di gettito di “soli” 8,5 miliardi di euro), aumentare le pensioni, non aver più bisogno degli studi di settore, introdurre il quoziente familiare.La lotta all’evasione fiscale, dunque, al di là dei tanti, spesso sterili, dibattiti accademici dei “guru” dell’eco-nomia mondiale e nazionale, resta il solo, immediato, tangibile e soprattutto realizzabile, strumento per ab-bassare la pressione fiscale.Le due cose, peraltro, non sono antitetiche ma stretta-mente collegate.Se poi le politiche fiscali, economiche e finanziarie si accompagneranno (e non si sostituiranno) alla lotta all’evasione fiscale, chissà, potremmo anche farcela a superare questa crisi.Com’è possibile, infatti, pensare di abbassare la pres-sione fiscale, di mantenere (e anzi incrementare, visto
«Confiscare i proventi delle attività illecite non basta»
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Gennaio-Febbraio 2015 27
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 27
SPECiALE
il livello attuale) la qualità dei servizi pubblici, di so-stenere le grandi opere e infrastrutture, di incentivare le imprese con agevolazioni, senza poter contare su quei 150 miliardi di euro illegittimamente sottratti alle casse dello Stato?
Tassare i proventi illeciti
Si dovrebbe, del resto, anche riflettere sull’opportunità di tassare, effettivamente, i proventi illeciti. L’importan-za di una tale azione di contrasto rileverebbe sotto vari profili: etico, come giusta reazione a comportamenti riprovevoli; economico, come giusta imposizione su redditi non dichiarati.Per chi commette delitti da cui deriva un determinato provento non può essere invocata alcuna immunità fiscale. Imporre il pagamento della dovuta tassazione anche nei confronti di chi, non solo pone in essere gra-vi violazioni penali ma lucra anche su tali violazioni, sarebbe un bel segnale di efficienza, efficacia e, perché no, anche coraggio.Alla base di quasi tutti i reati (tranne quelli passionali), infatti, vi è il perseguimento di un guadagno economico.Perché ciò che guadagnano dipendenti e lavoratori au-tonomi deve essere sottoposto a tassazione, mentre ciò che guadagnano i delinquenti (nel senso di coloro che
delinquono) gode di una sorta di immunità fiscale?In base all’articolo 53 della nostra Costituzione, cia-scuno deve contribuire alle spese pubbliche. Vi deve dunque contribuire (a maggior ragione) anche chi de-linque o, comunque, ottiene proventi da attività illecite. Chi trae proventi dall’attività illecita realizza, infatti, comunque, una ricchezza che costituisce la causa del pagamento di un tributo.Le attività illecite, che fruttano miliardi di euro alle varie forme di racket e criminalità organizzata, do-vrebbero essere quindi perseguite, non solo penal-mente (con relativo sequestro e confisca), ma anche fiscalmente.Non basta (nei pochi casi in cui lo si fa) confiscare i pro-venti delle attività illecite. Tali proventi, infatti, possono avere generato nel frattempo altri proventi (anch’essi non dichiarati).Se dunque è lecito presumere, come avviene quotidia-namente, che le risorse trovate su conti bancari, laddove non dichiarate e non giustificate nella loro provenienza, siano frutto di attività da sottoporre a tassazione, è le-cito anche presumere che i proventi del mercato della droga o della prostituzione, oltre, naturalmente, a non essere dichiarati, abbiano poi generato altri proventi (anche solo sotto forma di interessi).
Perché dunque non richiedere an-che le (ulteriori) dovute tasse?Del resto anche Al Capone è stato “incastrato” dal fisco.
Controlli internazionali
Nell’aprile 2007, Al-Jazeera trasmi-se la seguente dichiarazione dell’al-lora presunto capo delle forze di al-Qaida in Afghanistan, Shaykh Mustafa Abu al-Yazid: «Quanto ai bisogni della jihad in Afghanistan, il primo di questi è quello finanziario. I mujahidin dei talebani sono mi-gliaia ma mancano di finanziamen-ti. E ve ne sono centinaia desiderosi di effettuare operazioni che sfo-ciano nel martirio ma non trovano i finanziamenti per equipaggiarsi. Pertanto i finanziamenti sono il pi-lastro della jihad».Il rafforzamento dei controlli in-ternazionali nel settore finanziario e del riciclaggio di denaro sporco certo non è riuscito a bloccare tali flussi ma ha aumentato l’utilizzo da parte di queste organizzazioni di
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Da sinistra, Giovambattista Palumbo con Giustino Goduti e Silvana Paci
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28 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
28 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
meccanismi e canali di finanziamento “alternativi”.Come ormai noto, del resto, le fonti di reddito principali del terrorismo sono: il furto di petrolio importato, i sequestri, il contrabbando di armi e il traffico di droga. Ma queste risorse, provenienti in generale da attività criminali e illecite, rappre-sentano solo la punta dell’iceberg. I soldi “veri” si fanno, ormai, sempre meno con le attività criminali strictu sensu.Del resto, se in passato il riciclaggio di denaro spor-co (money laundering) da parte delle organizzazioni criminali era ritenuto la fonte primaria di inqui-namento dei mercati finanziari, oggi il principale fattore di inquinamento dei mercati è rappresentato dall’utilizzo dei circuiti finanziari da parte delle or-ganizzazioni terroristiche per autofinanziarsi tramite l’utilizzo di capitali leciti (money dirtying).In tale contesto, un ruolo di primaria importanza, in una prospettiva di efficace contrasto, è svolto dal Gafi, organismo che, costituito in origine per pro-muovere standard internazionali di contrasto al ri-ciclaggio, dall’ottobre 2001 ha ampliato il proprio mandato per includervi anche il monitoraggio delle azioni di prevenzione e contrasto al finanziamento del terrorismo.Anche in Italia, infine, vi sono state diverse inizia-tive nell’ambito della lotta al finanziamento del terrorismo internazionale. Va a tal proposito segnalata l’istituzione del Comitato di Sicurezza finanziaria, a cui è stata affidata la funzione di proteggere il sistema
finanziario italiano da un suo possibile utilizzo per la sovvenzione di attività criminali, tra cui appunto anche quelle terroristiche.
Il Comitato, composto dai rappresentan-ti delle varie istituzioni competenti in materia (Mae, Interno, Giustizia, Banca d’Italia, Ufficio Italiano Cambi, Consob, Gdf, Dia, Carabinieri), si pone come organo di promozione di strategie pre-ventive volte all’interdizione dei canali di finanziamento del terrorismo e funge da organo di coordinamento non solo tra le istituzioni nazionali in esso rappresenta-te, ma anche tra queste e quelle straniere.Certo, la normativa, da sola, non sarà mai sufficiente per vincere una tale battaglia. È, prima di tutto, infatti, una battaglia di cultura e pensiero.
Giovambattista Palumbo
«Le attività illecite andrebbero perseguite non solo penalmente
ma anche fiscalmente»
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Gennaio-Febbraio 2015 29
Contrasto all’illegalità fiscale
Gennaio-Febbraio 2015 29
SPECiALE
i l settore della riscossione coattiva dei tributi e delle altre entrate degli enti pubblici è oggetto di una particolare
attenzione da parte del mondo politico, so-ciale ed economico.Nel 1988, il sistema della riscossione median-te ruolo, previsto dal D.P.R. 602/1973 con riferimento alle imposte dirette, è stato esteso anche a quelle indirette (D.P.R. 43/1988, artt. 67 e 68).L’inaspettata rivoluzione copernicana recata dalla ri-forma dell’estate 2011 ha introdotto una variante che, escludendo Equitalia da ogni possibilità di affidamento nella riscossione delle entrate comunali, reca, da un lato, l’impossibilità di agire in via esecutiva tramite ruolo e, dall’altro, la contestuale necessità di riesuma-re la vecchia procedura per ingiunzione fiscale, di cui al secolare R.D. 639/1910.
L’alternativa al ruolo di EquitaliaRiflessioni sulle normative
e la loro possibilità di applicazione
Lo scenario normativo di riferimento
� Dapprima, la L. 12/7/2011 n. 106 - Con-versione in legge, con modificazioni, del D.L. 70/2011 - ha previsto che «a decor-rere dal 1 gennaio 2012… Equitalia Spa, nonché le società per azioni dalla stessa partecipate… cessano di effettuare le attività di accertamento, liquidazione e riscossione, spontanea e coattiva, delle entrate, tributarie o patrimoniali, dei Co-muni e delle società da essi partecipate».
� Successivamente, la L. 22/12/2011 n. 214 - Conver-sione in legge, con modificazioni, del D.L. 201/2011 - ha rinviato il tutto «a decorrere dal 31 dicembre 2012».
� Ancora, con un intervento dell’ultima ora, la L. 7/12/2012 n. 213, di conversione con modifiche del D.L. 174/2012, ha stabilito che «In attesa del riordino della disciplina delle attività di gestione e riscossione delle entrate degli enti territoriali… i termi-ni… sono stabiliti al 30 giugno 2013».
di Fabio PiccioniAvvocato
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30 Gennaio-Febbraio 2015
Contrasto all’illegalità fiscale
30 Gennaio-Febbraio 2015
SPECiALE
� Tuttavia, con un ulteriore intervento in extremis, la L. 6/6/2013 n. 64, di conversione con modifiche del D.L. 35/2013, ha disposto (in modo imperfetto) che «I Comuni possono continuare ad avvalersi per la riscossione dei tributi… anche oltre la scadenza del 30 giugno e non oltre il 31 dicembre 2013».
� Dopo pochi giorni, la L. 9/8/2013 n. 98, di con-versione con modifiche del D.L. 69/2013, c.d. “del fare”, ha previsto che «Al fine di favorire il compiuto, ordinato ed efficace riordino della disciplina delle attività di gestione e riscossione delle entrate dei Comuni, anche mediante istituzione di un Consor-zio, che si avvale delle società del Gruppo Equitalia per le attività di supporto all’esercizio delle funzioni relative alla riscossione, i termini… sono stabiliti in-derogabilmente al 31 dicembre 2013».
� Come facilmente vaticinato, l’utilizzo degli avverbi “non oltre” e “inderogabilmente” risultava poco credibile. Infatti, la L. 27/12/2013 n. 147 (Legge di stabilità 2014) ha stabilito un’ulteriore proroga al «31 dicembre 2014».
Nel frattempo, con la L. 11 marzo 2014 n. 23 (che ripren-de i contenuti del d.d.l. n. AC 5291) si è data attuazione a quell’operazione di “riordino della disciplina delle attività di gestione e riscossione delle entrate degli enti territoria-li”: «Il Governo è delegato ad introdurre… decreti legi-slativi… secondo i seguenti principi e criteri direttivi: c) riordino della disciplina della riscossione delle entrate degli enti locali, nel rispetto della loro autonomia».
Entro marzo 2015
La legge delega detta criteri direttivi per l’adozione (entro marzo 2015) di decreti legislativi che (a parte qualche rara previsione) risultano confusionari e addi-
rittura sconcertanti, da costringere il legislatore dele-gato a dover fare chiarezza sulla proposta prospettiva di fuga all’indietro circa il recupero di Equitalia e del ruolo. Salvo eventuali ulteriori pronosticabili proroghe dell’ultima ora - stante l’ormai acquisita “derogabi-lità dell’inderogabile” mediante il rinvio del rinvio - dall’1/1/2015, con la fine del regime transitorio, prende l’avvio il nuovo sistema operativo per l’accertamento e la riscossione delle entrate dei Comuni. Restano, tutta-via, invariate tutte le perplessità derivanti dalla riforma, che si auspica possano essere medio tempore oggetto di attenta e meditata valutazione.
Importi per violazioni al Cds
Come noto, l’importo delle sanzioni derivanti dalle vio-lazioni al Codice della strada (Cds) è stato aumentato - secondo il meccanismo previsto dall’articolo 195 c. 3 - 11 volte. Il che significa che, in vent’anni, il divieto di sosta, passando dalle vecchie 50.000 lire a 41 euro, ha subito un aumento del 59%. Insomma, se è vero che incassare una sanzione non pagata diventerà una corsa a ostacoli, si deve comunque evitare che “lo sceriffo” continui a trattare il povero utente della strada come una sorta di salvadanaio da rompere al momento del bisogno - anche se, poi, colto da irrefrenabile ansia, mediante spasmodici interventi “del fare” ferragostani sull’articolo 202 Cds, elargisce saldi del 30%.
Fabio Piccioni
«La legge delega detta criteri per l’adozione di decreti legislativi confusionari»
Dal territorio
Gennaio-Febbraio 2015 31
bARI – La terza edizione di Bari SecurCity, mostra-convegno sulla sicurezza delle città e la tutela della le-galità, ha visto la partecipazione di oltre 600 persone, tra amministratori locali e forze di polizia di tutta Italia. La due giorni era stata organizzata da Comune di Bari, Regione Puglia, gruppo Maggioli e Anvu .La nostra Associazione, in particola-re, in questa occasione è intervenu-ta con relatori di rilievo nazionale: Ugo Terracciano, il procuratore di Campobasso Armando D’Alterio, Raffaele Chianca - ispettore capo della polizia di Rimini - ed esperti del falso documentale e identifica-
zione degli stranieri. Presenti, inoltre, agenti provenienti da Bari, Andria, Foggia, Taranto, Trani, Barletta e Terlizzi. L’evento si è tenuto a Bari, all’albergo Sheraton, ove sono stati esposti prodotti di alta tecnologia per il contrasto e
la prevenzione della delinquenza.Nel corso dell’evento, sono stati premiati diversi poliziotti locali e, per Anvu, il vicepresidente nazio-nale Nino Barione, il segretario nazionale Pietro Sestito ed il vi-ce segretario nazionale Simone Vessia hanno consegnato targhe premio a coloro che si sono di-stinti per operazioni di servizio espletate nel 2014.
a cura della Redazione
bari Security, convegno sul crimine
bARI – Due agenti della Municipale di Pescara, Di Nicolantonio Alfonso e Massimiliano Nobilio (foto), sono stati riconosciuti membri attivi dell’International Association of Law Enforcement Firearms Instructor (Ialefi), l’associazione internazionale di tiro e tecniche operative per le forze di polizia degli Stati Uniti. L’associazione internazionale nasce nel 1981 da un gruppo di istruttori di tiro, dopo aver rico-nosciuto la necessità di aggiorna-re e modernizzare le tecniche di istruzione operative e di insegna-mento utilizzate per addestrare la maggior parte degli operatori delle forze di polizia. I membri sono accuratamente selezionati
per garantire che tutti siano professionisti qualificati del settore. Infatti, prima di rilasciare il prestigioso diploma, viene riunita una commissione per esaminare e valutare le certificazioni in possesso del candidato.Professionalizzare l’operatore significa rafforzare il con-
cetto di sicurezza che nell’attivi-tà operativa significa esperienza, formazione, impegno. Un altro tassello per Nobilio e Di Nico-lantonio, già impegnati come istruttori di tiro istituzionale nel centro del tiro a segno nazionale di Pescara, dove svolgono for-mazione teorico-pratica a poli-zia locale, guardie giurate e pri-vati che intendono conseguire il diploma di maneggio armi.
di Monica Di Sante
La pm abruzzese eccelle nelle tecniche di tiro
Dal territorio
32 Gennaio-Febbraio 2015
TRENTO – “Il colpaccio” non lo ha fatto la polizia di Stato ma i col-leghi della polizia locale di Trento - Monte Bondone e ha coinvolto un collega di quartiere in sinergia con il nucleo operativo di polizia Giudiziaria, sempre della Locale.Tutto è nato da una segnalazione di un cittadino che, rivolgendosi alla prima figura somigliante ad un poliziotto, “il vigile” (appellati-vo difficile da scrollarsi da dosso), sempre presente e in prima linea sulla strada, ha messo in moto i po-liziotti della locale di Trento. La segnalazione era del tipo: «Guar-di signor vigile, ho visto una perso-na che si aggirava fra le macchine parcheggiate in via Bolleri di Marti-gnano»; «Ma mi dica - dice l’agente - come era questa persona?».«Non faccio mica il vigile io, che ne so, mi sembrava sospetta!», risponde il cittadino e se ne va.Il collega avverte la centrale radio, che poi invia il nucleo operativo per un controllo. Giunti sul luogo
della segnalazione, gli agenti in borghese scorgono un individuo che, effettivamente, era appena uscito da un bosco limitrofo alla strada e si era abbassato in mezzo ai veicoli in sosta. Appena i colleghi si avvicinano alla persona, questa scappa verso il centro del borgo ma, dopo un breve in-seguimento a piedi, il soggetto è fermato. Poche parole: l’attenzione è subito rivolta a uno zainetto indossato sulle spalle; pensando di trovare attrezzi da scasso e oggetti rubati, iniziano la perquisizione. Appena aperto il tascapane, con sorpresa si rendono subito conto che la portata dell’indagine avrebbe preso una direzione differente; nello zaino c’erano strumenti per l’orticultura e ben quattro etti di marijuana pronta per la distribuzione. Subito, come da prassi ormai consolidata, si dispone per la perquisizione dell’abitazione abituale del sog-getto. Anche qui, grande sorpresa nel vedere che l’a-bitazione, in pieno centro, era stata trasformata in un laboratorio ben attrezzato per la coltivazione dell’erba e per la sua essiccazione. Qualcuno, qui, si sarebbe fermato, accontentandosi dell’ottimo risultato, ma l’esperienza maturata durante
In manette lupo solitario dello spaccio di Roberto Prati
Sov.te capo pl trento - Monte BondoneReferente Anvu trentino per la Sicurezza stradale
Coordinatore nazionale Anvu - ucaess
L’abitazione era stata trasformata in laboratorio per la coltivazione e l’essiccazione della marijuana
La marijuana essiccata nella casa di Trento
Dal territorio
Gennaio-Febbraio 2015 33
gli anni di attività in questo settore ha fatto si che, insistendo nei confronti del soggetto con domande ad hoc, potessero individuare una vera piantagione a cielo aperto nascosta all’interno del fitto bosco dal quale era uscito l’indagato e alimentata dalle piantine coltivate nell’appartamento. Il 37enne, incensurato e locale, era tratto in arresto; giudicato per direttissima il giorno dopo e condannato ad un anno di reclusione e al pagamento di 3 mila euro di multa, con il beneficio della pena in quanto incensurato.Una vera operazione di polizia giudiziaria.
Siamo una “vera” polizia
Questo episodio è la dimostrazione concreta che an-che noi siamo una vera polizia giudiziaria, una vera polizia stradale, una vera polizia ambientale, una vera polizia edilizia, e chi più ne ha, più ne metta.Purtroppo, infatti, le polizie locali d’Italia continuano a vivere, grazie ad un tipo di legislazione “paradossia-na”, aggettivo non coniato che sta fra il paradossale e la sceneggiata napoletana, in una sorta di limbo pro-fessionale che relega la nostra compagine di polizia a un livello inferiore rispetto a quello di tutte le altre forze di polizia. Questo perché la nostra subordinazione all’ente loca-le ci configura in una sorta di battello anfibio che, in base al tipo di amministrazione, sia dal punto di vista politico che da quello popolare, può assurgere a un modello di polizia come, per contro, a una struttura inutile e deficitaria.Non avendo così un profilo costante e determinato, si è pensato bene di togliere l’equo indennizzo a quegli agenti che, per Legge, sono uguali agli altri agenti
delle altre forze di polizia negli aspetti funzionali ma ineguali nella sua legalità deficitaria e imperfetta.Tutto ciò anche perché siamo oggettivamente e re-almente diversi nel territorio nazionale, fra regioni e regioni, fra provincie e provincie e fra comuni e co-muni; dove nei grandi comuni o nelle grandi città si possono ottenere agenti specializzati e preparati pro-fessionalmente, con l’ausilio di aggiornamenti, mezzi e attrezzature, mentre nei piccoli comuni si possono trovare agenti “unici” cui vengono assegnati compiti di “tuttofare”: dalla conduzione di pulmini scolastici a mero messo comunale senza divisa.Scusate questa riflessione, fatta nel tentativo di spiega-re il nostro profilo operativo e funzionale a chi legge questo articolo e non è addetto ai lavori. Infatti, acca-de ancora che persone che ci vedano operare in vari settori, diversi da quelli di dare “multe”, guardandoci increduli ci chiedano: «Ma voi potete arrestare anche le persone?». E allora capisci che ancora non ci hanno disegnato in modo completo dal punto di vista legisla-tivo e costitutivo.L’episodio dell’arresto dello spacciatore è uno dei tanti casi che si concludono con successo da parte delle polizie locali. Questa volta, è stato ad opera dei poliziotti locali di Trento. Sicuramente, in altre parti della nostra nazione, altri agenti di pl, soli o in sinergia con altri colleghi, hanno adempiuto al loro dovere mostrando attenzione a semplici segnalazioni o osservazioni che, agendo con grande professionali-tà, si sono rivelate la punta di un’attività criminosa su più larga scala.
«I cittadini ci chiedono aiuto»
DALL’AnVu
«Nell’episodio riportato dal collega Roberto Pra-ti, ancora una volta la polizia locale dimostra di essere polizia a tutti gli effetti. Forse, ancora qualche amministrazione (rectius: amministrato-re) è convinto che dobbiamo “fare solo multe”. E questo, indipendentemente dalla posizione geografica in cui opera la Locale. Chissà, forse, se si ascoltassero un po’ i cittadini, si riuscirebbe a capire che non solo gradiscono questi nostri interventi ma, anzi, li auspicano».
Il presidente nazionale AnvuLuciano Mattarelli
Dal territorio
34 Gennaio-Febbraio 2015
LE MACCHIE DI POGGIO PICENZE (AQ) – Si è tenuta, lo scorso ottobre, al campo di tiro Le Macchie di Poggio Picenze (Aq), la XII gara di tiro nazionale a squadre ri-servata agli atleti iscritti all’International Police Associa-tion (Ipa) e agli appartenenti di tutte le forze di polizia.La squadra di polizia municipale di Pescara, alla sua pri-ma esperienza in questa competizione, ha conquistato il secondo posto. Era composta dal maresciallo Renato Macera, dall’agente scelto Carla Di Girolamo, dall’agen-
di Monica Di Sante
Gara di tiro: medaglia d’argento alla pm di Pescara
POZZUOLI (NA) – Al termine di una complessa indagine, iniziata a febbraio 2010, che ha interessato il territorio cam-pano, lombardo, pugliese e friulano, ufficiali e agenti del comando di polizia munici-pale di Pozzuoli, coadiuvati da colleghi della polstrada di Napoli, hanno dato esecuzio-ne a provvedimenti di misura cautelare in carcere emessi dal giudice per le indagini preli-minari del tribunale di Napoli a carico di sei persone nonché a misura cautelare di arresti domiciliari a carico di altre quattro.Complessivamente, nel pro-cedimento sono indagate 24 persone coinvolte in associa-zione per delinquere dedita alla produzione e vendita di polizze assicurative contraffatte nonché reati di falso e sostituzione di persona. Le investigazioni hanno permesso di accertare che l’organizzazione era strutturata in forma piramidale e operava ai danni di cittadini e di compagnie di assicu-razione.A capo dell’organizzazione criminosa, che gestiva le
società fittizie, alcuni degli ar-restati “rubavano l’identità” di agenti assicurativi che operano nell’avellinese e nel milanese. Inoltre, è emerso dalle indagini della polizia giudiziaria che la commercializzazione delle po-lizze false avveniva anche con la complicità di agenzie assicu-rative regolarmente costituite, operanti sul territorio flegreo e nell’hinterland napoletano. Il volume degli affari è stato stimato in 20 milioni di euro (di cui 3 milioni per polizze già vendute e 17 milioni per poliz-ze pronte per la vendita).È stata anche scoperta una stamperia clandestina di po-lizze assicurative, in un appar-tamento di Pomigliano d’Ar-co dove sono stati sequestrati 15.000 prestampati per polizze
assicurative, timbri falsi di broker assicurativi e di com-pagnie assicurative. L’attività investigativa ha riscosso l’apprezzamento e l’elogio della Magistratura.Sono orgoglioso di poter rappresentare, medio tempo-re, un Corpo di polizia municipale che può esprimere così alta competenza, senso del dovere e spirito di sacrificio.
te Ettore Ballone (tutti direttore di tiro del tiro a segno nazionale Pescara), dall’agente Massimiliano Nobilio e dall’agente Alfonso Di Nicolantonio (istruttore di tiro istituzionale al tiro a segno nazionale Pescara) (foto a pag. 35). Le prove si sono articolate in tre fasi a difficoltà crescente; elementi di valutazione sono stati i punteggi conseguiti dai colpi sui bersagli e il rispetto delle norme di sicurezza durante lo svolgimento delle prove.Le prime due prove prevedevano di colpire una serie di
Polizze contraffatte, 24 indagatidi Carlo Pubblico
Comandante del Corpo di polizia municipale di Pozzuoli
Dal territorio
Gennaio-Febbraio 2015 35
RIvA DEL GARDA (TN) – Alcuni colleghi, mentre pre-stavano servizio di pronto intervento in pattuglia, sono stati inviati in emergenza dalla centrale operativa a sup-porto di carabinieri e polizia di Stato in zona Linfano ad Arco (Tn). Infatti, un gruppo di quattro persone, alla guida di una Ford - risultata poi rubata - si era data alla fuga dopo una rapina ad un distributore di benzina, rischiando anche di investire alcune persone che aveva-no tentato di fermarli all’uscita del distributore. I fuggiaschi sono stati subito inseguiti da una pattuglia dei carabinieri che stava transitando nelle vicinanze. Dopo un’inversione repentina di marcia e aver perso il controllo dell’auto, i quattro si sono schiantati contro un muro di cinta e, pur riportando lesioni, si sono dati alla macchia. Sono sopraggiunte quindi altre pattuglie di polizia, ca-rabinieri e, assieme alla Locale hanno chiuso a tenaglia ogni possibile via di fuga, iniziando la caccia all’uomo, aiutati nelle ricerche anche dai vigili del fuoco volontari. Sono stati i nostri colleghi della Locale a individuare tre dei quattro uomini, fermandoli faccia a terra e ar-restandoli. Sono tre moldavi: due privi di documenti di riconoscimento. Li hanno portati al comando dei carabinieri. Tale operazione mette in luce la collaborazione profi-cua che si è creata tra le forze dell’ordine e la polizia locale.
I colleghi che hanno fermato i fuggitivi sono gli agenti Roberto Maiuri e Fabio Ferrari (foto qui sopra) a cui è stata conferita una nota di encomio per la professiona-lità manifestata nell’arresto, in totale sinergia e collabo-razione con carabinieri e polizia di Stato.L’operazione contribuisce, ancora una volta, a conferire un’immagine positiva tra i cittadini del lavoro che svol-ge la Locale.Fa notare il presidente regionale Anvu, Marco Demattè: «Agli agenti Maiuri e Ferrari, peraltro non nuovi ad at-tività di servizio di alto profilo, va la stima del mondo della Locale Trentina. Bravi ragazzi, siamo orgogliosi di portare la medesima uniforme e di servire la nostra amata terra!».
Rapina con fuga, inseguimento e arresto
di Ivano berti
Comandante pl Alto Garda e Ledro
bersagli a distanze variabili 3-7-10-12 metri con arma corta; l’ultima si è svolta con arma lunga.Carla Di Girolamo ha ottenuto anche la medaglia d’argen-to nella classifica individuale della categoria donne e si è distinta in gara per il suo carattere e determinazione.«Il comando della pm di Pescara, alla prima uscita in campo regionale, si fregia di un trofeo d’argento, a conferma dell’ottima preparazione tecnica e sportiva ed un forte affiatamento di squadra. L’obiettivo della prossima gara è la conquista dell’oro, ed in questo ci crediamo tutti», ha dichiarato il maresciallo Macera. La competizione è stata organizzata dall’International Police Association.
Dal territorio
36 Gennaio-Febbraio 2015
SARDEGNA – Prima a Sassari, poi a Cagliari, si sono svolte due giornate di specializzazione organizzate da Anvu e rivolte ai colleghi di tutte le forze di polizia. Obiettivo, ultimi aggiornamenti sul Codice della strada con particolare riferimento al controllo dei veicoli e delle patenti di cittadini comunitari ed extracomunitari e rela-tivo sistema sanzionatorio. Vi hanno partecipato colleghi provenienti da oltre 25 Comuni oltre ad appartenenti alle altre forze dell’ordine (carabinieri e polizia stradale).
A Sassari, il vicesindaco Gianni Carbini ha aperto i la-vori portando i saluti dell’amministrazione.Anvu organizza periodicamente giornate di studio, di formazione e di aggiornamento professionale con il rilascio di specifici attestati di partecipazione valutabili ai fini del riconoscimento dell’acquisita maggiore pro-fessionalità e per la partecipazione ai concorsi e alle selezioni per la progressione di carriera. Le giornate formative per i soci iscritti sono gratuite.
Sardegna, sicurezza stradale:successo del corso Anvu
di Alberto Testoni
Dal territorio
Gennaio-Febbraio 2015 37
RHO (MI) – Sgominata gang di gio-vani rapinatori stranieri e italiani che da tempo terrorizzava i ragazzi di Rho. Il fatto. Diverse segnalazioni e de-nunce erano già pervenute al com-missariato di Rho Pero riguardanti una gang di ragazzi che, approfittan-do della forza di gruppo, aggrediva-no con violenza e percosse per com-piere rapine, sia di cellulari che di danaro, orologi, catene d’oro ed altri oggetti di valore. Le vittime erano quasi sempre minori, che venivano seguiti all’uscita da scuola o aggrediti mentre tornavano a casa attraversando strade non particolarmente affollate o parchi. Così, il commissariato ha attivato una serie di attività investigative per identificare gli autori, dislocando sul territorio pattuglie nelle zone sensibili.L’epilogo. Su segnalazione della centrale operativa, due volanti del commissariato sono andate in soccorso di due minorenni, vittime di rapina appena subita da parte del gruppo dei ragazzi. I due giovani hanno fatto sapere dove si era diretta la banda e la polizia è riuscita a bloc-carla in un parco vicino al luogo dell’aggressione.I delinquenti sono pregiudicati per reati contro il patri-
monio e detenzione, ai fini di spac-cio, di sostanze stupefacenti.Come agivano? Così hanno descritto i due ragazzi aggrediti, poco prima che avvenisse l’arresto.Nel fare ritorno a casa dalla scuo-la, le due vittime hanno notato un gruppo di 8 ragazzi più grandi, fermi sulla loro strada. Due hanno lasciato il gruppo e hanno aggredito i ragazzi con calci e percosse. Intanto, gli altri 6 della banda hanno accerchiato i poveretti per assicurarsi che non potessero fuggire.
Dopo l’aggressione, le vittime sono tornate a casa e hanno raccontato l’accaduto ai genitori, che hanno chia-mato il 113.Vittime e genitori sono quindi tornati sul luogo dell’ac-caduto, dove erano giunte nel frattempo anche una pattuglia della Locale e due volanti del commissariato. I giovani hanno descritto gli aggressori e le forze dell’or-dine, agendo in sinergia con la Locale, sono riusciti a identificarli e a bloccarli nel parco.Nel corso delle operazioni di controllo dei soggetti fer-mati, gli agenti hanno recuperato diversa refurtiva: cellu-lari, denaro, oggetti d’oro.
a cura della Redazione
Gang bloccata da Locale e polizia di Stato
CAvA DE’ TIRRENI (SA) – Lo scorso novembre, a Ca-va de’ Tirreni, la sezione provinciale Anvu Salerno ha organizzato un convegno teorico e pratico sull’adde-stramento degli operatori di polizia locale. Le lezioni teoriche si sono svolte nel centro religioso S. Alfonso, mentre l’addestramento è stato tenuto dagli istruttori Uits della Sezione del tiro a segno nazionale di Cava De’ Tirreni. Il colonnello cc. par. Antonino Troìa è stato tra i relatori. Gli argomenti sono stati subito messi in pratica nell’esercitazione di tiro a segno che si è te-nuta al poligono. Per l’alto numero di iscritti al semina-rio, oltre 400 nelle due giornate, si e reso necessario un prolungamento di orario. Un ringraziamento va al socio Anvu Saverio Valio, ufficiale della polizia locale di Cava de’ Tirreni, ideatore e organizzatore dell’evento. Grazie
anche al presidente e agli istruttori del poligono. Un applauso al direttivo Anvu Salerno, ben rappresentato dal segretario Marco Inverso e dal presidente Francesco Della Bella.
di Luigi viscovo
A lezione di arma da fuoco
Dal territorio
38 Gennaio-Febbraio 2015
PONTINIA (LT) – La polizia municipale di Pontinia al lavoro per garantire una maggiore sicurezza e il rispetto delle regole. Grazie anche alla presenza di tre nuove unità, sono stati intensificati i controlli sulle strade: presi di mira soprattutto veicoli privi di copertura assicurativa o non sottoposti ai previsti controlli di revisione, così come i veicoli stranieri spesso oggetto di irregolarità nonché di falsificazione e contraffazione dei documenti di circolazione.
I numeri - In sette giorni di lavoro, durante i quali sono state presidiate le principali arterie extraurbane grazie alla super telecamera Targha 193, gli agenti della po-lizia locale, guidati dal tenente Giovanna Boschetto, hanno controllato 3.251 veicoli, 16 dei quali sono stati posti sotto sequestro perché privi di assicurazione e altri 63 trovati senza revisione.30, poi, le violazioni alle norme della circolazione stra-dale accertate. In particolare, è stata scoperta un’auto apparentemente immatricolata in Romania ma che di fatto circolava con i documenti contraffatti: sia la carta di circolazione che il certificato di proprietà erano falsi e le targhe risultavano ufficialmente associate ad un veicolo di diversa marca.«L’analisi dei numeri sopra riportati spinge il nostro comando - ha dichiarato il comandante Giovanna Bo-schetto - ad intensificare i controlli e a professionaliz-zare maggiormente gli appartenenti al nostro comando. La variabilità delle situazioni alle quali si trovano di fronte gli operatori di polizia locale richiede una quali-ficata preparazione».È già in programmazione un corso di formazione su strada ove il personale di polizia locale, affrontando casi concreti, potrà accrescere il proprio bagaglio pro-fessionale.«La nostra amministrazione vuole fare della sicurezza stradale uno dei propri impegni di mandato - ha com-mentato il sindaco di Pontinia Tombolillo, visibilmente soddisfatto - L’impegno delle donne e degli uomini della Locale è un vanto per il nostro Comune e si avrà un sicuro ritorno per la sicurezza dei nostri concittadini e per quanti transiteranno nelle strade di Pontinia». (Fonte: www.latinatoday.it)
Sicurezza stradale, controlli serrati a Pontinia
a cura della Redazione
SARDEGNA – L’Anvu, sezione Sardegna, ha or-ganizzato a Natale una raccolta fondi da destinare all’acquisto di apparecchiature e attrezzature per i reparti pediatrici delle cliniche universitarie di Sassa-ri. Perché il Natale sia migliore anche per coloro che sono costretti a passarlo in un letto di ospedale.
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