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anno LXVIII gennaio-febbraio 2017 numeri1-2 M aestro PO STE ITALIANE SPA SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA M aestro il MENSILEdell’AIMC- A ssociazione I taliana M aestri C attolici MENSILEdell’AIMC- A ssociazione I taliana M aestri C attolici 1967-2017: a cinquant’anni dall’istituzione della Giornata mondiale della pace Buona scuola. L’AIMC in Audizione Sicurezza in aula 1967-2017: a cinquant’anni dall’istituzione della Giornata mondiale della pace Buona scuola. L’AIMC in Audizione Sicurezza in aula anno LXVIII gennaio-febbraio 2017 numeri1-2

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anno LXVIII gennaio-febbraio 2017 numeri1-2Maestro

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1967-2017: a cinquant’annidall’istituzione della Giornata

mondiale della pace

Buona scuola.L’AIMC in Audizione

Sicurezza in aula

1967-2017: a cinquant’annidall’istituzione della Giornata

mondiale della pace

Buona scuola.L’AIMC in Audizione

Sicurezza in aula

anno LXVIII gennaio-febbraio 2017 numeri1-2

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ANNO LXVIII n. 1-2 GENNAIO-FEBBRAIO 2017

MENSILE DELL’AIMCASSOCIAZIONE ITALIANA

MAESTRI CATTOLICI

DIRETTOREGiuseppe DESIDERI

DIRETTORE RESPONSABILEMariella CAGNETTA

COMITATO DI REDAZIONEItalo Bassotto

Anna Maria BianchiAntonietta D’Episcopo

Sonia ClarisGiovanni PerroneAntonio RoccaSandra SuatoniEmilio Tartaglino

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEClivo di Monte del Gallo, 48

00165 Roma c.c. p. n. 37611001tel. 06634651-2-3-4

fax [email protected] - www.aimc.it

Gratuito ai sociAbbonamento annuo € 40,00

Reg. Trib. di Roma n. 2256 del 28.7.51

IMPAGINAZIONEEurolit srl

Via Bitetto, 39 - 00133 Roma Tel. +39 06 201 51 37Fax +39 06 200 52 51

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Finito di impaginareil 20 febbraio 2017

Maestroil

SOMMARIO

in questo numero

I l primo numero dell’anno si concentra, inparticolare, sulle sollecitazioni legate agliotto schemi di decreti legislativi in attua-

zione della delega prevista dalla legge 107/15, c.d. della Buona scuola, che sono all’esame delleCommissioni Istruzione di Camera e Senato.Apre, infatti, l’editoriale del presidente naziona-le che puntualizza alcune questioni che val lapena, per il loro peso, segnalare e che è parso uti-le puntualizzate anche in sede di Audizione, sucui occorre vigilare perché la Buona scuola de-colli bene. Al centro, l’inserto riporta integral-mente il testo che è stato consegnato in sede par-lamentare, per farne oggetto di riflessione condi-visa anche nelle varie realtà associative. Nellealtre pagine della rivista – sempre limitate perraccogliere la ricchezza delle esperienze vissute –riportiamo contributi di attualità recente, pro-fessionalità e alcune iniziative realizzate in rete:il primo è un omaggio riconoscente a colui che, agiusta ragione, può essere considerato il piùgrande linguista italiano, Tullio De Mauro, giàMinistro della P. I., scomparso nel gennaio scor-so all’età di 84 anni; il secondo riguarda il lan-

cio di un innovativo progetto che si sta concre-tizzando nel Lazio sulla sicurezza a scuola, rea-lizzato in partnership tra vari soggetti; seguonofeed bach da due interessanti esperienze di for-mazione: una realizzata a Bisceglie all’internodi un cammino sulla pace e sui diritti umani,l’altra a Gallarate riguardante l’apprendimentonon sterile della grammatica, intesa come pale-stra per la crescita dei ragazzi. Ultimo, ma nonper importanza, un ricordo commosso di unavera “amica dell’AIMC”, Lucia Rossi di Vigeva-no, consigliera nazionale per molti anni e vice-presidente nazionale dal 2002 al 2006, venutaa mancare inaspettatamente a fine gennaio scor-so, che lascia la testimonianza di professionistaseria e competente e di un forte attaccamento al-l’Associazione. Un esempio per tutti che, mai co-me in questi tempi, chiama a responsabilità perportare avanti il cammino che ci sta di frontecon onestà intellettuale, volontà di costruire, de-siderio di servire. La nostra stessa identità dicredenti ci spinge a non… sederci, ma a spen-derci nella fatica della costruzione di un mondodi pace.

ilMaestro gennaio-febbraio 2017 numeri 1-2

editorialeUtopie cercasi 3Giuseppe DESIDERI

spiritualità1967-2017 a cinquant’anni dall’istituzione della Giornatamondiale della pace 4

primo pianoTullio De Mauro 6Rosa MUSTO

insertoBuona scuolaL’AIMC in Audizione 7

nella scuolaSicurezza in aula 11Mariella CAGNETTA

vita aimcAccoglienzae inclusione 12Rosanna LAURO

Grammatica:non solo regole 13Paola DELLE CURTI

Una grande amivadell’AIMC 14Maria Disma VEZZOSI

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Il dibattito a livello na-zionale di questi ultimimesi si è incentrato sulla

data del termine di questaXVII legislatura. Dall’esito delReferendum in poi i toni si so-no via via accesi trasformando-si in occasione di polemica e,addirittura, di scontro all’in-terno degli stessi partiti politicidi maggioranza e opposizione.

La scadenza naturale del2018 non è sembrata, poi, così“naturale” e i più vorrebberoandare al voto anticipato. Asupporto delle varie tesi, anali-si, questioni e richieste legitti-me, come altrettanto degne diconsiderazione e valutazionequelle di chi, invece, vorrebbeportare al compimento previ-sto la legislatura. In mezzo cisono veleni, accuse, interessi diparte, manipolazioni a usoproprio dei fatti politici.

Rimettere al popolo la deci-sione su a chi affidare il timo-ne è dare senso pieno alla de-mocrazia, altrettanto, però, loè discutere sull'orizzonte disenso verso cui dirigere la pruadella progettualità del Paese.Fra queste direttrici di senso lascuola e l’educazione rivestonouna significatività strategica.

Quale sia l’idea di scuoladei diversi soggetti partiticinon appare chiara. L’unica co-sa certa è che, fatta eccezioneper il Pd – o almeno per quelche resta del Pd – il cavallo dibattaglia di tutti sarà la con-

trapposizione a quanto fattoe/o previsto dalla Legge n.107/2015 e dai decreti delegatiche saranno approvati neiprossimi mesi.

Il rischio, infatti, è che gli ot-to decreti arrivino all'approva-zione dopo un ampio dibattitofra addetti ai lavori e che venga-no, alla fine, considerati non neicontenuti, più o meno condivi-sibili, ma esclusivamente come“prolungamenti” della Legge e,quindi, immediatamente resiinefficaci dal futuro parlamentoe derivante governo.

Andando al voto allo scaderedella legislatura, alcune previ-sioni dovrebbero essere già at-tive (quelle relative all’annoscolastico 2017/2018), mentrequelle per cui i tempi di attua-zione sono dilatati potrebberoessere rese inefficaci sul nasce-re. Questa situazione, però,non fa che rendere ancora piùpreoccupante lo scenario che ciattende.

Essere contro, solamente, enon essere pronti con altreidee consolidate, non è quantoil mondo della scuola si aspet-ta. A dir la verità va dato attoalla seconda parte della XVIIlegislatura, e al premier Renzi,di aver voluto riportare lascuola ai primi posti dell’agen-da di governo. Il dibattito atti-vato a livello nazionale è statoqualcosa di cui si sentivano vi-vi il bisogno e l’esigenza. Lemodalità e i contenuti della

Buona scuola, invece, sono an-dati, come ben sappiamo, percerti versi profondamente di-stanti dalle attese e dalle aspet-tative createsi. Sembrava che,finalmente, si riprendessero lefila di quei processi innovatoridi cui il sistema scuola necessi-ta per essere contemporaneoalle richieste e alle esigenzedelle nuove generazioni e dellasocietà; invece, le idee, alcuneanche con notevole forza pro-pulsiva, si sono via via sgonfia-te fino a risolversi in mere so-luzioni a problemi. L’orizzontedi senso, spesso, si è perso neimeandri della dialogicità deimeccanismi parlamentari.

Dal dibattito sulle prossimeelezioni e dai programmi dellevarie forze in campo, ci siaspetta una rinnovata attenzio-ne alla scuola e all’educazionesostanziata in proposte, inno-vative e non riciclate, sul pienoriconoscimento e valorizzazio-ne della professionalità docen-te e dirigente; su modalità va-lutative degli apprendimenti edelle competenze degli alunni;su modalità attuative e realiz-zative di un’effettiva inclusionee del perseguimento del suc-cesso formativo di tutti, maveramente tutti i nostri alunni.

Potrebbero sembrare obietti-vi utopistici e fuori della realtà,ma una cosa accomuna veraeducazione e sana politica: tra-sformare le utopie dell’oggi nelquotidiano di domani.

Utopie cercasieditoriale

Giuseppe DESIDERI

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La Giornata Mondiale della Pace è stata istituita da papa Paolo VI per il 1º gennaio di ogni anno,ed è stata celebrata per la prima volta nel 1968. È auspicio del Papa: «come augurio e come promessa– all’inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo – che sia laPace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia avvenire».

Nel messaggio di indizione Paolo VI chiama non solo la Chiesa, ma “tutti i veri amici della pace”,iniziando dagli Organismi internazionali istituiti a questo scopo, a celebrare tale Giornata.

Indica poi che la pace “vera”, la pace “giusta ed equilibrata”, suppone il “riconoscimento sincero deidiritti della persona umana e dell'indipendenza delle singole Nazioni”. La coincidenza con la Solen-nità di Maria Santissima Madre di Dio non deve alterare il calendario liturgico.

A partire dal 1968, ogni anno, il papa invia alla Chiesa e a tutti gli uomini di buona volontà unmessaggio con il quale invita a riflettere su un aspetto particolare della pace. Il messaggio del papa recasempre la data dell’8 dicembre precedente.

Quest’anno, nella ricorrenza della 50ª Giornata mondiale della Pace, il messaggio di Papa Francescoha avuto per tema: “La non violenza: stile di una politica per la pace”. Il testo completo (facilmente re-peribile nel web) è carico di speranza per uno stile di vita all’insegna della nonviolenza attiva, parole fortiche risuonano come monito ad ogni uomo a collaborare alla costruzione di un mondo di pace. (M.C.)

spiritualità

1967-2017: a cinquant’annidall’istituzione della Giornatamondiale della pace

“Ci rivolgiamo a tutti gli uomini di buona volontà per esortarli a

celebrare “La Giornata della Pace”, in tutto il mondo, il primo giorno

dell’'anno civile, 1° gennaio 1968.Sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si

ripetesse come augurio e come promessa – all’inizio del calendario che

misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo – che sia la

Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento

della storia avvenire”.

Dal Vaticano, 8 dicembre 1967PAULUS PP. VI

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spiritualità

I l tema, anzi il problemadella pace s’impone ognigiorno di più all’attenzione

della nostra civiltà, come motivodelle maggiori ansie e delle più ac-corate speranze.

È una verifica e un vaglio. Tuttoil nostro progresso e le sorpren-denti conquiste della scienza e dellatecnica rischiano di vanificarsi nel-l’illusione di una falsa grandezza, sela nostra società moderna nontrova finalmente le vie di una verapace. Oggi, l’alternativa è radicale:o la pace o la fine, o la pace o l’au-todistruzione mondiale. Ma ciòche maggiormente si propone al-l’impegno morale di quanti cre-dono nella civiltà è l’urgenza di unaforte educazione alla pace.

Nel suo messaggio per la 3°Giornata mondiale della pace,

Paolo VI pone questo come“primo programma” da affrontare“coraggiosamente”: educarci allapace.

In che senso si parla di “educa-zione alla pace”?

Sono motivi di riflessione a cuinon possono sottrarsi coloro iquali considerano l’educazionecome ragione essenziale della lorovita civile e, prima ancora, dellaloro vocazione umana e cristiana.

Si parla di “educazione allapace” poiché il problema di edifi-care un’armonica convivenza trapopoli e popoli e, nell’ambito diuno stesso popolo, tra classi eclassi non è più in potere degliuomini e degli organismi diri-genti, i quali “dipendono in mas-sima parte dalle opinioni e daisentimenti delle moltitudini”

(Gaudium et spes, 82). Una poli-tica di pace non è possibile al difuori di una civiltà dipace…

L’educazione a que-sta mentalità consistein una vera e propriaconversione. Educarealla pace significa capo-volgere inveterate men-talità, che affondano leloro radici nel comunemodo di pensare. Cosìche il programma di“educarci alla pace” –avverte Paolo VI – è“paradossale”: “essopare affermarsi fuoridella realtà; fuori d’o-gni realtà istintiva, fi-losofica, sociale, sto-rica”…

PAOLA MOSCHETTIUN GRANDE CUORE: FIORINO TAGLIAFERRICittà ideale Editrice, Urbino 2016, pp. 240

U n libro dedicato alla vita di mons. Fiorino Tagliaferri, scritto da suor Paola Moschetti, ri-percorre la vita del vescovo di Cremona e, poi, dal 1987 di Viterbo, che si spense il 22

febbraio 2002. Il testo-biografia traccia un ritratto efficace e molto ben documentato di Fiorino Tagliaferri,

una delle personalità che si sono distinte maggiormente nel panorama italiano del secondoNovecento per il suo grande animo di Pastore, di uomo coltissimo, fine educatore e guidaspirituale, ricostruendo la sua vita fin dagli anni di formazione a Fiesole, e negli altri incarichiche il suo ministero lo ha portato ad assumere, tra cui quello di Assistente generale dell’A-

zione Cattolica, Vescovo di Cremona e Viterbo.Suor Paola Moschetti è laureata in Lettere all’università La Sapienza di Roma. Dal 1966 vive nell’Eremo Ianua Coeli

(Viterbo) dedicandosi allo studio e alla preghiera. Come consacrata dell’Ordo virginum, ne ha presentato il carisma nellibro “L’Ordo virginum, germoglio di vita cristiana”. Ha pubblicato anche “Un amore forte come la morte. Vita di SuorAmbrogina”, “Sulla parola di Pietro. Vita e carisma di Victorine Le Dieu” e “Se uno è in Cristo. La dimensione misticadella vita cristiana”. Inoltre, studia da anni la figura e la spiritualità di santa Maria Maddalena de’ Pazzi sulla quale hapubblicato vari saggi tra cui: “Il grido dell’Amore. Vita e spiritualità di santa Maria Maddalena de’ Pazzi”.

Educarci alla paceMons. Fiorino Tagliaferri (da il Maestro n. 2/1967)

A distanza di quindici annidalla scomparsa (22

febbraio 2002) di mons.Fiorino Tagliaferri,

Assistente nazionaledell’AIMC negli anni dal1967 al 1978, vogliamo

ricordarlo dalle pagine de ilMaestro a cui tanto si èdedicato durante il suo

mandato, lasciandotestimonianze e traccesignificative ancora oggi

attualissime, comedimostrano alcuni stralci

tratti dall’articolo “Educarcialla pace” tratto da ilMaestro n. 2/1967. In

basso segnaliamo, inoltre,un’opera a lui dedicatapubblicata di recente.

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I l grande linguista italiano,Tullio De Mauro, è venuto amancare il 5 gennaio u. s.

all’età di 84 anni. L'intero mon-do della cultura e delle istituzioniha perso un esponente significati-vo del nostro tempo.

Nato a Torre Annunziata, inprovincia di Napoli, nel 1932 e si

era laureato a Romanel 1956, con Antoni-no Pagliaro. Il suo im-pegno di ricercatore,docente universitario epolitico è durato peroltre cinquant’anni.La vastissima biblio-grafia dei suoi studitestimonia come abbiacontribuito a formarein Italia e all’esteronumerose generazionidi studiosi.

È stato Ministrodella P. I. nel governo presiedutoda Giuliano Amato, dal 2000 al2001, un tempo troppo breve perpoter apportare innovazioni strut-turali, anche se va ricordato il suoapporto al progetto della “Scuolain ospedale”, che volle estenderefino al termine della scuola secon-daria di secondo grado.

Tullio de Mauro è stato tra i piùconvinti ammiratori e sostenitoridel pensiero e dell’opera di donMilani e tra i più decisi difensoridel lavoro degli insegnanti, spe-cialmente di quelli delle scuoleelementari. Ha avuto il merito diintrodurre, nella cultura italiana,gli approcci scientifici della lingui-stica di Ferdinand de Saussure.

Ha posto sempre molta attenzioneal problema della lotta all’analfa-betismo, affrontando i problemiemergenti legati all’analfabetismodi ritorno e alla nuova richiesta di“alfabetizzazione”, da rivolgere aglistranieri che vengono in Italia co-me nuovi cittadini della Repubbli-ca che, osservava, “non sembraamarli affatto”, così come accade-va in passato, quando l’Italia nonha amato nè rispettato abbastanzai contadini, specie se poveri, fattaeccezione per un periodo storicoparticolare, quale quello del se-condo dopoguerra.

La “Storia linguistica dell’ItaliaUnita”, da lui scritta nel 1961 epubblicata da Laterza in occasio-ne del Centenario dell’Unità d’I-talia, è stata più volte rieditatadalla stessa Casa Editrice e hatrovato il suo ideale prolunga-mento nella “Storia linguisticadell'Italia repubblicana” del2014, opera fondamentale dellacultura del Novecento.

Per Tullio De Mauro la storiadella lingua italiana è la storia de-gli italiani; storia di come nel tem-po siano diventati sempre più pa-droni di una lingua comune, do-po essere stati per secoli analfabe-ti. È storia dell’emancipazione so-ciale, demografica e culturale degliitaliani, attraverso i cambiamentidi vita causati dal vivere in città,dopo aver lasciato la campagna.

L’emigrazione interna per DeMauro ha rappresentato un feno-meno importante per il consoli-damento del tessuto unitario del-la nostra società e non solo lin-guistico. L’arretratezza non era

dovuta all’uso del dialetto, ma al-la perdita progressiva di compe-tenze reali nel momento in cui silasciava la scuola. Il problemanon era la scuola o nella scuola,che ha sempre difeso, forte diuna devozione all'insegnamentodi Lorenzo Milani; ma era pro-blematico ciò che esisteva fuori edopo la scuola: nella famiglia enella società.

De Mauro si è occupato in pre-valenza della lingua come sistemadi norme, il cui possesso – secon-do lui – consentiva l’uguaglianzasociale e il vivere democratico nel-la società. Il suo sconforto deriva-va dalla constatazione che le classidirigenti italiane, politiche, eco-nomiche, intellettuali non sapes-sero misurarsi con le nuove formedi arretratezza e, anzi, non sapes-sero riconoscerle.

Tra i tanti messaggi di cordo-glio pervenuti per l’ultimo salutoall’illustre studioso, quello delPresidente della Repubblica Ser-gio Mattarella di certo ha rappre-sentato pienamente il sentimentodi tutti gli italiani: “...Tullio DeMauro è stato un intellettuale ap-passionato, un fine studioso, unitaliano che non ha esitato, quan-do gli è stato richiesto, a metterela propria esperienza e le propriecapacità a servizio delle istituzio-ni della Repubblica. La sua testi-monianza resterà nel Paese, nellasocietà, nelle università come unaspinta all'impegno e come unrafforzativo del valore educativodella scuola, così decisivo per ilnostro futuro”.

Tullio De MauroIl linguista con lo sguardo alla pedagogia

primo pianoRosa MUSTO

Un impegno a tutto tondoquello di Tullio De Mauro,

scomparso all’iniziodell’anno, condotto indiverse forme, comedocente universitario,

ricercatore instancabile,accurato e, poi, come

politico e ministro della P.I.nel governo presieduto daGiuliano Amato, dal 2000

al 2001. Attraverso lalingua De Mauro guardavaalla cultura delle persone ealle persone in senso lato.

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Dal pomeriggio del 24 gennaio u. s., gli otto schemi di decreti legislativi in attuazione delladelega prevista dalla legge 107/15 della Buona scuola sono giunti all’esame delle Com-missioni Istruzione di Camera e Senato per consegnare al Governo il parere (non vinco-lante) entro il 17 marzo p.v. Il 27, hanno preso il via le audizioni informali delle categorie interessate all’attuazione dellaBuona scuola, a iniziare dalle associazioni professionali e dai sindacati.L’AIMC è intervenuta sia alla Camera che al Senato, segnalando aspetti promettenti epunti di criticità relativi agli otto decreti approvati in CdM.Senatori e onorevoli hanno raccolto proposte di modifica, perplessità e richieste emersein sede di dibattito per la messa a punto degli otto decreti nei tempi stabiliti.Di seguito, il testo depositato dall’AIMC alle Audizioni sugli otto schemi di decreti legi-slativi che può essere utile conoscere per entrare direttamente nella logica delle varie“questioni” oggetto di discussione.

BUONA SCUOLAL’AIMC in Audizione

Onorevole Presidente, onorevoli compo-nenti della VII Commissione Istruzione diCamera e Senato.

Grazie per quest’occasione di ascoltoche viene offerta all’associazionismo pro-fessionale.

L’importanza delle tematiche e la com-plessità delle stesse meriterebbero tempidistesi e congrui che, in sede di Audizione,ovviamente non possono essere impiegati.Per questo motivo e per utilizzare al meglioil tempo disponibile si procederà in manieraschematica, tentando di riuscire ad esami-nare tutti gli otto schemi di Decreto.

N. 377: Schema di Decreto legislativo re-cante riordino, adeguamento e semplifi-cazione del sistema di formazione inizia-le e di accesso nei ruoli di docente nellascuola secondaria per renderlo funziona-le alla valorizzazione sociale e culturaledella professione.

Lo schema di Decreto mira a ridefinire, inmaniera organica, la formazione iniziale el’accesso ai ruoli alla scuola secondaria, at-to di per sé meritevole e necessario. Sussi-stono, però, secondo l’AIMC varie criticità

che intendiamo porre alla vostra attenzione.Innanzitutto, in coerenza con il sistema fi-

no a ora adottato e con la normativa inter-nazionale, sarebbe opportuno mantenere ilvalore “abilitante” al titolo conseguito al ter-mine dell’anno di specializzazione. In talmodo, si renderebbe maggiormente chiaroil percorso di formazione iniziale-abilitazio-ne-entrata in ruolo sia per la scuola statalesia per quella paritaria. Entrando nello spe-cifico, la via della regionalizzazione dei con-corsi, introdotta negli ultimi anni, non sem-

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bra abbia portato risultati positivi, per cui siritiene che si debba arrivare a un’uniformitànazionale di criteri valutativi e di processo.

All’articolo 5 sono definiti i requisiti di ac-cesso, ma non convince la previsione, alcomma 1, lettera b, che almeno 6 crediti sui24 CFU debbano essere previsti in almeno3 dei 4 ambiti. Vista l’importanza dei 4 am-biti, si ritiene debbano essere garantiti al-meno 4 crediti in ciascuno dei 4 ambiti. Alleuniversità si chiede di facilitare percorsi uni-tari di acquisizione dei 24 CFU.

All’articolo 6 sono determinate le prove diesame: mentre si tiene quest’Audizione, sulterritorio nazionale si stanno ancora svolgen-do le prove del concorso a cattedra, iniziatoin questo stesso periodo dell’anno scorso.Rendere complicato un concorso non signifi-ca renderlo efficiente ed efficace al fine dellaselezione dei “migliori”. Riteniamo che unasola prova scritta possa essere sufficiente avalutare sia la competenza disciplinare siaquella metodologica-didattica del candidato.La prova orale, inoltre, non può essere limita-ta alla valutazione delle conoscenze discipli-nari. Pertanto, appare percorribile la stradadella lezione simulata che ha caratterizzato irecenti concorsi a cattedra.

All’articolo 8 pare un grave vulnus alla ri-serva contrattuale la possibilità, prevista alcomma 3, che la determinazione del tratta-mento economico sia determinata dalMIUR. È necessario determinare all’interno

di questo Decreto – non in successivi prov-vedimenti – l’esatto rapporto fra ore di im-pegno formativo e ore di supplenze che ildocente contrattista debba svolgere duran-te il secondo e terzo anno.

L’articolo 13 sembra vessatorio, nellaprevisione del comma 7, della necessità delsuperamento di un nuovo concorso per icandidati che, per qualunque ragione, nonabbiano completato il percorso triennale. Sirende necessario, visto l’iter triennale di ac-cesso al ruolo, ridefinire modalità e signifi-cato dell’anno di prova previsto dalla nor-mativa, di cui non si fa cenno all’internodell’articolato.

Nel Decreto, infine, manca la previsione dipercorsi abilitativi per i docenti in servizio atempo indeterminato in altri segmenti dell’i-struzione. Questo accade già oggi e danneg-gia ingiustamente il personale della scuoladell’infanzia e primaria, creando disparitàinammissibili di trattamento e penalizzandomobilità in verticale e sviluppo professionale.

N. 378: Schema di Decreto legislativo re-cante norme per la promozione dell'in-clusione scolastica degli studenti con di-sabilità.

A quarant’anni dall’innovativa Legge n.517/77 si aspettava sicuramente di più daquesto schema di Decreto. Positiva la pre-visione – che, però, sembra solo teorica – diuna maggiore sinergia tra vari soggetti isti-tuzionali, funzionale al progetto di vita dellapersona con disabilità. Molto positiva laprevisione di tempi certi per l’iter, oggi ina-deguato, per la certificazione ex legge n.104. La mera previsione, però, senza azionidi controllo rischia di restare solo un lonta-no parametro di riferimento. Preoccupa, in-fatti, il ritorno costante della frase di salva-guardia: “è attuato nei limiti delle risorse fi-nanziarie, umane e strumentali disponibiliprevista a legislazione vigente”.

La previsione della “Certificazione e Valu-tazione diagnostico-funzionale” rispondecorrettamente alla logica dell’ICF ma, nellastessa ottica, vanno chiarite modalità ecomposizione della Commissione redattricedella stessa e di tutti i soggetti interagenti.

ilMaestro gennaio-febbraio 2017 numeri 1-28

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All’articolo 15, comma 4, è degna diplauso la previsione di un’apposita forma-zione sui temi dell’inclusione per i dirigentiscolastici; all’articolo 16, comma 3, si re-spinge quanto previsto per la continuità dididattica. Non si ritiene coerente, infatti,con l’intero sistema normativo la previsionedi conferire, al docente con incarico a tem-po determinato, un ulteriore contratto perl’anno successivo da parte del dirigentescolastico. Non si risolve così il problemadella continuità scolastica.

Valutiamo positivamente l’obbligo di per-manenza del ruolo decennale.

379: Schema di Decreto legislativo re-cante revisione dei percorsi dell’istruzio-ne professionale, nel rispetto dell’artico-lo 117 della Costituzione, nonché raccor-do con i percorsi dell’istruzione e forma-zione professionale

Nel suo complesso si valuta positivamentela revisione dei percorsi dell’istruzione profes-sionale, ma all’articolo 5, comma 1, lettera e,non si condivide l’utilizzo delle unità di ap-prendimento. Quanto previsto non corrispon-de assolutamente al significato che, alle stes-se, è dato comunemente dal mondo pedago-gico-didattico. Certificare le competenze conriferimento alle unità di apprendimento nonpotrà che generare confusione e difformitàcon il resto del sistema di istruzione.

N. 380: Schema di Decreto legislativo re-cante istituzione del sistema integrato dieducazione e di istruzione dalla nascitasino a sei anni.

Considerare l’infanzia nella fase 0-6 fon-damentale per lo sviluppo dei bambini è si-curamente un principio condiviso al paridella previsione del sistema integrato dieducazione e di istruzione. In quest’ottica,però, se si parla di diritto della persona nonci si può limitare, come Repubblica, allaprevisione del 33% del soddisfacimentodella richiesta. La vera novità sarebbe la ge-neralizzazione almeno dell’ultimo anno dellascuola dell’infanzia.

Per quanto riguarda i poli per l’infanzia, ilrischio è che la scuola dell’infanzia – scuola

a tutti gli effetti – divenga la “coperta” tirataora verso il nido ora verso la scuola prima-ria. Si ribadisce, ancora una volta, che è im-

prescindibile garantire la continuità del per-corso della scuola dell’infanzia all’interno delprimo ciclo; per cui, prevedere poli per l’in-fanzia composti esclusivamente da nido escuola dell’infanzia rischia di invalidare ilpercorso che il Paese ha faticosamente por-tato avanti negli ultimi decenni. Va ricordatoche la cultura dell’istituto comprensivo tardaancora a divenire cultura diffusa e condivisa.

Per quanto riguarda la qualificazione uni-versitaria del personale, pur comprenden-done le ragioni legate al preesistente, sem-brano poco coerenti i percorsi previsti; in-fatti, solo modificando i curricola universitaridi Scienze della Formazione Primaria, il tito-lo di studio sarebbe adeguato a gestire lafascia di età 0-3.

La previsione dell’articolo 9 è poco atten-ta a favorire effettivamente il soddisfaci-mento delle richieste delle famiglie. Andreb-bero previste forme adeguate di sostegnoeconomico/fiscale per rendere effettiva-mente esigibile il diritto ai percorsi previstidal presente schema di Decreto.

Preoccupa, infatti – e questo vale per tuttigli otto schemi di Decreto – che le coperturefinanziarie siano legate al fondo di cui all’arti-colo 1, comma 202 della Legge 107/15. Pareun “fondo senza fondo” che non può essereconsiderato fonte inesauribile. Si sa che i mi-

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gliori intenti naufragano miseramente permancanza di copertura economica.

N. 381: Schema di Decreto legislativoconcernente l'effettività del diritto allostudio attraverso la definizione delle pre-stazioni, in relazione ai servizi alla perso-na, con particolare riferimento alle con-dizioni di disagio e ai servizi strumentali,nonché potenziamento della carta dellostudente.

Anche per quanto riguarda diritto allo stu-dio, famiglia e studenti si avevano sicura-mente attese ben diverse. La previsione del“senza nuovi o maggiori oneri per la finanzapubblica o per gli Enti locali interessati” minaalla base la trasformazione di diritto allo stu-dio: da diritto dichiarato a diritto esigibile. Levarie previsioni presenti nello schema di De-creto non fanno altro che mettere a regimepratiche e modalità già esistenti.

N. 382: Schema di Decreto legislativo re-cante norme sulla promozione della cul-tura umanistica, sulla valorizzazione delpatrimonio e delle produzioni culturali esul sostegno della creatività.

La valorizzazione delle arti, stimolo allacreatività, è sicuramente elemento qualifi-cante del Sistema nazionale di istruzione eformazione. Appare, però, poco coerentecon il vigente assetto curricolare la previsio-ne dell’articolo 1, comma 2, che recita “lostudio, la conoscenza e la pratica delle arti”siano requisito fondamentale del curricolo.Allo stato attuale, la promozione dell’arte inentrambi i cicli rischia di diventare un’“ag-giunta” ai percorsi formativi, la cui integra-zione al curricolo e alla previsione delle Indi-cazioni nazionali è lasciata alla “creatività”delle istituzioni scolastiche autonome. An-che in questo caso la meritoria intenzionerischia di essere penalizzata dalla clausoladi invarianza finanziaria.

Strumentazioni necessarie, ambientiidonei, collaborazioni di esperti esternihanno costi che solo se coperti adeguata-mente possono garantire l’effettiva diffusi-vità delle arti e la realizzazione degli obiet-tivi prefissati.

N. 383: Schema di Decreto legislativo re-cante disciplina della scuola italiana al-l'estero.

Per quanto concerne la scuola italiana al-l’estero, si avverte la necessità del poten-ziamento strutturale e organico di questobaluardo della cultura e della lingua italiananel mondo.

Va migliorato principalmente il rapportotra MIUR e Ministero degli Esteri, conside-rando le specificità culturali e formative del-le scuole italiane all’estero. Va valorizzatoulteriormente il personale docente e diri-gente con particolare attenzione alla gestio-ne del personale precario.

N. 384: Schema di Decreto legislativo re-cante norme in materia di valutazione ecertificazione delle competenze nel pri-mo ciclo ed esami di Stato.

Anche per quanto riguarda lo schema diDecreto sulla valutazione si attendava mag-giore coraggio soprattutto riguardo il supe-ramento delle logiche della valutazionesommativa e una maggiore aderenza allavalutazione delle competenze, piuttosto chedelle conoscenze e abilità disciplinari. Perquanto riguarda lo svolgimento degli esamidi Stato, accogliamo positivamente l’uscitadella prova Invalsi dalle prove di esame e,quindi, il ritorno alla vera ratio dell’esistenzadelle stesse. Resta inspiegabile, però, ilperché i risultati delle stesse debbano averevisibilità nella documentazione che accom-pagna l’alunno.

Assolutamente non condivisa, a tal pro-posito, è la previsione dell’articolo 21 com-ma 5, che prevede che i risultati delle proveInvalsi possano essere tenuti a riferimentodall’università per l’inserimento nei percorsiaccademici.

È da accogliersi positivamente la sempli-ficazione delle modalità di svolgimento del-l’esame di fine del primo ciclo e dell’esamedi Stato nella secondaria di II grado.

La previsione, invece, dell’ammissione al-l’esame finale con la media del 6 può esse-re accolta positivamente solo se agganciataalla previsione di correttivi che impediscanoprevedibili situazioni “limite”.

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nella scuolaMariella CAGNETTA

I l primo evento per lanciareil progetto “A scuola di si-curezza”, si è tenuto nella

mattinata di mercoledì 14 di-cembre u.s. a Roma. Il conve-gno, che ha registrato la parteci-pazione numerosa di docenti edirigenti scolastici, è stato pro-mosso dall’Istituto di IstruzioneSuperiore Giosuè Carducci incollaborazione con la rivista Tut-toscuola e l’Agenzia Gruppo FMs.r.l. di Fiano Romano, il soste-gno di un’Agenzia esperta in si-curezza e piattaforme e-learningdi Fiano Romano, la FormacardAMG Formazione srls e del pre-sidente EBAFOS e segretario ge-nerale della FIRAS-SPP.

A fare gli onori di casa, PaolaSenesi, dirigente scolastico del-l’I.I.S. Giosuè Carducci di Ro-ma che, come da programma, haintrodotto di volta in volta i re-latori previsti in scaletta. A mo-derare gli interventi è intervenu-to Alfonso Rubinacci, coordina-tore del Comitato Scientifico diTuttoscuola.

Il progetto “A Scuola di Sicu-rezza” nasce dall’esigenza di met-tere a punto un pacchetto for-mativo in grado di soddisfare leparticolari esigenze formative inmateria di sicurezza nel mondodella scuola. Prende le mossedalla considerazione che ogniprocesso efficace nella scuolanon può che avere a fondamen-to la condivisione e la sinergiatra tutte le componenti della co-munità educante. Nello specifi-co, dall’esperienza di collabora-

zione ultradecennale tra l’attualedirigenza dell’istituto scolasticoGiosuè Carducci di Roma e leunità di supporto tecnico coin-volte, fornite dall’Agenzia Grup-po F.M. S.r.l. di Fiano Romano,oltre che con il concorso di Tut-toscuola alla definizione del pro-getto, i vari processi di forma-zione posti in campo sono statierogati, ampliati, variati e inte-grati dall’applicazione dei nuoviparametri dell’Accordo Stato Re-gioni del 21.12.2011 nel solcodelle Direttive europee.

Il frutto di questo intenso la-voro di collaborazione e di inte-grazione di competenze ha por-tato all’elaborazione di un per-corso formativo ispirato ai mo-derni principi suggeriti anchedalla normativa in materia: dipersonalizzazione degli appren-dimenti mediante l’utilizzo dimetodologie e strategie efficaci,tangibili e dimostrabili anche invista del raggiungimento dei finie dell’assolvimento degli obbli-ghi di legge.

Il progetto comprende un per-corso didattico che si articola inmoduli e livelli: da quello di ba-se alle specializzazioni, in pre-senza e/o su piattaforma telema-

tica, con verifiche di apprendi-mento intermedie e finali mo-dulabili in relazione alle cono-scenze pregresse. Si rivolge inparticolare ai dirigenti scolastici,su cui ricadono gli obblighi divalutazione dei rischi e di nomi-na degli addetti; agli addetti alservizio di prevenzione e prote-zione, quali docenti nominati alcontrollo, gestione e vigilanzadelle emergenze e delle attivitàformative; ad altri lavoratori checollaborano nell’istituto alla sor-veglianza e al mantenimentodella sicurezza; al responsabiledel servizio di prevenzione eprotezione, che può essere ancheun consulente esternodesignato e nominatodal dirigente scolasti-co; al rappresentanteinterno dei lavoratoriper la sicurezza; aglialunni per i progetticorrelati all’alternanzascuola-lavoro e soloper le classi terze,quarte e quinte degliistituti di istruzionesuperiore.

La direzione deicorsi è assicurata dal-l’istituzione scolastica,la direzione tecnica dagli espertie dai consulenti al progetto.

Al progetto, pubblicato anchesul sito dell’USR Lazio, hannoaderito ventotto istituzioni sco-lastiche del Lazio, confluendo inuna vera e propria rete. Cin-quantatre i corsi che saranno at-tivati nell’anno scolastico 2016/2017.

Sicurezza in aulaAl via un progetto formativo in partnership

“A scuola di sicurezza”:è una proposta conla supervisione – del

progetto, dei moduli edelle sessioni formative –

realizzata dall’IstitutoGiosuè Carducci di

Roma, in raccordo conl’Agenzia Gruppo FM Srl

di Fiano Romano e incollaborazione con

Tuttoscuola.Per saperne di più visitare

il sito la sicurezza ascuola - Tuttoscuola.com

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vita aimc

Due incontri di forma-zione rivolti ai docentisul tema “Promised

Land-La terra promessa” e la te-stimonianza di rappresentanti di

Stati coinvolti daguerre e dittature so-no stati organizzati il27 e 28 gennaio u. s.,presso l’AuditoriumSanta Croce, nel cen-tro storico di Bisceglie(BT). L’iniziativa si ècollocata all’interno diun cammino sulla pa-ce e sui diritti umani,promosso dal Clubper l’UNESCO di Bi-sceglie e organizzatodalle locali sezionidell’AIMC, della So-cietà Operaia di Mu-

tuo Soccorso (SOMS), di RomaIntangibile e dalla Pro Loco UN-PLI in occasione del decennioUNESCO di Avvicinamentodelle Culture, tesi a rafforzare il

cammino dei diritti dell’uomo equanto hanno inciso sulla storiadel territorio e del popolo, in unreale dialogo tra culture e civiltà.

La due giorni formativa, conattestazione di partecipazioneper i docenti, ha perseguito mol-teplici finalità quali analizzare eriflettere sulla condizione di co-loro che lasciano la propria terraper sfuggire alla guerra e alle dit-tature, celebrare la giornata dellaMemoria, combattere ogni for-ma di razzismo e discriminazio-ne; favorire l’incontro e lo scam-bio culturale tra i popoli. Ancheil titolo “Promised Land-La ter-ra promessa” ha inteso evocarel’idea-guida di ogni migrante epellegrino, di ogni uomo o don-na che, nel corso dei millenni,ha colmato le distanze per con-cretizzare l’utopia di una pacevera e raggiungere un luogo incui vivere, lavorare, amare senzatemere pericoli e soprusi. Un ap-prodo sicuro, ma che mare che

seppellisce, olocausto di popoli edi anime.

L’evento è stato realizzato sot-to l’egida del Comune di Bisce-glie, della Regione Puglia, dellaPresidenza del Consiglio dei Mi-nistri, della Guardia Costiera,dell’AIMC nazionale e dellaFondazione AIMC Onlus, dellaEMDR Italia, della FederazioneItaliana per l’UNESCO (FI-CLU), dell’Ordine Psicologi Pu-glia e dell’Arcidiocesi di Trani-Bisceglie-Nazareth e dell’UfficioCultura e Comunicazioni Socia-li. Hanno aderito, inoltre, l’As-sociazione italo-ellenica di Lec-ce, i l Club UNESCO per laGrecia salentina, la Croce Rossa,la SIPEM SoS Puglia (Psicologiper l’emergenza), l’Egheiro-Sta-sis Onlus (Centro di psico-trau-matologia Terapia EMDR), laComunità Oasi 2 S. FrancescoOnlus per l’accoglienza dei mi-granti, l’AGE, la CompagniaAurea per gli interventi artistico-teatrali e le scuole di ogni ordinee grado e il Nicotel della città diBisceglie.

Durante il primo incontro,moderato dalla realtà AIMC diBisceglie, è stato sottolineato co-me la scuola di oggi, sempremaggiormente attenta all’emer-genza educativa, si pone comescuola inclusiva (C.M. n.8/2013), che accoglie tutti glialunni con le loro potenzialità;che vive e insegna a vivere le dif-ferenze, in cui le diversità sonoconsiderate risorsa, ricchezza enon limite. Una scuola inclusivaattenta anche all’educazione in-

Rosanna LAURO

Accoglienza e inclusioneCamminare insieme verso la terra promessa

Due incontri diformazione rivolti

ai docenti all’internodi un cammino sulla pace

e sui diritti umani,promossi dal Club perl’UNESCO di Bisceglie,sono stati organizzati

a fine gennaio dalla realtàsezionale associativain collaborazione conaltri enti del territorio.

Un’occasione perri-progettare, ridareslancio e lanciarepropositi nuovi.

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vita aimc

C on Daniela Notarbar-tolo, esperta nell’inse-gnamento della gram-

matica italiana, sono stati orga-nizzati due incontri dalla sezio-ne AIMC di Gallarate. L’argo-mento ha suscitato grande in-teresse e un record di iscrizionial corso: hanno frequentatoben 106 insegnanti!

La Notarbartolo, abita a Mi-lano e ha insegnato italiano e la-tino, sempre con entusiasmo.

Di se stessa dice: “Nel 2000ho cambiato strada: sono statasupervisore del tirocinio perdue anni e, fino al 2008, ho te-nuto laboratori di didattica del-l’italiano. Incoraggiata da alcu-ne prime esperienze come for-matore sull’insegnamento dellatino, ho cominciato a metterein comune con altri insegnantiquanto avevo maturato neglianni di insegnamento. Dal2002 al 2005 ho coordinatouna ricerca nel campo della va-lutazione e, dal 2005 al 2012,ho lavorato all’IRRE Lombar-dia, dove ho attivato corsi diformazione soprattutto sull’in-segnamento della grammatica(dalle elementari alle superiori)e ho seguito alcune sperimenta-zioni sul campo. Alla fine qual-che collega mi ha chiesto: ‘Maperché non scrivi?’. Ed ecco an-che le pubblicazioni. Negli ulti-mi due anni di carriera sonotornata a scuola (sempre conentusiasmo!) a coronare un per-corso sempre pieno di sfide: laLIM, gli strumenti multime-diali e, soprattutto, il desideriodegli studenti di essere presi sulserio… Ora cerco di moderniz-

zarmi nella forma: curo il sito efaccio formazione via webcon-ference”.

L’esigenza di for-marsi è quella dilanciare una provo-cazione: può lagrammatica essereuna palestra per laragione dei ragazziinvece che la noiamortale di definizio-ni aride e spesso fal-laci? Questa possibilità non di-pende solo dalle attitudini piùo meno comunicative del do-cente, ma proprio dall’oggetto-grammatica,che può esse-re riscopertosotto una lucenuova.

D a n i e l aNotarbartoloci ha guidatinel favorirenuovi modiper rifletteresulla linguaitaliana e ren-dere accattivante la famigerataGrammatica con le sue regole.Ha spiegato con chiarezza a co-sa servono le prove Invalsi chemolti non amano perché spes-so si fa una lettura distorta deirisultati (v. Grammatica nelnuovo Quadro di riferimentoInvalsi). L’arricchimento, oltreche professionale è stato anchepersonale.

Speriamo di poter continua-re a collaborare anche attraver-so le nuove tecnologie che per-mettono di mantenere contattianche a distanza!

Grammatica: non solo regoleUn corso di formazione innovativo

terculturale, intesa come inter-scambio, che porta alunni e do-centi a dialogare tra loro e trapari, confrontandosi e collabo-rando senza perdere la propriaidentità. A tal proposito, la do-cente della S.S.S. 1° Grado “Bat-tisti-Ferraris” di Bisceglie Teresi-na Cosmai, nel suo interventoha illustrato ciò che la scuolapropone e realizza sul territoriobiscegliese e come i ragazzi ven-gono aiutati a riflettere sul pro-cesso che parte dai diritti dell’in-fanzia e dai diritti umani sino adarrivare all’educazione alla mon-dialità.

Nel pomeriggio del 28 gen-naio, è risultata particolarmentesignificativa la partecipazione al-l’evento in qualità di relatori diAnnarita Azzario e GiuseppeDesideri, rispettivamente presi-denti nazionali della FICLU(Club per l’UNESCO) e del-l’AIMC, che tra l’altro nei lorointerventi hanno tracciato pro-spettive di collaborazione tra ledue associazioni. È intervenutoanche lo scrittore barese, EnzoVarricchio, avvocato ed espertodi diritto e dei beni culturali,impegnato nella difesa e valoriz-zazione della cultura in ogni suaforma.

La cena sociale a conclusionedella due giorni di formazioneha rappresentato un positivomomento di aggregazione pertutti i partecipanti, in particola-re, per i soci dell’AIMC di Bari,Andria e Bisceglie intervenutiche, insieme al presidente nazio-nale, hanno vissuto una serata diconvivialità in armonia secondolo spirito associativo. Un’occa-sione per ri-progettare, ridareslancio e lanciare propositi nuo-vi, per continuare il camminoassociativo e scoprire insieme“radici di futuro”.

Paola DELLE CURTI

Può la grammatica essereuna palestra per la

ragione dei ragazzi inveceche la noia mortale di

definizioni aride e spessofallaci? Questa la

provocazione lanciatadurante un corso di

formazione dal caratteresicuramente innovativo.

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vita aimc

Nel gremitissimo duomodi Vigevano, le abbiamodato l’ultimo saluto il

27 gennaio u.s.Lo sconforto, che ci ha presi al-

la notizia della sua morte, diffu-sasi rapidamente, è grande e dif-fuso.

Lo sappiamo: cristianamenteparlando Lucia è tornata alla casa

del Padre, è approdataalla vita vera, quellaeterna, in cui lei hasempre creduto.

Ma la nostra uma-nità, di cui siamoprofondamente intrisi,fa prevalere in noi ildolore del distacco, laconsapevolezza dellaperdita di una bella egrande persona che hadato tutto ciò che po-teva, e forse anche dipiù, alla comunitàscolastica, civile ed ec-clesiale.

Quando ho diffusola notizia ai responsa-bili associativi del-l’AIMC di Lombardiaho scritto che Luciaera una “cara amica ebenefattrice del-l’AIMC”.

Dietro il termine “benefattri-ce” non stava tanto l’idea di unapersona che ha dato soldi all’As-sociazione (anche se sono certache questo sia avvenuto), mapiuttosto la convinzione che Lu-

cia abbia sem-pre voluto il be-ne dell’AIMC eche proprio perquesto abbiafatto tanto benenelle varierealtà associati-ve nelle qualiha operato convero spirito diservizio. Sezio-ne, provincia,regione, centronazionale: tuttii vari l ivellihanno avutomodo di bene-ficiare della sua presenza, sempretesa al lavoro umile, alla stimadelle persone, alla valorizzazionedelle risorse umane. Ha rivestitocariche importanti in AIMC, an-che quella di vicepresidente na-zionale, ma sempre con umilespirito di servizio e, ci tengo asottolinearlo di nuovo, per il be-ne associativo.

Viveva in AIMC come si vivein una grande famiglia ed è stataper noi un grande esempio di vi-ta, capace di tessere legami con leistituzioni, con la realtà ecclesialee civile.

Del resto Lucia è stata presenzaumile e preziosa ovunque, rive-stendo ruoli che l’hanno impe-gnata con grande responsabilità:dirigente scolastica, formatricedegli insegnanti, sindaco dellasua amata città, responsabile de-

gli insegnanti di religione delladiocesi, solo per citarne alcuni.

L’ha sempre sostenuta unagrande fede ed una forte spiri-tualità, vero carburante del suoessere “laica nel mondo” secon-do le indicazioni del ConcilioVaticano II.

Il suo improvviso ritorno allacasa del Padre ci lascia senza pa-role: la affidiamo alla misericor-dia del Padre che sicuramenteguarderà con tenerezza a tutto ilbene che ha fatto nella scuola enella nostra Associazione, nellacomunità civile ed ecclesiale.

Al fratello don Gabriele, allesorelle Anna e Maria Augusta, aiparenti, stretti nella morsa deldolore per questo ulteriore di-stacco, vogliamo dire tutta la vi-cinanza dell’AIMC e assicurareuna preghiera.

Maria DISMA VEZZOSI

Una grande amicadell’AIMCLucia Rossi: una presenza umile e preziosa

Improvvisamente a finegennaio è venuta

a mancare Lucia Rossi,per molti anni consigliera

nazionale e vicepresidente nazionale

dell’AIMC (2002-2006).Figura di primo pianoex maestra e direttricedella scuola de Amicis

a Vigevano, ha ricopertoruoli di spicco in ambitosociale, professionale

ed ecclesiale.In AIMC, ha svoltocompiti di rilievo,

lasciando la testimonianzadi amica leale

e appassionata.In chi l’ha conosciuta

restano ricordi numerosie significativi che hanno

caratterizzatoil comune cammino

associativo.

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Emanuele VerduraEducazione motoriaper la scuola dell’infanziae primariaItinerari per docentie Quaderno per alunniEdizioni ECOGESES,Roma 2016, pp. 98+65

Il libro è frutto di annose ricerche e di concretesperimentazioni nelle scuole dell'infanzia e pri-maria. Ha rappresentato un valido strumento perl’evoluzione armonica di molti bambini e, nell'at-tuale panorama pedagogico, si propone comestrumento utile e funzionale alla crescita dei biso-gni dei bambini e della scuola d'oggi. Non do-vrebbe mancare nel corredo di ogni insegnante,come guida esperta che lo condurrà a raggiungeretraguardi didattici di eccellenza nel campo moto-rio e intellettivo. La base scientifica del testo consentirà un utilizzoad ampio spettro da parte di tutti i docenti, com-presi gli insegnanti di sostegno. L'innovativa educazione motoria, proposta nellaprima parte “Itinerari per docenti”, non è una pa-nacea pedagogica, ma risveglia talenti che nonriescono a manifestarsi compiutamente e poten-zia le capacità di ogni singolo bambino.Sul retro, nella seconda parte, il “Quaderno peralunni”, presenta serie di schede operative che co-stituiscono il completamento del testo e offronoai bambini una divertente e accattivante operati-vità grafica. Le schede, così come sono struttura-te, permettono un’evoluzione armonica deglialunni a livello fisico, psichico e intellettivo e ri-ducono sensibilmente sia i problemi di apprendi-mento sia la dislessia, dando risposta positiva alledifficoltà di apprendimento.

Sergio Cicatelli eGuglielmo Malizia (cura di)Una disciplina alla provaQuarta indaginesull’insegnamento dellareligione cattolica in Italiaa trent’anni dalla revisionedel ConcordatoElledici, Torino 2016, pp. 344

Lo stato di salute dell’Irc (Insegnamento della Re-ligione Cattolica) sembra migliore del previsto,

stando ai risultati dell’ultima ricerca di settore,che ha tastato il polso a un campione rappresen-tativo di circa 3.000 insegnanti di religione e dioltre 20.000 studenti di ogni ordine e grado discuola.Lo studio, promosso dall’Istituto di Sociologiadell’Università Salesiana e da alcuni uffici dellaConferenza Episcopale Italiana (Servizio Nazio-nale per l’Irc; Ufficio Nazionale per l’Educazio-ne, la Scuola e l’Università; Centro Studi per laScuola Cattolica), è stato presentato a metà gen-naio in libreria, edito da Elledici e con il titolo“Una disciplina alla prova. Quarta indagine na-zionale sull’insegnamento della religione nellascuola italiana a trent’anni dalla revisione delConcordato”, a cura di Sergio Cicatelli e Gu-glielmo Malizia.La ricerca è la quarta di una serie avviata inizial-mente dagli Istituti di Sociologia e di Catecheticadell’Università Salesiana e proseguita ultimamen-te anche con il sostegno dei citati uffici della Cei.I titoli delle precedenti indagini mostrano in uncerto senso il percorso compiuto in tutti questianni dall’Irc: Una disciplina in cammino (1991),Una disciplina al bivio (1996), Una disciplina inevoluzione (2005).La ricerca si divide sostanzialmente in due parti:una prima rivolta a descrivere le condizioni del-l’Irc attraverso le risposte fornite dagli insegnanti;una seconda dedicata a verificare le conoscenzereligiose acquisite dagli studenti in cinque diversimomenti della loro carriera scolastica (quarta pri-maria, prima secondaria di I grado, prima, terza equinta secondaria di II grado). L’insieme dei risultati deve indurre ad un cautoottimismo. Il sapere religioso degli studenti chefrequentano l’Irc è ancora modesto, ma i risulta-ti possono essere letti come eccezionali se si pen-sa che la disciplina non ha una valutazione ordi-naria. Del resto, tra le fonti del sapere religiosonon c’è solo la scuola ma anche altre agenzieeducative: gli insegnanti ritengono che sulle co-noscenze degli alunni incida soprattutto l’Irc,immediatamente seguito dalla famiglia; anchegli studenti tendono a privilegiale l’Irc come ori-gine del loro sapere religioso, ma ad esso aggiun-gono subito dopo la frequentazione della par-rocchia, lasciando più distante la famiglia. Scar-samente significativi per gli studenti e soprattut-to per gli insegnanti i media vecchi e nuovi o ilgruppo dei pari.

libri

ilMaestro gennaio-febbraio 2017 numeri 1-2 15

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