menthalia magazine - marzo 2014
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Periodico d'informazione sulla comunicazione e dintorni.TRANSCRIPT
sulla comunicazione e dintornid’informazione
Periodico
NUM. 3 - ANNO III MARZO 2014
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Editoriale
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Registrazione al Tribunale di Napoli
N. 27 del 6/4/2012
Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione
Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà
Art Director: Marco Iazzetta
Grafi ca & Impaginazione: Diego Vecchione
Hanno collaborato in questo numero:
Stefania Buonavolontà, Antonio Caporali
Flavia Cimmino, Riccardo Michelucci
Andrea Ponsiglione, Marco Quadretti,
Elena Serra, Sara Troisi
Menthalia srl direzione/amministrazione 80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio
Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445
Sedi di rappresentanza: 20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro
50126 Firenze – 20, Via Cardinal Latino
Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari.
La pubblicazione delle immagini all’interno dei
“Servizi Speciali” è consentita ai fi ni dell’ esercizio
del diritto di cronaca.
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Marco Iazzetta
General Manager
Menthalia
Il web privato di umanità vale ben poco
La notizia resa nota nelle settimane scorse da Statista.
com, uno dei più importanti portali di statistiche onli-
ne per imprese e governi, ha fatto rimanere molti a boc-
ca aperta. Circa il 60% del traffi co Internet non sarebbe
generato dagli esseri umani ma dai cosiddetti “bot”, ov-
vero programmi automatizzati che scansionano i motori
di ricerca per duplicare dati personali e indirizzi e-mail
a fi ni di spam, prendendo di mira soprattutto siti di e-
commerce e viaggi. Circa la metà di questi sono utilizzati
da Google per indicizzare le pagine web, ma l’altra metà
vengono utilizzati dai cracker che cercano di ricavare un
profi tto in modo illecito. Sta di fatto che solo il restante
40% del traffi co web sarebbe generato dagli esseri umani.
La ricerca conferma quanto sostanzialmente sostenuto
alla fi ne del 2013 da Incapsula, una società specializzata
nei sistemi di sicurezza per la rete. Ma se quest’ultima po-
teva avere un interesse diretto a far circolare un certo al-
larmismo in materia, Statista può garantire una maggiore
imparzialità anche grazie alla capillarità dell’indagine,
eff ettuata analizzando 1,45 miliardi di visite in 20mila
siti sparsi in 250 paesi del mondo. Dunque possiamo dire
che due indizi costituiscono una prova attendibile e che
quasi due terzi del traffi co mondiale registrato su internet
è fasullo perché creato artifi cialmente, con conseguenze
evidenti e devastanti per l’intero settore della pubblicità
online. Ci viene dunque spontaneo sottolineare, una vol-
ta di più, che la grande rivoluzione del web perde valore
se viene privata dell’elemento umano e se questo viene in
qualche misura scavalcato dalle macchine. Con buona
pace del grande Isaac Asimov. E allora, anche in questo
caso, la ricetta giusta ci pare quella dei grandi chef, che
riescono a mescolare l’innovazione con la tradizione.
Una sintesi vincente che abbiamo provato a mettere insie-
me anche in questo numero del Magazine, raccontando
anche per immagini il Salone dell’Auto di Ginevra e le
gesta dei sempreverdi Depeche Mode, la tecnologia dri-
verless della metropolitana di Milano e la festa popolare
di San Patrizio, patrono d’Irlanda e ormai un po’ anche
d’Italia.
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di Andrea Ponsiglione, Events Management
Il futuro dell’ auto al Salone di Ginevra
Era il lontano 1905 quando iniziò la
straordinaria avventura del Salone di
Ginevra, una vera e propria antolo-
gia della storia dell’auto, in cui ogni anno
le maggiori case costruttrici presentano in
anteprima l’evoluzione del design e le nuo-
ve soluzioni tecniche che poi vedremo sulle
strade di tutto il mondo.
Lo scorso 16 marzo si è conclusa l’84esima
edizione che ha portato tantissimi argo-
menti all’attenzione degli addetti ai lavori e
più in generale al grande pubblico che da
questo tipo di manifestazioni cerca sugge-
rimenti, idee e confronti. Anch e quest’an-
no le novità mostrate al Salone di Ginevra
sono state un’imperdibile occasione per
aggiornarsi sui progressi dell’industria au-
tomobilistica, essendo l’unica rassegna in
Europa ad avere cadenza annuale. Gli altri
due eventi continentali di rilievo, Franco-
forte e Parigi, si alternano infatti solo ogni
due anni.
La manifestazione elvetica ha il vantaggio
di tenersi in “campo neutro” poiché la Sviz-
zera non è un paese produttore di auto e
quindi non ci sono spazi esclusivi assegnati
ai padroni di casa, ma tutto viene ripartito
secondo criteri più logici ed equi. La vici-
nanza di Ginevra con l’Italia, poi, rende
quest’appuntamento una ghiotta opportu-
nità per i nostri appassionati che vogliono
scoprire da vicino le ultime novità e pro-
prio gli italiani sono storicamente una fetta
importante dei visitatori.
Lo stato di forma dell’industria automobi-
listica è apparso veramente ottimo, viste le
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tante innovazioni e l’alto livello della tec-
nologia mostrata. Tutti i costruttori hanno
dato libero sfogo alla creatività, addentran-
dosi in aree e nicchie mai aff rontate prima,
ma è interessante notare come tutti abbiano
risposto con notevole anticipo alle sfi de po-
ste dalle normative sulla salvaguardia am-
bientale.
In particolare, le pure elettriche BMW i3 e
KIA Soul EV, la Volkswagen Golf GTE ibri-
da plug-in e la Hyundai Intrado con pro-
pulsore a idrogeno sono le vetture che più
delle altre aprono una nuova strada verso
un futuro sostenibile.
Altro tema interessante emerso a Gine-
vra è l’impetuoso sviluppo dell’elettronica
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a bordo dell’auto, dove i classici pulsanti
che comandavano le varie funzioni stanno
scomparendo per lasciare il posto a moni-
tor touch screen che attraverso comandi
vocali gestiscono praticamente tutto. Il mo-
dello Sync 2 di Ford è l’esempio più chiaro
di questa rivoluzione.
Le case francesi Peugeot, Citroen e Renault
si sono distinte come sempre per le tante
novità in termini di design, i marchi italia-
ni della Ferrari e della Lamborghini hanno
messo in mostra le eccellenti prestazioni
motoristiche, mentre la funzione di in-
clinazione in curva della nuova Mercedes
Classe S Coupé rappresenta una première a
livello mondiale.
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Depeche Mode: Delta Machine Tourdi Marco Iazzetta, Art Director Menthalia
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È cosa nota che le migliori creazioni
in ambito musicale nascano dal par-
ticolare rapporto di collaborazio-
ne e rivalità che si instaura tra due menti
geniali. I Depeche Mode non fanno ecce-
zione, anzi, sono riusciti a imporsi come il
gruppo synth-pop di maggior successo di
ogni tempo e di durare a lungo grazie al
rapporto di amore e odio tra Dave Gahan
e Martin Gore, che rientrano a pieno titolo
tra le coppie più ispirate della storia della
musica.
Con il Delta Machine Tour, l’ennesima
tournée mondiale, la band britannica ha
fatto tappa anche in Italia lo scorso 18 feb-
braio al Palasport Olimpico di Torino, il 20
febbraio al Mediolanum Forum di Assago
(MI) e il 22 all’Unipol Arena di Casalec-
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chio di Reno (BO), riscuotendo un enorme
successo. L’ambiente chiuso dei palazzetti
ha poi permesso ai fans di provare emo-
zioni molto più intense rispetto ai mega
concerti all’aperto negli stadi, che per la
loro dispersività possono rovinare la magia
dell’evento.
I tre appuntamenti italiani hanno messo in
luce sempre lo stesso canovaccio: il delicato
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Depeche Mode: Delta Machine Tourdi Marco Iazzetta, Art Director Menthalia
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equilibrio tra Gahan e Gore prende vita sul
palco e alimenta uno show in cui gli ego
dei due musicisti si sfi dano a vicenda per
emergere l’uno sull’altro, ognuno metten-
do in mostra i suoi tratti caratteristici.
Dave Gahan apre le danze presentandosi
sul palco con una giacca di lustrini e dà il
benvenuto con Welcome To My World, e
con la sua consueta disinvoltura ipnotizza
le masse nel secondo pezzo Angel. È lui la
voce del gruppo e la vera star davanti al
pubblico. Con Walking In My Shoes entra
in scena Martin Gore, la mente creatrice,
che con la sua chitarra dalle tinte blues/
dark reclama giustamente l’attenzione che
merita. La band inanella i suoi pezzi più
belli, Black Celebration su tutti, con Gahan
sempre più scatenato e Gore un passetti-
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no indietro, fi nché Dave va nel backstage
per tirare un po’ il fi ato mentre sul palco
Martin con le versioni intime di Slow e Blue
Dress ci ricorda che i brani sono quasi tutti
suoi, poiché, essendone il padre biologico,
riesce a interpretarli con grande intensità.
Si riparte poi con Dave che prende nuova-
mente il comando della nave sotto le note
di A Pain Th at I’m Used To e si toglie il gilet
causando picchi ormonali a tutte le donne
presenti, mentre Martin a passeggio sulla
pedana attacca al rallenty il riff blues Perso-
nal Jesus. Poi anche il resto della band tor-
na sul palco e ci si avvia alla conclusione,
mentre tutto il pubblico si lascia andare a
danze sfrenate.
Nello scontro testa a testa tra i d ue titani c’è
un solo vincitore: i Depeche Mode.
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di Sara Troisi, Redazione Menthalia
Earth Hour 2014: salva il pianeta
Un’ora al buio per salvare il pianeta.
L’Earth Hour, in inglese l’ora del-
la terra, è un’ iniziativa promossa
dal WWF, per sensibilizzare il pianeta sui
cambiamenti climatici, riscaldamento
globale e necessità di ridurre le emissioni
di CO2, incentivando in tal modo l’utiliz-
zo delle energie rinnovabili. L’iniziativa
nata per la prima volta nel 2007 nella sola
città di Sidney in Australia, è diventata
sempre più un evento su scala planetaria,
giungendo oggi alla sua ottava edizione.
In Italia il primo Earth Hour si è avuto
nel 2009 e negli anni sempre più comu-
ni hanno deciso di partecipare all’evento
che quest’anno si è svolto sabato 29 mar-
zo alle ore 20:30.
Quest’anno tra i primi a spegnere le luci:
le isole Samoa alle 20:30 ora del posto
(8:30 del mattino in Italia); ultima tappa a
Tahiti passando per Amazzonia e Artico.
Tra i luoghi simbolo sono rimasti al buio
l’Empire State Building a New York, il
Tower Bridge a Londra, la Porta di Bran-
deburgo a Berlino, la Torre Eiff el a Parigi,
il Cremlino e la Piazza Rossa di Mosca.
In Italia sono stati più di 120 i Comuni
ad avere confermato la propria adesione:
si sono spenti monumenti simbolo come
la Mole Antonelliana, il Teatro alla Sca-
la di Milano, l’ Arena di Verona, la fac-
ciata e la Cupola di San Pietro a Roma,
Piazza del Plebiscito a Napoli, la fortezza
di Castelfranco a Finale Ligure, Palazzo
d’Accursio e della Specola dell’Universi-
tà a Bologna, Palazzo Sacrati Strozzi e il
centro direzionale in via Novoli a Firen-
ze, Palazzo Pretorio a Lucca, la basilica di
San Francesco ad Assisi, Piazza S. Marco
e palazzo ducale a Venezia, Teatro Mas-
simo a Palermo e la magnifi ca cattedrale
normanna a Cefalù.
Tutti hanno potuto contribuire a quest’e-
vento, semplicemente spegnendo per
un’ora – dalle 20:30 alle 21:30 – la luce a
casa o in uffi cio. Tra le numerose iniziate
lanciate sul web per sensibilizzare i cit-
tadini troviamo “La Repubblica” che per
l’occasione ha invitato i lettori a raccon-
tare come hanno trascorso la propria ora
al buio in un post di 300 battute.
Un piccolo gesto simbolico, per il futuro
del nostro pianeta.
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di Antonio Caporali, Redazione Menthalia
#Socialbirra
Birra, networking e comunicazione.
Tre ingredienti dall’anima estre-
mamente socializzante che la Social
Media Agency Brands Invasion ha deciso
di fondere in #Socialbirra, il primo gran-
de evento su birra e social media in Italia,
tenutosi lo scorso 23 marzo nella Città
dell’Altra Economia di Roma.
L’iniziativa, sponsorizzata da AssoBirra, è
stata una grande occasione per conoscersi
e confrontarsi su tante tematiche attuali
del mondo della comunicazione, ma anche
una giornata per scambiare quattro chiac-
chiere gustando un’ottima birra artigiana-
le, divertendosi e ascoltando musica.
Il palinsesto dell’evento era così ricco da
far venire davvero sete: workshop, degu-
stazioni, laboratori, speech e concerti, il
tutto contornato dagli stand dei birrifi ci
dove farsi spillare una buona birra e un
food service. L’ingresso era completamen-
te libero ad eccezione di alcuni workshop
al costo di... una pinta di birra!
A partire dalle ore 14, nella “Sala Social”
si sono susseguiti sei workshop di appro-
fondimento sui principali social network,
tenuti da esperti del campo, per fornire
una panoramica sulle potenzialità dei di-
versi canali social nella promozione di un
brand e nelle strategie di marketing, con
l’originalità che tutte le case history mo-
strate riguardavano marchi di birra. Tra
gli argomenti più interessanti: una pinta
di tweet, come creare engagement “lup-
polato” su Twitter; il ruolo di Foursquare
nel settore Food & Beverage; Instagram &
Birra, raccontare un brand attraverso le
immagini; Visual Beer, l’arte di fare story-
telling con i video di YouTube. E durante
le pause, la birra spillata all’esterno della
sala ha dato modo ai partecipanti di cono-
scersi e crearsi contatti utili.
Nella “Sala Birra”, invece, è partito alle ore
15.30 un laboratorio introduttivo alla bir-
ra artigianale con produzione di birra dal
vivo, e alle 20.30 una degustazione guidata
delle beer fi rm presenti a #Socialbirra con
presentazione dei birrai che hanno parlato
dei loro progetti e delle loro birre.
In serata aperitivo con i concerti rock delle
band romane UNMASK e Mad Shepherd,
e a seguire un dj-set a cura di Pill Tapes.
I numeri hanno dimostrato senz’altro un
buon successo: oltre 1000 persone nell’ar-
co della giornata, circa 305 tweet, sale pie-
ne e birra fi nita prima del previsto! Merito
di Brands Invasion che ha saputo interpre-
tare il trend di mercato per costruire un
binomio vincente.
I social network ormai giocano un ruolo
fondamentale nel settore della comuni-
cazione, da semplice strumento di svago
sono diventati il canale principale con cui
un’azienda riesce a estendere il proprio
mercato, e un settore in ascesa come la
birra artigianale può ricavarne grandi be-
nefi ci.
Inoltre, l’animo socializzante della birra
costituisce uno straordinario collante per
unire gente e mantenere viva la concen-
trazione sui temi trattati, enfatizzandone
l’importanza. Dalle tavolette sumere di
6.000 anni fa, la birra si sposta sui social.
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di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communications
San Patrizio, il mondo si veste di verde
Il 17 marzo di ogni anno si festeggia il
St. Patrick’s Day dedicato a San Patri-
zio, il patrono dell’Eire che cristianizzò
gli irlandesi. Nata come festa nazionale,
oggi viene celebrata in tutto il mondo, sia
nei paesi con una forte comunità irlande-
se, come Canada, Regno Unito, Australia,
Stati Uniti, Argentina, Nuova Zelanda e
l’isola caraibica di Montserrat, sia dai non
irlandesi che attratti dai toni folkloristi-
ci della giornata non vogliono perdersi la
possibilità di divertirsi e di gustare un’ot-
tima birra immersi nell’atmosfera festosa
che caratterizza
questa ricorrenza.
L’ evento maggiore
si svolge ovvia-
mente a Dublino,
dove i festeggia-
menti sono partiti
venerdì 14 marzo
con il tipico appun-
tamento all’Irish
Craft Beer Village
per gustarsi cibo,
musica, birre arti-
gianali e whiskey
locale, prima di
abbandonarsi a canti e danze tradizionali
all’aperto nel parco St. Stephen’s Green.
Il sabato è il momento del Festival Trea-
sure Hunt, una strepitosa caccia al tesoro
per scoprire gioielli nascosti e scorci inediti
della città, seguita dalla 5k Road Race, una
corsa per atleti di tutte le età tra le strade del
centro cittadi no accompagnati da fate, fol-
letti e dal sindaco della città. E la sera uno
degli eventi più attesi: il Céilí House Live
in Concert con tanta musica tradizionale.
Domenica, poi, Dublino diventa un grande
palcoscenico per artisti di strada, ballerini,
suonatori di cornamuse e gruppi musicali
provenienti da tutto il mondo, che improv-
visano concerti agli angoli delle strade.
Il clou della festa si raggiunge lunedì 17
con la mitica Grand Parade con cortei car-
nevaleschi e sfi late di carri spettacolari che
attraversano il centro e i luoghi simbolo
della città.
Uno spettacolo imperdibile per migliaia di
irlandesi e di turisti stranieri che possono
ammirare il passaggio delle bande lungo il
fi ume Liff ey, il Trinity College, il Dublin
Castle e la St. Patrick Cathedral. E per l’oc-
casione, tutta Dublino splende di verde:
siti storici, pub, aeroporti, centri commer-
ciali, monumenti e musei vengono illumi-
nati da fasci di luce smeraldo. C’ è anche la
tradizione di mangiare cibi di quel colore,
bere la tipica birra verde irlandese e indos-
sare vesti della stessa tonalità. E non pos-
siamo non citare il Leprechaun, il folletto
della tradizione irlandese. È la sua masche-
ra ad aprire le sfi late e la notte tra il 16 e il
17 marzo c’è l’usan-
za di lasciare per
lui un bicchiere di
latte sul davanzale
della fi nestra.
Anche chi non si
trova in Irlanda
può vivere quest’at-
mosfera, seppur in
proporzioni ridot-
te.
Grazie alla seco-
lare emigrazione
dall’isola, infatti, la
popolarità di San
Patrizio è tale che ci sono manifestazioni
in tutto il mondo. Sono tantissimi i luoghi
che brillano di verde il 17 marzo, come
l’Empire State Building, il sito di Petra in
Giordania, il Castello della Bella Addor-
mentata a Disneyland Parigi, le piramidi
di Giza in Egitto, le cascate del Niagara,
la Sydney Opera House, la grande ruota
panoramica London Eye e i grattacieli di
Chicago.
Numerose sono state le iniziative nelle
maggiori città italiane. A Roma si è festeg-
giato con musica, balli e degustazioni a
bordo dei tram storici dell’Atac, Milano ha
celebrato la tradizione con un ricco festival
all’insegna della cultura irlandese, mentre
a Napoli i migliori pub hanno organizzato
delle serate speciali con piatti tipici, birra
verde e particolari gadget.
E per l’occasione, anche alcuni dei monu-
menti più rappresentativi, la Torre di Pisa
su tutti, sono stati illuminati di verde Ir-
landa.
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di Elena Serra, Events Management
Ho bisogno di amore per guarire...
L’Istituto privato di Medicina Fisi-
ca e Riabilitazione, Centro Giusti di
Firenze, in occasione dei suoi pri-
mi 20 anni di attività, organizza in colla-
borazione con le Onlus “Niccolò Galli”
ed “Atlante”, il 3 Maggio 2014 nel Salone
Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti di
Firenze, un Convegno internazionale sulle
Lesioni midollari dove viene evidenziata
l’importanza di una riabilitazione motoria
attiva per cercare di riacquisire/riattivare
alcune importanti e fondamentali attività
motorio-funzionali indispensabili per una
migliore qualità della vita. In tale patologia,
che colpisce molti giovani e giovanissimi,
per poter mantenere attivo l’uso del Siste-
ma Nervoso Centrale e poterne sfruttare la
plasticità, risulta fondamentale l’intensità e
la continuità di un programma riabilitativo
motorio sempre attivo.
“Se dovessi ricominciare a vivere la mia vita,
adotterei come regola quella di leggere del-
la poesia e di ascoltare della musica alme-
no una volta alla settimana, poichè, forse le
parti del mio cervello ora atrofi zzate sareb-
bero mantenute attive dall’uso”
Charles Darwin, 1809-1882
SEGRETERIA ORGANIZZATIVAElena Giannini, Isacco Cannas, Egidio La Sala
ISCRIZIONIIl convegno è a titolo gratuito aperto ai professionisti del
settore (medici, psicologi e non), avvocati, ed alla citta-
dinanza.
SEDE DEL CONVEGNOSalone Brunelleschi - Istituto degli Innocenti di Firenze
Piazza SS. Annunziata, 12 - 50122 FirenzeTel. (+39) 055 20 37 310
SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE
RAZIONALEL’Istituto privato di Medicina Fisica e Riabilitazione, Centro Giusti di Firenze, in occasione
dei suoi primi 20 anni di attività ,organizza in collaborazione con le Onlus “Niccolò Galli“
ed “Atlante“, il 03 Maggio 2014 nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti di Firen-
ze, un Convegno internazionale sulle Lesioni midollari dove viene evidenziata l’importanza
di una riabilitazione motoria attiva per cercare di riacquisire/riattivare alcune importanti e
fondamentali attività motorio-funzionali indispensabili per una migliore qualità della vita.
In tale patologia ,che colpisce molti giovani e giovanissimi, per poter mantenere attivo l’uso
del Sistema Nervoso Centrale e poterne sfruttare la plasticità, risulta fondamentale l’intensità
e la continuità di un programma riabilitativo motorio sempre attivo.
Marchetto Banca Fideuram
“Se dovessi ricominciare a vivere la mia vita, adotterei come rego-
la quella di leggere della poesia e di ascoltare della musica almeno
una volta alla settimana, poichè, forse le parti del mio cervello ora
atrofi zzate sarebbero mantenute attive dall’uso“ Charles Darwin,1809 - 1882
LESIONI MIDOLLARI
E TRAUMI CRANICI:
prospettive attuali per una migliore
qualità della vita
Associ
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Atlante Onlus
“Ho bisogno di amore per guarire:
medicina e psicologia a confronto”
Firenze, Salone Brunelleschi
Istituto degli Innocenti03 maggio 2014
CON IL PATROCINIO DI:
Si ringrazia per la gentile concessione degli spazi l’Istituto degli Innocenti.
SEGRETERIA LOGISTICA
www.menthalia.it
ORDINE PROVINCIALEDEI MEDICI-CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRIDI FIRENZE
Centro di Formazione in Psicodiagnostica e Psicoterapia
VERZO LA FONDAZIONE
DURANTE EDOPO DI NOI
Associazione di Iniziativa Parlamentare e Legislativa
per la salute e la prevenzione
PROVINCIADI FIRENZE
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di Flavia Cimmino, Account Offi ce
Metro Milano: nuova tecnologia driverless
È stata inaugurata a Milano la prima
metropolitana italiana con la tecno-
logia Driverless (senza conducente
a bordo). Si tratta della linea M5 (denomi-
nata linea lilla) che a costruzione ultimata
partirà dalla stazione di Bignami e arriverà
allo stadio San Siro.
La metropolitana lilla, inaugurata e aperta
al pubblico nel febbraio 2013 con la tratta
che collega Zara a Bignami, si è arricchita
a marzo 2014 di 2 nuove stazioni (Isola e
Garibaldi), vantando così attualmente 9
stazioni per un totale di 6,1 Km che nel
2015 diventeranno quasi 13 (percorsi in
soli 26 minuti) con l’apertura della terza
e ultima tratta che collegherà Garibaldi a
San Siro. Con le nuove aperture il traspor-
to medio giornaliero sulla linea M5 salirà
dagli attuali 30 mila passeggeri a 45 mila e
in particolare la stazione Garibaldi sarà il
punto d’interscambio nevralgico collegan-
do la linea M5 e la linea verde M2 con i
treni ad alta velocità divenendo così “il più
importante hub italiano metropolitano”
che vedrà transitare più di 25 milioni di
passeggeri l’anno.
I treni di ultimissima generazione sono co-
struiti metà nello stabilimento campano di
via Argine e l’altra metà nella sede di Reg-
gio Calabria dell’Ansaldo Breda.
La tecnologia driverless di Ansaldo STS
è stata sperimentata per la prima volta a
Copenhagen nel 2002 ed è stata premiata
come Best Metro in the World nel 2008,
2009 e 2010.
Numerosi i vantaggi rispetto alla metro-
politana tradizionale in primis: l’assenza
del conducente e della cabina di guida, a
parità di dimensione dei treni, garantisce
una maggiore capacità di carico soddisfan-
do una domanda di trasporto decisamen-
te superiore rispetto a quella tradizionale
permettendo di ridurre notevolmente i
costi di gestione del servizio di trasporto.
Inoltre la super-tecnologia permette una
frequenza dei treni maggiore: per la linea
M5 si parla di 3 minuti nelle ore di punta e
4 nelle fasce più “soft ”.
In più, nei sistemi driverless si dimostra,
sulla base di calcoli sull’affi dabilità del si-
stema, che la sicurezza intrinseca è più ele-
vata se paragonata a quella di un sistema
tradizionale in quanto il pericolo di errore
umano è totalmente eliminato. Una sicu-
rezza molto elevata aumenta l’importanza
della metropolitana come mezzo di tra-
sporto.
Ciò consente, peraltro, di impiegare il per-
sonale prevalentemente nell’assistenza ai
passeggeri.
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di Marco Quadretti, Web Development
Whatsapp nelle “mani” di Facebook
È ormai uffi ciale: Facebook acquista
Whatsapp per la cifra record di 19
miliardi di dollari , di cui 4 miliardi
di dollari saranno versati in contanti, 12
miliardi in azioni di Facebook e altri 3 mi-
liardi destinati agli impiegati e al fondatore
Jan Koum, che entrerà nel consiglio di am-
ministrazione di Facebook.
Whatsapp, applicazione di messaggistica
istantanea, nata nel 2009 può contare più di
450 milioni di utenti attivi al mese con una
crescita vertiginosa di più di un miliardo di
nuovi iscritti al giorno e con un numero di
messaggi complessivo pari a quello di tutti
gli operatori telefonici tradizionali. Facebook ha oggi un miliardo e duecento-
trenta milioni di iscritti ed è diffi cile imma-
ginare che possa mantenere ancora i ritmi
di crescita visti fi nora: così l’acquisizione
del servizio di messaggistica ha l’obiettivo
di “accelerare il coinvolgimento degli uten-
ti”, come si legge nel comunicato uffi ciale.
Mark Zuckerberg, fondatore di facebook,
dichiara di non voler cambiare nulla del
servizio di messaggistica, così come nel
caso di Istangram, social network delle
foto, acquisita da facebook nel 2012.
I contatti tra i fondatori dei due colossi
per discutere dell’acquisizione sarebbero
iniziati già due anni fa, ma le trattative si
sarebbero concluse solo il giorno di San
valentino, quando Koum si è presentato
all’improvviso alla porta di casa di Zucker-
berg, che stava festeggiando con la moglie
Priscilla Chan. L’aff are si sarebbe chiuso di
fronte a un piatto di fragole ricoperte di
cioccolato.
Possibili ripercussioni sulla privacy sono
state smentite dal fondatore di whatsapp,
Jan Koum ,che in un comunicato stampa
sulla pagina uffi ciale del blog aff erma: “ll
rispetto per la privacy è scritto nel nostro
Dna”, se la collaborazione con Facebook “avesse signifi cato cambiare i nostri valori non l›avremmo fatta; abbiamo realizzato WhatsApp con l’obiettivo di sapere il mini-mo possibile dei nostri utenti: non devono comunicarci il nome, non chiediamo l’in-dirizzo e-mail e nemmeno data di nascita e indirizzo. Non sappiamo dove lavorano, le loro preferenze, cosa cercano online e non
raccogliamo dati Gps sulla loro posizione. Nessuno di questi dati è raccolto o imma-gazzinato da WhatsApp e non abbiamo in-tenzione di cambiare”.Inoltre Jan Koum ricorda di essere nato in Ucraina e cresciuto nell’Unione sovietica: “so cosa vuol dire non poter comunicare liberamente”.Insomma Jan Koum rassicura riguardo possibili interferenze nella privacy degli utilizzatori di questi servizi, molti dei quali hanno già scelto l’applicazione russa Tele-gram, come valida alternativa per lo scam-bio di messaggi.
pagina 15numero 3 - marzo 2014
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