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PARTE SECONDA SOMMARIO Anno 48 N. 01 Mercoledì 04 Gennaio 2017 PUBBLICATO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE – ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA – VIA FIESCHI 15 – GENOVA Atti di cui all’art. 4 della Legge Regionale 24 dicembre 2004, n. 32 e ss. mm. e ii. Direzione, Amministrazione: Tel. 010-54.851 Redazione: Tel. 010 5485663 - 4974 - 4038 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1094 Individuazione capitolo nell’ambito della Missione/Programma previsti dalla Legge regionale 5 luglio 2016, n. 11 “Interventi in favore delle vittime della criminalità”. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1095 Individuazione capitolo della Missione/Programma previsti dalla LR. 9 agosto 2016, n.19 “Modifiche alla L.R. 7 Novembre 2013, N. 33 (Riforma del sistema del trasporto Pubblico Regionale e Locale) ed altre modifiche normative in materia di T.P.L. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1097 Titolario di classificazione sezione Giunta contenuto nell’allegato 2 del regolamento regionale 2/2010, Manuale di gestione: versione aggiornata anno 2016. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1115 Programma di sviluppo rurale 2014-2020 - Definizione dei criteri per l’ammissibilità delle spese. DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1122 Programma delle attività da realizzarsi nel sito di interesse regionale “Pitelli” da assegnare ad IRE Spa ai sensi dell’art. 2 della Convenzione stipulata tra IRE Spa e la Regione Liguria- Dipartimento Territorio. pag. 4 pag. 5 pag. 7 pag. 52

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PARTE SECONDA

SOMMARIO

Anno 48 N. 01Mercoledì 04 Gennaio 2017

PUBBLICATO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE – ASSEMBLEALEGISLATIVA DELLA LIGURIA – VIA FIESCHI 15 – GENOVA

Atti di cui all’art. 4 della Legge Regionale 24 dicembre 2004, n. 32 e ss. mm. e ii.

Direzione, Amministrazione: Tel. 010-54.851 Redazione: Tel. 010 5485663 - 4974 - 4038

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1094Individuazione capitolo nell’ambito della Missione/Programma previsti dalla Legge regionale 5 luglio 2016, n. 11 “Interventi in favore delle vittime della criminalità”.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1095Individuazione capitolo della Missione/Programma previsti dalla LR. 9 agosto 2016, n.19 “Modifiche alla L.R. 7 Novembre 2013, N. 33 (Riforma del sistema del trasporto Pubblico Regionale e Locale) ed altre modifiche normative in materia di T.P.L.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1097Titolario di classificazione sezione Giunta contenuto nell’allegato 2 del regolamento regionale 2/2010, Manuale di gestione: versione aggiornata anno 2016.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1115Programma di sviluppo rurale 2014-2020 - Definizione dei criteri per l’ammissibilità delle spese.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1122Programma delle attività da realizzarsi nel sito di interesse regionale “Pitelli” da assegnare ad IRE Spa ai sensi dell’art. 2 della Convenzione stipulata tra IRE Spa e la Regione Liguria- Dipartimento Territorio.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 2

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1124POR FESR 2014-2020. Azione 3.1.1 Integrazione delle disposizioni del bando attuativo.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 06/12/2016 N. 1131L.R. 38/1998. Progetto definitivo di variante della piattaforma multifunzionale nel porto di Vado Ligure” (SV), Proponente APM TERMINALS VADO LIGURE S.p.A. Vado Ligure (SV). Pronuncia positiva di compatibilità ambientale con prescrizioni.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 06/12/2016 N. 1132Programma di sviluppo rurale 2014-2020 - Avvio delle procedure per la seconda tornata di selezione delle strategie di sviluppo locale (SSL) e dei Gruppi di Azione Locale (GAL) a valere sulle sottomisure 19.2, 19.3 e 19.4. Importo euro 7.160.730.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 29/11/2016 N. 230Staff del Dipartimento agricoltura, turismo, formazione e lavoro - Settore del 29/11/2016 n. 230 Rinnovo Comitato per l’amministrazione separata dei beni civici della Frazione di Suvero del Comune di Rocchetta di Vara (SP)

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA IN AVVALIMENTO EX ART. 10 L.R. 15/2015 17/06/2016 N. 1815Pratica D/3462. Derivazione Idrica per uso iIrriguo da sorgenti “Ciastre” e “Caeghetta”, Tributarie T. Graveglia (Bacino Fiume Entella) In comune di Ne. Richiedente Arpe Teresa. Rinnovo della Concessione già assentita a Carniglia Gerolamo e Carniglia Giuseppe con D.P.G.R. N. 1063 in data 03/10/1985.

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA IN AVVALIMENTO EX ART. 10 L.R. 15/2015 17/06/2016 N. 1819Pratica D/3809. Derivazione: torrente Graveglia. Titolare: Consorzio irriguo della Maruffa. Rinnovo della concessione di derivazione acqua per uso irriguo in Comune di Ne già assentita al Consorzio irriguo della Maruffa con Decreto n. 380 in data 25.03.1985.

DIREZIONE CENTRALE ORGANIZZAZIONE SETTORE AFFARI

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 3

GENERALIPubblicazione ex art. 26, comma 6 della l.r. n. 5 dell’11.03.2008 degli incarichi conferiti nelle sedute di Giunta regionale del 04/10/2016 (dgr nn. 883 e 887); e 18/10/2016 (dgr n. 956).

REGIONE LIGURIAPROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVADitte: Consorzio irriguo Pian di Caprile e Pratofficioso (pratica n. D/0650); Comune di Castiglione Chiavarese (pratica n. D/5053); Spotorno Elisabetta ed altri (pratica n. D/5122); Caviglia Giuseppe ed altri (pratica n. D/5567); Dondero Mario ed altri (pratica n. D/5609);Associazione Prà Viva (Pratica n. D/6658); SO.G.IM. srl (pratica n. D/6659); Piccolina sas (pratica n. D/6660); Azienda Agricola “Tosi Maura” (pratica n. D/6663) e Gio Batta Macciò (pratica n. D/6666) hanno presentato domanda di concessione di derivazione d’acqua.

DECRETO DEL IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO ELETTRICO, LE RINNOVABILI E L’EFFICIENZA ENERGETICA, IL NUCLEARE DI CONCERTO CON IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DIREZIONE GENERALE PER I RIFIUTI E L’INQUINAMENTO 22/11/2016 N. 39/EL-350/242/2016Approvazione del progetto definitivo per la costruzione ed esercizio, da parte della Società Terna S.p.A., delle linee in cavo a 132 kV T.094 “S.E. Erzelli – Genova Termica” e T.891 “Cae (Iren) – Genova Termica” (Rinforzi 132 kV Area Metropolitana di Genova) e Raccordi in entra-esce a 132 kV in cavo alla nuova C.P. Genova Fiera T.095 “C.P. Genova Fiera – Genova Centro (Le Grazie)” e T.096 “Genova Termica – C.P. Genova Fiera” in Comune di Genova, Regione Liguria.

DECRETO DEL DIRIGENTE UFFICIO TERRITORIALE DELLE ESPROPRIAZIONI DELLA RETE FERROVIARIA ITALIANA S.P.A.29/09/2016 N. 35Esproprio di immobili nei confronti di Zecchinati Armando, Peralta Sergio e del Comune di Sanremo.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 4

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1094

Individuazione capitolo nell’ambito della Missione/Programma previsti dalla Legge regionale 5 luglio 2016, n. 11 “Interventi in favore delle vittime della criminalità”.

LA GIUNTA REGIONALE

VISTO il Decreto Legislativo 23/06/2011, n.118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” come modificato dal Decreto Legislativo 10/08/2014, n.126 e dalla legge 23/12/2014, n.190 (legge di stabilità 2015);

VISTO in particolare l’articolo 51, che disciplina le variazioni del bilancio di previsione, del documento tecnico di accompagnamento e del bilancio gestionale;

VISTA la legge regionale 29 dicembre 2015, n. 28 “Bilancio di previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2016-2018”;

VISTA altresì la deliberazione della Giunta Regionale n. 1572 del 29 dicembre 2015 che approva il Documento Tecnico di Accompagnamento e il Bilancio Gestionale del Bilancio di Previsione Finanziario 2016 – 2018 ai sensi del D.Lgs. N. 118/2011 e ss. mm. ii.;

VISTA altresì la deliberazione della Giunta Regionale n. 390 del 3 maggio 2016 “Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm. e ii. – DGR n. 1570 del 29/12/2015: definizione competenze degli atti di variazione di bilancio di cui agli art. 48 e 51”;

VISTA la legge regionale 21 giugno 2016, n. 9 “Variazioni al bilancio di previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2016 – 2018 – 1° provvedimento”;

VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n. 574 del 21 giugno 2016 che approva il Documento Tecnico di Accompagnamento e il Bilancio Gestionale della Variazione al Bilancio di Previsione 2016 – 2018 (1° provvedimento) ai sensi del D.Lgs. N. 118/2011 e ss. mm. ii.;

VISTA la legge regionale 2 novembre 2016, n. 26 “Assestamento al Bilancio di Previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2016-2018;

VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n. 1013 del 28 ottobre 2016 che approva il Documento Tecnico di Accompagnamento e il Bilancio Gestionale dell’Assestamento al Bilancio di Previsione 2016 – 2018 ai sensi del D.Lgs. N. 118/2011 e ss. mm. ii.

VISTA la legge regionale 5 luglio 2016, n. 11 “Interventi in favore delle vittime della criminalità”;

RITENUTO opportuno, ai fini della gestione e rendicontazione, procedere alla individuazione del capitolo della Missione/programma dello stato di previsione della spesa del bilancio per gli anni finanziari 2016/2018 indicata all’articolo 2 cui imputare le spese previste dalla legge regionale 5 luglio 2016, n. 11 “Interventi in favore delle vittime della criminalità”;

SU PROPOSTA del Presidente della Giunta,

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 5

DELIBERA

1. di individuare, ai fini della gestione e rendicontazione delle spese di cui al legge regionale 5 luglio 2016, n. 11 “Interventi in favore delle vittime della criminalità” nella seguente Missione/Programma dello Stato di Previsione della Spesa del Bilancio Regionale per gli anni finanziari 2016/2018, il sotto indicato capitolo, in termini di competenza e di cassa, cui imputare gli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge:

Stato di previsione della SPESA - Anno 2016

Missione 3 “Ordine Pubblico e Sicurezza”Programma 2 “Sistema integrato di sicurezza urbana”Macro aggregato 103 “Acquisto di beni e servizi”U.1.03.02.11.000Struttura 179105

· Riduzione del capitolo 103 “Osservatorio Regionale per la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini ed attività connesse” di euro 20.000,00 (ventimila/00);

Missione 3 “Ordine Pubblico e Sicurezza”Programma 2 “Sistema integrato di sicurezza urbana”Macro aggregato 104 “Trasferimenti correnti”U. 1.04.03.99.000Struttura 179105

· Istituzione del capitolo 98 “Interventi a favore delle vittime della criminalità” con uno stanziamento di 20.000,00 euro (ventimila/00)

Il presente provvedimento sarà pubblicato per esteso sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria.

IL SEGRETARIORoberta Rossi

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1095

Individuazione capitolo della missione/programma previsti dalla lr. 9 agosto 2016, n. 19 “Modifiche alla l. R. 7 novembre 2013, n. 33 (Riforma del sistema del trasporto pubblico regionale e locale) ed altre modifiche normative in materia di T.P.L.

LA GIUNTA REGIONALE

VISTO il Decreto Legislativo 23/06/2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” come modificato dal Decreto Legislativo 10/08/2014, n.126 e dalla legge 23/12/2014, n.190 (legge di stabilità 2015);

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 6

VISTO in particolare l’articolo 51, che disciplina le variazioni del bilancio di previsione, del documento tecnico di accompagnamento e del bilancio gestionale;

VISTA la legge regionale 29 dicembre 2015, n. 28 “Bilancio di previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2016-2018”;

VISTA altresì la deliberazione della Giunta Regionale n. 1572 del 29 dicembre 2015 che approva il Documento Tecnico di Accompagnamento e il Bilancio Gestionale del Bilancio di Previsione Finanziario 2016 – 2018 ai sensi del D.Lgs. N. 118/2011 e ss. mm. ii.;

VISTA altresì la deliberazione della Giunta Regionale n. 390 del 3 maggio 2016 “Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm. e ii. – DGR n. 1570 del 29/12/2015: definizione competenze degli atti di variazione di bilancio di cui agli art. 48 e 51”;

VISTA la legge regionale 21 giugno 2016, n. 9 “Variazioni al bilancio di previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2016 – 2018 – 1° provvedimento”;

VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n. 574 del 21 giugno 2016 che approva il Documento Tecnico di Accompagnamento e il Bilancio Gestionale della Variazione al Bilancio di Previsione 2016 – 2018 (1° provvedimento) ai sensi del D.Lgs. N. 118/2011 e ss. mm. ii.;

VISTA la legge regionale 2 novembre 2016, n. 26 “Assestamento al Bilancio di Previsione della Regione Liguria per gli anni finanziari 2016-2018;

VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n. 1013 del 28 ottobre 2016 che approva il Documento Tecnico di Accompagnamento e il Bilancio Gestionale dell’Assestamento al Bilancio di Previsione 2016 – 2018 ai sensi del D.Lgs. N. 118/2011 e ss. mm. ii.

Vista la Legge regionale 9 agosto 2016, n. 19 “MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 7 NOVEMBRE 2013, N. 33 (RIFORMA DEL SISTEMA DEL TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE E LOCALE) ED ALTRE MODIFICHE NORMATIVE IN MATERIA DI TRASPORTO PUBBLICO LOCALE”;

Ritenuto opportuno, ai fini della gestione e rendicontazione, procedere alla individuazione del capitolo della Missione/programma dello stato di previsione della spesa del bilancio per gli anni finanziari 2016/2018 indicata all’articolo 28 cui imputare le spese previste dalla legge regionale 9 agosto 2016, n. 19 sopra citata”;

Su proposta del Presidente della Giunta,

DELIBERA

1. di individuare, ai fini della gestione e rendicontazione delle spese di cui al legge regionale 9 agosto 2016, n. 19 “Modifiche alla legge regionale 7 novembre 2013, n. 33 (Riforma del sistema del trasporto pubblico regionale e locale) ed altre modifiche normative in materia di trasporto pubblico locale” nella seguente Missione/Programma dello Stato di Previsione della Spesa del Bilancio Regionale per gli anni finanziari 2016/2018, il sotto indicato capitolo, in termini di competenza e di cassa, cui imputare gli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge:

Stato di previsione della SPESA - Anno 2016

Missione 10 “Trasporti e diritto alla mobilità”Programma 2 “Trasporto pubblico locale”Titolo 1 “Spese correnti”Macro aggregato 104 “Trasferimenti correnti”

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 7

Struttura 122125

· Riduzione del capitolo 3107 “Trasferimento ad enti delle amministrazioni locali del fondo regionale trasporti pubblici locali, finanziato con risorse regionali” di euro 1.155.991,00 (unmilionecentocinquantacinquemilanovecentonnovantunmila/00);

Missione 10 “Trasporti e diritto alla mobilità”Programma 2 “Trasporto pubblico locale”Titolo 2 “Spese in conto capitale”Macro aggregato 202 “Investimenti fissi lordi e acquisto di terreni”U. 2.02.03.02.000Struttura 122125 – condivisione per la gestione con la Struttura 141110

· Istituzione del capitolo 3143 “Fondo per il finanziamento del sistema di bigliettazione elettronica di cui all’art. 18 c. 5 della legge regionale 7 novembre 2013, n. 33” con uno stanziamento di euro 1.155.991,00 (unmilionecentocinquantacinquemilanovecenton novantunmila/00)

IL SEGRETARIORoberta Rossi

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1097

Titolario di classificazione sezione Giunta contenuto nell’allegato 2 del regolamento regionale 2/2010, Manuale di gestione: versione aggiornata anno 2016.

LA GIUNTA REGIONALE

VISTI:- il decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’amministrazione digitale);- il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa (Testo A));

- il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2013 (Regole tecniche per il protocollo informatico ai sensi degli articoli 40-bis, 41, 47, 57-bis e 71 del Codice dell’amministrazione digitale di cui al decreto legislativo n. 82 del 2005);- la legge regionale 6 ottobre 2009, n. 37 (Norme in materia di flussi documentali);- il regolamento regionale 19 febbraio 2010, n. 2 (Regolamento esecutivo ed attuativo della legge regionale 6 ottobre 2009, n. 37 (Norme in materia di flussi documentali): manuale di gestione dei documenti (del protocollo informatico, del flusso documentale e degli archivi) Area Organizzativa Omogenea (AOO) Regione Liguria), che all’articolo 60 prevede le modalità di modifica degli allegati al regolamento;

CONSIDERATO che l’allegato 2 del manuale di gestione intitolato “Organizzazione e conservazione dei documenti” contiene il titolario di classificazione dei documenti dell’AOO Regione Liguria, il quale è caricato nell’applicativo del protocollo informatico e utilizzato per la formazione e gestione dei fascicoli e delle serie;

CONSIDERATA la necessità di adottare una nuova versione del titolario di classificazione sezione Giunta, aggiornato per adeguarlo alle modifiche di competenze e funzioni intervenute successivamente

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 8

alla sua entrata in vigore nel 2010 ed in particolare, da ultimo, a seguito della L.R. 10 aprile 2015, n.15 2 “Disposizioni di riordino delle funzioni conferite alle Province in attuazione della Legge 7 aprile 2014, n. 56 (disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni)”, che conferiva nuove funzioni alla Regione in tema di difesa del suolo, turismo, caccia e pesca;

DATO ATTO che all’elaborazione di detti aggiornamenti ha provveduto il responsabile del servizio per la tenuta del protocollo informatico, la gestione dei flussi documentali e degli archivi di cui all’articolo 61, DPR n. 445/2000 e art. 8, L.R. n. 37/2009, come previsto dall’articolo 60 del regolamento regionale 2/2010;

DATO ATTO altresì che gli aggiornamenti effettuati sono di carattere organizzativo, operativo e tecnico e non comportano modifiche alle disposizioni contenute negli articoli del manuale di gestione, e ricadono nel comma 3 dell’art. 60 del regolamento regionale 2/2010;

RITENUTO di approvare ed assumere la versione aggiornata del titolario di classificazione sezione Giunta contenuto nell’allegato 2 al regolamento regionale n. 2/2010, che costituisce parte integrante del presente atto

Su proposta del Presidente della Giunta Regionale

DELIBERA

per i motivi esposti in premessa, di approvare ed assumere la versione aggiornata del titolario di classificazione sezione Giunta contenuto nell’allegato 2 del regolamento regionale n. 2/2010, che costituisce parte integrante del presente atto.

IL SEGRETARIORoberta Rossi

(segue allegato)

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 9

A.O.O. – AREA ORGANIZZATIVA OMOGENEA REGIONE LIGURIA

TITOLARIO DI CLASSIFICAZIONE

SEZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

OTTOBRE 2016

TITOLO G1 – ORGANI DI GOVERNO, AFFARI ISTITUZIONALI E RAPPRESENTANZA Comprende le funzioni e le attività relative agli organi di governo e amministrativi della Giunta (presidenza, vicepresidenza, giunta, direzione generale, ecc.), ai rapporti tra gli organi interni dell’ente, ai rapporti istituzionali con organi statali, regioni, enti e autonomie locali, enti strumentali, partecipate regionali, ecc., ai rapporti con organismi extranazionali e alle relazioni internazionali; al funzionamento di organismi generali e intersettoriali (commissioni, gruppi di lavoro ecc.); le attività elettorali, di comunicazione e rappresentanza; gli affari legali e il contenzioso. 1.1 Attività giuridico - normativa, di studio e di programmazione di settore

1.1.1 Predisposizione testi normativi1 1.1.2 Circolari, direttive e pareri 1.1.3 Piani e progetti di settore

1.2 Attività di supporto alla funzione legislativa e amministrativa

1.2.1 Supporto tecnico-giuridico iter testi normativi2 1.2.2 Riforme istituzionali e deleghe di competenze

1.3 Presidente della Giunta

1.3.1 Nomina e deleghe3 1.3.2 Missioni 1.3.3 Segreteria particolare

La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G1.2). 1 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale. 2 Con questo indice si classificano i documenti relativi all’attività tecnico-procedurale, indipendentemente dalla materia del testo normativo, concernente l’istruttoria ed emanazione/promulgazione leggi, regolamenti, ecc., comprese le comunicazioni in merito con le strutture, i pareri relativi ai testi normativi, esclusi i pareri di natura legale richiesti all’Avvocatura. 3 Comprende dimissioni, attribuzioni, deleghe di funzioni e firma, ecc.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 10

1.4. Vicepresidente della Giunta

1.4.1 Nomina e deleghe3 1.4.2 Missioni 1.4.3 Segreteria particolare

1.5 Assessori e Giunta

1.5.1 Nomina e deleghe3 1.5.2 Missioni 1.5.3 Segreteria particolare 1.5.4 Attività preparatoria delle sedute di Giunta, convocazione, ordine del giorno, ecc. 1.5.5 Resoconti sommari sedute, presenze e assenze riunioni di giunta 1.5.6 Verbali sedute di Giunta 1.5.7 Comunicazioni del Presidente e degli Assessori 1.5.8 Richieste interne copie atti 1.5.9 Atti collegiali e monocratici4

1.6 Segretario generale e Direttori

1.6.1 Nomina5 1.6.2 Attività informativa, di coordinamento e di indirizzo generale6 1.6.3 Comitato di direzione

1.6.3.1 Convocazione riunioni, ordini del giorno, ecc. 1.6.3.2 Verbali riunioni

1.7 Rapporti con il Consiglio Regionale

1.7.1 Ordine del giorno delle sedute, programma del Consiglio e Commissioni regionali 1.7.2 Interrogazioni7 1.7.3 Interpellanze7 1.7.4 Mozioni7 1.7.5 Risoluzioni e ordini del giorno 1.7.6 Comunicazioni da e per Consiglio regionale, commissioni e organi statutari8 1.7.7 Rapporti con Difensore Civico 1.7.8 Rapporti con Co.Re.Com

1.8 Organismi generali e intersettoriali9 1.9 Attivazione dei poteri sostitutivi10

1.9.1 Commissario delegato 1.9.2 Commissario straordinario 1.9.3 Commissario ad acta

1.10 Relazioni con istituzioni e organismi nazionali11

4 Questo indice è utilizzato per le raccolte ufficiali degli atti che sono invece classificati/fascicolati a cura delle strutture negli indici dei titoli di competenza. 5 Comprende dimissioni, ecc. 6 Comprende la corrispondenza con Direttori, Dirigenti e Strutture. Comprende inoltre le circolari del Segretario Generale; le circolari dei Direttori sono di norma classificate nell’indice relativo alla materia di competenza. 7 Questo indice è utilizzato per le raccolte dei suddetti documenti che presso le strutture sono invece classificati/fascicolati negli indici dei titoli di competenza. 8 Comprese le trasmissioni di provvedimenti amministrativi. Comprende i rapporti con Consiglio delle autonomie locali, Consulta statutaria, ecc. Comprende altresì i rapporti con i Gruppi politici consiliari. 9 Comitati, commissioni, conferenze di servizi, osservatori, gruppi di lavoro, ecc. che non trattano argomenti specifici riferibili agli altri titoli o che comunque abbiano valenza trasversale o pluritematica. 10 Comprende la documentazione relativa alla nomina, alle dimissioni, ecc.. La documentazione prodotta durante lo svolgimento dell’incarico relativa a funzioni/materie di competenza regionale è classificata/fascicolata negli indici dei titoli di riferimento.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 11

1.10.1 Governo12 1.10.2 Parlamento 1.10.3 Corte dei Conti 1.10.4 Conferenza Stato Regioni 1.10.5 Conferenza Regioni e Provincie autonome 1.10.6 Conferenza Unificata 1.10.7 Regioni 1.10.8 Altre istituzioni13

1.11 Relazioni con istituzioni e organismi extranazionali ed esteri

1.11.1 Unione Europea14 1.11.2 Regioni europee 1.11.3 Stati 1.11.4 Rapporti con le comunità liguri residenti all’estero 1.11.5 Altre istituzioni 1.11.6 Cooperazione internazionale15

1.11.6.1 Interventi per la cooperazione, l’integrazione e lo sviluppo 1.11.6.2 Attività promozionale divulgativa16 e borse di studio 1.11.6.3 Comitato consultivo per la solidarietà internazionale e la cooperazione allo sviluppo

1.12 Relazioni con enti e autonomie locali

1.12.1 Province 1.12.2 Comuni 1.12.3 Città metropolitane 1.12.4 Comunità montane 1.12.5 Altri enti e autonomie locali

1.13 Agenzie regionali, enti strumentali, società a partecipazione regionale, ecc.

1.13.1 Rapporti e questioni istituzionali17 1.13.2 Designazione membri regionali, nomine, revoche, dimissioni, ecc. 1.13.3 Albo direttori enti strumentali18

1.14 Pubblicazioni ufficiali regionali

1.14.1 BURL 1.14.2 Pubblicazioni periodiche19 1.14.3 Pubblicazioni statistiche20

1.15 Informazione e comunicazione istituzionale

1.15.1 Pubblicazione su Gazzetta Ufficiale (italiana e U.E.) e avvisi obbligatori 1.15.2 Attività di informazione e divulgazione21

11 Comprese le attività della Struttura competente per i rapporti e le relazioni con gli organi centrali. 12 Comprende rapporti e relazioni con Presidenza del Consiglio, ministri, sottosegretari, ecc. 13 Comprese le direzioni e i dipartimenti dei Ministeri e gli uffici sul territorio, ad esempio: Agenzie delle entrate, Soprintendenze, Prefetture, ecc.; Guardia di Finanza, Carabinieri, ecc. Comprende altresì le Conferenze di servizi, cui partecipano più soggetti istituzionali. 14 Parlamento Europeo, Commissione europea, Comitato Regioni ecc. 15 Comprende L.R. 20 agosto 1998, n. 28 “Interventi per la cooperazione allo sviluppo, la solidarietà internazionale e la pace”, L.R. 6 agosto 2009, n. 32 “Interventi regionali per la promozione dell’integrazione europea”. 16 Compresa la documentazione dell’Osservatorio interregionale sulla cooperazione allo sviluppo. 17 Per le attività di programmazione, indirizzo, coordinamento, controllo si deve utilizzare il titolo 6. 18 L.R. 14 dicembre 1993, n. 55 “Norme in materia di nomine di competenza della Regione”. 19 Generali e multisettoriali. Le pubblicazioni monografiche, su singole materie e su temi specifici sono classificate nei titoli inerenti la materia trattata. 20 Comprende l’Annuario statistico regionale, il bollettino regionale di statistica, gli annuari per materia, i bollettini periodici, ecc.

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1.15.3 Attività di comunicazione interna22 1.16 Rappresentanza e relazioni esterne23

1.16.1 Organizzazione visite, eventi ufficiali e cerimoniale 1.16.2 Gonfalone 1.16.3 Patrocini, logo e comitato d’onore 1.16.4 Adesioni di natura Associativa 1.16.5 Convegni, congressi e altre manifestazioni 1.16.6 Premi e onorificenze 1.16.7 Spese di rappresentanza 1.16.8 Contributi

1.17 Attività elettorale e referendaria 1.18 Affari legali e contenzioso

1.18.1 Attività processuale24 1.18.2 Attività stragiudiziale 1.18.3 Incarichi professionali 1.18.4 Consulenza legale e pareri

1.19 Attività istituzionale per le pari opportunità (fine validità 15/12/2008, vedere 15.11) 1.20 Attività inerente la tutela del consumatore 1.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G2 – ORGANIZZAZIONE, PATRIMONIO E RISORSE STRUMENTALI

Comprende le funzioni e le attività di supporto e di organizzazione interna dell’Ente volte a garantirne il funzionamento e l’operatività, tra cui l’organizzazione amministrativa e logistica, la sicurezza sul lavoro, l’attività negoziale e contrattuale, la gestione del demanio e del patrimonio immobiliare e mobiliare (acquisizioni, cessioni, procedure di inventario, ecc.), le locazioni passive, le risorse strumentali quali la fornitura di beni e servizi, le utenze, gli interventi manutentivi, i servizi ausiliari, ecc. 2.1 Attività giuridico - normativa, di studio e di programmazione di settore25

2.1.1 Organizzazione e funzionamento 2.1.2 Sicurezza sul lavoro

21 Compresi i rapporti con i mezzi di comunicazione (giornali, televisione, radio, ecc.). 22 L. 7 Giugno 2000, n.150 “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni”, la funzione di comunicazione interna è prevista dall'art. 1, comma 4, lett. c). 23 L.R. 28 Agosto 1986, n. 21 “Disciplina delle iniziative ed attività per favorire la presenza istituzionale della Regione”. 24 Di qualunque ordine e grado (contenzioso costituzionale, amministrativo, civile, penale, tributario, ecc.). La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G2.2). 25 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale; pareri; indicazioni per l’applicazione della normativa di settore (regionale e non), linee guida, circolari; programmazione, piani e progetti di settore (inerenti gli argomenti del titolo); attività di studio e ricerca; ecc.

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2.1.3 Demanio e patrimonio 2.2 Commissioni, comitati e altri organismi26 2.3 Organizzazione amministrativa

2.3.1 Organigramma, declaratorie competenze27 2.3.2 Organizzazione del lavoro 2.3.3 Procedure di lavoro e semplificazione amministrativa 2.3.4 Analisi procedimenti amministrativi28

2.4 Organizzazione logistica

2.4.1 Pianificazione, assegnazione e variazioni spazi29 2.4.2 Richieste spazi nuovi e/o diversi30

2.5 Sicurezza sul lavoro31

2.5.1 Gestione tecnico amministrativa32, designazione responsabile, deleghe funzioni33 2.5.2 Interventi tecnici di adeguamento34 2.5.3 Accertamenti sanitari per il personale35 2.5.4 Formazione del personale 36

2.6 Attività negoziale e contrattuale37

2.6.1 Ufficiale rogante 2.6.2 Repertorio contratti 2.6.3 Gare, appalti concorso, licitazioni private, ecc. 2.6.4 Interpelli 2.6.5 Consulenze e convenzioni 2.6.6 Organismi consultivi in ambito negoziale38

2.7 Demanio

2.7.1 Attività di gestione giuridico - amministrativa39 2.7.2 Interventi tecnico - manutentivi straordinari e ordinari 2.7.3 Concessioni

26 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali, ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo). 27 Comprende la definizione dell’assetto organizzativo e delle competenze delle direzioni, strutture, posizioni organizzative, ecc. 28 Compresa anagrafe procedimenti, L. 7 Agosto 1990, n. 241: “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e ss.mm.ii. 29 Comprese mappature e disegni tecnici. 30 Si intendono le richieste relative a piccoli spostamenti, assegnazione di una stanza o di posti all’interno di stanze assegnate, ecc., che non implichino, comunque, una revisione sostanziale della pianificazione spazi che andrà classificata nella voce precedente. 31 D.lgs 19 settembre 1994 n. 626: “Attuazione delle direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro” e ss.mm.ii. 32 Sono comprese le convocazioni e i verbali delle riunioni di prevenzione e protezione ex. art 11 “Riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi” del d.lgs 626/94. 33 Compreso medico competente, addetti all’emergenza, addetti controllo divieto fumo. 34 Comprende richieste, sopralluoghi, certificazioni, ecc. esclusivamente in applicazione del d.lgs 626/94. 35 Gli esiti degli accertamenti sanitari relativi al singolo dipendente confluiscono nel fascicolo personale. 36 Esclusivamente in materia di sicurezza sul lavoro. 37 Con questo indice si classificano solo i documenti dell’attività procedurale complessa relativa alle gare, appalti, ecc. Gli studi, le specifiche tecniche, i capitolati, ecc., sono classificati nella materia cui si riferiscono. 38 Comprende, ad esempio, il Comitato regionale per gli Appalti, Comitato tecnico per la programmazione di servizi e forniture, Commissione tecnico consultiva, ecc. 39 Compresa l’attività di acquisizione, dismissione, cessione, assegnazione a terzi, ecc.

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2.7.4 Inventario 2.8 Patrimonio immobiliare

2.8.1 Attività di gestione giuridico - amministrativa40 2.8.2 Interventi tecnico - manutentivi straordinari41 2.8.3 Locazioni attive 2.8.4 Concessioni 2.8.5 Inventario42

2.9 Patrimonio mobiliare e materiale di consumo

2.9.1 Mobili, arredi e attrezzature per ufficio43 2.9.2 Automezzi e accessori relativi 2.9.3 Vestiario e divise 2.9.4 Libri, riviste, pubblicazioni in genere, abbonamenti 2.9.5 Acquisti correnti44 2.9.6 Gestione patrimonio mobiliare e inventario

2.9.6.1 Gestione giuridico - amministrativa 2.9.6.2 Gestione contabile - inventario45

2.10 Fornitura di servizi

2.10.1 Vigilanza e guardiania 2.10.1.1 Attività contrattuale 2.10.1.2 Attività extra contrattuale

2.10.2 Pulizia46 2.10.2.1 Attività contrattuale 2.10.2.2 Attività extra contrattuale

2.10.3 Derattizzazione e disinfestazione 2.10.4 Traslochi e facchinaggio

2.10.4.1 Attività contrattuale 2.10.4.2 Attività extra contrattuale

2.10.5 Noleggi e leasing automezzi, attrezzature, ecc. 2.10.6 Assicurazioni 2.10.7 Stampa pubblicazioni regionali, rilegatura atti, ecc. 2.10.8 Ristorazione e servizi sostitutivi mensa47 2.10.9 Servizi e rimborsi per trasporti48 2.10.10 Organizzazione convegni, seminari, iniziative promozionali e di divulgazione49 2.10.11 Lavoro interinale 2.10.12 Elenco consulenti

2.11 Utenze

2.11.1 Energia elettrica 2.11.2 Gas 2.11.3 Acqua

40 Comprese le attività relative a indagini di mercato, acquisizione, dismissione, assegnazione a terzi, le verifiche techiche giuridiche e catastali, ecc. 41 Per la manutenzione ordinaria vedere indice 2.13 “Interventi manutentivi”. 42 Comprese variazioni, accatastamenti, ecc. 43 Escluse forniture complesse di attrezzature informatiche. 44 Cancelleria, modulistica, materiale di consumo, materiale igienico, generi di conforto, ecc. 45 Comprese variazioni, consegnatari, registri, ecc. 46 Compresi interventi di giardinaggio. 47 Compresi i ticket. 48 Compresi i buoni benzina, i taxi, i biglietti autobus, i pedaggi autostradali, ecc. Esclusi i rimborsi compresi nelle missioni. 49 Comprende solo l’organizzazione di supporto, logistica, catering e forniture varie. L’attività di organizzazione tecnico – scientifica è classificata nella materia di riferimento.

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2.11.4 Telefonia fissa e mobile 2.11.5 Abbonamenti radiotelevisivi 2.11.6 Spese postali

2.12 Servizi ausiliari interni

2.12.1 Attività di organizzazione e gestione cursori e ufficio posta 2.12.2 Attività di organizzazione e gestione autisti, parco macchine e garage50 2.12.3 Attività di organizzazione e gestione centralino 2.12.4 Attività di organizzazione e gestione portineria e atrio

2.13 Interventi manutentivi

2.13.1 Lavoro elettrici 2.13.1.1 Attività contrattuale 2.13.1.2 Attività extra contrattuale

2.13.2 Lavori idraulici 2.13.2.1 Attività contrattuale 2.13.2.2 Attività extra contrattuale

2.13.3 Lavori edili 2.13.3.1 Attività contrattuale 2.13.3.2 Attività extra contrattuale

2.13.4 Lavori di falegnameria, fabbro, riparazione tende, ecc. 2.13.4.1 Attività contrattuale 2.13.4.2 Attività extra contrattuale

2.13.5 Lavori impianti di condizionamento 2.13.5.1 Attività contrattuale 2.13.5.2 Attività extra contrattuale

2.13.6 Lavori impianti elevatori 2.13.6.1 Attività contrattuale 2.13.6.2 Attività extra contrattuale

2.13.7 Lavori sistemi antincendio51 2.13.7.1 Attività contrattuale 2.13.7.2 Attività extra contrattuale

2.13.8 Riparazione apparecchiature/attrezzature52 2.13.8.1 Attività contrattuale 2.13.8.2 Attività extra contrattuale

2.14 Gestione beni immobili non di proprietà

2.14.1 Indagini di mercato e trattative 2.14.2 Locazioni immobiliari passive, gestione amministrativa e tecnica 2.14.3 Gestione contratti di leasing53 2.14.4 Altri titoli di disponibilità passiva54 2.14.5 Altri titoli di disponibilità attiva55

2.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

50 Compresa la trasmissione di multe al personale. 51 Comprende gli apparati e le attrezzature antincendio, le porte tagliafuoco, ecc. 52 Comprende i lavori agli armadi rotanti, elettroarchivi, ecc. Escluse le attrezzature informatiche. 53 Una volta concluso il contratto e acquisito il bene, la documentazione è classificata con l’indice 2.8 “Patrimonio immobiliare”, mantenendo gli opportuni riferimenti di collegamento. 54 Concessioni, comodati, ecc. 55 Sub-concessioni, sub-locazioni, ecc.

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TITOLO G3 – RISORSE UMANE

Comprende le funzioni e le attività relative alla gestione del rapporto di lavoro del personale dipendente, ai rapporti sindacali e alla contrattazione decentrata., ai rapporti di lavoro derivanti da contratti a tempo determinato con personale non dipendente, nonché alla programmazione e realizzazione degli interventi formativi. 3.1 Attività giuridico - normativa, di studio e di programmazione di settore

3.1.1 Predisposizione testi normativi56 3.1.2 Circolari, direttive e pareri 3.1.3 Piani e progetti di settore57 3.1.4 Studi e statistiche

3.2 Commissioni, comitati e altri organismi58 3.3 Relazioni sindacali e contrattazione

3.3.1 Rapporti con R.S.U. e organizzazioni sindacali59 3.3.2 Rapporti a livello centrale60 3.3.3 Rapporti in materia sindacale con altri enti61 3.3.4 Gestione permessi sindacali62 3.3.5 Contrattazione decentrata, concertazione, informazione63

3.4 Assunzioni e concorsi

3.4.1 Concorsi pubblici, assunzioni a tempo indeterminato64, riassunzioni in servizio 3.4.2 Istanze di assunzione 3.4.3 Assunzioni a tempo determinato personale non dirigente con rapporto di lavoro subordinato65 3.4.4 Assunzioni a tempo determinato personale non dirigente con rapporto di lavoro non

subordinato65 3.4.5 Assunzione dei dirigenti generali e dei dirigenti a contratto 3.4.6 Progressioni verticali66

3.5 Stato giuridico e rapporto di lavoro

3.5.1 Costituzione e modifica rapporto di lavoro67

La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G3.2). 56 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale. 57 Comprende la programmazione pluriennale e annuale del fabbisogno personale, la dotazione organica, i piani di formazione, ecc. 58 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo). 59 Comprende le organizzazioni sindacali interne e territoriali. 60 Con Ministero, Aran, Segreterie nazionali sindacali, ecc. 61 Enti strumentali, agenzie regionali e autonomie locali, ecc. 62 Monte ore, distacchi, assemblee, ecc. 63 Comprende anche l’attività di controllo sulla compatibilità dei costi previsto dall’art. 48, c. 6 del D.lgs. n. 165 del 30 marzo 2001 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”. 64 Comprese categorie protette. 65 Comprese richieste di personale da parte delle strutture. 66 Con esclusione dei corsi formativi propedeutici. 67 Comprende contratto, inquadramento, profilo, attribuzione incarichi di struttura e di posizione organizzativa, part-time, trattenimento in servizio oltre i limiti di età, cessazione rapporto di lavoro a qualsiasi titolo. La documentazione riguardante l’istituzione delle

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3.5.2 Autorizzazioni, permessi, congedi a qualsiasi titolo, aspettative 3.5.3 Presenze e assenze68 3.5.4 Reperibilità 3.5.5 Incarichi extra istituzionali o per conto dell’Amministrazione69

3.6 Trattamento economico

3.6.1 Gestione del bilancio relativo al personale 3.6.2 Conto annuale per il Ministero competente 3.6.3 Trattamento economico fisso 3.6.4 Trattamento economico accessorio70 3.6.5 Lavoro straordinario 3.6.6 Adempimenti fiscali come sostituto d’imposta 3.6.7 Trasferte e rimborsi 3.6.8 Buoni pasto 3.6.9 Benefit diversi 3.6.10 Ritenute retributive volontarie71 3.6.11 Progressioni orizzontali

3.7 Previdenza ed assistenza

3.7.1 Iscrizioni e gestioni previdenziali per i trattamenti di pensione e di fine servizio72 3.7.2 Adempimenti previdenziali conseguenti alla cessazione del rapporto di lavoro 3.7.3 Iscrizione e gestione della posizione assicurativa INAIL 3.7.4 Riconoscimenti di inabilità per servizio e risarcimenti 3.7.5 Assegni per il nucleo familiare 3.7.6 Adempimenti per il fondo di solidarietà

3.8 Mobilità

3.8.1 Interna 3.8.2 Esterna73

3.9 Sistema valutativo del personale

3.9.1 Personale non dirigente74 3.9.2 Personale dirigente e direttori75

3.10 Attività ispettiva e disciplinare

3.10.1 Collegio arbitrale di disciplina 3.10.2 Sanzioni disciplinari76

3.11 Conciliazione e contenzioso 3.12 Attività formativa

3.12.1 Rete formativa interna77 3.12.2 Formazione centrale 3.12.3 Formazione dipartimentale78

posizioni organizzative e delle alte professionalità, in quanto atti organizzativi, è classificata all’indice 2.3.1 “Organizzazione amministrativa - organigramma, declaratorie competenze”. 68 Ferie, permessi brevi, malattie, ecc. 69 Comprende anagrafe delle prestazioni. 70 Indennità, compensi incentivanti, ecc. 71 Ad esempio: deleghe sindacali. 72 Compreso ricongiunzione, riscatti, ecc. 73 Compresi comandi e distacchi. 74 Compresi piani di lavoro e obiettivi annuali; compresa altresì l’attività di certificazione inerente gli obiettivi dei titolari di posizioni organizzative. 75 Compresi piani di lavoro e obiettivi annuali; compreso altresì il supporto tecnico all’attività di valutazione. 76 Richiamo, censura, sospensione, ecc. 77 Elenco referenti per la formazione e docenti, formazione referenti e docenti, ecc.

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3.12.4 Formazione informatica 3.12.5 Applicativi informatici per la formazione79

3.13 Attività divulgativa80

3.13.1 Convenzioni con enti esterni 3.13.2 Iniziative e autorizzazioni svolgimento attività81

3.14 Certificazioni e attestazioni 3.50 Fascicolo personale nominativo• 3.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G4 – RISORSE FINANZIARIE, GESTIONE CONTABILE E FISCALE Comprende le funzioni e le attività connesse alla formazione e alla gestione del bilancio, alle operazioni contabili, agli adempimenti fiscali, alla ragioneria, alla cassa economale, alla gestione di entrate e tributi. 4.1 Attività giuridico - normativa, di studio e di programmazione di settore

4.1.1 Predisposizione testi normativi82 4.1.2 Circolari, direttive e pareri 4.1.3 Programmazione economico-finanziaria, piani e progetti di settore83 4.1.4 Studi e statistiche finanziarie84

4.2 Commissioni, comitati e altri organismi85 4.3 Bilancio

4.3.1 Bilancio di previsione annuale e pluriennale 4.3.2 Assestamento di bilancio86 4.3.3 Variazioni di bilancio con legge regionale 4.3.4 Variazioni di bilancio con provvedimento amministrativo87

78 Compresa formazione a catalogo su materie dipartimentali. 79 Compresa gestione e manutenzione banca dati. 80 Stage formativi per soggetti esterni, visite guidate, borse di studio, ecc. 81 Comprende l’individuazione referenti per stage. • Riservato solo alla struttura preposta alla gestione di tutto il personale regionale (Servizio Amministrazione e Gestione Risorse Umane). La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G4.2). 82 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale. Comprese la legge finanziaria e le leggi collegate, escluse le leggi di bilancio comprese nelle voci del titolo espressamente previste. 83 Comprende il documento di programmazione economico e finanziario (DPFR). 84 Comprese statistiche trimestrali di cassa per Ragioneria generale dello Stato. 85 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo). 86 Comprese ricognizione delle economie vincolate e le reiscrizioni a bilancio. 87 Comprese variazioni entrata-spesa (fondi statali o U.E.), prelevamenti da fondo di riserva per spese obbligatorie e d’ordine, da fondo spese impreviste, da fondo di riserva di cassa

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4.4 Rendiconto generale

4.4.1 Conto del bilancio e conto generale del patrimonio 4.4.2 Residui attivi e passivi, perenzioni

4.5 Tesoreria

4.5.1 Convenzione e rapporti con servizio di tesoreria88 4.5.2 Rendicontazione periodica del servizio di tesoreria

4.6 Economato

4.6.1 Attività economale su capitoli di bilancio89 4.6.2 Anticipazioni e rimborsi ad amministratori e dipendenti; riscossioni90 4.6.3 Rendiconti di cassa periodici 4.6.4 Controlli di cassa91 4.6.5 Rapporti con tesoreria e ragioneria

4.7 Attività economale uffici periferici e funzionario delegato92 4.8 Attività ispettiva e di controllo

4.8.1 Vigilanza contabile sui servizi economali93 4.8.2 Vigilanza contabile sull’attività economale degli uffici periferici e del funzionario delegato 4.8.3 Controllo di legittimità sugli atti contabili degli enti dipendenti

4.8.3.1 Bilanci preventivi e di esercizio 4.8.3.2 Elaborazioni flussi finanziari, rendiconti periodici 4.8.3.3 Collegio revisori dei conti

4.8.4 Controllo di legittimità sugli atti contabili degli enti strumentali 4.8.4.1 Bilanci preventivi e di esercizio94 4.8.4.2 Elaborazioni flussi finanziari, rendiconti periodici 4.8.4.3 Collegio revisori dei conti

4.9 Coordinamento e monitoraggio finanza locale

4.9.1 Monitoraggio finanza degli enti locali 4.9.2 Monitoraggio dei flussi di cassa 4.9.3 Rendicontazione dei contributi e dei trasferimenti agli enti locali 4.9.4 Consolidamento della spesa pubblica regionale

4.10 Rapporti e relazioni finanziarie95 4.11 Gestione contabile del bilancio96 4.12 Fideiussioni 4.13 Gestione del debito

88 Sono esclusi i rapporti nell’ambito dell’attività di cassa economale, classificati alla voce 4.6.4 “Economato - controlli di cassa”. 89 Comprese le richieste di impegno a favore dell’economo. 90 Relative al rilascio di fotocopie, alla vendita di pubblicazioni, ecc., compreso il riepilogo mensile. 91 Comprese le quadrature di banca e di cassa. 92 Comprende anche la nomina, i rendiconti periodici e la gestione da parte delle strutture interessate. Escluso il controllo contabile, classificato alla voce 4.8.2 “Attività ispettiva e di controllo - vigilanza contabile sull’attività economale degli uffici periferici e del funzionario delegato”. 93 Compresa la verifica di cassa annuale. 94 Comprende anche l’approvazione dei regolamenti di contabilità. 95 Rapporti con Ministeri, Cassa depositi e prestiti, Corte dei Conti, ecc. 96 Comprese registrazioni contabili, accrediti, giroconti, impegni, mandati, ecc. e carteggio relativo.

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4.13.1 Mutui e prestiti obbligazionari con oneri a carico della Regione 4.13.2 Mutui e prestiti obbligazionari con oneri a carico dello Stato 4.13.3 Altre forme di indebitamento97 4.13.4 Strumenti derivati

4.14 Accesso ai mercati finanziari e dei capitali

4.14.1 Rating 4.14.2 Programma propedeutico all’emissione di obbligazioni (Euro Medium Term Notes) 4.14.3 Cartolarizzazione 4.14.4 Altri strumenti finanziari98

4.15 Fiscalità passiva99 4.16 Fiscalità attiva

4.16.1 Gestione tributi regionali 4.16.1.1 Tassa automobilistica 4.16.1.2 Irap 4.16.1.3 Altri tributi100 4.16.1.4 Addizionale Irpef

4.16.2 Rimborsi 4.16.3 Contenzioso 4.16.4 Ricorsi 4.16.5 Anagrafe tributaria contribuenti

4.17 Gettito extratributario e sanzioni amministrative101 4.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G5 – SERVIZI INFORMATIVI E DOCUMENTALI Comprende la programmazione e la gestione del sistema informativo e telematico regionale; lo studio, la progettazione e il coordinamento delle attività di gestione dei flussi documentali e degli archivi; le relazioni con il pubblico e modalità di accesso; l’attuazione della normativa sulla privacy; la gestione della biblioteca regionale; le attività e i servizi statistici di carattere generale. 5.1 Attività giuridico - normativa, di studio e di programmazione di settore102

97 Comprende anche finanza di progetto. 98 Comprende anche le relative convenzioni, accordi, contratti con banche, istituti finanziari, ecc. 99 Comprese: dichiarazione 770, iva, irap, ici, ecc. 100 Comprende gas metano, discariche, benzina, concessioni regionali, ecc. 101 L.R. 2 dicembre 1982, n. 45 “Norme per l'applicazione delle sanzioni amministrative pecuniarie di competenza della Regione o di enti da essa individuati, delegati o subdelegati”. Sono qui classificate le sanzioni amministrative che non hanno l’apposito indice nei titoli delle materie di competenza o non sono inserite nei fascicoli cui si riferiscono le sanzioni. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G5.2). 102 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale; pareri; indicazioni relative all’applicazione della normativa di settore (regionale e non), linee guida; circolari, ecc.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 21

5.1.1 Sistema documentale archivistico103 5.1.2 Servizi informatici 5.1.3 Servizi statistici104

5.2 Commissioni, comitati e altri organismi105 5.3 Rapporti con il pubblico

5.3.1 Sportelli informativi106 5.3.2 Accesso atti e documenti (L. 241/90)107 5.3.3 Segnalazioni e reclami

5.4 Gestione flussi documentali, protocollo, archivi

5.4.1 Protocollo generale e flusso documentale 5.4.2 Archivio corrente e di deposito

5.4.2.1 Attività organizzativa e di gestione108 5.4.2.2 Provvedimenti di scarto 5.4.2.3 Versamenti all’archivio di deposito 5.4.2.4 Richieste di consultazione e riproduzioni documenti109 5.4.2.5 Trasferimenti di archivi tra enti110

5.4.3 Archivio storico 5.4.3.1 Attività organizzativa e di gestione108 5.4.3.2 Versamenti all’archivio storico 5.4.3.3 Richieste di consultazione e riproduzioni documenti 5.4.3.4 Trasferimenti di archivi tra enti110

5.5 Tutela della riservatezza111

5.5.1 Designazione responsabili ed incaricati dei trattamento dati, ecc. 5.5.2 Attività e provvedimenti per tutela riservatezza112

5.6 Servizi bibliotecari113

5.6.1 Attività organizzativa e di gestione114 5.6.2 Catalogazione 5.6.3 Richieste di consultazione, prestito, riproduzione

103 Compresi il manuale di gestione dei flussi documentali, il piano di classificazione-conservazione, ecc. 104 Comprende anche il Programma statistico nazionale, l’Annuario Statistico regionale, il Bollettino statistico regionale e altre pubblicazioni. 105 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di lavoro; ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo). 106 Comprende convenzione per Liguria Informa. 107 L. 07 Agosto 1990, n. 241: “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi.” e ss.mm.ii. e L.R. 6 giugno 1991, n. 8: “Norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”. 108 Comprende anche gli incarichi a terzi, gli strumenti di corredo e di consultazione ad esempio elenchi, inventari, ecc. 109 Comprese le richieste dell’autorità giudiziaria, anche pervenute direttamente alle strutture. Escluse le richieste di accesso ex L. 241/90. 110 Compresi i versamenti all’Archivio di Stato. 111 D.lgs. 30 Giugno 2003, n.196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”. 112 Compresi censimenti dati personali e dati sensibili, relazione annuale adempimenti per attuazione D.lgs 30 Giugno 2003, n.196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, comunicazioni al garante, ecc. 113 Comprende la Biblioteca della Giunta. 114 Comprende le richieste di acquisto di libri, riviste, monografie, pubblicazioni in genere e di abbonamento della Biblioteca della Giunta regionale.

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5.7 Servizi e sistemi informatici

5.7.1 Gestione attività di informatizzazione generale 5.7.2 Sistemi e applicativi informatici settoriali e/o tematici115 5.7.3 Sistema servizi territoriali116 5.7.4 Dotazioni informatiche117 5.7.5 Telefonia118 5.7.6 Sistema cartografico119

5.7.6.1 Gestione e aggiornamento sistema 5.7.6.2 Attività sportello cartografico120

5.8 Servizi statistici

5.8.1 Rapporti istituzionali e comunicazioni 5.8.1.1 Istat 5.8.1.2 Cisis e Cinsedo 5.8.1.3 Ministeri 5.8.1.4 Regioni, Enti locali, Università, Istituti di ricerca, ecc.

5.8.2 Rilevazioni statistiche 5.8.2.1 Censimenti nazionali 5.8.2.2 Rilevazioni per il sistema statistico nazionale 5.8.2.3 Rilevazioni per il sistema statistico regionale

5.8.3 Informazioni statistiche, fornitura e richiesta dati 5.8.4 Supporto tecnico121

5.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G6 – PROGRAMMAZIONE, COORDINAMENTO E CONTROLLO

Comprende le funzioni e le attività relative alla programmazione regionale, ai programmi e progetti comunitari di carattere generale e intersettoriale, al coordinamento, indirizzo e controllo interno e verso soggetti terzi. 6.1 Attività giuridico - normativa, di studio e di programmazione di settore

6.1.1 Predisposizione testi normativi122 6.1.2 Circolari, direttive, pareri 6.1.3 Piani e progetti di settore123

115 Compresi siti e portali. 116 Comprende interventi di informatizzazione e potenziamento tecnologico sul territorio, ad esempio: banda larga, progetti di riuso di programmi da parte di soggetti terzi, ecc. 117 Compresi acquisti, noleggi, riparazioni e assegnazioni sw e hw, potenziamento ed interventi su rete, ecc. 118 Compresi assegnazione cellulari, tenuta elenco interno. Per le utenze vedere la voce 2.11.4 “Utenze - telefonia fissa e mobile” 119 E’ qui classificata la documentazione che non ha un apposito indice nelle materie di competenza; vedi ad esempio l’indice 13.13.4 “Ambiente Marino e Costiero – Cartografia”. 120 Comprende la distribuzione e la vendita di riproduzioni cartografiche, foto aeree, pubblicazioni, ecc. 121 Supporto agli osservatori, alle strutture e ad altri soggetti del sistema statistico regionale. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G6.2). 122 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 23

6.1.4 Studi e statistiche

6.2 Commissioni, comitati e altri organismi124 6.3 Programmazione regionale

6.3.1 Strumenti di programmazione regionale125 6.3.2 Attività di monitoraggio126 6.3.3 Nucleo di valutazione investimenti pubblici127 6.3.4 Programmazione regionale con fondi comunitari 6.3.5 Programmazione negoziata

6.3.5.1 Patti territoriali128 6.3.5.2 Contratti d’area 6.3.5.3 Contratti di programma

6.3.6 Intese istituzionali di programmazione129 6.3.7 Attività di comitati e commissioni130

6.4 Programmazione comunitaria e affari europei

6.4.1 Programmi e progetti 6.4.2 Gestione 6.4.3 Controllo e monitoraggio

6.4.3.1 Monitoraggio 6.4.3.2 Certificazione della spesa 6.4.3.3 Valutazione di efficacia

6.4.4 Supporto e assistenza tecnica per attuazione programmi131 6.4.5 Attività di comitati e commissioni 6.4.6 Informazione e divulgazione

6.5 Coordinamento e controllo interno

6.5.1 Elaborazione e gestione bilancio per funzioni obiettivo 6.5.2 Controllo di gestione 6.5.3 Controllo di secondo livello sui fondi comunitari 6.5.4 Controllo su autocertificazioni 6.5.5 Controllo strategico

6.6 Coordinamento e controllo esterno132

123 Piani e progetti inerenti le funzioni di coordinamento e controllo; esclusa tutta la programmazione regionale classificata all’indice 6.3 “Programmazione regionale”. 124 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo); comprende ad esempio la Consulta regionale per la sicurezza urbana e del territorio ligure, il Comitato tecnico consultivo di polizia locale. 125 Comprende la programmazione unitaria, i piani annuali degli interventi regionali, il fondo investimenti regionali (FIR), i fondi per le aree sotto utilizzate (FAS), ecc. 126 Attività per la valutazione di efficacia. 127 D.P.R. 30 Novembre 1998, n.453 “Regolamento recante ulteriori norme sull'organizzazione ed il funzionamento del nucleo tecnico di valutazione e verifica degli investimenti pubblici presso il ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, a norma dell'art. 7, comma 3, della legge 3 aprile 1997, n. 94”. 128 Comprende i patti generalisti e i patti agricoli. 129 Comprende gli accordi di programma quadro Stato-Regioni. 130 Comprende il Comitato della programmazione, il Comitato scientifico per la programmazione, il Comitato consultivo economico-sociale, la Commissione mista Regione/Province, l’Osservatorio socio economico, ecc. 131 Supporto e consulenze ricevute dalla Regione Liguria per lo svolgimento di questa attività. 132 L’attività di coordinamento e controllo (non si intendono funzioni ispettive e di controllo in senso stretto, ma appunto di coordinamento, supervisione, vigilanza, ecc.) qui prevista è quella di carattere istituzionale e

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 24

6.6.1 Aziende ed enti regionali 6.6.2 Aziende pubbliche di servizi alla persona 6.6.3 Terzo settore133 6.6.4 Persone giuridiche134 6.6.5 Polizia locale e sicurezza urbana

6.6.5.1 Attività di coordinamento e monitoraggio135 6.6.5.2 Contributi 6.6.5.3 Attività formativa136

6.6.6 Autonomie locali 6.6.6.1 Denominazioni, confini, fusioni dei comuni 6.6.6.2 Istituzione e modifica province 6.6.6.3 Istituzione e modifica altre autonomie locali 6.6.6.4 Incentivi per forme associative locali 6.6.6.5 Consulenza enti locali

6.6.7 Attività inerente l’Osservatorio regionale per i contratti pubblici137 6.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G7 – AGRICOLTURA, FORESTE E ZOOTECNIA Comprende le funzioni e le attività relative alla valorizzazione, alla tutela, al supporto tecnico e al finanziamento in materia di agricoltura, allevamento, foreste, caccia e pesca. 7.1 Attività giuridico - normativa di settore

7.1.1 Testi legislativi e regolamentari138 7.1.2 Circolari, direttive e pareri

7.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore139

generale, non riconducibile a materie specifiche nell’ambito delle quali sono predisposte voci apposite; compresi albi e registri. 133 Comprende la documentazione relativa all’istituzione, variazione ed iscrizione ad eventuali albi, ecc., inerente anche le organizzazioni di volontariato. Invece la documentazione attinente alle materie d’intervento è classificata con gli indici previsti. Vedi ad esempio l’indice 13.18.5 “Protezione civile – Volontariato” e 15.7 “Terzo settore” 134 Comprende il riconoscimento delle persone giuridiche, approvazione e modifica statuto, ecc. 135 Comprende anche le direttive per l’attività di polizia locale, l’anagrafe della polizia locale e l’attività dell’Osservatorio regionale per la sicurezza urbana e la qualità della vita de cittadini. 136 Comprende ad esempio la Scuola interregionale di polizia locale. 137 D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE” e ss.mm.ii., L.R. 13 agosto 2007, n. 31 “Organizzazione della Regione per la trasparenza e la qualità degli appalti e delle concessioni”. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G7.2). 138 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale. 139 Programmi, piani e progetti di settore (piano socio-economico Comunità Montane, programma forestale regionale, piano regionale antincendio boschivo, piano faunistico venatorio, ecc.); protocolli d’intesa; rapporti interistituzionali e raccordi programmatici di

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 25

7.2.1 Programma di sviluppo rurale140 7.2.2 Altri piani e progetti di settore 7.2.3 Attività di studio

7.3 Commissioni, comitati e altri organismi141 7.4 Promozione e informazione142 7.5 Finanziamenti, contributi e agevolazioni

7.5.1 Interventi di sviluppo rurale143 7.5.2 Interventi territoriali144 7.5.3 Interventi settoriali per agricoltura e zootecnia 7.5.4 Interventi settoriali per foreste145 7.5.5 Pesca e itticoltura 7.5.6 Caccia e fauna selvatica 7.5.7 Agevolazioni tributarie146 7.5.8 Utenze macchine agricole147 7.5.9 Calamità naturali148

7.6 Agricoltura e zootecnia149

7.6.1 Produzioni agricole150 7.6.2 Produzioni zootecniche151 7.6.3 Produzioni con marchio di origine e di qualità152 7.6.4 Agricoltura biologica e integrata153 7.6.5 Produzioni tradizionali154 7.6.6 Servizi specialistici e alle imprese155

vario livello (europeo, nazionale, regionale e locale); rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; ecc. 140 Comprende l’attività di controllo, verifica e revisione dei programmi. 141 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo). Comprende ad esempio: Commissione Consultiva Locale della pesca ed Acquacoltura, Comitato Tecnico regionale della Pesca e dell’Acquacoltura, Commissione Pesca Acque Interne, Commissione Provinciale per la valutazione della capacità professionale, Commissioni Provinciali Terre Incolte, ecc. 142 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni, ecc. 143 Comprende l’attività di controllo, certificazione e verifica, ecc. sui contributi erogati. 144 Comprende gli interventi per le zone montane. 145 Comprende anche i contributi per piante tartufigene. 146 Comprende le certificazioni ad uso fiscale (imprenditori agricoli a titolo principale, piccola proprietà contadina, attestazioni per INVIM). 147 Comprende il registro, i carburanti agricoli, ecc. 148 L. 14 Febbraio 1992, n.185 “Nuova disciplina del fondo di solidarietà nazionale”. 149 Comprende le funzioni di valorizzazione e tutela delle produzioni agricole e zootecniche e le relative attività di coordinamento, controllo, vigilanza e autorizzative. La documentazione relativa ai contributi va classificata e fascicolata all’indice 7.5 “ Finanziamenti, contributi e agevolazioni”. 150 Comprende anche olivocoltura, viticoltura, ortocoltura, ecc. 151 Comprende anche le anagrafi zootecniche, le quota latte, il settore lattiero caseario, la foraggicoltura, l’apicoltura, ecc. 152 Comprende i marchi DOC, IGT, DOP, IGP, la gestione dell’elenco assaggiatori olio, ecc. 153 L.R. 6 dicembre 1999, n. 36 “Interventi per la valorizzazione e la promozione dell'agricoltura di qualità e norme sul metodo di produzione biologico”. Comprende la gestione dell’elenco dei produttori biologici e l’attività di vigilanza. 154 Comprende gli itinerari relativi ai prodotti tradizionali.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 26

7.6.6.1 Agricoltura e zootecnia 7.6.6.2 Floricoltura

7.6.7 Attività fitosanitaria156 7.6.7.1 Controllo all'importazione 7.6.7.2 Controllo all'esportazione 7.6.7.3 Controlli alla produzione157 7.6.7.4 Lotte obbligatorie158 7.6.7.5 Rapporti con soggetti terzi 7.6.7.6 Laboratorio e prodotti fitosanitari159 7.6.7.7 Ispettori fitosanitari e tariffa fitosanitaria

7.6.8 Organizzazione fondiaria 7.6.8.1 Riordino fondiario e affitto terreni 7.6.8.2 Usi civici 7.6.8.3 Terreni incolti160

7.6.9 Agriturismo161 7.6.10 Autorizzazioni e accertamenti162 7.6.11 Vertenze agrarie

7.7 Foreste163

7.7.1 Corpo forestale dello Stato 7.7.2 Tutela e sviluppo patrimonio forestale164 7.7.3 Antincendio boschivo165

7.8 Caccia e fauna selvatica163

7.8.1 Attività faunistiche 7.8.2 Attività venatorie

7.9 Pesca e itticoltura163

7.9.1 Pesca marittima 155 Comprende la ricerca e la sperimentazione, i servizi di analisi, i servizi specialistici alla produzione, i rapporti con l’istituto regionale per la floricoltura, l’attività floricola e brevetti in ambito floricolo, ecc. 156 D.lgs. 19.08.2005, n. 214 “Attuazione della Direttiva 2002/89/CE concernente le misure di protezione contro l’introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali”. 157 Comprende anche i controlli sull'attività vivaistica, il Registro Ufficiale dei Produttori (RUP), il passaporto delle piante, le attività inerenti alla qualità dei prodotti ortofrutticoli, le biotecnologie. 158 Comprende le attività per eliminare o impedire la diffusione di organismi nocivi ai vegetali. 159 Comprende anche sperimentazione prodotti, smaltimento rifiuti speciali, esami diagnostici, nonché l’attività di gestione della biblioteca specialistica. 160 L.R. 18/96 “Norme di attuazione della legge 4 agosto 1978, n. 440: Norme per l'utilizzazione delle terre incolte, abbandonate o insufficientemente coltivate". 161 Comprende le attività complementari, le fattorie didattiche e l’elenco operatori agrituristici. 162 Comprende le attività relative al rilascio di tesserini per acquisto prodotti fitosanitari, di tesserini per raccolta tartufi, agli accertamenti capacità professionali, alle autorizzazioni per trebbiatura, ecc. 163 La documentazione relativa ai contributi va classificata e fascicolata all’indice 7.5 “ Finanziamenti, contributi e agevolazioni”. 164 L.R. 22 gennaio 1999, n. 4 “Norme in materia di foreste e di assetto idrogeologico”. Comprende la gestione delle foreste demaniali, i lavori di silvocoltura, la vivaistica, la lotta fitosanitaria e l’attività di prevenzione, i consorzi forestali, gli alberi monumentali con il relativo elenco, ecc. 165 Comprende i rapporti con il Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale (CAAR) e le dichiarazioni di stato di grave pericolosità, l’attività di informazione e sensibilizzazione, formazione e addestramento, strutture e infrastrutture antincendio (punti d’acqua, vie tagliafuoco, ecc.), impianti radio, di monitoraggio incendi e stazioni meteo, ripulitura scarpate e della viabilità forestale, le unità di intervento comunali e intercomunali, volontari antincendio, servizi aerei per avvistamento e spegnimento incendi, mezzi, attrezzature ed equipaggiamento.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 27

7.9.2 Pesca acque interne 7.10 Sanzioni amministrative166 7.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G8 – INDUSTRIA ARTIGIANATO E ATTIVITA’ ESTRATTIVE

Comprende le funzioni e le attività relative alla disciplina, tutela, promozione e finanziamento degli interventi in materia di industria, artigianato, servizi alla produzione e attività estrattive e minerarie. 8.1 Attività giuridico - normativa di settore

8.1.1 Testi legislativi e regolamentari167 8.1.2 Circolari e direttive 8.1.3 Pareri

8.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore168 8.3 Commissioni, comitati e altri organismi169 8.4 Promozione e informazione170 8.5 Interventi per lo sviluppo del sistema produttivo

8.5.1 Agevolazioni contributi e servizi171 8.5.1.1 Attuazione di programmi comunitari 8.5.1.2 Fondi nazionali e regionali 8.5.1.3 Pareri su agevolazioni

8.5.2 Iniziative ministeriali172 8.5.3 Azioni di sistema173

8.6 Attività di vigilanza e controllo del sistema camerale174

166 Comprende le sanzioni nelle materie: attività fitosanitaria , U.M.A, agriturismo, piano di sviluppo rurale, ecc. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G8.2). 167 Attività istruttoria e di studio per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale. 168 Programmi, progetti e piani di settore (comprende ad esempio il documento di programmazione sulle cave); concertazione con le rappresentanze di categoria e le autonomie locali; coordinamento con altre istituzioni: UE, Ministero, Regioni; rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; ecc. 169 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio, ecc. 170 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni, seminari, ecc.; raccordo e supporto allo sportello unico; ecc. 171 Contributi gestiti direttamente dalla Regione o indirettamente da soggetti terzi, ad esempio Fi.L.S.E., Ministero, Enti locali, ecc. 172 Comprende tematiche relative a competitività e sviluppo, finanza di impresa, ricerca industriale, ecc., riguardanti progetti gestiti a livello ministeriale. 173 Comprende le attività volte al rafforzamento del sistema economico attraverso azioni di sistema quali ad es. marketing territoriale, piani di sviluppo locale, distretti tecnologici, ecc.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 28

8.7 Attività di tutela e valorizzazione dell’artigianato175

8.7.1 Gestione e organizzazione 8.7.2 Osservatorio regionale per l’Artigianato 8.7.3 Ricorsi 8.7.4 Abilitazioni e concessioni

8.8 Attività di internazionalizzazione

8.8.1 Attuazione Piano iniziative sui mercati esteri176 8.8.1.1 Progetti in convenzione con Istituto Commercio Estero (I.C.E.) 8.8.1.2 Progetti comunitari 8.8.1.3 Progetti Interregionali 8.8.1.4 Progetti speciali

8.8.2 Iniziative ministeriali177 8.8.2.1 Piano promozionale nazionale 8.8.2.2 Programmi promozionali straordinari178 8.8.2.3 Finanziamenti gestiti a livello ministeriale179

8.8.3 Attività Sportello SPRINT180 8.8.4 Sostegno ad iniziative promozionali e commerciali181

8.8.4.1 Sostegno ad iniziative promozionali 8.8.4.2 Sostegno ad iniziative di penetrazione commerciale

8.9 Attività estrattive

8.9.1 Cave e torbiere182 8.9.2 Miniere183 8.9.3 Acque minerali e termali184

174 Comprende le designazioni e le nomine per le Camere di Commercio. 175 L.R. 2 Gennaio 2003, n.3 “Riordino e semplificazione della normativa in materia di artigianato”. 176 Comprende l’attività istruttoria e gestionale dei progetti con Enti, Associazioni, CCIAA, CCIE, Consolati, Ambasciate, Ministeri, Istituto Commercio Estero, Regioni, altri partners di progetto relativi a progetti in convenzione con ICE o progetti speciali e comunitari. L’attività di gestione comprende anche Convenzioni attuative con soggetti gestori e Conferenze di Servizi. 177 Comprende le attività di studio con gli uffici ministeriali, riunioni, contributi in termini di relazioni ed approfondimenti, comunicazioni su attuazione iniziative, ecc. 178 Programmi straordinari che coinvolgono anche le Regioni, sia in termini di contributi propositivi ed organizzativi, sia eventualmente in termini di cofinanziamento. 179 Comprende le attività che coinvolgono la Regione sia in fase di predisposizione nella definizione dei bandi, in fase di diffusione degli stessi sul territorio regionale, in fase di istruttoria – con la partecipazione a gruppi di lavoro – e, in taluni casi, direttamente in attività gestionali. 180 Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione del Sistema delle Imprese della Liguria (SPRINT). 181 Attività di promozione sui mercati esteri delle produzioni liguri. 182 I fascicoli nominativi per cava contengono documentazione relativa alla gestione amministrativa e ispettiva e sono conservati per provincia; tali fascicoli contengono sottofascicoli con la documentazione relativa alla polizia mineraria inclusi i documenti di sicurezza e salute, autorizzazione trasporto esplosivi, rilevamento Istat e infortuni. Per questi ultimi può essere aperto un fascicolo 183 I fascicoli nominativi per miniera contengono documentazione relativa alla gestione amministrativa e ispettiva e sono conservati per provincia; tali fascicoli contengono sottofascicoli con la documentazione relativa alla polizia mineraria inclusi i documenti di sicurezza e salute, autorizzazione trasporto esplosivi, infortuni e rilevamento Istat. 184 I fascicoli nominativi per acqua contengono documentazione relativa alla gestione amministrativa e ispettiva e sono conservati per provincia; tali fascicoli contengono

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 29

8.9.4 Nulla osta185 8.9.4.1 Derivazioni d’acqua 8.9.4.2 Linee elettriche

8.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G9 – COMMERCIO Comprende le funzioni e le attività per gli interventi relativi alla rete distributiva regionale, alle fiere e mercati, al l’erogazione di incentivi, di contributi e di servizi alle imprese, alla tutela dei consumatori. 9.1 Attività giuridico - normativa di settore

9.1.1 Testi legislativi e regolamentari186 9.1.2 Circolari, direttive e pareri

9.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore187 9.3 Commissioni, comitati e altri organismi188 9.4 Promozione e informazione189 9.5 Osservatorio regionale sul commercio 9.6 Commercio in sede fissa

9.6.1 Commercio al dettaglio 9.6.2 Commercio all'ingrosso

9.7 Commercio su aree pubbliche 9.8 Vendite straordinarie

9.8.1 Saldi 9.8.2 Promozionali

sottofascicoli con la documentazione relativa alla polizia mineraria inclusi i documenti di sicurezza e salute, infortuni e rilevamento Istat. 185 R.D. 11 dicembre 1933 n. 1775 “Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici”. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G9.2). 186 Attività istruttoria e di studio per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale. 187 Programmi, piani e progetti di settore (comprende ad esempio i piani commerciali); raccordi programmatici con le autonomie e gli enti territoriali; rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; ecc. 188 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo); sono compresi l’Osservatorio regionale del commercio; le Commissioni di mercato, i Centri di assistenza tecnica, l’Osservatorio regionale per il commercio, il Comitato tecnico consultivo, ecc. 189 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni; ecc. Comprende ad esempio l’attività svolta dai centri di assistenza tecnica.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 30

9.9 Forme speciali di vendita190 9.10 Distribuzione di carburante

9.10.1 Impianti stradali 9.10.2 Impianti autostradali 9.10.3 Osservatorio regionale sui carburanti

9.10.3.1 Rete stradale 9.10.3.2 Rete autostradale

9.10.4 Osservatorio interregionale carburanti 9.11 Somministrazione di alimenti e bevande 9.12 Vendita prodotti editoriali191 9.13 Centri di telefonia in sede fissa192 9.14 Commercio equo e solidale 9.15 Agevolazioni, contributi e servizi

9.15.1 Incentivi per il miglioramento della rete distributiva 9.15.2 Incentivi a Consorzi di imprese commerciali 9.15.3 Sostegno a iniziative comuni di soggetti pubblici e privati 9.15.4 Incentivi per la sicurezza delle imprese 9.15.5 Interventi per credito agevolato193 9.15.6 Nuove imprese commerciali 9.15.7 Botteghe storiche 9.15.8 Danni da eventi calamitosi 9.15.9 Crediti d'imposta 9.15.10 Centri di assistenza tecnica

9.16 Sistema fieristico

9.16.1 Calendario regionale manifestazioni fieristiche 9.16.2 Piano annuale iniziative promozionali 9.16.3 Incentivi

9.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G10 - TURISMO E STRUTTURE RICETTIVE Comprende le funzioni e le attività relative alle politiche turistiche, all’organizzazione territoriale, agli incentivi in materia di turismo, alle abilitazioni professionali di settore; alle autorizzazioni e classificazioni delle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere. 10.1 Attività giuridico - normativa di settore

10.1.1 Testi legislativi e regolamentari 194

190 Comprende spacci interni, distributori automatici, vendita per corrispondenza, televendite o attraverso altri sistemi di comunicazione, vendite a domicilio. 191 Stampa quotidiana e periodica. 192 Phone centre. 193 Comprende il credito alle piccole e medie imprese attraverso il sostegno di Confidi. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G10.2).

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 31

10.1.2 Circolari, direttive e pareri 10.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore195

10.2.1 Programmazione 10.2.2 Osservatorio Turistico 10.2.3 Altre attività di studio e statistica

10.3 Commissioni, comitati e altri organismi196 10.4 Promozione e informazione197 10.5 Sistema informativo turistico

10.5.1 Portale regionale turistico 10.5.2 Sistema di back-end offerta turistica 10.5.3 Altri progetti informatici

10.6 Organizzazione turistica del territorio198

10.6.1 Agenzia regionale per la promozione in Liguria 10.6.2 Sistemi Turistici Locali 10.6.3 Uffici di Informazione ed Accoglienza Turistica (IAT) 10.6.4 Pro Loco199

10.7 Agenzie di viaggio200

10.7.1 Direttori tecnici agenzie di viaggio 10.7.2 Apertura, esercizio attività ed elenchi agenzie

10.8 Professioni turistiche201 10.9 Strutture Ricettive202

10.9.1 Strutture alberghiere 10.9.2 Strutture aria aperta203 10.9.3 Strutture extra-alberghiere204 10.9.4 Stabilimenti balneari

10.10 Progetti ed incentivazione turistica

194 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari ecc. di iniziativa regionale. 195 Programmi, piani e progetti di settore; rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; attività di valutazione e monitoraggio; ecc. 196 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo. 197 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni, ecc.; manifestazioni promozionali in Italia e all’estero; partecipazione a borse sul turismo; editoria ; ecc. Comprende altresì gli incarichi operativi e i relativi contributi all’Agenzia Regionale di Promozione Turistica. 198 L.R. 4/10/2006 n. 28 “Organizzazione turistica regionale” (la legge disciplina anche la maggior parte delle attività classificate con i successivi indici). 199 L.R. 11/04/1996, n.17 “Disciplina delle associazioni pro loco” e ss.mm.ii. 200 L.R. 24/07/1997, n.28 “Organizzazione ed intermediazione di viaggi e soggiorni turistici”. 201 Guide turistiche ed escursionistiche, direttori d’albergo, ecc.: attività istruttoria, abilitazioni, tenuta albi, ecc., L.R. 23/12/1999, n.44 “Norme per l'esercizio delle professioni turistiche”. 202 Comprende classificazione e tipologie delle strutture turistiche. 203 Comprende campeggi e strutture simili. 204 Comprende bed and breakfast e strutture simili.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 32

10.10.1 Iniziative di interesse regionale 10.10.2 Iniziative di interesse interregionale e extranazionale205 10.10.3 Incentivazione e contributi alle imprese turistiche

10.11 Finanziamenti e rapporti con Enti titolari di funzioni turistiche

10.11.1 Province 10.11.2 Comune di Genova 10.11.3 Altri enti

10.12 Sanzioni amministrative205bis 10.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G11 - PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, URBANISTICA ED EDILIZIA Comprende le funzioni e le attività relative allo sviluppo urbanistico del territorio, alle politiche per il soddisfacimento del fabbisogno abitativo privato, alla pianificazione dello sviluppo edilizio destinato a finalità pubbliche e a pubblico utilizzo, alla tutela del paesaggio. 11.1 Attività giuridico - normativa di settore

11.1.1 Testi legislativi e regolamenti206 11.1.2 Circolari e direttive 11.1.3 Pareri

11.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore207

11.2.1 Pianificazione territoriale208 11.2.2 Urbanistica ed edilizia209 11.2.3 Tutela del paesaggio

11.3 Commissioni, comitati e altri organismi210 205 Comprende progetti e programmi di intervento di cui alla Legge 29/032001, n.135 “Riforma della legislazione nazionale del turismo”. 205bis Comprende anche l’attività di controllo. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G11.2). 206 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale. 207 Programmi, piani e progetti di settore; piani territoriali di coordinamento; protocolli d’intesa; rapporti interistituzionali e raccordi programmatici di vario livello (europeo, nazionale, regionale e locale); rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; indicazioni di criteri e parametri, anche economici, per interventi in materia di edilizia (comprende ad esempio elenco prezzi); ecc. 208 Comprende ad esempio il Piano Territoriale Regionale (PTR), il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC), il Programma di Riqualificazione Urbana e Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST), il Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico (PTCP), il Piano della Costa nonché la pianificazione regionale relativa al demanio marittimo, ecc. 209 Comprende ad esempio Programmi Urbani Complessi, Programmi Organici d’Intervento, Programma di Riqualificazione Urbana, Programma Regionale per il Social Housing, ecc. 210 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio, ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo). Comprende ad esempio Comitato Tecnico Regionale, Commissione Albo regionale esperti in materia di bellezze naturali, Comitato Tecnico L.R. 15/80, Commissioni assegnazione alloggi di

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 33

11.4 Promozione e informazione211 11.5 Sistema informativo territoriale212 11.6 Attività di vigilanza, coordinamento e supporto213

11.6.1 Strumenti di pianificazione territoriale 11.6.2 Procedimenti concertativi 11.6.3 Urbanistica214 11.6.4 Edilizia215 11.6.5 Osservatorio regionale del sistema abitativo 11.6.6 Espropriazioni 11.6.7 Demanio marittimo 11.6.8 Tutela del paesaggio216

11.7 Agevolazioni finanziamenti e contributi217

11.7.1 Edilizia abitativa agevolata 11.7.2 Edilizia sovvenzionata 11.7.3 Edilizia scolastica 11.7.4 Edilizia residenziale sociale 11.7.5 Barriere architettoniche 11.7.6 Sostegno alla locazione 11.7.7 Riqualificazione urbana218 11.7.8 Funzioni delegate alla Provincie in edilizia219 11.7.9 Urbanistica 11.7.10 Pianificazione territoriale 11.7.11 Tutela del paesaggio 11.7.12 Danni bellici

11.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

edilizia residenziale pubblica, Commissioni provinciali determinazione canoni di esproprio, Centro di valutazione territoriale, ecc. 211 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni; attività, interventi e contributi per informazione, promozione, divulgazione relative alla materia; ecc. 212 Documentazione relativa al coordinamento e alla gestione delle banche dati anche per quel che concerne i rapporti con soggetti terzi (Datasiel, ecc.). I documenti prodotti dal sistema informatico, di qualunque tipo e su qualsiasi supporto, vanno classificati con gli indici delle voci di competenza. 213 Comprende le attività di autorizzazione e approvazione nonchè le valutazioni e i pareri tecnici (a strutture regionali, ad enti locali e altri soggetti terzi) in ambito di pianificazione territoriale, urbanistica ed edilizia, ecc. 214 Comprende le valutazioni su Strumenti urbanistici comunali e su altri provvedimenti in materia di disciplina urbanistico-edilizia ad esempio regolamenti edilizi - L.R. 4 settembre 1997, n. 36 “Legge urbanistica regionale”. 215 Comprende l’anagrafe utenza edilizia abitativa e l’anagrafe edilizia scolastica. 216 Comprende anche gli esposti e l’albo regionale esperti in materia di bellezze naturali. 217 Comprende anche i contributi alle Province e ai Comuni per le funzioni delegate. 218 Comprende interventi misti e/o complessi sia di edilizia sovvenzionata che agevolata (pubblici e privati); progetti integrati a valere su finanziamenti comunitari, nazionali e regionali. 219 Comprende l’attività relativa alle costruzioni in zone sismiche e alla disciplina opere in cemento armato; L.R. 21 luglio 1983, n. 29 “Costruzioni in zone sismiche - Deleghe e norme urbanistiche particolari” e ss.mm.ii.; L.R. 26 novembre 1984, n. 52 “Delega alle Province delle funzioni regionali relative alle opere di conglomerato cementizio armato normale e precompresso e a struttura metallica.”

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 34

TITOLO G12 - INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Comprende le funzioni e le attività relative alla pianificazione, al coordinamento e allo sviluppo delle reti di comunicazione e delle infrastrutture, della mobilità urbana ed extraurbana, della navigazione, dei porti e degli aeroporti. 12.1 Attività giuridico - normativa di settore

12.1.1 Testi legislativi e regolamentari220 12.1.2 Circolari e direttive 12.1.3 Pareri

12.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore221

12.2.1 Infrastrutture 12.2.2 Mobilità 12.2.3 Trasporti 12.2.4 Studi e programmazione pluritematici

12.3 Commissioni, comitati e altri organismi222 12.4 Promozione e informazione223 12.5 Sistema informativo territoriale224 12.6 Attività di vigilanza, coordinamento e supporto

12.6.1 Trasporto pubblico locale225 12.6.2 Mobilità226 12.6.3 Infrastrutture

12.7 Agevolazioni finanziamenti e contributi

12.7.1 Rete stradale 12.7.1.1 Strade e autostrade227

La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G12.2). 220 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale. 221 Programmi, piani e progetti di settore; piani territoriali di coordinamento; rapporti interistituzionali e raccordi programmatici di vario livello (europeo, nazionale, regionale e locale); rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; ecc. 222 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali, gettoni di presenza, ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio, ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo). Comprende ad esempio la Commissione verificatori titoli di viaggio, la Commissione iscrizione a ruolo dei conducenti (taxi e auto a noleggio con autista), ecc. 223 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni; ecc. 224 Documentazione relativa al coordinamento e alla gestione delle banche dati anche per quel che concerne i rapporti con soggetti terzi (Datasiel, ecc.). I documenti prodotti dal sistema informatico, di qualunque tipo e su qualsiasi supporto, vanno classificati con gli indici delle voci di competenza. 225 Comprende ad esempio elenco verificatori, conducenti taxi e autonoleggio, parco mezzi aziende di trasporto, autorizzazioni, impianti fissi, osservatorio regionale infrastrutture e trasporti (art. 13 L.R. 31/98 “Norme in materia di trasporto pubblico locale”). 226 Comprende ad esempio catasto strade, sicurezza stradale, ecc.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 35

12.7.1.2 Catasto strade 12.7.1.3 Sicurezza stradale 12.7.1.4 Illuminazione pubblica

12.7.2 Aree urbane228 12.7.3 Trasporto pubblico locale229 12.7.4 Impianti di trasporto230 12.7.5 Porti 12.7.6 Aeroporti 12.7.7 Danni da eventi calamitosi

12.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G13 - TUTELA DELL’AMBIENTE Comprende le funzioni e le attività relative allo studio, alla programmazione , alla previsione, attuazione e monitoraggio degli interventi volti alla tutela e valorizzazione dell’ambiente. 13.1 Attività giuridico - normativa di settore

13.1.1 Ambiente 13.1.1.1 Testi legislativi e regolamentari231 13.1.1.2 Circolari, direttive e pareri

13.1.2 Energia 13.1.2.1 Testi legislativi e regolamentari231 13.1.2.2 Circolari, direttive e pareri

13.1.3 Aree Protette 13.1.3.1 Testi legislativi e regolamentari231 13.1.3.2 Circolari, direttive e pareri

13.1.4 Protezione Civile 13.1.4.1 Testi legislativi e regolamentari231 13.1.4.2 Circolari, direttive e pareri

13.1.5 Difesa suolo 13.1.4.1 Testi legislativi e regolamentari 13.1.4.2 Circolari, direttive e pareri

13.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore232

227 Comprende viabilità minore, strade statali ed ex statali. 228 Comprende ad esempio piste ciclabili, parcheggi, pedonalizzazioni, eliminazione passaggi a livello, impianti fissi, interventi sulla circolazione, ecc.; L.R. 25 marzo 1997, n. 10 “Interventi della Regione per la programmazione e attuazione di parcheggi e infrastrutture per la mobilità e per il traffico nelle aree urbane.” 229 Comprende ad esempio i trasporti di linea e non di linea, marittimi, contributi a taxi, acquisto mezzi di trasporto, ecc. 230 Comprende ad esempio i contributi in conto capitale per impianti a fune e interventi per le ferrovie; sono esclusi gli impianti portuali e aeroportuale per i quali si vedano le voci 12.7.5 “Porti” e 12.7.6 “Aeroporti”. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G13.2). 231 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale. 232 Programmi, piani e progetti di settore (comprende ad esempio per l’Ambiente: Piano Tutela Acque; Piano Tutela Qualità dell'Aria; Piano Tutela Ambiente Marino e Costiero;

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 36

13.2.1 Ambiente 13.2.2 Energia 13.2.3 Aree Protette 13.2.4 Protezione Civile 13.2.5 Difesa suolo

13.3 Commissioni, comitati e altri organismi233

13.3.1 Ambiente 13.3.2 Energia 13.3.3 Aree Protette 13.3.4 Protezione Civile 13.2.5 Difesa suolo

13.4 Promozione e informazione234

13.4.1 Ambiente 13.4.2 Energia 13.4.3 Aree Protette 13.4.4 Protezione Civile 13.2.5 Difesa suolo

13.5 Sistema informativo ambientale235 13.6 Attività integrata di tutela ambientale e rischio industriale

13.6.1 Controllo integrato inquinamento 13.6.2 Aree critiche 13.6.3 Rischio industriale

13.7 Tutela qualità dell’aria

13.7.1 Valutazione qualità dell’aria236 13.7.2 Autorizzazioni 13.7.3 Contributi

13.8 Inquinamento acustico ed elettromagnetico

13.8.1 Attività di coordinamento e supporto 13.8.2 Elenco esperti di acustica ambientale

13.9 Tutela del suolo

Piani di bacino, Riparto risorse per interventi in materia ambientale (L.R. 18/99); per l’Energia: Piano Energetico e Ambientale Regionale; per la Protezione Civile: piani di emergenza, ecc.); protocolli d’intesa; rapporti interistituzionali e raccordi programmatici di vario livello (europeo, nazionale, regionale e locale); rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; sistemi informativi; ecc. 233 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio, ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo). Comprende ad esempio il Comitato Tecnico per la valutazione di impatto ambientale, il Comitato Tecnico Regionale per le funzioni dell’Autorità di bacino regionale, il Comitato Tecnico qualità dell’aria, il Comitato Regionale Protezione Civile, la Commissione Rischio Sismico, la Commissione Monitoraggio Danni, ecc. 234 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni; attività, interventi e contributi per informazione, divulgazione, promozione, certificazione ed educazione relative alle tematiche ambientali; ecc. 235 Documentazione relativa al coordinamento e alla gestione delle banche dati anche per quel che concerne i rapporti con soggetti terzi (tavoli interregionali, Datasiel, ecc.). I documenti prodotti dal sistema informatico, di qualunque tipo e su qualsiasi supporto, vanno classificati con gli indici delle voci di competenza. 236 Comprende anche la realizzazione di programmi di attuazione del piano di qualità dell’aria e la gestione del sistema di valutazione (reti, modelli, inventari).

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 37

13.9.1 Bonifica siti d’interesse nazionale237 13.9.2 Bonifica siti d’interesse regionale 13.9.3 Discariche e abbandoni 13.9.4 Rapporti con soggetti terzi

13.10 Gestione ciclo rifiuti

13.10.1 Contributi e agevolazioni 13.10.2 Osservatorio rifiuti238

13.11 Tutela dell’acqua e risorse idriche

13.11.1 Servizio idrico integrato239 13.11.2 Concessioni di derivazioni idriche

13.11.2.1 Grandi derivazioni 13.11.2.2 Piccole derivazioni 13.11.2.3 Licenze di attingimento

13.11.3 Monitoraggio 13.11.3.1 Osservatorio permanente corpi idrici 13.11.3.2 Controllo qualità delle acque

13.11.4 Ricerca acque sotterranee 13.11.5 Polizia idrica

13.12 Difesa suolo

13.12.1 Gestione finanziamenti240 13.12.2 Assetto geologico e idrogeologico241 13.12.3 Assetto idraulico

13.12.3.1 Concessioni242 13.12.3.2 Autorizzazioni e nulla osta243 13.12.3.3 Sdemanializzazioni 13.12.3.4 Sponde variabili 13.12.3.5 Polizia idraulica 13.12.3.6 Dighe

13.12.4 Assetto territoriale 13.12.4.1 Manutenzione del territorio244 13.12.4.2 Segnalazione dissesti e criticità

13.12.5 Autorità di bacino244.1 13.12.6 Sismica245

237 Comprende anche gli interventi per il sito di Cornigliano. 238 Comprende i dati ecotassa, i dati sulla produzione dei rifiuti, le autorizzazioni date da Province e Comuni, i dati degli osservatori. 239 Comprende i contributi per gli interventi e l’attività di coordinamento delle gestioni del servizio idrico e il rapporto con soggetti terzi (es. Ambito Territoriale Ottimale - ATO). 240 Comprende anche i pareri di congruità per l’erogazione di contributi ad esempio attività di bonifica del Canale Lunense. 241 Comprende ad esempio stabilità dei versanti, frane, abitati da consolidare, patrimonio geologico, carsismo, cartografia geologica, ecc. 242 Comprende canoni concessori, pertinenze fluviali/idrauliche, occupazioni di greto, attraversamenti, ecc. 243 Comprende deroga distanze corsi d’acqua, autorizzazioni per opere idrauliche, accessi in alveo, ecc. 244 Comprende, ad esempio, manutenzione opere, versanti ed alvei, incendi boschivi, ingegneria naturalistica, progettazione e realizzazione opere idrauliche, bonifica montana, ecc. 244.1 Comprende anche varianti ai piani di bacino. 245 L. 02/02/1974, n.64 “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche”, L.R. 21/07/1983, n.29 “Costruzioni in zone sismiche - deleghe e norme urbanistiche particolari. Ecologia”, L.R. 20/10/2006, n. 29 “Modificazioni alla L.R. 21/07/1983, n. 29 (costruzioni in zone sismiche – deleghe e norme urbanistiche particolari), D.P.C.M. 21 ottobre 2003 Dipartimento della protezione civile. Disposizioni attuative dell'art. 2, commi 2, 3 e 4, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 38

13.12.7 Pareri tecnici 13.13 Ambiente Marino e Costiero

13.13.1 Autorizzazioni246 13.13.2 Contributi 13.13.3 Attività di prevenzione e monitoraggio247 13.13.4 Biodiversità

13.14 Energia

13.14.1 Contributi per interventi per risparmio energetico e fonti rinnovabili 13.14.2 Attuazione del Piano Energetico e Ambientale regionale

13.15 Aree Protette

13.15.1 Attività di coordinamento, supporto e vigilanza 13.15.2 Finanziamenti, contributi e rendicontazioni248 13.15.3 Pianificazione249

13.16 Biodiversità250

13.16.1 Valutazione di incidenza 13.16.1.1 Valutazioni regionali 13.16.1.2 Valutazioni di altri soggetti

13.16.2 Contributi ed agevolazioni 13.16.3 Monitoraggio e segnalazioni251 13.16.4 Gestione, coordinamento e supporto

13.17 Valutazione Impatto Ambientale

13.17.1 Progetti sottoposti a procedura di screening 13.17.2 Progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale - VIA 13.17.3 Progetti esclusi/assoggettati a VIA e Screening 13.17.4 Valutazione Ambientale di piani e programmi - VAS 13.17.5 Verifica di assoggettabilità 13.17.6 Piani esclusi/assoggettati a VAS

13.18 Protezione Civile

13.18.1 Previsione e prevenzione 13.18.1.1 Idrogeologico 13.18.1.2 Sismico

13.18.2 Gestione emergenze ed esercitazione 13.18.3 Danni a seguito eventi calamitosi252 13.18.4 Impianti e attrezzature tecnologiche253 13.18.5 Volontariato254

n. 3274 del 20 marzo 2003, recante "Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica". 246 Ad esempio quelle relative a opere marittime e porticcioli turistici. 247 Ad esempio ai fini della prevenzione e controllo dell’inquinamento, delle acque di balneazione, dello stato delle biocenosi marine, dell’erosione delle coste, ecc. Comprende anche la gestione di modellistica previsionale. 248 Comprende anche i finanziamenti per i percorsi protetti. 249 Attività svolta da Regione sugli atti di pianificazione degli enti parco, ad esempio Piani dei parchi, Piani socio-economici dei parchi, ecc. 250 Comprende Rete Natura 2000, nonché le attività previste dalla L.R. 19/07/2009, n. 28 “Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversità”. 251 Comprende anche l’attività dell’Osservatorio Regionale Biodiversità. 252 Comprende l’attività di rilevamento, valutazione e contribuzione. 253 Comprende l’attività di adeguamento, innovazione e gestione.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 39

13.18.5.1 Impiego e rimborsi 13.18.5.2 Formazione, dotazione e organizzazione

13.18.6 Soccorso alpino e speleologico255 13.19 Guardie ecologiche volontarie256 13.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G14 - SANITÀ IGIENE E VETERINARIA Comprende le funzioni e le attività relative alla programmazione, organizzazione, coordinamento e controllo del sistema sanitario, nonché alla tutela e alla prevenzione in materia di salute, igiene e veterinaria. 14.1 Attività giuridico - normativa di settore257

14.1.1 Sanità 14.1.2 Igiene 14.1.3 Veterinaria

14.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore258

14.2.1 Sanità 14.2.2 Igiene 14.2.3 Veterinaria

14.3 Commissioni, comitati e altri organismi259

254 Escluso l’iscrizione albo (vedere titolo 6 all’indice 6.6.3 “Coordinamento e controllo esterno – Terzo settore”). 255 L.R. 14 Aprile 1993, n.15 “Interventi regionali per il potenziamento dell'organizzazione del soccorso alpino e speleologico”. 256 L.R. n. 30 del 02 Maggio 1990 “Disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica”. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G14.2). 257 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale; pareri; indicazioni relative all’applicazione della normativa di settore (regionale e non); linee guida, circolari, ecc. Comprende ad esempio i regolamenti relativi alla contabilità economico-patrimoniale delle strutture sanitarie. 258 Programmi, piani e progetti di settore (comprende ad esempio per la sanità: il piano sanitario regionale, il piano di rientro, la rete ospedaliera, la programmazione degli investimenti; per l’igiene: il piano regionale della prevenzione, il piano pandemico regionale; per la veterinaria: il piano Controlli sicurezza alimentare; ecc.); rapporti interistituzionali e raccordi programmatici di vario livello (europeo, nazionale, regionale e locale); rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; ecc. Compreso il Sistema Informativo sanitario. 259 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo). Comprende ad esempio il Nucleo regionale di valutazione sull’edilizia sanitaria, la Commissione tecnica accreditamento, la Commissione regionale sull’appropriatezza delle prestazioni sanitarie, il Comitato permanente regionale per la medicina generale, il Comitato regionale per le attività

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 40

14.3.1 Sanità 14.3.2 Igiene 14.3.3 Veterinaria

14.4 Promozione e informazione260

14.4.1 Sanità 14.4.2 Igiene 14.4.3 Veterinaria

14.5 Organizzazione Servizio Sanitario Regionale261 14.6 Gestione economico finanziaria e patrimoniale

14.6.1 Patrimonio immobiliare Aziende Sanitarie 14.6.2 Attuazione investimenti

14.6.2.1 Linee di investimento 14.6.2.2 Attuazione interventi

14.6.3 Gestione contratti e convenzioni regionali 14.6.4 Attività di controllo e monitoraggio 14.6.5 Donazioni ad ospedali ed istituti scientifici 14.6.6 Riparto fondi sanitari

14.6.6.1 Fondo sanitario nazionale e regionale 14.6.6.2 Giro fondi262 14.6.6.3 Accantonamento fondi263 14.6.6.4 Altri fondi previsti da disposizioni normative264

14.6.7 Compensazione sanitaria 14.6.8 Gestione stralcio situazione debitorie

14.7 Attività di verifica e controllo contabile

14.7.1 Controllo atti Aziende Sanitarie 14.7.2 Controllo contabilità Aziende Sanitarie

14.7.2.1 Bilanci preventivi e consuntivi 14.7.2.2 Elaborazione flussi finanziari, rendicontazioni trimestrali 14.7.2.3 Collegio revisori dei conti

14.7.3 Commissariamento aziende sanitarie 14.7.4 Attività Conferenza dei sindaci

14.8 Controllo di qualità e attività ispettiva

14.8.1 Valutazione appropriatezza delle prestazioni sanitarie 14.8.2 Controlli di soggetti terzi265

14.9 Personale sanitario

14.9.1 Programmazione e gestione del personale sanitario 14.9.1.1 Ruoli del personale sanitario266

trasfusionali, la Commissione malattie infettive e vaccinazioni, il Comitato medicina dello sport, la Commissione consultiva pesca, ecc. 260 Attività divulgativa, promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni; campagne informative, ad esempio per l’educazione sanitaria e di profilassi, ecc. 261 Comprende la documentazione relativa alle aziende sanitarie e ospedaliere e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. 262 Art. 35: Fondi presso Ministero del tesoro, Legge 30 Marzo 1981, n.119 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 1981)”. 263 Art. 6 comma 1: Accantonamento di quote del fondo sanitario, L.R. 8 febbraio 1995, n. 10 “Finanziamento, gestione patrimoniale ed economico-finanziaria delle Unità Sanitarie Locali e delle altre aziende del Servizio Sanitario Regionale”. 264 Comprende i contributi agli Hanseniani. 265 Comprende ad esempio le ispezioni NAS, le ispezioni ministeriali, ecc.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 41

14.9.1.2 Mobilità personale267 14.9.1.3 Procedure concorsuali 14.9.1.4 Direttori Aziende Sanitarie268 14.9.1.5 Rapporti con organizzazioni sindacali e ordini professionali

14.9.2 Formazione e riqualificazione 14.9.2.1 Corsi universitari 14.9.2.2 Corsi per operatori regionali269 14.9.2.3 Corsi di aggiornamento270 14.9.2.4 Corso di formazione specifica in Medicina Generale271 14.9.2.5 Corsi di formazione manageriale 14.9.2.6 Attività Osservatorio interrregionale per la formazione sanitaria 14.9.2.7 Riconoscimento equipollenza dei titoli extracomunitari delle professioni sanitarie 14.9.2.8 Riconoscimento nuove figure professionali272 14.9.2.9 Riconoscimento titoli di servizio sanitario prestato all’estero

14.10 Assistenza Sanitaria

14.10.1 Medicina generale, pediatria di libera scelta e specialistica ambulatoriale273 14.10.1.1 Graduatoria regionale dei medici di medicina generale convenzionata 14.10.1.2 Graduatoria regionale medici pediatri di libera scelta 14.10.1.3 Zone carenti274 14.10.1.4 Attività del Comitato permanente regionale per la medicina generale 14.10.1.5 Attività del Comitato permanente regionale medici pediatri di libera scelta 14.10.1.6 Attività del Comitato permanente regionale medici specialisti ambulatoriali

interni275 14.10.2 Anagrafe sanitaria cittadini assistiti

14.10.2.1 Gestione dell’anagrafica276 14.10.2.2 Gestione informatica dell’anagrafe sanitaria

14.10.3 Assistenza sanitaria italiani all’estero e stranieri in Italia 14.10.3.1 Cure di alta specializzazione per italiani all’estero 14.10.3.2 Convenzioni bilaterali stipulate con paesi esteri non comunitari 14.10.3.3 Tessera Europea di Assicurazione e Malattia (TEAM) 14.10.3.4 Assistenza ai cittadini extra – comunitari in Italia277

14.10.4 Accreditamento strutture sanitarie278

266 Comprende censimento, controllo, piante organiche, variazioni dei profili professionali, ecc. 267 Comprende trasferimenti, comandi, passaggi, riammissioni. 268 Comprende nomina, revoca, dimissioni, ecc. 269 Comprende la formazione per Operatore Socio Sanitario (OSS). 270 Comprende “Educazione Continua in Medicina”. 271 D. Lgl. 17 agosto 1999, n. 368 "Attuazione della direttiva 93/16/CEE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli e delle direttive 97/50/CE, 98/21/CE, 98/63/CE e 99/46/CE che modificano la direttiva 93/16/CEE". 272 Comprende l’elenco previsto dalla L.R. 25 ottobre 2004, n. 18 “Norme regionali sulle discipline bionaturali per il benessere”. 273 Comprende servizi sul territorio e attività prestate da personale convenzionato con S.S.R. compresi biologi, chimici e psicologi. 274 Comprende ad esempio medicina generale, pediatria di libera scelta, continuità assistenziale, emergenza sanitaria territoriale. 275 Comprende medici veterinari ed altre professionalità (biologi, chimici e psicologi). 276 Comprende variazioni, cancellazioni, ecc. 277 Non in regola con le norme di ingresso e soggiorno (modello STP). 278 L.R. 30 luglio 1999, n. 20 “Norme in materia di autorizzazione, vigilanza e accreditamento per i presidi sanitari e socio-sanitari, pubblici e privati. Recepimento del D.P.R. 14 gennaio 1997.”

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 42

14.10.4.1 Accreditamento strutture279 14.10.4.2 Autorizzazione

14.10.5 Tariffe sanitarie regionali 14.10.5.1 Tariffe ospedaliere 14.10.5.2 Tariffe prestazioni specialistiche ambulatoriali 14.10.5.3 Tariffe ticket sanitari

14.10.6 Liste d’attesa e C.U.P.280 14.10.7 Emergenza sanitaria281

14.10.7.1 Attività di organismi regionali per l’emergenza282 14.10.7.2 Gestione mezzi di soccorso283 14.10.7.3 Gestione mezzi di telecomunicazione per emergenza

14.10.8 Medicina trasfusionale 14.10.8.1 Strutture e servizi trasfusionali 14.10.8.2 Emoderivati284

14.10.9 Oncologia 14.10.10 Lotta all’aids285 14.10.11 Trapianti286 14.10.12 Indennità per danni a seguito vaccinazioni, trasfusioni, ecc.287 14.10.13 Procreazione medicalmente assistita 14.10.14 Rapporti con Ordine dei medici 14.10.15 Cure termali

14.11 Assistenza socio-sanitaria integrata

14.11.1 Distretti socio sanitari 14.11.2 Professioni socio sanitarie 14.11.3 Percorsi assistenziali integrati288 14.11.4 Assistenza territoriale, distrettuale e diretta289

14.11.4.1 Cure domiciliari290 14.11.4.2 Anziani 14.11.4.3 Pazienti con disabilità 14.11.4.4 Pazienti psichiatrici 14.11.4.5 Tossicodipendenze 14.11.4.6 Aids

14.11.5 Assistenza residenziale e semi-residenziale 14.11.5.1 Accreditamento strutture291

279 Comprende la documentazione relativa all’attività istruttoria e gestionale. 280 Attuazione programmi regionali e aziendali in materia di contenimento dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie. 281 L.R. 5 maggio 1994, n. 24 “Sistema di emergenza sanitaria”. 282 Comprende l’attività del Comitato regionale per l’emergenza, del gruppo operativo ristretto per l’emergenza (GORE), ecc. 283 Comprende ad esempio associazioni volontariato, C.R.I., elisoccorso, ecc. 284 Comprende il monitoraggio delle spese farmaceutiche emoderivati e le convenzioni con le aziende produttrici. 285 L.R. 135/90 “Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS”. 286 Comprende il Centro regionale trapianti, il Registro regionale donatori midollo osseo (I.B.M.D.R.), l’attività del Comitato tecnico scientifico donatori midollo osseo, della Commissione per il trapianto di cellule staminali emopoietiche, ecc. 287 L. 25 febbraio 1992, n. 210 “Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati”. 288 Comprende programmi e progetti integrati riguardanti diverse tipologie di servizi (ad esempio domiciliari, residenziali, ecc.) o diverse categorie di utenza. 289 Comprende anche consultori e ambulatori, nonché interventi e contributi erogati direttamente al soggetto avente diritto ad esempio contributi sanitari a disabili, prevenzione cecità, riabilitazione visiva, ecc. 290 Comprende le cure per persone non autosufficienti indipendentemente dalla tipologia di utenza.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 43

14.11.5.2 Politiche tariffarie e standard 14.11.6 Cure intermedie 14.11.7 Assistenza protesica 14.11.8 Area materno-infantile

14.12 Assistenza farmaceutica

14.12.1 Controllo spesa farmaceutica 14.12.2 Farmacie

14.12.2.1 Autorizzazione apertura, modifiche e ispezioni 14.12.2.2 Pianta organica farmacie 14.12.2.3 Concorsi farmacie 14.12.2.4 Farmacie rurali 14.12.2.5 Farmacie ospedaliere 14.12.2.6 Tasse regionali di concessione, esercizio, ispezioni 14.12.2.7 Albo titolari farmacie

14.12.3 Parafarmacie 14.12.4 Farmaci

14.12.4.1 Prontuario terapeutico292 14.12.4.2 Revoche, sospensioni, divieti di vendita di medicinali 14.12.4.3 Farmaci irreperibili293 14.12.4.4 Stupefacenti 14.12.4.5 Registri farmaci294 14.12.4.6 Ricettari 14.12.4.7 Distribuzione all’ingrosso di medicinali 14.12.4.8 Farmacovigilanza 14.12.4.9 Sperimentazione clinica 14.12.4.10 Informazione scientifica

14.12.5 Dispositivi medici295 14.13 Igiene

14.13.1 Tariffe 14.13.2 Profilassi malattie infettive 14.13.3 Vaccinazioni 14.13.4 Medicina legale296 14.13.5 (eliminato “Invalidità civile”) 14.13.6 Polizia mortuaria 14.13.7 Tutela sanitaria attività sportiva 14.13.8 Tutela igienico-sanitaria ambienti di vita 14.13.9 Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro 14.13.10 Prevenzione e sicurezza nelle strutture sanitarie 14.13.11 Protezione della salute da rischi fisici, chimici e biologici297 14.13.12 Ditte di prodotti cosmetici298 14.13.13 (eliminato “Alimenti e nutrizione” e sostituito, vedi indice 14.16) 14.13.14 Interventi per la tutela della salute299

14.14 Eliminato “Veterinaria” e sostituito vedi 14.16

291 Comprende anche l’attività di controllo effettuata da soggetti terzi (ad esempio controlli NAS). 292 Comprende i rapporti con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), i piani terapeutici, le classificazioni ai fini della prescrivibilità, i farmaci generici, ecc. 293 Compresa l’importazione dall'estero. 294 Ormoni crescita, farmaci orfani, ecc. 295 Comprende il repertorio dei dispositivi medici, l’attività di vigilanza, le registrazioni nel sistema NSIS del Ministero, i prezzi, gli aggiornamenti della Commissione Nazionale Dispositivi (CND), ecc. 296 Comprende certificazioni, accertamenti fiscali, collegi medico-legali, ecc. 297 Comprende i rischi da amianto, radioattività, fitosanitari, chimici, ecc. 298 Comprende iscrizioni, variazioni, ispezioni, ecc. 299 Comprende la documentazione relativa all’attuazione dei piani non classificabili con gli altri indici.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 44

14.15 Sanzioni amministrative 14.16 Sicurezza alimentare e sanità animale

14.16.1 Tariffe 14.16.2 Alimenti e bevande 299.1 14.16.3 Nutrizione 299.2 14.16.4 Laboratori di analisi alimentari 14.16.5 Operatori del settore alimentare 299.3 14.16.6 Randagismo e igiene urbana veterinaria300 14.16.7 Benessere animale e sperimentazione animale 300.1 14.16.8 Riproduzione e fecondazione animale 14.16.9 Farmaci veterinari 14.16.10 Fauna selvatica 14.16.11 Anagrafi degli allevamenti e degli animali 300.2 14.16.12 Alimentazione animale 300.3 14.16.13 Sottoprodotti di origine animale 300.4 14.16.14 Terapia con animali 14.16.15 Malattie infettive e attività di risanamento 14.16.16 Importazione ed esportazione 14.16.17 Emergenze ed allerte alimentari 14.16.18 Flussi informativi 300.5 14.16.19 Attività di controllo (standard di funzionamento e audit) 300.6

14.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G15 – POLITICHE SOCIALI Comprende le funzioni e le attività di programmazione, organizzazione, coordinamento e controllo volte a prevenire, eliminare o ridurre le condizioni di disabilità, bisogno e disagio. 15.1 Attività giuridico – normativa di settore

15.1.1 Testi legislativi e regolamentari300 15.1.2 Circolari, direttive e pareri

299.1 Comprende anche controllo micologico. 299.2 Comprende celiachia, prevenzione obesità, sorveglianza nutrizionale, ecc. 299.3 Comprende anche formazione, anagrafi e attività residuale circa stabilimenti alimentari riconosciuti e registrati ai sensi dei Reg. 852 e 853/2004 CEE. 300 Comprende ad esempio sterilizzazione, ricoveri, predazioni. 300.1 Comprende anche il Piano nazionale benessere animale (PNBA). 300.2 Comprende anche acquacoltura, anagrafe canina e anagrafe felina. 300.3 Comprende anche l’anagrafe Operatori del settore dei mangimi (OSM), il Piano nazionale alimentazione animale (PNAA), il Piano regionale alimentazione animale (PRAA). 300.4 Comprende anche le relative anagrafi. 300.5 Comprende in particolare flussi informativi riguardanti Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). 300.6 Comprende anche la condizionalità. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G15.2). 300 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 45

15.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore301

15.3 Commissioni, comitati e altri organismi302 15.4 Promozione e informazione303 15.5 Valutazione e controllo qualità in campo sociale 15.6 Servizi sociali

15.6.1 Infanzia, adolescenti e giovani 15.6.2 Anziani 15.6.3 Persone con disabilità 15.6.4 Tossicodipendenze 15.6.5 Salute mentale 15.6.6 Misure di sostegno al reddito 15.6.7 Immigrazione 15.6.8 Disagio sociale304

15.7 Sostegno alla funzione educativa

15.7.1 Oratori305 15.7.2 Soggiorni estivi

15.8 Terzo settore306

15.8.1 Volontariato 15.8.2 Associazioni di promozione sociale307 15.8.3 Cooperative 15.8.4 Imprese sociali 15.8.5 Servizio civile

15.9 Gestione finanziaria

15.9.1 Riparto fondi 15.9.2 Finanziamento in conto capitale308

15.10 Autorizzazioni309 15.11 Attività inerenti le pari opportunità310

301 Programmi, piani e progetti di settore (comprende ad esempio il Piano Sociale Integrato Regionale, ecc.); rapporti interistituzionali e raccordi programmatici di vario livello (europeo, nazionale, regionale e locale); rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; ecc. 302 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc. Comprende ad esempio la Consulta per la Famiglia, la Conferenza Permanente Programmazione Sociosanitaria Regionale, la Conferenza Sindaci Ambito Territoriale Sociale, Conferenza Sindaci Distretto Sociosanitario, ecc. 303 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni, campagne informative, ecc. 304 Comprende i servizi rivolti a detenuti, nomadi, ecc. 305 L.R. 10 agosto 2004, n. 16 “Interventi regionali per la valorizzazione della funzione sociale ed educativa svolta dagli oratori e da enti religiosi che svolgono attività similari”. 306 Non comprende la documentazione relativa all’istituzione, variazione ed iscrizione ad eventuale albo (vedere titolo 6 all’indice 6.6.3 “Coordinamento e controllo esterno – Terzo settore”). 307 L.R. 24 dicembre 2004, n. 30 “Disciplina delle associazioni di promozione sociale”. 308 Comprende le assegnazioni ai distretti socio sanitari per le strutture sociali, i finanziamenti cooperative sociali, i contributi alle pubbliche assistenze. 309 Comprende le autorizzazioni alle aziende pubbliche e alle fondazioni di diritto privato per atti di disposizione del patrimonio immobiliare.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 46

15.12 Attività inerenti Garante dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza 15.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

TITOLO G16 – ISTRUZIONE, RICERCA, FORMAZIONE E LAVORO

Comprende le funzioni e le attività relative alla programmazione, organizzazione, coordinamento e monitoraggio degli interventi in materia di istruzione, ricerca, università, formazione e lavoro. 16.1 Attività giuridico - normativa di settore311

16.1.1 Formazione 16.1.2 Lavoro 16.1.3 Sistema educativo 16.1.4 Università, ricerca e innovazione 16.1.5 Attività giuridico - normativa pluritematica

16.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore312

16.2.1 Formazione 16.2.2 Lavoro313 16.2.3 Sistema educativo 16.2.4 Università, ricerca e innovazione314 16.2.5 Attività di studio e programmatoria pluritematica

16.3 Commissioni, comitati e altri organismi315 16.4 Promozione e informazione316 16.5 Attività di coordinamento, vigilanza e controllo317

16.5.1 Monitoraggio della spesa 310 Escluse le attività inerenti le pari opportunità in materia di lavoro e della Consigliera di parità comprese nel titolo 16, all’indice 16.9.4 “Pari opportunità”. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G16.2). 311 Attività istruttoria e di studio per la predisposizione di testi di legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale; pareri; indicazioni relative all’applicazione della normativa di settore (regionale e non); linee guida, circolari, ecc. 312 Programmi, piani e progetti di settore; rilevazione ed elaborazione dati statistici; rapporti interistituzionali e raccordi programmatici di vario livello (europeo, nazionale, regionale e locale); attività di studio e ricerca; accordi di programma; protocolli d’intesa. 313 Comprende l’Osservatorio sul mercato del lavoro, le rilevazioni statistiche, gli accordi, le intese e i patti per i lavoro; i progetti transnazionali. 314 Comprende l’Osservatorio attività di ricerca, innovazione, alta formazione e trasferimento tecnologico. 315 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifici del titolo). Comprende ad esempio il Comitato Regionale Istruzione e Formazione (CRIF), la Consulta per l’Emigrazione, la Conferenza regionale per diritto allo studio universitario, ecc.; in materia di lavoro: la Commissione di concertazione, il Comitato istituzionale, la Commissione Gestione Fondo Disabili, ecc. 316 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni, campagne informative, ecc. 317 Comprende la vigilanza e il controllo sulle Province, quali autorità delegate alla gestione del Fondo Sociale europeo.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 47

16.5.2 Controllo 16.5.3 Certificazione della spesa 16.5.4 Valutazione di efficacia 16.5.5 Antifrodi318

16.6 Sistema Educativo

16.6.1 Istruzione e formazione integrate 16.6.1.1 Obbligo formativo 16.6.1.2 Percorsi formativi319 16.6.1.3 Poli formativi 16.6.1.4 Anagrafe studenti320

16.6.2 Professioni321 16.6.3 Istituzioni formative322

16.6.3.1 Accreditamento 16.6.3.2 Formazione formatori 16.6.3.3 Rapporti con Enti

16.6.4 Formazione permanente323 16.6.5 Diritto allo studio

16.6.5.1 Contributi324 16.6.5.2 Trasporto alunni 16.6.5.3 Scuole dell’infanzia 16.6.5.4 Borse di studio e merito scolastico 16.6.5.5 Azioni di sostegno325

16.6.6 Organizzazione scolastica326 16.6.7 Soggiorni socio-educativi e didattici per minori 16.6.8 Interventi per formazione coscienza europea327

16.7 Università e Ricerca

16.7.1 Diritto allo studio universitario 16.7.1.1 Alloggi e residenze per studenti universitari328 16.7.1.2 Borse di studio e prestiti d’onore 16.7.1.3 Rapporti con azienda regionale per i servizi scolastici ed universitari 16.7.1.4 Tasse universitarie

16.7.2 Interventi per adeguamento strutture universitarie 16.7.3 Alta formazione329 16.7.4 Ricerca e innovazione330

318 Comprende l’attività e gli adempimenti relativo agli usi indebiti e irregolari dei fondi europei. 319 Comprende istruzione formazione professionale (IFP), istruzione formazione tecnica superiore (IFTS) e istruzione tecnica superiore (ITS). 320 Sistema Informativo per il Diritto e Dovere all’Istruzione e Formazione (SIDDIF). 321 Comprende standard professionali, laboratori professioni e sistema competenze. 322 Per enti ed istituti che svolgono attività nel campo della formazione professionale vedere indice 16.8.3.1 “Formazione professionale - Organismi formativi – Accreditamento”. 323 Comprende corsi per adulti (150 ore, alfabetizzazione), attività per il diritto allo studio durante tutto l’arco della vita, ecc. 324 Comprende i contributi agli Enti locali, alle Istituzioni Scolastiche e Formative, alle Istituzioni Scolastiche Autonome (ISA), ecc. 325 Comprende gli interventi per alunni: disabili, stranieri, ricoverati e nomadi, per persone detenute; gli interventi per le attività scolastiche in zone montane; gli interventi di sostegno per i progetti multisettoriali nell’ambito dei Centri di Formazione integrata. 326 Comprende il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, il calendario scolastico, ecc. 327 L.R. 6 agosto 1996, n. 35 “Interventi regionali per favorire nei giovani la formazione di una coscienza europea”. 328 Comprende i collegi universitari. 329 Comprende corsi di master, di specializzazione, dottorati di ricerca, sostegno alle attività post-dottorali, anche attraverso la formazione a distanza, ecc.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 48

16.8 Formazione professionale

16.8.1 Attuazione programmi e iniziative comunitarie 16.8.1.1 Programmi comunitari331 16.8.1.2 Progetti comunitari332 16.8.1.3 Progetti interregionali

16.8.2 Interventi con fondi regionali 16.8.3 Organismi formativi

16.8.3.1 Accreditamento 16.8.3.2 Piani ristrutturazione strutture formative

16.8.4 Formazione continua 16.8.4.1 Interventi nazionali per la formazione continua 16.8.4.2 Fondi interprofessionali paritetici

16.8.5 Apprendistato 16.8.6 Orientamento

16.9 Lavoro

16.9.1 Servizi al lavoro 16.9.1.1 Servizi per l’impiego333 16.9.1.2 Sistema informativo334 16.9.1.3 Agenzia Liguria Lavoro 16.9.1.4 Autorizzazioni delle agenzie per il lavoro 16.9.1.5 Accreditamenti

16.9.2 Politiche per l’occupazione 16.9.2.1 Attuazione degli interventi nazionali per l’occupazione 16.9.2.2 Interventi regionali per l’occupazione335 16.9.2.3 Interventi a favore degli immigrati 16.9.2.4 Fasce deboli336 16.9.2.5 Crisi occupazionali337 16.9.2.6 Cooperazione338

16.9.3 Attuazione programmi ed iniziative comunitarie 16.9.4 Pari opportunità339

16.9.4.1 Consigliera di parità340 16.9.4.2 Interventi per le pari opportunità341

16.9.5 Sicurezza e qualità del lavoro 16.9.5.1 Interventi per la sicurezza sui luoghi di lavoro 16.9.5.2 Interventi per l’emersione del lavoro non regolare342 16.9.5.3 Responsabilità sociale datori di lavoro

16.9.6 Emigrazione343

330 Comprende distretti tecnologici, attuazione di accordi di programma, interventi integrativi per l’adeguamento delle istituzioni di ricerca e delle loro articolazioni sul territorio, ecc. 331 Comprende ad esempio la gestione P.O.R. 2000/2006, P.O. 2007/2013, ecc. 332 Comprende ad esempio progetto I.C. Equal, ecc. 333 Comprende il collocamento, gli standard, la rete Eures, le esperienze sui luoghi di lavoro. 334 Comprende il Sistema informativo del lavoro (SIL), la Borsa continua del lavoro, il Sistema informativo regionale integrato dell’occupazione (SIRIO), ecc. 335 Comprende gli interventi derivanti da progetti regionali. 336 Comprende borse di studio e lavoro, disabili, detenuti, ex detenuti, ecc. 337 Comprende vertenze aziendali, mobilità, cassa integrazione guadagni; relazioni industriali, ecc. 338 Comprende anche l’attività della Commissione per la cooperazione e i contributi erogati alle associazioni regionali. 339 Comprende le attività inerenti le pari opportunità in materia di lavoro, per gli altri ambiti vedere l’indice 15.11 “Attività inerenti le pari opportunità”. 340 Comprende le attività e gli interventi di competenza della Consigliera di parità. 341 Comprende il riparto risorse fondo nazionale. 342 Comprende anche l’attività delle Commissioni e del Comitato.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 49

16.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela.

TITOLO G17 - BENI E ATTIVITA’ CULTURALI, SPORTIVE E RICREATIVE

Comprende le funzioni e le attività relative alla programmazione, organizzazione, coordinamento e monitoraggio degli interventi e degli incentivi volti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla promozione delle attività sportive e ricreative. 17.1 Attività giuridico - normativa di settore344

17.1.1 Beni e attività culturali 17.1.2 Spettacolo 17.1.3 Sport e tempo libero 17.1.4 Attività giuridico normativa pluritematica

17.2 Attività di studio, statistica e programmazione di settore345

17.2.1 Beni e attività culturali 17.2.2 Spettacolo 17.2.3 Sport e tempo libero 17.2.4 Attività di studio e programmatoria pluritematica

17.3 Commissioni, comitati e altri organismi346

17.3.1 Beni, attività culturali e spettacolo 17.3.2 Sport e tempo libero

17.4 Promozione e informazione347

17.4.1 Beni, attività culturali e spettacolo 17.4.2 Sport e tempo libero

17.5 Sistema informativo in materia di beni culturali

17.5.1 Portale regionale della cultura

343 Comprende gli interventi per l’occupazione relativi alla L.R. 11 giugno 1993, n. 27 “Nuove norme in materia di emigrazione ed istituzione della Consulta regionale per l'emigrazione”. Per gli aspetti inerenti ai rapporti istituzionali con le associazioni liguri all’estero vedi titolo 1 all’indice 1.11.4 “Rapporti con istituzioni e organismi extranazionali ed esteri - Rapporti con le comunità liguri residenti all’estero”. La lettera G, che precede l’indice di classificazione, contraddistingue i titoli relativi alla Giunta per distinguerli da quelli del Consiglio preceduti dalla lettera C; per evitare inutili ripetizioni è stata indicata soltanto al primo livello (titolo) e non nelle successive singole voci del titolario. L'indice di classificazione completo da riportare sui documenti è un codice alfanumerico (lettera+numeri, ad esempio: G17.2). 344 Attività istruttoria e lavori preparatori per la predisposizione di testi legislativi, regolamentari, ecc. di iniziativa regionale; pareri; indicazioni relative all’applicazione della normativa di settore (regionale e non); linee guida, circolari, ecc. 345 Programmi, piani e progetti di settore; rilevazione ed elaborazione dati statistici; attività di studio e ricerca; accordi di programma; protocolli d’intesa; ecc. 346 Comprende la parte organizzativa e di gestione (istituzione, nomine, convocazioni, verbali ecc.) di commissioni, comitati, gruppi di studio; ecc. (le attività e i risultati di lavoro sono classificati nelle voci specifiche del titolo) Comprende per le attività culturali e spettacolo: il Comitato per le attività culturali, il Nucleo tecnico Filmcommission, ecc.; per lo sport e tempo libero: il Comitato regionale dello sport, il Comitato per la valorizzazione del tempo libero, la Commissione esaminatrice maestri di sci, ecc. 347 Attività divulgativa e promozionale: pubblicazioni, mostre, convegni, campagne informative, partecipazione a fiere librarie, premi letterari, eventi culturali, eventi e manifestazioni sportive, ecc.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 50

17.5.2 Catalogazione bibliografica 17.5.3 Catalogazione patrimonio culturale 17.5.4 Altri progetti

17.6 Servizi culturali348

17.6.1 Biblioteche e archivi 17.6.2 Biblioteca regionale biblioteconomica 17.6.3 Musei 17.6.4 Istituzioni culturali di interesse regionale 17.6.5 Altre istituzioni pubbliche e private 17.6.6 Società di mutuo soccorso

17.6.6.1 Registro regionale 17.6.6.2 Attività di finanziamento

17.7 Attività culturali

17.7.1 Interventi per progetti gestiti da terzi 17.7.2 Interventi diretti della Regione

17.8 Beni culturali

17.8.1 Rapporti con il Ministero relativi al patrimonio culturale 17.8.2 Patrimonio bibliografico e archivistico

17.8.2.1 Tutela beni librari 17.8.2.2 Restauro beni librari 17.8.2.3 Deposito legale 17.8.2.4 Beni archivistici

17.8.3 Patrimonio storico, artistico e archeologico349 17.8.3.1 Patrimonio monumentale350 17.8.3.2 Contributi351

17.8.4 Patrimonio demoetnoantropologico352 17.8.4.1 Interventi e attività 17.8.4.2 Centro dialetti e tradizioni

17.8.5 Laboratorio regionale di restauro 17.9 Spettacolo e altre attività artistiche

17.9.1 Spettacolo dal vivo353 17.9.1.1 Contributi e funzioni delegate 17.9.1.2 Convenzioni e progetti speciali

17.9.2 Cinema354 17.9.2.1 Contributi 17.9.2.2 Mediateca 17.9.2.3 Filmcommission 17.9.2.4 Sale cinematografiche

17.10 Sport

17.10.1 Impiantistica sportiva

348 L.R. 31 ottobre 2006, n. 33 “Testo unico in materia di cultura” (la legge disciplina anche la maggior parte delle attività classificate con gli indici di questo titolo). 349 L.R. 12 Luglio 1993, n.30 “Interventi per la valorizzazione e la fruizione turistica e culturale degli edifici storici della Liguria”. 350 Comprende elenco edifici storici. 351 Comprende i finanziamenti dal Fondo Investimento Regionale (FIR), finanziamenti comunitari e nazionali. 352 L.R. 2 Maggio 1990 n. 32 “Norme per lo studio, la tutela, la valorizzazione e l'uso sociale di alcune categorie di beni culturali e in particolare dei dialetti e delle tradizioni popolari della Liguria" e ss.mm.ii. 353 Teatro, musica, danza, ecc. 354 L.R. 3 Maggio 2006, n. 10 “Disciplina della diffusione dell’esercizio cinematografico, istituzione della Film Commission regionale e istituzione della mediateca regionale”.

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 51

17.10.1.1 Interventi con fondi regionali355 17.10.1.2 Interventi con fondi statali e comunitari 17.10.1.3 Attività di monitoraggio

17.10.2 Attività sportive 17.10.2.1 Contributi356 17.10.2.2 Funzioni delle Province 357

17.10.3 Operatori subacquei358 17.10.3.1 Elenco regionale – attività gestionale 17.10.3.2 Guide 17.10.3.3 Istruttori 17.10.3.4 Centri 17.10.3.5 Associazioni no profit 17.10.3.6 Organizzazioni didattiche

17.10.4 Figure professionali359 17.11 Attività ricreative e tempo libero360

17.11.1 Contributi361 17.11.2 Funzioni delegate362

17.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

SEGRETARIO Roberta Rossi

355 Comprende i finanziamenti dal Fondo Investimento Regionale (FIR) e dal Programma di investimenti a favore dei Comuni e delle Organizzazioni non lucrative. 356 Contributi erogati direttamente dalla Regione. 357 Compresi i contributi erogati. 358 L.R. 04/07/2001, n.19 “Norme per la disciplina dell'attività degli operatori del turismo subacqueo”. 359 L.R. 7/10/2009, n. 40 “Testo Unico della normativa in materia di sport”. 360 L.R. 24/07/2001, n.22 “Norme per la valorizzazione del tempo libero e dell'educazione permanente degli adulti”. 361 Contributi erogati direttamente dalla Regione. 362 Compresi i contributi agli enti delegati.

17.10.1.1 Interventi con fondi regionali355 17.10.1.2 Interventi con fondi statali e comunitari 17.10.1.3 Attività di monitoraggio

17.10.2 Attività sportive 17.10.2.1 Contributi356 17.10.2.2 Funzioni delle Province 357

17.10.3 Operatori subacquei358 17.10.3.1 Elenco regionale – attività gestionale 17.10.3.2 Guide 17.10.3.3 Istruttori 17.10.3.4 Centri 17.10.3.5 Associazioni no profit 17.10.3.6 Organizzazioni didattiche

17.10.4 Figure professionali359 17.11 Attività ricreative e tempo libero360

17.11.1 Contributi361 17.11.2 Funzioni delegate362

17.99 Documentazione eterogenea Documentazione che, pur appartenendo al presente titolo, riguarda funzioni/materie non contemplate o in via di definizione, e, comunque, non riconducibile specificatamente ad alcuna delle voci previste. Il presente codice è da usare con estrema cautela

SEGRETARIO Roberta Rossi

355 Comprende i finanziamenti dal Fondo Investimento Regionale (FIR) e dal Programma di investimenti a favore dei Comuni e delle Organizzazioni non lucrative. 356 Contributi erogati direttamente dalla Regione. 357 Compresi i contributi erogati. 358 L.R. 04/07/2001, n.19 “Norme per la disciplina dell'attività degli operatori del turismo subacqueo”. 359 L.R. 7/10/2009, n. 40 “Testo Unico della normativa in materia di sport”. 360 L.R. 24/07/2001, n.22 “Norme per la valorizzazione del tempo libero e dell'educazione permanente degli adulti”. 361 Contributi erogati direttamente dalla Regione. 362 Compresi i contributi agli enti delegati.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 52

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1115

Programma di sviluppo rurale 2014-2020 - Definizione dei criteri per l’ammissibilità delle spese.

LA GIUNTA REGIONALE

omissis

DELIBERA

Per i motivi meglio precisati in premessa:

1. Di procedere, ai sensi dell’articolo 65.1 (1) del Reg. (UE) n. 1303/2013, alla definizione dei criteri per l’ammissibilità delle spese nell’ambito del programma regionale di sviluppo rurale (PSR) per il periodo 2014/2020, approvato con decisione della Commissione europea n. n. C(2015) 6870 del 6 ottobre 2015, di cui il Consiglio regionale ha preso atto con deliberazione n. 33 del 27 ottobre 2015;

2. di definire i criteri di cui sopra nel documento allegato, dal titolo “Disposizioni sull’ammissibilità delle spese relative allo sviluppo rurale”, che fa parte integrante e sostanziale del presente atto (allegato A);

3. di stabilire che le disposizioni di cui al documento allegato si applicano alle spese sostenute a decorrere dal giorno successivo alla pubblicazione dell’estratto del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria;

4. Di disporre la pubblicazione del presente atto sul sito web regionale e, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria;

5. di dare atto che avverso il presente atto è possibile presentare ricorso giurisdizionale al TAR, entro 60 giorni o, alternativamente, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla pubblicazione dello stesso.

IL SEGRETARIORoberta Rossi

(segue allegato)

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 53

ALLEGATO A)

DIPARTIMENTO AGRICOLTURA TURISMO FORMAZIONE E LAVORO

SETTORE POLITICHE AGRICOLE

AUTORITÀ DI GESTIONE

del

PROGRAMMA REGIONALE DI SVILUPPO RURALE

PER IL PERIODO 2014-2020

Disposizioni sull’ammissibilità delle spese relative allo sviluppo rurale

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 54

DEFINIZIONI

Normativa di riferimento Ai fini del presente documento, si applicano le definizioni di cui all’art. 2 del Reg. (UE) n. 1303/2013 e all’art. 2 Reg. (UE) n. 1305/2013.

Primo pilastro della Pac Insieme di misure previste dalla Politica agricola comune finalizzate al sostegno diretto del reddito degli agricoltori e dei mercati.

Secondo pilastro della Pac Insieme di interventi finalizzati all’attuazione della politica di sviluppo rurale.

Misura Una serie di interventi che contribuiscono alla realizzazione di una o più priorità dell’Unione in materia di Sviluppo Rurale (Reg. (UE) 1305/201 art. 2 comma1 lettera c)

Sottomisura sottoinsieme della misura, che raggruppa uno o più tipi di operazione.

Tipo di operazione sottoinsieme della sottomisura, che raggruppa operazioni tra loro strettamente analoghe per tipo e finalità.

Operazione Un progetto, un contratto, un’azione o un gruppo di progetti selezionati dall’autorità di gestione del PSR o sotto la sua responsabilità, che contribuisce alla realizzazione degli obiettivi di una o più priorità correlate; (Reg. (UE) 1303/2013 art. 2 punto 9)

Tipologia di intervento componente elementare dell’operazione, composto da opere o acquisti analoghi (per esempio: acquisto di macchine motrici, costruzione di fabbricati, ecc.).

Progetto integrato Progetto di sviluppo aziendale di un beneficiario che attiva contemporaneamente più operazioni che rientrano in almeno due diverse misure.

Investimento collettivo investimento realizzato unitariamente da una associazione costituita da almeno tre soggetti, rispondenti ai requisiti di ammissibilità soggettivi, e destinato a un utilizzo comune. L’associazione tra le imprese deve essere sancita da un contratto di rete, di consorzio, o altro contratto giuridicamente compatibile con l’operazione..

Bando Atto formale con il quale l’Autorità competente indice l’apertura dei termini per la presentazione delle domande di sostegno e di pagamento per partecipare ad un regime di aiuto previsto da una misura, sottomisura o tipo di operazione. Il bando indica le modalità di accesso, quelle di selezione, e gli altri obblighi, i fondi disponibili, le percentuali di contribuzioni e i vincoli e le limitazioni.

Cause di forza maggiore Le circostanze eccezionali di cui all’articolo 2 del regolamento (UE) 1306/2013.

Spesa pubblica Qualsiasi contributo pubblico al finanziamento di operazioni, la cui origine sia il bilancio dello stato, di enti pubblici territoriali o delle Comunità europee, e qualsiasi spesa analoga. E’ assimilato a un contributo pubblico qualsiasi contributo al finanziamento di operazioni a carico del bilancio di organismi di diritto pubblico o associazioni di uno o più enti pubblici territoriali o organismi di diritto pubblico, ai sensi della direttiva 2004/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, relativo al coordinamento delle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici,

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 55

di lavori, di forniture e di servizi. Qualora il beneficiario dell’operazione sia un soggetto pubblico, la quota

di compartecipazione alla spesa non è considerata spesa pubblica.

Prezzario prezzario regionale di riferimento per opere di miglioramento fondiario e interventi in ambito forestale” integrato dal prezzario Unioncamere vigente al momento di presentazione della domanda di sostegno.

Orto industriale: appezzamento di terreno sul quale vengono coltivate più colture orticole che si susseguono in maniera intensiva nel corso dell’intero anno.

Sede aziendale: sede indicata a fascicolo aziendale come “ubicazione aziendale”.

Atto di concessione: Provvedimento amministrativo, rilasciato dal Dirigente del SIAR (Settore Ispettorato Agricolo Regionale) o da altro organo regionale o funzionario regionale a ciò preposto, attestante l’esistenza dei presupposti previsti per la concessione del sostegno alla realizzazione di una determinata operazione, ai sensi del bando di specie, la disponibilità dei relativi fondi, nonché gli impegni e gli obblighi che devono essere rispettati.

GLOSSARIOFEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo ruraleFondi SIE Fondi strutturali di investimento europeiAdP Accordo di PartenariatoGal Gruppo d’azione localePac Politica agricola comunePsr Programma di sviluppo ruralePsl Piano di sviluppo localeSSL Strategia di sviluppo localePI Progetti IntegratiIC Investimento CollettivoDGR Deliberazione di Giunta regionale

INTRODUZIONE

Sulla base di quanto disposto dai regolamenti dell’Unione che costituiscono il quadro normativo di riferimento per la fase di programmazione 2014-2020, le autorità nazionali, regionali e delle Province autonome, sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella definizione degli strumenti di programmazione e gestione dei fondi comunitari. In particolare, l’art. 65.1 (1) del Reg. (UE) n. 1303/2013, recante disposizioni sui Fondi SIE, dispone che le norme sull’ammissibilità delle spese siano adottate a livello nazionale: “ L’ammissibilità delle spese è determinata in base a norme nazionali, fatte salve norme specifiche previste nel presente regolamento o nelle norme specifiche di ciascun fondo, o sulla base degli stessi”. In attuazione del citato articolo e considerato anche quanto previsto nel documento riguardante l’ammissibilità della spesa dei fondi SIE in corso di definizione, il presente documento stabilisce una serie di disposizioni sull’ammissibilità delle spese del Fondo FEASR. L’obiettivo del presente documento è quello di uniformare le procedure connesse all’utilizzazione dei fondi relativi agli interventi di sviluppo rurale, nel rispetto dei principi relativi alla salvaguardia degli interessi nazionali e delle disposizioni comunitarie in materia. Il presente documento si articola nei seguenti capitoli:

1. Ambito di applicazione e forme del sostegno.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 56

2. Principi generali relativi all’ammissibilità delle spese. 3. Condizioni di ammissibilità di alcune tipologie di spesa. 4. Spese non ammissibili, vincoli e limitazioni.5. Normativa di riferimento.

1. AMBITO DI APPLICAZIONE E FORME DEL SOSTEGNO

Il presente capitolo illustra le differenti classificazioni dei costi ammissibili nell’ambito della programmazione dello sviluppo rurale, al fine di individuare le categorie di costo alle quali si applicano i principi sull’ammissibilità della spesa.

Forme delle sovvenzioniIn base a quanto previsto dall’art. 67 del Reg. (UE) n. 1303/2013 , le sovvenzioni possono assumere una delle seguenti forme:

1) costi reali: rimborso dei costi ammissibili effettivamente sostenuti, unitamente, se del caso, a contributi in natura e ammortamenti (art. 67, comma 1, lettera a) del Reg. (UE) n. 1303/2013);

2) costi semplificati, di cui all’art. 67.1 del Reg. (UE) n. 1303/2013, nei casi previsti dal PSR:- rimborso sulla base di tabelle standard di costi unitari (art. n. 67 1.b); - somme forfettarie non superiori a 100.000,00 EUR di contributo pubblico

(art. n. 67.1.c);- finanziamenti a tasso forfettario, calcolati applicando una determinata percentuale a una o

più categorie di costo definite (art. n. 67.1.d).

Non tutte le misure di sviluppo rurale possono essere cofinanziate indifferentemente in base a costi reali o in base a costi semplificati. Si evidenzia che alcune misure di sviluppo rurale possono essere indifferentemente cofinanziate in base a costi reali di cui al punto 1) o attraverso forme di costi semplificati di cui al punto 2) oppure tramite una combinazione delle due forme di sostegno, a determinate condizioni.

Le opzioni per tutte le sovvenzioni possono essere combinate tra loro unicamente se ciascuna opzione copre categorie di costi differenti, o se sono utilizzate per progetti diversi facenti parte di un’operazione o per fasi successive di un’operazione.

Per quanto riguarda ulteriori catalogazioni dei costi in base alla natura specifica degli stessi, si possono individuare altre due categorie, i costi diretti ed i costi indiretti:

• I costi diretti sono i costi direttamente connessi ad una attività, dove può essere dimostrato il legame con la singola attività (ad esempio, attraverso la registrazione diretta).

• I costi indiretti di solito sono i costi che non sono o non possono essere collegati direttamente ad una attività specifica. Tali costi possono comprendere le spese amministrative, per le quali è difficile determinare con precisione l’importo attribuibile a ciascuna attività come ad esempio: i costi di gestione, le spese di assunzione, i costi per il commercialista o per le pulizie, telefono, acqua o le spese di energia elettrica.

2. PRINCIPI GENERALI RELATIVI ALL’AMMISSIBILITÀ DELLE SPESE

2.1 PREMESSA

In primo luogo, si richiamano integralmente le disposizioni di cui al capitolo 8.1 del PSR, paragrafo “Disposizioni comuni a tutte le misure”.

In generale, l’ammissibilità della spesa relativa a ciascun bene o servizio acquistati deve essere valutata

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 57

in ragione del raggiungimento degli obiettivi fissati dal PSR e dall’operazione da intraprendere. Solo nel caso in cui tale bene o servizio risulti funzionale al raggiungimento di tali obiettivi, la relativa spesa potrà essere giudicata ammissibile.Oltre a ciò, nell’esprimere il giudizio di ammissibilità di una spesa si devono considerare una serie di aspetti, quali il contesto generale in cui il processo di spesa si origina, la natura del costo ed il suo importo, la destinazione fisica e temporale del bene o del servizio cui si riferisce, nonché l’ambito territoriale in cui il processo di spesa si sviluppa. Affinché una spesa possa essere considerata ammissibile, è dunque necessario che essa risulti riferibile ad una tipologia di operazione dichiarata ammissibile, rispetti i limiti e le condizioni di ammissibilità stabiliti dalla normativa di riferimento e nei relativi documenti di programmazione e attuazione e sia stata ricompresa tra i costi ammissibili della rispettiva misura, sottomisura o tipologia di operazione del PSR.

2.2 PERIODO DI AMMISSIBILITÀ DELLA SPESAIn base al capitolo 8.1 del PSR, paragrafo “disposizioni comuni a tutte le misure”, la domanda di sostegno deve essere presentata prima dell’avvio dell’attività o degli investimenti previsti dalla domanda di sostegno. Fanno eccezione le spese generali e tecniche di cui al punto 4 del medesimo paragrafo che, in quanto propedeutiche alla presentazione della domanda, possono essere sostenute prima della presentazione della stessa.Eventuali spese relative a investimenti o attività realizzate prima della presentazione della domanda saranno escluse dal sostegno, fatte salve eventuali norme specifiche previste da singoli bandi.In caso di modifica del Programma, la spesa la cui ammissibilità è subordinata all’approvazione della nuova stesura del programma è ammissibile solo a decorrere dalla data di presentazione della richiesta di modifica alla Commissione (art. 65.9 Reg. (UE) n. 1305/2013). Inoltre, in base al paragrafo 1 dell’art. 60 comma 1 dello stesso regolamento, “In deroga all’art. 65, paragrafo 9, del Reg. (UE) n. 1303/2013, in casi di emergenza dovuti a calamità naturali, i programmi di sviluppo rurale possono disporre che l’ammissibilità delle spese conseguenti a modifiche dei programmi possa decorrere dalla data in cui si è verificata la calamità naturale”.

In linea generale sono considerate ammissibili (vale a dire selezionabili per il contributo FEASR) le spese sostenute dal beneficiario successivamente alla presentazione della relativa domanda di sostegno, fatte salve:- le spese generali di cui all’art. 45.2 c) del Reg. (UE) n. 1305/2013, effettuate nei 12 mesi prima della

presentazione della domanda stessa e connesse alla progettazione dell’intervento proposto nella domanda di sostegno, inclusi gli studi di fattibilità;

- le spese sostenute nell’ambito della sottomisura 19.1, nonché le spese di “preparazione delle attività di cooperazione del GAL” (art. 35, par. 1, lett. c) del Reg. 1303/2013) e del “supporto tecnico preparatorio” (art. 44, par. 1, lett. b) del Reg. (UE) n. 1305/2013) previste per le sottomisure 19.3 e 19.4;

- le spese sostenute nell’ambito della misura 20;- le spese sostenute nell’ambito della sottomisura 3.1 per la partecipazione a un sistema di qualità tra la

data di emanazione del bando e la presentazione della domanda di sostegno, qualora tali spese siano propedeutiche alla domanda di sostegno;

- le spese sostenute, nell’ambito della misura 3.2, per la costituzione, registrazione e perfezionamento dell’accordo di partenariato, di una Associazione Temporanea tra Organizzazioni di produttori agricoli tra la data di emanazione del Bando e la presentazione della domanda di sostegno.

Limitatamente alla misura 6.1, in sede di prima applicazione e fino al 30/04/2016, ai fini dell’ammissibilità della domanda di sostegno il termine di sei mesi dalla data di inizio del primo insediamento del giovane nell’azienda agricola è elevato a 12 mesi. Le domande di aiuto pervenute entro il 30 aprile 2016 possono pertanto riferirsi ai primi insediamenti iniziati nei 12 mesi precedenti, ferme restando tutte le altre condizioni di ammissibilità.

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Ai sensi dell’articolo 81, paragrafo 2, del Reg. n. 1305/2013, alle misure di sviluppo rurale e ai relativi finanziamenti nazionali integrativi non rientranti nel campo di applicazione dell’articolo 42 TFUE si applicano gli articoli 107, 108 e 109 TFUE.

Per questo motivo, per tali misure si applicano le norme sull’effetto di incentivazione contenute nella pertinente normativa in materia di aiuti di Stato, di seguito riepilogate: • gli aiuti hanno un effetto di incentivazione se, prima dell’avvio dei lavori relativi al progetto o all’attività,

il beneficiario, ha presentato domanda di aiuto alle autorità nazionali. A contrario, gli aiuti sono privi di effetto di incentivazione se, nel momento in cui il beneficiario inoltra domanda, il lavoro relativo al progetto o all’attività ha già avuto inizio.

• Le domande presentate dalle grandi imprese devono contenere inoltre una descrizione della situazione in assenza di aiuti e lo scenario controfattuale o progetto o attività alternativi, con i relativi documenti giustificativi.

L’effetto di incentivazione non è richiesto o si presume per alcune categorie, tra le quali gli aiuti per il ripristino delle foreste danneggiate da incendi, calamità naturali, avversità atmosferiche, organismi nocivi ai vegetali, epizoozie, eventi catastrofici e climatici, gli aiuti per la stesura e l’aggiornamento di piani di sviluppo dei comuni e dei villaggi situati nelle zone rurali e dei servizi comunali di base, nonché di piani di tutela e di gestione dei siti Natura 2000 e di altre zone ad alto valore naturalistico, gli aiuti destinati a ovviare ai danni forestali causati da animali soggetti a disposizioni normative.

2.3 IMPUTABILITÀ, PERTINENZA, CONGRUITA’ E RAGIONEVOLEZZA“Sono ammissibili a contributo del FEASR soltanto le spese sostenute per operazioni decise dall’autorità di gestione del relativo programma o sotto la sua responsabilità, secondo i criteri di selezione (laddove applicabili) stabiliti dall’organismo competente.” (art. 60, comma 2.1, del Reg. (UE) n. 1305/13).Da tale disposizione si desume che le spese, per risultare ammissibili, devono essere connesse all’attuazione di operazioni che sono direttamente riconducibili alle “attività ammissibili” rientranti in una delle misure dei Programmi di Sviluppo Rurale.Una spesa, per essere ammissibile, deve:- essere imputabile ad un’operazione finanziata: vi deve essere una diretta relazione tra le spese

sostenute, le operazioni svolte e gli obiettivi al cui al raggiungimento la misura concorre; - essere pertinente rispetto all’azione ammissibile e risultare conseguenza diretta dell’azione stessa;- essere congrua rispetto all’azione ammessa e comportare costi commisurati alla dimensione del

progetto;- essere necessaria per attuare l’azione o l’operazione oggetto della sovvenzione;- riguardare interventi decisi dall’Autorità di Gestione del programma, o sotto la sua responsabilità,

secondo i criteri di selezione di cui all’articolo 49 del Reg. (UE) n. 1305/13.- rispettare i limiti e le condizioni di ammissibilità, e in particolare:

a) si possa riferire al periodo temporale di vigenza del programma;b) sia verificabile e controllabile;c) risulti legittima e contabilizzata regolarmente;d) sia sostenuta all’interno di un periodo ammissibile.

Le spese, inoltre, devono essere ragionevoli, giustificate e conformi ai principi di sana gestione finanziaria, in particolare in termini di economicità e di efficienza.

Per verificare la ragionevolezza dei costi, in alternativa all’utilizzo dei costi semplificati, si ricorre a uno dei seguenti metodi, adottato singolarmente o in maniera mista laddove l’adozione di un solo metodo non garantisca un’adeguata valutazione:- confronto tra almeno tre preventivi confrontabili, emessi da soggetti in effettiva concorrenza tra

loro;- adozione di un prezzario di riferimento per costruzioni, opere, impianti, lavori, prestazioni manuali

e intellettuali, e di un database periodicamente aggiornato delle varie categorie di macchine e attrezzature;

- esame da parte di un comitato di valutazione.Si chiarisce che i metodi di cui sopra sono applicabili anche alle spese generali di cui all’articolo 45,

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 59

paragrafo 2, lettera c) del regolamento (UE) n. 1305/2013.Non sono considerate ammissibili le spese di funzionamento, tranne nei casi previsti dalle misure 9, 16 e 19.

2.4 VERIFICABILITÀ E CONTROLLABILITÀQuale norma generale in merito all’ammissibilità delle spese, il Reg. (UE) n. 1305/13, art. 62, dispone che: “1. Gli Stati membri garantiscono che tutte le misure di sviluppo rurale che intendono attuare siano verificabili e controllabili”.

Le spese ammissibili a contributo sono quelle effettivamente ed integralmente sostenute dal beneficiario finale.

2.5 LEGITTIMITÀ E CONTABILIZZAZIONE DELLE SPESE

Sono ammissibili i costi effettivamente sostenuti dal beneficiario che sono controllabili e verificabili.

Una spesa, per essere considerata ammissibile, oltre ad essere riferita ad operazioni individuate sulla base dei criteri di ammissibilità previsti dal bando, deve essere eseguita nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale applicabile all’operazione considerata,in conformità con l’articolo 66 del Reg. Ue n. 1305/2013.

Tranne nei casi in cui il sostegno è stato concesso sulla base di costi semplificati o di contributi in natura, le spese ammissibili a contributo sono quelle effettivamente ed integralmente sostenute dal beneficiario finale, e devono corrispondere a “pagamenti effettuati”, comprovati da fatture e, ove ciò non sia possibile, da documenti contabili aventi forza probante equivalente.I sopracitati documenti (fatture e altri documenti equivalenti) devono essere emessi riportando la dicitura: “PSR LIGURIA. DOMANDA N° ……” seguita dal corrispondente numero di codice a barre della domanda di sostegno.

Tale ultimo obbligo non si applica a fatture o altri documenti equivalenti relativi ai pagamenti emessi/effettuati precedentemente all’entrata in vigore del presente atto; deve comunque essere chiara l’identificazione della spesa ed il collegamento alla domanda di sostegnoNel caso di operazioni realizzate da Enti Pubblici e Organismi di diritto pubblico, oltre alla dicitura di cui sopra devono essere indicati anche il Codice Identificativo di Gara (CIG), rilasciato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC di lavori, servizi e forniture (Art. 3 L. 13/08/2010 n. 136)).

Per documento contabile avente forza probante equivalente alla fattura si intende, nei casi in cui le norme fiscali contabili non rendano pertinente l’emissione di fattura, ogni documento comprovante che la scrittura contabile rifletta fedelmente la realtà, in conformità alla normativa vigente in materia fiscale. In ogni caso, salvo per i contributi in natura, la spesa non è ammissibile se la fattura (o documento equivalente) non è accompagnata dalla quietanza, a prova dell’effettivo trasferimento di denaro dal beneficiario al fornitore.Per quanto riguarda le modalità di acquisizione della quietanza si veda quanto stabilito al successivo paragrafo 3.15 “modalità di pagamento”. Per quanto riguarda i contributi in natura, si rinvia a quanto stabilito nel capitolo 3.8.

Sono inoltre stabilite le seguenti norme:- Ogni operazione, e ogni spesa conseguente, deve essere effettuata nel pieno rispetto della normativa

regionale, nazionale ed europea applicabile. - Un’operazione illegittima o illegale, anche se pertinente rispetto all’obiettivo della misura, non può

dare luogo a spese ammissibili.- Una spesa sostenuta non conformemente alle disposizioni di cui al presente documento non è

ammissibile, ancorché riferita a un’operazione ammissibile.

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In particolare e con l’esclusione dei contributi in natura e dei costi semplificati, ogni spesa deve corrispondere a registrazioni contabili adeguate, in conformità alle disposizioni fiscali e contabili vigenti.

3. CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ DI ALCUNE TIPOLOGIE DI SPESA

3.1 premessa

In questo capitolo sono prese in considerazione le fattispecie di spesa sottoposte dalla normativa europea a regole specifiche di ammissibilità.

In particolare, si tratta di regole che vincolano l’ammissibilità al cofinanziamento dell’Unione Europea di determinate tipologie di spesa al rispetto di “limiti” o “condizioni” già stabiliti dalla normativa di riferimento.

In altri termini, una spesa riferibile ad una determinata fattispecie, per risultare ammissibile, deve essere non solo conforme ai principi generali dettagliati al capitolo precedente ma anche aver assolto le condizioni ed essere contenuta nei limiti stabiliti dalla specifica normativa europea a essa riferibile.

3.2 COSTI D’INVESTIMENTO MATERIALI E IMMATERIALI

Le disposizioni specifiche relative all’ammissibilità delle spese connesse agli investimenti sono contenute negli artt. 17 e 45 del Reg. (UE) n. 1305/2013 e nell’art. 13 del Reg. delegato (UE) n. 807/2014. Nel caso di acquisizione di beni materiali e immateriali (comprese le spese generali e tecniche) non compresi nelle voci del prezzario (macchinari ed attrezzature), al fine di determinare il fornitore e la spesa ammissibile all’aiuto è necessario adottare una selezione del prodotto da acquistare basata sul confronto tra almeno 3 preventivi di spesa forniti da fornitori diversi, riportanti nei dettagli l’oggetto della prestazione, procedendo quindi alla scelta di quello che, per parametri tecnico-economici, viene ritenuto il più idoneo.I preventivi di ogni bene/servizio da acquistare (comprese le spese generali e tecniche) dovranno essere:

1. confrontabili (ovvero riportanti nei dettagli l’oggetto della fornitura, da individuare in maniera univoca rispetto ad altri beni affini);

2. rilasciati da tre fornitori diversi in concorrenza tra loro (non riconducibili NEPPURE PARZIALMENTE, alle stesse persone fisiche o giuridiche o a soggetti collegati e comunque con interessi comuni);

3. competitivi rispetto ai prezzi di mercato (gli importi devono riflettere i prezzi praticati effettivamente sul mercato e non i prezzi di catalogo);

4. riportanti le generalità della ditta che fornisce il preventivo: denominazione, partita iva, indirizzo, contatti telefono/email;

5. riportare la data di emissione;6. corredati da breve relazione tecnico/economica illustrante la motivazione della scelta del

preventivo ritenuto valido, qualora tale scelta non cada su quello con prezzo inferiore.

A questo riguardo si pongono i seguenti casi:1) il beneficiario sceglie l’offerta più economica: non è necessario fornire ulteriori spiegazioni e

documenti;2) il beneficiario non sceglie l’offerta più economica e non fornisce le motivazioni della sua scelta o le

motivazioni della sua scelta non risultano valide o sufficienti: si considera come spesa ammissibile il costo dell’offerta più economica, anche se il beneficiario acquista un bene più costoso;

3) il beneficiario non sceglie l’offerta più economica ma fornisce una relazione tecnico/economica, sintetica ma completa, con la quale si forniscono valide e sufficienti motivazioni della scelta: in questo caso può essere considerata ammissibile la spesa relativa al preventivo scelto dal beneficiario.

La documentazione (i tre preventivi e l’eventuale relazione di cui al precedente punto 3) deve essere

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allegata alla domanda di sostegno.Ove non risulti possibile reperire 3 differenti offerte comparabili tra di loro, è necessario presentare una relazione tecnica predisposta da un tecnico qualificato, che illustri i motivi della scelta di un bene o di un servizio proveniente da un unico fornitore. La stessa procedura deve essere adottata per la realizzazione di opere e/o per l’acquisizione di servizi non compresi in prezziari.La documentazione di cui sopra (i tre preventivi, l’eventuale relazione tecnica di cui al precedente punto 3) e la relazione per l’unico fornitore), deve essere allegata alla domanda di sostegno, pena l’inammissibilità della spesa relativa.

Nell’attuazione delle misure 1, 2, 3, e 16, la verifica puntuale dell’ammissibilità della spesa mediante il confronto di almeno tre preventivi, laddove richiesta, può essere effettuata in sede di controllo amministrativo della domanda di pagamento per le seguenti categorie di spese:a) spese direttamente proporzionali al numero dei partecipanti ad attività (esempio formazione e

animazione), non determinabile precisamente ex ante;b) spese relative ad acquisti la cui natura o la cui quantità dipenda dall’esito o dal risultato di fasi

precedenti del progetto, non determinabili precisamente ex ante.In questi casi, la domanda di sostegno può contenere una previsione di massima delle spese e comunque i preventivi devono essere acquisiti PRIMA della realizzazione del servizio/prestazione.

Per quanto concerne gli investimenti immateriali (art. 45, paragrafo 2, lettere d. ed e. del regolamento UE n. 1305/2013), al fine di poter valutare la ragionevolezza dei costi per la scelta del soggetto cui affidare l’incarico, in base non solo all’aspetto economico, ma anche alla qualità del piano di lavoro e all’affidabilità del fornitore, la scelta può essere effettuata in base al principio dell’offerta migliore dal punto di vista tecnico ed economico, sulla base di tre differenti offerte di preventivo in concorrenza. Le suddette tre offerte devono contenere, ove pertinenti, una serie di informazioni puntuali sul fornitore (elenco delle attività eseguite, curriculum delle pertinenti figure professionali della struttura o in collaborazione esterna), sulla modalità di esecuzione del progetto (piano di lavoro, figure professionali da utilizzare, tempi di realizzazione) e sui costi previsti.

Ove non sia possibile disporre di tre offerte di preventivo, nel caso degli investimenti sia materiali che immateriali, un tecnico qualificato, dopo aver effettuato un’accurata indagine di mercato, dovrà predisporre una dichiarazione nella quale si attesti l’impossibilità di individuare altri soggetti concorrenti in grado di fornire i servizi oggetto del finanziamento, allegando una specifica relazione descrittiva, corredata degli elementi necessari per la relativa valutazione.

Nel caso delle prestazioni intellettuali, la scelta del soggetto cui affidare l’incarico può essere effettuata anche in assenza/carenza della relazione del tecnico qualificato. In tal caso, per valutare la congruità dei costi, si può fare riferimento ai parametri relativi al costo orario/giornaliero dei consulenti da utilizzare, ricavati dalle quotazioni di mercato desumibili dalle tariffe adottate dalle Amministrazioni Regionali e Province autonome, dallo Stato o dalla Commissione europea.

Sono ammissibili le spese per gli adeguamenti normativi obbligatori sostenute per la realizzazione dei pertinenti investimenti eseguiti esclusivamente nel corso del periodo di adeguamento previsto dalla legge.

I beni acquistati devono essere nuovi e privi di vincoli o ipoteche; sulle relative fatture o su documenti accompagnatori deve essere indicato con chiarezza l’oggetto dell’acquisto e, se pertinente, il numero di serie o di matricola.

Relativamente alla realizzazione di opere edili a misura (scavi, fondazioni, strutture in elevazione ecc.), devono essere presentati progetti corredati da disegni, da una relazione tecnica descrittiva delle opere da eseguire, da computi metrici analitici redatti sulla base delle voci di spesa contenute nei prezzari. Precedentemente alla data di liquidazione del saldo, è comunque necessario aver acquisito ogni utile documento o autorizzazione cui l’utilizzo dell’opera è subordinata. Per il computo metrico allegato alle domande di sostegno e pagamento valgono le seguenti indicazioni:1. il computo deve essere realizzato in maniera tabellare secondo il modello predisposto o che comunque

riporti gli stessi elementi;2. il computo deve essere redatto sulla base del Prezzario regionale di riferimento per opere di

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miglioramento fondiario e interventi in ambito forestale o, per le voci non contemplate da quest’ultimo, sulla base del prezzario Unioncamere della Liguria o ancora, per interventi non presenti nei precedenti, in altri prezzari ufficiali di altre regioni e vigenti al momento della redazione del computo;

3. nel caso sia impossibile utilizzare i prezzari, la voce di computo in oggetto si può quantificare sulla base di un’analisi dei prezzi redatta da un tecnico qualificato;

4. non sono in alcun modo ammissibili voci a corpo o comunque accorpate (ovvero valutazioni sintetiche o con preventivo dei costi riferiti ad una o più lavorazioni conglobate, che invece sono da disarticolare tra più voci di prezzario o analisi dei prezzi o preventivi del singolo elemento);

5. il computo metrico dovrà essere fornito in allegato alla domanda in formato digitale, per consentire una più rapida valutazione dello stesso.

Inoltre il computo metrico estimativo deve presentare i seguenti elementi in modo da rendere facilmente identificabili, misurabili e verificabili le diverse parti dell’intervento:

Nel frontespizio o comunque in posizione facilmente riconoscibile:- titolo dell’intervento/sottointervento in raccordo alla domanda di sostegno;- indicazione dei prezziari utilizzati (Unioncamere, Regione Liguria, ecc.) e relativo anno di riferimento

e percentuale di utili di impresa previsto;- individuazione catastale della localizzazione dell’intervento/sottointervento in oggetto;

Nella tabella di calcolo, per singole voci di costo (che possono essere aggregate poi in sottointerventi e relativi subtotali):- prezzario utilizzato;- n° codice della voce di prezziario utilizzata;- eventuale riferimento a nuovo prezzo da analisi dei prezzi (da allegare a parte);- prezzo della voce di costo come da prezziario per unità di misura;- percentuale di manodopera da prezzario;- quantitativo della voce di costo e relativa unità di misura;- sviluppo lineare della voce di costo (ovvero con l’articolazione in larghezza, altezza e profondità ed

altro in modo da valutare come si sia giunti al quantitativo della voce di costo);- eventuale quota parte richiesta per gli interventi/sottointerventi che richiedano tale articolazione

(ad esempio in caso di uso promiscuo aziendale e privato, in caso di sussistenza di più domande di sostegno su misure diverse sullo stesso bene, ecc.), con allegata giustificazione della quota applicata in base ad una valutazione millesimale;

- costo riferito al quantitativo a computo;- costo riferito ad opere da effettuarsi con prestazioni volontarie non retribuite (lavoro in economia),

depurando la voce di manodopera relativa della percentuale di utili di impresa;- costo per manodopera e/o materiali da fatturare;- subtotali nei casi l’intervento sia articolato in sub interventi;- totale complessivo;- identificazione del tecnico qualificato incaricato;- data;- firma.

Nel solo caso di lavori totalmente in economia e/o che non richiedano specifiche autorizzazioni per la cantierabilità, non è richiesta la presenza del tecnico qualificato.

Il computo metrico consuntivo è strutturato in maniera del tutto analoga al precedente, anche per consentire un facile raffronto, ma prevede che si evidenzino per ciascuna singola voce:- costo effettivamente sostenuto con prestazioni volontarie non retribuite (lavoro in economia)

depurando la voce di manodopera relativa della percentuale di utili di impresa;- costo effettivamente sostenuto per manodopera e/o materiali rendicontato con fattura;

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- individuazione della fattura a copertura della specifica voce di costo ed allegata alla domanda di pagamento;

- eventuali variazioni in aumento o diminuzione rispetto al computo estimativo.- quadro o colonna di raffronto tra preventivo e consuntivo, per ogni singola voce a computo, e le

fatture corrispondenti.

Cantierabilità

Gli interventi proposti per essere ammessi al sostegno devono essere immediatamente cantierabili, ovvero eseguibili al momento della presentazione della domanda di sostegno (o della domanda di sostegno semplificata), dotati quindi di tutte le necessarie autorizzazioni, concessioni, permessi, pareri, nulla osta, valutazioni, preventivi, eccetera, ai sensi della normativa applicabile e intestati al richiedente. Sono esclusi da quest’obbligo i lavori e le opere dei quali la legge consente l’avvio tramite dichiarazioni o certificazioni emesse dallo stesso richiedente o da un professionista da esso incaricato (SCIA, DIA, ecc.). Tali dichiarazioni e certificazioni devono comunque essere acquisite prima del primo pagamento. Possono fare eccezione eventuali disposizioni specifiche disciplinate nei bandi. Per quanto riguarda in particolare gli investimenti connessi all’irrigazione o comunque all’utilizzo di acqua, il richiedente deve essere in possesso di autorizzazione o concessione alla captazione/derivazione di acqua, in corso legale di validità, rilasciata dalla competente autorità.

Qualora l’investimento rischi di avere effetti negativi sull’ambiente, le operazioni di investimento sono precedute da una valutazione di impatto ambientale, ai sensi dell’articolo 45, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1305/2013.Per i Comuni e gli altri enti pubblici, il concetto di immediata cantierabilità degli interventi proposti è connesso alla presenza di un progetto, allegato alla domanda di aiuto, che sia almeno di livello definitivo ai sensi dell’art. 23, comma 7, del D.gls. 50/2016.

Lotti funzionali

Per “lotti funzionali” si intendono interventi pienamente conclusi, funzionanti e autonomi, che non necessitano di ulteriori interventi o provvedimenti (anche di tipo autorizzativo o concessorio) per potere essere impiegati per la loro finalità. Ad esempio:· nel caso di immobili si deve pervenire alla completa agibilità e possibilità di immediato impiego per

le finalità previste, appositamente certificata secondo le modalità di legge;· nel caso di acquisto di macchine, le stesse devono essere presenti ed utilizzate dal beneficiario e, per

quelle da immatricolare,, devono essere intestate e immatricolate ai sensi di legge al beneficiario del sostegno;

· nel caso di attrezzature e macchinari, gli stessi devono potere svolgere le loro funzioni anche qualora sia previsto un impiego consequenziale con altre attrezzature o macchinari (es. una pompa per emungimento da pozzo presuppone che siano presenti gli idonei titoli concessori per la captazione e siano utilizzabili le eventuali cisterne di accumulo, tubature ed impianto di irrigazione) ed essere dotate delle eventuali autorizzazioni/certificati di omologazione previsti per legge.

Relativamente alle recinzioni dei terreni sono ammissibili esclusivamente quelle relative alle colture di pregio, individuate in maniera tassativa come segue:

· colture orticole;· colture floricole:· frutteti;· vigneti.

Nel caso di coltivazioni consociate, viene considerata solo la coltivazione avente “produzione

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standard” più elevata.

3.3 AMMORTAMENTILe spese di ammortamento non si possono considerare spese ammissibili, fatti salvi i casi previsti dai bandi specifici.

3.4 SPESE DI GESTIONE E STUDICome previsto dall’art. 61, comma 1 del Reg. (UE) n. 1305/2013, per le spese di gestione sovvenzionate nell’ambito del presente regolamento, sono ammissibili le seguenti categorie di spese:a) spese di funzionamento;b) spese di personale;c) spese di formazione;d) spese di pubbliche relazioni;e) spese finanziarie;f) spese di rete.Le spese di personale di cui al punto b) sono i costi derivanti da un contratto tra un datore di lavoro e un lavoratore o costi per servizi prestati da personale esterno (a condizione che tali costi siano chiaramente identificabili). Secondo l’art. 61, comma 2 gli studi sono ammissibili solo se correlati a uno specifico intervento del programma o agli obiettivi specifici dello stesso.

Limitatamente alle misure 1, 2, 3.2 e 16 sono ammissibili i costi sostenuti per:a) spese personale dipendente: comprendono le voci di spesa relative al personale dipendente con

contratto a tempo indeterminato o determinato o con rapporto definito da altri istituti contrattuali in base alla normativa vigente, direttamente impegnato nelle attività di progetto.La determinazione della somma rendicontabile risulterà dal calcolo delle ore effettivamente impiegate nell’attività per il “costo orario”. Il costo orario è determinato dividendo per 1720 ore il costo annuo lordo per l’impiego documentati (esclusi IRAP, compensi per lavoro straordinario, assegni familiari, eventuali emolumenti arretrati e altri elementi mobili della retribuzione). Tale metodo di calcolo è conforme alla previsione di cui al paragrafo 2 dell’art 68 del Reg. (UE) n. 1303/2013.Riguardo ai documenti attestanti il pagamento delle ritenute e dei contributi (ad es. mod. F24), essi dovranno essere accompagnati da un’attestazione dell’importo imputabile al progetto che comprenda, in caso di versamenti cumulativi, l’individuazione dei pagamenti per singolo soggetto interessato.

b) incarichi esterni: sono comprese le spese per collaborazioni e consulenze esterne per prestazioni di carattere tecnico e/o scientifico rese da professionisti (persone fisiche) o da qualificati soggetti terzi con personalità giuridica, privati o pubblici, impegnati a vario titolo nelle attività progettuali. Il costo è determinato in base alle ore effettivamente dedicate all’attività/progetto, valorizzate al costo orario previsto.Le spese per personale amministrativo, di segreteria e di coordinamento rientrano nell’ambito dei “costi indiretti”.Il costo orario per le spese di personale dipendente e per incarichi esterni per prestazioni di carattere tecnico e/o scientifico non può comunque eccedere i massimali definiti nei provvedimenti attuativi (bandi, gare d’appalto):Per il personale dipendente del Prestatore l’incarico deve essere formalizzato da una lettera di incarico mentre per incarichi esterni da apposito contratto/convenzione. Nei suddetti incarichi/contratti/convenzioni devono essere specificati l’impegno temporale, l’importo previsto e l’attività/prestazione da svolgere nell’ambito del progetto.L’attività di ciascun incaricato dovrà essere registrato in appositi modelli (es. “time-sheet” nominativo, foglio firma, registro delle presenze). Nel caso in cui il personale dipendente sia coinvolto in altri progetti finanziati con fondi regionali, nazionali e comunitari, il soggetto beneficiario è tenuto a indicare a consuntivo per ciascun dipendente le ore dedicate nelle singole attività e il relativo periodo di impegno, secondo un modello predisposto dalla Regione.

c) rimborso spese di trasferta:sono riconosciute le spese di viaggio, vitto e alloggio del personale, riconducibili al progetto, secondo i

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criteri vigenti per la Regione Liguria. Sono ammissibili, dietro presentazione di documenti giustificativi:· spese di viaggio:- pedaggi autostradali, biglietto ferroviario e navale di 2° classe, parcheggi, trasporto pubblico, biglietto

aereo in classe economica per distanze superiori a 300 km, servizio di taxi (in casi eccezionali da motivare);

- indennità chilometrica, pari ad 1/5 del prezzo della benzina verde per chilometro, giustificandone i percorsi, se questi sono all’interno di una rete autostradale, allegando i relativi pedaggi

Per ciascun viaggio deve essere presentata idonea documentazione attestante il nominativo, la data, la destinazione, i chilometri percorsi e le motivazione e le spese imputabili al progetto.· spese per vitto e per alloggio:- un pasto per una spesa massima di euro 30 per missioni inferiori a 12 ore oppure due pasti per una

spesa massima di euro 60 per missioni superiori a 12 ore;- euro 100 per pernottamento in albergo o altra struttura ricettiva (categoria non superiore alle 4 stelle).Per tali spese i documenti giustificativi (fattura, ricevuta fiscale) devono riportare le generalità del Soggetto beneficiario o del fruitore.

3.5 ACQUISTO DI MATERIALE USATOSecondo quanto disposto dal Programma regionale di Sviluppo Rurale 2014-2020 al punto 10 del paragrafo 8.1 (Descrizione delle condizioni generali applicate a più di una misura del PSR):è espressamente esclusa l’ammissibilità di spese per acquisto di materiale usato e di beni non durevoli che non hanno durata pari almeno alla durata del vincolo di destinazione d’uso (art. 71 reg. (UE) 1303/2013).

3.6 ACQUISTO DI TERRENIL’art. 69, comma 3, punto b) del Reg. (CE) n. 1303/2013 dispone che l’acquisto dei terreni non edificati e di terreni edificati è ammissibile al contributo del FEASR nei limiti del “10% del totale delle spese ammissibili relative alla operazione considerata. In casi eccezionali e debitamente giustificati può essere fissata una percentuale più elevata per operazioni di tutela dell’ambiente.” Lo stesso concetto è riportato anche nell’art. 4 del Reg. delegato (UE) n. 480/2014.E’ pertanto ammissibile l’acquisto di terreno, solo se inserito in un complesso di investimenti finanziati con la medesima operazione, all’interno del quale il costo dell’acquisto di terreno non può superare il 10% della spesa totale ammissibile dell’operazione considerata (da tale spesa sono esclusi il costo stesso del terreno e le spese tecniche), come previsto dall’art. 69.3.b del reg. (UE) n. 1303/2013.In ogni caso, l’acquisto dei terreni è ammissibile se sono rispettate le seguenti condizioni:a. attestazione di un tecnico qualificato indipendente o di un organismo debitamente autorizzato,

con cui si dimostri che il prezzo di acquisto non sia superiore al valore di mercato; nel caso in cui il prezzo di acquisto sia superiore, l’importo massimo ammissibile è pari a quello di mercato.

b. esistenza di un nesso diretto tra l’acquisto del terreno e gli obiettivi dell’operazione.

3.7 ACQUISTO DI BENI IMMOBILILa spesa per l’acquisto di immobili è ammissibile solo nel caso l’immobile sia sottoposto a ristrutturazione sostanziale. Per ristrutturazione sostanziale si intende una ristrutturazione il cui costo ammonta almeno al 25% del valore a nuovo del fabbricato.

L’art. 45, comma 2, lettera a) del Reg. CE n. 1305/2013, dispone, nel caso di investimenti, la limitazione di ammissibilità della spesa alle seguenti voci: costruzione, acquisizione, incluso il leasing, o miglioramento di beni immobili. L’acquisto di un bene immobile, a esclusione degli impianti e delle attrezzature mobili di pertinenza, costituisce una spesa ammissibile purché funzionale alle finalità dell’operazione in questione. A tale scopo occorre rispettare almeno le seguenti condizioni:a. attestazione di un tecnico qualificato indipendente o di un organismo debitamente autorizzato,

con cui si dimostri che il prezzo di acquisto non sia superiore al valore di mercato e la conformità dell’immobile alla normativa urbanistica vigente, oppure specifichi gli elementi di non conformità,

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nei casi in cui l’operazione preveda la loro regolarizzazione da parte del beneficiario finale;b. l’immobile non abbia fruito, nel corso dei dieci anni precedenti, di un finanziamento pubblico; tale

limitazione non ricorre nel caso in cui l’Amministrazione concedente abbia revocato e recuperato le agevolazioni medesime;

c. esistenza di un nesso diretto tra l’acquisto dell’immobile e gli obiettivi dell’operazione.La spesa ammissibile per l’acquisto dell’immobile, sommata alla spesa prevista per la ristrutturazione, non può essere superiore alla spesa per la costruzione a nuovo di un immobile di identiche funzioni.

3.8 FORNITURA DI BENI E DI SERVIZI SENZA PAGAMENTO IN DENARODisposizioni specifiche in materia sono contenute nel paragrafo 1 dell’art. 69 del Reg. (UE) n. 1303/2013 che dispone:“1 . I contributi in natura sotto forma di forniture di opere, beni, servizi, terreni e immobili in relazione ai quali non è stato effettuato alcun pagamento in contanti giustificato da fatture o documenti di valore probatorio equivalente, sono considerati ammissibili a condizione che lo prevedano le norme in materia di ammissibilità dei fondi SIE e del programma e siano soddisfatti tutti i seguenti criteri:

a. il sostegno pubblico a favore dell’operazione che comprende contributi in natura non supera il totale delle spese ammissibili, esclusi i contributi in natura, al termine dell’operazione;

b. il valore attribuito ai contributi in natura non supera i costi generalmente accettati sul mercato in questione;

c. il valore e la fornitura dei contributi possono essere valutati e verificati in modo indipendente;d. nel caso di terreni o immobili, può essere eseguito un pagamento in denaro ai fini di un contratto di

locazione per un importo nominale annuo non superiore a una singola unità della valuta dello Stato membro;

e. nel caso di contributi in natura sotto forma di prestazione di lavoro non retribuita, il valore della prestazione è stabilito tenendo conto del tempo di lavoro trascorso e verificato il tasso di remunerazione per una prestazione di lavoro equivalente.

Il valore dei terreni o immobili di cui al primo comma, lettera d), è certificato da un esperto qualificato e indipendente o da un organismo debitamente autorizzato e non può superare il limite del 10% della spesa totale ammissibile dell’operazione considerata, di cui al paragrafo 3, lettera b dell’art. 69 del Reg. (UE) n. 1303/2013”. Fatte salve eventuali eccezioni esplicitamente previste dai bandi, nell’ambito del PSR Liguria sono ammessi solo i contributi in natura consistenti in forniture di opere, beni, servizi.Nell’ambito dei servizi, sono ammesse le prestazioni volontarie non retribuite, che consistono in investimenti di carattere agronomico e forestale eseguiti dal beneficiario, senza rivolgersi a mano d’opera esterna ma gestendo in maniera diretta l’intervento e portandolo a termine con l’ausilio di macchine e attrezzature proprie o noleggiate (senza operatore). A questo proposito, sia le ore di lavoro previste che quelle risultanti a consuntivo, devono essere quantificate da un tecnico qualificato.I contributi in natura, sono decurtati del 15% di utile d’impresa, ove il relativo prezzario non tenga già conto di tale riduzione.Non sono ammissibili opere di carattere edile realizzate direttamente dal beneficiario, tranne nei casi previsti dalla tabella “investimenti realizzabili mediante lavoro volontario non retribuito”.In ogni caso, tanto per la fornitura di beni che per la fornitura di servizi tramite contributi in natura, i relativi costi possono essere giudicati ammissibili se il valore degli stessi “…possa essere valutato e verificato da un organismo indipendente”.Pertanto, l’ammissibilità delle suddette tipologie di spesa è legata al rispetto delle seguenti condizioni:a. il richiedente, al momento della presentazione della domanda, deve indicare quali opere intende

realizzare tramite lavoro volontario non retribuito o altre forme di contributi in natura;b. i lavori/forniture devono essere eseguiti a perfetta regola d’arte;c. i lavori/forniture eseguiti devono essere pertinenti con le strutture e i mezzi tecnici in ordinariamente

in dotazione, anche temporaneamente, all’azienda;d. il loro valore deve poter essere soggetto a revisione contabile e valutazione indipendente (computo

metrico ecc.);e. i lavori/forniture eseguiti non devono essere collegati a misure di ingegneria finanziaria;f. se trattasi di prestazioni volontarie non retribuite, il loro valore sia determinato tenendo conto

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delle oggettive capacità fisico/professionali, del tempo effettivamente prestato in “condizioni di ordinarietà” e delle normali tariffe orarie/giornaliere in vigore per l’attività eseguita, stabilite dal prezzario;

g. sia possibile effettuare valutazioni comparative tra il valore del bene disponibile in natura e quelli simili elencati nel prezzario.

Quando i materiali di consumo sono reperibili direttamente in azienda (contributo in natura), il relativo valore deve essere determinato in base al prezzario aggiornato utilizzato. Nel caso in cui tale prezzario non preveda la voce di spesa relativa al bene fornito in natura, occorre produrre una certificazione sottoscritta da un tecnico qualificato, dalla quale risulti l’idoneità del materiale fornito e il relativo valore.Il limite massimo per i contributi in natura è indicato al comma – 1, lett. A) dell’articolo 69 del regolamento (UE) n. 1303/2013, che dispone “il sostegno pubblico a favore dell’operazione che comprende contributi in natura non supera il totale delle spese ammissibili, esclusi i contributi in natura, al termine dell’operazione”.

In sostanza, la spesa pubblica cofinanziata dal FEASR deve essere minore o uguale alla differenza tra il costo totale dell’investimento e il costo del materiale e delle prestazioni in natura.

A ≤ (B – C)Dove:

A = Spesa pubblica cofinanziata dal FEASR (Contributo pubblico totale) B = Spesa totale ammissibile (Costo totale dell’investimento ammesso a operazione ultimata) C = Contributi totali in natura (Costo del materiale e delle prestazioni in natura)

Categorie di opere ammissibili

Sono ammissibili le prestazioni volontarie non retribuite inerenti le lavorazioni agronomiche e forestali che non richiedono competenze specifiche, e che sono eseguibili con macchine e attrezzature proprie o noleggiate (senza operatore).Specificatamente sono ammissibili le sole voci riconducibili ai codici evidenziati nella tabella sotto riportata, stralciati dal prezzario regionale di riferimento per opere di miglioramento fondiario e interventi in ambito forestale:

INVESTIMENTI REALIZZABILI MEDIANTE LAVORO VOLONTARIO NON RETRIBUITO

DESCRIZIONE VOCIcodici del prezzario

regionale ammissibili

opere di miglioramento, ripristino e trasformazione fondiaria

tutti escluso 05.09.00

impianto e miglioramento di prati naturali e pascoli montani tutti

piantagioni arboree da frutto tutti

viabilità forestale, sentieristica e viali tagliafuocoda 11.01.00 a 11.03.00da 11.07.00 a 11.08.02da 11.30.00 a 11.30.04

Canalette solo 14.02.00

Tagliacqua da 16.01.00 a 16.03.00

murature (limitate ad altezza massima 2 mt) tutti

opere di recupero a verde da 22.10.00 a 22.10.03

interventi selvicolturali tutti

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 68

Inoltre non sono ammissibili come prestazioni volontarie non retribuite quelle fornite dal titolare, contitolare e coadiuvanti come mero supporto alle eventuali ditte che operano per la realizzazione degli interventi.

Volume massimo ammissibile di lavoro volontario non retribuito

Si chiarisce che le opere eventualmente realizzate con il lavoro di dipendenti (sia a tempo indeterminato che determinato) regolarmente assunti non fanno parte della categoria del lavoro volontario non retribuito, dal momento che si tratta di lavoro subordinato e retribuito. In questo caso, la prova della spesa è costituita dal pagamento delle retribuzioni (busta paga) e degli oneri riflessi (a carico del datore di lavoro) come risultano dai documenti contabili aziendali, accompagnata da una certificazione del direttore dei lavori (dove ne sia necessaria la nomina, ai sensi delle norme vigenti) o del titolare dell’impresa attestante, relativamente ai dipendenti che hanno prestato la loro opera nella realizzazione di investimenti aziendali:1) il numero dei dipendenti e i relativi dati anagrafici;2) le mansioni specifiche assegnate a ciascuno di essi;3) La specificazione che il lavoro prestato nella realizzazione degli investimenti, per mansione e livello

di complessità, ricade tra le fattispecie coperte dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro;

4) il tempo impiegato nella realizzazione degli investimenti, indicando:a) inizio e termine del periodo di lavoro impiegato per la realizzazione degli investimenti;b) ore o giornate di lavoro complessivamente dedicate, nel periodo di cui sopra, alla realizzazione

degli investimenti.

Si ritiene che ogni agricoltore/selvicoltore e ogni coadiuvante aziendale possa ricavare ogni anno, per i motivi sopra richiamati, fino a un massimo di 50 giornate di lavoro (400 ore) per l’esecuzione di investimenti. Tale valore è a titolo di valutazione forfettaria del tempo libero ricavabile grazie al differente carico stagionale del lavoro agricolo/forestale e ad altri fattori di elasticità nell’organizzazione del lavoro aziendale.La disponibilità di mano d’opera aziendale risulta altresì dal Fascicolo aziendale (che deve essere allineato con le iscrizioni INPS).Il prezzario Unioncamere riporta il costo orario dell’operaio florovivaista profilo IV livello b ex qualificato super che può essere assunto come parametro, dal momento che risulta simile a quello degli operai agricoli.Pertanto l’importo massimo di prestazioni volontarie non retribuite ammissibile in azienda deriva dalla formula seguente:

SA = UL x 400 x COF

SA: volume massimo di spesa ammissibile per prestazioni volontarie non retribuiteUL: numero di unità lavorative impiegate a tempo pieno (titolare, coadiuvanti familiari)COF: costo orario degli operai florovivaisti (al netto del 10% degli utili di impresa)

Rendicontazione delle prestazioni volontarie non retribuite

Per le opere e lavorazioni per le quali si richiede il sostegno, è necessario che venga predisposto un computo metrico secondo le specifiche fornite al capitolo pertinente.Il prezzario regionale di riferimento per opere di miglioramento fondiario e interventi in ambito forestale riporta per ogni singola voce, oltre al costo unitario, la relativa incidenza percentuale della mano d’opera, consentendo quindi di quantificare agevolmente l’ammontare, in termini economici, del lavoro necessario per realizzare le opere a computo.Il costo della mano d’opera riportato nel computo metrico allegato alla domanda di sostegno, nel caso per le stesse si faccia ricorso a prestazioni volontarie non retribuite, è ammissibile alle seguenti condizioni:

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a) deve essere esplicitato se, in tutto o in parte, per ciascuna voce di spesa si intende procedere all’esecuzione con prestazioni volontarie non retribuite pena la non ammissibilità;

b) la quota “manodopera” deve essere decurtata della percentuale riferibile agli utili di impresa pari al 15%, in quanto non dovuta in questo caso;

c) la quota residua e riferibile ai materiali ed attrezzature ed altre spese generali deve risultare fatturata secondo le modalità previste dal presente documento e nelle quantità congrue con il computo metrico e con la disponibilità di mezzi e attrezzature aziendali, pena la non ammissibilità.

L’importo complessivo delle opere ricondotte alle prestazioni volontarie non retribuite dovrà pertanto essere pari o inferiore al volume massimo di spesa ammissibile per lavoro volontario non retribuito, ovvero facendo riferimento alle formule del paragrafo precedente:

spesa effettivamente ammissibile <= SA

A piè di computo o nella relazione tecnica allegata alla domanda dovrà essere esplicitata tale valutazione.Non potranno essere accettate rendicontazioni di opere realizzate tramite lavoro volontario non retribuito al di fuori di quelle previste dal progetto e ammesse nell’atto di concessione.Si ribadisce che permane l’obbligo di rendicontare con fatture una quota almeno pari alla spesa pubblica cofinanziata dal FEASR.

Prevenzione del lavoro irregolare

La regolarità, la sicurezza e più in generale la qualità del lavoro sono tra le priorità di governo della Giunta regionale della Liguria.Queste priorità sono state tradotte in norma con la legge regionale 13 agosto 2007 n. 30 “Norme regionali per la sicurezza e la qualità del lavoro”.In particolare, l’articolo 6, comma 6, della legge regionale sopra citata stabilisce quanto segue: “In caso di concessione di contributi o altri finanziamenti pubblici regionali, deve essere prevista la revoca dei medesimi per specifiche violazioni delle norme in materia di salute, sicurezza e regolarità del lavoro. I soggetti che subiscono la revoca non possono accedere ad altri contributi, finanziamenti o agevolazioni nei cinque anni successivi al provvedimento di revoca”.Di conseguenza, anche nell’ambito dei finanziamenti previsti dal PSR la Regione potrà collaborare agli specifici controlli con altri organi dell’amministrazione pubblica (INPS, Ispettorato del Lavoro, INAIL), affinché sia garantito il rispetto delle norme relative alla sicurezza e alla regolarità del lavoro.Si ricorda altresì che eventuali incidenti sul lavoro occorsi a mano d’opera irregolare o comunque non assicurata contro gli infortuni sul lavoro determina l’applicazione delle sanzioni amministrative, pecuniarie e penali previste dalla normativa vigente fra cui si cita, a titolo di parziale e non esaustivo esempio, l’articolo 590 del codice penale (lesioni personali colpose), il quale prevede tra l’altro che, nel caso la lesione sia avvenuta in violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, il reato sia perseguibile d’ufficio senza necessità di denuncia da parte della persona offesa. Con particolare riferimento al lavoro volontario non retribuito, si ribadisce pertanto che si può trattare esclusivamente di lavoro prestato dall’imprenditore e dai suoi coadiuvanti familiari. L’eventuale utilizzo di lavoratori irregolari comporta le conseguenze previste dall’articolo 6, comma 6, della legge regionale n. 30/2007.

3.9 ANTICIPIIn base agli artt. 45 e 63 del Reg. (UE) n. 1305/2013, i beneficiari del sostegno agli investimenti possono chiedere al competente organismo pagatore il versamento di un anticipo non superiore al 50% dell’aiuto pubblico per l’investimento se tale possibilità è prevista nel programma di sviluppo rurale. Il pagamento dell’anticipo è subordinato al rilascio di una garanzia bancaria, o equivalente, corrispondente al 100% dell’ammontare dell’anticipo stesso.L’elenco delle misure e sottomisure per le quali è possibile richiedere il pagamento dell’anticipazioni è

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riportato nel PSR, capitolo 8.1, paragrafo “Anticipazioni”.Nel caso in cui il progetto si concluda con un pagamento complessivo inferiore all’importo pagato in anticipo, occorre recuperare la parte eccedente e gli interessi maturati sulla parte eccedente l’anticipo pagato. Per gli enti pubblici, un atto rilasciato dall’organo giuridico decisionale è ritenuto equivalente alla garanzia suddetta a condizione che tale autorità si impegni a versare l’importo erogato a titolo di anticipo se il diritto all’anticipo non è stato riconosciuto. L’anticipo a favore degli enti pubblici e degli organismi di diritto pubblico può essere richiesto solo dopo l’espletamento della gara d’appalto e sarà commisurato all’importo definitivo.Ai sensi dell’art. 42, paragrafo 2, del Reg. (UE) n. 1305/2013 è previsto il versamento di anticipi sulle spese di gestione e animazione dei GAL sulla sottomisura 19.4. L’importo dell’anticipo è limitato al 50% del contributo pubblico alle spese di gestione e animazione. Il pagamento dell’anticipo, anche in questo caso, è subordinato al rilascio di una garanzia bancaria, o equivalente, corrispondente al 100% dell’ammontare dell’anticipo stesso.

3.10 DISPOSIZIONI RELATIVE ALLE VARIAZIONI IN CORSO D’OPERACondizioni generali:Non sono ammissibili modifiche all’operazione ammessa a sostegno nei seguenti casi, fatti salvi quelli determinati da cause di forza maggiore:

1) modifiche degli obiettivi dell’investimento;2) modifiche che determinano la perdita dei requisiti di ammissibilità;3) modifiche che comportano il peggioramento del punteggio determinato dall’applicazione dei

pertinenti criteri di selezione.

In ogni caso, una modifica al progetto originario non può determinare un aumento del contributo pubblico concesso.In particolare, se la variante proposta necessita di ulteriori autorizzazioni o tre nuovi preventivi, gli stessi devono essere obbligatoriamente allegati alla comunicazione/richiesta di autorizzazione per potere essere valutatiRestano ferme tutte le altre condizioni relative all’ammissibilità della spesa stabilite dalle vigenti norme comunitarie, nazionali e regionali.Ogni comunicazione e richiesta di autorizzazione deve essere indirizzata alla Regione Liguria all’indirizzo Settore ispettorato Agrario Regionale trasmessa a mezzo Posta Elettronica Certificata: [email protected]

Esclusioni:- qualora gli interventi ricadano in quanto disciplinato all’art. 1 Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n.

50 (Codice dei contratti pubblici), le disposizioni seguenti sono da considerarsi strettamente legate all’ammissibilità degli interventi stessi in relazione alla specifica misura del P.S.R. e comunque subordinate al Codice degli appalti stesso.

- quanto di seguito specificato non si applica alle misure relative alle superfici o agli animali (misure 10, 11, 12.1, 12.2, 13.1, 13.2 e 14) nonché alle misure 1, 2, 3 e 16 e corrispondenti azioni realizzate nell’ambito dello sviluppo locale di tipo partecipativo (SLTP/CLLD), per le quali le variazioni in corso d’opera potranno essere specificate nei relativi provvedimenti attuativi.

Classificazione:A) Costituiscono varianti in corso d’opera degli interventi PSR i seguenti cambiamenti rispetto all’operazione originaria:

1) modifiche immateriali – di carattere giuridico o amministrativo. Per esempio: cambio di beneficiario;

2) modifiche materiali: riduzione della spesa prevista per la realizzazione di un intervento ammesso al sostegno (a causa di economia o mancata realizzazione, parziale o totale), e contestuale incremento, qualitativo e/o quantitativo, di altro/i intervento/i ammesso/i all’aiuto, oltre il limite delle modifiche di portata minore di cui al punto B.2.

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B) Non costituiscono invece variante in corso d’opera, e quindi non devono essere preventivamente autorizzate, purché siano rispettate le sopraindicate condizioni generali:1) la riduzione dell’importo o la modifica della composizione di un singolo intervento ammesso

all’aiuto, senza contestuale incremento di altri interventi;2) le modifiche di portata minore, definite come tali, che non eccedono il 10% del costo totale

ammesso del singolo intervento nell’atto di concessione.In questi casi è sufficiente una comunicazione antecedente o contestuale alla presentazione della domanda di pagamento relativa all’intervento, unitamente ad una relazione tecnica che dettagli le modifiche apportate e ne illustri le motivazioni.

Per le varianti in corso d’opera per modifiche materiali (punto A2), si stabiliscono le seguenti condizioni:- le varianti, salvo quanto diversamente disposto dai singoli bandi, possono riguardare soltanto gli

interventi ammessi all’aiuto;- può essere richiesta per ciascuna domanda di sostegno definitiva un sola variante;- non può essere richiesta autorizzazione a variante nei 60 giorni precedenti la data di fine lavori

indicata sull’atto di concessione;- la richiesta di autorizzazione di cui ai punti precedenti deve avvenire per iscritto, presentando

relazione con la motivazione tecnica ed il quadro di raffronto tra previsto e variato, conformemente alla documentazione presentata per la domanda di sostegno (ed alle sue modalità di presentazione);

- le varianti in corso d’opera possono essere esclusivamente ricondotte ai seguenti motivi:a) esigenze derivanti da sopravvenute disposizioni normative o da provvedimenti di autorità

od enti predisposti alla tutela di interessi rilevanti; b) rinvenimenti imprevisti e imprevedibili in fase progettuale;c) possibilità di utilizzare materiali, componenti o tecnologie non esistenti al momento della

presentazione della domanda.

3.11 OPERAZIONI REALIZZATE DA ENTI PUBBLICI E ORGANISMI DI DIRITTO PUBBLICONel caso di operazioni realizzate da Enti Pubblici, ed Organismi di diritto pubblico deve essere garantito il rispetto della normativa generale sugli appalti, in conformità del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto. Ai fini dell’ammissibilità della spesa per l’esecuzione di opere, servizi e forniture, gli Enti pubblici

possono utilizzare:- contratto di affidamento nell’osservanza dei limiti della soglia comunitaria;- contratto di affidamento a seguito di gara a evidenza pubblica;- contratto di affidamento diretto “in house providing”.- convenzione con altra Amministrazione pubblica che si impegna ad eseguire i lavori.

Nel caso in cui la scelta dell’Ente ricada sull’affidamento “in house providing”, per la legittimità dello stesso è necessario che concorrano i seguenti elementi:a) l’amministrazione aggiudicatrice eserciti sul soggetto affidatario un “controllo analogo” a quello

esercitato sui propri servizi;b) il soggetto affidatario svolga più dell’80% delle prestazioni effettuate a favore dell’amministrazione

aggiudicatrice o di un altro ente pubblico controllato dalla prima;c) l’ente pubblico che riceve l’affidamento dall’amministrazione aggiudicatrice non sia controllato

da capitale privato, a meno che non si tratti di partecipazione di controllo di blocco secondo le disposizioni nazionali, e che in ogni caso tale partecipazione non determini influenza dominante.

In tutte le procedure di selezione dei fornitori gli enti pubblici dovranno fornire garanzie in merito alla ragionevolezza dei costi, compreso il caso di ricorso a società in-house. In particolare, in caso di ”in house providing”, tali garanzie dovranno fare riferimento alla ragionevolezza dei costi di personale sostenuti direttamente, alla congruità delle spese generali, e al rispetto delle procedure di selezione di fornitori terzi di beni e servizi. Per quanto riguarda la qualità dei servizi offerti dalle strutture in-house, questi dovranno essere avvicinati (in termini di qualità, profili professionali e costi) alle migliori esperienze di mercato. Il rispetto di tali disposizioni deve essere garantito anche nella fase di scelta del soggetto incaricato della progettazione e direzione lavori.

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Inoltre, per tutte le spese sostenute devono essere rispettate le norme europee sulla pubblicità dell’appalto e sulla effettiva concorrenza fra più fornitori, nonché le norme su varianti, affidamenti di servizi supplementari e rispetto dei termini/proroghe.In certi casi, gli enti pubblici possono realizzare direttamente alcune operazioni, ascrivibili alla categoria dei lavori in economia. Rientrano in tale categoria di spesa i lavori eseguiti direttamente da enti pubblici, i quali, anziché rivolgersi a un’impresa organizzata, si assumono l’onere di realizzare, in tutto o in parte, le opere connesse a investimenti fisici avvalendosi di personale e mezzi propri. In questo caso, affinché le relative spese possano essere considerate ammissibili, l’Ente pubblico che le sostiene, assicura il rispetto della normativa comunitaria, nazionale e regionale sugli appalti e adotta ogni iniziativa volta a garantire la massima trasparenza nelle fasi di progettazione e realizzazione degli interventi, nonché di contabilizzazione delle spese sostenute.Nel caso di provvedimenti di concessione ad Enti pubblici per attività per le quali si rende necessario far ricorso a procedure di gara, l’importo liquidabile da parte delle Autorità di gestione dovrà essere quello risultante dopo l’espletamento della gara; in tal caso l’erogazione degli anticipi sarà commisurata all’importo definitivo.Si ricorda infine che, in base a quanto previsto dall’articolo 1, del Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 le norme in materia di appalti pubblici si applicano, in alcuni casi specifici, anche ai beneficiari privati. Sarà quindi necessario individuare i casi in cui la normativa è di applicazione garantendone il rispetto nei casi previsti.

3.12 IVA E ALTRE IMPOSTE E TASSEIn base a quanto previsto dall’ art. 69 comma 3, lettera c, del Reg. (UE) n. 1303/2013, l’imposta sul valore aggiunto (IVA) non è ammissibile a un contributo dei fondi SIE, salvo nei casi in cui non sia recuperabile ai sensi della normativa nazionale sull’IVA.In generale, quindi, il costo dell’IVA può costituire una spesa ammissibile solo se realmente e definitivamente sostenuta dal beneficiario finale (nell’ambito dei regimi di aiuto ai sensi dell’articolo 87 del trattato e nel caso di aiuti concessi dagli organismi designati dagli Stati).L’IVA che sia comunque recuperabile, non può essere considerata ammissibile anche ove non venga effettivamente recuperata o compensata dal beneficiario. Per quanto riguarda in particolare gli enti pubblici e gli altri enti non commerciali, si ricorda che la detraibilità dell’IVA è regolamentata dall’articolo 19 ter del DPR 26/10/1972 n. 633.L’imposta di registro, se previsto dal bando specifico, costituisce spesa ammissibile nei casi previsti dal medesimo bando. Ogni altro tributo e onere fiscale, previdenziale e assicurativo funzionale alle operazioni oggetto di finanziamento, costituisce spesa ammissibile nei limiti in cui non sia recuperabile dal beneficiario, ovvero nel caso in cui rappresenti un costo per quest’ultimo.

3.13 LEASINGCome disposto dall’art. 45 del Regolamento UE n. 1305/2013, la spesa sostenuta in relazione ad operazioni di locazione finanziaria (leasing) è ammessa solo per misure che riguardino investimenti per acquisto di beni immobili e mobili attraverso l’aiuto concesso all’utilizzatore. L’utilizzatore è il beneficiario diretto del contributo.Per quanto concerne l’acquisto di nuove macchine e attrezzature, compresi i programmi informatici, il leasing è ammissibile con patto di acquisto e fino ad un massimo del valore di mercato del bene.La spesa ammissibile è rappresentata dai canoni pagati dall’utilizzatore al concedente, comprovati da una fattura o da un documento avente forza probatoria equivalente, entro il limite fissato per l’ammissibilità delle spese, al netto dei costi connessi al contratto (garanzie del concedente, costi di rifinanziamento, interessi, spese generali e oneri assicurativi).In ogni caso, deve essere garantita la non alienabilità del bene e la destinazione d’uso per il periodo previsto dall’operazione finanziata.

3.14 SPESE GENERALIL’art. 45, comma 2, lettera c) del Reg. (UE) n. 1305/13, fa riferimento a “spese generali collegate alle spese di cui alle lettere a) e b), come onorari di architetti, ingegneri e consulenti, studi di fattibilità, acquisto di

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brevetti e licenze.Il paragrafo 8.1 – Descrizione delle misure selezionate – sezione “disposizioni comuni a tutte le misure” del PSR definisce i limiti massimi, in termini percentuali, dell’entità delle spese generali ammissibili, facendo salvo quanto espressamente indicato dalle singole misure. Paragrafo 8.1 - Sezione Disposizioni comuni a tutte le misure:

sono ammissibili le spese generali e tecniche fino a un massimo del 6% dei costi relativi alla costruzione e miglioramento di beni immobili, ridotto al 3% per tutti gli altri costi. I massimali relativi alle spese generali e tecniche sono aumentati del 2% nel caso di investimenti realizzati all’interno delle zone Natura 2000 per conformarsi a quanto previsto dalle misure di conservazione e alla normativa in materia. Le spese generali e tecniche per gli investimenti strutturali o infrastrutturali nel settore forestale sono ammissibili fino a un massimo del 12%. Nelle spese generali e tecniche sono inclusi, qualora previsti dalla misura, anche gli studi di fattibilità. Tali studi rimangono spese ammissibili anche quando, in base ai loro risultati, non sono effettuate spese a titolo di investimento materiale.Le spese generali sono ammissibili quando direttamente collegate all’operazione finanziata e necessarie per la sua preparazione o esecuzione, ovvero quando connesse a disposizioni previste dall’Autorità di gestione di ciascun programma.Le spese generali possono essere attribuite alla pertinente attività per intero, qualora riferite unicamente al progetto finanziato, o mediante l’applicazione di precisi “criteri di imputazione”, nel caso in cui le stesse siano in comune a più attività, secondo un metodo di ripartizione oggettivo, debitamente giustificato e conforme al bando di specie.Nell’ambito delle spese generali rientrano anche spese quali parcelle per consulenze legali, parcelle notarili, spese per consulenza tecnica e finanziaria, spese per la tenuta del conto corrente purché trattasi di c/c appositamente aperto e dedicato all’operazione, mentre non sono ritenute ammissibili le spese riferite alla singola operazione bancaria. Anche nel caso delle spese generali occorre comunque verificare la ragionevolezza dei costi. Si dovrà quindi fare riferimento a un sistema di valutazione adeguato, per la cui individuazione si rimanda al capitolo 3.2.Sono esclusi dall’obbligo di dimostrazione della ragionevolezza dei costi le tariffe imposte da autorità pubbliche o comunque predeterminate dalla Regione Liguria.Sono inoltre esclusi dall’obbligo di dimostrazione della ragionevolezza dei costi gli investimenti immateriali connessi alla predisposizione dei piani di gestione forestale (secondo la definizione riportata nel capitolo 8.2.8.2. del PSR), per i quali la quantificazione preventiva dell’importo dell’aiuto è basata su uno schema di calcolo approvato dalla Regione (segnatamente con DGR n. 1082/2011 e ss.mm.ii.).

3.15 GESTIONE DEI FLUSSI FINANZIARI E MODALITÀ DI PAGAMENTOEsclusi i costi semplificati e i contributi in natura, nel caso di sovvenzioni, per rendere trasparenti e documentabili tutte le operazioni finanziarie connesse alla realizzazione degli interventi approvati, le spese dovranno obbligatoriamente essere sostenute utilizzando conti bancari o postali intestati al beneficiario. Ai fini del trattamento informatico del pagamento del sostegno, l’intestazione del conto corrente indicata sulla domanda di pagamento deve essere esattamente corrispondente all’intestazione del fascicolo aziendale. Casi diversi, come conti correnti cointestati anche a soggetti diversi dal beneficiario, devono essere gestiti manualmente e quindi comportano tempi di esecuzione dei pagamenti significativamente più lunghi. Nel caso in cui il contributo richiesto superi 100.000,00 € di valore, il titolare dovrà necessariamente aprire e utilizzare in via esclusiva per l’accreditamento dei contributi e per il pagamento delle spese da rendicontare un conto corrente dedicato ai finanziamenti PSR, per il quale i costi di gestione (a eccezione delle imposte) sono spese ammissibili al finanziamento stesso.

Non sono ammissibili pagamenti provenienti da conti correnti intestati ad altri soggetti, neppure nel caso in cui il beneficiario abbia la delega ad operare su di essi.

Nel caso particolare di pagamento di una fornitura tramite finanziaria o istituto bancario, la spesa si considera sostenuta direttamente dal beneficiario, ancorché l’importo non sia transitato sul suo conto corrente, ma sia direttamente trasmesso dall’istituto che eroga il prestito al fornitore del bene oggetto del contributo, unicamente qualora nel contratto di finanziamento si riscontrino le seguenti condizioni:

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1) l’ordine di pagamento nei confronti del fornitore è dato dal beneficiario stesso alla banca erogatrice del prestito;

2) il bene risulta di proprietà del beneficiario e nessun privilegio speciale ex art. 46 del D.lgs. 385/1993 viene istituito sul bene medesimo oggetto dell’acquisto cui è espressamente finalizzato il prestito, ma unicamente il privilegio legale (ex art. 44 DLgs 385/93) sui beni aziendali.

Il beneficiario, per dimostrare l’avvenuto pagamento delle spese inerenti un progetto approvato, con documenti intestati allo stesso, utilizza le seguenti modalità:

a) Bonifico o ricevuta bancaria (Riba). Il beneficiario deve produrre la ricevuta del bonifico, la Riba o altra documentazione equiparabile, con riferimento a ciascun documento di spesa rendicontato. Tale documentazione, rilasciata dall’istituto di credito, deve essere allegata al pertinente documento di spesa. Nel caso in cui il bonifico sia disposto tramite “home banking”, il beneficiario del contributo è tenuto a produrre la stampa dell’operazione dalla quale risulti la data e il numero della transazione eseguita, oltre alla descrizione della causale dell’operazione a cui la stessa fa riferimento. Non sono ammissibili bonifici cumulativi dove non sia possibile risalire al fornitore e alla fattura.

b) Carta di credito e/o bancomat. Tale modalità può essere accettata, purché il beneficiario produca l’estratto conto rilasciato dall’istituto di credito di appoggio riferito all’operazione con il quale è stato effettuato il pagamento. Non sono ammessi pagamenti tramite carte prepagate;

c) Bollettino postale per accredito su conto corrente postale. Tale modalità di pagamento deve essere documentata dalla copia della ricevuta del bollettino. Il conto corrente su cui viene accreditato il pagamento deve essere intestato esattamente al soggetto che emette la fattura. Nello spazio della causale devono essere riportati i dati identificativi del documento di spesa di cui si dimostra il pagamento, quali il numero e data della fattura pagata, tipo di pagamento (acconto o saldo);

d) Vaglia postale. Tale forma di pagamento può essere ammessa a condizione che sia effettuata tramite conto corrente postale e sia documentata dalla copia della ricevuta del vaglia postale e dall’estratto del conto corrente in originale. Nello spazio della causale devono essere riportati i dati identificativi del documento di spesa di cui si dimostra il pagamento, quali: nome del destinatario del pagamento, numero e data della fattura pagata, tipo di pagamento (acconto o saldo);

e) MAV (bollettino di Pagamento Mediante Avviso). Tale forma è un servizio di pagamento effettuato mediante un bollettino che contiene le informazioni necessarie alla banca del creditore (banca assuntrice) e al creditore stesso per la riconciliazione del pagamento. Esso viene inviato al debitore, che lo utilizza per effettuare il pagamento presso la propria banca (banca esattrice);

f) Pagamenti effettuati tramite il modello F24 relativo ai contributi previdenziali, ritenute fiscali e oneri sociali. In sede di rendicontazione, deve essere fornita copia del modello F24 con la ricevuta dell’Agenzia delle Entrate relativa al pagamento o alla accertata compensazione o il timbro dell’ente accettante il pagamento (Banca, Poste).Nel caso di pagamenti effettuati da enti pubblici, il momento del pagamento è identificato dalla data

di esecuzione del mandato da parte della tesoreria.

In fase di controllo, occorre verificare che le fatture e/o la documentazione contabile equivalente riportino la dicitura: “PSR LIGURIA DOMANDA N° ….” seguita dal corrispondente numero di codice a barre della domanda di sostegno”.Nel caso di operazioni realizzate da Enti Pubblici e Organismi di diritto pubblico, oltre alla dicitura di cui sopra, i giustificativi di spesa devono riportare anche il codice identificativo di gara (CIG), attribuito dall’Autorità di vigilanza (Art. 3 L. 13/08/2010 n. 136).

Nei seguenti casi di:a) Bonifico o ricevuta bancaria (Riba);c) Bollettino postale per accredito su conto corrente postale;d) Vaglia postale;

Nella sezione della causale devono essere riportati i dati identificativi del documento di spesa di cui si dimostra il pagamento, ovvero il numero e data della fattura pagata (Ad es. “PAGAMENTO FATTURA

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N°X DEL 0X/0Y/20XX”).

Limitatamente alle spese sostenute per l’acquisto di immobili è consentito il pagamento con assegno circolare non trasferibile, a condizione che gli estremi dell’assegno siano riportati chiaramente sull’atto di compravendita.

In ogni caso non è ammissibile il pagamento in contanti.

3.16 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI INFORMAZIONE E PUBBLICITÀLe spese relative alle azioni informative e pubblicitarie di cui all’art. 13 del Reg. di esecuzione (UE) n. 808/2014 (e successive mm. e ii.) costituiscono parte integrante dell’operazione e sono pertanto eleggibili a cofinanziamento.

Per quanto riguarda le disposizioni in materia di informazione e pubblicità, si rinvia alla Delibera di Giunta regionale n. 862 del 20/09/2016 “Disposizioni in materia di pubblicità e informazione sul sostegno da parte del FEASR – Fondo europeo per lo sviluppo rurale nell’ambito del Programma regionale di Sviluppo Rurale 2014-2020”.

3.17 PERIODO DI NON ALIENABILITÀ E VINCOLI DI DESTINAZIONEIl capitolo 8.1 al punto 15 del PSR stabilisce che:Al fine di garantire la stabilità delle operazioni come richiesto dall’art. 71 del regolamento UE 1303/2013 e sulla base dell’esperienza dei periodi di programmazione precedente, gli investimenti realizzati con il sostegno del PSR sono sottoposti a vincolo di destinazione d’uso per la durata di:

• 10 anni per i beni immobili, le trattrici e le motoagricole;• 5 anni per gli altri investimenti.I suddetti periodi di vincolo decorrono “dal pagamento finale al beneficiario”.

Per le operazioni che comportano investimenti in infrastrutture o investimenti produttivi, ai sensi dell’art. 71 comma 1 Reg. UE 1303/2013, il vincolo di cui sopra implica che il contributo fornito dal PSR è rimborsato laddove si verifichi quanto segue:a) cessazione o rilocalizzazione di un’attività produttiva al di fuori dell’area del programma;b) cambio di proprietà di una infrastruttura che procuri un vantaggio indebito a un’impresa o a un ente pubblico;c) una modifica sostanziale che alteri la natura, gli obiettivi o le condizioni di attuazione dell’operazione,

con il risultato di comprometterne gli obiettivi originari.Gli importi indebitamente versati in relazione all’operazione sono recuperati in proporzione al periodo per il quale i requisiti non sono stati soddisfatti.

Nel periodo di vincolo, il bene deve essere utilizzato e mantenuto in efficienza.

Non sono revocati i contributi quando il mancato rispetto degli obblighi dipende da causa estranea alla volontà del beneficiario, quale malattia invalidante, esproprio per pubblica utilità o altra causa di forza maggiore. In caso di forza maggiore e circostanze eccezionali, così come elencate nell’art. 2.2 del Reg. UE 1306/2013, il beneficiario non è tenuto al rimborso del sostegno ricevuto ai sensi dell’art. 4.1 Reg. UE 640/2014. I casi contemplati devono essere notificati, insieme alla documentazione probante che dovrà essere analizzata, all’ente competente entro 15 giorni lavorativi dalla data in cui il beneficiario o il suo rappresentante sia in condizione di farlo (art. 4.2 Reg. UE 640/2014). La comunicazione e/o il relativo accertamento della forza maggiore esimono il beneficiario dalla restituzione del sostegno percepito. Qualora, per esigenze imprenditoriali, un impianto fisso o un macchinario oggetto di finanziamento necessiti di essere spostato dall’insediamento produttivo ove lo stesso è stato installato a un altro sito appartenente allo stesso beneficiario, il beneficiario medesimo ne deve dare preventiva comunicazione all’Ente che ha emesso il provvedimento di concessione del contributo.

Ulteriori impegni a carico del beneficiario per ottenere e mantenere il sostegno sono:

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- consentire l’accesso degli incaricati dei controlli ai luoghi dove si trovano i beni oggetto della sovvenzione, a pena di decadenza dal sostegno e conseguente revoca totale del contributo erogato;

- conservare per tutta la durata dell’impegno, tutta la documentazione necessaria per l’ottenimento della sovvenzione, a pena di decadenza dal sostegno e conseguente revoca totale del contributo erogato;

- mettere a disposizione della regione e di ogni altra autorità pubblica incaricata dei controlli, tutta la documentazione necessaria a svolgere l’attività di controllo e monitoraggio, anche in caso sia detenuta da terzi, a pena di decadenza dal sostegno e conseguente revoca totale del contributo erogato;

- comunicare alla Regione, entro il termine di quindici giorni lavorativi dal giorno in cui è stato compiuto l’atto, la cessione totale o parziale dell’oggetto dell’investimento, prima della sua conclusione o prima della scadenza del vincolo di destinazione d’uso. La cessione non costituisce inadempimento qualora sia mantenuta la destinazione d’uso dichiarata in domanda di sostegno e approvata con l’atto di concessione, attraverso il passaggio ad un soggetto che abbia gli stessi requisiti del soggetto cedente e che si assuma giuridicamente il vincolo.

3.18 ASSISTENZA TECNICASecondo quanto prescritto dall’art. 51 del Reg. (UE) n. 1305/2013, il FEASR può finanziare attività di assistenza tecnica, da realizzarsi sia su iniziativa della Commissione (Rete europea per lo sviluppo rurale, rete PEI), che su iniziativa degli Stati membri, ivi compresa la creazione e il funzionamento della rete rurale nazionale.Ai fini della erogazione dei finanziamenti si individuano, quali destinatari del pagamento, i soggetti selezionati per la fornitura dei servizi nell’ambito della misura 20 “Assistenza Tecnica”. Rientrano in tale tipologia gli interventi della Rete Rurale Nazionale. Le attività di assistenza tecnica possono essere attuate direttamente dall’Autorità di Gestione o, più comunemente, tramite il ricorso ad organismi o soggetti attuatori. Nel caso di ricorso a soggetti terzi, sarà necessario assicurare il rispetto della normativa generale sugli appalti pubblici, già richiamata.Sarà inoltre necessario assicurare, come già definito al capitolo 3.3 la congruità e la ragionevolezza dei costi. Nel caso specifico dei costi per il personale, e con particolare riferimento alle valutazioni di economicità e convenienza necessarie a giustificare affidamenti diretti “in house” o in convenzione, tale dimostrazione potrà essere fatta con riferimento ai vigenti contratti collettivi nazionali o tramite criteri comparativi mediante idonee ricerche di mercato.

Per le spese relative all’acquisto di beni materiali e immateriali (ad es. hardware e software), gli stessi devono essere utilizzati per attività connesse al programma di sviluppo rurale approvato, pianificando in fase preventiva i fabbisogni di utilizzo.

4 SPESE NON AMMISSIBILI, VINCOLI E LIMITAZIONIIn base all’art. 69, comma 3, del Reg. (UE) n. 1303/2013, si ricorda che “non sono ammissibili a contributo dei Fondi SIE, i seguenti costi:

a) interessi passivi, a eccezione di quelli relativi a sovvenzioni concesse sotto forma di abbuono d’interessi o di un bonifico sulla commissione di garanzia;

b) l’acquisto di terreni non edificati e di terreni edificati per un importo superiore al 10 % della spesa totale ammissibile dell’operazione considerata;

c) imposta sul valore aggiunto salvo nei casi in cui non sia recuperabile a norma della normativa nazionale sull’IVA”.

La spesa per interessi passivi non è ammissibile, fatto salvo quanto riportato nel Reg. (UE) n. 1305/2013 e nei regolamenti di esecuzione laddove è espressamente previsto che il contributo del FEASR può essere concesso in forme diverse dagli aiuti diretti a fondo perduto.

Inoltre, in base all’art. 45 del Reg. (CE) n. 1305/2013, non sono ammissibili, nel caso di investimenti per

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l’acquisto di nuove macchine ed attrezzature (compresi i programmi informatici) attraverso un contratto di leasing con patto di acquisto, le spese connesse a tale contratto: garanzia del concedente, costi di rifinanziamento degli interessi, spese generali, oneri assicurativi, ecc.

Relativamente agli investimenti di sostituzione si applica quanto disposto al punto 11 del capitolo 8.1 del PSR Liguria 2014-2020 “Descrizione delle condizioni generali applicate a più di una misura compresi, ove pertinenti, la definizione di zona rurale, i livelli di riferimento, la condizionalità, l’uso previsto degli strumenti finanziari e degli anticipi nonché le disposizioni comuni per gli investimenti, incluse le disposizioni di cui agli articoli 45 e 46 del regolamento (UE) n.1305/2013”:“è espressamente esclusa l’ammissibilità di spese per investimenti di mera sostituzione. Si considerano investimenti di mera sostituzione gli investimenti finalizzati a sostituire:

a. macchinari esistenti in azienda da meno di 10 anni con macchinari nuovi dello stesso tipo senza aumentare la capacità produttiva di almeno il 25%, senza demolizione dei macchinari esistenti, tranne il caso di ampliamento delle dimensioni aziendali, in termini di giornate lavorative, di almeno il 50%;

b. fabbricati esistenti, o parti degli stessi, con altri edifici - tranne il caso di ampliamento delle dimensioni aziendali, in termini di giornate lavorative, di almeno il 50%. Non rientra tra gli investimenti di sostituzione la demolizione completa dei fabbricati di un’impresa che abbiano almeno 30 anni di vita (ridotti a 15 per le serre), e la loro sostituzione con fabbricati moderni. Non rientra inoltre tra gli investimenti di sostituzione il recupero completo dei fabbricati aziendali. Il recupero è considerato completo se il suo costo ammonta almeno al 50% del valore del nuovo fabbricato;

c. colture arboree o arbustive poliennali effettuando reimpianti, anche se al termine del ciclo vitale naturale di ciascuna coltura, sullo stesso terreno e con la stessa specie e varietà.

5. NORME FINALIIl mancato rispetto delle regole sull’ammissibilità delle spese e delle altre regole contenute nel presente atto comporta la non ammissibilità della singola spesa o, nei casi previsti, dell’intera operazione.Per tutto ciò che non è espressamente stabilito nel presente atto si applicano le norme europee, nazionali e regionali vigenti.Le principali norme di riferimento sono le seguenti:

REGOLAMENTO (UE) N. 1303/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

REGOLAMENTO (UE) N. 1305/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio;

REGOLAMENTO (UE) N. 1306/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008;

REGOLAMENTO (UE) N. 1307/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013 recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell’ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il regolamento (CE) n. 637/2008 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio;

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REGOLAMENTO (UE) N. 1310/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 dicembre 2013, che stabilisce alcune disposizioni transitorie sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), modifica il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne le risorse e la loro distribuzione in relazione all’anno 2014 e modifica il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio e i regolamenti (UE) n. 1307/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne la loro applicazione nell’anno 2014;

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 480/2014 DELLA COMMISSIONE del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 807/2014 DELLA COMMISSIONE dell’11 marzo 2014 che integra talune disposizioni del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che introduce disposizioni transitorie;

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 808/2014 DELLA COMMISSIONE del 17 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR);

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 809/2014 DELLA COMMISSIONE del 17 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il sistema integrato di gestione e di controllo, le misure di sviluppo rurale e la condizionalità;

REGOLAMENTO (UE, EURATOM) N. 966/2012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2012;

Orientamenti dell’Unione europea per l’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga (2013/C 25/01) e successive modificazioni;

REGOLAMENTO (UE) N. 1407/2013 DELLA COMMISSIONE del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis»;

Disciplina in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020 (2014/C 200/01);

Disciplina degli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione (2014/C 198/01) Orientamenti dell’Unione europea per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014-2020 (2014/C 204/01);

REGOLAMENTO (UE) N. 651/2014 DELLA COMMISSIONE del 17 giugno 2014 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato;

REGOLAMENTO (UE) N. 702/2014 DELLA COMMISSIONE del 25 giugno 2014 che dichiara compatibili con il mercato interno, in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, alcune categorie di aiuti nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali e che abroga il regolamento della Commissione (CE) n. 1857/2006;

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 79

Direttiva 2006/112/CE del Consiglio del 28.11.2006 e succ m. e i. relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto;

Direttiva 2004/17/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004 relativa al coordinamento delle procedure di appalto degli Enti erogatori di acqua e di energia, degli Enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali;

DIRETTIVA 2014/24/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 26 febbraio 2014 sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE Orientamenti sugli aiuti di Stato destinati a promuovere gli investimenti per il finanziamento del rischio (2014/C 19/04);

Orientamenti dell’Unione europea per gli aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali 2014—2020(2014/C 204/01);

Disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione (2006/C 323/01);

REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2015/1971 DELLA COMMISSIONE dell’8 luglio 2015 che integra il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio con disposizioni specifiche sulla segnalazione di irregolarità in relazione al Fondo europeo agricolo di garanzia e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e che abroga il regolamento (CE) n. 1848/2006 della Commissione;

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1975 DELLA COMMISSIONE dell’8 luglio 2015 che stabilisce la frequenza e il formato della segnalazione di irregolarità riguardanti il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), a norma del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio;

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1986 DELLA COMMISSIONE dell’11 novembre 2015 che stabilisce modelli di formulari per la pubblicazione di bandi e avvisi nel settore degli appalti pubblici e che abroga il regolamento di esecuzione (UE) n. 842/2011;

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/2222 DELLA COMMISSIONE del 1 dicembre 2015 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 908/2014 per quanto riguarda le dichiarazioni di spesa, la verifica di conformità e il contenuto dei conti annuali;

REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/7 DELLA COMMISSIONE del 5 gennaio 2016 che stabilisce il modello di formulario per il documento di gara unico europeo;

Disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione (2006/C 323/01);

DECRETO MINISTERIALE 08/02/2016 n. 3536 ”Disciplina del regime di condizionalità ai sensi del Reg. (UE) n. 1306/2013 e delle riduzioni ed esclusioni per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti e dei programmi di sviluppo rurale”;

DECRETO LEGISLATIVO 18 aprile 2016, n. 50 Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonche’ per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture;

D.M. del MiSE n. 37/2008, concernente il riordino delle disposizioni in materia di progettazione, realizzazione, installazione e manutenzione degli impianti all’interno degli edifici, ai sensi dell’art. 11-quaterdecies, comma 13, lett. a), della L. 248/2005, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 61 del

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12.3.2008, il. A decorrere dal 27.3.2008, data di entrata in vigore del nuovo Regolamento, come disposto dall’art. 3 della L. 17/2007 sono stati abrogati il DPR n. 447/1991, gli articoli da 107 a 121 del DPR n. 380/2001 (la cui entrata in vigore era stata differita al 31.3.2008 dalla L. 31/2008), e la L. n. 46/1990, ad eccezione degli articoli 8, 14 e 16. D.Lgs 626/94, abrogato e sostituito da ultimo dal D.Lgs n. 81 del 9 aprile 2008 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, a sua volta integrato e corretto dal D. Lgs n. 106 del 3 agosto 2009;

D.Lgs 6 settembre 2011, n. 159 “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia a norma degli articoli 1 e 2 della Legge 13 agosto 2010 n. 136”, e successive modifiche e integrazioni;

LEGGE 6 novembre 2012, n. 190 contenente disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione.Rettifiche ai regolamenti (UE) 1305, 1306, 1307, 1308, 1370 e 1310 (tutti regolamenti emanati nel 2013), pubblicate sulla GUUE n. L 130 del 19/05/2016.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1122

Programma delle attività da realizzarsi nel sito di interesse regionale “Pitelli” da assegnare ad IRE Spa ai sensi dell’art. 2 della Convenzione stipulata tra IRE Spa e la Regione Liguria- Dipartimento Territorio.

LA GIUNTA REGIONALE

omissis

DELIBERA

Per i motivi indicati in premessa:

· di individuare il programma delle attività di seguito elencate come prioritarie, in attuazione dell’art.7, comma 1, della l.r. 6/2011 e dell’art. 2 della convenzione sottoscritta tra Regione Liguria – Dipartimento Territorio ed IRE SPA in data 12/7/2016:

1. Completamento dell’intervento di messo in sicurezza della discarica Ruffino Pitelli;

2. Progettazione e realizzazione intervento di messa in sicurezza permanente della discarica Ipodec;

3. Progettazione e realizzazione dell’intervento di rimozione della fonte primaria di inquinamento nell’area denominata “Pertusola”;

4. Completamento della bonifica dell’area a mare all’interno del Cantiere Navale ITN;

5. Progettazione intervento di ripristino ambientale nella discarica Monte Montada;

6. Restituzione aree verdi ai fini della restituzione agli usi legittimi;

· di trasmettere ad IRE Spa, ai sensi dell’art. 3, comma 1, della convenzione di cui sopra la richiesta di predisposizione delle proposte attuative per singolo intervento, comprensive delle specifiche tecniche fornite dal Settore Aria Clima e Rifiuti;

· di dare atto che, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della convenzione in essere, il Dirigente del Settore Aria Clima e Rifiuti, a seguito della trasmissione da parte di IRE Spa della proposta attuativa, con

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 81

proprio decreto provvederà all’approvazione della stessa e al conferimento di specifico incarico alla stessa IRE Spa, con relativo impegno di spesa, secondo quanto disposto dalle Linee guida per il conferimento degli incarichi in house di cui all’All. 2 della D.G.R. 711/2015;

· di dare atto che le risorse attualmente disponibili per l’espletamento di dette attività o di parte di esse, ammontano ad € 2.700.000,00 a valere sul capitolo 2034 del corrente esercizio finanziario;

· di dare mandato al Dirigente della Struttura competente di provvedere ad aggiornamenti/rimodulazioni delle opere inserite nel riportato elenco, anche mediante la sostituzione delle stesse, richiedendo ad IRE la predisposizione delle conseguenti proposte attuative, qualora residuino finanziamenti a seguito della presentazione da parte di IRE e approvazione da parte della Regione delle proposte attuative per le attività di cui sopra ovvero si manifestino esigenze sopravvenute, ad oggi non prevedibili, anche in esito alla procedura di diffida in corso, rispetto alle priorità degli interventi come sopra individuate;

· di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria e sul sito web regionale.

Avverso il presente provvedimento è possibile proporre ricorso giurisdizionale al T.A.R., entro 60 giorni o, alternativamente, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni dalla notifica, o comunicazione o pubblicazione dello stesso.

IL SEGRETARIORoberta Rossi

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 01/12/2016 N. 1124

POR FESR 2014-2020. Azione 3.1.1 Integrazione delle disposizioni del bando attuativo.

LA GIUNTA REGIONALE

omissis

DELIBERA

per le motivazioni indicate nelle premesse:

- di integrare l’elenco delle attività economiche di cui alla classificazione ATECO 2007 ammesse a contributo, riportate nell’Allegato 1 del bando azione 3.1.1 “Aiuti agli investimenti in macchinari impianti e beni tangibili e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendali finalizzata a sostenere in una fase critica dell’economia regionale, la ripresa degli investimenti produttivi” del POR Liguria FESR 2014-2020, approvato con Deliberazione della Giunta regionale n. 1014 del 28/10/2016, inserendo tra i codici di attività ammessi, il 52.22.09 “Altre attività dei servizi connessi al trasporto marittimo e per vie d’acqua”;

- avverso il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo della Liguria, secondo le modalità di cui alla legge 6.12.1971 n. 1034, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato, a norma del Decreto del Presidente della Repubblica 24/11/1971, n. 1199, rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso;

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 82

- di rendere noto il contenuto del presente atto mediante:- pubblicazione di informativa sul sito internet della Regione Liguria;- pubblicazione, per estratto, del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria.

IL SEGRETARIORoberta Rossi

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 06.12.2016 N. 1131

L.r. 38/1998. Progetto definitivo di variante della piattaforma multifunzionale nel porto di Vado Ligure” (SV), proponente APM TERMINALS VADO LIGURE S.p.A. Vado Ligure (SV). Pronuncia positiva di compatibilità ambientale con prescrizioni.

LA GIUNTA REGIONALE

omissis

1. DELIBERA

per i motivi indicati in premessa:1. di esprimere, ai sensi dell’art. 2, comma, 1 lettera i) delle Norme Tecniche VIA ex D.G.R. n.

1660/2013, parere positivo di compatibilità ambientale per il “Progetto di variante della piattaforma multifunzionale nel porto di Vado Ligure” in Comune di Vado Ligure (SV), presentato da APM TERMINALS VADO LIGURE S.p.A., con sede in via Tommaseo, 44 - 17047 Vado Ligure (SV), a condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni stabilite nel parere del Comitato Tecnico Regionale, sezione per la VIA, n. V348b/2016, allegato al presente atto quale sua parte integrante e sostanziale:

In via preliminare:1. Al fine di individuare il percorso ottimale degli interventi di mitigazione il Piano di Monitoraggio dovrà essere aggiornato in accordo con il Settore Ecosistema Costiero e Acque anche sulla base dei risultati dei rilievi già effettuati con lo scopo di porre eventuali clausole di garanzia per la spiaggia;

2. Dovrà essere garantita l’assenza dell’impatto imputabile a ipersedimentazione e torbidità, valutate su base modellistica, vincolato al presupposto che la frazione granulometrica fine passibile di dispersione sia contenuta entro i limiti dello 0,6 %, attraverso una procedura di controllo in corso d’opera in grado di verificare e documentare preventivamente (prima del carico sui mezzi nautici di trasporto) il rispetto di tale standard;

3. Dovranno essere utilizzati, nell’ambito del monitoraggio dei solidi sospesi per lo spostamento della diga foranea, valori di riferimento maggiormente cautelativi rispetto a quelli utilizzati per le altre fasi della costruzione della piattaforma, assentendo in particolare rispetto alla proposta del progettista in merito ad una riduzione del 20%;

4. Dovrà essere potenziato il monitoraggio naturalistico sugli habitat legato allo spostamento della diga foranea, da concordare con il Settore Ecosistema Costiero e Acque sulla base di una proposta operativa;

In corso d’opera

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 83

1. Dovrà essere ridotto il traffico su gomma per il conferimento del materiale a completamento dell’intera opera realizzata a vantaggio del trasporto via mare.

2. Sono fatte salve ulteriori prescrizioni e limitazioni qualora il monitoraggio del rumore evidenziasse criticità in corso d’opera.

A fine lavori e in fase di esercizio1. A carico del proponente e del gestore della piattaforma multifunzionale dovranno essere eseguite tutte le azioni necessarie a risolvere il problema inerente la salvaguardia delle spiagge e della passeggiata a mare su tutto l’arco delle spiagge dei Comuni da Vado Ligure a Savona, potenzialmente interessate dagli effetti provocati dalla piattaforma stessa e dalla nuova diga foranea.

2. di dare atto che ai sensi dell’art. 2, c. 4 delle Norme tecniche per la procedura di VIA ex D.G.R. n. 1660/2013 il proponente è tenuto:

a) alla formale accettazione delle prescrizioni di cui sub 1. entro trenta giorni dalla pubblicazione della presente delibera sul BURL;

b) alla comunicazione all’ARPAL Dipartimento Provinciale di Savona dell’avvio delle attività ai fini dell’espletamento delle funzioni di controllo e di verifica ai sensi dell’art. 14, c. 2 L.R. n. 38/1998;

La pronuncia di VIA acquista efficacia ad avvenuta accettazione delle prescrizioni di cui sub 1. da parte del proponente, fermo restando che la verifica di conformità della realizzazione del progetto rispetto alle prescrizioni spetta ad ARPAL ai sensi dell’art. 14, c. 2 L.R. n. 38/1998;

3. di dare atto che, ai sensi dell’art. 15, c. 1 della l.r. n. 38/1998, come modificato dalla l.r. n. 12/2015, il progetto sottoposto a VIA deve essere realizzato entro cinque anni;

4. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento, per estratto, sul B.U.R.L. ed integralmente sul sito web della Regione Liguria ai sensi di legge.

Contro il presente provvedimento può essere inoltrato ricorso in opposizione, ai sensi dell’art. 18 della legge regionale 30 dicembre 1998 n. 38, entro trenta giorni dalla pubblicazione sul B.U.R.L., fermo restando la possibilità di ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria entro 60 giorni o alternativamente di ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso.

IL SEGRETARIORoberta Rossi

(segue allegato)

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C O M I T A T O T E C N I C O R E G I O N A L ESEZIONE PER LA VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE

VIA REGIONALE N. V348B

fASCICOLO 2016/G13.17.2/2

PROGETTO DI VARIANTE DELLA PIATTAfORMA MULTIfUNZIONALE NEL PORTO DI VADO LIGURE

PROPONENTE APM TERMINALS VADO LIGURE S.P.A.

PARERE V348B

GENOVA, 3 NOVEMBRE 2016

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PREMESSEIn data 3 gennaio 2016 la Società APM TERMINALS VADO LIGURE S.p.A. ha pubblicato sul

quotidiano “Il Secolo XIX” la comunicazione dell’avvio del procedimento di Valutazione d’Impatto ambientale ai sensi della l.r. 38/98 per la Nuova piattaforma multifunzionale nel Porto di Vado Ligure –Perizia di Variante.

Il progetto definitivo della piattaforma è stato sottoposto a procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale regionale, come richiesto dal Ministero dell’Ambiente nel Decreto Ministeriale n. 371 del 18 Aprile 2005, recante la pronuncia positiva di compatibilità ambientale del Piano Regolatore Portuale.

Una seconda procedura di VIA, denominata “Varianti di livello esecutivo al progetto definitivo della Piattaforma Multipurpose di Vado Ligure” è stata attivata a seguito del Decreto Dirigenziale n. 4604 del 20 novembre 2013 di conclusione del procedimento di screening con il quale il Dirigente del Settore VIA ha assoggettato alla Valutazione d’Impatto Ambientale regionale le modifiche di livello esecutivo che la Società APM Terminals ha comunicato in data 12 aprile 2013 relativamente alla struttura di sostegno lungo il lato nord est (terminal rinfuse) e all’estensione verso mare della porzione di piattaforma realizzata in rilevato. Tale procedura si è conclusa con la dichiarazione di compatibilità ambientale con prescrizioni di cui alla DGR n. 254 del 10/03/2015.

In data 21/04/2015 il Presidente dell’Autorità Portuale (AP) di Savona ha approvato il progetto esecutivo – fase 2 con Decreto Presidenziale n. 22. In seguito l’AP ha dato disposizione ad APM TERMINALS di dare luogo ai lavori di completamento relativi alla fase I ed alla fase del progetto esecutivi approvati. Il 3/12/2015 la Regione Liguria ha approvato con prescrizioni l’istanza di autorizzazione ai sensi della DGR 955/2006 formulata rispetto al Progetto Esecutivo approvato.

Nelle more dell’approvazione del progetto esecutivo, essendo venuta meno la possibilità di finanziamento della nuova diga di PRP, l’AP ha previsto una nuova variante tecnica al progetto esecutivo della piattaforma, mirando a migliorare le condizioni strutturali della piattaforma, a un maggior grado di soddisfacimento delle problematiche geotecniche, marittime e di durabilità sollevate dal Consiglio Superiore del Lavori Pubblici.

L’AP ha poi comunicato al MATTM l’intenzione di sottoporre a VIA una nuova variante della piattaforma comprensiva dello spostamento della diga foranea, intesa come opera di messa in sicurezza ed essenziale all’esercizio della piastra.

Il MATTM ha accolto tale richiesta disponendo una nuova procedura di VIA regionale per i due interventi. L’AP ha in seguito dato mandato ad APM TERMINALS di procedere con la progettazione esecutiva della seconda variante della piastra e della prima fase della diga foranea.

La nuova procedura di VIA regionale, denominata “Progetto di variante della piattaforma multifunzionale nel porto di Vado Ligure” è stata attivata in data 04/01/2016 per rispondere alle indicazioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e alle prescrizioni ricevute dalla Regione Liguria nell’iter approvativo del Progetto Esecutivo con la citata DGR 254/2015.

Le coordinate indicative dell’intervento sono 44°16’11.2”N 8°26’48.0”E. Il Proponente APM Terminals Vado Ligure S.p.A., con sede in Via Tommaseo, 44, 17047 Vado

Ligure (SV) - PEC [email protected] ha versato oneri istruttori pari a € 30.000,00.La documentazione progettuale e il SIA, depositati lo 04/01/2016 (PG/2016/380 dello 04/01/2016),

sono stati resi disponibili al pubblico in formato digitale attraverso la pagina web delle “pratiche in corso” sul portale del Dipartimento ambiente della Regione Liguria www.ambienteinliguria.it

Con nota IN/2016/1664. del 29/01/2016 è stata formulata richiesta di parere istruttorio ai sensi dell’art. 2, c. 1 lett. a) delle Norme tecniche per la procedura di VIA di cui alla DGR n. 1660/2013 al Settore Urbanistica e Procedimenti Concertativi, Settore Tutela del Paesaggio, Settore Difesa del Suolo di Savona e Imperia, Servizio Aria, Clima e Rifiuti, Settore Ecosistema Costiero e Acque, Settore Sviluppo Sostenibile, Parchi e Biodiversità.

Con nota PG/2016/49823 del 10/03/2016 è stata formulata richiesta di parere istruttorio ai sensi dell’art. 2, c. 1 lett. a) delle Norme tecniche per la procedura di VIA di cui alla DGR n. 1660/2013 al Comune di Quiliano, al Comune di Bergeggi, all’Autorità Portuale di Savona, al ARPAL, alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Liguria, alla Soprintendenza Archeologica della Liguria, alla Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria.

Con nota PG/2016/18648 del 29/01/2016 è stata formulata richiesta di parere istruttorio ai sensi dell’art. 2, c. 1 lett. a) delle Norme tecniche per la procedura di VIA di cui alla DGR n. 1660/2013 alla

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Provincia di Savona e al Comune di Vado Ligure.Con nota PG/2016/106606 del 18/05/2016 è stata formulata richiesta di parere istruttorio ai sensi

dell’art. 2, c. 1 lett. a) delle Norme tecniche per la procedura di VIA di cui alla DGR n. 1660/2013 alla Capitaneria di Porto di Savona.

Con nota PG/2016/136565 del 20/06/2016 è stata formulata una nuova richiesta di parere istruttorio al Comune di Vado Ligure, con particolare riferimento all’espressione della conformità urbanistica.

La documentazione si compone degli elaborati di progetto esecutivo, completo del computo estimativo e del SIA, elencati nell’elaborato: MI0102-PV-G-Z-R-001-00 del dicembre 2015 siglato dal responsabile della progettazione Ing. Guido Fiorini.

La seduta illustrativa del progetto si è tenuta presso la Regione Liguria il giorno 9 febbraio 2016.Nell’ambito del procedimento sono pervenuti i seguenti PARERI:Con nota IN/2016/5599 del 23/03/2016 il Settore Ecosistema Costiero e Acque ha evidenziato che

l’aspetto ambientale più delicato nella configurazione progettuale della variante risiede nell’ampliamento della nuova diga foranea del porto, in relazione all’obiettivo di salvaguardia del SIC marino “Fondali Noli - Bergeggi”, con particolare riferimento agli habitat di coralligeno e delle Praterie di Posidonia oceanica. La criticità rilevata è rappresentata dagli ingenti volumi di materiale sciolto necessari alla realizzazione dello scanno d’imbasamento sul quale posizionare i cassoni della diga, con un potenziale impatto dovuto a fenomeni di ipersedimentazione sugli habitat sensibili, localizzati a poche centinaia di metri rispetto all’opera. E’ stato pertanto richiesto di integrare la documentazione progettuale con un approfondito studio d’incidenza che ne permetta, in sede di VIA, un’adeguata valutazione.

Il Settore Difesa del Suolo di Savona e Imperia con nota IN/2016/6181 del 01/04/2016 non ha rilevato competenze in merito alla procedura di VIA di cui trattasi, rilevando che la maggior parte delle opere in variante è riferibile alle sole infrastrutture a mare.

Ai soli fini idraulici il Settore ha rilevato che, principalmente all’interno dei documenti M10102- PV-G-B-R001.00 ed R002.00 di studio di impatto ambientale, vengono svolte alcune simulazioni di raffronto tra stato approvato e stato di variante, per quanto concerne le possibili incidenze del moto ondoso di riferimento nei confronti della linea di costa e - per diretta conseguenza - del tratto focivo dei principali corsi d’acqua di riferimento.

Tali simulazioni mettono in evidenza la non incidenza teorica del moto ondoso di riferimento nei confronti delle attuali e future condizioni di rischio idraulico dei corsi d’acqua denominati rio S. Elena e Torrente Segno principalmente in riferimento ai soli tratti focivi.

Il Comune di Bergeggi, con nota PEC prot n. 2812 del 04/04/2016, assunta a PG/2016/71898 del 07/04/2016, in considerazione del fatto di essere stato individuato quale Ente Gestore dell’Area Marina Protetta “Isola di Bergeggi” nonché Ente Gestore del SIC IT1323271 “Fondali Noli - Bergeggi”, rilevando che l’area interessata dal Progetto risulta essere confinante con il sub-sito D del SIC IT 1323271 ed è caratterizzata dalla biocenosi del coralligeno con facies a gorgonacei, e risulta essere limitrofa all’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi, che nello specifico presenta le biocenosi del precoralligeno e coralligeno, della prateria di Posidonia oceanica e delle grotte sommerse. Le distanze fra l’area oggetto dell’intervento e i siti di conservazione della natura risultano essere ridotte, pari ad alcune decine di metri dal SIC e a poche centinaia di metri dall’AMP. Il parere ha evidenziato la carenza di documentazione progettuale e l’impossibilità a emettere il parere di competenza, chiedendo che la stessa venisse implementata con uno Studio d’Incidenza da valutare in sede di VIA.

Il Comune di Quiliano, con nota prot n. 7171 del 03/05/2016, assunta a PG/2016/95993 del 11/05/2016 ha evidenziato la necessità di indicare, da parte degli enti competenti, le adeguate misure cautelative, di valutazione, di controllo e di mitigazione delle opere in oggetto. In particolare ha posto attenzione e preoccupazione per le ricadute del progetto della piattaforma multifunzionale sui seguenti aspetti: (i) deposizione dei sedimenti alla foce del Torrente Quiliano a seguito della modifica delle correnti litoranee, con richiesta di mantenere costantemente efficiente lo sbocco a mare delle acque; (ii) inquinamento acustico per l’aumento del traffico di mezzi pesanti sulla strada di scorrimento, con deperimento del manto bituminoso e potenziale pericolo per la sicurezza stradale e la propagazione di vibrazioni agli edifici residenziali, con richiesta di porre a carico del proponente delle misure di contenimento del clima acustico e dei lavori di manutenzione del fondo stradale fino all’entrata in funzione del nuovo casello autostradale; (iii) aumento della concentrazione dei principali inquinanti per le emissioni atmosferiche, nelle fasi di cantiere e di operatività della piattaforma, negli abitati di Valleggia, Murate e Pilalunga.

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Il Comune di Vado Ligure con nota PEC del 14/06/2016, assunta a PG/2016/131966 del 20/06/2016, ha affermato che il ruolo dell’Ente sia solo consultivo nell’ambito della procedura di VIA rinviandone la responsabilità alla VIA stessa e poi all’Intesa tra Stato e Regione. Ha poi rilevato come la scheda della Zona di intervento n. 5 – Multipurpose, al paragrafo B. Obiettivi della zona, testualmente reciti: “La piattaforma dovrà essere realizzata mediante impalcato, limitando il riempimento al solo radicamento a terra e alla linea di spalla alla foce del nuovo Torrente Segno, secondo uno sviluppo planimetrico compatibile con le esigenze idrauliche”.

Il Comune ha concluso chiedendo alla Regione di verificare se la variante progettuale costituisca variante al Piano Regolatore Portuale ovvero se essa debba essere considerata quale mero adeguamento tecnico-funzionale del Piano.

La Provincia di Savona ha comunicato con nota PEC assunta a PG/2016/141175 del 27/6/2016 le proprie valutazioni istruttorie con particolare riferimento a: (i) necessità di monitorare l’area portuale tra la diga foranea e la nuova piattaforma in terrapieno; (ii) mantenere i monitoraggi sull’intera unità fisiografica fino a Punta Sant’Erasmo con particolare attenzione al punto d’acqua fermo tra la piattaforma e la diga, prevedendo, in base alle risultanze, eventuali interventi su negatività conseguenti; (iii) privilegiare l’approvvigionamento via mare del materiale di riempimento; (iv) eventuali misure di mitigazione e/o compensazione relativamente alla salvaguardia del SIC marino “Fondali di Noli – Bergeggi” e del litorale Vado – Savona; (v) sistemazione finale con previsione di una barriera verde costituita da piante arboree e arbustive preferibilmente autoctone.

Le valutazioni istruttorie del Settore Ecosistema Costiero e Acque, sono state trasmesse con nota IN/2016/13759 dell’11/07/2016 e sono integralmente riportate nelle sezioni litorale e ecosistema marino del quadro di riferimento ambientale.

In sede di CTVIA è inoltre emersa la necessità di richiedere al proponente le ipotesi preliminari, i dati di input utilizzati e l’identificativo del programma utilizzato per le valutazioni sul comportamento delle opere previste nel progetto originario e soprattutto in variante e sugli effetti delle stesse sulla circolazione delle acque e dei sedimenti.

Chiede inoltre documentazione sulle attività di riempimento in particolare sull’azione del riempimento sui primi livelli di fondo marino. Tale richiesta si rende necessaria per conoscere le attività di protezione nei confronti di eventuali spostamenti e ammassamenti dei primi livelli del fondo marino anche fuori dall’area di sedime della banchina stessa, spinti dall’azione meccanica e pressoria dell’avanzamento del fronte dei materiali di riempimento.

Sulla base dei pareri espressi sono state richieste integrazioni al proponente con nota PG/2016/69569 del 05/04/2016. Il proponente ha fornito le integrazioni richieste con nota prot. LOU 023-16 del 18/05/2016 assunta a PG/2016/113379 del 01/06/2016.

Non sono pervenute osservazioni nell’ambito della fase pubblica.Inchiesta pubblicaNel corso dell’istruttoria le associazioni WWF e Italia Nostra – Sezione di Savona e Sezione

Regionale hanno richiesto, con nota assunta a PG/2016/78911 del 14/04/2016, lo svolgimento di un’inchiesta pubblica, ai sensi dell’art. 11, comma 5, della l.r. 38/1998, per l’esame del progetto, dei pareri forniti dalle pubbliche amministrazioni e delle osservazioni del pubblico nell’ambito della Procedura di VIA per il “Progetto di variante della piattaforma multifunzionale nel porto di Vado Ligure (SV)”.

A tale scopo la Regione Liguria ha individuato un soggetto terzo quale moderatore e garante nello svolgimento della stessa, nominando l’avvocato Giulia Colangelo quale presidente della suddetta inchiesta pubblica. L’inchiesta pubblica è stata disposta con nota n. PG/2016/115480 del 27/05/2016.

Le risultanze dell’inchiesta sono state riportate nel Rapporto Conclusivo dell’Inchiesta Pubblica. Il testo completo del rapporto è stato pubblicato sul sito web regionale.

Il programma dei lavori dell’inchiesta è stato pubblicato sul sito della Regione Liguria. Il primo incontro pubblico si è svolto il 10 giugno 2016 dalle ore 17.30 alle ore 20.30 presso la

sala delle Mostre della Provincia di Savona. La seconda sessione dell’audizione generale si è svolta il 28 giugno 2016 dalle ore 17.00 alle ore 20.00 presso la sala punto d’incontro dell’ex supermercato Coop in via Alla Costa a Vado Ligure. Il terzo incontro pubblico si è tenuto il 7 luglio 2016 dalle ore 17.30 alle ore 20.00 presso la sala Grecale del centro commerciale molo 8.44 a Vado Ligure.

Il primo incontro pubblico è stato finalizzato alla presentazione del progetto e una prima ricognizione delle problematiche con interventi di singoli cittadini e di rappresentanti di associazioni,

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nei successivi incontri sono state esposte le osservazioni da parte del pubblico e le controdeduzioni del proponente.

Nel corso dell’inchiesta pubblica, sono state presentate le seguenti osservazioni:1. Osservazione orale presentata dal Signor Giorgio Aiassa nell’incontro pubblico del 10

Giugno 2016. (All.1)2. Osservazione orale presentata dal Signor Giovanni Daniele nell’incontro pubblico del 10

Giugno 2016. (All.2)3. Osservazione orale presentata dalla Signora Franca Guelfi nell’incontro pubblico del 10

Giugno 2016. (All.3)4. Osservazione orale presentata dall’Ingegnere Giorgio Sirito nell’incontro pubblico del 10

Giugno 2016. (All.4)5. Osservazione orale presentata dal Sig. Matteo Loschi nell’incontro pubblico del 10 giugno

2016. (All.5)6. Osservazione orale presentata dall’Ingegnere Roberto Cuneo, rappresentante delle

associazioni WWF ed Italia Nostra, nell’incontro pubblico del 10 Giugno 2016. (All.6)7. Osservazione orale presentata dal Sig. Maurizio Loschitti in rappresentanza

dell’associazione medicina democratica, nell’incontro pubblico del 10 giugno 2016. (All.7)8. Osservazione scritta illustrata nella seduta del 10 giugno 2016 presentata unitariamente

da CGIL-CISL-UIL. (All.8)9. Parere ‘pro veritate’ presentato dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica ed

Industriale dell’Università degli Studi di Genova. (All.9)10. Memoria orale e scritta dell’Associazione Vivere Vado presentata dalla Signora Franca

Guelfi nell’incontro pubblico del 28 Giugno 2016. (All.10)11. Osservazioni scritte dal Dott. Maurizio Wurtz e presentate oralmente dall’ingegnere

Roberto Cuneo nell’incontro pubblico del 28 Giugno 2016. (All.11)12. Memoria orale e scritta presentata dal Signor Riccardo Ciccione nell’incontro pubblico

del 10 Giugno 2016. (All.12)13. Relazione orale e scritta presentata dall’Ingegnere Giorgio Sirito nell’incontro pubblico

del 28 Giugno 2016. (All.13)14. Memoria orale e scritta dell’Associazione AmareVado presentata dal Signor Giovanni

Daniele nell’incontro pubblico del 28 Giugno 2016. (All.14)15. Relazione orale e scritta presentata dal Geologo Giampiero Filippi nell’incontro pubblico

del 28 Giugno 2016.(All.15)16. Memoria orale presentata dal Comandante Antonio Giannetto nell’incontro pubblico del

28 Giugno 2016. (All.16)17. Relazione orale e scritta presentata dal Ingegnere Roberto Cuneo in rappresentanza delle

Associazioni WWF ed Italia Nostra, nell’incontro pubblico del 7 Luglio 2016. (All. 17 a e 17 b)18. Relazione orale e scritta presentata dalla Signora Franca Guelfi, in rappresentanza

dell’Associazione Vivere Vado, nell’incontro pubblico del 7 Luglio 2016.(All.18)19. Relazione orale e scritta presentata dal Signor Giovanni Daniele, in rappresentanza

dell’Associazione AmareVado, nell’incontro pubblico del 7 Luglio 2016.(All.19)20. Risposta scritta dell’Autorità Portuale agli interventi del primo incontro pubblico. (All.20)21. Risposta scritta dell’Autorità Portuale al parere pro-veritate dell’università di Genova

(All.21)22. Risposta scritta dell’Autorità Portuale all’Ing. Giorgio Sirito (All.22)23. Risposta scritta dell’Autorità Portuale al Geologo Giampietro Filippi (All.23)24. Risposta scritta dell’Autorità Portuale alla Prof. Franca Guelfi (All.24)25. Risposta scritta dell’Autorità Portuale al Prof. Maurizio Wurtz (All.25)

Sintesi dei principali aspetti programmatici, progettuali e ambientali evidenziati dai partecipanti durante le audizioni.

In primo luogo è stato evidenziato che i risultati degli studi hanno fatto riferimento unicamente a modelli matematici (in alcuni casi considerati addirittura obsoleti) ritenendo che non siano stati

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effettuati i dovuti sopralluoghi ed indagini di campo; in particolare le osservazioni hanno riguardato i seguenti aspetti:

• Circolazione/qualità delle acque: La variante in oggetto relativa alla piattaforma multifunzionale con la trasformazione a tutto terrapieno, secondo le osservazioni pervenute potrebbe determinare un peggioramento della circolazione delle acque e di conseguenza influire sulla qualità delle medesime; inoltre la presenza dell’ubicazione della foce del “Torrente Segno”, in prossimità della piattaforma stessa, potrebbe aggravare la situazione della qualità delle acque durante gli eventi alluvionali anche in considerazione degli apporti inquinanti già presenti nel bacino del torrente stesso e nella falda alluvionale.

Nel corso dell’inchiesta, si è osservato ulteriormente che causa dei fondali storicamente compromessi le eventuali operazioni di dragaggio, o altre similari sui fondali, potrebbero portare in sospensione i sedimenti inquinanti già presenti. E’ stato evidenziato, altresì, che l’ulteriore apporto di materiale provocherebbe uno scadimento della qualità delle acque.

• Biocenosi marine: A sostegno di quanto sopra evidenziato i partecipanti hanno inoltre rilevato che vista la presenza nell’area marina protetta di Bergeggi, di una prateria di Posidonia oceanica (habitat prioritario 43/92/CE) e del coralligeno, l’esecuzione delle opere di cui alla variante potrebbe danneggiare le citate “Biocenosi” nonché altri organismi marini, sia in superficie che in profondità.

• Spiagge: La diversa angolazione del molo, oggetto di variante, spostando il punto di divergenza del trasporto sedimentario, invertirebbe da levante a ponente la direzione di apporto detritico del torrente Quiliano e quindi amplificherebbe il disequilibrio aumentando il fenomeno erosivo già presente sulla spiaggia di Savona.

• Movimentazione terre rocce da scavo: La realizzazione del terrapieno comporterebbe un sensibile aumento del traffico nell’abitato di Vado Ligure con un notevole impatto sulla viabilità e conseguente vivibilità di queste zone.

Posizione della società proponente in merito agli aspetti messi in evidenza durante le audizioni.Sulle osservazioni pervenute la società proponente, in merito alle criticità emerse, ha ribadito in

primis che la metodologia utilizzata in fase di studio è stata ritenuta idonea da tutti gli Enti competenti nonché dall’ente certificatore (RINA);inoltre la società ha dichiarato che le assunzioni e le impostazioni considerate sono state presentate e discusse con i membri del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria, in particolare con il Settore Ecosistema Costiero.

• Circolazione/qualità delle acque: Gli studi effettuati hanno dimostrato come la nuova configurazione non produrrebbe alcuna differenza rispetto alla soluzione progettuale già utilizzata, sia per quanto riguarda la circolazione delle acque sia per quanto riguarda il trasporto e la dispersione degli inquinanti; inoltre le tecniche di dragaggio che verranno utilizzate garantiranno, a detta della società, il rispetto delle modalità approvate dalla Regione Liguria, prevedendo il mantenimento del piano di monitoraggio dei sedimenti in sospensione, peraltro, già attivo.

• Biocenosi marine: Entrambe le strutture oggetto della presente variante non vanno ad interessare direttamente le biocenosi presenti. Le indagini svolte confermerebbero l’assenza anche di impatti non diretti. A supporto di queste considerazioni, la società ha dichiarato di effettuare monitoraggi per verificare gli effetti indotti dalla costruzione della piattaforma, e che gli stessi verranno opportunamente modificati ed integrati in modo specifico per la realizzazione diga in prima fase. Inoltre, affinché non si verifichino negli ecosistemi situazioni di stress generate da fenomeni di accumulo e/o da fenomeni non correlate alla attività di costruzione, è previsto di valutare il passaggio all’attività di monitoraggio continuo e puntuale dello stato ecologico dei siti di interesse, inserendolo nel piano di monitoraggio in fase di costruzione. Detto monitoraggio verrà valutato di concerto con la Fondazione Cima, nell’ambito del monitoraggio delle biocenosi a modifica/integrazione delle attività già programmate e concordate con la Regione Liguria e, se realizzabile, verrà proposta agli uffici regionali.

• Spiagge: La propagazione del moto ondoso sotto costa, simulata dal modello, ha evidenziato una modesta variazione a ponente della foce del Torrente Quiliano, rispetto alla configurazione originaria della piattaforma. La società dichiara, inoltre, che lungo il litorale che si estende tra Zinola e il Porto di Savona il moto ondoso sotto costa non subisce variazioni in presenza delle nuove opere sia in termini di altezza d’onda che di direzione e che pertanto non si prevedono modifiche della spiaggia in questo tratto di costa.

• Movimentazione terre rocce da scavo: Sul punto la società ribadisce che per ridurre l’impatto della

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circolazione di mezzi pesanti per il trasporto di materiale necessario per la costruzione del terrapieno sono stati individuati siti di approvvigionamento del terreno che potrebbero essere raggiunti via mare, le cui volumetrie pesano per la quasi totalità delle nuove necessità di approvvigionamento.

Giudizio del Presidente, elaborato in collaborazione con i Commissari, sui risultati emersi nell’inchiesta pubblica, finalizzato ad evidenziare le eventuali, principali criticità emerse.

L’inchiesta pubblica ha avuto non solo lo scopo previsto dalla legge ma ha dato la possibilità a tutti i soggetti intervenuti di poter esprimere un proprio parere ed il proprio giudizio sul progetto oggetto dell’inchiesta stessa. Questo ha comportato la partecipazione e il contributo di numerosi professionisti presenti sul territorio che hanno studiato autonomamente il progetto.

Viste, però, le particolari preoccupazioni della popolazione per l’impatto che l’opera avrà su tutto il territorio è stato auspicati che, in caso di approvazione del progetto, la realizzazione dell’intervento sia oggetto di continuo e costante monitoraggio su tutte le problematiche emerse come d’altronde assicurato, ed in parte già svolto, dalla società proponente.

Inoltre, sebbene non interessi direttamente l’oggetto della presente inchiesta pubblica, durante lo svolgimento dei lavori è emersa l’ulteriore criticità relativa al traffico su gomma a completamento dell’intera opera realizzata. la commissione suggerisce di approfondirle ulteriormente le problematiche su tale aspetto in sede di completamento dell’iter progettuale.

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICOL’Assetto insediativo del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico (PTCP) nella zona di

intervento è AI-CO (Attrezzature Impianti – Consolidamento), con l’obiettivo di consentire l’adeguamento dell’impianto sia sotto il profilo paesistico-ambientale sia sotto il profilo funzionale, mediante la messa in opera di interventi di modificazione delle strutture esistenti o di eventuale ampliamento. Per il tratto di costa interessato dall’intervento a ridosso della linea di riva, invece, è previsto il regime TU (Tessuto Urbano) per l’assetto insediativo.

L’assetto geomorfologico del PTCP prevede i regimi Consolidamento CO e il Modificabilità tipo B (MO-B). L’assetto vegetazionale del PTCP, infine, inquadra l’area retrostante l’intervento in Insediamenti sparsi – Serre (COL-ISS).

Il Piano Territoriale di Coordinamento degli insediamenti Produttivi dell’Area Centrale Ligure (PTC-IP ACL) approvato con DCR 95/92 con le finalità di promuovere e coordinare il sistema produttivo dell’area industriale della regione e, nello specifico, dell’ambito Savonese – Bormide, individua nell’area di intervento un distretto (n. 2 Foce del Segno) nella cui area tra la via Aurelia e la costa, delimitata dall’alveo del Segno e a ponente dal radicamento del Pontile del Terminal Rinfuse, sono previste funzioni di rafforzamento della struttura urbana di Vado.

Il Piano prevede che il potenziamento delle strutture portuali dovrà avvenire rispettando gli obiettivi di tutela e valorizzazione delle altre risorse e di riqualificazione dell’assetto insediativo dell’area, senza modificare il limite attuale del radicamento a terra delle opere al fine di salvaguardare l’affaccio a mare del nucleo di Vado.

Tali indicazioni vengono rafforzate e sviluppate dal successivo Piano Territoriale di Coordinamento (PTC) del Savonese-Bormide, approvato con DCR 14/97.

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Costa (PTC della Costa), approvato ai sensi della l.r. 39/84, individua per l’area un Ambito di Progetto (AP16 – Vado), prevedendo il restringimento dell’area definita AI-CO dal PTCP al tratto di costa compreso tra il molo sottoflutto di Capo Vado e la foce del T. Segno e la realizzazione di un bacino protetto per pescherecci per la zona di Vado.

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Savona, adottato il 10 giugno 2003, individua tra gli obiettivi, il miglioramento dell’accessibilità ai porti, mediante nuovi raccordi ferroviari e autostradali.

In data 29 agosto 2008, con DGR 1067, la Regione Liguria ha approvato modifiche al Piano Regolatore Comunale (PRIS) di Vado Ligure.

La zona d’intervento ricade nelle “aree demaniali marittime ad uso portuale”, mentre tutto il fronte urbano portuale in cui si intesta il radicamento della piastra multifunzionale ricade nelle “aree demaniali marittime con prevalenti funzioni urbane” e confina con la zona F3-150 “Zona ad attrezzatura e impianti per servizi pubblici o ad uso pubblico di interesse territoriale”.

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La Piattaforma multipurpose è prevista nel Piano Regolatore Portuale di Savona (PRP), approvato con Delibera del Consiglio Regionale della Liguria n. 22 del 10 agosto 2005, ed è uno degli interventi facenti parte di una complessa operazione di riordino urbano e di potenziamento portuale che interessa l’intera rada di Vado Ligure.

In sede di VIA Nazionale sul PRP, il Comitato Tecnico Regionale evidenziò: (i) la criticità legata al ricambio e alla circolazione delle acque all’intorno dell’opera con il conseguente peggioramento della qualità delle acque in vicinanza di Porto Vado, (ii) l’inaccettabilità di un terminal privo di raccordo ferroviario in banchina; (iii) la necessità di una futura valutazione dell’opportunità di realizzare il nuovo terminal, prevedendo fasi successive con creazione di spazi individuati come necessari, sottoponendo il progetto ad ampie verifiche sia sotto il profilo economico e di domanda reale, sia sotto il profilo ambientale e delle interferenze con le altre strutture che verranno realizzate nell’area; (iv) l’impatto visivo difficilmente mitigabile delle opere; (v) a fronte dell’assenza nello SIA del Piano Portuale di approfondite analisi delle problematiche e della giustificazione delle scelte programmatiche, il rimando a VIA regionale di alcuni degli interventi previsti, fra i quali la piattaforma multifunzionale; (vi) l’assenza di un bilancio dei materiali, cave di prestito o eventuali recuperi, secondo un cronoprogramma definito.

La DGR n. 472 del 29 aprile 2003 con la quale la Regione Liguria, recependo il citato parere del Comitato Tecnico, espresse parere favorevole di compatibilità ambientale, prescriveva pertanto che il progetto della piattaforma multifunzionale dovesse essere sottoposto a procedura di VIA regionale e che la realizzazione del nuovo terminal e del polo della pesca dovessero essere valutate a valle di un Accordo di programma tra Regione, Provincia, Comune e Autorità Portuale.

Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (DSA/2005/10230) ritenne che la piattaforma dovesse essere sottoposta a procedura di verifica di esclusione dalla VIA preliminarmente alla sua attuazione.

La DCR n. 22/05 di approvazione del PRP confermò la necessità, già indicata nel parere reso dalla Regione in sede di VIA Nazionale, che l’assetto definitivo del terminal multifunzionale e delle aree limitrofe fosse valutato e definito attraverso un Accordo di programma tra Regione, Autorità Portuale, Provincia e Comune di Vado in modo da verificare una soluzione maggiormente definita e coordinata degli interventi. In particolare venne richiesto che l’Accordo definisse: (i) i termini progettuali e procedurali per il superamento della previsione dello spostamento del Segno, al fine di addivenire alla soluzione che preveda la sistemazione idraulica dell’attuale alveo; (ii) il ridisegno del fronte mare di Vado (piattaforma, porto pescherecci e aree urbane limitrofe) in modo da costituire, da un lato, lo scenario unico di riferimento per configurare l’esito finale delle trasformazioni previste, e, dall’altro di contenere la definizione progettuale delle diverse fasi attuative (collocando nelle prime la riorganizzazione del sistema petrolifero in modo da produrre, contestualmente alla nuova realizzazione un primo significativo alleggerimento della pressione delle relative infrastrutture sulla rada); (iii) la dimensione definitiva della piattaforma, la cui progettazione avrebbe dovuto essere riconsiderata in base al nuovo scenario conseguente al superamento della previsione di spostamento del Segno e traguardare il contenimento dell’ingombro massimo del riempimento correlato ad una più precisa quantificazione delle necessità di traffici portuali, tenuto conto anche delle contestuali indicazioni di aree a terra per lo stoccaggio e la lavorazione dei contenitori e dell’utilizzo di tecnologie di trasporto atte a minimizzare il tempo di stazionamento dei contenitori in banchina. Il radicamento avrebbe dovuto essere contenuto nei termini strettamente necessari alla realizzazione delle connessioni infrastrutturali e in particolare confinato su aree già oggi non utilizzate come fronte a mare di Vado Capo.

La realizzazione dell’opera pubblica, con finanziamento a carico di soggetti privati, ai sensi dell’art. 37bis e seguenti della L. 109/94 e ss.mm. e ii., fu inserita dall’Autorità Portuale di Savona nel proprio Piano Triennale delle Opere, approvato con delibera n. 117 del 28 ottobre 2005. La stessa Autorità Portuale attivò quindi una procedura di project financing ai sensi dell’art. 153 del codice degli appalti per la realizzazione di una piattaforma multifunzionale nella rada di Vado Ligure, ottenendo una proposta su cui si è espressa ai sensi dell’art. 154, ritenendola di pubblico interesse e individuando quindi l’A.T.I. proponente Maersk – Grandi Lavori Fincosit – Technital quale soggetto promotore.

Nel maggio del 2007 l’Autorità Portuale di Savona richiese al Settore VIA della Regione Liguria un parere di prefattibilità ambientale al fine di individuare, preliminarmente all’Accordo di programma richiesto dalla DCR 22/2005, eventuali maggiori approfondimenti da condurre per la procedura di VIA regionale sul successivo progetto definitivo.

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La Regione fornì pertanto il parere favorevole di prefattibilità ambientale n. 136/216 del 5 giugno 2007 con il quale precisò che: (i) la VIA avrebbe dovuto includere o essere successiva all’approvazione dei progetti di prolungamento del molo della diga foranea, di riassetto del litorale da Vado a Zinola e della viabilità di accesso alla Piattaforma in sottopasso all’Aurelia; (ii) il SIA avrebbe dovuto esaminare l’impatto complessivo delle opere tenendo in considerazione la direzione prevalente del trasporto solido in prossimità della foce del T. Quiliano, la portata solida di quest’ultimo, indicando un piano di monitoraggio e la proposta di eventuali interventi di mitigazione; (iii) la caratterizzazione dei sedimenti oggetto di dragaggio avrebbe dovuto essere conforme a quanto stabilito dalla D.G.R. 955/06; (iv) avrebbe dovuto essere inclusa l’analisi di rischio con particolare riferimento alla qualità chimica dei sedimenti e alla tutela dal rischio sanitario dei lavoratori nella fase di cantiere; (v) avrebbe dovuto essere presentato il piano di monitoraggio delle attività di dragaggio, con particolare riferimento al controllo della dispersione dei sedimenti; (vi) si sarebbero dovuti fornire i risultati dell’indagine conoscitiva finalizzata alla individuazione geografica ed alla caratterizzazione biologica dei popolamenti coralligeni presenti al largo della diga del porto di Vado, secondo quanto preliminarmente concordato con il Settore Ecosistema Costiero della Regione Liguria; (vii) si sarebbe dovuto quantificare il grado di influenza del previsto prolungamento del molo della diga foranea in fase di cantierizzazione, soprattutto in relazione alla dispersione dei sedimenti durante il dragaggio e le operazioni di bonifica geotecnica; (viii) sarebbe stato necessario predisporre un protocollo per la manutenzione delle opere di isolamento dai vapori (resine) e una procedura di autorizzazione per le opere in sotterraneo interferenti con i sedimenti contaminati; (ix) analizzare in dettaglio gli impatti sul clima acustico e sulla qualità dell’aria legati alla movimentazione delle merci, prendendo in esame la rete infrastrutturale esistente, in realizzazione e in previsione e mettendo in luce ogni possibile intervento per la mitigazione e la compensazione degli stessi; (x) dettagliare la cantierizzazione dell’opera, prevedendone gli impatti sulle aree limitrofe a terra e progettando gli interventi di mitigazione; (xi) esplicitare analisi delle tecniche di bonifica geotecnica sia in relazione alla stabilità dell’opera sia in merito al relativo impatto in termini di movimentazione dei sedimenti inquinati, e consumo e trasporto di materie prime, prevedendo le opportune verifiche di tipo geotecnico che prendessero in considerazione gli effetti di un sisma sulla stabilità delle opere (anche in merito al potenziale rischio di liquefazione dei sedimenti); (xii) fornire il bilancio dei materiali, eventuali tempi secondo un cronoprogramma definito e tenendo conto che, in linea generale, si sarebbe dovuto limitare al minimo il ricorso a cave massimizzando l’utilizzo di terre e rocce da scavo di risulta da cantieri in aree limitrofe; (xiii) uno studio per illustrare approfonditamente quanto indicato nella nota dell’Autorità Portuale n. 5020 del 31 maggio 2007, in merito alla giustificazione dell’opera.

L’analisi di prefattibilità ambientale confluì tra i documenti propedeutici all’Accordo di programma siglato il 15 settembre 2008. Quest’ultimo tenne conto tra l’altro, (i) delle opere previste dal Piano nel comprensorio portuale di Vado Ligure (piastra multifunzionale e opere di riordino urbano e potenziamento portuale), (ii) del concorso di progettazione che l’Autorità Portuale ed il Comune avevano nel frattempo promosso per la definizione del Master Plan per la riqualificazione della fascia costiera, (iii) dello studio di fattibilità condotto dall’Autorità Portuale per il collegamento degli impianti portuali con il sistema autostradale (nuovo casello e svincolo in località Bossarino), (iv) di due Schemi di Assetto Urbanistico (SAU) predisposti dal Comune sulla base dell’assetto definito nel Master Plan, riguardanti le aree del fronte urbano portuale e la sistemazione idraulica del Torrente Segno, (v) della procedura di individuazione del soggetto interessato alla costruzione della piastra e dalla gestione del terminal contenitori, (vi) della Deliberazione della Giunta Regionale n° 997 del 7 Agosto 2007, recante l’assenso ai contenuti dei SAU di cui sopra, ed (vii) dell’esito della Conferenza Istruttoria del 13 Novembre 2007, in cui fu presentata la necessità di ridimensionamento della piastra multifunzionale e la necessità di realizzare il nuovo asse viario portuale, atto a collegare la piastra con il sistema viario territoriale, in sovrappasso alla Via Aurelia invece che in sottopasso.

L’Accordo di Programma, dunque, si diede carico di garantire una coordinata realizzazione dei seguenti interventi (Articolo 3): (i) la nuova piastra multifunzionale, che in sede di progetto definitivo avrebbe dovuto essere ridimensionata, prevedendo una diminuzione del radicamento, una rotazione verso levante ed una riduzione dell’area destinata alle rinfuse, per una superficie complessiva di 210.700 mq; (ii) la demolizione degli esistenti pontili utilizzati per lo sbarco dei prodotti carboniferi e petroliferi e radicale riorganizzazione territoriale, tramite spostamento della rete degli oleodotti e del nastro trasportatore del carbone, da sistemare ovvero inglobare nel viadotto di cui al punto successivo; (iii) un

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nuovo asse viario portuale, da realizzarsi in sovrappasso all’Aurelia, al fine di permettere la riduzione di cui al punto precedente, che interessa anche aree edificate e la cui consistenza avrebbe dovuto trasferirsi in ambiti più idonei e qualificati; (iv) il collegamento della piastra con il sistema viario territoriale e con l’area retrostante, in cui si prevedevano conseguenti trasformazioni atte a ricavare idonei spazi utili alla realizzazione del nuovo parco ferroviario di scambio strada/rotaia e del nuovo varco doganale; (v) un idoneo sistema di ricambio delle acque da realizzarsi in prossimità della radice della piastra, attuabile grazie alla previsione della viabilità in sovrappasso di cui al precedente punto; (vi) un nuovo parco ferroviario destinato alle operazioni di caricamento/scaricamento treni, che verrebbe dotato di efficace barriera acustica a protezione dell’abitato di Porto Vado, in merito al quale fu individuata come soluzione tecnologica ottimale quella denominata Metrocargo ®, di cui, si prevedeva entro il 2008 un prototipo per verificarne la fattibilità e l’efficacia; (vii) la riqualificazione della zona fronte mare di Vado Ligure, compresa tra la foce del Torrente Segno e il previsto radicamento della piastra, secondo il progetto dello Schema di Assetto Urbanistico (comparto D1, D2 e D3); (viii) la riqualificazione della zona fronte mare di Vado Ligure e Porto Vado, compresa tra il radicamento della piastra ed i giardini esistenti in località Porto Vado, secondo il progetto dello Schema di Assetto Urbanistico (comparto B e C), con l’assegnazione al Comune di Vado Ligure dell’arenile tra la piastra ed il terminal traghetti (Corsica Ferries - Sardinia Ferries) a funzioni pubbliche; (ix) il trasferimento concertato delle abitazioni esistenti in località Gheia, realizzabile secondo le revisioni contenute nel relativo SAU, avente ad oggetto, tra l’altro, il recepimento della soluzione progettuale concernente la sistemazione idraulica del Torrente Segno nell’alveo attuale, confermando il percorso idrografico del Torrente stesso ed il conseguente riutilizzo ai fini infrastrutturali viari delle aree precedentemente asservite al progetto di rinalveazione; (x) la sistemazione idraulica del Torrente Segno ed in particolare l’esecuzione del primo lotto dell’intervento consistente nella rimozione dall’alveo delle condotte di prodotti petroliferi e chimici e con il trasferimento delle stesse in un canale eventualmente ispezionabile realizzato lungo un nuovo percorso; (xi) il trasferimento delle rinfuse minerali sull’impianto di Savona, ad eccezione di quanto diretto alla centrale termoelettrica di Vado Ligure, con correlativa dismissione del parco di stoccaggio carbone nel comune di Vado Ligure e demolizione dell’attuale nastro trasportatore aereo nel tratto in sovrappasso all’Aurelia; (xii) un nuovo svincolo di accesso all’Autostrada dei Fiori A10 in località Rio Cosciari; (xiii) la protezione acustica delle infrastrutture viarie di collegamento fra il porto ed il nuovo svincolo, compreso il tratto di Aurelia-bis, nonché del raccordo ferroviario nelle tratte in adiacenza all’abitato.

L’Accordo richiese, infine, che la VIA della piastra dovesse includere i progetti preliminari del comparto D e della viabilità di accesso in sovrappasso all’Aurelia, oltre che un inquadramento generale del progetto di prolungamento del molo della attuale diga foranea (così come previsto nel Piano Regolatore Portuale). I predetti progetti, quando sviluppati a livello definitivo, avrebbero dovuto essere approvati con procedura di intesa tra Stato e Regione sotto gli aspetti urbanistici, paesistici e territoriali, anche in forma separata, tenuto conto delle procedure del previsto concorso di progettazione.

Il solo progetto relativo al prolungamento della diga foranea avrebbe dovuto essere sottoposto successivamente a procedura di screening con particolare riferimento agli effetti sul litorale da Vado a Zinola che, per quanto già testati a livello di Piano Regolatore Portuale, devono essere approfonditi tenendo conto degli apporti solidi del Torrente Segno e del Torrente Quiliano.

Propedeuticamente alla VIA, il Proponente richiese al Settore VIA della Regione Liguria l’avvio della procedura prevista all’art. 21 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii. finalizzata alla definizione dei contenuti del SIA (136/216b), al termine della quale visti gli esiti delle riunioni tenutesi nelle date 8 marzo 2008, 8 maggio 2008, 29 maggio 2008 e 5 giugno 2008, ed esaminati l’indice del SIA e le specifiche tecniche trasmesse dalla Società Technital (responsabile della redazione del SIA), il Settore VIA confermò con l’esclusione di parte del punto (i) delle conclusioni, laddove si prescriveva che “la VIA dovrà includere o essere successiva all’approvazione dei progetti di prolungamento del molo della diga foranea, di riassetto del litorale da Vado a Zinola e della viabilità di accesso alla Piattaforma in sottopasso all’Aurelia”.

A tale proposito, infatti, accettata l’impossibilità di prevedere nel dettaglio gli effetti alla scala locale che il parziale prolungamento della diga foranea e la piattaforma avrebbero potuto eventualmente indurre sul litorale, si ritenne che le opere di riassetto dello stesso avrebbero potuto essere progettate e valutate sotto il profilo della sostenibilità ambientale, solo a seguito dell’esecuzione degli interventi e di un prolungato periodo di monitoraggio.

Sotto tale profilo, pertanto, si prescrisse che lo SIA per la Piattaforma dovesse essere comprensivo

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di un Piano di Monitoraggio del litorale che consentisse di individuare gli eventuali effetti prodotti dalle opere e sviluppare con la massima tempestività gli indispensabili interventi di mitigazione e compensazione. Sempre in relazione al punto (i), inoltre, si ritenne opportuno che il SIA dettagliasse le motivazioni tecniche che hanno condotto a proporre il sovrappasso all’Aurelia e la modifica del radicamento della piattaforma rispetto al disegno di Piano Regolatore, mettendo a confronto le due soluzioni ed evidenziandone i vantaggi e gli svantaggi soprattutto sotto il profilo ambientale.

La VIA sul progetto definitivo, attivata nell’aprile del 2009 si è conclusa con DGR 1118 del 6 agosto 2009 che ha dichiarato l’intervento ambientalmente positivo prescrivendo che: (i) il progetto definitivo dovesse essere modificato, anche a scapito di un modesto ampliamento del radicamento a terra della piattaforma, prevedendo: (a) in ottemperanza a quanto contenuto nel Decreto Ministeriale DSA/2005/1 0230 di VIA Nazionale del Piano Regolatore Portuale di Savona, una viabilità in sottopasso, (b) una rotazione della piastra compatibile con una significativa riduzione del materiale dragato (non inferiore al 50% di quanto prodotto dalla rotazione imposta nel progetto definitivo) e (c) il mantenimento degli attuali scali petroliferi nella fase di cantierizzazione, senza ricorrere ad accosti temporanei, conformemente al Progetto Preliminare; (ii) la zona di radicamento dovesse essere riprogettata prevedendo interventi di mitigazione e compensazione finalizzati alla riqualificazione dell’area e al mascheramento della piattaforma, da concordare con i competenti uffici regionali e la Sovraintendenza per i beni archeologici e paesaggistici della Liguria; (iii) il Proponente si dovesse fare carico di integrare il sistema di monitoraggio dell’aria installando e mantenendo operativa un’ulteriore centralina di rilevazione della qualità dell’aria da posizionare in accordo con il Dipartimento ARPAL di Savona e il Comune di Vado Ligure in area urbana influenzata dal traffico indotto dall’attività portuale (a ponente dell’attuale centralina della Provincia), utilizzando i risultati del monitoraggio per la progressiva riduzione delle emissioni, in particolare delle navi in stazionamento, secondo le indicazioni dell’Accordo di Programma; (iv) i trattori operanti il collegamento tra piattaforma e scalo ferroviario dovessero essere ad alimentazione elettrica. In alternativa, il carico inquinante prodotto dai nuovi trattori avrebbe potuto essere compensato riconvertendo ad elettrico un equivalente quantitativo di mezzi diesel operanti già oggi nell’area portuale di Vado ligure (ad esempio elettrificando la linea ferroviaria o agendo con sistemi di abbattimento delle emissioni delle navi in sosta). In ogni caso, il Proponente avrebbe dovuto garantire a regime contributi di emissioni totali annue in ossidi di azoto, biossido di zolfo e polveri sottili di incidenza non superiore rispettivamente al 50 %, 40% e 20% di quanto indicato per il 2005 dall’inventario regionale; (v) dovesse essere associato al monitoraggio diretto dei solidi sospesi anche un modello idrodinamico e dispersivo dell’area compresa tra il porto di Savona e l’area marina protetta di Bergeggi in grado di fornire scenari predittivi correlati con le previsioni meteo su breve scala temporale; tale strumento dovrà essere utilizzato, in maniera integrata con le misure dirette, al fine di escludere dal periodo di attività di dragaggio le finestre temporali maggiormente problematiche; (vi) dovesse essere realizzata un’attività di monitoraggio naturalistico finalizzato alla caratterizzazione dei popolamenti coralligeni compresi tra l’Isola di Bergeggi e la diga foranea di Vado, comprensiva di rilievo morfologico dei fondali e caratterizzazione bionomica; i rilievi avrebbero dovuto riguardare una campagna di bianco, una campagna durante i lavori ed una campagna a fine lavori di dragaggio e continuati per almeno ulteriori anni 5 (dalla data di operatività della piattaforma); (vii) il piano di monitoraggio ai sensi della D.G.R. 1793/2005 avrebbe dovuto essere prodotto e concordato con gli Uffici Regionali competenti, in sede di progetto esecutivo. Questo doveva partire all’inizio dei lavori di costruzione della piattaforma e protrarsi per almeno 5 anni dopo la fine dei lavori. In relazione ai risultati delle campagne di monitoraggio avrebbero dovuto essere poste in atto azioni di mitigazione nei tratti in cui fossero state documentate erosioni anche localizzate della spiaggia emersa e sommersa e, alla fine del periodo di monitoraggio, avrebbe dovuto essere redatto un programma di manutenzione a regime delle spiagge. Qualora il precedente punto (i) non fosse stato attuabile, poiché ritenuto in contrasto con il citato Accordo di Programma, il parere di VIA veniva condizionato all’espressione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in ordine alla non sostanzialità delle modifiche progettuali legate alla rotazione della piattaforma e al collegamento in sottopasso rispetto al Piano Regolatore Portuale sottoposto a VIA Nazionale e approvato con DCR 22/05.

Da ultimo, non ravvisando condizioni ostative in merito, si evidenziò come l’utilizzo di parte del comparto D per l’utilizzo del dragaggio come riempimento dovesse essere condizionato all’approvazione dei progetti delle opere specifiche. Qualora tali opere non avessero potuto accogliere i dragaggi, gli stessi

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avrebbero dovuto trovare collocazione all’interno del radicamento della piattaforma, conformemente a quanto previsto dal Progetto Preliminare. Collocazioni alternative avrebbero costituito variante sostanziale al presente parere di VIA.

L’Autorità Portuale di Savona richiese (i) l’annullamento della prescrizione relativa alla viabilità in sovrappasso precisando, inoltre, che la rotazione richiesta non avrebbe consentito di mantenere in funzione il pontile ESSO durante la cantierizzazione, (ii) il rinvio della prescrizione circa il radicamento della piattaforma al momento di valutazione del progetto di Sovrappasso. Confermava altresì che tutti i dragaggi sarebbero stati confinati in area D e nei cassoni e precisava che la rotazione della piattaforma ed il mantenimento delle attività petrolifere senza ricorrere ad un accosto temporaneo non avrebbero consentito una significativa riduzione del volume dei dragaggi.

Contestualmente la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria fornì parere positivo sull’accessibilità in sovrappasso alla Piattaforma, richiedendo “ ... un’armonizzazione in un disegno complessivo dotato di valenze architettoniche e paesaggistiche delle due suddette opere ... con il territorio collinoso retrostante ... “.

Il Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare con nota 6834 del 10 marzo 2010, anche alla luce del parere della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Liguria, precisò che il progetto della piattaforma era già stato valutato positivamente con prescrizioni nell’ambito del progetto della variante di PRP del Porto di Savona e che le modifiche apportate al progetto, rispondendo a quanto prescritto dal Decreto di VIA sul Piano, non avrebbero necessitato di una nuova procedura di VIA, rinviando la verifica di assoggettabilità del progetto di cantierizzazione alla Regione Liguria.

Nel marzo del 2010, la Giunta Regionale, anche sulla base del parere del Comitato Tecnico Regionale per il Territorio sezione per la Valutazione d’Impatto Ambientale, (i) ritenne revocabile la prescrizione relativa alla viabilità di accesso alla piattaforma, rinviando la verifica della conformità al Piano Regolatore Portuale alla conferenza dei servizi di approvazione del progetto definitivo della Piattaforma, (ii) riscontrò l’ottemperanza alle condizioni e prescrizioni della DGR 1118/09, rinviando ai pareri degli Uffici regionali competenti e della Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici della Regione Liguria per la puntuale verifica dell’attuazione della prescrizione sul radicamento in sede di autorizzazione paesaggistica per l’approvazione del Progetto definitivo della Piattaforma.

L’iter del progetto definitivo è poi proseguito con la Conferenza dei Servizi, l’esame del RINA, il passaggio presso il Consiglio Superiore dei LL.PP. e l’approvazione con Decreto del presidente dell’Autorità Portuale n° 65 del 14 Novembre 2011.

In data 18 Luglio 2011 il soggetto promotore ha trasmesso alla Regione la richiesta di istanza di autorizzazione al dragaggio ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale n° 955 del 15 Settembre 2006 e ss.ms.ii. da svolgersi nell’ambito delle attività del campo prove previsto nel Progetto Definitivo e nello SIA autorizzata con Decreto n° 3162 del 14 Novembre 2011.

In data 2 Ottobre 2012, il soggetto promotore ha comunicato alla Regione e all’ARPAL, l’avvio delle attività di costruzione, nel rispetto delle tempistiche di elaborazione progressiva del Progetto Esecutivo.

Variazioni della struttura di conterminazione della cassa di colmata (anticipazione del Comparto D3 dello Schema di Assetto urbanistico del Comune di Vado Ligure) per il contenimento del materiale proveniente dai dragaggi e la variazione della modalità costruttive per il rinforzo dei terreni di fondazione sono state ritenute dal Comitato Tecnico regionale di tipo strutturale, incidenti solo marginalmente sulla cantierizzazione delle opere e non sostanziali sotto il profilo dell’impatto ambientale (DGR n. 140 del 15 febbraio 2013).

La progettazione esecutiva del Cantiere costruzioni cassoni, prevedendo la realizzazione di un imponente scanno in prossimità della Diga foranea, è invece stata ritenuta una modifica sostanziale da assoggettare a verifica screening.

Il Decreto 3927 del 9 ottobre 2013 ha concluso il procedimento con l’esclusione dalla VIA con le prescrizioni che: (i) lo scanno dovesse essere realizzato mediante i pontoni utilizzati nel riempimento dell’area a terra della piattaforma senza incremento delle quantità giornaliere complessive sversate a mare rispetto al progetto della Piattaforma sottoposto a VIA; (ii) l’approvvigionamento del materiale dovesse essere esclusivamente da cave o interventi di scavo in Provincia di Savona; (iii) il materiale di cava utilizzato nello scanno non dovesse superare il 25% dell’intero quantitativo necessario per la costruzione dello stesso; (iv) il progetto dovesse contenere un disciplinare tecnico dei materiali che, sulla base della relazione geotecnica, definisse le classi granulometriche idonee per lo scanno secondo

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CNR UNI 10006, tenuto presente che la frazione fine non avrebbe dovuto eccedere in alcun caso l’8%; (v) il Proponente dovesse presentare un piano di campionamento dei materiali conforme alla normativa vigente in materia di ripascimenti e il materiale dovesse rispettare le CSC di colonna A della parte quarta del D.lgs. 152/06, essere privo di amianto, calcestruzzo, bentonite, polivinilcloruro (PVC), vetroresina, miscele cementizie e additivi per scavo meccanizzato. Sono stati ritenuti accettati materiali contenenti naturalmente As, Cr, Ni, Pb, Cu e Zn in concentrazioni eccedenti le CSC di colonna A della parte quarta del D.lgs. 152/06 purché inferiori a quanto stabilito dalla Regione Liguria per l’Unità Fisiografica di riferimento. L’eventuale utilizzo di “pietre verdi” è stato ammesso solo a valle dell’approvazione da parte della Regione Liguria, previo il parere di ASL ed ARPAL, di un protocollo di gestione che: (a) definisse le modalità di caratterizzazione, trasporto, immersione, confinamento dei materiali contenenti amianto, (b) garantisse che il materiale utilizzato rispettasse le CSC di colonna A della parte quarta del D.Lgs. 152/06, tenuto conto dell’incertezza legata alla metodica utilizzata in laboratorio, (c) garantisse l’assenza di dispersione nell’ambiente di fibra di amianto nelle fasi di trasporto ed immersione, (d) preveda il completo confinamento del materiale contenente amianto, (e) definisse il Piano di monitoraggio per il controllo della presenza di amianto nelle acque marine e in aria.

Una seconda procedura di screening è stata attivata per l’estensione verso mare dell’area di rilevato di circa 50 m rispetto alla posizione da definitivo per tenere conto di una differente esigenza di distribuzione dell’erogazione di corrente e per l’introduzione della struttura di sostegno lungo il lato nord est con sistemazione di cassoni pieni a celle in testata della piattaforma al fine di garantire una maggiore stabilità della struttura rispetto al moto ondoso. Come già anticipato in premessa, il Decreto 4604 del 20 novembre 2013 ha rinviato a VIA tali modifiche progettuali riconoscendo potenziali ripercussioni negative delle varianti sulla circolazione delle acque marine e sul litorale.

Il suddetto Decreto prescrive che: (i) lo Studio d’Impatto Ambientale dovrà stimare gli impatti generati dalle opere così come modificate dalle varianti in oggetto, tenendo conto dello stato di attuazione delle opere previste dall’Accordo di Programma. In alternativa, lo SIA potrà stimare gli impatti collegati agli scenari prefigurabili sulla base delle modalità di attuazione delle opere previste dall’Accordo di Programma, secondo un cronoprogramma definito in sede di Collegio di Vigilanza dalle istituzioni firmatarie dell’accordo stesso; (ii) il progetto dovrà quantificare i volumi aggiuntivi di materiale conferito per il riempimento dell’ampliamento dell’area a terra e per i nuovi cassoni e lo SIA dovrà stimare gli eventuali effetti prodotti sulla qualità dell’aria e sul rumore per effetto dei transiti di mezzi, indicando le necessarie mitigazioni e le eventuali compensazioni, tenuto conto anche delle altre varianti apportate nel passaggio dal progetto definitivo all’esecutivo, (iii) dovrà essere quantificato il consumo di risorse naturali, in particolare le materie prime per calcestruzzo e riempimenti, (iv) il progetto esecutivo, infine, dovrà contenere fotoinserimenti atti a poter apprezzare le eventuali differenze tra il progetto definitivo e la proposta variante di livello esecutivo.

Una nuova procedura di VIA regionale è stata attivata in data 12 novembre 2014 per la variante al progetto definitivo della piattaforma multipurpose di Vado Ligure al fine della sostituzione dei cassoni sotto la banchina TRI e dell’avanzamento di circa 60 metri dell’area a terra. Essa prevedeva modifiche alla parte della piattaforma in rilevato e alla struttura in cassoni al di sotto della banchina TRI, con effetti che riguardavano prevalentemente il comparto marino costiero nonché alcune modifiche alla cantierizzazione dell’opera fra cui un incremento dei materiali destinati al riempimento.

I pareri delle strutture regionali competenti per i comparti ambientali potenzialmente impattati, sono stati tutti sostanzialmente favorevoli all’intervento, salvo la richiesta di alcuni approfondimenti relativamente alla disponibilità di cave per l’approvvigionamento dei materiali inerti.

Le varianti proposte al progetto definitivo comportavano una moderata accentuazione della rotazione della spiaggia compresa tra la foce del Segno e la foce del Quiliano, che è stata ritenuta gestibile con interventi di mitigazione.

L’aggiornamento dello Studio d’Impatto Ambientale ha tuttavia portato a confermare il prevalere degli effetti sulle spiagge limitrofe alla piattaforma non tanto in relazione alla realizzazione della stessa quanto semmai per effetto di opere previste dall’accordo di programma e connesse alla piattaforma, quali il prolungamento della diga foranea di Vado e la costruzione della darsena turistica o di eventuali altre opere di contenimento (pennello) in prossimità della foce del torrente Segno.

La variante ha ottenuto parere positivo di compatibilità ambientale con le prescrizioni stabilite nel parere del Comitato Tecnico regionale, sezione per la VIA, del 4 marzo 2015, vale a dire: a) il materiale

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utilizzato nell’ampliamento del riempimento, analogamente a quanto prescritto per la restante parte della piattaforma in rilevato, potrà derivare da cava per una percentuale non superiore al 25%; b) tale materiale dovrà essere trasportato al cantiere di Vado preferenzialmente via mare; c) la centralina di monitoraggio della qualità dell’aria prevista dalla DGR 1118/09 dovrà entrare in funzione entro il 31 dicembre 2015 e i dati raccolti dovranno essere disponibili in tempo reale sulla piattaforma web già utilizzata per gli altri monitoraggi ambientali; d) il Piano di Monitoraggio della componente litorale dovrà essere aggiornato in accordo con il Settore Ecosistema Marino costiero e ciclo integrato delle acque, al fine di individuare e inserire nell’Accordo di programma eventuali clausole di garanzia in carico al Proponente o all’Autorità portuale per la tutela della spiaggia; e) tutte le banchine della piattaforma dovranno essere predisposte con sistemi di elettrificazione delle navi in sosta e i tractor trailers dovranno essere elettrificati.

Rinviando al Collegio di vigilanza dell’Accordo di programma del 15 settembre 2008 l’individuazione dei tempi, delle modalità e delle competenze per l’attuazione delle opere previste nell’accordo, è stato inoltre prescritto che l’entrata in esercizio della piattaforma fosse condizionata almeno a: a) l’operatività del nuovo casello autostradale; b) la messa in atto del sistema complessivo di gestione delle operazioni rispondente ai più moderni sistemi di certificazione ambientale (ISO 14001 e EMAS); c) l’azionamento elettrico dei sistemi di carico scarico dei treni presso il Parco Ferroviario e l’individuazione di una soluzione di copertura del Parco medesimo; d) l’avvenuto spostamento del traffico carbone, con esclusione di quello necessario al funzionamento della centrale termoelettrica; e) l’avvenuto trasferimento concertato dei residenti negli edifici delle “case Gheia”; f) la ricollocazione delle condotte dei prodotti petroliferi.

Con il provvedimento richiamato è stato inoltre stabilito che l’eventuale attivazione del procedimento di VIA sul progetto definitivo del prolungamento della diga o di modifiche alle opere foranee collegabili alla funzionalità della piattaforma dovesse tenere conto: a) della verifica in sede di collegio di vigilanza circa la sussistenza delle condizioni per l’attuazione delle opere previste dall’Accordo di programma in tempi compatibili con l’entrata in esercizio del terminal contenitori; b) dell’adeguamento dell’accordo di programma per tenere conto di: (i) clausole di garanzia per la spiaggia e (ii) dell’attuazione in tempi compatibili con l’entrata in esercizio della Piattaforma di misure e interventi che consentano di compensare efficacemente il carico emissivo aggiuntivo prodotto dalla nuova infrastruttura, riducendo le emissioni determinate complessivamente dalle attività portuali e dalle navi in porto già in allora presenti, superando la prescrizione di cui alla DGR n. 1118/09.

QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALELa piastra multifunzionale presenta una superficie complessiva di 211.000 mq ed è composta da una zona rettangolare lato mare di dimensioni di 290 m per 700 m e di un radicamento a terra di forma approssimativamente trapezia con dimensione minima lato terra di circa 95 m. Essa è destinata a ospitare un nuovo terminal container con capacità annua di 720.000 TEUs (lato SE) e la ricollocazione delle attività di scarico e movimentazione di prodotti petroliferi (lato N) e di rinfuse (lato corto piattaforma o NE). I fondali, ai piedi delle banchine, hanno profondità superiori a -12 m.Il progetto della piattaforma, precedente alla variante di cui trattasi, si componeva di una sezione estesa circa 10,5 ha costituita da un riempimento in terra, conterminato e sostenuto da: (i) 250 m di rilevato, rivestito in scogliera, in corrispondenza della spiaggia di Porto Vado, (ii) cassoni cellulari (banchina del terminal container), (iii) muro in cemento armato su rilevato lungo il lato NW.Le necessità di bonifica legate alle scadenti caratteristiche geotecniche delle sabbie e dei limi marini è stata affrontata con la messa in opera di uno strato di materiale granulare di circa 3 m o con una precarica.La valutazione d’impatto ambientale della prima variante, che prevedeva l’estensione del terrapieno di altri 50 metri, si è conclusa positivamente con prescrizioni con la DGR n. 254 del 27 marzo 2015. L’attuale variante al progetto prevede essenzialmente due (2) varianti principali rispetto al progetto originariamente approvato:• Variante tutta a terrapieno della piattaforma multifunzionale;• Realizzazione della I fase della nuova diga foranea.A seguito dell’introduzione delle suddette varianti, oltre al programma dei lavori, subiranno modifiche le attività relative alla movimentazione dei materiali, ai dragaggi dei fondali ed alla loro protezione (la protezione con materassi di calcestruzzo e pietrame non sarà realizzata sui fondali sotto la piattaforma ma solo in prossimità delle strutture delle banchine).

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Sono inoltre previste le seguenti varianti minori:• Strutture di mascheramento della visuale• Edificio amministrativo• Sistema di captazione delle acque meteoriche• Pavimentazioni e finiture speciali• Ottimizzazione generale del layout della piastra• Nastro trasportatore e edifici del terminal rinfuseVariante piattaforma multifunzionale

La nuova sistemazione prevede la realizzazione di una cinturazione globale della piattaforma costituita da cassoni cellulari con uno sviluppo totale di circa 1310 m, a differenza della conformazione precedente che prevedeva un’area a giorno confinata sul lato di nord est da una struttura di sostegno continua (cassoni di testata), collegata a ponente con la nuova scogliera (come da progetto approvato) e a levante con la cassa di colmata. Inoltre è previsto il riempimento interno fino alla quota +4.50 m s.l.m., analogamente al terrapieno già approvato. Quest’ultimo intervento comporterà la movimentazione di materiali (con un aumento del 20% di materiale proveniente da cava e del 75% di materiali di recupero (terre e rocce da scavo da PUT di Aurelia bis, Nodo di Genova (RFI), Scolmatore Ferregiano, messa in sicurezza del Bisagno, oltre a scarti di cave di granito provenienti dalla Sardegna).Saranno complessivamente dragati e movimentati circa 386.228 m3 (contro i 395.000 della precedente variante) di sedimenti, saranno movimentati poco meno di 5 milioni di m3 (contro i poco più di 2 milioni di m3 della precedente variante) di materiale di cava o di recupero e circa 143.000 m3 (contro i 306.000 m3 della precedente variante) di calcestruzzo (esclusi i cassoni e le travi, le predalle e gli edifici).E’ prevista la predisposizione di tutte le banchine con sistemi di elettrificazione delle navi in sosta (cold ironing), mediante la realizzazione di numero 11 (undici) pozzetti in grado di ospitare in futuro l’elemento tecnologico necessario nonché, all’interno dell’edificio “A” che ospita tutte le cabine elettriche, uno spazio dedicabile alla trasformazione di tensione e frequenza.Il trasporto del materiale avverrà quasi integralmente con trasporto via mare.Realizzazione della I fase del nuovo molo foraneoLa prima fase del nuovo molo foraneo prevede uno sviluppo pari a 470 m (+230m per diga da PRP) con la realizzazione di uno scanno d’imbasamento dei cassoni cellulari in pietrame e massi naturali fino a 1-3 ton. I cassoni cellulari proverranno nel numero di tredici (13) dal salpamento del molo esistente e nel numero di due (2) saranno realizzati ex novo i c.a.. Il tratto di collegamento con il molo esistente (sviluppo 100 m), sarà realizzato in scogliera con massi naturali e tetrapodi da 6,3 metri cubi, appoggiandosi ai cassoni per ridurre la riflessione delle onde ed i relativi carichi indotti.

QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALEa) ARIASono state sviluppate analisi modellistiche sulla qualità dell’aria per aggiornare gli impatti stimabili,

sia in fase di realizzazione che di esercizio. E’ stata aggiornata la base dati di riferimento, per i parametri meteorologici e per le misure di qualità derivate dal monitoraggio ante operam e dai dati ARPAL. Sono stati inclusi, per la fase di realizzazione, nuovi cantieri (I fase della diga foranea). Nel modello sono inoltre confluiti i valori di fondo a cui sommare i contributi di emissioni provenienti dalla piattaforma.

Dall’analisi dei dati di concentrazione puntuali stimati con il modello previsionale, i valori di concentrazione degli inquinanti indagati risultano al di sotto dei limiti previsti dalla normativa di settore. In particolare per il particolato fine PM10 la media giornaliera è di circa 29,7 microgrammi/m3 con un valore di fondo di 22 microgrammi/m3 e di circa 25,2 microgrammi/m3 per il valore medio annuo. Per il parametro PM2,5, il valor massimo è stimato in 16,3 microgrammi/m3 per il valore medio annuo, con valore di fondo pari a 14,0 microgrammi/m3. Per il parametro NO2, il valore massimo stimato è pari a 66.9 microgrammi/m3 (valore medio orario) e il valore medio annuo pari a 34,2 microgrammi/m3, con valore di fondo pari a 32.4 microgrammi/m3.

Per le fasi 5 e 6 del cronoprogramma sono previsti un maggior numero di viaggi/giorno, pari rispettivamente a 213 e 214, con un leggero aumento delle emissioni in atmosfera, sempre al di sotto dei limiti di legge.

L’estensione verso mare dell’area in rilevato, da realizzare con un approvvigionamento dei materiali che avverrà prevalentemente via mare, comporta la movimentazione di un maggior quantitativo totale di

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inerti e materie prime rispetto a quanto previsto in sede della precedente variante progettuale.

b) LITORALIPer la descrizione dello studio effettuato dal proponente si rimanda agli elaborati progettuali.

Lo studio può essere ritenuto adeguato e rispondente alle necessità dello studio di impatto ambientale tenendo ben presenti i limiti della modellazione matematica legati alla mancanza di dati ed alla oggettiva difficoltà di modellare configurazioni particolari come la struttura su pali. Le semplificazioni assunte sono state comunque evidenziate e generalmente considerate in maniera cautelativa.

I risultati delle simulazioni evidenziano che la realizzazione della piattaforma come da variante indurrà una maggiore protezione dalle ondazioni provenienti da nord-est e, in misura minore da sud-est, del tratto di costa prospiciente la foce del torrente Segno. La conseguenza di tale protezione sarà una lieve accentuazione della rotazione della spiaggia. I volumi in gioco, calcolati attraverso modellazione morfodinamica, risultano esigui e facilmente gestibili nel tempo.

Tale effetto sarà comunque molto attenuato dal prolungamento della diga foranea previsto dalla Variante perché l’effetto di protezione sarebbe svolta dal prolungamento stesso.

La variazione di assetto del litorale dovrebbe limitarsi, in questa fase, alla spiaggia compresa tra la foce del Segno e la foce del Quiliano, perché il punto di divergenza dei drift (punto NEUTRO) sarebbe situato più o meno in corrispondenza della foce del Quiliano che costituirebbe il limite est della zona d’ombra indotta dalle nuove opere.

Le conseguenze di tale rotazione saranno un ulteriore avanzamento della spiaggia nel settore di ponente, verso la foce del Segno, ed un possibile arretramento della spiaggia nella zona dell’area camper (a ponente del pontile Tirreno Power), che potrebbe mettere in pericolo le strutture balneari e soprattutto la passeggiata a mare retrostante.

Le conseguenze di tale rotazione saranno sensibilmente diverse in funzione della presenza o meno della base nautica adiacente alla piattaforma in progetto. Infatti, il molo di sottoflutto della base nautica prevista dall’Accordo di Programma dovrebbe essere costruito in adiacenza alla foce del torrente Segno e costituire il punto di appoggio della spiaggia oggetto di queste considerazioni. E’ chiaro che in assenza della base nautica il punto di appoggio della spiaggia stessa sarebbe costituito dal lato settentrionale della piattaforma, distante 300 m, con conseguenze pesanti sulla forma della spiaggia e soprattutto sui volumi necessari a ripristinare la falcatura di equilibrio, tali per cui probabilmente i tassi di erosione del lato di levante della cella potrebbero essere molto maggiori.

Occorre sottolineare che, a proposito di questa problematica, su indicazione del Comitato di Bacino della Regione Liguria, nel progetto di messa in sicurezza idraulica del torrente Segno è stato inserita la costruzione di un pennello radicato al terrapieno a ponente della spiaggia in oggetto (zona campo di basket), in maniera tale da limitare le problematiche di insabbiamento della foce del torrente dovute alla rotazione della spiaggia ed impedire l’avanzamento eccessivo della barra di foce.

Tale pennello, se costruito prima del termine delle opere oggetto di variante, potrebbe risolvere in maniera soddisfacente la problematica descritta.

Un impatto di gran lunga più importante, specialmente sul medio-lungo termine, è causato dal nuovo prolungamento e spostamento a mare della diga foranea previsto dal P.R.P. e dall’Accordo di Programma, che provocherà un’ulteriore migrazione verso levante del punto di divergenza della deriva litoranea netta (drift), accentuando ancora la rotazione della falcatura di spiaggia che, a questo punto, potrebbe interessare la spiaggia di Zinola-Fornaci. In questo caso, data la lunghezza della spiaggia, i volumi in gioco sarebbero assai maggiori e comporterebbero anche l’inclusione nella zona d’ombra indotta dalle opere foranee anche la foce del torrente Quiliano, che quindi alimenterebbe esclusivamente il litorale di ponete. Le conseguenze sulla spiaggia di Zinola-Fornaci, in particolare nel settore orientale, verso la foce del torrente Letimbro, potrebbero essere importanti e richiedere una revisione complessiva dell’assetto del litorale.

L’entità della rotazione e, di conseguenza, le azioni necessarie ad assicurare la gestione del problema, possono essere quantificate solo attraverso il monitoraggio della spiaggia emersa e sommersa previsto dal Piano di Monitoraggio già presentato in sede di approvazione del progetto definitivo.

Il Piano di Monitoraggio prevede il rilievo della linea di riva ed il rilievo batimetrico della spiaggia sommersa prima dell’inizio dei lavori di costruzione della piattaforma e si protrae fino ai 4 anni successivi alla fine della costruzione.

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Sulla base dei dati rilevati prima dell’inizio dei lavori (momento zero) saranno effettuati i confronti necessari e stabilite le eventuali misure compensative.

Alla luce delle varianti proposte si richiede che il Piano di Monitoraggio sia aggiornato in accordo con lo Scrivente sulla base dei risultati dei rilievi già effettuati.

c) ACQUAPer quanto riguarda la qualità delle acque le modifiche previste annullano la permeabilità della

struttura: la modifica progettuale può dunque determinare una variazione dello scambio idrico tra la rada compresa tra il porto di Vado e la piattaforma in esame e l’ambiente marino esterno; una stima quantitativa di tale variazione è indispensabile ai fini di poter valutare la significatività dell’impatto sulla qualità delle acque.

Nell’ambito della precedente variante, che prevedeva una prima riduzione dell’area “a giorno” su pali (completamente scomparsa nell’attuale configurazione in esame), l’impatto potenziale di tale aspetto è stato valutato dal proponente attraverso un approccio modellistico che ha stimato le differenze dei campi di corrente e dei tempi di ricambio delle acque marine tra la configurazione originale e quella di progetto, con la valutazione di scenari dispersivi di traccianti.

Il SIA presentato ripete questo tipo di analisi applicandolo al nuovo scenario progettuale: i risultati mostrano che la configurazione della variante non presenta differenze significative rispetto alle configurazioni progettuali precedenti per gli aspetti connessi alla dispersione di potenziali inquinanti di natura chimica e batteriologica.

Si riscontra la segnalazione dell’associazione Vivere Vado in tema di balneabilità delle acque richiamando la definizione di inquinamento (D.lgs 116/08 art 2.c): “Si intende solamente contaminazione microbiologica o di organismi o materiale/sostanze quali Cianobatteri (art.11), microalghe o fitoplancton (art.12 comma 1) o residui bituminosi, vetro , plastica, gomma o altri rifiuti individuati tramite ispezione visiva (art.12 comma 2)”.

Misure di gestione in circostanze eccezionali (Dlgs. 116/08 art.10): le autorità competenti possono adottare misure di gestione tempestive e adeguate, qualora vengano a conoscenza di situazioni inaspettate che hanno, o potrebbero verosimilmente avere, un impatto negativo sulla qualità delle acque di balneazione o sulla salute dei bagnanti. Tali misure includono l’informazione del pubblico e, se necessario, un divieto temporaneo di balneazione. Tra le altre cause di inquinamento si annoverano ad esempio gli insediamenti industriali.

d) ECOSISTEMA MARINO E COSTIEROSi ritiene che l’aspetto ambientale più delicato della variante sia rappresentata dallo spostamento

della diga foranea del porto, in relazione all’obiettivo di salvaguardia del SIC marino “Fondali Noli Bergeggi” ed in particolare con la sua propaggine settentrionale caratterizzata dalla presenza di habitat coralligeni: la tecnica costruttiva della diga a cassoni prevede la realizzazione di uno scanno di imbasamento di materiale sciolto per il quale saranno necessari ingenti volumi riversati a mare senza confinamento. Questa attività presuppone un potenziale impatto dovuto a fenomeni di iper-sedimentazione e riduzione della trasparenza delle acque a carico degli habitat sensibili, localizzati a poche centinaia di metri rispetto all’opera.

Lo studio di impatto ambientale è stato integrato con una specifico studio di incidenza che ha valutato tali impatti potenziali sugli habitat inclusi nel SIC marino, seguendo in maniera adeguata i criteri tecnici regionali per la valutazione degli impatti diretti ed indiretti sugli habitat naturali marini di cui alla DGR 773/2003. Tale studio ha analizzato i seguenti aspetti:

• caratterizzazione naturalistica dei target ambientali: quale principale target ambientale è stato correttamente individuato un sistema di secche rocciose, colonizzate da comunità biologiche tipiche del “coralligeno”, presenti a poche centinaia di metri dal sito di intervento alla profondità di circa 25-40 metri; l’esatta localizzazione e la caratterizzazione biologica del target è stato adeguatamente sviluppato attraverso dati bibliografici ed i dati delle campagne di monitoraggio già effettuate nell’ambito delle precedenti fasi di progettazione ed esecuzione del progetto.

• descrizione del progetto: verificato che l’impronta dell’opera foranea di progetto non incide direttamente sui target ambientali, con un notevole franco di sicurezza, l’evento di maggiore interesse è stato correttamente individuato nel versamento non confinato del materiale lapideo necessario per

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la costruzione dell’imbasamento dei cassoni della diga foranea; trattasi di circa 1.400.000 metri cubi di tout-venant da immergere nell’arco di circa 18 mesi di lavorazioni; la frazione di detti materiali ambientalmente rilevante, in quanto passibile di essere dispersa al di fuori dell’impronta dell’opera, è stata correttamente individuata nella frazione di granulometria inferiore a 100 micron, stimata sulla base del capitolato progettuale, come lo 0,6% del totale, pari a circa 7200 metri cubi.

• A partire da questi presupposti sono state condotte simulazioni modellistiche, sulla base di un modello idrodinamico e dispersivo, al fine di stimare la dispersione dei materiali fini nell’intorno del sito di immersione, per tutte le condizioni meteomarine tipiche del sito. Quali parametri ambientali di controllo correlabili con potenziali situazioni di stress per gli habitat, sono stati utilizzati la concentrazione di sedimenti in sospensione nella colonna d’acqua e la densità di sedimentazione sul fondo, per i quali sono stato individuati su base bibliografica valori di riferimento; i risultati ottenuti mostrano l’assenza di scenari critici a carico degli habitat target.

• Ai fini di una maggiore garanzia di salvaguardia, considerata l’elevato valore ecologico e la sensibilità del target, il proponente ha previsto, indipendentemente dalle valutazioni modellistiche ante-operam e per quanto esse indichino una fattibilità ambientale, due attività di monitoraggio in corso d’opera: la prima attività, che si basa sull’esperienza già maturata per le precedenti fasi di costruzione della piattaforma, è costituita da un monitoraggio eseguito presso due punti con capacità predittiva rispetto al target ove sarà monitorata in maniera continuativa la concentrazione dei solidi sospesi, con procedure di feed-back in grado sospendere le attività di versamento in caso di superamento dei valori di allarme; a tale riguardo, in considerazione della delicatezza del sito, viene scelto di abbassare i valori di riferimento del 20% rispetto a quelli finora utilizzati. La seconda attività è la previsione di un potenziamento del monitoraggio naturalistico sugli habitat già compreso nel piano di monitoraggio dell’opera, secondo modalità ancora da proporre.

Si ritiene che lo studio di incidenza risulti adeguato e che le sue conclusioni siano condivisibili, con la seguenti precisazione:

- l’assenza dell’impatto imputabile a ipersedimentazione e torbidità, valutate su base modellistica, risulta vincolato al presupposto che la frazione granulometrica fine passibile di dispersione sia contenuta entro i limiti dello 0,6 %; tale presupposto andrà garantito attraverso una procedura di controllo in corso d’opera in grado di verificare e documentare preventivamente (prima del carico sui mezzi nautici di trasporto) il rispetto di tale standard.

Si ritiene adeguata la proposta di monitoraggio ambientale in corso d’opera, con le seguenti precisazioni:

- si ritiene condivisibile e opportuno, nell’ambito del monitoraggio dei solidi sospesi per lo spostamento della diga foranea, l’uso di valori di riferimento maggiormente cautelativi rispetto a quelli utilizzati per le altre fasi della costruzione della piattaforma, assentendo in particolare rispetto alla proposta del progettista in merito ad una riduzione del 20%.

- si ritiene condivisibile e opportuno un potenziamento del monitoraggio naturalistico sugli habitat legato allo spostamento della diga foranea, da concordare con lo scrivente Settore e per il quale si rimane in attesa di una proposta operativa.

e) RUMOREAnalogamente a quanto illustrato per la componente atmosfera, l’analisi degli impatti è legata ad

un aumento dei flussi di mezzi in fase di cantiere, quantificato in 143 viaggi/giorno (escluso le fasi 5 e 6). In proposito si rileva che gran parte del traffico generato dal trasporto dei materiali è stato dirottato

via mare.Sono fatte salve ulteriori prescrizioni e limitazioni qualora il monitoraggio evidenziasse criticità

in corso d’opera.

f) SUOLOLa piastra multifunzionale si sviluppa unicamente in mare ed è collegata alla terraferma da un

radicamento raccordato alla quota +2,5m.L’analisi di rischio condotta per la compatibilità ambientale ed il rischio sanitario dei sedimenti

riutilizzati nel riempimento dei cassoni cellulari in calcestruzzo, ha evidenziato che non sussistono

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pericoli per l’ambiente e la salute degli operatori, né durante la fase di realizzazione né durante la fase di esercizio.

Le varianti non producono impatti diretti sulla componente suolo. Effetti indiretti sono comunque contenuti dalla prescrizione che almeno il 75% dei materiali di riempimento provengano dal riutilizzo di materiale di scavo e solo il 25% da cava.

g) URBANISTICAIl progetto presentato in sede di Conferenza di Servizi Intesa Stato-Regione si configura come una

variante in corso d’opera a quello originario e approvato con provvedimento dell’allora Provveditorato OO.PP. Lombardia-Liguria n. 7926 del 14-6-2010 nell’ambito di tale procedura il Dipartimento Territorio ha accertato la conformità urbanistica e territoriale dell’intervento con nota n. PG/2010/53811 dell’8-4-2010 ed ha contestualmente rilasciato l’autorizzazione paesaggistica, art. 146 del D.Lgs. n. 42/2004, con decreto n. 704 dell’8-4-2010.

Successivamente, nell’ambito di una nuova procedura d’Intesa Stato-Regione, è stato approvato un primo progetto di variante di cui al Provvedimento di raggiunta Intesa Stato-Regione n. 2663/966 del 14-4-2015 comprensivo dell’accertamento di conformità urbanistico territoriale e dell’autorizzazione paesaggistica rilasciati con decreto del dirigente del Settore Urbanistica e Tutela del Paesaggio n. 787 del 2-4-2015.

Alla luce degli elaborati progettuali presentati nel corso della richiamata Conferenza dei Servizi e vista la natura delle modifiche proposte si conferma che le stesse sono assolutamente conformi rispetto alla vigente strumentazione urbanistica e territoriale sia di livello comunale che regionale non essendo intervenute nel frattempo significative modifiche alla stessa.

h) PAESAGGIO I competenti uffici stanno formulando alla Soprintendenza, ai sensi del richiamato art. 146 del

D.Lgs. n. 42/2004, le proprie valutazioni in ordine alle questioni di carattere paesaggistico, anche alla luce delle integrazioni pervenute in data 24 ottobre 2016, essendo infatti necessario a tali fini rilasciare una nuova autorizzazione che verrà comunque formalizzata nel corso della Conferenza di Servizi in sede decisoria di prossima convocazione e comunque successiva alla formale conclusione del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale propedeutico alla conclusione dell’Intesa Stato-Regione.

MOTIVAZIONE DELL’OPERALa valutazione delle motivazioni che hanno portato alla scelta di realizzare la Piattaforma di Vado

Ligure sono state analizzate in sede di Via del PRP e ulteriormente approfondite nella VIA regionale sul Progetto definitivo.

In relazione alle osservazioni presentate dal WWF e Italia Nostra circa la non competitività della struttura si ritiene utile riportare le considerazioni tratte dal recente documento intitolato “iniziativa di studio sulla portualità italiana” a cura dell’ufficio per gli investimenti di rete e i servizi di pubblica utilità - Servizio per le infrastrutture e la regolazione dei servizi di pubblica utilità del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della Politica economica che ha ritenuto la piattaforma di Vado Ligure un vero e proprio “case study”.

Facendo riferimento al Parco ferroviario indicato nell’accordo di programma (Metrocargo), lo studio ipotizza significativi volumi di traffico che dovrebbero rendere competitiva anche la movimentazione ferroviaria su brevi distanze (navettamento) in relazione al trasporto su gomma, garantendo una buona redditività.

Lo Studio perviene quindi alle seguenti considerazioni: Il progetto o i diversi progetti per il rilancio di Savona appaiono indubbiamente ben coordinati e

sinergici tra loro. Ciò è stato reso possibile, almeno da quanto è dato appurare, dal forte commitment dell’Autorità Portuale di Savona, che ha posto fiducia nelle capacità di sviluppo del porto, facendo anche scelte coraggiose in termini di investimenti finanziari. La grande scommessa è certamente la realizzazione del terminal multipurpose la quale, prima facie, potrebbe apparire non perfettamente aderente ad una realtà portuale come quella di Savona di medie dimensioni (a parte alcuni comparti come quello della frutta e delle crociere) con un bacino di influenza contenuto in termini di popolazione e di imprese. La scelta di Savona da parte di una delle più grandi compagnie di shipping (la Maersk, attraverso APM Terminals),

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dimostrerebbe, invece, la sussistenza di tutti i presupposti affinché il porto di Savona diventi un gateway regionale e anche internazionale. La presenza della Maersk avrà, tra l’altro, non poche conseguenze sulla gestione della portualità, essendo essa in grado di fornire contemporaneamente il servizio di shipping, di gestore del terminal e anche di spedizioniere. La scelta di Savona da parte della Maersk, secondo quanto riferito dai rappresentanti di questa compagnia, è stata frutto di una scelta ponderata, effettuata anche all’esito di una comparazione con altri porti italiani, in cui decisiva pare sia stata la presenza di un progetto organico infrastrutturale fortemente sostenuto dall’AP, la cui realizzazione va di pari passo con lo sviluppo dei collegamenti ferroviari in grado di far diventare il porto di Savona un vero e proprio porto regionale, inteso in termini di area di riferimento.

A tale riguardo la possibilità di spostare circa il 40% della movimentazione merci su ferrovia ha rappresentato per la Maersk un ulteriore elemento a favore della scelta di Savona per gli indubbi vantaggi in termini di efficienza di spostamento della merce (e quindi di minor permanenza della nave in porto) verso il mercato del Nord Italia, della Svizzera e del Sud della Germania. Inoltre il maggior utilizzo della ferrovia determinerà anche un minor impatto ambientale; aspetto che riveste sempre più un ruolo fondamentale per le compagnie di shipping. Decisiva è stata infine la capacità futura del porto di Savona (unica nel Tirreno) di ospitare, come sopra evidenziato, navi superiori alle 12.000 TEU (super post panamax), con gru di altezza elevata in grado di lavorare navi con 22 file.

Non possono, tuttavia, essere qui sottovalutati alcuni eventuali rischi insiti nell’operazione sopra descritta che potrebbero sorgere nella realizzazione e gestione della futura piattaforma multipurpose che possono così essere sintetizzati: (i) la presenza di un solo grande terminalista (come avviene a La Spezia) potrebbe in qualche modo far sì che l’AP di Savona diventi fortemente legata alle logiche del terminalista stesso; (ii) la presenza di un solo grande terminalista potrebbe ostacolare la libera concorrenza nel porto e orientare altre compagnie di shipping concorrenti alla Maersk verso altri porti in cui invece operano diversi terminalisti (come Genova o Trieste). In proposito va tuttavia rilevato che l’integrazione tra operatori terminalisti e carriers costituisce un trend in atto anche in altre realtà a livello internazionale e risponde alle strategie di incrementare il controllo dell’intera filiera del trasporto dall’origine alla destinazione finale; (iii) non sussiste peraltro la certezza, benché ciò venga sostenuto dall’AP di Savona, che la nuova piattaforma “catturerà” solo merce/containers destinati ai porti del Northern Range europei e non invece merce/containers destinati agli altri porti liguri; occorre a tale riguardo nuovamente sottolineare che il nuovo terminal di Vado costituirebbe certamente un’infrastruttura unica nell’attuale panorama della portualità dell’arco nord-centro tirrenico, venendo ad essere il solo terminal in grado di accogliere le navi portacontainer di ultima generazione (quali le triple “E” della Maersk con capacità di 18.000 TEU e pescaggio di -16m) e tale segmento di traffico è destinato, in assenza di strutture adeguate in Italia, di essere integralmente assorbito dai porti concorrenti di Valencia e Marsiglia; (iv) la piattaforma, prevedrà solo due accosti per le grandi navi portacontainers e quindi lo sviluppo della movimentazione delle merci potrebbe essere ostacolato dalle ridotte capacità di “accoglienza” di tali navi; ciò potrà forse essere compensato dall’efficienza dei servizi portuali (di scarico e imbarco) e dei collegamenti, in particolare ferroviari, che potranno far ridurre la permanenza delle navi in porto.

Le criticità sopra descritte appaiono, comunque, superabili. Ciò che invece emerge dall’esame delle opere infrastrutturali in corso o progettate nei tre porti

liguri, è il fatto che tale progetto della piattaforma multipurpose non sembra essere stato preceduto da una adeguata concertazione a livello regionale, benché i tre porti liguri siano legati tra loro dall’Associazione Ligurian Ports (Sistema dei porti Liguri). Si rileva, infatti che sono in fase di realizzazione analoghi progetti infrastrutturali portuali in Liguria (es. l’ampliamento a Genova delle aree contenitori del compendio Ronco-Canepa e del nuovo terminal contenitori di Calata Bettolo; l’incremento della capacità del terminal containers del porto di La Spezia, che riguarda la realizzazione del terzo bacino sul lato orientale del porto) o in fase di progettazione (il completamento del polo contenitori di Genova Voltri, che dovrebbe avere una capacità totale di 2 Mil di TEUs).

I due citati progetti di Ronco-Canepa e Calata Bettolo, di cui si prevede il completamento nel 2015, potranno aumentare la potenzialità del porto di Genova di ulteriori 1,2 Milioni di TEU, mentre quello citato di La Spezia consentirà a questo porto di movimentare circa 2 Milioni di TEU. L’avanzamento dei lavori del terzo valico hanno, tra l’altro, dato nuovamente fiducia nelle capacità di Genova di diventare l’hub del Mediterraneo a servizio dell’intera area del Nord Italia nonché, con il prossimo potenziamento dei valichi ferroviari svizzeri, della Svizzera e del Sud della Germania.

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Ciò nonostante va tenuto conto dei limiti oggettivi/operativi che permangono nel Porto di Genova e in parte a La Spezia con riferimento alla accoglienza delle navi superiori a 10.000 TEU e che rendono dunque valido il progetto del Porto di Savona, che sarà, come sopra indicato, l’unico porto (almeno del Nord Tirreno) in grado di accogliere le navi “super post Panamax” sempre più numerose nei nostri mari nel prossimo futuro.

In relazione al finanziamento dell’opera (450 milioni di euro), secondo le informazioni fornite dall’AP di Savona, al contributo privato di 50 milioni di euro per la costruzione dell’opera infrastrutturale, va ad aggiungersi l’investimento in attrezzature (gru di banchina, gru da piazzale, trattori, ecc.) per circa 100 milioni di euro posto a carico del concessionario che, complessivamente, copre un terzo dell’investimento.

Il finanziamento pubblico dell’opera viene coperto dalle seguenti fonti (come precisato dalla Delibera del CIPE del 21 dicembre 2012 “Ripartizione del fondo per le infrastrutture portuali”, in GU n.108 S.G del 10 maggio 2013): (i) 81 milioni di euro sono a carico delle revoche previste dall’art. 15 del decreto-legge n. 83/2012; (ii) 125 milioni di euro (di cui 50 da erogarsi direttamente e 75 Milioni da reperire facendo ricorso a mutui bancari) a carico delle risorse di cui all’art. 1, comma 991, della legge n. 296/2006 (legge finanziaria 2007) su cui a luglio 2013 è stato attivato un mutuo della Banca Europea degli Investimenti (BEI) in favore dell’AP di Savona per 50 milioni di euro e (iii) 69 milioni di euro a carico delle risorse revocate di cui all’art. 2, comma 2 - novies , del decreto legge n. 225/2010 del 29 dicembre 2010 (convertito in legge 26 febbraio 2011, n. 10 c.d. milleproroghe) e del successivo decreto applicativo n. 357 del 13.10.2011; (iv) 25 milioni di euro a carico del citato “Fondo per le infrastrutture portuali” come ripartito con la citata delibera del CIPE del 21 dicembre 2013.

CONSIDERAZIONI

Le variazioni apportate non risultano avere effetti negativi particolarmente significativi rispetto al quadro ambientale individuato in sede di VIA sul progetto definitivo sul litorale e sulla qualità delle acque.

L’aggiornamento delle conoscenze derivante dalla rivisitazione dello SIA, porta a mantenere la valutazione circa il prevalere degli effetti sulle spiagge limitrofe alla piattaforma non tanto in relazione alla realizzazione della stessa quanto semmai per il prolungamento della diga foranea di Vado, la costruzione della darsena turistica e del pennello all’estremità meridionale della spiaggia a nord del Segno, prescritta dall’Autorità di Bacino e considerata dall’Autorità Portuale quale opera di mitigazione ai fini della valutazione degli impatti in fase di esercizio della piattaforma.

Punti di forzaLa soluzione di realizzare la piattaforma su terrapieno anziché su impalcato, raccomandata dal

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, garantirà maggiore stabilità alla piattaforma senza provocare effetti sulla qualità delle acque marine interne alla rada di Vado.

La prevista realizzazione della prima fase della nuova diga foranea garantirà condizioni di maggior sicurezza alle navi in fase di manovra con condizioni meteomarine avverse.

Punti di debolezzaLe varianti proposte al progetto definitivo comportano una lieve accentuazione della rotazione

della spiaggia compresa tra la foce del Segno e la foce del Quiliano che si ritiene gestibile con interventi di mitigazione.

Tale effetto sarà comunque molto attenuato dal prolungamento della diga foranea previsto dalla Variante perché l’effetto di protezione sarebbe svolta dal prolungamento stesso.

La variazione di assetto del litorale dovrebbe limitarsi, in questa fase, alla spiaggia compresa tra la foce del Segno e la foce del Quiliano.

Le conseguenze di tale rotazione saranno un ulteriore avanzamento della spiaggia nel settore di ponente, verso la foce del Segno, ed un possibile arretramento della spiaggia nella zona dell’area camper, che potrebbe mettere in pericolo le strutture balneari e la retrostante passeggiata a mare.

Le conseguenze di tale rotazione saranno sensibilmente diverse in funzione della presenza o meno della base nautica adiacente alla piattaforma in progetto. Infatti, il molo di sottoflutto della base

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nautica prevista dall’Accordo di Programma dovrebbe essere costruito in adiacenza alla foce del torrente Segno e costituire il punto di appoggio della spiaggia oggetto di queste considerazioni. In assenza della base nautica il punto di appoggio della spiaggia stessa sarebbe costituito dal lato settentrionale della piattaforma, distante 300 m, con conseguenze pesanti sulla forma della spiaggia e soprattutto sui volumi necessari a ripristinare la falcatura di equilibrio, tali per cui probabilmente i tassi di erosione del lato di levante della cella potrebbero essere molto maggiori.

OpportunitàNel progetto di messa in sicurezza idraulica del torrente Segno, la prevista costruzione di un pennello

radicato al terrapieno a ponente della spiaggia in oggetto potrà limitare le problematiche di insabbiamento della foce del torrente Segno dovute alla rotazione della spiaggia ed impedire l’avanzamento eccessivo della barra di foce, risolvendo in maniera soddisfacente la problematica descritta.

RischiIl prolungamento e spostamento a mare della diga foranea provocherà un’ulteriore migrazione

verso levante del punto di divergenza della deriva litoranea netta (drift), accentuando ancora la rotazione della falcatura di spiaggia che potrebbe interessare la spiaggia di Zinola-Fornaci. In questo caso i volumi in gioco sarebbero assai maggiori e comporterebbero anche l’inclusione nella zona d’ombra indotta dalle opere foranee anche la foce del torrente Quiliano, provocando conseguenze sulla spiaggia di Zinola-Fornaci con la necessità di una revisione complessiva dell’assetto del litorale.

L’entità della rotazione e le azioni necessarie a risolvere il problema potranno essere quantificate solo attraverso il monitoraggio della spiaggia emersa e sommersa previsto dal Piano di Monitoraggio già presentato in sede di approvazione del progetto definitivo.

Tale piano prevede il rilievo della linea di riva e il rilievo batimetrico della spiaggia sommersa prima dell’inizio dei lavori di costruzione della piattaforma e si protrae fino ai 4 anni successivi alla fine della costruzione.

Sulla base dei dati rilevati prima dell’inizio dei lavori (momento zero) dovranno essere effettuati i confronti necessari e stabilite le eventuali misure compensative.

CONCLUSIONIAlla luce delle valutazione espresse dagli uffici e dagli enti interpellati, degli esiti della fase pubblica

e dell’inchiesta pubblica, si esprime parere positivo in merito alla compatibilità ambientale del progetto di variante della Piattaforma multifunzionale di Vado Ligure (SV), con le seguenti prescrizioni da verificare in via preliminare, in corso di realizzazione e a fine lavori e in fase di esercizio, come di seguito descritto:

In via preliminare:1. Al fine di individuare il percorso ottimale degli interventi di mitigazione il Piano di Monitoraggio

dovrà essere aggiornato in accordo con il Settore Ecosistema Costiero e Acque anche sulla base dei risultati dei rilievi già effettuati con lo scopo di porre eventuali clausole di garanzia per la spiaggia;

2. Dovrà essere garantita l’assenza dell’impatto imputabile a ipersedimentazione e torbidità, valutate su base modellistica, vincolato al presupposto che la frazione granulometrica fine passibile di dispersione sia contenuta entro i limiti dello 0,6 %, attraverso una procedura di controllo in corso d’opera in grado di verificare e documentare preventivamente (prima del carico sui mezzi nautici di trasporto) il rispetto di tale standard;

3. Dovranno essere utilizzati, nell’ambito del monitoraggio dei solidi sospesi per lo spostamento della diga foranea, valori di riferimento maggiormente cautelativi rispetto a quelli utilizzati per le altre fasi della costruzione della piattaforma, assentendo in particolare rispetto alla proposta del progettista in merito ad una riduzione del 20%;

4. Dovrà essere potenziato il monitoraggio naturalistico sugli habitat legato allo spostamento della diga foranea, da concordare con il Settore Ecosistema Costiero e Acque sulla base di una proposta operativa;

In corso d’opera 1. Dovrà essere ridotto il traffico su gomma per il conferimento del materiale a completamento

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dell’intera opera realizzata a vantaggio del trasporto via mare2. Sono fatte salve ulteriori prescrizioni e limitazioni qualora il monitoraggio del rumore

evidenziasse criticità in corso d’opera.

A fine lavori e in fase di esercizio1. A carico del proponente e del gestore della piattaforma multifunzionale dovranno essere eseguite tutte le azioni necessarie a risolvere il problema inerente la salvaguardia delle spiagge e della passeggiata a mare su tutto l’arco delle spiagge dei Comuni da Vado Ligure a Savona, potenzialmente interessate dagli effetti provocati dalla piattaforma stessa e dalla nuova diga foranea.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 06.12.2016 N. 1132

Programma di sviluppo rurale 2014-2020 - Avvio delle procedure per la seconda tornata di selezione delle strategie di sviluppo locale (SSL) e dei Gruppi di Azione Locale (GAL) a valere sulle sottomisure 19.2, 19.3 e 19.4. Importo euro 7.160.730.

LA GIUNTA REGIONALE

omissis

D E L I B E R A

1. Di autorizzare, per i motivi meglio specificati in premessa, l’avvio delle procedure per una seconda tornata di selezione delle Strategie di Sviluppo Locale (SSL) di cui all’art. 33 del Reg. (UE) n. 1303/2013, proposte dai Gruppi di Azione Locale (GAL) di cui all’art. 34 del medesimo regolamento, a valere sulle sottomisure 19.2 – 19.3 e 19.4 del PSR limitatamente al territorio regionale come definito nel documento allegato al presente atto di cui è parte integrante e sostanziale (allegato 1);

2. Di approvare le disposizioni specifiche per la selezione dei GAL e delle relative SSL, come precisato nel documento allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale (allegato 2), per una dotazione finanziaria complessiva di Euro 7.160.730,00 suddivisi come di seguito:

SOTTOMISURA DOTAZIONE FINANZIARIA €19.2 Sostegno all’esecuzione degli interventi nell’ambito della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo

4.715.365,00

19.3 Supporto alla preparazione e realizzazione per la cooperazione del Gruppo di Azione Locale

1.500.000,00

19.4 Supporto ai costi di gestione e animazione delle SSL 945.365,00

TOTALE 7.160.730,00

3. Di stabilire che le SSL saranno esaminate da un apposito comitato di selezione, istituito ai sensi dell’art 33, paragrafo 3, del Reg (UE) 1303/2013, nominato dal Direttore del Dipartimento Agricoltura, Turismo, Formazione e Lavoro e composto da:- l’Autorità di Gestione del PSR con funzioni di coordinamento del Comitato;- due dipendenti del Dipartimento Agricoltura, Turismo, Formazione e Lavoro con esperienza nel

settore della programmazione FEASR;4. Di dare atto che la gestione finanziaria di tutte le misure del PSR, in termini di competenza e di cassa,

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è demandata all’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), e che pertanto il presente atto non comporta impegni finanziari a carico del bilancio regionale;

5. Di disporre la pubblicazione del presente atto sul sito web regionale e, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria;

6. Di disporre che, per tutto quanto non espressamente specificato nel presente atto, si applicano le pertinenti disposizioni europee, nazionali e regionali, ivi compreso il programma regionale di sviluppo rurale di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 33 del 27 ottobre 2015;

7. Di informare che avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso giurisdizionale al TAR Liguria o, in alternativa, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica, rispettivamente entro 60 giorni o 120 giorni dalla data di comunicazione, notifica o di pubblicazione dello stesso.

IL SEGRETARIORoberta Rossi

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE 29/11/2016 N. 230

Rinnovo Comitato per l’amministrazione separata dei beni civici della Frazione di Suvero del Comune di Rocchetta di Vara (SP)

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

VISTA la legge 17 aprile 1957, n. 278 relativa alla costituzione dei Comitati per l’amministrazione separata dei beni civici frazionali;

VISTO l’art. 66 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 con il quale sono state trasferite alle Regioni, tra l’altro, funzioni amministrative in materia di usi civici già di competenza dello Stato;

ATTESO che con note prot. n 4644 del 28 ottobre 2016 e prot. n. 5041 del 18/11/2016 il Comune di Rocchetta di Vara (SP) indicando la data e gli orari previsti per le votazioni, ha chiesto la convocazione per il giorno Domenica 15 gennaio 2017 dei Comizi elettorali per l’elezione del Comitato per l’amministrazione separata dei beni frazionali di proprietà collettiva esistenti nella frazione di Suvero del comune Rocchetta di Vara (SP);

VISTO il T.U. delle leggi per la composizione e l’elezione degli organi delle Amministrazioni comunali di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n.570 e successive modificazioni ed integrazioni;

VISTO altresì il Decreto legislativo 18 agosto 2000 n.267 “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali” e in particolare gli articoli 71, 273, 274 e 275;

DATO atto che, relativamente alla durata in carica del suddetto Comitato, la stessa è attualmente da ritenersi quella prevista dall’articolo 1 della suddetta legge 17 aprile 1957 n.278, e cioè quattro anni;

RITENUTO quindi di dover provvedere al riguardo a fronte di quanto richiesto dalla Amministrazione Comunale di Rocchetta di Vara in provincia di La Spezia;

DECRETA

1. per il giorno Domenica 15 gennaio 2017 sono convocati i cittadini residenti nella frazione di Suvero

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del Comune di Rocchetta di Vara (SP), iscritti nelle liste elettorali del Comune di Rocchetta di Vara (SP) per l’elezione nel proprio seno del rispettivo Comitato di amministrazione separata dei beni frazionali di proprietà collettiva,

2. il Comitato, composto da cinque componenti, dura in carica quattro anni.

3. per l’elezione del suddetto Comitato sono elettori ed eleggibili i cittadini italiani residenti nelle frazioni interessate ed iscritti nelle liste elettorali del Comune anzidetto.

4. il presente decreto dovrà essere portato a conoscenza degli elettori interessati a mezzo manifesto da pubblicarsi, a cura del Sindaco, in tutte le località interessate e all’Albo pretorio comunale almeno 45 (quarantacinque) giorni prima delle elezioni.In tale manifesto dovranno essere inserite le liste dei candidati che, mediante stralcio da quelle elettorali del Comune, saranno state formate per le frazioni con gli elettori in essa residenti.Ogni cittadino che riscontrasse errori ed omissioni potrà presentare opposizione al Sindaco fino al terzo giorno antecedente quello delle elezioni per le relative rettifiche ed integrazioni. Il Sindaco dovrà provvedere in merito entro le ventiquattro ore successive alla presentazione dell’opposizione.

Il Sindaco può provvedere altresì d’ufficio alla correzione di errori materiali di scritturazione e di omissione di nomi regolarmente iscritti nelle liste elettorali del Comune e residenti nella frazione. Il Sindaco dovrà provvedere al riguardo non oltre il secondo giorno antecedente le elezioni, dando tempestiva comunicazione dei relativi provvedimenti al Presidente della sezione elettorale. Ad eccezione delle correzioni ed integrazioni sopraddette, alle liste generali ed a quelle di sezione, approvate dall’organo competente ai sensi della normativa vigente, non potranno, comunque, essere apportate rettifiche che costituiscano modifica delle liste stesse.

5. le elezioni in parola si svolgeranno secondo le disposizioni che seguono:

a) entro il quinto giorno antecedente a quello fissato per le elezioni, il Sindaco deve provvedere alla consegna a domicilio di ciascun elettore del certificato di iscrizione nelle liste elettorali;

b) il certificato di cui al punto a), in carta bianca, indica la sezione alla quale l’elettore appartiene, la frazione di appartenenza, il luogo della riunione, il giorno e l’ora della votazione e reca un tagliando da staccarsi a cura del Presidente dell’Ufficio elettorale all’atto dell’esercizio del voto;

c) l’organo comunale competente può costituire i seggi in base alla normativa vigente, accessibili a tutti i residenti delle frazioni di che trattasi del Comune di Rocchetta di Vara (SP), garantendo nel contempo ogni possibile economicità delle operazioni elettorali;

d) l’organo comunale competente, per la sezione elettorale, dovrà costituire un Ufficio elettorale composto da un Presidente, due scrutatori ed un segretario idonei per l’espletamento dei rispettivi incarichi;

6. due membri almeno dell’Ufficio elettorale dovranno essere sempre presenti a tutte le operazioni elettorali, oltre il segretario.Qualora qualcuno dei componenti del seggio non possa, per qualsiasi motivo assumere l’incarico, deve darne tempestiva comunicazione al Sindaco, il quale provvederà immediatamente alla sua sostituzione.Ove tale impossibilità si verifichi al momento della costituzione del seggio o durante le operazioni elettorali, provvederà a tal uopo il Presidente del seggio scegliendo tra gli elettori presenti nella sala delle votazioni.In caso di assenza del Presidente, il Sindaco provvederà tempestivamente alla sua sostituzione.

7. a cura del Sindaco sarà provveduto, entro il giorno antecedente la votazione, perché siano consegnati al Presidente del seggio, per la frazione interessata alla consultazione elettorale:

a) due copie della lista degli elettori della frazione, compilata in conformità al punto terzo del presente Decreto, una delle quali verrà affissa nella sala dell’elezione;

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b) tre copie del manifesto recante le liste degli elettori-candidati delle quali una a disposizione dell’Ufficio elettorale e le altre per l’esposizione nella sala delle votazioni;

c) copia della lettera di nomina degli scrutatori;

d) scheda di votazione, chiuse a plico sigillato, con l’indicazione all’esterno del numero delle schede contenute;

e) apposito stampato per la redazione del verbale;

f) un congruo numero di matite copiative per l’espressione del voto ed il materiale di cancelleria necessario;

g) un’urna per la raccolta delle schede di votazione.

8. nel giorno fissato per le elezioni le operazioni di voto avranno inizio alle ore 8:00 e termineranno alle ore 21:00 .

9. Il voto è dato personalmente dall’elettore. Tuttavia l’elettore che, per grave impedimento fisico evidente o documentato con certificazione sanitaria o perché analfabeta, si trovi nell’impossibilità materiale di votare, può farsi accompagnare da un elettore di sua fiducia, liberamente scelto, che si recherà con lui nella cabina per aiutarlo nell’espressione di voto.Nessun elettore può esercitare la funzione di accompagnatore per più di un altro materialmente impossibilitato.Sul certificato elettorale è fatta apposita annotazione dal Presidente del seggio.L’elettore è ammesso a votare dietro presentazione del certificato elettorale e di un documento di riconoscimento, del quale si prenderà nota nell’apposita colonna di identificazione della lista della frazione.In mancanza di quest’ultimo documento può essere ammesso a votare ugualmente qualora sia conosciuto personalmente da un componente del seggio, il quale ne attesta l’identità apponendo la propria firma nella suddetta colonna di identificazione.L’identità dell’elettore può, altresì, essere accertata da un elettore della sezione che abbia votato, il quale ne attesta l’identità apponendo la firma nell’apposita colonna.Accertata l’identità dell’elettore ed illustrate, su richiesta di questo, le modalità di votazione, il Presidente trattiene il certificato elettorale e gli consegna la scheda ed una matita copiativa. L’elettore si reca quindi, nella cabina dove compila la scheda che piega e riconsegna con la matita al Presidente del seggio. La scheda votata va immediatamente immessa dal Presidente del seggio nell’apposita urna.Nel contempo uno degli scrutatori appone la propria firma nell’apposita casella della lista per attestare l’avvenuta votazione da parte dell’elettore.Le schede dovranno essere preventivamente autenticate a tergo con le firme del Presidente del seggio e di uno scrutatore.L’elettore può votare per non più di quattro candidati scelti fra gli iscritti nella lista elettorale, una copia della quale resterà affissa per tutta la durata delle operazioni nella sala di votazione.La votazione si effettuerà scrivendo sulla scheda il nome e il cognome dei candidati prescelti e, nel caso di omonimia, la data di nascita.All’ora indicata nel punto 8 del presente Decreto, il Presidente, ammessi a votare gli elettori presenti in sala, dichiara chiusa la votazione.Compiute le operazioni di cui al paragrafo precedente, si procede allo spoglio dei voti.Gli scrutatori ne prendono nota separatamente su appositi fogli, rendendo nel contempo pubblico il numero dei voti riportati da ciascun candidato.Sono validi i voti contenuti nella scheda, salvo quanto stabilito appresso, ogni qualvolta sia possibile dedurre l’effettiva volontà dell’elettore.Sono nulli i voti contenuti nelle schede che:

a) non siano quelle utilizzate per la votazione ed autenticate a tergo, come sopra indicato;

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b) presentino scritture o segni tali da fare ritenere in modo inequivocabile che l’elettore abbia voluto fare riconoscere il proprio voto.

Compiuto lo scrutinio, il Presidente interpellerà gli elettori presenti circa il possesso dei requisiti di eleggibilità da parte dei candidati che hanno riportato il maggior numero dei voti, indicando nel verbale i motivi di ineleggibilità denunziati contro qualcuno dei candidati.Il Presidente, infine, per la frazione interessata, dichiara il risultato dello scrutinio e lo certifica nel verbale e fa la proclamazione dei cinque eletti, tenendo al riguardo presente le disposizioni di cui all’art. 3 della Legge 17 aprile 1957, n. 278.Qualora nella frazione vi sia più di una sezione elettorale, terminato lo scrutinio nelle singole sezioni e non più tardi delle ore 9.00 del giorno successivo, il Presidente della I sezione riunisce i Presidenti delle altre sezioni o chi ne fa le veci, con l’assistenza del segretario della I sezione, per riassumere i risultati e per la proclamazione degli eletti, in analogia a quanto dispone l’art. 67 del T.U. 16/5/1960, n. 570 e successive modifiche ed integrazioni.

10.Di tutte le operazioni il Presidente dovrà dare atto nel verbale il quale, dopo la chiusura delle votazioni, sarà trasmesso, con gli atti e documenti relativi alle operazioni elettorali, al Sindaco del Comune.

11.Delle operazioni compiute e dei risultati delle votazioni, il Sindaco dovrà darne tempestiva comunicazione al Presidente della Giunta regionale. Il Sindaco dovrà provvedere, altresì, agli altri incombenti previsti dall’art. 4 della legge 278/1957.

12.Ai componenti dell’Ufficio elettorale sono corrisposti gli onorari di cui alla normativa vigente in materia di elezioni comunali.

13.Le spese relative all’esecuzione del presente decreto saranno anticipate dal Comune, il quale si rivarrà verso i Comitati per l’Amministrazione separata dei beni civici frazionali.

14.Per quanto non contemplato dal presente decreto si osservano le disposizioni di cui alla l. 278/1957 e, in quanto applicabili, le norme relative alle elezioni dei Consigli comunali nei Comuni aventi popolazione sino a 15.000 abitanti.

15. di dare atto che avverso il presente provvedimento è possibile proporre riscorso giurisdizionale al TAR, entro 60 giorni o, alternativamente, ricorso amministrativo straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notifica, comunicazione o pubblicazione dello stesso.

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

Giovanni Toti

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA IN AVVALIMENTO EX ART. 10 L.R. 15/2015 17/6/2016 N. 1815

Pratica D/3462. Derivazione Idrica per uso iIrriguo da sorgenti “Ciastre” e “Caeghetta”, Tributarie T. Graveglia (Bacino Fiume Entella) In comune di Ne. Richiedente Arpe Teresa. Rinnovo della Concessione già assentita a Carniglia Gerolamo e Carniglia Giuseppe con D.P.G.R. N. 1063 in data 03/10/1985.

IL DIRIGENTE

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 111

omissis

DISPONE

1) di concedere salvi i diritti dei terzi, a Arpe Teresa il rinnovo della concessione per derivare dalle sorgenti “Ciastre” compresa nel mappale n. 365 compresa nel foglio 62 e “Caeghetta” compresa nel mappale n. 260 nel foglio 62 tributarie del T. Graveglia (bacino fiume Entella), sgorganti in località Ciastre del comune di Ne, una portata non superiore a moduli 0,0045 (l/s 0,45) di acqua per uso irriguo.

omissis

IL DIRIGENTEMaria Traverso

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA IN AVVALIMENTO EX ART. 10 L.R. 15/2015 17/06/2016 N. 1819

Pratica D/3809. Derivazione: torrente Graveglia. Titolare: Consorzio irriguo della Maruffa. Rinnovo della concessione di derivazione acqua per uso irriguo in Comune di Ne già assentita al Consorzio irriguo della Maruffa con Decreto n. 380 in data 25.03.1985.

IL DIRIGENTE

omissis

DISPONE

1) che, salvi i diritti dei terzi, è concesso al Consorzio Irriguo della Maruffa il rinnovo della concessione per derivare dal torrente Graveglia in località Frisolino all’altezza del mappale n. 26 compreso nel foglio n. 62 del Comune di Ne, una portata non superiore a moduli 0,008 (l/s 0,8 ) di acqua per uso irriguo.

omissis

IL DIRIGENTEMaria Traverso

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 112

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICODEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA

Il Consorzio Irriguo Pian Di Caprile e Pratofficcioso ha presentato in data 23/06/2016 istanza di rinnovo della concessione di derivazione d’acqua assentita con D.D.S. 76/93 del 20/09/1993, contestualmente a richiesta di variante sostanziale (spostamento e aggiunta dei due punti di presa e riduzione di portata da 8.91 l/s a 4.05 l/s, dal T. Lavagna e dal R. Vallefredda affl. T. Lavagna (bacino F. Entella) in Comune di S. Colombano Certenoli ad uso irriguo. Pratica n. D/0650.

IL DIRIGENTEMaria Traverso

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA

Il Comune di Castiglione Chiavarese ha presentato in data 14/12/1999, integrata in data 27/08/2007, istanza in sanatoria di concessione di derivazione d’acqua da sorgenti S. Elena e Campegli tributarie del Rio Frascarese (Bacino T. Petronio ) in Comune di Castiglione Chiavarese ad uso umano, per moduli 0,002 (0,2 l/s). Pratica n. D/5053.

IL DIRIGENTEMaria Traverso

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

RETTIFICA AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUAPUBBLICATO SUL BURL N. 25 DEL 22/6/2016

Spotorno Elisabella ed altri hanno presentato in data 13/12/1999, integrata in data 28/4/2016, istanza di concessione in sanatoria di derivazione d’acqua da una sorgente senza nome in località Canaletta nel Comune di Genova ad uso irriguo, per moduli 0,02 (2 l/s). Pratica n. D/5122.

IL DIRIGENTE Maria Traverso

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 113

AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE IN SANATORIA DI DERIVAZIONE D’ACQUA

Caviglia Giuseppe ed altri hanno presentato in data 16/12/1999 ed integrativa del 24/02/2014 istanza di concessione in sanatoria di derivazione d’acqua dal R. Lerca in località Falconara nel Comune di Arenzano ad uso irriguo, per moduli 0,02 (2 l/s). Pratica n. D/5567.

IL DIRIGENTEMaria Traverso

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA

Dondero Mario ed altri hanno presentato in data 13/12/1999, integrata il 22/11/2012, istanza di concessione in sanatoria di derivazione d’acqua da una sorgente denominata “Campomezzano” in località Campomezzano nel Comune di Lumarzo ad uso irriguo, per moduli 0,0012 (0,12 l/s). Pratica n. D/5609

IL DIRIGENTEMaria Traverso

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA

Associazione Prà viva ha presentato in data 26/05/2016 istanza di concessione di derivazione d’acqua da un pozzo in località Longarello nel Comune di Genova ad uso igienico e assimilati, per moduli 0,02 (2 l/s). Pratica n. D/6658.

IL DIRIGENTEMaria Traverso

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA

La SO.G.IM. SRL ha presentato in data 28/06/2016 istanza di concessione di derivazione d’acqua, per uso idroelettrico dal t. Sturla (bacino F. Entella) in Comune di Mezzanego, per moduli 35 (3500 l/s). Pratica n. D/6659.

IL DIRIGENTEMaria Traverso

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 115

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA

La Piccolina S.A.S. ha presentato in data 21/6/2016 istanza di concessione di derivazione d’acqua dal T. Trebbia in località “Due Ponti” nel Comune di Fascia ad uso irriguo, per moduli 0,005 (0,5 l/s). Pratica n. D/6660.

IL DIRIGENTEMaria Traverso

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA

Azienda Agricola “Tosi Maura” ha presentato in data 23/09/2016 istanza di concessione di derivazione d’acqua da una sorgente “senza nome” in località via al Castello nel Comune di Cogorno ad uso irriguo, per moduli 0,0016 (0,16 l/s). Pratica n. D/6663.

IL DIRIGENTEMaria Traverso

PROVVEDIMENTO DEL DIRIGENTE DELL’U.S.S. DEMANIO IDRICO DEL SETTORE DIFESA DEL SUOLO GENOVA

AVVISO DI DOMANDA DI CONCESSIONE DI DERIVAZIONE D’ACQUA

Il Sig. Gio Batta Macciò ha presentato in data 08/11/2016 istanza di concessione di derivazione d’acqua, dal T. Stura nel Comune di Campo Ligure ad uso irriguo, per moduli 0,0000032 (0,00032 l/s). Pratica n. D/6666

IL DIRIGENTEMaria Traverso

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 116

DECRETO DEL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO ELETTRICO, LE RINNOVABILI E L’EFFICIENZA ENERGETICA, IL NUCLEARE

di concerto con

IL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DIREZIONE GENERALE PER I RIFIUTI E L’INQUINAMENTO 22/11/2016 N. 239/EL-3500/242/2016

Approvazione del progetto definitivo per la costruzione ed esercizio, da parte della Società Terna S.p.A., delle linee in cavo a 132 kV T.094 “S.E. Erzelli – Genova Termica” e T.891 “Cae (Iren) – Genova Termica” (Rinforzi 132 kV Area Metropolitana di Genova) e Raccordi in entra-esce a 132 kV in cavo alla nuova C.P. Genova Fiera T.095 “C.P. Genova Fiera – Genova Centro (Le Grazie)” e T.096 “Genova Termica – C.P. Genova Fiera” in Comune di Genova, Regione Liguria.

Visto il decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2003, n. 290, recante disposizioni urgenti per la sicurezza del sistema elettrico nazionale e per il recupero di potenza di energia elettrica, e successive modifiche e integrazioni;

Vista la legge 23 agosto 2004, n. 239, recante riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia;

Vista la legge 23 luglio 2009, n. 99, recante disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia;

Visto in particolare l’articolo 1-sexies del suddetto decreto-legge n. 239/2003 e s.m.i., in base al quale “al fine di garantire la sicurezza del sistema energetico e di promuovere la concorrenza nei mercati dell’energia elettrica, la costruzione e l’esercizio degli elettrodotti facenti parte della rete nazionale di trasporto dell’energia elettrica sono attività di preminente interesse statale e sono soggetti ad una autorizzazione unica comprendente tutte le opere connesse e le infrastrutture indispensabili all’esercizio degli stessi, rilasciata dal Ministero delle attività produttive (ora Ministero dello sviluppo economico) di concerto con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio (ora Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare), previa intesa con la regione o le regioni interessate […]”;

Visto il regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, recante approvazione del testo unico delle disposizioni di legge sulle acque e sugli impianti elettrici;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 18 marzo 1965, n. 342, recante norme integrative della legge 6 dicembre 1962, n. 1643 e norme relative al coordinamento e all’esercizio delle attività elettriche esercitate da enti ed imprese diversi dall’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica;

Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, recante nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi, e successive modifiche e integrazioni;

Visto in particolare il previgente articolo 14-ter, comma 3-bis della suddetta legge n. 241/1990, che prevede espressamente che: “In caso di opera o attività sottoposta anche ad autorizzazione paesaggistica, il soprintendente si esprime, in via definitiva, in sede di Conferenza di Servizi, ove convocata, in ordine a tutti i provvedimenti di sua competenza ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42”;

Visto il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 di attuazione della direttiva 96/92/CE, recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica;

Visto il decreto del Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato 25 giugno 1999, recante determinazione dell’ambito della rete elettrica di trasmissione nazionale, integrato con successivi decreti ministeriali 23 dicembre 2002, 27 febbraio 2009, 16 novembre 2009, 26 aprile 2010 e 22 dicembre 2010;

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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIAAnno 48 - N. 1 Parte II 04.01.2017 - pag. 117

Visti i Piani di Sviluppo della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale predisposti dal Gestore della rete di trasmissione nazionale, ora Terna S.p.A.;

Vista la legge quadro 22 febbraio 2001, n. 36 sulla protezione dalle esposizioni ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003, emanato in attuazione della citata legge n. 36/2001;

Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche;

Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, e successive modifiche ed integrazioni;

Visto il decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330, recante integrazioni al citato D.P.R. n. 327/2001, in materia di espropriazione per la realizzazione di infrastrutture lineari energetiche;

Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, e successive modifiche ed integrazioni;

Visto il decreto 18 settembre 2006 del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante regolamentazione delle modalità di versamento del contributo di cui all’articolo 1, comma 110, della legge 23 agosto 2004, n. 239;

Visto il decreto-legge 24 gennaio 2012, n.1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27;

Visto il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, e, in particolare, l’articolo 41-bis, recante ulteriori disposizioni in materia di terre e rocce da scavo;

Vista la nota prot. TRISPA/P20120000175 del 3 aprile 2012, con la quale Terna Rete Italia S.p.A., con sede in Roma – Viale Egidio Galbani, 70 (C.F. 11799181000), società controllata da Terna - Rete Elettrica Nazionale Società per Azioni (nel seguito: Terna S.p.A.), con stessa sede (C.F. 05779661007), ha inviato la procura generale conferitale da Terna S.p.A. affinché la rappresenti nei confronti della pubblica amministrazione nei procedimenti autorizzativi, espropriativi e di asservimento, a far data dal 1° aprile 2012;

Vista l’istanza prot. n. TRISPANO/P20150001020 del 12 agosto 2015 (prot. MiSE n. 0019398 del 24 agosto 2015), successivamente integrata con nota prot. n. TRISPANO/P20150001110 del 23 settembre 2015, indirizzata al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e corredata da documentazione tecnica delle opere, con la quale Terna Rete Italia S.p.A. ha chiesto, in nome e per conto di Terna S.p.A., il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di linee in cavo a 132 kV (T.094) “S.E. Erzelli – Genova Termica” e (T.891) “CAE – Genova Termica” e raccordi in cavo in entra - esce alla nuova C.P. Genova Fiera (T.095) “C.P. Genova Fiera – Genova Centro” e (T.096) “Genova Termica – C.P. Genova Fiera”, nel Comune di Genova, con dichiarazione di pubblica utilità, urgenza, indifferibilità e inamovibilità delle opere;

Considerato che, nell’ambito della suddetta istanza, Terna Rete Italia S.p.A. ha chiesto che l’autorizzazione preveda anche:

- l’apposizione del vincolo preordinato all’imposizione in via coattiva della servitù di elettrodotto sulle aree potenzialmente impegnate dalle linee elettriche, ai sensi dell’articolo 52-quater del citato D.P.R. n.

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Anno 48 - N. 1 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 04.01.2017 - pag. 118

327/2001;- la delega alla Società Terna S.p.A. ad emettere tutti gli atti del procedimento espropriativo, ai sensi dell’articolo 6, comma 8, del citato D.P.R. n. 327/2001;Considerato che l’intervento oggetto della citata istanza scaturisce dalla necessità di risolvere le limitazioni della rete di trasmissione a 132 kV della parte Sud della Città di Genova, nonché di connettere alla rete da 132 kV la futura Cabina Primaria di Enel “Genova Fiera”;Considerato altresì che, nello specifico, l’intervento prevede, nelle aree individuate dalla planimetria catastale n. DV23096A1BAX10011-rev.0 del 23.04.2015, allegata alla documentazione tecnica prodotta dal soggetto richiedente:- la realizzazione della linea in cavo interrato a 132 kV T.094 di collegamento della S.E. di Erzelli a Genova Termica, per una lunghezza di circa 4,3 Km;- la realizzazione della linea in cavo interrato a 132 kV T.891 “CAE (Iren) Genova Termica”, in sostituzione dell’attuale linea esistente, per una lunghezza di circa 2,3 Km;- la realizzazione dei raccordi in entra-esce in cavo a 132 kV alla nuova Cabina Primaria Genova Fiera T.095 “C.P. Genova Fiera - Genova Centro (Le Grazie)” e T.096 “Genova Termica - C.P. Genova Fiera”, della lunghezza di circa 1 km ciascuno;Considerato altresì che tale opera è compresa fra quelle previste nel vigente “Piano di Sviluppo della Rete Elettrica di Trasmissione Nazionale”;Considerato che l’intervento di cui trattasi non rientra nelle categorie di opere da sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale, né a Verifica di assoggettabilità alla V.I.A., ma che la Regione Liguria – Dipartimento Territorio – Settore Urbanistica, nell’ambito del più sotto citato Atto di Intesa – Decreto n. 4556 del 4 ottobre 2016, ha rilevato che parte delle aree interessate dall’intervento ricadono nell’ambito della tutela sotto il profilo paesaggistico, ai sensi dell’articolo 142, comma 1 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 recante Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio;Vista la nota prot. n. TRISPANO/P20150001021 del 12 agosto 2015, con la quale Terna Rete Italia S.p.A. ha dichiarato, ai sensi dell’articolo 2, comma 1 del citato D.I. 18 settembre 2006, che il valore stimato delle opere in questione è superiore a € 5.000.000 (cinque milioni di euro), nonché l’attestazione del versamento del contributo dovuto ai sensi del comma 110 dell’articolo 1 della legge n. 239/2004;

Vista la nota prot. n. 0020149 del 3 settembre 2015, con la quale il Ministero dello sviluppo economico, a seguito dell’esito positivo della verifica della presenza dei requisiti tecnici ed amministrativi minimi necessari per l’ammissibilità dell’istanza, ha comunicato il formale avvio del procedimento autorizzativo delle opere di cui trattasi;

Dato atto che, con varie note in data 1° ottobre 2015 e in data 12 ottobre 2015, Terna Rete Italia S.p.A. ha provveduto, su indicazione del Ministero dello sviluppo economico, a inviare copia della suddetta istanza e dei relativi atti tecnici a tutti gli Enti ed Amministrazioni individuati ai sensi dell’art. 120 del citato regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, ai fini del rilascio dei consensi e dei nulla osta alla realizzazione delle opere in questione;

Dato atto che, ai sensi della legge n. 241/90 e s.m.i. e dell’art. 52-ter comma 1 del D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i., Terna Rete Italia S.p.A. ha provveduto a far pubblicare l’Avviso dell’avvio del procedimento, con la documentazione relativa al progetto, all’Albo Pretorio del Comune di Genova (dal 15.10.2015 al 13.11.2015), nonché sui quotidiani La Repubblica, Libero e Il Secolo XIX (in data 15.10.2015);

Atteso che, a seguito delle comunicazioni e delle pubblicazioni effettuate, non sono pervenute osservazioni, ai sensi dell’art. 11 del Decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, da parte di proprietari delle aree interessate dalle opere da realizzare;

Vista la nota prot. n. 0007616 del 13 ottobre 2015, con la quale la Direzione Generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione e i progetti internazionali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, competente, nell’ambito del presente procedimento unico, per l’accertamento della conformità delle opere alle prescrizioni dei piani urbanistici ed edilizi vigenti nei Comuni interessati, ha dato avvio al procedimento di verifica di detta conformità, e che l’attestazione della conformità urbanistica e territoriale

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è stata espressa dalla Regione Liguria - Dipartimento Territorio – Settore Urbanistica nell’ambito del più sotto citato Atto di Intesa – Decreto n. 4556 del 4 ottobre 2016;

Vista la nota prot. n. 0010920 del 18 aprile 2016, con la quale il Ministero dello sviluppo economico ha convocato la Conferenza di Servizi, ai sensi della legge n. 241/1990 e s.m.i. e del D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i.;

Visto il resoconto verbale della riunione della Conferenza di Servizi tenutasi in data 11 maggio 2016, che forma parte integrante del presente decreto (Allegato 1), trasmesso con nota prot. n. 0013277 dell’11 maggio 2016 a tutti i soggetti interessati;

Considerato che, nell’ambito del procedimento, sono stati acquisiti i pareri, gli assensi e i nulla osta degli enti e delle amministrazioni competenti, ai sensi della vigente normativa, alcuni con prescrizioni, e che gli stessi formano parte integrante del presente decreto (Allegato 2);

Considerato che la mancata pronuncia da parte delle amministrazioni e dei soggetti convocati a partecipare alla suddetta Conferenza di Servizi è intesa, ai sensi della legge n. 241/1990 e s.m.i., quale parere favorevole o nulla osta;

Visto il Decreto n. 4556 del 4 ottobre 2016, con il quale la Regione Liguria - Dipartimento Territorio – Settore Urbanistica ha adottato l’Atto di Intesa di cui all’articolo 1-sexies del suddetto decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239;

Considerato che, qualora le opere di cui trattasi comportino variazione degli strumenti urbanistici, il rilascio della presente autorizzazione ha effetto di variante urbanistica;

Considerato che la pubblica utilità dell’intervento in questione discende dalla funzione pubblica cui gli elettrodotti sono stabilmente deputati, in quanto facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale;

Considerato che le attività in questione risultano urgenti e indifferibili, in quanto hanno la finalità di risolvere le limitazioni della rete di trasmissione a 132 kV della parte Sud della Città di Genova, per una maggiore continuità di alimentazione dei carichi metropolitani e il miglioramento della sicurezza ed affidabilità di esercizio della rete stessa;

Considerata la necessità di accogliere quanto richiesto da Terna Rete Italia S.p.A. in riferimento all’inamovibilità delle opere, atteso che ogni intervento sulle linee elettriche ne comporta necessariamente la disalimentazione e che il sovrapporsi nel tempo di una molteplicità di impreviste modifiche al tracciato è suscettibile di alterare la qualità del trasporto di energia elettrica;

Visto l’”Atto di accettazione” prot. TRISPANO/P20160001196 del 25 ottobre 2016, con il quale Terna Rete Italia S.p.A., in nome e per conto di Terna S.p.A., si impegna ad ottemperare alle suddette prescrizioni, nonché alle determinazioni di cui al resoconto verbale della citata Conferenza di Servizi;

Ritenuto pertanto di dover adottare il provvedimento di autorizzazione, essendosi favorevolmente conclusa l’istruttoria del procedimento;

Visto l’articolo 6, comma 8, del citato D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i., che prevede la possibilità, per l’Amministrazione titolare del potere espropriativo, di delegare, in tutto o in parte, l’esercizio del potere medesimo;

Vista la nota n. TE/P2005004638 del 14 dicembre 2005, con la quale Terna S.p.A. si dichiara disponibile ad accettare la delega per l’esercizio del suddetto potere espropriativo;Visti gli atti di ufficio;

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DECRETAArticolo 1

1. E’ approvato il progetto definitivo relativo alla costruzione e all’esercizio di linee in cavo a 132 kV (T.094) “S.E. Erzelli – Genova Termica” e (T.891) “CAE – Genova Termica” e raccordi in cavo in entra - esce alla nuova C.P. Genova Fiera (T.095) “C.P. Genova Fiera – Genova Centro” e (T.096) “Genova Termica – C.P. Genova Fiera”, nel Comune di Genova, con le prescrizioni di cui in premessa.2. Il predetto progetto sarà realizzato secondo il tracciato individuato nella planimetria catastale n. DV23096A1BAX10011-rev.0 del 23.04.2015, allegata alla documentazione tecnica prodotta dal soggetto richiedente.

Articolo 2

1. Ai sensi dell’articolo 1-sexies del decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2003, n. 290, e s.m.i., la Società Terna S.p.A., con sede in Roma - Viale Egidio Galbani, 70 (C.F. e P.I. 05779661007), è autorizzata a costruire ed esercire le opere di cui all’articolo 1, in conformità al progetto approvato.2. La presente autorizzazione sostituisce, anche ai fini urbanistici ed edilizi, fatti salvi gli adempimenti previsti dalle norme di sicurezza vigenti, autorizzazioni, concessioni, nulla osta e atti di assenso comunque denominati previsti dalle norme vigenti, compresa l’autorizzazione paesaggistica, costituendo titolo a costruire e ad esercire le citate opere in conformità al progetto approvato.3. La presente autorizzazione ha effetto di variante urbanistica e ha, inoltre, efficacia di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità ai sensi del D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche e integrazioni.4. Le opere autorizzate sono inamovibili.5. La presente autorizzazione costituisce vincolo preordinato all’esproprio dei beni interessati ai fini della realizzazione delle suddette opere ed indicati negli allegati al progetto approvato.6. Nelle more della realizzazione delle opere, il Comune di Genova confermerà, sulla base degli elaborati grafici progettuali, le necessarie misure di salvaguardia sulle aree potenzialmente impegnate ai sensi dell’articolo 1-sexies del decreto-legge n. 239/2003 e s.m.i. e dell’articolo 52-quater, comma 2 del D.P.R. n. 327/2001, e adeguerà gli strumenti urbanistici comunali.

Articolo 3

La presente autorizzazione è subordinata al rispetto delle determinazioni di cui al resoconto verbale della Conferenza di Servizi (Allegato 1), nonché delle prescrizioni contenute negli assensi, pareri e nulla osta allegati al presente decreto (Allegato 2).

Articolo 4

1. Tutte le opere devono essere realizzate secondo le modalità costruttive previste nel progetto approvato e in osservanza delle disposizioni delle norme vigenti in materia di elettrodotti.2. Nel caso in cui, in sede di redazione del progetto esecutivo o in fase di realizzazione delle opere, sia necessario apportare varianti al progetto approvato, si applica quanto previsto dal comma 4-quaterdecies dell’articolo 1-sexies del D.L. n. 239/2003 e s.m.i.3. Copia integrale del progetto esecutivo deve essere inviata, a cura di Terna S.p.A., prima dell’inizio dei lavori, alle Amministrazioni autorizzanti, alle due Direzioni Generali competenti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alla Regione e a Comune interessato, mentre alle società proprietarie delle opere interferite devono essere inviati gli elaborati esecutivi relativi alle sole opere interferenti.4. Per quanto riguarda il riutilizzo delle terre e rocce da scavo, la società titolare del decreto autorizzativo dovrà attenersi a quanto previsto dall’articolo 41-bis del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98.Qualora la società titolare del decreto autorizzativo non dimostri il rispetto dei requisiti di cui al comma 1 del predetto articolo 41-bis, il materiale scavato dovrà essere trattato come rifiuto ai sensi della parte

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IV del D.L.vo n. 152/2006.5. Le opere dovranno essere realizzate nel termine di cinque anni a decorrere dalla data del presente decreto.6. Al termine della realizzazione delle opere e prima della messa in esercizio, Terna S.p.A. deve fornire alle Amministrazioni autorizzanti apposita certificazione attestante il rispetto dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità stabiliti dal D.P.C.M. 8 luglio 2003.Terna S.p.A. deve comunicare alle Amministrazioni autorizzanti la data dell’entrata in esercizio delle opere.Per tutta la durata dell’esercizio dei nuovi tratti di elettrodotto, Terna S.p.A. deve fornire i valori delle correnti agli organi di controllo previsti dal D.P.C.M. 8 luglio 2003, secondo le modalità e la frequenza ivi stabilite.7. Dei suddetti adempimenti, nonché del rispetto degli obblighi di cui all’articolo 3, Terna S.p.A. deve fornire, alle Amministrazioni autorizzanti, apposita dettagliata relazione.8. Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare provvede alla verifica della conformità delle opere al progetto autorizzato, sulla base delle vigenti normative di settore.9. Tutte le spese inerenti la presente autorizzazione sono a carico di Terna S.p.A.

Articolo 5

L’autorizzazione s’intende accordata con salvezza dei diritti dei terzi e sotto l’osservanza di tutte le disposizioni vigenti in materia di linee di trasmissione e distribuzione di energia elettrica. In conseguenza, la Società Terna S.p.A. assume la piena responsabilità per quanto riguarda i diritti dei terzi e gli eventuali danni comunque causati dalla costruzione delle opere di cui trattasi, sollevando l’Amministrazione da qualsiasi pretesa da parte di terzi che si ritenessero danneggiati.

Articolo 6

Ai sensi dell’articolo 6, comma 8, D.P.R. n. 327/2001 e successive modifiche e integrazioni, è conferita delega alla Società Terna S.p.A., in persona del suo Amministratore Delegato pro tempore, con facoltà di subdelega ad uno o più dirigenti della società e con obbligo di indicare gli estremi della delega in ogni atto e provvedimento che verrà emesso e parimenti dell’atto di subdelega in ogni atto e provvedimento ove la subdelega medesima verrà utilizzata, di esercitare tutti i poteri espropriativi previsti dal D.P.R. n. 327/2001 e dal D.Lgs. n. 330/2004, anche avvalendosi di società controllata, e di emettere e sottoscrivere tutti i relativi atti e provvedimenti ivi inclusi, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i decreti di asservimento coattivo, di espropriazione e retrocessione, i decreti di occupazione ex articoli 22, 22-bis e 49 del citato D.P.R. n. 327/2001, le autorizzazioni al pagamento delle indennità provvisorie e definitive, e di espletare tutte le connesse attività necessarie ai fini della realizzazione dell’elettrodotto.Articolo 7Avverso la presente autorizzazione è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. competente o, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato, nel termine, rispettivamente, di sessanta e centoventi giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto sul Bollettino Ufficiale Regionale, che dovrà avvenire a cura e spese della Società Terna S.p.A.

IL DIRETTORE GENERALE IL DIRETTORE GENERALEPER IL MERCATO ELETTRICO, PER I RIFIUTI

LE RINNOVABILI E L’EFFICIENZA EENERGETICA, IL NUCLEARE L’INQUINAMENTO

(Dott.ssa Rosaria Romano) (Dott. Mariano Grillo)

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DECRETO DEL DIRIGENTE UFFICIO TERRITORIALE PER LE ESPROPRIAZIONI DELLA RETE FERROVIARIA ITALIANA S.P.A. 29.09.2016 N. 35

Esproprio di immobili nei confronti di Zecchinati Armando, Peralta Sergio e del Comune di Sanremo.

IL DIRETTORE

omissis

DECRETA Ai sensi dell’articolo 23 del D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i, l’espropriazione a favore della Società Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.- R.F.I. S.p.A. - con sede in Roma, Piazza della Croce Rossa,1-C.F. 01585570581, degli immobili censiti in catasto nel Comune di Costarainera (IM).Gli immobili oggetto di esproprio sono qui di seguito descritti:

terreno in comune di Costarainera (IM), identificato al Catasto Terreni con il foglio 7 ex mappale 7 classificato di categoria pascolo arborato, Reddito Dominicale Euro 1.05, Reddito Agrario Euro 0,94 - ora mappali 578, 579, 583 da espropriare e 577 da asservire; di proprietà Zecchinati Armando (erede di Zecchinati Luigina) - C.F.: ZCCRND36B10H957F - residente in Via Provinciale, 50 - Costarainera (IM), Indennità totale liquidata Euro 1.446,08 (euro millequattrocentoquarantasei/08).

Terreno in comune di Costarainera (IM), immobile identificato al Catasto Terreni con il foglio 7 ex mappale 447, classificato pascolo, Reddito Dominicale Euro 0,23, Reddito Agrario Euro 0,20 - ora mappali 584,585 da espropriare, di proprietà del Sig. Peralta Sergio - C.F.: PRLSRG36P10G638N - residente in Viale Rustico Giovanni, 26 - 43100 Parma, Indennità totale liquidata Euro 1.115,55 (euro millecentoquindici/55)

- Terreno in comune di Costarainera (IM) immobile identificato al Catasto Terreni con il foglio 45 mappale 340, classificato orto irriguo Reddito Dominicale Euro 23,63 e reddito Agrario Euro 8,89,1973, 2898 di proprietà del Comune di Sanremo - C.F.: 00253750087 - con sede in Palazzo Bellevue Corso Cavallotti, 59 – 18038 Sanremo (IM), Indennità totale liquidata Euro 0 (euro zero) a titolo gratuito.

Il presente Decreto dispone il passaggio della proprietà e comporta l’estinzione automatica di tutti gli altri diritti reali o personali gravanti sui beni espropriati.

RFI provvederà a sua cura e spesa ad eseguire tutte le formalità necessarie alla notifica nelle forme degli atti processuali, registrazione, trascrizione e la voltura catastale del presente Decreto, nonché alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica o sul Bollettino Ufficiale della Regione Liguria.Avverso il presente Decreto, le ditte interessate potranno ricorrere innanzi al TAR competente, nel termine di 60 (sessanta) giorni dalla notifica o dell’avvenuta conoscenza o presentare ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 (centoventi) giorni dalla medesima notifica o avvenuta conoscenza.

Il Direttore Ing. Marco Torassa

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Direttore responsabile: Augusto Pessina Pubblicato dalla Presidenza del Consiglio Regionale

Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 22 del 16/7/1976 (legge regionale 24 dicembre 2004, n. 32)

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