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52 L’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 29 MAGGIO 2019
Giro d’Italia La 16ª tappa: Lovere-Ponte di Legno
PAOLO VAVASSORI
LOVERE
Un abbraccio rosa av-volge Lovere già alle 9 del matti-no. Quasi tre ore prima dellapartenza. Non c’è il Gavia, ilgigante, il mito, la Cima Coppidei sogni, ma Lovere è già pron-ta a scattare sui pedali con tuttala carica della sua gente in stra-da, armata di ombrelli a sfidareil rischio-pioggia, e con cuorirosa pronti ad essere scaldatidalla tappa regina del Giro. LaLovere-Ponte di Legno è pursempre la sfida del Mortirolo,che accende la fantasia e im-merge i pensieri nella leggenda.
Il pronti-via in salsa berga-masca è sempre un successo.
Che sia il centro pulsante diBergamo per il Giro di Lombar-dia, Caravaggio o Rovetta per ilGiro d’Italia, la partenza dallenostre parti regala emozioni,scintille di colori e un colpod’occhio che incanta. Alle 9,30,
nelle vicinanze del palco, dovesfileranno i corridori, si fa faticaa camminare. La carovana rosa,con il suo rutilante tourbilloncommerciale, ha già attirato leattenzioni di tutti i curiosi. Lazona di sosta dei pullman delle
squadre è un bel pezzo più in là,ma gli appassionati si perdonoin un andirivieni tra palco equartier generale dei team chesi fa sempre più frenetico conil passare dei minuti.
Le montagne attorno a Love-re sono incappucciate di nuvolee il cielo è minaccioso, ma ilcontrasto con lo specchio d’ac-qua del Lago d’Iseo e il rosadella festa è bellissimo. I corri-dori, viste le temperature nonproprio primaverili, stanno rin-tanati sui pullman. Intanto fuo-ri l’attesa diventa febbrile. So-pra c’è un cielo di piombo, e senon fosse per l’esplosione diverde della natura intorno,sembrerebbe la cornice di una
«classica» del Nord o di unLombardia. A regalare tracce inbianconero ci pensano gli atletidel «Pedale Vintage», ma è unbianconero lucente e suggesti-vo, che brilla di storia. Con leloro bici anni 20/30 e rigorosa-mente in divisa d’epoca mostra-no con orgoglio il romanticismodel ciclismo eroico. Hanno unmuseo fisso a Marone, in pro-vincia di Brescia, e quando capi-ta una tappa dalle loro parti, sipropongono come apripista, re-galando a tutti il fascino dellastoria.
C’è anche la bella vicenda diMiguel Soro Garcia, di Valencia,ex corridore professionista perqualche anno e vincitore di due
tappe nel 2003 in Portogallo,ora artista, con il ciclismo prin-cipale musa ispiratrice dei suoiquadri che sono un collage diemozioni. C’è una sua mostra aLovere per l’occasione e rende-rà omaggio al Centenario dellanascita di Fausto Coppi conun’esposizione ad Alessandria,dedicata al Campionissimo.
Alle 10,30 circa, sul palco perla firma, cominciano ad avvici-narsi i protagonisti del Giro2019, facendosi strada in uncorridoio di transenne fra dueali di folla. Salgono i nostri Mat-tia Cattaneo e Fausto Masnada,accolti da applausi scrosciantie da un grido: fuga, fuga, fuga...E fuga sarà. Da lontano, temera-
Mattia Cattaneo guida i fuggitivi al Passo della Presolana FOTO FRONZI Fotografie con i tifosi per Fausto Masnada prima del via FOTO TARZIA
Lovere avvolge il Giroin un abbraccio rosaUna giornata di festaLa corsa in Bergamasca. Tantissima gente già dalle prime ore della mattinaApplausi per Nibali e per i bergamaschi. Molto cercato Ciccone, poi vincitore
Simone Consonni
(Uae), 24 anni
Lorenzo Rota
(Bardiani), 24 anni
Davide Villella
(Astana), 27 anni
sultati incredibili. L’Atalanta sulcampo, noi con una mirata prepa-razione all’Etna prima del Giro: irisultati ci danno ragione». Ci ad-dentriamo in un argomento deli-cato: Masnada e Cattaneo la pros-sima stagione lasceranno l’Andro-ni per altri lidi. Savio la prende
liamo invece della valorizzazionedei due bergamaschi, e a questo punto Savio è un fiume in piena:«Sono due giovani splendidi, dueveri orobici tosti, persone che be-ne conosco e ammiro. Non a casoho paragonato la mia squadra al-l’Atalanta: abbiamo ottenuto ri-
Mattia Cattaneo e Fausto Masnada con il team manager Gianni Savio
A sinistra, folla ed entusiasmo a
Lovere per salutare la partenza
della 16ª tappa del Giro d’Italia.
Qui a destra, gli atleti del «Pedale
Vintage» con le loro bici degli
Anni ’20 e ’30 e con le divise
d’epoca. A destra, il serpentone
rosa al via FOTO TARZIA E AFB
tori ufficiali del Giro, accortisi solonel finale, fra una chiacchiera e l’altra, che Masnada era addirittu-ra terzo e Cattaneo faceva parte del ristretto gruppetto della ma-glia rosa. Incredibile.
Lo facciamo notare a GianniSavio, team manager dell’Andro-ni, che non fa polemica e liquida iltutto con poche parole: «Non en-tro in questi dettagli, oltretutto ioero sull’ammiraglia. Qualcosa mihanno detto ma, ripeto, non è unsettore di mia competenza». Par-
Giovanni Rotondo, l’alzanese al successo è andato vicino domeni-ca a Como (secondo alle spalle diCataldo dopo una fuga memorabi-le). Non è che ieri nell’atteso tap-pone Lovere-Ponte di Legno ab-biano giocato a nascondino, tut-t’altro: nella fuga dei 21, col 24enneabruzzese Giulio Ciccone (ex Col-pack, da qualche tempo residentea Sorisole, stupendo vincitore) c’erano pure loro. E la loro presen-za, fissata poi nell’ordine d’arrivo,era pure «sfuggita» ai commenta-
La telefonataIl team manager dell’Androni
elogia i suoi corridori e spiega:
«La mia squadra un po’ come
l’Atalanta: risultati incredibili»
A un certo momento dalradar della tappa erano spariti, enon si avevano più loro notizie, Fausto Masnada e Mattia Catta-neo, bergamaschi dell’Androni. Non sono due sprovveduti: il cor-ridore di Laxolo aveva vinto a San
Savio su Masnada e Cattaneo«Orobici tosti, che ammiro»
bene: «Non mi sorprende, è il lavo-ro che svolgo da sempre, scopriretalenti e valorizzarli. Mattia era stato quasi “emarginato”, con noiè rinato; Fausto era addirittura de-ciso a smettere col ciclismo se nonavesse trovato accasamento. Averli reindirizzati sulla giusta rotta per me è una grossa soddisfa-zione». Di bergamasco ne arrivaun altro… «È vero, la prossima sta-gione inseriremo Simone Rava-nelli: lo seguivo da tempo tra i di-lettanti. Sulle sue possibilità ho avuto conferma lo scorso anno, con la vittoria ottenuta in gare diimportanza internazionale. Al terzo posto al Giro dell’Appenninodopo Cattaneo e Masnada non hopiù avuto dubbi». Renato Fossani
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Si parte: Lovere ha ospitato la
partenza della 16ª tappa del
Giro d’Italia da Lovere a Ponte
di Legno, con i primi 40
chilometri sulle strade della
Bergamasca FOTO AFB
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L’ECO DI BERGAMO 53MERCOLEDÌ 29 MAGGIO 2019
Miglior giovane
LOPEZ M. A. 70h08’22”
Maglia Bianca
GP della montagna
CICCONE G. 229 punti
Maglia Azzurra
Classifica punti
DEMARE A. 200 punti
Maglia Ciclamino
CLASSIFICA GENERALE
L’ALTIMETRIA
DIFFICOLTÀ
La situazionedopo la 16ª tappa
LE CLASSIFICHE
01’41”
01’41”
01’41”
01’41”
01’41”
01’49”
02’03”
NIBALI Vincenzo
CARTHY Hugh
CARAPAZ Richard
LANDA Mikel
DOMBROWSKI Joseph
CARUSO Damiano
CATTANEO Mattia
6
5
4
7
8
9
10
I BERGAMASCHI
70h02’05”
01’ 47”
02’ 09”
03’ 15”
05’ 00”
05’ 40”
06’ 17”
06’ 46”
07’ 51”
08’ 06”
CARAPAZ Richard
NIBALI Vincenzo
ROGLIC Primoz
LANDA Mikel
MOLLEMA Bauke
MAJKA Rafal
LOPEZ Miguel Angel
YATES Simon
SIVAKOV Pavel
POLANC Jan
3
2
1
4
5
6
7
8
9
10
L’ORDINE DI ARRIVOCICCONEGiulio
5h36’24”HIRTJan
a 0’00”
MASNADAFausto
a 01’20”
SIAMOQUI
Pontedi Legno
2
1
3
Gran premio della montagna S Sprint
COMMEZZADURA - ANTERSELVA (181 KM)
LA TAPPA DI OGGI
788-COMMEZZADURA 1.635-ANTERSELVA
26’25”
37’43”
1h30’05”
2h20’45”
3h39’44”
MASNADA Fausto
CATTANEO Mattia
VILLELLA Davide
ROTA Lorenzo
CONSONNI Simone128
82
51
24
18
GLI ALTRI BERGAMASCHI
10’45”
29’13”
39’09”
VILLELLA Davide
ROTA Lorenzo
CONSONNI Simone
41
129
105
0,0
181,0
153,0
96,9
67,8
14,8
42,7
114,0
135,3
108,9
129,
3
163,
8
835 -
Bru
nic
o
545 -
Chiu
sa
254 -
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584 -
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1.3
63 -
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1.2
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ILDO SERANTONI
Aspettavamo tutti i grandi del Giro, lassù sulla terribi-le montagna dal nome sinistro, evocatore di lutti e tragedie di guerra. Aspettavamo Carapaz, Nibali, Landa, Roglic, i principalifavoriti alla vittoria finale, quelliche da qui a Verona si giocheran-no le sorti del 102° Giro d’Italia.Invece, l’eroe che emerge dalla notte del Mortirolo è un altro. Sbuca in una cornice spettrale, appena illuminato dai fari dell’au-to che lo segue, sotto un diluvio che trasforma la strada in un ru-scello, con le nuvole che schiac-ciano, avvolgono, nascondono, trasformando in tenebra tutto ciòche sta attorno.
Il nostro eroe si chiama GiulioCiccone, ha 24 anni, è abruzzesema vive dalle nostre parti, in Oro-bia, dove si è trasferito per amore.È lui l’uomo del Mortirolo. Domal’ostica vetta seguito come un om-bra da Jan Hirt, un ragazzo che viene dalla Repubblica Ceca, natoquando il Muro di Berlino era giàcaduto e, dunque, nell’era nuovadel nostro continente. Entrambivestono una maglia color del cielo,l’unico lampo azzurro che fa capo-lino in una giornata nera come lapece. Sono i superstiti di una lun-ga fuga di 21 coraggiosi nata pochichilometri dopo la partenza, lun-go la Val Borlezza. Il loro vantag-gio in cima al Mortirolo è di pro-porzioni tali - quasi cinque minuti- da consentirgli di andare indi-sturbati all’arrivo, nonostante il ceco per qualche chilometro fac-cia il pesce in barile. In realtà è allacanna del gas e lo si vede nello sprint conclusivo, che Ciccone vince a mani basse. Della lunga fuga dei 21 fanno parte anche Ma-
L’esultanza di Giulio Ciccone, 24 anni, sul traguardo di Ponte di Legno: alle sue spalle Jan Hirt FOTO AFB
A sinistra: la mascotte del Giro
d’Italia al via di Lovere; tifosi al
Passo della Presolana.
A destra: il saluto di Poerza di
Onore al Giro d’Italia; Fausto
Masnada all’arrivo della tappa;
la maglia rosa Richard Carapaz
FOTO TARZIA, FRONZI E AFB
Dal buio emerge CicconeÈ lui l’eroe del MortiroloLa 16ª tappa. L’abruzzese orobico d’adozione vince lo sprint a due con HirtMasnada ottimo terzo. Nibali vivace, ma non stacca la maglia rosa Carapaz
snada, Cattaneo e Villella. I primidue la portano in qualche modoal traguardo: Masnada, tutto solo,difende uno splendido terzo po-sto; Cattaneo, una volta raggiunto,tiene il passo del gruppo maglia rosa ed è ottimo decimo; Villellachiude un po’ più indietro.
Il coraggio di Vincenzo
La corsa degli uomini di classificasi materializza in seconda fila, manon produce vincitori. Un battu-to, però, sì. È Primoz Roglic, l’in-terprete garibaldino delle primedieci giornate, che adesso sembrapagare un po’ il conto alla fatica.Lo sloveno non crolla, il suo di-stacco da Nibali, Carapaz e Landaall’arrivo è tutto sommato conte-
nuto (1’22”) e la sua classifica re-sta buona, ma la sensazione è cheabbia il serbatoio vuoto. Stando così le cose non gli basteranno i 17chilometri a cronometro dell’ulti-ma tappa per rimettere in sesto lasituazione.
Il suo cedimento è provocato,soprattutto, dalla vivacità di Niba-li sul Mortirolo. Il siciliano è il piùconvinto ad attaccare, ma quandosi rende conto che la maglia rosa,ben protetta dai compagni Landa,Pedrero e Carretero, tiene botta,torna a ruota e, nella successiva discesa sul bagnato, preferisce saggiamente non rischiare la pel-le. Il suo duello con Carapaz, chea questo punto è ormai da consi-derare l’avversario da battere,
proseguirà sulle montagne di questi ultimi quattro giorni, ma-gari a cominciare già da oggi lungol’ascesa finale ad Anterselva, i cuiultimi due chilometri sono piut-tosto impegnativi. A nostro giudi-zio Nibali, che ha dimostrato di essere più scattante di Carapaz,dovrebbe cercare di guadagnaresecondi sia oggi, sia venerdì a SanMartino di Castrozza, sia sabatosulla Croce d’Aune, tre arrivi in salita, in modo da erodere pro-gressivamente lo svantaggio dallamaglia rosa per renderlo colmabi-le nella cronometro dell’ultimo giorno. La sensazione, a questo punto, è che il Giro si deciderà sulfilo dei secondi.
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ria e vibrante in compagnia del-l’altro bergamasco doc DavideVillella. «È un’emozione corre-re in casa. Oggi è dura ma ciproveremo», sospira Masnadadal palco con una breve dichia-razione in formato promessa.Fausto, vincitore già a San Gio-vanni Rotondo, poi conquisteràun podio fantastico a Ponte diLegno, figlio del talento e delcoraggio.
Il battimani si spreca ancheper i nostri Consonni e Rota esoprattutto per l’abruzzese exColpack, adottato da Bergamo,Giulio Ciccone. I tifosi lo inse-guono per un selfie, un autogra-fo, come se l’impresa di qualcheora più tardi fosse già scritta
nelle stelle.A proposito di stelle e di cam-
pioni, la gara dei decibel la vincelui, «lo Squalo dello Stretto»Vincenzo Nibali, accolto da unboato. Ma Lovere abbraccia conaffetto anche Richard Carapaz,lo «scricciolo» rosa che vienedall’Ecuador e possiede l’estroe l’arte dello spettacolo nei colpidi pedale.
Il calore bergamasco si faràsentire lungo tutti i 36 chilome-tri di passaggio nella nostra pro-vincia. Anche senza il monu-mento Gavia, a Lovere prima esul Passo della Presolana poi,nell’aria c’era il profumo dellaleggenda rosa.
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