mese di febbraio 2010 - webdiocesi

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1 "Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2 DCB Cuneo - n. "1/2010". GENNAIO 2010 - Direttore Responsabile Laura Gasco - Autorizzazione del Tribunale di Mondovì, 1/07 del 05/03/2007. Redazione / Amministrazione / Stampatore Istituto Religioso Piccola Betania TEL. 0174/563075 Vicoforte via Pasquero,8 (CN). Pensieri, spunti, riflessioni dalla PAROLA DI DIO e dalla Vita Mese di FEBBRAIO 2010

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Pensieri, spunti, riflessioni dalla

PAROLA DI DIO e dalla Vita

Mese di FEBBRAIO 2010

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Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.

In particolare:

Per tutti gli scienziati e gli uomini di cultura, perché attraverso la sincera ricerca della verità possano giungere alla conoscenza dell‘unico vero Dio.

Perché la Chiesa, consapevole della propria identità missionaria, si sforzi di seguire fedelmente Cristo e di

proclamare il suo Vangelo a tutti i popoli.

Perché il dialogo fra lo Stato e la Chiesa sostenga negli uomini

di buona volontà un‘operosa convergenza di sforzi per il bene comune, la promozione e la tutela dei diritti fondamentali, la lotta alla povertà e la ricerca..

Forma breve

Gli scienziati e gli uomini di cultura giungano alla conoscenza di Dio.

La Chiesa proclami il suo Vangelo a tutti i popoli.

Il dialogo fra lo Stato e la Chiesa sostenga un‘operosa

convergenza di sforzi per il bene comune.

Cuore di Gesù, fa che la trasparenza di vita dei tuoi

ministri sia offerta gradita al Padre.

Stampato in proprio

Questo è il bel compito dell’uomo: pregare e amare. Se voi

pregate e amate, ecco, questa è la felicità dell’uomo sulla terra.

s. Curato d’Ars

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INSIEME A BETANIA

MARTEDÌ 9

FEBBRAIO 2010 ORE 20,45

…un incontro di preghiera e adorazione per ritrovare

nella PAROLA il senso della VITA

La riflessione sarà guidata da

p. Francesco Peyron

(missionario della Consolata)

L’incontro è aperto a tutti

Presso la Comunità Piccola Betania

Vicoforte Fiamenga

CON GESÙ PER I SACERDOTI

Ogni 4° giovedì del mese

alla Piccola Betania

di Fiamenga

Proponiamo una giornata di

ADORAZIONE per i SACERDOTI

ore 8 Celebrazione

Eucaristica

segue l‘esposizione del

Santissimo Sacramento

fino alle ore 21.00.

Vieni anche tu

a stare un po’ con Gesù?

Ti aspettiamo!!!

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FEBBRAIO 2010

LUNEDI’ 1 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

LLIIBBEERRAACCII,, SSIIGGNNOORREE,, DDAALL MMAALLEE EE DDAALL MMAALLIIGGNNOO..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Orso di Aosta;

Santa Anna Michelotti; Santa Brigida di Cell Dara.

Hanno detto: Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi non avrò

vissuto invano. Se allevierò il dolore di una vita o guarirò una pena o

aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido non avrò vissuto

invano. (Emily Dickinson)

Saggezza popolare: Che le parole siano come le perle: rare e

preziose. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Passeggiando per la campagna, un uomo scorse un

tale che stava armeggiando con una corda accanto ad un albero. Si

era legato un capo della corda ai fianchi, con un nodo scorsoio, e stava

tentando di far passare l'altro capo sopra un grosso ramo. "Che cosa

fa?", gli chiese incuriosito. "Mi sto impiccando", rispose l'altro. "In

questo caso", suggerì il passante, "il nodo deve farselo passare intorno

al collo". "Ci ho già provato", esclamò l'altro. "Ma in quel modo

soffoco". Molti vorrebbero fare grandi cose, serie, importanti, decisive.

Ma non hanno nessuna intenzione di sopportarne anche le

conseguenze.

Parola di Dio: 2 Sam 15,13-14.30;16,5-13a; Sal 3; Mc 5,1-20

Dal Vangelo secondo Marco 5, 1-20.

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all'altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni. Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo. Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo. Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi, e urlando a gran voce disse: "Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!". Gli diceva infatti: "Esci, spirito immondo, da quest'uomo!". E gli domandò: "Come ti chiami?". "Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti". E prese a scongiurarlo con insistenza

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perché non lo cacciasse fuori da quella regione. Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. E gli spiriti lo scongiurarono: "Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi". Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa duemila e affogarono uno dopo l'altro nel mare. I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia in città e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse accaduto. Giunti che furono da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo pregava di permettergli di stare con lui. NNOONN GGLLIIEELLOO PPEERRMMIISSEE,, MMAA GGLLII DDIISSSSEE:: ""VVÀÀ NNEELLLLAA TTUUAA CCAASSAA,, DDAAII TTUUOOII,, AANNNNUUNNZZIIAA LLOORROO CCIIÒÒ CCHHEE IILL SSIIGGNNOORREE TTII HHAA FFAATTTTOO EE LLAA MMIISSEERRIICCOORRDDIIAA CCHHEE TTII HHAA UUSSAATTOO"".. Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decapoli ciò che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati. Parola del Signore

Può sembrare strano che Gesù rifiuti una ―vocazione‖. L‘indemoniato

guarito vuole seguire Gesù, vuol diventare apostolo, ma Gesù ha

progetti diversi per lui e lo manda alla propria famiglia e alla propria

gente perché lui, guarito nel corpo e nello spirito, sia testimonianza

vivente della misericordia di Dio. Lui ha in mente un progetto specifico

per ciascuno di noi nella costruzione del suo regno. Non è necessario

che tutte le vocazioni portino al sacerdozio, che tutti vadano in

missione lontano. Nella Chiesa possono servire i preti, i profeti, i

catechisti, gli animatori, coloro che dedicano tutta la vita alla

preghiera, i testimoni, e non c e neppure graduatoria sui migliori. Dio

ha bisogno di te. Ti ha dato dei doni per te e per i fratelli. Cerca di

conoscerli, di esserne riconoscente, di non nasconderli, ma di usarli

per il bene tuo e degli altri e sentiti unito ai fratelli che con altri doni

operano per il Regno. E‘ la famiglia di Dio che guidata dallo Spirito

continua a dire al mondo la sua volontà salvifica.

MARTEDI’ 2 FEBBRAIO PRESENTAZIONE DEL SIGNORE

Una scheggia di preghiera:SSIIGGNNOORREE,, CCHHEE IIOO TTII RRIICCOONNOOSSCCAA..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Caterina De Ricci;

San Cornelio, centurione.

Hanno detto: Colui il quale ha come suo consigliere solamente se

stesso è nelle mani di un pazzo. (Talleirand)

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Saggezza popolare: Chi sta accanto al principe riceve molti onori.

Chi sta vicino alle cucine riceve cibo. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Un uomo che aveva subito un intervento a cuore

aperto raccontava la sua esperienza. Il giorno prima dell'intervento

una bella infermiera era venuta nella sua stanza per visitarlo. Le aveva

preso la mano, l'aveva stretta e poi le aveva detto di sentire la sua e

di stringerla a sua volta."Ascolti", disse la donna, "durante l'operazione

di domani lei verrà separato dal suo cuore e tenuto in vita solo dalle

macchine. Quando il suo cuore sarà finalmente sistemato e

l'operazione terminata, riprenderà conoscenza e si sveglierà in una

stanza di rianimazione. Tuttavia, dovrà restare immobile per sei ore.

Potrebbe non riuscire a fare alcun movimento, a parlare, persino ad

aprire gli occhi, ma sarà cosciente; sentirà e comprenderà tutto ciò

che le succede intorno. Durante quelle sei ore io rimarrò al suo fianco

e le terrò la mano, proprio come sto facendo ora. Starò con lei finché

non si sarà ripreso completamente. Anche se potrà sentirsi inerme,

quando sentirà la mia mano saprà che io non la lascerò". "Successe

esattamente quello che l'infermiera mi aveva detto" spiegava l'uomo.

"Mi svegliai ma non riuscivo a fare nulla. Potevo però sentire la sua

mano che stringeva la mia, per ore, e fu questo a fare la differenza". Il

Paraclito, lo Spirito Santo che Gesù ha promesso ai suoi amici, è

proprio così: ci tiene la mano, per tutta la vita. Ed è questo a fare la

differenza.

Parola di Dio: Ml 3,1-4; Sal 23; Eb 2,14-18; Lc 2,22-40

Dal Vangelo secondo Luca 2, 22-40

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: "Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché II MMIIEEII OOCCCCHHII HHAANNNNOO VVIISSTTOO LLAA TTUUAA SSAALLVVEEZZZZAA,, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele". Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li

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benedisse e parlò a Maria, sua madre: "Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima". C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuele, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. Parola del Signore

Festa della luce. Benedizione dei ceri. Speranza di vita nuova (―alla

Candelora de l‘inverno siamo fora‖)… Con tutta questa luce dovrebbe

essere chiaro per tutti chi sia quel bambino che si adegua alle leggi

religiose del suo popolo, che offre se stesso per noi anticipando la sua

totale donazione nella sua passione e morte. Eppure i nostri occhi

spesso non sanno riconoscere la presenza di Gesù nella vita. Noi

viviamo nella società delle immagini. Apri un televisore, entri in

internet e sei in tempo reale in tutte le parti del mondo. Tutto ci scorre

sotto gli occhi ma quasi più nulla ci meraviglia; le cose stentano a

parlarci, difficilmente sappiamo riconoscere le orme di Dio. Simeone è

uno che non soltanto vede con gli occhi ma è abituato a sentire lo

Spirito che gli fa vedere col cuore e riconosce tra tanti bambini quel

Bambino che è l‘atteso. Se vuoi vedere col cuore prima devi abituarti

al silenzio perché la voce dello Spirito è come un alito di brezza che

appena fa fremere le erbe ma che apre gli occhi del cuore a vedere

ben aldilà delle cose già meravigliose, a vedere il senso di Dio in tutto

e in tutti.

MERCOLEDI’ 3 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

NNOONN SSOONNOO SSOOLLOO,, SSIIGGNNOORREE,, PPEERRCCHHEE’’ TTUU SSEEII CCOONN MMEE..

Tra i santi ricordati oggi: San Biagio, Vescovo e Martire;

Sant‘Ansgario (Oscar), Vescovo.

Hanno detto: Passerò per questo mondo una volta sola, perciò

qualsiasi cosa buona io possa fare per qualunque uomo, lasciamela

fare ora. (S. Grill)

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Saggezza popolare: Chiamar le cose con il loro nome è l'inizio della

saggezza. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Il 3 Febbraio 1849 a Roma fu proclamata la Repubblica

romana dai rivoluzionari, i quali decretarono la fine del Potere

temporale dei Papi. Pio IX, che era fuggito a Gaeta fin dal novembre

1848, fu interrogato da un diplomatico spaventato dalla piega che

prendevano gli avvenimenti: - Santità, non temete che questa volta la

navicella di Pietro affondi? - Oh no! - rispose sorridendo il Papa - La

navicella di Pietro non affonderà mai. Sapete piuttosto, Eccellenza, di

chi temo? - Di chi, Santità? - Temo - rispose Pio IX - dell‘equipaggio.

Parola di Dio: 2Sam 24,2.9-17; Sal 31; Mc 6,1-6

Dal Vangelo secondo Marco 6, 1-6

In quel tempo, Gesù andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: "Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?". EE SSII SSCCAANNDDAALLIIZZZZAAVVAANNOO DDII LLUUII.. Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua". E non vi poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando. Parola del Signore

I concittadini di Gesù, coloro che lo hanno avuto per anni come

compaesano non solo non riescono a vedere in Lui il Messia, ma si

scandalizzano che ―uno di loro‖, il figlio del falegname possa essere

diventato qualcosa di diverso da loro. Gesù, come diceva nel Vangelo

di ieri Simeone diventa ―segno di contraddizione‖. Il peccato dei

nazaretani è di presumere di sapere chi sia il Messia e se non rientra

nei loro schemi non è Lui, è il desiderio di volere lo straordinario ma di

non saperlo cogliere nell‘ordinario. Anche noi, spesso ci costruiamo

un‘immagine di Dio e di Gesù e Lui deve rientrare in essa. Se, per

caso, Dio si presenta ―diverso‖ da questa immagine, noi non lo

accogliamo. Noi cerchiamo il Dio grande e potente, a volte lamentiamo

pure la sua lontananza e non riusciamo a vederlo mentre ci passa

accanto, vicinissimo. Andiamo magari a cercarlo lontano, in religioni o

in filosofie astruse e non lo riconosciamo presente in noi. Siamo

sempre in attesa di qualche miracolo o segno grandioso e allora ci è

difficile riconoscerlo negli abiti del quotidiano. In fondo siamo contenti

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che Dio si sia incarnato, ma non riusciamo a riconoscerlo e accoglierlo

col suo volto di uomo. ―Venne tra i suoi e i suoi non lo accolsero‖, è

successo ai nazaretani ma può succedere anche a noi. Proviamo, oggi,

a lasciar cadere le nostre immagini artefatte di Dio e a provare a

scoprire i mille modi di presenza del Signore in mezzo a noi .

GIOVEDI’ 4 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

BBEENNEEDDIICCII,, SSIIGGNNOORREE,, TTUUTTTTII II MMIISSSSIIOONNAARRII DDEELL VVAANNGGEELLOO..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Andrea Corsini, vescovo;

San Federico, abate.

Hanno detto: Per Cristo, con Cristo, in Cristo, così si

cammina...accettando di andare avanti perché si ama, non perché

tutto è chiaro! (Mimmi Cassola)

Saggezza popolare: Colpisci te stesso prima, per capire il dolore che

daresti. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: "Ecco il problema", disse un monaco ai suoi novizi: "Un

uomo gioca a scacchi con una macchina potentissima. Chi l'ha

costruita l'ha avvisato: "Non potrai mai vincere". Ed egli lo sa. E

tuttavia continua a giocare. Chi mi sa dire il perché?" Rispose uno:

"Gioca perché spera che la macchina si rompa". Disse un altro:"Gioca

perché pensa che chi l'ha costruita possa averlo ingannato". E un

terzo: "Gioca perché in cuor suo non crede di poter perdere in eterno".

Disse finalmente il monaco: "Semplicemente, gioca per il piacere di

giocare".

Parola di Dio: 1Re 2,1-4.10-12; Cantico da 1Cr 29,10-12; Mc 6,7-13

Dal Vangelo secondo Marco 6, 7-13.

In quel tempo, GGEESSÙÙ CCHHIIAAMMÒÒ II DDOODDIICCII,, EEDD IINNCCOOMMIINNCCIIÒÒ AA MMAANNDDAARRLLII a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro: "Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro". E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore

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Il Vangelo di oggi ci parla di Gesù che affida una missione agli

apostoli. Gesù si fida di loro. Non sono ancora dei teologi, non sono

neanche psicologi, esperti di umanità, a stento sanno parlare, forse

non tutti sanno scrivere, poi non devono fidarsi delle cose, anzi è

meglio portarsi dietro il minimo indispensabile. Eppure Gesù si fida di

loro. Gesù si fida di me e di te e ci ha chiamati per affidarci un

missione. E bello stare con Gesù, fermarsi a pregare con lui e con gli

amici, sentire il cuore riempirsi di gioia davanti alle sue parole... ma

poi bisogna andare... E spesso non bisogna neanche fare tanti

chilometri. Stai pregando e suona il campanello: è qualcuno che ha

bisogno di te, forse per una cosa che giudichi anche non importante.

Esci dalla messa e incroci quella persona e ti verrebbe voglia di

attraversare la strada facendo finta di non vederla, eppure è tuo

fratello e potrebbe aver bisogno anche solo del tuo sorriso, e in casa

non c‘è proprio spazio per una parola di fede e una testimonianza di

amore? E‘ bello stare con Gesù, ma bisogna anche andare. Lui non ha

una dimora fissa e solo andando rischi veramente di incontrarlo di

nuovo.

VENERDI’ 5 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

DDOONNAAMMII,, SSIIGGNNOORREE,, DDII EESSSSEERREE UUNN TTEESSTTIIMMOONNEE FFEEDDEELLEE..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Agata, martire; Sant‘Isidoro, martire.

Hanno detto: Non si piange sulla propria storia, si cambia rotta.

(Spinoza)

Saggezza popolare: Colui che conosce gli altri è sapiente; colui che

conosce sé stesso è illuminato; colui che vince un altro è potente;

colui che vince sé stesso è veramente forte. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Un uomo d'affari stressato e logorato dai troppi

impegni si presentò ad un maestro di vita spirituale a chiedere un

consiglio. Gli disse il maestro: "Quando un pesce finisce al secco

comincia a morire. Anche tu cominci a morire quando ti lasci prendere

dalle cose del mondo. Il pesce può salvarsi se torna subito nell'acqua.

Tu devi tornare subito nella solitudine". L'uomo d'affari si spaventò

"Devo lasciare tutti i miei affari e rifugiarmi in un convento?". "No, no.

Conserva i tuoi affari e rifugiati nel tuo cuore". Nel vocabolario della

spiritualità c'è una bellissima parola: "raccoglimento". Esprime il

momento in cui ci si ferma per "raccogliere" i pezzi di noi che la

giornata ha disperso.

Parola di Dio: Sir 47,2-13; Sal 17; Mc. 6,14-29

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Dal Vangelo secondo Marco 6, 14-29.

In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, poiché intanto il suo nome era diventato famoso. Si diceva: "Giovanni il Battista è risuscitato dai morti e per questo il potere dei miracoli opera in lui". Altri invece dicevano: "E' Elia"; altri dicevano ancora: "E' un profeta, come uno dei profeti". Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: "Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!". Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata. Giovanni diceva a Erode: "Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello". Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri. Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: "Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò". E le fece questo giuramento: "Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno". La ragazza uscì e disse alla madre: "Che cosa devo chiedere?". Quella rispose: "La testa di Giovanni il Battista". Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: ""VVOOGGLLIIOO CCHHEE TTUU MMII DDIIAA SSUUBBIITTOO SSUU UUNN VVAASSSSOOIIOO LLAA TTEESSTTAA DDII GGIIOOVVAANNNNII IILL BBAATTTTIISSTTAA"".. Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto. Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa. La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro. Parola del Signore

Giovanni aveva detto: ―Io devo diminuire perché Lui cresca‖, ―Io sono

la voce, Lui il Verbo‖, ―Io sono l‘uomo del deserto e lui è l‘agnello di

Dio che sopporta il peccato del mondo‖… E così succede: colui che ha

preparato la strada a Gesù lo anticipa anche nel suo martirio, colui che

ha battezzato Gesù con l‘acqua del Giordano ora riceve un battesimo

di sangue che lo unisce intimamente al suo Maestro. Noi spesso non ci

pensiamo, ma portiamo il nome di Gesù: siamo cristiani, e allora in

tutto dovremmo essere come Lui. Fin da bambini il Battesimo ci ha

rivestiti di Cristo, nella Cresima abbiamo confermato la nostra sequela

di Gesù, ricevendo l‘Eucaristia diventiamo una cosa sola con Lui, ogni

Sacramento e ogni fatto della vita ci unisce a Lui, ma gli altri riescono

a riconoscere la nostra somiglianza con Lui o è solo questione di

Page 12: Mese di FEBBRAIO 2010 - WebDiocesi

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etichette che ci siamo messi addosso? Ad esempio se Gesù perdonasse

come perdono io la sua misericordia sarebbe davvero così grande? E

l‘amore del Signore sarebbe davvero così universale e totale se fosse

solo come il mio condividere a gocce e con persone ben definite?

SABATO 6 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

DDOONNAACCII,, SSIIGGNNOORREE,, LLAA SSAAPPIIEENNZZAA DDEELL CCUUOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: San Paolo Miki e compagni, martiri;

San Gastone, Vescovo, Santa Dorotea, martire.

Hanno detto: La tristezza chiude le porte del cielo. La preghiera le

apre. La gioia le abbatte. In altre parole: buon riso fa Paradiso.

(Giosuè Torquati)

Saggezza popolare: Cosa è mai un tamburo se nessuna mano lo

suona? (Prov. Cinese)

Un aneddoto: C'era un paese in cui non s'era mai visto un elefante. Anzi:

la gente nemmeno sapeva che cosa fosse. L'imperatore dell'India, per suoi

interessi politici, volendo stipulare un'alleanza con il re di quel paese, gli

mandò in dono un elefante che arrivò di notte e subito venne rinchiuso in

un padiglione nel giardino dell'ambasciata, in attesa della consegna

ufficiale, in pompa magna. La curiosità della gente era grande, e per

vedere com'era fatto un elefante, quattro dei più coraggiosi decisero di

introdursi di soppiatto nel padiglione, approfittando della notte e del buio.

Anzi, per non farsi scoprire, non portarono con sé neanche una lanterna,

limitandosi a toccare l'animale, palpandolo ben bene e scappando poi di

gran volata per tornare dagli amici che li aspettavano impazienti. ―Ecco

come è fatto un elefante: - disse il primo che aveva toccato una zampa - è

come una colonna, una grande colonna tutta tonda‖. Ma il secondo, che

aveva toccato la proboscide, replicò: ―Niente affatto: è come una grossa

corda, molto grossa e molto lunga‖. Il terzo, che aveva toccato ben bene

un orecchio dell'elefante, assicurò invece che l'animale aveva l'aspetto di

un grande, grande ventaglio; e il quarto, che aveva ispezionato la coda,

affermò che dopotutto l'elefante assomigliava proprio al codino di un

maiale, ma molto più alto e ruvido. Questo capita a chi vuol parlare delle

cose senza averne una visione globale. (Saggezza islamica - Gabriele

Mandel)

Parola di Dio: 1Re 3,4-13; Sal 118; Mc 6,30-34

Dal Vangelo secondo Marco 6, 30-34

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: ""VVEENNIITTEE

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IINN DDIISSPPAARRTTEE,, IINN UUNN LLUUOOGGOO SSOOLLIITTAARRIIOO,, EE RRIIPPOOSSAATTEEVVII UUNN PPOO''"".. Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare. Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero. Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Parola del Signore

Non è facile fermarsi. A volte siamo presi dal vortice del lavoro e delle

attività, come in un ingranaggio di cui abbiamo perduto il controllo. La

società ci impone spesso un ritmo di vita frenetico: produrre sempre di

più, avanzare nella carriera, primeggiare. Non è facile affrontare la

solitudine e il silenzio fuori e dentro di noi; eppure sono condizioni

necessarie per ascoltare la voce di Dio, per confrontare la nostra vita

con la sua Parola, per coltivare e approfondire il rapporto d‘amore con

lui. Senza questa linfa interiore rischiamo di girare a vuoto e il nostro

molto daffare può rimanere infruttuoso. Ecco allora la necessità di

periodi, se pur brevi, di riposo fisico e mentale anche per evitare lo

stress. A volte ci sembrerà di perdere tempo, eppure anche in questo

dobbiamo fidarci dell‘invito di Gesù. Ecco poi un consiglio di Chiara

Lubich: Pure quando non ci è possibile allontanarci dal chiasso e dal

vortice del mondo che ci circonda, possiamo andare in fondo al cuore,

in cerca di Dio, ed egli è sempre lì. Basterà a volte dire: "E‘ per te,

Gesù", prima di ogni attività o di un incontro. E‘ anche questo un

modo per ritirarsi un po‘ in disparte e dare a tutto un motivo,

un‘intonazione soprannaturale. E offrirgli ogni dolore, piccolo o grande.

La comunione con lui si perfezionerà. Anche il fisico ne troverà

beneficio e sarà possibile tornare rinfrancati alla nostra attività, e

amare con maggiore slancio.

DOMENICA 7 FEBBRAIO 5^ DOMENICA DEL T. O. ANNO C

Una scheggia di preghiera:

SSEEII TTUU,, SSIIGGNNOORREE,, CCHHEE MMII CCHHIIAAMMII AA SSEERRVVIIRRTTII..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Egidio Maria da Taranto, religioso;

Sant‘Adautto, martire.

Hanno detto: Saremo giudicati sulla direzione presa, non sul pezzo di

strada che avremo avuto il tempo di fare. (Mimmi Cassola)

Saggezza popolare: Devi attraversare il fiume prima di dire al

coccodrillo che ha un cattivo alito. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Un buon parroco aveva osservato che dall‘una alle tre,

nel silenzio della sua chiesa veniva sempre un soldato, che dopo

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essersi chinato per salutare Gesù, se ne stava sull‘attenti immobile e

riverente. Un giorno gli chiese: ―Che fai qui sull‘attenti?‖ ―Due ore di

sentinella al mio Dio — rispose con franchezza. E continuò: — Tutti i

grandi della terra hanno le loro guardie. E il Re dei Re non ne avrà

nessuna? Ebbene, io voglio fare la sentinella e me ne sento orgoglioso

tanto da non sentirne la fatica‖.

Parola di Dio: Is 6,1-2a.3-8; Sal 137; 1Cor 15,1-11; Lc 5,1-11

Dal Vangelo secondo Luca 5, 1-11

In quel tempo, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. GGEESSÙÙ DDIISSSSEE AA SSIIMMOONNEE:: ““NNOONN TTEEMMEERREE;; DD''OORRAA IINN PPOOII SSAARRAAII PPEESSCCAATTOORREE DDII UUOOMMIINNII””.. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. Parola del Signore

Fin dall‘inizio della sua missione, Gesù decide di coinvolgere l‘uomo

nella sua avventura. Chiama persone a seguirlo più da vicino, a

essere compartecipi di un‘esperienza che non ha eguali. Mostra fiducia

nell‘uomo e corre il rischio di riporre questa fiducia in una creatura

fragile e non estranea all‘infedeltà e al peccato. Questo deve farci

riflettere: il Signore chiama tutti a collaborare con lui. Esiste una

vocazione che è comune ad ogni cristiano: quella del battesimo. Essa

è vocazione alla fede, alla testimonianza di vita. Vocazione che poi si

incarna e si esplicita in scelte di vita particolari: professionali, familiari,

di consacrazione, di vita spesa per l‘annuncio del Vangelo. Chi accoglie

la chiamata di Gesù e diviene suo discepolo fa propria l‘esperienza di

Simone, di Giacomo e di Giovanni: il maestro sale anche sulla nostra

barca, entra nella nostra vita e la trasforma. Egli oggi continua a

parlare ―dalla nostra barca‖, cioè dalla nostra vita e per mezzo della

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nostra vita. Ogni comportamento, ogni scelta, ogni discorso che

facciamo è quindi specchio della nostra fede. Ed è attraverso la nostra

vita che il Signore getta le reti. Non le nostre, con le quali ―fatichiamo

tutta la notte, e non prendiamo nulla, ma le sue.

LUNEDI’ 8 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

GGUUAARRIISSCCII,, GGEESSUU’’,, LLAA NNOOSSTTRRAA MMIISSEERRIIAA..

Tra i santi ricordati oggi: San Girolamo Emiliani, fondatore;

Santa Giuseppina Bakita; San Giovanni di Matha, fondatore.

Hanno detto: L‘infinito non conserva altro che l‘amore perché l‘amore

è a sua immagine e somiglianza. (K . Gibran)

Saggezza popolare: I falsi amici sono come quei commensali che si

alzano quando la tavola è vuota. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Eugenio Fizzotti ha riassunto i principi del buddismo,

riportando il racconto di Gotami ossia quella donna indiana che viveva

felice e contenta col suo sposo: poi il bambino appena nato era morto.

Gotami, disperata, passò da un ospedale all‘altro per riavere la sua

creatura, finché fu indirizzata al medico più famoso del mondo. E

costui l‘assicurò che avrebbe potuto ridare l‘esistenza al cadaverino, se

gli avesse portato una manciata di granelli di senapa, ―raccolti solo da

quelle famiglie che non sono mai state colpite dalla sofferenza alcuna

né dalla morte‖. Gotami s‘affannò a cercare, ma non trovò neppur una

famiglia in tali condizioni. Capì allora la grande legge del dolore, da cui

nessuno è mai esente.

Parola di Dio: 1Re 8,1-7.9-13; Sal 131; Mc 6,53-56

Dal Vangelo secondo Marco 6, 53-56

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret. Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe, e accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli sui lettucci quelli che stavano male, dovunque udivano che si trovasse. EE DDOOVVUUNNQQUUEE GGIIUUNNGGEEVVAA,, IINN VVIILLLLAAGGGGII OO CCIITTTTÀÀ OO CCAAMMPPAAGGNNEE,, PPOONNEEVVAANNOO II MMAALLAATTII NNEELLLLEE PPIIAAZZZZEE EE LLOO PPRREEGGAAVVAANNOO DDII PPOOTTEERRGGLLII TTOOCCCCAARREE AALLMMEENNOO LLAA FFRRAANNGGIIAA DDEELL MMAANNTTEELLLLOO;; EE QQUUAANNTTII LLOO TTOOCCCCAAVVAANNOO GGUUAARRIIVVAANNOO.. Parola del Signore

Gesù era un guaritore? I miracoli confermano la divinità di Gesù?

Perché Gesù non ha guarito tutti i malati? Quanti interrogativi tipici

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della nostra mentalità razionalistica occidentale! Nel mondo antico il

male, in qualunque modo si manifesti, si oppone al bene, cioè a Dio. Il

male, poi, dà all‘uomo la giusta dimensione, cioè lo aiuta a pensarsi

non autosufficiente, ma debole, finito, bisognoso di aiuto. Dio non ama

il male, né il peccato, né le sue conseguenze, anzi aiuta l‘uomo a

combatterlo. Gesù è la risposta più grande di Dio alla lotta contro il

male. E Gesù raccoglie tutto il male del mondo per inchiodarlo sul

legno della croce, per morire di lui e con lui, per trasformare peccato,

male, sofferenza, morte in risurrezione e vita eterna. Gesù, in questo

brano di Marco, non parla, agisce, guarisce. Non fa distinzioni su

qualità di fede più o meno superstiziosa, su malati meritevoli o meno

di guarigione. Gesù ‗si lascia toccare‘ e guarisce. E‘ l‘aspetto più

concreto, più consolante della Buona Novella. Che poi questo sia la

realizzazione delle profezie, la conferma della divinità di Gesù, è tutto

vero, ma intanto le guarigioni sono segno concreto che l‘impero del

male non è invincibile, che basta una frangia del mantello di Gesù o la

sua ombra per cacciarlo. Ma oggi è ancora così? Certamente oggi

possiamo incontrare Gesù in maniera piena e totale: pensa a quando

fai la Comunione, a quando ricevi il suo perdono, pensa a quante volte

puoi incontrare il Cristo nel fratello: E ―toccare Gesù‖ non ci guarisce?

Forse non da tutte le malattie fisiche perché Gesù non è la bacchetta

magica del mago ma avere Gesù al fianco, gustare i suoi doni

certamente può guarire il nostro cuore.

MARTEDI’ 9 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

LLIIBBEERRAACCII,, OO SSIIGGNNOORREE,, DDAALLLL’’IIPPOOCCRRIISSIIAA..

Tra i santi ricordati oggi: Apollonia, vergine e martire;

San Rinaldo, vescovo.

Hanno detto: E' buon pensiero che quando aspiri a grandi cose, curi

le piccole. (Dionisio)

Saggezza popolare: I piccoli mali sono le sorgenti del nostro dolore.

Gli uomini non inciampano nelle montagne ma sulle pietre. (Prov.

Cinese)

Un aneddoto: Il Vicario di una parrocchia di New York, fu chiamato a

portare i Sacramenti a un giovane di colore, venticinquenne, il quale

aveva assassinato una sua amica e doveva affrontare la sedia elettrica

di lì ad un‘ora. Il Vicario lo confessò, gli diede la santa Comunione:

quando fu tutto terminato, ci fu un lungo silenzio. Poi, il giovanotto

disse: «Padre, ho sciupato tutta la mia vita, non ho saputo imparare

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niente, so soltanto fare una cosa, lucidare scarpe... Mi permetta di

lucidare le sue scarpe». E senza attendere risposta si buttò in

ginocchio, sputò sulle sue mani e si mise a strofinare vigorosamente

sulle scarpe del prete. Questi taceva, sconvolto. E in quel momento gli

venne in mente: «Ma è la Maddalena ai piedi di Gesù. È il Vangelo che

continua!». Come alla Maddalena molto fu perdonato perché molto

aveva amato, anche noi saremo perdonati se avremo saputo amare.

Parola di Dio: 1Re 8,22-23.27-30; Sal 83; Mc 7,1-13

Dal Vangelo secondo Marco 7, 1-13

In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame quei farisei e scribi lo interrogarono: "Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?". Ed egli rispose loro: "Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini". E aggiungeva: "SSIIEETTEE VVEERRAAMMEENNTTEE AABBIILLII NNEELLLL''EELLUUDDEERREE IILL CCOOMMAANNDDAAMMEENNTTOO DDII DDIIOO,, PPEERR OOSSSSEERRVVAARREE LLAA VVOOSSTTRRAA TTRRAADDIIZZIIOONNEE.. Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte". Parola del Signore

Un po‘ di fariseismo c‘è in ciascuno di noi, in fondo fa parte della

nostra pigrizia mentale. Ad esempio, quante persone, invece di farsi

una opinione personale sui fatti preferiscono bere quello che TV e

giornali propinano, quanti vanno avanti a base di slogan e di frasi

fatte. Anche nella religione è molto più semplice sentirsi a posto

―perché sono osservante‖, ―perché peccati grossi non ne ho‖ piuttosto

che cercare ogni giorno, con fatica, ciò che il Signore vuole da me,

piuttosto che sporcarsi concretamente le mani per qualcuno, scontrarsi

con la propria impotenza nel cercare di fare il bene. Addirittura nella

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fede possiamo diventare ipocriti quando preferiamo accontentarci di

―certezze‖ che vengono da altri pur di non dover tutti i giorni ricercare

la fede attraverso i dubbi, le sofferenze. Come combattere queste

forme di ipocrisia religiosa? La strada è una sola ed è quella che i Santi

hanno riproposto e ripropongono a più riprese. E‘ ritornare al Vangelo

di Gesù, è recuperare la sua buona notizia di salvezza, è lasciarci alle

spalle le false sicurezze di una religione che ha una casella ben definita

non solo per i dogmi ma anche per le persone, per le norme, è

riscoprire nella comunione la libertà dei figli. E‘ inutile voler riformare

la Chiesa e noi stessi cambiando solo le etichette, mutando

organizzazioni, creando nuove e ulteriori forme vincolanti: la vera

conversione per ciascuno di noi e per le comunità cristiane è quella di

tornare a Gesù.

MERCOLEDI’ 10 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

AAPPRRII,, SSIIGGNNOORREE IILL NNOOSSTTRROO CCUUOORREE EE CCOOMMPPRREENNDDEERREEMMOO LLEE PPAARROOLLEE DDEELL FFIIGGLLIIOO TTUUOO..

Tra i santi ricordati oggi: Santa Scolastica, vergine;

San Guglielmo di Malavalle.

Hanno detto: Vivere a lungo è desiderio quasi di tutti, ma vivere

bene è l'ambizione di pochi. (J. Hughes)

Saggezza popolare: L'invidia è come un granello di sabbia: piccolo

eppure in grado di accecare. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: PREGARE PER TUTTA LA FAMIGLIA Una mamma, che

era stata educata secondo principi cristiani, aveva mantenuto

l‘abitudine di far recitare al suo figlioletto questa preghiera: ―Signore,

benedici papà, benedici la mamma, fa‘ di me un bravo figlio‖. Una

sera, dopo la preghiera, il piccino alzò gli occhi verso la madre: ―E tu,

la fai la tua preghiera?‖ ―Qualche volta.‖ ―E papà?‖ ―Non lo so... mi

stupirebbe!‖ ―Oh!... riprese il fanciullo, non è certo un bambino come

me che può pregare per tutta la famiglia! Dovete aiutarmi.‖ Queste

semplici parole di un bambino penetrarono nel cuore della mamma. Da

quel giorno ricominciò a pregare e più tardi fu la volta anche di suo

marito. Si è detto che la preghiera è come il respiro dell‘anima, un

contatto privilegiato permanente con il cielo dove il credente ha i suoi

veri interessi.

Parola di Dio: 1Re 10,1-10; Sal 36; Mc 7,14-23

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Dal Vangelo secondo Marco 7, 14-23

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; SSOONNOO IINNVVEECCEE LLEE CCOOSSEE CCHHEE EESSCCOONNOO DDAALLLL''UUOOMMOO AA CCOONNTTAAMMIINNAARRLLOO"".. Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola. E disse loro: "Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?". Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. Quindi soggiunse: "Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo". Parola del Signore

L'uomo è contaminato non da ciò che entra in lui, ma da ciò che esce

da lui. E dall'interno dell'uomo, dal suo cuore, salgono i pensieri e ―le

cattive intenzioni‖ che Gesù elenca così: ―fornicazioni, furti, omicidi,

adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia,

superbia, stoltezza‖. Da dove nasce nel mondo tanto male, come le

azioni terroristiche, l'edonismo, i furti, i rapimenti, il consumo di

droghe, l'imbroglio, la vendetta, le rivalità, gli omicidi, e tante altre

vere calamità moderne, se non dal cuore degli uomini, nostri

contemporanei? Quanto è difficile guardarci dentro con onestà! E' così

facile scaricare: è colpa della società! Lo Stato deve pensarci! Sono

obbligato a fare così! E quando proprio non possiamo fare a meno di

vedere il male in noi lo demonizziamo: è colpa del diavolo, di Satana!

Gesù ancora una volta ci invita a guardare dentro di noi : "Non cercare

il male o il bene lontano da te! non scaricare il barile! tu hai già tutto

in te: la possibilità del bene, la capacità di amare... Certo, c'e anche il

male: come è detto a Caino: "Il male è sul tuo capo, ma se vuoi puoi

vincerlo". Tu anche che vivi in mezzo a mille tentazioni quotidiane, se

dal tuo cuore sai trarre cose buone, puoi superare il male, e se ti

ritrovi peccatore, non cercare scuse, riconosciti tale e riconosci che

qualcuno può liberarti!

GIOVEDI’ 11 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

IINNSSEEGGNNAACCII,, OO SSIIGGNNOORREE,, LLAA VVEERRAA PPRREEGGHHIIEERRAA EE LLAA VVEERRAA PPIIEETTAA’’

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Tra i santi ricordati oggi: Ricorrenza della Madonna di Lourdes;

Santa Eloisa; San Dativo, martire.

Hanno detto: Il tranello dell‘infelicità sta qui: il volere come mio

qualcosa che è desiderato proprio in quanto altrui. (S. Ceccato)

Saggezza popolare: L'uomo che fa il male e ne ha vergogna ha

nell'anima la possibilità di redimersi. L'uomo che fa il bene e vuol farlo

sapere a tutti ha nell'anima la possibilità di perdersi. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Nel glorioso periodo dei Selciukidi, in Persia non

c'erano negozi per la vendita di abiti già pronti; accadeva però che

alcuni sarti avessero qualche abito confezionato, a disposizione di

quanti non avevano il tempo per farselo tagliare su misura. Da uno di

questi capitò un viaggiatore che chiese: ―Avete un cappotto di quelli

imbottiti alla moda cinese?‖. Dopotutto era un capo alla moda, e il

sarto ne aveva appunto uno, che il viaggiatore indossò. Gli stava

proprio a pennello, e il sarto non mancò di farlo notare: ―Vi va proprio

su misura e costa solo cento denari. Ne siete soddisfatto?‖.Ma il

viaggiatore replicò restituendoglielo: ―Ecco, come tessuto va bene, e

anche come linea; ma lo vorrei molto più ricco, con un collo di

pelliccia, le manichette di pelo, una martingala di felpa e due grandi

ricami, uno a destra e uno a sinistra. Ne avete uno così?‖. Il sarto

replicò: ―Credo proprio di sì. Deve essere giù in laboratorio. Si

accomodi, e mia moglie le preparerà un tè, mentre io scenderò

dabbasso a cercarlo‖. E via di corsa nel laboratorio dove, gettato il

cappottino sul bancone e chiamati i lavoranti, subito tagliò un colletto

di pelliccia e le manichette di pelo, mentre le ricamatrici rapidamente

ricamavano rami di fiori a destra e a sinistra, e un aiutante applicava

una martingala di felpa. Il lavoro venne eseguito bene e rapidamente,

e il sarto risalì trionfante esclamando: ―L'ho trovato! Eccolo!‖ Il

viaggiatore provò il cappotto così arricchito, si dichiarò soddisfatto e

chiese il prezzo. ―Quello di prima era semplice e costava cento denari,

- disse il sarto - ma questo è molto più importante e ne costa

quattrocento‖. Il viaggiatore, dopo aver pensato un momento, ribatté:

―Cento il primo, quattrocento questo. Bene, li compero tutti e due‖.

Ovviamente non avrebbe potuto comperarli tutti e due, ed è così

anche per noi. Non cambiamo mai nel corso della nostra vita, siamo

sempre gli stessi: ci evolviamo, e se a vent'anni siamo il cappottino

semplice, a sessanta siamo più ricchi di esperienze e di sapere, ma

non potremo mai essere tutti e due nello stesso tempo.

Parola di Dio: 1Re 11,4-13; Sal 105;Mc 7,24-30

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Dal Vangelo secondo Marco 7, 24-30

In quel tempo Gesù, partito da Genesaret, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine Siro Fenicia. Ed egli le disse: "Lascia prima che si sfamino i figli; NNOONN ÈÈ BBEENNEE PPRREENNDDEERREE IILL PPAANNEE DDEEII FFIIGGLLII EE GGEETTTTAARRLLOO AAII CCAAGGNNOOLLIINNII"". Ma essa replicò:"Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli". Allora le disse:"Per questa tua parola và, il demonio è uscito da tua figlia". Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato. Parola del Signore

Tante volte abbiamo commentato questa apparente durezza di Gesù

nei confronti di questa donna pagana che va a chiedere la guarigione

della propria figlioletta. Questa volta, partendo da questo episodio,

vorrei con voi fare in piccola riflessione un po‘ diversa dal solito. Gesù

non poteva voler male ad una mamma che chiedeva la guarigione

della figlia. Gesù, che è venuto per la salvezza di ogni uomo sulla terra

non poteva fermarsi a forme campanilistiche di distinzione tra ebrei e

altri popoli. Dunque perché questa durezza? Come si concilia l‘amore

di Gesù con queste parole che sembrano quasi essere un disprezzo?

Noi spesso pensiamo che amare sia benvolere, accondiscendere alle

richieste dell‘amato, gentilezza, generosità e normalmente queste

sono componenti del voler bene, ma tutte queste cose possono essere

dettate da sentimenti oppure anche solo da forma di buona

educazione, da istintivo quieto vivere, da filantropia. Volere il vero

bene di una persona è ancora un‘altra cosa. Gesù vuole il vero bene di

questa donna Siro Fenicia perché non solo vuole darle la possibilità di

ottenere il miracolo della guarigione della propria figlia ma, facendo

emergere il suo vero carattere. vuol far sgorgare la vera fede in lei.

Tirando velocemente qualche conclusione e lasciando che lo Spirito

suggerisca a voi quello che in questo momento serve alla vita di

ciascuno: amare il prossimo secondo Gesù non è solo provare

sentimenti di benvolere verso di lui, carità vera non è neanche

concedere tutto quello che il prossimo ci richiede, è cercare il vero

bene di chi ci sta accanto, è suscitare nel prossimo i sentimenti e i

ragionamenti che conducono la persona a tirare fuori da se stessa

tutte le potenzialità di bene, è aiutare a capire che non è solo

risolvendo qualche problema materiale che si ottiene il vero senso

della propria vita, è aiutare ad arrivare alla fede.

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VENERDI’ 12 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

FFAA’’ CCHHEE AASSCCOOLLTTIIAAMMOO,, SSIIGGNNOORREE,, LLAA TTUUAA VVOOCCEE..

Tra i santi ricordati oggi: San Benedetto di Aniane, monaco;

Santa Eulalia, vergine e martire.

Hanno detto: La preghiera, che è il canto del cuore, giunge alle

orecchie di Dio anche se confusa in mezzo alle grida e ai lamenti di

migliaia di voci. (K. Gibran )

Saggezza popolare: L'uomo che sa ben parlare non vale quello che

sa ascoltare con attenzione. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Sorridere pensando. Un uomo va dal dottore e dice:

"Dottore, ho male dappertutto. Quando mi tocco la testa, ho male.

Quando mi tocco qui, la pancia, ho tanto male. Se passo il dito sul

ginocchio, mi fa male; sul piede, mi fa male. Che cosa devo fare?

Come posso alleviare il dolore?". Il dottore lo visitò accuratamente e

poi disse: "Il tuo corpo non ha niente. E' il tuo dito che è rotto".

Parola di Dio: 1Re 11,29-32;12,19; Sal 80; Mc. 7.31-37

Dal Vangelo secondo Marco 7, 31-37

In quel tempo, di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E GGLLII CCOONNDDUUSSSSEERROO UUNN SSOORRDDOOMMUUTTOO,, PPRREEGGAANNDDOOLLOO DDII IIMMPPOORRGGLLII LLAA MMAANNOO. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: "Effatà" cioè: "Apriti!". E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: "Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!". Parola del Signore

La guarigione del sordomuti, oltre che essere un miracolo, ha un

grande valore simbolico L‘uomo è spesso sordo nei confronti della

Parola del Signore che lo vuole salvare, non sente i richiami che Dio gli

fa attraverso la sua coscienza. Pur vivendo in mezzo a tanti rumori e

pur sentendo tante voci, non riesce ad ascoltare il fratello. Ma spesso

è anche muto e balbuziente, cioè non riesce a comunicare, ha difficoltà

nella preghiera ed anche nel rapporto con i fratelli. Tutto in questo

miracolo sembra giocarsi nei contrasti tra rumore e mutismo, tra

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silenzio e ascolto. E questo riguarda anche noi. Oggi, parlando di

inquinamento, si riconosce che la nostra civiltà soffre anche per un

grave inquinamento acustico. Viviamo in una società assediata dai

rumori. Nelle città il frastuono del traffico ci stordisce. Nei negozi, nei

bar, nei supermercati, siamo bersagliati da messaggi pubblicitari e da

annunci ad alto volume. In casa, poi, il regime dei rumori spesso

risulta stressante: il campanello e il telefono che squillano

continuamente, la radio, la TV. Per reagire al rumore, alle troppe voci,

però, spesso si cade in un altro eccesso: l‘isolamento completo. Il

mutismo. Vediamo così molta gente camminare per strada assente,

senza parlare; l‘uso delle cuffie è diventato per non pochi l‘espediente

normale per isolarsi dal mondo circostante, per rifiutare ogni contatto,

ogni comunicazione. Il mutismo crea il vuoto, inaridisce, è rifiuto di

ogni dialogo, reazione passiva non solo contro i rumori, ma anche

contro ogni possibilità di ascolto. C‘è dunque un silenzio che è

mutismo, e per questo non giova alla crescita dell‘uomo; e c‘è un

silenzio che è positivo, in quanto condizione di apertura e di ascolto.

Gesù ci ha svelato il segreto di un miracolo che possiamo, dobbiamo

ripetere anche noi piuttosto di frequente. Infatti la nostra sordità e il

nostro mutismo sono ricorrenti. E‘ sufficiente portarsi in disparte,

lontano dalla folla, ritrovarsi faccia a faccia con il Maestro e allora

riacquistiamo immediatamente la capacità di ascoltare e il diritto di

parlare. Abbiamo bisogno di silenzio per ascoltare. Non illudiamoci di

sentire la voce di Dio, della coscienza o del fratello nel frastuono.

"Effata", Apriti. Non significa diventa come gli altri, ma apriti dentro,

lascia che Dio ti apra il cuore. Taci non per essere muto, ma per

ascoltare e apri la bocca ma solo per lasciare che la tua lingua, invece

di chiacchiere, possa ancora una volta dire il proprio grazie e la propria

meraviglia davanti ai doni del Signore.

SABATO 13 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

EECCCCOO IILL MMIIOO NNIIEENNTTEE,, PPRREENNDDIILLOO OO SSIIGGNNOORREE!!

Tra i santi ricordati oggi: San Benigno da Todi, martire;

Sante Fosca e Maura, martiri.

Hanno detto: Nessun problema può essere risolto congelandolo.

(Winston Churchill)

Saggezza popolare: La giustizia degli uomini è simile alla tela del

ragno: il calabrone può passare ma il moscerino si impiglia. (Prov.

Cinese)

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Un aneddoto: Nella letteratura belga si trova un dramma di Maurice

Maeterlink che presenta un gruppo di dodici ciechi, sei uomini e sei

donne, sperduti in un bosco, lontani da ogni centro abitato. Finora li

aveva guidati un anziano sacerdote il quale provvedeva al loro

sostentamento, li aiutava a trovare un riparo e li accompagnava in

ogni passo. Ma adesso non sentono più la voce del prete. È notte.

Essi, isolati dal mondo, in tenebre ancor più profonde, non osano darsi

conto del tempo e non hanno alcun mezzo d‘orientamento. Così non si

muovono, tendono le orecchie ai rumori del mare lontano, delle foglie

che cadono, degli uccelli notturni che solcano il cielo. E si lamentano

d‘esser stati abbandonati da colui nel quale confidavano tanto. Invece

il vecchio sacerdote è lì, in mezzo a loro, morto. Quando infine i ciechi

se ne accorgono, si disperano. E nella notte silenziosa si ripercuotono

le loro grida: ―Abbiate pietà di noi! Un po‘ di pietà‖... L‘allegoria è

trasparente: senza sacerdoti, niente sacramenti. E senza sacramenti

risulta impossibile la vita della Chiesa, la santificazione, il

prolungamento stesso

Parola di Dio: 1Re 12,26-32;13,33-34; Sal 105; Mc. 8,1-10

Dal Vangelo secondo Marco 8, 1-10

In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: "Sento compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano". Gli risposero i discepoli: "E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un deserto?". E domandò loro: ""QQUUAANNTTII PPAANNII AAVVEETTEE??"".. GGLLII DDIISSSSEERROO:: ""SSEETTTTEE"".. Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli. Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati. Erano circa quattromila. E li congedò. Salì poi sulla barca con i suoi discepoli e andò dalle parti di Dalmanùta. Parola del Signore

Il miracolo parte dalla compassione di Gesù per la folla. Compassione

che per Gesù non è mai solo sentimento pietistico ma partecipazione

concreta alle necessità dell‘altro. Infatti subito Gesù provoca i suoi

amici chiedendo loro quanti pani hanno e mettendo così in evidenza

che Dio è disposto ad aiutarci ma vuole farlo con la nostra

collaborazione. Un giornalista, parlando con Madre Teresa le diceva:

―Che cosa vuole che sia l‘intervento suo e delle sue suore a favore dei

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poveri: sono milioni! E‘ una goccia nel mare!‖ Rispose Madre Teresa:

―E‘ vero, ma se insieme alla nostra goccia ci fosse anche la tua e

quella di tanti altri diventeremo dono di Dio per tanti‖. ―Ma io sono una

vecchia povera pensionata, che cosa posso fare‖, mi chiedeva una

nonnina. ―Puoi sopportare con amore i tuoi acciacchi senza farli pesare

su altri, puoi regalare sorrisi invece che musi lunghi, puoi parlare dei

problemi di tutto il mondo con Gesù‖ ―Ma tutto questo è poco!‖

―Prova a guardate che cosa ha fatto Gesù con quei pochi pani e pesci!‖

DOMENICA 14 FEBBRAIO 6^ DOMENCA DEL T. O. ANNO C

Una scheggia di preghiera:

BBEEAATTOO CCHHII SSPPEERRAA IINN TTEE,, SSIIGGNNOORREE

Tra i santi ricordati oggi: San Cirillo e Metodio, patroni d‘Europa;

San Valentino, martire.

Hanno detto: L'amore è un'erba spontanea, non una pianta da

giardino. (I. Nievo)

Saggezza popolare: La giustizia è la forza dei re, la furbizia è la

forza della donna, l'orgoglio è la forza dei pazzi, la spada è la forza del

bandito, l'umiltà è la forza dei saggi, le lacrime sono la forza del

bambino, l'amore di un uomo e una donna è la forza del mondo.

(Prov. Cinese)

Un aneddoto: Si racconta che a Los Angeles, nell'ambiente del

cinema, gli invidiati uomini di cinema che fingono continuamente di

"lavorare ad un grosso progetto", descrivono così una giornata

normale: "Vi alzate alle otto. Prendete un succo d'arance e le vostre

vitamine. Una passeggiata di mezz'ora, con il vostro cane, vi prepara

al break-fast. Dopo leggete i giornali e la posta. Verso le dieci e

mezza, una prima nuotata tonificante in piscina, poi ginnastica

defatigante, bagno, sole e toeletta completa. Segue il lunch, che

potete condividere con gli amici. Dopo il lunch e il caffè, di solito si

vede un film in una proiezione privata, oppure shopping e telefonate.

Verso le sedici, tennis o equitazione o golf. Al ritorno, una secondo

nuotata in piscina, stretching e fitness del pomeriggio. Dopo questi

esercizi, doccia, massaggio e, assolutamente raccomandata, una

piccola siesta. Quando vi svegliate dalla siesta, avete ottant'anni"

Parola di Dio: Ger 17,5-8; Sal 1; 1Cor 15,12.16-20; Lc 6,17.20-26

Dal Vangelo secondo Luca 6, 17. 20-26.

In quel tempo, Gesù, disceso con i Dodici, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente

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da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: “Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti. MMAA GGUUAAII AA VVOOII,, RRIICCCCHHII,, perché avete già la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete. Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti”. Parola del Signore

Vi offro oggi una riflessione del parroco di None, don Giancarlo.

Sì, certo, a leggere la Bibbia si rimane colpiti e stupiti. Si incontra

spesso un Dio che punisce e castiga. Il ―guai‖ che incontriamo oggi nel

Vangelo è una parola ―dura da digerire‖. La faccia di Gesù è

indubbiamente severa, ma severità non è sinonimo di condanna. Un

padre ―severo‖ non è detto che sia un padre che condanna. Significa

piuttosto un padre che ammonisce, che mette in guardia dal

commettere errori, che ci mette nella condizione di non fare di testa

propria ciò che è contro la sua volontà e il nostro bene. E un ―guai‖

che ci casca addosso come un macigno, come certe ―arrabbiature‖

paterne/materne quando, come bambini, facciamo i capricci. Ma se

leggiamo bene la Bibbia troviamo che dietro la parola minacciosa c‘è

sempre un Dio misericordioso, paziente, disponibile al perdono,

innamorato di ogni persona, fedele alle sue promesse nonostante e

malgrado le nostre infedeltà. Il Padre del figlio prodigo non sta sulla

porta con la frusta in mano, ma a braccia spalancate. Sì, nel regno di

Dio c‘è giustizia e misericordia. Come faccia a conciliare le due cose,

non lo so. Tutta la vita di Cristo mi ha insegnato però una cosa: che

Lui è amore sconfinato e che pur di salvarmi è salito sulla croce .

LUNEDI’ 15 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

DDOONNAACCII,, SSIIGGNNOORREE LL’’UUMMIILLTTAA'' DDEELL CCUUOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: San Sigfrido, vescovo;

Sant‘Euseo di Serravalle Sesia.

Hanno detto: Cuore, se un ignorante ti dice che l'anima, come il

corpo, è mortale, rispondi che anche il fiore muore, ma i semi

rimangono. (K. Gibran)

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Saggezza popolare: La pazienza è potere: con il tempo e la

pazienza, il gelso si tramuta in seta. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Un giovane chiese ad un maestro: "Che cosa devo fare

per salvare il mondo?". Il saggio rispose: "Tutto quello che serve a far

sorgere il sole domattina". "Ma allora, a che cosa servono le mie

preghiere e le mie buone azioni, il mio impegno nell'apostolato e nel

volontariato?" replicò allarmato il giovane. Il saggio lo guardò con

tranquillità: "Ti servono a essere ben sveglio, quando sorgerà il sole".

Parola di Dio: Gc 1,1-11; Sal 118; Mc 8,11-13

Dal Vangelo secondo Marco 8, 11-13

In quel tempo, vennero i farisei e IINNCCOOMMIINNCCIIAARROONNOO AA DDIISSCCUUTTEERREE CCOONN GGEESSÙÙ,, CCHHIIEEDDEENNDDOOGGLLII UUNN SSEEGGNNOO DDAALL CCIIEELLOO,, PPEERR MMEETTTTEERRLLOO AALLLLAA PPRROOVVAA.. Ma egli, traendo un profondo sospiro, disse: "Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: non sarà dato alcun segno a questa generazione". E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò all'altra sponda. Parola del Signore

Continuamente Gesù si scontra con l‘incredulità: e questa deriva

dall‘accecamento, da partiti presi, da superficialità. Ecco questa

richiesta di miracolismi. Gesù, miracoli ne ha fatti tanti: non

bastavano? Questo ci dimostra che non esiste persona più cieca di chi

non vuoi vedere. Anche noi vorremmo dei segni, dei miracoli e non

sappiamo vedere i continui miracoli di Dio. Noi abbiamo, ad esempio, il

miracolo continuo dell‘Eucarestia e, magari dimenticandola preferiamo

correre dietro a presunte statue sudanti sangue o piangenti. Noi abbiamo

il miracolo continuo della nostra e dell‘altrui vita e vorremmo magari

vincere al lotto perché questo ci confermerebbe che il Signore ci vuole

bene, diciamo di credere alla Provvidenza di Dio ma almeno il novanta per

cento dei nostri sforzi è indirizzato a provvedere con abbondanza a

rispondere ai nostri desideri di cose e di denaro, sentiamo dai nostri pulpiti

o altari prediche sull‘umiltà, sulla povertà dei mezzi e poi certe parrocchie

si costruiscono solo su cose, costruzioni dimenticando le persone. La fede

non dipende dai miracoli, questi al massimo possono confermarla; la fede,

come dice la parola stessa, è questione di fiducia, di ―affidarsi‖ a una

persona, di saperla accogliere, di lasciarsi guidare, di sapere che Lui è fedele, al di là di quello che vediamo, alle sue promesse.

MARTEDI’ 16 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

LLIIBBEERRAACCII,, OO SSIIGGNNOORREE,, DDAA CCIIOO’’ CCHHEE CCII AALLLLOONNTTAANNAA DDAA TTEE..

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Tra i santi ricordati oggi: Sant‘ Onesto; Santa Lucilia, martire.

Hanno detto: Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei

fiumi, delle stelle... e passano accanto a se stesse senza meravigliarsi.

(Sant' Agostino)

Saggezza popolare: Nella bocca chiusa non entrano mosche. (Prov.

Cinese)

Un aneddoto: Un uomo, solo in una piccola oasi, si stava godendo il

silenzio della notte. Era un silenzio talmente compatto e rotondo, che

gli permetteva di udire il battito del proprio cuore e la sua canzone

segreta. Purtroppo, a un certo punto, si alzò in volo una zanzara. Il

suo ronzio insistente e variato, petulante e ossessivo, parve all'uomo

la peggior ferita inferta a quella quiete assoluta. Già non udiva più il

proprio cuore, quando una rana si mise a cantare. Il suo singhiozzo

sgangherato e ritmato, rauco e prepotente annullò il suono della

zanzara e irritò moltissimo l'uomo. Stava per alzarsi a scoprirne la

provenienza quando, da una duna vicina, un coyote si mise a ululare.

Il suo lamento uggioso e straziante fece sparire ogni altra voce. Era

talmente invadente quel grido, talmente ostinato e penetrante da

perforare, oltre al silenzio, l'animo stesso dell'uomo. In quel momento

si abbatté sull'oasi un turbine di vento dal respiro roco e ansimante,

facendo un tale fracasso da spaventare persino l'erba e le piante, che

tutte tremavano per la paura. Poi, il vento svanì di colpo ed il silenzio

riavvolse nuovamente l'uomo col suo mantello. L'uomo lo gustò

profondamente, e anche se il coyote riprese a ululare, la rana a

gracidare e la zanzara a ronzare, gli parvero suoni di un silenzio più

amico e più cordiale.

Parola di Dio: Gc 1,12-18; Sal 93; Mc 8,14-21

Dal Vangelo secondo Marco 8, 14-21

In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo. Allora egli li ammoniva dicendo: ""FFAATTEE AATTTTEENNZZIIOONNEE,, GGUUAARRDDAATTEEVVII DDAALL LLIIEEVVIITTOO DDEEII FFAARRIISSEEII EE DDAALL LLIIEEVVIITTOO DDII EERROODDEE!!"".. E quelli dicevano fra loro: "Non abbiamo pane". Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: "Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila quante ceste colme di pezzi avete portato via?". Gli dissero:"Dodici". "E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di

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pezzi avete portato via?". Gli dissero: "Sette". E disse loro: "Non capite ancora?". Parola del Signore

Gesù mette in guardia i discepoli e noi dal farci contaminare dal lievito

dei farisei e da quello di Erode. Che cosa vuoi, dire? Semplicemente di

girare alla larga da certe frequentazioni. Il lievito fermenta tutta la

pasta: se è buono ci sarà pasta buona, se è cattivo si butta via tutto.

Il lievito dei farisei è la superbia mascherata da religiosità, quello di

Erode è il potere mascherato da religiosità. Quindi il lievito da evitare

è la religiosità falsa. La religiosità dovrebbe essere il giusto modo di

manifestarsi della fede ma quando prende il sopravvento, la fede si

perde e rimane sola la falsa maschera della religiosità. Gesù non ha

paura per noi quando ci manda come pecore in mezzo ai lupi. Non ha

ritegno di dirci di andare verso gli ultimi, anche verso i ladri e le

prostitute, ci mette in guardia invece dalle false religiosità e da coloro

che le rappresentano. Da certi sedicenti cristiani, gran parlatori di

fede, che poi sono materialisti, arrivisti boriosi, pieni di sé, da coloro

che ci dicono: ―O fai come me o non sei cristiano‖, da chi usa il

religioso per il proprio tornaconto non c‘è che una strada: scappare

lontano per non rischiare di essere contaminati.

MERCOLEDI’ 17 FEBBRAIO LE CENERI

Una scheggia di preghiera:

PPEERRDDOONNAACCII,, SSIIGGNNOORREE:: AABBBBIIAAMMOO PPEECCCCAATTOO..

Tra i santi ricordati oggi: Santi sette fondatori dell‘ordine dei Servi

di Maria; San Fuldrado.

Hanno detto: Fa il massimo nel grande mondo di Dio chi fa del suo

meglio nel proprio mondo. (Thomas Jefferson)

Saggezza popolare: Non temere se il tuo cavallo scappa. Se ti

appartiene ritornerà. E se non tornerà, è perché non è mai stato tuo.

(Prov. Cinese)

Un aneddoto: In una giornata straordinariamente calda ed afosa, un

uomo, seduto sotto una palma, sulle sponde dell'Irrawaddy, guardava

verso l'altra riva dell'immenso fiume e sospirava: "Ah, se potessi

essere sull'altra sponda del fiume! Certamente troverei un villaggio più

grande del mio, una pagoda più scintillante d'oro, gente più

simpatica". Nello stesso istante, sull'altro argine del fiume, un altro

uomo, seduto anch'egli all'ombra di una palma, guardava in senso

opposto e sospirava: "Ah, se potessi essere sull'altra sponda del

fiume! Certamente troverei un villaggio più grande del mio, una

pagoda più scintillante d'oro, gente più simpatica". A Bathiàn, città

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grande e popolosa, ricca dì pagode scintillanti d'oro e di gente di ogni

razza, migliaia e migliaia di persone, in quella giornata

straordinariamente calda e afosa, pensavano in quell'identico

momento: "Ah, se potessimo starcene seduti sotto una palma sulle

sponde dell'Irrawaddy...".

Parola di Dio: Gl 2,12-18; Sal 50; 2Cor 5,20-6,2; Mt 6,1-6.16-18

Dal libro del profeta Gioele 2, 12-18.

Così dice il Signore: ««RRIITTOORRNNAATTEE AA MMEE CCOONN TTUUTTTTOO IILL CCUUOORREE,, con digiuni, con pianti e lamenti». Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all'ira e ricco di benevolenza e si impietosisce riguardo alla sventura. Chi sa che non cambi e si plachi e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libazione per il Signore vostro Dio. Suonate la tromba in Sion, proclamate un digiuno, convocate un'adunanza solenne. Radunate il popolo, indite un'assemblea, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. Tra il vestibolo e l'altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popolo e non esporre la tua eredità al vituperio e alla derisione delle genti». Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov'è il loro Dio?». Il Signore si mostri geloso per la sua terra e si muova a compassione del suo popolo. Parola di Dio

Finito il Carnevale, deposti i costumi, (ma sarà proprio vero o per

qualcuno è carnevale tutto l‘anno?) siamo ormai entrati nel grande

deserto: quaranta giorni di autenticità, di preparazione alla Pasqua,

quaranta giorni in cui guardiamo al fondo del cuore e della vita per

capire in che direzione stiamo andando. Nel deserto devo scaricarmi

del superfluo, devo imparare a sopportare e ad ascoltare il silenzio. La

Chiesa, da duemila anni, propone tre strade: la preghiera, il digiuno,

la carità fraterna e solidale. La preghiera: cinque minuti di silenzio al

giorno, con il Vangelo della domenica davanti agli occhi, cinque minuti

per iniziare la giornata entrando nella pace interiore che viene da Dio.

Il digiuno: rinunciare a qualcosa (che so... la TV? una spesa superflua,

una sigaretta? un dolce?) per ristabilire un ordine nella nostra volontà

(chi guida la mia vita? le mie passioni?). Dai qualità al tuo tempo:

rinuncia a un‘ora di TV per giocare con tuo figlio, spegni una sigaretta

e fatti un giro nel parco, respirando a pieni polmoni, tieniti leggero e

pensa alla salute tua e degli altri. Infine la carità (non solo elemosina):

rinuncia a qualcosa per un gesto di solidarietà. E soprattutto: non

nasconderti dietro il paravento dei pregiudizi che ci fa dire: ―Chissà

dove finiranno questi soldi? E tutto inutile‖. Se avessimo il coraggio di

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informarci! Se uscissimo dalle nostre piccole convinzioni per vedere la

realtà: l‘umanità che cammina nella miseria e nella fatica (quasi

sempre è il risultato dell‘economia liberista per chi ha già che crea

povertà) e in questa umanità fratelli e sorelle che aspettano un segno

di aiuto. Segno reso visibile dalla concreta generosità di molti

missionari, ma che può diventare sostegno, aiuto, da parte delle

nostre comunità. Non come obolo dato attingendo dal superfluo, ma

come dignitoso gesto di fraternità e di amicizia. Buona quaresima!

GIOVEDI’ 18 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

FFAA’’ CCHHEE IIOO SSEEGGUUAA LLEE TTUUEE OORRMMEE OO GGEESSUU’’..

Tra i santi ricordati oggi: San Claudio, martire;

Santa Costanza di Vercelli.

Hanno detto: Il problema è che se non rischi nulla, rischi ancora di

più. (Erica Jong)

Saggezza popolare: Non usare un'accetta per togliere una mosca

dalla fronte del tuo amico (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Sorridere pensando

Un uomo sedeva nel mio stesso scompartimento in treno. Ad ogni

stazione si alzava e guardava fuori del finestrino ansiosamente, poi si

risiedeva e sospirava dopo aver brontolato il nome della stazione.

Dopo quattro o cinque stazioni il vicino di posto gli chiese

preoccupato: "C'è qualcosa che non va? Mi sembra così terribilmente

agitato". L 'uomo lo guardò e rispose: "Veramente avrei dovuto

cambiare da un bel po' di tempo. Sto andando nella direzione

sbagliata. Ma sto così comodo e al caldo, qui...".

Parola di Dio: Dt 30,15-20; Sal 1; Lc 9,22-25

Dal Vangelo secondo Luca9, 22-25.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno". Poi, a tutti, diceva::""SSEE QQUUAALLCCUUNNOO VVUUOOLL VVEENNIIRREE DDIIEETTRROO AA MMEE,, RRIINNNNEEGGHHII SSEE SSTTEESSSSOO,, PPRREENNDDAA LLAA SSUUAA CCRROOCCEE OOGGNNII GGIIOORRNNOO EE MMII SSEEGGUUAA.. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?" Parola del Signore

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Sin dall‘inizio della quaresima dobbiamo centrare subito l‘obiettivo

verso cui camminare. Per realizzare il grande compito della

conversione, non basta intendere la conversione solo come un

perfezionamento morale dell‘individuo, non basta far consistere la

Quaresima nella pratica di qualche devozione in più o in qualche

esercizio di ascesi supplementare. La ―via‖ del cristiano è ―seguire‖

Cristo e seguirlo totalmente, anche sulla strada della croce. ―Croce‖:

parola odiosa se pensiamo che spesso è costruita dagli uomini, parola

che tutti cerchiamo giustamente di scartare perché siamo fatti per la

gioia e per la vita, ma realtà, conseguenza per chi vuol essere fedele a

scelte di verità e di giustizia. Anche Gesù ha avuto il terrore fisico della

sofferenza e della croce, anche Lui ha provato il dolore morale

dell‘abbandono, del rifiuto, la tentazione di dire quasi l‘inutilità della

sua sofferenza offerta ma respinta, eppure è stato fedele a Dio, fedele

all‘amore degli uomini e quindi fedele alle conseguenze di questo: la

croce. Quando Gesù dice che anche noi dobbiamo prendere la nostra

croce non è la richiesta di un Dio sadico che ci dice di soffrire adesso

per poi godere dopo, non è neanche una forma di accettazione passiva

dei mali che indubbiamente incontriamo nel cammino della nostra vita,

è l‘invito ad essere coerenti nelle nostre scelte. Non c‘è bisogno di

andare a cercarle le croci, basta essere fedeli ai valori del Vangelo. Se

tu vuoi rispondere con amore all‘odio sta certo che i prepotenti

approfitteranno di te, se tu cerchi di amare come Gesù non aspettarti

riconoscenza, se tu cerchi di perdonare qualcuno, forse lo stesso

perdonato ti crocifiggerà dicendo che sei un debole o facendo magari

ricadere su di te il torto che tu hai perdonato.

VENERDI’ 19 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

RRIICCOONNOOSSCCIIAAMMOO LLEE NNOOSSTTRREE CCOOLLPPEE:: PPEERRDDOONNAALLEE,, SSIIGGNNOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: San Corrado Gonfalonieri;

San Mansueto, vescovo.

Hanno detto: Non si insegna quello che si sa o quello che si crede di

sapere: si insegna e si può insegnare solo quello che si è. (Jean

Jourés)

Saggezza popolare: Quando piove lo stolto impreca contro gli dei, il

saggio si procura un ombrello. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Il maestro sosteneva di avere un libro che conteneva

tutto ciò che era concepibile conoscere su Dio. Nessuno aveva mai

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visto il libro finché uno studioso in visita, a forza di insistenti

preghiere, lo sottrasse al maestro. Se lo portò a casa e lo aprì

ansiosamente. Ogni pagina del libro era bianca. "Ma il libro non dice

niente", protestò lo studioso. "Lo so", rispose il maestro soddisfatto,

"ma guarda quante cose suggerisce!"

Parola di Dio: Is 58,1-9a; Sal 50; Mt 9,14-15

Dal libro del profeta Isaia . 58, 1-9

Così dice il Signore: GGRRIIDDAA AA SSQQUUAARRCCIIAAGGOOLLAA,, NNOONN AAVVEERR RRIIGGUUAARRDDOO; come una tromba alza la voce; DDIICCHHIIAARRAA AALL MMIIOO PPOOPPOOLLOO II SSUUOOII DDEELLIITTTTII,, AALLLLAA CCAASSAA DDII GGIIAACCOOBBBBEE II SSUUOOII PPEECCCCAATTII.. Mi ricercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio: "Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?". Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi e colpendo con pugni iniqui. Non digiunate più come fate oggi, così da fare udire in alto il vostro chiasso. E' forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l'uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne? Allora la tua luce sorgerà come l'aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. Allora lo invocherai e il Signore ti risponderà; implorerai aiuto ed egli dirà: "Eccomi!". Parola di Dio

Il peccato. Ma, esiste poi davvero o è una invenzione dei preti e dei

religiosi per tener buona la gente? In che cosa consiste il peccato? E‘

vincibile? Quando a qualcuno non piace una cosa cerca di nasconderla

oppure di esorcizzarla. E‘ vero, c‘erano state e ci sono tante

esagerazioni, ma siccome il peccato fa paura perché lo ritroviamo in

noi, perché ne subiamo le conseguenze, perché se ce ne accorgiamo

ci colpevolizza, perché è una fatica combatterlo, allora è più facile dire

che non c‘è. Provate a pensare a tante frasi, da quelle degli psicologi

moderni a quelle della gente comune: ―Il bene e il male fanno parte

della vita‖, ―E chi non sbaglia?‖ L‘idea giusta di peccato la si recupera

solo se si ha l‘idea giusta di bene. Se vedo il bene capisco ciò che gli si

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oppone. Se vedo Dio vedo anche tutto ciò che gli è contrario. E se

onestamente scopro ciò che si oppone a Dio e al bene, scopro

l‘esistenza del peccato e poco per volta posso scoprire anche la strada

per vincerlo. Avete sentito l‘irruenza del brano del profeta Isaia. Dio

dice: ―Metti il peccato davanti al mio popolo perché capisca‖. Capisca

la santità di Dio, capisca che non si può ingannare Dio con l‘ipocrisia,

capisca, davanti al bene, che la vera penitenza non è un digiuno

esteriore, ma è sciogliere i legami del male e fare il bene. L‘uomo

riuscirà a cambiare solo quando riuscirà a capire il male che c‘è dentro

di lui e le sue radici e quando, con la forza stessa di Dio, troverà la

forza di allontanarsi da esso e di eliminarne le cause. Il peccato non è

dire una parolaccia, non è rubare la marmellata, non è dire ho fatto ―le

cose sporche‖. Il peccato è lo squilibrio tra l‘amore e l‘egoismo, e il

peccato sia personale che sociale, lo si può vincere in un modo solo:

ribaltando questo squilibrio e mettendo l‘amore al posto dell‘egoismo.

SABATO 20 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

IILL MMIIOO PPEECCCCAATTOO IIOO LLOO RRIICCOONNOOSSCCOO,, IILL MMIIOO EERRRROORREE MMII EE’’ SSEEMMPPRREE DDIINNNNAANNZZII..

Tra i santi ricordati oggi: Sant‘ Eleuterio di Tornai; San Nemesio.

Hanno detto: Non venderti: sei tutto ciò che hai. (Janis Joplin)

Saggezza popolare: Quando viaggi su una strada fangosa, non

fermarti a pulire i sandali. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Un giovane domandò al più saggio di tutti gli uomini il

segreto della felicità. Il saggio suggerì al giovane di fare un giro per il

palazzo e di tornare dopo due ore. "Solo ti chiedo un favore" concluse

il saggio, consegnandogli un cucchiaino su cui versò due gocce d'olio.

"Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio". Dopo

due ore il giovane tornò e il saggio gli chiese: "Hai visto gli arazzi della

mia sala da pranzo? Hai visto i magnifici giardini? Hai notato le belle

pergamene?". Il giovane, vergognandosi, confessò di non avere visto

niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le

gocce d'olio. "Torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo"

disse il saggio. Il giovane prese il cucchiaino e di nuovo si mise a

passeggiare, ma questa volta osservò tutte le opere d'arte. Notò i

giardini, le montagne, i fiori. Tornò dal saggio e riferì

particolareggiatamente tutto quello che aveva visto. "Ma dove sono le

due gocce d'olio che ti ho affidato?" domandò il saggio. Guardando il

cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate. "Ebbene, questo è

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l'unico consiglio che ho da darti" concluse il saggio. "Il segreto della

felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza mai

dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino".

Parola di Dio: Is 58,9b-14; Sal 85; Lc 5,27-32

Dal Vangelo secondo Luca 5, 27-32.

In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi!". Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: "Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?". Gesù rispose: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; IIOO NNOONN SSOONNOO VVEENNUUTTOO AA CCHHIIAAMMAARREE II GGIIUUSSTTII,, MMAA II PPEECCCCAATTOORRII AA CCOONNVVEERRTTIIRRSSII"".. Parola del Signore

Ci sono pagine del Vangelo che possono scandalizzarci o portarci alla

vera fede. Ci aspettiamo un Gesù ―religioso‖ secondo i nostri schemi,

tutto preghiera, tutto ―casa e chiesa‖, un Gesù agghindato come certi

vescovi e preti che con la scusa di rendere culto a Dio e di essere

osservanti delle rubriche liturgiche si pavoneggiano, un Gesù che ha

scelto la ―parte sana‖ del popolo ebraico (e per parte sana pensiamo

sempre ai detentori dell‘ordine pubblico e religioso) e invece troviamo

un Gesù che prega ma che fa una vita molto simile a quella di un

vagabondo, un Gesù che non è straccione ma si interessa molto poco

di vestiti, specialmente liturgici, un Gesù che ―mangia e beve‖ con

pubblici peccatori, un Gesù che sceglie i suoi apostoli non tra i

maggiorenti della religiosità ufficiale ma tra gente umile e pubblici

peccatori. La risposta viene proprio da Gesù stesso: se pensi di essere

già salvo con le tue opere, non hai più bisogno del Salvatore e non lo

accoglierai; se invece ti riscopri povero, bisognoso di perdono e di

salvezza e ti lasci incontrare da Cristo, la gioia entrerà nella tua casa.

DOMENICA 21 FEBBRAIO 1^DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C

Una scheggia di preghiera:

DDII TTEE,, SSIIGGNNOORREE,, AABBBBIIAAMMOO BBIISSOOGGNNOO PPEERR VVIINNCCEERREE LLAA TTEENNTTAAZZIIOONNEE EE IILL MMAALLEE..

Tra i santi ricordati oggi: San Pier Damiani, Vescovo e dottore della

Chiesa; Santa Eleonora, regina

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Hanno detto: Non c'è nulla di nobile nell'essere superiore a un altro

uomo. La vera nobiltà sta nell'essere superiore alla persona che

eravamo fino a ieri. (Samuel Johnson)

Saggezza popolare: Se sei in viaggio, non preoccuparti della

distanza, ma della meta... se ti siedi a un banchetto, non guardare alla

quantità, ma alla qualità dei piatti che ti vengono serviti. (Prov.

Cinese)

Un aneddoto: Un tempo, in una selvaggia regione, gli anziani malati

venivano abbandonati a morire su una impervia montagna. Un giorno,

un giovane contadino portò il vecchio padre sulla montagna. Stava per

lasciarlo appoggiato ad una roccia, quando il padre gli disse: "Portami

più in su". "Perché?" chiese il figlio. "Perché proprio qui ho lasciato mio

padre. Vorrei morire in un altro posto". Il giovane capì che cosa

sarebbe capitato a lui a distanza di una trentina d'anni. Si caricò il

padre sulle spalle e lo riportò a casa.

Parola di Dio: Dt 26,4-10; Sal 90; Rm 10,8-13; Lc 4,1-13

Dal Vangelo secondo Luca 4, 1-13

In quel tempo, GGEESSÙÙ, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e FFUU CCOONNDDOOTTTTOO DDAALLLLOO SSPPIIRRIITTOO NNEELL DDEESSEERRTTOO DDOOVVEE,, PPEERR QQUUAARRAANNTTAA GGIIOORRNNII,, FFUU TTEENNTTAATTOO DDAALL DDIIAAVVOOLLOO. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane”. Gesù gli rispose: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo”. Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: “Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio. Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo”. Gesù gli rispose: “Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai”. Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra”. Gesù gli rispose: “E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo”. Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato. Parola del Signore

Le tentazioni di Gesù riassumono i grandi inganni della nostra vita.

Le grandi tentazioni non sono quelle di cui si ossessiona un certo

cristianesimo moralistico, quelle, ad esempio, che riguardano la sfera

sessuale, ma sono quelle che vanno a demolire la fede. La prima

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tentazione è quella di sostituire Dio, e di sostituirlo con delle cose: ―Di‘

che queste pietre diventino pane, questa è la vita, non c‘è altro‖. La

tentazione del pinnacolo del tempio demolisce la fede facendo

l‘imitazione della fede: ―Chiedi a Dio un miracolo‖. E ciò che sembra

essere il massimo della fede è invece la caricatura della fede, non

fiducia in Dio ma ricerca del proprio vantaggio, non amore di Dio ma

amore di sé. La tentazione del potere dice: ―Prendimi come tuo dio e

avrai tutto il potere del mondo. Abbandona quel Dio che farà dei

poveri i principi del suo regno, e di un bambino il più grande, venuto

per servire, amico di pubblicani e peccatori e prostitute. Dimentica

questo Dio che non entrerà nei palazzi dei potenti se non da

prigioniero, che non ha mai arruolato eserciti, che vorrà conquistare il

mondo con la follia della croce‖. Il senso profondo che unisce le tre

tentazioni è un attacco frontale alla fede nel Dio che Gesù annuncia. E

sbagliarci su Dio è il peggio che ci possa capitare. Sbagliarsi su Dio

porta all‘amore per la morte. E questa è la fine dell‘uomo. Il senso

profondo delle tentazioni ci riporta alla grande tradizione biblica:

―Scegli la vita! Ho posto davanti a te la vita e la morte, scegli! Ma

scegli la vita‖ (Dt 30,19). Il grande inganno è farci credere che tutta la

nostra vita, tutto il nostro futuro sia già presente in un po‘ di pane, un

po‘ di potere, un po‘ di successo, e cancellare la nostra fame di cielo e

di pace, di giustizia e di bellezza, di servire la vita. Il brano di Luca è

anche il racconto di come si attraversano le tentazioni. Gesù le sfida a

viso aperto; non fugge, ma rilancia con una parola più alta: di solo

pane l‘uomo muore. Ed è una sfida tra due progetti, una scelta tra due

amori.

LUNEDI’ 22 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

SSPPIIRRIITTOO DDII DDIIOO PPAARRLLAA AALL MMIIOO CCUUOORREE..

Tra i santi ricordati oggi: Festa della Cattedra di Pietro;

Santa Margherita da Cortona.

Hanno detto: Il segreto del canto risiede tra la vibrazione della voce

di chi canta e il battito del cuore di chi ascolta. (K. Gibran)

Saggezza popolare: Se vuoi smettere di bere osserva attentamente,

da sobrio, il comportamento di un ubriaco. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Un topo, un nobile gentile e di bell'aspetto topo

domestico, durante una delle sue disperate corse per sfuggire al gatto,

si trovò un bel giorno nella cantina di una ricca villa. Là, finì dentro

una strana pozzanghera. Era una pozzanghera di ottimo brandy,

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sfuggito dallo spinotto difettoso di una botticella di pregiato rovere. Il

buon topo dapprima diede qualche timida leccatina a quel liquido

curioso. Il sapore gli piacque. Aveva un gusto forte e deciso, scendeva

in gola come fuoco. Quando ebbe bevuto la pozzanghera, il topo si

raddrizzò, picchiò i pugni sul petto, fece la faccia feroce e gridò:

"Dov'è il gatto?". Troppa gente, in questo nostro tempo, ha solo il

coraggio del topo.

Parola di Dio nella festa della cattedra di Pietro: 1Pt. 5,1-4;

Sal. 22; Mt. 16,13-19

Dal Vangelo secondo Matteo 16, 13-19

In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?". Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti". Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: ""BBEEAATTOO TTEE,, SSIIMMOONNEE figlio di Giona, PPEERRCCHHÉÉ NNÉÉ LLAA CCAARRNNEE NNÉÉ IILL SSAANNGGUUEE TTEE LL''HHAANNNNOO RRIIVVEELLAATTOO,, MMAA IILL PPAADDRREE MMIIOO CCHHEE SSTTAA NNEEII CCIIEELLII.. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". Parola del Signore

Gesù loda Pietro perché ha detto qualcosa di non suo. Gesù, a

differenza dei maestri terreni,esalta Pietro perché invece di parlare lui

si lascia ―suggerire‖ e quindi dimostra di essere capace di ascoltare. Il

nostro è spesso un atteggiamento parolaio. Noi abbiamo sempre

qualcosa di nostro da dire. Come cristiani abbiamo qualche volta

l‘arroganza e la presunzione di aver una risposta nostra a tutti i

problemi. Ma siamo capaci di ascoltare, di lasciarci suggerire? Lo

Spirito parla sempre ma sottovoce e qualche volta il frastuono delle

nostre parole ne copre la voce, quella voce che se giunge alle orecchie

poi penetra fino al cuore.

MARTEDI’ 23 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

TTUU MMII GGUUAARRDDII.. IIOO TTII GGUUAARRDDOO..

Tra i santi ricordati oggi: San Policarpo, vescovo e martire;

Santa Romana di Todi.

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Hanno detto: Il cuore è una ricchezza che non si vende e non si

compra, ma si regala. (Gustave Flaubert)

Saggezza popolare: Un fabbricante di idoli non è mai un idolatra.

(Prov. Cinese)

Un aneddoto: Uno scultore stava lavorando alacremente col suo

martello e il suo scalpello su un grande blocco di marmo. Un

ragazzino, che passeggiava leccando il gelato, si fermò davanti alla

porta spalancata dei laboratorio. Il ragazzino fissò affascinato la

pioggia di polvere bianca, di schegge di pietra piccole e grandi che

ricadevano a destra e a sinistra. Non aveva idea di ciò che stava

accadendo; quell'uomo che picchiava come un forsennato la grande

pietra gli sembrava un po' strano. Qualche settimana dopo, il

ragazzino ripassò davanti allo studio e con sua grande sorpresa vide

un grande e possente leone nel posto dove prima c'era il blocco di

marmo. Tutto eccitato, il bambino corse dallo scultore e gli disse:

"Signore, dimmi, come hai fatto a sapere che c'era un leone nella

pietra?".

Parola di Dio: Is 55,10-11; Sal 33; Mt 6,7-15

Dal Vangelo secondo Matteo 6, 7-15.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ""PPRREEGGAANNDDOO,, NNOONN SSPPRREECCAATTEE PPAARROOLLEE CCOOMMEE II PPAAGGAANNII,, II QQUUAALLII CCRREEDDOONNOO DDII VVEENNIIRREE AASSCCOOLLTTAATTII AA FFOORRZZAA DDII PPAARROOLLEE.. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe". Parola del Signore

Quante parole vuote e sprecate ci sono in una nostra giornata, da

quelle dei convenevoli inutili, a quelle delle promesse dei politici, dalle

centinaia degli spot televisivi, a quelle dei soloni del giornalismo (vi

siete mai chiesti perché un giornale che ci starebbe in mezza pagina

ha bisogno di averne 30 o 40?). Parliamo, parliamo e le parole spesso

corrono inutili, insignificanti e poi, spesso non riusciamo a dirci

davvero quello che sentiamo nel cuore. Anche nella preghiera può

succedere la stessa cosa quando siamo più preoccupati del numero

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delle parole da dire a Dio che dal sentirlo e parlargli con il cuore. Dio ci

conosce dentro: ―Prima che le parole salgano alle tue labbra, esse

sono già tutte davanti a me‖ Il vuoto di preghiera, nella nostra vita,

non lo si colma con la quantità, ma con l‘autenticità e l‘intensità di

comunione.

MERCOLEDI’ 24 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

TTUU GGRRAADDIISSCCII,, SSIIGGNNOORREE,, IILL CCUUOORREE PPEENNIITTEENNTTEE..

Tra i santi ricordati oggi: San Modesto, vescovo; San Sergio, martire.

Hanno detto: Il linguaggio è stato elaborato dagli uomini per

intendersi tra loro, non per ingannarsi a vicenda.(A. Manzoni)

Saggezza popolare: Una canna da zucchero non sempre è dolce da

tutte le parti. (Prov. Cinese)

Un aneddoto: Una donna stava camminando sull'acqua con piede

leggero. Vedendola dalla sua barca, un pescatore le chiese: "Donna,

come fai?" "Come faccio a far cosa?" rispose lei. "A camminare

sull'acqua". "Perché, sto camminando sull'acqua?", disse la donna, e

s'inabissò. Certe cose non bisogna chiederle. Basta prenderne atto.

Parola di Dio: Gio 3.1-10; Sal 50; Lc. 11,29-32

Dal Vangelo secondo Luca 11, 29-32.

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: "QQUUEESSTTAA GGEENNEERRAAZZIIOONNEE ÈÈ UUNNAA GGEENNEERRAAZZIIOONNEE MMAALLVVAAGGIIAA;; EESSSSAA CCEERRCCAA UUNN SSEEGGNNOO,, MMAA NNOONN LLEE SSAARRÀÀ DDAATTOO NNEESSSSUUNN SSEEGGNNOO FFUUOORRCCHHÉÉ IILL SSEEGGNNOO DDII GGIIOONNAA.. Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui. Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui". Parola del Signore

Quando si sente parlare del ―segno di Giona‖ come nel Vangelo che

abbiamo letto oggi, si pensa immediatamente al fatto della ―Balena‖

cioè al profeta che recalcitrante ad andare a predicare a Ninive viene

inghiottito dal pesce e portato fin là. E Gesù diventa per noi uomini

come Giona che viene inghiottito dalla morte ma che dopo tre giorni

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viene ―risputato‖ alla vita, cioè la morte non ha potere su di lui. Ma c‘è

anche un altro significato nelle parole di Gesù che prendono spunto

dalla storia di questo profeta: i Niniviti non ebbero dei segni esteriori,

dei miracoli grandiosi per convertirsi, ma solo la predicazione di un

profeta anche abbastanza spaurito. Ora anche Gesù non ha bisogno di

segni grandiosi: è lui stesso, la sua vita, la sua morte e risurrezione il

segno che invita gli uomini alla conversione assicurando la

misericordia di Dio. Che cosa aspettiamo per intraprendere la strada

della conversione? Qualche segno grandioso? La paura del castigo di

Dio o l‘aver incontrato nel silenzio un Dio che ci ama fino a donare la

sua vita per noi?

GIOVEDI’ 25 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

AASSCCOOLLTTAA,, OO DDIIOO,, IILL PPOOVVEERROO CCHHEE TTII IINNVVOOCCAA..

Tra i santi ricordati oggi: San Cesario; San Donato di Zara.

Hanno detto: Vivere nei cuori che lasciamo dietro di noi non è

morire. (T. Campbell)

Saggezza popolare: A lume di candela, uno straccio sembra tela.

(Prov. Corso)

Un aneddoto: Il 25 febbraio 1887 nasce Padre Pio da Pietralcina.

Padre Pio era forse quello che credeva di meno alla leggenda che si

era creata intorno alla sua persona. Rimase fino alla fine semplice,

umile, a volte perfino rude: ― I santi stanno in paradiso‖ – diceva. Una

volta a un uomo che gli chiedeva con troppa insistenza una grazia

rispose brusco: ―Non io, non io, satanasso, faccio i miracoli. E‘ Quello

lassù! Io non sono che un maccherone senza sugo‖.

Parola di Dio: Est 4,17; Sal 137; Mt 7,7-12

Dal Vangelo secondo Matteo 7, 7-12.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: ""CCHHIIEEDDEETTEE EE VVII SSAARRÀÀ DDAATTOO;; CCEERRCCAATTEE EE TTRROOVVEERREETTEE;; BBUUSSSSAATTEE EE VVII SSAARRÀÀ AAPPEERRTTOO;; PPEERRCCHHÉÉ CCHHIIUUNNQQUUEE CCHHIIEEDDEE RRIICCEEVVEE,, EE CCHHII CCEERRCCAA TTRROOVVAA EE AA CCHHII BBUUSSSSAA SSAARRÀÀ AAPPEERRTTOO. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano! Tutto quanto volete che gli uomini facciano

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a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti". Parola del Signore

"Non è vero affatto! Nella malattia di mio marito ho cercato tante volte

Dio, gli ho chiesto la guarigione, poi gli ho chiesto che non soffrisse,

alla fine gli ho chiesto che gli desse il conforto della fede.., ed ora

eccomi qui sola, con due figlie, con negli occhi il volto rabbioso,

sofferente e disperato di mio marito." Quante volte in questi anni di

sacerdozio ho sentito racconti come questo e quante volte ho

sperimentato io stesso di aver chiesto e di non aver ottenuto. E allora

perché Gesù dice: "Chiedete, bussate...?" Forse bisogna partire al

contrario: prima sapere che "il Padre vostro darà cose buone a quanti

gliele domandano". (Mt 7,11). Chi sono io per sapere quali sono le

cose buone? Ma Lui si che lo sa. Ecco allora perché chiedo e poi...

cerco di fidarmi, perché anche se non ottengo ciò che ho chiesto può

forse il Padre mio che mi ama "dare una serpe al figlio che gli chiede

un pesce?"(Mt 7,10).

VENERDI’ 26 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

PPEERRDDOONNAACCII,, SSIIGGNNOORREE,, EE NNOOII VVIIVVRREEMMOO..

Tra i santi ricordati oggi: San Nestore, vescovo; San Porfirio, vescovo

Hanno detto: Il primo pensiero di Dio fu un angelo. La prima parola

di Dio fu un uomo. (K. Gibran)

Saggezza popolare: La vigna dice al padrone: fammi povera e ti farò

ricco. (Prov. Corso)

Un aneddoto: Un mattino, come spesso accadeva, il califfo Hamn al-

Rashid chiamò un indovino e gli raccontò il seguente sogno: "Ho

sognato che i miei denti cadevano l'uno dopo l'altro e alla fine la mia

bocca restava senza denti. Cosa ne pensi?". "Oh! signore, non è un

buon segno. Il sogno significa che i tuoi parenti moriranno prima di te

e tu rimarrai solo! " gli disse l'indovino. Il califfo si rattristò e si infuriò

a tal punto che ordinò all'esperto di non farsi più vedere. Quindi

raccontò il sogno ad un altro mago. Questi gli rispose: "Oh! mio

signore, è un buon segno. Il sogno prevede che la tua vita sarà lunga

e che tu sopravviverai ai tuoi parenti e camperai più di tutti!". Il califfo

tutto contento disse: "Che bel sogno!", e diede cento denari all'esperto

che lo aveva interpretato così bene. Poi chiamò il visir e gli ordinò di

cercare il primo indovino e di chiedergli scusa per come era stato

cacciato dal palazzo. In fondo, il primo gli aveva rivelato la medesima

cosa, ma aveva sbagliato la maniera di dirla..

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Parola di Dio: Ez 18,21-28; Sal 129; Mt 5,20-26

Dal Vangelo secondo Matteo 5, 20-26.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ""SSEE LLAA VVOOSSTTRRAA GGIIUUSSTTIIZZIIAA NNOONN SSUUPPEERREERRÀÀ QQUUEELLLLAA DDEEGGLLII SSCCRRIIBBII EE DDEEII FFAARRIISSEEII,, NNOONN EENNTTRREERREETTEE NNEELL RREEGGNNOO DDEEII CCIIEELLII.. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!". Parola del Signore

Non finiamo mai di stupirci su quanto liberante ma esigente sia il

Vangelo. La frase di oggi ci invita ad essere più bravi dei cosiddetti

―bravi‖. Gli scribi e i farisei, infatti erano tutt‘altro che dei ―cattivi

ingiusti‖, erano gli osservanti di allora, erano i sacerdoti ottemperanti

a tutte le norme liturgiche e le direttive dei vescovi, erano i benemeriti

della parrocchia sempre disponibili a mettersi in prima fila nelle grandi

occasioni, erano i consacrati che osservavano scrupolosamente i voti

di castità, povertà, obbedienza… L‘unico loro torto era quello di

restringere il proprio dovere all‘osservanza religiosa della legge, di

affidarsi unicamente al culto per incontrare Dio. Erano dei perfetti

religiosi, anzi, degli idolatri religiosi perché della loro religiosità

avevano fatto Dio. E oggi, non sono ancora molti i cristiani che si

fermano a questo? Spesso, infatti, troviamo persone che dicono:

―Avere fede è buona cosa, andare a Messa anche, fare un‘offerta alla

Chiesa pure in quanto ci vuole qualcuno che tenga a freno con delle

norme morali, ma poi la vita di tutti i giorni è tutt‘altra cosa. Il mondo

degli affari è un mondo di squali: o mangi o sei mangiato. La fedeltà

coniugale? ―Ma io sono un uomo (chissà che cosa vorrà dire!?) e poi,

con tutte le occasioni che ti vengono messe sotto gli occhi, sarebbe da

stupidi non approfittarne, ma con moderazione, senza togliere nulla

alla mia famiglia. Io sono un benefattore, infatti ho preso a lavorare

da me dei clandestini, si prendono dei bei soldi, sono in nero, e poi,

tutto è più facile niente sindacati, se danno fastidio li mandi via,

intanto non possono farti niente‖. Gesù ci dice che a Lui non basta il

profumo dell‘incenso se non c‘è il profumo della giustizia, a Lui non

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serve una Chiesa esatta nei riti ma senza la firma del prossimo, di

ogni prossimo sul suo passaporto, a Lui non bastano i dieci

comandamenti se non sono conditi, vissuti, celebrati con il

comandamento dell‘amore.

SABATO 27 FEBBRAIO

Una scheggia di preghiera:

PPRREENNDDIIMMII PPEERR MMAANNOO DDIIOO MMIIOO,, GGUUIIDDAAMMII NNEELL MMOONNDDOO AA MMOODDOO TTUUOO..

Tra i santi ricordati oggi: San Leandro, vescovo;

Santa Onorina, martire.

Hanno detto: Quando la vita ti dà mille ragioni per piangere,

dimostra che hai mille ed una ragione per sorridere. (Benite Costa

Rodriguez)

Saggezza popolare: Chi non spera si dispera. (Prov. Corso)

Un aneddoto: Due donne si recarono da un saggio, che aveva fama

di santo, per chiedere qualche consiglio sulla vita spirituale. Una

pensava di essere una grande peccatrice. Nei primi anni del suo

matrimonio aveva tradito la fiducia del marito. Non riusciva a

dimenticare quella colpa, anche se poi si era sempre comportata in

modo irreprensibile, e continuava a torturarsi per il rimorso. La

seconda invece, che era sempre vissuta nel rispetto delle leggi, si

sentiva perfettamente innocente e in pace con se stessa. Il saggio si

fece raccontare la vita di tutte e due. La prima raccontò tra le lacrime

la sua grossa colpa. Diceva, singhiozzando, che per lei non poteva

esserci perdono, perché troppo grande era il suo peccato. La seconda

disse che non aveva particolari peccati da confessare. Il sant'uomo si

rivolse alla prima: ―Figliola, vai a cercare una pietra, la più pesante e

grossa che riesci a sollevare e portamela qui‖. Poi, rivolto alla

seconda: ―E tu, portami tante pietre quante riesci a tenerne in

grembo, ma che siano piccole‖. Le due donne sì affrettarono a

eseguire l'ordine del saggio. La prima tornò con una grossa pietra, la

seconda con un'enorme borsa piena di piccoli sassi. Il saggio guardò le

pietre e poi disse: ―Ora dovete fare un'altra cosa: riportate le pietre

dove le avete prese, ma badate bene di rimettere ognuna di esse nel

posto esatto dove l'avete presa. Poi tornate da me‖. Pazientemente, le

due donne cercarono di eseguire l'ordine del saggio. La prima trovò

facilmente il punto dove aveva preso la pietrona e la rimise a posto. La

seconda invece girava invano, cercando di ricordarsi dove aveva

raccattato le piccole pietre della sua borsa. Era chiaramente un

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compito impossibile e tornò mortificata dal saggio con tutte le sue

pietre. Il sant'uomo sorrise e disse: ―Succede la stessa cosa con i

peccati. Tu, - disse rivolto alla prima donna - hai facilmente rimesso a

posto la tua pietra perché sapevi dove l'avevi presa: hai riconosciuto il

tuo peccato, hai ascoltato umilmente i rimproveri della gente e della

tua coscienza, e hai riparato grazie al tuo pentimento. Tu, invece, -

disse alla seconda - non sai dove hai preso tutte le tue pietre, come

non hai saputo accorgerti dei tuoi piccoli peccati. Magari hai

condannato le grosse colpe degli altri e sei rimasta invischiata nelle

tue, perché non hai saputo vederle‖.

Parola di Dio: Dt 26,16-19; Sal 118; Mt 5,43-48

Dal Vangelo secondo Matteo 5, 43-48.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? SSIIAATTEE VVOOII DDUUNNQQUUEE PPEERRFFEETTTTII CCOOMMEE ÈÈ PPEERRFFEETTTTOO IILL PPAADDRREE VVOOSSTTRROO CCEELLEESSTTEE"".. Parola del Signore

Essere perfetti come Dio, a prima vista ci pare una esagerazione se

non una grande presunzione quasi paragonabile al peccato di Adamo

ed Eva che volevano essere come Dio. Che cosa voleva dire, allora,

Gesù? Ben conoscendo la nostra debolezza, Gesù voleva

semplicemente indicarci che nel nostro comportamento noi abbiamo

un modello da imitare e una forza da impetrare. Ad esempio, davanti

ad un nemico, io sento istintivamente di vendicarmi, se guardo a Dio e

vedo in Gesù il perdono dato ai suoi crocifissori e il perdono che

continua ad accordare a me, sono più disponibile a perdonare anch‘io.

Se penso solo a me stesso sono portato a soddisfare tutte le mie

esigenze anche a scapito degli altri, se guardo con gli occhi di Dio

vedo gli altri non più come potenziali concorrenti ma come fratelli con

gli stessi diritti miei. Gesù ci mette davanti il Padre nostro che è nei

cieli non per spaventarci con una meta impossibile, ma per ricordarci

che in Lui è la nostra casa e che, man mano noi diventiamo un po‘ più

simili a Lui nel giudicare, nel perdonare, nell‘amare, siamo già in Lui.

E‘ vero che a quella perfezione giungeremo solo quando sarà Lui a

portare a compimento il nostro cammino. E‘ vero che noi siamo

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defettibili e che questa sera avremo abbondante materiale per

chiedere perdono ancora una volta, ma è anche vero che è Gesù

stesso che si pone accanto a noi come guida, che ci dice di andare a

Lui quando siamo ―affaticati e oppressi‖, che è sempre disposto a darci

il perdono dicendoci: ―Coraggio, ricominciamo da capo ancora una

volta‖.

DOMENICA 28 FEBBRAIO 2^ DOMENICA DI QUARESIMA ANNO C

Una scheggia di preghiera:

IILL TTUUOO AAMMOORREE CCHHEE SSAALLVVAA,, GGEESSUU’’,, EE’’ LLAA NNOOSSTTRRAA GGIIOOIIAA..

Tra i santi ricordati oggi: Fedele, martire; San Ferruccio, martire.

Hanno detto: Un codardo non è capace di dichiarare il proprio amore.

Questa è una prerogativa del coraggioso. (Mahatma Gandhi)

Saggezza popolare: Come è triste la panca, quando nessun anziano

si siede. (Prov. Corso)

Un aneddoto: Un giorno un re mandò un suo servitore al mercato

perché gli comprasse un pesce. Costui volendo fare la cresta sulla

spesa, acquistò del pesce stantio. Lo profumò con molte erbe ed

essenza ma il re se ne accorse e andò su tutte le furie. ―Scegli tra

queste tre punizioni – gli disse – mangiare il pesce, ricevere cento

colpi di frusta oppure rimborsare il prezzo. Il servitore scelse la prima

punizione, ma al primo boccone gli venne da vomitare. Scelse allora la

seconda punizione, ma al cinquantesimo colpo di scudiscio, si sentì

venire meno; e acconsentì allora a rimborsare il maltolto. Cattivo

calcolatore, il servitore si trovò così ad aver mangiato del pesce

marcio, ad aver ricevuto cinquanta frustate e ad aver dovuto restituire

i quattrini.

Parola di Dio: Gn 15,5-12.17-18; Sal 26; Fil 3,17-4,1; Lc 9,28-36

Dal Vangelo secondo Luca 9, 28-36

In quel tempo Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. EE,, MMEENNTTRREE PPRREEGGAAVVAA,, IILL SSUUOO VVOOLLTTOO CCAAMMBBIIÒÒ DD''AASSPPEETTTTOO EE LLAA SSUUAA VVEESSTTEE DDIIVVEENNNNEE CCAANNDDIIDDAA EE SSFFOOLLGGOORRAANNTTEE.. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una

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per te, una per Mosè e una per Elia”. Egli non sapeva quel che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: “Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo”. Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Parola del Signore

La Trasfigurazione è la meta cui siamo chiamati nel cammino della

Quaresima e in quello della vita: è là che siamo diretti. Il deserto che

abbiamo iniziato a percorrere per ritrovare lucidità mentale e verità, i

gesti (preghiera, digiuno, carità) che stiamo compiendo per rafforzare

la nostra interiorità arrivano lì, al Tabor. Guai se non fosse così! Troppi

pensano al cristianesimo come alla religione della penitenza e della

mortificazione! Troppi si avvicinano a Dio nella sofferenza e fermano il

loro sguardo alla croce. Non c‘è salvezza nella croce se non dopo la

risurrezione. E il cristianesimo è anzitutto la religione del Tabor che ci

permette di salire sul Golgota. La sofferenza nella vita c‘è, e lo

sappiamo. Vorremmo ignorarla o toglierla. Dio fa di più: la trasfigura,

la feconda, la vivifica. Ma noi come potremo fare questo? La voce che

esce dalla nube conferma che Gesù è il Figlio e invita ad ascoltarlo. E‘

la sua Parola, infatti, che terrà desta la fede e la rafforzerà. È la sua

Parola che aiuterà a comprendere ciò che è accaduto e ciò che

accadrà. Siamo veramente certi che questa Parola sia al cuore del

nostro cristianesimo?

Riflessioni di don Franco Locci

Che si possono trovare anche in internet al seguente sito:

http://spazioinwind.libero.it/schegge

L’ e-mail di posta elettronica con cui poter comunicare è: [email protected]

Oppure si può scrivere al seguente indirizzo:

Don Franco Locci Via S. Lorenzo 9/5 10060 NONE (TO)

Stampato in proprio dalla Comunità “Piccola Betania‖

Via Pasquero, 8 12080 Vicoforte Fiamenga CN

Tel. 0174/563075 fax 0174/569030 e-mail:

[email protected] oppure [email protected]

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