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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Società Cooperativa Sociale PARSIFAL 2) Codice di accreditamento: NZ04756 3) Albo e classe di iscrizione: ALBO DELLA REGIONE CAMPANIA 4^ CLASSE CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: “DECHOMAI 2012” 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore:Assistenza Codifica: A 02 (minori) 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identifica z i o ne dei destinatari e dei beneficiari del progett o : Da una recente relazione del Bollettino Epidemiologico Nazionale risulta che gli aspetti sociali e culturali della vita dei bambini e dei ragazzi della Campania sono sensibilmente più modesti rispetto ai coetanei di altre regioni d’Italia. Rispetto a questi ultimi, i bambini-ragazzi campani: leggono meno libri, vanno meno

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Page 1: Microsoft Word - b5a56bc0-b349-419e-8f3b-05b36ae8fea4 ... file · Web viewENTE. 1) Ente proponente il progetto: Società Cooperativa Sociale PARSIFAL 2) Codice di accreditamento:

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

1) Ente proponente il progetto:

Società Cooperativa Sociale PARSIFAL

2) Codice di accreditamento: NZ04756

3) Albo e classe di iscrizione: ALBO DELLA REGIONE CAMPANIA

4^ CLASSE

CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto:

“DECHOMAI 2012”

5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):Settore:Assistenza Codifica: A 02 (minori)

6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identifica z i o ne dei destinatari e dei beneficiari del progett o :

Da una recente relazione del Bollettino Epidemiologico Nazionale risulta che gli aspetti sociali e culturali della vita dei bambini e dei ragazzi della Campania sono sensibilmente più modesti rispetto ai coetanei di altre regioni d’Italia. Rispetto a questi ultimi, i bambini-ragazzi campani: leggono meno libri, vanno meno a teatro, ai concerti, agli spettacoli sportivi e nei musei, usano meno il computer e Internet, praticano meno sport e attività fisica e hanno più frequentemente una TV nella propria stanza, che utilizzano più spesso senza controllo parentale (2010).

Questi fattori di degrado e “privazione” sociale possono essere considerati causa dei fenomeni di devianza e disagio minorile che investono i giovani campani. Altre variabili sono legate alla condizione di povertà in cui versano alcuni nuclei

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familiari ed alla scarsa qualità della vita, legata anche all’assenza sul territorio di centri ricreativi e aggregativi. Questi bambini sono spesso portatori di un disagio sociale che impone di occuparsi delle loro condizioni affettive, sociali ed igieniche. Inoltre, la presenza di famiglie multiproblematiche, intese come nuclei nei quali si presentano problemi di diversa natura, relativi alla sopravvivenza, al lavoro, alla dimensione affettiva, alla devianza, rappresenta un elemento cruciale a cui sono da riconnettere molte delle manifestazioni del disagio minorile: maltrattamenti, trascuratezza e dispersione scolastica.

Tutto ciò ha determinato un considerevole aumento, negli ultimi cinque anni, degli ingressi dei minori presso Comunità di accoglienza. Solo Napoli è il comune con il più alto tasso di minori allontanati dalle loro famiglie (circa 500 ogni anno) e con il più alto numero di comunità residenziali di accoglienza (70 su 204 totali regionali).Negli ultimi cinque anni si registra un considerevole aumento di ingressi nelle Comunità. Sono circa 372 i minori in carico al solo Comune di Napoli, allontanati dalle famiglie per diversi motivi e, collocati in Centri di Prima Accoglienza e Strutture di Accoglienza Residenziale. In questo processo un ruolo importante assume il terzo settore, in quanto realtà più vicina ai bisogni reali ed in grado di offrire una risposta al disagio minorile. Le Comunità rappresentano una realtà importante, una risposta significativa ed innovativa all'intervento nelle situazioni più problematiche di crisi della famiglia e di tutela dei minori.

I bambini generalmente arrivano nelle comunità su indicazioni delle  scuole, dei tribunali o anche “semplicemente” dei vicini di casa, che segnalano situazioni problematiche. I bambini dovrebbero stare in comunità da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 2/3 anni, il tempo necessario per ricostruire e dare un senso alla loro vita, ma di fatto questo periodo si allunga fino a 5/6 anni, e in qualche caso si arriva addirittura fino a 7 anni. Risulta allora fondamentale che gli operatori non siano più orientati soltanto alla gestione del disagio conclamato e alla riduzione del danno, nel senso di interventi orientati non al trattamento dei problemi, ma alla diminuzione dei danni che tali problemi comportano.

Inoltre, le comunità di accoglienza, nelle loro differenti articolazioni, devono mirare a divenire sempre di più uno dei “nodi” della rete di interventi, azioni ed opportunità di crescita e sviluppo individuale - per il soggetto accolto -, piuttosto che il terminale unico di tali interventi. In tale ottica, negli anni di presenza sul territorio la Cooperativa Parsifal ha agito una valida azione di contrasto al disagio, soprattutto nel campo minorile e adolescenziale. Inoltre, le forti competenze relazionali dei suoi referenti hanno facilitato la creazioni di una rete di rapporti in grado di creare una sinergia strategica nella risposta dei bisogni emergenti sul territorio.

SERVIZI EROGATI IN RISPOSTA AI BISOGNI RILEVATI.

La cooperativa sociale eroga ormai da diversi anni servizi socio-assistenziali diretti ai minori provenienti da situazioni di disagio sociale e/o con alto rischio affidati dalle Istituzioni locali o giudiziarie, con particolare attenzione, tra l’altro, agli abusi di natura sessuale. La Cooperativa Parsifal gestisce quattro Comunità, che fungono da beneficiari del progetto:

_ Comunità alloggio per minori “Samuel”_ Comunità educativa di tipo familiare per minori “Notre Dame”_ Comunità educativa di tipo familiare per minori “Zorba”

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_ Comunità educativa per minori ”Albachiara”

Tali comunità residenziali rappresentano uno strumento pedagogico offerto a minori che non hanno possibilità di un adeguato sostegno psico-educativo nella propria famiglia. Minori, destinatari del progetto, che presentano difficoltà, problemi ed esigenze molto consistenti, con radici lontane e sopratutto profonde, perché sono il risultato di carenze affettive, di abbandono educativo, di emarginazione sociale grave.

La Cooperativa si è fatta promotrice di una serie di attività e di imprese sociali sul territorio in modo da dare vita ad attività specifiche parallele e rispondere, in tal modo, in una maniera efficace e completa, alle diverse esigenze richieste dal percorso di recupero e dalla rieducazione sociale dei soggetti utenti dei servizi di assistenza ormai da diversi anni. Tra l’altro, infatti, Parsifal ha promosso due cooperative di inserimento lavorativo. Con le stesse ha attivato delle convenzioni per l’inserimento di soggetti ospiti presso le Comunità di accoglienza gestite dalla stessa Parsifal. Essa intende affrontare il disagio dei soggetti svantaggiati, al fine di giungere al loro inserimento sociale con il maggior grado possibile di autonomia. Questa finalità presuppone tre passaggi molto importanti: la presa in carico, il percorso terapeutico e la dimissione. Affinché ciò sia possibile, la cooperativa Parsifal guarda anche alla crescita culturale e professionale dei suoi operatori, assicurando loro il sostegno degli esperti, la formazione continua, e creando ogni possibile condizione perché le prestazioni di ognuno possano essere esplicate con la garanzia del riconoscimento e del rispetto della dignità personale e professionale e delle esigenze esistenziali dei prestatori e delle loro famiglie. Il progetto da realizzare con i volontari del Servizio Civile si inserisce all’interno della programmazione generale delle attività delle comunità educative. Sappiamo che quando le persone, in questo caso i volontari, hanno delle integre intenzioni e motivazioni tendono a riproporre l’”ideale” nella prassi, con tutte le limitazioni e gli imprevisti che il reale e il quotidiano impone. La proposta progettuale tenderà a non tradire questa spinta emotiva e culturale che induce loro ad impegnarsi nel sociale e ad impegnarli in maniera fattiva per fronteggiare il disagio minorile, attraverso l’ideazione e la realizzazione di un loro prodotto creativo che può esprimersi nella gestione di laboratori educativi rivolti ai minori presenti nelle comunità. E’ essenziale per il benessere di ogni individuo, in particolar modo per chi è in crescita valorizzare la riscoperta del proprio potenziale ricreativo fondamentale per la costruzione di un’identità solida e armonica. Valorizzare il proprio potenziale ricreativo permette ai ragazzi di dare voce e corpo al proprio mondo emotivo, a percepirsi come abili e capaci di trovare soluzioni e nuove interpretazioni della realtà. La creatività è concepita come potenziale umano che molto spesso viene poco utilizzato e messo a tacere e ha bisogno di essere nutrito per realizzarsi. Inoltre la creatività aiuta anche ad uscire da schemi ripetitivi e abitudinari di pensiero per crearsene di nuovi.

I volontari che, invece, saranno inseriti presso la sede operativa della Cooperativa Parsifal si occuperanno di gestire i rapporti della stessa con altre realtà e di facilitare il lavoro sinergico tra le diverse comunità.

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7) Obiettivi del progetto:

Il progetto “DECHOMAI” mira ad un duplice e univoco obiettivo, l’uno guarda al miglioramento delle realtà in cui il volontario è inserito attraverso il suo stesso contributo, l’altro, invece, legato alla crescita personale e professionale del volontario. Il servizio civile costituisce uno strumento utile di rapporto sociale ed educativo alla vita della comunità di accoglienza, collocandosi essa a metà fra l’intervento professionale, l’attività di volontariato e di promozione sociale.

L’obiettivo del progetto è quello di rafforzare l’offerta educativa della comunità attraverso la presenza del volontario, capace di essere visto non

come operatore bensì come una figura di supporto e affiancamento.

Individuare i bisogni soggettivi ed oggettivi dei minori, sostenere nei ragazzi il riconoscimento delle proprie risorse e abilità, guidarli verso forme creative personali e originali per capire e sentire che molti sono punti di vista possibili e dar loro l’opportunità di frequentare un luogo dove consolidare e aumentare l’autonomia e l’autostima dove sperimentare direttamente che ognuno di loro possiede la capacità di “creare” ed “esprimersi”. Altro obiettivo sarà poi quello di attivare risorse presenti nel territorio, favorendo il sostegno e il confronto con l’adulto; fondamentale per il processo di crescita e di costruzione della personalità del minore.

Con l’intento di formare i volontari ai valori della solidarietà e alla filosofia dell’intervento sociale, si offre loro un’occasione di formazione e acquisizione di competenze trasversali, che facciano da volano ad un percorso di responsabilizzazione. Ciò sarà possibile anche grazie alla possibilità, insita nella proposta progettuale, di conoscere e lavorare nel privato sociale, apprendendo l’organizzazione e le modalità di lavoro. In questa direzione sono orientati quelli che possono essere definiti come gli obiettivi specifici della proposta progettuale:

- Sapere: è inerente all’acquisizione da parte del volontario di conoscenze di base, riguardanti la struttura nella quale andrà ad operare;

-Saper fare: punta l’attenzione alle capacità e le abilità del volontario. Le capacità vanno a costituirsi come punto di partenza e avvio delle attività esse vengono intese come delle potenzialità nascoste in ognuno, che si manifestano ad opera dell’ambiente e dell’educazione-formazione. La funzione specifica dell’esperienza di servizio civile è quella di far evolvere le capacità del soggetto in competenze per attuarle poi in particolari situazioni di vita.

-Saper essere: infine pone l’accento sui comportamenti che il volontario andrà maturando nel corso della sua esperienza e che funzioneranno come lasciapassare per il mondo del lavoro.

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8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:

Il nome del progetto “DECHOMAI” prende in prestito un’antica parola greca che significa “accogliere”. La “DECHOMAI” è qualcosa di più della semplice accoglienza, infatti il termine ingloba in se anche concetti come prossimità, sussidiarietà, vicinanza tra gli ultimi. Il settore di riferimento del progetto è l’assistenza e utilizzando il termine “DECHOMAI” si vuole accentuare quella dimensione dell’assistenza che è il “prendersi amorevolmente cura dell’altro” in una società ormai globalizzata in cui la parola accoglienza ha perso d’importanza e le giornata sono così cariche di impegni e di suggestioni che la presenza dell’altro è qualche cosa di così automatico che a volte non ce ne rendiamo conto. Il progetto intende quindi offrire ai bambini e ragazzi un’opportunità educativa in un ambiente accogliente, creativo, in cui iniziare lo sviluppo delle proprie potenzialità relazionali ed affettive, integrare le esperienze legate all’ambiente sociale, un luogo dove avviare gradualmente il proprio percorso di autonomia e dove socializzare con gli altri bambini o ragazzi, dove approfondire la conoscenza del mondo più vicino. Tutto ciò a partire da un’immagine del ragazzo attivo e competente, che pensa e si esprime con codici e linguaggi diversi da quelli degli adulti e che necessita di un adulto capace di ascoltarlo. Il progetto è rivolto a minori in difficoltà scolastica i quali presentino anche problematiche di inserimento e socializzazione, dando loro la possibilità di uscire dall’ambiente di disagio in cui sono inseriti.

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungime nto degli obiettivi

La proposta progettuale è suddivisa in 5 fasi:

1°FASE (I MESE) Formazione: ha lo scopo di favorire nei volontari una presa di coscienza della dimensione di servizio alla comunità e di garantire il conseguimento di una specifica professionalità, attraverso l’apprendimento e l’acquisizione di conoscenze specifiche.

2°FASE(II MESE) Inserimento: in questa fase l’OLP concorda le aspettative dei volontari riguardo al progetto e alle modalità di lavoro che essi possono garantire nel gruppo (turni, orari …) e facilitare il primo contatto dei volontari con le strutture, i loro operatori ed i minori presenti nelle comunità.

3°FASE(III/XII MESE) Fase operativa: i volontari inseriti presso le comunità saranno stabilmente impegnati ed avranno un ruolo attivo e responsabile nell’affiancare e supportare gli educatori e operatori in tutte le fasi degli interventi educativi a favore dei minori, oltre che apportare il loro contributo creativo ed operativo nella realizzazione dei vari laboratori educativi.

Alcune delle attività del progetto saranno per esempio:- Consentire, attraverso l’ausilio dei volontari del servizio civile, “evadere”

dalle limitazioni di un territorio povero di offerte; capire che può esserci altro e attraverso questo primo passo arrivare a capire che si può essere altro. Fare questo attraverso la costituzione di laboratori, nei quali imparare quanto non hanno potuto fino ad ora, vuoi per provenienza geografica, vuoi per impossibilità oggettive, vuoi per scelte sbagliate.

- Creare strutture laboratoriali dove poter far “studiare” i ragazzi, dove poter

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insegnare i fondamenti della lingua italiana in maniera corretta, la storia di questo paese e delle sue origini e tradizioni.

- Strutturare laboratori indirizzati ai ragazzi, gestiti dalla cooperativa ed organizzati con l’ausilio dei volontari in servizio civile presso la struttura; volontari che avranno competenza specifica nelle materie dei laboratori.

I volontari che, invece, svolgeranno la loro attività presso gli uffici della cooperativa affiancheranno il personale presente nelle azioni di programmazione e progettazione di interventi a favore dei minori già utenti dei servizi di accoglienza attivi e/o ad alto rischio di esclusione sociale.

4° FASE(III/XI MESE) Verifiche in itinere: avverranno periodicamente valutazioni dell’operato e dell’interesse del volontario per le attività svolte, nel corso della fase operativa, attraverso colloqui individuali e di gruppo con l’OLP, oltre che con schede di valutazioni per definire eventuali miglioramenti produttivi e qualitativi.5° FASE(XI/XIIMESE) Valutazione finale: nel corso dell’ultimo mese, al termine del progetto verranno effettuati colloqui individuali e verifiche di gruppo, in presenza dell’OLP, per valutare le competenze acquisite dal volontario, in termini di capacità e di lavoro di gruppo.

8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività

I volontari impiegati nel progetto saranno in tutto 20, affiancati da un tutor per tutto il periodo di servizio civile. Il progetto nasce dall’idea di realizzare un’azione di socializzazione e di aggregazione di minori che si trovano in situazioni di disagio ed emarginazione e mira ad ottenere quindi un reinserimento nella vita di relazione familiare e sociale degli stessi. Tale reintegrazione del minore verrà realizzata attraverso una relazione attiva e continua con il giovane volontario attraverso l’organizzazione di attività varie. Considerata la particolare tipologia è data preferenza ai candidati con particolari requisiti: titoli di studio o espletamento di un percorso formativo nell’ambito del settore socio-psico-pedagogico, buone capacità relazionali, comunicative e di adattamento; interessati e disposti ad approfondire tematiche educative inerenti le situazioni di disagio del minore, eventuali qualifiche socio-culturali o socio-assistenziali ed esperienze in associazioni e gruppi di volontariato. In oltre, data le caratteristiche di tale

I Mes

e

Formazione

Inserimento

Fase operativa

Verifiche in itinere

Valutazione finale

Giorni trascorsi

II Mes

e

III Mes

e

IV Mes

e

V Mes

e

VI Mes

e

VII Mes

e

VIII Mes

e

IX M

ese

X Mes

e

XI Mes

e

XII Mes

e

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servizio di assistenza ai minori, la Cooperativa Parsifal ha la possibilità di ospitare presso le proprie comunità volontari con vitto e alloggio, in modo da poter operare al meglio nelle attività, al fianco dei ragazzi, al fine di favorire in tal modo la crescita personale e organizzativa del volontario.

Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

Il ruolo dei volontari sarà: Supporto e affiancamento all’equipe educativa finalizzato a garantire un

tutoraggio ed un accompagnamento personalizzato per ciascun minore; Promozione di attività laboratoriali per favorire il recupero dei minori; Ideazione e affiancamento nella gestione di iter e manifestazioni di tipo

socio-culturali;

Le attività che i volontari inseriti presso le comunità andranno a svolgere saranno di:

Collaborazione nell’organizzazione delle attività da realizzare con i minori nella cura personale e nella sorveglianza dei bambini;

Affiancamento a tutte le attività educative e didattiche svolte a favore dei bambini;

Ideazione e realizzazione insieme agli operatori dei laboratori ludico-espressivi.

I volontari inseriti invece presso la cooperativa Parsifal si occuperanno di affiancare il personale preposto nelle attività di programmazione e progettazione di interventi a favore dei minori ospiti presso le comunità gestite della Parsifal e/o ad alto rischio di esclusione sociale e disagio. In particolar modo il volontario avrà modo di essere coinvolto nell’ideazione e presentazione di idee progetto per l’inserimento lavorativo di minori in età lavorativa e/o di contrasto al disagio diffuso fra i minori a rischio.

9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 20

10) Numero posti con vitto e alloggio: 20

11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0

12) Numero posti con solo vitto: 0

13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 30

14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5

15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Obblighi:- Partecipazione ai percorsi formativi previsti;

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- Obbligo al rispetto e alla tutela della privacy dei minori ospitati presso la Comunità.

Inoltre ai volontari si richiede la disponibilità ad effettuare piccoli spostamenti per accompagnare il minore presso ospedali, centri riabilitativi o per altri motivi di servizio, flessibilità oraria, laddove necessario.

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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:

N.

Sede di attuazione del

progetto Comune IndirizzoCod. Ident. sede

N. vol. per sede

Nominativi degli Operatori Locali di Progetto

Cognome e nome Data di Nascita C.F.

1

Cooperativa Sociale Parsifal

Parsifal Cooperativa

Sociale- ufficio progettazione

Parsifal Cooperativa

Sociale- ufficio progettazione

Acerra (Na)C.so Garibaldi, 7Scala 1-Interno 2

II piano93167

2

Cooperativa Sociale Parsifal

Comunità Samuel

Acerra (Na)C.so Garibaldi, 7Scala 2-Interno 4

II piano93171

3

Cooperativa Sociale ParsifalComunità Notre

Dame

Acerra (Na)C.so Garibaldi, 7Scala 2-Interno 3

I piano93181

4Cooperativa

Sociale ParsifalComunità Zorba

Acerra (Na)C.so Garibaldi, 7Scala 1-Interno 1

I piano93184

5

Cooperativa Sociale Parsifal

Comunità Albachiara

Camposano (Na)

Via Trivice d’ossa 35/37Piano terra 93229

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16

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17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:Le attività di promozione e di sensibilizzazione saranno sviluppate ex ante ed in itinere rispetto ai dodici mesi di progetto. Saranno attivate campagne informative rivolte ai giovani al fine di sensibilizzarli nel dedicare un anno della loro vita al servizio degli altri. La cooperativa intende utilizzare i seguenti strumenti informativi:

- pubblicazione del bando sul sito internet della cooperativa, - Campagne mailing rivolte a mailing list dedicate ed a gruppi mirati di

indirizzi (associazioni giovanili, gruppi studenteschi, luoghi di aggregazione giovanile, locali pubblici, etc..) sempre per informare dell'uscita del bando per la presentazione delle domande di partecipazione (dalla data di pubblicazione del bando alla data di scadenza, circa un mese)

- Pubblicazione brochure ed opuscoli informativi con distribuzione presso le sedi

operative del progetto, le Istituzioni Pubbliche, le sedi sindacali, gli sportelli di relazione con il pubblico e il terzo settore operante nel territorio

- realizzazione di stand informativi in occasione di particolari eventi, iniziative rivolte ad un pubblico giovanile.

-Si prevedono 80 ore, almeno, di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale.

18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:

NO

19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

no

20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’anda m ento delle attività del progetto:

SI ALLEGA SISTEMA DI MONITORAGGIO PROGETTO

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21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):

NO

22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Titoli obbligatori:- il possesso del diploma di scuola media superiore.Titoli preferenziali:- possesso di titoli di studio e/o professionali nel’ambito di attività socio-culturali o socio-assistenziali- eventuale esperienza pregressa in associazioni, gruppi di volontariatoI suddetti requisiti, risultano strategici per l’avvio del progetto in quanto rappresentano la soglia che permette lo sviluppo di una relazione significativa ed efficace.

23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:

Non sono previste compartecipazioni di natura monetaria. Sarà cura dell’Ente, tuttavia, provvedere alla predisposizione di spazi utili per la buona riuscita del progetto.

24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):

Partner del progetto saranno:

PARTNER NO PROFIT DESCRIZIONE RUOLO NEL

PROGETTO

Cooperativa Sociale

“Nazareth”

La cooperativa offre servizi di tipo socio-assistenziale rivolti, in particolare, a giovani

con problematiche di stress post traumatico. L’ obiettivo è quello di sostegno, stimolo,

educazione e promozione umana per innescare un processo di miglioramento della salute e

dello stile di vita, in tutte le sue manifestazioni,al fine di favorire il benessere

della persona e, laddove è possibile, il suo inserimento lavorativo nell’assetto sociale.

Affiancamento e sostegno nella

realizzazione delle attività laboratoriali.

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ENTE PROFIT:

Brain Heart di Costantino Sgamato P.IVA 06673571219 parteciperà al progetto mettendo a disposizione sportello informativo e laboratori di inclusione sociale, identificazione e coinvolgimento dei nuovi utenti e Programmazione ed attivazione occasioni di integrazione sociale.

A tal fine mette a disposizione:

15 pacchi di penne colore nero; 20 risme di carta; 200 cartelline; 50 penne; Materiali artistici di consumo quali 10 barattoli di pittura, 10 pennelli a punta fine e 10 a

punta piatta.

25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:

Al fine di garantire un corretto svolgimento delle attività, la comunità Parsifal investirà risorse:- Umane: il personale operante presso le comunità e la sede operativa della cooperativa - Strumentali: le sedi; spazi organizzativi dedicati agli operatori per riunioni; supporti informatici e attrezzature d’ufficio per la produzione di materiale tecnico, divulgativo e pratico e la possibilità di mantenere contatti con le realtà esterne territoriali.

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NESSUNO

27) Eventuali tirocini riconosciuti :NESSUNO

28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

I volontari che svolgono la loro attività presso l’ente, acquisiscono una serie di competenze utili sia nella dimensione personale che in quella professionale, soprattutto nel settore educativo e nel trattamento con bambini a disagio. In particolare il progetto favorirà lo sviluppo di diverse competenze:

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_ Professionali: conoscenze nell’ambito educativo, legislativo, sociale sul maltrattamento e dell’abuso sui minori, sulla prevenzione della violenza, sull’evasione scolastica, sul ruolo delle organizzazioni di volontariato, sul servizio di volontariato in generale. Inoltre i volontari potranno acquisire la capacità di auto valutarsi, e di gestire la propria attività con la dovuta riservatezza.

_ Tecniche: conoscenze relative alla progettazione di interventi nell’ambito educativo ed utilizzo di tecniche di animazione, socializzazione, gioco e interazione educativa. I volontari acquisiranno la capacità di elaborare una metodologia di intervento che consente di sviluppare relazioni empatiche con i ragazzi.

_ Sociali: acquisire capacità di relazionarsi nei diversi contesti, integrarsi con le altre figure o ruoli professionali e di lavorare in gruppo per produrre risultati collettivi ed adottando stili di comportamento propositivi ed improntati alla collaborazione ed al confronto.

Alla fine del progetto la Cooperativa rilascerà, su richiesta, un attestato certificante le competenze acquisite dallo stesso presso la cooperativa.

Formazione generale dei volontari

29) Sede di realizzazione:

Sede convegnistica ed eventistica culturale – Via Sammarco,17 – 80011 Acerra (NA)

30) Modalità di attuazione:

La formazione verrà realizzata presso la sede di attuazione di progetto dell’associazione.

La formazione generale intende fornire ai volontari gli strumenti necessari per un approccio consapevole al progetto, coniugando elementi inerenti il contesto nel quale si volge con la formazione specifica alle attività cui saranno preposti.

Pertanto si tenderà all’educazione del giovane non solo con temi della pace e della non-violenza, ma anche con temi della solidarietà sociale, dell’educazione alla legalità, dell’educazione alla tutela ambientale e al rispetto del prossimo e di tutto ciò che ci circonda.

Lezioni frontali tenute dai formatori dell’Associazione PARSIFAL ed integrate da interventi di esperti di volta in volta individuati e dinamiche non formali incentrate sulle esperienze.

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31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:

No

32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

Si allega sistema di formazione proposto dall’associazione Parsifal

33) Contenuti della formazione:

La formazione generale avrà una durata di 42 ore e terrà conto delle indicazioni delle “Linee guida per la formazione generale dei volontari”in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo.

Verranno unificate alcune tematiche all’interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all’aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale).

La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante:

Moduli Tempistica Modalità

Lezione frontale

Dinamiche attive

L’identità del gruppo in formazione.4 1 3

Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà.

3 3 0

Il dovere di difesa della Patria. 2 2 0

La difesa civile non armata e nonviolenta. 2 1 1

La protezione civile. 3 2 1

La solidarietà e le forme di cittadinanza. 4 2 2

Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato. 6 2 4

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La normativa vigente e la Carta di impegno etico. 4 2 2

Diritti e doveri del volontario del servizio civile. 4 2 2

Presentazione dell’Ente. 4 3 1

Il lavoro per progetti 6 2 4

Totale ore 42 22 20

34) Durata:

42 ore

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

35) Sede di realizzazione:

“Casa dell’Umana Accoglienza” - Sede convegnistica ed eventistica culturale. Via Sammarco, 17-80011 Acerra (NA)

36) Modalità di attuazione:

La formazione si svolgerà in due momenti:

nel corso del primo mese di svolgimento del progetto, attraverso la realizzazione di un corso di formazione, di tipo residenziale, effettuato dall’Ente, con un formatore dell’Ente accreditato e con pregressa esperienza nella formazione di volontari in servizio civile nazionale.

dal secondo all’undicesimo mese, attraverso incontri di gruppo.

37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:

38) Competenze specifiche del/i formatore/i:

39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

La formazione dei volontari privilegerà una metodologia attiva che favorisca il coinvolgimento dei volontari, attraverso l’alternanza di momenti teorici, realizzati mediante lezioni frontali, e attività pratiche basate su tecniche d’animazione, lavori di gruppo, esercitazioni, testimonianze e momenti di confronto e dibattito.Particolare importanza verrà data all’esame di esperienze e situazioni prese dalla realtà dei servizi e da esercitazioni individuali e di gruppo. Per tale tipo di formazione, è prevista la programmazione di momenti iniziali ed in itinere

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di formazione al fine di offrire più occasioni e maggiori strumenti per valutare in chiave formativa l’evoluzione dell’esperienza.

40) Contenuti della formazione:

Nel corso del primo mese, la formazione si svilupperà in 4 moduli tematici della durata di 20 ore ciascuno:

I MODULO: I servizi per Minori.- Legislazione nazionale e regionale riguardanti le comunità per minori- Quadro normativo concernente la legislazione sui minori

II MODULO: Le problematiche psicologiche e pedagogiche di un minore inserito in comunità.

- Famiglia e delinquenza minorile - Dinamiche interpersonali e relazionali in comunità educativa - Elementi di progettazione ed azione educativa all’interno dell’equipe di

operatori: la relazione d’aiuto.

III MODULO: Organizzare un progetto educativo individualizzato per un minore inserito in comunità educativa.

- Aspetti legati allo sviluppo cognitivo, psicologico e motorio del bambino, - Il progetto educativo individualizzato

IV MODULO: Organizzare e gestire una comunità educativa per minori. - Aree, ruoli, funzioni - Organizzare e lavorare per progetti

Dal secondo all’undicesimo mese, i volontari parteciperanno agli incontri di equipe interdisciplinare di discussione, mirati alla conoscenza

approfondita del minore e delle sue problematiche, per apprendere dalla discussione e dal confronto in equipe le modalità più adeguate ad instaurare rapporti interpersonali ed educativi, confrontando i propri modelli culturali, conoscitivi ed interattivi con quelli degli operatori;

ai gruppi di discussione tra i volontari, guidati dall’ Operatore Locale di Progetto ed il formatore. Questa formazione verte sull’analisi delle problematiche specifiche del progetto di inserimento, oltre che organizzative incontrate e consentirà di affrontare in maniera ottimale le difficoltà, per farne strumento di ricerca, di crescita e arricchimento professionale oltre che di tecnica di apprendimento e di lavoro in equipe.

41) Durata: 70 ore Altri elementi della formazione

42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:

Anche per il momento formativo e previsto un processo di monitoraggio e valutazione. In particolare per la formazione generale saranno somministrati questionari di autovalutazione che permetteranno di valutare l’efficacia delle tecniche utilizzate. Per la formazione specifica, saranno previsti dei colloqui periodici di valutazione delle conoscenze e competenze acquisite, effettuati dall’OLP. Nella fase finale si terrà, un incontro di gruppo che si configura come momento di riflessione

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e di confronto per i volontari.

Data 22/10/12 Il Responsabile legale dell’ente