milanosud - notizie dalla zona sud milano2015/03/04  · alla fine giuliano pisapia ha detto no. non...

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ANNO XIX NUMERO 04 APRILE 2015 VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT INCONTRIAMOCI SU FACEBOOK E TWITTER Giornale dell’Associazione Milanosud !"$%" "$’ #$ " %# %’ " "# && "! ! ### $$$### Parco Sud: c’è tanta vita nel prato a marcita! 3 Pellicole, libri e foto per parlare di diritti negati 4 A Ripa Ticinese 83 arriva l’ostello 5 Presentato il progetto per la riapertura dei Navigli 6 Lettere al giornale 11 Le rubriche di Milanosud 12 Ricordo del grande alpinista Walter Bonatti 13 Appuntamenti nelle biblioteche di zona 14 L’agenda degli eventi: cinema, mostre, spettacoli 15 ALL’INTERNO ! !# " È stata riaperta nei giorni scorsi ai pedoni piazza XXIV Maggio, nei prossimi giorni sarà acces- sibile ad auto e tram e per il 26 aprile è confermata la fine dei lavori e l’inaugurazione della Darsena. È questo, in estrema sintesi, quanto l’assessore ai Lavori Pubblici Car- mela Rozza ha illustrato alla stampa, durante un sopralluogo al cantiere. I lavori sulla piazza, durati circa un anno, hanno portato all’ampliamento delle aree pedonali, che ora com- prendono la porta del Cagnola e i ca- selli daziari, uno dei quali, quello verso viale D’annunzio, sarà ridipinto. Per l’altro il Comune è in contatto con la proprietà per programmare un in- tervento analogo. La pavimentazione della piazza è stata realizzata in lastroni – quelli originali – e là dove si è dovuto inte- grare per coprire l’intera area, circa 7.500 mq, sono stati usati dei cubetti di granito, secondo quanto indicato dalla Soprintendenza ai Beni Cultu- rali e Architettonici. Messi a dimora anche 12 platani e rifatta l’illumina- zione, che ora è a Led. Più complessi del previsto e causa del ritardo di circa un mese, sono stati gli interventi nel sottosuolo. Sono state rifatte le reti idriche, elettriche e del gas, ed è stata risistemata la rete della Telecom. «Con l’apertura dell’area pedonale di piazza XXIV Maggio ci avviamo alla conclusione dei lavori in Darsena. Entro metà aprile – ha spiegato l’as- sessore Rozza – saranno completati i lavori sulla porzione di piazza tra il Ticinello e il mercato, sistemati i se- mafori, e sarà riaperta la viabilità al tram e alle auto». Confermata quindi per il 26 aprile la chiusura dell’intero cantiere e l’inaugurazione della Dar- sena, finalmente sistemata. Novità delle ultime settimane la pos- sibilità di dare per il periodo di Expo la caffetteria tra la Darsena e viale D’Annunzio a uno sponsor, che prov- vederà, tra le altre cose, a dotare di protezioni antigraffiti l’intera area. Contestualmente partirà il bando per l’assegnazione definitiva. In merito alla questione sicurezza delle aree una volta inaugurate, sol- levata dal Comitato Navigli, l’asses- sore ha affermato che nelle prossime settimane saranno convocati citta- dini e comitati, per individuare stra- tegie condivise. Stefano Ferri P arto da un episodio, a metà fra la cro- naca giudiziaria e il fatto di costume, apparentemente secondario e destinato ai margini degli interessi generali, per una riflessione sul 70º della Liberazione e i neofascismi intollerabili di questi tempi. Un tribunale ha assolto alcuni tifosi del Verona che, durante una partita della loro squadra a Livorno, contro la squadra lo- cale, avevano risposto alla tifoseria oppo- sta (in fama di “comunista”) esibendosi in saluti romani: cioè la più classica e osten- tata manifestazione di un credo fascista. Non si conoscono ancora le motivazioni dell’assoluzione, ma è verosimile che aderiscano alle tesi della difesa, ovvero che “si confrontavano due tifoserie che sono ideologicamente avverse, dunque nessuno dell’altra fazione avrebbe potuto aderire a dettami fascisti”. Che è un ben bizzarro ragionare, se si pensa che il saluto fascista è apologia di reato in qualunque contesto lo si esibisca: in uno stadio, come in una piazza in cui sta concionando Sal- vini, di fronte a una gigantografia di Mus- solini che si rivolge all’oratore con un perentorio “Salvini, ti aspettavo”. Piero Pantucci Continua a pag. 2 Neofascismi intollerabili A lla fine Giuliano Pisapia ha detto no. Non correrà per il secondo man- dato da sindaco di Milano. Una deci- sione che era nell’aria, ma che ha creato scompiglio nella sinistra milanese. Nella coalizione che ha fin qui soste- nuto Pisapia, subito dopo il suo annun- cio, è iniziato il gioco delle candidature. Una ridda di nomi, che continuerà per molto tempo, che se sarà incanalata al- l’interno di un processo di confronto sul “come e sul cosa” e non solo sul “chi”, potrà mettere in moto quel processo di partecipazione indispensabile per una competizione elettorale. Sul “come” avviare il confronto la strada sembra tracciata. I partiti, incontratisi il giorno stesso del “gran rifiuto” di Pi- sapia, si sono espressi per primarie di coalizione. I candidati, stante alla prime dichiarazioni, saranno espressione del panorama politico e civile milanese. Stabilito anche il mese per le consulta- zioni: novembre 2015, subito dopo la chiusura di Expo. Determinato il perimetro delle prima- rie, il primo obiettivo per il centrosini- stra sarà evitare gli errori delle consultazioni in Liguria e Campania e la conseguente delegittimazione di tutto il processo. In questo senso la commissione di saggi a cui sta pen- sando la coalizione, che dovrebbe det- tare le regole della consultazione, sembra andare nella direzione giusta. In secondo luogo, se il centrosinistra vuole continuare a governare Milano, dovrà assolutamente liberarsi delle contrapposizioni romane interne al Pd e alla sinistra più in generale. Chi dopo le primarie, che auspichiamo vere e combattute, sarà minoranza dovrà mettersi a disposizione della coalazione senza personalismi, rancori e distinguo. Più complessa la questione della ricom- posizione della coalizione. Stefano Ferri Continua a pag. 2 Sinistra: rischi e opportunità del dopo Pisapia Apre piazza XXIV Maggio L’naugurazione della Darsena prevista per fine aprile Parte l’edizione 2015 Piazza Abbiategrasso di Nadia Mondi Presidente del Concorso S iamo giunti alla quinta edizione del Concorso Letterario di Mi- lanosud e, come tutti gli anni, cerchiamo di sorprendere con qual- che novità. Considerato il successo crescente degli anni passati e la grande partecipazione di scrittori che ogni anno ci inviano nuovi rac- conti, ci siamo chiesti se potevamo fare di più per coinvolgere un nu- mero sempre maggiore di persone in una manifestazione che non è solo un evento culturale ma anche un’occasione di socializzazione e una sfida. Così abbiamo deciso di raddoppiare. Quest’anno ci sarà un “concorso nel concorso”: apriremo le porte a un altro tipo di racconto, quello visivo, figurativo, emozionale. Continua a pag. 2 Concorso Milanosud Le gite di Milanosud Ultimi posti per la gita nel cu- neese del 13 giugno prossimo. Previste visite guidate al Ca- stello della Manta, della città di Saluzzo e pranzo tipico. Affrettatevi! Informazioni a pag. 10 G rande svolta nella intermina- bile vicenda del parcheggio di piazza Abbiategrasso. A inizio marzo MM, l’azienda incari- cata della realizzazione dal Comune, ha presentato il progetto preliminare in CdZ 5, per averne l’approvazione e dare il via all’iter che porterà al progetto definitivo, all’esecutivo e poi alla gara d’appalto. I lavori, se non ci saranno intoppi, inizieranno nell’au- tunno di quest’anno, per concludersi nella primavera del 2016. Il nuovo parcheggio non sarà più in- terrato ma a raso – fu il CdZ5 a far notare che con i parcheggi nei pressi dalle MM di Assago e per le esigenze di mobilità della zona, non era più necessario di quelle dimensioni – e al posto dei 400 posti auto previsti (nel progetto della Giunta Moratti dovevano essere addirittura 800) ce ne saranno 150. Il costo dell’inter- vento sarà di 6milioni e 200mila euro, contro gli oltre 21milioni pre- visti. Ma la differenza dell’investi- mento, al contrario di quanto chiese il presidente del CdZ5 Aldo Ugliano, non è stata utilizzata per la Zona, ma dirottata sull’emergenza Seveso.Tor- nando all’intervento, il nuovo par- cheggio sarà a pagamento con casse automatiche, recintato e video sor- vegliato da parte del personale di Atm. Sorgerà sull’area occupata dal distributore Q8, ora chiuso, che si sposterà un centinaia di metri più a Sud. Elisa Paci Continua a pag. 3 Presentato il progetto del parcheggio Prevista la realizzazione di un’area a pagamento, con 150 posti auto

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ANNO XIX NUMERO 04 APRILE 2015 VISITATECI SU WWW.MILANOSUD.IT INCONTRIAMOCI SU FACEBOOK E TWITTER

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Parco Sud: c’è tanta vita nel prato a marcita!

3

Pellicole, libri e foto perparlare di diritti negati

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A Ripa Ticinese 83arriva l’ostello

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Presentato il progetto per la riapertura dei Navigli

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Lettere al giornale11

Le rubriche di Milanosud12

Ricordo del grande alpinistaWalter Bonatti

13

Appuntamenti nelle biblioteche di zona

14

L’agenda degli eventi: cinema, mostre, spettacoli

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ALL’INTERNO

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Èstata riaperta nei giorni scorsiai pedoni piazza XXIV Maggio,nei prossimi giorni sarà acces-

sibile ad auto e tram e per il 26 aprileè confermata la fine dei lavori el’inaugurazione della Darsena. Èquesto, in estrema sintesi, quantol’assessore ai Lavori Pubblici Car-mela Rozza ha illustrato alla stampa,durante un sopralluogo al cantiere.I lavori sulla piazza, durati circa unanno, hanno portato all’ampliamentodelle aree pedonali, che ora com-prendono la porta del Cagnola e i ca-selli daziari, uno dei quali, quelloverso viale D’annunzio, sarà ridipinto.

Per l’altro il Comune è in contatto conla proprietà per programmare un in-tervento analogo. La pavimentazione della piazza èstata realizzata in lastroni – quellioriginali – e là dove si è dovuto inte-grare per coprire l’intera area, circa7.500 mq, sono stati usati dei cubettidi granito, secondo quanto indicatodalla Soprintendenza ai Beni Cultu-rali e Architettonici. Messi a dimoraanche 12 platani e rifatta l’illumina-zione, che ora è a Led. Più complessi del previsto e causa delritardo di circa un mese, sono statigli interventi nel sottosuolo. Sono

state rifatte le reti idriche, elettrichee del gas, ed è stata risistemata larete della Telecom. «Con l’apertura dell’area pedonale dipiazza XXIV Maggio ci avviamo allaconclusione dei lavori in Darsena.Entro metà aprile – ha spiegato l’as-sessore Rozza – saranno completati ilavori sulla porzione di piazza tra ilTicinello e il mercato, sistemati i se-mafori, e sarà riaperta la viabilità altram e alle auto». Confermata quindiper il 26 aprile la chiusura dell’interocantiere e l’inaugurazione della Dar-sena, finalmente sistemata. Novità delle ultime settimane la pos-sibilità di dare per il periodo di Expola caffetteria tra la Darsena e vialeD’Annunzio a uno sponsor, che prov-vederà, tra le altre cose, a dotare diprotezioni antigraffiti l’intera area.Contestualmente partirà il bando perl’assegnazione definitiva.In merito alla questione sicurezzadelle aree una volta inaugurate, sol-levata dal Comitato Navigli, l’asses-sore ha affermato che nelle prossimesettimane saranno convocati citta-dini e comitati, per individuare stra-tegie condivise.

Stefano Ferri

Parto da un episodio, a metà fra la cro-naca giudiziaria e il fatto di costume,

apparentemente secondario e destinatoai margini degli interessi generali, per unariflessione sul 70º della Liberazione e ineofascismi intollerabili di questi tempi.Un tribunale ha assolto alcuni tifosi delVerona che, durante una partita della lorosquadra a Livorno, contro la squadra lo-cale, avevano risposto alla tifoseria oppo-sta (in fama di “comunista”) esibendosi insaluti romani: cioè la più classica e osten-tata manifestazione di un credo fascista. Non si conoscono ancora le motivazionidell’assoluzione, ma è verosimile cheaderiscano alle tesi della difesa, ovveroche “si confrontavano due tifoserie chesono ideologicamente avverse, dunquenessuno dell’altra fazione avrebbe potutoaderire a dettami fascisti”. Che è un benbizzarro ragionare, se si pensa che il salutofascista è apologia di reato in qualunquecontesto lo si esibisca: in uno stadio, comein una piazza in cui sta concionando Sal-vini, di fronte a una gigantografia di Mus-solini che si rivolge all’oratore con unperentorio “Salvini, ti aspettavo”.

Piero PantucciContinua a pag. 2

Neofascismiintollerabili

Alla fine Giuliano Pisapia ha dettono. Non correrà per il secondo man-

dato da sindaco di Milano. Una deci-sione che era nell’aria, ma che ha creatoscompiglio nella sinistra milanese. Nella coalizione che ha fin qui soste-nuto Pisapia, subito dopo il suo annun-cio, è iniziato il gioco delle candidature.Una ridda di nomi, che continuerà permolto tempo, che se sarà incanalata al-l’interno di un processo di confronto sul“come e sul cosa” e non solo sul “chi”,potrà mettere in moto quel processo dipartecipazione indispensabile per unacompetizione elettorale.Sul “come” avviare il confronto la stradasembra tracciata. I partiti, incontratisiil giorno stesso del “gran rifiuto” di Pi-sapia, si sono espressi per primarie dicoalizione. I candidati, stante alla primedichiarazioni, saranno espressione delpanorama politico e civile milanese.Stabilito anche il mese per le consulta-zioni: novembre 2015, subito dopo lachiusura di Expo. Determinato il perimetro delle prima-rie, il primo obiettivo per il centrosini-stra sarà evitare gli errori delleconsultazioni in Liguria e Campania ela conseguente delegittimazione ditutto il processo. In questo senso lacommissione di saggi a cui sta pen-sando la coalizione, che dovrebbe det-tare le regole della consultazione,sembra andare nella direzione giusta.In secondo luogo, se il centrosinistravuole continuare a governare Milano,dovrà assolutamente liberarsi dellecontrapposizioni romane interne al Pde alla sinistra più in generale. Chi dopole primarie, che auspichiamo vere ecombattute, sarà minoranza dovràmettersi a disposizione della coalazionesenza personalismi, rancori e distinguo. Più complessa la questione della ricom-posizione della coalizione.

Stefano FerriContinua a pag. 2

Sinistra: rischi e opportunitàdel dopo Pisapia

Apre piazza XXIV MaggioL’naugurazione della Darsena prevista per fine aprile

Parte l’edizione 2015Piazza Abbiategrasso

di Nadia MondiPresidente del Concorso

Siamo giunti alla quinta edizionedel Concorso Letterario di Mi-lanosud e, come tutti gli anni,

cerchiamo di sorprendere con qual-che novità. Considerato il successocrescente degli anni passati e lagrande partecipazione di scrittoriche ogni anno ci inviano nuovi rac-conti, ci siamo chiesti se potevamofare di più per coinvolgere un nu-mero sempre maggiore di personein una manifestazione che non èsolo un evento culturale ma ancheun’occasione di socializzazione euna sfida. Così abbiamo deciso diraddoppiare. Quest’anno ci sarà un “concorso nelconcorso”: apriremo le porte a unaltro tipo di racconto, quello visivo,figurativo, emozionale.

Continua a pag. 2

ConcorsoMilanosud

Le gite di Milanosud

Ultimi posti per la gita nel cu-neese del 13 giugno prossimo.Previste visite guidate al Ca-stello della Manta, della cittàdi Saluzzo e pranzo tipico.Affrettatevi!

Informazioni a pag. 10

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bile vicenda del parcheggiodi piazza Abbiategrasso. A

inizio marzo MM, l’azienda incari-cata della realizzazione dal Comune,ha presentato il progetto preliminarein CdZ 5, per averne l’approvazionee dare il via all’iter che porterà alprogetto definitivo, all’esecutivo e poialla gara d’appalto. I lavori, se non cisaranno intoppi, inizieranno nell’au-tunno di quest’anno, per concludersinella primavera del 2016. Il nuovo parcheggio non sarà più in-terrato ma a raso – fu il CdZ5 a farnotare che con i parcheggi nei pressidalle MM di Assago e per le esigenzedi mobilità della zona, non era piùnecessario di quelle dimensioni – eal posto dei 400 posti auto previsti

(nel progetto della Giunta Morattidovevano essere addirittura 800) cene saranno 150. Il costo dell’inter-vento sarà di 6milioni e 200milaeuro, contro gli oltre 21milioni pre-visti. Ma la differenza dell’investi-mento, al contrario di quanto chieseil presidente del CdZ5 Aldo Ugliano,non è stata utilizzata per la Zona, madirottata sull’emergenza Seveso.Tor-nando all’intervento, il nuovo par-cheggio sarà a pagamento con casseautomatiche, recintato e video sor-vegliato da parte del personale diAtm. Sorgerà sull’area occupata daldistributore Q8, ora chiuso, che sisposterà un centinaia di metri più aSud.

Elisa PaciContinua a pag. 3

Presentato il progettodel parcheggio Prevista la realizzazione di un’area a pagamento, con 150 posti auto

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���������Registrato al n. 744,- Novembre 1997 - Trib. Milano - ROC. n. 19637Via Santa Teresa, 2/A - 20142 MilanoContatti: 02 84892 068 sito web: www.milanosud.it email: [email protected] Direttore Responsabile: Stefano FerriVicedirettore: Giovanna Tettamanzi Redazione:P. Cossu, F. De Melis, T. Gal-vanini, R. Iacono, MT. Mereghetti, L. Mi-niutti, A. Muzzana, C. Muzzana, E. Paci,A. RubagottiImpaginazione e Art directing: F. De Melis, E. Paci, A. RubagottiHanno collaborato: A. Bertola, G. Bon-giorno, M. Boretti, T. Galvanini, P. Grilli, G. Lippoli, N. Mondi, A. Montesanto, R. Mo-rini, P. Pantucci, N. Romeo E. Saglia, O. So-race, R. Tammaro, F. Ternelli, N. Tosoni, T. ZandaFotografie: D. Barboni, N. RomeoIllustrazioni: G. GarianiRaccolta Pubblicità:Sergio Devecchicceellll.. 334499 4400 6677 118844 e-mail: [email protected] Tipre srlVia Canton Santo 5, 13 - Borsano diBusto Arsizio. Tiratura: 18.000 copiePPrroossssiimmaa uusscciittaa:: 2277 aapprriillee 22001155

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Segue dalla primaLe condizioni politicheche hanno portato nel2011 Pisapia a PalazzoMarino non sono più lestesse. I comitati per Pisa-pia, quelli della “Forzagentile”, sono da rifondare.Sel, da quando è al go-verno della città, sembranon incrementare il con-senso, spiazzata “esisten-zialmente” da unavocazione all’opposizioneche ha difficoltà a eserci-tare da Palazzo Marino.

L’Idv e gli altri movimenti che sostennero la “Rivoluzionearancione” praticamente non esistono più. Il Pd nel con-tempo, però, è molto cambiato nella classe dirigente e neirisultati elettorali. La cura Renzi lo ha portato a Milano,nelle scorse elezioni europee, al 45%. Un successo che harinvigorito un partito che per definizione portava le stim-mate del perdente. La sfida della nuova coalizione sarà ora risolvere le questionipolitiche congelate durante la Giunta Pisapia “non facendoimpazzire la maionese”, come ha dichiarato recentemente ilcapogruppo Pd Lamberto Bertolè. Una sintesi non semplicetra il maggior peso reclamato dal partito e la valorizzazionedelle altre forze della sinistra e della società civile. Di fattoda Milano dovrà partire, in piena indipendenza e senza pre-giudizi, un laboratorio politico originale e non antagonista,rispetto alla coalizione che guida il Paese, in grado di pro-durre un’offerta politica che, come nel 2011, sia capace di ri-volgersi a tutta la città. In questo percorso avranno un ruolofondamentale il sindaco Pisapia e l’anno di amministrazioneche manca alla fine del mandato. Se, pur nelle differenze dicontenuti e di ambiti, ci sarà sintonia tra il lavoro che aspettal’amministrazione e quello dei partiti sulle candidature, ilcentrosinistra e l’intera città se ne gioveranno. In caso con-trario, le importanti scadenze che attendono Milano da qui amaggio 2016 rischiano di passare in secondo piano, per la-sciare il palcoscenico a una commistione tra governo dellacittà e campagna elettorale, in cui a turno ognuno dirà lapropria, alla ricerca di visibilità. Uno scenario che i milanesi,di qualsiasi orientamento politico, difficilmente sopportereb-bero.In merito alla definizione del programma da presentare aglielettori, per il momento solo il Pd ha annunciato una “Leo-polda milanese”, da tenersi a maggio, in cui iniziare a definireobiettivi e temi del prossimo mandato amministrativo. Lealtre formazioni della coalizione, comitati compresi, nonhanno messo in calendario nulla, ma è presumibile che sistiano organizzando in questo senso. Di certo in questi quat-tro anni di Giunta Pisapia molto è stato fatto. La città è rinatae ha ripreso slancio, ma questo non deve far dimenticare cheancora molto rimane da fare. Il nostro auspicio e consiglio èche nella lunga lista che emergerà dal lavoro di partiti e so-cietà civile, in cima alle priorità, ci sia un piano straordinariosu più fronti – urbanistico, sociale, culturale – per il rilanciodelle periferie milanesi. Perché questa, come dice RenzoPiano, è la città del futuro, perché qui si trova l’energia. Eperché qui – aggiungiamo noi – sta il consenso.

Stefano Ferri

Sinistra: rischi e opportunità del dopo Pisapia

L’edizione 2015 del Concorso Milanosud si arti-cola in due sezioni: “racconti” e “arti figurative”.Il tema prescelto per entrambe le sezioni è: “Una

storia, un colore” - suggestioni, indizi, scenari per un rac-conto in cui il colore è protagonista”.

Sezione racconti1. Ogni autore potrà partecipare con un solo raccontoinedito in lingua italiana e non premiato in altri con-corsi, di lunghezza compresa tra 5.000 e 10.000 battute(spazi inclusi).2. Ogni racconto dovrà pervenire entro e non oltre il 15luglio 2015, a scelta seguendo una delle due seguentimodalità:- in un plico contenente:a. Una copia cartacea, dattiloscritta, anonima e titolata.b. Una copia su cd-rom o dvd o chiavetta hardware, conlo scritto in formato testo (preferibilmente in Word).c. Una busta chiusa riportante i dati dell’autore (nomee cognome, indirizzo, telefono, indirizzo e-mail, titolodell’opera).d. Una busta contenente la quota di partecipazione.Oppure:e. Inviare il testo del racconto in Word al seguente indi-rizzo: [email protected]. Unitamente al testo del racconto, in un file a parte, in-viare i dati dell’autore (nome e cognome, indirizzo, te-lefono, indirizzo e-mail, titolo dell’opera)g. Effettuare il pagamento tramite il sistema Paypal al-l’indirizzo del conto [email protected] oppure se-guire le istruzioni dal sito internet www.milanosud.it einserire come causale il titolo del racconto.3. Le opere partecipanti potranno essere consegnate oinviate a: a. Milanosud (via S. Teresa 2/A, 20142, Milano; il lunedìdalle 10 alle 12; il martedì e il giovedì dalle 17 alle 19).b. Biblioteca Chiesa Rossa (via San Domenico Savio 3,20142 Milano).4. Gli elaborati pervenuti non saranno restituiti e nonverranno riconosciuti i diritti di copyright.5. Tutti i partecipanti al concorso rinunciano, conte-stualmente all’invio dei racconti, al riconoscimento deidiritti d’autore a qualsiasi titolo.Sezione arti figurative1. La consegna dei lavori dovrà avvenire presso la sededi Milanosud (via S. Teresa 2/A, 20142, Milano; il lunedìdalle 10 alle 12; il martedì e il giovedì dalle 17 alle 19).2. Il lavoro dovrà riportare un titolo ma non la firmadell’autore e dovrà essere consegnato corredato di unabusta chiusa riportante i dati dell’autore (nome e co-

gnome, indirizzo, telefono, indirizzo e-mail). Il titolo del-l’opera dovrà essere indicato esternamente sulla busta.3. Il lavori accettati dovranno avere dimensione massimadi 40 cm di lato, la tecnica è libera. I lavori dovranno es-sere monocromatici e variare solo nelle sfumature enelle tonalità di uno stesso colore.4. Gli elaborati pervenuti saranno restituiti al terminedella manifestazione.Per entrambe le sezioni1. Il concorso è aperto a tutti, con esclusione dei parentidi primo e di secondo grado dei membri della giuria, eai giovani sotto i 14 anni. 2. Ogni autore potrà partecipare al concorso versandoun pagamento di 10 euro per i diritti di segreteria, al mo-mento della consegna dei lavori o all’interno della bustao tramite il sistema Paypal (vedere punto 2g).3. I lavori che non rispettano le caratteristiche richiestesaranno esclusi dal concorso, senza alcun obbligo di co-municazione da parte dell’organizzazione.4. L’organizzazione comunicherà i nomi dei classificati,ma non fornirà valutazioni su tutte le opere in concorso.Non saranno prese in considerazione richieste di giudizio pareri.5. L’Associazione Milanosud pubblicherà un libro conte-nente i primi dieci racconti classificati e le prime dieciopere artistiche che verrà posto in vendita dall’associa-zione.6. Il giudizio della giuria è insindacabile. Gli organizza-tori e la giuria del concorso non si assumono la respon-sabilità per eventuali, deprecabili plagi.7. Con la partecipazione al Premio, gli interessati auto-rizzano il trattamento dei propri dati personali che sa-ranno trattati per l’iniziativa in programma nel rispettodel Dlgs. 196/2003 e successivi aggiornamenti.8. La partecipazione al concorso implica l’accettazionedel presente regolamento.

Premio speciale Biblioteca Chiesa RossaPartecipando al Premio Milanosud, si acconsente impli-citamente a partecipare anche al Premio BibliotecaChiesa Rossa.Per entrambe le sezioni1. I lavori verranno valutati da una giuria volontariadella biblioteca che darà una valutazione.2. La valutazione e la classifica del Premio Bibliotecasono separate dal Premio Milanosud, ma la premiazioneavverrà nel corso dello stesso evento.3. Con la partecipazione al Premio, gli interessati auto-rizzano il trattamento dei propri dati personali che sa-ranno trattati per l’iniziativa in programma nel rispetto

del Dlgs. 196/2003 e successivi aggiornamenti.4. La partecipazione al concorso implica l’accettazionedel presente regolamento.

PREMI MILANOSUDSezione raccontiPrimo premioAbbonamento per 2 persone a 5 concerti per la Stagione2014-2015 de laVerdi, all’Auditorium di Largo Mahler Secondo premioUn carnet di biglietti per la stagione teatrale ATIR 2014-2015 e 1 ingresso gratuito per un bambino in uno deicampus dei fiori da parte del Teatro Ringhiera.Terzo premioAbbonamento per 2 persone alla stagione teatrale e ci-nematografica 2014-2015 da parte del centro Asteria.Sezione arti figurativeIl primo lavoro classificato sarà pubblicato sulla coper-tina del libro dei racconti vincitori.I primi dieci lavori classificati saranno pubblicati all’in-terno del libro dei racconti vincitori.

Ai primi dieci classificati della sezione racconti verrà ri-lasciato un attestato di partecipazione. Ai primi dieci classificati di entrambe le sezioni verrà ri-lasciata una copia della pubblicazione della raccolta diracconti.

PREMI BIBLIOTECASezione raccontiAi primi tre classificati sarà consegnata una selezionedi libri, oltre alla pubblicazione del libro dei primi 10racconti classificati.Ai primi dieci autori classificati verrà rilasciato un atte-stato di partecipazione e una copia della pubblicazionedella raccolta di racconti, edita da Milanosud.Sezione arti figurativeIl primo lavoro classificato sarà pubblicato sulla quartadi copertina del libro dei racconti vincitori.I primi dieci lavori classificati saranno pubblicati all’in-terno del libro dei racconti vincitori.

PremiazioneLa cerimonia della premiazione avverrà dopo la metà diottobre (data da stabilirsi) presso la Biblioteca ChiesaRossa.

Per ulteriori informazioni, visita www.milanosud.it op-pore scrivi a: [email protected]

Il regolamento della V edizione

Segue dalla primaIl concorso quest’anno descriverà sensazioni e impressioniutilizzando due forme di comunicazione diverse e comple-mentari, le parole e le immagini. Sarà infatti arricchito dadisegni e pitture che si aggiungeranno ai racconti per de-scrivere storie ed emozioni. Il tema scelto avrà per titolo: “Una storia, un colore” - sug-gestioni, indizi, scenari per un racconto in cui il colore èprotagonista”. Ogni racconto sarà caratterizzato da un filoconduttore che sarà rappresentato da un colore. Questo

leitmotiv farà da sfondo a storie libere che potranno spa-ziare in qualsiasi genere e argomento, ma nelle quali com-parirà sempre una traccia cromatica. E qui arriva la novità.Non solo gli aspiranti scrittori sono invitati a partecipare,ma anche gli aspiranti pittori o disegnatori. Sullo stessotema invitiamo tutti coloro che abbiano capacità o ispira-zione artistica a farci pervenire proprie creazioni, disegnio pitture realizzati con una tecnica di scelta; anche in que-sto caso l’argomento è libero ma l’opera artistica dovrà es-sere realizzata in monocromia, valorizzando cioè sfumature

e tonalità di uno stesso colore.Siamo sicuri che il risultato sarà entusiasmante. Le opereartistiche saranno esposte in una mostra collettiva alla Bi-blioteca Chiesa Rossa – che anche quest’anno con una giu-ria popolare premierà i partecipanti al concorso – nei giornia cavallo della premiazione che si terrà dopo la metà di ot-tobre durante la quale verranno premiati scrittori e artistiin un’unica grande festa.

Nadia MondiPresidente del Concorso

Concorso Milanosud 2015, il raddoppioDa quest’anno non solo gli scrittori, ma anche i disegnatori potranno cimentarsi col tema del colore

Premi: una pubblicazione con i racconti e i disegni vincitori, abbonamenti a laVerdi, al Ringhiera e al Centro Asteria

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Segue dalla primaOltre ai posti auto, sono previsti stalli per motoe una bici stazione (vedi planimetria in alto).La viabilità intorno al parcheggio subirà unapiccola rivoluzione. L’ingresso e l’uscita sa-ranno posti all’incrocio tra le vie Dudovich (asenso unico dall’incrocio con via Dini verso viaDei Missaglia) e il controviale di via dei Missa-glia che sarà aperto e sistemato (senso unicoverso Sud). Contestualmente sarà resa percor-ribile un tratto di strada più a Sud, che da viaDei Missaglia porterà verso la parte finale divia Dini, in modo che l’ingresso al parcheggio

sarà possibile solo dalla via Dudovich, mentrel’uscita sarà su via Dei Missaglia (vedi plani-metria in basso). Inoltre la sistemazione dellaviabilità prevede anche la trasformazione dellavia Dudovich a doppio senso, nel tratto che davia Dini verso via Treccani degli Alfieri, al finedi alleggerire il traffico su piazza Abbiategrassoe via Montegani. Previsto anche un interventosulla viabilità ciclabile, con la realizzazione delcollegamento dell’attuale pista su via dei Mis-saglia con piazza Abbiategrasso e con il trattoesistente sulla via Dudovich.

Elisa Paci

Presentato il progettodel parcheggioPrevista la realizzazione di un’area a pagamento,con 150 posti auto. L’inizio lavori entro l’anno

La bellissima farfalla Lycaena di-spar senza quest’ambiente umidorischierebbe l’estinzione. Anfibi

rari come la rana di Lataste, il mimetico rospo smeraldino o il tritonecrestato vengono qui a depositare le uova. Mentre crostacei, insetti,anellidi… rappresentano il nutrimento per tanti uccelli che l’habitatdel prato a marcita richiama in abbondanza. Che affascinante eco-sistema! Ma cosa rappresenta oggi una marcita? Uno scampolo di tradizione agri-cola ormai in disuso o un ambiente umido da preservare e rimettere infunzione per tenere viva la biodiversità e dare foraggio fresco alle muc-che che ancora vengono allevate nel nostro prezioso Parco Sud e in par-ticolare nel Parco Agricolo Ticinello Cascina Campazzo? Di questo si è parlato la sera del 12 marzo scorso in Cascina Campazzo,in una bella conferenza, arricchita da tante immagini scattate negli annida Domenico Barboni, naturalista, fotografo e studioso del Territoriodel Basso Milanese, e raccontate da lui stesso durante la sua suggestivalezione. Ad accogliere i presenti, Giuseppe Mazza, presidente del Comi-tato per il Parco Ticinello, che ha aperto ufficialmente “l’anno accade-mico di Campo!, Università di Milano-Campagna” ricordando con unsaluto, seguito da un caloroso applauso, un’amica comune scomparsadi recente: «Mariella Borasio – ha detto il presidente – era un’amica delParco Ticinello, di Campo!, di Cascina Campazzo: grazie Mariella!».Mazza ha poi introdotto gli ospiti che in seguito hanno animato il dibat-tito sul destino delle marcite: Alberto Belotti, organizzatore di Campo!;Gianni Bianchi, dell’Associazione Amici Cascina Linterno, che ha pre-sentato il relatore Domenico Barboni descrivendone la grande compe-tenza di divulgatore scientifico; Andrea Falappi, dell’Azienda AgricolaCascina Campazzo, anche sede “dell’Università”; il dottor Marco Pozzi,dell’Azienda agricola ZIPO – Cascina Ca’ Grande di Zibido S. Giacomo.Il presidente Mazza ha infine recitato la “formula magica”, una sorta dicerimoniale di apertura “dell’anno accademico dell’Università” nata nel2002: «Campo campazzo, queste terra è la nostra terra e con questa for-mula dichiaro aperto l’anno accademico 2015!». L’origine delle marcite (o marzite), habitat un tempo molto diffusi ma

che ormai sopravvivono in poche aree del Parco Sud, delleCave o del Ticinello, risale al XII secolo: furono realizzatedai monaci Cistercensi, nei pressi di Chiaravalle, per irri-gare i campi e coltivare foraggio. Raggiunsero il loro mas-simo splendore verso la fine dell‘800, ma dopo la secondaguerra mondiale cominciarono a diminuire per lasciarespazio a campi di mais e risaie. Le acque utilizzate per ir-rigare la pianura lombarda ancora oggi provengono inparte dai fontanili, che pescano l’acqua nella falda; l’acquasale in superficie a una temperatura di 10-12°C e correcostantemente a filo sul campo garantendo la coltura diforaggio. Il calore dell’acqua è anche il motivo per cui sul

prato a marcita la neve si scioglie in fretta, lasciando scoperto un mondofatto di microrganismi, insetti, crostacei, anellidi che alimentano unagran varietà di uccelli: garzette, aironi, gallinelle d’acqua, fagiani... quipossono nutrirsi, vivere, riprodursi. Dagli “sfalci” dell’erba a graminacee si ricava invece ancora oggi del fo-raggio: il prato a marcita consente più tagli durante l’anno, di foraggioed erba fresca, per l’alimentazione delle mucche. Allora, viene da chiedersi: perché abbandonare le marcite? È facile im-maginare la risposta: gli alti costi di gestione e il prezzo dell’acqua chespesso deve essere fornita dal Consorzio delle acque. Una realtà testi-moniata dalla gran parte degli esperti presenti alla conferenza, che at-traverso gli interventi hanno però tutti espresso la volontà di conservarequesto ambiente straordinario. Un filo di speranza è infine venuto dalleparole di Falappi sulla possibile ripresa della marcita della Vettabbia,che si trova all’interno del Parco omonimo che dovrebbe essere ultimatoentro il prossimo autunno.

Giovanna Tettamanzi

In Cascina Campazzo inaugurato l’anno accademico 2015 di “Campo! Università di Milano-campagna”

Che vita nel prato a marcita!

Foto in alto, da sinistra: marcita “a sguazzo” di Marzano, marcita Cascina del Basso a Set-tala. Sono entrambe ancora funzionanti; la prima si trova nella frazione del comune lom-bardo di Merlino; la seconda, nel Parco Sud Milano, è un monumento naturale per labellezza di flora e fauna. Foto a destra, dall’alto in senso orario: rospo smeraldino, piropiro, farfalla Lycaena dispar, airone cenerino. Tutte le foto sono di Domenico Barboni.

Il 31 marzo prende il via a Milano,nella suggestiva cornice dellapiazza antistante la Basilica di

Sant’Eustorgio, “Il Buono in Tavola”,farmer’s market che vede la partecipa-zione di 14 aziende agricole bio, natu-rali e tradizionali, provenienti da tuttala Lombardia. Ogni martedì, dalle 7,30

alle 13,30, sarà possibile degustare eacquistare tutto il meglio della produ-zione lombarda: riso bio e farina, pollie carne chianina, formaggi caprini evaccini, salumi diversi, verdura di sta-gione, vino naturale; ma anche me-rende artigianali per i bambini,composte vegane e confetture ai pic-

Ogni martedì, farmer’s market in piazza Sant’Eustorgio

Il buono è in tavola! coli frutti, succhi di frutta, zafferano edolci, miele e derivati, frutta fresca. Ilpubblico può trovare inoltre fiori epiante aromatiche. Per festeggiarel’evento, l’organizzazione ha previstonel giorno di debutto, martedì 31marzo, una degustazione a filiera cortache darà modo ai partecipanti di assag-giare la genuinità dei prodotti e cono-scere le storie delle realtà coinvolte.Un mercatino indipendente, che non è

legato ad alcuna associazione ma è co-stituito solo da produttori delle realtàagricole lombarde. Oltre alla venditadiretta dei prodotti il progetto prevedeuno spazio dedicato al volontariato ealle associazioni senza scopo di lucro,alle Onlus di Milano: un’area a costozero nella quale le associazioni coin-volte potranno promuovere i propriprogetti. Gli organizzatori stanno inoltre pro-

grammando le visite di alcune scuoleelementari e materne, invitate a par-tecipare a momenti informativisulle aziende agricole e sui prodotti inquanto alcune di queste sono certifi-cate Fattorie Didattiche. “Il Buono inTavola” – dal 31 marzo 2015 – ogni martedì dalle 7,30 alle 13,30 – p.za Sant’Eustorgio – Ingresso liberoPer informazioni: 347 7264448;www.buonointavola.blogspot.it

Il farmer’s market alla Sagra di Chiaravalle,edizioni 2012 e 2013.

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Èpartito a Milano, in Zona 5, il progetto “Lavoro di Squadra”, pro-mosso da ActionAid e Fondazione Milan, in partnership con AXACuori in Azione, e con il supporto operativo del Centro Sportivo

Vismara. Il progetto è rivolto ai giovani del Gratosoglio, con un’età com-presa fra i 15 e i 24 anni, che non studiano e non lavorano ma che hannovoglia di riattivarsi e rimettersi in gioco attraverso lo sport.“Lavoro di Squadra” ha preso il via a marzo e durerà un anno. I parte-cipanti seguiranno un allenamento sportivo con un tecnico professio-nista del Milan, presso il Centro Vismara (via dei Missaglia, 117) e unallenamento motivazionale, col supporto di un coach che li aiuterà aindividuare un proprio progetto professionale e formativo, partendodai bisogni e dalle caratteristiche di ciascun ragazzo/a.Inoltre, i partecipanti saranno seguiti da un’Agenzia del Lavoro. «Losport allena non soltanto il fisico, ma anche valori fondamentali come

l’impegno, il rispetto, la legalità, lo spirito di squadra, la cooperazione,l’orientamento al risultato – ha dichiarato Marco de Ponte, SegretarioGenerale di ActionAid Italia –. La nostra Organizzazione da semprecrede nelle potenzialità della pratica motoria e promuove nei propriprogetti l’inserimento del linguaggio sportivo quale volano per sensi-bilizzare i più giovani a favore della solidarietà e dell’integrazione so-ciale». “Lavoro di squadra” è un progetto già sperimentato a Torino,dove ha portato buoni risultati con quattro giovani partecipanti chehanno iniziato un percorso di tirocinio, altri quattro hanno trovato la-voro dopo averlo cercato attivamente, tre giovani si sono inseriti in per-corsi formativi e sedici sono venuti a conoscenza di Garanzia giovani. Se sei interessato/a a partecipare, scrivi a Vittoria Pugliese, Coordina-trice Progetto Lavoro di Squadra, [email protected] op-pure chiama al numero 349 086 8206.

Un progetto rivolto ai giovani del Gratosoglio

“Lavoro di squadra” per cambiare la tua vita

Il Centro Asteria ancora al centro di iniziative per favorirela conoscenza e convivenza tra persone e popoli. È in-fatti iniziata il 20 marzo scorso la serie di incontri

“D(i)ritti al centro!”, organizzata dall’Associazione per i Di-ritti Umani, che da tre anni opera per rimettere al centro idiritti umani e civili, ristabilire l’importanza del pensiero cri-tico, aprire una finestra sul mondo.Dopo l’incontro del 20 marzo scorso sul tema della legalità,con la visione del documentario “Ogni singolo giorno” del re-gista Thomas Turolo, che ha raccontato la sua esperienzanelle terre dei fuochi e le conseguenze amare per i cittadiniche le abitano, la manifestazione continua con una serie diconferenze che guardano all’estero. Prossimo appuntamento,quindi, il 12 aprile, alle ore 17.30 con la mostra fotografica“Siriani in transito” e con il libro “Il silenzio e il tumulto” diNihad Sirees. Si proseguirà, il 26 aprile alle ore 17.30, con unincontro di approfondimento sul Medioriente, tenuto dalla giornalistae reporter Laura Silvia Battaglia che presenterà i suoi lavori su Iraq eYemen e aiuterà il pubblico interessato a conoscere meglio l’Islam, comereligione, come credo politico e come cultura.Ultimo appuntamento il 10 maggio, alle 17.30, con l’assessore alle Po-litiche sociali Pierfrancesco Majorino e con Caterina Sarfatti, che par-

leranno del dossier intitolato “Milano, come Lampedusa?”. Presenteanche Amin Mohammad Wahidi, rifugiato afghano che proporrà al pub-blico il suo documentario “L’ospite”, premiato all’ultima edizione delFestival di Venezia, e leggerà anche alcune sue poesieInfo su www.centroasteria.org e http://peridirittiumani.blogspot.it

Alessandra Montesanto

Al Centro Asteria il 12 e il 26 aprile e il 10 maggio

Film libri e foto per parlare di diritti negati

Sabato 14 marzo, due manifestazioni contrap-poste, allo Stadera. Da una parte una quin-dicina di esponenti di Forza Nuova con un

banchetto attrezzato. Dall’altra una trentina di per-sone di varie forze della sinistra, con striscione,bandiere e cori ironici. Forza Nuova ha ripropostoil banchetto per promuovere l’assegnazione dellecase popolari, sull’onda dell’abusato slogan: “primaagli italiani” (non dicendo che è già così per legge). Ma la domanda che spontaneamente si sono posticoloro che hanno assistito all’evento è stata:

«Forza Nuova non sache l’Aler è gestita daRegione Lombardia,che è governata davent’anni dalla destrae dalla Lega, e chequindi è con loro chedovrebbero prender-

sela?». Nessuna parola neanche sulle migliaia dialloggi lasciati sfitti, sullo stato fatiscente dellecase, sugli scandali di tutti i tipi, sul buco da mezzomiliardo, sui fondi sprecati, né sugli esiti dellaCommissione consigliare di inchiesta bipartisandella Regione, che non ha potuto che certificarenei giorni scorsi il disastro economico, sociale epolitico del vecchio Istituito Case Popolari. Che sia forse perché Forza Nuova si sta alleandocon Lega e destra, che hanno lottizzato Aler perdecenni, e che quindi è meglio far finta di non sa-pere e ripetere “prima gli italiani”. Di certo gli abi-tanti dello Stadera sanno quali sono i veriproblemi delle loro case. Sono stati infatti raris-simi i passanti che si sono fermati al banchetto,ancora più rari coloro che hanno firmato la peti-zione.

Nino RomeoCameraSudMilano

Quando la memoria è corta e selettiva

Segue dalla primaSul significato politico del saluto romano credoci sia poco da discutere. Si può pensare che oc-corra essere benevoli verso delle zucche vuotee, se la legge lo consente, depenalizzare la san-zione, derubricando l’ostentazione da apologiadi fascismo a quella di grulleria paragoliardica.Ma non ne sarei tanto sicuro. Nel calcio l’insi-nuarsi di logiche violente che rimandano ascontri politici di più vasto significato è semprepiù frequente. Anni fa fece scalpore la vicendadel giocatore laziale Paolo di Canio, protagoni-sta di ripetuti e grintosi saluti romani, rivoltialla curva dei propri tifosi (quindi una mani-festazione identitaria, non contestativa). Il gio-catore subì vari richiami, qualche multa eanche una squalifica: ma da parte della giusti-zia sportiva, non da quella ordinaria. La quale giustizia ordinaria sembra in generaleprocedere con estrema souplesse nei confrontidelle crescenti manifestazioni di aperta o im-plicita esaltazione del fascismo e dei suoi me-todi e delle sue finalità, a principiare dalrazzismo. Nessuno ha mai abrogato le norme costituzio-nali, ribadite dalla giurisprudenza e da pro-nunce della Corte Costituzionale, sul divieto diriproporre metodi e principi della propagandafascista, quand’anche non siano direttamentecorrelati a progetti organici di ricostituzionedel partito fascista. Nessuno ha mai abrogato quelle norme, eppureè in atto una deriva – esaltata purtroppo dacompiacenti palcoscenici televisivi – cheignora la sostanza di quel fondamento dell’Ita-lia repubblicana, dando libera cittadinanza aogni forma di insolenza e che rappresenta – aldi là della volontà esplicita dei protagonisti –l’humus più fecondo di tutte le culture dell’in-tolleranza, della segregazione, della violenzaverbale (per ora), cioè di ogni tipologia di fa-scismo. L’indulgenza, per un peloso senso di ri-spetto di tutte le manifestazioni del pensiero,

anche delle più becere e ostili ai principi dellademocrazia, verso le reiterazioni di una culturapolitica che la storia ha condannato e che lanostra Costituzione bandisce, non ha giustifi-cazioni, se non nella fisiologica smemoratezzadi un popolo (la memoria è la radice del nostrofuturo) e nel facile ricorso ad esorcismi, a fobiee a riti apotropaici (la demonizzazione del di-verso), indotti dalla insicurezza economica edal disagio sociale. È una vecchia liturgia. Che esistano guitti del razzismo virulento esmodato come il leghista Buonanno è desola-tamente inevitabile. Che il sistema mediaticoli innalzi a protagonisti della scena politicaconsentendogli ripetutamente il proscenio e laclaque, per ripetere con Goebbels che i romsono la feccia della società e rieditare oscure(ma non tanto) insinuazioni antiebraiche, que-sto è il male che una società seria (dico seria,non imperativa o coercitiva) potrebbe o do-vrebbe evitare. Che i fascisti di Casa Pound cer-chino uno spazio politico all’ombra delCarroccio è più che naturale. Che questo spa-zio venga loro consentito in nome di una indi-stinta liquidazione di ogni identità valoriale osemantica, è meno inevitabile. Ma sta avvenendo. Sotto gli occhi intorpiditi diuna società che si proclama stanca delle ideo-logie e per questo si mostra vulnerabile alle piùinsidiose forme di contagio della intolleranza. Esistono gli anticorpi. Il primo dei quali è il ri-spetto delle leggi. In attesa della improbabileconversione alla serietà di sconsiderati arrin-gatori come il conduttore della “Gabbia” (manon lui solo), è lecito ricordare che sanzionareun reato non è una limitazione della libertà.Come viene punita la “libertà” di furto, nonvedo perché la “libertà” di esaltare principi an-tidemocratici, razzistici, segregazionistici, diincitamento all’odio, debba essere impune-mente consentita. Questa non è tolleranza.Nella migliore delle ipotesi è amnesia.

Piero Pantucci

Neofascismi intollerabili

Procede il percorso progettuale perla realizzazione dello Smart CityLab in via Ripamonti 88. Il Comuneha annunciato che i lavori sull’exrudere Pirelli, situato accanto al-l’Esselunga, inizieranno nell’otto-bre 2015, per concludersi entrofine 2016. Il progetto Smart City Lab prevedela costruzione di una palazzina adue piani di circa mq. 1500, di cui700 destinati a spazi di lavoro (uf-fici) e 800 a spazi comuni (recep-tion, caffetteria, show-room, salaconferenze utilizzabile anche dalConsiglio di Zona); sono inoltre

previsti mq. 3500 circa di spazi co-muni all’aperto, per un totale dicirca mq. 5000. Il complesso saràcompletamente autonomo per iconsumi energetici, utilizzandoenergia derivante da impianti foto-voltaici, geotermici, solare ter-mico). L’intervento è finanziato con5 milioni di euro dal Ministerodello Sviluppo Economico, attra-verso Invitalia, l’Agenzia Nazionaleper l’Attrazione investimenti e loSviluppo d’Impresa, e dal Comunedi Milano per un importo di 500mila euro.

Natascia Tosoni

Degrado delle case popolari

“MostrAeronautica”, il consuetoappuntamento annuale per gliappassionati di velivoli, oggettiaeronautici, aeromodelli (e nonsolo) è giunta alla sua nona edi-zione. Dal 16 (dalle ore 18) al 17aprile (fino alle ore 17) pressol’Aula Magna dell’Istituto Tec-nico Industriale Feltrinelli diMilano, in piazza Tito LucrezioCaro 8, sarà possibile ammirareaeromodelli volanti radioco-mandati con motori elettrici, ascoppio e a turbina, la maggiorparte provenienti dai soci del

Gruppo Modellistico Siziano,nonché altre associazioni chearricchiscono la “MostrAero-nautica” con pezzi unici anchedi dimensioni “maxi”. Una se-zione a parte della mostra esi-birà le fantasiose navi volantiindoor dell’Architetto Prina,progetti sognati e realizzati, piùattinenti al mondo della poesia,della letteratura e del sognoche non a quello della tecnicaaeronautica. Info: [email protected] Tel e Fax 02 83 57 650.

Claudio Muzzana

ACCORDO COMUNE-MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO

Smart City Lab di Ripamonti 88:al via i lavori entro l’anno

16-17 APRILE: IL RITORNO DI TOBIA

MostrAeronauticaal Feltrinelli

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Ripa 83 può finalmente decollare. Dopo circa quattro annidi iter procedurale, nel mese di marzo è stato assegnatotramite bando pubblico del Comune di Milano lo stabile

di Ripa di Porta Ticinese 83, che versa in stato di abbandono daanni. La struttura è stata infatti destinata ad alloggi popolari inregime di Erp fino al 2009, quando è stata avviata la dismissionesenza tuttavia predisporre alcun piano di riqualificazione; dal

2011, all’atto del rinnovo del Consiglio di Zona 6, il Comune diMilano ha sposato il progetto di un ostello a prezzi calmierati ri-volto particolarmente a una clientela di giovani. La gara è stata vinta da una società appositamente costituitain partecipazione tra Gastameco Srl (operatore di housingsociale temporaneo) e l’Hotel Maison Casa Borella (com-plesso a 4 stelle in zona Darsena), con un progetto che pre-vede a opera finita per il 70% un totale di 224 stanze tra iquattro e i sei posti letto ciascuna (con tariffe variabili tra i20 e i 40 euro a persona in base alla stagione) e per il re-stante 30% uno spazio destinato a funzioni di pubblica uti-lità, quali ad esempio un Info Point, un centro di ascolto perdonne in gravidanza e giovani madri, uno sportello dedicatoal microcredito. Ne abbiamo parlato con Antonio Rinaldi,consigliere di Zona 6 per il Partito Democratico nonché frai promotori di “Ripa 83”.Consigliere Rinaldi, iniziamo da un suo giudizio sul progetto com-plessivo della casa-ostello Ripa 83.«Il giudizio è molto positivo. Si compie finalmente un pro-getto atteso da anni, per la riqualificazione di un’area im-

portante della nostra Zona che potrà così tornare a vivere!Dal 2011 quello di Ripa 83 è stato uno dei punti qualificantidell’azione del Consiglio di Zona e del Comune. Inoltre, equesto è forse l’aspetto più importante, per come si è andatoconfigurando nel corso del tempo posso dire che si tratta diun vero esempio di sinergia virtuosa tra iniziativa pubblicae investimento privato».Quali saranno le potenzialità più importanti, a suo avviso?«L’idea che ha animato l’intero progetto è stata da subitoquella di creare uno spazio di utilità sociale senza pesaresulle casse comunali: il fatto che si sia pensato a riconvertiregli alloggi in un ostello è dovuto al fatto che strutture di que-sto tipo a Milano sono davvero poche, forse l’unica di uncerto rilievo è l’Ostello Bello. Concetto fondamentale saràl’accessibilità per i più giovani e per i turisti, garantita daiprezzi ai livelli più bassi possibile in una cornice di mercato».Dal primo progetto all’inizio della fase esecutiva sono passatiquattro anni: quali sono state le maggiori difficoltà per la realiz-zazione dell’idea?«Sostanzialmente due: appunto la tempistica, lunga quasi un

mandato di Giunta e di Consiglio di Zona, dovuta a questionispecificamente tecniche quali l’anno che deve trascorrereper la manifestazione d’interesse al progetto, e in secondoluogo la procedura necessaria nel Piano di Governo del Ter-ritorio alla variante della destinazione d’uso dell’edificio daalloggio di edilizia popolare a struttura di casa-ostello. È statopoi impossibile arrivare direttamente alla fase del bando, inquanto giustamente l’assessorato al Turismo ha voluto ana-lizzare fino in fondo le potenzialità della struttura».Ci sono altri progetti di questo genere già avviati o in previsione?«Nella nostra Zona, anche vista la portata e i tempi necessariall’iter completo, al momento no. Il recupero e il riutilizzodelle aree dismesse, di cui Ripa 83 a mio avviso può diven-tare un modello per progetti futuri, rimane però uno deipunti centrali dell’azione dei Consigli di Zona e della GiuntaPisapia: un altro progetto attualmente in fase avanzata diincubazione è quello legato alla Cascina Monterobbio traFamagosta e la Barona, dove già si sono avute manifestazionid’interesse relative al recupero dell’area in un’ottica simile».

Mattia Boretti

Il progetto presentato da “Le Giardiniere” diMilano è ambizioso: rigenerare la ex Piazzad’Armi della caserma Santa Barbara di piaz-

zale Perrucchetti, un’area di circa 35 ettari ab-bandonata da decenni, e restituirla ai cittadini.Il convegno, promosso in collaborazione con Ta-volo Comune, svoltosi a Palazzo Reale il 18marzo scorso, è stata l’occasione ufficiale per pre-sentare il Progetto e lanciare un’Opa, con l’obiet-tivo di aprire un confronto con Palazzo Marinoper la riconversione eco-sostenibile della Piazzad’Armi. Basilio Rizzo, presidente del Consiglio co-munale, nel suo intervento in apertura lavori haavuto parole di apprezzamento per quanti hannocontribuito al progetto. Scommessa vinta ancheper Anita Sonego, consigliera comunale e presi-dente della Commissione Pari Opportunità che,appena entrata in giunta, propose alle cittadinedi individuare problemi e criticità territoriali daportare all’attenzione dell’Amministrazione eora, a distanza di tre anni dice, “ero certa che ledonne avrebbero messo tutta la loro costanza,perseveranza e lungimiranza, come esse sannofare quando si prefiggono un obiettivo”. L’area in zona Baggio, tra via Forze Armate e ilParco delle Cave, si estende per circa 62 ettari esi presenta come un corridoio verde di collega-mento con i limitrofi Parco delle Cave e Bosco inCittà. Nell’agosto 2014, infatti, il sito èdivenuto oggetto di un Protocollo d’In-tesa tra il Comune, Agenzia del Dema-nio e Ministero della Difesa per esserevalorizzato con un progetto da presen-tare entro dicembre 2015, nel quadrodi ciò che prevede il Pgt comunale.«L’amministrazione comunale si staimpegnando a salvare quanto piùverde possibile, caricando parte dellaquota edificabile sui fabbricati già esi-stenti - dicono Le Giardiniere - tuttavial’edificazione prevista stravolgerebbela configurazione storico- naturale del-l’area e ne annullerebbe il ruolo di cer-niera tra città e campagna». Nella definizione del Progetto Le Giar-diniere sono state sostenute da urba-nisti, avvocati, paesaggisti, progettisti,agricoltori e associazioni confluiti nelTavolo Comune per Piazza d’Armi.“Sappiamo che il nostro Pgt (ProgettoGenerativo di Trasformazione) contra-sta con quello del Comune – ribadi-

scono i progettisti – ma nell’autunno 2014, il Con-siglio di Zona 7, nel cui territorio si trova Piazzad’Armi, ha avviato un processo di partecipazioneper raccogliere proposte. Tutti i progetti presen-tati, tranne uno, si sono espressi per l’assolutaconservazione del verde esistente, con eventualiutilizzi agricoli, didattici e naturalistici, limi-tando l’edificazione all’area dei magazzini, (circa60.000 mq) per utilizzi socio-culturali e residen-ziali». L’Opa (offerta pubblica di affido), nell’in-tenzione dei progettisti ha proprio questosignificato, cioè l’assegnazione della Piazzad’Armi in gestione alla cittadinanza. Il Tavolo Comune chiede all’Amministrazione co-munale e al Ministero della Difesa di percorrerela strada che altre città hanno già scelto; quelladella salvaguardia del suolo come bene comunee risorsa collettiva. Chiedono inoltre a quanti in-teressati a cambiare il modo di progettare e vi-vere Milano, di sostenere questa richiesta, che vanella direzione già indicata dal referendum am-bientali del 2011. E in questo 2015, proclamatodall’Onu Anno Internazionale dei Suoli, e in coin-cidenza con Expo, si spera che la cittadinanzaattiva possa essere ascoltata, e che il Progettopossa contribuire a rendere Milano un “Comunevirtuoso”.

Lea Miniutti

«Non riceviamo cultura, la fac-ciamo!» è l’idea che sta alla basedel progetto che la scuola media

Gramsci-Gemelli di Milano, assieme alla casaeditrice Eloisa Cartonera di Buenos Aires, haportato avanti lo scorso anno. A partire da dueracconti originali scritti da un’alunna di 2ª euna di 3ª media, è iniziato un progetto edito-riale in italiano e spagnolo con la realtà chein Argentina dà lavoro e reddito ai cartoneros,le persone simbolo del crac finanziario del2003. I libri che sono arrivati d’oltreoceano,alla fine di un lungo percorso di preparazione,sono pezzi d’arte unici con copertine ricavateda cartone recuperato e comprato da vendi-tori argentini. Historias de un manzano y de un tram ena-morado, così è stata intitolata la prima pub-blicazione, è un libro che contiene dueracconti scritti da Simona e Chiara e tradottida Simone, Jonathan, Cristina, Erwin, José,Milena, Claudia, alunni madrelingua spa-gnola. Le autrici, donando i diritti d’autore deiloro testi letterari, contribuiscono con un ti-tolo in più al catalogo della casa editriceEloisa Cartonera e possono dire che una loro

opera dà una mano ai più poveri di quel paese.Il lavoro intellettuale e creativo di due ragazzeè utile a persone in difficoltà dall’altra partedel mondo. Un dato che apre a ragionamentisulla nostra realtà globale, spesso schiava deldenaro e del profitto, ma che fa pensare alruolo dei giovani nella scuola e nella società. Per terminare il progetto e poter approfondiregli spunti che la collaborazione con l’Argen-tina ha portato, sono servite le competenze didiversi professori. I docenti d’italiano hannopreparato gli alunni alla redazione di un rac-conto (quello di Simona ha anche vinto unpremio letterario in un concorso scolastico),mentre il docente di spagnolo ha tessuto i rap-porti con la casa editrice supervisionandoinoltre la traduzione. Dal punto di vista didattico, la cooperazionecon una realtà imprenditoriale d’oltreoceanoe ispanofona fornisce numerosi spunti, sia alivello linguistico che culturale. Inoltre il con-testo da cui nasce la casa editrice, con sedenel quartiere della Boca, offre un punto divista particolare rispetto al tema della crisieconomico-finanziaria mostrando una viacreativa per uscirne. Si aprono così riflessioni

su altri temi come l’ecologia, l’economia digiustizia, il valore dell’arte. Con la cultura simangia, dunque e questo è un esempio pic-colo, ma concreto. Il progetto si è ripetutoanche quest’anno. Sono nati altri due raccontiper l’anno che viene. La prospettiva è di creareun libro per ragazzi con attività didattichepensate dagli stessi alunni a partire dai testiin versione bilingue. Il nuovo lavoro si chiamaDida cuentos de casi viajes. È un’attività didattica in cui i docenti accompa-gnano i ragazzi, protagonisti del loro percorso diapprendimento, di imprenditorialità, verso unacittadinanza responsabile e capace di osservareun orizzonte internazionale e globale. I libri sono stati venduti per recuperare fondia favore della scuola Ics Capponi alla fiera Fa’la cosa giusta di Milano, dal 13 al 15 marzo. Ab-biamo venduto quasi 60 copie e il successo èstato grande sia in termini di guadagno sia peri contatti e le collaborazioni che potrebbero na-scere dato l’apprezzamento da parte di moltiaddetti ai lavori presenti in Fiera.

Tomaso Zanda Docente della Scuola media

di via Pescarenico

Dopo sei mesi di lavoro, il Tavolo dello Sport, composto da 25 asso-ciazioni sportive e coordinato dal presidente della commissioneSport e Tempo libero del C.d.Z. 5 Roberto Repossi ha definito il pro-gramma degli eventi che sotto il nome “Lo Sport si da in 5”, si svol-geranno nella nostra zona fra maggio e ottobre 2015. Il programmadettagliato e ricco di ospiti verrà presentato a fine aprile e sarà di-sponibile prossimamente sul nuovo sito web delle Associazioni “Losport si fa in 5”, sul sito del Comune di Milano, del Consiglio di zona5 e sui prossimi numeri di Milanosud.L’aspetto più importante emerso dai lavori del Tavolo è stata la par-tecipazione costante e attiva di molte associazioni che hanno col-laborato alla realizzazione del programma e che con grandeentusiasmo hanno individuato luoghi, modalità e date dove svol-gere gli eventi. L’iniziativa partirà giovedì 7 maggio al Parco Ravizzacon una giornata di sport dedicata a giovani e studenti e proseguiràdomenica 14 giugno al centro sportivo Forza e Coraggio con la gior-nata “Sport e inclusione”, in collaborazione con il Comitato ItalianoParalimpico. Il 26/27 giugno sarà la volta di “Lo sport è solidarietà”,festa presso la casa Enzo Jannacci di viale Ortles. Sabato e dome-

nica 11 e 12 luglio, al Parco delle Cascine Rosse, sarà la volta de la“Venti5” ore di sport e di una grande festa di quartiere. Il 26 e 27settembre, presso il centro Asteria e il centro sportivo Carraro, saràorganizzata una due giorni di sport, cultura e incontri. Lo Sport di fa in 5 si concluderà il 10/11 ottobre con la festa “Lazona scende in piazza”, che si svolgerà nell’area pedonale di piazzaXXIV maggio e dintorni.Inoltre dal 10 giugno al 12 luglio tutti i giorni della settimana dalle17 alle 19 nei parchi della zona si terranno tornei, e prove di calcio,basket, pallavolo e rugby aperte a tutti i ragazzi, coordinate daistruttori che la associazioni metteranno a disposizione e che ver-ranno premiati durante la festa di luglio alle Cascine Rosse. Infine i primi giorni di giugno, in collaborazione con il Consiglio dizona dei ragazzi e alcuni oratori di Gratosoglio, si terranno due bi-ciclettate nella zona.Tutte le iniziative saranno aperte alla cittadinanza che potrà col-laborare, partecipare e provare gratuitamente le diverse disciplinesportive che verranno proposte.

G. T.

Ripa 83, la casa-ostello può finalmente diventare realtàProssima la riqualificazione dello stabile abbandonato. Il consigliere Rinaldi: «Un esempio di sinergia virtuosa tra pubblico e privato»

Il gruppo si è formato nel 2011 all’interno dei Tavoli della Commis-sione Pari Opportunità del Comune, di cui è presidente Anita So-

nego, che ha lanciato l’appello alle cittadine. Le Giardiniere sichiamarono quelle donne come Bianca Milesi, Maria Frecavalli, Ma-tilde Viscontini, Teresa Casati Confalonieri che si spesero a Milano, neiprimi dell’800, per la causa risorgimentale. Giardiniere perché si in-contravano nei giardini a cospirare per far nascere un’altra patria,un’altra Milano, liberata dall’oppressione e dalla tirannia. Le Giardi-niere di oggi sono architette, insegnanti, psicoterapeute, giornaliste,mamme e nonne, cittadine attive che si spendono per la loro città.“La tirannia di oggi – dicono – è quella di sentirci impotenti di frontea problemi troppo grandi e complessi, la tirannia di oggi è considerareimmodificabile il presente e impossibile il cambiamento. Ecco perchéguardiamo Milano, già così com’è, come il nostro giardino. Un giar-dino di cui preoccuparci, perché è dalla sua salubrità che dipende lanostra salute. Un giardino in cui curare il suolo, l’acqua, l’aria, la qualitàdel cibo, necessari alla sua e nostra vita. Ecco perché ci stiamo occu-pando del grande spazio verde abbandonato di Piazza d’Armi”. www.legiardinieremilano.it

Chi sono Le Giardiniere?

La ex Piazza d’Armi diventa parco cittadinoUn progetto che coniuga natura, agricoltura e cultura

L’esperienza dell’ICS Capponi di Milano con la casa editrice Eloisa Cartonera

Con la cultura si mangia: un esempio piccolo ma concreto

Lo “Sport si fa in 5” ai nastri di partenzaDa maggio a luglio feste e iniziative sportive in zona aperte a tutti

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STUDIO DIFISIOTERAPIA

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«Èbello al mattino quando apri lefinestre respirando l’aria frescadel Naviglio e l’odore dell’acqua

che lava i giardini. Si sente fresco, una fre-scura ventenne». Con queste parole AldaMerini, la poetessa dei Navigli, descrivevaquel che le si spalancava di fronte dalla suacasa sui Navigli milanesi. Oggi forse non ècosì per molti che abitano in quella stessazona. Ma potrebbe essere diverso? Sì, po-trebbe. E non tanto – o non solo – in quellaparte di Milano ma anche, e soprattutto,nel resto della città. Questo è uno degliobiettivi dell’iniziativa lanciata da RobertoBiscardini, architetto, ex politico, presi-dente dall’associazione da lui creata “Ria-prire i Navigli”. L’operazione a prima vistapotrebbe sembrare irrealizzabile, per le dif-ficoltà economiche e la conformazione at-tuale della nostra città. Ma secondol’architetto non è così: lo ha annunciato il23 febbraio scorso, presentando il suo librosul tema, con accanto la vicesindaco LuciaDe Cesaris e il governatore Roberto Maroni.Che si sono detti possibilisti. Allora, per farechiarezza, abbiamo incontrato proprio Ro-berto Biscardini. Cosa si intende per riaprire i Navigli? L’ar-chitetto Biscardini afferma che questa èun’opera certamente nel segno della me-moria e del passato ma, citando il noto ar-cheologo Andrea Carandini, sostiene che ilpassato serve per progettare il futuro, e nonper ripristinare ciò che non potrà mai più

tornare. Dunque la riapertura dei Navigli èun’opera moderna, che vede l’acqua comeforma di rigenerazione. L’acqua viene vistain un aspetto nuovo per Milano, ma non peri giovani d’oggi, che la possono già cono-scere – in questo modo – nei loro viaggi: dalNord al Sud America, fino alla penisola ara-bica e in molte parti del Nord Europa. L’ac-qua, dunque, come una risorsa: la chiavedel cambiamento della città, il modo percostruire una nuova Milano.

Percorso e viabilitàIl progetto prevede la riapertura dei Navi-gli dalla Cassina de’ Pom fino alla Darsena.Il percorso, lungo 8 km, sarebbe tutto darealizzare nella sezione storica del vecchioalveo del fiume. Quest’ultimo, dunque,dopo aver percorso via Melchiorre Gioiafino ad arrivare al Tumbun di San Marco,attraverserebbe tutta la cosiddetta “Cer-chia dei Navigli” – costeggiando il lato in-terno della città – fino a raggiungere il suobacino. E da lì continuerebbe il suo natu-rale cammino, lungo il Naviglio Pavese o ilGrande. Un progetto che non può esserepensato senza modificare la città, la suaforma e la riorganizzazione della viabilità.Ma immaginando, anche, maggiori pedo-nalizzazioni e minor traffico. Infatti la cir-colazione delle macchine, e dei mezzi ingenerale, sarebbe sostenibile sulla cerchiaparallela e più esterna a quella dei Navigli,nonché lungo la Cerchia dei Bastioni.

Inoltre, bisogna contare che sotto la Cer-chia dei Navigli è previsto il passaggio dellalinea 4 della Metropolitana. In questo qua-dro il progetto è definito compatibile ed è,quindi, premessa per una riduzione deltraffico senza causare problemi ai citta-dini. Bisogna aggiungere che il percorsodel Naviglio non andrà a occupare tutto lospazio stradale oggi presente, ma solo unaparte di esso. La circolazione dei mezzistradali – almeno in una corsia – sarà ga-rantita.

Competenze e finanziamentiL’opera, come si è detto, della lunghezza di8 km, ha un costo stimato di 150 milioni dieuro paragonabile, dice Biscardini, alcosto di meno di un km di metropolitana. Dunque, continua l’architetto, il costo insé non è molto significativo, ma ciò che èdavvero importante riguarda la qualità delprogetto architettonico, visto che si entranel centro storico cittadino. Ecco perchéle competenze sono molteplici e sarannofondamentali la cooperazione e il coordi-namento tra le istituzioni interessate: Re-gione Lombardia, Comune di Milano eConsorzio Villoresi. È molto probabile chel’associazione prepari nelle prossime set-timane un accordo di programma sulquale tutti gli enti si impegnano a eviden-ziare le problematiche del progetto e a di-scuterle insieme. Criticità che potrannoessere urbanistiche, idrauliche ma non fi-

nanziarie. Biscardini, infatti, afferma chel’opera è autofinanziabile e non dovrà pe-sare sul sistema pubblico. Essa potrà es-sere sostenuta attraverso: projectfinancing, cioè investitori privati; sotto-scrizioni popolari e fondi europei. Infine,quest’intervento andrà a produrre ric-chezza e, aggiunge il suo primo sosteni-tore, deve essere visto non come un’operapubblica, e quindi un costo, ma un inve-stimento che possa portare guadagno emaggiore qualità della vita. Non per nullalo slogan dell’associazione è “ci guadagne-remo tutti!”.

Tempi e criteri di lavoroSi è calcolato che i tempi di realizzazionedel progetto – una volta che i lavoriavranno inizio – dureranno all’incirca seianni e si divideranno verosimilmente indue blocchi. Il primo riguarderebbe viaMelchiorre Gioia. Un tratto abbastanzasemplice da realizzare, dato che l’acqua èpresente nel suolo sottostante fino allaConca dell’Incoronata, zona Porta Nuova.Il secondo blocco interesserebbe la Cer-chia dei Navigli, dove andrebbe riaperto ilvecchio alveo e costruito il Naviglio. Inquesto modo si potrebbe all’interno di Mi-lano l’acqua dell’Adda , il suo paesaggio e,appunto, la sua “ frescura ventenne”. Per info sul progetto: www.riaprireinavi-gli.it

Oreste Sorace

Roberto Biscardini, classe ’47, èarchitetto e politico, ma ancheprofessore universitario, da

poco in pensione. È stato Senatoredella Repubblica e per moltissimianni Consigliere regionale dellaLombardia. Ora è Consigliere comu-nale. Nel 2012 ha fondato l’associa-zione “Riaprire i Navigli”, con loscopo apputo di promuovere la ria-pertura e la ricostruzione dei Naviglimilanesi. La loro storia è molto an-tica e affascinante, e ha per protago-nisti i principali personaggi che sonopassati per Milano negli ultimi otto-cento anni. Dal 1179, anno in cui si èdeciso di scavare un canale che por-tasse l’acqua dal Ticino alla città, alXV secolo segnato da volti e nomi sto-rici, come: Francesco Sforza, che fecetrasformare la Martesana in Naviglio,e Leonardo da Vinci che, dopo lunghilavori di ingegneria idraulica, per-mise la navigabilità e dunque il tra-sporto di merci e materiali. Passando

per Napoleone, che completò la costruzione del NaviglioPavese che arriva a Pavia. Per arrivare alla loro chiusura,iniziata nel 1929 – per decisione del governo centrale fa-scista, sulla spinta dei proprietari immobiliari del tempoma senza consultare i cittadini – e conclusasi all’iniziodegli anni ’60, con la definitiva copertura del tratto Mel-chiorre Gioia. Oggi, la riapertura potrebbe essere, invece,una straordinaria opportunità per la realizzazione dinuove attività, funzioni e un miglioramento delle qualitàambientali del capoluogo lombardo. Il progetto è pre-sente anche sul libro pubblicato dall’associazione e il cuititolo è “Riaprire i Navigli! Per una nuova Milano. Visione,strategie, criteri”. Un vero e proprio racconto, non soloillustrato e ricco di immagini del passato, ma anche sulperché e sul come si devono e si possono riaprire i Naviglia Milano, nell’interesse di tutti i cittadini. La ricostru-zione nella città di Milano, seppure per una lunghezza disoli 8 km, e nel loro alveo originario, rappresenta un in-vestimento. Infatti, ripristina la rete storica di idraulicae navigabilità unitaria di oltre 140 km di navigli lombardie permette il collegamento tra l’Adda e il Ticino. Dunque,la riattivazione del sistema di comunicazione d’acqua trail lago di Como e il lago Maggiore. In questo modo, l’operadiventerebbe non più solo milanese ma regionale.

O. S.

Dagli Sforza a Napoleone, passando per Leonardo

Il progetto è stato presentato nel febbraio scorso, alla presenza del governatore Maroni e della vicesindaco Ada Lucia De Cesaris

“Riaprire i Navigli: nuova aria per Milano”

Una stupenda immagine del 1901 di via Molino delle Armi.

Il tracciato va dalla Martesana alla Darsena, passando per Melchiorre Gioia e la Cerchia dei Navigli

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Amsa ha inoltre organizzato un ciclo di domenichedi pulizia straordinaria in 20 quartieri. Il progetto, condiviso con il Comune, è stato pro-grammato in vista dell’inaugurazione ufficiale diExpo. Una serie di interventi aggiuntivi, rispetto airegolari servizi di pulizia e spazzamento, effettuatida Amsa in città, dedicati ai quartieri più perifericidi Milano. Saranno impiegati 56 operatori Amsa, per un totaledi circa 1.600 ore di lavoro.

Ecco il calendario degli interventi di pulizia previstiin aprile:19 aprile: Ortica, Muggiano, Quinto Romano, QuartoOggiaro, Stadera26 aprile: Adriano, Lorenteggio, via Padova, PonteLambro, Selinunte.Gli interventi di pulizia straordinaria non si esaurirannonelle 5 giornate previste (iniziate l’8 marzo scorso):Amsa è infatti disponibile a supportare anche le ini-ziative locali organizzate dai comitati di quartiere eassociazioni di cittadini. Quest’iniziativa rappresenta la prima fase del po-tenziamento dei servizi che Amsa ha previsto perfar fronte al forte impatto dell’afflusso turistico

sulle attività dell’Azienda durante i sei mesi del-l’Esposizione Universale.

Sempre in vista di Expo, sono in arrivo 106 nuovi auto-mezzi Amsa (vedi foto a sinistra) e nuovi cestoni(foto sotto). “Con questo garantiremo il decoro dellacittà per i visitatori e i milanesi”, ha detto l’assessorealla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran. Il 20%dei cestoni stradali per la raccolta dei rifiuti sarà so-stituito con nuovi manufatti, mentre sul 54% ver-ranno effettuati interventi di restyling straordinario.Saranno inoltre rinnovati graficamente con le crea-tività di A2a i 5.000 cestoni collocati nella aree verdidella città, così come le livree dei nuovi automezzi.Un grande rinnovamento finanziato dal Mir srl, so-cietà proprietaria dei cestoni dei rifiuti di Milano.

G. T.

Un’iniziativa di Amsa per conferire i rifiuti “difficili” e pulizia straordinaria in vista di Expo

Non puoi andare in ricicleria? Vieni al Cam!

L’area di 20mila metri quadrati in via Cardellino, conosciuta come campo exColombo, sta per cambiare volto, dopo che per molto tempo è stata abbando-nata a se stessa e diversi progetti di riqualificazione proposti ripetutamentesono naufragati.L’assessorato allo Sport del Comune ha realizzato un sito web - www.co-mune.milano.it/parcocolombo - dove chiunque potrà partecipare per segna-lare, indicare, suggerire soluzioni e proporre interventi, per trasformare l’areanel primo parco sportivo di Milano, con un’area attrezzata e gratuita per tutticoloro che vogliono accedervi.Alla diffusione della raccolta di idee parteciperà anche la Gazzetta dello Sport, attraverso il proprio sito.

G. B.

Il campo ex Colombo cambia voltoParte la raccolta di idee per trasformarel’area nel primo parco sportivo di Milano

Di Natascia Tosoni Segretaria circolo Pd Vigentino

Tra sabato 14 marzo e 21 marzo,20 volontari hanno aderito all’ini-ziativa lanciata dal Circolo PD Vi-gentino per ripulire lo spazio divia Ripamonti 167 (tra il distribu-

tore Eni e l’Ufficio Postale), diventato un immondezzaio pieno di rifiuti diogni genere. Armati di pazienza e soprattutto di guanti, pale, scope, carriole,abbiamo riempito 15 sacchi che l’Amsa ha provveduto a ritirare e smaltire.La vecchia rete tutta “sgarrupata” è ora un ricordo, sostituita da una retenuova e bella, acquistata a spese del Circolo Pd. InterpelLata dal Circolo, l’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris si èdichiarata disponibile a valutare un progetto di riqualificazione di quell’areaoggi abbandonata, nell’ambito di scelte condivise con i cittadini. A volte ba-stano semplici gesti: non abbandonare rifiuti per strada, non riempire cestinicon qualsiasi rifiuto, utilizzare bene la raccolta differenziata, segnalare al-l’Amsa situazioni critiche, ecc. Prendersi cura della città e di pezzi di quartiereè anche nostro compito, insieme ai cittadini e alle istituzioni.

Via Ripamonti 167

Volontari Circolo Pd raccolgono 15 sacchi di spazzatura

Sabato 14 marzo ilcomitato dei cit-tadini pro borgo

di Chiaravalle, ha in-contrato i giornalisti dialcune testate. Obiet-tivo dell’incontro por-tare l’attenzione deimedia sui molti pro-blemi che affliggonoquesto luogo tantobello.«Il borgo di Chiaravalle – ha affermato il consi-gliere di Zona Massimiliano Toscano (Gruppomisto) durante l’incontro - sorto intorno alla ce-lebre abbazia, è artisticamente il più importantedi Milano. Eppure, è il “quartiere’” più degradato,più trascurato dalle varie amministrazioni. Expol’ha ufficialmente inserito fra i suoi itinerari, maquello che i visitatori vedranno sparsi tra le vie egli scorci saranno cumuli di rifiuti, corsi d’acquamai ripuliti, strade sconnesse e angoli fatiscenti.L’incuria regna sovrana». Nel corso dell’incontro èstato presentato un video di Roberto Schena, chemostra, a tinte forti, le criticità presenti nel borgo.Le immagini del video raccontano, tra l’altro, dellaVettabbia, le cui acque dopo aver ricevuto il trat-tamento dal Depuratore di Nosedo, tornano a es-sere considerate al pari di una discarica a cieloaperto; le sponde cedute nella zona degli orti abu-sivi; la ferrovia dismessa dal 2008, che potrebbe di-ventare una pista ciclo pedonale; il laghetto che,nonostante i numerosi esposti e reclami effettuati

dai cittadini, rimanein attesa di bonifica.Vengono mostrate lenumerose aree lungola via San Bernardo inattesa di nuove co-struzioni, come la Ca-scina Grangia, l’areadella ex - carrozzeriae dintorni, del depo-sito bibite (ora in ri-costruzione).

I tralicci dell’alta tensione, tutt’attorno al borgo,che stridono con il paesaggio rurale. Anche la piazza del borgo, che ha visto un inter-vento di edilizio, l’apertura della locanda e neiprossimi giorni di un albergo, ma che attende unprogetto con alberi e panchine, scomputo deglioneri di urbanizzazione legati alla ricostruzionedella Cascina Gerola in via Sant’Arialdo.Importanti gli interventi dei privati in corsod’opera, che vengono spesso vanificati dall’inciviltàdi quei pochi che tendono ad abbandonare rifiutinei campi, per le strade, negli angoli più impensatidi Chiaravalle.Andrea Calì, consigliere di Zona 5 (Nuovo polo perMilano), che ha più volte segnalato agli uffici dicompetenza i problemi di Chiaravalle, ha sottoli-neato durante l’incontro quanto è stato fatto inquesti anni: «Sono stati effettuati interventi sullaviabilità in via Sant’Arialdo che hanno permessoil rallentamento della velocità tra il borgo e l’ab-bazia, attraverso dei dissuasori stradali, sono state

più volte segnalate aree di degrado ad Amsa cheha provveduto a intervenire, è stato riqualificatouno spazio verde alle spalle della cosiddetta “piaz-zetta”, lungo il Cavo Taverna, con panchine e al-beri, grazie all’intervento della Consigliera LuciaAudia. Si sa che molto resta da fare: occorrerà in-dividuare competenze e responsabilità su cia-scuno spazio per programmare gli interventi inmodo efficace». Nell’autunno del 2012, inoltre, aseguito delle pressioni del presidente Aldo Uglianoe del consigliere del CdZ5 Raffaele Magnotta, unitealle interrogoazioni parlamentari di EmanueleFiano, è stato istallato uno sportello bancomatpresso l’ufficio postale del borgo.

Tiziana Galvanini

Lavori al sottopasso e sostituzione della passerella della Vettabbia

Chiuso per ristrutturazione e manutenzione il sot-topasso di via San Bernardo. I lavori durerannocirca una ventina di giorni e interesseranno anchela passerella sulla Vettabbia in via Sant’Arialdo, cheverrà in un primo momento sostituita con un ma-nufatto provvisorio, in attesa del posizionamentodefinitivo di una passerella nuova. Il tutto dovrebbeavvenire entro il mese di aprile.Mentre vi stiamo scrivendo, nel fine settimana, sisono introdotti all’interno del cantiere dei writerche hanno rinnovato le scritte appena cancellate,che dire? Servirà una pellicola anti-graffiti o unospazio dove poter mettere finalmente alla proval’essenza della propria creatività?

Il Comitato pro borgo chiede attenzione per ChiaravallePresentati alla stampa i problemi che affliggono il piccolo centro abitato intorno all’abbazia

La vicesindaco e assessoreall’Urbanistica Ada Lucia De

Cesaris in merito all’accusa diaver abbandonato a se stessaChiaravalle ha così risposto:«L’area che circonda la splen-dida Abbazia di Chiaravalle èstata oggetto in questi ultimi treanni di numerosi interventi di ri-qualificazione e valorizzazione,grazie ai quali questa Ammini-strazione – ponendo fine a una lunga stagione di incuria e dimenticanza – ha riportatoil territorio rurale cittadino al centro delle proprie politiche urbanistiche.Tra gli interventi posti in atto ricordiamo che è quasi conclusa la realizzazione del Parcodella Vettabbia, che sarà inaugurato nel prossimo autunno: un’area di 100 ettari traNosedo e Chiaravalle dove verranno piantati oltre 30.800 nuovi alberi e verrà rivita-lizzata la rete idrica di canali e rogge con il ripristino del fontanile di Macconago checonsentirà la riattivazione del mulino di Chiaravalle.La Cascina San Bernardo è stata messa a bando e assegnata alla Società Umanitaria,che ne farà una fattoria con un frutteto con specie botaniche in via d’estinzione e unluogo di formazione culturale con laboratori artigianali e corsi di formazione.Casa Chiaravalle, una villa circondata da tanto verde agricolo e non, che rappresentail più grande bene confiscato alla criminalità organizzata a Milano, è stata trasferitain concessione d’uso gratuito a un consorzio di cooperative e diventerà un pensionatoper famiglie senza casa e un luogo per iniziative socioculturali di promozione della le-galità. Anche la Cascina Gerola è stata sgomberata dagli occupanti abusivi e ripulita,ed è ora allo studio un progetto di ulteriore riqualificazione. Infine, in via San Bernardoaprirà a breve il nuovo giardino condiviso “Terra Rinata”».

Il Comune risponde

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Ruolo dei Comuni, pubblicità, tutela dei minori:tutte sfaccettature di un tema ampio e com-plesso come il gioco d’azzardo. Un argomento

sempre più presente nella vita dei cittadini e che ri-chiede un intervento deciso da parte delle istituzioni.Se ne è parlato in occasione della presentazione delnuovo decreto legge sul gioco, che si è svolta lo scorso16 marzo presso la Sala Cavallerizza del Teatro Litta. Il senatore Franco Mirabelli, membro della Com-missione parlamentare antimafia, e il sottosegre-tario all’economia Pier Paolo Baretta, presentiall’incontro, hanno illustrato la proposta di decretolegge che dovrebbe essere approvata entro due/tremesi, insieme alla delega per il riordino fiscale.L’obiettivo è costituire un testo unico di leggi cheregolino il gioco d’azzardo e che siano di chiara ap-

plicazione in particolare per gli enti locali, che at-tualmente sono stati costretti a intervenire con unquadro normativo di riferimento tutt’altro che pre-ciso.Proprio la questione del ruolo dei Comuni è stataesposta con decisione dal vicesindaco di MilanoAda Lucia De Cesaris, che ha sottolineato come difatto siano gli enti locali in prima linea nell’affron-tare i problemi del gioco d’azzardo. Il Comune, peresempio, è intervenuto come ha potuto in questiultimi mesi, con la tanto dibattuta questione degliorari di apertura delle sale slot, e con il nuovo Pgt,che di fatto impedisce l’apertura di nuove sale slote il rinnovo delle licenze per quelle esistenti. Masenza una nuova normativa che preveda maggiorisistemi di controllo e prevenzione non è possibile

intervenire efficacemente, ha precisato il vicesin-daco, che poi ha concluso «Siamo e saremo inprima linea in questa battaglia, chiediamo quindial governo di essere coinvolti come Comuni nellaformazione della legge».In merito alla questione economica che ruota at-torno al gioco d’azzardo, il sottosegretario Barettaha assicurato che la priorità del decreto non è eco-nomica – come è stato per la legge Tremonti sulgioco varata ne 2003 e attualmente in vigore – masociale. Il sottosegretario ha spiegato che il governoè disposto anche a prevedere una diminuzionedelle entrate, che ora ammonta a circa 8 miliardil’anno (il volume totale delle giocate arriva a 80 mi-liardi ed è in continua crescita).

Alice Bertola

Gioco d’azzardo: presentato a Milano il nuovo decreto leggeIl varo è previsto prima dell’estate, il Comune chiede al Governo che gli enti locali siano coinvolti nella redazione del provvedimento

Nel bar del signor Ivan Baldi non ci sono slot machine.Ha aperto il bar “La Messicana” (prima che lo rilevasseaveva un altro nome), in via Volvinio 34, all’altezza

della fermata del tram 15, lo scorso ottobre. Il cartello “No slot”è appeso, ben visibile, alla vetrata d’ingresso e non lascia dubbicirca l’opinione del proprietario sull’argomento. Un messaggiochiaro, semplice, diretto. In netta con-trotendenza rispetto alla stragrandemaggioranza dei bar cittadini.«È vero con le macchinette avrei unafonte di guadagno facile – ci spiega Ivan– ma non sopporterei di vedere clientibuttare i propri soldi in quel modo». Unaposizione coerente, che incide diretta-mente sulle tasche del giovane barista,che però sulla questione gioco d’azzardodimostra di avere le idee molto chiare,perché infatti continua: «Sono favore-vole alla battaglia del Comune contro leslot machine, nei momenti di crisi biso-gnerebbe far circolare il denaro di più,anziché usarlo per il gioco. Soprattuttovisto che intorno al gioco d’azzardo -continua Baldi - si possono creare situa-

zioni di delinquenza: chi ha contratto debiti, in alcune circo-stanze drammatiche, può commettere furti e diventare vio-lento. Nel mio bar voglio un clima di serenità e amicizia». Ilbar La Messicana dispone di una fornita tavalo calda e offreai propri clienti un servizio wi-fi gratuito.

A. B.

Non è Pasqua senza un pane speciale, accompagnato da for-maggi e salumi. Per questa festività ciascuna regione d’Italiavanta un vero e proprio repertorio gastronomico, un trionfodi tradizioni culinarie portate in tavola in un mix di profumie sapori davvero unico. Celebratelo assieme a noi con unaricetta semplice e molto gustosa.Ingredienti: 500 g di farina 0, 400 g di ricotta di pecora, 1 cucchiaino ab-bondante di sale, 1 cucchiaio di pepe macinato, 1 cucchiaiodi semi d’anice, 1 cucchiaio scarso di zucchero, 1 cucchiaioe ½ di olio extravergine d’oliva, 2 uova, 25 g di lievito di birrafresco, scorza grattugiata di un limone bio, scorza grattugiatadi 2 arance bio , salumi affettati a piacere.Realizzazione: 20 minuti + 1 ora e 30 minuti di lievitazione. Cottura: 1 ora.Preparazione: 1. Sciogliete il lievito di birra sbriciolato in poca acqua conun cucchiaino di zucchero preso dal totale a disposizione .2. Lasciate riposare il composto fino a quando inizierannoa formarsi le bolle in superficie.3. Riunite in una ciotola tutti gli altri ingredienti insieme col

composto di lievito, acqua e zucchero. Iniziate a impastarefino a ottenere un impasto omogeneo, morbido ma non colloso.4. Trasferite il composto in una ciotola capiente, copritelocon un foglio di pellicola per alimenti e fatelo lievitare al ri-paro da correnti d’aria.5. Quando l’impasto avrà raddoppiato il suo volume ripren-detelo dalla ciotola e lavoratelo velocemente sul piano di la-voro formando un filone.6. Incidete la superficie del filone con dei tagli incrociati inmodo da disegnare tanti rombi.7. Lasciate lievitare per altri 30 min circa.8. Spennellate il pane con un uovo leggermente sbattuto.9. Scaldate il forno a 180°C e infornate per circa 1 ora.10. Fate freddare il pane prima di tagliarlo in fette e servirlocon un assortimento di salumi.

PS – Per ottenere un pane più morbido e spugnoso, mettetesul ripiano più basso del vostro forno un pentolino pienod’acqua. Il vapore che si sprigionerà in cottura renderà lapasta più soffice.

Anna Muzzana

PPaannee ddii rriiccoottttaa ccoonn ssaalluummii

Esempi virtuosi: “La Messicana” di via Volvinio

Il bar che dice no alle slot machine ����������������� Pasqua

L’obiettivo principale del decreto legge sulgioco d’azzardo è la razionalizzazione e il

controllo del fenomeno, con regole e controlliefficaci. Sono previste nuove regole per il pos-sesso delle macchinette all’interno di locali: cene potrà essere una ogni sette metri quadri manon potranno essere più di sei e non dovrannoessere visibili dall’esterno. Sarà inasprita inoltrela normativa per l’istallazione di nuove slot neilocali. Si è dibattuto, inoltre, sul ruolo del ge-store: secondo Barretta deve essere il primo aeffettuare alcuni controlli, come la verifica dellamaggiore età del giocatore. La totale dere-

sponsabilizzazione del gestore non sarà piùammissibile, anche se comunque il ruolo diprevenzione e controllo spetterà alle istituzioni.Intanto, nella stesura della legge di stabilità, ègià stato istituito un fondo di 50 milioni di europer la cura delle patologie connesse al giocod’azzardo compulsivo. Infine quando il decretoverrà approvato, le slot machine a schedaesterna saranno progressivamente sostituitecon le Vlt (Video lottery terminal), a giocata evincita bassa: in questo modo il gioco viene in-viato da un server centrale a cui tutte le mac-chinette saranno collegate e controllate.

I contenuti in discussione

1010 ��������� ANNO XIX NUMERO 04 APRILE 2015

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Le convenzioni saranno applicate all’atto del pagamento, ai soci con latessera in corso di validità e ai lettoridi Milanosud presentando l’ultimaedizione del giornale.

Le nostre convenzioni

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Campagna di adesione 2015

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La pagina dell’Associazionea cura del GRUPPO CULTURA E TEMPO LIBERO

Milanosud propone ai soci eagli amici dell’associazioneuna gita di grande interesse,

in uno dei territori più affascinanti delNord Italia: il cuneese, Manta e il suocastello e Saluzzo. Il ritrovo per i partecipanti è previstoper il 13 giugno, davanti alla sede di Mi-lanosud – via Santa Teresa 2/A– e par-tenza di prima mattina per il castellodella Manta nel cuneese con nostro bus. Arrivo a Manta presso la piazza del Mu-nicipio (piazza del Popolo) e ritrovo conuno studente universitario volontarioFai del progetto “Ciceroni per Manta” evisita guidata della Chiesa di SantaMaria del Monastero.Si prosegue poi a piedi per il castello,che si raggiunge dopo una passeggiatadi circa 10/15 minuti, percorrendo viaCastello ed è, per buona parte, in salita(è possibile prenotare in anticipo la na-vetta andata/ritorno o solo andata, a pa-gamento).Una volta arrivati, appuntamento con leguide Fai direttamente nel parco e visitaguidata del Castello della Manta e del-l’annessa Chiesa di Santa Maria del Ro-sario. La splendida corona delle AlpiCozie, dominata dal massiccio del Mon-

viso, fa da cornice a questo grande Ca-stello che sorge negli immediati dintornidi Saluzzo (nella foto sopra), su unadelle ridenti colline della valle Varaita.Il Castello della Manta, reso unico daglisplendidi affreschi tardogotici che nedecorano le sale, considerati fra i piùimportanti d’Europa, è un’affascinantefortezza medievale trasformata nei se-coli in palazzo signorile dalla nobile fa-miglia dei Saluzzo della Manta, che nemantenne la proprietà per oltre quat-trocento anni.L’attuale fisionomia del complesso è in-fatti il risultato dei tanti ampliamenti erimaneggiamenti operati nel corso deisecoli dai diversi discendenti della di-nastia. Di particolare pregio è l’adia-cente Chiesa di Santa Maria al Castello,di origine quattrocentesca. Terminata la visita, intorno alle ore 13,si prosegue in pullman per Saluzzo peril pranzo in ristorante tipico.Al termine del pranzo, ritrovo con leguide Fai e proseguimento per la visitaguidata del centro storico di Saluzzo.Capitale di un marchesato per ben quat-tro secoli, il borgo di Saluzzo ha conser-vato pressoché intatto nelle soluzioniurbanistiche di fine ’400 il centro sto-

rico, disteso a ventaglio sulla collina ein origine racchiuso da una duplice cer-chia di mura. Sovrastato dall’imponenteCastiglia, il borgo è tutto un susseguirsidi viuzze acciottolate, ripide gradinate,chiese ed eleganti palazzi nobiliari conlogge e altane, raccolti attorno a giardininascosti.Al termine della visita rientro a Milano

Quote di partecipazione 80 euro; 75 euro per i soci di Milanosud.

La quota comprende:Bus Gt de luxe, con accompagnatriceMilanosud, guida turistica a Manta eSaluzzo, ingressi al Castello di Manta,pranzo tipico piemontese al risto-rante, assicurazione di viaggio.Prenotazioni e pagamento da effettuarsientro giovedì 14 maggio.

Per informazioni e prenotazione: ri-volgersi in sede di Milanosud viaS.Teresa 2/A il Lunedì mattina dalle10 alle 12, il martedì e il giovedì dalle17 alle 19 oppure telefonando al nu-mero 02/84892068.

Rossella & Emilia

La gita al Castello della Manta e alla città di Saluzzo si farà

Il 13 giugno saremo accompagnati da una guida Fai. Previsto anche un pranzo tipico

Con grande soddisfazione informiamo i nostri lettori che è stato raggiunto il numero minimo di partecipanti. La gita si farà e invitiamo, chi fosse interessato, ad affrettarsi a prenotare gli ultimi posti disponibili.L’orario di partenza verrà comunicato sul numero del mese di maggio del nostro giornale.

Il Consiglio Direttivo dell'Associazione, visto l'art.6 dello Statuto, convocal'Assemblea ordinaria annuale dei Soci, che si terrà presso la sede del-l'Associazione, via S. Teresa 2A Milano, in prima convocazione per le ore5.30 di domenica 19 aprile 2015, ed occorrendo, in seconda convoca-zione per le ore 21.00 di lunedì 20 aprile 2015, sempre presso la sededell'Associazione, per deliberare sul seguente ordine del giorno:1) Relazione del Presidente.2) Relazione del Direttore sulle prospettive del giornale.3) Approvazione della bozza di Rendiconto economico 2014.

4) Approvazione del preventivo economico 2015.5) Varie e d eventualiA norma di quanto previsto dall'art.4 dello Statuto, hanno diritto al votoi Soci che siano in regola con il pagamento della quota annuale, mentre,per i nuovi Soci, coloro che alla data di convocazione dell'Assemblea,siano stati ammessi a Libro Soci dal Consiglio Direttivo da almeno tremesi.A norma dell'art. 6 dello Statuto ogni Socio non potrà detenere più diuna delega.

Convocazione assemblea ordinaria dei soci

Cari lettori, affezionati sostenitori dell’associazione,questo mese abbiamo due importanti novità da an-nunciare, che procedono lungo la stessa strada che

da anni Milanosud percorre per dare voce alla periferia Sude raccontare le vicende della città.

L’account TwitterLa prima è la creazione di un account Twitter - Milanosud(@milanosud5). Dell’importanza di comunicare sul web edei vantaggi che ne derivano in quanto a immediatezza sene è già parlato e da allora abbiamo costantemente incre-mentato la nostra presenza online; così, all’edizione cartaceaè seguito un sito web e poi la sua trasformazione grazie auna veste dinamica, il canale Youtube e ancora un potenzia-mento degli interventi su Facebook (prossimo ai 1000 like),fino a raggiungere la pubblicazione quotidiana di post e no-tizie. Il tutto ci ha permesso di interloquire con voi più frequente-mente e di avvicinarci maggiormente al territorio. Grazie aquesti strumenti, alle possibilità che offrono e agli incessantiinviti alla partecipazione e alla cittadinanza attiva, l'auspi-cata “piazza virtuale” è stata realizzata. Abbiamo cercato direndere Milanosud usufruibile al meglio, di fare in modo cheognuno potesse informarsi con lo strumento che predilige. L’edizione su carta, potete capire, resta comunque lo stru-mento principe con cui continuiamo e continueremo a la-vorare. L’anteprima di alcune notizie o il loro rilancio onlineserviranno, secondo diversi possibili punti di vista, a placarel’attesa o aumentare la curiosità di leggere il giornale nelsuo tradizionale formato. Anche nel capoluogo lombardo, af-fianco ai sostenitori dei tempi moderni, della tecnologia edi internet, c’è chi è legato all’odore della carta, al “piaceredi sfogliare, stropicciare e sottolineare il giornale”, come lanostra Lea Miniutti ama ribadire ogni mese.

Paypal e la campagna di sottoscrizione 2015Il nostro giornale è frutto dell’impegno costante – dal 1997– della redazione (ora anche di una redazione digitale), deicollaboratori e dei volontari. Negli ultimi anni, oltre a inve-stire sul web – un passo obbligato - abbiamo aumentato ilraggio di distribuzione, siamo cresciuti, con lo scopo di farcrescere il volume di informazioni. Ci piace sapere che lanostra società, la nostra comunità sono ben informate, cipiace animare le discussioni, creare consapevolezza, raccon-tare le aggregazioni di quartiere e cittadine e concretizzarle.Ci piace fare formazione e creare opportunità, per i giovanie meno giovani. Lavoriamo infatti anche alla realizzazionedi altre iniziative culturali: concorsi letterari, gite e visiteguidate. Stiamo progettando un corso di formazione peraspiranti giornalisti e parteciperemo alla costruzione del-l’Ecomuseo del Naviglio Pavese.“Tutte iniziative che hanno bisogno di essere sostenute. Cre-diamo che un contributo da parte dei nostri amici e lettori,all’associazione, anche simbolico, sia un gesto importante -afferma il direttore di Milanosud Stefano Ferri -, che sanci-sce in modo concreto il riconoscimento del ruolo dell’infor-mazione locale, anche in una città come Milano, e lafunzione del nostro giornale in questo scenario. Una fun-zione a cui assolviamo con entusiasmo e passione ogni mesee che ci piace pensare sia… condivisa”. Per rendere ancora più semplice sostenerci, da marzo è pos-sibile effettuare donazioni anche online, con carte di creditoe prepagate, nella maniera più sicura grazie a Paypal. Bastavisitare la pagina www.milanosud.it/sostieni-milanosud/ ecliccare sul bottone in basso “Donazione”, scegliendo poi li-beramente la cifra ritenuta più adeguata.Quindi… Seguiteci, sosteneteci, twittateci! #milanosud #web #paypal #sempresulpezzo

Federica De Melis

Aperta la campagna di sottoscrizione 2015, sosteneteci!

Milanosud si fa sempre più social

Il 26 marzo scorso, presso il Circolodella Stampa, il nostro ex direttorePiero Pantucci è stato premiato dall’Or-dine dei giornalisti della Lombardia per50 anni di professione. Una carrieraprestigiosa, che lo ha fatto apprezzareper le capacità, le conoscenze e la di-sponibilità. Noi come Milanosud ab-biamo avuto il privilegio di averlo comedirettore responsabile dal 1998 al 2009e, adesso, ogni mese siamo orgogliosi diospitare i suoi attesissimi editoriali.Appassionato di montagna e ottimofondista, protagonista delle lotte sinda-cali in Rcs e a livello nazionale, Piero

ha iniziato la professione giornalisticanel ‘62 a la Notte, assunto nel ’64 vi è ri-masto fino ’73, occupandosi di sport, se-guendo le competizioni nazionali einternazionali. Passato ad Amica ha poilavorato all’Alto Adige di Bolzano, aMax, a Fit for Fun. Uscito dal gruppoRcs nel ’97, ha lavorato per tre anni alservice medico sanitario di RomanoAsuni, altri tre a Dove come coordina-tore delle rubriche, per poi passare aYourself, come direttore. Alla professione giornalistica Piero haaffiancato l’attività di saggista, spessoinsieme alle figlie Laura e Renata e alla

moglie Pinuccia, trattando soprattuttoargomenti di politica ed economia in-ternazionale, come la questione pale-stinese, la guerra in Iraq o laglobalizzazione. Attualmente sta lavo-rando a un enciclopedico dizionariodella lingua italiana.Che dire, complimenti Piero!

L’associazione Milanosud

Complimenti Piero!Il nostro editorialista premiato al Circolodella Stampa per 50 anni di professione

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 04 APRILE 2015 ��������� 11

Sono una cittadina di zona 5 e leggo sempre con molto inte-resse Milanosud. Scrivo questa lettera al giornale dopo averletto un articolo sul numero di marzo, intitolato Welfare di

tutti: si parte. Nell’articolo è descritto un progetto che sarà realizzato nella nostrazona con i fondi Cariplo e con il Comune capofila, che ha l’obiettivodi razionalizzare l’offerta di servizi. Si prevede inoltre di “aprire unospazio territoriale” che avrà uno “sportello unico di accesso cheorienta e accompagna ai servizi” e nel quale “convivranno attivitàsociali e produttive”, con “caffetteria, bottega, ritrovo”, per “valoriz-zare le risorse”, “rilanciare il protagonismo dei cittadini, promuoverereti sociali e di auto-aiuto informali”.Caffetteria, ritrovo, protagonismo… ho subito pensato al porticodella Chiesa Rossa, dove vado abitualmente. Dove ci si dà appun-tamento con amiche e amici per stare insieme intorno al cibo por-tato da casa o preso al Circolo dei talenti per pochi euro. Il Circoloè un luogo semplice, gestito da gente semplice, e forse per questoci piace andarci. Ci sentiamo a casa.Ad unire le persone, dall’alba dell’umanità, sono il desco e il foco-lare. Cibo e fuoco: da sempre è così che le persone si incontrano estringono relazioni, il nucleo primordiale della “coesione sociale”.Sotto i portici della Chiesa Rossa qualcuno ha organizzato un descoe un focolare poi ha detto: se volete organizzarvi per fare qualcosa,questo spazio è vostro, usatelo. Ed è accaduto che la gente lo usassedavvero. È stato fatto in modo rozzo, si potrebbe fare meglio e dipiù. Però la gente come me – gente che lavora altrove tutta la set-timana, che non ha la villetta con giardino, che non può permettersiil ristorante - ha cominciato ad usare questo posto per stare conaltre persone.Desco, focolare: troppo semplice, forse? Nel bagliore accecante por-tato da Expo, rischiamo di non vedere proprio quello che accadesotto i nostri occhi? Spero che non sia vero quello che si dice, cioè che il Circolo debbasloggiare per fare posto a uno sportello multiservizi con caffetteriae ritrovo. Non sono che un’utente di questo posto. Non faccio partedelle associazioni che hanno promosso a gennaio una petizione perfar sì che il Circolo come l’abbiamo conosciuto non chiuda. Peròl’ho firmata e sostenuta, per i motivi che ho appena detto. Vorreiche il Comune non buttasse via ciò che è accaduto sotto quel por-tico. Facciamo pure lo sportello, ma perché chiudere il Circolo? Come cittadina vicina al mondo dell’associazionismo e dei bandisociali so bene come troppe volte i mega-progetti non nascano dareti pre-esistenti. I bandi innescano un processo forzato per cui larete si forma solo per partecipare al bando stesso e prendere i soldi.

I progetti che non nascono da coesione sociale, neppure la creano. Chi ci rappresenta sembra invece affetto dal morbo del “progetti-smo”. È una strategia che premia il più forte, quell’ente cioè chepuò pagarsi l’esperto in progetti ma soprattutto l’avvocato e il com-mercialista. Con buona pace del desco, del focolare, della coesionesociale.

Eleonora [email protected]

Gentile Eleonora,grazie per la sua lettera, così piena di passione civile. Conosco bene il Circolo dei Talenti e la sua attività, e per entraredirettamente nel merito delle sue riflessioni, non vedo il circolo co-stretto ad andarsene per far posto allo sportello multifunzionaledel Bando Welfare del Comune, come lei dice. Non è questo il caso.Le due cose sono ben distinte, non sono in alternativa.E soprattutto il Comune non avrebbe ragione alcuna di “far slog-giare il circolo”, se occupa il posto sulla base di un contratto valido,svolgendo attività utili al territorio. Ma come lei ben sa, esiste una questione cruciale, per cui il Co-mune ha obblighi di intervento, se i termini del contratto non ven-gono osservati la morosità non si risolve.Si cerca una mediazione, per salvaguardare il lavoro sociale cheha un valore riconosciuto e ha il pregio di nascere dall’impegnolibero dei cittadini. Su questo fronte sono più che d’accordo, manon condivido invece la sua opinione sui bandi e sulle conseguentireti che eventualmente si formerebbero “per prendere soldi”: chipartecipa ai bandi si mette in gioco, accetta un giudizio che pro-muove o rinvia, passa attraverso un monitoraggio delle azioni, eil controllo dei risultati.E non credo che Cariplo o altri Enti erogatori siano così naif dafare sconti sulla qualità. Io credo che nel sociale ci sia spazio per tutti, formali ed informali,spontanei e organizzati, spazio per chi segue i bandi e chi rivendicauna orgogliosa autonomia. Ma un lavoro di rete solido richiedeuna tessitura continua, tenace, condivisa per crescere in un con-fronto continuo nel tempo. Questa è almeno la mia esperienza.Personalmente ho seguito con passione il lavoro a Chiesa Rossa,sono rammaricata per l’impasse presente e siamo tutti impegnatia trovare il modo di guardare avanti.La ringrazio per la sua sincerità, le ho risposto sinceramente.

Angela LanziPresidente Commissione Politiche sociali

Consiglio di Zona 5

Circolo dei Talenti e progettismoRICEVIAMO ����� ����������������

Alle sette del mattino del 17 dicembrescorso, quando sono uscita di casa eraancora scuro e anche il mio umore

non era da meno: appuntamento in ospe-dale, un po’ di sonno e tanta tensione. Le strade erano animate: tir, automobili, ca-mioncini, non credevo che a quell’ora cifosse tanta gente in giro. Stava per iniziareuna giornata fredda e splendida, e il cieloterso si colorava a mano a mano di rosa earancio. La nebbiolina azzurra che restavasull’erba rendeva magico e arcano lo spet-tacolo dei rari alberi rinsecchiti e dei capan-noni sparsi che si vedevano in controluce e

assumevano un aspetto perfino romantico.Non era un panorama di quelli che compa-iono nelle agenzie di viaggi, eppure, im-mersa in quei colori meravigliosi, mi sonosentita inondare il cuore di un calore e diun’allegria che mi hanno fatto dimenticarela tensione e la paura. Niente di male po-teva succedermi in una giornata così bella. Questo mi fa pensare che la poesia, quellavera, quella che ti addolcisce il cuore e tirende migliore la vita, si può trovare anchein un angolo sperduto della periferia sud diMilano, nel tanto vituperato Gratosoglio.

Gabriella Cataldo Lupo

La poesia, quella vera, si puòtrovare anche al Gratosoglio

Caro Milanosud, quando holetto "Consigliere di Zona 5 residentea... Londra!" apparso su Milanosud di

marzo pag.6, ho pensato si alludesse, intono ironico, al particolare abbigliamentoda Lord inglese di qualche consigliere, maahimè, leggendo ho capito che si trattadi cosa più seria. Cito dal pezzo: “Il 25 settembre 2014, il Con-sigliere di Zona 5 dell'Italia dei Valori,Bruno Pioli, ha rassegnato le dimissioni el'assegnazione del seggio vacante è stata at-tribuita al signor Carlo Erminio Maria DiLucia, sempre di Italia dei Valori” E finqui tutto in regola, se non per il fatto che ilnuovo Consigliere non abita né in Zona5 né in altra zona di Milano ma, ho capitobene! È residente a Londra! Lo so che lalegge lo consente, quindi il Comune di Mi-lano paga le trasferte al Consigliere ad ogniconvocazione del Consiglio di Zona. A partela mia riflessione sullo spreco di denaro, la

mia è un'ulteriore riflessione sull'efficaciae sull'apporto che può dare alla Zona 5 unconsigliere che vive a Londra. Mi piacerebbe chiedere, al consigliere, comeriesca a intervenire sui reali problemi delGratosoglio, dello Stadera o del Vigentino senon vive in questa città. E, infine, quante volte riesce a parteciparealle riunioni del Consiglio. Così lo spreco èdoppio: il denaro per la trasferta e il get-tone, e l'impoverimento della giunta. Miscuso con il signor Di Lucia, ma il suocaso mi dà occasione per fare un appello aipartiti tutti: se vogliono ri-meritarsi la fidu-cia dei cittadini, dovrebbero mettere manoa questa legge alquanto bizzarra, ed evitaredi presentare nelle istituzioni propri can-didati di cui si sa in partenza che illoro contributo sarà inefficace. Grazie perl'ascolto. Un desolato saluto.

Lettera firmata

Consigliere a Londra

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«Non c’è un sentimento che cresca più rigoglioso dellapaura e saremmo ben poca cosa senza le paure che ab-biamo patito. Le nostre paure non vanno mai perdute,anche se i loro nascondigli sono misteriosi». Credo chela bellissima frase di Elias Canetti riesca a cogliere ilsenso assoluto della paura nella vita dell’uomo, la sua im-portanza nel determinarne il tipo di esistenza e le sue ra-dici legate in modo indissolubile con l’età dell’infanzia,perché ciò che è avvenuto nella nostra vita durante l’in-fanzia è destinato a rimanere il nodo intorno a cui si svi-luppa la vita futura. Abbiamo paura di ciò che in qualche modo abbiamo vis-suto più o meno direttamente e consapevolmente nelprimo periodo della nostra esistenza, tra queste la pauradella morte è la più grande e, a mio parere, la sola verapaura dell’uomo, perché è il solo avvenimento dopo la na-scita di cui non conosciamo nulla. Nascendo, lasciamo ilsicuro grembo materno per la luce abbagliante del mondoe durante la nostra infanzia ci accade via via di chiudereun periodo della nostra esistenza per aprire quello suc-cessivo; anche questo significa un po’ morire, perché ognigiorno muore una parte di noi e una nuova ne nasce.Paura della morte significa paura della fine di qualcosa,paura di perdere qualcuno o di perdere se stessi, pauradi ciò che non si può dire perché non si conosce. La pauraè quindi una voce che ereditiamo dal passato spessosenza rendercene conto. È così che con alcune paure, quelle che abbiamo imparatoa riconoscere, riusciamo a convivere, di altre invece nonconosciamo nemmeno la causa e sono queste, quelle deltutto irrazionali, che ci fanno soffrire sicuramente di più.Ci assalgono all’improvviso e ci trovano assolutamente im-

preparati ad affrontarle. Allora veniamo colti da crisi diansia e panico e ci sentiamo in balia di nemici sconosciuti.Viviamo in attesa timorosa e persistente di eventi infaustie il continuo stato di allerta suscita in noi emozioni cheinterferiscono con la percezione e con la valutazione deglieventi. Abbiamo bisogno di continue rassicurazioni espesso dipendiamo psicologicamente da altri.Non di rado questa condizione si traduce in uno stile divita timoroso e rinunciatario, all’insegna del pessimismo.Spesso però le paure derivanti da questo stato d’animoriescono a governare la nostra vita tanto quanto le altre,perché diventano parte del nostro carattere e della nostrapersonalità.A volte capita di ereditare le paure da altri, dai nostri ge-nitori o da chi ci è stato particolarmente vicino durantel’infanzia e di trovarsi a convivere con paure che non sa-rebbero state nostre se qualcuno non ce le avesse incul-cate. Una paura di altri si tramanda a noi così come sitramanda la conoscenza e lo stesso processo si realizzaper le paure collettive. Le paure della massa sono infondo molto simili a quelle dell’individuo: la paure dellemalattie, delle guerre, dei disastri ambientali, l’incubodell’estinzione nucleare sono forse collettive, ma in fondoriguardano la sola vera paura dell’uomo singolo, cioèquella della propria estinzione. Ma se c’è una cosa chepotrebbe aiutare l’uomo a convivere con le proprie paureè cercare di arrivare a conoscerle, perché conoscerle si-gnifica soprattutto conoscere se stessi e i propri limiti.Ricordiamo, come dice Shakespeare, che l’uomo che hapaura è «come l’uccello che è stato invischiato in un ce-spuglio e prende a dubitare, con ali tremanti, d’ogni ce-spuglio che vede».

Paura individuale e paure collettive

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Con l’arrivo della bella stagione, il gesto di attenzione mi-gliore che potete avere nei confronti del vostro corpo èquello di “ripulirlo”. E dunque via libera alle tisane disin-tossicanti con Tarassaco, Carciofo, Cardo, Bardana daprendere al mattino a digiuno, prima della colazione chesarà buona se completa di frutta e noci o mandorle. L’inverno con le influenze e i lauti pranzi ha lasciatotracce e scorie. Dunque come di solito fate pulizie di pri-mavera in casa, fatele anche nel vostro corpo.E se volete osare di più, organizzate una giornata di di-giuno da dolci, carne, pesce e formaggi. Solo riso integraleo pasta integrale e verdure con frutta e frutta secca.Tanta acqua fresca, almeno un litro e mezzo. Vi sentiretepiù leggeri, anche nel pensiero. Le occasioni per divulgare tutto quel che entra in con-tatto col mondo naturale, e in particolare tutto quel cheriguarda le Piante Officinali, sono rare. Approfitto perciòdi questo spazio per ringraziare la Biblioteca ChiesaRossa e il suo direttore, Pasquale La Torre, per aver datol’opportunità a me e alle ragazze che fanno parte dell’As-sociazione Streghe Verdi di parlare per quattro lunedìproprio di Piante Officinali. Le conferenze, tutte moltoaffollate, sono state seguite da un pubblico attento ed en-tusiasta.

Occasioni come queste devono moltiplicarsi in Zona 5,per far conoscere ai giovani l’immenso patrimonio che ilnostro territorio possiede e noi, come generazione deglianni ‘50-‘60, abbiamo il compito di raccogliere la cono-scenza dalle generazioni precedenti – nonni e bisnonni– e fare in modo che diventino cultura per le nuove ge-nerazioni. Altrimenti andrà tutto perduto, affolleremo lefarmacie (neanche le erboristerie) per chiedere erbe inflaconi di plastica senza sapere cosa stiamo assumendo. Per continuare questo nostro lavoro, che facciamo congrande passione, per aprile e maggio stiamo organiz-zando, nei fine settimana, uscite sul territorio per rico-noscere le Piante Officinali e raccoglierle nel modo piùcorretto. È un momento di condivisione molto bello, dove si pos-sono fare domande, verificare la propria conoscenza sulcampo e confrontarsi con altre persone che nutrono glistessi interessi e passioni. Chi vuole partecipare, peravere informazioni e aderire, basta che ci contatti (sotto,gli indirizzi mail).Intanto, buona primavera a tutti!

Paola Grilli, Naturopata [email protected]

[email protected]

Tisane disintossicantiper le vostre “pulizie di primavera”Tita Matita è una bambina

cresciuta in una famiglia dav-vero unica, in cui era nor-male esprimersi in poesia, escrivere versi era un giococondiviso da papà, zie, fra-telli, nonni, prozie… Quellabambina è cresciuta, è diven-tata una donna, si è dedicataad altri bambini come inse-gnante, ha conosciutol’amore, è diventata mammadi Enrico suo unico amato fi-glio. Il libro narra di questo edi altri doni che ha avutodalla vita, doni che l’hannopreparata a vincere la sua piùgrande sfida.Maria Teresa Mosconi è l’au-trice di questo agile, intensolibro, che lega sul filo dei ri-cordi il suo passato al pre-sente e al futuro… Le primepagine sono occupate dairacconti recenti. “Scrivendo a Enrico – esordisce – mi ènata dentro la voglia di un cammino a ritroso, con cuiraccontare la vita sin dalla più tenera età. E quante sor-prese già in questo viaggio della memoria…” È un raccontare lieve, il suo, di affetti, di infanzia spen-sierata, della sua famiglia, dalle nonne ai genitori, fratelli,zii, cugini, amiche, senza scordare la storia del bizzarrovezzeggiativo TitaMatita. E non dimentica i ragazzi e leragazze de “I Mille Volti” il gruppo nato sull’onda dellascrittura da lei guidato. E poi Enrico, che occupa lo spaziopiù importante nella sua vita, sempre presente nelle suenarrazioni. Episodi e frammenti di vita vissuta riemergono tra questepagine, e volti e luoghi e dialoghi si sovrappongono in un

turbinio di emozioni:emerge dai racconti lasua gratitudine nei con-fronti della vita e la suafede negli altri. Enriconon c’è più, e nelle ul-time pagine del libroMaria Teresa scrive an-cora “Caro Enrico, que-sta volta ti ricordo in unmodo tutto particolare.Nei libri precedenti – enon sono stati pochi –ho narrato della nostraspeciale comunica-zione, del tuo esserepoeta, della tua amici-zia col gruppo “I MilleVolti” , del tuo allonta-narti per sempre danoi… e infine di quelsoffio di luce che tu ciritorni in modo magica-mente inspiegabile”.

E, come scrive Duccio Demetrio, cultore di memorie ebiografie, “La memoria ha bisogno di essere aiutata a nonabbandonarci quando se ne comprenda il valore essen-ziale, il nesso inevitabile con il nostro presente e futuro”.

Titamatita MariaTeresa MosconiArchivio Dedalus Edizioni, pp. 57; 10 euro. Maria Teresa Mosconi ha pubblicato varie raccolte diprosa e poesia, tra cui “Dal silenzio una voce” ExCogitaeditore, 2011 e “Un soffio di luce” Archivio Dedalus Edi-zioni, 2013, libro che raccoglie l’esperienza de “I MilleVolti”. www.dedaluspoemvideo.it

Lea Miniutti

Un libro sul filo dei ricordi

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������������������ ����di Anna Muzzana

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 04 APRILE 2015 13���� !$&�

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“Fotografie dai grandi spazi” (PalazzoLombardia – 13/11/2014- 8/3/2015), èil titolo della grande mostra foto-au-

tobiografica dedicata di recente al grande Wal-ter Bonatti e alle sue epiche impresealpinistiche e di esploratore. Fotografo e narratore delle proprie gesta, gior-nalista e documentarista, Bonatti ha iniziatol’avventura della sua vita dalla montagna, suoprimo grande amore. Alla domanda sull’afflussodei visitatori, gli organizzatori hanno però ri-sposto con un tiepido e insoddisfacente “di-screto”. Eppure Bonatti è stato tra i più validi eoriginali esploratori del globo terrestre, oltreche uno dei più grandi alpinisti di sempre. Unitaliano eccellente, coetaneo di Folco Quilici(sono nati entrambi nel 1930), anch’egli grandeesploratore, documentarista, regista storico egiornalista. Ma, a differenza di quest’ultimo, cheha meritatamente collezionato innumerevolipremi e benemerenze, i riconoscimenti a Waltersono sempre stati scarsi. Strano destino di unsolitario amante della vita e della natura, cheper 50 anni ha difeso strenuamente le sue ve-rità contro ipocrisie e maldicenze.

L’infanzia Bonatti nasce a Bergamo il 22 giugno 1930 daAngelo e Tina. Pur conoscendo l’imperioso di-vieto del regime fascista per i nomi stranieri, gliviene ugualmente imposto il nome di Walter,con la “W” che padre e figlio difenderanno finoalla caduta del fascismo. Sempre a causa delconclamato antifascismo, Angelo Bonatti perdeuna piccola attività commerciale. La famigliolasarà sostentata solo in parte dalla madre; ilpadre troverà piccoli lavori saltuari lontano daBergamo e il piccolo Walter andrà ad abitarecon zii, cugini e nonna paterna in campagna,vicino a Cortemaggiore e al Po. È così che sco-pre che la solitudine è il suo rifugio predilettoper leggere e fantasticare sui libri di Salgari,London, Defoe, Melville, Conan Doyle ed He-mingway. Nel 1939 la famiglia si trasferisce a Monza dove

Walter frequenterà le scuole medie e, conse-guita la licenza, per aiutare la famiglia cercheràun impiego presso un amico che vende mate-riale ferroso all’ingrosso; verso la fine del 1949verrà assunto alla Falck come manovale.

L’attività sportivaInizia a frequentare la montagna nel 1946presso la Società “Forti e Liberi”. È l’occasioneper cominciare a frequentare i sentieri dellaGrigna e del Resegone scoprendo così la suavera vocazione per la montagna e l’arrampicata.Nel 1948 entra a far parte del Gruppo alpini-stico monzese “Pell e Oss” dove incontra amicicon i quali compirà un intenso percorso di vitafatto di vittoriose scalate, ma anche di sconfittee delusioni. Del gruppo “Pell e Oss” fannoparte, oltre a Bonatti, Andrea Oggioni, JosveAiazzi, Alini Baldassarre, Walter Paganin, DemoMartinelli (marito dell’autrice dell’articoloNdR), Emilio Villa, Gaetano Maggioni, FeliceBattaglia, Carluccio Casati e una schiera ditanti altri giovani. I primi nominati sono coloroche hanno affrontato difficoltà, in scalata, di 6°e 6° grado superiore, considerate allora le dif-ficoltà più ambite per un rocciatore che avessevoluto diventare “guida alpina” o accademicodel Cai (Club Alpino Italiano). Saranno questii riconoscimenti attribuiti a Walter Bonatti.L’alpinista è, per sua vocazione, un po’ misan-tropo e solitario, difficile capirlo. Lo capisce chi,amante della montagna, ha avuto la fortuna diconoscere Walter e chi scrive questa fortunal’ha avuta, anche se per un periodo molto breve.Erano gli anni 50. Finalmente quei giovani po-tevano considerare la montagna la meta delleescursioni domenicali, delle arrampicate su fa-cili o più impegnative pareti rocciose, potevanoriunirsi nei rifugi in allegra e cameratesca com-pagnia. Non più la montagna delle bande par-tigiane che nei suoi boschi e anfratti sinascondevano e tramavano contro il comunenemico nazifascista. Il costo di questa vacanzaera solo quello del biglietto del treno acceleratoche partiva verso le 4,30 dalla Stazione Centrale

di Milano e raggiungeva Lecco toccandoquasi tutte le stazioncine intermedie. AlPian dei Resinelli si arrivava, da Laorca, at-traverso la Val Calolden la cui ascesa con-sentiva di rafforzare i muscoli delle gambe.I rifugi del Pian dei Resinelli erano le basidalle quali partivano i rocciatori versoquella palestra naturale che era la Grigna.Walter era dotato di un intuito speciale chegli indicava l’appiglio più facile per rag-giungere la vetta, ma anche di potenza fi-sica sebbene all’apparenza fosse magrolinoma con bicipiti d’acciaio e polpastrelliprensili come ventose. Sulla terrazza del-l’Albergo “Italia”, al Pian dei Resinelli, il sa-bato sera si ballava al suono di unosgangherato grammofono, ma tanto ba-stava per stare in allegria. Anche Walterfrequentava la terrazza dell’Albergo Italia,

ma se ne stava in disparte discutendo con gliamici del gruppo “Pell e Oss”: Walter, Andrea,Demo, Felice e pochi altri. Aveva capelli e occhinerissimi, scintillanti e acuti; molte ragazzinecercavano di attirare la sua attenzione, ma luineanche le vedeva; era ormai considerato, neglianni ’50, un fenomeno avendo già affrontato pa-reti difficili, specie sulle Dolomiti. Le gugliedella Grigna le aveva scalate quasi tutte: la Gu-glia Angelina, i Magnaghi, il Fungo, il Campa-niletto...

“Caso K2”: le accuse e la verità tardivaSaltando il periodo pur glorioso della Grigna edi altre notevoli imprese, ritroviamo Walter, nel1954, convocato dal geologo Ardito Desio perfar parte della spedizione alla conquista del K2,la seconda montagna più alta del mondo, dopol’Everest. La selezione per la squadra è duris-sima: prove cliniche e termiche di resistenza,capacità di acclimatamento in atmosfere rare-fatte e inoltre una clausola, il cui rispettoavrebbe portato notevole danno a Walter, inaltre parole l’obbligo, per tre anni, di assolutoriserbo sui contenuti e lo svolgimento della spe-dizione, nessuna intervista e nessuna pubblica-zione sarebbero state possibili per i singoli suquanto accaduto fra la coppia Bonatti/Mahdi(portatori delle bombole d’ossigeno fino all’ul-timo campo) e i prescelti per giungere in vetta,Compagnoni e Lacedelli. Spazio e tempo non ciconsentono di approfondire questo aspetto. Di-remo solo che Bonatti fu accusato da Compa-gnoni e Lacedelli di non aver consegnato lebombole tanto che avrebbero raggiunto la vettasenza ossigeno. Come da accordi, le bombolefurono lasciate in un certo punto dell’ultimocampo, circostanza ripetutamente negata siada Compagnoni che da Lacedelli. Dopo anni di polemiche, accuse e smentite, nel1993 un medico australiano, Robert Marshall,in una rivista trova due foto scattate in vetta alK2 nelle quali si vede Compagnoni con la ma-schera per l’ossigeno e Lacedelli con un con-torno di brina sul volto, segno evidente della

maschera appena tolta. Solo nel 2004 il Cai pro-muoverà una Commissione che riconoscerà uf-ficialmente il ruolo di Bonatti e la veridicitàdella sua versione, riconoscimento in ritardo di50 anni dopo inaudite sofferenze morali perWalter. Egli dichiarerà: «Non mi interessa par-lare della notte che cambiò la mia vita, che hareso il mio carattere per sempre sospettoso ediffidente… Sapevo cos’era la cattiveria, maignoravo l’infamia…, ero io la carogna, non loroche avevano mentito… sono finito sul bancodegli accusati;… Sul K2 quella notte io sonoquasi morto, ma quello che mi ha ucciso è que-sto mezzo secolo di menzogna».Nel 2004 il Presidente della Repubblica CarloAzeglio Ciampi conferisce a Walter Bonatti il ti-tolo di Cavaliere di Gran Croce. Recatosi allacerimonia di premiazione scopre di essere statopremiato unitamente ad Achille Compagnoni.Offeso per essere stato accumunato a Compa-gnoni del quale, ovviamente, aveva una pessimaopinione, con lettera al Segretario Generaledella Presidenza della Repubblica, restituiscel’onoreficienza.

La tragedia del Monte BiancoNel luglio del 1961, con Oggioni e Gallieni (icompagni dei “Pell e Oss” che gli avevano sem-pre dimostrato fiducia e solidarietà) tenta lascalata del Pilone Centrale del Freney, sulMonte Bianco. Lungo il percorso incontra unacordata francese alla quale si unirà. Una vio-lenta tempesta di neve li blocca, in parete, peruna settimana a soli 100 metri dalla cima. Dal-l’impresa ne usciranno vivi solo Bonatti, Gal-lieni e Mazeaud. I “Pell e Oss” tutti piangonola perdita del caro Andrea Oggioni, compagnodi tante ascensioni al limite del possibile. Anchein quell’occasione i giornali si sca-tenarono contro Bonatti che avevaosato troppo trascinando nell’av-ventura gli amici di sempre.

In giro per il mondoA poco a poco le Alpi furono ab-bandonate e, a 35 anni, Waltertenta altri cimenti cogliendo l’op-portunità che gli offriva il settima-nale Epoca e concludendo lapropria carriera di scalatoreestremo. Dirà: «Ero un inviato par-ticolare di Epoca, in quanto nonandavo in giro per il mondo a ese-guire ciò che il giornale aveva sta-bilito, ero io a inventarmi gliargomenti che nascevano sul-l’onda dei miei sogni». Gira così ilmondo: dalla Patagonia all’Austra-lia, dall’estremo Nord all’estremoSud, dai deserti infuocati alle zonepiù fredde e inospitali della terra.Autodidatta in tutto, nessuno gliinsegna a fotografare eppure lesue foto sono tra le più belle, nes-

suno gli insegna a scrivere eppure i suoi rac-conti trasmettono emozioni irripetibili.

La vita con RossanaBonatti ha sempre mantenuto molto riservatala sua vita privata. Sappiamo che si sposa, nel1972 con Giulia Carron-Ceva dalla quale divor-zia nel 1979. L’unione vera, quella che cementadue anime e le consolida in un unico pensiero,in un’unica azione, è quella con l’attrice Ros-sana Podestà, già moglie di Marco Vicario, re-gista. Rossana sarà la sua compagna diavventure nel mondo, lo accompagnerà inescursioni anche pericolose e difficili, lo asse-conderà a volte con riluttanza. Durante una delle ultime escursioni, Rossanasi accorge di un’ombra sul volto del suo amato,forse stanchezza, forse l’età non più giovane?No, Walter è ammalato, ha un tumore al pan-creas incurabile, questa la diagnosi all’ospedaleGemelli di Roma. Quando il male peggiora e ildolore si fa insopportabile, dall’Argentario doverisiedono, Walter e Rossana tornano a Roma,dal professore che lo aveva in cura. Questi diceche non vi è camera disponibile neppure fra i“solventi” dove i malati terminali non sono cu-rati bene come in corsia! Ma in corsia l’accessoa Rossana, fuori orario, è negato, perché “nonparente stretta”! Il professore suggerisce di por-tarlo a casa, ma Walter sta morendo, sta male,non respira; viene trasferito in una lussuosa cli-nica in condizioni estreme. Muore la nottestessa, 14 settembre 2011. Il mondo perde così un dei suoi più valorosi evalidi testimoni della meravigliosa e incredibilenatura terrestre. Rossana Podestà lo seguirà il10 dicembre 2013.

Pinuccia Cossu

Walter Bonatti, un italiano eccellente. Da non dimenticareAlpinista eccezionale, fotografo e documentarista ha scalato le montagne più alte ed esplorato gli angoli più remoti della Terra

Antartide, quadrante neozelandese, 1976

Cile, Isola di Pasqua, 1969

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Cineforum, mostre e laboratori alla “Sant’Ambrogio”Inizia mercoledì 8, alle 18.15, il cineforum “Con gli occhi delle donne”, curatodal Consiglio di Zona 6 in collaborazione con l’associazione “Art & Sol”, nel-l’ambito di “Barona Movie Tour”. Prima pellicola in programma, “Water”, diDeepa Mehta. Attraverso la storia di una ragazzina indù abbandonata daisuoi familiari, il regista descrive la condizione delle donne in India.Le proiezioni continuano il 15, sempre alle 18.15, con “Philomena”, di StephenFrears. L’opera, che ha avuto notevole successo nelle sale, narra la storia diun’adolescente irlandese ripudiata dalla famiglia dopo essere rimasta incitae chiusa in un convento di suore, dove le viene sottratto il bambino per darloin adozione.Terzo film di questo ciclo è “Gloria”, di Sebastian Lelio, programmato per il22, alle 18.15. La protagonista cerca di ricostruirsi una vita dopo il divorzio,sperando in un nuovo amore. Ma la ricerca si rivelerà insidiosa. Grazie anchea una sceneggiatura ben calibrata, il regista segue la vicenda della protago-nista con naturalezza e maestria. L’appuntamento finale è per il 29, solita ora, con “Miss Violence”, un’opera(vietata ai minori di 14 anni) di Alexandros Avranas, che indaga nell’infernofamiliare vissuto da una bambina che si uccide proprio il giorno del suo un-dicesimo compleanno. Giovedì 9, alle 18, sarà inaugurata la mostra “Incontro con la natura”, di MarzoGrattoni, un fotografo che ama le meraviglie naturali e pone al centro delsuo obbiettivo animali e fiori, con una grande attenzione per i colori. L’espo-sizione proseguirà fino al 22.Dal 10 al 24, sarà esposta una mostra sulla Resistenza a cura dell’Anpi Barona.«Con questa iniziativa – dice Ivano Casati, vicepresidente dell’Associazione- vogliamo sostenere le celebrazioni del settantesimo anniversario della Li-berazione. Nove pannelli illustreranno il contributo che i partigiani, i lavo-ratori e la popolazione del quartiere hanno dato alla lotta per la conquistadella libertà e alla successiva difesa della democrazia». L’esposizione saràinaugurata venerdì 10, alle 18, con la proiezione di “Mariet”, un documentariosul partigiano Mario Ciurli.Sabato 11, alle 10, si terrà il secondo incontro della “Cucina delle storie”, acura di “Teatro del Sole”, per bambini da otto a dodici anni. Con la guida didue chef, i ragazzi proseguiranno la ricerca di elementi scenografici, musichee costumi necessari alla rappresentazione di un racconto. Terzo appunta-mento il 18, alle 10. Per partecipare occorre la prenotazione.L’11, ore 16.30, verrà anche presentato il libro “Ha capito Signor Generale?”,in cui l’autore, il maratoneta Felice Umberto Fasolato, rievoca il periodo vis-suto sotto le armi.I bambini dai quattro anni in su potranno ritrovarsi giovedì 16, ore 16.45, perentrare nell’aromatico mondo delle spezie e divertirsi a preparare deliziosicracker da cuocere poi a casa. Il laboratorio è a cura dell’associazione “Bam-bini in cucina”. È necessario prenotare.Sabato 18, ore 16.30, ancora un appuntamento per i più giovani, che si riuni-ranno per il gruppo di lettura “Croccanti coccodrilli”. Il gruppo degli adulti(narrativa) si ritroverà invece il 23, alle 17.30; quello per gli appassionati dipoesia, il 29, alle 17.30.Il 27, ore 18, Mario Aggugini e Ida Bossi terranno una conferenza sulle CinqueGiornate di Milano.

Fra Cristoforo: cucina, teatro e altre storieTutti i mercoledì, dal primo aprile al 20 maggio, alle 17, si terrà l’ultimo ciclo dellaboratorio “Musicainfasce” per bambini e genitori che vogliano iniziare l’ap-prendimento della musica secondo il metodo Gordon. Per informazioni eiscrizioni rivolgersi alla biblioteca.Anche la “Fra Cristoforo” aderisce al progetto “La cucina delle storie” - cheriprende il tema di Expo 2015 sulla nutrizione - e sabato 11, alle 10.30presentail laboratorio di educazione alimentare “Il mio libro di ricette di riso”. Leg-

gendo una favola, i bambini dai cinque agli undici anni conosceranno le ca-ratteristiche e la versatilità di questo cereale, che è il più consumato nelmondo. Il secondo incontro sull’argomento si terrà il 18, alle 10.30. Con undivertente gioco dell’oca i ragazzi (età 6 – 11anni) viaggeranno alla scopertadei paesi in cui si coltiva il riso. È richiesta la prenotazione.L’11, alle 16, Livia Rosato condurrà l’animazione “Oggi ti racconto che…”,per bambini dai quattro agli otto anni. L’iniziativa fa parte di “Benvenutaprimavera in Zona 5. Edizione 2015”, una serie di manifestazioni organizzatedal “Centro culturale Conca Fallata”.Martedì 14, ore 10, in ricordo della Resistenza, l’Anpi Stadera organizza uninteressante incontro per le scuole. «Il quartiere Stadera ha dato un ecce-zionale contributo alla lotta di Liberazione – dice Andrea Cattania, presi-dente della Sezione L. Fiore , P.Garanzini. - Protagonisti dimolti episodi furono numerosigiovani, come testimoniano lelapidi sui muri della nostrazona, segno della massicciapartecipazione alla Resistenzada parte degli abitanti di quellache allora veniva chiamata la‘Baia del Re’. Oggi è più chemai necessario far conoscere airagazzi le azioni svolte da queinostri concittadini e gli idealiche li spinsero a sacrificare laloro stessa vita. Con tale spiritointendiamo presentare a stu-denti e insegnanti delle scuolele ‘Strade delle lapidi’». Dopo questo primo appuntamento di presentazione,seguirà, il 28 aprile, una camminata nelle vie in cui si trovano le iscrizionicommemorative.Il 15, alle 18, si svolgerà la presentazione del romanzo storico di Luigi BarnabaFrigoli “La Vipera e il Diavolo”, storia della cruenta lotta fra Gian Galeazzoe Bernabò Visconti per la conquista del potere, nella Milano trecentesca. Sabato 18, ore 17, la “Compagnia degli Orbitanti” di Livia Rosato presenteràla prova teatrale “Mettiamo in scena il lavoro”. Sarà una piacevole occasioneper riflettere sui cambiamenti apportati al settore lavorativo con le nuovenorme, tuttora la centro di accesi dibattiti. Mercoledì 22, ore 17, sarà presentata la mostra “Arts & Foods”, che si terràalla Triennale dal 9 aprile al primo novembre per mostrare con una sorpren-dente varietà di opere le relazioni fra espressività artistica e cibo.Mercoledì 29, alle 18, per il ciclo “Un senso dai classici”, Carlo Marchesi si sof-fermerà sui “Canti” di Giacomo Leopardi.

“Chiesa Rossa”: dai bambini di “Emergency” alla dieta in gravidanzaIl 9 aprile, alle 18.30,Felice Umberto Fasolato presenterà il suo romanzo au-tobiografico “Ha capito Signor Generale?”, in cui racconta le sue esperienzedi vita militare. Sabato11, ore 14, i bambini dai 5 agli 11 anni potranno mettersi alla prova collaboratorio “Il mio libro di ricette di riso”, che rientra nel progetto “La cucinadelle storie”, un’originale sperimentazione delle biblioteche in cui i ragazzidovranno elaborare gustosi menù a base di storie scritte e orali, ispirandosiai nove percorsi tematici (cluster) di Expo 2015: riso, cacao, caffè, frutta elegumi, spezie, cerali e tuberi, biomediterraneo, isole mare cibo, zone aride.Altro appuntamento della stessa iniziativa, questa volta per ragazzi dai 6 ai12 anni, il 18 aprile, ore 16. Per partecipare ai laboratori è necessaria la pre-notazione.L’anarchismo dall’unità del nostro Paese alla fine dell’Ottocento, il socialismo

fino agli inizi degli anni Venti e il comunismo nell’Italia del secondo dopo-guerra sono gli argomenti che il professor Claudio Gallonet tratterà lunedì13, alle 21, nel primo incontro del quarto ciclo dedicato alla storia d’Europa.Il 27 aprile, sempre alle 21, il professore parlerà invece del movimento catto-lico, che fu all’opposizione durante il periodo postunitario e poi divenne forzaegemone della prima Repubblica. Il 14, ore 21, Bruno Pellegrino, utilizzando anche proiezioni di foto d’epoca,guiderà il pubblico in una passeggiata virtuale alla riscoperta di Porta Tici-nese. A questo angolo storico della città il dottor Pellegrino ha dedicato unodei sei volumi della sua opera illustrata “Così era Milano”.Secondo appuntamento con “Emergency” il 16 aprile, alle 21. Manuela Valenti,pediatra di questa associazione umanitaria che soccorre nel mondo le vit-

time delle guerre e dellapovertà, racconterà al-cune sue esperienzeumane e lavorative, mo-strando anche una seriedi fotografie. «Nei con-flitti moderni - dice ladottoressa - più del no-vanta per cento delle vit-time sono civili. In uncaso su tre si tratta dibambini. La guerra nonlascia solo morti e feritisul campo, ma anche mi-seria e fame. Distrugge ilsistema scolastico, l’in-tero tessuto sociale, eco-

nomico e sanitario dei paesi coinvolti, che molto spesso hanno già grossedifficoltà. I nostri pazienti rappresentano storie di infanzia negata ma anchedi speranza per il futuro. Penso, fra gli altri, a Mohammed, di quattro anni,nel nostro ospedale in Panjshir per una polmonite severa; a Fatima, di quat-tordici mesi, tante treccine fermate da elastici colorati, gravemente disidra-tata a causa di una parassitosi intestinale; a Othinelle, di sette anni, duegrandi occhi neri, ricoverata per una forma di malaria cerebrale». Il 17, alle 21, Maurizio Plebani e Riccardo Tammaro parleranno del progetto“Milano intorno Milano”, consistente in una mostra fotografica (esposta dall’8al 22) e in un documentario sulle realtà e sui complessi legati al mondo agri-colo tuttora esistenti intorno alla città. Martedì 21, ore 21, a cura dell’Anpi di Zona 5, si terrà la presentazione dellibro di Antonio Quatela “Sei petali di sbarre e cemento”. Il libro parla delcarcere di San Vittore, primo campo di concentramento in Italia dove furonorinchiusi migliaia di antifascisti e di ebrei prima della deportazione. Durantel’incontro saranno esposti i disegni segreti di un prigioniero.Il 23, vari aderenti all’Associazione Librai Antiquari d’Italia esporranno operedi grande pregio e raccoglieranno fondi destinati all’alfabetizzazione nellezone più disastrate.Il 23, dalle 21, si svolgerà la serata “El nost Milan. La Milano che fu e quellache sarà”, a cui prenderanno parte il direttore artistico del Festival dellaLetteratura di Milano, Milton Fernandez, il giornalista e scrittore LeonardoCoen (che presenterà il suo libro “Renato Vallanzasca. L’ultima fuga”), i can-tautori Mario Toffoli e Giancarlo Peroncini. Ultimo appuntamento del mese, il 29 aprile, ore 21, con “Il cibo ti fa bella ingravidanza e allattamento”, un incontro - condotto dalle ostetriche SeleneSiria Alessandro e Monica Semeraro – sulla corretta alimentazione da se-guire durante la dolce attesa.

Fabrizio Ternelli

Le iniziative delle biblioteche di zona

La Resistenza nei nostri quartieri: ricordi della “Liberazione”

Il giorno 9 aprile alle ore 18 pressola Libreria del Corso, di corso SanGottardo 35, si terrà la presenta-zione del libro: “La riva, il borgo ela Baia del re - La gente dei Navigliricorda...”, editrice Graphot. Sarà un momento speciale per ri-cordare e raccontare la vecchiaMilano con i suoi Navigli attra-verso gli occhi e la memoria dellasua gente. Insieme all’autore Ro-berto Marelli interverrà alla pre-sentazione il saggista Pier LuigiAmietta.

C.M.

Dal 9 al 14 aprile, presso l’ex Fornace, Alzaia Naviglio16, l'artista milanese Lorenzo Mazza (www.lorenzo-mazza.it torna a esporre in città con un'ampia anto-logica che ripercorre la sua produzione piùrecente. L’artista vive e lavora a Milano e ha espostoalla Galleria delle Ore, alla Permanente e ha parteci-pato a oltre settanta mostre. Sue opere si trovano ingallerie pubbliche e private in Italia e all'estero, tra lequali la collezione di Arte Contemporanea della Far-nesina. In questa mostra il visitatore, ammirando telecome L’insonnia del ragno, Lucy, Altalena, Internodi studio e altre produzioni storiche, potrà scoprire ilmondo di segni e immagini che affiora dalla materia-lità di quegli ossidi utilizzati da sempre dall'artista. Al vernissage, previsto per il 9 aprile alle ore 18, ilpoeta Alberto Pellegatta introdurrà la mostra con unappassionato testo critico.

Franco Natalini torna a esporrepresso lo Spazio del Sole e dellaLuna di via Dini 7, con una mostraricca che sancisce una nuova fasedel suo percorso creativo e dellasua ricerca artistica, incentratasu una sperimentazione costantesull’essenza della vita, che si tra-duce in sempre nuove forme emateriali. “Il Tutto dall’uno”, que-sto il titolo della mostra che con-tiene 30 opere, rimarrà apertafino al 20 aprile. Orari di apertura:dal lunedì al venerdì dalle ore 10alle 18; il venerdì dalle 10 alle 13;sabato e domenica chiuso. Ingresso libero.

ALLA LIBRERIA SAN GOTTARDO

“La riva, il borgo e la Baia del re”

IN MOSTRA FINO AL 20 APRILE ALLO SPAZIO DEL SOLE E DELLA LUNA DI VIA DINI

“Il tutto dall’uno”, l’arte di Franco Natalini9-14 APRILE, EX FORNACE, ALZAIA NAVIGLIO 16

Lorenzo Mazza, opere scelte in mostra

ANNO XVII NUMERO 06 GIUGNO 2013ANNO XIX NUMERO 04 APRILE 2015 15� ������

Teatri Da venerdì 10 a domenica 12 ore 20.45, domenica ore 16 alteatro Ringhiera “Bucolive” il teatro che vuole diventareluogo ideale per la forma narrativa ideata. Il teatro che vuole superare per immaginazione l’immaginefilmica. A cura de Il filo di paglia, coreografia Maria Carpa-neto, regia Marco Maccaferri. Dal 16 al 19 ore 20,45, domenica ore 16al Teatro Ringhiera“La gabbia (figlia di notaio)” di Stefano Massini; si affrontail difficile rapporto fra una figlia condannata per banda armatae la madre scrittrice che va trovarla in carcere. A cura de Il tea-tro della Cooperativa, regia Renato Sarti con Federica Fabiani,Vincenza Pastore, musiche Carlo Boccadoro. Sabato 18 ore 15.30 presso Biblioteca dell’Antonianummessa in scena di “Sotto Sopra” una cavalcata nella storiadi Milano e le sue trasformazioni, a cura di Clara Monesi,con Enzo Florio, Salvatore Novello, Pierangelo Parolini,Laura Rozza, Sergio Solenghi della Compagnia “I Rabdo-manti”. Ingresso libero. Dal 19, 20, 21, ore 20.30 al teatro Pimoff va in scena “Ge-nesiquattrouno” liberamente ispirato alla vicenda di Caino eAbele: una riflessione sul conflitto, sull’amore e quanto sca-tena il sospetto verso l’altro, con Gaetano Bruno, FrancescoVillano. Dal 30/4 al 3/5 e dal 7 al 10/5 ore 20.45, domenicaore 16 al teatro Ringhiera “NazionalPopolare (da Gram-sci al gossip)”. Nella società dello spettacolo globale e delliberismo senza più regole quale nesso esiste tra poteree cultura? a cura di Atir/ Ringhiera, con Serena Siniga-glia, Mattia Fabris e Arianna Scommegna, regia di S. Si-nigaglia.

Cinema Continua il ciclo di film “L’anima del cibo” ancora quattroserate, ore 20.30 al Cam Tibaldi, promosso dal CdZ5; gio-vedì 2 Il pranzo di Babette di Gabriel Axel; giovedì 9 Comel’acqua per il cioccolato di Alfonso Arau; inoltre il 16 e 23su “Il cibo e la memoria” due serate dedicate alla letteratura,arte e gusto. A ogni proiezione segue dibattito con il pubblicopresente. Ingresso libero. Al centro Asteria mercoledì 8, ore 20,30 Temple Grandin;domenica12, ore 16 Vita di Pi; martedì 14, ore 20,30Ameri-can Sniper; martedì 21, ore 20,30Boyhood; martedì 28, ore20,30Selma – La Strada per la Libertà.

Concerti Martedì 7, 14, 21, 28 e 5/5 ore 21presso Bonaventura, con-certi jazz con (in ordine cronologico) Eva SomontacchiQuarter, Rudy Manzolo Trio, Lo Greco Trio, Maciek Pysz Trio,Simona Parrinello Quarter. Giovedì 9 e 23 ore 21presso Università Bocconi concerto perpianoforte, il 9Chen Guang, il 23Alessandro Martire, in col-laborazione con Furcht Pianoforti. Sabato 11, 18, 25 ore 22.30presso Bonaventura concerti dimusica di vario genere con (in ordine cronologico) AB So-metthing (roch), Free Soul (dance), Nonsolofunk (pop). Domenica 26 ore 17 in S. Maria Annunciata in Chiesa Rossaper il ciclo “Cantantibus Organis” concerto per organo conil M° Gabriele Levi.

ConferenzeGiovedì 9 ore 18.30 presso IEO in collaborazione conSmartFood per il ciclo “La donna al centro” incontro su:L’attività fisica, in relazione all’alimentazione.

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Agenda aprile 2015 Lunedì 13, 20, 27 ore 16 presso Auser Tre Castelli in-contri su Expo: Storia delle esposizioni l° e ll° e ultimoBiodiversità, a cura di Università della Terza Età. Giovedì 23 ore 18.30 presso IEO in collaborazione conSmartFood, per il ciclo “La donna al centro” incontro su: Pre-venzione cardiovascolare.

Incontri & Libri Mercoledì 15 ore 18allo Spazio del Sole e della Luna incon-tro su “Elsa Morante: a trent’anni dalla scomparsa” con par-ticolare riferimento al tema della Resistenza. Intervento diLuciano Aguzzi, letture di Carla Spinella; modera G. Deiana. Mercoledì 29 ore 18 allo Spazio del Sole e della Luna pre-sentazione del libro “Piero Delfino Pesce e la rinascita me-diterranea nell’anno del centenario della rivista Humanitas1911-1924” di Nicola Canizza. Con l’autore Federico La Sala,Giovanni Carosotti e Attilio Mangano; modera G. Deiana.

Mostre ed esposizioni Prosegue fino al 20, presso lo Spazio del Sole e della Luna“Il tutto dall’uno” l’arte di Franco Natalini. Ore 10-18 dal lu-nedì al giovedì, ore 10-13 il venerdì, chiuso sabato e domenica.Ingresso libero. Fino al 2/5 alla Costantini Art Gallery “Il libro della pelle”personale di Joanpere Massana. Fino all’8/5 presso Università Bocconi (sala ristorante) espo-sizione di Franco Rognoni. Fino al 17 luglio presso Fondazione A. Pomodoro “Il pane ele rose” sulla necessità umana di nutrire non solo il corpoma anche lo spirito, mostra a cura di Marco Meneguzzo.

Mercati Ogni sabato dalle 9 fino a serapresso Serra Lorenzini, mer-cato degli agricoltori, piante e fiori. Domenica 19 dalle 9 alle 18 presso portico Cascina Chiesa

Rossa, mercato degli agricoltori con prodotti freschi di sta-gione direttamente dai produttori. Info: 02.6705544.

Riferimenti logistici Atir Ringhiera, via Boifava 17, piazza Fabio Chiesa. www.atir-teatroringhiera.it info: 02.8739.0039, 02.5832.5578. MM2p.zza Abbiategrasso, tram 3, 15, 79.Auser Tre Castelli via Martinelli 53 info: 339.2291840. Biblioteca Chiesa Rossa, via Domenico Savio 3, info:02.8846.5991. Biblioteca dell’Antonianum corso XXII marzo 59/A info:02.733.327. Bonaventura via Zumbini 6, info: 02.3655.6618. Cam Tibaldiviale Tibaldi 41 info:02.4870.2143; 338.4254.728. Cascina Chiesa Rossa via Domenico Savio 3, MM2 p.zza Ab-biategrasso, tram 3, 15, 79. Centro Asteria, piazza Carrara, www.centroasteria.orgCostantini Art Gallery via Crema 8 info: 028739.1434. Fondazione Arnaldo Pomodoro via Vigevano 9 info:02.8907.5394. IEO: Istituto Europeo di Oncologia, via Ripamonti 435, info:02.5748.9798. [email protected] S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa, via Neera 24, info:02.8950.0817. Serra Lorenzini via Dei Missaglia 44 angolo via De Andrè.www.serralorenzini.it Spazio del Sole e della Luna via U. Dini 7, tram 3, 15, MM2,p.zza Abbiategrasso. www.associazionepuecher.it, [email protected] 02.8266379 Teatro Pimoff, via Selvanesco 75, www.pimoff.it, [email protected] . 02.5410.2612, tram 3, 15. Università Bocconi via Sarfatti 25, via Gobbi 5 info:02.5836.2325.

A cura di Lea Miniutti e Riccardo Tammaro di Fondazione Milano Policroma

“Light It Up Blue”: il 2 aprile in tutto ilmondo si accendono di blu monumenti,piazze, abitazioni…è il modo silenzioso esuggestivo scelto dall’associazione ameri-cana “Autism Speaks” di partecipare allaGiornata mondiale per la consapevolezzadell’autismo. “Far conoscere l’autismo” e “conoscerlo” èperò fondamentale, affinché cresca la con-sapevolezza delle profonde difficoltà di chilo vive e si sviluppi la sensibilità necessariaa comprenderla e sostenerla. Per questomotivo, genitori, educatori e operatori cul-turali hanno messo in comune forze e vo-lontà per organizzare l’8 aprile alle ore 20 alCentro Asteria, una serata sull’autismoaperta davvero a tutti con l’attenzione perla fragilità umana e la valorizzazione del-l’espressione artistica. Ci sarà un momentoconviviale con un aperitivo (5 euro a per-

sona con prenotazione allo 028460919) perchéè bello incontrarsi e conversare. Seguirà unmomento di approfondimento, per conoscerele esperienze vicine, e poi sarà lasciato spazioalle emozioni che il cinema sa offrire: all’audi-torium del Centro Asteria sarà proiettato ilfilm “Temple Grandin. Una vita straordinaria”,la biografia di una donna autistica, dalle diffi-coltà dell’infanzia all’affermazione professio-nale come zoologa ed esperta nella gestione diattrezzature negli allevamenti di bestiame, au-trice di “La macchina degli abbracci” e “Il cer-vello autistico”.Da fissare dunque in agenda, 8 aprile al CentroAsteria: un’occasione per far incontrare un bi-sogno (di conoscenza, di intervento, di essereaccolti) e una disponibilità (di competenze,di attitudini, di amicizia) per rendere concretoil diritto delle persone con disabilità a parte-cipare. Diritto grandissimo e urgente.

Temple Grandin: un film sull’autismoAl Centro Asteria la vita della grande scienziata autistica e un confronto con gli esperti per conoscere questo disturbo più da vicino

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Dall’11 al 19 aprile, il Centro Culturale Conca Fal-lata, con altre associazioni e privati della zona, in-vitano a “Benvenuta Primavera in zona 5”. Come diconsueto, l’evento sarà un modo per riscoprire na-tura, cultura, musica, sapori e benessere. Il pro-gramma prevede alcune visite guidate, seratemusicali, la poesia, corsi e laboratori per tutte leetà, la presentazione di libri e incontri per il ben-essere della persona. Durante la nove giorni ver-ranno organizzati mercatini delle associazioni,“aperitivi in musica”, degustazioni e pranzi collet-

tivi, il tutto all’interno della Serra Lorenzini tra fiorie piante, alla Cascina Campazzo nel parco del Ti-cinello, alla biblioteca di via Fra Cristoforo, al quar-tiere Stadera e nella sua chiesa.Il programma verrà presentato al pubblico sabato11 aprile 2015 alle 16 presso la Serra Lorenzini invia Dei Missaglia 44/2 - segue rinfresco.Per info e contatti: Centro Culturale Conca Fallata – [email protected]– tel 339.6104535 . Serra Lorenzini – www.serralo-renzini.it – tel. 02.89501131

Al via il nuovo concorso fotografico di Gi.U.Li.A, l’as-sociazione delle giornaliste. In sintonia coi temi 2015di Unesco ed Expo, sull’energia che produce cibo edè a sua volta il prodotto del nutrimento, lo Sguardodi Gi.U.Li.A propone ai concorrenti di concentrarel’attenzione sulle donne, la loro forza e l’ingegno, laloro storia e il futuro come futuro di tutti. Raccontiper immagini che consentono molte chiavi interpre-tative - documentaria, simbolica, appassionata, di-

vertita - . Titolo: «Donne elettriche. Luce, nutri-mento, energia». Una proposta aperta che consenteai concorrenti di riflettere in un’ottica di genere sulciclo della vita, sulle responsabilità nel produrre«buoni alimenti» per il corpo e per la mente, sullanecessaria liberazione delle energie femminili. Ter-mine per la consegna delle opere: 12/09/2015. Per informazioni sul concorso:[email protected]

Sabato 23 e domenica 24 maggio, si svolgerà pressolo Spazio cultura Seicentro di via Savona 99, ilprimo Concorso Nazionale di Musica da Cameraper giovani musicisti. L’iniziativa, promossa dall’As-sociazione culturale “Musikensamble” insieme alpatrocinio del Comune di Milano (CdZ 6), è stataorganizzata allo scopo di incoraggiare l’impegno ela passione dei più talentuosi. L’invito a partecipareè rivolto agli allievi dei Conservatori di Musica, diIstituti musicali pareggiati, di Licei musicali, diScuole Civiche, di Scuole medie a indirizzo musi-

cale e di Scuole private di musica. Le domande diiscrizione dovranno pervenire entro e non oltre ve-nerdì 8 maggio 2015 al Maestro Domenico Lafa-sciano - Presidente Associazione CulturaleMusikensamble- Via Tolstoi, 4- 20146 Milano. Per ulteriori informazioni scrivere a :[email protected] oppuretelefonare al Domenico Lafasciano, 3286743603.Il concorso è aperto a tutti i giovani musicisti diqualsiasi nazionalità purché residenti in Italia, èarticolato in quattro sezioni ciascuna. G. B.

La Fondazione Marconi presenta due mostre: unaselezione di opere su carta eseguite tra il 1959 eil 1977 di Giuseppe Uncini (Fabriano 1929 – Trevi2008); e un nucleo di dipinti inediti e di grandeformato, realizzati da Marcello Jori (Merano1951) negli ultimi quattro anni, ispirati a Parigi eall’Ile de la Grande Jatte. Due artisti di genera-zioni diverse che condividono un interesse per lamateria. La mostra, realizzata con l’Archivio Un-cini, presenta tre nuclei di disegni che corrispon-dono ad altrettanti periodi della produzioneartistica di Uncini. Completano il percorso espo-

sitivo alcune opere in ferro e cemento. Accompa-gna la mostra un catalogo (Cambi Editore), acura di Bruno Corà. Marcello Jori è invece un ar-tista versatile, che ama confrontarsi con linguaggidiversi. Per l’occasione la Fondazione Marconipresenta il Quaderno n. 17, Cambi Editore. Ora-rio: martedì – sabato dalle ore 10 alle ore 13; dalleore 15 alle ore 19. Fino all’11 aprile 2015. Ingressolibero. Sede: Fondazione Marconi Arte Modernae contemporanea – via Tadino 15 – Tel. 0229419232 – www.fondazionemarconi.org.

Giuseppe Lippoli

ALLA FONDAZIONE MARCONI DI MILANO FINO AL 17 APRILE

Le opere di Uncini e Jori in mostra

DALL’11 AL 19 APRILE IN ZONA 5

Benvenuta Primavera!

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CONCORSI PER FOTOGRAFI, VIDEOMAKER E MUSICISTI

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1616 ��������� ANNO XIX NUMERO 04 APRILE 2015