modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei piani vas e vinca modelli e tecniche...
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Modelli e tecniche di valutazione ambientale Modelli e tecniche di valutazione ambientale dei progetti e dei pianidei progetti e dei piani
VAS e VIncAVAS e VIncA
Sandra Carollo Università Iuav di Venezia
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Inquadramento normativoInquadramento normativo
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Inquadramento normativo in materia di Inquadramento normativo in materia di valutazione ambientalevalutazione ambientale
-1985 Direttiva 85/337/CEE sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) - PROGETTIPROGETTI
- 1992 Direttiva 92/43/CEE sulla Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) - PROGETTI E PIANIPROGETTI E PIANI
- 2001 Direttiva 2001/42/CE concernente la Valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente (VAS) - PIANI E PIANI E PROGRAMMIPROGRAMMI
VAS – recepimento in ItaliaVAS – recepimento in Italia- 2006 D.lgs n. 152 del 3 marzo “Norme in materia ambientale”
- Parte Seconda (insieme di norme su VIA, VAS ed Autorizzazione Ambientale Integrata IPPC) in vigore dal 31.7.2007
- D.lgs. 16 gennaio 2008 n. 4 (“Correttivo del D.lgs 152/06”) in vigore dal 13 febbraio 2009
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Recepimenti VAS Regione VenetoRecepimenti VAS Regione Veneto
Deliberazione Giunta Regionale n. 2988 dell’ 1 ottobre 2004
Deliberazione Giunta Regionale n. 3262 del 24 ottobre 2006
Deliberazione Giunta Regionale n. 3752 del 5 dicembre 2006
(riferimento normativo: Direttiva 2001/42/CE)
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Fase transitoria – deliberazione n. 2649 del 7 Fase transitoria – deliberazione n. 2649 del 7 agosto 2007agosto 2007
• A seguito dell’entrata in vigore della Parte Seconda (31.7.2007) del D.Lgs 152/2006, e nelle more dei lavori di rivisitazione sostanziale delle disposizioni della stessa Parte seconda in un tavolo congiunto Ministero dell’Ambiente e Regioni, la Regione Veneto è intervenuta con la Deliberazione n. 2649 del 7 agosto 2007 così disponendo:
“ Per quanto riguarda la VAS, come è noto, la Regione Veneto è intervenuta con gli indirizzi operativi di cui alle deliberazioni n. 2988 del 1 ottobre 2004, n. 3262 del 24 ottobre 2006 e n. 3752 del 5 dicembre 2006. Tali indirizzi operativi sono stati modulati sulla Direttiva 2001/42/CE per cui la Regione ha adempiuto ai prescritti comunitari”
La Regione ha dunque continuato ad applicare le deliberazioni citate senza dare applicazione al Codice Ambiente nella sua stesura originaria.
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Norma transitoriaNorma transitoria2 D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 2 D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4
• Sulla base di questa disposizione la Regione Veneto ha continuato fino al 13 febbraio 2009 ad applicare la propria disciplina dettata dalle deliberazioni già citate, intervenendo solo con la previsione legislativa con cui viene individuata l’Autorità Ambientale competente, specificato l’ambito di applicazione e prevedendo una disciplina transitoria.
• Con ciò si è rinviata l’applicazione del c.d. Correttivo fino a quest’anno, anche in considerazione del fatto che nuovamente a livello di legislazione nazionale è stata messa in discussione la Parte Seconda del Codice ambiente paventando un’altra possibile modifica.
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Deliberazione 21 marzo 2009 N. 791Deliberazione 21 marzo 2009 N. 791
A seguito dell’entrata in vigore a tutti gli effetti del c.d. Correttivo, quindi dopo il 13 febbraio 2009, la Regione Veneto è intervenuta con una nuova deliberazione per adeguare le procedure al citato correttivo dettando indicazioni metodologiche e procedurali.
Perché con deliberazione?• Per due ordini di motivi: il primo, come già avvenuto in passato, al fine di
evitare di emanare una legge che nascesse già vecchia atteso che sono nuovamente in corso concertazioni finalizzate alla modifica del testo di legge; il secondo per sperimentare la procedura al fine di affinarne e semplificarne i contenuti nella futura sede legislativa.
• Tutto ciò sulla base della considerazione che, pur configurandosi la delibera come atto giuridicamente più debole, tuttavia i suoi contenuti ripercorrono quelli del correttivo: rappresenta quindi un’esplicazione del correttivo stesso senza modifiche sostanziali.
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Direttiva 2001/42/CEEDirettiva 2001/42/CEE: obiettiviobiettivi
1. Garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente
2. Contribuire all’integrazione delle considerazioni ambientali (Rapporto Ambientale) all’atto della elaborazione di piani e programmi e prima della loro approvazione, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile
3. Garantire, mediante la partecipazione, la condivisione degli obiettivi e delle scelte di piano o programma anche al fine di migliorare i processi decisionali
4. Verificare, mediante il monitoraggio, gli effetti ambientali dell’attuazione del piano o del programma
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Direttiva 2001/42/CEEDirettiva 2001/42/CEE: ambito di applicazione ambito di applicazione
sono esclusi• piani e programmi di difesa nazionale e di protezione civile• piani e programmi finanziari o di bilancio
Valutazione di piani e i programmi nei seguenti settori:• agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti,
della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni,
turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli
• piani che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE
• piani che necessitano di essere sottoposti a VIncA (art. 6 e 7 Direttiva 92/43/CEE “HABITAT”)
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Direttiva 2001/42/CEE: Direttiva 2001/42/CEE: valutazione delle “strategie”?valutazione delle “strategie”?
• La direttiva 2001/42/CE, comunemente nota con l’acronimo VAS,
non valuta in relatà le “strategie”, essendo stato scelto di eliminare dal suo ambito di applicazione anche le “politiche” in genere
• L’espressione “valutazione ambientale strategica” viene utilizzata
solo una volta all’interno della Direttiva, definita come “protocollo giuridicamente vincolante da aggiungere alle norme in vigore sulla valutazione di impatto ambientale in un contesto
transfrontaliero”
• Si deve quindi più propriamente parlare di “valutazione ambientale di piani e
programmi”, ovvero della valutazione degli effetti sull’ambiente generati da un piano o programma
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Le alternativeLe alternative
• Ragionevoli alternative (art. 5): modo diverso di raggiungere gli obiettivi del piano
• Poiché il testo della Direttiva non lo specifica, si possono valutare alternative localizzative (usi diversi di aree destinate ad attività o a scopi specifici, nonché aree alternative per le medesime attività) all’interno di un piano, non piani completamente diversi
• Le alternative vere e proprie possono riguardare opere infrastrutturali e piani di settore:
• Smaltimento dei rifiuti: diversi metodi di smaltimento, alternativi per il medesimo scopo (diverse tecnologie, modalità...)
• Rete elettrica nazionale: individuazione delle macroalternative strategiche di interconnessione con Stati esteri
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Direttiva 2001/42/CE
CONFRONTO TRA
- scelte territoriali di trasformazione (funzioni residenziali, produttive, ecc.)
- caratteristiche ambientali (sistemi abiotici, biotici e umani)
Valutazione ambientale
Pianificazione territoriale e valutazione ambientalePianificazione territoriale e valutazione ambientale
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Pianificazione e valutazione ambientale: Pianificazione e valutazione ambientale: quale relazionequale relazione
Tre approcci prevalenti nel dibattito culturale
- VAS come elemento che trasforma drasticamente il processo pianificatorio e che ne
condiziona gli indirizzi di sviluppo, sostituendosi alla decisone politica APPROCCIO INTERDISCIPLINARE, attenzione privilegiata all’aspetto valutativo
- Valutazioni ambientali (soprattutto VAS e VincA) come protocolli che costringono a
seguire un processo logico, razionale e coerente già codificato (approccio sistematico), rappresentandosi come “aiuto alla decisione”, elevando così il “livello medio” della
pianificazione APPROCCIO INTERDISCIPLINARE, attenzione privilegiata al processo pianificatorio
- Valutazioni ambientali come “corollario amministrativo” obbligatorio, senza vere
interazioni con il piano (sorta di “timbro” a posteriori) APPROCCIO MONODISCIPLINARE, attenzione autocentrata sul piano
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RapportoRapporto paesaggio - pianopaesaggio - piano
Le nuove normative:
-Convenzione europea del paesaggio, 2000;
- D.lgs. 22 Gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali”, denominato“Codice Urbani”)
L’accezione di paesaggio:
•contenitore di cultura e identità locale
•elemento fondante per la cultura locale
•ricchezza di elementi caratteristici che danno figurabilità al luogo
(capacità di evocare nell’osservatore immagini forti)
Lettura strutturale del paesaggio all’interno del PIANO (nei tre sistemi)
VAS come contenitore privilegiato per la VALUTAZIONE del
PAESAGGIO
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VAS: aspetti metodologiciVAS: aspetti metodologici
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Caratteristiche di un modello di Valutazione Ambientale ai pianiCaratteristiche di un modello di Valutazione Ambientale ai piani
• Strumento valutativo di aiuto alla pianificazione, attraverso metodologie e tecniche semplici e facilmente utilizzabili
• Valutazione ambientale preventiva dello strumento di pianificazione, sulla base dei trend storici (Rapporto ambientale)
• Valutazione ambientale degli effetti derivanti dalla attuazione dei piani, attraverso il monitoraggio
• Non costituisce la decisione (che viene demandata agli organi politici e alla popolazione), bensì un “aiuto alla decisione ”
• Valutazione dei potenziali impatti negativi derivanti dalle scelte operate nello strumento e definisce le misure idonee per impedirli, ridurli o compensarli (mitigazioni)
• Strumento che attua l’integrazione ambientale, evitando la duplicazione in procedure parallele
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• ex ante, a monte della redazione del piano, per poter fornire le linee guida e i criteri per lo sviluppo futuro
• in itinere, contestualmente alla gestazione del piano, divenendo parte integrante dello stesso
• ex post, a valle dell’iter pianificatorio, come verifica a posteriori della sostenibilità del Piano
VAS - fasi di applicazioneVAS - fasi di applicazione
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Schema logicoSchema logico
Destrutturazione dell’Ambiente
Componenti Biotiche
Componenti abiotiche
Componenti umane
Destrutturazione del Piano
Azioni a vasta scala (Politiche)
Normative urbanistiche
Opere pubbliche
Partecipazione pubblica
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Tecniche valutativeTecniche valutative
Scheda OperativaScheda Operativa - indicatori sintetici chimico-fisici di tipo quantitativo- valutazione “di tipo processuale”, con verifica nel tempo della coerenza tra previsioni ambientali e trasformazioni territoriali generate dal piano, attraverso il monitoraggio permanente-definizione di norme urbanistiche ed edilizie
Map-OverlayMap-Overlay- indicatori cartografici- valutazione “di tipo fisico”, per individuare gli ambiti più vocati alla trasformazione e quelli a maggior criticità ambientale - introduzione di prescrizioni urbanistiche di carattere generale
Coni ottici paesaggisticiConi ottici paesaggistici- indicatori paesaggistici, visualizzano le trasformazioni avvenute (rispetto a coni ottici storicizzati) e simulano quelle future- rappresentazionediacronica delle trasformazioni- si basa sul concetto di “identità dei luoghi”
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Scheda OperativaScheda Operativa
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Scheda Operativa - percorso metodologicoScheda Operativa - percorso metodologico
• rappresentazione sintetica dello stato dell’ambiente (analisi)
• valutazione degli indicatori
• azioni coerenti con la valutazione ambientale (Politiche, normativa urbanistica, Opere pubbliche e Partecipazione)
• livello di coerenza delle azioni del Piano
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Schema concettuale Schema concettuale
Indicatore Andamento storico indicatore
Azioni suggerite dall’andamento dell’indicatore ambientale
Azioni del Piano
Politiche
Pianificazione
Opere pubbliche
Partecipazione
Politiche
Pianificazione
Opere pubbliche
Partecipazione
BENZENE
(traffico)
Individuazione, attraverso il Piano, di possibili performance degli indicatoriVerifica della coerenza tra le azioni del Piano con quelle suggerite dall’andamento dell’indicatore ambientale
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Caratteristiche indicatoriCaratteristiche indicatori
• pochi
• semplici
• strategici
• correlati alla pianificazione
• di processo (trend)
• calcolabili (monitorati statisticamente)
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Tipologia indicatoriTipologia indicatori
Quattro categorie
A. Indicatore quantitativi con standard di legge (Scheda operativa)
B. Indicatori quantitativi senza standard di legge (Scheda operativa)
C. Indicatori qualitativi con eventuali elementi quantitativi
(Coni ottici pesaggistici)
A. Indicatori cartografici (Map Overlay)
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Il caso applicativo del PSC di Ferrara – schema concettualeIl caso applicativo del PSC di Ferrara – schema concettuale
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Gli indicatori per il PSC di Ferrara - ARIAGli indicatori per il PSC di Ferrara - ARIA
COMPONENTE TEMATICATipologia indicatore
INDICATOREAnni di
rilevamento
ARIA
QUALITÀ DELL’ARIA
A
1 .Indicatore Biossido di zolfo (SO2)1.1 - mediana delle concentrazioni medie giornaliere dell’ anno1.2 - 98° percentile delle medie giornaliere dell’anno1.3 - mediana delle concentrazioni medie giornaliere invernali1.4 - concentrazione media giornaliera
1994/20011994/20011994/20011999/2001
A
2. Indicatore Biossido di azoto (NO2)
2.1 - Concentrazione media di 1h2.2 - 98° percentile delle medie orarie
1999/20011994/2001
A
3.Indicatore Polveri Totali Sospese (PTS)3.1 - media delle medie giornaliere 3.2 - 95° percentile delle concentrazioni giornaliere nell’anno.3.3 - concentrazione di 24 h
‘94/’96e‘99/00
‘94/’96e‘99/’00
1999/2001
A4. Indicatore Polveri Fini (PM10)4.1 - media mobile delle concentrazioni giornaliere
1999/2001
A5. Indicatore Monossido di Carbonio (Co)5.1 - Media annuale di 8 h. giornaliere
1995/2001
A6. Indicatore Ozono (O3) 6.1 - Media di1 h da non raggiungere più di una volta al mese.
1994/2001
A
7. Indicatore Benzene7.1 - media annuale(centralina fissa)7.2 - media annuale , 31 postazioni campionate (campagna mobile) 7.3 - % di vie per ogni classe di concentrazione (c. mobile)
1994/20011999/20011999/2001
RUMORE A8. Indicatore Rumore 8.1 – 8.19 rilevamento diurno
1991/1997
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Gli indicatori per il PSC di Ferrara - ACQUAGli indicatori per il PSC di Ferrara - ACQUA
COMPONENTE TEMATICATipologia indicatore
INDICATOREAnni di
rilevamento
ACQUA
CONSUMO ACQUA B
9. Indicatore Consumo di Acqua9.1 - consumi di acqua - % perdite 9.2 - prelievi acque superficiali 9.3 - prelievi da acque di falda9.4 - % acqua di sup. utilizzata a fini potabili9.5 - % acqua di falda utilizzata a fini potabili9.6 - consumo pro capite
1992/20011992/20011997/20011997/20011992/19991992/19991991/2000
QUALITÀ DELLEACQUE
SUPERFICIALIA
10. Indicatore Qualità delle acque superficiali10.1- qualità da macrodescrittori- Po di Volano - Canal Bianco- Fiume Po 10.2 - qualità biologica (IBE)- Po di Volano- Canal Bianco
1993/19981993/20011993/2001
’93 e ‘95/’97’93’95’96’00’
01
TRATTAMENTO REFLUI
B
11. Indicatore Depurazione del Comune di Ferrara11.1 - Indicatore Capacità di depurazione del Comune di Ferrara11.2 - % scarichi depurati
1995/2000’91e’99e‘00
A
12. Indicatore Qualità del ciclo delle acque (input-auput) del Depuratore Gramicia12.1 - Indicatore Azoto Ammoniacale, (NH4+)12.2 - Indicatore Tensioattivi anionici (MBAS)12.3 - Indicatore PH12.4 - Indicatore Fosforo Totale (P)12.5 - Indicatore COD12.6 - Indicatore BOD512.7 - Indicatore Solidi Sospesi Totali
1993/19971993/19971993/19971993/19971993/19971993/19971993/1997
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Gli indicatori per il PSC di Ferrara - URBANISTICAGli indicatori per il PSC di Ferrara - URBANISTICA
COMPONENTE TEMATICATipologia indicatore
INDICATOREAnni di
rilevamento
URBANISTICA
RIFIUTIA
13. Indicatore Raccolta Differenziata13.1- variazione % della racc. differenziata13.2 - % racc. differenziata sul totale13.3 - tonnellate pro capite annue
1997/20011997/20011997/2001
B 14. Indicatore Raccolta Talquale 1997/2001
TRAFFICO B
15. Indicatore Modalità di trasporto 15.1 - % auto15.2 - % bicicletta15.3 - % a piedi15.4 - % moto, scooter, ciclomotore15.5 - % treno15.6 - % altro15.7 - % trasporto collettivo
‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00‘91e’97e’00
QUALITA’ URBANA
B16. Indicatore Piste ciclabili16.1 - km piste ciclabili
1990/2001
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Esempio: valutazione (CO)Esempio: valutazione (CO)
QUALITA’ DELL’ARIA Indicatore Monossido di Carbonio (Co) Media annuale di 8 h giornaliere
12,5
11 10,5
9
7,48,2
5,6
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001
anni
ug/N
m3
media annuale
Soglia di legge 10 g/Nm3
- 5
- 4
- 3
- 2 - 1
+ 1
+ 2
+ 3
+ 4
+ 5
ValutazioneL’indicatore presenta un trend che passa da un livello basso di insostenibilità (-2) a un livello medio di sostenibilità (+3), migliorando di molto la situazione iniziale.
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Azioni coerenti con la valutazione (CO)Azioni coerenti con la valutazione (CO)
Politiche•Mantenere e incrementare la metanizzazione per il riscaldamento urbano. •Realizzare impianti di cogenerazione.•Prescrivere l'obbligo del bollino blu e riorganizzare il sistema del traffico attraverso separazione delle funzioni. •Monitorare l’osservanza delle leggi sugli inquinamenti atmosferici.
Pianificazione•Realizzare il PUT (in particolare per togliere il traffico dal centro).
Opere pubbliche•Realizzare tangenziali e rotatorie.
Partecipazione•Applicare i sistemi di gestione ambientale (ISO 14.000, EMAS, ecc) per i cicli produttivi.
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Scheda Operativa Sintetica componente AriaScheda Operativa Sintetica componente AriaOSSERVAZIONI OBIETTIVI AMBIENTALI POLITICHE PIANIFICAZIONE OPERE PUBBLICHE PARTECIPAZIONE POLITICHE
PIANIFICAZIONE (Norme Tecniche di Attuazione) OPERE PUBBLICHE PARTECIPAZIONE
La qualità dell’aria nel comune di Ferrara è abbastanza buona se si osservano i valori rilevati per indicatori quali il Biossido di Zolfo, Biossido di Azoto, Monossido di Carbonio,Benzene e PTS.
La riduzione dell’impiego di combustibili contenenti zolfo (gasolio) per impianti di riscaldamento e della progressiva sostituzione delle vecchie caldaie funzionanti a gasolio, con impianti a metano e con il teleriscaldamento hanno certamente contribuito a mantenere negli anni una situazione di sostenibilità dal punto di vista ambientale.
Va posta ancora una certa attenzione sulle PM10 e le concentrazioni di ozono i cui valori non si collocano ancora al di sotto dei limiti previsti dalla legge.
-Limitare le emissioni acide in atmosfera (SO2, NO2, NH3) e favorire appropriati sistemi di gestione del territorio.-Limitare le emissioni di gas ad effetto serra che contribuiscono al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici (CO2, CH3, N2O e Cfc).-Ridurre i rischi per la salute umana, l’ecosistema e la qualità della vita derivanti dall’emissione in atmosfera di sostanze nocive o pericolose.-Concorrere al rispetto degli obiettivi fissati per il contributo nazionale alle emissioni globali.
-Mantenere e incrementare la metanizzazione per il riscaldamento urbano. -Realizzare impianti di cogenerazione. -Monitorare l’osservanza delle leggi sugli inquinamenti atmosferici.
-Realizzare il PUT (in particolare per togliere traffico dal centro).
-Realizzare tangenziali e rotatorie.
-Applicare i sistemi di gestione ambientale (ISO 14.000, EMAS, ecc) per i cicli produttivi.
-“L’introduzione di nuovi assi di scorrimento (tangenziali, circonvallazioni, ecc) alternative ai tracciati storici di collegamento”.AZIONE COERENTE
-“Le due U. Attribuire alla grande U e alla piccola U il compito di selezionare e drenare progressivamente (dall’esterno verso l’interno) il traffico che entra in città, o la vuole semplicemente attraversare”.AZIONE COERENTE
-“Realizzare una città dell’automobile, il PSC punta ad un migliore e più chiaro collegamento delle attività legate all’automobile con due caselli autostradali ( attraverso la formazione di un nuovo asse di collegamento tra i due caselli autostradali) e ad un ridisegno delle sezioni ed intersezioni stradali teso a rendere più fluido e sicuro il traffico”.AZIONE COERENTE
-“Ampliamento della linea metropolitana a nord e rafforzamento della rete ciclabile”.AZIONE COERENTE
-“Miglioramento del traffico urbano e soprattutto la riduzione del traffico pesante in città e lo spostamento di una quota di traffico su mezzi alternativi (treno e idrovia)”.AZIONE COERENTE
-“Ipotesi di ristrutturazione, di bonifica e di adeguamento a nuovi e più adatti standard del petrolchimico”AZIONE COERENTE
-“Previsione di una cintura di verde posta oltre i tessuti edificati. Su questa fascia esterna si affacciano altri ambiti verdi , come i parchi urbani, che, ricondotti a loro volta a sistema, rappresentano un importante elemento per la costruzione di nuove connessioni tra le parti della città”AZIONE COERENTE
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Map OverlayMap Overlay
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Map Overlay - Schema concettualeMap Overlay - Schema concettuale
Carta Tematica A
Carta Tematica B
Carta Tematica C
Carta di Piano
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I tematismi per il caso del PSC di FerraraI tematismi per il caso del PSC di Ferrara
TEMATISMI DEL PIANO• Sistema Residenziale
• Sistema della Produzione
• Sistema della Mobilità
• Sistema Verde
TEMATISMI DELL’AMBIENTE
1. Pericolosità da allagamento fluviale scenario gravità media
2. Pericolosità allagamento da canali
3. Geotecnica sinottica
4. Vulnerabilità intrinseca del sistema idrogeologico
5. Minima soggiacenza della tavola d’acqua
6. Centri di potenziale pericolo
7. Elettromagnetismo
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Gli interventi del piano Gli interventi del piano
Sistema Residenziale
1. Espandere il centro
2. Tracce di nuova città
Obi
ettiv
i PS
C Sistema Produttivo
1. Confermare e rafforzare l’economia ferrarese
2. Nuovi insediamenti di completamento di aree esistenti
3. Realizzazione di aree filtro e di compensazione ambientale
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Mobilità e Sistema Infrastrutturale
1. Le due U
2. La città dell’automobile
3. L’accesso al centro antico
4. I centri intermodali
5. Le Reti alternative
6. Le aree verdi di compensazione
Obi
ettiv
i PS
C
Sistema Ambientale (non oggetto di valutazione)
1. La città verde
2. Le aree di interesse naturalistico
3. Le aree agricole 37
Sistema ResidenzialeSistema Residenziale
Elaborazioni ISP, Iuav Studi e Progetti
Obi
ettiv
i PS
C
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Sistema Produttivo
Elaborazioni ISP, Iuav Studi e Progetti
Obi
ettiv
i PS
C
39
Sistema della Mobilità
Elaborazioni ISP, Iuav Studi e Progetti
Obi
ettiv
i PS
C
40
Elaborazioni ISP, Iuav Studi e Progetti
Obi
ettiv
i PS
C
Sistema Ambientale
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Gradi di ValutazioneGradi di Valutazione
Alta Conformità quando le indicazioni di piano si collocano in ambiti a basso o nullo livello di rischio ambientale
Media Conformità quando le indicazioni di piano si collocano in ambiti a medio livello di rischio ambientale
Bassa Conformità quando le indicazioni di piano si collocano in ambiti ad alto livello di rischio ambientale
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Sovrapposizioni cartografiche
Cartografie di Piano, 3 Sistemi del Preliminare del PSC
A. Sistema Residenziale
B. Sistema della Produzione
C. Sistema della Mobilità
Cartografie tematiche, 7 tematismi ambientali
1. Pericolosità da allagamento fluviale scenario gravità media
2. Pericolosità allagamento da canali
3. Geotecnica sinottica
4. Vulnerabilità intrinseca del sistema idrogeologico
5. Centri di potenziale pericolo
6. Minima soggiacenza della tavola d’acqua
7. Elettromagnetismo
Map
Ove
rlay
43
1.Pericolosità da allagamento fluviale scenario gravità media
A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione C. Sistema della Mobilità
2.Pericolosità allagamento da canali A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione C. Sistema della Mobilità
3.Geotecnica sinottica A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione C. Sistema della Mobilità
4.Vulnerabilità intrinseca del sistema idrogeologico B. Sistema della Produzione
5.Centri di potenziale pericolo A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione
6.Minima soggiacenza della tavola d’acqua A. Sistema Residenziale B. Sistema della Produzione C. Sistema della Mobilità
7.Elettromagnetismo A. Sistema Residenziale
SovrapposizioniSovrapposizioni
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D A
C B
Ambito /Insediamento
Carta Tematica
Grado di rischio
Valutazione
Esigenze
Lettura del processo valutativo di Lettura del processo valutativo di Map OverlayMap Overlay: :
schematizzazione informazionischematizzazione informazioni
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VALUTAZIONE SINTETICA
VALORI DI RISCHIO DESCRIZIONE
Alta conformità Assenza di rischio Molto Basso 70% Basso, Medio 30%
Assenza di rischio o prevalente presenza di rischio Molto Basso
Media conformità
Molto Basso,Basso, Medio 70% Alto, Molto Alto 30%
Prevalente presenza di rischio Molto Basso, Basso e Medio
Bassa conformità
Molto Basso,Basso,Medio 30% Alto Molto, Alto 70%
Prevalente presenza di rischio Alto e Molto Alto
Valutazione SinteticaValutazione Sintetica
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La carta della pericolosità da allagamento fluvialeLa carta della pericolosità da allagamento fluviale
LEGENDATraduzione classificazione specialistica inGRADI DI RISCHIO
Gradi di Pericolosità
0Molto Basso
0-5
5-10Basso
10-15
15-20Medio
20-25
25-30Alto
30-35
Fascia B
Molto AltoFascia di rischio mortale
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Valutazione degli interventi di pianoValutazione degli interventi di piano
Ambito 1(residenza)
Carta Tematica Grado di rischio Valutazione Prescrizioni
In questo Ambito si prevede di esportare i caratteri urbani del centro ai tessuti edilizi costruiti a ridosso delle principali direttrici di espansione della città.
Carta per lo studio dell’allagamento da fiumi, di gravità media, in funzione della quantità d’acqua che potrebbe essere riversata dalla rotta.
MoltoBasso: 70%Basso: 5%Medio: 25%
alta coerenza
-
Ambito di intervento del piano
Carta tematica ambientale
Livello complessivo di rischio
Valutazione (giudizio di coerenza)
Prescrizioni/norme urbanistiche di natura ambientale
Descrizione sintetica delle caratteristiche (sistema pianificatorio di appartenenza, interventi previsti,ecc).
Descrizione del tematismo ambientale e delle finalità della rappresentazione cartografica.
Definizione del livello complessivo di rischio ambientale (percentuale dei differenti livelli di rischio presenti - range 1÷3 oppure 1÷5).
Definizione del grado di coerenza (Alta, Media, Bassa) tra le azioni di piano e il livello complessivo di rischio ambientale
Indicazioni urbanistiche di carattere generale atte a mitigare il livello di rischio presente (compresa opzione zero).
Esempio: Sovrapposizione Ambito 1 (residenza) alla carta della Pericolosità da allagamento fluviale
““Pericolosità allagamento fluviale” Pericolosità allagamento fluviale” “Pericolosità allagamento da canali”“Pericolosità allagamento da canali”
SISTEMA RESIDENZIALESISTEMA RESIDENZIALE
Dalle sovrapposizioni emerge un grado di conformità complessivo che si attesta su valori di alta conformità, ad eccezione dell’Ambito 3, per il quale si esprime un giudizio di media conformità (emerge la necessità di rendere meno vulnerabile la zona in esame al fenomeno dell’allagamento)
+
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Ambito 1:media conformità;quadranti vocati B e C. Ambito 2: media conformità; l’insediamento di residenze richiede specifici accertamenti preliminari, in particolare per quanto riguarda la presenza di centri di pericolo per le falde. Ambito 3: media conformità; quadranti vocati B e C per la porzione nord, con prescrizioni relative alle quote di calpestio. Ambito 4: media conformità; quadranti vocati B e C per la porzione nord, con prescrizioni relative alle quote di calpestio.
A. Sistema Residenziale
Ambito 5: alta conformità; tutta l’area è vocata. Insediamento 1: media conformità; quadranti vocati B, C e D. Insediamento 2: media conformità; quadrante vocato C; prescrizioni per il quadrante D. Insediamento 3: media conformità; quadranti vocati C e D.
B. Sistema della Produzione
Insediamento 4: media conformità; quadrante vocato D. Intervento 1: media conformità Intervento 2: media conformità Intervento 3: media conformità Intervento 4: media conformità Intervento 5: media conformità: prescrizioni al fine di ridurre il rischio da esondazioni
C. Sistema della Mobilità
Intervento 6: media conformità
Valutazione complessiva finale - sintesiValutazione complessiva finale - sintesi
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Sintesi valutazione: potenzialità urbanistiche/criticità ambientaliSintesi valutazione: potenzialità urbanistiche/criticità ambientali
Sistema della Residenza
Ambito Criticità ambientali Potenzialità urbanistiche Prescrizioni
Ambito 1
L’Ambito non presenta elevati livelli di rischio. La parte sud dell’Ambito (quadranti B e C) è caratterizzata da una alta coerenza con il complessivo sistema ambientale, confermando così la sua vocazione alla trasformazione.La parte nord (quadranti A e D), invece, è caratterizzata da una media coerenza con il sistema ambientale nel suo complesso, per la presenza di alcuni elementi problematici:-rischio medio da allagamento fluviale,-terreni di consistenza molle,-alcuni siti puntuali di potenziale pericolo nella parte a nord.La criticità presente nella parte a nord trova una buona risposta nelle previsioni di piano (Sistema Verde) per la realizzazione, nell’area a nord di via Modena, di un ambito verde di compensazione sia per il contenimento delle acque meteoriche e superficiali, sia come barriera (vegetale) dagli insediamenti produttivi e dall’inceneritore presenti più a nord.
L’Ambito rappresenta la parte ovest del sistema di consolidamento ed espansione urbana denominato “asse est-ovest”. L’obiettivo generale del piano riguarda la concentrazione delle principali aree di espansione residenziale parallelamente alla direzione dei principali sistemi di mobilità e di trasporto pubblico e all’ambito di valore paesaggistico costituito dal corso d’acqua Poatello-Volano e dalle sue golene. L’ambito previsto consente inoltre la riqualificazione dei centri preesistenti (Porotto e Cassana)sia attraverso la previsione di nuovi servizi e spazi versi, che con il potenziamento dei collegamenti verso il centro urbano (risezionamento di via Modena, pista ciclabile su via Arginane e sul tracciato della ferrovia)
-preferirei quadranti B e C.-i nuovi insediamenti residenziali nel quadrante D dovranno essere preceduti da indagini specifiche in sito.
Ambito 2
L’ambito interessa un settore articolato, con elevate differenze interne. Se problematica può essere considerata la presenza di alcuni siti puntuali di potenziale pericolo nella parte nord (impianti produttivi), nelle parti centrali e meridionali si riscontra invece un valore di rischio basso e l’assenza di particolari vincoli ambientali. Verso sud è comunque necessario impedire gli allagamenti, proteggere la falda e consolidare il terreno (innalzamento ed impermeabilizzazione del suolo, consolidamento degli argini). Considerata la presenza di quattro buffer (ad est), due tratti di aeronudo ed interferenze provocate dalle antenne televisive, specifici accorgimenti si rendono necessari per quanto riguarda i rischi legati all’elettromagnetismo. Attualmente è presente anche una linea ferroviaria a servizio delle aree industriali petrolchimiche, che però il piano prevede di spostare all’esterno dell’area di progetto. Il piano prevede di realizzare, oltre che una serie di spazi verdi e di uso pubblico, una fascia ambientale di compensazione e di protezione nella zona est (tra i nuovo insediamento e la ferrovia Venezia-Bologna).
Questo ambito, attualmente occupato da aree produttive dimesse, addossato alle mura urbane e compreso tra la stazione ferroviaria e il terminal automobilistico da un lato e dall’idrovia dall’altro, costituisce uno dei più importanti luoghi di potenziale riqualificazione urbana. Qui è possibile realizzare un nuovo quartiere urbano (caratterizzato da un mix di funzioni residenziali, terziarie e commerciali) direttamente collegato ai mezzi di trasporto collettivo, che può diventare di fatto una sorta di “prolungamento” del centro antico e, con l’attenta progettazione delle sponde dell’idrovia, anche occasione di ripristino del rapporto della città con i corsi d’acqua che la attraversano.
-preferirei quadranti A e D;- i nuovi insediamenti residenziali nel quadrante B e C dovranno essere preceduti da indagini specifiche in sito.
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Coni ottici paesaggisticiConi ottici paesaggistici
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Schema concettuale Coni ottici paesaggisticiSchema concettuale Coni ottici paesaggistici
1900 stato storico
I Piano
II Piano
Sfondo
2010 stato di Piano
I Piano
II Piano
Sfondo
I Piano
II Piano
Sfondo2000 stato di fatto
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Lettura estetico-percettiva (confronto passato/presente)Lettura estetico-percettiva (confronto passato/presente)
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Lettura estetico-percettiva (confronto passato/presente)Lettura estetico-percettiva (confronto passato/presente)
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Lettura estetico-percettiva: le trasformazioni futureLettura estetico-percettiva: le trasformazioni future
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Indicatori per l’analisi strutturaleIndicatori per l’analisi strutturale
1. elementi vegetazionali ed aree agricoleVegetazione dell’orizzonte submontano, Bosco, Masse arboree, Vegetazione arbustiva, Alberi sparsi, Viali alberati, Colture prative, Prati con elevata densità di alberate e siepi campestri, Prati con ridotta consistenza del corredo arboreo, Aree con presenza di seminativi, Presenza di piantate o alberature Incolto, Sistemazioni agrarie con terrazzamenti, Sistemazioni agrarie a mosaico, Sistemazioni agrarie con disposizioni regolari, a rete
2. morfologia del territorioTerreno pianeggiante, Terreno con modesti dislivelli, Terreno con notevoli dislivelli, Morfologia ripida e scoscesa), Elementi d’acqua
3. elementi d’acquaTorrenti, Canali, Canalizzazioni minori, Vegetazione spondale
4. tipologia architettonicaCentro urbano - Presenza di edifici emergenti nel paesaggio, Chiese e/o campanili, Ciminiere, Altro ; edificato - Presenza di edifici emergenti nel paesaggio, Chiese e/o campanili, Ciminiere, Altro; Aggregato rurale, Case isolate rurali ,Edifici industriali recenti, archeologia industriale
5. trama urbanaViabilità - Strade di scorrimento veloce, Strade di collegamento tra centri, Strade poderali, strade interpoderali; Infrastrutture – Ponti, Cavi e tralicci, Altro; Disegno urbano – Geometrico, Naturale
6. aspetti visivi (tipologico-formali)Ambiti con forte contrasto tra elementi verticali e orizzontali, Ambiti con forte orizzontalità, molto aperti e panoramici, Effetto limite esercitato dai boschi o da alberature, Ambiti, giardini e orti curati
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Scheda di analisi strutturaleScheda di analisi strutturaleN. CONO OTTICO
PIANI DI LETTURA 1° PIANO 2° PIANO3° PIANO (sfondo)
Presenza PresenzaPresenza
Alta Bassa Alta Bassa Alta Bassa
ELEMENTI VEGETAZIONALI
Vegetazione dell’orizzonte submontano
Bosco
Masse arboree
Vegetazione arbustiva
Alberi sparsi
Viali alberati
Colture Colture prative
Prati con elevata densità di alberate e siepi
Prati con ridotta consistenza del corredo arboreo
Aree con presenza di seminativi
Presenza di piantate o alberature
Incolto
Sistema-zioni agrarie
Presenza di terrazzamenti
A mosaico
Disposizioni regolari, a rete
MORFOLOGIA
Terreno pianeggiante
Terreno con modesti dislivelli
Terreno con notevoli dislivelli
Morfologia ripida e scoscesa
ELEMENTI D’ACQUA
Torrenti
Canali
Canalizzazioni minori
Vegetazione spondale
TIPOLOGIA ARCHITETTONICA
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Lettura strutturaleLettura strutturale
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Lettura strutturaleLettura strutturale
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Livelli di efficacia delle tecnicheLivelli di efficacia delle tecniche
EFFICACIA
TEMPO
Map Overlay Scheda UNESCO
Preliminare piano
Piano strutturale
Gestione del piano
Scheda Operativa
Coni ottici paesaggistici
Piano operativo
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Potenzialità/Limiti Scheda OperativaPotenzialità/Limiti Scheda Operativa
Limiti• Scarsa utilità nella fase di redazione del piano (ex ante)
• Difficile localizzazione spaziale delle valutazioni
Potenzialità• Elevata efficacia in fase di monitoraggio (ex post)• Alta capacità di visualizzare il percorso logico (analisi-valutazione-definizione coerenza azioni del piano)
• Capacità di organizzare il Rapporto ambientale (integrazione informazioni)• Alta capacità di gestire dati
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Potenzialità/Limiti Map OverlayPotenzialità/Limiti Map Overlay
Limiti• Efficacia nulla in fase ex post•Incapacità di leggere le trasformazioni in senso temporale
Potenzialità• Elevata efficacia in fase di prima definizione delle scelte di piano
• Elevata capacità di localizzare le valutazioni
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Potenzialità/Limiti Coni ottici paesaggisticiPotenzialità/Limiti Coni ottici paesaggistici
Limiti• Scarsa significatività in zone di pianura
• Restituzione parziale delle trasformazioni (solo rispetto a coni ottici storicizzati, non sulla totalità del territorio comunale)
• Non consente l’attribuzione di giudizi di sostenibilità
Potenzialità• Lettura delle trasformazioni nei tre piani (1° piano - architetture, 2°
piano – trama e sfondo - skyline), destrutturazione informazioni• Elevata capacità di visualizzare le trasformazioni per il sapere comune
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VIncAVIncA
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BiodiversitàBiodiversità
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Composizione e livelli della biodiversitàComposizione e livelli della biodiversità
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Distribuzione della biodiversitàDistribuzione della biodiversità
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Valori e funzioni della biodiversitàValori e funzioni della biodiversità
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Valori e funzioni della biodiversità 1Valori e funzioni della biodiversità 1
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Valori e funzioni della biodiversità 2Valori e funzioni della biodiversità 2
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Valori e funzioni della biodiversità 3Valori e funzioni della biodiversità 3
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Valori e funzioni della biodiversità 4Valori e funzioni della biodiversità 4
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I postulati della biodiversitàI postulati della biodiversità
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Perdita di biodiversità: le estinzioni di massaPerdita di biodiversità: le estinzioni di massa
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La perdita di biodiversità: tassi d’estinzioneLa perdita di biodiversità: tassi d’estinzione
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Che fare? Perché preoccuparsi?Che fare? Perché preoccuparsi?
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Cause della perdita di biodiversitàCause della perdita di biodiversità
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1- Distruzione (degradazione e perdita) di habitat1- Distruzione (degradazione e perdita) di habitat
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Strumenti di conservazioneStrumenti di conservazione
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B. 2 - RiserveB. 2 - Riserve
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B. 2 - RiserveB. 2 - Riserve
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B. 2 - RiserveB. 2 - Riserve
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B. 2 - RiserveB. 2 - Riserve
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Rete ecologicaRete ecologica
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Rete ecologicaRete ecologica
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Rete Natura 2000Rete Natura 2000
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Obiettivi Direttiva HabitatObiettivi Direttiva Habitat
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Allegato I - Allegato I - Habitat di interesse comunitarioHabitat di interesse comunitario
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Regioni biogeograficheRegioni biogeografiche
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Habitat prioritariHabitat prioritari
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Allegato II - Allegato II - specie di interesse comunitariospecie di interesse comunitario
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DefinizioniDefinizioni
Siti di Importanza Comunitaria – SIC Contribuiscono in modo significativo a mantenere o ripristinare un tipo di habitat naturale di cui all’allegato I o una specie di cui all’allegato II
Zone Speciali di Conservazione – ZSCSIC designati dagli Stati membri mediante atti ufficiali in cui sono applicate le misure di conservazione
Zone di Protezione Speciale – ZPSDirettiva 79/409/CEE “Uccelli” “concernente la conservazione degli uccelli selvatici”
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Costruzione della ReteCostruzione della Rete
Ogni Stato membro propone un elenco di siti (pSIC) secondo i criteri dell’allegato III della Direttiva Habitat e compilando per ognuno un Formulario standard
Gli elenchi dei singoli Stati, trasmessi alla Commissione, vengono elaborati in un progetto d’elenco unico (Seminari biogeografici)
I SIC in tale elenco divengono ZSC
Si possono avere SIC di designazione comunitaria
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Gestione della ReteGestione della Rete
- Misure di conservazione/ripristino
- Piani di gestione
- Valutazioni d’Incidenza Ambientale (VIncA)
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Schema concettuale VIncASchema concettuale VIncA
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Tecnica di VIncATecnica di VIncA
Tecnica valutativa
Modello “fonte-vettore-bersaglio”Modello “fonte-vettore-bersaglio” - destrutturazione:
- del piano in fattori di pressione e abitanti equivalenti
- dell’ambiente (area vasta) in vettori - dell’ambiente (SIC) in bersagli
Tentativo di coniugare sviluppo antropico e conservazione della biodiversità
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- Definizione incidenza significativa
(criterio: concetto di reversibilità degli impatti)
- Definizione ambito di valutazione
(criterio: presenza di un vettore capace di trasportare la pressione al bersaglio nel SIC)
Modello “fonte-vettore-bersaglio”Modello “fonte-vettore-bersaglio”
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Modello “fonte-vettore-bersaglio”Modello “fonte-vettore-bersaglio”Scheda valutativa puntualeScheda valutativa puntuale
A B C D E F G
Fonte di pressione Indicatore di pressione Vettore Bersaglio ambientalenel SIC
Descrizione quantitativadell’impatto sulla specie
Valore dell’impatto Descrizione delValoredell’impatto
Strutture ricettive 1 Illuminazione … … … … …
Caldaie e camini 2 Emissioni da riscaldamento
Trafficomotorizzato;presenza umana
3 Rumore
….. …
ValutazioneTotalequantitativa
Valutazionequalitativa
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Scheda valutativa ponderata nel caso dellaScheda valutativa ponderata nel caso dellaVIncA alla Variante al PRG di Campagna LupiaVIncA alla Variante al PRG di Campagna Lupia
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Riflessioni teorico-metodologicheRiflessioni teorico-metodologiche
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Valutazioni ambientali Valutazioni ambientali
VIAVIA Progetti
VIncAVIncA Progetti e Piani
VASVAS Piani e Programmi
• capacità di mitigare il progetto e migliorarlo
• limitato ambito d’azione• incapacità di considerare effetti
cumulativi sinergici e indiretti• visione parziale, non STRATEGICA• valutazione effettuata molto spesso
ex post
• conservazione della biodiversità• visione più ampia della VIA• attenzione focalizzata sugli aspetti
biotici
• molte componenti ambientali• visione STRATEGICA• fattore “temporale” (ex ante,
itinere, ex post)• No valutazione delle strategie
politiche• No individuazione di piani
alternativi
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Differenze sostanziali tra VIA, VAS e VIncADifferenze sostanziali tra VIA, VAS e VIncA
Campo di Campo di applicazioneapplicazione
Progetti specifici in una localizzazione definita
Progetti e piani, non ha un campo geografico di applicazione già definito
(anche“aree contermini”)
Piani, individua criticità di lungo periodo
e a scala territoriale
Oggetto valutativoOggetto valutativostato di fatto e stato di progetto
(presente/futuro)
stato di fatto e stato di progetto (presente/futuro) Trend storici (passato/presente/futuro)
FinalitàFinalitàindividua gli impatti singoli di un
progetto sulle componenti ambientali
Individua l’incidenza del progetto/piano da solo e
CONGIUNTAMENTE ad altri interventi presenti nell’ambito amministrativo di
riferimento
prevede gli impatti cumulativi generati dal piano e verifica nel tempo gli effetti
(monitoraggio)
Tipo di valutazioneTipo di valutazioneVerifica della compatibilità Verifica della incidenza
Verifica della sostenibilità (processo di conoscenza che
accompagna l’intero sviluppo del piano)
DatiDati prevalentemente quantitativi Quantitativiquantitativi e
quali-quantitativi
ProcessoProcessodi tipo autorizzativo Di tipo autorizzativo
argomentativo di costruzione delle decisioni (natura
ENDOPROCEDIMENTALE)
RedazioneRedazione È elaborato dal proponente È elaborato dal proponenteÈ l’esito di un rapporto di interazione tra
soggetti pubblici e stake- holders
Rapporto con la Rapporto con la decisionedecisione
Aiuto alla decisioneDecisione (dichiarazione finale di INCIDENZA SIGNIFICATIVA o di
INCIDENZA NON SIGNIFICATIVA)Aiuto alla decisione
VIA VIncA VAS VIA VIncA VAS
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Potenzialità/Limiti modello “fonte-vettore-bersaglio”Potenzialità/Limiti modello “fonte-vettore-bersaglio”
Limiti• Visione parziale dell’ambiente (componenti biotiche del SIC)
Potenzialità•Traduzione delle scelte del piano in fattori di pressione ed
abitanti equivalenti •Individuazione di misure attenuative e compensative in grado di ridurre gli impatti su habitat e specie del SIC
•Definizione dei criteri per l’individuazione geografica dell’ambito di indagine•Definizione dei criteri per la definizione di incidenza significativa
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Punti di forza VAS e VIncAPunti di forza VAS e VIncA
• Introduzione del fattore tempo nel piano (interfaccia continua con il territorio)
• VAS e VIncA sono protocolli che obbligano a seguire un percorso consequenziale e sistematico, migliorando il livello medio della pianificazione
• VAS e VIncA sono parte del piano, non momenti a sé, e si integrano all’interno dei procedimenti pianificatori
• La VAS consente una lettura comparata di potenzialità urbanistiche/criticità ambientali
• Obbligo della consultazione - partecipazione pubblica (stake-holders)
• La VAS richiede l’utilizzo di un insieme di tecniche
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Debolezze di VAS e VIncADebolezze di VAS e VIncA
• VAS e VIncA non possono esistere senza un piano/programma (il dominus dell’intero processo è il PIANO)
• VAS e VIncA non possono valutare le strategie del piano (indirizzo politico), bensì gli impatti generati dalla sua realizzazione
• Le alternative non possono rappresentarsi come “Piano B”, bensì come localizzazioni diverse di funzioni all’interno dello stesso piano (tracciati infrastrutture, localizzazione impianti) o modi diversi di raggiungere gli stessi obiettivi (piani di settore)
• VAS e VIncA sono procedure che generano un elevato impatto amministrativo
• La VAS richiede l’utilizzo di un insieme di tecniche
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RAPPORTO AMBIENTALEProgrammazione a scala vastaA) Piani di settore;B) Vincoli sovracomunali;C) Programmi di sviluppo locali;D) …….Componenti Ambientali1. Aria 2. Acque3. Suolo 4. Habitat 5. Specie6. Struttura Urbanistica7. Struttura Sociale 8. Struttura Economica 9. …….Piani Attuativi e Progetti- Piani zone produttive;- Piani di riqualificazione urbanistica;- Progetti pubblici - ……………………….
VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE
DIRETTIVA 92/43/CE - VIncAValutazione dei piani e dei progetti in area SIC per le componenti ambientali:- Habitat;- Specie
Giudizio di Incidenza Ambientale
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALEDIRETTIVA 85/337/CE - VIA
Quadro di riferimento Progettuale Fase di CantiereFase di EsercizioFase di Post esercizio
MODELLI VALUTATIVIScheda Operativa (Politiche, PianificazioneOpere pubbliche, Partecipazione)Paesaggio (Coni ottici)Map Overlay (Carte tematiche)
PIANO URBANISTICOPolitiche, Pianificazione, Opere pubbliche, Partecipazione (Scheda Operativa)Coni ottici paesaggistici (Paesaggio)Carte tematiche (Map Overlay)Verifica di Coerenza
Integrazione procedurale valutazioni ambientaliIntegrazione procedurale valutazioni ambientali