modello organizzativo...
TRANSCRIPT
1
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
MODELLO ORGANIZZATIVO DELL’ASP –
AZIENDA SANITARIA LOCALE DI POTENZA-
RINVENIENTE DAL PROCESSO DI RIORDINO
DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
2
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza PREMESSA Si forniscono di seguito gli elementi salienti dell’assetto strutturale e organizzativo che l’ASP
intende porre in essere, in attuazione del più complesso processo di riordino del Sistema Sanitario
Regionale, indicando i nuovi modelli di offerta delle prestazioni sanitarie per ciascuna delle macro
aree assistenziali: ospedaliera, distrettuale e prevenzione.
Nello specifico si delineano di seguito gli assetti organizzativi e funzionali relativi ai presidi
Distrettuali per post acuti, ai Distretti della Salute, al Dipartimento Salute Mentale e alle strutture
deputate alla Prevenzione
GENERALITÀ DEL TERRITORIO, DELLA POPOLAZIONE ASSISTITA E
DELL’ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE DI POTENZA
L’Azienda Sanitaria Locale di Potenza (ASP) opera su un territorio coincidente con la provincia di
Potenza ed è caratterizzata da 100 comuni con una superficie di 6.546 Kmq.
Rappresenta una realtà complessa in rapporto all’assetto orografico del territorio e alle
problematiche socio-economiche che la connotano, in gran parte montuosa, intersecata da vallate, e
servita da infrastrutture non sempre sufficienti a garantire adeguati collegamenti.
Il territorio della provincia si caratterizza per la molteplicità delle tipologie degli ambienti che lo
compongono: al suo interno sono presenti poli industriali e diverse aree industriali, aree protette e
parchi, l’area urbana di Potenza capoluogo di provincia in cui sono concentrati la maggior parte dei
servizi della pubblica amministrazione.
Infatti, al suo interno sono presenti vari poli industriali, come quello di San Nicola di Melfi, ma
anche ambienti prettamente naturali come i laghi di Monticchio, la costa di Maratea (unico sbocco
sul mare della provincia), la zona centrale della foresta lucana, il massiccio del Monte Sirino ed il
vasto Parco nazionale del Pollino, condiviso con la Calabria e con sede a Rotonda, nella parte
meridionale della provincia.
Fanno parte del territorio provinciale i laghi di Monticchio, il lago Sirino ed i laghi artificiali di
Monte Cotugno, del Pertusillo, di Acerenza e del Rendina. È attraversata dall'autostrada A3, alla
quale si ha accesso attraverso quattro svincoli presenti nei comuni di Lagonegro (Nord e Sud) e
Lauria (Nord e Sud).
3
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
PROFILO DEMOGRAFICO
La popolazione residente al 1° Gennaio 2014 è di 376.182 abitanti. La densità media per kmq è di
57,46 abitanti, 38 su 100 comuni hanno una densità di 50 abitanti per kmq. Il 2% degli abitanti è di
origine straniera e l’età media della popolazione è di 43 anni. Si ha una prevalenza delle donne che
rappresentano il 51% della popolazione.
Il grafico rappresenta la distribuzione della popolazione residente in provincia di Potenza per età,
sesso e stato civile al 1° gennaio 2014.
La popolazione è riportata per classi quinquennali di età sull'asse Y, mentre sull'asse X sono
riportati due grafici a barre a specchio con i maschi (a sinistra) e le femmine (a destra). I diversi
colori evidenziano la distribuzione della popolazione per stato civile: celibi e nubili, coniugati,
vedovi e divorziati.
In generale, la forma di questo tipo di grafico dipende dall'andamento demografico di una
popolazione, con variazioni visibili in periodi di forte crescita demografica o di cali delle nascite per
guerre o altri eventi. In Italia ha avuto la forma simile ad una piramide fino agli anni '60, cioè fino
agli anni del boom demografico.
4
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza ORGANIZZAZIONE DELL’AZIENDA SANITARIA LOCALE
DI POTENZA
GENERALITÀ SULLA STRUTTURA E DELL’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI DELL’AZIENDA
SANITARIA LOCALE DI POTENZA
ASSISTENZA OSPEDALIERA
L’Assistenza Ospedaliera per Acuti, intesa come garanzia del trattamento di condizioni patologiche
che necessitano di interventi diagnostico-terapeutici di emergenza o di urgenza, patologie acute non
gestibili in ambito ambulatoriale e/o domiciliare, verrà assicurata nella logica di rete hub and spoke
dall’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, che accorperà i tre Presidi Ospedalieri per Acuti
attualmente in capo alla ASP, che sono quelli di Lagonegro, Melfi e Villa D’Agri.
NUMERO DEI POSTI LETTO ANNO 2016 DELLE
STRUTTURE DI RICOVERO DELL'ASP – PP.SS.AA . AFFERENTI
ALL’AOR SAN CARLO
STRUTTURE DI
RICOVERO
Ordinary day hospital TOTALE
PSA VILLA D’AGRI
110
12
122
PSA LAGONEGRO 96 12 108
PSA MELFI 101 8 109
5
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
PRESIDI DISTRETTUALI E LE ATTIVITA’ DI POST ACUZIE
Consolidamento del processo di riconversione in senso territoriale degli Ospedali di Lauria,
Chiaromonte, Maratea, Venosa, con la sperimentazione di percorsi di integrazione ospedale -
territorio. Inserimento organizzativo del Presidio di Pescopagano nell’ASP
Nel nuovo modello organizzativo proposto, l’ASP continuerà ad avere la gestione diretta dei Presidi
Distrettuali di Chiaromonte, Lauria, Maratea, Venosa, ed inoltre Pescopagano. Tali presidi, con
specifica vocazione alla Lungodegenza o alla Riabilitazione o alla Residenzialità, diventano sede
elettiva di sperimentazione di forme di gestione integrata ospedale – territorio, dove si realizza la
presa in carico dei pazienti, con particolare riferimento a quelli cronici, o comunque che versano in
condizioni di fragilità. In alcuni di essi è presente anche la sede del Distretto della Salute.
In conformità a quanto previsto dall’art. 20 della L.R. n. 17/2011 oltreché nel Piano Regionale
Integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità 2012 – 2015, negli ospedali post
acuti è svolta attività sanitaria territoriale, ovvero attività ospedaliera non per acuti.
I Presidi Distrettuali di Chiaromonte, Lauria, Maratea, Venosa, Pescopagano si configureranno
come strutture polivalenti a bassa intensità assistenziale (il Presidio di Pescopagano, oggi collegato
all’AOR San Carlo, verrà integrato nella organizzazione dell’ASP in alcune delle sue funzioni per
competenza, ed in particolare nella degenza in regime di post-acuzie o di residenzialità in elezione
e/o in trasferimento da altri setting assistenziali). In tutti i Presidi Distrettuali, inoltre, vi saranno i
PTS (Punti Territoriali di Soccorso) e si svolgerà attività poliambulatoriale specialistica.
Nei suddetti Ospedali Distrettuali potrà essere svolta anche attività di chirurgia ambulatoriale a
bassa complessità, tipo ASA 1 e ASA 2.
Le strutture che ospitano i posti letto per le attività di post-acuzie sono il Presidio Distrettuale di
Venosa, il Presidio Distrettuale di Chiaromonte ed il Presidio Ospedaliero di Lauria. Trattasi di
attività di riabilitazione (cod. 56) e lungodegenza (cod. 60). Verrà aggiunto ad essi anche quello di
Pescopagano dove andrà a collocarsi la riabilitazione intensiva e di alta specializzazione (codici 28
e 75).
I posti letto per le post-acuzie attivi al 2016 sono 64 di cui 60 in regime ordinari e 4 in regime day
hospital. A questi si devono aggiungere n. 2 posti letto per il DH territoriale del Dipartimento Salute
Mentale che vengono effettuati presso il Presidio di Lauria, 44 posti letto ordinari sono adibiti per la
lungodegenza e 20 (16 ordinari e 4 day hospital) per la riabilitazione.
POST-ACUZIE POSTI LETTO ANNO 2016
ORDINARI DAY HOSPITAL
PRESIDIO DISTRETTUALE DI CHIAROMONTE
LUNGODEGENZA e
RIABILITAZIONE 16 0
PRESIDIO DISTRETTUALE DI VENOSA
LUNGODEGENZA 12 0
RIABILITAZIONE 12 0
6
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
PRESIDIO OSPEDALIERO DI LAURIA
LUNGODEGENZA 16 0
RIABILITAZIONE 4 4
SERVIZIO PSICHIATRICO*
2
TOTALE POSTI LETTO PER
POST-ACUZIE 60 6
* TRATTASI DI DH TERRITORIALE
POST ACUZIE ORDINARI DAY HOSPITAL
LUNGODEGENZA 44
RIABILITAZIONE 16 4
TOTALE 60 4
ORDINARI DAY HOSPITAL
PSICHIATRIA
2
TOTALE 2
Il Presidio Distrettuale di Chiaromonte, a seguito di avvenuto processo di riconversione in senso
territoriale, ha consolidato una definita vocazione per le attività residenziale di eccellenza.
Nella propria organizzazione, sono presenti infatti:
- UOSD di Lungodegenza e Riabilitazione,
- RSA Anziani di 20 posti residenza,
e sono inoltre presenti due Centri che rivestono caratteristiche uniche per il SUD Italia:
- CENTRO PER LA CURA DELL’ALCOLISMO
Il centro è organizzato in un’offerta di tipo residenziale con una recettività di n. 12 posti letto ed una
semiresidenzialità di n. 6 posti, le attività del Centro sono garantite sulle 24 ore e per sette giorni
alla settimana, il periodo di permanenza al Centro di ogni singolo ospite è di circa 4 settimane.
- CENTRO PER I DISTURBI ALIMENTARI – FONDAZIONE STELLA MARIS
Il Centro ha fatto parte di un progetto promosso dal Ministero della Salute “progetto di studio
multicentrico su fattori predittivi e caratteristiche psicopatologiche dei DCA in età adolescenziale e
pre adolescenziale”, di cui fanno parte anche altri 5 centri nazionali:
c.dca età evolutiva di Milano
c.dca Villa Miralago di Cuasso al Monte, Varese
7
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
c.dca Palazzo Francisci di Todi
IRCCS Fondazione Stella Maris di Calambrone, Pisa.
c.dca Età Evolutiva Policlinico S.Orsola Malpigli di Bologna.
Vi si svolgono inoltre le seguenti ulteriori attività distrettuali:
Punto Territoriale di Soccorso di I e di III livello;
Continuità Assistenziale;
Medicina Primaria ( Tutti i MMMMGG del Comune di Chiaromonte)
Attività di Radiologia;
Attività di Laboratorio di analisi,
Attività farmaceutiche ospedaliere, accanto alla distribuzione diretta agli utenti di specifiche
categorie di farmaci e di farmaci in ADI.
Attività di Oculistica ( chirurgia ambulatoriale e ambulatori strumentali )
Servizio di Endoscopia
UOSD Servizio Dialisi;
Ambulatori Specialistici per attività ambulatoriali e di Day Service, ecografia , ecc.;
Day Service Ipertensione
Ambulatorio di Allergologia
Attività Consultoriali e Socio Assistenziali
il centro di FKT;
Ufficio Igiene e Sanità Pubblica
E’ prevista la attivazione del Centro Residenziale Autismo, di prossima inaugurazione, collegato
sempre con la Fondazione Stella Maris, ma anche con la ASM per le attività di ricovero per prima
diagnosi, nell’ambito del Dipartimento Regionale di Neuropsichiatria Infantile.
Il Presidio Distrettuale di Lauria, a seguito del processo di riconversione in senso territoriale, ha
consolidato una definita vocazione per le attività di post-acuzie di Lungodegenza Medica, di
Hospice e di Coma vegetativo.
Nel modello organizzativo, accanto all’area di ricovero e residenza vi sono tutte le attività svolte dal
Distretto della Salute:
Punto Territoriale di Soccorso di I e di III livello;
Continuità Assistenziale;
Medicina Primaria (MMG e PLS)
Attività di Radiologia;
Attività di Laboratorio di analisi,
UOSD Servizio Dialisi;
UOSD di Ecografia Territoriale;
UOSD di Endocrinologia e Diabetologia territoriale;
8
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
UOSD di Riabilitazione Territoriale
Ambulatori Specialistici per attività ambulatoriale e di Day Service;
Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Servizio di Neuropsichiatria Infantile;
Attività Consultoriali e Socio Assistenziali
UOSD di Medicina dello Sport
Unità di Valutazione dei Bisogni Riabilitativi;
Il DSM;
Il Servizio ADI e Cure Palliative
Sportello Unico Veterinario
Punto unico di accesso delle attività di Assistenza Primaria
Centro vaccinale e di Ufficio Igiene e Sanità Pubblica
Attività farmaceutiche ospedaliere, accanto alla distribuzione diretta agli utenti di specifiche
categorie di farmaci e di farmaci in ADI.
E’ prevista la attivazione della Casa del bambino inguaribile, Centro residenziale hospice
pediatrico (con denominazione futura di “Casa degli Angeli” oppure “Giardino di Peter
Pan”).
Per tutte queste attività è da considerarsi una delle tre sperimentazioni portate avanti in Azienda di
Casa della Salute, finalizzata a promuovere forme di integrazione tra la Medicina di
Gruppo/Pediatria di Libera Scelta, con obiettivo di garantire a regime la presenza all’interno della
stessa struttura di almeno un medico dalle 8.00 alle 22.00 di tutti i giorni feriali e dalle 8.00 alle
10.00 del sabato, e le attività distrettuali svolte dagli specialisti operanti nel Distretto della Salute,
con utilizzo comune di ambulatori ed attrezzature secondo il modello di presa in carico “ chronic
care model “ per la attivazione dei più comuni percorsi diagnostici terapeutici (PDTA diabete,
ipertensione, BPCO, scompenso cardiaco ), che prevede di condividere tra gli specialisti :
l’organizzazione dell’assistenza ai pazienti affetti da patologie croniche,
la predisposizione PDTA specifici,
i protocolli per i ricoveri programmati dei pazienti e la relativa dimissione concordata,
la partecipazione ad attività di audit per la definizione della presa in carico del paziente,
gli obiettivi aziendali e di appropriatezza prescrittiva.
Il Presidio Distrettuale di Maratea, riconvertito in senso territoriale nel corso di questi anni,
ospita due strutture Residenziali, di cui una per Anziani ed una mista Anziani / Disabili.
Inoltre il Presidio è sede anche di importante attività di chirurgia ambulatoriale di Oculistica di 1° e
2° livello ASA. Nell’ambito del progetto demenze la struttura sarà dotata in un Nucleo Alzheimer
(10 posti residenza + 10 posti semiresidenza ).
Vi sono inoltre le seguenti ulteriori attività Distrettuali:
Punto Territoriale di Soccorso di I e di III livello;
Continuità Assistenziale;
9
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Medicina Primaria ( Tutti i MMMMGG e PLS del Comune di Maratea)
Attività di Radiologia;
UOSD Servizio Dialisi;
Ambulatori Specialistici per attività ambulatoriali e di Day Service;
Day Service Piede Diabetico
Ambulatorio di nutrizione alimentare,
Ambulatorio di Broncopneumologia
Ambulatorio di Allergologia
Attività Consultoriali e Socio Assistenziali
Unità di Valutazione Alzheimer;
Centro di FKT;
Servizio di Neuropsicomotricità e di Logopedia
Ufficio Igiene e Sanità Pubblica
Il Presidio Distrettuale di Venosa, riconvertito in senso territoriale nel corso di questi anni, è
anche sede del Distretto della Salute di Venosa. Nella propria organizzazione, oltre alle attività del
Centro di Medicina dell’invecchiamento (CE.I.MI e della Lungodegenza e Riabilitazione, è
stata attivata nel 2015 il Nucleo Alzheimer con 10 posti residenza e 10 semiresidenza, prima
attività residenziale Alzheimer in ASP a gestione diretta.
Inoltre il Presidio è sede anche di importante attività di chirurgia ambulatoriale di Oculistica di 1° e
2° livello ASA.
Vi sono inoltre le seguenti ulteriori attività Distrettuali:
Punto Territoriale di Soccorso di I e di III livello;
Continuità Assistenziale
Attività di Radiologia;
Attività di Laboratorio di analisi;
U.V.A. – Unità Valutativa Alzheimer;
Ambulatorio di Medicina dello Sport;
UOSD Servizio Dialisi;
UOSD Cardiologia Territoriale;
UOS Reumatologia;
Ambulatori Specialistici per attività ambulatoriali e di Day Service;
UOSD Endoscopia Digestiva;
Servizio di Neuropsichiatria Infantile;
Attività Consultoriali e Socio Assistenziali;
Unità di Valutazione dei Bisogni Riabilitativi;
Il Servizio ADI e Cure Palliative;
Punto unico di accesso delle attività di Assistenza Primaria;
Centro vaccinale e di Ufficio Igiene e Sanità Pubblica;
10
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Attività farmaceutiche ospedaliere, accanto alla distribuzione diretta agli utenti di specifiche
categorie di farmaci e di farmaci in ADI.
E’ prevista la realizzazione di una RSA Anziani di 15/20 posti residenza ( a seconda dei posti letto
disponibili in fase di ristrutturazione ), da attivarsi nel prossimo anno.
Per tutte queste attività è da considerarsi una delle tre sperimentazioni portate avanti in Azienda di
Casa della Salute.
Il Presidio di Pescopagano verrà assegnato a partire dal 1 gennaio 2017 alle competenze della
ASP. Lo stesso pertanto svolgerà funzioni di Presidio Distrettuale.
Il modello organizzativo che si intende consolidare prevede:
Medicina Fisica e Riabilitativa, in ambito neurologico, respiratorio, cardiologico, motorio,
sia in regime di degenza, con una disponibilità di n. 29 posti letto oltre che di n. 3 posti letto
per Day Hospital, sia in regime ambulatoriale;
il Punto Territoriale di Soccorso;
il Servizio di diagnostica per immagini;
il Servizio di Laboratorio di analisi chimico – cliniche,
le attività farmaceutiche ospedaliere, accanto alla distribuzione diretta agli utenti di
specifiche categorie di farmaci.
L’Ospedale di Pescopagano, dunque, si posizionerà all’interno dello scacchiere aziendale quale
punto di riferimento per la branca della riabilitazione, per la quale, inoltre, già si configura quale
centro di eccellenza a livello regionale in considerazione dell’elevato livello di professionalità
assicurato ad oggi quale sezione ospedaliera del San Carlo.
CASE DI CURA CONVENZIONATE
Le case di cura convenzionante con l’Azienda sono tre:
Casa di cura Luccioni – Potenza
Fondazione Don Gnocchi – Onlus
Centro di Riabilitazione Opera Don Uva
La Casa di Cura Luccioni svolge attività per acuti ed ha 56 posti letto in regime ordinario.
ACUTI
POSTI LETTO ANNO 2016
ORDINARI DAY HOSPITAL
Casa di cura Luccioni – Potenza
Chirurgia generale 28
Ortopedia e traumatologia 28
totale posti letto Luccioni 56
11
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
La Fondazione Don Gnocchi – Onlus ed il Centro di Riabilitazione Opera Don Uva svolgono
attività di lungodegenza (cod. 60) e di riabilitazione (cod. 56) con 64 posti letto il primo e 40 posti
letto il secondo, come risulta dalla tabella sottostante.
POST-ACUZIE
POSTI LETTO ANNO 2016
ORDINARI DAY HOSPITAL
Fondazione Don Gnocchi – Onlus
LUNGODEGENZA 16 0
RIABILITAZIONE 43 5
totale posti letto Don Gnocchi 59 5
Centro di Riabilitazione Opera Don Uva
LUNGODEGENZA 16
RIABILITAZIONE 24
totale posti letto Don Uva 40 0
Infine si può affermare che i posti letto attivi presso le strutture convenzionate con l’Azienda sono
in totale 50 in regime ordinario per le attività chirurgiche, 32 per la lungodegenza e 72 (67 ordinari
e 5 day hospital) per attività di riabilitazione.
ASSISTENZA TERRITORIALE (DISTRETTUALE)
Il Distretto della Salute assicura l’assistenza primaria nella rete dei servizi territoriali. E’ una
organizzazione che realizza un elevato livello di integrazione tra le diverse strutture che erogano le
prestazioni sanitarie e tra queste e i servizi socio-assistenziali e offe una risposta coordinata e
continuativa ai bisogni della popolazione.
La riorganizzazione delle attività territoriali che si intende porre in essere è orientata a dare concreta
attuazione al modello distrettuale, con la effettiva implementazione dei Distretti della Salute
secondo i principi ed i criteri definiti dalla programmazione sanitaria regionale, al fine di spostare
progressivamente il baricentro assistenziale dall’ospedale al territorio, con sicure ricadute positive
sia in termini socioassistenziali, attraverso l’avvicinamento dell’assistenza al cittadino, che in
termini economici, in considerazione dei risparmi conseguibili evitando il ricorso
all’ospedalizzazione.
Ai sensi dell’art. 34 della Legge Regionale 30 aprile n. 7/2014 avente ad oggetto “Articolazione
Distrettuale delle Aziende Sanitarie - Disposizione Transitoria”, nelle more della ridefinizione della
governance del territorio Regionale della Basilicata, i Distretti della Salute di cui al comma 1
dell’articolo 4 della L.R. n. 12/2008, coincidono con le perimetrazioni dei Distretti Sanitari vigenti
al 31 dicembre 2008, ne mantengono le relative sedi e l’organizzazione territoriale alla stessa data
vigente.
I Distretti della Salute dell’Azienda Sanitaria di Potenza sono pertanto i seguenti: Venosa –
Melfi – Potenza - Val d’Agri – Lauria – Senise.
12
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Il Distretto della Salute viene a configurarsi come una macro-organizzazione complessa
dell’azienda sanitaria alla quale va riconosciuto, non solo formalmente, un ambito di autonomia di
risorse e di gestione pari a quanto previsto per le altre macro-strutture aziendali; un luogo di
governo della domanda, di garanzia dei LEA sociosanitari e di presa in carico dei bisogni
complessivi, in particolare rispetto alle fragilità e ai soggetti non autosufficienti. In quest’ambito il
Distretto opera in un ruolo di governance, adottando progetti di salute legati all’evidenza scientifica
della medicina e adotta strumenti validati per il miglioramento continuo della qualità (governo
clinico).
L’assetto strutturale su cui si intende costruire la riorganizzazione del Distretto si fonda su due
principi prioritari:
l’integrazione socio–sanitaria;
la presa in carico dell’utente di tipo globale “proattivo”, in modo da intercettare il bisogno
assistenziale prima che si manifesti esplicitamente e per tutta la durata del percorso
assistenziale.
L’Azienda Sanitaria locale di Potenza intende adottare, coerentemente agli indirizzi regionali
(Legge regionale 12/2008 e Piano Sanitario Regionale 2012 - 2015), un modello organizzativo
definito “Distretto Forte”, per effetto del quale il Distretto esercita sia la funzione di committenza
che quella di produzione con una netta distinzione delle rispettive attività.
In quest’ottica il Distretto diventerà:
il luogo di governo della domanda da esercitare attraverso un ruolo attivo nella
programmazione e nella valutazione capace di gestire le risorse in modo flessibile e con
l’attenzione rivolta agli esiti;
una macro-organizzazione complessa dell’Azienda Sanitaria alla quale vanno riconosciuti
un ambito di autonomia, risorse, patrimonio e gestione pari a quanto previsto per le altre
macro-strutture aziendali (dipartimenti di prevenzione e presidi ospedalieri);
un luogo di governo della domanda, di garanzia dei LEA socio-sanitari e di presa in carico
dei bisogni complessivi, in particolare rispetto alle fragilità e ai soggetti non autosufficienti;
in quest’ambito il Distretto esercita un ruolo di governance adottando percorsi di salute
basati sull’evidenza scientifica della medicina e adotta strumenti validati per il
miglioramento continuo della qualità (governo clinico);
la struttura dove si realizza l’integrazione con la presa in carico dei bisogni del cittadino
attraverso percorsi diagnostici, clinici ed assistenziali che, utilizzando al meglio l’offerta di
servizi disponibili, garantisca la continuità dei trattamenti, con particolare riferimento alle
fragilità ed ai soggetti non autosufficienti. In questo modo il Distretto garantisce la presa in
carico dell’utente e dei suoi bisogni assistenziali e la funzione di integrazione fra i differenti
servizi, in una prospettiva di superamento della visione ospedalocentrica, che individua nel
macrolivello ospedaliero la sede pressoché esclusiva della risposta alla malattia,
riconducendo in modo appropriato a questo ultimo livello la gestione delle sole acuzie.
Coerentemente al modello strutturale ed organizzativo che si intende adottare, nel rispetto
dell’Accordo Programmatico Interaziendale per la redazione dell’Atto Aziendale condiviso tra i
Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, Ospedaliera e IRCCS della Regione Basilicata,
formalizzato con DGR n. 624 del14/05/2015, oltreché degli standard delle Strutture Complesse e
Semplici definiti con DGR n. 205/2015, si riporta di seguito l’articolazione strutturale della
13
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
funzione territoriale che si prevede di adottare. Il Distretto si appresta a svolgere le seguenti attività
assistenziali:
primaria;
farmaceutica;
assistenza domiciliare nelle sue varie forme e intensità in risposta al fabbisogno delle
persone;
specialistica ambulatoriale e protesica,
riabilitativa;
consultoriale, familiare, pediatrica e psicologica;
sociosanitaria;
dipendenze patologiche;
residenziale e semiresidenziale territoriale
Nel Territorio di riferimento saranno presenti:
Lo Sportello Unico di Accesso al Sistema dei Servizi Socio-Sanitari (PUA)
La Unità di Valutazione Integrata (UVI)
I Consultori
Le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)
Casa della Salute
ADI
CUP
Specialistica Ambulatoriale
Area dei Servizi per le attività Sociali
I Distretti della Salute saranno fra loro coordinati dalla Direzione Aziendale per la definizione dei
livelli di integrazione con:
i Dipartimenti Ospedalieri afferenti all’AOR San Carlo con cui la ASP stipulerà protocolli
di intesa al fine della definizione di percorsi assistenziali;
il Dipartimento Salute Mentale per programmi ed iniziative di prevenzione, definizione di
percorsi assistenziali al fine della continuità assistenziale e presa in carico attraverso la
valutazione integrata;
i Dipartimenti di Prevenzione per i programmi e le iniziative di prevenzione primarie;
l’ambito socio-territoriale per l’elaborazione del Piano intercomunale dei servizi sociali ed
assistenziali;
le politiche aziendali che governino i rapporti con la medicina generale, la pediatria di
famiglia, la specialistica, l’integrazione sociosanitaria, le cure domiciliari.
14
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
PER I DISTRETTI DELLA SALUTE, SI PREVEDE LA SEGUENTE ORGANIZZAZIONE
PER AREE OMOGENEE, CHE SONO:
Area di accesso del C.U.P (Centro Unificati di Prenotazione), del C.O.D. (Centro Operativo
Distrettuale), del Nucleo Operativo Distrettuale di Assistenza Primaria;
Area dei Servizi Sanitari;
Area Servizi Socio-Sanitari;
Area Servizi ed Attività Sociali.
AREA DELL'ACCESSO
CENTRO UNIFICATO DI PRENOTAZIONE (C.U.P.)
CENTRO OPERATIVO DISTRETTUALE (C.O.D.)
NUCLEO OPERATIVO DISTRETTUALE DI ASSISTENZA PRIMARIA
Lo Sportello unico di accesso ai servizi socio-sanitari, unitamente all'Ufficio del Piano Sociale ed al
S.I.C.O.D. (Servizio informatico centro operativo distrettuale), formano la struttura del C.O.D.
(Centro Operativo distrettuale).
AREA DEI SERVIZI SOCIALI
Lo Sportello Unico nasce dall'esigenza di avere un unico punto di “accettazione” della domanda e di
avere una chiara idea di cosa, come, dove sono i servizi per poter rendere pienamente agevole e rapido
il percorso di chi ha un bisogno sociale. Con la sua istituzione si vuole strutturare un sistema che
consenta al cittadino di essere accolto in un luogo capace di rispondere con completezza e precisione
alle diverse domande, evitandogli di perdersi nei meandri della burocrazia, con l'obbiettivo di
semplificare ed agevolare sempre più l'accesso alle prestazioni socio-sanitarie, ponendo particolare
attenzione per i cittadini non autosufficienti ed ai cittadini comunitari ed extra comunitari.
Ad es., rivolgendosi allo sportello unico, il cittadino può ottenere la necessaria modulistica per
accedere ai servizi distrettuali; riceve tutte le informazioni necessarie per la soluzione di problemi
classificati “semplici”; riceve informazioni anche sulla tempistica delle procedure, sulle date di
convocazione delle commissioni multidisciplinari o dell'appuntamento con i servizi territoriali.
Anche una adeguata collocazione dello Sportello unico, facilita la comprensione delle domande e
delle aspettative, permette di effettuare una prima valutazione, anche in riferimento all'intreccio con
gli aspetti sanitari, facilita la ricerca di una risposta immediata e risolutiva per le problematiche di tipo
“semplice”.
Se il problema esposto dal cittadino presenta aspetti complessi o urgenti, viene indirizzato all'Unità di
Valutazione Integrata (UVI): è qui che si può realizzare la "presa in carico" della domanda del
15
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
cittadino ed il suo accompagnamento lungo il percorso assistenziale, particolarmente ed in modo
prioritario per problematiche afferenti all'area della fragilità. Agisce pertanto su due fronti:
il primo è rappresentato dal contatto diretto con la persona che sta vivendo un disagio
personale e/o familiare, il più delle volte complesso e protratto nel tempo, caratterizzato,
ovviamente, da ansia e da una forte aspettativa. In questa fase la parte fondamentale svolta
dall'operatore attiene l'adeguata accoglienza ed un attento ascolto;
il secondo fronte riguarda l'organizzazione ed il coordinamento dei servizi socio-sanitari
dell'area, siano essi di pertinenza dell'ASP , del Comune o di altre istituzioni, proprio al fine
di attivare, in tempi rapidi, un percorso ottimale per l'utente: si tratta di percorsi che
devono avere una loro uniformità di indirizzo sulla base di direttive stabilite nel Piano
sociale di Zona (PSZ), nel Piano Attività territoriali (PAT), nel Piano Integrato
sociale (PIS) in modo da realizzare efficienza, efficacia ed integrazione degli
interventi.
II Centro Unificato di Prenotazione ha la funzione di offrire, tramite rete, l'accesso alle prestazioni
di diagnosi e cura presenti in tutte le strutture dell'Azienda Sanitaria compreso l'Azienda
Ospedaliera di riferimento.
Come noto tali sistemi offrono una serie di garanzie che possono sintetizzarsi come segue:
trasparenza sul fronte dell'offerta delle prestazioni in strutture pubbliche e private convenzionate
nonché eventuali attività intramoenia;
possibilità di ridurre i tempi di attesa ottimizzando la distribuzione della domanda nei
diversi punti di erogazione delle prestazioni;
monitoraggio delle liste di attesa, al fine di attivare iniziative finalizzate al loro contenimento;
unicità del punto di prenotazione indipendentemente dal luogo di erogazione;
possibilità di effettuare direttamente la prenotazione da parte dei medici di base che potranno
personalizzarla in base alle necessita' del loro assistito(intervento programmato, prioritario per
patologie neoplastiche, temporizzato (per es. nelle gravidanze) ecc.. .
AREA DEI SERVIZI SANITARI
I Servizi sanitari comprendono le attività di prevenzione e sorveglianza rivolte alla collettività (ad
esempio vaccinazioni, screening, educazione sanitaria, consultorio) e si estendono, attraverso le
unità di cure primarie alle cure mediche e riabilitative finalizzate alla gestione di percorsi
assistenziali nell'ottica, pertanto, del recupero e del mantenimento del maggiore stato di salute e di
autonomia possibile. Tali azioni si collocano pertanto anche nell'ottica della gestione della cronicità
propria di popolazioni anziane, secondo il Chronic Care Model.
Questo modello si basa sulle seguenti componenti:
Le risorse della comunità. Per migliorare l'assistenza ai pazienti cronici, le organizzazioni
sanitarie devono stabilire solidi collegamenti con le risorse della Comunità: gruppi di
volontariato, gruppi di auto aiuto, centri per anziani autogestiti.
16
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Il supporto all'auto-cura. Nelle malattie croniche il paziente diventa il protagonista attivo dei
processi assistenziali. Il paziente vive con la sua malattia per molti anni per cui occorre
insegnare alla maggior parte di essi a gestirla nel modo migliore. Un rilevante segmento di
questa gestione - la dieta, l'esercizio fisico, il monitoraggio (della pressione, del glucosio,
del peso...), l'uso dei farmaci – può essere trasferito sotto il loro diretto controllo. Il supporto
all'auto-cura significa aiutare i pazienti e la loro famiglie ad acquisire abilità e fiducia nella
gestione della malattia, procurando gli strumenti necessari e valutando regolarmente i
risultati ed i problemi.
L'organizzazione del team. All'interno del C.O.D. opereranno unità Operative
multiprofessionali composte da medici di famiglia, infermieri, medici specialisti distrettuali,
personale socio-assistenziale, ed altro personale di volta in volta attivato a seconda dei
bisogni rilevati sulla base della indicazioni fornite dal Dpcm 14/02/01 (“Atto d'indirizzo e
coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie). Il personale non medico è formato
per supportare l'auto-cura dei pazienti, per svolgere alcune specifiche funzioni (test di
laboratorio analisi per es.) ed assicurare la programmazione e lo svolgimento del follow-up
dei pazienti. Le visite programmate sono uno degli aspetti più significativi del nuovo
disegno organizzativo del team. Indispensabile è il coordinamento delle prestazioni di cura
ed assistenza alla persona, nonché il collegamento con l'ospedale distrettuale per interventi
non risolvibili a livello territoriale.
LA RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE – AFT E UCCP
La riorganizzazione delle Cure Primarie nel contesto della Medicina del Territorio rappresenta una
necessità tesa al miglioramento delle modalità di erogazione delle risposte ai bisogni, mettendo in
atto strategie di sviluppo e di integrazione organizzativa, sia a livello “orizzontale”, con la creazione
di team, mono e multi professionali (modelli a rete multiprofessionali), che “verticale” (sistemi
assistenziali integrati con l’ospedale), attraverso l’implementazione, come detto, dei sistemi
informativi integrati, lo sviluppo di servizi sanitari di prossimità, gli strumenti di clinical
governance e auditing, con particolare attenzione verso la prevenzione primaria e secondaria, il
miglioramento dei determinanti di salute, la ridefinizione del sistema della domiciliarità e
residenzialità, le attività di sostegno alla fragilità, l’attenzione alle patologie croniche.
Nella riorganizzazione delle cure primarie è necessario adottare un approccio di sanità di iniziativa
basata sull’epidemiologia della popolazione, sulla stratificazione del rischio e su differenti livelli di
intensità assistenziale, che garantisca per le situazioni di cronicità, complessità, fragilità e non
autosufficienza la presa in carico dei bisogni e la continuità assistenziale, assicurata dai
professionisti riuniti in Team mono o multiprofessionali mentre si riaffermano, come accennato in
premessa, come valori imprescindibili, l’approccio olistico alla persona proprio della Medicina di
famiglia, l’univocità del rapporto di fiducia medico-paziente, la utilità di mantenere anche la
capillare diffusione sul territorio degli studi dei MMG e dei PLS e la modalità ordinaria “on
demand” (medicina di attesa) di organizzazione del lavoro per dare risposte al cittadino quando
esprime il suo bisogno di salute.
17
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Il modello operativo per la medicina di iniziativa deve prevedere degli aspetti qualificanti anche per
garantire uniformità ed equità di assistenza ai cittadini:
il superamento della frammentazione dell’assistenza sanitaria nel territorio mediante la
continuità assistenziale;
l’affiancamento all’assistenza “reattiva” con l’assistenza “proattiva” da parte delle Medicina
Generale;
un’assistenza basata sulla popolazione, sulla stratificazione del rischio e su differenti livelli
di intensità assistenziale;
il riconoscimento che l’assistenza primaria rappresenta il punto centrale (hub) dei processi
assistenziali con forti collegamenti con il resto del sistema, con un ruolo cardine svolto dal
Distretto;
una maggiore caratterizzazione e definizione delle funzioni delle diverse figure
professionali, mediche e non, ferma restando la necessità di integrazione tra MMG,
infermieri, specialisti, altre professioni sanitarie e sociali in grado di farsi carico di gruppi di
popolazione e di garantire loro una continuità assistenziale integrata, tenuto conto che la
responsabilità clinica del paziente, e quindi il coordinamento del processo di cura, è in
carico al medico di medicina generale (MMG);
l’utilità di definire sedi fisiche di prossimità sul territorio per l’accesso e l’erogazione dei
servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali rivolti alla popolazione di pazienti cronici
in aggiunta ai già esistenti setting assistenziali rappresentati dal domicilio del paziente o
dalle strutture residenziali;
la presenza di sistemi informativi evoluti in grado di leggere i percorsi diagnostico
terapeutici assistenziali (PDTA) al fine di monitorare e valutare l’assistenza erogata al
paziente cronico;
l’utilizzo di linee guida in grado di tener conto della comorbilità e della complessità
assistenziale e, contemporaneamente, porre attenzione alla promozione degli stili di vita e al
passaggio dal solo “Approccio LG ed EBM” ad un “Approccio più Personalizzato”;
investire sull’auto-gestione dei pazienti e sull’empowerment in modo da aiutare i pazienti e
le loro famiglie ad acquisire abilità e fiducia nella gestione della malattia.
All’interno del C.O.D. vi sarà la sede del coordinamento Distrettuale per le attività comuni di
tutti i medici di medicina generale, sia che operino esclusivamente all'interno sia che mantengano
il proprio studio al di fuori della nuova struttura. La vigente Convenzione per la Medicina generale
offre, tra l'altro, molte indicazioni e forte sostegno all'Associazionismo medico, prevedendo anche
incentivi per il personale di segreteria, che potrebbe sollevare il medico da incombenze burocratiche
e per infermieri direttamente dipendenti dal Medico convenzionato che potrebbero dare maggiore
completezza all'atto sanitario. Le attività comuni dei MMG e dei PLS non sono poche o irrilevanti.
Anche in base all’ Accordo Integrativo Regionale per la Medicina Generale (DGR 331/11.03.08),
tutt’ora in vigore, esse spaziano dalla definizione di programmi e di protocolli terapeutici alla
raccolta dei dati epidemiologici, dalle forme di consulto agli approfondimenti sui farmaci,
dall'educazione alla salute dei cittadini alla formazione sui diversi problemi della professione, dalla
18
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
copertura assistenziale diurna (8-20) alla profilassi vaccinale, dalla prevenzione e sorveglianza degli
incidenti domestici a quella sul lavoro.
Il nuovo accordo per la Assistenza Primaria prevede due forme aggregative:
a) L’Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT), che è un raggruppamento funzionale,
monoprofessionale di Medici di Medicina Generale (allo stato attuale: MMG di Assistenza
primaria, MMG di Continuità Assistenziale e MMG della medicina dei servizi e domani
MMG a ruolo unico con contemporaneo rapporto orario e a ciclo di fiducia). Da sottolineare
che, in virtù del rapporto fiduciario medico-paziente, la costituzione di una AFT individua in
automatico un “bacino” di assistiti, che sono i cittadini che hanno liberamente scelto i MMG
della AFT, rispetto ai quali andranno poi “costruite” tutte le risposte ai bisogni socio-
sanitari. Oltre ai MMG, numericamente più rappresentati, concorrono alle cure primarie nel
territorio anche altri medici convenzionati quali i Pediatri di Libera Scelta e gli Specialisti
Ambulatoriali Interni per i quali pure sono previste le forme aggregative delle AFT e la
partecipazione alle UCCP. Le AFT sono caratterizzate, di norma, ma con flessibilità legata a
particolari caratteristiche orografiche e sociali, che possono giustificarne una diversa
dimensione, da una popolazione di riferimento di circa 30.000 assistiti e da un numero di
medici non inferiore a 20, inclusi i medici che svolgono attività a quota oraria.
b) L’UCCP, che è un’aggregazione, multiprofessionale, strutturata anche in un presidio, di cui
fanno parte i Medici di Medicina Generale insieme ad altri operatori del territorio, sanitari,
sociali ed amministrativi, come il personale di studio del medico di famiglia. I medici di
famiglia e i pediatri di libera scelta che si renderanno disponibili avranno ambulatori propri
con sale di attesa, spazi per attività collegiali, servizi di segreteria, disponibilità di tecnologie
diagnostiche e informatiche (Telemedicina e Teleconsulto), servizi d'informazione
direttamente collegati con il C.U.P., archivio informatizzato delle cartelle cliniche.
Queste attività sono suscettibili di un salto di qualità notevole se si attua l'integrazione
dei MMG e dei PLS con i medici della continuità assistenziale, con gli specialisti
ambulatoriali, con gli infermieri, con i terapisti, con gli assistenti sociali, in un rag-
gruppamento unitario che consente non solo di proseguire la normale attività
assistenziale negli ambulatori dei MMG e dei PLS, ma anche di mettere a punto
strumenti di collaborazione con i Servizi e i Dipartimenti che entrano in relazione con
il sistema delle Cure Primarie. Tale integrazione, multidisciplinare ed interprofessionale,
prende il nome di U.C.C.P. (Unità di Cure Complesse Primarie) che rappresenta la forma
organizzativa strutturale del Distretto della Salute in grado di dare risposte complesse al
bisogno di salute delle persone.
Ciò in risposta anche ai nuovi indirizzi Ministeriali in tema di riordino dell’Assistenza Primaria, che
prevedono:
a) l’assegnazione obbligatoria dei medici convenzionati a forme organizzative
monoprofessionali (Aggregazioni Funzionali Territoriali) che condividono obbiettivi,
strumenti di valutazione della qualità assistenziale, Linee Guida, audit, etc., e multi
professionali (Unità Complesse di Cure Primarie) che erogano prestazioni assistenziali
19
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
tramite il coordinamento e l’integrazione dei professionisti delle cure primarie e del
sociale, secondo modelli individuati dalle singole regioni.
b) L’acquisto, da parte delle Aziende Sanitarie di dotazioni strutturali, strumentali e di
servizi delle forme organizzative multi professionali (UCCP) fornendoli in forma diretta
oppure tramite l’erogazione delle risorse finanziarie necessarie alla acquisizione degli
stessi beni e servizi. In tale caso i medici garantiscono un impegno orario di almeno 38
ore settimanali;
c) La garanzia dell'attività assistenziale per l'intero arco della giornata e per tutti i giorni
della settimana attraverso il coordinamento operativo e l'integrazione professionale, nel
rispetto degli obblighi individuali derivanti dalle specifiche convenzioni, fra l'attività dei
medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, della continuità assistenziale,
della medicina dei servizi e della specialistica ambulatoriale, attraverso le forme
organizzative multiprofessionali;
d) la possibilità, per le Aziende Sanitarie, di stabilire specifici accordi con i medici
operanti nelle forme organizzative multiprofessionali, secondo modalità e in funzione
di specifici obiettivi definiti in ambito regionale, anche per l’erogazione di specifiche
attività assistenziali con particolare riguardo ai pazienti affetti da patologia cronica;
L'UCCP assicura quindi la continuità assistenziale; svolge attività programmata di raccolta dei
dati epidemiologici e quindi di ricerca e valutazione dei bisogni di assistenza della popolazione;
attività di screening per prevenire e ridurre i rischi cardiovascolari- diabetici- dell'ipertensione- del
carcinoma colonretto, dell'apparato genitale, dell'obesità, della prostata, delle malattie psichiatriche
e delle patologie cronico-degenerative più diffuse anche tramite l'organizzazione di ambulatori
dedicati (ad es. day service dedicati all'ipertensione ed al diabete); uniforma le procedure ed i
processi di assistenza con l'adozione di protocolli terapeutici comuni e condivisi; coordina
l'interazione con tutti i servizi distrettuali soprattutto con la specialistica e l'ADI; interagisce con i
medici dei reparti ospedalieri in termini di decisioni condivise ed operative riguardo i ricoveri, che
devono rispondere a requisiti di appropriatezza, nel seguire i pazienti durante il ricovero, nel
concordare le dimissioni protette e per un uso appropriato dei servizi quali, per es. cardiologia e
radiologia; verifica , inoltre, l'efficacia delle procedure ed, all'uopo, aggiorna i protocolli e percorsi
assistenziali.
Relativamente alla medicina generale, l’Azienda (DATO 2014), opera mediante 330 medici di base
(243 uomini e 87 donne), che assistono complessivamente una popolazione di 336.278 unità, e 65
pediatri, che assistono complessivamente una popolazione di 31.525 unità.
NUMERO MEDICI PER CLASSI DI SCELTE
ANNO
DA 1 A 50 SCELTE DA 51 A 500 SCELTE DA 501 A 1.000
SCELTE
DA 1.001 A 1.500
SCELTE
OLTRE 1.500 SCELTE
Numero
Medici
Scelte Numero
Medici
Scelte Numero
Medici
Scelte Numero
Medici
Scelte Numero
Medici
Scelte Totale
Medici
Totale
Scelte
2013 8 129 39 13.029 94 73.177 155 198.175 34 52.734 330 337.244
2014 5 61 39 12.211 104 81.256 151 194.823 31 47.927 330 336.278
20
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
ANNO
NUMERO PEDIATRI PER CLASSI DI SCELTE
DA 1 A 250 SCELTE DA 251 A 800 SCELTE OLTRE 800 SCELTE INDENNITA' DI PIENA
DISPONIBILITA'
Numero
Medici
Scelte Numero
Medici
Scelte Numero
Medici
Scelte Numero
Medici
Scelte
2013 0 0 12 7.085 26 24.440 27 22.926
2014 0 0 13 8.130 25 23.503 27 22.656
GUARDIA MEDICA
2013 2014
PUNTI 106 72
MEDICI TITOLARI 274 292
ORE TOTALI 527.637 530.084
CONTATTI EFFETTUATI 146.922
RICOVERI PRESCRITTI 3.417
MEDICI CON DISPONIBILITA' DOMICILIARE 1 270
ORE DI APERTURA DEL SERVIZIO 527.637 530.084
FONTE DATI MODELLO FLS 21
La proposta di apertura degli studi medici H 14 (dalle ore 08,00 alle ore 22,00 ) ed il riordino
della Continuità Assistenziale
Alcune Regioni, come ad esempio la Toscana, hanno già deciso, laddove possibile, di limitare il
servizio di continuità assistenziale alla mezzanotte e utilizzare le ore liberate per implementare
l’assistenza domiciliare, la presenza dei medici nelle strutture intermedie e l’attuazione dei
programmi di medicina di iniziativa tipici del chronic care model.
Alcune riflessioni che vanno verso questa soluzione possono essere qui rappresentate:
1. L’avvenuta transizione epidemiologica con il passaggio dalle malattie prevalentemente acute
alle croniche ha spostato il baricentro dell’assistenza dall’ospedale al territorio. I dati
epidemiologici ci dicono che in media otto anziani su dieci (80%) soffrono di una o più
patologie croniche caratterizzate da diversi stadi di gravità. Altrettanto grave il problema
della comorbilità, ed infatti si stima che gli anziani con almeno 3 malattie croniche siano
circa il 9% degli ultrasessantacinquenni. Di fatto già oggi i 4/5 delle prestazioni sanitarie
sono richieste per il trattamento della cronicità ed i 2/3 dei ricoveri sono ad esse attribuibili;
2. L’analisi del profilo di salute della nostra popolazione evidenzia aumenti di prevalenza delle
seguenti patologie
- ipertensione – con pazienti in cura quasi sempre con trattamenti combinati di farmaci
antipertensivi ;
21
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
- infarti miocardici acuti (IMA);
- ictus cerebrali;
- diabete – con pazienti in trattamento cronico con farmaci antidiabetici, un quinto dei
quali trattato con insulina,
- scompenso cardiaco con alta prevalenza negli anziani ultrasessantacinquenni ;
- broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) anche essa con forte prevalenza nei
pazienti con più di 65 anni,
- demenza, aterosclerosi non autosufficienza e perdita della autonomia.
Alcuni studi predittivi stimano inoltre che nel 2020 circa il 60% della popolazione sarà
affetto da patologie croniche.
Sembra del tutto evidente che per tali patologie aprire gli studi dei MMG per 24 ore, oppure
mantenere la Continuità Assistenziale con l’attuale organizzazione sia del tutto inutile. Ed il
motivo è che una apertura protratta alle ore notturne non aggiungerebbe nulla nella gestione
di tali patologie che richiedono invece una programmazione degli interventi di promozione
della salute e di prevenzione secondaria e terziaria delle complicanze.
Per tali condizioni cliniche dunque il setting assistenziale appropriato non è quello della alta
intensità di cura (tipico della emergenza) ma quello della estensività e della forte
integrazione socio-sanitaria e come tale programmabile nelle ordinarie ore di attività degli
studi.
3 Il trattamento delle urgenze - emergenze richiede un setting ad alta intensità e
specializzazione clinico - strumentale. Un banale dolore precordiale, ad esempio, può
essere l’epifenomeno di patologie di organi ed apparati diversi: dal miocardio alla
giunzione gastroesofagea; dalla parete della aorta al piccolo circolo. Spesso, e nei casi
tendenzialmente più gravi, la diagnosi viene raggiunta solo dopo esami strumentali
anche di tipo invasivo. Una lieve alterazione dell’ECG può essere la spia di un infarto
miocardio all’esordio che impone l’effettuazione in urgenza di una coronarografia per
effettuare una ricanalizzazione della coronaria chiusa con apposito stent. Un intervento
che può modificare la prognosi in modo clamoroso e portare ad una vera restituito ad
integrum.
4 La gestione del paziente in condizioni di acuzie cliniche richiede una specializzazione e
un tipo di professionalità da parte degli operatori che può essere acquisita e mantenuta
solo in un contesto ospedaliero in cui sia presente un DEA.
5 Affidare tale compito a MMG e MCA provvisti semmai di un Ellettrocardiografo o di
qualche altro apparecchio è un azzardo clinico che espone il professionista e il paziente a
rischi che sono più inaccettabili allo stato attuale. Senza contare il contenzioso legale che
ne potrebbe derivare in caso di danni subiti dal paziente anche nei semplici termini di un
ritardo nella corretta diagnosi.
6 I medici che lavorano nel territorio hanno un ruolo fondamentale nella gestione di quella
nuova epidemia che è rappresentata dalle malattie croniche. Il modello assistenziale più
evoluto è quello dell’extended chronic model e per la realizzazione delle iniziative a
22
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
questo inerente sono richieste professionalità, passione e capacità organizzative che
nulla hanno a che fare con il trattamento delle urgenze–emergenze.
Con questa logica, pertanto, è nata la proposta che vede il servizio di continuità
assistenziale, limitato alle ore 22,00 mentre dalle ore 22,00 alle ore 08,00 il servizio di
emergenza urgenza 118 e dalla rete dei DEA e Pronto Soccorsi Attivi andranno a garantire
le necessità assistenziali con meno costi e con più efficacia, mentre i medici fino ad oggi
impegnati in Guardia Medica che con il nuovo assetto orario avrebbero ore libere da turni,
potrebbero essere utilizzati per medicalizzare le ambulanze da un lato e dall’altro per
migliorare l’efficienza dei servizi territoriali in tema di ADI e di Percorsi Diagnostici
Terapeutici.
Riabilitazione dell’età evolutiva
Saranno presenti ambulatori di neuro psicomotricità infantile e logopedia con attività valutative e di
trattamento rivolte alle patologie dell’età evolutiva.
Le attività saranno rivolte principalmente a utenti in età evolutiva affetti da patologie neuro
psicomotorie che comportano un deficit di autonomia e di partecipazione.
Nello specifico si effettueranno:
Valutazioni logopediche e neuropsicomotorie sia per utenti di nuovo ingresso nel
circuito educativo / rieducativo sia per utenti già in trattamento presso i centri
accreditati di tipo ex art. 26.
Prestazioni riabilitative di neruopsicomotricità e logopedia.
Attività di Prevenzione
La prevenzione ha come obbiettivo la individuazione delle cause delle malattie e la
predisposizione di programmi atti a ridurne l'incidenza. E' lo spazio strategico nel quale si
costruiscono i rapporti di collaborazione all'interno dei servizi sociosanitari e tra i servizi ed i
cittadini per sviluppare insieme programmi di ricerca anche per ciò che riguarda i fattori ambientali,
gli stili di vita, l'alimentazione ecc... , dove si elaborano e si pianificano programmi di educazione
sanitaria, di educazione alla prevenzione di incidenti domestici e sul lavoro in collaborazione con il
Dipartimento di Prevenzione e Sanità Pubblica, di screening per la prevenzione delle principali e
più diffuse patologie. Il coinvolgimento della scuola, degli anziani, delle Associazioni del
volontariato, dei patronati ecc. è essenziale per la buona riuscita dei programmi di prevenzione, ma
indispensabile rimane l'apporto dei MMG con la loro ingente mole di dati epidemiologici ed il loro
rapporto quotidiano con i cittadini.
Presso la sede del Distretto della Salute verrà previsto l’Ufficio Igiene e S.P. con Centro Vaccinale.
23
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
AREA DEI SERVIZI SOCIOSANITARI
L’INTEGRAZIONE SOCIO – SANITARIA
A livello distrettuale si intrecciano profondamente la produzione di servizi sanitari e sociali e lo
sviluppo di integrazioni e sinergie con la popolazione sia nell’organizzazione delle attività dei
servizi sia nella attuazione di programmi per la promozione della salute, l’adozione di
comportamenti e stili di vita “sani”, al fine di prevenire o contrastare l’insorgenza di patologie e
disabilità.
La ASP ha disciplinato l’organizzazione del Distretto e la conseguente integrazione organizzativa
fra Distretti e Dipartimenti, in modo da garantire prioritariamente l’erogazione delle prestazioni di
assistenza primaria e delle prestazioni socio-sanitarie di cui all’art.3-quinques, comma 1 del decreto
legislativo 502/1992 modificato ed integrato.
Il coinvolgimento di aspetti sia sanitari che sociali nell’approccio ad alcune aree di bisogno
sostanzia la necessità che tali interventi non siano più espressione frammentaria di episodiche
mobilizzazioni di risorse e/o attività, ma assumano la fisionomia di momenti altamente coordinati
ed integrati tra loro disegnando, nella modalità di risposta ad un bisogno complesso, un progetto
multidimensionale di intervento che necessariamente interessa la globalità della persona, nella sua
sfera fisica, psichica e sociale.
Coerentemente con tale principio, il D.Lgs. 229/99 definisce le prestazioni sociosanitarie come le
“attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona
che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di
garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione”.
Lo stesso decreto individua due tipologie di prestazioni socio-sanitarie:
prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, le cui attività sono finalizzate alla promozione
della salute, alla prevenzione, all’individuazione, rimozione e contenimento di esiti
degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite. Tali prestazioni sono di
competenza delle Aziende Sanitarie;
prestazioni sociali a rilevanza sanitaria e, cioè, tutte le attività del sistema sociale che
hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di
emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali prestazioni sono di competenza dei
Comuni;
prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria. Tali prestazioni, assicurate
dalle Aziende Sanitarie, sono comprese nei livelli di assistenza, sono caratterizzate da
particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria e riguardano, in
particolare, l’area del materno-infantile, anziani, handicap, patologie psichiatriche,
dipendenza da droga, alcool e farmaci, patologie per infezioni da HIV, patologie in fasi
terminali, inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico-degenerative.
Il Distretto della Salute è l'articolazione aziendale dove realizzare l'integrazione sociosanitaria e, dal
punto di vista del modello organizzativo, si caratterizza come "un'area sistema" all'interno della
24
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
quale debbono incontrarsi, con coerenza, le caratteristiche omogenee di alcune particolari
condizioni della struttura dei bisogni (che costituiscono la domanda sociale) e le modalità obbligate
d'intervento, garantendo efficacia ed efficienza delle prestazioni. È in questo senso che
l'integrazione sociosanitaria va prioritariamente riconosciuta nella domanda e successivamente
realizzata nei sistemi d'offerta, superando il tradizionale settorialismo.
L’integrazione socio-sanitaria si realizza, quindi, tenendo conto:
della natura dei bisogni;
della fonte di erogazione delle prestazioni;
della intensità della componente sanitaria;
dei principi e dei criteri direttivi per la individuazione delle prestazioni sanitarie a rilevanza
sociale e quelle a rilevanza sanitaria, così come dei criteri di finanziamento di ciò che
compete alle aziende sanitarie e ai comuni, che saranno definiti in un successivo atto di
indirizzo e coordinamento dal governo centrale,
attraverso:
l’individuazione del Distretto della Salute quale ambito territoriale ottimale per la gestione
delle attività sociali a rilievo sanitario delegate dai Comuni, dalla fase di valutazione al
progetto terapeutico, alla verifica di efficacia, alla congruenza economica;
l’individuazione di funzioni operative riconducibili a prestazioni monoprofessionali o
erogabili tramite gruppi di lavoro multiprofessionali;
la realizzazione di un programma di politiche socio-sanitarie rivolto a tali aree di bisogno e
che permetta realmente la gestione unitaria ed integrata dei servizi alle persone.
Tale programma deve essere realizzato con accordi definiti tra gli enti che l’adottano e la
concertazione dei piani deve avvenire attraverso accordi di programma collegati anche a strumenti
di concertazione di più ampio respiro come, ad esempio, i Piani Socio Sanitari Intercomunali ( Patti
Socio Sanitari Assistenziali. Gli stessi si raccordano con gli altri strumenti programmatici di
sviluppo, di crescita e di qualificazione del territorio, in una visione unitaria delle politiche di
potenziamento dei beni e servizi per la comunità.
Si giunge, in tal modo, alla formulazione e sottoscrizione di un Programma Aziendale dei servizi
ad alta integrazione sociosanitaria, che espressamente individui:
gli obiettivi strategici e le priorità d’intervento, nonché le risorse strutturali, organizzative,
umane ed economiche messe dalle parti a disposizione, per la realizzazione del piano, da
tutti i Soggetti coinvolti;
le modalità organizzative per garantire l’integrazione tra i diversi servizi e prestazioni,
nonché le risorse comuni ed i requisiti di verifica e miglioramento continuo della qualità;
le modalità per coordinare gli interventi con gli altri Soggetti delle amministrazioni
pubbliche interessate;
le modalità di collaborazione con i Soggetti della solidarietà sociale;
le forme di concertazione tra Comune, ASL e Soggetti privati o del privato soci
25
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Il Piano è adottato, per ciascun Distretto della Salute, dai Comuni associati nella Conferenza
Istituzionale di Distretto, che è composta dai Sindaci del Distretto della Salute e che si riunisce
con la presenza del Direttore di Distretto che rappresenta la Direzione Aziendale.
Il Piano è sottoscritto dai Sindaci e dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di
riferimento (o Direttore Sanitario se delegato), nonché dagli altri soggetti pubblici eventualmente
coinvolti.
E’ il momento territoriale dell’integrazione tra tutte le risorse presenti sul territorio e
dell’orientamento delle stesse nella direzione della promozione della salute della popolazione,
nonché dell’utilizzo coerente delle competenze tecniche socio-sanitarie presenti.
NEL TERRITORIO DI RIFERIMENTO SARANNO PRESENTI, PER QUANTO RIGUARDA I SERVIZI
SOCIO ASSISTENZIALI, ALMENO:
LO SPORTELLO UNICO DI ACCESSO AL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI ED
ASSISTENZIALI (PUA)
LA UNITÀ DI VALUTAZIONE INTEGRATA (UVI);
IL CONSULTORIO
IL SERVIZIO ADI
L’ AREA DEI SERVIZI PER LE ATTIVITÀ SOCIALI
Il C.O.D. accoglie il consultorio familiare con annessi ambulatori pediatrico e ginecologico,
strutture largamente consolidate e fortemente conosciute da parte della popolazione. Il Consultorio
si sta rivelando sempre più una struttura ove si cerca di elaborare risposte concrete alle
problematiche familiari che vanno assumendo un rilievo determinante sul patrimonio
demografico ed occupazionale del Paese. Rappresenta la sede di promozione della salute
della donna e del bambino, dell'educazione alla vita degli adolescenti, per la preparazione dei
giovani alla vita matrimoniale, per la prevenzione dell'infertilità, per l'educazione della donna
al parto, per il contrasto delle pratiche abortive, per la lotta ai tumori femminili e maschili e
per la lotta alle malformazioni. Tutte queste azioni devono essere attivate in sinergia e
coordinate con il centro salute donna, tramite la presa in carico della donna o della coppia o
della famiglia nella sua problematica globale, tracciando il percorso più idoneo per la
soluzione del problema.
Nell'ambito della medicina territoriale ed ambulatoriale si sta proponendo in modo forte l'idea del
Centro Salute Donna e della Medicina di Genere, un progetto che prevede, tra l’altro,
l’istituzione di un centro di ginecologia preventiva, finalizzato alla presa in carico globale della
salute della donna, che avrà come obiettivo prioritario quello di fornire una serie di risposte,
coordinate in un'unica sede, all'insieme delle esigenze sanitarie e socio-sanitarie tra loro correlate
(secondo un'ottica multidisciplinare integrata), che ,invece, spesso vengono fornite in modo
frammentato e parcellizzato sul territorio. La struttura si caratterizzerà per la dotazione di
attrezzature adatte alla prevenzione e la diagnosi dei tumori. Nello specifico, all'interno della
26
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
struttura, si prevede di inserire spazi ed ambulatori dedicati all'insieme dei percorsi, anche
informatizzati, che si vanno ad elencare:
screening del tumore al seno;
screening dei tumori del collo dell'utero;
assistenza pre-parto; percorso puerperio protetto; centro menopausa;
cura della depressione post partum;
accesso al consultorio familiare che sarà parte integrante del C.O.D. per i problemi
che questo importante presidio ha sempre affrontato quali la salute sessuale e
riproduttiva delle donne, delle coppie, contraccezione, sterilità ecc.. ma anche come
aiuto logistico-professionale per l'attuazione dei percorsi sopra elencati.
Altra importante struttura socio-sanitaria è l'Unita' Operativa ADI resa operativa tramite l'equipe
organizzata ad hoc che è composta dal MMG competente per il caso, infermieri, assistenti sociali,
fisioterapisti e medici specialisti appositamente individuati secondo le necessità. Struttura quanto
mai utile per il perseguimento di un obbiettivo importante della casa della salute che è il
mantenimento del paziente quanto più possibile nel suo ambito familiare e sociale;
L'Unita' di Valutazione Multidimensionale (UVM) è l'attività direttamente collegata alla rete dei
servizi e definisce con l'aiuto informatico del SICOD, le procedure di effettiva presa in carico del
paziente portatore di patologie complesse, con particolare riferimento a quelle cronico-degenerative
ed all'area della fragilità;
LE ATTIVITÀ AMMINISTRATIVE
Il C.O.D. deve disporre di un'area destinata alle attività amministrative per il governo della
struttura, con personale adeguato per consistenza e professionalità, per il supporto delle
attività sanitarie e sociali, in modo da semplificare ed agevolare i percorsi assistenziali dei
cittadini e da “liberare” gli operatori, in particolare i medici di famiglia, dalle incombenze
burocratiche che limitano e complicano l'esercizio della professione.
I servizi informatici.
I servizi informatici sono indispensabili per una gestione efficiente ed efficace dell'assistenza
socio-sanitaria della popolazione di riferimento, tant’è che la Regione Basilicata ha ritenuto
opportuno recepire la proposta del C.N.R., nell’ambito del progetto LUMIR (DGR 329 del
11/03/2008), al fine di realizzare una struttura informativa che, sviluppandosi su due linee,
quella operativa e quella strategica, prevede di:
1. potenziare la rete di collaborazione tra i servizi socio-sanitari attraverso l'integrazione
telematica di tutte le strutture e l'interconnessione degli operatori;
27
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
2. progettazione e sviluppo di un cruscotto decisionale per la configurazione dinamica dei
servizi socio-sanitari che potrebbe costituire un sistema di ausilio per la gestione e la presa di
decisioni di tipo organizzativo.
I DATI DI ATTIVITÀ - STATO DELL’ARTE
L’Azienda opera mediante 86 strutture a gestione diretta e 59 strutture convenzionate. La tipologia
di strutture ed il tipo di assistenza erogata sono riassunte nelle seguenti tabelle:
TIPO STRUTTURA TIPO DI RAPPORTO CON IL SSN numero
strutture
STRUTTURA RESIDENZIALE DIRETTAMENTE GESTITA 6
AMBULATORIO E LABORATORIO DIRETTAMENTE GESTITA 37
ALTRO TIPO DI STRUTTURA TERRITORIALE DIRETTAMENTE GESTITA 43
totale 86
FONTE DATI STS 11
TIPO STRUTTURA TIPO DI RAPPORTO CON IL SSN numero
strutture
STRUTTURA SEMIRESIDENZIALE NON DIRETT. GESTITA 1
STRUTTURA RESIDENZIALE NON DIRETT. GESTITA 19
AMBULATORIO E LABORATORIO NON DIRETT. GESTITA 36
ALTRO TIPO DI STRUTTURA TERRITORIALE NON DIRETT. GESTITA 3
totale 59
FONTE DATI STS 11
STRUTTURE A GESTIONE DIRETTA
ATTIVITÀ SPECIALISTICA AMBULATORIALE
NUMERO STRUTTURE A GESTIONE DIRETTA DISTINTO PER TIPOLOGIA DI ATTIVITA’ANNO 2016
Attivit
à
Clinica
Diagnosti
ca
strument
ale e per
immagini
Attivit
à di
laborat
orio
Attività
di
consultor
io
materno
-
infantile
Assistenz
a
psichiatr
ica
Assisten
za per
tossicodi
pendent
i/alcoldi
pendent
i
Assistenza
AIDS
Assiste
nza
Idrote
rmale
Assist
enza
agli
anzia
ni
Assist
enza
ai
disabi
li
fisici
Assist
enza
ai
disabi
li
psichi
ci
Assisten
za ai
malati
termina
li
AMBULATORIO
E
LABORATORIO
27 9 17 1
STRUTTURA
RESIDENZIALE
3 1 2 2 2 1
STRUTTURA
SEMIRESIDENZ
IALE
ALTRO TIPO DI
STRUTTURA
TERRITORIALE
26 4 13 34 1 2
FONTE DATI: MODELLO MINISTERIALE STS 11
28
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
ATTIVITÀ SEMIRESIDENZIALE E RESIDENZIALE
I posti letto attraverso i quali L’ASP di Potenza eroga assistenza residenziale gestita direttamente
sono 90, mentre quelli relativi all’attività semiresidenziale sono 26. Di seguito si riporta la
situazione dei posti letto residenziali e semiresidenziale delle strutture gestite direttamente dall’ASP
nell’anno 2016
Posti letto strutture residenziali e semiresidenziali a gestione diretta anno 2016 distinti per tipologia di assistenza
STRUTTURE A
GESTIONE
DIRETTA
Posti letto Attività Residenziale Posti letto Attività Semiresidenziale
psichiatrica anziani disabili
fisici
disabili
psichici
malati
terminali psichiatrica anziani
disabili
fisici
disabili
psichici
malati
terminali
RSA MARATEA R2 14
RSA MARATEA R3 6 3 7
RSA
CHIAROMONTE R3 10 6 4
CENTRO
RESIDENZIALE
RIABILITATIVO
AVIGLIANO
12
CENTRO
RESIDENZIALE
CURE PALLIATIVE
6
CENTRO DISTURBI
DEL
COMPORTAMENTO
ALIMENTARE
20 10
CENTRO DI
RIABILITAZIONE
ALCOLOGICA
12 6
CENTRO
RESIDENZIALE E
SEMIRES
ALZHEIMER
VENOSA
10 10
TOTALE
GENERALE 32 30 9 33 6 10 0 0 16 0
FONTE DATI : MODELL MINISTERIALE STS 24
STRUTTURE CONVENZIONATE
ATTIVITÀ SPECIALISTICA AMBULATORIALE NUMERO STRUTTURE CONVENZIONATE ANNO 2012 DISTINTO PER TIPOLOGIA DI ATTIVITA’ANNO 2012
Attivit
à
Clinic
a
Diagn
ostica
strum
entale
e per
imma
gini
Attività di
laboratorio
Attività di
consultorio
materno -
infantile
Assiste
nza
psichia
trica
Assistenza
per
tossicodip
endenti/al
coldipend
enti
Assistenza
AIDS
Assisten
za
Idroter
male
Assis
tenz
a
agli
anzi
ani
Assis
tenz
a ai
disa
bili
fisici
Assist
enza
ai
disabi
li
psichi
ci
Assist
enza
ai
malati
termi
nali
AMBULATORIO
E
LABORATORIO
15 6 21
STRUTTURA
RESIDENZIALE
13 4 2
29
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
STRUTTURA
SEMIRESIDENZI
ALE
1
ALTRO TIPO DI
STRUTTURA
TERRITORIALE
2 2
FONTE DATI: MODELLO MINISTERIALE STS 11
30
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
ATTIVITÀ SEMIRESIDENZIALE E RESIDENZIALE Posti letto strutture residenziali e semiresidenziali convenzionate anno 2016 distinti per tipologia di assistenza
STRUTTURE
CONVENZIONATE
Posti letto Attività Residenziale Posti letto Attività Semiresidenziale
psichiatri
ca
anziani disabil
i fisici
disabili
psichici
malati
terminali
psichiatrica
anzian
i
disabil
i fisici
disabili
psichic
i
malat
i
termi
nali
Casa Alloggio
'Benessere'
15
Casa Alloggio
'Demetra'
15
CASA ALLOGGIO 'IL
TORRENTE'
20
CASA ALLOGGIO
MASCHITO
10
Casa Alloggio
'Ophelia'
15
Casa Alloggio
Palazzo Schettini - 'I
Giardini di Erica'
15
Casa Alloggio
'Prometeo'
14
Casa Alloggio
Psichiatrica di
Ripacandida
10
Casa alloggio
Tramutola
15
CASA ALLOGGIO
'VALLINA'
15
CASA DI RIPOSO DI
MARATEA
63
Centro di Riab. DON
UVA - RSA anziani
disabili 24 PL
24
Centro di riab. DON
UVA-Nucleo
Alzheimer
24
Centro di Riab. DON
UVA-RSA Anziani e
disabili + Residui
manicomiali
66
CENTRO DI
RIABILITAZIONE
OERA DON UVA -PZ
RSA ANZIANI E
DISABILI
24
CENTRO DI
RIABILITAZIONE
OPERA DON UVA -PZ
RSA DEMENZA
DELL'ADULTO
24
Centro Diurno
'Mongolfiera'
20
Gruppo
Appartamento
Glicine
4
GRUPPO
APPARTAMENTO -
INSIEME -
4
31
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Posti letto strutture residenziali e semiresidenziali convenzionate anno 2016 distinti per tipologia di assistenza
STRUTTURE
CONVENZIONATE
Posti letto Attività Residenziale Posti letto Attività Semiresidenziale
psichiatri
ca
anziani disabil
i fisici
disabili
psichici
malati
terminali
psichiatrica
anzian
i
disabil
i fisici
disabili
psichic
i
malat
i
termi
nali
TOTALE POSTI LETTO 200 177 0 0 0 20 0 0 0 0
FONTE DATI . MODELLO MINISTERIALE STS 24 ANNO 2012
I posti letto attraverso i quali L’ASP di Potenza eroga assistenza residenziale attraverso strutture
convenzionate sono 377(200 p.l.di assistenza psichiatria e 177 p.l. di assistenza agli anziani) ,
mentre quelli relativi all’attività semiresidenziale di assistenza psichiatrica sono 20.Gli istituti o
centri di riabilitazione convenzionati ex art. 26 L.833/78 sono7 per complessivi 451 posti letto
residenziali e 115 posti letto semiresidenziali, come si evince dalla seguente tabella:
POSTI LETTO
ASSISTENZA
RESIDENZIALE
POSTI LETTO
ASSISTENZA
SEMIRESIDENZIALE
AMBITO TERRITORIALE VENOSA
CENTRO AIAS F. BAGNALE 38 50
ISTITUTO PADRI TRINITARI 140 30
AMBITO TERRITORIALE POTENZA
CENTRO DI RIABILITAZIONE DON UVA 273
CENTRO DI RIBILITAZIONE AIAS 35
TOTALE GENERALE 451 115
FONTE DATI : MODELLO MINISTERIALE RIA 11 ANNO 2013
quadro riassuntivo posti letto attività residenziale e semiresidenziale a gestione diretta e
convenzionata anno 2016
tipologia attività gestione
diretta
convenzionata totale
attività residenziale 90 377 467
attività semiresidenziale 26 20 46
attività residenziale ex art. 26 L.833/78 0 451 451
attività semiresidenziale ex art. 26 L.833/78 0 115 115
TOTALE P.L. ATTIVITA’ RESIDENZIALE E
SEMIRESIDENZIALE
96 963 1.059
FONTE DATI : MODELLI MINISTERIALI STS 24 E RIA 11 ANNO 2012
ASSISTENZA DOMICILIARE
Il modello organizzativo di Cure Domiciliari dell’ASP, è governato da strutture presenti nel
territorio, su Venosa, Lauria, Potenza e Villa D’Agri, ma che costituiscono la sala di regia di tutte le
attività correlate alle cure domiciliari.
Competenza di tali strutture è l’attivazione dell’Unità di valutazione distrettuale per la valutazione
del caso e l’eventuale presa in carico del paziente. E’ un punto unico di accesso, di accoglienza, di
32
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
informazione e progettazione organizzativa per le attività socio-sanitarie rivolte a tutti gli ammalati
cronici. Per rispondere al loro bisogno di salute è stato costruito un vero e proprio hub logistico.
L’Azienda attraverso tali strutture garantisce le seguenti attività al domicilio del paziente:
Assistenza Domiciliare Programmata (ADP),
Assistenza Domiciliare agli ospiti di residenze protette e collettività (ADR),
• Ogni paziente candidato alle cure domiciliari viene preventivamente sottoposto a
valutazione multidimensionale (VMD), per identificarne bisogni, problematiche assistenziali
e obiettivi assistenziali (“problem solving”); programmare l’intervento assistenziale;
migliorarne la funzione e la qualità di vita; ottimizzare l’allocazione delle risorse; ridurre
l’utilizzo dei servizi non necessari.
• Cure Domiciliari (ex ADI), delle quali quelle di III livello e le Cure Palliative sono garantite
dall’Unità di Oncologia Critica Territoriale e Cure Palliative su tutto il territorio aziendale.
Questa ultima struttura fornisce il supporto specialistico alle attività domiciliari e
rappresenta, inoltre, la corsia preferenziale, lo spazio strutturalmente attrezzato inserito nella
rete dell’assistenza domiciliare dedicato alla soluzione dei problemi sanitari dei malati
terminali non risolvibili a domicilio.
• Il servizio infermieristico domiciliare e quello riabilitativo sono gestiti in outsourcing, Tale
soggetto, selezionato attraverso procedure ad evidenza pubblica, mette a disposizione il pool
di professionisti (infermieri, geriatri, palliativisti, fisioterapisti, terapisti occupazionali,
psicologi) per lo svolgimento delle attività domiciliari.
• Il PIT elaborato dalla UV viene in pratica trasferito al soggetto esterno per la sua
esecuzione.
Tale modello presenta numerosi punti di forza:
• le economie di scala che si realizzano nella fornitura del servizio domiciliare;
• i vantaggi organizzativi che derivano dalla maggiore flessibilità di gestione del
personale da parte del soggetto privato rispetto al pubblico;
• un buon capitolato speciale d’appalto in grado di ben regolare ruoli e compiti di
ognuno e i reciproci doveri;
• la formazione sul VAOR-ADI a tutto il personale ( anche quello esterno);
• la valutazione ex ante ed ex post effettuata con il VAOR-ADI che rimane
appannaggio del soggetto pubblico;
• la possibilità di riprogettare il servizio anche con il contributo del privato sociale,
spesso depositario di ulteriori conoscenze e competenze distintive nelle attività di
assistenza domiciliare.
I pazienti sono classificati in base al profilo di cura e ai livelli d’intensità secondo i parametri
indicati dal coefficiente di intensità assistenziale. Si sono attivate modalità operative che, attraverso
l’implementazione della complessità assistenziale, stanno sviluppando un “Sistema Qualità” nelle
Cure Domiciliari. In ragione di ciò, in merito agli aspetti logistici e del governo clinico, si sta
33
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
implementando la complessità assistenziale domiciliare attraverso una serie di iniziative concertate
sia con l’Unità di Cure Palliative, sia con il soggetto esterno attraverso la codifica della gestione sia
dei malati terminali propriamente detti, sia di alcune tipologie di malati cronici di rilevante impatto
emotivo, con notevole bisogno di risorse, quali i portatori di SLA e/o i malati in ventilazione
assistita. Il numero di tali pazienti è in aumento progressivo e le risorse strutturali e umane messe a
loro disposizione rappresentano una criticità giacché cominciano a modificare significativamente
sia il costo/paziente medio sia il costo/giornata di “degenza” media. A tal ragione sta cominciando a
diventare rilevante il peso economico rappresentato dall’acquisto di strumentario domiciliare
(ventilatori, aspiratori, comunicatori, presidi antidecubito ecc.). Implementata è pure l’attività
consulenziale polispecialistica, suffragata da tecnologia “portata a domicilio”; inoltre è in
incremento costante la domanda di cura, sempre più articolata sia nei bisogni noti che in quelli
nuovi. Sono costantemente programmati ed effettuati incontri con i Medici di Medicina Generale e
con i Medici di Continuità Assistenziale, durante i quali vengono messe a punto modalità operative
concordate, finalizzate soprattutto a migliorare la comunicazione interna. Viene mantenuto un
rapporto di comunicazione interattiva con gli stessi attraverso mail periodiche.
ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA ANNO 2012
CASI TRATTATI
2012 2014
Anziani 2.297 5.396
malati terminali 305 1.199
totale casi trattati 2.602 6.595
FONTE DATI MODELLO MINISTERIALE FLS 21
ACCESSI DEL PERSONALE MEDICO
2012 2014
anziani 6.892 21.097
malati terminali 926 6517
totale accessi 7.818 27.614
FONTE DATI MODELLO MINISTERIALE FLS 21
Ore di Assistenza Erogata pazienti in ADI
Fisioterapisti Infermieri altri operatori totale
2013 2014 2013 2014 2013 2014 2013 2014
anziani 21.293 57.532 56.781 152.708 175 4668 78.249 214.908
malati terminali 0 1414 1.884 18.257 0 1461 1.884 21.132
altro 4.755 0 12.282 0 163 0 0 0
totale ore di assistenza
erogata 26.048 58.946 70.947 170.965 338 6.129 80.133 236.040
FONTE DATI MODELLO MINISTERIALE FLS 21
34
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Accessi degli operatori ADI
Fisioterapisti Infermieri altri operatori totale
2012 2013 2012 2013 2012 2013 2012 2013
anziani 62.019 110.187 120.651 255.830 4.280 7.076 186.950 373.093
malati terminali 0 3160 2.156 17.029 0 823 2.156 21.012
altro 10.174 0 2.865 0 0 0 13.039 0
totale accessi 72.193 113.347 125.672 272.859 4.280 7.899 202.145 394.105
FONTE DATI MODELLO MINISTERIALE FLS 21
I DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE
L’azienda garantisce la tutela della salute collettiva perseguendo obiettivi di promozione della
salute e prevenzione delle malattie e delle disabilità attraverso azioni volte ad individuare e
rimuovere le cause di nocività e di malattia di origine ambientale, umana ed animale. La sua
missione è garantire la tutela della salute delle comunità locali, fornendo una risposta unitaria ed
efficace alla domanda di salute, perseguendo in particolare le strategie di promozione della salute e
di stili di vita sani; prevenzione degli stati morbosi acuti e cronici; il benessere animale e la
sicurezza alimentare ai fini della tutela della salute della popolazione.
L’attività di prevenzione, ai sensi della L.R. 12/2008, sarà affidata ai Dipartimenti Aziendali di
Prevenzione riorganizzati in Dipartimenti di Prevenzione Collettiva della Salute Umana e
Dipartimenti di Prevenzione della sanità e benessere animale.
In conformità all’impianto strutturale che quest’Azienda intende adottare, ciascun dipartimento sarà
organizzato in aree funzionali secondo le tipologie definite dalla Regione Basilicata con le leggi
regionali 27/1996 e 3/1999.
Come previsto dall’art. 7-quater del D.Lgs 502/92 e s.m.i., come modificato dalla legge 8 novembre
2012, n. 189 di conversione del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, la Regione disciplina
l’articolazione delle aree dipartimentali di sanità pubblica, della tutela della salute negli ambienti di
lavoro e della sanità pubblica veterinaria, prevedendo strutture organizzative complesse, con
competenza su base aziendale.
Coerentemente all’assetto funzionale ed in conformità al modello organizzativo che si intende
adottare, nel rispetto dell’Accordo Programmatico Interaziendale per la redazione dell’Atto
Aziendale condiviso tra i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie, Ospedaliera e IRCCS della
Regione Basilicata, formalizzato con D.G.R. n. 624 del 14/05/2015, oltreché degli standard delle
Strutture Complesse e Semplici definiti con DGR n. 205/2015, si riporta di seguito l’articolazione
strutturale della Prevenzione che si prevede di adottare:
L’attività di prevenzione viene svolta da due dipartimenti:
Il Dipartimento di prevenzione collettiva della salute umana
Il Dipartimento di Prevenzione della Sanità e benessere animale
35
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Il Dipartimento di prevenzione collettiva della salute umana è articolato in:
area dell’igiene, epidemiologia e sanità pubblica;
area dell’igiene degli alimenti e della nutrizione;
area della medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro;
area della Prevenzione, Protezione ed impiantistica nei luoghi di lavoro
Negli ultimi decenni si è avuto un incremento significativo delle malattie cronico-degenerative
derivanti da un lato dall’invecchiamento della popolazione e dall’altro da scorretti stili di vita.
Pertanto si è affermata la necessità di definire specifiche misure di prevenzione attiva, e relativi
sistemi di sorveglianza, considerato che tali patologie sono in gran parte prevenibili al pari
dell’incidentalità (incidenti domestici, incidenti stradali, infortuni sul lavoro) le cui conseguenze
individuali e collettive, in termini di perdita di vite umane, invalidità e assistenza, comportano
anch’esse un costo sociale che resta tuttora grave. Da qui deriva l’impegno istituzionale, nazionale e
regionale, (Intesa Stato – Regioni del 23 marzo 2005; Piano della Prevenzione; Programma
“Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari” ecc.).
Il Dipartimento di Prevenzione della Sanità e benessere animale ha funzioni di programmazione,
coordinamento, supporto e verifica delle attività di sanità pubblica veterinaria che vengono svolte
sul territorio aziendale. Individua i bisogni sanitari, in linea con gli indirizzi politico strategici
regionali e aziendali, predisponendo progetti generali per il coordinamento e il miglioramento della
qualità delle prestazioni erogate.
Servizio Sanità Animale (Area A)
Servizio igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e
trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati (Area B)
Servizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche (Area C)
La mission dei Dipartimenti di Prevenzione è quella di promuovere azioni rivolte alla
individuazione ed alla rimozione delle cause di nocività e di malattie di origine ambientale,
lavorativa, umana e animale, di agire per garantire la tutela dello stato di benessere e della salute
collettiva e di dare una risposta unitaria ed efficace alla domanda, anche inespressa, di salute della
popolazione.
I Dipartimenti di Prevenzione dell’ASP dovranno perseguire la propria mission attraverso le
seguenti strategie operative:
conoscenza epidemiologica dei bisogni di salute della popolazione umana;
conoscenza epidemiologica dello stato di salute delle popolazioni animali;
miglioramento della qualità della vita e degli stili di vita attraverso attività di sorveglianza,
controllo e gestione dei rischi emergenti;
promozione della salute attraverso idonei processi di educazione, informazione e
formazione;
prevenzione degli stati morbosi;
definizione condivisa degli obiettivi;
36
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
programmazione delle azioni finalizzate al raggiungimento degli stessi;
verifica dei risultati e loro ottimizzazione.
I Dipartimenti di Prevenzione aziendali dovranno assolvere fondamentalmente ai seguenti compiti:
pianificazione dell’attività epidemiologica connessa alla funzione di committenza;
esercizio della funzione di produzione attraverso prestazioni e servizi relativi alle aree di
sanità pubblica, di tutela della salute e sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro, di sanità
pubblica veterinaria;
attuazione dei programmi di prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro;
promozione della qualità e dell’efficienza degli interventi di prevenzione;
individuazione e realizzazione di interventi di promozione degli “stili di vita”.
Si inseriscono nel settore della prevenzione le attività che saranno svolte nell’ambito degli
screening territoriali coordinati dall’IRCCS CROB:
Cervico-uterino
Mammografico
Colon - retto
e quelli alla nascita svolti in ambito ospedaliero, coordinati dall’A.O.R. “San Carlo”:
Fibrosi cistica
Ipotiroidismo congenito
Uditivo neonatale
Fenilchetonuria
Ampliamento degli screening neonatali e prenatali
IL DIPARTIMENTO DELLA SALUTE MENTALE Le strutture costitutive del DSM sono le seguenti:
o CENTRI DI SALUTE MENTALE
o SPDC
o STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI (Centri Diurni e DH)
o STRUTTURE RESIDENZIALI, terapeutico-riabilitativo e socio-riabilitative, classificate in
relazione all’intensità dell’assistenza riabilitativa (assistenza 24 h, 12 h o per fasce orario)
o SERD
CSM
Nel CSM si realizza l’accoglienza del paziente; si effettua la valutazione delle condizioni
psicopatologiche; delle dinamiche intrapsichiche e intrafamiliari; del funzionamento sociale e
relazionale. Nel CSM si elaborano progetti terapeutici e riabilitativi personalizzati; si erogano
trattamenti psicologici con psicoterapie individuali, familiari e di coppia; si somministrano test di
personalità; test di valutazione del quoziente intellettivo e di deterioramento cognitivo; test di
valutazione delle abilità e dell’adattamento sociale. Il CSM funge da filtro ai ricoveri; gestisce le
urgenze in sede o a domicilio. Il CSM deve essere aperto dal lunedì al sabato 12 ore al dì.
37
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Nel territorio Aziendale abbiamo 4 CSM :
CSM DI LAURIA
IL CSM ubicato nel P.O. di Lauria , è aperto 12 ore al dì dal lunedì al sabato, con articolazioni
ambulatoriali periferiche nel Distretto di Senise e P.O. di Chiaromonte .
Al CSM è collegato un DH con n. 2 pl., per ridurre i ricoveri ordinari.
CSM POTENZA
Il CSM, ubicato a Potenza è aperto dal lunedì al venerdì per 12 ore al dì ; il sabato fino alle h 14.
E’ programmato, con frequenza quindicinale, n ambulatorio nel Distretto di Avigliano. In relazione
all’elaborazione di un progetto regionale da parte del Direttore DSM sulla salute mentale nelle
carceri , è stato attivato nel 2012 un ambulatorio nel Carcere minorile di Potenza con la presenza di
n. 2 psichiatri a rotazione ed uno uno psicoterapeuta . Attualmente la frequenza è settimanale.
Nel carcere adulti lo psichiatra si reca per chiamata e collabora con lo specialista convenzionato che
vi opera. Gli psichiatri del DSM a Potenza sostituiscono in reperibilità nel carcere lo specialista
convenzionato nei periodi di ferie.
CSM ( Not Rionero - Venosa - Palazzo S. Gervasio – Melfi - Lavello )
CSM Val D’Agri
STRUTTURE SEMIRESIDENZIALI PSICHIATRICHE : Centri Diurni (CD) :
Sono strutture semiresidenziali, aperte 8 ore al dì, con funzioni terapeutico - riabilitative.
Le strutture semiresidenziali (CD) consentono di riabilitare gli utenti nel proprio contesto,
consentendo loro di vivere a domicilio con la famiglia;
E’ presente un solo Centro diurno a Potenza (20 pl), gestito da una Cooperativa sociale, sotto la
supervisione, il controllo e la verifica del DSM attraverso specifica Unità Operativa Semplice
Dipartimentale.
STRUTTURE RESIDENZIALI PSICHIATRICHE:
Sono strutture terapeutico- riabilitative e socio-riabilitative per pazienti di esclusiva competenza
psichiatrica, che necessitano di interventi a medio e lungo termine, con assistenza 24 ore al dì, 12
ore al dì o per fasce orario, a seconda dei bisogni assistenziali e riabilitativi degli utenti.
Nell’ASP le strutture residenziali psichiatriche sono gestite da Cooperative Sociali, sotto la
supervisione e il controllo del DSM attraverso specifica Unità Operativa Semplice Dipartimentale.
STRUTTURE RESIDENZIALI PSICHIATRICHE ambito Lagonegrese-Senisese:
38
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
1) Casa alloggio “Il Torrente”, ubicata a Lauria; ospita n. 20 utenti con assistenza 24 ore su
24; gestita dalla Cooperativa “Nuove Dimensioni-C.S. “
2) Casa alloggio “Casa Vallina”, ubicata nel Comune di Calvera; ospita n. 15 utenti con
assistenza 24 ore su 24 ; gestita dalla Cooperativa Auxilium .
3) Casa alloggio “I girasoli di Erika”, ubicata nel Comune di Trecchina; ospita n. 15 utenti
con assistenza 24 ore su 24; gestita dalla Coop. “Spes-C.S. “
Ai fini della riabilitazione e dell’elaborazione di un progetto individualizzato, sono utilizzati, a
cadenza trimestrale, strumenti di valutazione delle disabilità e del funzionamento sociale quali il
VADO, supervisionati dal DSM.
4) Gruppo appartamento “Il Glicine” ubicato nel Comune di Lauria, ospita n. 3 utenti.
L’assistenza è per fasce orario (n. 6 ore al dì) da parte di un educatore e un OSS.
5) Gruppo appartamento “Insieme per…”, ubicato nel Comune di Trecchina, ospita n. 4
utenti.
L’assistenza è per fasce orarie (n. 6 ore al dì) da parte di un educatore e un OSS.
.
STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PSICHIATRICHE POTENZA
1) Casa Alloggio “Il Sollievo”, ubicata a Potenza; ospita n. 15 utenti con assistenza 24 ore su
24; gestita dalla Cooperativa “Don Uva “
2) Casa Alloggio “Prometeo”, ubicata nel Comune di Potenza; ospita n. 14 utenti con
assistenza 24 ore su 24; gestita dalla Cooperativa “Prometeo”.
3) Casa Alloggio “Benessere”, ubicata nel Comune di Potenza; ospita n. 15 utenti con
assistenza 24 ore su 24; gestita dalla Coop. “Benessere”.
4) Centro Diurno “La Mongolfiera” Potenza: accoglie n. 20 utenti.
5) Centro Riabilitativo Residenziale CRR di Avigliano, ospita n. 9 utenti con assistenza 24h
su 24.
6) Gruppo Appartamento ubicato nel Comune Avigliano, ospita 12 utenti con assistenza 6h
al dì.
7) Casa Famiglia “OPHELIA” ubicata nel comune di Potenza, ospita n. 9 utenti con
assistenza di 24 h al dì. Attivata il 01 luglio 2013
STRUTTURE RESIDENZIALI ambito territoriale Val D’AGRI:
1) Casa Alloggio “RAP”, ubicata a Tramutola; ospita n. 10 utenti con assistenza 24 ore su 24;
gestita dalla Cooperativa “Coop F. Di C.S.”
2) Casa Alloggio “CADMA”, ubicata nel Comune di Villa D’Agri ; ospita n.13 utenti con
assistenza 24 ore su 24 ; gestita da una Cooperativa sociale .
STRUTTURE RESIDENZIALI PSICHIATRICHE AMBITO TERRITORIALE VULTURE
-MELFESE
39
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
1) Casa alloggio “La Ginestra”, ubicata a Ripacandida; ospita n. 10 utenti con assistenza 24
ore su 24; gestita dalla Cooperativa “Auxilium
2) Casa alloggio “Iris”, ubicata nel Comune di Maschito; ospita n. 10 utenti con assistenza 24
ore su 24; gestita dalla Cooperativa “Auxilium”.
3) Casa alloggio “Alba”, ubicata nel Comune di Genzano di Lucania; ospita n. 10 utenti con
assistenza 24 ore su 24; gestita dalla Cooperativa “Auxilium” .
SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA (SPDC)
Struttura ospedaliera ubicata nell’Ospedale Generale in cui si attuano ricoveri psichiatrici volontari
o in Trattamento Sanitario Obbligatorio. Si effettuano, inoltre, consulenze psichiatriche nel Pronto
Soccorso e nelle altre UU.OO. dell’Ospedale. Le strutture presenti sono:
SPDC ubicato nell’Ospedale di Melfi: n. 4 pl
SPDC ubicato nell’Ospedale S. Carlo di Potenza: n. 6 pl + n. 2 pl DH
SPDC ubicato nell’Ospedale di Villa d’Agri: n. 9 pl + n. 1 DH.
IL SERD
Il Servizio Dipendenze (SERD) tutela e promuove la salute, assicurando gli interventi di
prevenzione, trattamento, cura e riabilitazione, dei disturbi da uso ed abuso di sostanze psicoattive.
I SERD dell’Azienda Sanitaria locale di Potenza sono: il SERD di Villa D’Agri, di Melfi, di
Potenza e di Lagonegro. Essi operano tramite una équipe composta da operatori con differenti
competenze, in grado di intervenire sulla persona in modo globale.
Il percorso di osservazione e diagnosi attuato nella fase iniziale, è finalizzato a proporre e condurre
trattamenti terapeutico-riabilitativi personalizzati, plurispecialistici e flessibili.
I trattamenti possono essere ambulatoriali (interventi educativi, psicoterapie, interventi di supporto
psicologico, trattamenti farmacologici anche a base di farmaci sostitutivi, interventi assistenziali
diretti al reinserimento sociale del soggetto), residenziali (ricoveri ospedalieri programmati, Centro
di Osservazione e Diagnosi, Comunità Terapeutiche) o semiresidenziali (Centri diurni). Viene
garantita la continuità di cure e la verifica continua dell’efficacia dei percorsi terapeutici.
Il Servizio collabora e si raccorda con gli altri servizi presenti sul territorio, sia con quelli pubblici a
carattere sanitario e sociale, sia con quelli del privato sociale accreditato, degli ospedali privati e del
volontariato, operando secondo modalità condivise.
40
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
Al Ser.D possono accedere tutte le persone che hanno problemi di uso ed abuso di sostanze
stupefacenti illegali (eroina, cocaina, cannabinoidi, ecstasy, allucinogeni, ecc.) e/o legali
(psicofarmaci).
Le attività dei SER.D.dell’Azienda Sanitaria di Potenza, interessano i seguenti settori:
1) Area Fumo;
2) Area Alcool;
3) Area Tossicodipendenza;
4) Area Malattie Infettive;
5) Area Carcere;
6) Formazione interna
7) Progetti di formazione – informazione rivolti alla popolazione
8) Gioco d'azzardo patologico
9) Altre Dipendenze (Disturbo Alimentare,) Dipendenza da Benzodiazepine, Dipendenza da internet e mezzi
tecnologici, ecc.)
Il Protocollo Operativo di Integrazione Ospedale - Territorio tra ASP ed AOR San
Carlo per la gestione elle Dimissioni Protette
E’ stato siglato dalle due Aziende, Territoriale ed Ospedaliera, il protocollo di intesa per la
gestione delle Dimissioni protette.
Ciò perché da un lato l’attuale quadro epidemiologico si è modificato, caratterizzandosi nella
progressiva riduzione delle patologie acute a fronte di un aumento delle patologie a carattere
cronico-degenerative, quale diretta conseguenza dell’allungamento della vita media ed ai progressi
fatti registrare dalla medicina in campo tecnologico e scientifico e dall’altro si è visto che i pazienti
con patologie croniche, se non adeguatamente assistiti nella fase post acuzie, spesso vanno incontro
a riacutizzazioni, con necessità di ricoveri ospedalieri che compromettono la loro qualità di vita e al
contempo generano elevati costi assistenziali.
Inoltre, l’introduzione dei DRG e la conseguente accelerazione del turnover dei reparti per acuti,
in contrapposizione ai tempi di recupero sempre più lunghi di questi pazienti, ha fatto emergere una
nuova esigenza sanitaria: la gestione della fase post-acuta, spesso molto lunga, della malattia.
In tale contesto l’Ospedale San Carlo continua a registrare in alcune UU.OO., soprattutto quelle
internistiche, una costante crescita dei tempi medi di degenza, spesso legate alla difficoltà nel
processo di deospedalizzazione dei pazienti che, completato il percorso diagnostico-terapeutico,
richiedono comunque un continuità assistenziale a domicilio o in strutture intermedie.
Per tali motivi è diventato sempre più necessaria l’attivazione sul territorio di riferimento di
una rete parallela di servizi domiciliari e/o di strutture intermedie, quali la lungodegenza post
acuzie o la riabilitazione, destinate a pazienti più complessi che operano in sinergia con le strutture
ospedaliere per acuti.
41
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
In tal senso si registra l’azione di potenziamento da parte dell’ASP del servizio ADI e
l’attivazione di posti letto pubblici e accreditati di Lungodegenza, Riabilitazione e RSA.
Nonostante tutto, spesso si registra una carenza di continuità assistenziale e terapeutica tra le
due aziende da imputare prevalentemente ad una mancata azione di coordinamento nel processo di
dimissione protetta.
Per tali motivi, con il protocollo d’intesa l’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo (AOR) e
l’Azienda Sanitaria di Potenza (ASP) si sono definite le modalità organizzative-operative per
l’attivazione della “Rete integrata dei servizi per la gestione delle dimissioni protette” in grado di
completare in maniera appropriata ed efficace il percorso assistenziale del paziente dopo la fase
acuta della malattia, tenuto conto delle normative vigenti in materia, delle logiche di appropriatezza
e della pratica della clinical governance.
Gli obiettivi operativi su cui dovranno convergere le attività della Rete sono i seguenti:
1. integrazione e ottimizzazione delle attività sanitarie volte alla ottimale gestione della fase post
acuzie attraverso l’integrazione dell’ospedale con i servizi territoriali (ADI, riabilitazione e
lungodegenza, residenze socio sanitarie);
2. razionalizzazione dell’approccio diagnostico e terapeutico attraverso la costruzione ed
adozione di percorsi diagnostico-terapeutici condivisi e scientificamente validati, che
consentano un ottimale utilizzo delle risorse disponibili e un adeguato tempo di degenza del
paziente in ospedale;
3. individuazione ed attuazione di modalità di verifica e revisione della qualità delle prestazioni
erogate;
4. attivazione di settori organizzativi e funzionali, già individuati o da individuarsi all’interno
delle strutture della Rete, al fine di garantire una copertura globale, ancorché flessibile, dei
bisogni sanitari assistenziali;
5. perseguimento di obiettivi di qualità mediante la stesura di protocolli operativi e procedure
scritte per tutte le attività con particolare attenzione a quelle a rischio;
6. individuazione di bisogni formativi e pianificazione di percorsi di formazione per tutti gli
operatori mirati a specifici bisogni assistenziali, evidenziati sia in corso di attuazione dei
percorsi diagnostici-terapeutici sia nella fase di standardizzazione dell’approccio diagnostico-
terapeutico;
7. razionalizzazione dell’utilizzo di spazi, attrezzature, tecnologie e personale;
8. contenimento della mobilità sanitaria passiva fuori regione per prestazioni di lungodegenza e
riabilitazione attraverso il potenziamento dei percorsi diagnostici – terapeutici interaziendali.
A completamento dell’episodio acuto ospedaliero, per i pazienti non ancora dimissibili, la
scelta del modello assistenziale territoriale deve tener conto delle sue condizioni cliniche, delle
necessità assistenziali e delle condizioni sociali.
42
SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
BASILICATA
Azienda Sanitaria Locale di Potenza
In considerazione delle valutazioni e combinazioni di tali aspetti si possono definire le seguenti
tipologie di interventi:
1. assistenza domiciliare (AD) e domiciliare integrata (ADI);
2. ricovero in strutture di Lungodegenza;
3. ricovero in strutture di Riabilitazione;
4. assistenza in Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)
Per garantire una appropriata e condivisa gestione del paziente che necessita di dimissione
protetta, si è concordato di attivare presso l’AOR San Carlo una “Centrale delle Dimissioni”
con personale dedicato delle due Aziende al fine di gestire in maniera proattiva le dimissioni
protette e la continuità delle cure per le persone assistite in ospedale.
I compiti della Centrale delle dimissioni possono essere così sintetizzati
- definire il PIT per i pazienti da avviare al percorso delle Dimissioni Protette;
- contribuire, per quanto di competenza, alla definizione del PIT, per i pazienti da avviare al
percorso delle Cure Domiciliari di I, II, III livello, palliative e terminali;
- identificare e prescrivere presidi ed ausili necessari per l’accettabilità al domicilio,
concordandoli con il responsabile delle Cure Domiciliari e Palliative;
- provvedere alla dettagliata compilazione della scheda di monitoraggio delle lesioni da decubito,
all’atto delle dimissione ospedaliera;
- educare il caregiver sulle modalità di assistenza al paziente, ivi compreso l’utilizzo di
presidi/ausili;
- definire il percorso di trasferimento in strutture intermedie (lungodegenza, Riabilitazione e
RSA) nei casi di pazienti non gestibili a livello domiciliare;
- predisporre tutta lo documentazione e modulistica per attivazione della dimissione protetta.
Ad oggi sono state individuati gli spazi da adibire a Centrale delle Dimissioni, sono state individuati
i medici di Continuità Assistenziale (mediante avviso) che parteciperanno alla stessa e che stanno
per essere formati, così come sono state individuati i dipendenti territoriali delle strutture riceventi i
pazienti dimessi dall’AOR San Carlo che stanno per ricevere la formazione specifica per operare su
software di gestione
Il Direttore Generale
Dott. Giovanni Battista Bochicchio