motociclismo italia ottobre 2016
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Mmotociclism
o.it
ottobre 2016 - mensile euro 5,00 in Italia
LONG TEST 24.000 KM CON L’AFRICA TWIN TURISMO MONGOLIA FLY&RIDE - CALABRIA SCONOSCIUTA
BMW G 310 R ‹
Moto Guzzi MGX-21 ‹
Harley-Davidson Touring 2017 ‹
Husqvarna gamma enduro 2017 ‹
Mash TT40 Café Racer e 125 Black Seven ‹
HARD Ducati Hyperstrada 939 sfida KTM 690 Duke ‹
EASY Honda NC750S, Suzuki SV650, Yamaha XSR700 ‹
COMPARATIVE
TEST E PROVE
ESCLUSIVO
Visita alla sede Royal Enfield
Sull’Himalaya
ISS
N 0
02
7-1
69
1
7 OTTOBRE AL MUGELLO
KTM 1290 Super Adventure Promossa all’esame stabilità?
PROVA VERITÀ
con l’Himalayan
Royal Enfield Himalayan 410
7 OTTO7 OTTOBBRE AL MUGELLORE AL MUGELLOCampagna autostrade:
vieni con noi!
BMW, DUCATI, GUZZI,HUSKY, KTM, TRIUMPHBMW DUCATI GUZZIFOTO SPIA
Mul
tistr
ada
939
ottobre 2016 / Motociclismo 1
Con la Himalayan 410 si interrom-pe dopo 22 anni la consuetudine della cosiddetta “moto moderna” in copertina. È dal settembre del 1994 - fatto salvo qualche scooter e pochi altri prodotti per neopa-tentati - che sotto la nostra testa-ta non si mostra agli appassionati
una moto con meno di 500 cc. Una novità sempli-ce ma concreta come la piccola globetrotter del-la Royal Enfield. Per risalire alla Aprilia duemmezzo di vent’anni fa ho scartabellato nei nostri archivi attraversan-do a ritroso le ere geologiche della moto. General-mente le copertine di Motociclismo, fissate alle pareti della redazione, costituiscono una muta galleria che cresce lentamente, 12 fotogrammi l’anno. Osservarle invece a centinaia e in rapi-da sequenza restituisce uno straordinario corto-metraggio sull’evoluzione della moto in Italia. Le crossoverone dell’ultimo decennio si assottigliano nelle naked di inizio millennio prima di lasciarsi avvolgere dalle scintillanti carenature delle su-persportive anni Novanta. La storia di Motociclismo combacia esattamen-te con la storia della moto. Fotogramma su foto-gramma qui si srotola la narrazione del nostro mercato. La nuova era delle due ruote si guarda allo specchio nella copertina di questo fascicolo, che si concede a una monocilindrica da 25 CV. E vede se stessa alle prese con numeri che fanno riflettere: le moto tra 300 e 600 cc nei primi otto mesi dell’anno fanno registrare un +40,9% nelle immatricolazioni. Una poderosa tendenza che la vivacità del mercato moto 2016 (+19,5%) non ba-sta a giustificare. Il motivo di questo cambiamento? Forse negli ul-timi dieci anni la moto versatile è diventata trop-po abbondante in tutti i sensi. Qualcuno ha alzato senza motivo l’asticella delle prestazioni e della cilindrata, convinto com'era che l’elettronica sia la panacea di tutti i mali (peso elevato, ampia sezione frontale, manubrio alto su moto da 240 km/h, ecc). È stato un errore: le moto per anda-re forte sono altre. E a chi ha letto le nostre com-parative sono ben noti i problemi di stabilità nei dintorni dei 170-180 km/h che affliggono alcu-ne delle più importanti maxienduro. Per esem-pio Aprilia, Moto Guzzi, Triumph e KTM.
Come abbiamo già visto lo scorso mese (inchie-sta Dunlop - Africa Twin), l’industria delle due ruote si sostanzia nella sicurezza. Infatti le Case serie non spendono energie scornandosi coi gior-nali che fanno il loro mestiere ma lavorando sodo nelle rispettive R&D. Nel caso di KTM il risulta-to è che un semplice kit da 199 euro trasforma la galvanizzante 1290 Super Adventure in una moto anche stabilissima (servizio a pag. 48). Il campanello d’allarme però rimane. Se pure un gigante della moto deve correre ai ripari signifi-ca che la strada imboccata è insidiosa. Dico gi-gante perché in vent’anni di test la stradale forse più sicura e appagante che io abbia mai guidato si chiama KTM 990 SM-T. E non sono da meno tante altre KTM come per esempio la 690 Duke (servizio a pag. 116) che ha letteralmente fatto innamorare il nostro Meloni. Di fronte a queste sedicenti turistiche da 150 CV e passa, ben vengano dunque la Himalayan (pag. 74), la BMW G 310 (pag. 98), la famiglia Mash (pag. 130) e tutte le piccoline come loro, perché chi troppo vuole…Ma forse vogliamo troppo anche noi: vogliamo da-re una bella spallata alle società autostradali. Per farlo abbiamo bisogno anche di voi, venerdì 7 ot-tobre, quando al Mugello consegneremo le 30.000 firme della petizione #metapedaggio al Vice Mi-nistro dei Trasporti Riccardo Nencini (pag. 26). Partiremo da Milano e scenderemo insieme a voi lungo la A1. Ovviamente a velocità codice. Che voi abbiate uno scooter o una maxienduro “bal-lerina”, a 130 km/h non c’è problema…
Chi troppo vuole...
... NULLA
STRINGE
Andare forte quasi come un Tornado e chiamarsi "maxienduro" è forse un tantinopretenzioso: KTM ha finalmente risolto i suoi problemi di stabilità, ma alcune rivali...
EDITORIALEdi Federico Aliverti
Motociclismo / ottobre 20162
SSSS
1 Editoriale
8 Lettere al direttore
ATTUALITÀ20 News
24 Ricordo di Giancarlo Daneu
26 Inchiesta: pedaggi autostrade
34 Long Test Honda Africa Twin
38 Milestone
42 Novità 2017
48 Test stabilità KTM Adventure
54 Abbigliamento: Dainese
56 Abbigliamento: Schuberth
58 Abbigliamento: Tucano Urbano
60 Mercato
66 Offerte & Richiami
68 Motociclismo Team/Axo
70 Motociclismo Team/Genialloyd
Anno 102
ottobre 2016
n° 2737ommario
86
98
Motociclismo / ottobre 20164
SSSSommarioTEST & PROVE
74 Test Royal Enfield Himalayan
86 Test Harley-Davidson Touring 2017
98 Test BMW G 310
106 Test Moto Guzzi MGX-21
116 Comparativa Ducati Hyperstrada 939 vs KTM 690 Duke
130 Test Mash gamma 2017
138 Comparativa Honda NC750S, Suzuki SV650 e Yamaha XSR700
156 Più Fuori che Strada: Husqvarna Enduro 2017
TECNICA
164 Ammortizzatore di sterzo MR
SPORT
170 I giovani talenti italiani
180 News
182 Tutti in Pista
TURISMO
186 Mongolia Fly&Ride
196 Calabria sconosciuta
206 Pick the Peaks
208 Traveller del mese106
138
Motociclismo / ottobre 20166
SSSSommario Via Don Luigi Sturzo 7, 20016 Pero (MI)Tel. 02 380851, Fax 02 38010393E-mail: [email protected] lettere: [email protected]: www.motociclismo.it
DIRETTORE RESPONSABILEFederico Aliverti
DIRETTOREMarco Riccardi
REDAZIONE Aldo Ballerini (Inviato speciale)Paola Verani (Capo servizio)Nicolò Codognola (Redattore)Fabio Meloni (Redattore resp. prove)Alberto Motti (Redattore)Tarcisio Olgiati (Redattore sito internet)
SEGRETERIA DI REDAZIONESara Vasco
COLLABORATORI Matteo Aglio, Angelo Barbiero, Mario Ciaccia, Giuseppe Cucco, Antonio Femia, Marco Marini, Tommaso Pini, Ciro Regalbuto, Marco Villa
FOTOGRAFIMario Ciaccia, Antonio Femia, Fabrizio Grioni, Thomas Maccabelli, Tommaso Pini, Ciro Regalbuto, Giuseppe Vertemati, Archivio Motociclismo/Edisport
SERVIZIO GRAFICOTamara Viganò, Sabrina Brambilla, Maria Celico, Patrizia Civati, Vincenzo Palmieri, Barbara Zaltieri
DIRETTORE DI PRODUZIONEPaolo Cionti
COORDINAMENTO TECNICOLorenzo Pucci, Alberto Origgi
© Copyright 2016 Edisport Editoriale s.r.l. Milano. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Manoscritti e fotoanche se non pubblicati non si restituiscono.Stampa: Arti Grafiche Boccia Spa 84131 SalernoDistributore: SO.DI.P. Spa, via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (Mi), Tel 02 660301Distributore per l’estero: SO.DI.P. Spa, Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI), Tel +3902 66030400, Fax +3902 66030269
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AMMINISTRATORE UNICOPiero Bacchetti
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CENTRO PROVE E SERVIZI S.R.L. Claudio Cortemiglia (responsabile),Michele Foglio, Alessandro Perelli
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186
216
210 Rubrica di fotografia
212 Spidi Tour
214 Raduni e Tour operator
SUPER WHEELS216 Il muro della morte
EPOCA224 Yamaha RD 350 LC
232
RUBRICHE234 Vetrina
237 I listini del nuovo
248 Elenco prove
256 La Storia
CARATTERE DECISO, DURO
E PURO, CHE UNISCE
LA GRINTA DI IERI CON LA
POTENZA DI OGGI
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STILE
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Motociclismo / ottobre 20168
Caro direttore, ho ritirato un Piaggio
MP3 acquistato nuovo presso Premuda
moto a Milano. Dopo un’ora che lo
stavo utilizzando ho rischiato la vita in
quanto il freno non funzionava. Piaggio
infatti aveva montato il tubo del freno
posteriore talmente a ridosso della
marmitta che scaldandosi lo ha sciolto.
Non funzionavano pertanto nè il freno
sinistro nè il freno a pedale e mi sono
ritrovato a passare col rosso in mezzo a
un incrocio con mio figlio a bordo. Trovo
che il comportamento e la leggerezza di
Piaggio sia a dir poco criminale. Portato
lo scooter in concessionaria sono stati
gentili e lo ripareranno. Chi mi dice che
la prossima volta non succederà con un
altro componente vitale? Sono seriamente
intenzionato a fare causa vista la gravità
della cosa e per evitare che in un’altra
occasione meno fortunata possa scapparci
il morto.
Vincenzo Castelluzzo – email
Piaggio: I nostri tecnici hanno esaminato il veicolo escludendo che l’anomalia riscontrata sia riconducibile a lacune progettuali del veicolo o a errori nella produzione dello stesso. Abbiamo comunque provveduto a ripristinare il veicolo in garanzia e a riconsegnarlo al cliente in perfetto stato di funzionamento.
Il commento di Motociclismo: A nostro giudizio, una risposta un po' troppo fredda, per un cliente che dichiara di aver rischiato la propria vita e quella del figlio. Dopotutto non si è rotto il cavo del contagiri...
Caro direttore, ho letto con interesse
la Vostra prova di affidabilità della
Yamaha Tracer pubblicata sul
numero di settembre, restando
sorpreso della resa chilometrica
che avete rilevato per Metzeler
Sportec M7RR (“alla frutta dopo ben
14.000 km”) e Roadtec 01 (“durate
9.500 km”). Ho avuto sulla mia moto
entrambi i prodotti e con Roadtec
01 sono riuscito a percorrere un
chilometraggio sensibilmente più
elevato rispetto alle M7RR che
avevo in precedenza. Mi chiedevo
dunque se possa essersi trattato di
un errore di battitura.
Davide Illigri - Reggio Emilia
Caro Davide, in effetti a causa di un disguido, le percorrenze chilometriche dei due pneumatici sono state invertite. Ce ne scusiamo con i lettori e con tutti gli interessati.
FRENI ROTTI SU UN MP3 DI UN GIORNO!
Long Test Tracer, meglio le Roadtec
Caro direttore, vorrei uno
scooter nuovo 125 ma ora
nelle concessionarie trovo
solo Euro 3. Se è vero che dal
2017 dovranno essere Euro 4, è
meglio aspettare. Ma l’invenduto
come verrà gestito? Rischio di
comprare a gennaio un Euro 3
taroccato da Euro 4?
Giacomo Tabita – email
Caro Giacomo, sempre più scooter sono via via disponibili in Euro 4, quindi non è necessario aspettare. È vero che a partire dal 2017 tutti i nuovi motoveicoli
dovranno essere E4, ma i concessionari avranno una proroga per smaltire l’eventuale invenduto. Sta a te scegliere tra il nuovo E4, o un E3 ben scontato, con la consapevolezza che nelle città potrebbe essere bloccato prima (si parla di anni). Roma, per esempio, ha già fermato gli E1, 2 o 4 tempi, Milano solo gli E0 2t. Nella foto, due esempi di Euro 4 già in vendita: Kymco Agility 125 R16 Plus e Piaggio Medley 125 ABS. Puoi riconoscere gli E4 grazie al catarinfrangente laterale obbligatorio.
Scooter, ci sono già gli Euro 4?
a l d i r e t t o r e
ISTRUZIONI PER CHI SCRIVE Le lettere sono tantissime ogni mese, vi chiediamo perciò di essere sintetici.
Ci riserviamo comunque il diritto di tagliare i testi. Rispondiamo solamente alle lettere complete di nome, cognome, indirizzo e, per quelle arrivate via e-mail [email protected], anche di numero di telefono.LETTERE
Motociclismo / ottobre 201610
Caro direttore, sono il (quasi) felice
possessore di una magnifica KTM
950 Adventure. “Quasi” perchè, come
moltissimi dei possessori di questa
magnifica moto, sono alle prese con
il problema dei codici di velocità dei
pneumatici. KTM negli anni di produzione
della serie 950/990 (cioè dal 2003 al 2014)
ha fatto cose bizzarre, cambiando di anno
in anno i pneumatici registrati sulla carta
di circolazione nonostante si tratti di moto
sostanzialmente identiche; per fare un
esempio, la mia moto del 2005 può montare
solo pneumatici in codice “V” (240 km/h),
solo due anni dopo, sul 990, compaiono
i codici fino a “Q” (160 km/h) e so per
certo che altre annate riportano codici
ancora diversi. Fino a qualche tempo fa,
chi voleva montare coperture tassellate,
poteva circolare legalmente sfruttando
l’escamotage della marcatura M+S, che
consentiva di utilizzare codici di velocità
più bassi. Da un paio d’anni a questa parte
la cosa è possibile solo tra il 15 ottobre e
il 15 maggio. Al di fuori di questo periodo,
le M+S possono essere utilizzate solo se
riportanti il codice di velocità indicato sul
libretto. Le sanzioni previste sono folli.
In tutto questo bailamme, KTM potrebbe
risolvere il problema rilasciando il “nulla
osta” all’adozione delle coperture previste
da alcune annate, ovvero fino a codice “Q”.
Ma KTM fa orecchie da mercante.
Stefano Pelati – Brescia
KTM ci ha fatto sapere che non intende
commentare perché “non sembra esserci
soluzione”. Tuttavia altre Case – Honda
per l’Africa Twin, ad esempio – rilasciano il
nulla osta.
“NIENTE TASSELLI PER LA MIA 950 ADV”
Caro direttore, e se facessimo un
long test con la MV Agusta Turismo
Veloce 800? Ho percorso quasi
25.000 km in un anno e sono molto
soddisfatto. Va bene Tracer e Africa
Twin, ma non sarebbe interessante
vedere come arriva il 3 cilindri 800 di
Schiranna a 100.000 km o più? Anche
per sfatare le solite polemiche
sull’affidabilità di MV Agusta!
Carlo Pellegrino – Varese
Caro Carlo, abbiamo già invitato
MV Agusta alla nostra prova di
affidabilità, ma non sembravano
entusiasti all’idea. Speriamo che
la tua lettera possa sensibilizzare i
vertici a Schiranna e convincerli ad
accettare la “sfida”.
Voglio la MV Agustanel vostro Long Test
a l d i r e t t o r e
ISTRUZIONI PER CHI SCRIVE Le lettere sono tantissime ogni mese, vi chiediamo perciò di essere sintetici.
Ci riserviamo comunque il diritto di tagliare i testi. Rispondiamo solamente alle lettere complete di nome, cognome, indirizzo e, per quelle arrivate via e-mail [email protected], anche di numero di telefono.LETTERE
E SE IL TESTER NE SAPESSE PIÙ DI NOI?Caro direttore, scrivo per esprimermi sulla polemica sul giudizio relativo alla
BMW R 1200 RS, nella comparativa Sport tourer. Sono felicissimo proprietario
di una Triumph Tiger Sport 1050 del 2014, senza quindi l’aggiornamento di
motore ed elettronica provato da voi. Posso dire però che mi ritrovo con
le caratteristiche di facilità e maneggevolezza che avete riscontrato, e so
benissimo che moto come Ducati Multistrada e BMW S 1000 XR, sono molto
più accessoriate e performanti della mia tre cilindri. Ma il punto secondo me
è che dobbiamo accettare le opinioni e i giudizi di chi ha più sensibilità ed
esperienza, tralasciando l’attaccamento al Marchio o al modello, che poi, se
la nostra moto ci piace e ci fa divertire, cosa vogliamo di più?
Stefano Rossi – Piacenza
Motociclismo / ottobre 201612
LETTEREa l d i r e t t o r e
Caro direttore, basta! Non ce la faccio più! Ancora una comparativa “crossover”. Fatevi una rivista a parte: c’è Motociclismo Fuoristrada, Motociclismo d’Epoca, fate pure Motociclismo Crossover. Sono tre anni che mi sbombardate di pagine con moto da 300 kg e 160 CV che al massimo vengono portate sul gradino del bar, con gli utilissimi faretti aggiuntivi e i borsoni. E già che ci sono... Fate pure Motociclismo Touring, dove mettere i viaggi dei lettori, Ciaccia compreso (e mi sta pure simpatico). Poi, state portando avanti una battaglia sui costi delle autostrade? È più una questione di giustizia che altro, infatti il motociclista per scelta evita l’autostrada, però ci sta. A quando una vera
battaglia per rendere regolari tutte le special che tanto pubblicizzate (facendo anche una kermesse, dove però non dite che sono tutte illegali)? Oggi una moto di 10 anni è vecchia per l’usato e troppo giovane per l’epoca, ma validissima sotto tanti aspetti, tranne quello estetico. Ma non posso cambiare uno specchietto o una freccia senza correre il rischio di sequestro della moto, quando nel resto d’Europa non è così! E una per legare le assicurazioni alla patente e non al veicolo? Vi seguo dal 1990 (avevo 15 anni), continuerò a farlo, però datevi una regolata!
Daniele Napoleone - Formia (LT)
Caro Daniele, le crossover in copertina sul numero di settembre
dichiarano pesi tra 196 e 230 kg e potenze tra 55 e 75 CV, con prezzi
intorno ai 10.000 euro. Moto pratiche e adatte a ogni utilizzo. Non ti piace
neppure il turismo - come ad altri lettori, ma in molti invece lo trovano
una parte fondamentale della rivista. Condividi appena la nostra battaglia
sulle autostrade e ce ne proponi altre. Ma spesso usiamo le arterie
veloci per arrivare alle strade più belle da percorrere. E molti pendolari
ne percorrono brevi tratti nel tragitto casa-lavoro. Special: The Bike Field
è una mostra statica, il nostro collega Codognola risponde un mese sì e
l’atro pure a mail che chiedono cosa si può cambiare: solo lo scarico con
un altro omologato. Però apprezziamo che continuerai a leggerci!
“MOTOCICLISMO? DOVRESTE CHIAMARVI CROSSOVERISMO”
Caro direttore, nell’editoriale dell’ultimo numero si trattano vari argomenti. Che i camionisti possano bloccare le strade e i motociclisti no, è ovvio. Quello che sfugge però è un altro punto. O queste 25.000 firme vengono canalizzate in un ipotetico partito di governo, oppure restano lettera morta. Vano è sperare di cambiare le cose in un paese frammentato come il nostro. Di politica ne vedo anche troppa. Lasciateci in pace e non mescolatela con la moto, che deve restare un piacere. Delle preferenze di Calderoli, della Prestigiacomo e compagnia cantante mi frega come di conoscere come andrà il raccolto di banane in Costarica. Quando ero teenager e avevo la Vespa, questa l’aveva chi si diceva di Lotta Continua, come pure chi si professava di destra, o era democristiano.
Emanuele Grazzini
Caro Emanuele, la politica, piaccia
o no, ha in mano le redini del Paese,
e, nel suo piccolo, anche del mondo
moto. “Vano è sperare di cambiare
le cose”: quindi lasciamo tutto come
sta e teniamoci le autostrade più
care d’Europa? Non
siamo d’accordo.
Noi continueremo
a combattere, con
l’aiuto di Ancma,
Federazione
motociclistica
italiana e di
alcuni politici
lungimiranti che
hanno colto la
validità della
nostra battaglia.
Per quanto
riguarda le moto
dei partiti, ci
è sembrato
interessate da un
lato dare conto di quanti sono i politici
motociclisti e dall’altro segnalare che
moto guidano e – tra l’altro – quanti
non hanno rispettato l’obbligo di
indicare con precisione auto e moto
possedute.
“Vano è sperare di cambiare le cose”
34
M5S "VERDI", DESTRA APPASSIONATA D'EPOCA
attualitàaattualitàa attualitàPOLITICA & COSTUME
Lavorando alla campagna
sulle autostrade siamo
entrati – più del solito –
in contatto con i politici,
in particolare quelli più vicini
al mondo motociclistico. Così
abbiamo deciso di approfondire un
po’ l’argomento per scoprire quanti
dei nostri parlamentari stanno
in sella e a che cosa. Abbiamo
potuto farlo perché tutti i deputati
e senatori sono tenuti a compilare
ogni anno la dichiarazione sulla
Abbiamo spulciato le dichiarazioni dei parlamentari,
tenuti per legge a rendere pubblici i veicoli posseduti.
I nostri rappresentanti hanno in tutto 109 tra moto e
scooter. La sinistra predilige Piaggio, destra e Lega
scelgono BMW. Poche le donne motocicliste
Onorevole,
che moto ha?
1 - Roberto Calderoli, ex
ministro della
Lega, noto
appassionato
di motori ed ex
regolarista. Per
lui una BMW.
2 - Roberto Giachetti, PD,
vicepresidente
della Camera,
accanito
scooterista (si
limita a dichiarare
"un motociclo").
3 - Alessandro Di
Battista e Luigi
Di Maio (M5S)
in sella. Nessuno
dei due possiede
però moto o
scooter.
4 - Matteo Renzi
nel 2008 ai tempi
della Provincia
di Firenze su
una Ducati
MotoGP: non si
hanno notizie di
suoi trascorsi
motociclistici
(e non è
parlamentare,
ma ci piaceva la
fotografia).
5 - Stefania Prestigiacomo:
l'ex ministro di
FI alla première
del Piaggio
MP3 Hybrid al
governo. Lei
possiede una
Vespa 150.
IN TROPPI NON DICHIARANO MARCA E MODELLO DEI VEICOLI
Le Marche preferite dei tre maggiori schieramenti politici. I grillini sono
i più favorevoli agli scooter elettrici, mentre il centrodestra predilige
le moto d'epoca. Troppi, soprattutto nel PD, si limitano a dichiarare
"ciclomotore" o "motociclo di xxx cc": li abbiamo inseriti tra gli "anonimi".
di Alberto Motti - con collaborazione di Leonardo Parolo
situazione patrimoniale che, oltre
a redditi, partecipazioni societarie
e immobili, prevede anche la
dichiarazione dei beni mobili,
cioè auto e moto possedute. Al
momento, in attesa, chissà, della
riforma costituzionale, i deputati
sono 630, mentre i senatori
315, oltre gli ex presidenti della
Repubblica e i senatori a vita.
Quindi abbiamo scartabellato nelle
dichiarazioni di 945 parlamentari,
moltiplicate per i tre anni di vita di
1
2
3
4
5
Motociclismo / settembre 2016
PD M5S FI-Lega
Aprilia 7,5% -
-
BMW 2,5% 9,5% 25%
Malaguti 2,5% 4,8% -
Gilera -
4,8% -
Harley - 4,8%
-
Honda 7,5% 14,2% -
Kawasaki - 9,5%
-
Kymco - 4,8%
8,3%
LML -
4,8% -
Peugeot 5% -
-
Piaggio 47,5% 9,5% 16,6%
SYM 2,5% -
-
Suzuki -
- 8,3%
Triumph - 4,8%
-
Yamaha 2,5% 14,2% 16,6%
Elettrico 2,5% 9,5% -
Epoca 5% -
16,6%
Anonimo 17,5% 4,8% 8,3%
03/08/2016 12:46:40
Caro direttore, conoscerete di sicuro la Zhejiang Qianjiang Motorcyle: è la proprietaria della Benelli, che in Italia semplificano chiamandola QJ, proprietaria anche di altri marchi. Il miliardario Li Shufu (1,7 miliardi di dollari di patrimonio), proprietario di 1/50 del mondo conosciuto, tramite la Zhejiang Geely Holding ha acquistato il 29,8% delle quote della Zhejiang Qianjiang Motorcycle, alla modica cifra di 166 milioni di dollari. Acquisto avvenuto tra marzo ed aprile di questo anno. Secondo me, il "fallimento Benelli QJ SRL" è tutto orchestrato e presto Benelli verrà ceduta a Volvo e in Italia resterà solo il blasone. Un ganzo questo tale Li Shufu! Io ci spero tutto sommato, visti anche i buoni risultati che stanno ottenendo con Volvo, a soli 6 anni dall'acquisizione da Ford.
Lettera firmata
Benelli: Zhejiang Geely Holding Group è entrata a far
parte del gruppo Zhejiang Qianjiang Motorcycle (cioè
Q.J., proprietaria del Marchio Benelli), divenendone
azionista. Un'operazione indubbiamente positiva
anche per Benelli, perchè due grandi gruppi
automotive inizieranno una stretta collaborazione che
inciderà anche sullo sviluppo di nuovi e innovativi
modelli del Marchio italiano. QJ conferma infatti la
volontà di investire in Benelli, che si sta preparando al
lancio dei nuovi modelli, a Eicma 2016.
“Benelli, finto fallimento per finire in pasto a Volvo?”
Motociclismo / ottobre 201614
LETTEREa l d i r e t t o r e
Caro direttore, stiamo assistendo a una
crescita delle vendite che fa ben sperare
per il nostro mondo. Le Case investono,
creano nuovi modelli, giocano anche coi
format televisivi (Moto Guzzi). Le italiane,
le bavaresi e le austriache innovano come
sempre e sono punto di riferimento. Tra le
giapponesi, Yamaha cavalca le piattaforme
MT, a due e tre cilindri, e ogni stagione
sforna una nuova moto che si piazza subito
in testa alle vendite; Honda ha fatto il botto
con la nuova Africa Twin; Kawasaki che,
relativamente alle altre, è una delle meno
attive, sfida tutti coi motori turbo compressi e
stabilisce nuovi record di velocità. E Suzuki?
Sembra immobile. A parte le vendite della
V-Strom 650 non mi sembra che le cose
stiano andando così bene. La V-Strom 1000
già non la compra più nessuno e la Bandit
è un progetto vecchissimo, seppur sempre
valido. Tra le novità ci offrono una SV e una
Van Van, entrambe riproposizioni di modelli
già esistenti e comunque lontanissimi da un
vero concetto di innovazione, come pure le
versioni delle ormai storiche "Gixxer". Tutto
ciò fa a pugni con quello cui assistiamo
in MotoGP, cioè a una Casa che gioca per
puntare molto in alto.
Carlo Buscemi – Roma
Suzuki: la Casa prevede un progetto a breve e medio termine di rilancio del brand “Moto” a livello mondiale, che vedrà, già a partire dai prossimi saloni autunnali, una profonda rivisitazione della gamma
attuale e l’introduzione di tante novità. Non muterà il DNA sportivo del Marchio come principale fonte d’ispirazione e, al contempo, si confermerà il focus sui modelli che il mercato richiede maggiormente. Grazie a un’attenta analisi dei principali segmenti di mercato, Suzuki ha pianificato importanti investimenti anche sulla base di oltre mezzo secolo d’esperienza nel settore. In cantiere ci sono infatti moto sportive, stradali, enduro e scooter. Il punto di partenza verso il raggiungimento degli obiettivi è stato il lancio sul mercato della nuova SV650 ABS, una moto straordinaria, capace di accontentare ogni tipo di utente. È una vera fun-bike per tutti e, tra l’altro, è contraddistinta da linee
semplici e razionali che si sposano alla perfezione con la filosofia delle special e della personalizzazione. Lo sport e la produzione di serie per Suzuki rappresentano due mondi intrinsecamente legati dalla più pura passione per le due ruote. L’impegno in MotoGP ha origine da quel DNA sportivo che da sempre identifica i prodotti made in Hamamatsu, grazie al quale lo sviluppo delle nuove tecnologie ha la possibilità di tradursi in soluzioni innovative per il prodotto destinato al pubblico. Un esempio importante è il concept
GSX-R1000 (foto), mostrato allo scorso Salone di Milano, che rappresenterà nel segmento delle supersportive una moto ad altissime prestazioni. La veste definitiva di questa moto porterà su strada tutta la tecnologia e il background proveniente dalle competizioni, dalla MotoGP e anche dalle categorie Superbike e Superstock fino all’Endurance, categoria quest’ultima dove Suzuki è Campione del Mondo in carica (15° titolo). Questa moto ridefinirà il concetto di performance assolute, portando al debutto nel mondo delle maxi sportive la distribuzione a geometria variabile denominata SR-VVT e adottando una gestione elettronica di ultimissima generazione. Suzuki è impegnata in un lavoro importante che nel breve periodo regalerà grandi emozioni a tutti gli appassionati del marchio.
“SPIEGATEMI PERCHÈ SUZUKI È IMMOBILE”
Caro direttore, la lettera a Dainese
su Motociclismo di settembre mi
fa riflettere. La cortese protesta del
lettore su un airbag che esplode
cadendo da fermo è educata e scritta
con un po’ di nervoso per l’accaduto
e quanto speso. L’asettica e fredda
risposta della Dainese sostiene che
il “sofisticato algoritmo” prevede
quanto successo al lettore, caduto
quasi da fermo, e che “L’attivazione,
nel suo caso, rientra quindi nelle
dinamiche previste”. L’algoritmo è
quindi perfetto nel suo programma di
funzionamento, bene. Ma qualcuno
pensa che l’algoritmo sia stato
progettato non bene? Un’esplosione
di airbag in casi del genere non deve
succedere! O forse l’algoritmo è stato
progettato in Cina?
Paolo Adinolfi – Genova
Caro direttore, sognavo da tempo l’airbag
e nel marzo di quest’anno ho acquistato la
famosa giacca Dainese D-Air Misano 1000.
Il 27 maggio, durante un giro in Sardegna, da
fermo, mi sbilancio e cado: nulla di che, danni
zero, purtroppo però l’airbag esplode. Sarà
stato normale visto che ero fermo? Non ha
il GPS per sapere velocità, traiettoria, ecc.?
Tornato a Roma, porto la giacca al D-Store,
la lascio a un ragazzo che compila la ricevuta
e mi dice che il costo per la ricarica sarebbe
stato di 199 euro. Passa oltre un mese e
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Risponde Dainese. Ci preme innanzitchiarire la dinamica di attivazione: DMisano 1000 dispone di un sofisticatoalgoritmo in grado di identificare la necessità di attivare o meno il sistemairbag. Tale algoritmo prevede la nonattivazione in caso di velocità inferio10 km/h se viene superata una finestdi sicurezza di 5 secondi: nel suo casanche se la velocità registrata al modell’attivazione era di 2,35 km/h, risultrascorsi solo 2,87 secondi prima del
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“L’AIRBAG DAINESE È ESPLOSO A MOTO FERMA E…”
Dainese, che risposta asettica!
NC750X, jet o integrale?Nella comparativa crossover medie
in Romania abbiamo segnalato che il
vano serbatoio della Honda NC750X
può contenere solo un casco jet.
Honda ci informa invece che può
ospitare un integrale. I due AGV
(AX-8 Dual e K-5) usati, tuttavia, non
ci stanno. Probabilmente ne entrano
solo alcuni, meglio provare in fase di
acquisto.
PREPARATI A GUIDARE
OLTREOGNI LIMITEConquistare strade lontane non è mai stato così facile. Viaggia verso nuovi orizzonti con
un potente motore bicilindrico a V, un’aerodinamica efficace e un’elettronica completa
che include Cornering ABS, Riding Mode, Traction Control, sospensioni semi-attive WP
e tanto altro ancora. Se sei in cerca di emozioni incredibili, sali in sella alla nuova
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Motociclismo / ottobre 201616
LETTEREa l d i r e t t o r e
Caro direttore, nella comparativa supernaked pubblicata sul
numero di agosto non è stata presa in considerazione una delle
moto più vendute di questo segmento di mercato, la Kawasaki
Z1000. Qual è il motivo di questa scelta?
Paride Epifani - Seclì (LE)
Caro direttore, non capisco l'esclusione della Suzuki GSX-S 1000
dalla comparativa supernaked di agosto: ha prestazioni superiori
a Ducati e Yamaha e una ciclistica sicuramente adeguata. In
sostanza credo sia una vera street fighter. Perché non c'era?
Giacomo Liccardo - email
Risponde Fabio Meloni, Responsabile Prove. Cari Paride e Giacomo,
come scritto nell’articolo, le moto della comparativa hanno un
requisito fondamentale, quello di una grande efficacia sia su
strada sia in pista. Rappresentano il ristretto gruppo di maxinaked
che riesce nel (difficilissimo) compito di non far rimpiangere i
semimanubri tra i cordoli pur essendo piacevole da usare tutti i
giorni... O quantomeno nel week-end. La Kawasaki Z1000 è una
“stradale” al 100%, senza la benché minima attitudine ad andare
forte in pista. Sulla GSX-S1000S qualche dubbio in più è lecito - in
fondo Suzuki ha dichiarato una certa parentela con la famiglia
GSX-R. Tant’è che appena presentata l’abbiamo confrontata (anche)
in circuito con la Aprilia Tuono V4 Factory (Motociclismo 07/2015).
Al Tazio Nuvolari di Cervesina (PV) però risultò più lenta sul giro di
quasi 3 secondi, ed è facile rendersi conto che su un circuito più
lungo e veloce come quello di Cremona, teatro della comparativa, il
distacco sarebbe stato ancora maggiore.
Comparativa Supernaked, mancavano Z1000 e GSX-S
Caro direttore, lette tutte le lamentele fatte circa le
Dunlop di primo equipaggiamento montate sull’Africa
Twin e la vostra prova professionale uscita sull’ultimo
numero della rivista, mi sorge un dubbio: ma in caso
di caduta con danni, guidando su strada bagnata, si
potrebbe richiedere un risarcimento alla casa madre?
Alberto Capasso - Napoli
Caro Alberto, le performance tutto sommato
modeste delle Dunlop di primo equipaggiamento
della Africa Twin sono state riscontrate nel corso
della nostra comparativa e del nostro Long Test e
definitivamente certificate dalla prova strumentale
pubblicata sul numero di settembre. Tuttavia
non abbiamo alcun elemento oggettivo per dire
che la moto sia pericolosa sull’acqua: avere un
grip inferiore alla media non significa che il grip
sia insufficiente. Anzi, la prova “regina”, cioè la
frenata, ha dato risultati molto confortanti pure con
le gomme di primo equipaggiamento (e secondo
Honda anche tutti gli altri risultati di ripresa e tenuta
in curva non saranno eccellenti ma rientrano nei
parametri minimi di sicurezza).
AFRICA TWIN: SE SCIVOLO POSSO CHIEDERE I DANNI A HONDA?
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Motociclismo / ottobre 201618
LETTEREa l d i r e t t o r e
Caro direttore, le scrivo in merito a un
articolo di qualche numero fa (non ricordo
quale) dove scrivevate che eravate contenti
perchè l’uso dell’abbigliamento tecnico
si è diffuso in Italia. Bene, sono in totale
disaccordo. In luglio ero in viaggio tra statali
e autostrade e, da maniaco della statistica,
ho contato un campione di 100 utenti delle
due ruote: i numeri rilevati non fanno che
confutare il vostro ottimismo a riguardo.
Utilizzando il classico “centile colloquiale”
è risultato che su 100 utenti delle due ruote,
60 erano scooteristi e 40 motociclisti. Dei 60
scooteristi, solo 5 avevano abbigliamento
protettivo, uno solo aveva il paraschiena e
tutti e 5 portavano solo la giacca. Solo tre di
questi "con la giacca" avevano i pantaloni
lunghi. Guanti? Zero. Nessun casco integrale.
Quasi tutti gli altri indossavano canotta,
short, ciabatte/sandali o sneakers. Dei 40
motociclisti, solo 8 avevano abbigliamento
protettivo. Tutti gli altri erano paragonabili
agli "scooteristi nudi". Gli 8 rimanenti
avevano tutti il casco integrale e la giacca
da moto… Ma la metà aveva i pantaloni
corti e le sneakers... Ovviamente non
tecniche. Dunque solo 4 motociclisti erano
vestiti da capo a piedi come si deve... O si
dovrebbe. Io indosso tutto abbigliamento
tecnico, sia d'estate che d'inverno, con
protezioni certificate su giacca e pantaloni,
parschiena liv. 2 e un gilet Motoairbag. Mi
muovo nel traffico di Milano tutti i giorni
per lavoro e ho visto molta gente per terra
sanguinante per cadute banali. Nei vostri
vari numeri della rivista si vede la vostra
sensibilità sull'argomento, però, per favore,
non scrivete che in Italia si è diffusa la
cultura della sicurezza in moto, a partire
dall'abbigliamento e per finire allo stile di
guida... Altro che ride-by-wire, ci vorrebbe il
"ride-by-brain"!
Andrea Giarrusso - Cambiago (MI)
Ciao Andrea, grazie per la tua statistica "self-
made". Si aggiunge a quelle che ogni persona
sensibile all'argomento sicurezza fa, ogni
estate, tra un tuffo e un giro in moto. Anche
noi, purtroppo, dobbiamo rilevare che ancora
tanti motociclisti sono refrattari alle protezioni:
ancora troppe le infradito, le canotte, le
"scodelle" sulle nostre due ruote. Ma, al tempo
stesso, non possiamo non constatare che il
popolo dei motociclisti coscienziosi (di solito
quelli che macinano tanti chilometri) si sta
infoltendo. Che le nuove famiglie con genitori
biker, che non si fanno mai vedere dai figli
privi di casco e del giusto equipaggiamento,
crescono, zitte zitte, inesorabilmente. Che
si vendono più paraschiena e capi ad alta
visibilità. Che il futuro della sicurezza è segnato
dalla ricerca, sempre. E finché ci saranno
aziende che credono nell'air-bag e procedono
con lo sviluppo di prodotti sempre più
performanti e alla portata delle nostre tasche,
stiamo certi che non basteranno le diffidenze
dei più a interrompere il nostro cammino verso
una cultura della "salute".
“IL 90% DI NOI È TROPPO POCO PROTETTO”
Caro direttore, sono appena tornato
da un meraviglioso viaggio con mia
moglie e la nostra R 1200 GS che ci
ha portato attraverso la Liguria e il
sud della Francia, poco meno di 3.000
km in 7 giorni sulle strade francesi,
sempre perfette e sicurissime,
autostrade incluse. Inevitabile quindi
mentre passavamo le varie “gare
de péage” buttare uno sguardo
all’adesivo al di là del cupolino con la
scritta Metà ruote - metà pedaggio...
In Francia infatti la nostra “crociata”
è realtà e si tocca con mano come
una nazione all’avanguardia per
manutenzione delle strade ed
educazione (distanza di sicurezza,
corsia di sorpasso libera e limiti
sempre rispettati) riesca a ottenere
tutto ciò pur riducendo le tariffe per le
moto! Possibile che in Italia non ci si
riesca? Appena tornati a Ventimiglia
entriamo al casello, prendiamo il
ticket, 150 metri e una lunga rampa di
raccordo e 2,50 euro. La stessa cifra
del Suv davanti a noi. La soddisfazione
è vedere molti adesivi sulle moto e sui
caschi lungo tutta la nostra penisola.
Mario e Margherita Sacchi - email
Francia, pedaggio ridotto e che strade!
Errata corrigeNello scorso numero di settembre,
nell’articolo Bologna Surfin’
di pagina 216, il tester indossa
scarpe Melbourne di Stylmartin,
che per un disguido nell’elenco
dell’abbigliamento sono diventate
“Scarpe TCX”. Ce ne scusiamo con i
lettori e gli interessati.
Motociclismo / ottobre 201620
attualità n e w s
attualità n e w saaaa
CHI SALE E CHI SCENDESCHUBERTH PRODUTTORE CASCHI
La Casa tedesca garantisce i propri caschi per 5 anni. Inoltre offre un sito per
la registrazione dell’acquisto. In caso di incidente, infine, è possibile riacquistare
un casco equivalente a quello danneggiato a un terzo del prezzo.
IL PUBBLICO DEL MUGELLO
Spiace dirlo, ma il pubblico del Mugello non ha fatto una gran figura sommergendo di fischi il podio di Jorge Lorenzo. Invece di distinguersi, gli spettatori del motociclismo stanno acquisendo gli aspetti più beceri dello sport nazionale, il calcio.
Si è tenuta a Bruxelles la 12a edizione della conferenza annuale dell’Acem, l’Associazione dei Costruttori Europei di Motocicli, intitolata The Safe
Ride to the Future (Viaggiare sicuri verso il futuro) e dedicata alla sicurezza delle moto nell’Unione Europea. La sicurezza passa dalla tecnologia avanzata al comportamento di tutti gli utenti della strada. ACEM e il Consiglio per la Sicurezza Stradale Tedesco hanno presentato un Certificato Europeo di Qualità della Formazione per corsi di guida post-patente di alto livello. Un aiuto arriverà poi dall’elettronica, con l’ABS ormai obbligatorio e – in futuro – dalla comunicazione V2V (vehicle-to-vehicle) che allerterà, per esempio, della presenza di un altro veicolo dietro uno curva cieca. Pragmatico e interessante l’atteggiamento dell’inviato del Ministero dell’interno francese, Joël Valmain. Da sempre i motociclisti parigini praticano “l’interfila”, sfrecciando tra le colonne di auto lungo la Périphérique, una tangenziale, spesso multati. Da quest’anno è in corso una sperimentazione con severi paletti: lo si può fare
solo se il traffico viaggia a 50 km/h o meno e con un differenziale di velocità di 20 km/h. Il ministero è conscio che i paletti non vengono rispettati e ritiene la pratica pericolosa, ma è favorevole alla sperimentazione perché in questo modo l’interfila viene insegnata nelle scuole guida e questo, alla lunga, dovrebbe modificare i comportamenti dei futuri motociclisti rendendoli più sicuri.
Tecnici e politici analizzano gli scenari della moto e della circolazione. Tra corsi, Hi-Tech ed esempi concreti
ACEM
HONDA E SCUOLAMOTO
BORGO PANIGALE
DIVIETI
Futuro... sicuro
di Alberto Motti
Quattro settimane di corso intensivo negli stabilimenti Honda di Atessa (CH) per meccanici moto e scooter. È stata positiva l’esperienza del primo percorso formativo voluto dalla filiale italiana della Casa giapponese e dalla Scuolamoto, scuola dedicata allo studio ed erogazione di corsi sulla meccanica delle due ruote. Il corso ha visto l’alternanza di teoria e pratica, integrate dai contributi dei tecnici Honda, fino allo smontaggio, rimontaggio e accensione di un motore da parte dei corsisti. L’ultima fase è stata arricchita da un’esperienza di guida nella Maiella insieme ai collaudatori Honda in sella alla gamma 2016. Per maggiori informazioni su futuri corsi: [email protected].
Un ambiente moderno in cui domina il colore bianco, per offrire al prodotto il centro della scena, ogni moto esposta come un’opera d’arte. È il nuovo Museo Ducati, 44 moto, di cui 26 da corsa e 18 stradali lungo tre diversi percorsi: la storia delle Ducati di serie e il contesto socio-culturale in cui si inseriscono; le moto da corsa e i trofei vinti; infine i Ducati
moments: fatti, persone, innovazioni che hanno fatto la storia Ducati. Per celebrare i 90 anni e l’apertura del nuovo Museo, Ducati ha previsto visite gratuite dal 1 al 4 ottobre.Per maggiori informazioni: www.ducati.it.
Ne dà notizia il quotidiano Il Gazzettino, rendendo conto anche delle proteste di albergatori e operatori turistici. Ma tant’è, le Province di Trento e Bolzano hanno deciso una sperimentazione: la prossima estate il Passo sarà chiuso ai veicoli a motore per 10 giorni.
Meccanici di domani
"Galleria" Ducati
2017, niente motori sul Sella per 10 giorni
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Motociclismo / ottobre 201622
attualità n e w saa
MOTO GUZZI RUOTE DA SOGNO
BMW CREATIVE LAB
Sono stati oltre 25.000 gli appassionati
della Moto Guzzi che hanno
partecipato all’Open House in
occasione del 95° compleanno della
Casa dell’Aquila. Lo stabilimento di
Mandello del Lario (LC) ha aperto
i battenti per le visite alle linee
produttive e al museo storico. Concerti,
musica dal vivo e DJ set hanno
vivacizzato il week end, il cui momento
clou sono stati comunque i test ride
– oltre 700 – che hanno coinvolto
l’intera gamma Moto Guzzi, dalle V7
II, alle California, Eldorado e Audace,
oltre alle ultime nate V9 nelle versioni
Bobber e Roamer. Star indiscussa,
comunque, è stata la MGX-21, la
Flying Fortress (fortezza volante), che
segna, anche da un punto di vista del
prodotto, l’avvio del quinquennio che
condurrà al centenario del 2021.
Ruote da Sogno è il primo
contenitore che fonde
motori e sapori della Motor
Valley e ha come obiettivo la
compravendita di moto e auto
d’epoca. Tutto nasce dalla
volontà dell’imprenditore e
collezionista Stefano Aleotti,
co-fondatore di Cellular Line,
di appagare il sogno di chi
desideri possedere i veicoli
della propria gioventù oppure
collezionare auto e moto d’epoca
come forma di investimento.
Ma ruote da Sogno è anche
un contenitore multimediale e
laboratorio creativo interamente
dedicato alle automobili e
motociclette d’epoca e ai sapori
dell’Emilia Romagna. Tra le moto
più pregiate, la Vespa n° 3 al
mondo, prodotta nel 1946 negli
stabilimenti di Pontendera e
targata MO 12811, quotata sui 200
mila euro. Lo spazio è sviluppato
su 5.000 m² ed è ubicato nella
zona Sud di Reggio Emilia. Per
info: www.ruotedasogno.com.
Il bulgaro Kristian Terziev e l’iraniano Nikoo
Karimian Azary sono i vincitori della terza
edizione del BMW Creative Lab, ideato da
BMW Italia e dalla società di consulenza
creativa BMW Designworks Munich
Studio. Si tratta di un laboratorio che ha
lo scopo di individuare giovani designer di
talento che studiano e operano in Italia e
di supportarli nel momento in cui entrano a
far parte del mondo del lavoro.
Quest’anno il tema del contest è stato
“Natura e Artificio: il design nell’epoca
della trasformazione” ed è stato realizzato
in collaborazione con Stone Island,
marchio dello sportswear che si è sempre
distinto per la ricerca su fibre e tessuti,
applicata a un design innovativo (sua
è la Ice Jacket, che utilizza un tessuto
termosensibile che cambia colore con il
variare della temperatura).
Il progetto di Terziev, “Skin”, parte da
uno studio sulle armature e le protezioni
della tradizione giapponese che, al
posto di grandi e pesanti corazze,
impiegavano piccoli pezzi rigidi inseriti
nel tessuto, e che adattandosi alle forme
del corpo pesavano molto meno (come
le scaglie ossee che proteggono i rettili).
Il risultato è un giubbotto composto da
una base in cordura rinforzata nei punti
di maggiore sensibilità con bottoni in
materiale biomeccanico. Il progetto
di Karimian Azary, “SerendiPockets",
prende in considerazione la necessità dei
motociclisti urbani di portare con sé tanti
oggetti, per cui utilizzando la tecnica del
plissé e un materiale elastico a memoria
di forma, ha realizzato un giubbotto che
cambia aspetto: quando le tasche sono
vuote ha una texture a righe, quando
invece le tasche vengono riempite con
occhiali, telefoni, chiavi ecc. si dilatano
lasciando intravvedere un colore fluo. Gli
altri tre ragazzi che hanno partecipato
sono gli italiani Luca Mazzon (IED Milano)
e Luca Musciatelli (Politecnico di Milano)
e l’americana Alicia Pinckney (Domus
Academy). I criteri che hanno ispirato
la selezione dei candidati riguardano il
livello d‘innovazione, iconicità, fattibilità
del progetto presentato. La giuria era
composta da art director e designer,
oltre che da Roberto Olivi (Direttore
Relazioni Istituzionali e Comunicazione
BMW Group Italia) e Stefano Ronzoni
(General Manager BMW Motorrad Italia).
95 e non sentirli Investire nell’epoca
Il futuro? Protezioni biomeccaniche e capi "mutanti"
Motociclismo / ottobre 201624
aaattualità
attualitàIN RICORDO GIANCARLO DANEU
Collaboratore storico,
Giancarlo Daneu
approdò alla redazione
di Motociclismo nel 1972,
quando alle spalle aveva già
maturato una certa esperienza
nelle competizioni, soprattutto nelle
gare in salita: proprio quell’anno
si laureò infatti Campione italiano
della Montagna con una Kawasaki
Mach III 500, la temibile due tempi
giapponese soprannominata “bara
volante”, preparata dall’amico
Silvano Bertarelli. L’anno successivo
si distinse in pista, partecipando
al Bol d’Or in coppia con Nico
Cereghini, in sella ad una Segoni
con motore bicilindrico Laverda
750. Velocissimo, vestì i panni di
tester di Motociclismo anche nelle
prove alla Pista Pirelli e gli vennero
affidati i rilevamenti cronometrici.
Oltre che ottimo pilota, Giancarlo
era un eccellente penna -come
dimostrano i suoi articoli- e
prolifico designer. Per la Casa di
Breganze infatti disegnò la Chott
250 e la 750 GTL. Fu consulente per
diverse case motociclistiche (AGV
e MDS, Pinasco, Kawasaki Italia
e Lambretta), ma la sua avventura
imprenditoriale prese vita quando
fondò la Project, azienda produttrice
di caschi tra le più importanti in
Europa. Era la fine del 1987 e fu una
scelta intelligente: proprio l’anno
prima era stato introdotto l’uso
obbligatorio del casco in Italia.
Il successo commerciale non tardò
ad arrivare: il modello Flash, con
150.000 esemplari prodotti fino al
2012, è diventato il casco jet in fibra
più venduto in Europa. Lui stesso
ne disegnò le 80 diverse grafiche,
a riprova delle sue doti artistiche
e di designer. Quest’anno era
tornato a collaborare con noi, sulle
pagine di Motociclismo d’Epoca,
con l’immutata passione che lo ha
accompagnato sin dagli esordi. �
Ci ha lasciato uno dei collaboratori più brillanti di Motociclismo: era veloce in pista, abile alla macchina da scrivere e, dopo l'esperienza in Edisport, fu anche fantasioso designer e brillante imprenditore
OLTRE QUARANT'ANNI IN SELLANelle recenti foto qui sotto, Daneu nei panni di tester per
Motociclismo d'Epoca nel 2016. Nella pagina accanto, in sella alla Moto Morini 3½ alla Pista Pirelli di Vizzola
Ticino (attorniato dal redattore di Motociclismo Silvano Piacentini e dal tester Eugenio Inglese) e in azione con la
Segoni Special al Bol d'Or del 1973. Sopra, uno degli scatti fotografici in occasione della prova della MV Agusta 750 S.
PILOTA E GENTILUOMO
Motociclismo / ottobre 201626
attualità
attualitàMETÀ PEDAGGIO di Alberto Motti
attualitàattualitàaattualità
Vieni con noi il 7 ottobre
Appuntamento alla prima area di servizio dopo il casello di Melegnano in direzione sud: è situata al km 15,1, dopo l'allacciamento con la A58 (Est-Esterna) e prima dell'uscita Lodi.
Sosta all'Autogrill Secchia O. (km 156,5) dopo l'allacciamento con la A22 (Brennero) e prima dell'uscita Modena nord.
Per chi arriva da sud o non vuole viaggiare in carovana, l'appuntamento è alle 17 all'esterno del casello di Barberino del Mugello.
All'autodromo (ingresso gratis per noi), alle 17.30, ci aspetta il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini, al quale consegneremo le 30.000 firme della nostra petizione.
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Riccardo Nencini, vicemenistro dei Trasporti.
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Venerdì 7/10 unisciti alla nostra carovana da Milano alla mitica pista toscana: insieme consegneremo al viceministro dei Trasporti le 30.000 firme della petizione sulle autostrade
Cominciamo a tirare le fila della nostra campagna a favore
della riduzione del costo del pedaggio autostradale per moto
e scooter, come avviene in Francia e in numerosi altri Paesi
europei. I nostri adesivi sono sempre più diffusi, anche grazie
alle centinaia di concessionari e rivenditori che hanno chiesto di
fare da centri di distribuzione, saturando strade e autostrade di loghi
gialloverdi (se ancora non l’avete sulla moto o sul casco, nella cartina
di pag 27-28 o su Motociclismo.it trovate il concessionario più vicino).
Milano A1
continua a pag. 30
ottobre 2016 / Motociclismo 27
al Mugello!
Un baule gigante, 80 chili di carta,
le vostre 30.000 firme
Motociclismo / ottobre 201628
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ottobre 2016 / Motociclismo 29
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Motociclismo / ottobre 201630
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SOSTENITORI SPORTIVI E ISTITUZIONALI
Nella foto in alto, Davide Giugliano, pilota Ducati SBK del team Aruba.it posa con gli adesivi della campagna Metà ruote - metà pedaggio. Qui sopra, a Bruxelles, il nostro Alberto Motti con Stephan Schaller (a destra), amministratore delegato di BMW Motorrad e presidente dell'Acem (Associazione europea costruttori moto).
La petizione è sempre più vicina alle 30.000 firme, tanto che abbiamo deciso di consegnarle al Ministero dei trasporti. Il viceministro Riccardo Nencini, appassionato di moto, ha accettato di incontrarci proprio nel tempio del motociclismo italiano, il circuito del Mugello, luogo, oltre che simbolico, anche strategico come collocazione: buona parte dei motociclisti del Centro e del nord possono raggiungerlo in meno di tre ore.Alle 17.30 di venerdì 7 ottobre consegneremo al viceministro dei trasporti le firme che testimoniano la partecipazione dei motociclisti italiani a questa battaglia: le moto riducono traffico e inquinamento, inoltre le autostrade sono le arterie sulle quali l’incidentalità delle due ruote è più bassa. Per questi motivi è giusto che moto e scooter vengano agevolati con una classe di pedaggio dedicata (come peraltro era fino al 1991).
ABBIAMO BISOGNO DI TE!
È importante che alla consegna delle firme sia presente il maggior numero di motociclisti possibile, per ribadire ed enfatizzare la nostra determinazione. Per cui venite con noi, prendete mezza giornata di ferie, ma dimostriamo tutti insieme di essere una comunità unita e in grado di influenzare la politica (anche i motociclisti votano…). La carovana partirà nei pressi di Milano: appuntamento all’area di servizio di S. Zenone Ovest, la prima in direzione Bologna dopo il casello di Melegnano. Da lì, alle 13.30 ci muoveremo in direzione sud, guidati dal nostro direttore Federico Aliverti in sella all’Africa Twin del Long Test (Honda è stata la prima Casa ad appoggiarci in questa campagna). Givi (altro alleato) ha equipaggiato la moto con un maxibauletto studiato apposta per sostenere il peso delle petizioni (80 kg di fogli A4 con le vostre firme). Dopo circa 140 km, alle 15.30, faremo tappa nell’autogrill di Secchia Ovest, tra l’innesto dell’autostrada del Brennero e il casello di Modena, per raccogliere forze fresche. Ultima fermata e raggruppamento finale alle 17 all’uscita di Barberino del Mugello. Da lì, corteo fino al circuito - dove potrà entrare gratis solo chi sfoggia l'adesivo Metà pedaggio (ma se non lo trovate ve lo daremo noi...) e consegna delle firme al numero due del Ministero. Il week end 8-9 ottobre, poi, avranno luogo al Mugello le gare del CIV, il Campionato italiano velocità: un'ottima occasione per unire l'utile al dilettevole e trascorrere un week end in Toscana. Seguiteci su Motociclismo.it per le interessanti iniziative che stiamo predisponendo a margine della consegna delle firme (abbiamo avuto disponibilità da Nencini negli ultimissimi giorni di lavorazione del giornale).Il nostro lavoro non si esaurisce tuttavia con l’incontro con il viceministro dei trasporti: noi e i nostri partner ci stiamo muovendo su diversi livelli istituzionali, per
segue da pag. 26
ottobre 2016 / Motociclismo 31
riuscire a scalfire l’indifferenza e la colpevole inerzia
su cui contano i detentori di privilegi per riuscire a
non cambiare mai lo status quo. Vi terremo informati e
all’Eicma, il Salone della moto di Milano, continueremo
comunque a raccogliere firme.
PEDAGGIO INTERO E RISPETTO DEI LIMITI
Andando al Mugello – ci teniamo a precisarlo – noi e i
motociclisti che vorranno accompagnarci, pagheremo
il pedaggio a prezzo pieno e rispetteremo i limiti di
velocità (sia superiori che inferiori). Non vogliamo che
la nostra manifestazione disturbi o limiti altri utenti
delle strada, né intendiamo offrire ai nostri “avversari”
l’opportunità di definirci in alcun modo scorretti. �
LA LETTERA
Caro direttore, come vostro affezionato lettore dal lontano 1983, volevo
segnalare quanto piacevolmente scoperto durante un bellissimo viaggio
in Normandia con la mia fedele Kawasaki GTR1400, lo scorso agosto.
Oltre Parigi, in direzione Le Havre, sull’autostrada ci sono dei caselli con
corsia a destra riservata alle moto, in modo da evitare code e snellire i
passaggi. Inoltre, i ponti a pagamento di Tancarville e di Normandie, che
attraversano la Senna, per le moto sono totalmente gratuiti e con corsia
riservata a destra! Un segno di rispetto e considerazione per le due ruote
che si completa in Francia con i pedaggi inferiori del 40% rispetto alle
auto. Gestori delle autostrade italiane prendete esempio. Un motociclista
straniero che venga da noi in Italia, invece cosa direbbe?
Giuseppe Fasano - Ciriè (TO)
NON SOLO SCONTO, IN FRANCIA PONTI GRATIS
MAXI BAULETTO SU MISURAGivi, azienda che appoggia la nostra campagna, ha realizzato un bauletto apposta per trasportare le vostre 30.000 firme (su 15.000 fogli di carta per un peso di circa 80 kg). Misura 95 x 50 x 50 cm ed è saldamente ancorato al telaio.
MOTO (E BICI) QUI NON PAGANOOltre a tariffe autostradali più basse del 40%, i motociclisti francesi non pagano il pedaggio neppure sui ponti. Il Pont de Normandie (1995) attraversa la Senna poco prima che sfoci nella Manica.
Motociclismo / ottobre 201632
attualitàMETÀ PEDAGGIOaaattualità
Le foto del meseOgni mese una selezione delle foto arrivate a [email protected]. L'autore della più rappresentativa diventerà nostro "tester per un giorno"
CARMEN E GIOVANNI MUFFOLETTO
DAVIDE CHERSINI
LORENZO FANTECHI LUCA CORBANI MAURIZIO BERTOLI
FRANCESCO FUSCO LORENZO MONDELLI
CESARE MARESCOTTI SALVATORE SPAGNOLO
DAVIDE TALONI STEFANO E MARA RIVA
ottobre 2016 / Motociclismo 33
FEDERICO DEL GRANDE
FEDERICO STURARO
LUCA CARRIERI
MARCO FRANCHINI
ALESSIO COCCIOLO
MARCO SAPORITI
MAURIZIO GARBARINO
IL MOTOCICLISTA MISTERIOSO
#METAPEDAGGIO
GABRIELE FORCELLA ROBERTO SERPICO SAMANTHA NARDI
MARCO BATTISTELLA
attualità
Motociclismo / ottobre 201634
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ottobre 2016 / Motociclismo 35
USURA MOTO E COMPONENTI
IL TRAGUARDO DEI 24.000 KM 1.500 KM 6.000 KM 12.000 KM 18.000 KM 24.000 KMPotenza max (CV-giri) alla ruota 80,78 - 7.400 81,79 - 7.500 82,41 - 7.600 84,37 - 7.600 82,57 - 7.500Coppia max (Nm-giri) alla ruota 86,88 - 5.700 86,20 - 5.800 87,61 - 5.600 88,52 - 5.600 86,78 - 5.700Usura pastiglie pinza ant dx (lato int.- lato est.) 0,12 mm - 0,15 mm 0,5 mm – 0,6 mm 1,9 mm - 2,0 mm 3,2 mm - 3,1 mm 2,0 mm - 1,9 mm Usura pastiglie pinza ant sx (lato int.-lato est.) 0,1 mm - 0,1 mm 0,4 mm – 0,3 mm 2,3 mm - 2,1 mm 3,3 mm - 4,0 mm 2,3 mm - 2,4 mm Usura pastiglie post (lato int. - lato est.) 0,12 mm - 0 mm 0,4 mm – 0,1 mm 0,8 mm - 1,0 mm 1,2 mm - 1,3 mm 1,7 mm -1,8 mmUsura dischi anteriori dx-sx 0 mm 0,1 mm – 0,1 mm 0,1 mm – 0,1 mm 0,2 mm -0,2 mm 0 mm - 0 mmUsura disco posteriore 0 mm 0 mm 0,05 mm 0,1 mm 0 mmNecessità rabbocchi olio motore No No No No 100 ccNecessità rabbocchi refrigerante No No No No NoNecessità rabbocchi liquido freni No No No No NoNecessità tensione catena No Solo lubrificata Si, indicatore alla 6a tacca Solo lubrificata Sì INCONVENIENTI REGISTRATI: nessuno.
Eccoci alla soglia dei 24.000 km, chilometraggio che richiede un importante tagliando: va controllato il gioco di funzionamento delle
valvole di aspirazione e scarico. Per la prima volta la potenza diminuiscedi Marco Riccardi
APERTOA CUORE
Importante traguardo raggiunto dalla "nostra" Africa Twin: sul cruscotto il tachimetro segna 24.000 km. Ovvero, è pronta per affrontare un probante check-up della sua vita di endurona. Siamo arrivati al tagliando
di mezza vita (almeno del nostro long test, che finirà allo scoccare dei 50.000 km), un passaggio impegnativo che prevede come analisi fondamentale la registrazione delle sue 8 valvole (quattro di ammissione, quattro di scarico), la sostituzione dei due filtri di aspirazione, il cambio dell’olio motore e del relativo filtro.Non è una passeggiata anche per il meccanico che
deve mettere mano all'Africa Twin perché bisogna smontare quasi mezza moto, prima per accedere al doppio filtro dell'aria, poi per arrivare a misurare il gioco di funzionamento delle valvole. È una operazione che comporta oltre alla rimozione del coperchio delle punterie anche lo smontaggio dei corpi farfallati dell’iniezione. Nel tempario dei concessionari ufficiali di Honda è una operazione che richiede 2,6 ore di lavoro e il costo, tra manodopera e ricambi, mediamente è di 210-220 euro. Premettiamo che la Africa Twin ha una testata con una distribuzione non usuale (la vedete nella foto a fianco)
Motociclismo / ottobre 201636
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che deriva dall'Unicam delle CRF-R, le moto da cross del
Costruttore giapponese: In questo caso c'è un differente
sistema di regolazione tra le valvole di aspirazione e quelle
di scarico: le prime hanno i lobi dell'asse a camme che
premono direttamente sui bicchierini che spingono le aste
delle valvole e per registrarle occorrono delle pastiglie
calibrate per riprendere il corretto gioco di funzionamento;
per le seconde c'è una punteria a rulli che prende il moto
sempre dall'unico asse a camme e per gestire il gioco tra
testa della valvola e punteria c'è un semplicissimo sistema
di dado e controdado su cui agire senza altri attrezzi che un
cacciavite e una chiave esagonale.
Ma come si è comportata la nostra Africa Twin? Promossa
a pieni voti perché nessuna delle valvole della testata
ha avuto bisogno di essere registrata: il controllo con
lo spessimetro (la lingua di metallo da inserire tra asse
a camme e bicchierino oppure la testa della valvola) è
risultato in perfetta tolleranza. Questo è segno di una
progettazione accurata di tutto il "treno" della distribuzione,
di un uso di materiali adeguati alla potenza e alla catena
cinematica e pure della corretta lubrificazione, non solo
della quantità di olio che circola in questa delicata zona
del motore, ma anche dei relativi passaggi nei punti di
maggiore attrito.
Il resto del tagliando dei 24.000 km è di ordinaria
manutenzione e comunque ci ha permesso di rilevare dei
filtri giustamente sporchi, ovvero che hanno fatto il loro
dovere.
LA POTENZA STA CALANDO
Come ogni nostra verifica, che avviene ciclicamente a
6.000 km, anche per questo chilometraggio abbiamo messo
la moto al banco prova dinamometrico per verificare
i valori di potenza e coppia massima: rispetto ai vari
controlli fatti sino ad ora, le prestazioni sono inferiori, con
la potenza che è diminuita di circa 2 CV e la coppia che
è calata di 2 Nm. Vedremo nel prossimo rilevamento dei
30.000 km se la discesa continuerà.
Per la prima volta è stato necessario aggiungere del
lubrificante per riportare l'indicazione sull'astina alla tacca
massima: sono solo 100 cc, una miseria in 12.000 km tra un
cambio di olio e l'altro, ma non era mai successo.
ottobre 2016 / Motociclismo 37
#daineseairbag
Il nostro tester è sempre rintracciabile comodamente seduti da casa attraverso i Social. Ecco alcuni degli hashtag: #daineseAirbag #shoeiitalia. Oltre che sui canali web di Motociclismo, le foto saranno pubblicate da Alfredo Rota anche sui suoi personali: @Alfiorota su Twitter, alfiorota su Instagram, Alfredo Rota su Facebook.
SEGUITECI SUI SOCIAL
#CIMETTOLATESTA
SEMPRE PIENO
Tra un cambio d'olio e l'altro intercorrono 12.000 km. Nel primo intervallo (da 0 a 12.000) non abbiamo aggiunto lubrificante. Nella seconda tranche da 12.000 a 24.000 km abbiamo utilizzato solo 100 cc di lubrificante per riportare al massimo il riferimento sull'astina di controllo. Nella pagina a fianco, un momento del tagliando dei 24.000 km con i filtri aria in evidenza. Qui sotto, in vista la distribuzione, l'imbocco dei condotti di aspirazione e il corpo farfallato.
#LONGTEST###
#TRAILSMART
Altri particolari dove siamo intervenuti in occasione
del controllo generale di questo chilometraggio sono la
registrazione del gioco di funzionamento del comando della
frizione, il ripristino della corretta tensione della catena
(che appare comunque in forma al pari di pignone e corona
di trasmissione), mentre non è stato necessario aggiungere
liquido di raffreddamento.
In linea generale, la moto si mantiene ancora in perfetta
forma, mostrando una verniciatura più che buona per
quanto riguarda la carrozzeria, le plastiche, il telaio
mentre i carter laterali del motore danno qualche segno di
usura della vernice. Come abbiamo già evidenziato nelle
precedenti puntate del racconto del long test della Africa
Twin, le pastiglie freni continuano a consumarsi in modo
esagerato mentre non c'è praticamente usura dei dischi
freni anteriori e posteriore. �
Motociclismo / ottobre 201638
attualità
Il semaforo di Via Vittor Pisani
diventa verde e le moto scattano,
puntando decise verso la
Stazione Centrale di Milano, col
muso che si alza deciso prima di ogni
cambiata. Si arriva alla staccata, con
Piazza Duca d’Aosta che diventa una
chicane destra sinistra in cui tentare
il primo sorpasso. Poi su in salita
per Via Galvani, quindi giù a manetta
su Melchiorre Gioia. L’illuminazione
diventa artificiale sotto il tunnel che
lancia in Porta Garibaldi, per poi
girare intorno allo sky line di Piazza
Gae Aulenti. Il centro di Milano
diventa un circuito, da affrontare a
tutto gas senza il rischio d’infrangere
le regole, grazie al nuovo videogioco
Ride2, che fa seguito al primo
capitolo lanciato l’anno scorso. Le
novità sono molte, dall’introduzione
In arrivo il nuovo videogame dedicato alle moto stradali; l'abbiamo provato scambiandoci i ruoli con il "tester" di Milestone. Tante le novità; tra circuiti famosi e tracciati cittadini si sfidano 230 modelli
RIDE BENE CHI Ride2
di Marco Gualdani - foto Beppe VertematiattualitàVIDEOGIOCO MILESTONE RIDE2
ottobre 2016 / Motociclismo 39
di nuovi tracciati (tra cui il
Nurburgring, il Northwest200, Macau
e l’Ulster GP), fino all’ampliamento ad
altre discipline come la supermoto.
Il tutto da consumarsi in sella a moto
standard, divise in 19 categorie, dalle
Pro Circuit (le supersportive allestite
da gara) fino alle inedite Café Racer,
passando per le elettriche, le naked,
le 2T e le SBK di oggi e di ieri.
Curiosi di testare il gioco in anteprima
siamo dovuti scendere a un
compromesso: noi avremmo provato le
novità nella sede Milestone, mentre il
Reference Manager di Ride2 Christian
Perasso avrebbe testato una moto
vera, ricreando le condizioni proposte
nel videogioco. Così, una mattina di
fine settembre, Christian si è ritrovato
a scegliere un mezzo tra quelli a
disposizione nel nostro Centro Prove,
mentre il nostro Marco Gualdani
faceva lo stesso nel menù virtuale di
selezione dei modelli del videogioco.
R1 per entrambi, stessa scelta anche
per la pista: Milano. E mentre il
nostro Gualda riscriveva le regole
del motociclismo a ritmo di sorpassi,
staccate e virgoloni neri, Christian
si faceva largo nel caos urbano, tra
semafori, ingorghi, spartitraffico e
pedoni.
RIEMPI IL GARAGE
Sfrecciare in centro a Milano è una
soddisfazione che ti può regalare
solo un videogioco, soprattutto se
perfettamente realizzato come questo.
Ma anche affrontare un curvone in
pieno al Nurburgring, completamente
sdraiati e in sella a una moto da sogno
non è alla portata di tutti…
Ovviamente è un gioco racing al 100%
e l’obiettivo è quello di crescere
aumentando il numero delle moto in
garage (che si possono acquistare o
vincere nelle sfide in pista) e il proprio
ranking mondiale. Si corrono vari tipi
di gare, dai tornei su più prove fino a
piccoli campionati. Tutti ordinati per
categorie, cilindrate o tipologia di
moto. A disposizione 30 tracciati divisi
tra circuiti GP, cittadini e country da
affrontare con ogni tipo di moto.
Rispetto al primo capitolo c’è
una scelta più ampia delle moto
che passano da 130 a 230, con
la partecipazione di nuove Case
costruttrici e l’aggiunta di nuovi
modelli. Ognuno di loro si comporta
in base alle proprie caratteristiche
tecniche su cui si plasma anche lo
stile di guida del pilota. Tutte le moto
sono customizzabili per un totale
di 1.200 modifiche totali, potendo
REALTÀ O FINZIONE?Noi seduti sul divano impegnati in sfide virtuali, mentre Christian Perasso di Milestone provava una vera R1 sulla "pista" disegnata nel centro di Milano. Sotto, un'immagine della supermoto, novità del videogioco.
Motociclismo / ottobre 201640
aaattualità
attualitàVIDEOGIOCO MILESTONE RIDE2
intervenire su scarichi, ruote e
gomme, motore (elettronica, testa,
filtro aria, olio), scatola del cambio,
catena, freni e sospensioni. Ma
visto che anche l’occhio vuole la
sua parte, si possono rimuovere
tutti gli orpelli stradali (luci,
specchietti, targa e fari), oppure
sostituirli con prodotti aftermarket
dal diverso design, oltre a cambiare
leve, manubri, cupolino e inserire
il numero di gara. Ogni modello,
inoltre, è disponibile nelle sue
diverse colorazioni presenti in
gamma.
LA SUPERMOTO
Un’altra novità è l’introduzione
del segmento supermoto che
per la prima volta compare su
una piattaforma virtuale. Tutti di
traverso in sella alle 450 di Aprilia,
Honda, Husqvarna, Kawasaki,
KTM, Suzuki, TM e Yamaha, con
l’aggiunta della Ducati Hypermotard.
Due piste dedicate, Castelletto
di Branduzzo e Ottobiano, due
tracciati simbolo della supermoto
moderna, da affrontare a suon di
sliding e sportellate. Divertimento
assicurato. �
IN PISTA DAL 7 OTTOBRE
Rispetto al primo capitolo, in Ride2 aumenta il numero dei tracciati, delle moto, delle Case e delle personalizzazioni. Il gioco arriverà il 7 ottobre per le piattaforme PS4 (69,99 euro), XBox One (69,99 euro) e PC (49,99 euro).
Motociclismo / ottobre 201642
attualitàNOVITÀ 2017aaattualità
attualitàNOVITÀ 2017
Con una grande varietà di stili e
cilindrate, Intermot e Eicma ci
stupiranno con una vera valanga di
novità, con un importante impulso
dalle Case europee. L'Italia è in testa e,
tra tutte, Ducati è quella che ha il maggior
numero di frecce al suo arco: oltre alla
Multistrada 939 (la vedete qui sotto) è
annunciato il ritorno della Monster con
motore raffreddato ad aria, nello specifico
quello montato sulla Scrambler, di 803 cc e
accreditato per 75 CV a 8.250 giri. Arriverà
pure una erede della Supersport, con un
design vicino però a quello della attuale
Panigale. E la famiglia Scrambler accoglierà
un nuovo membro, indirizzato fortemente al
mondo del fuoristrada. Non dormono sugli
allori nemmeno gli altri colossi: BMW ha
annunciato, oltre a restyling più o meno
importanti, due grosse novità per Colonia e
altrettante per Milano. Si aspetta uno scooter
di media cilindrata oltre che un nuovo
C evolution, da cui ci si attende maggiore
autonomia. Qui vi presentiamo una bagger
con il motore sei cilindri della ammiraglia
K 1600 GT. Primizie anche dall'Austria:
KTM presenta un motore tutto nuovo (lo
vedete nella pagina accanto). Triumph
amplia la famiglia Bonneville, e Yamaha
(giapponese, ma con centri di produzione in
Europa) allarga la gamma 700. A proposito
di sol levante: si parla di una nuova Honda
CBR1000RR e di una erede della Yamaha R1...
Sono (quasi) tutte europee le gustose novità di questi scatti rubati che anticipano quello che vedremo ai prossimi Saloni autunnali di Colonia (6-9 ottobre) e Milano (10-13 novembre). In fermento anche le Case giapponesi
Europa alla riscossa
MULTISTRADA 939Mancano dei componenti a questa "Multistradina" in fase di allestimento, ma è abbastanza chiaro il lay-out generale, che appare compatto, al pari della Multistrada 1200 stradale. Telaio e forcellone bibraccio sono del tutto simili, se non uguali, a quelli della Multistrada Enduro 1200, così come la forcella a steli rovesciati. Il motore è invece il Testastretta che già equipaggia la Hyperstrada 939, capace di erogare una potenza massima di 113 CV a 9.000 giri e una coppia di 97,9 Nm a 7.500 giri. Le ruote hanno misure da 19" ant. e 17" post. ma, mentre davanti è montata uno pneumatico 120/70, dietro sembra essere un più sottile (rispetto alla 1200) 160/60. Plausibile anche una configurazione stradale con cerchi da 17" su entrambi gli assi, così come una versione S, più ricca e accessoriata, magari con strumentazione TFT, mentre sulla "base" è comune a quella della Hyperstrada, così come i blocchetti elettrici.
DUCATI
ottobre 2016 / Motociclismo 43
390 DUKE
Restyling per la apprezzata entry level austriaca -che con ogni probabilità interesserà anche le sorelle 125 e 200- che si ispira alla top di gamma della
famiglia Duke, la 1290. Le proporzioni della parte anteriore, nella zona tra serbatoio e convogliatori che vanno ad "abbracciare" il faro, appaiono più
muscolose; anche il codino, ancor più filante e leggero, si ispira a quello della maxinaked di Mattighofen. Nuovo anche il faro, estremamente attillato alla
forcella e sdoppiato, con file di LED per le luci diurne. Più ampia anche la strumentazione che, come sulla 690 Duke, abbandona i cristalli liquidi per una
più completa e personalizzabile TFT. Invariati sembrano invece la ciclistica (con telaio a traliccio, forcellone in alluminio e forcella a steli rovesciati)
e freni (con un disco singolo e pinza ad attacco radiale all'anteriore).
TWIN 800
Se ne parlava da anni e finalmente eccolo: il motore bicilindrico in linea che completerà la gamma piazzandosi tra le monocilindriche 690 e le V-twin dalla 1050 in su. Si tratta di un bialbero 4 valvole, con cilindrata di 800 cc molto compatto. Plausibile una potenza compresa tra i 75 e i 100 CV. Dalle foto spia si nota un albero motore molto basso e un cambio ruotato alle spalle dei cilindri proprio per ridurre gli ingombri longitudinali. Quella in foto si prefigura come una naked della famiglia Duke, ma è stata vista in azione anche una enduro stradale stile Adventure, che andrà a piazzarsi nel vivace segmento già ocupato da BMW F 800 GS, Triumph Tiger 800 e Honda Africa Twin. Il telaio è tubolare in acciaio, il forcellone in alluminio (sullo stile della attuale 690 Duke), mentre il telaietto reggisella sembra essere di tipo autoportante in alluminio o in materiale plastico. Le sospensioni prevedono forcella a steli rovesciati e monoammortizzatore (entrambi WP) montato quasi orizozntalmente secondo lo schema Cantilever; pinze ad attacco radiale (marchiati J.Juan) e doppio disco anteriore per i freni.
KTM
Motociclismo / ottobre 201644
attualitàNOVITÀ 2017aaattualità
V9 RACER
In attesa di una motorizzazione intermedia tra gli 850 cc delle V9 e il muscoloso 1400 della famiglia California, la base meccanica di Roamer e Bobber, presentate lo scorso anno, si presta per un'interpretazione café racer. Eccola qui a lato, sorpresa nei dintorni di Mandello del Lario. Se dal motore non dobbiamo aspettarci sorprese (bicilindrico a V trasversale di 90° raffreddato ad aria di 853 cc, in grado di erogare 55 CV a 6.250 giri e 62 Nm a 3.000 giri), la ciclistica diventa ancor più agile con una ruota anteriore da 18" e posteriore da 17" (gommate Pirelli Sport Demon); la forcella rimane quella tradizionale con steli da 40 mm, mentre gli ammortizzatori sono sportivi con serbatoio separato della Öhlins pluriregolabili. Serbatoio (in metallo) e sella/codino sono del tutto simili a quelli della già nota V7 Racer.
VITPILEN
Quello che a Eicma 2014 sembrava solo un bel
prototipo, ha finalmente preso vita: la Vitpilen
(freccia bianca, in svedese) è una essenziale e moderna café racer. La base tecnica
è la KTM 125 Duke: telaio a traliccio in acciaio e motore monocilindrico bialbero. Solo le ruote
sembrano diverse: a raggi anziché in lega, ma sempre
da 17" e con pneumatici 110/70 ant. e 150/60 post. Il disco anteriore da 300
mm è abbinato ad una pinza ad attacco radiale a 4 pistoncini. Anche il faro
è, in questo prototipo, lo stesso della ottavo di litro austriaca, ma è plausibile
credere che verrà cambiato sulla versione definitiva;
allo stesso modo ci auguriamo che il design di questa piccola 125 venga riproposto sulla base 390,
come Vitpilen 401.
MOTO GUZZI
HUSQVARNA
ottobre 2016 / Motociclismo 45
BOBBER 1200
America e Speedmaster 865 sono ormai a fine carriera e questa nuova bobber lo conferma. Il cuore della famiglia Bonneville, il bicilindrico in linea monoalbero raffreddato a liquido, è utilizzato per una custom in stile bobber. Visti da fuori, i motori 900 e 1200 sono praticamente identici, motivo per cui non abbiamo certezza sulla cilindrata di questo nuovo modello; si intravedono però i corpi farfallati (a forma di carburatore) che attualmente sono abbinati al 1200 (mentre sul 900 c'è un solo elemento nascosto), il che ci fa supporre possa trattarsi del High Torque della Bonneville T120. La parte più interessante è però il telaio, totalmente nuovo e con disegno "finto rigido" del posteriore: il forcellone in acciaio segue la linea discendente del montate superiore della culla, ma sotto la sella è montato un ammortizzatore che lo rende oscillante. Il baricentro sembra essere molto basso, con la batteria montata alle spalle del motore, insieme al tutti i dispositivi elettronici. Il parafango a filo della ruota posteriore è molto bello, ma ci lascia perplessi sulla possibilità di montare sella e pedane per il passeggero. A lato: la Speed Twin (in foto la versione del 1950 con forcella telescopica), un modello iconico della Casa inglese. La somiglianza con questa bobber è notevole: che rinasca un nome storico?
TRIUMPH
Motociclismo / ottobre 201646
attualitàNOVITÀ 2017aaattualità
K 1600 BAGGER
Al concorso d'eleganza di Villa d'Este dello scorso anno, BMW aveva presentato la Concept 101, una bagger elegante e futuristica realizzata da Roland Sands (nella foto piccola in alto). Di quell'esemplare, il protoripo "spiato" nella foto qui sopra conserva il concetto, ma perde molti elementi (come la ruota anteriore da 21", gli elementi in fibra di carbonio e in legno, il muso basso e affilato). Si riconoscono ancora le linee base della K 1600 GT, di cui conserva il telaio perimetrale in alluminio, le sospensioni e le ruote, oltre che al poderoso motore sei cilindri in linea da 160 CV e 175 Nm. La sella, come vuole il mondo bagger, appare più bassa e vicina alle pedane, che rimangono piuttosto arretrate; cambia poi la foggia delle valigie laterali, più affusolate, e del bauletto, simile a quello delle grosse touring made in USA. D'altronde si tratta di un modello che guarda al mercato americano più che a quello europeo in generale, ma il guanto di sfida alla Honda GL1800 F6B è lanciato.
HPS 125
Aveva riscosso tanto successo al Salone di Milano 2015, che ne è stata decisa la produzione: si tratta della Mondial Hipster, una scrambler 125 distribuita da Pelpi International (la stessa di Aeon e Over). Della HPS (questo il nome ufficiale del modello, contrazione di Hipster) ancora non si sa il prezzo, ma debutterà con un 125 a iniezione elettronica e raffreddamento a liquido, distribuzione a 4 valvole comandate da doppio albero a camme in testa. La potenza è quella massima ammessa dalla legge: 11 kW (15 CV). Il look è caratterizzato da ruote a raggi e pneumatici semitassellati (100/90 ant. e 130/70 post.), doppio ammortizzatore posteriore e forcella USD da 41 mm, sella bassa (785 mm) e serbatoio da 14 litri. Attesi anche due modelli offroad. Torna così un Marchio storico: la Casa milanese Mondial nacque infatti nel 1949 e vinse 10 titoli mondiali tra il 1949 e il 1957 (5 piloti e 5 costruttori).
BMW
MONDIAL
ottobre 2016 / Motociclismo 47
TÉNÉRÉ 700C'era da aspettarselo. La fortunata famiglia con motore bicilindrico frontemarcia di 700 cc si amplia: dopo MT-07, XSR700 e Tracer 700, arriva la Ténéré. Se il gruppo termico non dovrebbe subire variazioni importanti, è invece stravolta la ciclistica. Tanto per cominciare la ruota anteriore è da 21", come si conviene ad una off-road. La forcella a steli rovesciati (tradizionale sugli altri modelli 700) dovrebbe garantire maggiore escursione nella guida in fuoristrada. Lunga corsa anche al posteriore, con un inedito forcellone scatolato (in alluminio?), molto rastremato nella zona anteriore, per consentire il passaggio aderente del collettore di scarico, che arriva ad un voluminoso silenziatore alto, accanto al codino. Il doppio disco anteriore di piccolo diametro (298 mm) utilizza pinze flottanti a due pistoncini.
F4ZCommissionata da un collezionista giapponese appassionato di Zagato moderne e di moto italiane e allestita in collaborazione con la Casa Madre di Varese, che l’ha mostrata al pubblico, insieme all’atelier milanese, al 3° Concorso Internazionale Chantilly Arts & Elegance 2016, in Francia. La F4Z, presentata da Andrea Zagato, rimarrà un esemplare unico e, nelle parole della prestigiosa firma di design, “È l’interpretazione della filosofia Zagato al di fuori dell’automobilismo, suo tradizionale campo d’espressione”, ma potrebbe prefigurare le linee che vedremo sulle MV Agusta dei prossimi anni.
YAMAHA
MV AGUSTA ZAGATO
Motociclismo / ottobre 201648
attualità
attualitàPROVA VERITÀ LA STABILITÀ DELLA KTM 1290 SUPER ADVENTURE
Le KTM Adventure soffrono di oscillazioni di sterzo quando si viaggia ad alta velocità. Per eliminare il problema il Costruttore austriaco ha realizzato un kit che modifica gli attacchi delle borse laterali. Abbiamo provato strumentalmente questa semplice soluzione sulla 1290, il modello top di gamma. E funziona davvero!
di Massimo Gustato e Marco Riccardi - foto Claudio Cortemiglia
attualitàaa
Turbolenza
ottobre 2016 / Motociclismo 49
Questo è quanto scrivevamo poco più di un anno fa sulla KTM 1290 Super Adventure e sul suo difetto principale, le oscillazioni di sterzo ad alta velocità. Un difetto che abbiamo rilevato, talvolta in misura
maggiore, anche guidando le sorelle 1050, 1190 e 1190 R, nonostante potenza e velocità massima inferiori. È evidente che queste perturbazioni dello sterzo possono interessare la sicurezza della guida. Le endurone di KTM non sono le sole che si "muovono": lo stesso problema, addirittura più evidente, lo ha la Triumph Tiger Explorer 1200, e anche la Aprilia Caponord Rally e la Moto Guzzi Stelvio 1200 NTX non sono esattamente dei "fusi". Il Costruttore austriaco ha però deciso di affrontare la questione, sviluppando un sistema
di fissaggio delle borse che le rende basculanti. Il sistema è dedicato esclusivamente alle valigie Touring, che vedete in queste pagine; non è utilizzabile con quelle Adventure in alluminio, che dovendo sopportare le sollecitazioni della guida off-road sono abbinate a telaietti metallici rigidi. Ma perché alcune globetrotter si muovono come una biscia? In primo piano crediamo emerga un problema aerodinamico, tesi che verrebbe confermata dal fatto che quando sale il passeggero la perturbazione allo sterzo diminuisce in modo sensibile, perchè si colma quel buco dietro al pilota che è in parte responsabile dell'innesco della turbolenza. È quindi probabile, detto molto semplicemente, che le moto più stabili (BMW e Honda su tutte) siano quelle più accuratamente studiate
PRONTI A SCATTARE
Immagine spettacolare con il cacciabombardiere Tornado ECR che punta verso il nostro pilota e la sua KTM 1290
Super Adventure. Meteo perfetto per la nostra prova con temperatura di 25°C, vento debole da 3 a 6 nodi (da 5 a 10
km/h) proveniente da nord con la pista orientata a 300°. Ringraziamo l'Aeronautica Militare per l'uso della pista
della base di San Damiano (PC) dove abbiamo svolto tutte le prove strumentali. Grazie per l'ospitalità nella base al
colonnello Giovanni Fuochi, capo ufficio comando.
“Forse più di tutto ci ha colpito che in autostrada, pur con un carico modesto, a partire da 170-180 km/h innesca
oscillazioni di sterzo che aumentano col crescere dell’andatura. Vero, coi limiti a 130 km/h la cosa non è un
problema. Altrettanto vero è che queste moto dovrebbero poter partire cariche come muli e attraversare in un fiato
che so, la Germania - forse perché è tedesca, ma la GS rimane un “fuso” fino alla massima velocità -. Ci limitiamo a
segnalare questo aspetto, tanto più singolare se si considera la velocità massima effettiva della 1290: 237,8 km/h". (estratto da Motociclismo di luglio 2015, prova comparativa maxienduro in Macedonia)
Motociclismo / ottobre 201650
aaattualità
attualitàPROVA VERITÀ LA STABILITÀ DELLA KTM 1290 SUPER ADVENTURE
Questa prima verifica è stata eseguita con il solo pilota (peso 76,1 kg con tuta in pelle, casco, guanti, stivali e paraschiena) e niente borse montate.
Le linee verdi nel grafico si riferiscono alla KTM, quelle blu alla BMW R 1200 GS Adventure, riferimento di categoria. La velocità raggiunta da KTM,
superiore a quella della GS, mette in mostra alcuni movimenti di sterzo, comunque non preoccupanti per la stabilità del veicolo.
IL PESO DELL'INFORMAZIONE
In alto, all'interno delle borse KTM è riportata l'avvertenza di un carico limite di 10 kg e una velocità massima di 140 km/h. Qui sopra, il montaggio del potenziometro lineare (il cilindro in rosso) che ha rilevato lo spostamento del manubrio. A sinistra, 20 numeri di Motociclismo (per un totale di 10 kg di peso) sono stati inseriti in ogni borsa.
OSCILLAZIONE SEMPRE SOTTO CONTROLLO ANCHE OLTRE 200 KM/HPROVA 1: SOLO PILOTA, NIENTE BORSE
dal punto di vista dell'aerodinamica. In questo discorso
entrano in ballo anche le borse laterali, che devono essere
voluminose, capaci di sostenere un adeguato peso e magari
pure quadrate per essere sfruttabili il più possibile. E di nuovo
l'aerodinamica entra in gioco. Anche qui, è evidente che
alcune endurone sono state progettate meglio di altre.
LA SOLUZIONE DI KTM
Dopo varie evidenze, segnalate anche dai clienti, il Costruttore
di Mattighofen ha affrontato il problema della stabilità dello
sterzo delle sue Adventure: ha costruito un kit che ha reso
le borse basculanti (e non più solidali alla moto) secondo la
pressione dell'aria. Ufficialmente: "I nuovi attacchi aumentano
la stabilità della moto a pieno carico".
Ma funziona questa semplice modifica? Bastano questi pochi
centimetri (quasi 5) di escursione per mettere tutto a posto e
per non serpeggiare più? Lo abbiamo verificato con il nostro
Centro Prove.
KTM ci ha messo a disposizione una 1290 Super Adventure
dotata sia del kit basculante sia degli attacchi fissi; a BMW
abbiamo chiesto una R 1200 GS Adventure, ovvero la moto
di riferimento tra le endurone per quanto riguarda il rigore
dello sterzo. Abbiamo montato su ogni moto l'attrezzatura per
verificare e valutare gli scuotimenti: una apparecchiatura di
AIM Motorsport, azienda leader nell'acquisizione dati in pista.
Infine, il tracciato per spingere al massimo e in completa
sicurezza: l'Aeronautica Militare ci ha concesso l'uso della
pista della base di San Damiano PC), quella utilizzata per
l'attività di volo dei cacciabombardieri Tornado: è una striscia
di asfalto lunga 2,5 km e larga 25 metri.
Velocità e oscillazioni KTM
Velocità e oscillazioni BMW
ottobre 2016 / Motociclismo 51
ECCO IL KIT PER MIGLIORARE LA GUIDA
Evidenti le difficoltà della KTM con gli attacchi rigidi (in verde). A 194 km/h inizia un movimento oscillatorio dello sterzo che va poi in risonanza fino a rendere instabile la moto. Il manubrio compie una oscillazione di ben 14 mm all'altezza delle manopole tra un picco e il seguente: siamo al limite della perdita di controllo. Il kit di fissaggio basculante (in rosso) garantisce un comportamento più sincero, con oscillazioni al manubrio trascurabili.
In queste foto, il particolare meccanico che ha permesso alla KTM di migliorare la stabilità delle sue Adventure. È un semplice dispositivo che collega le borse laterali rendendole mobili e basculanti rispetto alla parte posteriore della moto. In questo modo le borse adeguano automaticamente la loro posizione per adattarsi alla pressione aerodinamica. L'operazione di modifica per passare al sistema basculante è semplice e richiede solo di cambiare l'attacco delle borse sia nella parte superiore sia in quella della zona pedane. Il kit si trova dai concessionari del marchio austriaco e costa 199 euro, ma il prezzo non comprende il costo della manodopera per il montaggio, che deve essere fatto sempre dal dealer. Il kit può essere montato sulle Adventure 1050, 1190 e 1290, però a partire dai model year 2013.
PER ANDARE DRITTA VA STORTA (... LA BORSA)
SICUREZZA MASSIMA (SOLO) CON LE VALIGIE CHE SI MUOVONO
PROVA 2: SOLO PILOTA, BORSE CON CARICO DI 20 KG
Velocità e oscillazioni KTM attacchi rigidi
Velocità e oscillazioni KTM attacchi basculanti
Velocità e oscillazioni BMW
Motociclismo / ottobre 201652
aaattualità
attualitàPROVA VERITÀ LA STABILITÀ DELLA KTM 1290 SUPER ADVENTURE
Con il passeggero la situazione cambia ancora. Anche in questo caso la Super Adventure con gli attacchi che rendono basculanti le
borse (linea rossa) si dimostra più stabile della versione "fissa" (linea verde) con oscillazioni all’altezza delle manopole di circa 5 mm, la
metà di quanto avviene con il sistema di fissaggio standard.
COME È AVVENUTA LA PROVAQuesto il protocollo che abbiamo elaborato per il test di
stabilità della KTM 1290 Super Adventure.
❱ Moto con serbatoio pieno, parabrezza regolato alla massima
estensione in altezza
❱ Pilota e passeggero che indossavano tuta in pelle, casco
integrale, guanti, stivali e paraschiena.
❱ Setting sospensioni in base alle condizioni di carico con e
senza passeggero e bagaglio
❱ Pressione pneumatici consigliata dal Costruttore.
Queste, nell'ordine, le prove che sono state eseguite:
❱ 1) Ripresa da 130 km/h a oltre 200 km/h: pilota e no borse.
❱ 2) Ripresa da 130 km/h a oltre 200 km/h: pilota, borse con 10
kg di carico per ognuna.
❱ 3) Ripresa da 130 km/h a oltre 200 km/h: pilota, passeggero,
borse con 10 kg di carico per ognuna.
❱ 4) Marcia a 130 km/h seguendo un’automobile (una station
wagon di media cilindrata) uscendo ed entrando nella sua
scia a circa 6 metri dalla sua coda.
Tutte le velocità sono effettive e misurate con
apparecchiatura GPS.
LA STRUMENTAZIONE UTILIZZATAL’analisi è stata eseguita installando tra manubrio e serbatoio
un potenziometro lineare che ha misurato lo spostamento
dello sterzo. Il potenziometro è stato collegato ad uno
strumento ad alta frequenza di acquisizione e a un GPS a 10
Hz. La strumentazione è stata fornita da AIM Motorsport di
Cernusco sul Naviglio (MI) ed il programma per elaborare i
dati è il RaceStudio2, sempre di AIM. �
IL VERDETTO: I DATI E IL PILOTA PROMUOVONO IL KITVi diciamo subito che il sistema basculante progettato dai
tecnici di KTM funziona egregiamente. Come si rileva dai
grafici, la possibilità di assecondare la pressione dell'aria
che circola intorno alle borse ha annullato le sensibili
oscillazioni dello sterzo. Il nostro tester ha apprezzato il
rigore direzionale, registrando solo trascurabili perturbazioni
anche oltre 200 km/h. Un deciso passo in avanti per la
sicurezza. Non pensate, però, di girarvi indietro e vedere le
grosse valigie laterali che giocano a scambiarsi di posizione:
lo spostamento è sempre progressivo, dato che l'aria deve
vincere il peso di queste borse che hanno una capacità di
carico misurata di 42,8 litri (la sinistra) e 31,9 (la destra per
via dello scarico). Piuttosto, occorre prestare attenzione
al montaggio di queste valigie sui loro attacchi basculanti
perché non sempre si agganciano al primo colpo.
ANCHE IN DUE LE BORSE BASCULANTI FANNO LA DIFFERENZAPROVA 3: CON PASSEGGERO, BORSE CON CARICO DI 20 KG
BASE ZERO Per avere un punto certo di partenza nel rilevamento delle oscillazioni dello sterzo abbiamo fatto "lo zero" con la più stabile delle grosse enduro: la BMW R 1200 GS. E per uniformarci con la stazza della KTM 1290 Super Adventure abbiamo usato la analoga versione Adventure della BMW GS.
Velocità e oscillazioni KTM attacchi rigidi
Velocità e oscillazioni KTM attacchi basculanti
Velocità e oscillazioni BMW
ottobre 2016 / Motociclismo 53
Simulata una condizione abituale: entrare e uscire dalla scia di un'auto, come in un sorpasso. Come prevedibile considerata la velocità (piuttosto) ridotta,
non si manifestano problemi di stabilità, nemmeno col fissaggio rigido. Sulla linea BMW si notano i movimenti a bassa frequenza dello sterzo relativi ai
cambi di direzione, più evidenti di quelli KTM per la diversa posizione dei punti di fissaggio del sensore, e di una conseguente, maggiore escursione.
PROMOSSE ANCHE LE BORSE "FISSE"
PROVA 4: SOLO PILOTA, BORSE CON CARICO DI 20 KG, A 130 KM/H, ENTRARE E USCIRE DALLA SCIA DI UN'AUTO
COL KIT È PRECISA COME MAI: PASSO AVANTI NELLA SICUREZZA
Velocità e oscillazioni KTM attacchi rigidi
Velocità e oscillazioni KTM attacchi basculanti
Velocità e oscillazioni BMW
Motociclismo / ottobre 201654
aaattualità
attualitàABBIGLIAMENTO DAINESE
Proteggere il motociclista dalla testa
ai piedi è sempre stata la mission
di Dainese. Negli anni, l’azienda
ha lavorato per creare un sistema
che, qualsiasi fosse il contesto d’uso (sport,
turismo, città), garantisse il massimo della
sicurezza secondo i paradigmi dell'azienda.
Progetto implementato nel momento in cui
il marchio nato a Molvena ha incontrato
un altro brand dell’eccellenza italiana,
nato ad Alessandria, AGV. Insieme le
due aziende che hanno scritto la storia
dell’abbigliamento da moto protettivo, e in
occasione della 13^ tappa della MotoGP, a
Misano Adriatico, hanno presentato il frutto
del loro studio sul sistema per il mondo delle
competizioni, quello in cui si raggiungono i
massimi traguardi tecnici che poi avranno
applicazione, in modalità diverse, in tutto
il resto della produzione. Il casco è l’AGV
Pista GP R, la tuta la Dainese Mugello R
D-air®, sviluppati con il contributo "esterno"
di Valentino Rossi (sotto, in foto con l'AD
Cristiano Silei). Il Pista GP R, evoluzione
del Pista GP, il casco della MotoGP, ha un
sistema di idratazione integrato, composto
da una serie di canali e da una valvola
posta all’interno della mentoniera; il nuovo
spoiler “biplano” che migliora le prestazioni
aerodinamiche e aggiunge stabilità alle alte
velocità; un più ampio campo visivo grazie
alla Race 3 Max Pinlock®; il sofisticato
sistema di ventilazione Integrated
Ventilation System (IVS) con 5 grandi prese
d’aria anteriori e 2 estrattori posteriori
ricavate nella calotta. Quest'ultima è
realizzata 100% in fibra di carbonio, è
studiata per minimizzare le interferenze
con la tuta ed è proposta in quattro
taglie, mentre l'interno ha una vestibilità
adattabile ed è privo di cuciture nelle zone
sensibili. Il casco, presentato in 5 grafiche
e 2 varianti carbon, sarà disponibile da
novembre 2016 a partire da 1.200 euro. La
nuova tuta Mugello R D-air® presenta 25
nuove caratteristiche e 5 nuovi brevetti.
La piattaforma D-air® è stata sviluppata
aumentando le aree coperte dal sacco: da
collo, spalle e clavicole, alla parte laterale
di Paola Verani
Dainese e AGV hanno presentato a Misano Adriatico lo stato dell’arte della tecnologia e della sicurezza pensate per le competizioni motociclistiche
LA SICUREZZA FATTA SISTEMA
AGV Pista GP R
Mugello R D-air®
ottobre 2016 / Motociclismo 55
"TAGLIATA" SUL CORPO
La tuta Mugello R D-air® (foto 1) è realizzata in pelle di canguro con tessuto traspirante "seamless" (senza cuciture: foto 4) su interno manica, gamba e collo; presenta inoltre inserti in tessuto triassiale elasticizzato per una maggiore libertà di movimento. La sacca dell'airbag (foto 2) è stata ampliata fino a coprire la parte laterale inferiore della cassa toracica. L'Intelligent Emergency Lighting System (foto 3) rende il pilota visibile quando è a terra, specie in condizioni climatiche avverse.
DIAMOCI DELLE ARIE!
Il casco AGV Pista GP R (nella foto 5
la versione "Project 46) ha la calotta 100% in fibra con struttura in EPS a 5 densità differenziate. Il nuovo spoiler Biplano (foto 6), studiato per migliorare l'aerodinamica, è pensato per staccarsi dal casco in caso di incidente: la forma rotonda, infatti, garantisce una maggior sicurezza. La presa d'aria superiore centrale (foto 7) è stata posta nel punto più alto di pressione dell'aria per garantire la massima ventilazione. Il Pista GP R è inoltre equipaggiato con un sistema di idratazione (smontabile) con valvola posta nella mentoniera (foto 8).
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inferiore della cassa toracica. Un nuovo
il sistema di sicurezza a LED, denominato
Intelligent Emergency Lighting System
attiva, una luce segnaletica di emergenza
con lo scopo di rendere visibile il pilota in
caso di incidente e in tutte le condizioni
di gara (pilota a terra poco visibile,
soprattutto se le condizioni climatiche di
gara sonodifficili). Ridisegnati ginocchio
e gomito (forma ottimizzata dello slider
e un sistema di sganciamento rapido),
impiegati tessuti ingegnerizzati pre-
curvati ad alta performance e l’elastico
triassiale. La Mugello R D-air® sarà
disponibile anche nel programma
di personalizzazione Custom Works
dell'azienda (www.dainesecustomworks.
com), in 2 varianti colore da aprile 2017, a
partire da 3.999 euro. �
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Motociclismo / ottobre 201656
aaattualità
attualitàABBIGLIAMENTO SCHUBERTH
“Performance, responsabilità
e passione”… Queste sono
le tre parole che ci hanno
accompagnato nella nostra
visita del quartier generale di Schuberth.
Non si tratta, però, di un semplice slogan:
sono gli ideali che hanno ispirato il giovane
Amministratore Delegato Jan-Christian
Becker (solo 36 anni!) nel rinnovamento
dell’Azienda. I più attenti di voi, infatti,
avranno sicuramente notato che da un anno
a questa parte Schuberth ha aggiornato il
proprio sito internet, semplificato il logo e
modificato i colori aziendali (dal bianco-blu
all’arancio). Non è solo un cambiamento
estetico, è un segno della svolta sostanziale
che l’Azienda sta vivendo e che prevede
di allargare i confini del suo pubblico (e
magari togliere una volta per tutte dalla
mente di molti il collegamento Schuberth=
flip-up per giessisti). Per lo stesso motivo,
dallo scorso anno la Casa ha deciso di
vendere direttamente nel nostro Paese
senza passare attraverso intermediari.
Schuberth ha alle spalle una storia di più
di 70 anni nella produzione di caschi, non
solo per moto, ma anche per Formula 1,
polizia, militari, vigili del fuoco e sicurezza
industriale. Dal 2004 la sede dell’azienda
si è trasferita da Braunschweig a
Magdeburgo (Germania) e qui oggi lavora
un team di oltre 400 persone, in grado
di produrre complessivamente circa
900.000 caschi all’anno. All’interno della
fabbrica abbiamo potuto constatare
l'efficienza teutonica: tutto è in perfetto
ordine e un’incredibile sinergia tra uomo e
macchine porta la qualità e la velocità del
lavoro a livelli altissimi: nel reparto dove
si assemblano le calotte, ad esempio, un
singolo operaio lavora su quattro caschi
contemporaneamente! In ogni reparto la
pulizia è a livelli da sala operatoria e gli
efficienti impianti di aspirazione permettono
agli operai di lavorare senza maschere
anche dove si utilizzano le vernici. Tutto
è impostato per raggiungere un risultato
finale perfetto: pensate che ogni lavoratore,
di qualsiasi reparto, è autorizzato a togliere
dalle linee di produzione un casco se
nota anche solo il minimo difetto. Nello
Siamo stati alla sede Schuberth di Magdeburgo per vedere come nascono i loro caschi, metterli alla prova su strada e in laboratorio,
e scoprire le novità che l'azienda tedesca ci riserva per la prossima stagione
LA MACCHINA PERFETTA
di Giuseppe Cucco
ottobre 2016 / Motociclismo 57
IL RIGORE DELLA QUALITÀLa nostra visita alla Schuberth fa sosta nei vari reparti dove vengono testati i caschi: nel "Climate rig" (foto 1) vengono sottoposti alle più rigide condizioni climatiche; nell'Air & Acoustic Lab (foto d'apertura) vengono studiati aerodinamica e rumore prodotti dal casco. Rigoroso è il controllo in tutte le fasi della produzione: dai calchi (foto 2) al controllo delle finiture: in foto (3) il tecnico sta lavorando sull'SR2 di Omar Bonoli, giovane pilota della Red Bull MotoGP Rookies Cup. Sopra (foto 4), la gamma al completo: da sinistra, l'SR2, lo sportivo che equipaggia i piloti della MotoGPl; l'C4, l'apribile evoluzione dello storico C3; l'E1, il modulare pensato per l'avventura e l'R2, un integrale pensato per chi guida moto naked.
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scatolone dei rifiuti, abbiamo trovato caschi
apparentemente perfetti, scartati magari
per un minuscolo puntino visibile solo
controluce. Ovviamente la sicurezza di chi
indosserà il casco viene messa al primo
posto, per questo ogni calotta prodotta
viene controllata con speciali macchinari
(e la scansione rimane nell’archivio per
poter essere analizzata in caso di problemi)
e vengono effettuati tutti i test necessari
al superamento delle omologazioni.
Oltre ai diversi step della produzione,
Schuberth ha al suo interno il reparto di
ricerca e sviluppo, il “Climate rig”, dove i
caschi vengono sottoposti alle più severe
condizioni climatiche prima di essere messi
in commercio, e l”Air & Acoustic Lab”, una
galleria del vento nella quale è possibile
studiare, oltre all’aerodinamica, anche
il rumore prodotto dal casco (Schuberth
è l’unica Casa produttrice di caschi al
mondo ad averlo). Proprio all’interno
del “Air & Acoustic Lab” abbiamo avuto
modo di testare l’SR2, il casco racing della
Casa, utilizzato anche da alcuni piloti del
Motomondiale e dai giovani piloti del Red
Bull MotoGP Rookies Cup, e abbiamo potuto
verificare una silenziosità ed una stabilità
eccezionali: investiti da un flusso d’aria a
130 km/h, il casco rimane perfettamente
immobile e anche ruotando il capo non si
crea la minima turbolenza o tremolio; solo
qualche piccolo fruscio viene generato
al suo interno quando si solleva il capo.
L’SR2 si è dimostrato dunque un casco
superiore ad altri prodotti equivalenti.
Su strada invece abbiamo messo alla
prova l’adventure modulare E1: gli interni
sono di ottima fattura e la calzata è
confortevole. Per sbloccare la mentoniera
basta premere il grosso bottone posto
nella parte inferiore e sollevarla; una volta
richiusa, poi, il dispositivo di bloccaggio
la tiene perfettamente salda in posizione.
In movimento l’E1 è abbastanza silenzioso
e ben ventilato, soprattutto nella parte
inferiore; la presa d’aria superiore, però,
non è molto comoda da raggiungere con i
guanti, per via del parasole. L’aerodinamica
di quest’ultimo è ottima e l’effetto vela
generato è davvero minimo. Solo a velocità
elevate, ben oltre a quelle imposte dai
nostri limiti autostradali (durante il test
abbiamo percorso alcuni tratti di Autobahn)
il parasole tende a flettersi e crea delle
piccole oscillazioni che si ripercuotono sulla
testa del pilota. Per viaggiare comunque
ad andature codice, l’E1 è davvero un buon
prodotto! Nella nostra visita non è mancato
poi uno sguardo al futuro: abbiamo avuto
modo di conoscere le nuove livree 2017,
disegnate da Kiska (lo studio di design che
ha realizzato le KTM degli ultimi 20 anni),
che - finalmente - portano innovazione
nelle grafiche pur rimanendo fedele allo
stile della Casa, e i due nuovi caschi R2 e
C4. Il primo è un prodotto completamente
nuovo, un integrale destinato a moto naked,
il secondo invece è l’evoluzione del C3, il
casco modulare che unisce la sportività
al turismo. I due modelli hanno in comune
il fatto di avere integrati microfono e
altoparlanti, così da avere un avanzato
sistema di comunicazione completamente
integrato nel design del casco.
Il cliente deve solo inserire negli appositi
alloggiamenti la batteria e il dispositivo
(venduti come otional). �
Motociclismo / ottobre 201658
aaattualità
attualitàABBIGLIAMENTO TUCANO URBANO
La forza dell’azienda di Peschiera
Borromeo (MI), che almeno per
buona parte della sua storia
(cominciata nel 1999) le ha fatto
guadagnare una posizione di trend setter
nell’ambito dell’abbigliamento urbano,
è l’osservazione degli usi e dei costumi
del motociclista metropolitano. Tucano
Urbano non si dimentica che osservando
lo scooterista con il sacco della spazzatura
addosso per ripararsi dalla pioggia, ha
dato vita ad una delle linee più fortunate
della sua produzione, gli antipioggia.
Collezioni e cataloghi dei più importanti
brand di abbigliamento moto hanno dato
inevitabilmente sempre più spazio e
peso allo stile da città: questa è l’ultima
terra di conquista rimasta, dove ci sono
concentrazioni tali di refrattarietà alla
sicurezza e alla “funzionalità”, che vale
veramente la pena lavorarci. Solo che
l’urban finora è stato trattato perlopiù come
una superentità abbastanza coerente: si
individuavano le categorie del business man,
del vintage addicted, del giovane modaiolo.
Personaggi corrispondenti al vero, certo,
ma la realtà ci dice che l’osservazione
non ha mai fine, che le collezioni devono
respirare vita, e che devono essere in
continuo mutamento. Tucano Urbano in
questo senso ha dimostrato di essere
la più permeabile al "quotidiano", anche
grazie alla sua capacità di non prendersi
mai troppo sul serio. L'irriverenza che
contraddistingue la loro comunicazione,
dalle origini, contraddistingue anche il
nuovo corso, guidato da Diego Sgorbati,
nuovo AD dell'azienda, il quale ha voluto che
alla presentazione della nuova collezione
fossero presenti i fondatori del marchio.
A significare: c’è una continuità fra il
passato e il presente di Tucano Urbano.
In passato, per esempio, c’è stata l’idea
geniale di creare per il mercato italiano il
Termoscud®, che oggi è diventato un DPI
(Dispositivo di Protezione Individuale: la
normativa - CE EN 343:2008 - indica i requisiti
applicabili ai materiali e alle cuciture degli
indumenti di protezione dalle influenze delle
precipitazioni, nebbia e umidità del suolo) ed
è stato affiancato dal Linuscud, evoluzione
del coprigambe, svincolato dalla moto,
proposto con simpatiche grafiche per lui e
per lei e, infine, dalla nuova Cool Hot, gonna
impermeabile, da indossare sopra la sottana
ma anche sopra i calzoni. A proposito di
gambe protette, completamente rinnovata
la linea pantaloni con tre modelli (Genova
Gag, Leonchino gag e Leocargo Gag) dallo
stile sobrio e dai tagli asciutti. Tutti dotati
di inserti rifrangenti ReflActive® System,
di protezioni CE in D3OTM sulle ginocchia,
di tasche per le protezioni sulle anche e
di inserti in fibra aramidica su ginocchia,
anche e glutei. Le protezioni D3OTM sono
in dotazione su quasi tutte le nuove giacche
(grande traguardo! Prima venivano fornite su
richiesta): la giacca touring Gulliver (Tucano
Urbano riprende anche il tema del viaggio)
con piumino staccabile indossabile come
capo a sé; il parka da uomo Central Park,
con tasca scaldamani per il passeggero,
disponibile anche per lei (Hide Park); il
classico cappotto Straficus (aggiornamento
del modello Ficus); i nuovi blazer College
(per lui e per lei) in tessuto wool-touch; il
bomber Task, e il giubbino Strapelle, in vera
pelle, con gilet in trapuntino staccabile. �
La collezione autunno-inverno
2017 di Tucano Urbano segue una
chiara direzione, che poi è anche
un principio ispiratore: non ci
dimentichiamo da dove veniamo.
Ovvero dalla Strada. L'azienda celebra lo
spirito delle origini del marchio e lo
aggiorna con una nuova attenzione ai
contenuti tecnici
ISPIRATI DALLA STRADA
di Paola Verani
IL MILLENIAL
LO SPORTIVO
IL PROFESSIONISTA L'ATTREZZATO
IL COMMUTER
ottobre 2016 / Motociclismo 59
1 TERMOSCUD® EVO
L'EVOLUZIONE DEL TERMOSCUD PREVEDE CAMERE GONFIABI-
LI SAGOMATE SUI BORDI D'USCITA LATERALI PER EVITARE LO
SVENTOLIO ALLE ALTE VELOCITÀ, NUOVA VALVOLA E NUOVO
MATERIALE PER GARANTIRE UNA PRESSIONE DI LUNGA
DURATA. LA COSTRUZIONE È A TRE STRATI: NYLON ESTERNO
IMPERMEABILE, MEMBRANA 100% IMPERMEABILE, TRAPUN-
TA. PRODOTTO DPI SECONDO LA NORMATIVA CE EN 343:2008.
PREZZO 179 EURO
2 LINUSCUD
COPRIGAMBE DA INDOSSARE CON TRACOLLA E FASCE DI
REGOLAZIONE IN NEOPRENE SUL RETRO, SPACCHI LATERALI
PER UNA MAGGIORE LIBERTÀ DI MOVIMENTO, COSTRUZIONE
A TRE STRATI: ESTERNO IN TESSUTO A TENUTA STAGNA CON
CUCITURE NASTRATE, MEMBRANA INTERNA 100% IMPER-
MEABILE, IMBOTTITURA TERMICA IN ECOPELLICCIA SULLE
GAMBE; SISTEMA DI ANCORAGGIO AL SOTTOSELLA IN CASO
DI PARCHEGGIO; PETTORINA INTEGRATA; PROFILO RIFRAN-
GENTE; CONFEZIONE A ZAINETTO DI MINIMO INGOMBRO.
PREZZO 49 EURO
3 COOL HOT
GONNA TERMICA UTILIZZABILE COME SOVRAGONNA/SOVRA-
PANTALONE CON TAGLIO A PORTAFOGLIO, ESTERNO 100% IN
POLIESTERE IMPERMEABILE CON SPALMATURA A ELEVATA
COLONNA D’ACQUA, CUCITURE NASTRATE, FODERA IN
POLIESTERE, IMBOTTITURA TERMICA, INSERTI RIFRANGENTI,
CONFEZIONE DI MINIMO INGOMBRO.
PREZZO 39 EURO
4 PANTALONI: GENOVA GAG,
LEONCHINO GAG, LEOCARGO GAG
TRE NUOVI MODELLI DI PANTALONI, TUTTI REALIZZATI IN
COTONE STRETCH E DOTATI DI REFLACTIVE® SYSTEM,
PROTEZIONI CE IN D3OTM SULLE GINOCCHIA, TASCHE PER
LE PROTEZIONI SULLE ANCHE, INSERTI IN FIBRA ARAMIDICA
SU GINOCCHIA, ANCHE E GLUTEI.
PREZZI (DI TUTTI E TRE): 149 EURO
5 STRAFICUS
CAPPOTTO IN POLIESTERE WOOL-TOUCH TRASPIRANTE,
HYDROSCUD® (MEMBRANA ANTIVENTO E IMPERMEABILE
A ELEVATA COLONNA D’ACQUA) CON CUCITURE NASTRATE,
GILET INTERNO IN NYLON CON IMBOTTITURA TERMICA IN
POLIESTERE, INDOSSABILE COME CAPO A SÉ; PROTEZIONI
CE IN D3OTM SUI GOMITI E SULLE SPALLE IN DOTAZIO-
NE; TASCA PER PARASCHIENA; REFLACTIVE® SYSTEM;
CAPPUCCIO STACCABILE; TASCA INTERNA IMPERMEABILE
SUL PETTO, CON FODERA IN MICROFIBRA PER RIPORRE GLI
OCCHIALI.
PREZZO 269 EURO
6 GULLIVER
GIACCA DA TURISMO QUATTRO STAGIONI HYDROSCUD®,
CUCITURE NASTRATE, GIACCA INTERNA STACCABILE IN
ECOPIUMA, INDOSSABILE COME CAPO A SÉ; PROTEZIONI IN
D3OTM SU SPALLE E GOMITI, REFLACTIVE® SYSTEM, PRESE
D'ARIA SU TORACE E FIANCHI, CAPPUCCIO STACCABILE.
PREZZO 249 EURO
7 TASK
BOMBER CON TAGLIO CORTO, FONDO IN MAGLIA, HYDRO-
SCUD®; CUCITURE NASTRATE; IMBOTTITURA TERMICA IN
POLIESTERE, PROTEZIONI CE IN D3O™ SUI GOMITI E SULLE
SPALLE) IN DOTAZIONE, TASCA PERPARASCHIENA,
REFLACTIVE® SYSTEM, CAPPUCCIO STACCABILE, TASCA
INTERNA IMPERMEABILE SUL PETTO, CON FODERA IN
MICROFIBRA PER RIPORRE GLI OCCHIALI.
PREZZO 149 EURO
8 CENTRAL PARK (MAN)/HIDE PARK (LADY)
PARKA DI TAGLIO 3/4 DOTATO DI HYDROSCUD®, CUCITURE NA-
STRATE, IMBOTTITURA TERMICA STACCABILE IN POLIESTERE,
PROTEZIONI IN D3O™ SUI GOMITI E SULLE SPALLE IN DOTA-
ZIONE, TASCA PER PARA SCHIENA, REFLACTIVE® SYSTEM,
CAPPUCCIO STACCABILE; APERTURA SCALDAMANI PER IL
PASSEGGERO, TASCA INTERNA IMPERMEABILE SUL PETTO.
PREZZO 249 EURO
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CLASSICO "FUNZIONALE"
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Motociclismo / ottobre 201660
attualità
mercatoPRIMI 8 MESI
Pericolo rientrato, dopo quella che
avevamo definito la "pausa di
riflessione" dovuta ai numeri negativi
di luglio, dati che avevano turbato un
mercato che non mostrava segni di cedimento
dal mese di aprile del 2015.
Principale accusato della caduta nelle
immatricolazioni era lo scooter, mentre la moto
continuava a spingere forte le vendite. Con i
risultati di agosto si torna a vedere il segno
positivo sia per lo scooter (che registra un
+20,7% rispetto ad agosto 2015) sia per la moto
(+26,9%) e pure per i cinquantini (+12,4% nelle
registrazioni). Lo scooter migliora di un punto
percentuale (dal 58,97 al 59,68%) la sua quota
di mercato. In agosto, complessivamente le
vendite hanno avuto un miglioramento del 20,4%
se confrontati con l'analogo periodo 2015.
Certo il mese più vacanziero dell'anno vale
solo il 5% nelle vendite di tutto l'anno e non ci
possono essere enormi mutamenti, ma siamo
comunque davanti a un fattore di crescita
che non guasta mai. E allora mettiamo anche
questo dato tra i fattori positivi, guardando
complessivamente a questi primi 8 mesi dove
rispetto allo scooter la moto ha una spinta
superiore e sta per riportarsi ai numeri del 2011.
Andando ad analizzare la classifica generale e
poi quelle relative alle sole moto e agli scooter
non ci sono cambiamenti nelle posizioni dei vari
Marchi. Nella sezione dei dati degli scooter c'è
da segnalare l'inversione di tendenza di SYM
che è passata dal "rosso" del segno meno al
"nero" del miglioramento delle vendite.
Anche per quanto riguarda le categorie non
ci sono molte modifiche di posizioni e nuove
CLASSIFICA MOTO 1 BMW R 1200 GS-Adventure 4.471 2 Honda Africa Twin 2.467 3 Honda NC750 X/S 2.235 4 Yamaha Tracer 900 2.155 5 Ducati Scrambler 1.929 6 Honda CB 500 F/X 1.283 7 Yamaha MT-07 1.235 8 Ducati Multistrada 1.178 9 Yamaha XSR700 1.00410 Kawasaki Z800 92611 Yamaha MT-09 85112 Kawasaki Versys 650 83313 Moto Guzzi V7 79014 Triumph Street Twin 73415 Ducati Hypermotard 821-939 71416 Harley-Davidson Iron 883 69617 BMW S 1000 XR 63218 KTM Duke 125 60919 Kawasaki ER 6N/F 58920 BMW R 1200 R 586
CLASSIFICA ASSOLUTA 1 Piaggio Beverly 300-350 7.647 2 Honda SH300i 6.509 3 Honda SH150i 6.272 4 Honda SH125i 5.666 5 BMW R 1200 GS-Adventure 4.471 6 Kymco Agility 125 R 16 3.991 7 Piaggio Liberty 125 3.641 8 Yamaha TMax 3.468 9 Vespa Primavera 125/150 2.54310 Honda Africa Twin 2.46711 Vespa GTS 300 Super 2.43212 Yamaha X-Max 250 2.40513 Honda NC750 X/S 2.23514 Yamaha Tracer 900 2.15515 Honda Integra 2.01316 Ducati Scrambler 800 1.92917 Kymco Agility 200 R 16 1.91418 Kymco Downtown 350 1.67419 Kymco People One 125i 1.65420 Yamaha X-Max 400 1.632
Si cresce ancora
Dopo la scivolata di luglio, le immatricolazioni hanno ripreso a mostrare il segno più. Gli scooter si sono
sollevati dalla battuta di arresto di un mese fa mentre la moto non mostra flessioni
PRIMO D'AGOSTO, HONDA SH Nel mese di
agosto gli scooter del Costruttore
giapponese comandano la
classifica delle vendite. Sul gradino
più alto del podio, la versione 125,
seguita dalla 150 e poi dalla 300.
di Marco Riccardiattualitàattualitàaa
Motociclismo / ottobre 201662
aaattualità
mercatoPRIMI 8 MESI
Così fino ad agosto 2016 2015 differenza differenza % quota mercato totale immatricolazioni 148.958 132.701 +16.257 +12,25% moto 60.063 50.278 +9.785 +19,46% 40,32% scooter 88.895 82.423 +6.472 +7,85% 59,68%
GENERALE 2016 2015 differenza differenza % quota mercato 1 Honda 32.513 27.962 +4.551 +16,28% 21,83% 2 Piaggio 23.732 19.886 +3.846 +19,34% 15,93% 3 Yamaha 22.011 20.096 +1.915 +9,53% 14,78% 4 Kymco 15.293 14.403 +890 +6,18% 10,27% 5 BMW 10.281 9.262 +1.019 +11,00% 6,90% 6 Ducati 6.686 5.413 +1.273 +23,52% 4,49% 7 Kawasaki 4.920 4.496 +424 +9,43% 3,30% 8 KTM 4.216 3.512 +704 +20,05% 2,83% 9 Harley-Davidson 3.892 3.636 +256 +7,04% 2,61%10 Suzuki 3.718 3.985 -267 -6,70% 2,50%
MOTO 2016 2015 differenza differenza % quota mercato 1 Yamaha 9.604 7.646 +1.958 +25,61% 15,99% 2 BMW 8.823 8.460 +363 +4,29% 14,69% 3 Honda 8.587 6.304 +2.283 +36,22% 14,30% 4 Ducati 6.686 5.413 +1.273 +23,52% 11,13% 5 Kawasaki 4.284 3.708 +576 +15,53% 7,13% 6 KTM 4.216 3.512 +704 +20,05% 7,02% 7 Harley-Davidson 3.892 3.636 +256 +7,04% 6,48% 8 Triumph 2.877 2.244 +633 +28,21% 4,79% 9 Suzuki 2.119 2.073 +46 +2,22% 3,53%10 Moto Guzzi 1.375 1.108 +267 +24,10% 2,29% SCOOTER 2016 2015 differenza differenza % quota mercato 1 Honda 23.926 21.658 +2.268 +10,47% 26,91% 2 Piaggio 23.732 19.886 +3.846 +19,34% 26,70% 3 Kymco 15.264 14.353 +911 +6,35% 17,17% 4 Yamaha 12.407 12.450 -43 -0,35% 13,96% 5 SYM 3.365 3.344 +21 +0,63% 3,79% 6 Peugeot 2.552 2.477 +75 +3,03% 2,87% 7 Suzuki 1.599 1.912 -313 -16,37% 1,80% 8 BMW 1.458 802 +656 +81,80% 1,64% 9 Aprilia 1.252 1.384 -132 -9,54% 1,41%10 LML 1.250 1.676 -426 -25,42% 1,41%
SALITA COSTANTE Qui sotto, il grafico delle immatricolazioni dei primi otto mesi dell'anno confrontato con l'analogo periodo a cominciare dall'anno 2012. Come si vede, non siamo lontanissimi dai numeri di cinque anni fa, anzi con le moto abbiamo un netto miglioramento mentre lo scooter risente di una crisi ancora evidente.
entrate ai primi dieci posti della hit parade: nella 125 si
affaccia la Mash Seventy Five, nelle enduro stradali la
Triumph Tiger 800 sale di una posizione (da sesta a settima)
prendendo il posto della BMW F 700 GS, così come la
Suzuki V-Strom 1000 è all'ottavo posto (salendo dal nono)
prendendo la posizione della Yamaha Super Ténéré. Nelle
custom cruiser è la parte basse della classifica che si
modifica: la Moto Guzzi V9 Bobber passa al nono posto, si
inserisce al decimo la Harley-Davidson Dyna Low Rider e
sempre una Harley, la Road Glide, guadagna una casella
verso l'alto arrivando in posizione 8.
Da segnalare nella classifica generale dei modelli
moto l'arrivo di una 125 tra le prime 20: la KTM Duke si
fionda in 18a posizione grazie, con ogni probabilità, alle
immatricolazioni post promozione scolastica. Sempre
nella "generale", la Triumph Bonneville Street Twin
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LE CLASSICHE CHE PIACCIONOTra le Triumph più vendute ci sono le bicilindriche Bonneville nei modelli Street Twin, la versione basica di 900 cc che vanta 734 immatricolazioni, e T120, più lussuosa e con motore da 1.200 cc che è stata venduta in 473 pezzi.
Motociclismo / ottobre 201664
aaattualità
mercatoPRIMI 8 MESI
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CICLOMOTORI 1 Piaggio Liberty 4T 1.985 2 Aprilia Scarabeo 2T 1.458 3 Vespa Primavera 4T 848 4 Vespa Primavera 2T 842 5 Yamaha Aerox 544 6 Aprilia Scarabeo 4T 4V 533 7 Betamotor RR Enduro 484 8 Piaggio Zip 2T 416 9 Honda Vision 39810 Kymco Agility R16 2T 395
125 1 KTM Duke 609 2 Yamaha MT 491 3 Honda CB-F 403 4 Yamaha WR-X 287 5 Yamaha YZF-R 205 6 Fantic Motor Caballero 201 7 KTM EXC 193 8 KTM RC 188 9 Keeway RKW 18010 Mash Seventy Five 167
SCOOTER 1 Piaggio Beverly 300-350 7.647 2 Honda SH300i 6.509 3 Honda SH150i 6.272 4 Honda SH125i 5.666 5 Kymco Agility 125 R 16 3.991 6 Piaggio Liberty 125 3.641 7 Yamaha TMax 3.468 8 Vespa Primavera 125/150 2.543 9 Vespa GTS 300 Super 2.43210 Yamaha X-Max 250 2.405
FUORISTRADA 1 KTM EXC 300 286 2 KTM EXC 350F 220 3 Beta Evo 2T 300 199 4 Montesa Cota 4RT 189 5 Beta RR 2T 300 184 6 KTM EXC 250F 156 7 Beta Xtrainer 300 130 8 KTM EXC 250 128 9 KTM EXC 450F 12510 Husqvarna TE 300 117
PICCOLE 1 Ducati Scrambler Sixty2 400 504 2 Benelli BN 302 499 3 KTM 390 Duke 394 4 Yamaha MT-03 377 5 Kawasaki Z300 242 6 Suzuki Van Van 200 165 7 Yamaha YZF-R3 162 8 Kawasaki Ninja 300 139 8 Benelli BN 251 13210 Mash Two Fifty 106
MEDIE 1 Honda NC750 X/S 2.235 2 Ducati Scrambler 800 1.929 3 Honda CB 500 F/X 1.283 4 Yamaha MT-07 1.235 5 Yamaha XSR700 1.004 6 Kawasaki Versys 650 833 7 Moto Guzzi V7 790 8 Triumph Street Twin 734 9 Kawasaki ER 6N/F 58910 Honda CB650F 432
MAXI 1 Yamaha Tracer 900 2.150 2 Ducati Multistrada 1.178 3 Kawasaki Z800 926 4 Yamaha MT-09 851 5 Ducati Hypermotard 821-939 714 6 BMW S 1000 XR 632 7 BMW R 1200 R 586 8 Ducati Monster 821 490 9 Yamaha XSR900 48210 Triumph Bonneville T120 473
ENDURO STRADALI 1 BMW R 1200 GS 2.914 2 Honda Africa Twin 2.467 3 BMW R 1200 GS Adventure 1.557 4 BMW F 800 GS 559 5 Tiger 800 498 6 BMW F 700 GS 473 7 Ducati Multistrada Enduro 404 8 Suzuki V-Strom 1000 363 9 Yamaha XT1200Z SuperTénéré 34810 Suzuki V-Strom 650 XT 325
CUSTOM CRUISER 1 Harley-Davidson Iron 883 696 2 Harley-Davidson Sportster Forty-Eight 580 3 Ducati XDiavel 390 4 Harley-Davidson Street Glide 324 5 Harley-Davidson Dyna Street Bob 284 6 Kawasaki Vulcan S 268 7 Yamaha XV950 254 8 Harley-Davidson Road Glide 220 9 Moto Guzzi V9 Bobber 20310 Harley-Davidson Dyna Low Rider 190
Hit parade
HONDA CROSSRUNNERE' un poco in crisi nelle vendite e ora la versione touring edition è in promozione.
NEW ENTRYLa Yamaha
MT-03 deriva dalla sportiva YZF-R3: ha lo
stesso motore bicilindrico in
linea da 42 CV.
LE PICCOLE CHE VANNO FORTE Nel grafico a destra, il confronto tra la progressione delle vendite 2016 dell'intero comparto moto (le colonne in blu) e quella relativa alla sola categoria da 250 a 600 cc. Le "piccole" cilindrate mostrano una performance ragguardevole, che nei primi 8 mesi vale un incremento del 40,9% contro il +19,5% di tutte le moto. La crescita è sostenuta da modelli entrati in produzione proprio quest'anno, come la Ducati Scrambler Sixty 2 400 e la Yamaha MT-03 e da moto come la Benelli BN302, la KTM 390 Duke e la Honda CB500 che hanno sempre un buon gradimento: la bicilindrica giapponese è al quinto posto assoluto della hit parade moto.
sorpassa (dal 15° al 14° posto) la Ducati Hypermotard,
e la Kawasaki ER 6N/F e la BMW R 1200 R scendono,
rispettivamente, al numero 19 e al 20 della classifica a
causa dell'arrivo della piccola KTM. Nella hit parade
generale (quella che comprende anche gli scooter) la
Honda Africa Twin cala di una posizione (da 9 a 10) e il
Kymco People One 125i si insedia al 19° posto scalzando
lo Yamaha X-Max 400. �
Motociclismo / ottobre 201666
attualitàOFFERTE DELLE CASEaaattualità
Honda Crossrunner 800 Suzuki GSX-S1000 SYM Maxsym 400 ABS
Promozioni in corsoI saloni d'autunno incombono e i MY16 vanno esauriti; e poi sono gli ultimi mesi per le Euro 3: è un buon momento per fare affari o approfittare dei finanziamenti
HONDA GAMMA SH
Proposta di finanziamento a tasso zero sull'intera gamma dello scooter ruote alte SH, composta da SH125 Mode, SH125/150i ABS e SH300i ABS. Previste fino a 24 rate mensili senza interessi (Tan 0%, Taeg massimo 3,51%).
HONDA CB650F
La naked 4 cilindri giapponese è offerta con finanziamento in 24 mesi a tasso 0. Esempio: anticipo 2.524 euro, poi 24 rate da 199 euro con Tan fisso 0% Taeg 1,01%. La spesa totale sarà così di 7.354 euro rispetto ai 7.300 euro del listino f.c. Inoltre, in regalo un casco Kabuto Aeroblade.
HONDA CROSSRUNNER T.E.
La versione da viaggio della Crossrunner comprende tris di valigie in tinta, tubi di protezione con faretti antinebbia a led e cavalletto centrale. È offerta a 13.990 euro franco concessionario contro un listino di 15.150. Disponibile, inoltre, un finanziamento a tasso 0.
KAWASAKI GAMMA
Proposta di finanziamento a tasso agevolato strutturata in 24 rate a Tan fisso 7,95% Taeg 8,25% seguita da altre 24 a tasso 0. Prima rata dopo 90 giorni. Esempio: Versys
di Alberto Motti
I RICHIAMI DEL MESE
Yamaha R3 e MT-03
Le due piccole “japvengono
richiamate per la sostituzione
del cuscinetto spingidisco
della frizione e di un ingra-
naggio della pompa dell’olio,
perché potrebbero rompersi.
Il totale delle moto coinvolte
è 792. Per la R3, i numeri
di telaio coinvolti vanno
da MH3RH071000001001
a MH3RH071000006000.
Per la MT-03, vanno da
MH3RH07K000001001 a
MH3RH07K000004560.
Piaggio Zip 50 2T/4T
La spia della riserva non
funziona correttamente e
va sostituita; è quello che
accade su 65 “Zip” 2T e 4T
costruiti
tra aprile e
agosto 2015.
I numeri di
telaio inte-
ressati non
sono indicati,
ma Piaggio
mette a
disposizione per informa-
zioni il numero telefonico
800818298.
1000 (12.590 euro f.c.), acconto 590 euro. Prima fase: 24 rate da 319,71 euro, seconda fase (importo residuo 6.000 euro), a Tan fisso 0% e Taeg 0%, in 24 rate da 250 euro. Costo totale: 14.263 euro.
SUZUKI GSX-S1000
Per la vittoria di Vinales a Silverstone parte l'offerta Blue Beat da 25 esemplari di GSX-S1000A e 25 di GSX-S1000FA (il numero di pezzi richiama il #25 di Vinales), in livrea blu. La promozione prevede un kit abbigliamento MotoGP composto da polo e felpa; tassa di proprietà e carburante gratis per il primo anno (il bollo e il prezzo del litro di benzina sono calcolati su una media nazionale, la percorrenza stimata è di 6.000 km con un consumo medio. Questo equivale a un extra sconto da 700 euro).
SUZUKI V-STROM 650 E 1000
Le endurone della Casa giapponese sono offerte con una supervalutazione dell'usato di 1.000 euro per tutte le versioni della 650 e 1.500 per la sorella maggiore da un litro.
SUZUKI SV650 ABS
La nuova naked è proposta con un finanziamento a tasso 0 e rate
da 118 euro. Esempio: acconto 2.490 euro, spese pratica 175 euro, Tan fisso 0%, Taeg 3,71%, 36 rate da 114,58 euro. Alla fine si spenderanno 6.790 euro, contro un listino c.i.m. di 6.490.
SYM MAXSYM 400 ABS
Nessuna rottamazione, permuta, o adesione a finanziamenti: lo sconto di 500 euro sul listino del
MaxSym ABS è per tutti fino a esaurimento scorte degli Euro 3. Il prezzo è così di 5.640 euro f.c.
YAMAHA TMAX E X-MAX
Finanziamento fino a 6.000 euro a tasso agevolato (Tan 0%, Taeg max 3,79%) per TMAX 530 e X-MAX 400, mentre su X-Max 250/125 il Taeg max è pari a 4,38% e il tetto del finanziamento è a 4.000 euro.
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Motociclismo / ottobre 201668
aaattualità
attualitàMOTOCICLISMO TEAM AXO STORE
Il negozio storico, che ha aperto la
strada agli altri, è stato quello di Lissone,
che ha festeggiato da poco i 10 anni
di attività e il cui staff è quello scelto
all’apertura. Assieme al punto vendita
di Asiago (situato nel corso centrale
della cittadina) è l'unico a non essere
inserito in un centro commerciale. Il primo
“esperimento” in questo senso è stato
Villesse (GO) aperto nel 2014, presso il primo
centro commerciale d’Europa, di proprietà
di IKEA. Si sono poi susseguiti Roma,
Parma, Affi e Riva del Garda, Savignano sul
Rubicone (FC). Nove in tutto se si considera
anche l'outlet aziendale ad Istrana (TV).
Entro il 2017 arriverà anche il decimo.
A raccontarci questa avventura e a
spiegarci le linee guida che l'hanno ispirata
è Valentina Zago, da 11 anni managing
director dell'azienda, da 14 in AXO.
Quando e come è nata l’idea di creare un
circuito di negozi monomarca?
"La decisione di aprire un primo negozio
monomarca, lontano dall'azienda, è
nata 10 anni fa, con l'apertura del punto
vendita di Lissone (maggio 2006). Dopo
aver sperimentato il funzionamento
dell'outlet aziendale ad Istrana-Treviso,
che ovviamente propone capi di collezioni
precedenti e articoli fine serie a prezzi
scontati, abbiamo avuto l'opportunità di
entrare direttamente nel mercato lombardo
con un nostro negozio di proprietà, situato
in una zona strategica della Brianza, e lungo
una grande arteria di passaggio. Il bacino
di utenza era maturo e pronto per un'offerta
ad ampio spettro come quella AXO".
Come avete scelto le città? Il pubblico
cambia molto da regione a regione?
"La valutazione è complessa ed include
molti fattori. La scelta si orienta in base
alle immatricolazioni nelle varie città e
di conseguenza dei principali ipotetici
utilizzatori dei nostri prodotti, oltre
all'esigenza di coprire zone scoperte dove
AXO non è ben rappresentata, il tutto a
volte connesso a ragionamenti su zone di
forte passaggio turistico. I nostri negozi
sono molto seguiti e hanno una forte
Nove punti vendita aperti in 10 anni, in varie regioni d’Italia, con la mission di avere personale preparato in grado di seguire il cliente durante e dopo l’acquisto,
di intercettare i cambiamenti del mercato e di trasmetterli all’azienda. AXO ha creato un circuito di dealer monomarca che Valentina Zago,
managing director del marchio, ci presenta e che riserveranno ai lettori di Motociclismo un'attenzione particolare
IL NEGOZIO DEL FUTURO?
"QUELLO CHE AMA IL SUO PUBBLICO"
di Paola Verani
ottobre 2016 / Motociclismo 69
impronta aziendale, quindi cerchiamo location che siano facilmente raggiungibili e supervisionabili. Come diciamo sempre, i nostri negozi sono la nostra faccia sul mercato: vedono, parlano, ascoltano e deve esserci sintonia e comunicazione costante. Sicuramente la clientela cambia in base alla piazza in cui siamo, molteplici possono essere i fattori, tra cui grande/media/piccola città, condizioni climatiche (nord/sud), proposte del territorio, zona turistica o con presenza di piste da cross o velocità e livello di concorrenza nelle zone circostanti".La decisione di inserire molti dei vostri
dealer nei centri commerciali sta pagando?
Non si rischia di trovare un pubblico meno
“mirato”?
"È stata una decisione coraggiosa, presa per la prima volta nel 2014, quando abbiamo deciso di aprire il negozio di Villesse (Gorizia). Il progetto di un centro commerciale d'avanguardia, sotto l'egida e la gestione IKEA, ci ha fatto pensare che potesse essere un buon punto di approdo per farci conoscere anche da un pubblico non prettamente settoriale-tecnico e che ricerca il nostro prodotto non per necessità, ma per «passaggio». Rispetto al passato, oggi la moto non è così lontana dalle nostre vite quotidiane. Molti dei nostri clienti sono consumatori che al centro commerciale vanno a pranzo perché lavorano in centro e si muovono con lo scooter. Perché privarli di un prodotto adeguato alle loro esigenze? Molti ci ringraziano perché finalmente siamo «a portata di mano» e non più ghettizzati nei negozi di moto tradizionali. Inoltre nei centri commerciali oggi c'è di tutto: il food, i cinema, i servizi che ognuno di noi usa tutti i giorni, oltre che alcuni marchi importanti ed amati che fanno da richiamo per i consumatori. Una posizione strategica in zone di forte passaggio nel centro commerciale aumenta le possibilità di successo dello store e la nostra capacità di raggiungere i consumatori, siano essi motociclisti o no".Avete notato delle differenze fra il
pubblico che si rivolge ai dealer nei centri
commerciali e quelli “tradizionali”?
"Non abbiamo notato differenze. Il pubblico
ha modo di trovare all’interno dei nostri store, una gamma completa di prodotti dalla testa ai piedi per Road, Off-Road, Touring, Racing e Bike, oltre ovviamente a capicasual e “di contorno” che incuriosiscono non solo il cliente motociclista, ma anche il simpatizzante del mondo moto. Semplicemente abbiamo allargato la clientela, strategia che AXO aveva già attuato negli anni precedenti sviluppando delle collezioni in
collaborazione con marchi e aziende importanti non del settore, come 55DSL, Warner Bros, Hello Kitty, Keith Hering o attraverso i corner dedicati al prodotto moto nei department store Coin in tutta Italia".Avete notato, negli anni, un cambiamento
nelle esigenze dei motociclisti?
"Certamente c’è stata un’inversione di tendenza nel modo di vivere la moto: mentre una decina di anni fa, fortissime erano le richieste di capi di pelle dedicati al mondo Racing, oggi invece il pubblico è alla ricerca di un prodotto più turistico ed urbano, senza però voler rinunciare alla sicurezza e alla tecnologia di un capo di alto livello".
Lo spazio dato all’interno dei negozi ai vari
ambiti di utilizzo della moto (turismo, sport,
urban, ecc.) corrisponde al peso che hanno
nella vostra produzione?
"Si, cerchiamo ovviamente di dare più spazio ai prodotti che richiede il mercato e che ovviamente rappresentano in toto lo spaccato del nostro fatturato. I nostro retail è uno sbocco sul mercato importantissimo che ci permette di avere un filo diretto con il pubblico e di questo ne beneficia anche la rete tradizionale in Italia e nel mondo. Inoltre ci aiuta quando vogliamo fare dei test, prima di lanciare un prodotto in larga scala vediamo come reagisce il mercato".
Come è fatto il negozio del futuro, in grado
di superare la crisi? Che caratteristiche
deve avere?
"Per noi il negozio del futuro è esattamente quello che abbiamo creato! Un filo diretto con l'azienda, personale tecnico preparato che segue il cliente (ormai una rarità!) in grado di rispondere tempestivamente alle esigenze personali e di interpretarle al meglio, formato direttamente dai tecnici che ideano e studiano la realizzazione dei nostri prodotti. Assistenza, post vendita e fidelizzazione del cliente sono il fiore all'occhiello di AXO, quello per cui i nostri clienti ci fanno i complimenti. E un brand «you can trust» come direbbero gli americani, veloce e attento a cambiare in base a come cambiano le esigenze del mercato. Quello che il consumatore vuole oggi non è quello che voleva 5 o 10 anni fa e di certo non sarà quello che vorrà nel futuro". �
Le convenzioni di "Motociclismo Team"
Dal mese di ottobre, per un anno, gli iscritti a "Motociclismo Team" (tasto rosso, in alto a destra, sul sito Motociclismo.it) che si presenteranno nei negozi Axo con la tes-sera digitale (vedi foto) che vi mandiamo al momento della registrazione, a fronte di una spesa di almeno 100 euro, potranno usufruire di una convenzione del 25%. I punti vendita dove la convenzione sarà valida sono:
Factory Store Istrana
Via Fabio Filzi 66, Istrana (TV) Axo Store Lissone
Via Guareschi 14/B SS36 Valassina, uscita Desio Sud, Lissone (MB)
Axo Store Parma C/o Parco Commerciale “Parma Retail” Strada Burla 72, Parma
Axo Store Asiago Corso IV Novembre 3, Asiago (VI)
Axo Store Villesse C/o Centro Commerciale Tiare Shopping Località Maranuz 2, Villesse (GO)
Axo Store Roma Est C/o Centro Commerciale Roma Est Via Collatina 858, Roma
Axo Store Affi C/o Centro Commerciale Grand’Affi Località Canove 1, Affi (VR)
Axo Store Riva del Garda C/o Centro Commerciale Blue Garden Viale Rovereto, Riva del Garda (TN)
Axo Store Romagna C/o Centro Commerciale Romagna Shopping Valley Store 31 Piazza Metropolis 4/5, Savignano sul Rubicone (FC)
I NEGOZI AXO VI APRONO LE PORTE
UNA GIOVANE GUIDASopra, Valentina Zago, 34 anni,
managing director di Axo. In apertura, i negozi di Affi (VR) e Villesse (GO).
Motociclismo / ottobre 201670
Con un autunno tiepido, la voglia di scampagnate in moto è ancora viva. Ma poi, ai primi freddi e con giornate sempre
più corte, c'è chi preferisce lasciare la moto in garage, magari fino alla prossima primavera. Moto Free è la polizza di Genialloyd, in collaborazione con Motociclismo Team, che permette di sospendere la copertura assicurativa per quanto tempo si desidera, congelando il premio pagato per tutto il periodo di blocco. Ha la durata di 12 mesi ed è possibile decidere liberamente come utilizzarli. Il periodo minimo di sospensione è di 30 giorni, quello massimo di 12 mesi. La soluzione più semplice: si può attivare per sei mesi tra aprile e settembre e, da ottobre, "tenerla ferma" fino al marzo seguente, quando avremo ancora sei mesi da sfruttare. È un'opzione, ma le possibilità sono molteplici e vanno incontro alle esigenze di ciascuno. Acquistando anche la copertura Furto e Incendio poi, si ha la certezza di mantenere sempre attiva questa garanzia, anche
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attualitàMOTOCICLISMO TEAM GENIALLOYD
attualitàattualitàaa
VIAGGIA SERENO E NELLA STAGIONE CHE VUOI TU
TEST
LE HARLEY TOURING SEMBRENO IDENTICHE, MA HANNO UN NUOVO MOTORE CON QUATTRO VALVOLE PER CILINDRO. IL TEST ESCLUSIVO DELLA ROYAL ENFIELD HIMALAYAN; SCOPRIAMO POI LA GUZZI MGX-21, LA BMW G 310 E LE MASH 2017. COMPARATIVE: DUCATI HYPERSTRADA 939 E KTM 690 DUKE SI CONFRONTANO A SUON DI IMPENNATE; TRA LE MEDIE NAKED “EASY” È BAGARRE TRA HONDA, SUZUKI E YAMAHA
PROVE
Motociclismo / ottobre 201674
testROYAL ENFIELD HIMALAYAN
Motociclismo / ottobre 201674
IN PILLOLECILINDRATA 411 cc
POTENZA MASSIMA 24,5 CV
PESO A SECCO 182 kg
PREZZO C.I.M. in via di definizione
ottobre 2016 / Motociclismo 75
SENZA
Semplice come deve essere una enduro stradale, è mossa da un monocilindrico a camme in testa
e ha il contralbero, una rivoluzione per Royal Enfield; è poco potente, ma maneggvole e facilissima. L'abbiamo
provata in esclusiva sulle strade dell'Himalaya indiano
di Nicolò Codognola - foto Mario Ciaccia
Panorami mozzafiato. O forse è l’altitudine che toglie il
respiro. Siamo a quasi 4.000 metri, al Rohtang Pass,
porta d’accesso alle vallate himalayane dell’India del
nord. Inspiriamo profondamente, assetati d’ossigeno,
mentre percorriamo gli ultimi tornanti; la nostra mo-
to invece, la nuova Royal Enfield Himalayan, ha polmoni rego-
lari e migliori dei nostri. Il motore, nonostante l’aria rarefatta,
non sembra mostrare particolari segni di affaticamento: solo
qualche incertezza quando si apre tutto il gas fuori dagli stret-
ti tornanti di questa incredibile strada. Sarà forse che il nostro
esemplare, immatricolato per il mercato locale, è dotato di car-
buratore (a controllo elettronico): ancora non sappiamo per
certo se la versione che arriverà presto in Italia sarà alimen-
tata a iniezione elettronica oppure se manterrà il carburatore.
Ad ogni modo sarà omologata Euro 4, senza dubbio. Abbiamo
però voluto provare la Himalayan in anteprima qui, sulla catena
montuosa più famosa del mondo che le dà il nome, per testa-
re a fondo le sue doti di piccola giramondo. E non ci ha deluso.
Al termine del nostro viaggio in India, lungo oltre 1.000 km su
strade trafficatissime, tutte curve e spesso con fondo sterrato,
dalle torride pianure a nord di Delhi fino alle alte quote himala-
yane, non avremmo desiderato compagna migliore.
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testROYAL ENFIELD HIMALAYANtt
Motociclismo / ottobre 201676
Pochi CV, ma tanto gustoIl motore è un monocilindrico totalmente nuovo e rivolu-zionario per Royal Enfield, e non ha nulla in comune con quelli che equipaggiano l’attuale gamma Bullet, Clas-sic e Continental GT. È il primo infatti che utilizza la di-stribuzione monoalbero a camme in testa. Raffreddato ad aria, nonostante le generose dimensioni esterne, ha una cubatura di soli 410 cc, ed è capace di erogare 24,5 CV. Lo vedete nel dettaglio nel box a pag. 80. Che cosa ha di speciale? Sulla carta, nulla, a parte che rappresenta un vero sconvolgimento per l’azienda in-diana produttrice, fino ad oggi, di “mono” ad aste bi-lancieri figli di un progetto vecchio di almeno 50 anni e mai uscito di produzione. Il suo essere speciale è rac-chiuso nell’erogazione, il motivo per cui è un piacere andarci in giro. Un 250 potrebbe esprimere la stessa potenza (ci viene in mente la Over Tourer 250, Motoci-
clismo 09/2015), ma sarebbe “tirato”. Qui invece è tutto morbido e facile, progressivo e regolare, con una di-screta schiena (che un 250 non ha) e un’elasticità più che buona. A poco meno di 2.000 giri apri tutto e sale
BAGAGLI
A BORDO
Nella foto sopra, il nostro esemplare di Himalayan riposa in cima al Rothang Pass (3.978 m) mentre noi prendiamo fiato. Per il viaggio abbiamo legato una borsa stagna al portapacchi, ma sono già predisposti attacchi per borse rigide laterali. La protezione del serbatoio ha fori filettati dove fissare taniche aggiuntive.
regolare, senza strattoni; in allungo la lancetta del con-tagiri si inoltra nella zona rossa, finché interviene il limi-tatore a quota 8.000, ma è un piacere utilizzare la spinta ai medi regimi. Non ha lo scatto di un centometrista, certo, e la schiena non è quella, muscolosa, di un peso massimo; un po’ di grinta in più, specie ai medi regimi, non guasterebbe, ma probabilmente si romperebbe l’e-quilibrio generale che ce lo fa apprezzare. È uno di quei motori che, come dice il mio collega Mario Ciaccia, fa “pum, pum, pum”, ma non strattona in basso. Ricorda un po’ i “mono” ad aria degli anni 80, come quelli della Honda XL400R, ma senza le vibrazioni di al-lora. Il contralbero montato davanti alla base del cilindro infatti le assorbe egregiamente, tanto da avvertire sola-mente quelle di alta frequenza, alle pedane e a partire dai 5.000 giri. E poi consuma poco. Nel corso della nostra maratona indiana, la Himalayan ha fatto registrare -su strade guidate e di montagna, nel traffico e con ripetuti stop&go- una media di 26,5 km/litro, con punte di mas-sima efficienza di quasi 32 km/litro. Vale a dire che l’au-tonomia di 400 km dichiarata non è lontana dalla verità.
ottobre 2016 / Motociclismo 77
DOTAZIONE DA
AVVENTURIERA
1. Ordinata e molto completa la strumentazione, ben visibile in ogni situazione. Ricco il display, con tanto di marcia inserita e temperatura esterna; c'è persino la bussola 2. Le pedane sono zigrinate per l'offroad e la gomma è asportabile; semplice e protetta da urti la leva del freno. 3. La sella è su due piani, ampia e ben imbottita; di serie il portapacchi con maniglioni integrati. 4. Il primo "mono" su una Royal Enfield, regolabile nel precarico, lavora con leveraggi.
NON SI CONCEDE VEZZI ESTETICI: È PRATICA ANCHE NEL DESIGN
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testROYAL ENFIELD HIMALAYANtttt
Digerisce tutte le stradeL’induismo contempla centinaia di divinità, ma tra tutte non
sappiamo a quale rivolgere le nostre preghiere sulle strade
indiane. Il primo impatto con il traffico è a dir poco sconcer-
tante: in città come fuori, le norme di buona condotta sono
stravolte e gettate alle ortiche. Lentissimi sorpassi tra ca-
mion su nastri d’asfalto e sterrati larghi pochi metri, sacri bo-
vini sdraiati al centro della carreggiata dietro curve cieche,
incroci dove la precedenza è di chi si lancia più spavaldo
e veloce nel mezzo dell’intersezione; tutto questo accom-
pagnato dalla colonna sonora di continui colpi di clacson,
che manifestano le intenzioni di sorpasso al posto degli in-
dicatori di direzione (l’avvisatore acustico della Himalayan è
squillante e potente!). Senza contare il fondo stradale tutt’al-
tro che perfetto, con buche simili a voragini, frane improv-
vise e fondi polverosi cui basta un temporale per diventare
viscide piste di fango. Stranamente, in oltre mille chilome-
tri di tale inferno stradale, non assistiamo nemmeno ad un
tamponamento. Eppure nelle città più popolose dell’India,
le statistiche parlano di oltre 50 incidenti mortali al giorno!
La Himalayan è però un’eccellente compagna di viaggio, in
queste situazioni. Quando prendiamo in consegna la moto,
le prime curve ci lasciano un po’ interdetti: la sensazione è
quella di avere le gomme sgonfie. Sosta, controllo: effetti-
vamente ci è stata consegnata dai solerti meccanici india-
ni con la pressione degli pneumatici leggermente più bassa
del normale: un’accortezza per avere sempre grip sulle stra-
de dissestate e spesso coperte di fango che incontreremo
lungo il viaggio. Ci facciamo l’abitudine prestissimo e la Hi-
malayan ripaga restituendoci una sensazione di totale con-
fidenza. Nonostante un peso non proprio contenuto (182 kg
dichiarati in ordine di marcia), la tuttoterreno indiana si rive-
la agile nel traffico, ma anche maneggevole e sicura tra le
curve. Non c’è il minimo impegno da parte del pilota nel far-
CARTOLINE
DALL'INDIA
"Guida piano, vivi più a lungo" è il monito di uno dei tanti cartelli che si incontrano salendo al Rohtang pass (in basso a sinistra): in India il traffico è micidiale e le insidie della strada (fondi scassati, animali, camion...) causano moltissimi incidenti.
continua a pag. 82
79ottobre 2016 / Motociclismo
Quanto costa la Himalayan in India? “ Per adesso la Himalayan è disponibile solo in India. Il prezzo
differisce da stato a stato (l’India è una confederazione, ndr): per
esempio, nella capitale, Nuova Delhi, costa 173.807 rupie (circa
2.350 euro) chiavi in mano”.
Motore tutto nuovo, una rivoluzione. Quanto tempo è stato necessario per progettarlo e svilupparlo?“La Himalayan è la nostra prima moto completamente progettata
da noi. L’idea è nata ben 15 anni fa. Per oltre sei decenni le Royal
Enfield sono state utilizzate per percorrere terreni di ogni genere;
ebbene, ora abbiamo voluto realizzare una moto che possa andare
ovunque senza intimidire alcun pilota. E, rimanendo aderenti alla
nostra filosofia, è stata disegnata e sviluppata per mantenere un
equilibrio tra uomo, macchina e terreno, utilizzando tecnologie
moderne”.
Perché è stata scelta la cilindrata 410?“Quello della Himalayan è il motore più raffinato della nostra
gamma. Così come è stato concepito, con cilindrata di 410 cc,
abbiamo ottenuto una buona coppia ai bassi regimi, un’erogazione
morbida e una buona facilità di guida, vibrazioni contenute e
adeguata affidabilità, con intervalli di manutenzione ogni10.000 km”.
È prevista una cilindrata maggiore, in futuro?“No comment”.
Vedremo questo motore anche su altri modelli (naked, café racer, scrambler...)?“No comment”.
A chi è stato affidato il design? Quali input sono stati seguiti in questo senso?“Il design spartano e ruvido, privo di tutto ciò che è superfluo,
coniuga forma e utilità, per rendere il turismo avventuroso
più accessibile. La moto è stata disegnata intorno dal team di
design e sviluppo Royal Enfield con input di Steve Harris, della
britannica Harris Performance; le linee guida sono state dettate
dall’ergonomia: telaio, serbatoio, manubrio e pedane”.
Come è stata studiata la nuova ciclistica?Abbiamo ricevuto importanti input da Harris Performance, per
ottenere la massima stabilità sui terreni accidentati così come
sull’asfalto. Personalmente amo la Himalayan per la sua versatilità:
è capace di disimpegnarsi nel traffico più intenso così come sulle
strade di montagna. Questa duttilità la rende perfetta per tutti i
terreni e per tutti i piloti”.
Quale è il target della Himalayan?
“Lo spirito di avventura colpisce tutti: la Himalayan è costruita per
motociclisti di tutte le età e di qualunque estrazione o esperienza.
Vogliamo raggiungere gli esploratori in cerca di avventura,
siano essi giovani desiderosi di nuove possibilità, piloti di larga
esperienza o neofiti”.
Quali mercati volete attaccare, con questa moto? “La Himalayan riflette le ambizioni di crescita di Royal Enfield e le
nostre intenzioni di diventare leader globale del segmento delle
moto di media cilindrata. Quindi non solo il mercato interno, molto
importante, ma tutto il mondo è nel mirino”.
Come è strutturato l’R&D Royal Enfield? “Il quartier generale è a Gurgaon, in India. Al momento Royal
Enfield ha un team tecnico di 70 persone nel Regno Unito che
sta già lavorando sui nostri futuri progetti e piattaforme. Il Centro
Tecnico UK prenderà formalmente il via entro il prossimo anno,
mentre ne apriremo uno a Chennai che sarà operativo tra il 2017 e
il 2018”.
Nella gamma Royal Enfield arriverà un motore bicilindrico, magari di 750 cc o oltre?“No comment”.
“L’IDEA DELLA HIMALAYAN È NATA 15 ANNI FA”
ARUN GOPAL - HEAD-INTERNATIONAL BUSINESS
Motociclismo / ottobre 201680
testROYAL ENFIELD HIMALAYANtt
A Chennai, ad agosto, la temperatura sfiora i 40 °C e l'umidità rende l'afa insopportabile. La città non ha molte attrattive per i turisti nemmeno nelle stagioni più miti, ma una visita alla fabbrica Royal Enfield merita da sola il viaggio. Siamo stati nel più grande dei due stabilimenti di Chennai -guidati dal direttore Shashi Kumar- da cui ogni giorno vengono sfornate più di 2.000 moto. Sono 600.000 all'anno. Un numero impressionante di cui si ha una minima percezione negli ampi cortili della fabbrica, dove sono parcheggiate a centinaia le moto appena prodotte e pronte per la distibuzione. All'interno
degli enormi capannoni, sei giorni su sette, per tre turni che coprono le 24 ore, 3.000 impiegati e operai contribuiscono alla costruzione di un esercito di Bullet, Classic, Thunderbird e Himalayan. A parte le ruote e alcuni piccoli componenti, tutto è realizzato qui. Anche il controllo qualità, che ha un fattore di scarto minimo: tutte le tolleranze sono verificate digitalmente da una videocamera e un sofisticato software. È così che nasce anche il nuovo motore che equipaggia la Himalayan, denominato D1. Si tratta di un monocilindrico con cambio in blocco (a 5 rapporti) e distribuzione ad albero a camme in testa.
Le due valvole sono mosse da bilancieri. Il motore è sottoquadro: l'alesaggio (78 mm) è inferiore alla corsa (86 mm).Visti gli ingombri e le generose dimensioni del cilindro (con riporto cromato) è plausibile un aumento di cilindrata. Il raffreddamento è ad aria, ma il sistema di lubrificazione prevede un radiatore che contribuisce al contenimento del calore, soprattutto nelle zone più calde della testata. Al contenimento delle vibrazioni è preposto un contralbero, montato davanti all'albero motore; per rendere più fluida la trasmissione c'è invece un parastrappi sul secondario del cambio.
DUE FABBRICHE PER SFORNARE 2.250 MOTO AL GIORNO
TECNICA
CAMME IN TESTA E DUE VALVOLE
Nella foto qui sopra scattata in catena di montaggio, l'albero a camme in testa e le due valvole; mancano ancora i bilancieri che li collegano. A destra si nota la catena di distribuzione e le generose dimensioni dei carter. Nel dettaglio della pagina accanto, il contralbero davanti alla testa di biella e un bell'esploso che mostra tutti icomponenti del nuovo motore.
ottobre 2016 / Motociclismo 81
SI LAVORA SENZA SOSTA (E A MANO LIBERA)Nelle foto sotto, da sinistra nella pagina accanto: una delle 54 stazioni della lunga catena di montaggio della Himalayan. In totale, alla Royal Enfield, lavorano 3.000 persone. Ogni moto viene testata (ci sono 10 piloti che fanno solo questo) prima sul banco dinamometrico (nella foto piccola, una Thunderbird 350, non importata in Europa) per una distanza equivalente a 600 metri: si prova la frenata e si verificano le emissioni di CO2. In seguito ciascuna moto prodotta viene guidata su un circuito prova lungo 1.600 metri proprio fuori dalla fabbrica. L'ultima immagine mostra uno dei passaggi più affascinanti della costruzione delle Royal Enfield: la realizzazione a mano libera dei filetti sui serbatoi della Bullet. Chi li esegue non è un semplice artigiano, ma un vero artista, capace di decorare fino a 60 serbatoi al giorno.
Motociclismo / ottobre 201682
testROYAL ENFIELD HIMALAYANtt
Prima di tutto: quando arriverà in Italia la Himalayan
e quale sarà il suo prezzo?
“Vedremo la Himalayan in anteprima europea durante il
prossimo Eicma; la commercializzazione in Italia è prevista per
il secondo trimestre del 2017. Non abbiamo ancora informazioni
ufficiali, ma stiamo lavorando affinché il prezzo non superi i
5.000 euro f.c.”.
In Italia rappresenterà una nicchia? Quante progettate
di importarne all’anno?
“La Royal Enfield sta lavorando per diventare leader mondiale
del segmento di media cilindrata. La Himalayan rappresenta un
tassello fondamentale di questo progetto. A tal fine è prematuro
parlare di numeri; il nostro focus, piuttosto dei numeri di
vendita, è quello di creare un network adeguato”.
Quali aspettative avete per questo modello?
”La Himalayan ancora prima della sua
presentazione Europea, sta riscuotendo larghi consensi
tra gli appassionati e non. Ciò ci rende molto fiduciosi sulle
performance che possiamo ottenere sul mercato”.
Come si integrerà con l’attuale gamma?
“La Himalayan è un progetto completamente nuovo che si
inserisce in un segmento di mercato mai esplorato da parte di
Royal Enfield. Così facendo contiamo di avvicinare all’iconico
marchio indiano nuovi clienti, cercando di allargare di fatto la
platea dei fidelizzati al brand”.
Soprattutto: avrà ABS e Euro 4?
“Certamente! L’Himalayan sarà equipaggiata di ABS di serie
e rispetterà le normative anti-inquinamento Euro 4”.
“ATTIRIAMO NUOVI CLIENTI IN UN SEGMENTO MAI ESPLORATO”
CESARE CAROLA - RESP. MERCATO ITALIA
le impostare la traiettoria e nel mantenerla. Nei rapidi cam-
bi di direzione si ha la sensazione di un baricentro basso e
di un ottimo equilibrio generale. Le sospensioni sono votate
a rendere la guida più confortevole sui fondi malconci, più
che al rigore in velocità. Anche perché motore e rapporta-
tura non sono finalizzati alle lunghe percorrenze in autostra-
da. La forcella assorbe anche le buche più dure, offrendo
però un buon sostegno in frenata; il monoammortizzatore (il
primo su una Royal Enfield) è bello morbido pur senza com-
promettere la tenuta, e filtra bene solo fino ad un certo pun-
to: sulle asperità più pronunciate ci è capitato di mandarlo
“a pacco” e di risentirne sul nostro fondoschiena. Issando
la moto sul cavalletto centrale -comodissimo- abbiamo no-
tato anche un notevole “negativo”, vale a dire una genero-
sa escursione tra ammortizzatore completamente scarico e
in assetto di marcia. Agendo sul precarico si riduce un po’
questa caratteristica, aggiungendo al contempo un po’ più
di sostegno alla molla.
In sella alla Himalayan ci puoi stare tutto il giorno senza ac-
cusare affaticamento. L’imbottitura è morbida e non troppo
cedevole, il manubrio è largo e distante il giusto. La sedu-
ta è bassa e questo rende la moto facile da spostare. Solo
chi, come lo scrivente, supera i 180 cm di altezza vorrebbe
la sella più distante da terra (e dalle pedane) per una po-
sizione meno rannicchiata e che faciliti gli spostamenti da
seduto a in piedi. In questa situazione, nei tanti sterrati in-
contrati, puntiamo il dito su fianchetti un po’ troppo larghi,
che però non danno eccessivamente fastidio.
Design equilibratoPepe, paprika, curry e curcuma: se la cucina indiana è
inevitabilmente speziata, causando a volte problemi di
stomaco a noi occidentali, la Royal Enfield ha un gusto
quasi europeo, con un design ben digeribile e privo di pic-
canti azzardi, fatto di linee semplici e tradizionali: un anti-
doto agli eccessi stilistici di certe moderne maxienduro.
COMPATTA, MA CON I FIANCHI LARGHILa vista dall'alto
mette in evidenza la generale
compattezza della Himalayan; Serbatoio e sella
sono ben raccordati e stretti tra le
gambe, ma si noti come la zona dei fianchetti sia un po' troppo larga:
nella guida in piedi avremmo preferito
più snellezza.Un dettaglio:
il motivo grafico sul serbatoio, ripreso anche sui fianchetti,
imita la traccia di uno pneumatico,
ma nei solchi si legge la scritta
HIMALAYAN.
segue da pag. 78
Motociclismo / ottobre 201684
testROYAL ENFIELD HIMALAYANtt
Certo non moderna o avveniristica, la linea della Hima-
layan è proprio per questo piacevole e poco soggetta ad
invecchiare, con quel suo bel faro tondo (dal fascio lu-
minoso potente e profondo) e le forme un po’ squadra-
te. Costruita per essere pratica, non fashion, è zeppa di
dettagli “furbi”. La protezione tubolare del serbatoio pre-
senta fori filettati cui fissare piccoli bagagli o taniche di
carburante; anche il telaietto posteriore è predisposto
per montare valigie o per agganciare corde elastiche in
più punti. E poi ancora: il collettore di scarico gira bas-
so, ma è ben protetto da urti e sassi, il cavalletto centra-
le è di serie, il pedale del freno curva sopra la pedane,
protetto da eventuali cadute come sulle off-road spe-
cialistiche. Tuttavia si concede anche dei vezzi moder-
ni ed estetici, la Himalayan: la completa strumentazione
ha una bussola digitale integrata, il faro posteriore e la
luce di posizione sono a LED, il parafango alto anterio-
re -a mo’ di becco- soddisfa le esigenze estetiche a noi
care, ma è quello a filo ruota -camuffato in nero opaco-
a contenere schizzi d’acqua e di fango.
Al termine del nostro test ci viene spontanea una conside-
razione e un parallelismo con il mondo delle quattro ruo-
te. Alla fine degli anni Ottanta le spider erano considerate
una categoria defunta, i cui ultimi fulgidi esemplari erano
le Alfa Romeo Duetto e la Triumph Spitfire. Andando con-
trocorrente, all’epoca la Mazda se ne uscì con una bar-
chetta che riproponeva lo stile di un tempo, ma rivisto in
chiave moderna: la MX-5. Per molti fu un azzardo. Eppu-
re è la spider più venduta di tutti i tempi. Motore brillante,
tanta maneggevolezza e semplicità costruttiva. Allo stes-
so modo -fantastichiamo- le enduro stradali “mono” con
carena e ruota da 21” hanno avuto la massima diffusio-
ne con le Honda Dominator e le Yamaha XTZ e oggi so-
no state soppiantate dalle potenti maxi bicilindriche. Che
la Royal Enfield abbia visto lungo e stia anticipando una
nuova tendenza? Staremo a vedere. �
ENDURO STRADALE
La Himalayan ha misure compatte, assimilabili alle più diffuse enduro stradali
monocilindriche. L'interasse di soli 1.465 mm è inferiore
di quello, ad esempio, della Yamaha XT660Z Ténéré
(1.505). Il cerchio posteriore da 17" non consente di
montare gomme da offroad specialistico, ma le misure
90/90-21" e 120/90-17" offrono una vasta scelta di
pneumatici stradali e on-off.
ottobre 2016 / Motociclismo 85
DATI TECNICI (i dati sono riferiti alla versione indiana)
MOTORE 4T, monocilindrico, alesaggio per corsa 78 x 86 mm, cilindrata totale 411 cc, distribuzione monoalbero in testa con 2 valvole, rapporto di compressione 9,5:1, raffreddamento ad aria e olio. Potenza max. 24,5 CV (18 kW) a 6.500 giri/min; coppia max. 32 Nm (3,26 kgm) a 4.500 giri/minuto.
ALIMENTAZIONE carburatore con sensore elettronico, diametro n.d.; capacità serbatoio 15 litri.
TRASMISSIONE primaria a ingranaggi a denti dritti, finale a catena; cambio a 5 rapporti; frizione multidisco in bagno d'olio.
TELAIO monoculla sdoppiata in acciaio: inclinazione cannotto di sterzo e avancorsa n.d..
SOSPENSIONI forcella tradizionale con steli da 41 mm, escursione ruota ant. 200 mm; forcellone in acciaio con monoammortizzatore regolabile nel precarico e leveraggi progressivi, escursione ruota post. 180 mm.
RUOTE ruote a raggi, cerchi in alluminio; pneumatici con camera d'aria, ant. 90/90-21", post. 120/90-17".
FRENI ant. disco da 300 mm con pinza a due pistoncini; post. disco da 240 mm con pinza a un pistoncino.
DIMENSIONI (IN MM) E PESO lunghezza 2.190, larghezza 840, interasse 1.465, altezza sella 800, altezza da terra 220 mm; peso in ordine di marcia 182 kg.
PREZZO da definire.
Motociclismo / ottobre 201686
testHARLEY-DAVIDSON TOURING 2017
Motociclismo / ottobre 201686
IN PILLOLE - Street Glide SpecialCILINDRATA 1.745 cc
COPPIA MASSIMA 150 Nm
PESO A SECCO 362 kg
PREZZO C.I.M. da 27.650 euro
BLUL'ORA
Un motore più potente ed efficiente, più silenzioso, più parco nei consumi. Ci sono 4 valvole e 2 candele per cilindro, un massiccio contralbero che assorbe le vibrazioni, una termica tutta nuova. Riviste anche le sospensioni. L'estetica non cambia di una virgola, ma le nuove Harley Touring sono più vigorose, facili e confortevolidi Nicolò Codognola - foto Stefano Gadda e Tom Riles
tt
Motociclismo / ottobre 201688
testHARLEY-DAVIDSON TOURING 2017
In piedi sul molo, lasciamo fluttuare i pensieri nel-
la quiete ritmica della risacca e assaporiamo l’a-
ria salmastra dell’oceano nella blue hour, l’ora blu,
quel fugace lasso di tempo che precede il sorgere
del sole. Ed è l’alba di una nuova era quella che ci
prepariamo a conoscere da vicino salendo in sella al-
le moto della gamma Touring 2017 di Harley-Davidson,
tutte equipaggiate con il V-twin Milwaukee Eight: 1.745
cc, distribuzione a quattro valvole per cilindro, vibrazio-
ni ridotte quasi a zero e molte altre innovazioni che vi
raccontiamo tra poco. Avevamo il sentore che i più tra-
dizionalisti tra gli appassionati del Marchio americano
avrebbero storto il naso di fronte ad una svolta tanto
epocale. Non tutti sarebbero ben disposti a dire addio
al collaudato Twin Cam, sulla scena da oltre tre lustri.
Invece la richiesta di un motore così viene proprio dagli
Harleysti, sondaggiati dalla stessa H-D, Casa non cer-
to famosa per i suoi estri creativi in campo meccanico.
E lo conferma anche il sondaggio on-line lanciato sul si-
to di Motociclismo alla vigilia di questo test su strada: la
strada imboccata da Harley con la gamma Touring rap-
presenta il futuro del Marchio americano.
Ebbene: sono dieci i modelli in gamma equipaggiati con il
nuovo Milwaukee Eight, declinato nelle versioni con raf-
freddamento ad olio o a liquido (della sola testata, come
in passato), con cilindrata di 1.745 cc e 1.870 cc (per le
versioni CVO). Raccontarli tutti nel dettaglio richiedereb-
be un libro intero. Nelle pagine seguenti ve le presentia-
mo con le caratteristiche peculiari di ciascuno, perché
li abbiamo provati tutti (a destra, alcuni scatti, tutti con
moto blu, per una semplice questione di stile, ma i colo-
ri disponibili sono una miriade...). Per adesso ci concen-
triamo sulla Street Glide, la Harley-Davidson Touring più
apprezzata in Italia (nonché la moto over 500 cc più ven-
duta a livello planetario...).
Maggiore grinta, ma anche più facilitàA vederla passare per strada, senza troppo presta-
re attenzione al nuovo coperchio del filtro, alla forma
dei carter e delle testate, è indistinguibile dal modello
2016. L’estetica, così come la dotazione di infotainment
introdotta con il Project Rushmode nel 2013, è effettiva-
mente la stessa e mantiene un’elevata carica seduttiva,
fatta di linee muscolose, ma equilibrate e senza tempo.
Quello che cambia -se così possiamo dire- si vede po-
co, ma si sente parecchio. Tanto per cominciare, con
il vecchio Twin Cam (sembra ingiusto chiamarlo “vec-
chio” dal momento che è ancora in gamma ed equipag-
gia molti modelli attualissimi, ma il “nuovo” Milwaukee
Eight è davvero altra cosa…), con il vecchio Twin Cam,
dicevamo, potevi tirare le marce e andare a cercare il
limitatore, ma non serviva, perché in realtà la schiena
-corposa- finiva un pezzo prima. L’otto valvole invece è
un’altra cosa. Una valanga di Nm che travolge fino alla
zona rossa. E certo non ha perso nulla in basso, al con-
trario: è ancora più vivace del suo predecessore. A 1.500
giri apri il gas, in qualunque rapporto, e dopo poche, vi-
gorose pistonate, ti ritrovi con la sensazione di avere un
TANTI MODELLI CON PUNTI IN COMUNE:
Street Glide Special
Ultra Limited
ottobre 2016 / Motociclismo 89
PIACERE DI GUIDA E COMFORT DA RE, MA ANCHE PESO E INGOMBRI ELEVATI
Road Glide Special
Road King
Motociclismo / ottobre 201690
testHARLEY-DAVIDSON TOURING 2017tt
TECNICA - IL MOTORE
Nono big-twin di 45° della storia Harley-Davidson, il Milwaukee
Eight è declinato in tre versioni: 107 ci (1.745 cc) per i modelli
Road King/Road King Classic, Street Glide Special, Road Glide
Special e Freewheeler; Twin Cooled 107 ci. (con raffreddamento
a liquido delle testate) sui modelli Ultra Limited/Ultra Limited
Low, Road Glide Ultra e Tri Glide Ultra; Twin Cooled 114 ci
(1.868 cc e raffreddamento a liquido) per CVO Street Glide
e CVO Ultra Limited. Ciascun cilindro ha distribuzione a quattro
valvole e il comando ad aste e bilancieri ha un solo albero
a camme nel basamento (in luogo dei due del Twin Cam).
Al posto di due contralberi affiancati alle camme che
compensavano il 50% delle masse in movimento
del motore, ora c’è un solo e più grande
contralbero nella parte anteriore,
davanti all’albero motore, che
ne compensa il 75% delle
masse. Gli ingombri generali
sono però identici. La
regolazione del gioco
valvole, alla base delle
aste di distribuzione, è di
tipo automatico idraulico.
Ridisegnati i cilindri, con
maggior spazio tra camicia e
prigionieri; inoltre i rocker box
(le cover delle testate) cambiano
forma, seguendo in modo più aderente
la meccanica che proteggono.
Sale il rapporto di compressione (da 9,7:1
a 10:1), mentre l’accensione conta due
candele per cilindro e ciascuno è gestito
singolarmente. In caso di surriscaldamento,
il sistema di protezione taglia l’accensione
al pistone posteriore, con quello davanti che
lo “trascina”, fino a che non si ruota la manopola
del gas o si inserisce la marcia. Sempre in ottica
di contenimento del calore emanato,
il regime di minimo passa da 1.000 a 850 giri/min.
L'alimentazione è affidata ad un singolo corpo
farfallato di 53 mm di diametro.
Anche lo scarico è ridisegnato e il catalizzatore
è spostato più a valle, vicino ai silenziatori e lontano
dai polpacci di pilota e passeggero.
Il raffreddamento della testata, nella zona delle
valvole di scarico, è ad olio per i motori 107 ci,
a liquido per i Twin Cooled 107 e 114 ci.
La trasmissione primaria si avvale di un parastrappi
all’uscita dell’albero motore e utilizza una singola
catena più sottile, che contribuisce a ridurre gli ingombri
laterali. Il carter sinistro è così più aderente al motore di
circa 2,5 cm, soluzione utile per non urtarlo con il polpaccio
quando si posano i piedi a terra. La frizione, con comando
idraulico e nuovo attuatore, è di tipo antisaltellamento: anche
scalando due marce insieme, “scivola” quel tanto che basta per
non bloccare la ruota posteriore o ricevere strattoni. Il cambio
è a sei marce, con rapporti identici al modello precedente, ma
con un sistema di “gioco elastico” tra gli alberi per consentire
agli ingranaggi una più fluida trasmissione del moto. Infine
l’alternatore: la sua potenza è accresciuta del 50%, per meglio
sostenere la richiesta dei vari apparati elettronici e degli
eventuali accessori.
MAXI PRESTAZIONI, MA VIBRAZIONI E CALORE MAI COSÌ CONTENUTI
ottobre 2016 / Motociclismo 91
treno merci dietro la sella, che spinge come un forsen-
nato. Ma il bello rimane ai medi. Così andiamo piano,
trotterellando quasi a cercare il regime minimo in se-
sta, per il solo gusto di ruotare a fondo la manopola del
gas e sentire ruggire il V-Twin; breve allungo e poi da ca-
po. Che goduria! Il nuovo motore eroga 150 Nm di cop-
pia massima e sebbene la Street Glide Special non sia
un peso piuma, i suoi 376 kg (dichiarati col pieno di ben-
zina) sono mossi con grande energia. Nonostante l’as-
senza di qualunque gestione elettronica però, la potenza
è erogata in maniera incredibilmente morbida e velluta-
ta. L’incremento di prestazioni si sente -abbiamo avuto
modo di ri-provare anche un M.Y. 2016 durante il test e
il confronto immediato ha messo in luce la differenza in
maniera evidente- ma tutto sembra più facile. Se euro-
pei e giapponesi lavorano di elettronica, gli americani
trovano una soluzione meccanica. Non ci sono mappa-
ture o sofisticati controlli di trazione. C’è però un para-
strappi sulla trasmissione primaria e una nuova frizione
con comando idraulico che, se da un lato non ci sembra
abbia ridotto lo sforzo alla leva come promesso (viene
dichiarato 7% in meno), è però resistente agli strapazzi
e precisa, e assiste il pilota rendendo ancora più fluida
la guida. Peccato solo per il cambio, ancora duro e ru-
moroso. La rapportatura è invariata; modificato invece
il selettore e l'accoppiamento degli ingranaggi, che pre-
vede un sistema di unione più elastico, che tiene conto
di dilatazioni termiche e stress meccanici per ridurre i
rumori e ammorbidire gli innesti. Ad ogni modo, l’ener-
gia e l’elasticità del V-twin a qualunque regime rendo-
no superfluo azionare il comando a bilanciere nel misto
guidato: apri il gas e sai per certo di uscire dalle curve
senza strattoni o incertezze.
Stop a caldo e ticchettiiIl motore -come è ovvio aspettarsi da un così imponente
big-twin- scalda soprattutto nella guida in città, ma sen-
sibilmente meno rispetto al Twin Cam: il lavoro per ridur-
re il fastidio a pilota e passeggero è apprezzabile e tra
gli optional di quest'anno c'è anche una piccola ventola
da montare alle spalle del cilindro posteriore che contri-
buisce allo smaltimento del calore. Migliorata anche la
silenziosità meccanica. Nel box qui a lato illustriamo in
dettaglio le peculiarità tecniche del Milwaukee Eight, ma
ora basti sapere che il rombo del bicilindrico non è ac-
compagnato dal sonoro ticchettio metallico dei vari com-
ponenti di distribuzione e trasmissione come in passato.
E poi i consumi: nel corso del nostro test, svolto negli
USA su strade scorrevoli e con limiti di velocità abba-
stanza contenuti (la massima consentita è di 100 km/h e
ci siamo spinti poche volte oltre, giusto per valutare le
reazioni ad andature autostradali italiane) abbiamo regi-
strato 18-20 km con un litro con la Street Glide Special,
davvero niente male, se si considera la mole della moto.
A proposito di mole: gli ingombri sono importanti e ri-
chiedono un minimo di esperienza e assuefazione.
NULLA IN COMUNE
CON IL PASSATO
1. La nuova testata con le quattro valvole: le due più
grandi sono di aspirazione, quelle di scarico hanno diametro inferiore. Data
l'ampiezza e la convessità della camera di scoppio,
ci sono due candele (si notano i fori ai lati, tra
aspirazione e scarico). Al centro invece c'è un sensore di temperatura
che contribuisce a gestire l'accensione separata dei
due cilindri in base alle condizioni di lavoro
di ciascuno. 2. Nelle testate del 107
raffreddato ad aria e olio, i passaggi per
quest'ultimo (evidenziati in blu nello spaccato) sono
ricavati tramite foratura a macchina utensile: l'olio ha la doppia funzione di raffreddare e lubrificare le sedi valvola. Inoltre il sistema di ricircolo dei
vapori dell'olio è nuovo, con ventilazione interna
e ha un compensatore per ottimizzare il ricircolo
anche quando il motore gira al minimo.
3. Nel 107 (e nel 114 ) Twin Cooled i passaggi del
liquido di raffreddamento che lambisce le valvole di scarico (il punto più caldo
della testata) sono ottenuti in fusione, data la loro forma più complessa.
4. Il contralbero è posizionato davanti
ai cilindri e riceve il moto direttamente dall'albero
motore tramite un ingranaggio a denti dritti.
5. Il nuovo generatore trifase da 48 A, genera 600 W a soli 2.000 giri.
Potenziato anche il motorino di avviamento, da
1,2 a 1,6 kW.
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Motociclismo / ottobre 201692
testHARLEY-DAVIDSON TOURING 2017tt
Il peso, in manovra, si fa sentire e necessita di alcune accortezze. In movimento però la Street Glide -così co-me le altre Touring, ciascuna in maniera diversa- si rive-la piacevole e regala tanta soddisfazione. Non è moto da usare troppo spesso nel traffico, ma nel misto è un pia-cere. La Road King appare più agile e persino più legge-ra (ma è solo una sensazione: i kg dichiarati dalla scheda tecnica sono gli stessi), tuttavia la Street Glide è forse la più equilibrata e… goduriosa delle Touring. Con l’impian-to audio acceso, avvolge il pilota con la musica preferi-ta e pochi fruscii intorno al casco; con la radio spenta è il timbro deciso del Milwaukee Eight a fare da colonna sonora, non meno coinvolgente di quello del Twin Cam, anzi, persino più sonoro. Le sospensioni sono rinnova-te (al posteriore c’è un più pratico pomello di registra-zione del precarico, mentre la forcella fa affidamento alla tecnologia Showa con nuove cartucce) e Michael Goche, Responsabile pianificazione prodotto (leggete la sua intervista nelle pagine seguenti) dice addirittura che sono "migliori di qualunque prodotto aftermarket attual-mente disponibile per le H-D". Alla prova dei fatti offrono un buon controllo anche nei cambi di carico, garanten-do però un comfort solo discreto. Solo sulle buche e sui dossi più pronunciati infatti gli ammortizzatori arrivano a
fondocorsa. La maggiore escursione dichiarata non è av-vertibile, almeno sulla rasoterra Street Glide. La scheda tecnica parla di una corsa superiore del 15-30% (in base ai modelli) rispetto a prima, ma rimane comunque scarsa e in sintonia con lo spirito di una maxicruiser. Bene in-vece la forcella, che sostiene con vigore la massa della Street Glide anche nelle frenate più incisive, riducendo al minimo i trasferimenti di carico. Con quattro quintali in ballo (col pieno e il passeggero a bordo si arriva an-che a 500 kg...) l'impianto made in Brembo funziona egre-giamente: ottimo nella modulabilità, dolce nell'attacco e potente a sufficienza. È supportato da un ABS il cui in-tervento è limitato alle situazioni di panic-stop e che pe-rò ha intervalli di azionamento e rilascio ancora un po' lunghi rispetto alla concorrenza italiana e giapponese. Ma l'elettronica, abbiamo capito, non è il fiore all'oc-chiello delle Harley-Davidson Touring ed è limitata al minimo indispensabile. Questione di mercato. Un da-to per tutti: nel 2015 oltre il 63% delle moto prodotte a Milwaukee sono state assorbite dal mercato USA e so-lo meno del 14% è finito in Europa. Chiaro dunque che le richieste degli Harleysti americani siano tenute in mas-sima considerazione. E noi che cosa vorremmo? Un con-trollo di trazione, senza dubbio, per gestire in maggiore
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PLANCIA DI
CONTROLLO
1. Oltre ai classici strumenti
analogici (con LCD e spie
incorporate), il sistema
infotainment -introdotto nel
2013- comprende radio, lettore MP3
e navigatore. 2-3. Affollati
ma abbastanza pratici i blocchetti elettrici. 4. I nuovi
ammortizzatori hanno un
pratico pomello di regolazione del precarico,
accessibile smontando le borse. 5. Non
cambiano i freni, con tre dischi fissi
da 300 mm.
ottobre 2016 / Motociclismo 93
APRI IL GAS, IN QUALUNQUE MARCIA, E IL MOTORE
SPINGE, SPINGE, SPINGE...
Motociclismo / ottobre 201694
testHARLEY-DAVIDSON TOURING 2017
MICHAEL GOCHE - CORE PRODUCT PLANNING MANAGER
Il motore Milwaukee Eight è una
svolta epocale: come la accoglieranno
gli affezionati più tradizionalisti?
“Sono stati proprio in nostri clienti a
chiederci un motore più potente, più
facile e con un nuovo design, ma che
non tradisse il look, il sound e il feeling
iconici tipici delle Harley-Davidson.
Con il Milwaukee Eight pensiamo di
soddisfarli su tutta la linea”.
E le good vibration?
“In fase di progettazione avevamo
provato anche un contralbero più
pesante, che le annullava del tutto.
Abbiamo preferito però lasciarne
una piccola parte: sono trascurabili
per il comfort, ma non snaturano
il carattere del nostro motore”.
Meccanica tutta nuova, ma
l’elettronica? Per gestire in sicurezza
moto così pesanti e potenti vedremmo
bene delle mappe “soft” e soprattutto
un controllo di trazione.
“L’erogazione della potenza
è gestibilissima in ogni frangente.
E poi non vogliamo complicazioni
inutili, con troppi tasti. La semplicità
è richiesta dai nostri clienti”.
Ci è un po’ difficile crederlo,
guardando gli affollati blocchetti
elettrici delle Touring...
Ad ogni modo: chi sono i vostri clienti?
“Se mi sta chiedendo dove vendiamo
maggiormente le nostre moto, il
mercato interno è il più importante per
noi ed è quello da cui assimiliamo il
maggior numero di input.
Nel 2015 abbiamo immatricolato,
in tutto il mondo, 264.627 moto, di cui
168.240 (oltre il 63%!) solo negli USA.
L'Europa ha assorbito 36.894 Harley-
Davidson (di cui 4.545 in Italia, ndr)”.
Ok, è stato chiaro. A parte il motore
però, le moto sono praticamente
identiche ai modelli 2016…
“C’è già tanta carne al fuoco con la
nuova meccanica: abbiamo preferito
non allontanarci dal lay-out attuale,
che è apprezzato e non richiede
modifiche. Cambia invece la ciclistica:
le sospensioni sono state oggetto
di migliorie e anche in questo caso
abbiamo seguito gli input ricevuti dalla
nostra clientela”.
“L’ELETTRONICA? COMPLICATA: PREFERIAMO LA SEMPLICITÀ”
TESTERNicolò Codognola (182 cm, 72 kg).
ABBIGLIAMENTO’ Casco Shoei J.O ’ Giacca Belstaff Druids Blouson’ Guanti Spidi Urban’ Stivaletti TCX X-Blend
ottobre 2016 / Motociclismo 95
sicurezza tanta coppia; e magari delle sospensioni elet-
troniche. Ma la Harley-Davidson rimane un'icona ame-
ricana al pari della Ford Mustang e della Chevrolette
Corvette -giusto per stare in tema automotive e anche in
questo caso sono i muscoli ad essere messi in evidenza-
e come tale va presa. Anzi, proprio per questo è adorata.
Benché siano state migliorate, non sono le prestazioni
le qualità che maggiormente attraggono i biker verso il
Marchio. Sono invece il fascino senza tempo di una li-
nea che -praticamente immutata negli anni- non invec-
chia mai e il carattere di un motore taurino che non ha
bisogno di supporti elettronici per rimanere aggiornato
alle normative anti-inquinamento (non lo abbiamo anco-
ra detto, ma il Milwaukee Eight è, ovviamente, Euro 4).
Viaggiare veloci si può, con la Street Glide come con le
altre Touring della gamma, ma il piacere viene dal maci-
nare chilometri senza accusare stanchezza, mantenere
il motore nella zona bassa del contagiri per godersi il tiro
da rimorchiatore ad ogni apertura, farsi cullare dal rom-
bo dello scarico, rallentare davanti alle vetrine per am-
mirare orgogliosi la propria immagine riflessa, lasciarsi
rapire dal paesaggio accompagnati dalla musica del po-
tente impianto audio, sperperare lo stipendio in acces-
sori che occupano un migliaio di pagine di catalogo...
Il mondo Harley-Davidson è anche questo e le nuove
Touring ne sono la massima espressione. �
Motociclismo / ottobre 201696
tt testHARLEY-DAVIDSON TOURING 2017
TUTTE LE TOURING 2017
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La più “basica” delle H-D Touring è anche la più facile da guidare. Merito della ruota anteriore da 17” e del largo manubrio, che aiutano non poco tra le curve e in manovra. Non ha l’impianto stereo e c’è un solo strumento sul dorso del serbatoio, ma non per questo offre meno piacere di guida. Unico vero neo è il parabrezza: utile, ma il profilo è proprio in linea con l’orizzonte e in più genera qualche riflesso di troppo. C'è anche la versione Classic, con borse laterali in cuoio anziché in plastica.
Originale nel design, con la carena che sembra un armadio e i fari doppi affiancati da prese d’aria che le danno uno "sguardo" truce, è in sostanza identica alla Street Glide per tutto il resto. I vantaggi della carena svincolata dal manubrio si traducono in uno sterzo più leggero e in più spazio (ci sono due comodi vani portaoggetti); gli svantaggi sono invece maggior peso (372 kg a secco), visibilità limitata, alcuni vortici d’aria e strumentazione lontana, che diventa illeggibile con il sole alle spalle.
Viaggiare da re. Ma fare manovra o destreggiarsi nel traffico con i suoi oltre quattro quintali a pieno carico richiede esperienza e impegno fisico, ripagati però da un piacere di guida esagerato nei lunghi viaggi. Il comfort della sella, la quasi totale assenza di vibrazioni e il completo sistema di infotainment con GPS integrato coccolano pilota e passeggero come poche altre moto sanno fare. Il Milwaukee Eight 107 guadagna il raffreddamento a liquido delle testate e la coppia massima sale a 153 Nm. C’è anche la versione Low: sella e sospensioni ribassate, manopole più piccole (e per questo prive di riscaldamento).
Ha le stesse caratteristiche di base della Ultra Limited (compreso il motore Twin Cooled e l’incremento di prestazioni rispetto al 107 ad aria e olio), ma con una carena ancora più estesa e solidale al telaio al posto del Bat Fly ancorato alla forcella. Rispetto alla Road Glide Special è più protettiva in virtù di un plexiglas di serie più alto e, nonostante la mole imponente, sufficientemente maneggevole grazie alla ruota anteriore da 17” al posto di quella da 19” (proprio come sulla Ultra Limited). Rimane però una moto impegnativa, specie in manovra e a basse andature, per la mole e il peso non indifferenti.
Sconfiniamo nel mondo dei trike. Il Freewheeler (in foto) ha il motore 107 ci, ruota anteriore da 19” e un bel baule posteriore. Si guida con il vento in faccia, ma tra gli optional c’è un parabrezza a sgancio rapido simile a quello della Roadking. La Tri Glide Ultra protegge con una ampia carena e efficienti paragambe, ha una capacità di carico di una station wagon, è spinta dal Milwaukee Eight “a liquido” da 152 Nm e sfoggia una ruota anteriore più piccola, da 17”. La maneggevolezza però non c’entra: con una larghezza di un quad e un peso a secco di 546 kg, è più vicina ad una piccola utilitaria (ma col prezzo di una berlina di lusso) che ad una moto.
Il non plus ultra del Touring secondo Harley-Davidson, con la CVO Ultra Limited (in foto) come regina, anzi imperatrice, della gamma. Colorazioni sgargianti e sofisticate, accessori e dettagli cromati a profusione. E, soprattutto, il V-Twin di serie più gargantuesco mai montato su una H-D. Il Milwaukee Eight assume su questi modelli la sua massima espressione: 114 ci (1.868 cc), ben 166 Nm di coppia massima (come la Honda Goldwing e la Yamaha VMAX) a 3.250 giri/min e un sound inesprimibile a parole. Roba da veri intenditori e collezionisti danarosi: oltre 40.000 euro sono un prezzo da berlina di media gamma.
Road King (da 25.550 euro) Road Glide Special (da 27.950 euro)
Ultra Limited (da 30.550 euro) Road Glide Ultra (da 29.250 euro)
Freewheeler (da 30.550 euro) e Tri Glide Ultra (da 38.350 euro) CVO Street Glide (da 40.150 euro) e CVO Limited (da 42.550 euro)
ottobre 2016 / Motociclismo 97
DATI TECNICI - Street Glide Special
MOTORE 4T, bicilindrico a V di 45°, 4T, alesaggio per corsa 100 x 111,1 mm, cilindrata totale 1.745 cc, distribuzione ad aste e bilancieri con 4 valvole per cilindro, rapporto di compressione 10:1; raffreddamento ad aria e olio; Euro 4. Potenza max. n.d.; coppia max 150 Nm a 3.250 giri/min.
ALIMENTAZIONE iniezione elettronica, diametro corpo farfallato 53 mm; capacità serbatoio 22,7 litri.
TRASMISSIONE primaria a catena, rapporto 1,352 (34/46); finale a cinghia, rapporto 2,125 (32/68); cambio a 6 rapporti; frizione multidisco con comando idraulico.
TELAIO doppia culla in acciaio; inclinazione cannotto di sterzo 26°, avancorsa 173 mm.
SOSPENSIONI forcella tradizionale con steli di 49 mm, escursione ruota ant. 117 mm; forcellone oscillante con ammortizzatori regolabili nel precarico; escursione ruota post. 54,6 mm.
RUOTE cerchi in lega; pneumatici tubeless, ant. 130/60-19", post. 180/65-16".
FRENI ant. due dischi di 300 mm con pinze a 4 pistoncini; post. disco di 300 mm con pinza a 4 pistoncini; ABS di serie.
DIMENSIONI (IN MM) E PESO lunghezza 2.425 mm, larghezza 960 mm, interasse 1.625 mm, altezza sella 685 mm, altezza minima da terra 125 mm, peso a secco 361 kg, peso in ordine di marcia 376 kg.
PREZZO da 27.650 euro indicativi chiavi in mano.
Motociclismo / ottobre 201698
testBMW G 310 R
Motociclismo / ottobre 201698
crescereLA PICCOLA PER
Con l’obiettivo di vendere 200mila moto nel 2020 (nel 2015 sono state 137mila) BMW si tuffa nel mercato delle 300, che in Paesi come India e Brasile fa registrare numeri impressionanti. Ma la G 310 ha anche un’altra missione, quella di avvicinare i giovani alla Casa di Monaco: e col peso piuma, i consumi limitati e la guida divertente ha le carte in regola per farlo
di Fabio Meloni
ottobre 2016 / Motociclismo 99
IN PILLOLE CILINDRATA 313 cc
POTENZA 34 CV
PESO IN ORDINE DI MARCIA 158,5 kg
PREZZO C.I.M. 5.150 euro
Motociclismo / ottobre 2016100
testBMW G 310 Rtt
Motociclismo / ottobre 2016100
Nuovo, infallibile metodo per capire se la ragaz-
za che hai iniziato a frequentare ti vuole bene
davvero o è un fuoco di paglia. Dille: “stasera
vengo a prenderti in moto” e poi, con sguar-
do seducente e voce bassa, precisi: “ho il bi-
emvù…”. Chiaro che lei si scioglierà in uno splendido
sorriso e ti abbraccerà forte, immaginandosi un giretto
al tramonto comodamente accolta da una di quelle inar-
restabili, luccicanti giramondo. O ancora meglio, da una
di quelle enormi, veloci e supersoffici moto da viaggio! E
poi la cenetta a lume di candela, il ristorantino romanti-
co, la passeggiata al chiaro di luna...
Più tardi ti presenti sotto casa sua con la G 310 R. La guar-
di negli occhi, sgasi facendo vibrare nell’aria tutti e 34 i
CV, e con la stessa voce sexy di qualche ora prima le di-
ci: “ho prenotato da Amir. Fa un kebap da paura…”. Qui,
il momento topico. Nove su dieci lei si girerà senza dirti
una parola e non la vedrai mai più. Ma se sorride, si met-
te il casco e sale, sposala.
Ebbene sì: alla fine, anche BMW ha deciso di “buttar-
si” nella categoria delle trecento. E non serve nemmeno
perdere tempo interrogandosi sul perché lo abbia fatto,
tanto è chiaro il motivo. Per dirla con le parole del Diret-
tore Commerciale della filiale italiana di una grande Ca-
sa giapponese col quale, di recente, abbiamo fatto due
chiacchiere per chiarirci le idee su questo segmento, “in
mercati come quello indiano o brasiliano si vendono in un
mese tante trecento quante quelle che si vendono in Italia
in dieci anni”. Ha senso, per una Casa, stare a guardare?
Senza contare la prospettiva. Oggi, nei mercati cosiddet-
ti emergenti, le piccole cilindrate sono i modelli top - l’e-
quivalente, per noi, delle maxienduro, delle streetfighter,
delle supersportive -, ma un domani, quando la crescita lo
consentirà, ci saranno centinaia di migliaia di motocicli-
sti pronti ad acquistare modelli via via più costosi. E ave-
re un brand affermato è di vitale importanza.
Una cosa interessante da dire a chi, tra voi, è interessa-
to alle piccole cilindrate ma storce il naso all’idea si trat-
ti di moto “povere”, pensate per motociclisti meno attenti
rispetto a quelli italiani (ed europei in generale), è che, in
realtà, non lo sono affatto. Lo abbiamo detto: lontano dal
Vecchio Continente sono veri modelli top di gamma, che, in
modo equivalente a quanto accade qui - ma compatibilmen-
te col prezzo -, vengono realizzati col massimo della tecno-
logia disponibile e severamente valutati dagli acquirenti.
Tutto questo trova conferma nell’analisi delle caratteristi-
che tecniche della piccola G 310 R, che mostra - in modo
inequivocabile - la volontà di BMW di introdurre nel pro-
getto contenuti tecnologici tutt’altro che scontati. Defini-
reste “sfigata” una moto con un monocilindrico con testa
girata di 180°, cilindro ruotato all’indietro, distribuzione a
doppio albero a camme con bilancieri a dito, forcellone
in alluminio, pinza freno radiale, forcella rovesciata, stru-
mentazione LCD? E se volete scendere più nel dettaglio
trovate le informazioni tecniche negli approfondimenti in
questo articolo.
BEN FATTA
Sotto, il livello di finitura è più che dignitoso. All'avantreno ci sono una bella forcella rovesciata (non regolabile) e una pinza (Bybre) ad attacco radiale a quattro postoncini; il telaio è un traliccio in acciaio abbinato a un lungo forcellone in lega leggera (le cui nervature a vista ricordano i bibraccio KTM); e non mancano soluzioni di design come il faro posteriore a sbalzo, o dettagli curati come il logo "R" sopra il faro. A destra, ben fatti i blocchetti e (molto) completa la strumentazione, che indica anche marcia inserita e autonomia. Non molto visibile la spia delle frecce.
ottobre 2016 / Motociclismo 101
JURGEN STOFFREGEN - PROJECT LEADER
Quando avete cominciato con il progetto G 310 R?
"Difficile dirlo, abbiamo dovuto affrontare diversi
aspetti, non solo tecnici. Diciamo quasi quattro anni
fa. Subito abbiamo pensato che volevamo dare
ai nostri clienti una vera BMW pur se di ridotta
cilindrata, e la G 310 R lo è per stile, qualità e
tecnologia. Questo è stato il primo punto che abbiamo
preso in considerazione. Pur se piccola e compatta
doveva essere una vera moto”.
Viene prodotta in India da TVS, ma quanti componenti sono costruiti in
Europa?
"Il 90% è fatto in India. Dall’Europa arrivano l’ABS che è di Continental e la
gestione dell’accensione-iniezione che è di Magneti Marelli".
Perché avete scelto la cilindrata di 310 cc e non 350 o 400?
"Abbiamo pensato alla migliore combinazione di alesaggio e corsa con
una cilindrata superiore ai 250 cc. Quando abbiamo iniziato il progetto le
aziende giapponesi avevano moto di 250 cc, ma era logico che la cilindrata
sarebbe cresciuta. Così ci siamo adeguati".
Avete pensato ad altre cilindrate o ad altre versioni equipaggiate con
questo motore e telaio?
"Al momento non abbiamo intenzione di aumentare la cilindrata. Questa
piattaforma è aperta alle modifiche. Su altre versioni non voglio rispondere,
è troppo presto, ma è logico aspettarsi che la G 310 R non rimarrà sola".
“È IL PRIMO MODELLO DI UNA FAMIGLIA”
Motociclismo / ottobre 2016102
testBMW G 310 R
VALENTINA GONNELLA - PROJECT ENGINEER CHASSIS
Come mai la scelta dei bilancieri a dito in
luogo dei più tradizionali, ed economici,
bicchierini?
"Fondamentalmente permettono di ridurre i consumi, perché sono più leggeri e quindi c’è un minore assorbimento di potenza e un miglior rendimento del motore. I consumi sono un parametro fondamentale nei mercati di riferimento per la G 310 R. Pensate che in India i concessionari hanno dei banchi che permettono ai clienti di provare il consumo effettivo delle moto a cui sono interessati. È vero che i bilancieri a dito sono più costosi dei bicchierini, anche perché hanno bisogno un trattamento superficiale di indurimento, ma noi li utilizziamo già sul quattro cilindri della serie S 1000, e questo ci permette di contenere i costi. C’è poi un discorso di immagine: i potenziali clienti della G 310 sono motociclisti appassionati e attenti alla tecnica, e apprezzano questa soluzione, così come la testa girata e il cilindro inclinato
all’indietro".Come mai progettare una testata girata di 180°?
"Siamo BMW, volevamo fare qualcosa di particolare. Inoltre ci ha permesso di posizionare il motore più avanti, con vantaggi a livello di distribuzione dei pesi e di ciclistica. Abbiamo sfruttato lo spazio a disposizione per realizzare un forcellone particolarmente lungo, a vantaggio della stabilità, una caratteristica che distingue tutte le moto BMW. In più, avere un collettore di scarico corto permette di scaldare in fretta le celle della marmitta catalitica, importante nell’ottica del rispetto della Euro 4".Avete dichiarato che tra gli obiettivi della
G 310 c’è quello di avvicinare i giovani
al Marchio BMW. Visto il successo della
famiglia CB500 di Honda, non pensate a una
famiglia di moto equivalenti espressamente
dedicate all’Europa?
"Diciamo che la G è un primo passo in quella direzione...".
“BILANCIERI A DITO PER RIDURRE I CONSUMI”
Concentriamoci ora sulla guida. La caratteristica più evi-dente è la facilità di gestione della moto, intesa nel suo significato più ampio. Un motociclista esperto abbina la facilità a un motore elastico e a una ciclistica equilibra-ta, ed è talmente abituato a sollevare moto dal cavallet-to e a manovrare in spazi angusti che nemmeno fa caso a questi dettagli. La piccola G invece è facile fin dal pri-mo istante. È facile salirci perché la sella è bassa e la vita stretta, è facile sollevarla dal cavalletto perché è
leggera, è facile iniziare a gui-darla perché la frizione richiede poco sforzo e il motore è gentile. È un rapporto così profondamente amichevole che, detto senza peli sulla lingua, mette in pace col mon-do anche chi ha decine, centinaia di migliaia di chilome-tri nel polso destro. Ecco quindi la G muoversi nel traffico assecondando senza un attimo di esitazione i desideri di chi è in sella. Si infila tra le auto incolonnate senza sfor-zo - è molto compatta -, sprinta bene al semaforo gra-
LA CICLISTICA CI HA COLPITO: È MOLTO STABILE EPPURE AGILISSIMA
ottobre 2016 / Motociclismo 103
TECNICA - IL MOTORE
Il cuore della G è un monocilindrico di 313 cc (alesaggio
80 mm, corsa 62,1), sviluppato da zero con l’obiettivo di
soddisfare le esigenze di vari Mercati, tra cui quella di
funzionare con benzine di scarsa qualità - da qui il suo
rapporto di compressione contenuto di 10,6:1. Si tratta di
un’unità moderna con varie caratteristiche interessanti,
tra le quali (ovviamente) la presenza di un contralbero
con contenere le vibrazioni, capace di 34 CV a 9.500 giri/
min e di 28 Nm a 7.500 giri/min. In comune coi migliori
propulsori di questa categoria ha il raffreddamento a
liquido, la distribuzione a quattro valvole per cilindro con
doppio albero a camme, l’alimentazione con iniezione
elettronica (il corpo farfallato ha un diametro di 42 mm) e
il cambio a sei marce. Alcune cose, però, lo distinguono.
Il comando delle valvole è
attuato tramite bilancieri
a dito, soluzione di norma
utilizzata su motori sportivi
- come i quattro cilindri
delle S 1000 RR/R/XR -
che aumenta l’efficienza
del motore: i bilancieri,
pensando meno dei
bicchierini, permettono di
utilizzare molle di richiamo
più tenere con un minore
assorbimento di energia da
parte della distribuzione,
ovvero una minore potenza
necessaria a trascinare
in rotazione gli alberi
a camme. E basta dargli un’occhiata per notare che il
cilindro è inclinato all’indietro, e che la testata è ruotata
di 180°, con aspirazione frontale e scarico posteriore.
Queste due soluzioni inusuali vanno a favore di vari aspetti.
L’inclinazione del cilindro ha lo scopo di accentrare le
masse (ne guadagna la dinamica di guida); la disposizione
della testata permette di avere un’aspirazione favorevole
e soprattutto, in virtù di un collettore corto, un rapido
raggiungimento di una temperatura di esercizio (e quindi
di un funzionamento) ottimale del catalizzatore, importante
per il rispetto della Euro 4. Lo scarico posteriore consente,
tra l’altro, di posizionare il motore più vicino alla ruota
anteriore di quanto sarebbe possibile fare con uno scarico
tradizionale, permettendo l’utilizzo di un forcellone più
lungo (ben 650 mm!) a parità di interasse, a favore della
stabilità di guida. All’interno del motore le raffinatezze
tecniche non mancano. Lo spinotto, con rivestimento DLC,
scorre direttamente nell’occhio di biella, senza cuscinetto,
riducendo le masse oscillanti. Mentre per l’occhio inferiore
di biella e per il basamento sono stati scelti cuscinetti a
scorrimento, con vantaggi per ingombro, peso e durata.
GIRATO E... RUOTATO
zie a un motore molto vispo abbinato a un buon cambio
a sei rapporti, rallenta senza incertezze anche sul pavé
sorvegliata da un buon ABS. E in verità continua a piace-
re anche quando viene voglia di puntare il naso lontano
dai palazzi, andando magari a esplorare una bella stra-
da “guidata”. La posizione di guida è azzeccata, offre un
buon controllo ed è comoda. I più alti (oltre 1,80 m) for-
se vorrebbero un manubrio leggermente più alto, ma in
generale si lascia guidare per molte ore senza affatica-
Motociclismo / ottobre 2016104
MERCATO - LE CONCORRENTI "A2"
Il lancio di una nuova 300 cc viene sempre
condito dal messaggio "ecco un modello
dedicato ai giovani, alle donne, e in generale
a chi cerca facilità e leggerezza". In realtà, e le
Case lo ammettono candidamente, le "trecento"
nascono per altri Paesi e vengono poi vendute
anche in Italia, sfruttando il fatto che qui
mancherebbero piccole cilindrate appetibili.
Il mercato "A2" è tra i più effervescenti, ed è il
segno che in effetti c'è voglia di moto "facili".
I numeri di vendita italiani dicono però che le più
apprezzate non sono le "trecento", ma modelli
dai contenuti più europei. Chi ci ha visto giusto
è stata Honda con la famiglia CB500 (KTM
starebbe infatti lavorando a prodotti simili): ad
oggi la X è al 14° posto assoluto tra le moto, e
la F (a destra in foto) è la prima tra le naked.
Ma pensiamo anche a Ducati: nonostante il
prezzo, la Scrambler Sixty2 (qui a fianco) è
stata venduta, per ora, in oltre 500 pezzi. Molto
bene anche la 390 Duke. Unica eccezione tra le
top seller è la Benelli BN302, forte di un prezzo
attorno ai 4.000 euro. Insomma: le vogliamo facili
ma belle. Oppure, molto economiche.
PIACCIONO DAVVERO LE "300"?
testBMW G 310 R
DATI TECNICI
MOTORE 4T, monocilindrico, raffreddamento a liquido, alesaggio per corsa 80x62 mm, cilindrata 313 cc, rapporto di compressione 10,6:1, distribuzione bialbero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a carter umido, potenza max 34 CV (25 kW) a 9.500 giri/min, coppia max 28 Nm (2,9 kgm) a 7.500 giri/min.
ALIMENTAZIONE iniezione elettronica, diametro corpo farfallato 42 mm; capacità serbatoio carburante 11 litri.
TRASMISSIONE primaria a ingranaggi, rapporto 3,083; finale a catena, rapporto n.d.
CAMBIO a 6 marce. Valore rapporti: prima 3,000, seconda 2,063, terza 1,588, quarta 1,286, quinta 1,095, sesta 0,955.
FRIZIONE multidisco in bagno d’olio.
TELAIO traliccio di tubi in acciaio;
inclinazione cannotto di sterzo 25,1°; avancorsa 102,3 mm.
SOSPENSIONI ant. forcella u-d, escursione ruota 140 mm; post. "mono" regolabile nel precarico, escursione ruota 131 mm.
RUOTE cerchi in lega leggera; gomma ant. 110/70-17”, post. 150/60-17”.
FRENI anteriore disco da 300 mm con pinza a quattro pistoncini ad attacco radiale; posteriore disco da 240 mm con pinza a pistoncino singolo. ABS di serie.
DIMENSIONI (IN MM) E PESO lunghezza 2.005, larghezza 849 (con specchietti), altezza sella 785, interasse 1.374; peso 158,5 kg in ordine di marcia.
GAMMA COLORI Motorsport (bianco/rosso/blu), blu, nero/bianco.
PREZZO E DISPONIBILITÀ 5.150 euro c.i.m., già in vendita.
Honda CB500F
Ducati Scrambler Sixty2
ottobre 2016 / Motociclismo 105
re. Tra i punti di forza ha senza dubbio la stabilità - anzi, l’intera ciclistica. È raro trovare moto di questa cilindrata che riescano ad abbinare una tale stabilità con la capa-cità di cambiare direzione così rapidamente. Si posso-no pennellare curvoni veloci a tutto gas filando senza un’oscillazione e l’istante dopo “bersi” uno stretto de-stra-sinistra con la velocità che ti aspetti da naked da neanche 160 kg col pieno. Il motore fa la sua parte. Se si è in “mood” relax mette a disposizione una discreta coppia, se invece si è usciti per divertirsi è capace di un allungo deciso. Ci sono concorrenti dirette più potenti, vero, ma comunque la G supera di slancio i 160 km/h di tachimetro, e con una carezza alla frizione è contenta di impennarsi. Peraltro fa tutto questo “bevendo” davvero il minimo sindacale. Noi abbiamo percorso circa 250 km, spesso a manetta, con un consumo medio riportato dal
(piacevolmente completo) computer di bordo di 27 km/l. Alcune cose non ci sono piaciute, ma non si tratta di di-fetti gravi. Le sospensioni hanno una taratura dell’idrau-lica piuttosto libera, cosa che le rende confortevoli ma un po’ “dondolanti” quando si guida con piglio sportivo - in particolare se chi c’è in sella non è esattamente un peso piuma. E il motore vibra un po’ più di quanto ci sa-remmo aspettati, in particolare tra 7.000 e 8.000 giri. Nul-la di così fastidioso, intendiamoci, ma probabilmente ci sono rivali bicilindriche che “frullano” meno. Crediamo anche che una frizione più modulabile sarebbe tornata utile ai meno esperti, che in partenza devono gestire l’at-tacco del motore utilizzando la leva sinistra con grande precisione, pena lo spegnimento del motore. E infine: a moto ferma la ricerca della folle è un po’ più macchino-sa del dovuto. �
IL TAGLIANDO È INCLUSOLa G è disponibile in tre colori: i due ritratti qui sopra sono Motorpsort (bianco/blu/rosso) e blu, e c'è poi una versione con serbatoio nero e fianchetti bianchi. Nel prezzo di acquisto (5.150 euro c.i.m.) è incluso il primo tagliando, così come previsto per tutte le BMW.
"MONO" (UN PO') REGOLABILESopra, in senso orario, il monoammortizzatore si può regolare nel precarico della molla. Una certa cura del dettaglio è testimoniata, tra l'altro, dalla fattura del riser superiore, con logo BMW. Piuttosto comoda la sella, in un pezzo unico.
Motociclismo / ottobre 2016106
testMOTO GUZZI MGX-21
Motociclismo / ottobre 2016106 MMMoMoMoMoMoMMoM tototottotoot ciciciciiciclclclclclcclclcliiisisisismommomomomo ///// ototototo totototoobrbbrbrree ee 20202020202020161616161616161101001101010101011010000106666666666
ottobre 2016 / Motociclismo 107
IN PILLOLECILINDRATA 1.380 cc
POTENZA MASSIMA 96,6 CV
PESO IN ORDINE DI MARCIA 341 kg
PREZZO C.I.M. 24.150 euro
stradeNUOVELa bagger che nasce a Mandello del Lario si avventura lungo
un percorso non ancora esplorato da Guzzi. Con la ruota da 21" davanti, dotata di tanti particolari in carbonio e una linea lunga
e bassa, la MGX-21 si rivolge al mercato USA.Non è la più agile tra le bicilindriche,
ma ha un motore che spinge forte e una ciclistica rigorosa. Abbiamo chiesto ai
guzzisti come la valutano
di Marco Riccardi
tt
Motociclismo / ottobre 2016108
testMOTO GUZZI MGX-21
Nessuno credeva che quella moto nera e possen-
te sarebbe arrivata nei concessionari. Invece
è qui. Nessuno pensava che osassimo percor-
rere strade diverse dalle solite di Guzzi. E inve-
ce lo abbiamo fatto.
Davide Zanolini, il direttore marketing e comunicazio-
ne del gruppo Piaggio orgogliosamente mostra la MGX-
21 in una fabbrica in festa, pronta a celebrare i 95 anni
di vita di questo Marchio. Del prototipo presentato due
anni fa a Eicma ritroviamo praticamente tutte le carat-
teristiche di stile e di tecnica che avevano sicuramente
colpito nel bene e nel male gli appassionati della Guzzi,
ma anche creato qualche dubbio sul fatto che sarebbe
mai potuta andare in produzione.
Miguel Galluzzi, il designer che è a capo del PADC, il
centro stile Piaggo (è a Pasadena, in California) dove
è nata questa nuova Guzzi, l'ha pensata con tutti i cri-
smi delle bagger americane, con la ruota da 21' quasi
completamente carenata, un batwing imponente, ovve-
ro il parabrezza-carenatura che supporta anche le casse
acustiche (complessivamente 50 W). In più gli ha aggiun-
to delle borse laterali integrate nella linea per continuare
il profilo aerodinamico. E proprio questa forma ha richie-
sto l'aiuto della galleria del vento (quella dell'università
di Perugia, specializzata nelle moto) e della simulazione
al computer per essere definita nei particolari e per tro-
vare un profilo efficace e aperture minime nei coperchi
del cerchio della ruota anteriore per non offrire troppa
resistenza ai colpi di vento laterali.
Una moto che è contraddistinta da un'anima dark, con
tanto carbonio rigorosamente a vista, rifiniture tutte opa-
che, qualche sprazzo di rosso che non guasta mai e che
fa tanto racing.
Il risultato è decisamente riuscito e la rendono ben di-
versa da quanto ha saputo mostrare sino ad oggi la Mo-
to Guzzi. E questa è una parte importante del progetto
MGX-21, perché segna un cambiamento di direzione, di
pensiero e di intenzione che non ci si aspettava potes-
se arrivare da Mandello del Lario. E nemmeno da Piag-
gio, ma dimostra il concreto segnale di interesse per il
futuro di Moto Guzzi.
PICCOLE BORSE,
TANTI ACCESSORI
Sotto, la riuscita linea della streamliner Guzzi risulta anche nella parte posteriore dove le borse sono fisse alla moto. La loro capacità è ridotta a 58 litri (non ci sta un casco jet) ma hanno delle borse interne. In optional altri coperchi (sempre in carbonio) per aumentare la possibilità di carico.
TANTO CARBONIO, DI QUELLO VERO, E QUALCHE TOCCO DI ROSSO CHE NON GUASTA
ottobre 2016 / Motociclismo 109
MIGUEL GALLUZZI - RESP. DESIGN
"Volete sapere perché ho disegnato una bagger? Abbiamo pensato: da una parte c'è la California, che è la storia della Guzzi, e abbiamo una grossa naked che è l’Audace. Allora perché non pensare una moto che va ad inserirsi in un mercato molto interessante come quello delle bagger? Se non lo sapete è una categoria in netto incremento".Non rischiate di imitare quanto ha fatto la Harley-Davidson?
"La MGX-21 è una provocazione, non certo una copia di una Harley. Al raduno di Sturgis venivo continuamente fermato dai motociclisti, che mi chiedevano che moto fosse quella che guidavo. Qualcuno mi bloccava anche perché non pensava che fosse possibile costruire una moto col motore di traverso... Ci sono moto che in questa categoria soffrono di overdesign. Plastiche e orpelli messi un poco dovunque per stupire. Ma che cosa è più bello di una linea semplice, pulita? Per questo abbiamo usato tanto carbonio e metallo. È nata col carbonio perché stavamo pensando a un mondo oscuro, nero e cattivo come quello che abbiamo introdotto con la Audace".Tra il prototipo del Salone di Milano e la MGX-21 di produzione
non c'è molta differenza... "Questo è il nostro pensiero guida per quello che mostriamo ai Saloni. Non vogliamo stupire con delle show bike che non troveranno mai la via delle concessionarie, ma con vere moto che devono andare normalmente in produzione. Ma una MGX-21 di un altro colore che non sia il nero? "Tutto è possibile. Perché no, abbiamo qualche idea… "
"CHE PROVOCAZIONE!"
INEDITI BLOCCHETTI Sotto, il cruscotto riporta a sinistra il tachimetro e a
destra il contagiri. Al centro di ogni strumento un display con le varie informazioni: quello di sinistra è per la radio,
quello di destra evidenzia anche la velocità, il carburante, temperatura esterna, marcia inserita, mappatura usata e contakm. Sempre sotto, in mezzo agli strumenti l'attacco
USB per lo smartphone che completa la multimedialità del bluetooth integrato e della connessione al cellulare.
In basso gli inediti blocchetti elettrici: i comandi sono intuitivi ma quelli di destra sono un poco distanti per il pollice mentre
il joystick della radio (a sinistra) è troppo piccolo. Ben fatto, invece, il comando per gestire il cruise control.
Motociclismo / ottobre 2016110
t testMOTO GUZZI MGX-21
Lo stato dell'arte della tecnologiaDallo stile alla parte tecnica, che deriva dalla touring
California 1400 per quanto riguarda motore e telaio. Il
comando dell'acceleratore è ora completamente Ride-
by-Wire consentendo una migliore gestione delle tre
mappature di controllo della erogazione della potenza:
il modo "veloce" permette di avere una spinta più rapida
e pronta, il "turismo" consente una erogazione più dolce
e infine "pioggia" taglia la coppia erogata in funzione dei
terreni a bassa aderenza. Resta il sistema di controllo
della trazione (su tre livelli e la possibilità di escluderlo)
e si aggiunge un nuovo cruise control (abbinato a diver-
si comandi elettrici al manubrio) più razionale nel fissare
la velocità di crociera. Nella gestione elettronica dobbia-
mo anche considerare il nuovo sistema di intrattenimen-
to con la radio di serie visualizzata dalla strumentazione
digitale, la capacità di interfacciarsi con lo smartphone,
la presenza del bluetooth per collegare sino a 5 disposi-
tivi e la presa USB.
ARRIVA DALLA CALIFORNIA
Il telaio tubolare deriva da quello della serie delle California,
ma è stato irrigidito nella zona anteriore con tubi di maggiore
diametro e con piastre di rinforzo in quella posteriore. Il motore non collabora ad aumentare la rigidità dell'intera moto perché è montato elasticamente su tre biellette (due
posteriori) per smorzare il più possibile le vibrazioni del grosso
propulsore: operazione ben riuscita perché il grosso V90 trasversale
scuote vigorosamente, ma al minimo.
UNA MOLLA PER NON CADERE
Nel dettaglio sopra, l'ammortizzatore collegato tra il telaio e la piastra dello sterzo della ruota anteriore da 21 pollici. Un sistema meccanico interno costituito da molle regressive contrasta la tendenza della larga ruota a "prendere sotto" quando si procede a bassa velocità aiutando le manovre.
111ottobre 2016 / Motociclismo
"CI SARÀ UNA MEDIA TRA LA V7 E LA CALIFORNIA"
DAVIDE ZANOLINI - DIRETTORE MARKETING GRUPPO PIAGGIO
"Quello che ha fatto Moto Guzzi in questi ultimi due anni, ma ancora
di più quello che arriverà nei prossimi, è la reale dimostrazione di
quanto il gruppo Piaggio creda in questo Marchio".
Ma quali saranno le linee guida per il futuro di Moto Guzzi?
"Noi non vogliamo che il Marchio Guzzi muoia con gli ultimi
irriducibili guzzisti, ma che si sappia reinventare. Ovviamente la
cosa difficile è rinnovarsi senza uscire dal solco della tradizione.
Un marchio come questo non si può stravolgere. Già MGX-21
è una dimostrazione di quanto possiamo fare di diverso e della
possibilità di creare una nuova generazione di guzzisti, attirando
nuovi clienti. Lo vogliamo fare non solo con nuove moto, ma con la
customizzazione, che è un passo fondamentale per noi. Rifaremo
Lord of the Bikes e con tutta la gamma Guzzi non solo con le V7.
Questo programma è piaciuto molto ai giovani".
Guzzi ha realizzato di tutto nei suoi 95 anni di vita e tutto questo
caratterizzato da grandi innovazioni. Che cosa ci dobbiamo
aspettare?
"La crescita di Guzzi non passa solo con la presentazione di nuovi
modelli, perché prima dobbiamo raggiungere dei consistenti
numeri di vendita, e questo passa anche dal miglioramento della
rete di vendita. Oggi stiamo vedendo che abbiamo un notevole
ritorno dove riusciamo a soddisfare con
efficacia il cliente, coccolandolo, aiutandolo
nelle sue scelte, dandogli la possibilità di usare la
moto con altri motociclisti che amano Guzzi. Certamente la gamma
si allargherà e non escludo che in un futuro, come avvenuto in
passato, Guzzi possa anche costruire moto di minore cilindrata
rispetto alla V7. Però, prima di questo ci manca, in termini di
cilindrata uno step intermedio tra le V7 e il mondo California.
Tra le priorità c’è questo".
Avete un altro buco da colmare. A quando la nuova Stelvio?
"Sarebbe davvero bellissimo. Sappiamo benissimo la pressione
che abbiamo per una nuova Stelvio, ci stiamo ragionando. Oggi
Guzzi può permettersi di lanciare un solo prodotto completamente
nuovo all'anno. Questa è la possibilità in termini di tempo, di
ricerca e sviluppo. Abbiamo nel cassetto delle moto pronte, ma ci
piacerebbe introdurle quando la rete di vendita sarà in grado di
sostenere adeguatamente questi nuovi prodotti".
Cosa vedremo ai prossimi Saloni?
"Se presenteremo una novità, se riusciremo a finirla,
sarà per il Salone di Milano".
Che sia una V8? Facile pensarlo...
Motociclismo / ottobre 2016112
testMOTO GUZZI MGX-21tt
DATI TECNICI
MOTORE bicilindrico a V di 90°, 4T, 4 valvole. Raffreddamento ad aria e olio. Cilindrata 1.380 cc. Alesaggio e corsa 104 x 81,2 mm. Rapporto di compressione 10,5:1. Potenza max 96,6 CV (71 kW) a 6.500 giri/min. Coppia max 121 Nm a 3.000 giri/min.
ALIMENTAZIONE iniezione elettronica integrata con l’accensione, diametro corpo farfallato 52 mm; capacità serbatoio 20,5 litri (di cui 5 litri di riserva).
TRASMISSIONE frizione monodisco a secco con comando idraulico e parastrappi integrato. Cambio 6 marce con ultimo rapporto di overdrive. Trasmissione primaria a denti elicoidali; rapporto 1,346 (26/35). Trasmissione finale ad albero cardanico e coppia conica; rapporto 3,600 (36/10).
TELAIO doppia culla in acciaio; avancorsa 187 mm, inclinazione cannotto di sterzo 32°.
SOSPENSIONI forcella teleidraulica con steli da 45 mm di diametro, escursione ruota ant. 107,7 mm. Forcellone con due ammortizzatori regolabili nel precarico molla e nella estensione; escursione ruota post. 120 mm.
FRENI ant. due dischi flottanti da 320 mm, pinze radiali Brembo a 4 pistoncini contrapposti; post. disco da 282 mm, pinza a 2 pistoncini.
RUOTE cerchi in lega, ant. 3,50x 21”, post. 5,50x16’’; pneumatici ant. 120/70-21", post. 180/60-16"
DIMENSIONI (in mm) e peso: lunghezza 2.560, larghezza 920, altezza max 1.275, altezza sella 740, interasse 1.700 mm; peso in ordine di marcia (e senza carburante) 341 Kg.
PREZZO: 24.150 euro, indicativo chiavi in mano.
Il motore bicilindrico viene adeguato alla Euro 4 grazie
all'aiuto di un sistema di aria secondaria per i collettori
di scarico e una fasataura di anticipo d'accensione di-
versa, ma niente altro. Per mitigare il rumore ci sono i
due lunghissimi scarichi in acciaio inox.
21 pollici e non sentirli. O quasiChe sia una moto imponente e massiccia lo scoprite subito
solo cercando di sostenerla da fermo nelle manovre. Me-
glio sedersi sulla sella che è bassa e permette di mettere
saldamente i piedi a terra. Poi, appena partiti l'impatto resta
impegnativo con la ruota da 21 pollici che si fa sentire im-
ponendo la direzione e che richiede un certo rodaggio per
entrare in confidenza con lei. Però, si finisce quasi subito
di "remare" passando i 40 km/h: ed ecco che la MGX-21 ri-
diventa una Guzzi, pur sempre da rispettare nelle misure e
nella stazza, ma gestibile anche nei tornanti più stretti del
nostro giro che è partito da Milano, passato per la Brian-
za, transitato per la Valsassina e quindi arrivato sul lago,
a Mandello. Anzi, sfruttando proprio la naturale capacità
di chiudere le curve (sempre andando piano) diventa pure
agevole e anche i pneumatici Dunlop Elite aiutano a gesti-
re la maneggevolezza. Sul soft la taratura delle sospensio-
ni che vanno davvero bene nell'ammortizzare i vari colpi,
almeno guidando da soli.
Usando la mappatura "veloce", la MGX-21 è rapida ad usci-
re dalle curve. Anche questo aiuta a governare al meglio
la moto: sentire questo grosso bicilindrico che diventa im-
provvisamente vivace nella erogazione non è male e sin-
ceramente questa è la gestione che preferiamo. Nel modo
"turismo" tutto si fa più soft e meno rapido nel rispondere
all'acceleratore, utilizzando "pioggia" non c'è soddisfazione
se l'asfalto tiene la trazione dei 96 CV del motore.
Quando troviamo un percorso più dritto, dove si può viaggia-
re al limite del codice, la stabilità della ruota della MGX-21 è
notevole ma resta sensibile sulle sconnessioni longitudinali
come quando due lingue di asfalto si affiancano. �
TEMPERATURE SOTTO CONTROLLOSotto, alla base del motore c'è un
grande radiatore dell'olio supportato anche da una ventola elettrica. Inoltre, una pompa del lubrificante è dedicata proprio al raffreddamento del motore.
Testate, basamento e blocco cilindri sono quelli della California 1400 con
distribuzione a 4 valvole per cilindro, doppia accensione. Nella vista dall'alto
il coperchio in fibra di carbonio della sella del passeggero: è un optional che costa 267 euro. In evidenza le
comode pedane; come accessorio ci sono altre pedane, larghe e piatte (stile
California), che costano 663 euro.
ottobre 2016 / Motociclismo 113
LEOFRANCESCO MERCANTI - MARKETING PRODOTTO
"Il lavoro più importante è stato quello
di tramutare una bagger in una vera
Moto Guzzi, cioè doveva essere una
moto guidabile nonostante la ruota da
21 pollici. Però, per le bagger i parametri
della leggerezza, della manovrabilità,
delle dimensioni sono altri. Chi compra
questa moto compra anche uno stile,
una personalità".
Avete raccontato che avete esplorato
molto lo stile bagger in USA. Che
cosa hanno detto i bikers americani?
"I motociclisti del raduno di Sturgis
hanno apprezzato la linea molto hard.
Poi quando l’hanno provata non si
aspettavano da una bagger queste
prestazioni e manovrabilità nella
guida. Da fermo o quando la usi a
bassa velocità ti può creare qualche
piccola ansia, ma quando superi i 30
km/h cambia tutto. E se confrontiamo
la nostra MGX-21 con le altre, beh...
questa Guzzi va come un aeroplano. Poi,
alle bagger ci stanno pensando un poco
tutti. Arriveranno quelle di Triumph,
addirittura di BMW.
Però non l’avete fatta solo per gli
americani.
"No, prima di tutto, lo ribadisco, abbiamo
fatto una Moto Guzzi. E poi, non ci
sarebbe niente di male
se l’avessimo fatta solo
per gli americani, in USA
questo è un mercato da
centinaia di migliaia di
pezzi. Con questa linea, con
questo look diverso, vedremo quanto
la vorranno in Europa. Nel Vecchio
Continente, quando cerchiamo di uscire
dai soliti canoni della moto tradizionale
c’è il guzzista che si scandalizza. In
America, la Guzzi non è più tanto
conosciuta e quando presenti una simile
moto, la guardano con interesse, senza
preconcetti. Comunque, la MGX-21 ha
creato un interesse notevole e ha fatto
passare il messaggio che Guzzi non è
fossilizzata sulle cose del passato, ma
guarda al futuro, a nuove tendenze".
Come sono nati il nome di Flying
Fortress" e la sigla MGX-21?
"Il nome è nato dai commenti
che abbiamo colto alle Fiere: una
astronave che volava. Poi, bella
massiccia, Insomma, una Fortezza
Volante. Per MGX-21, il numero si
riferisce alla ruota anteriore; MG sta
per Moto Guzzi mentre la X deriva dal
fatto che era partito come un progetto
molto, molto segreto".
"NON È SOLO UNA BAGGER..."
UNA V STORICAIn alto, la vista posteriore del motore evidenzia la V di 90°, configurazione usata sin dalla prima V7 700 del 1966. Il corpo farfallato è unico per le due bancate e ha un diametro di 52 mm. L'iniezione elettronica è realizzata da Magneti Marelli con gli iniettori a doppio getto che indirizzano il carburante direttamente sulle valvole di aspirazione. Il motore è adeguato alla normativa Euro 4 e ha doppia sonda lambda per controllare al meglio la combustione.
Motociclismo / ottobre 2016114
testMOTO GUZZI MGX-21tt
BAGGER: QUELLO
CHE DICONO I GUZZISTI
Lo vedete? Scotta anche da spenta. Non perché butta caldo, ma perché è tanto
aggressiva ... Però, vorrei delle borse più
grandi per andare in due
Roberto Telloni, 55 anni,
manager, di Montegranaro (FM),
guida la California 1400 SE.
In occasione del raduno dei 95 anni di vita di Moto Guzzi, siamo andati a Mandello per raccogliere pensieri, battute e considerazioni degli irriducibili amanti del marchio dell'aquila. Quasi tutti dicono sì all'immagine dark della MGX-21 e approvano senza riserve la svolta radicale introdotta con questa moto
Bella e particolare. E poi ha la radio che manca
alla mia California. Meno male che Guzzi ha preso una strada sportiva
Luigi Bartocci 53 anni,
impiegato, di Gubbio,
California 1400.
Bella evoluzione della Guzzi. Meglio di una Harley
perché è italiana. Mi piace la linea e perché è possente, ma il prezzo...
Jacopo Manzin, 36 anni di Vicenza,
rappresentante. Ha una Stelvio,
una Ducati 999 e una Laverda
1000 3 cilindri.
La trovo bella e leggera, me la porterei via. Giusto che la Guzzi vada oltre, se lo può
permettere. Lo dico io che con le Guzzi ho preso una
sbandata di vita
Paolo Larceri 54 anni, avvocato
di Bobbio (PC). Guida solo Guzzi:
Centauro, Griso e California.
Esagerata e innovativa e apprezzo che Guzzi abbia
fatto una moto così,ma lo stile della MGX-21
lo ritengo poco Guzzi e tanto da moto yankee
Christian Ronconi 44 anni
di Lomagna (LC). Tonitore,
usa una Breva 1100.
È bella, ma non la comprerei mi sembra poco pratica
in due. Spero che la vernice rimanga sempre total black
anche dopo tanti km di viaggio
Francesco Forestiere 39 anni,
amministrativo messinese,
in sella alla California 1400.
ottobre 2016 / Motociclismo 115
È spettacolare. Incute rispetto, timore e mi
piace anche il rosso di pinze e teste che spezza il nero
Francesco Zullino, 43 anni,
di Francavilla Fontana (BR).
Sottufficiale dei Carabinieri.
Ha una Stelvio NTX.
Imponente, ma pure elegante. Mi sono seduta in sella e la
trovo pesante e credo sia difficile. Nera è perfetta così
Monia Mondelli 44 anni, biologa
di San Giovanni Rotondo (FG).
Ha una V7 Café Racer.
Ad Eicma mi sono innamorato. E' una vera alternativa alle Harley. Avrei usato le ruote
a raggi invece di queste in lega e carbonio
Ranieri La Torre 41 anni di Novara.
Tatuatore. Ha due 1000 SP
del 1979 e del 1991.
Mi sembra un missile! E deve rimanere nera, solo nera.
Sono Guzzista da sempre e dico che la Guzzi fa bene a fare
moto di alto livello che non tutti si possono permettere
Roberto Galbusera 57 anni di
Calusco d'Adda (BG), impiegato.
Ha la California II 1000 del 1983.
Letteralmente mi fa sesso! Unisce una gran tecnologia
a una veste molto americana. Dice qualche
cosa di diverso, ha una immagine futurista
Rocco Torri, 52 anni, addetto prova
motori. E' di Mandello del Lario,
ma guida una Ducati Monster 900.
Motociclismo / ottobre 2016116
comparativaDUCATI HYPERSTRADA 939 VS KTM 690 DUKE
Motociclismo / ottobre 2016116
Per qualcuno tutto ciò che serve è una moto super divertente con lo spazio per portarsi un cambio o poco più. Le proposte più nuove sono la bicilindrica italiana e la “mono” austriaca. Quale scegliere?
da leoniUN WEEKEND
di Fabio Meloni, foto Thomas Maccabelli
IDENTIKIT DUCATICILINDRATA 937 ccPOTENZA MASSIMA *99,56 CVACCELERAZIONE 0-400 m *11,431 sVELOCITÀ MASSIMA *221,3 km/hPESO A VUOTO *202,8 kgPREZZO INDICATIVO c.i.m. 13.490 euroPREZZO MOTO IN PROVA 13.490 euro*Dati rilevati dal Centro Prove
ottobre 2016 / Motociclismo 117
IDENTIKIT KTM
CILINDRATA 690 ccPOTENZA MASSIMA *68,59 CVACCELERAZIONE 0-400 m *12,565 sVELOCITÀ MASSIMA *200,1 km/hPESO A VUOTO *162,3 kgPREZZO INDICATIVO c.i.m. 9.050 euro
PREZZO MOTO IN PROVA 10.870 euro
*Dati rilevati dal Centro Prove
Motociclismo / ottobre 2016118
comparativaDUCATI HYPERSTRADA 939 VS KTM 690 DUKE
FILOSOFIE OPPOSTE: KTM PUNTA SULL'AGILITÀ (162 KG), DUCATI SULLA POTENZA (99 CV)
p
In una delle sue (tante) canzoni famose, Max Pezzali degli
883 dice che basta un giorno in sella per lasciarsi alle
spalle lo stress della quotidianità, e mai affermazione
è stata tanto vera come nel caso delle nostre due
protagoniste - che il cantante fosse appena sceso da un
Hyper o una Duke, invece che dalla sua... soporifera Harley,
quando scrisse il testo?
C’è chi ama viaggiare, e senza una moto carica come un mu-
lo e un itinerario di 18.000 km davanti a sé non si sente ispi-
rato; c’è chi vede la moto solo come mezzo per andare forte
in pista; c’è chi fa fuoristrada, chi adora trottare sul lungola-
go con l’Harley; e infine, c’è chi aspetta il sabato mattina per
partire con un amico verso una destinazione non per forza
lontana, col minimo indispensabile nelle borse, e il solo scopo
di godersi strada, guida e paesaggio. Le protagoniste di que-
sto servizio nascono esattamente per questo: sono Moto Pu-
re, nient’altro. Capita ormai di valutare la maggior parte delle
proposte parametrandosi con quello che devono fare. Le ma-
xienduro vanno bene considerando che sono adatte a fare un
milione di chilometri con 800 kg di carico, ed è quindi normale
serva un argano per sollevarle dal cavalletto. Le supersporti-
ve devono andare da 0 a 396 km/h in quattro secondi e fare
tempi sul giro da MotoGP, ed è quindi ovvio che siano comode
come strumenti di tortura medioevali. Le moto fighette devono
essere fighette, per cui nessuno si stupisce se poi fanno tutto
il resto da schifo: “eh, ma sono belle…”. Suonerà esagerato -
anzi, lo è, però permetteteci di dirlo - ma è diventato talmente
raro trovare moto che fanno le moto e basta, che provarne e
scriverne è persino emozionante. Hyperstrada e 690 Duke, di-
cevamo, sono espressione diretta del motociclismo alle sue
radici. Niente motori eccessivi, ciclistiche semiattive e ambi-
zioni particolari; cavalli “giusti”, pochi chili, guida divertente,
aria in faccia e due borsette - nemmeno piccolissime, nel ca-
so della Ducati - per metterci mutande, spazzolino e dentifricio.
Perché andare fino a Capo Nord quando a pochi chilometri da
casa si riscopre il piacere di guidare?
PresentazioniConoscerete sicuramente le due protagoniste, tuttavia vale la
pena fare un breve ripasso generale per inquadrare le caratte-
ristiche più importanti. La Ducati Hypermotard esiste da molto,
ormai. In origine era equipaggiata con lo storico “pompone”
bicilindrico ad aria, messo da parte negli ultimi anni in favo-
re di un moderno twin raffreddato a liquido, che per il 2016 è
cresciuto fino a 937 cc nel rispetto della Euro 4. Ha la bellezza
ottobre 2016 / Motociclismo 119
UNA DI SERIE,
L'ALTRA NO
La Hyperstrada viene venduta
esattamente come la vedete in queste
pagine, la Duke monta invece
alcuni accessori del catalogo KTM.
di 99 CV e 9 kgm alla ruota, e pesa, sempre secondo il nostro
Centro Prove, 202 kg a secco. Come suggerisce il nome nasce-
va come vera e propria fun-bike - una supermotard di grossa
cilindrata tutta impennate e piegoni - salvo poi venire decli-
nata in tre versioni delle quali la Hyperstrada, che proviamo
oggi, è diventata la più venduta e apprezzata per ovvi motivi:
è una Hypermotard con alcune comodità in più. Anche la Du-
ke è una vecchia conoscenza, e anche lei ha seguito a gran-
di linee il percorso dell’italiana. Nasceva come supermotard
stradale - una supermotard più “autentica” rispetto a Ducati,
per il suo motore monocilindrico - e col passare degli anni e il
susseguirsi degli aggiornamenti si è mossa nella direzione del-
la fruibilità. Da moto tutta “penne” da godersi in fretta, prima
che il sedere cominciasse a dolere - aveva la sella dritta co-
me le vere “motard” - è diventata una compagna con la qua-
le giocare tutto il giorno. Quello che la distingue dalla maggior
parte delle concorrenti stradali è la sua fedeltà al monocilin-
drico. Quello che proviamo oggi è una versione ulteriormen-
te aggiornata dell’ormai mitico “690”, rispettoso della Euro 4
e capace di ben 68 CV e 6,7 kgm alla ruota. Questo motore le
garantisce anche un peso piuma: 162 kg a secco.
Detto ciò, nello spirito di sposare la filosofia “easy” delle due
protagoniste, lasciamo da parte ulteriori, noiosi dettagli tecni-
ci - che comunque trovate nel servizio -, tiriamo giù le visiere
e saltiamo in sella. Ci aspetta un po’ di autostrada. E soprat-
tutto, un bel po’ di divertimento.
Il trasfermento Eccoci allora a 130 km/h, diretti non molto lontano e pronti a
stringere i denti, anche se già abbondantemente rincuorati all’i-
dea di ciò che ci aspetta nelle prossime ore. In realtà bastano
alcuni minuti per rendersi conto che c’è ben poco da stringere:
la situazione è migliore delle aspettative, e non poco. Tra le due
è la Ducati a essere più comoda, in larga misura per via del suo
“plexi” che allevia il busto dalla spinta dell’aria. Si può tranquilla-
mente aumentare l’andatura con lei, senza che questo la renda
un brutto posto dove trascorrere il tempo del viaggio. Le vibra-
zioni rimangono contenute, i paramani continuano a fare il loro
lavoro e la posizione in sella continua a essere poco ergonomi-
ca - ma non per questo affaticante. Di questo parleremo meglio
più tardi. Sulla Kappa invece si sta piacevolmente seduti, ma
allo stesso tempo più esposti all’aria. Per fare un paragone, se
con l’Hyper si viaggia bene anche oltre i 140 km/h indicati, con
la Duke si trova un’andatura naturale - ovvero che permette di
guidare a lungo senza voler scendere, mollarla in un’area di so-
Motociclismo / ottobre 2016120
comparativaDUCATI HYPERSTRADA 939 VS KTM 690 DUKE
L'HYPER VINCE IN AUTOSTRADA, LA DUKE NEL CONSUMO "MEDIO": 18,2 KM/L CONTRO I 15,2 DI DUCATI
KTM: TRE "MAPPE",
DUE GIACCHE
A destra, tramite la (bella) strumentazione
a colori si possono scegliere tre tipi di
erogazione e tenere sotto controllo marcia
inserita, livello della benzina, ABS e TC. Ogni
borsa ha capacità di 16,5 litri, sufficiente per una
giacca, e pesa 1,5 kg.
ottobre 2016 / Motociclismo 121
sta e darsi all’autostop - attorno ai 120 km/h. Basterebbe un ple-
xi equivalente a quello di Ducati (Givi ne ha un paio a catalogo) e
la situazione sarebbe subito migliore - per i paramani, vanno be-
ne quelli KTM montati sulla “nostra”. Anche perché le vibrazio-
ni sono contenute. Si sentono più che sulla rivale (bicilindrica),
vero, ma restano abbondantemente nel confine del sopportabi-
le senza fastidio. Tra le altre cose che si notano via via che l’au-
tostrada scorre lenta e soporifera c’è la strumentazione KTM,
davvero bella e completa. Oltre a essere a colori - cosa riservata
a moto di altissima gamma, oggi come oggi - informa su marcia
inserita, livello della benzina e autonomia residua, oltre a mol-
to altro. Quella Ducati ha un aspetto più economico, il che non
è necessariamente un difetto per uno strumento che deve solo
tenere aggiornati su alcune cose. Peccato però non trovare il li-
vello della benzina e/o l’autonomia residua. Mentre se parliamo
di leggibilità è leggermente in vantaggio. Tutto è chiaro anche in
pieno sole, dove quella KTM è invece un po’ poco luminosa. E
con questa noiosa ma necessaria osservazione concludiamo il
discorso e lasciamo l’autostrada.
Si balla!Vorremmo che esistesse un modo gentile per dire quello che
stiamo per dire, ma se c’è non ci viene in mente, per cui questo
è quanto: dove c’è da guidare, la Duke è di un altro pianeta. Cer-
to, qualche freccia all’arco, l’Hyper ce l’ha. Il motore, in partico-
lare, è meraviglioso. Spinge forte fin dal basso, ha una schiena
massiccia, da vero “pompone”, e allunga con una grinta esal-
tante - tutto questo riuscendo anche a essere gentile e dolce
e elastico quando si vuole semplicemente andare a spasso. Ci
chiedessero di fare una classifica dei motori più belli da usare
su strada, questa versione del Testastretta 11° meriterebbe un
piazzamento prestigioso. Il problema è tutto il resto, a partire
da una posizione di guida che abbiamo già accennato essere
quantomeno strana. Ci si trova “incastrati” in una sella che non
permette di muoversi avanti o indietro, con pedane arretrate e
un manubrio basso e vicino. Inoltre la vita è più larga di quello
che ci si aspetterebbe da una snella e filante motardona, cosa
che rende quantomeno faticoso stringere le gambe al serbato-
TESTER’ Fabio Meloni (180 cm - 76 kg) ’ Nicolas Patrini (188 cm - 82 kg)
ABBIGLIAMENTO’ Caschi Bell e X-Lite’ Giacche Alpinestars e Dainese’ Guanti Alpinestars e Dainese’ Pantaloni Spidi’ Stivaletti Gaerne e Alpinestars
continua a pag. 124
DUCATI: TC SU 8
LIVELLI, DUE CASCHI
A sinistra, il controllo di trazione ha ben 8 livelli di intervento e si possono scegliere tre tipi di erogazione. C'è la marcia inserita, manca il livello della benzina. Ogni borsa ha 25,5 litri di capacità rilevata (sufficiente per un integrale) e pesa 2,1 kg.
Motociclismo / ottobre 2016122
comparativaDUCATI HYPERSTRADA 939 VS KTM 690 DUKEpp
SULLA CARTA È UNA MOTO DA SOGNO: ANIMO "FUN", ALLESTIMENTO "TOUR"
ottobre 2016 / Motociclismo 123
C'È IL POMELLO PER IL PRECARICO. E MOLTO ALTRO...Sopra, gli aiuti e le impostazioni elettroniche si gestiscono
con la pulsantiera sul blocchetto sinistro. La navigazione nei menù non è molto intuitiva, ma si impara in fretta.
Tra gli accorgimenti per i mototuristi c'è il pomello per regolare il precarico del "mono", ma nell'allestimento di
serie (foto nella pagina di sinistra) sono inclusi anche il plexiglas, i paramani, la sella "touring", le valigie e i
supporti, il cavalletto centrale, le manopole riscaldabili e il maniglione per il passeggero. La ciclistica è quella di una vera Ducati: telaio a traliccio, telaietto pressofuso in alluminio, forcellone monobraccio in lega leggera, ottimi
freni; unica lacuna, la forcella non regolabile. Le gomme di primo equipaggiamento sono ottime Pirelli Scorpion Trail.
PREGI’ Allestimento ’ Motore’ Protezione a 130 km/h
DIFETTI’ Posizione in sella’ Feeling di guida’ Luce a terra
INCONVENIENTI’ Nessuno
DATI TECNICI DICHIARATI
Motore: 4T, bicilindrico a L, raffreddamento a liquido, alesaggio per corsa 94x67,5 mm, cilindrata 937 cc, rapporto di compressione 13,1:1, distribuzione desmodromica, 4 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a carter umido, potenza max 113 CV (83,1 kW) a 9.000 giri/min, coppia max 97,9 Nm (10 kgm) a 7.500 giri/min.
Alimentazione: iniezione elettronica, full ride-by-wire, capacità serbatoio 16 litri.
Trasmissione: primaria a ingranaggi, rapporto 1,85; finale a catena, rapporto 2,86 (15/43).
Cambio: a 6 marce, valore rapporti: 2,466 (37/15) in prima, 1,764 (30/17) in seconda, 1,4 (28/20) in terza, 1,181 (26/22) in quarta, 1,043 (24/23) in quinta, 0,958 (23/24) in sesta.
Frizione: multidisco in bagno d'olio con antisaltellamento.
Telaio: traliccio in tubi di acciaio; inclinazione cannotto di sterzo 25,5°; avancorsa 104 mm.
Sospensioni: anteriore forcella upside-down non regolabile, escursione ruota 130 mm; posteriore monoammortizzatore regolabile nel precarico e nell'idraulica in estensione, escursione ruota 130 mm.
Ruote: cerchi in lega leggera; pneumatici ant. 120/70-17", post. 180/55-17".
Freni: ant. doppio disco da 320 mm con pinze monoblocco a quattro pistoncini, post. disco da 245 mm con pinza a doppio pistoncino; ABS regolabile di serie.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza, larghezza e altezza n.d.; interasse 1.485 mm, altezza sella 810 mm, peso in ordine di marcia 210 kg.
Motociclismo / ottobre 2016124
comparativaDUCATI HYPERSTRADA 939 VS KTM 690 DUKE
DUCATI: DUE DISCHI,
UNA REGOLAZIONE
A destra, notevole l'impianto
dell'Hyper, con dischi da 320 mm,
pinze Brembo monoblocco e ABS
Bosch regolabile. La leva del freno ha il registro per
la distanza dal manubrio, quella della frizione no.
io. L’effetto pratico di tutto ciò è che ci si trova a guidare con la
brutta sensazione di sedere “sopra” la ruota anteriore - senza
poter arretrare - faticando anche a trovare un corretto soste-
gno in frenata: non c’è un serbatoio a cui appoggiarsi, non ci si
riesce ad aiutare con le gambe e il manubrio è in una posizione
innaturale. La ciclistica funziona bene finché si rimane su stra-
de con curve ampie e ben asfaltate. Qui si possono pennellare
belle traiettorie con una piacevole precisione, godendosi l’ef-
fetto “fionda” del motore in uscita e una maneggevolezza che
rimane buona anche in velocità. Detto ciò, non crediamo di di-
re nulla di strano aggiungendo che da una moto così è naturale
aspettarsi anche un comportamento quantomeno divertente su
qualunque tipo di percorso, anche (soprattutto?) quelli tortuo-
si e non necessariamente ben asfaltati. E invece nello stretto la
Hyper è un po’ in affanno. Al di là del fatto che, come dicevamo,
la posizione di guida non aiuta a gestire al meglio le frenatone
- peraltro il freno anteriore è un po’ “spugnoso” -, c’è da fare i
conti con una luce a terra piuttosto limitata (il cavalletto centrale
tocca facilmente, e chissà se si viaggia in due!) e con una cicli-
stica che disegna traiettorie più “tonde” di quelle che servireb-
bero per “mordere” davvero la strada. Va da sé che rallentando
il ritmo tutti questi problemi scompaiono. Ma solo noi troviamo
segue da pag. 121
continua a pag. 128
ottobre 2016 / Motociclismo 125
KTM: UN DISCO,
DUE REGOLAZIONI
A sinistra, per il peso della Duke è più che sufficiente un disco da 320 mm con pinza Brembo monoblocco a quattro pistoncini. L'ABS è Bosch, regolabile, con funzione Supermoto. Entrambe le leve al manubrio solo regolabili.
L'HYPER SI GUIDA BENE SUL VELOCE, LA DUKE VA ALLA GRANDE OVUNQUE
Motociclismo / ottobre 2016126
comparativaDUCATI HYPERSTRADA 939 VS KTM 690 DUKE
COMPUTER DI BORDO DI SERIE, BORSE (E MOLTO ALTRO) IN OPTIONALSopra, sul blocchetto sinsitro c'è la pulsantiera con la quale si gestiscono le funzioni dell'elettronica e si sceglie quali delle (moltissime) informazioni visualizzare sulla strumentazione. La logica della navigazione nei vari menù è piuttosto intuitiva. Ben fatti i comandi a pedale; il piolino del cambio ha lo snodo, utile in caso di caduta. Nella pagina a fianco, la "nostra" Duke monta vari accessori. Quelli utili per stare fuori il week-end sono i paramani (99 euro) e le borse laterali (578 euro, con supporti). In più ci sono plexi (molto piccolo e pressoché inutile, 29 euro), silenziatore Akrapovic (699 euro), barre di protezione (159 euro), coperchi in ergal pompa frizione e freno (29 e 25 euro) e puntale (199 euro). Anche lei, come la Hyper, sfoggia una ciclistica di tutto rispetto: telaio a traliccio, forcellone in lega leggera con nervature a vista, telaietto pressofuso in lega leggera. Anche in questo caso la forcella non è regolabile. Le gomme di primo equipaggiamento sono le ottime Metzeler Sportec M7 RR.
PREGI’ Ciclistica ’ Motore’ Ergonomia
DIFETTI’ Protezione a 130 km/h’ TC disattivabile solo da fermo
INCONVENIENTI’ Nessuno
DATI TECNICI DICHIARATI
Motore: 4T, monocilindrico, raffreddamento a liquido, alesaggio per corsa 105x80 mm, cilindrata 690 cc, rapporto di compressione n.d., distribuzione monoalbero, 4 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a carter umido, potenza max 73,4 CV (54 kW) a 8.000 giri/min, coppia max 74 Nm (7,5 kgm) a 6.500 giri/min.
Alimentazione: iniezione elettronica, ø corpo farfallato 50 mm, full r-b-w, capacità serbatoio 14 litri.
Trasmissione: primaria a ingranaggi, rapporto 2,19 (36/79); finale a catena, rapporto 2,5 (16/40).
Cambio: a 6 marce, valore rapporti n.d.
Frizione: multidisco in bagno d'olio con antisaltellamento.
Telaio: traliccio in tubi di acciaio; inclinazione cannotto di sterzo 26,5°; avancorsa n.d.
Sospensioni: anteriore forcella upside-down non regolabile, escursione ruota 135 mm; posteriore monoammortizzatore regolabile nel precarico e nell'idraulica in estensione, escursione ruota 135 mm.
Ruote: cerchi in lega leggera; pneumatici ant. 120/70-17", post. 160/60-17".
Freni: ant. disco da 320 mm con pinza monoblocco a quattro pistoncini, post. disco da 240 mm con pinza a pistoncino singolo. ABS regolabile di serie.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza, larghezza e altezza n.d.; interasse 1.466 mm, altezza sella 835 mm, peso a secco 148,5 kg.
Motociclismo / ottobre 2016128
comparativaDUCATI HYPERSTRADA 939 VS KTM 690 DUKEpp
deludente il constatare che l’unico modo per godere di una mo-to così bella, aggressiva e potente sia quello di andare piano?Invece, la Duke è semplicemente una meraviglia. È come se qualunque cosa, su di lei, fosse studiata col solo scopo di offri-re un’esperienza di guida eccezionale. La posizione di guida of-fre il miglior controllo possibile, tanto per cominciare, e in più ci sono comandi impeccabili: il freno anteriore è potente (non po-tentissimo) e perfettamente modulabile, lo stesso il posteriore; frizione e cambio si gestiscono col pensiero. Soprattutto, parlia-mo di una moto da 160 kg “veri” con una ciclistica tanto svelta quanto sapientemente equilibrata. Non è la Duke ad affrontare le curve, sono le curve a dover affrontare lei. Strette o larghe, sconnesse o ben asfaltate, cieche o “aperte”, paraboliche o in contropendenza, a stringere o ad allargarsi; nulla la mette in dif-ficoltà. Ha la maneggevolezza per entusiasmare su una lunga serie di tornanti, la precisione e l’aderenza per filare come un treno sul veloce e la capacità di correggere istantaneamente qualunque traiettoria per divertire subito anche su strade sco-
nosciute. Ah, ha anche un gran bel motore. Il 690 spinge meno del Testastretta, nessun dubbio su questo, ma allo stesso tem-po ha tutto quello che serve per soddisfare anche il polso più esperto. Ha una coppia robusta, un bell’allungo; fuori dalle cur-ve la Kappa non sta a guardare, macché, scatta in avanti con una spinta robusta che la proietta rapidamente verso la curva successiva. In soldoni, è una moto che va da 0 a 100 km/h in 4 secondi, che impenna di gas anche in seconda, che raggiun-ge 200 km/h effettivi di velocità massima. E che al di là di tutto questo, è anche assolutamente piacevole da guidare in totale relax. Ha un solo, piccolo, difetto secondo noi, ed è la gestione macchinosa dei controlli elettronici (vale lo stesso discorso per l’Hyper). Per togliere il controllo di trazione o modificare l’impo-stazione dell’ABS - KTM offre anche il divertentissimo livello Su-permoto che permette di intraversare la moto in ingresso curva - bisogna essere fermi e frugare tra menù e sottomenù. Perché non prendere spunto da chi (per esempio BMW), ha dei tasti dedicati e permette di disattivare il TC anche in movimento? �
MEGLIO LARGA,
MEGLIO STRETTA
A sinistra, si nota come la sella Ducati sia concava, cosa che limita i movimenti del pilota in senso longitudinale. La parte destinata al passeggero è spaziosa e completata da comodi mangilioni; in questo caso ben venga la larghezza della seduta.La sella KTM è piatta, ampia dove si appoggia il sedere e snella dove si unisce al serbatoio, così che le gambe possano aderire correttamente ai fianchi. Nel nostro weekend tra le curve non ne abbiamo sentito l'esigenza, ma KTM mette a disposizione tra gli accessori le selle "comfort" per pilota e passeggero. Sotto, con le borse montate la Hyper è larga 950 mm (rilevati), la Duke 870.
segue da pag. 124
ottobre 2016 / Motociclismo 129
80
90
100
110
120
130
140
150
160
170
180
190
200
210
40
45
50
55
60
65
70
75
80
85
90
95
100
105
KTM 690 Duke
Ducati Hyperstrada 939
CV Nm
potenza
coppia
0
10
20
30
40
50
60
70
0
5
10
15
20
25
30
35
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10giri/min
x1000
BANCO DINAMOMETRICO
PROVE STRUMENTALI
Centro Prove e Servizi Via don Luigi Sturzo, 20016 Pero (MI). Per le prove utilizziamo banchi dinamometrici Borghi & Saveri FE 600 - SD e FA 50/30, banco Dynojet, catene Regina. Prove strumentali: Pista Pirelli di Vizzola Ticino, strumentazione V-Box Racelogic e MCDR Leane
MISURE
414
305
265
272
888
904
826
823
965
932
458
393
1.485
1.466
2.102
2.125
536
582
511
530
1.096
1.107
M
Indichiamo potenza e coppia alla ruota. L'accelerazione è su 400 m. La ripresa si riferisce al 90-130 km/h in ultima marcia. Le frenate (con ABS) sono da 50 e 90 km/h.
A CONFRONTO MODELLO cc Cilindri Pot. CV/giri Coppia Nm/giri V. max km/h Acc. (s) Rip. (s) Frenata (m) Peso (kg) - % Prezzo c.i.m.
Ducati Hyperstrada 939 937 2 99,56-8.900 87,51-7.300 221,3 11,431 3,48 32,8-10,2 202,8 (48,5-51,5) 13.490
KTM 690 Duke 690 1 68,59-8.400 65,78-6.900 200,1 12,565 5,02 33,2-10,3 162,3 (49,7-50,3) 9.050
Con un cilindro e quasi 250 cc in più, il Testastretta è (chiaramente) superiore lungo tutto l'arco di erogazione, con un vantaggio di oltre 30 CV nella potenza massima (109 CV contro 75) e 20 Nm nella coppia massima (95 Nm contro 72). È però interessante notare come, con le dovute proporzioni, le curve si assomiglino, con la coppia che raggiunge il picco a regimi piuttosto elevati, a testimoniare i caratteri sportivi.
15,8 LITRI
14 LITRI
Capacità Effettiva Serbatoio
Capacità Effettiva Serbatoio
LE PRESTAZIONI
I VALORI AL BANCODUCATI KTM
Potenza max all’albero 109,12 CV a 8.900 giri/min 75,18 CV a 8.400 giri/min
Potenza max alla ruota 99,56 CV a 8.900 giri/min 68,59 CV a 8.400 giri/min
Coppia max all’albero 95,92 Nm a 7.300 giri/min 72,10 Nm a 6.900 giri/min
Coppia max alla ruota 87,51 Nm a 7.300 giri/min 65,78 Nm a 6.900 giri/min
Potenza specifica all’albero 116,47 CV/litro 108,53 CV/litro
Vel. media pistone (regime potenza max) 20,03 m/s 22,40 m/s
Pressione media eff. albero (regime coppia max)
13,12 kg/cm2 13,34 kg/cm2
Rapporto peso/potenza alla ruota 2,04 kg/CV 2,37 kg/CV
ACCELERAZIONE spazio (m) 100 200 300 400
DUCATITempo (s) 4,988 7,415 9,506 11,431
Velocità (km/h) 131,4 162,0 180,3 192,6
KTMTempo (s) 5,431 8,102 10,420 12,565
Velocità (km/h) 120,4 148,0 162,8 172,4
RIPRESA (da 50 km/h) spazio (m) 100 200 300 400
DUCATITempo (s) 4,792 7,807 10,226 12,328
Velocità (km/h) 102,1 136,0 161,2 180,2
KTMTempo (s) 5,403 8,960 11,801 14,252
Velocità (km/h) 87,0 115,1 138,1 154,3
DUCATI
KTM
Motociclismo / ottobre 2016130
testGAMMA MASH
Motociclismo / ottobre 2016130
QUANTI CAVALLI
La Casa francese introduce due nuovi modelli in gamma e "promuove" gli altri a Euro 4, dotandoli di iniezione elettronica e ABS (frenata combinata per i 125). Divertente la café racer, elegante la 125 naked e "super trendy" la rinnovata Two Fifty, dal look scrambler-special. Prezzi poco superiori ai modelli già in vendita
di Alberto Motti
ottobre 2016 / Motociclismo 131
IN PILLOLE - TT40 CAFÉ RACERCILINDRATA 397 cc
POTENZA MASSIMA 27,6 CV
PESO A SECCO 151 kg
PREZZO C.I.M. n.d.
IN PILLOLE - 125 BLACK SEVENCILINDRATA 124 cc
POTENZA MASSIMA 11,6 CV
PESO A SECCO 112 kg
PREZZO C.I.M. n.d.
IN PILLOLE - TWO FIFTYCILINDRATA 249 cc
POTENZA MASSIMA 20 CV
PESO A SECCO 130 kg
PREZZO C.I.M. n.d.
VENTOTTO + SETTEVentotto sono i CV della Scrambler (non è una
novità assoluta, ma la foto meritava), mentre sette sono i cavalli che il nostro tester
ha trovato dietro una curva. In effetti con 35 CV il 400 Mash sarebbe ancora più gustoso.
Motociclismo / ottobre 2016132
testGAMMA MASH
Motociclismo / ottobre 2016132
La Casa francese Mash, focalizzata su piccole ci-
lindrate dall’aspetto vintage, ha scelto la Corsica
per presentare la propria gamma ampliata e rin-
novata. Le strette e tortuose strade dell’isola si
sono rivelate l’ambiente ideale per le classiche
monocilindriche del giovane Marchio francese. Innan-
zitutto, le moto già conosciute sono state “promosse”
all’Euro 4, che vuol dire iniezione elettronica Delphi per
soddisfare gli standard antinquinamento e, soprattutto,
sistema antibloccaggio ABS per le “over 125” e frenata
combinata per le ottavo di litro. I modelli già sul merca-
to poi, hanno ricevuto tanti piccoli affinamenti in grado
di rendere più gradevole la guida: nuove manopole, con-
tamarce sulle 125, ed eliminazione di un piping decora-
tivo sulla sella della 250 che diventava fastidioso dopo
una guida prolungata.
TT40 Café Racer La novità maggiore, che Mash considera la propria “ammira-
glia”, è la TT40 Cafè Racer ispirata alle moto che correvano il
Tourist Trophy dell’isola di Man negli Anni 60, realizzata sulla
base dello stesso motore 400 monocilindrico di Five Hundred
e Scrambler, una sportiva caratterizzata da un’elegante mezza
carena e dal faro tondo. La posizione in sella è protesa in avan-
ti, ma non esasperata, con i semimanubri regolabili in altezza
e inclinazione. Le gambe sono raccolte e le pedane arretrate,
ma anche piloti abbastanza alti si trovano bene. Compatibil-
mente con il tipo di moto, la sella è comoda e nei turni di gui-
da di un’ora non abbiamo rilevato affaticamenti al “lato B”.
I suoi quasi 28 CV possono sembrare pochi sulla carta, ma gra-
zie al peso piuma (151 kg) e alla tortuosità delle strade corse,
ci ha permesso di divertirci guidandola, saltando da una cur-
ottobre 2016 / Motociclismo 133
DATI TECNICI
MOTORE monocilindrico 4T, alesaggio x corsa 85x70 mm, cilindrata totale 397 cc, distribuzione monoalbero in testa SOHC 4 valvole. Rapporto di compressione 8,8:1, raffreddamento ad aria, omologazione Euro 4.
POTENZA E COPPIA 27,6 CV (20,4 kW) a 7.000 giri; 30 Nm a 5.500 giri.
ALIMENTAZIONE iniezione elettronica Delphi. Capacità serbatoio 17 litri.
TRASMISSIONE primaria a ingranaggi, finale a catena.TELAIO Doppia culla in acciaio.
SOSPENSIONI anteriore forcella tradizionale con steli da 41 mm. Posteriore forcellone con doppio ammortizzatore.
RUOTE a raggi con pneumatici Kenda; anteriore 3.25-18 - posteriore 130/80-18.
FRENI disco anteriore da 320 mm con pinza a quattro pistoncini. Posteriore disco da 240 mm con pinza a doppio pistoncino. ABS disinseribile.
DIMENSIONI (IN MM) E PESO lunghezza 2.130, larghezza 740, altezza 1220. Altezza sella 800. Peso a secco 151 kg.
PREZZO n.d.
ANNI '60 , MA CON ABS E LEDDall'alto a sinistra in senso orario. La luce posteriore è a Led. Lo specchietto al manubrio è omologato. Al blocchetto destro c'è il comando per disinserire l'ABS. Eleganti i due strumenti analogici cromati. Il tachimetro ha doppia scala km-miglia, ma i numeri sono scritti troppo piccoli. Il motore è di origine Honda XL400, come su Scrambler e Five Hundred, arricchito con iniezione Delphi. Pneumatici Kenda con disegno vintage.
TESTERAlberto Motti(180 cm 87 kg.)
ABBIGLIAMENTO’ Casco e guanti Blauer’ Giacca Rev’It!’ Jeans Spidi’ Scarpe TCX
TT40 CAFÉ RACER 400
Motociclismo / ottobre 2016134
testGAMMA MASH
va all’altra con grande reattività. Le vibrazioni sono accettabili
per un monocilindrico e non fastidiose, a patto di non insistere
sulla parte più alta del contagiri. Sospensioni e freni sono ade-
guati alle prestazioni della moto e i più smaliziati potrebbero
anche disinserire l’ABS (operazione possibile anche sulla rin-
novata naked Five Hundred), ma meglio non farlo in Corsica:
troppi animali sulla strada. La TT40 è disponibile nel rosso di
queste foto, con sella marrone, e in argento o nero, entrambe
con sella nera. Il codino in stile monoposto può essere rimos-
so per fare posto al passeggero. Il fanalino di coda minimali-
sta è a Led. La moto sarà disponibile presso i concessionari nel
corso dell’autunno a un prezzo che pur essendo in via di defi-
nizione non dovrebbe discostarsi troppo dai 5.000-5.500 euro.
Black Seven 125 La seconda novità assoluta è la Black Seven 125, che con-
divide il motore con la già nota Seventy Five, ma con un
“vestito” più elegante, a partire dal serbatoio, vagamen-
te in stile Norton, disponibile solo in nero con filetti oro.
La Seventy Five è stata la 125 a marce più venduta in Fran-
cia nel 2014, 2015 e in questo primo scorcio di 2016. La Black
Seven ha una dotazione più ricca e curata, con doppio stru-
mento che include tachimetro e contagiri, oltre al conta
marce e alla spia della riserva. Inoltre, è di serie il caval-
letto centrale. La moto dispone di freno a disco a tre pi-
stoncini, uno dei quali è controllato dal pedale posteriore
(frenata integrale). Anche la Black Seven sfoggia, come la
TT40, un piccolo gruppo ottico posteriore a Led. Malgrado
le dimesioni compatte, la posizione in sella è ragionevole
anche per chi è alto intorno ai 180 cm. Come tutti i 125, che
non possono superare i 15 CV, non è un fulmine di guerra,
ma prende i giri volentieri, è estremamente agile e ci sem-
bra un’alternativa con molta più personalità per un sedi-
cenne rispetto al solito scooter. La frenata combinata ci è
parsa piuttosto potente e ben modulabile. Il prezzo, anco-
ra in via di definizione non dovrebbe allontanarsi di molto
dai 3.000 euro.
SOLO NERO E ORO
La nuova 125 Black Seven cambia rispetto alla Seventy Five per alcuni
dettagli, oltre ad avere serbatoio e manubrio differenti. Il quadro è più completo, con due strumenti
invece di uno; le sospensioni posteriori hanno il serbatoio del gas;
il terminale di scarico è facilmente sostituibile per personalizzarlo.
Di serie c'è il cavalletto centrale. Peccato che i filetti sul serbatoio
siano adesivi e non dipinti.
ottobre 2016 / Motociclismo 135
MARIANO ROMAN - AD MASH E FANTIC MOTOR
Che cosa l’ha spinta a scegliere di importare
un giovane marchio come Mash?
Con il marchio Mash andiamo a cogliere una
tendenza che è quella delle moto Vintage
che ricordano, anche se con una tecnologia
molto aggiornata, i prodotti degli anni 60.
Mentre tutto quello che fa Fantic deve
creare una certa emozione. Ora rilanceremo
il marchio Caballero, anche per i giovani di
qualche anno fa.
Con la gamma “vecchia” avete totalizzato
circa 500 moto in otto mesi, ora due modelli
nuovi e uno sostanzialmente modificato,.
Dove potete arrivare?
Oggi abbiamo una gamma completa - 125,
250 e 400 - e tutta aggiornata tecnicamente
in Euro 4 con nuove iniezioni Delphi, uno
dei più grossi produttori mondiali, che si è
dimostrata assolutamente affidabile e l’ABS
è Bosch. Pensare ad un raddoppio dei volumi
è un obiettivo raggiungibile.
Vedremo ulteriori novità al prossimo Eicma?
Magari di cilindrata superiore?
Come Fantic certamente.
Le moto sono realizzate in Cina da Shineray
(con design euorpeo), ma i motori hanno
una storia più nobile, qual è la loro
discendenza?
I 125 e 250 sono sostanzialmente dei motori
Suzuki con controllo qualità culturalmente
giapponese, essendo l’azienda cinese che
li produce in società con Suzuki. Il 400 è il
progetto della mitica Honda XL400, moto
che ha fatto la storia dell’enduro. Entrambi
i prodotti dal punto di vista meccanico si
sono dimostrati assolutamente affidabili.
Le scelte stilistiche sono tutte francesi, o
con la sua esperienza riesce a "pilotare"
alcune scelte per il mercato italiano?
Con i francesi abbiamo un rapporto
assolutamente positivo di continua
collaborazione e molto spesso ci
confrontiamo sulla definizione dei nuovi
prodotti.
Alcuni modelli hanno l’ABS disinseribile.
Come mai questa scelta?
Lasciamo all’utente la possibilità di scelta
se usarlo o no.
"MASH RADDOPPIERÀ LE VENDITE"Mariano Roman è socio e Amministratore delegato di Mash Italia
e di Fantic Motor. Ingegnere meccanico, ha trascorso 6 anni in
Laverda e poi 23 nel gruppo Aprilia (Aprilia, Laverda, Moto Guzzi) come
direttore tecnico e responsabile del prodotto. Suoi maggiori successi
sono state le AF1 50 e 125, la gamma Tuareg 50-125, gli scooter Scarabeo, SR 50 e
Leonardo 125, oltre alla gamma dei 1000 con V di 60° (RSV, Caponord, Falco) e anche il
primo 3 ruote. Sue le prime moto del rilancio Moto Guzzi: la Breva e la Griso.
DATI TECNICI
MOTORE monocilindrico 4T, cilindrata totale 124 cc distribuzione monoalbero in testa, raffreddamento ad aria, omologazione Euro 4.
POTENZA E COPPIA 11,6 CV a 8.750 giri (8,5 kW) a 7.000 giri.
ALIMENTAZIONE iniezione elettronica Delphi. Capacità serbatoio 14 litri.
TRASMISSIONE primaria a ingranaggi, finale a catena.
TELAIO Doppia culla in acciaio.
SOSPENSIONI anteriore forcella tradizionale con steli da 37 mm. Posteriore forcellone con doppio ammortizzatore e serbatoio gas.
RUOTE a raggi con pneumatici 90/90-17 (anteriore) e 110/80-17 (posteriore).
FRENI disco anteriore da 300 mm con pinza a tre pistoncini. Posteriore disco da 220 mm con pinza a doppio pistoncino. Frenata combinata.
DIMENSIONI (IN MM) E PESO lunghezza 1970 mm, larghezza 720 mm, altezza 1115 mm. Altezza sella 780 mm. Peso a secco 112 kg.
PREZZO n.d.
125 BLACK SEVEN
Motociclismo / ottobre 2016136
testGAMMA MASH
Two FiftyL’ultima novità presentata in Corsica è la rinnovata Two Fifty
250, cambiata nella sella e nella gommatura, ora più scram-
bler della Scrambler (i pneumatici sono 110/70-17 all’anteriore
e 130/70-17 al posteriore). Con i suoi 20 CV per 130 kg dovreb-
be essere agilissima, ma la grande gomma tassellata anterio-
re ne limita in parte la reattività. In compenso è estremamente
stabile e non la spaventano buche e rattoppi dell’asfalto, piut-
tosto diffusi anche sulle strade dell’isola francese. Con il ma-
nubrio impreziosito dal traversino in stile cross e la sella “a
tavola da surf” la Two Fifty sprizza personalità da tutti i pori,
anche grazie all’azzeccata mescolanza di vecchio e nuovo:
con la forcella a steli rovesciati immersa nei particolari vin-
tage sembra più una special che non una moto di serie. Do-
vrebbe essere dai concessionari al termine dell’autunno a
un prezzo leggermente superiore ai 4.000 euro della versione
ora disponibile. Oltre che nera arriverà anche in arancione.
Cafè Racer 125 e ScramblerVisto che alla presentazione era disponibile l’intera gam-
ma Mash, abbiamo approfittato per fare un giro anche
sulla divertente Café Racer 125, caratterizzata da aggres-
sivi semimanubri che alla prova pratica non si sono rive-
lati faticosi da utilizzare, vista la limitata inclinazione, e
sulla sempreverde e invariata (a parte gli aggiornamen-
ti a Euro 4, cioè nuova iniezione e ABS) Scrambler, moto
molto equilibrata, immortalata anche nella bella foto d’a-
pertura con i cavalli (gli equini non sapevano che le no-
vità erano altre, evidentemente…).
Mash è un Marchio che sta crescendo rapidamente, in
termini di gamma e di moto vendute, e in un futuro non
lontano – sono in corso le procedure di adeguamento
a Euro 4 – dovrebbe debuttare anche un motore di ci-
lindrata 600. I prezzi ci paiono adeguati al prodotto e
in linea con i concorrenti di cilindrata simile. L’impor-
tatore italiano, Mariano Roman, di cui potete leggere
l’intervista in queste pagine, è un blasonato ingegnere
che ha trascorso una vita nel mondo moto e fa control-
lare accuratamente le unità destinate al mercato italia-
no prima di immetterle sul mercato, probabilmente per
limitare al massimo i piccoli inconvenienti, soprattut-
to elettrici, capitati ad alcune moto della presentazio-
ne (bisogna riconoscere che alcuni esemplari tuttavia
erano di preserie). �
"GOMMONA"
E SELLA PIATTA
La Two Fifty cambia poco, ma le due novità ne modificano l'aspetto in modo radicale, rendendola il modello più modaiolo di Mash: la sella è ora piatta, come in voga tra le special, e priva di piping (il filetto in gomma), che infastidiva dopo ore di guida. I gommoni da scrambler completano la metamorfosi di questa piccola "urban warrior".
TWO FIFTY 250
ottobre 2016 / Motociclismo 137
LE MASH IN FRANCIA
DA NOI NIENTE ADVENTURE 400
INVARIATA LA SCRAMBLER
Abbiamo avuto modo di provare anche la Scrambler 400, nella foto, e la 125 Café
Racer, invariate a parte le modifiche necessarie per
l'omologazione Euro 4 (nuova iniezione su entrambe, ABS
per la 400 e frenata combinata per la divertente 125).
Alla presentazione internazionale in Corsica c'erano anche prodotti
che l'importatore italiano ha scelto di non distribuire. Il principale è la
Adventure 400 (foto grande), una enduro dal design moderno (il motore
è sempre quello di origine Honda delle altre 400), con ruota da 19" e
sospensioni completamente regolabili. In Francia ha un prezzo intorno
ai 5.000 euro valigie e cupolino inclusi (Oltralpe l'Iva è al 19% contro il
nostro 22%). Sotto, da sinistra, il 50 cc a marce chiamato Fifty; poi Sixty,
uno scooter dall'aspetto familiare (ma con carrozzeria in plastica!),
disponibile come 50 e 125 cc e infine il ciclomotore City. L'Adventure
non viene importata perchè poco richiesta dai concessionari e perché
la sua linea moderna contrasta con l'immagine vintage del Marchio in
Italia. Il nostro collega Mario Ciaccia dovrà farsene una ragione!
Motociclismo / ottobre 2016138
comparativaMEDIE NAKED
Motociclismo / ottobre 2016138
Non servono potenze esagerate e ciclistiche da MotoGP per divertirsi tra le curve: tre novità giapponesi ravvivano il segmento delle medie naked con una guida gustosa e prezzi abbordabili
cittàSCAPPO
di Nicolò Codognola - foto Photogroup
IDENTIKITSUZUKI SV650CILINDRATA 645 ccPOTENZA MASSIMA *69,80 CVACCELERAZIONE 0-400 m *12,330 sVELOCITÀ MASSIMA *198,2 km/hPESO A VUOTO *187,25 kgPREZZO INDICATIVO c.i.m. 6.740 euro*Dati rilevati dal Centro Prove
IDENTIKITYAMAHA XSR700CILINDRATA 689 ccPOTENZA MASSIMA *66,76 CVACCELERAZIONE 0-400 m *12,425 sVELOCITÀ MASSIMA *203,5 km/hPESO A VUOTO *179,70 kgPREZZO INDICATIVO c.i.m. 7.840 euro*Dati rilevati dal Centro Prove
dalla
ottobre 2016 / Motociclismo 139
IDENTIKITHONDA NC750S DCTCILINDRATA 745 ccPOTENZA MASSIMA *51,16 CVACCELERAZIONE 0-400 m *13,839 sVELOCITÀ MASSIMA *181,9 km/hPESO A VUOTO *220,00 kgPREZZO INDICATIVO c.i.m. 8.040 euro
*Dati rilevati dal Centro Prove
140 Motociclismo / ottobre 2016
comparativaMEDIE NAKED
Provate a chiedere ad un bambino di disegnare una
moto. Prima farà due cerchi per definire le ruote.
In mezzo traccerà alcune linee per telaio e motore.
Infine, un poligono o un ovale per serbatoio. Ecco
a voi una naked, che nell’innocenza fanciullesca
come nell’idea comune degli adulti è LA MOTO per
eccellenza. Quella da cui sono nate tutte le altre e con
cui puoi fare un po’ di tutto. Oggi il listino offre moltissime
alternative, in questo segmento. Il maggior numero di
proposte è tra le medie, proprio in virtù della loro polivalenza
e versatilità, adatte ad attraversare la città slalomando agili
nel traffico e digerendo tombini e pavé senza spaccare la
schiena. Quando si chiede loro una trasferta autostradale
anche importante non si tirano indietro, benché le curve
siano il loro habitat preferito. Le vedi parcheggiate fuori dagli
uffici e sui passi alpini, sgusciano veloci in tangenziale come
in campagna. Sono moto facili da condurre, adatte a chi è
alle prime armi, ma invitanti anche per chi ha già esperienza
alle spalle; generalmente hanno prezzi abbordabili e costi di
gestione e consumi contenuti. In un ventaglio di proposte
variegato e ampissimo, abbiamo selezionato tre novità di
quest’anno, che sulla carta possono essere concorrenti, ma
che in realtà sono assai diverse tra loro: la Honda NC750S
DCT, la Suzuki SV650 e la Yamaha XSR700. Per provarle
ci siamo lasciati alle spalle la città e siamo andati tra le
montagne, a caccia di curve e senso di libertà, con l’aria in
faccia e la certezza di una guida soddisfacente.
Honda: la parola d'ordine è comfortLa NC750S è quella che, rispetto al passato, cambia meno
(freni a margherita, design del codone, luci a LED), ma non
per questo merita l’oblio, perché è tra le moto più apprezza-
te e vendute in Italia: insieme alla sorella NC750X totalizza
2.235 esemplari immatricolati nei primi otto mesi dell'anno.
I segreti del suo successo sono un equilibrio invidiabile e
una immediatezza disarmante. Chiamarla “media” con una
cilindrata di 750 cc sembra un azzardo, ma prestazioni e in-
dirizzo d’uso sono quelle della categoria presa in considera-
zione, anche se nel listino della Casa di Tokyo figurano altre
due naked di questo segmento: la CB500F (adatta alla gui-
da con la patente A2) e la CB650F, brillante quadricilindrica
che -più vicina alla mesta CB600F che alla apprezzata Hor-
net di una decina d’anni fa- rientra nella Top10 delle medie
più vendute in Italia. Tra le tre della nostra comparativa, la
NC750S è quella che porta con sé il bagaglio tecnologico più
abbondante. In questa versione infatti ha l’ormai conosciu-
tissimo cambio a doppia frizione. Breve ripasso per chi s’è
perso qualcosa: il DCT elimina la leva della frizione e permet-
te di guidare la moto in modalità automatica. Non come uno
scooter, che ha il variatore: qui c’è un cambio a sei rapporti
con due frizioni: le marce sono sempre in presa due alla vol-
ta e i passaggi da un rapporto all’altro sono nell’ordine dei
millisecondi, come sulle Formula 1. In modalità Automatica,
dicevamo, si può scegliere tra Drive (cambiate a bassi regi-
mi per una guida disimpegnata) e tre livelli di Sport (dove la continua a pag. 145
ottobre 2016 / Motociclismo 141ototototototootototototototottttttttottototototottototototototototototoottoootttottt brbrbrbrbrbrbrbrbrbrbrbbrbrbbrbrbrbrbrbbrbrbbrbbrbrbbb eee e eee eee e e ee eeeeeeeeee e 20202020202020202020202020202002022020020202020020202020020202020202020200000000220002 16161616161616161616161666666161616666161616666161661616161616616616161661666 / / / /// /// / /// ///////// /// /////////// MoMoMoMoMoMMoMoMoMMMoMoMMoMoMoMoMMoMoMoMoMoMMMMMMMooMototototototototototototototootottootototttototototottotttototttoooottooooottottooocicicicicicicicicicicicicicicicicciciciccicicciciciciciciciccicciccicicccccicciicciciicccicc clccclclclclclclclclclclclclclclclclclclclclclclclclclcllclclcclclcccclclclccclccclcllclllcccllcc iisisisisisisisisisissisisisisssisisisisisiisisisssissssississsisssssississsissssssssisisssssssissssissississsssiissssssiissiiii momomomomomomomomomomommomomomomoomomommomommomommomomomomomomomomomomomomomomomommmommmomomomomoooommmomoomomommommmoomoooomoomoomom 14141414141141414141414141441414141414141411414141441414141414144414444141441444444414114414414441414444444444414111111111111111111111111111111111111111111
LA PIÙ COSTOSA (HONDA) È ANCHE LA PIÙ PARCA NEI CONSUMI;LA PIÙ "ANZIANA" (SUZUKI) È QUELLA PIÙ POTENTE E SCATTANTE;LA PIÙ LEGGERA (YAMAHA) MONTA LE GOMME PIÙ "CICCIOTTE"
Motociclismo / ottobre 2016142
comparativaMEDIE NAKED
ppPREGI’ Facilità di guida ’ Abitabilità elevata’ Consumi contenuti
DIFETTI’ Peso in manovra’ Frenata
POCHI CV E TANTO PESO, MA LA PRATICITÀ È LA SUA ARMA PIÙ AFFILATA
HONDA
ottobre 2016 / Motociclismo 143
INCLINATO IN AVANTIL'originale bicilindrico Honda,
introdotto nel 2011 con cilindrata di 670 cc, ha fasatura a 270°,
distribuzione monoalbero e un solo corpo farfallato. Il cambio
DCT (Dual Clutch Transmission) ha la doppia frizione coassiale:
una per la 1ª, 3ª e 5ª marcia, l’altra per 2ª, 4ª e 6ª. In questo modo ci
sono sempre due rapporti inseriti: quello in uso e quello successivo,
preselezionato. In modalità manuale la selezione
è affidata a due pulsanti a manubrio, ma in optional è
disponibile un pedale ad impulso elettromeccanico.
QUESTIONE DI ABITUDINE1. Senza marce inserite a motore spento, serve il freno a mano: il comando è sul manubrio sinistro. Il blocchetto ospita le due "palette" per salire o scalare le marce. 2. Sul destro invece il pulsante per selezionare la modalità del DCT: Neutral, Drive o Sport. 3. Sul dorso del blocchetto destro c'è il selettore per passare da Automatico a Manuale. La leva del freno è regolabile su sei posizioni. 4. I dischi (fissi) hanno profilo a margherita. 5. Pratico il vano anteriore di ben 22,51 litri misurati dal Centro Prove: ci sta anche un casco. 6. Il serbatoio è sotto la sella e vi si accede sollevando la porzione del passeggero, incernierata e con asta che ne blocca l'apertura.
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PERCHÉ SCEGLIERLA:Se volete una alternativa al maxiscooter come commuter urbano, che in più vi permetta di togliervi qualche sfizio fuori città, mantenendo costi di gestione contenuti e offrendo un buon comfort, la NC750S è la moto perfetta per voi.
Motociclismo / ottobre 2016144
comparativaMEDIE NAKED
ppTESTERNicolò Codognola (182 cm, 72 kg)Gianni Danesi (177 cm, 75 kg). Valeriano Delprato (176 cm, 74 kg).
ABBIGLIAMENTO’ Caschi: Arai, Givi, Hevik. ’ Giacche e guanti: Alpinestars, Dainese e Spidi.’ Jeans tecnici: Alpinestars, Dainese e PromoJeans.’ Stivaletti: Alpinestars, Dainese e TCX.
ottobre 2016 / Motociclismo 145
centralina permette di raggiungere la zona alta del contagi-
ri per una guida più brillante). In alternativa, si ha l’opzione
Manuale, dove è il pilota a scegliere i cambi marcia utiliz-
zando due pulsanti a manubrio. Infine, si possono mixare le
due cose, selezionando la guida automatica, ma intervenen-
do a piacimento con i pulsanti; ad esempio, all’approssimarsi
di una curva si può scalare una o due marce pur rimanen-
do in modalità Automatica. Una spiegazione più dettagliata
la lasciamo al libretto uso e manutenzione, che è un tomo
di generose dimensioni, se volete leggere qualcosa prima
di andare a dormire. In realtà basta pochissimo per imprati-
chirsi su strada e fare l’abitudine a questo ingegnoso siste-
ma, che non fa rimpiangere l’assenza della leva frizione e
del pedale del cambio. La tecnologia e l’elettronica non so-
no limitate alla gestione del motore. La strumentazione, ad
esempio, gioca con otto colori diversi. In modalità “regime”
ad esempio, i cristalli liquidi cambiano tonalità (dal bianco al
giallo, dal verde al blu, passando per tutte le altre sfumature
dell’arcobaleno) man mano che il contagiri si va riempien-
do di LED. Si possono anche scegliere le modalità “cambio”
(un colore per ogni rapporto inserito) o “DCT” (uno per cia-
scun riding mode); oppure, per il massimo della personaliz-
zazione: “utente” dove puoi decidere in base all’umore della
giornata. Oggi, dovendo stare alle calcagna di due guizzanti
concorrenti, abbiamo impostato un aggressivo rosso fuoco,
segue da pag. 140
continua a pag. 148
che accende il nostro spirito sportivo… Ma non basta per
farci guadagnare terreno. Finché si viaggia a ritmi tranquil-
li, la NC750S è la preferita, perché più confortevole e acco-
modante delle altre. Imboccando la valle e percorrendo le
prime curve ampie, con il DCT in modalità sportiva, rimania-
mo appiccicati al codino di Suzuki e Yamaha. Ma quando la
strada si contorce su sé stessa, arrampicandosi sul fianco
delle montagne e disegnando tornanti stretti raccordati da
brevi rettilinei, il peso maggiore e il motore più lento a pren-
dere giri -benché più ricco di coppia ai medi- si traduce in
metri persi ad ogni uscita di curva. Non immaginate ora un
pachiderma che sfida due ghepardi: la Honda fa salire più
delle altre l’ago della bilancia, è più lunga e con quote più
“aperte” e rilassate, ma è comunque molto maneggevole; il
perfetto equilibrio e il baricentro basso tramutano in un spas-
so ogni manovra e in passeggiata qualunque viaggio. Con il
cambio DCT poi, si scopre un nuovo modo di affrontare le
curve a gomito: là dove si gira così stretti e lenti da dover te-
nere in mano la frizione, con le altre moto, con la NC750S è
solo un gioco del polso destro. Il motore è sempre in presa e
non strattona mai, perché pur “dimenticandosi” la modalità
manuale inserita, il cambio a doppia frizione scala da solo
se il rapporto è troppo lungo. In cima al passo arriviamo un
po’ distaccati da Suzuki e Yamaha, ma rilassati e tranquilli.
Ma tranquilla dovrà essere anche la discesa: il disco singo-
Motociclismo / ottobre 2016146
comparativaMEDIE NAKED
pp
PREGI’ Maneggevolezza ’ Erogazione motore ’ Guida sportiva
DIFETTI’ Abitabilità per i più alti’ Frenata migliorabile
V-TWIN DI 90° RAFFREDDATO AD ACQUA: TRATTO DISTINTIVO DA 17 ANNI
SUZUKI
ottobre 2016 / Motociclismo 147
EXTRA-COLLAUDATOIl V-Twin di 90° giapponese
è sulla cresta dell'onda -con continui aggiornamenti-
dal 1999. Una longevità dettata da tante qualità e pochi (quasi nessuno) difetti. Adeguato alla
normativa Euro4, non ha perso la sua grinta e trattabilità. Rispetto al passato, ha un nuovo airbox,
cornetti d'aspirazione di lunghezza differenziata (più coppia), riporto in resina sul mantello dei pistoni, fasce elastiche con sezione a L,
impianto di scarico più leggero e privo della antiestetica precamera.
PRATICAESSENZIALITÀ1-2. I blocchetti elettrici sono di stampo estremamente classico e sono pratici da usare. Su quello sinistro c'è il pulsante dell'hazard. 3. La leva del freno è regolabile su 5 posizioni. 4. I due dischi anteriori sono abbinati a pinze flottanti a due pistoncini. 5. Le pedane hanno superfice zigrinata: sono le uniche del gruppo prive di rivestimento in gomma, ma le vibrazioni non sono esagerate. 6. La sella, in pezzo unico, offre poco spazio al passeggero, mentre la porzione del pilota, ampia sia in senso longitudinale che in larghezza, è ben profilata nella parte anteriore ed è la più bassa del lotto: con la SV650 è facilissimo toccare terra.
1
3
5
2
4
6
PERCHÉ SCEGLIERLA:Ha pochi fronzoli e tanta sostanza: come la prima SV650 e la Gladius poi, la seiemmezzo Suzuki ha un motore che sfiora la perfezione, una ciclistica che accontenta anche i palati più esigenti e, non ultimo, un prezzo che ingolosisce.
Motociclismo / ottobre 2016148
comparativaMEDIE NAKED
lo anteriore è sufficientemente potente, però quando è pa-
recchio sollecitato, come in questo caso, ci vien da pensare
che non farebbe male alla NC750S avere due dischi: la leva
va strizzata con una certa decisione per ottenere spazi d’ar-
resto pari a quelli delle concorrenti.
Suzuki: compatta e sportivaFrena dolce e progressiva anche la Suzuki, ma pure lei non
entusiasma in questo frangente. Graduale nell’attacco e ben
modulabile, al pari di quello della NC750S, l’impianto della
SV650 merita strizzate decise per decelerazioni importanti.
La moto di Hamamatsu è il progetto più “antico” tra le tre mo-
to in lizza oggi, ma sempre aggiornato. La sigla SV650 nasce
nel 1999 per un progetto all’epoca innovativo e dal caratte-
re sportivo. La SV odierna si può invece inquadrare nel seg-
mento delle entry-level, eppure in lei è rimasta una dose di
quel DNA che c’era diciassette anni fa. Il motore si è evolu-
to negli anni, ha guadagnato qualche CV e ora è rispettoso di
normative anti-inquinamento che allora non esistevano, ma
è ancora vivace abbastanza da levare soddisfazioni ai pilo-
ti più esperti. Trattabile ai bassi regimi, ha una bella schiena
ai medi e un buon allungo. Praticamente perfetto, questo bi-
cilindrico, che in tutti questi anni ha saputo meritarsi since-
ri complimenti e si è garantito una folta schiera di entusiasti
affezionati. Dovendo guardare il pelo nell’uovo, sottolineia-
mo soltanto un cambio un po’ duro negli innesti, ma preciso,
accompagnato da una frizione modulabile, ma non dolcissi-
ma nello sforzo richiesto alla leva. Piccolezze. Dal canto suo
il telaio a traliccio (in acciaio, mentre nella prima versione
era in alluminio) trasmette tantissima confidenza e la guida,
anche quando si decide di andare forte. La Suzuki è estre-
mamente efficace, immediata e naturale. Le sospensioni ac-
compagnano i pruriti sportivi con un buon sostegno, specie
la forcella mentre, su sconnessioni marcate, ci è capitato di
mandare a pacco il monoammortizzatore. Le curve, che siano
ampie e veloci o strette e in rapida sequenza, sono divorate
con una facilità disarmante. Protagonisti di trofei monomar-
ca avvincenti e con tempi sul giro di tutto rispetto, i modelli
che l’hanno preceduta (la SV650S semicarenata e la Gladius)
hanno lasciato in eredità caratteristiche di guida da sporti-
va. Ma la attuale SV650 si rivolge anche e soprattutto ad un
segue da pag. 145
continua a pag. 153
ottobre 2016 / Motociclismo 149
TUTTE DIGITALI
Tutte le moto in prova visualizzano sulle strumentazioni contagiri, tachimetro, contakm totale e parziali, orologio,
livello benzina, consumo medio e istantaneo. Honda aggiunge la possibilità di scegliere tra km/litro oppure
litri/100km; Suzuki ha il trip fuel, ovvero l'autonomia residua; Yamaha informa anche della temperatura
del motore e dell'aria. Quella della NC750S è la strumentazione più... vivace, con ben 8 colori selezionabili
in quattro diverse configurazioni. È visualizzata una marea di informazioni, ma quelle che contano (giri
motore, velocità e marcia inserita) sono a caratteri più grandi e immediatmente leggibili. Altrettanto completo
-con tachimetro a grandi cifre, contagiri e rapporto utilizzato in primo piano- il cruscotto della SV650. Molto
compatto, ma completo, lo strumento della XSR700, che strizza l'occhio al design con una piacevole forma
circolare. Per tutti, i pulsanti di selezione sono accanto al quadro strumenti, per cui bisogna staccare le mani dal
manubrio se si scorrono le informazioni in movimento.
HONDA
SUZUKI
YAMAHA
Motociclismo / ottobre 2016150
comparativaMEDIE NAKED
pp
PREGI’ Erogazione motore ’ Stabilità elevata’ Feeling frenata
DIFETTI’ Sella alta’ Cavi a vista
SVELTA E GRINTOSA, MA IL LOOK MODAIOLO HA QUALCHE DETTAGLIO SOTTOTONO
YAMAHA
ottobre 2016 / Motociclismo 151
BUONA LA PRIMAIl bicilindrico in linea di Iwata
ha esordito sulla MT-07, ma si è subito rivelato tra i più
azzeccati della categoria e molto duttile, tanto da
equipaggiare anche la XSR700 e la Tracer 700. Ha distribuzione
bialbero a camme in testa con quattro valvole per cilindro, sistema di decompressione delle valvole di scarico per
facilitare l'avviamento, angolo di manovella a 270°, offset
dei cilindri avanzato di 7 mm. Motociclismo lo ha letteralmente
fatto a pezzi per sviscerarne i segreti sul numero 08-2016.
SOSTANZA E DESIGN1-2. I blocchetti elettrici hanno un design personale, ma sono semplici e immediati da usare; non manca il tasto hazard sul lato destro. Come sulle concorrenti, la leva del freno è regolabile su più posizioni. 3. I freni con profilo a margherita fanno il paio con pinze a 4 pistoncini. 4. Un po' troppi elementi coprono parte del motore e dei cablaggi, generando un vago senso di disordine estetico. Bello il serbatoio, con cover in alluminio intercambiabili. 5. La sella con finale "a coda d'anatra", ampia e ben imbottita, è impreziosita da un rivestimento in due tonalità differenti dall'aspetto rétro. 6. Lo scarico basso mantiene la linea pulita e non interferisce con i polpacci.
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PERCHÉ SCEGLIERLA:Tra le tre moto della comparativa è modaiola e consente tante personalizzazioni. A questo aggiunge una guida estremamente facile, brillante e divertente. Vi sembra poco?
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comparativaMEDIE NAKED
FUORI DALLE CURVE, SUZUKI E YAMAHA SCAPPANO, HONDA INSEGUE
GOMME: A CIASCUNA LE SUE
La Honda monta Bridgestone Battlax SportTouring T30,120/70-17" ant. e 160/60-17" post. Medesime misure per la Suzuki, che calza però delle Dunlop Sportmax Qualifier. Yamaha infine sceglie le Pirelli Phantom Sportcomp, dall'intaglio con disegno vintage, ma tecnologia moderna. Identica alle concorrenti l'anteriore, mentre dietro monta una più generosa 180/55-17".
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ottobre 2016 / Motociclismo 153
pubblico di esordienti nel mondo delle due ruote. Così la se-
duta bassa e i fianchi stretti non mettono in difficoltà ragazze
e neofiti. Di contro gli spilungoni troveranno la posizione del-
la Suzuki la meno confortevole tra le tre: un po’ troppo rac-
colta, con il manubrio stretto e l’imbottitura della sella dura.
Yamaha: connubio di stile e prestazioniLa novità più modaiola si chiama XSR700. Yamaha ha ripesca-
to dal proprio passato una sigla “mitica”, quella della XS650,
la prima 4T di serie di Iwata, e l’ha usata per battezzare le bril-
lanti progenie di quella filosofia. Sono nate così le Faster Sons
(Figli più veloci) XSR. In pratica moto moderne (il progetto del
motore, nato per la MT-07, è il più “fresco” tra le moto in pro-
va), ma che rendono omaggio alle illustri antenate con un look
vagamente rétro. Una strategia ampiamente diffusa in campo
auto (prendete la Fiat 500 o la Mini, solo per fare due esempi)
e accolta dal mondo moto (Ducati Scrambler, Triumph Bonne-
ville…). Tanta attenzione al look generale però scade in certi
dettagli: se la si guarda bene, c'è un po' troppa confusione di
cavi, connettori e tubicini che a nostro avviso potrebbero es-
sere meglio nascosti alla vista tra telaio, motore e sovrastrut-
ture. La base tecnica della XSR700 è del tutto simile a quella
della brillante e scattante MT-07. Il motore è identico: elastico e
lineare, ha una bella schiena ai medi e un vivace allungo; sem-
bra persino più scattante del V-twin Suzuki, ma nei testa a testa
in accelerazione come in ripresa le due moto si equivalgono.
Cambio e frizione di burro chiudono un pacchetto meccanico
perfetto. Anche in questo caso, mossi da estrema pignoleria,
troviamo un comando del gas dalla corsa un po’ troppo lunga,
ma è davvero poca cosa, piccolo fastidio che si fa sentire so-
lamente nella guida sportiva. Guizzante tra le curve, manife-
segue da pag. 148
sta una ottima tenuta di strada anche e soprattutto sul veloce.
A livello di agilità è solo mezzo passo indietro della SV650, ma
la stabilità è ottima. Grande feeling quando ci si attacca ai fre-
ni: la potenza non manca ed è perfettamente dosabile, anche
se gli spazi d’arresto -alla fine- sono praticamente gli stessi di
quelli delle altre due. Tra le tre moto in prova è quella con l’er-
gonomia più equilibrata per la guida dinamica: solo il manubrio
lo vorremmo leggermente più avanzato per meglio “sentire” la
ruota anteriore. La XSR700 ha la seduta più alta (834 mm misu-
rati dal Centro Prove), ma non per questo la escludiamo per i
principianti; solo la Suzuki rimane la più adatta ai corti di gam-
ba (792 mm), seguita da vicino dalla Honda (805 mm). Il peso
poi, la rende facile da manovrare anche da fermo: la Yamaha,
con 179,7 kg senza benzina, è 7,5 kg più leggera della Suzuki e
ne segna addirittura 40 in meno rispetto alla Honda.
In definitiva, le tre moto della nostra comparativa si meri-
tano il primo posto, ciascuna per caratteristiche diverse.
Non è un verdetto “diplomatico”: semplicemente sono,
come abbiamo detto in principio, molto differenti tra loro
e un paragone diretto sarebbe improprio. Questo a sot-
tolineare che, nel calderone delle medie naked, esistono
tante sfumature capaci di accontentare chiunque. Honda
è la compagna ideale per gli spostamenti di tutti i giorni,
comoda e sicura; Suzuki strizza l’occhio agli sportivi, an-
che alle prime armi, con la sua guida precisa ed efficace,
immediata e divertente; oltre ad avere un look trendy -in-
fine- la Yamaha conquista perché leggera, veloce e sta-
bile. In tutti e tre i casi, le vibrazioni sono contenutissime:
si può stare in sella tutto il giorno e arrivare a fine gior-
nata senza stancarsi. E i consumi? Anche con una guida
brillante si attestano intorno ai 20 km/litro nel peggiore dei
casi. Cosa potete desiderare di più? �
Motociclismo / ottobre 2016154
comparativaMEDIE NAKED
pp
13,8 LITRI
275 295
000483
805
898
1.520
2.225
716
530
1.045
HONDA
Capacità
Effettiva
Serbatoio
14,7 LITRI
290 184
877477
792
942
1.445
2.160
642
466
1.046
SUZUKI
Capacità
Effettiva
Serbatoio
13,2 LITRI
273 204
853432
834
892
1.405
2.085
698
558
1.067
YAMAHA
Capacità
Effettiva
Serbatoio
70
80
90
100
110
120
130
140
35
40
45
50
55
60
65
70 NmCV
Suzuki SV650
Honda NC750S DCT
Yamaha XSR700
potenza
coppia
0
10
20
30
40
50
60
0
5
10
15
20
25
30
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11giri/min x 1000
BANCO DINAMOMETRICO
MISURE
Il motore Honda è quello che ha il fiato più corto, ma fino a 6.000 giri surclassa le altre due moto con una schiena più robusta. Molto vicini i twin paralleli di Suzuki e Yamaha, con un lieve vantaggio di quest'ultimo fino a 7.500 giri.
*La ripresa della Honda è stata realizzata in modalità manuale: in automatico, il DCT non accetta riprese in sesta marcia al di sotto dei 57 km/h.
LE PRESTAZIONI
I VALORI AL BANCOHONDA SUZUKI YAMAHA
Potenza max all’albero 56,07 CV a 6.100 giri/min 76,50 CV a 8.400 giri/min 73,66 CV a 8.800 giri/min
Potenza max alla ruota 51,16 CV a 6.100 giri/min 69,80 CV a 8.400 giri/min 66,76 CV a 8.800 giri/min
Coppia max all’albero 71,09 Nm a 4.700 giri/min 65,27 Nm a 8.100 giri/min 68,86 Nm a 6.600 giri/min
Coppia max alla ruota 64,86 Nm a 4.700 giri/min 59,55 Nm a 8.100 giri/min 62,86 Nm a 6.600 giri/min
Potenza specifica all’albero 75,26 CV/litro 118,58 CV/litro 106,10 CV/litro
Vel. media pistone (regime potenza max) 16,27 m/s 17,53 m/s 20,12 m/s
Pressione media eff. albero (regime coppia max)
12,23 kg/cm2 12,96 kg/cm2 12,80 kg/cm2
Rapporto peso/potenza alla ruota 4,30 kg/CV 2,68 kg/CV 2,69 kg/CV
ACCELERAZIONE spazio (m) 100 200 300 400
HONDATempo (s) 5,776 8,809 11,426 13,839
Velocità (km/h) 105,4 130,1 144,4 153,4
SUZUKITempo (s) 5,152 7,815 10,159 12,330
Velocità (km/h) 119,7 149,4 160,6 173,9
YAMAHATempo (s) 5,341 8,021 10,315 12,425
Velocità (km/h) 119,3 147,7 164,7 175,5
PROVE STRUMENTALI Centro Prove e Servizi via don Luigi Sturzo, 20016 Pero (MI). Per le prove utilizziamo banchi dinamometrici Borghi & Saveri FE 600 - SD e FA 50/30, banco Dynojet, catene Regina. Prove strumentali: Pista Pirelli di Vizzola Ticino, strumentazione V-Box Racelogic e MCDR Leane
RIPRESA (da 50 km/h) spazio (m) 100 200 300 400
HONDA*Tempo (s) 5,121 8,617 11,503 14,087
Velocità (km/h) 90,6 115,3 133,1 145,2
SUZUKITempo (s) 4,999 8,296 10,984 13,348
Velocità (km/h) 94,7 123,5 144,2 160,1
YAMAHATempo (s) 4,848 8,107 10,819 13,227
Velocità (km/h) 95,1 121,3 139,6 153,2
HONDA SUKUKI YAMAHA
Velocità max (km/h) 181,9 198,2 203,5
Frenata (metri, da 90 e 50 km/h) 32,00 - 9,83 32,05 - 10,33 31,98 - 10,82
CONSUMI RILEVATI MEDIO
HONDA 24,7
SUZUKI 20,2
YAMAHA 20,8
ottobre 2016 / Motociclismo 155
DATI TECNICI DICHIARATI
HONDA SUZUKI YAMAHA
Motore
Numero cilindri - Disposizione 2 - in linea 2 - V 90° 2 - in linea frontemarcia
Alesaggio x corsa (mm) 77x80 81x62,6 80x68,6
Cilindrata totale (cc) 745 645 689
Rapporto di compressione 10,7:1 11,2:1 11,5:1
Distribuz. - N. valvole per cilindro SOHC - 4 DOHC - 4 DOHC - 4
Alimentazione - Corpi farfallati iniezione elettronica - n.d. iniezione elettronica - 39 mm iniezione elettronica - 38 mm
Potenza max - regime n.d. 76,2 CV - 8.500 giri/min 74,8 CV - 9.000 giri/min
Coppia max - regime 68 Nm - 4.750 giri/min 64 Nm - 8.100 giri/min 68 Nm - 6.500 giri/min
Trasmissione primaria - rapporto ingranaggi denti dritti - 1,921 ingranaggi denti dritti - 2,088 ingranaggi denti dritti - 1,925
Trasmissione finale - rapporto catena - 2,294 catena - 3,066 catena - 2,688
Frizione - comando automatica multidisco - a cavo multidisco - a cavo
Rapporti cambio
in prima 2,666 2,461 2,846
in seconda 1,904 1,777 2,125
in terza 1,454 1,380 1,632
in quarta 1,200 1,125 1,300
in quinta 1,033 0,961 1,091
in sesta 0,864 0,852 0,964
Ciclistica
Telaio a diamante in tubi d'acciaio traliccio in tubi d'acciaio a diamante in tubi d'acciaio
Avancorsa (mm) 110 104 90
Inclinazione cannotto di sterzo 27° 25° 24,5°
Sospensione ant. (diametro steli) forcella tradizionale (41 mm) forcella tradizionale (41 mm) forcella tradizionale (41 mm)
Regolazione nessuna nessuna nessuna
Escursione ruota (mm) 153 125 130
Sospensione post. monoammortizzatore monoammortizzatore monoammortizzatore
Regolazione precarico molla precarico molla precarico molla
Escursione ruota (mm) 120 escursione monoamm. 63 90
Freno anterioredisco da 320 mm,
pinza flottante a 2 pistoncinidue dischi da 290 mm,
pinze flottanti a 2 pistoncinidue dischi da 282 mm,
pinze a 4 pistoncini
Freno posterioredisco da 240 mm,
pinza a pistoncino singolodisco da 240 mm,
pinza a pistoncino singolodisco da 245 mm,
pinza a pistoncino singolo
ABS di serie di serie di serie
Pneumatici (ant - post) 120/70-17" - 160/60-17" 120/70-17" - 160/60-17" 120/70-17" - 180/55-17"
Dimensioni (in mm)
Interasse 1.520 1.445 1.405
Lunghezza 2.215 2.140 2.075
Altezza da terra 140 135 140
Altezza sella 790 785 815
Peso in ordine di marcia 227 kg 197 kg 186 kg
Capacità serbatoio 14,1 litri 13,8 litri 14 litri
Motociclismo / ottobre 2016156 Motociclismo / ottobre 2016156
TUTTOCambia
più fuori che stradaHUSQVARNA ENDURO 2017
ottobre 2016 / Motociclismo 157
Nonostante le profonde innovazioni in tutti i settori, le nuove Husqvarna vantano una maturità qualitativa eccellente. Telaio e motori sono stati modificati a caccia di una migliore centralizzazione delle masse e alla riduzione di peso. Sulle 4T debutta il pulsante TC, il controllo di potenza utilissimo nell'enduro, mentre sulle 2T si riducono le vibrazioni. Puntano il dito verso il gentleman rider
di Angelo Barbiero
Motociclismo / ottobre 2016158
più fuori che stradaHUSQVARNA ENDURO 2017pp
2T: C'È IL CONTRALBERO A sinistra vediamo il nuovo propulsore a 2T che adottano la 250 e la 300 cc. Le novità sono molteplici. Oltre a vantare dimensioni più compatte, è progettato per inglobare l'avviamento elettrico, attivato dal cilindretto alloggiato sotto al motore. Le versioni precedenti, invece, sfruttavano un sistema esterno. L'altro importante cambiamento sta nell'utilizzo di un contralbero di bilanciamento che dimezza le vibrazioni. Troviamo anche un nuovo carburatore, un Mikuni da 38 mm.
S vezia, anzi Huskvarna. Il paese dove tutto ebbe ini-
zio. Abbiamo avuto la possibilità di visitare il museo
nella sede storica del Marchio (che produce moto
dal 1903) e siamo rimasti basiti di fronte alla moltitu-
dine di prodotti che questa fabbrica ha sfornato in
300 anni di attività. Dalle pentole alle armi, con un filo comune:
l'eccellenza, la ricerca e il coraggio di innovare costantemente.
Fascino e suggestione, questa è ormai la Svezia per il Marchio,
che oggi produce interamente in Austria sfrut-
tando la piattaforma produttiva di KTM. Qual-
cosa, però, rimane nel feeling, nelle forme
algide, nell'estetica estremamente elegan-
te, prima ancora che nella livrea. Qualco-
sa di tangibile, che si percepisce non solo
guardando la moto, ma anche guidando-
la. Pur condividendo gran parte del pro-
getto con le sorelle arancioni si distingue
un carattere molto preciso ed esplicito, in li-
nea con la percezione esteriore ed elabora-
to attorno al profilo del “gentleman driver”:
dotazione completa e prestigiosa, eleganza
e scelte di settaggio tutt'altro che estreme.
Le MY2017 sono le moto della svolta: segna-
no la maturità del Marchio che, finalmente,
prende una sua forma e una sua dimensione
specifica, abbandonando il bozzolo Husaberg in
cui è cresciuto dal 2014: tutta la gamma, infatti,
è stata rinnovata, mantenendo invariata solo la
spaziatura delle cilindrate.
Per fare ciò è stato adottato l'ultimo step evolutivo introdotto dal
gruppo KTM nei modelli cross 2016. Il concetto che sta alla base
del progetto è la centralizzazione delle masse. Un lavoro che tut-
te le Case stanno cercando di fare per migliorare la guidabilità
delle moto, ma che in Austria hanno portato allo stato dell'arte,
raggiungendo traguardi incredibili a livello di peso e prestazioni.
L'obiettivo è quello di portare gli elementi che generano inerzia il
più vicino possibile al centro di gravità della moto. A questo dob-
biamo aggiungere una riduzione di peso media di 4,5 kg sull'in-
tera gamma. Dove si è limato così tanto? Dappertutto. Il telaio
adotta una nuova struttura, sempre in tubi
al cromo-molibdeno, ma ottenuti per
idroformatura e saldati robotica-
mente. Il risultato è una strut-
tura con rigidità torsionali e
longitudinali decisamen-
te migliorate, per abbina-
re precisione di guida
ad un ottimo comfort.
Questo lavoro de-
termina il carattere
principale delle nuo-
ve moto: sono molto più
stabili e sincere nella
guida. Nei tratti smos-
si e veloci trasmettono
una grande sicurezza,
così come nelle percor-
renze di curva più veloci ed
159ottobre 2016 / Motociclismo
LA TX SOSTITUISCE LA TE
A causa delle prossime limitazioni previste dall'entrata
in vigore della normativa anti inquinamento Euro4, KTM
e Husqvarna hanno deciso di sospendere la produzione
delle EXC 125 e delle TE 125. Al loro posto arrivano due
versioni "cross country" caratterizzati dalle sigle XC-W
e TX, nel caso di Husqvarna (che vediamo a lato).
Sono ottavo di litro evolute sfruttando le caratteristiche
tecniche delle rispettive versioni cross, con un motore
compattissimo e quasi verticale nella sua conformazione,
a causa di un deciso riposizionamento dell'albero motore
più alto di ben 27 mm. Il problema è che queste 125
non possono essere immatricolare, perché non sono
omologate e sono quindi limitate ad aree chiuse, come
quelle in cui si disputano gare di cross country.
E ci piange il cuore, perché la TX è la migliore 125 che
Husqvarna abbia mai prodotto. Il motore ha una schiena
incredibile e una potenza che la fa sembrare una 150...
Anche le sospensioni hanno una taratura decisamente
più sportiva se comparata con il resto della gamma.
Davvero una moto fantastica. Disponibile al prezzo
di 7.750 f.c.
LA MIGLIORE 125, MA NON PUÒ CIRCOLARE
DOTAZIONE PREMIUM E CARATTERI DOCILI. IDEALI PER VIZIARE GLI ENDURISTI
Motociclismo / ottobre 2016160
più fuori che stradaHUSQVARNA ENDURO 2017pp
I PICCOLI 4T 250/350
Quando parliamo di piccoli 4T non ci riferiamo soltanto alle cilindrate di 250/350 cc, che sfruttano la stessa base progettuale. Ma anche alle dimensioni dei propulsori, più compatti che mai grazie al riposizionamento dell'albero motore e di quello della frizione. La distribuzione resta bialbero con bilancieri a dito. L'avviamento è solo elettrico. La nuova batteria agli ioni di litio garantisce avviamenti sicuri nonostante le dimensioni e il peso ridottissime.
ottobre 2016 / Motociclismo 161
DOTAZIONE
RACING
Dall'alto in basso scopriamo le caratteristiche delle Husqvarna. Sulle versioni 4T compare di serie il selettore della doppia mappatura con un LED che illumina quella selezionata (1 standard, 2 hard). Il selettore ingloba anche il nuovo TC, cioè il controllo di potenza capace di lavorare indistintamente su entrambe le mappature impostate. Il TC agisce sull'erogazione della potenza, tenendo conto della marcia inserita e del numero di giri, limitando il pattinamento della ruota posteriore in situazioni di scarsa aderenza. Tutta la gamma, invece, è dotata delle nuove piastre di sterzo in ergal lavorate al CNC. La nuova forcella Xplor ha funzioni di compressione e ritorno separate nei due steli e relative regolazioni sui tappi superiori (in bianco e in rosso). Sulla forcella troviamo anche il regolatore del precarico molla, una chicca che permette di variare il setting in modo rapido. Infine, a caratterizzare le Husky c'è l'ammortizzatore con leveraggio.
impegnative. Il retrotelaio è sempre in materiale plastico, ma ora è addizionato al carbonio per rendere la struttura più soli-da rispetto al passato. È meno ingombrante e permette un pia-no di seduta della sella molto più rettilineo. Nel complesso le sovrastrutture sono migliorate molto, non solo nell'estetica, ma soprattutto nella funzionalità: permettono un contatto più effica-ce col corpo e offrono un ottimo appiglio per le gambe, senza mai intralciare i movimenti. La triangolatura sella-pedane-manu-brio è cambiata: le pedane sono più alte delle omologhe cross e idem il manubrio, mentre la sella è più bassa. Il pacchetto fina-le è molto centrato per l'enduro, perché si sta comodi ma, allo stesso tempo, si ha tutto sotto controllo.
Ciclistica affinataLe sospensioni sono completamente rinnovate: davanti troviamo la nuova forcella WP Xplor a cartuccia aperta con steli da 48 mm di diametro. Una gamba si occupa di gestire la compressione, l'altra il ritorno e i registri idraulici sono entrambi posizionati sui tappi. Il precarico delle molle si può regolare manualmente; ba-sta mettere la moto sul cavalletto laterale per scaricare la molla e dare due scatti (6 mm di precarico) per trovare un assetto mi-gliore. Al posteriore c'è un monoammortizzatore WP totalmen-te regolabile e decisamente più leggero, che lavora abbinato a nuovi leveraggi dalla progressione migliorata rispetto al passa-to e specifica per l'enduro. La taratura è molto morbida, adatta all'utenza amatoriale, ma il feeling è buono, soprattutto grazie alla grande sensibilità. Ottimo il comfort, ma non adeguato il so-stegno per chi cerca la prestazione. I serbatoi rimangono tra-sparenti e hanno capacità di 10 litri per le due tempi e 8 litri per le quattro. Confermati anche gli impianti idraulici dei freni Brem-bo, mentre le frizioni idrauliche hanno il comando Magura. Per i freni siamo a un ottimo livello, soprattutto adesso che le modi-fiche al posteriore (pedale più lungo e diverso pompante) ren-dono molto più modulabile la frenata, mentre la frizione non è il massimo: lo stacco è più puntuale e meno frazionabile rispet-to al comando Brembo. Sui motor ci sono due aspetti da valutare: da un lato la riduzione dell'inerzia che viene trasferita alla moto e che determina il pe-so percepito, quindi influenza in maniera significativa l'handling; dall'altro l'incremento delle prestazioni. Salire sulle 2017 e sen-tire tutta questa differenza impressiona. Sulle piccole cilindrate si apprezza l'aumento di prestazione e il miglior feeling gene-rale, mentre sulle cubature maggiori si sente nettamente la ri-duzione del peso percepito e il miglioramento della guidabilità.
Arriva il TC di serieSu tutto, una chicca che entra per la prima volta di serie nel no-stro mondo, il TC, riservato alle 4T: un controllo di potenza che legge l'incremento di numero di giri del motore e lo mette in re-lazione alla marcia inserita per ridurre lo slittamento della ruota posteriore. Ti aiuta quando la situzione si fa difficile, come sulle salite con brecciolino o nei superamenti di tronchi o massi; si-tuazione tipica in cui il posteriore non "aggrappa" e fa intraver-sare la moto. Elettronica raffinata, che l'utente apprezza al pari del paramotore di serie.
ottobre 2016 / Motociclismo 163
250 e 300 a 2TUna nuova pagina. Tutti parlavano di una novità nell'alimenta-
zione, ma al momento si resta legati al carburatore, con il nuovo
Mikuni TMX che va a sostituire lo storico fornitore Keihin. Ap-
pena saliti in sella e premuto il bottoncino dello starter si sente
che il motore non vibra più come una volta. Il nuovo propulsore
250/300 2T adotta il controalbero di bilanciamento e questo ga-
rantisce una riduzione delle vibrazioni incredibile (50%). La prima
sensazione dinamica è che il motore sia elettrico e poco brillan-
te, poi ci si accorge che mancano solo le vibrazioni, ma la veloci-
tà cui si viaggia è sempre quella, anzi. Riducendo il peso di circa
2 kg e riducendo l'inerzia, sembra di guidare il vecchio 125, solo
con un motore incredibile, soprattutto se parliamo della 300, che
offre una schiena pazzesca ad ogni regime. La 250 è più adatta
a chi vuole sentire girare il motore, perché allunga un filo di più.
Le piccole 4TLe 250/350 cc sono più brillanti. Rispetto alle 2T qui la ri-
duzione del peso percepito si fa importante. Le moto so-
no molto più neutre nella guida, non tanto leggere, quanto
intuitive. Seguono i movimenti del corpo come una scarpa
da ginnastica, trasmettendo sempre un senso di fiducia
totale. I motori sono decisamente più potenti, soprattutto
il 250 e ciò rende le moto ancora più brillanti; delle vere
moto da gara, ma assolutamente facili e gestibili in ogni
situazione. Siamo ormai di fronte a motori evoluti, tanto
che per la prima volta di serie troviamo il TC. Il sistema,
presente su tutte le 4T è gestibile tramite un interruttore
che permette di abbinare il TC a due mappe, una più bril-
lante, l'altra più tranquilla.
Le "big bore" dimagrisconoLe 450/501 diventano più leggere. Con la 501 si toccano i
63 CV e, oltre ad apprezzare in tante circostanze il TC, si
sente alla grande il lavoro di centralizzazione delle mas-
se fatto. La 501 sembra avere 15 kg in meno rispetto al-
la vecchia e con un'erogazione ancora più dolce e una
risposta al gas millimetrica. Grande il risultato ottenuto
sulla 450, che diventa una moto più umana e più alla por-
tata di tutti, più facile, leggera e maneggevole. L'unico
aspetto che non ho apprezzato è stato la taratura delle
sospensioni decisamente morbida. Caratteristica che si
ritrova su tutta la gamma, fatta eccezione per la 125. La
scelta mira a soddisfare la maggior parte della clientela
e, sicuramente, è stata fatta a ragion veduta; le sospen-
sioni garantiscono un ottimo comfort, ma un filo di so-
stegno in più le avrebbe rese perfette. Nel complesso la
sensazione principale è quella di avere moto più legge-
re e facili, ma nello stesso tempo più rigorose e precise
nella guida. Mi viene in mente un paragone. Chi ha por-
tato del materiale con la cariola sa che se il carico viene
ben collocato, il peso sembra ridursi drasticamente. Ec-
co, questo dissacrante paragone rende l'idea di quanto
possa essere sensibile la rivoluzione portata dal nuovo
progetto. Bisogna aggiungere una considerazione: nes-
suno credo si aspettasse che la Casa austriaca riuscis-
se a riproporre su una gamma completamente rinnovata
la stessa sensazione di “prodotto maturo” che si poteva
apprezzare sulle MY16, forti di anni di affinamento e ro-
daggio. Un grande traguardo apprezzato già anche sul-
la gamma arancione e che dimostra la forza della Casa
in questo momento. �
450 E 501
In basso a sinistra, i motori che troviamo sulle 450/501. Come per il resto della gamma 4T, anche in questo caso si evidenzia l'estrema compattezza legata alla nuova posizione degli alberi di cambio e frizione. La distribuzione è monoalbero.
I PREZZI
indicativi c.i.m.’ TE 250
9.280 euro
’ TE 300
9.590 euro
’ FE 250
10.010 euro
’ FE 350
10.330 euro
’ FE 450
10.640 euro
’ FE 501
10.840 euro
Motociclismo / ottobre 2016164
tecnicaAMMORTIZZATORE DI STERZO MRtt
Motociclismo / ottobre 2016164
Lui è Magneto, l'ammortizzatore di sterzo integrato nel cannotto. Gli X-Men sono i professori e i ricercatori dell’Università di Firenze
che lavorano nell’ombra da molti anni, producendo progetti, prototipi e brevetti che potremo vedere sul mercato nel prossimo futuro
X-MENMAGNETO E GLI
di Marco Marini
Si tratta di uno dei componenti chiave per la co-
siddetta sicurezza attiva: l’ammortizzatore di ster-
zo che, di per sé, non è certo una novità. L’utilità
di “indurire” lo sterzo in particolari situazioni era
già chiara agli albori del motociclismo, quando esi-
stevano quei manopoloni sulla testa ddel cannotto, proprio
per dare il classico mezzo giro quando aumentava la velo-
cità e si desiderava avere meno reazioni brusche. Ma i veri
ammortizzatori sono comparsi solo quando le supersporti-
ve hanno iniziato ad avere tanta ponteza e ciclistiche sem-
pre più estreme, per coniugare stabilità e maneggevolezza.
Ma questo equilibrio passa per una linea sottile ed ecco che
un aiuto per tenere sotto controllo i movimenti del manubrio
è diventato quasi d’obbligo per certe tipologie di moto. Nel
box in coda all’articolo potete dare un’occhiata a ciò che of-
fre oggi il mercato, qui limitiamoci a dire che si tratta sempre
di sistemi esterni, anche se spesso profondamente integra-
ti grazie a una loro gestione elettronica. Quello che andiamo
a illustrare ora è invece una vera novità, oggetto della tesi
di Laurea dell’ing. Cosimo Monti nel 2012 presso l’Università
degli Studi di Firenze e che è oggi un brevetto internaziona-
le. Sono due gli elementi chiave di questo sistema: il primo
è che si tratta di un ammortizzatore integrato all’interno del
cannotto di sterzo; il secondo è che sfrutta le potenzialità dei
fluidi magneto-reologici. A raccontarci tutto di come è fatto e
come funziona sono stati Marco Pierini e Niccolò Baldanzi-
ni, professori associati e docenti di costruzione di macchine
presso la facoltà di Ingegneria e inventori di questo ammor-
tizzatore insieme a Alessandro Giorgetti, Simone Piantini e,
ovviamente, a Cosimo Monti.
ottobre 2016 / Motociclismo 165
RISCHIO CADUTA
Laguna Seca (USA): l'autore dell'articolo in
sella ad una Buell 1125R nel 2006, affronta il
"Cavatappi" e rischia il disarcionamento.
Al cambio di direzione e pendenza, l'avantreno si
alleggerisce e, quando la ruota tocca di nuovo terra, tende a chiudere.
L'ammortizzatore di sterzo riduce rischi come questo.
Motociclismo / ottobre 2016166
tt tecnicaAMMORTIZZATORE DI STERZO MR
I VANTAGGI, SE INDUSTRIALIZZATO, SONO MINOR PESO E COSTI CONTENUTI
SIGILLATO NEL CANNOTTO
Il sistema si compone di elementi metallici esterni fissi (verde e blu), dal piantone di sterzo (viola) e da elementi (azzurro e giallo) che ospitano i cuscinetti e che permettono di contenere, in maniera sigillata, il liquido magneto-reologico.
COME NASCE UN MAGNETE
Sopra le fasi di costruzioni delle "alette magnetiche" del sistema MR. 1. Le due barre metalliche con sezione ad H sono la base su cui viene avvolto il cavo di rame. 2. Su una base isolante si prepara l'avvolgimento. 3. Un'ultimo controllo con il voltmetro prima che le alette vengano resinate. 4. Le alette sono pronte per essere saldate sulla parte esterna (componente fisso) del sistema MR. 5. Lo schema del campo magnetico generato all'interno del cannotto di sterzo.
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ottobre 2016 / Motociclismo 167
UNIVERSITÀ DI FIRENZE
Il reparto di Ricerca Veicoli dell’Università degli Studi di Firenze si è focalizzato,
dal 2002, sulle due ruote a motore e vanta collaborazioni con moltissime Case
motociclistiche, tra cui Piaggio, Beta, Ducati e Yamaha. Il tema centrale è la
sicurezza: il primo progetto è stato un chest protector (un paracolpi per il petto)
per Dainese, seguito da una collaborazione allo sviluppo della norma europea per
la sicurezza dei guard rail. Qui è nato il progetto di fari adattativi per le moto, (con
doppia funzione di beccheggio e shift, brevetto venduto dall’Università alla Piaggio
diversi anni fa). Si è lavorato anche sugli air-bag per moto e per i piloti e (insieme a
Dainese) su un’inedita mentoniera con zone a deformazione controllata. Dal 2006,
si sta lavorando sul MAEB (Motorcycle Autonomous Emergency Braking) che
sfrutta il radar e lo scanner per riconoscere gli ostacoli. Questo sistema interviene
solo quando l’impatto è inevitabile, riducendo la velocità e non si attiva in maniera
preventiva. Per saperne di più sui tanti progetti e studi: www.mooving.unifi.it, mentre
per informazioni sul brevetto dell’ammortizzatore di sterzo MR i riferimenti sono quelli
dell’Università (tel. 055-2751920 oppure inviare una mail a [email protected]).
LA SICUREZZA IN PRIMO PIANO
DIMENSIONI GENEROSESopra: lo schema, in sezione,
del sistema MR.A lato: l’ingombro del prototipo
è decisamente superiore a quello di un ipotetico
prodotto industrializzato, che verosimilmente potrebbe
trovare posto in un cannotto classico. L’utilizzo di questo
ammortizzatore di sterzo, qualora il brevetto venga
acquistato, richiederebbe di progettare telai con il cannotto di diametro
leggermente maggiorato, in modo da lasciare lo spazio
necessario a un asse di sterzo adeguatamente dimensionato.
Per comprendere quali vantaggi possa avere un ammortiz-
zatore del genere occorre capirne il funzionamento. I fluidi
magneto-reologici hanno la caratteristica di avere al loro
interno delle particelle metalliche (ferrose) che, sotto l’ef-
fetto di un campo magnetico, si dispongono in direzione di
quest’ultimo formando delle sorte di catene. La resistenza
del fluido a scorrere attraverso delle superfici viene quin-
di influenzata da queste catene e, ovviamente, al crescere
dell’intensità del campo magnetico, cresce la resistenza di
queste catene. Se osserviamo la sua sezione (immagine qui
a destra) scopriamo quali sono le aree interessate da que-
sto passaggio di fluido. Sulla parte esterna, quella solida-
le al cannotto di sterzo, vengono posizionate una di fronte
all’altra due barre metalliche sulle quali è stato realizzato
un avvolgimento di filo di rame: facendo passare corrente
nell’avvolgimento si genera il campo magnetico. Sull’asse
di sterzo, invece, sono state saldate altre due barre metal-
liche che verranno attraversate dal campo magnetico. Così
facendo il campo generato ha direzione radiale e quindi le
“catene” avranno questo orientamento, che è ortogonale
alla direzione di movimento del fluido quando si ruota l’asse
di sterzo all’interno del cannotto. Le aree di passaggio del
fluido sono quelle sottili che si vedono tra le placche fissa-
te all’asse e la superficie del cannotto, ma anche quelle più
interne tra l’asse stesso e le placche dotate di avvolgimen-
ti. Questa architettura consente di poter ruotare lo sterzo
di 45° a destra e altrettanti a sinistra (oltre non si va per-
ché le alette fisse sull’asse di sterzo toccherebbero quelle
fisse con gli avvolgimenti). Si tratta comunque di un valore
più che sufficiente per la maggior parte dei mezzi, se pen-
siamo che uno scooter supera di poco i 40° e le moto spes-
so si fermano prima di questo valore. Quando sterziamo, il
fluido deve attraversare queste sottili fenditure (che sono
di circa 0,5 mm) e incontra la resistenza data dalla sua vi-
scosità. Questo se avessimo all’interno dell’olio classico,
mentre con i fluidi MR la situazione è un po’ diversa. Se non
Motociclismo / ottobre 2016168
tt tecnicaAMMORTIZZATORE DI STERZO MR
GLI ALTRI SISTEMI
Oggi, sul mercato, esistono diversi tipi di ammortizzatore di sterzo. Il primo a
comparire è l’ammortizzatore lineare, montato sia dal telaio a uno dei foderi
della forcella, sia trasversalmente dietro la piastra superiore di sterzo: nelle
foto 1 e 2, quello della Kawasaki H2R che integra un sofisticato sistema di
gestione elettronica per una regolazione fine e puntuale delle tarature a
seconda dei parametri letti dalla centralina (velocità della moto, velocità di
rotazione dello sterzo, ecc). Ci sono i modelli rotativi (foto 3), che hanno il
vantaggio della compattezza, ma che come i primi restano legati alla viscosità
dell’olio che viene scelto. Hanno ovviamente molto regolazioni per poterli
tarare sulle proprie necessità e sono quelli che vediamo spesso sulle moto
da rally, dove le velocità sono elevate e il rischio di una sbacchettata violenta
è maggiore. Honda, sulla CBR1000RR (foto 4) ha unito la tecnologia rotativa a
una gestione elettronica dello stesso con l’HESD (Honda Electronic Steering
Dumper), il primo ammortizzatore di sterzo a gestione elettronica, che offre la
possibilità di modificare le tarature a piacere e con estrema rapidità.
LINEARI O ROTATIVI
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DOPPIO VANTAGGIO
A lato: il grafico mostra le curve di coppia che variano al crescere dell'amperaggio. Sotto: test in laboratorio e una immagine al microscopio elettronico del liquido magnero-reologico. Il vantaggio del sistema MR è duplice: da un lato si riesce ad avere uno sterzo pressoché libero nella guida normale, dall’altro si possono ottenere effetti anche importanti in poche frazioni di secondo. Coniugare questi due aspetti con un ammortizzatore tradizionale sarebbe impossibile.
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ottobre 2016 / Motociclismo 169
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sono attraversati da corrente la loro resistenza è molto mol-
to limitata (come un olio dalla ridottissima viscosità), ma se
aumenta l'amperaggio agli avvolgimenti, il campo magne-
tico che si genera porta a una repentina crescita della re-
sistenza offerta dal fluido nel passaggio attraverso queste
aree. I tempi di attivazione sono dell’ordine del millisecon-
do per leggere la velocità e l’accelerazione angolare dello
sterzo (in pratica è la rapidità della sbacchettata), pochi al-
tri millisecondi per elaborare questa informazione, decidere
l’intensità di corrente da erogare e fornirla agli avvolgimen-
ti, e circa un decimo di secondo perché il fluido reagisca al
campo magnetico generato. In sostanza dalla sbacchetta-
ta all’azione dell’ammortizzatore passano circa 1,5 decimi.
Non stiamo parlando tuttavia di un sistema on/off, dove lo
sterzo si indurisce di colpo. Le prove strumentali sono sta-
te eseguite con valori di intensità di 1A e 2A. Partendo da
zero Ampere, a ogni salto di corrente fornita corrisponde
un netto balzo della coppia resistente generata dall’ammor-
tizzatore. Se decidessimo di fornire in un istante da zero a
2A, avremmo un valore di coppia che indurisce lo sterzo di
10 volte (da 6 a 60 Nm circa) nell’arco di 1,5 decimi di se-
condo. L’andamento della coppia (Nm) resistente è anche
funzione della velocità con cui sta ruotando lo sterzo e au-
menta in modo abbastanza lineare al crescere di quest’ul-
tima. La gestione elettronica del sistema, da sviluppare in
futuro, porterà a delle logiche di funzionamento con rampe
di fornitura della corrente che varieranno in continuo da ze-
ro a 2 Ampere, in modo da avere reazioni sempre calibrate
all’azione dello sterzo in quel dato momento.
Il progetto -per ora- si ferma qui, perché l’implementazio-
ne di questo sistema su un veicolo è una fase dello svilup-
po che compete a chi eventualmente volesse acquistare il
brevetto per integrarlo con i propri mezzi. Ma, considerati i
possibili vantaggi anche in termini economici del sistema,
non ci stupiremmo di vederlo presto su moto di serie. �
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Motociclismo / ottobre 2016170
sportGIOVANI TALENTI ITALIANI
Moto3 e Moto2 sono vivaio di futuri campioni e quest'anno gli italiani si stanno mettendo in luce anche grazie al sostegno di team come VR46 e Gresini: vi raccontiamo chi sono e come sono seguiti i nostri talenti
SU DI VOI
di Matteo Aglio
s
171ottobre 2016 / Motociclismo
Il più giovane ha 16 anni, il più vecchio 21. C'è chi arriva da
Roma e chi da Torino, passando per Bergamo, anche se
l'accento morbido della Romagna la fa da padrone. Hanno
quel sorriso di chi sta vivendo un sogno e la vita non li spa-
venta. Non può, perché hanno fatto della loro passione un
mestiere che assomiglia tanto a un gioco, per quanto serio sia.
Mentre i ragazzi della loro età il sabato sera pensano a quale
maglietta indossare e dove andare a ballare, loro studiano la
telemetria e si preparano all'esame più importante, quello del-
la gara che arriva puntuale la domenica e non consente giu-
stificazioni, né permette di trovarsi impreparati, perché non c'è
appello o recupero per quello che la pista sentenzia.
Sono loro i ragazzi della Moto3 e Moto2, e hanno sulle
spalle le speranze di una nazione intera, o almeno di quel-
la parte per cui il motociclismo è più di uno sport e acca-
rezza i limiti della fede. Insieme formano quello che viene
chiamato il vivaio, i piloti su cui puntare nei prossimi anni,
i ragazzi che diventeranno uomini su una MotoGP. Quelli
che all'Italia mancavano da tanto, troppo tempo. Perché
il tricolore si era abituato bene sventolando sul podio di
tutto il mondo, dagli anni Ottanta fino al nuovo millennio.
Sembrava tutto scontato, con vittorie a ripetizione e titoli
che ingrassavano il nostro albo d’oro. Un’onda lunga, an-
zi lunghissima, che sembrava non dovere mai finire, con
STORICA TRIPLETTA
Nella foto qui sopra, il podio tutto italiano della gara di Assen 2016 della Moto3: da sinistra Fabio Di Giannantonio (2° con la Honda del Team Gresini), Francesco Bagnaia (1° con la Mahindra) e Andrea Migno (3°, KTM Team Sky VR46). Sotto, sempre la gara di Assen: Bagnaia (21) precede Di Giannantonio (4) e Niccolò Antonelli (23); all'estrema destra si infila in bagarre anche Dalla Porta (48).
Motociclismo / ottobre 2016172
ss sportGIOVANI TALENTI ITALIANI
piloti sempre diversi a cavalcarla. Come nelle peggiori fa-
vole, però, il risveglio è stato brusco: i piloti italiani non
c'erano più. Almeno in quella che allora era la 125, la clas-
se d'ingresso nel Motomondiale.
I nostri, capitanati da Valentino Rossi, continuavano a fa-
re la voce grossa in MotoGP, ma mancavano le nuove le-
ve, come se quella fonte si fosse prosciugata. Nel 2010 e
nel 2011 solo tre piloti italiani riuscirono ad andare a punti
nel Mondiale 125, e non ne presero neppure molti. Era ar-
rivato il momento della Spagna, mentre l’Italia poteva solo
ricordare i recenti fasti, come un nobile decaduto. Non so-
lo mancavano i piloti, ma anche i team italiani erano ridot-
ti al lumicino; le strutture giuste per fare crescere i talenti
latitavano. Difficile spiegare con esattezza i motivi dell’in-
voluzione. Da una parte venne a mancare la Sport Produc-
tion 125, una vera e propria scuola per i giovani piloti in cui
le Case investivano. Il Codice della Strada impedì di guidare
ai sedicenni le ottavo di litro a potenza libera, le piccole GP
stradali andarono in pensione e le aziende persero interes-
se per questa categoria. Dall'altra parte, l'ambiente dormì
sugli allori. Il periodo di Rossi, Capirossi, Biaggi, Melandri,
Poggiali sembrava non dovesse mai finire, ma nessun mo-
tore funziona senza benzina e non si creano campioni sen-
za i dovuti investimenti.
Lo aveva capito bene la Spagna che, grazie a munifici
sponsor e all'aiuto della Dorna (la società che organizza il
Motomondiale) fra trofei, coppe e campionati si stava pre-
parando a invadere il mondo con i suoi piloti. Quando l'Italia
se ne accorse, fu troppo tardi. Iniziò Pedrosa, poi vennero
a cascata Lorenzo, Bautista, Marquez, i fratelli Espargarò,
fino ad arrivare a Viñales e Rabat, per finire con gli ultimi
talenti come Navarro, Canet e Mir, e la lista non è neppure
completa. Al di là dei Pirenei costruirono fondamenta so-
lide da cui partire per la loro scalata al successo. Perché
non si può decidere la nascita di un campione, ma si può
preparare il terreno su cui si formerò e lo diventerà. Come
è successo. La Spagna ha creato una vera scuola in cui i
piloti potessero crescere ed emergere. Il CEV, il campiona-
to spagnolo, dallo scorso anno ha acquistato la qualifica di
Mondiale Junior, un po' perché è organizzato dalla Dorna,
un po' perché era ed è effettivamente il campionato na-
zionale di riferimento. Quello in cui ha cercato (e trovato)
fortuna anche Casey Stoner -non un nome a caso- come
tanti altri piloti stranieri. Quello in cui le squadre del Mon-
diale hanno dato vita ai propri team junior per fare cresce-
re le nuove leve.
In questo senso l'Italia si è mossa in ritardo e la Federazio-
ne Motociclistica Italiana a un certo punto se ne è accorta.
Così nel 2011 ha rispolverato il Team Italia (quello dei titoli
con Gresini e Cadalora quasi trent'anni prima) e ha cercato
di offrire un ingresso nel Mondiale ai migliori piloti di casa
nostra. Un'iniziativa che nei primi anni ha dato i suoi frutti,
anche se limitata perché per una vera e propria svolta so-
no dovuti intervenire i "privati". Che, nel nostro caso, hanno
la faccia di Valentino Rossi e Fausto Gresini. Un pilota ed un
ex-pilota manager da tempo che hanno investito sui giovani,
e improvvisamente i nomi nuovi -e "buoni"- sono ricomparsi.
L'IT
ALI
A D
ELL
E N
UO
VE L
EVE
NICOLÒ BULEGA17 anni, Montecchio Emilia (Reggio Emilia) LORENZO DALLA PORTA
19 anni, Prato
FRANCO MORBIDELLI21 anni, Roma
MARCO BEZZECCHI 17 anni, Rimini
FABIO SPIRANELLI16 anni, Lodi
FRANCESCO BAGNAIA19 anni, Torino
NON SOLO ROMAGNALa "terra del mutur" è tradizionalmente fucina di campioni: ben 7 vengono da questa Regine. Sono 19 i ragazzi italiani che nel 2016 corrono, anche come wild card, in Moto2 e Moto3.
continua a pag. 176
DAVIDE PIZZOLI 17 anni, Roma
ottobre 2016 / Motociclismo 173
ENEA BASTIANINI18 anni, Rimini
ANDREA MIGNO20 anni, Cattolica
(Rimini)
NICCOLÒ ANTONELLI20 anni, Cattolica (Rimini)
ALEX FABBRI18 anni, San Marino
STEFANO MANZI17 anni, Rimini
LUCA MARINI19 anni, Urbino
LORENZO BALDASSARRI19 anni, San Severino Marche (Macerata)
LORENZO PETRARCA19 anni, Santo Omero
(Teramo)
ROMANO FENATI 20 anni, Ascoli Piceno
FABIO DI GIANNANTONIO18 anni, Roma
ANDREA LOCATELLI19 anni, Alzano Lombardo
(Bergamo)
LEGENDA Moto3
Moto3 Wild Card
Moto2
STEFANO VALTULINI 20 anni, Calcinate
(Bergamo)
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3
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Motociclismo / ottobre 2016174
sportGIOVANI TALENTI ITALIANI
ALFREDO MASTROPASQUA - COORDINATORE VELOCITÀ FMI
Il Team Italia è rientrato nel Mondiale dal 2011, perché questa scelta?“Diventai Coordinatore della FMI nel 2009 e facemmo un programma di rilancio per il CIV e l'attività giovanile. In quell'anno la situazione dei piloti e dei team italiani nel Mondiale era disastrosa. Dopo avere riassestato l'attività interna, abbiamo cercato di dare ai piloti la possibilità di arrivare al motomondiale, perché, a differenza di oggi, mancavano le strutture”. Quindi vi siete voluti impegnare in prima persona...“In occasione del centenario della Federazione abbiamo deciso di riportare alla luce il progetto Team Italia, con cui ottenemmo negli anni Ottanta due titoli mondiali con Gresini e uno con Cadalora. La filosofia però è cambiata: era un progetto non per puntare alla vittoria del campionato, ma per portare in pista giovani piloti italiani”.All’inizio ha funzionato..."Siamo riusciti a innescare questo meccanismo, facendo debuttare piloti come Tonucci, Morciano, Fenati, Bagnaia, Locatelli, Antonelli e altri. Inoltre dal progetto giovani
della Federazione sono passati tutti, da Bulega a Bastianini e Di Giannantonio”.Però negli ultimi anni il Team Italia non ha più la stessa spinta di prima. “Il nostro compito nel Mondiale è esaurito, perché nel frattempo sono arrivati la VR46 e Gresini e il prossimo anno ci sarà anche il team di Simoncelli. Una serie di strutture molto professionali che hanno deciso di investire sui piloti italiani".Quindi quale sarà il prossimo passo?«Dal prossimo anno il Team Italia non farà più il Mondiale Moto3 perché non ce n'è più la necessità. Torneremo a concentrare la nostra attività di sostegno ai piloti nel CIV e nel CEV. A dimostrazione di ciò, dico che nel 2011 c'erano solo due piloti italiani in 125, ora in Moto3 coprono un terzo dello schieramento. Vuol dire che la FMI, grazie a una ristrutturazione sportiva dei regolamenti delle categorie giovanili, ha prodotto molti piloti e continua a farlo”.Non essendoci più un impegno diretto nel Mondiale, ci sarà la possibilità di collaborare maggiormente con i team italiani?
“Da parte nostra c'è certamente un'apertura in questo senso. Le collaborazioni ci sono già state e ci saranno dove ci sono strutture che vogliano farlo, anzi lo auspichiamo. Oggi stiamo lavorando bene con la VR46 e penso che questo rapporto si possa ampliare. Personalmente ho già fatto proposte in questo senso sia a Gresini che Simoncelli e la FMI rimane disponibile a dialogare con tutti i team per l'interesse dei piloti italiani, come fatto in passato”.In Italia non è facile allenarsi, sia per i costi dei circuiti sia per alcune normative.“La questione è legata alla legge italiana per cui gli allenamenti in pista di minorenni sono in larga parte vietati. Per questo abbiamo ideato un format per cui, in collaborazione con l'autodromo, la Federazione fornisce dei tecnici con funzione di controllo e questo permette di estendere la copertura assicurativa anche ai minorenni. È il caso degli allenamenti che organizziamo con la VR46 a Misano e a cui abbiamo invitato dei piloti del team di Gresini. Naturalmente, i minorenni per ottenere la licenza devono avere la sottoscrizione di entrambi i genitori
"ABBIAMO ASSOLTO IL NOSTRO COMPITO: ORA TOCCA A VR46 E GRESINI"
FARI ACCESI SULL'ITALIAI potenti riflettori della pista del Qatar illuminano a giorno la gara in notturna che apre il campionato. In foto, l'ingresso curva di Niccolò Antonelli (23), Francesco Bagnaia (21) e Romano Fenati (5).
ottobre 2016 / Motociclismo 175
FAUSTO GRESINI - TEAM MANAGER GRESINI RACING
Il suo team ha festeggiato a Misano i 20 anni dalla
fondazione, ma l'avventura in Moto3 è iniziata nel 2012.
“Eravamo partiti con un solo pilota, poi lo abbiamo ampliato a due. Il progetto dedicato ai ragazzi mi piace molto, mi affascina lavorare con i più giovani, farli crescere e offrire loro un po' della mia esperienza”.Perché ha deciso di ampliare il team anche con la Moto3?
“Lo faccio per passione. Ricordo il mio passato da pilota, ho avuto tanto dal motociclismo e sono riuscito a ottenere certi risultati in carriera perché avevo trovato persone che credevano in me e volevo fare lo stesso con i giovani, dare loro un'opportunità. In un certo senso, competere in tre classi è una follia, ma in questo modo si riesce a creare un percorso di crescita”.Non è quindi solo un team manager per loro, ma anche un maestro. “Spero di potere essere un riferimento per loro. L'impegno è alto e la Moto3 è una categoria difficile. È ovvio che senza l'impegno non si ottengono risultati”.Il debutto di Gresini Racing in Moto3 è stato nel 2012 con Antonelli.
L'Italia era in un momento buio per quanto riguardava il proprio vivaio;
è questo ciò che l'ha spinta a impegnarsi in prima persona?
“Avevo già iniziato ad occuparmi dei più giovani con un progetto appoggiato da Honda Italia e FMI e dedicato ai ragazzi dai 9 a 13 anni: avevamo avuto fino a 64 piloti in pista in un fine settimana. Da lì è nato questo progetto, poi ho continuato a crederci in prima persona, penso di avere contribuito al futuro del motociclismo italiano”.Come si lavora con piloti così giovani?
“Vanno seguiti e indirizzati, il bello è che sono come delle spugne e, se dai loro le indicazioni giuste, vedi i miglioramenti in poco tempo. Fondamentale è che questi piloti abbiano tenacia e siano in grado di seguirti in questo percorso”.Perché per un certo periodo non abbiamo più avuto giovani piloti
italiani di alto livello e ora sì?
“Alcuni team hanno incominciato a investire e hanno creato un vivaio. Ragazzi bravi ce ne sono sempre, ma a volte non vengono valorizzati, non viene data loro un'opportunità”.In questo processo sembra mancare la Federazione Motociclistica
Italiana in un ruolo importante. Cosa ne pensa?
“Non mi sento minimamente rappresentato dalla FMI, non ha fatto nulla nei confronti di quei team che hanno contribuito alla crescita di un nuovo vivaio. È una cosa che mi dispiace perché credo che la Federazione debba essere presente e viva. Io non ho mai avuto nulla da loro, se non piccole cose”.Servirebbe un maggiore aiuto?
“Sono abituato a essere solo (ride). Ogni giorno apro la mia piccola azienda, che dà lavoro a più di 60 persone in Italia e che cerca di fare rimanere il nostro motociclismo ad alti livelli. Devo ammettere che non mi sento considerato dalla nostra Federazione. Credo che, senza il nostro impegno, molti piloti che abbiamo fatto correre avrebbero fatto molta più fatica ad arrivare nel Mondiale”.
"NON MI SENTO SUPPORTATO DALLA FMI"
o di chi esercita la patria potestà. È un problema normativo che non ha riscontri in altre nazioni e che crea una barriera per determinate attività, anche se aumentando il numero di gare e organizzando degli stage penso siamo riusciti a trovare una soluzione”.La Spagna in questo senso fa scuola. C'è un
progetto per rilanciare il CIV?
“Bisogna ragionare sui dati di fatto e questi dicono che Bastianini, Fenati e Antonelli non hanno corso permanentemente il campionato spagnolo. Ora il CEV è diventato un campionato del mondo Junior e bisogna rispettarlo, quindi la FIM, andando via dal Mondiale, guarderà a quel campionato come passo intermedio tra quelli nazionali e il mondiale. Ci sono comunque piloti che sono passati dal CIV direttamente al Mondiale. Non bisogna fare battaglie ideologiche tra Spagna e Italia, il Mondiale Junior per noi è un'opportunità che va valorizzata e colta, come faremo. È una piattaforma interessante per verificare la competitività di alcuni piloti, come abbiamo fatto in passato con Fenati e Antonelli che hanno fatto alcune wild card nel CEV in passato. Alla fine è il cronometro che parla e non il campionato in cui si corre”.
sportGIOVANI TALENTI ITALIANI
Il Dottore, quasi per caso, si è ritrovato nei panni di mae-
stro per i piloti che ruotavano intorno a lui in Romagna e ha
trasformato qualche consiglio da fratello maggiore in quel-
la struttura che si chiama VR46 Riders Academy e che ha
il suo centro nel Ranch di Tavullia, una pista da flat track
che è il sogno proibito di chiunque abbia stretto almeno una
volta un manubrio. All'inizio c'erano Migno, Antonelli, Mor-
bidelli, il fratello Marini, poi la cosa si è fatta grossa, fino
ad arrivare agli undici piloti gestiti in questo momento. Nel
2014 è arrivato il team nel Mondiale Moto3 tirato su con
Sky, poi quello nel CEV (o Mondiale Junior, come preferite)
e il prossimo anno ci sarà anche quello in Moto2. L'Aca-
demy non è solo una scuola in cui girare in moto, ci sono
medici e preparatori che curano alimentazione e allena-
menti, dottori in caso di infortunio, manager che gestisco-
no contratti e sponsor. Un’esperienza che da quest’estate,
in collaborazione con Yamaha, ha aperto le sue porte an-
che all’estero per il Master Camp, una sorta di scuola full
immersion per i talenti che arrivano dall’Asia. Perché il mo-
tociclismo non è più quello romantico di qualche decen-
nio fa, con la moto sul furgone e l'ambizione a fare il resto.
Ora serve essere preparati, non lasciare nulla al caso, es-
sere professionisti.
E servono strutture professionali, come quella di Fausto
Gresini, che dopo 500, MotoGP, 250 e Moto2, ha deciso nel
2012 di entrare anche in Moto3. "L'ho fatto per passione e
quando c'è quella il business o i soldi contano poco. Conta
solo quello che senti dentro". Così l'ex-campione del mon-
do, con il fido Fabrizio Cecchini al suo fianco, si è buttato
nell avventura e ha fatto correre Antonelli, Locatelli, Bal-
dassarri e Bastianini. L'ultima scoperta è Di Giannantonio,
romano trasferitosi in Romagna per allenarsi con il figlio di
Cecchini, Francesco, campione di flat track. Perché quella
parte d'Italia è la culla dei nuovi campioni, la Silicon Val-
ley delle moto e chi vuole emergere deve essere lì. Co-
me ha fatto anche il torinese Bagnaia, che divide a Pesaro
un appartamento con Baldassarri, e la domenica prende
il treno, come un pendolare, per andare a salutare la fa-
miglia a casa.
Gresini e Valentino non sono gli unici esempi, anche il team
Ongetta Rivalcold sta puntando sugli italiani (quest'anno fa
correre Antonelli, nel 2017 avrà Fenati). Anche lo spagnolo
team Aspar (che però ha la sua parte italiana nel direttore
sportivo Gino Borsoi) ha contribuito alla crescita di Bagnaia
e Dalla Porta è già sotto contratto per l'anno che verrà. Nel-
la prossima stagione arriverà nel Mondiale anche la Squa-
dra Corse Sic58, la squadra di Paolo Simoncelli, che dopo
l'impegno nel CIV e nel CEV farà il salto nel motomondiale.
Il Team Italia farà invece, dopo gli ultimi anni in cui ha con-
cretizzato poco, un passo indietro.
La speranza è che la Federazione possa supportare come
meritano i team esistenti avviando una collaborazione con
tutti. Perché, per continuare a crescere, non ci si può affi-
dare alle iniziative personali, ma bisogna riuscire a fare si-
stema, come amano dire gli esperti di marketing. In questo
senso la FMI, se saprà sfruttare l'occasione, potrà fare da
collante con il suo lavoro dietro le quinte. Perché di lavo-
Motociclismo / ottobre 2016176
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ottobre 2016 / Motociclismo 177otototototototototttttttotttttttototttttoooottottotototttttttttttttootttotooototootototootootootottotobbbbrbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbrbrbbrbrrbrbrbbbrbrbrbrbbrbrbrbbrbrbrbbrbrbrrbrbrb eeeeeeee eeeee eeeeee 20202020200002020200020202202020220202200220202220000002020202022000002020200000202020220202020016161111161616166161666616661116166161666166666611611611666616161616161616161616666161616111166 ///////////////////////////////////////////// ///////// //// MoMMoMoMMMoMoMMMoMoMoMoMMoMoMMMMoMoMMMMMMMMoMMoMoMoMMMoMoMoMoMoMoMoMoMoMooMooMMoMMMMoMoMoMMoMoMoMoMMoMoMMooooMoootototototottottotototttttottototototototoototototototototototootttotoottottootttootoo iiciciiicciiiciciciiiiiiiciiciicccicicciiciciccicciccicicccicicicciccicciccicicccccccccccccciccciccciicllclllclllllcllllllclclclclclclclcccclcclcllclclclclcccllcccclllccclclclclcccclclllisissisisisisisisisiiissisisisisiisisisisisisisiissisisiiiisssisissssssiisssiisisisisisiisissismomomomomomoomomomomomomomomommomommmoooomommomoooomooomomoomoomomomomomooommmommomomommomomoomomommm 11717171717171717117771717171777771717171771717177777117171117777171717171717117171717177171717717111717717171771777117711777171777777777777777777777777777777777777777777777777777777777
GINO BORSOI - DIRETTORE SPORTIVO TEAM ASPAR
È italiano e vive in Spagna, nel suo team corrono un pilota italiano e uno spagnolo. Perché è importante avere una squadra in Moto3?“Lavorare con i piloti giovani è sempre bello e la Moto3 è una categoria dove, lavorando bene, si può vincere un titolo, un risultato sempre prestigioso. Inoltre si può fare crescere nuovi talenti”.Da ex pilota, si è un po' anche maestri di questi ragazzi?“Sicuramente hanno bisogno di persone con esperienza, avendo una buona struttura alle spalle è più facile migliorare in fretta”.Perché c'è stato un periodo di buio per il vivaio italiano?“Magari c'è stato per un po’ di tempo si è preferito andare al cinema la sera invece di fare nuovi piloti (ride). Scherzi a parte, diversi anni fa ci sono stati tanti, forse troppi, piloti italiani che andavano forte e averne altri non era interessante per la vendita del prodotto MotoGP. Probabilmente si è cercato di aiutare nuove nazioni. Poi con l'avvento della VR46 è riiniziato questo fiorire di piloti di buon livello”.La preparazione di un pilota è cambiata molto rispetto a quando correva?“È molto più professionale e i ragazzi di oggi sono anche più fortunati. Ai miei tempi ci si allena in palestra o in bicicletta, magari non si aveva neppure una moto da cross, non avevamo un preparatore fisico. Una struttura come quella di Valentino dà tutto, compresa la possibilità di allenarsi con lui. Inoltre si spingono l'uno con l'altro mantenendo alto il livello. Prima dovevi inventarti il modo per riuscire ad allenarti”.Però non basta. “L'allenamento è importante, ma non è sufficiente per diventare un campione. Riesce a esserlo chi in pista ascolta i consigli, sfrutta al
110% la moto e non molla mai. Avere un buon team alle spalle di offre sicurezza”.La Spagna è ancora il riferimento per chi vuole arrivare il Mondiale. Nel CEV ci sono piloti di tutte le nazioni.“È un campionato al livello del Mondiale. Tutto è iniziato qualche anno fa, quando sono arrivati i piloti stranieri: in questo modo il livello si è alzato avvicinandosi al motomondiale”.È solo quello il segreto?“No, in Spagna, grazie al clima, si riesce a girare in pista praticamente tutto l'anno e ci sono molti circuiti diversi. Questo aumenta la professionalità del pilota. In Italia ci sono difficoltà di costi, burocratiche e in inverno non si può andare in pista: sono impedimenti importanti per fare crescere giovani talenti”.Spagna batte Italia...“Un altro fattore è la presenza di molte squadre di alto livello e scuole. Inoltre nel CEV le moto sono addirittura migliori di quelle del Mondiale, perché le Case sviluppano i nuovi modelli in quel campionato. Logico che chi emerge lì poi vada forte anche nel motomondiale”.Qual è il ruolo della Federazione Motociclistica Spagnola nella crescita dei piloti?“Non c'è un team, a differenza di quanto ha fatto quella italiana, ma aiuta economicamente i piloti. Inoltre i prezzi dei circuiti sono molto più bassi e ci sono molte scuole. La nostra si chiama KSB e seguiamo un centinaio di ragazzini a partire dai 6 anni. Siamo appena partiti con questo progetto ma lì cercheremo di trovare piloti che possano approdare nel nostro team nel Mondiale”.
"IL CEV È A LIVELLO DEL MONDIALE"
CHE "BESTIA"!Tra i migliori italiani della Moto3, Enea
"Bestia" Bastianini (in foto, Team Gresini) ha esordito nel Gran Premio del Qatar del
2014. Il suo miglior risultato è un primo posto nel Gran Premio di San Marino
nella scorsa stagione. Quest'anno sta mantenendo il 2° posto in classifica
dietro l'imprendibile Brad Binder del team Red Bull KTM Ajo.
Motociclismo / ottobre 2016178
sportGIOVANI TALENTI ITALIANI
ro da fare ce n'è, e anche tanto. Il confronto con la Spagna può risultare noioso e scontato, ma è vero che lì è tutto più facile. A parte il clima favorevole, ci sono molti circuiti di alto livello (quattro quelli ospitano una gara di Mondiale) e i costi per usufruirne sono abbordabili. Basti pensare che affittare per una gara una pista come quella del Monteme-lò, a Barcellona, sono richiesti circa 40 mila euro; per far-lo al Mugello serve circa cinque volte quella cifra. In Italia, per le normative vigenti, è anche difficile per un minorenne allenarsi in pista. Inoltre in Spagna ci sono molte strutture importanti dalla Monlau di Emilio Alzamora, fino ai team di piloti come Alex Rins o Aleix Espargarò, o la scuola KSB del team Aspar, solo per citarne alcune.Con tutte le difficoltà, l'Italia sta però risorgendo e la dimo-strazione è che in Moto3, quest'anno, almeno un pilota ita-liano è salito sul podio in 12 gare sulle 13 disputate fino in questo momento (stiamo scrivendo quando si è concluso il Gp di San Marino). Non solo, gli italiani hanno conquistato tre vittorie con Antonelli, Fenati e Bagnaia e ad Assen han-no addirittura monopolizzato il podio, come era già succes-so lo scorso anno a Le Mans. Anche in Moto2 il tricolore è
sventolato sul gradino più alto del podio grazie a Baldas-sarri a Misano, un risultato che mancava dal 2012, quando a vincere fu De Angelis in Malesia; se invece non conside-rate il passaporto sammarinese bisogna risalire fino alla ga-ra del Mugello dello stesso anno con Iannone.È la dimostrazione che il duro lavoro dà i suoi frutti. Non vi annoieremo con la lista di tutti i nostri aspiranti campioni, la trovate all'inizio di questo articolo, ma è innegabile che il vento abbia incominciato a spirare dalla parte giusta. Se sarà vera gloria solo il tempo potrà dirlo, ma gli azzurri ora, per quantità e qualità, non sono più secondi a nessuno. Da quei tre italiani in 125 nel 2011, siamo passati agli 11 in Mo-to3, senza contare le wild card, praticamente un terzo dello schieramento. In Moto2 i numeri non sono ancora dalla no-stra parte, ma nel prossimo anno Bagnaia farà parte della pattuglia. Tanti talenti su cui scommettere, perché il bersa-glio grosso mai come ora è alla nostra portata. E ci manca da tanto tempo, nella classe cadetta dal 2004 quando Dovi-zioso fu campione in 125, in quella intermedia dal 2008 con Simoncelli in 250. La fame è tanta e ora ci sono i denti ol-tre che il pane. �
s
A LEZIONE
DAL DOTTORE
La VR46 Riders Academy si
impegna nella formazione dei
piloti dentro e fuori la pista, con un
supporto a 360°. Qui accanto,
i ragazzi seguono le indicazioni del
Dottore, Valentino Rossi. Foto sopra:
Dennis Foggia (71) e Nicolò Bulega
(8) in allenamento con moto da dirt track nel Ranch di Tavullia. Non
di rado si unisce ai giovani piloti
anche lo stesso Valentino Rossi.
ottobre 2016 / Motociclismo 179
ALESSIO “UCCIO” SALUCCI - RESPONSABILE PROGETTO VR46 RIDERS ACADEMY
Come è nata l'idea della Riders Academy?“Per caso e da Valentino. Si allenava in una palestra che frequentavano anche dei giovani piloti, come Morbidelli, Migno e Antonelli. Hanno incominciato a chiederci piccoli favori, cose da nulla come un casco o una tuta, da lì Vale ha incominciato a pensare a una struttura per aiutarli non saltuariamente. Ci siamo organizzati e siamo partiti”.Da un'idea fra amici, l'Academy si è ingrandita in fretta. “Penso sia una cosa unica. Innanzitutto ci occupiamo dell’allenamento fisico e atletico collaborando con il professor Angelini e il nostro preparatore Carlo Casabianca. Poi c'è l'allenamento in pista: con MiniGP, soft cross, kart, flat track al Ranch e in pista a Misano. Hanno una settimana impegnativa, i nostri piloti hanno solo la domenica come giorno libero”.È cambiato molto il modo di allenarsi negli ultimi anni?“Ricordo quando Valentino correva in 500, l’impegno che serviva allora non è paragonabile a quello di oggi. Negli ultimi dieci anni l'allenamento è cambiato tantissimo”. Il vostro contributo però non si ferma a questo. “Seguiamo i nostri piloti anche dal punto di vista del management, quindi tutto quanto riguarda contratti e sponsorizzazioni. È importante anche consigliare il team giusto per ogni pilota: c'è chi è pronto per entrare in una struttura più internazionale, come può essere il caso di Morbidelli con Marc VDS, e chi ha bisogno di una squadra più famigliare, il che non vuol dire meno professionale”.Quanti sono i piloti seguiti dalla Riders Academy?“Undici, per un paio di anni non entreranno nuovi ragazzi. Ci siamo strutturati bene, in dieci lavoriamo nell’Academy, ma per il momento non vogliamo ingrandirci ancora”.Oltre all’Academy ci sono anche i team: nel CEV, in Moto3 e dal prossimo anno in Moto2...“La squadra nel CEV è nata perché vedevo che molti team non lavoravano come mi piace. Erano troppo
indirizzati al risparmio, molte volte la moto non funzionava o usavano poche gomme, e ciò non consentiva di vedere il reale valore di un pilota, soprattutto in un'età molto delicata. Allora abbiamo fatto uno sforzo economico e abbiamo creato il nostro junior team nel CEV, con cui lo scorso anno abbiamo vinto il campionato con Bulega. Serve anche per dare linfa al team del Mondiale”.La filiera da CEV a MotoGP è completa “Credo che il nostro lavoro finisca con la Moto2, in MotoGP dovranno andare in altri team già esistenti. Dobbiamo essere bravi a portarli fino a quel punto”.Perché avete scelto il CEV?“Mi piacerebbe che il CIV tornasse a un alto livello, ma al momento il CEV è più formativo. I costi sono molto simili, ma nel Mondiale Junior si corre su più piste, si fanno più prove e il livello è più alto. Lo dimostra il fatto che i primi tre del CEV dello scorso anno, Bulega, Mir e Canet, ora siano fra migliori anche nel Mondiale”.Nel recente passato i giovani italiani faticavano a emergere, ora la situazione è cambiata. Qual è il motivo?“Adesso ci sono molti team che stanno facendo un gran lavoro, parlo di quelli di Gresini e di Borsoi, e anche noi ci stiamo impegnando. Siamo stati anche fortunati, perché è arrivata questa generazione di piloti che vanno forte, ma devono essere comunque coltivati. È un insieme di cose”.Non ha citato la Federazione Motociclistica Italia, non vi dà nessun aiuto?“Collaboriamo con la Federazione soprattutto per l'organizzazione delle giornate di prove a Misano, che sono molto costose. Riusciamo a dividere i costi e collaboriamo in quelle occasioni, per il momento non c'è altro. Abbiamo appena iniziato, speriamo in futuro di estendere questo rapporto”.
"SEGUIAMO I PILOTI DALL'ALLENAMENTO ALLE SPONSORIZZAZIONI"
Motociclismo / ottobre 2016180
sportNEWSss
Honda torna dopo 15 anni a fregiarsi del titolo
Mondiale nella classe regina del motocross.
Lo sloveno Tim Gajser (sopra, Honda
Gariboldi), laureatosi Campione del Mondo con una
gara d'anticipo, nell'utima passerella californiana di
Glen Helen non rischia niente e sale sul 3° gradino
del podio. Passerella, ma solo per lui, perchè lo
statunitense Eli Tomac (Kawasaki Factory) impone
un ritmo forsennato e si aggiudica Gara 1 e gara 2 in
rimonta. Con il secondo posto il nostro Tony Cairoli
(KTM Factory) si aggiudica il titolo di vicecampione.
Max Nagl (Husqvarna Factory) conclude una
stagione tutto sommato positiva, meno ricca di
soddisfazioni rispetto alla scorsa, ma estremamente
costante, senza gravi infortuni. Stecca, da questo
punto di vista, l’ex Campione del Mondo della MXGP,
Romain Febvre (Yamaha Factory). MX2, Jeffrey
Herlings (sotto, KTM Factory) vince il 3° mondiale ed
è costretto dal nuovo regolamento a salire in MXGP.
Il titolo iridato nella classe regina mancava da 15 anni, Cairoli vicecampione. Herlings vince in MX2 e va in MXGP
MONDIALE MX
Gajser riporta su Honda
ENDUROGP
Il GP di Francia chiude un 2016 del
Mondiale Enduro di esperimenti, a
partire dal GP del Marocco e dalla
nuova classe EnduroGP. Test che
proseguiranno il prossimo anno,
con tanti GP e diversi format di gara.
EnduroGP e E2 sono andate al 24 enne
australiano Matthew Phillips su Sherco
300, ottimamente supportato dal Team
Sherco CH Racing di Fabrizio Azzalin.
Il titolo E1 va a Remes per il 2° anno di
fila con la TM 250 4T. Giacomo Redondi
(Honda RedMoto) conquista l'EJ e Laia
Sanz (foto, KTM) il 5° titolo femminile.
Il titolo a Phillips
ottobre 2016 / Motociclismo 181
TRIAL/1
KTM VELOCITÀ
TRIAL/2
Ennesimo titolo per Toni Bou (foto, Honda Montesa), per il
quale ormai le riserve di aggettivi sono in esaurimento. Il pilota
spagnolo è infatti al 20° titolo trial tra indoor e outdoor. Per di più
quest'anno l'inizio della sua stagione è stato caratterizzato da un
infortunio, ciononostante ha portato a casa 11 gare su 14. Unico
non spagnolo tra i primi sei della classifica iridata, il giapponese
Fujinami Takahisa, compagno di Bou, sul terzo gradino del podio,
difeso con i denti gareggiando infortunato. Il nostro Grattorola
(Gas Gas) si è fermato al 9° posto. Trial 2, vince Dan Peace, 2°
Arnau Farrè. In 125, titolo a Jack Peace, 2° Max Faude.
KTM è la prima casa a debuttare con un team
ufficiale in Moto2, dove ricreerà la coppia Brad
Binder e Miguel Oliveira, che avevano corso con
la Casa austriaca nel 2015 in Moto 3. Binder è
attualmente vicinissimo al titolo Moto3 proprio con
KTM, mentre il pilota portoghese è già in Moto2
con il Team Leopard. Per sostituire Binder nella
Classe leggera KTM ha scelto il nostro Niccolò
Antonelli (foto), proveniente dalla VR46 Academy.
Prima la Spagna nel Trial delle Nazioni corso
a Isola 2000 in Francia, seguita dal Giappone
e dalla Gran Bretagna. Giù dal podio, la
Francia e poi la Maglia Azzurra. Il trio
composto da Matteo Grattarola (Gas Gas),
Luca Petrella (Trs) e Gianluca Tournour (Gas
Gas) ha confermato il risultato ottenuto nel
2015. Quinta anche la squadra femminile.
Toni Bou, e sono venti
Debutto in Moto2 e Antonelli in Moto3
Nazioni, Italia quinta
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Distribuito da:
Motociclismo / ottobre 2016182
ss sportTUTTI IN PISTA OTTOBRE
Albacete (Spagna) Cervesina (PV) Franciacorta (BS)
Vai in circuito: in Italia e all’esteroGIORNO AUTODROMO ORGANIZZATORE WEB TEL.
1 Andalusia (Spagna) Motor Extremo www.motorextremo.es 0034654425594
1 Cervesina (PV) Motorace www.motoracepeople.it 3314960010
1 Magione (PG) ASD RCorse www.rcorse.it 3357125080
1 e 2 Portimao (Portogallo) EYBIS www.eybis.com 476691091
2 Spa-Francorchamps (Belgio) Bikers’ Days www.bikersdays.com 0510988932
2 e 3 Vallelunga (RM) ACI Vallelunga www.vallelunga.it 069041856
3 Franciacorta (BS) Rosaracing www.rosaracing.com 3776628971
3 Misano (RN) Gully Racing www.gullyracing.com 3939403711
3 Mugello (FI) Motorace www.motoracepeople.it 3314960010
3 Mugello (FI) Promo Racing www.promoracing.it 055480553
6 Mugello (FI) Promo Racing www.promoracing.it 055480553
7 al 10 Misano (RN) Rehm Race Days www.rehmracedays.de 0471282945
8 Cremona Gully Racing www.gullyracing.com 3939403711
8 Valencia (Spagna) Motor Extremo www.motorextremo.es 0034654425594
8 al 10 Adria (RO) Autodromo di Adria www.adriaraceway.com 0426941411
8 al 10 Franciacorta (BS) Franciacorta International Circuit www.franciacortacircuit.com 0307040677
9 Cremona Gully Racing www.gullyracing.com 3939403711
10 Cremona ASD RCorse www.rcorse.it 3357125080
10 Mugello (FI) Rossocorsa www.rossocorsaonline.com 3356822261
10 e 11 Rijeka (Croazia) Bobo Racing www.bobosbk.it 3389984197
15 Franciacorta (BS) Franciacorta International Circuit www.franciacortacircuit.com 0307040677
15 Modena Autodrono di Modena www.autodromodimodena.it 059388711
15 e 16 Adria (RO) Autodromo di Adria www.adriaraceway.com 0426941411
15 e 16 Almeria (Spagna) Motor Extremo www.motorextremo.es 0034654425594
16 Vallelunga (RM) ACI Vallelunga www.vallelunga.it 069041856
17 Misano (RN) Motorace www.motoracepeople.it 3314960010
17 Misano (RN) Promo Racing www.promoracing.it 055480553
19 Misano (RN) Rossocorsa www.rossocorsaonline.com 3356822261
21 al 23 Rijeka (Croazia) Power Up www.powerupzone.com 3294045879
22 e 23 Almeria (Spagna) Motor Extremo www.motorextremo.es 0034654425594
ottobre 2016 / Motociclismo 183
Magione (PG) Rjeka (Croazia) Valencia (Spagna)
24 Adria (RO) Autodromo di Adria www.adriaraceway.com 0426941411
24 Vallelunga (RM) ACI Vallelunga www.vallelunga.it 069041856
25 al 27 Aragon (Spagna) Bikers’ Days www.bikersdays.com 0510988932
28 al 30 Misano (RN) Rehm Race Days www.rehmracedays.de 0471282945
28 al 30 Rijeka (Croazia) BNT Racing www.bntracing.com 3383810447
28 al 30 Rijeka (Croazia) Bobo Racing www.bobosbk.it 3389984197
29 Adria (RO) Autodromo di Adria www.adriaraceway.com 0426941411
29 Albacete (Spagna) Motor Extremo www.motorextremo.es 0034654425594
29 e 30 Vallelunga (RM) ACI Vallelunga www.vallelunga.it 069041856
30 Modena Autodrono di Modena www.autodromodimodena.it 059388711
31 Misano (RN) Specialbike www.specialbikecircuit.it 3488087538
31 e 1 novembre Rijeka (Croazia) Bobo Racing www.bobosbk.it 3389984197
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TURISMOMAGAZINE
LE VOSTRE VISIONIIl “Traveller del mese”ci
porta in Vietnam del Nord. Ad EICMA premieremo fra
voi il reporter dell’anno per le categorie “Strada”, “Fuoristrada”e “Giovani”.
NON TUTTI I LUOGHI REMOTI SONO LONTANI: IN QUESTO NUMERO PARLIAMO DI MONGOLIA, TERRA “IRRAGGIUNGIBILE” PER ANTONOMASIA, MA ANCHE DI CALABRIA, COSÌ VICINA EPPURE COSÌ “ISOLATA”
Motociclismo / ottobre 2016186
travellersMONGOLIA FLY & RIDE
La Mongolia è una delle mete che abitano i sogni di ogni motociclista. Rimane, però, un viaggio per pochi: per raggiungerla ci vogliono tempo e risorse. Una soluzione può essere la formula FLY & RIDE: aereo+moto a noleggiotesto e foto di Tommaso Pini
NOMADEL’ULTIMO PARADISO
ottobre 2016 / Motociclismo 187
TRIONFO DI PISTELa città di Olgii è alle nostre spalle, davanti a
noi le piste sterrate si allargano e si restringono copiando l’andamento del territorio. La velocità media in moto è di 30-50km/h: con un fondo che cambia continuamente, meglio essere prudenti.
MONGOLIA
Russia
Olgii
Ulaanbaatar
Ulaangom
Cina
Motociclismo / ottobre 2016188
travellersMONGOLIA FLY & RIDEtt
I n un mondo sdoganato dal turismo dove
l’esplorazione ha ridotto la sua portata, la Mongolia
si posiziona in una cerchia ristretta di terre remote,
ancora capaci di regalare esperienze autentiche.
Oggi per un viaggio via terra sulle tracce di Marco
Polo basta avere una buona moto e, soprattutto, tempo e
denaro da spendere. Se invece avete solo 2 o 3 settimane
a disposizione dovete accontentarvi di un volo aereo e
una moto a noleggio (noi ci siamo affidati all’agenzia Bek
Travel, nella città di Olgii, che ci ha organizzato anche il
tour: vedi box) ma il risultato sarà comunque esaltante.
Per comprendere i forti contrasti di un Paese come la
Mongolia, oggi in piena rinascita economica e culturale,
se ne devono conoscere le origini. In estrema sintesi:
sotto la guida di Gengis Khan e dei suoi successori
(XIII sec) il popolo mongolo ha regalato ai libri di storia
il più grande impero di tutti i tempi, conquistando gran
parte dell’Asia Centrale fino a raggiungere le porte
dell’Europa. Tra il 1924 e il 1990 il regime comunista di
stampo staliniano applicò numerose purghe, politiche
e religiose, che rischiarono di cancellare l’identità della
Mongolia. Basti pensare alla distruzione del complesso
di Erdene Zuu Khiid (fondato nel 1586 e primo monastero
buddista del Paese), che accoglieva fino a 100 templi.
Per fortuna oggi il Paese è una democrazia che rispetta
la libertà di opinione e investe nel turismo. Nel bene e
nel male, la sua storia travagliata ha preservato uno degli
ultimi paradisi delle famiglie nomadi, rimaste per anni
isolate. Visitarlo equivale a un tuffo nel passato, dove in
più di un’occasione ci si sente ancora esploratori.
A SPASSO PER LA CAPITALE
La Mongolia è cinque volte l’Italia con una popolazione
cinquanta volte inferiore, di cui un terzo vive a
Ulaanbaatar (la capitale). Il resto, diviso in varie etnie,
preferisce la vita nomade spostandosi quattro volte
l’anno. Qualche minuto a spasso per la città basta
per farsi l’idea di un Paese povero, con infrastrutture
inadeguate a ricevere il turismo di massa, ma con
una grande voglia di riscatto e un senso innato di
TRA BAMBOLE
E LAVORETTI
In Mongolia le stazioni di rifornimento sono poche
ed è sempre meglio chiedere conferma della posizione per non avere
sorprese. Il costo del carburante è di 1650 tugrik
al litro, pari a circa 0,66 euro. Sotto, quando non
sono a scuola, nei collegi delle città, i figli delle
famiglie nomadi alternano il gioco ai lavori utili alla
famiglia (per esempio ogni mattino Akerke munge il bestiame insieme alla
madre). I bimbi più piccoli dormono con coperte
"immobilizzanti" e un telo oscurante... e buona notte!
La nostra guida a cavallo, che ci ha accompagnati sul ghiacciaio di Potanii
è Tumruu. Nell'altra pagina, in alto, Kumisbek
(cacciatore) e Ak Iyik (rapace), la giovane aquila che abbiamo avuto l’onore
di tenere sul braccio: un’esperienza da non
perdere assolutamente.
ottobre 2016 / Motociclismo 189
AVVENTURE RAPACI
L’aver puntato il manubrio della nostra moto sull’area remota di Bayan-Olgii non è stato casuale: qui abbiamo potuto trascorrere un’intera giornata in compagnia di un "eagle hunter ", un cacciatore con l’aquila. Tra un boortsog (tipico biscotto) e un sorso di latte, è stato estremamente interessante approfondire il curioso legame che si instaura tra uomo e rapace in questa antichissima pratica che si tramanda di padre in figlio. L'agenzia a cui ci siamo affidati, la Back-to-Bek, ci ha fatto avvicinare ad un Eagle Hunter autentico, disinteressato alla parte prettamente folkloristica. Lui e la sua aquila, durante i mesi invernali (tra novembre e aprile), si allontanano dal campo gher esclusivamente per cacciare. Può capitare che stiano lontani dal campo anche diversi giorni, e l’inverno mongolo non concede sconti (si raggiungono anche -40°C). In primavera, i cuccioli di aquila vengono strappati dal loro nidi appena nati per essere addestrati. Al cacciatore spetta il compito di
farsi riconoscere come “madre”, accudendoli per guadagnare il loro rispetto. Imparare a volare è istintivo e, dopo appena tre mesi, una giovane aquila (vita media 20 anni) è già pronta per la caccia. A 6 anni verrà poi rilasciata perché possa riprodursi. In realtà non viene mai addomesticata e, se libera, può andarsene in qualsiasi momento. Per questo, in estate, viene sfamata da terra e privata della possibilità di volare. È la fame (quando in autunno viene messa a dieta) a risvegliare il suo istinto di predatore. Durante la battuta di caccia si alza in volo per scovare la preda (marmotte, scoiattoli, volpi e persino lupi), mentre il cacciatore attende a cavallo la sua picchiata. Con gli artigli afferra occhi e bocca del malcapitato, neutralizzandolo, e qui il cacciatore subentra per evitare che l’aquila venga ferita e che la pelliccia della preda venga rovinata. A questo punto l’aquila riceve in premio parte del bottino, rinnovando così quel patto naturale tra uomo e rapace, per la reciproca sopravvivenza.
A TU PER TU CON L'AQUILA
Motociclismo / ottobre 2016190
travellersMONGOLIA FLY & RIDE
ospitalità. Per visitare Ulaanbaatar ci siamo dati
un paio di giorni, passando dal Museo Nazionale
di Storia Mongola (excursus dal neolitico ai giorni
nostri) al Palazzo d’Inverno di Bogd Khan (collezione
stravagante di Bogd Khan, tra cui la gher, abitazione
tipica, rivestita con 150 pelli di leopardo delle nevi),
fino al Museo di Storia Naturale (spettacolari gli
scheletri integrali di dinosauri ritrovati nel Gobi).
In piazza Chinggis Khaan ci siamo poi fatti un selfie
(non abbiamo resistito!) con Lui (di bronzo), seduto
al centro del palazzo del Governo, prima di recarci
al mercato, dove per 800 euro si può acquistare
una moto (per poi rivenderla), nel caso quelle a
noleggio siano in pessimo stato. Prima di andare è
valsa la pena visitare il monastero di Gandan Khiid,
appena in tempo per ascoltare il canto dei religiosi.
Ma, a dirla tutta, di Ulaanbaatar sono due le cose
che non ci scorderemo mai: l’abuso dei clacson e
il terrore nell’attraversare la strada! Strisce o non
strisce, i pedoni non hanno mai la precedenza!
ottobre 2016 / Motociclismo 191
NELL’AIMAG DI BAYAN-OLGII, NUVOLE E MONTAGNE
S'INCONTRANO, GENERANDO SPETTACOLI COME QUESTO!
Soggiornare in una gher nomade
Tenere un’aquila in mano
Cavalcare nella steppa
Visitare un monastero buddista
Assaggiare l’airag (bevanda ricavata dal latte di cavalla)
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CINQUE COSE DA FARE...
Motociclismo / ottobre 2016192
travellersMONGOLIA FLY & RIDEtt
NAVIGATORI DI TERRA
Il miglior GPS in Mongolia è il “Gher
Position System”: quando perdete la pista
affidatevi ai nomadi, loro sanno sempre dove
si trovano.
APPUNTI DI VIAGGIO
QUANDO ANDARE
La stagione climatica migliore è l’estate,
tra luglio (festa nazionale del Nadaam in
occasione dell’indipendenza dall’11 al 13)
e agosto, ma anche l’inverno ha un fascino
particolare, specie se si vuole dedicare il
viaggio alla visita delle province occidentali,
durante il periodo della caccia con le aquile
(da ottobre a febbraio).
VISTO
Dal 1 gennaio 2016 per l’ingresso in
Mongolia è richiesto il visto. In Italia viene
rilasciato dall’Ambasciata di Mongolia
di Roma (Via Vincenzo Bellini 4, tel. 06/
8540536, www.italy.mfa.gov.mn). Il visto ha
un costo di 60 euro, il tempo per il rilascio
va dai 7 ai 10 giorni lavorativi, salvo nei
periodi di maggiore richiesta (o durante
la festa annuale mongola del Naadam
a luglio) e deve essere presentato di
persona (non è possibile richiederlo via
posta). Calcolate attentamente i tempi per
evitare di dover richiedere la procedura di
emergenza: rilascio in 2 giorni lavorativi a
costo raddoppiato. Non essendo di Roma ci
siamo affidati a un’agenzia specializzata in
servizi consolari tramite la nostra agenzia di
viaggio. Il visto turistico ha validità 30 giorni
dalla data di ingresso nel Paese (che deve
avvenire entro 3 mesi dal rilascio). Si può
anche chiedere l’estensione per ulteriori 30
giorni previa registrazione presso l’ufficio
immigrazione a UB (Office of Immigration,
Naturalization & Foreign Citizen).
NUMERI UTILI
Da luglio è operativa l’ambasciata italiana
in Mongolia, con sede a UB, al 14° piano
del CC Tower, Jamiyan Gun Str. 9 1st Khoroo,
Sukhbaatar district.
www.ambulaanbaatar.esteri.it/ambasciata_
ulaanbaatar/it/
FUSO ORARIO
In Mongolia ci sono due fusi orari: Khovd e
ULAT. Il primo è quello delle regioni occidentali
(Bayan-Olgii, Uvs e Khovd): 6 ore avanti
rispetto all’Italia (5 se c’è l’ora legale), l’altro è
l’orario di UB e il resto del Paese con un’ora
in più (7 ore avanti o 6 in periodo di ora legale
rispetto all’Italia).
MONETA
La moneta mongola è il tugrik (o tögrög, T),
con vari tagli di monete da 5T a 20000T.
Il tasso di cambio è molto fluttuante: al 1
settembre 1 euro = 2452T. Si può cambiare
all’aeroporto in arrivo o presso le banche e
i cambia valute ormai diffusi a UB.
Per pagamenti di somme di denaro
importanti vengono accettati sia tugrik
che dollari americani (biglietti aerei, tour
operator). Le carte di credito sono utilizzate
per lo più nella capitale, nei grandi alberghi
o negozi di antiquariato. Si consiglia di
avere sempre con sé una scorta in contanti
di sicurezza, specialmente se si viaggia al
di fuori delle città e delle mete turistiche
principali.
LINGUA
La lingua ufficiale è il mongolo (Khalkha
Mongolo), nella provincia di Bayan-Olgii il
kazako. Molto diffuso il russo (obbligatorio
a scuola fino al 1990) e in veloce crescita la
conoscenza dell’inglese e del giapponese.
Le scritte sono in alfabeto cirillico, compresi
cartelli stradali e cartine.
LA MONGOLIA IN PILLOLE
L'ESPERIENZA DI BAYAN-OLGII
Incastonata tra Russia e Cina, la Mongolia presenta zone geografiche ben distinte: a ovest le vette dei monti Altai, a nord il territorio della taiga (foreste di conifere) e dei grandi laghi, al centro la steppa, a est gli altopiani, e a sud il deserto del Gobi. In moto per raggiungere l’aimag (provincia) di Bayan-Olgii servono almeno quattro giorni, che non avevamo. Quattro ore di volo erano più ragionevoli, siamo così atterrati all’aeroporto di Olgii: come dimenticare il tavolo da biliardo al gate e il trattorino che recuperava i bagagli? Poi, abbiamo avuto il primo incontro con i bikers mongoli, quelli del moto-taxi: per qualche centinaio di tugrik (T) si viene trasportati (senza casco) da una parte all’altra della città. Scansando buche, animali e persone sfrecciano per strade improbabili per poi tornare al punto di partenza, dove li attende un nuovo cliente. Davanti a un piatto fumante di buuz (ravioli al vapore ripieni di carne di montone) abbiamo poi incontrato Bek, appassionato motociclista e proprietario dell’agenzia Bek Travel (www.backtobektravel.com), a cui era affidata l’intera logistica del nostro viaggio. Bayan-Olgii, da lui suggerita, è l’aimag più occidentale del Paese: qui vi abitano in prevalenza nomadi di origine kazaka con qualche remota etnia mongola, come i
Tuva. Tutti ovviamente parlano la propria lingua e come facciano ad intendersi resta un mistero. Qui si possono passare alcuni giorni a stretto contatto con le famiglie nomadi e incontrare gli Eagle Hunter (cacciatori con le aquile).
LE CINQUE MONTAGNE SACRE
Da Olgii alla valle del fiume Tzagaan Gol, porta d’ingresso del Tavan Bogd National Park, ci sono circa 200 km di piste sterrate a tratti molto complicate. Per fortuna l’agilità delle piccole moto mongole (150 cc) è una costante iniezione di coraggio: si cade, ci si rialza, si ricade, e ci si rialza ancora. Il GPS è indispensabile per orientarsi tra le confuse piste mongole ma, a volte, l’unica salvezza resta il “Gher Position System”: chiedi e ti sarà indicata la giusta rotta. Avere a seguito uno UAZ 452 (furgone sovietico 4x4) è comunque una sicurezza non da poco, per assistenza, carburante (1650 T/lt pari a 0,66 euro/lt), trasporto bagagli e attrezzatura da campo, cibo e bevande comprese. La bellezza di questi luoghi è poter campeggiare in assoluta autonomia, come e quando si desidera. È fondamentale avere con sé una guida che parli inglese, in alcune circostanze la sua presenza è addirittura imposta dal governo. Il permesso per accedere al parco viene rilasciato
ottobre 2016 / Motociclismo 193
TOUR E NOLEGGIO MOTO
Il tour operator al quale ci siamo affidati per il raid negli Altai si chiama Back-to-Bek travel (www.backtobektravel.com). Il proprietario, Bek, è originario di Olgii ma ha vissuto e lavorato in giro per il mondo e parla ben 5 lingue tra cui inglese e francese. Offre vari pacchetti preconfezionati di vari giorni oppure creati sulle esigenze del turista. Offre anche il servizio di noleggio moto: sette Kawasaki da 200 cc a 100 dollari al giorno che abbiamo trovato in buone condizioni. In Mongolia il problema del noleggio è lo stato del mezzo, spesso poco raccomandabile, che va sempre verificato prima di firmare il contratto. In alternativa, si può scegliere di acquistarne una a circa 800 euro (modelli cinesi da 150 cc) per poi rivenderla a fine viaggio a metà prezzo;operazione fattibile solamente a Ulaanbaatar.
COMPAGNIE AEREE Volo dall’Italia: le possibilità di collegamenti sono varie, con diverse compagnie aeree e tariffe. Fra le tratte più veloci i voli su UB via
Mosca o Istanbul. Si consiglia di prenotare con largo anticipo il biglietto aereo, in particolare per i periodi di alta stagione: luglio-agosto e ottobre. Volo interno: Olgii è collegata in estate (luglio e agosto) con UB da un volo di circa 4 ore, 3 volte a settimana (martedì, giovedì e sabato). Due le compagnie aeree che effettuano il servizio (nei soliti giorni e a orari simili): Hunnu Air e Aero Mongolia. Prezzo indicativo: 300 USD a/r.
DOVE MANGIARE
Durante il nostro soggiorno la maggior parte delle volte abbiamo mangiato in autosufficienza grazie all’organizzazione di Bek Travel, che ci aveva messo a disposizione una cuoca kazaka a seguito. Ci è poi capitato di essere ospiti dalle famiglie nomadi, esperienza da non perdere, anche se il menù è molto ristretto e ripetitivo: carne di pecora o montone, spesso bollita e varietà di formaggi. È tradizione nomade offrire un capretto intero (testa compresa) per l’ultima cena con gli ospiti. Il piatto viene posto al centro della tavola e si mangia con le mani!
DOVE DORMIRE
UlaanbaatarDanista Nomads Hostel1-37 Orkhon, Khoroo 16, BayangolNella zona del monastero Gandan, offre posti in camerata (7 euro), camere doppie (23 euro) e singole (12 euro). Pulito con tutti i servizi (compresa lavanderia), colazione e wi-fi.
OlgiiTsambagarav HotelA-2, Ulgii, Ölgii (city), Bayan-ÖlgiyAlbergo pulito con letti e bagni abbastanza nuovi. Oltre a una connessione wi-fi che non sempre funziona, c’è anche il ristorante e il bar Karaoke: attività che va per la maggiore nei locali di tutta la Mongolia! Camera doppia 35 euro.
Campo gher L’affitto di una tenda mongola in un campo gher appena fuori la città di Olgii è di 45 euro al giorno. Oltre al posto letto vengono offerti anche wi-fi e servizi igienici.
Motociclismo / ottobre 2016194
L’EVENTO
MOTOCICLISTI NELLA STEPPA
travellersMONGOLIA FLY & RIDE
solamente ai locali. Per ammirare il ghiacciaio di
Potanii, dove si affacciano le cinque montagne sacre
della Mongolia, abbiamo dovuto scendere dalla moto
e proseguire a cavallo. Poco male, cambia la sella ma
il divertimento resta, con un suggerimento: i cavalli
mongoli sono addestrati per essere montati solamente
da sinistra, non provate a cambiare certe abitudini. Alla
parola “chu!” muoveranno il primo passo, peccato non
esista una parola che gli faccia intendere “stop!” e,
se il motore va su di giri, non resta che tirare forte le
redini. Raggiunto il campo base (3.000 m) il paesaggio
è a dir poco commovente, se poi si aggiungono 3 ore di
trekking si conquista la vetta del Malchin (4.050 m.) ,dove
una vista altezza nuvole su Cina, Russia e Kazakistan
lascia letteralmente esterrefatti. Le cinque montagne
sacre (tradotte: Amicizia – 4.180 m, Cima Fredda – 4.374
m, Aquila – 4.068 m, Sole – 4.050 m, Pastore – 4.050 m)
purtroppo non sono meta da due ruote, ma poco importa
quando l’esperienza è di tale livello.
NOMADI E MOTORI
La tappa successiva prevedeva tre giorni a stretto
contatto con una famiglia di nomadi kazaki e si è rivelata
un autentico scambio culturale. Al nostro arrivo marito e
moglie stavano appena rientrando, anche loro in moto,
Quest’estate si è svolta l’edizione zero della "Mongolia Motorbike
Marathon". Protagonisti una coraggiosa avanguardia composta
da 20 biker italiani in sella alle mitiche “Shineray Mustang”:
mezzo di locomozione più diffuso dopo il cavallo.
Le monocilindriche 150 cc a quattro tempi, leggere, maneggevoli
e inarrestabili su ogni terreno (con l’ausilio di qualche martellata
ben assestata dallo staff mongolo), hanno percorso oltre 2.000
chilometri, per lo più in off. L’area interessata dall’evento era a
sud di Ulaanbaatar, verso il confine con la Cina. La carovana
di motociclisti ha attraversato la steppa infinita del deserto
del Gobi, circondata da mandrie di cavalli selvaggi al galoppo
e cammelli battriani, per poi risalire la valle del fiume Orkhon
con i suoi mille guadi, fino a Kharakorum, antica capitale (XIII
secolo) dell’impero di Gengis Khan. Natura allo stato puro,
intere giornate senza incontrare anima viva e una straordinaria
accoglienza delle famiglie nomadi hanno riempito di emozioni le
due settimane di tour. Dopo il successo di questa prima edizione,
per il 2017 l’organizzazione sta studiando le carte per un itinerario
verso i laghi e le foreste del grande Nord.
www.mongoliamotorbikemarathon.org
ottobre 2016 / Motociclismo 195
con un’enorme tanica di acqua sul portapacchi. La
dotazione motoristica di una famiglia nomade prevede
la jeep e la moto, ma per agilità e praticità sono le due
ruote il mezzo più utilizzato, dopo il cavallo. Paramotore
e paramani gli accessori più gettonati, ma non mancano
portapacchi ovunque e parafanghi con lunghe gonnelle
di gomma. Infine: freni a tamburo, cambio a bilanciere,
ruote tassellate e robuste corde di emergenza… Non
si sa mai dove e come potrebbero tornare utili. Come
ci si allontana dai centri abitati vanno sparendo targhe,
specchietti e casco (anche se per legge sarebbe
obbligatorio), d'altronde i controlli sono decisamente
improbabili. Strumento universale di manutenzione:
il martello! L’accoglienza contraddistingue da
sempre queste popolazioni, che in presenza di ospiti
apparecchiano subito la tavola e radunano la famiglia. Le
gher sono la loro casa, dove esistono alcune regole non
scritte di buon comportamento: mai calpestare la soglia
d’ingresso, l’ospite entra sempre a sinistra e la famiglia a
destra, rifiutare ciò che viene offerto è scortese, scattare
fotografie è bene accetto ma non sorprendetevi se ve
ne verrà chiesta una copia (come recapitarla? Un modo
si trova). E, quando cala la notte, si dorme tutti insieme,
chi nei letti chi per terra, ma sempre con i piedi rivolti
verso la porta. Durante il giorno, il nostro viaggio è
stato osservare la loro vita quotidiana, i compiti che
ogni membro sapeva di dover svolgere per la famiglia.
Ai più piccoli non è mai mancato il tempo per giocare,
ma solo dopo aver munto uno yak o aver badato alle
pecore. Una famiglia nomade è come l’ingranaggio di
un orologio, si muove lenta ma coordinata, e il solo
restare in silenzio ad osservarla ci ha trasmesso una
pace interiore indescrivibile.
L’ULTIMA SCENA
Mentre scaricavamo le foto sul computer, l’ultima
sera, ci siamo accorti di avere alcuni video girati in
Africa e Nuova Zelanda e così li abbiamo mostrati
ai nostri nuovi amici. Abbiamo sottovalutato lo
stupore che avremmo provocato in loro, soprattutto
negli adulti… Ci siamo resi conto che gli stavamo
mostrando un mondo che non avevano mai visto. Gli
abbiamo fatto un regalo? Non ne siamo così sicuri.
Questa comunque è la Mongolia che andavamo
cercando e che abbiamo trovato nell’estrema punta
occidentale: un Paese dove i bagni sono spesso a
cielo aperto, dove per fare una doccia ci si deve
tuffare in un fiume o in una cascata, dove la parola
comfort non esiste in nessuna delle sue declinazioni.
Ma esiste, resiste lo spettacolo della natura. �
OLTRE I 4.000
Partendo dalla porta d’ingresso del Tavan Bogd National Park,
si sale da 2.055 metri a 3.000 del campo
base alle pendici del ghiacciaio Potani.
Durante l’escursione si apre la vista sulle cinque
montagne sacre della Mongolia, tutte vette al
di sopra dei 4.000 m slm.
Motociclismo / ottobre 2016196
travellersCALABRIA
Capolinea dell'Appennino, l'Aspromonte ha una storia di isolamento tutta da riscattare. Tra fiumare e paesi fantasma abbiamo studiato un itinerario che ne riscopre fascino e identitàtesto e foto di Totò Le Motò
TUNNEL NATURALESalendo di quota gli ulivi lasciano il posto a foreste di conifere così fitte che sembra di entrare in un tunnel. In foto, la strada che da Ciminá porta a Zervó (RC).
Motociclismo / ottobre 2016198
travellersCALABRIA
Più che una definizione geografica l’Aspromonte
è uno stato dell’anima, qualcosa la cui essenza
sfugge agli stessi abitanti di altre zone della
Calabria. Per lungo tempo il tratto terminale della
catena appenninica ha rappresentato una terra
imperscrutabile come i suoi abitanti, ammantata com’era da
un alone di pericolo incombente. Erano gli anni della guerra
di ‘ndrangheta e dei sequestri di persona, quando l’esercito
presidiava le strade della montagna nel tentativo di mettere
sotto pressione un nemico oscuro che teneva sotto scacco
un intero territorio. Da allora molte cose sono cambiate e
l’aria minacciosa sembra appartenere al passato. Quello
che rimane è, però, il senso di terra inesplorata, il fascino
della fine e del confine: degli Appennini, dell’Italia, di quella
cosa tuttora indefinita che si chiama Europa. Sebbene la
mia famiglia provenga dalla costa jonica di quest’area, non
mi ci ero mai addentrato: ho sempre dato preferenza alla
scoperta di terre più lontane. Fin quando non mi sono accorto
che dietro l’angolo di casa c’era un mondo da conoscere.
Se finora avevo esplorato il Mondo da calabrese, era ora di
guardare alla mia terra con occhi apolidi e cosmopoliti. Da qui
il mio impegno, insieme al videomaker Nicola Barbuto, nella
realizzazione di un documentario sull'area grecanica (www.
totambureddi.it), fresco di girato e prossimo al montaggio
LA MONTAGNA "BIANCA"
La Statale 106 corre parallela a una bianca costa di
ottobre 2016 / Motociclismo 199
sabbia fine pressoché deserta dove potersi godere il
mare in libertá e solitudine. Sull’altro lato, dopo la ferrovia,
nell’entroterra, si stagliano austere le cime dei primi rilievi
aspromontani, retroguardie dei bianchi calanchi d’argilla
che riflettono la luce di un sole spietato, tra campi ingialliti
e punteggiati di ulivi. Aspro è riferito non solo alla durezza
del territorio, ma deriva dal greco "aspros", bianco, con
cui i primi colonizzatori greci qualificarono la montagna
proprio per l’argilla abbagliante che per prima incontrarono.
La costa jonica e il suo entroterra sono così: un impasto
di emozioni opposte e contrasti cromatici. Questa
regione, penisola nella penisola, è come una grande
montagna piantata al centro del Mediterraneo e la catena
dell’Aspromonte, capolinea dell’Appennino che attraversa
tutta l’Italia da Nord a Sud, ne è l’esempio più imponente.
Di questo gioco di frattali geologici risentono i borghi
aspromontani, abbarbicati come nidi d’aquila a cocuzzoli
e picchi, scelti dagli antichi fondatori per scampare alle
invasioni che, in ogni tempo, hanno funestato le coste o
semplicemente perché vi trovavano condizioni favorevoli.
Un territorio il cui ritmo è scandito dalle fiumare che, nei
millenni, hanno trovato la loro strada per il mare, scavando
la montagna che le ha generate. Piccoli rigagnoli in estate
che si gonfiano in inverno e che, quando pare a loro,
straripano con violenza cambiando i connotati alla terra.
La gente di quest’angolo di Mondo non può che
rispecchiare questo scenario: ospitale e accogliente ma
LA CALABRIA DEI GRECI
Sopra, una veduta di Gallicianó, il piccolo
borgo che non ha mai completamente
abbandonato l’uso della lingua grecanica.
Importantissimo centro della cultura
ellenofona, ospita una piccola chiesa
ortodossa riaperta al culto nel 1999.
Di fianco: lungo il sentiero che conduce
ad Africo Vecchio, si alternano fondovalle
dove gli animali accaldati si riposano
all’ombra e punti panoramici da cui la
vista si estende fino al mare.
dai modi ruvidi; gli anziani gestori del bar della piazza di
Palizzi, il primo borgo che visitiamo, ci fanno sedere con loro
rispondendo alle nostre domande: lei con umorismo secco
e sagace, lui piú taciturno ma ugualmente bonario. Ci sono
due organetti appesi di fianco al bancone, domandiamo a
lui se sono suoi: “No, ieu non sonu. Peró stannu ddá: cu
voli mu sona poti sonari!” e da un mangianastri vecchio
di decenni fa partire una tarantella riggitana che rompe il
silenzio e ci fa sentire accolti con tutti gli onori.
L’ILLUSTRE INCISORE
Palizzi è un tipico borgo preaspromontano: costruito a
ridosso dell’omonima fiumara e intorno al soleggiato
versante sud est di un’enorme sperone roccioso, sulla cui
sommità domina l’antico castello. Un agglomerato di case
in pietra, alcune costruite sotto la roccia a strapiombo, altre
ormai abbandonate, qualcuna rimessa in sesto. Edward
Lear, il primo inglese ad avventurarsi in quella che, all’epoca
dei Gran Tour, si chiamava ancora Calabria Ulteriore Prima,
era un illustratore di paesaggio che rimase letteralmente
rapito dalle viste drammatiche offerte da questo territorio.
Ma il più noto tra i viaggiatori da qui passati è senza dubbio
Cornelius Escher che, abituato com’era all’orizzonte piatto
della sua patria, nel 1930 rimase folgorato dai volumi
incastrati come un Tetris tra cui giaceva una distesa di
rampe, scalini e gradonate. Con tutta probabilità lo stupore
per il garbuglio di collegamenti verticali che si perdono in
REGGIO CALABRIA
CALABRIA
SICILIA
Melito di Porto Salvo
Bova Marina
Brancaleone
Locri
Bagnara Calabra
Gioia Tauro
Taurianova
Villa San Giovanni
Parco Nazionaledell'Aspromonte
Gallicianò
Roghudi
Pallizzi
MuSaBa
Pentadattilo
Motociclismo / ottobre 2016200
tt travellersCALABRIA
infinite prospettive è stato d’ispirazione per le sue celebri
illusioni ottiche. Osservando i disegni di Lear ed Escher poco
sembra essere cambiato. La novità è l’uso del cemento a
partire dal dopoguerra, materiale da costruzione il cui
utilizzo è unanimemente ritenuto la causa dello scempio
del paesaggio rurale e costiero. E però l’architettura, come
il paesaggio, è diretta espressione delle condizioni culturali
ed economiche di chi abita un territorio: il non-finito edilizio
del Sud con le sue declinazioni di mattoni forati, ferri di
chiamata sul tetto e infissi in alluminio ha lo stesso valore
linguistico delle case in legno della Patagonia, l’adobe del
deserto di Atacama o dei villaggi in mattoni crudi del Pamir.
E ugualmente affascina il visitatore.
SONÁTI ‘NTI CURVI!Anche l’asfalto è arrivato sulle strade, seppure in netto
ritardo rispetto al resto d’Italia. Le provinciali che si
diramano dalla SS106 verso l’interno iniziano il loro
percorso lungo le fiumare per poi salire più o meno
velocemente con andatura tortuosa e spesso ripida.
I ripetuti e stretti tornanti si snodano lungo costoni franati
i cui detriti costellano l’asfalto arripezzatu in modo tutto
sommato decente, con la vista che ora si chiude verso
una curva e, subito dopo, si riapre verso vallate rocciose
di cui non si scorge la fine, seguendo sempre i rilievi
con rapidi cambi di quota in cui la landa arsa dal sole si
trasforma repentinamente in foresta di conifere. Qui si
guida lentamente con un occhio al paesaggio e l’altro a
schivare buche e sassi sulla carreggiata, magari dando due
colpi di clacson prima dei tornanti piú arditi. Capita spesso
di dover passare sopra o intorno ad una frana di decine
di metri o dentro l’alveo di una fiumara. Da questo punto
di vista il progresso ha reso le comunicazioni più difficili:
quando qui era tutta pastorizia e agricoltura e ci si muoveva
a piedi esisteva una fitta rete di sentieri che attraversavano
vallate e torrenti permettendo contatti relativamente veloci.
Almeno un paio di questi tracciati sono percorribili in moto.
LO STERRO, L’AMORE, LE "CRAPE" Il vecchio sentiero tra Palizzi e Bova è decisamente
panoramico. Dopo un tratto iniziale lastricato a cemento,
sale sempre di più in quota dominando le vallate
sottostanti, arse dal sole, il cui fondo è nascosto dall’ombra
del tardo pomeriggio. L’azzurro del Mar Jonio si perde in
quello del cielo in un orizzonte indefinito mentre dall’altro
lato procediamo controluce immersi nel sole caldo che
lentamente si avvicina allo skyline ondulato su cui spicca
il profilo inconfondibile della rocca di Bova. Nulla di nulla,
tranne le casupole sparse dei crapari (pastori) sorvegliate
da cani piuttosto remissivi. Una fontana recintata coperta
dagli alberi, una capra che ci guarda perplessa e vanesia.
La strada è ormai un sentiero pietroso adatto ai muli. E alle
moto da enduro. La mia Yamaha dà il meglio di sè. Dopo
l’ennesima sterrata un abbozzo di pavimentazione ci porta
giù fino al torrente, dal cui fondovalle risaliamo per sbucare
finalmente sul versante Sud dove, oltre il mare, troviamo
la sagoma imponente e appena velata dell’Etna. Il giorno
dopo, percorriamo la mulattiera che, ci assicurano, porta
al paese fantasma di Africo Vecchio in una mezzoretta.
Ci abbiamo messo più di due ore a percorrere il sentiero,
prima sterrato poi sempre più sconnesso fino a diventare
pietraia di roccia dura. Facciamo a piedi gli ultimi
cinquecento metri, raggiungendo un paese ormai invaso
dai rovi e dall’atmosfera spettrale. L’enorme edificio delle
scuole elementari all’inizio dell’insediamento è l’unico
a emergere dalla selva di spine. Gli fa da contraltare,
giù in fondo, la chiesa di San Leo che non riusciamo
a raggiungere. Tra questi, i ruderi in pietra adagiati
LA MUSICA CHE GIRA INTORNOSuonatori e danzatori
stanno nello stesso cerchio, diretti dal
Mastru ‘i Ballu (vedi box). In foto,
"sonu a ballu" nelle piazze di Gallicianó e
Roghudi, ripopolate per una notte, in occasione delle
tappe del Paleariza (www.paleariza.it),
importante festival di world music.
In alto, a sinistra: le strade che collegano i borghi abbandonati dell’area grecanica
sono spesso franate o mal tenute, ma offrono panorami spettacolari.
In foto, la strada che porta a Gallicianó, con
vista sulla fiumara. dell’Amendolea.
ottobre 2016 / Motociclismo 201
E LA CHIAMARONO TARANTELLA
Il termine tarantella, a voler essere pignoli, non ha valore filologico
essendo un termine inventato nel ‘900 col quale si volle identificare
balli e musiche popolari. In Aspromonte, ad esempio, il suo
vero nome è viddaneddha (contadinella). Prima del tentativo di
unificazione culturale panitalico del fascismo, che introdusse i
gruppi folcloristici e le loro esibizioni sul palco in piazza, il suono
e il ballo accompagnavano ogni momento della vita pubblica e
privata al ritmo dei tamburelli a cui si univano, alternativamente, la
zampogna o l’organetto, oltre a pipite, ciaramedde, lire calabresi.
Si definivano Suonatori perché non c’era lo studio accademico
della teoria musicale. I piú personali, che partendo dal motivo
standard elaboravano la loro suonata (‘a passata), erano detti
Costruttori. Si facevano anche due ore di cammino per ascoltare
un bravo suonatore. Non c’erano palchi ma si suonava in strada
o nelle case, guardando negli occhi chi ballava partecipando
alla Rota, il cerchio composto dai suonatori e dai danzatori. Al
centro stava il Mastru ‘i Ballu, di solito un membro importante
della comunità (o il padrone di casa nelle feste domestiche) che
chiamava al ballo le persone secondo regole di buon senso ed
evitando di mettere insieme persone divise da dissapori.
Si ballava per lo piú due per volta, non necessariamente uomo e
donna, che a turno venivano chiamati al centro. ‘U Mastru stabiliva
la giusta durata di ogni turno che terminava con “Fora ‘u primu!”
se ad uscire era un uomo. Per le donne, un piú gentile “Grazie
signora!” Era bona crianza per gli uomini salutare con gesto
discreto i suonatori e la dama a ogni ingresso e uscita. I ruoli erano
ben definiti: l’uomo compiva passi arditi ed energici e ampi gesti
con le braccia: allungando le dita a mo´di coltelli se ballava con un
altro uomo, mimando il volo della colomba se accompagnava una
dama. La donna teneva una coreutica piú compíta, muovendosi a
passettini con le braccia sui fianchi e i gomiti in avanti, reggendosi
delicatamente la gonna. Non guardava mai l’uomo direttamente
ma lo seguiva con la coda dell’occhio. A meno di essere sposati
tra loro o parenti strettissimi, non erano ben visti contatti tra i due
sessi, e il ballo diventava occasione per lanciare e raccogliere
segnali tra giovanotti in etá di matrimonio. Il fascismo dichiaró
illegale la figura chiave del Mastru ‘i Ballu, identificandola come
diretta emanazione della cultura ‘ndranghetista.
TRA "SUONATORI" E "COSTRUTTORI"
Motociclismo / ottobre 2016202
tt travellersCALABRIA
LA STRADA SI FA DURA
L’antico sentiero che porta al paese di Africo Vecchio, dapprima sterrato, si trasforma in una mulattiera di roccia dura.
TRA STORIA E LEGGENDA
Fu grazie a Umberto Zanotti Bianco, filantropo
e fondatore di Italia Nostra, se ad Africo
arrivarono la scuola serale e un ambulatorio.
Alla sua prima visita nel 1930 le condizioni di
vita di questa comunità di pastori, fortemente
legata a uno dei territori più difficili e instabili
d’Italia, erano inammissibili: si faceva il pane
con cicerchie e lenticchie per mancanza
di frumento, non c’era un medico né una
scuola. Suo malgrado, la denuncia gettò
le basi per la speculazione edilizia, ormai
conclamata dalla storia ufficiale, avviata
col pretesto dell’alluvione che nel ‘51
danneggiò Africo e la frazione Casalnuovo.
La popolazione venne trasferita con la
forza in piú baraccopoli sparse tra Reggio,
Gambarie e Bianco per essere, una decina
d’anni dopo, in quest’ultimo definitivamente
trapiantata, unico caso di un Comune senza
delimitazione territoriale fino al 1980. Una
vera deportazione che interruppe rapporti
di comunità intessuti nei secoli. Questo è il
caso più noto ed eclatante di un fenomeno
che trasformò queste vallate in luoghi
della memoria. A Roghudi, adagiata su
una collina piantata nell’Amendolea e per
questo fatta abbandonare con la forza negli
anni ’70, davanti alle porte, ci sono ancora
i chiodi usati dalle madri per legare i figli
con qualche metro di corda, per evitare che
cadessero nel dirupo che porta alla fiumara.
Tra tante leggende che accompagnano i
borghi fantasma, quella di Pentedattilo ha
un fondamento di verità: per una questione
di gelosia, il barone Abenavoli di Montebello
sterminò buona parte della famiglia del
Marchese Alberti che, contravvenendo alla
promessa data al suddetto barone, aveva dato
in sposa sua sorella al figlio del viceré. Dopo
la strage, l’Abenavoli portó via Antonietta
per sposarla al volo, giusto in tempo prima di
darsi alla latitanza per sfuggire alla ritorsione
del viceré che fece intervenire l’esercito. La
rocambolesca latitanza portó l’Abenavoli
dapprima a Malta poi alla corte del re di
Austria, del cui esercito divenne capitano.
Morí in battaglia contro i turchi. Antonietta
ottenne dalla sacra rota l’annullamento del
matrimonio ma finí i suoi giorni in convento a
Reggio Calabria con il rimorso di essere stata
la causa di tanto sangue versato.
MAL D'AFRICO E ALTRI DISSESTI
ordinatamente sul fianco della montagna di quello che
negli anni ’30 era forse il più isolato e malfamato tra i
paesi dell’arretrato Meridione d’Italia e i cui 2.500 abitanti
vennero spostati con la forza vent’anni dopo. Fatto che
ha reso le rovine di Africo un Luogo della Memoria quasi
sacro, che onoriamo visitandolo in punta di piedi dopo
aver informato della nostra presenza l’associazione Santu
Leu Apricus che organizza trekking guidati nella valle,
tramandandone la storia.
LA RADICE ANTICA
Il tema dell’abbandono è ricorrente in Aspromonte, ed
è forse ciò che resta di ogni cosa la linfa dell’atmosfera
surreale di tutta l’area. A questa sorte non è sfuggita la
lingua. Sulla costa jonica il greco era usato correntemente
fino al XVII secolo, quando Roma mandò vescovi cattolici
a diffondere il latino e convertire una popolazione che
praticava il culto ortodosso, i cui influssi permangono
nei dialetti neolatini. La matrice greco-bizantina rimase
ottobre 2016 / Motociclismo 203
viva negli insediamenti più interni, trasmessa
oralmente dalle comunità di pastori
e agricoltori che, senza saperlo,
tramandavano, oltre alla lingua,
anche l’artigianato e le tradizioni
della terra d’oltrejonio. Con la
modernità del ventesimo secolo
il grecanico venne considerato
la lingua dell’arretratezza e, per il
senso di vergogna, iniziò una sorta
di suicidio linguistico per cui l’idioma
dei padri smise di essere trasmesso:
di fatto anche parlare il dialetto era un
passo avanti. Le cose cambiarono negli anni ’70
quando Domenico Minuto, professore in un liceo di Reggio
Calabria, ascoltò due suoi studenti di Gallicianò parlare
in lingua madre. Minuto comprese che scoperchiando
il vaso sarebbe venuto fuori un mondo complesso e
prossimo all’oblio. Negli ultimi decenni, grazie all’attivismo
di associazioni, enti di tutela delle minoranze linguistiche
e liberi cittadini, il tema dell’area grecanica è venuto
alla ribalta diventando portante nel turismo sostenibile
di questa parte di Calabria. Facciamo tappa proprio a
Gallicianó, dove tutto è cominciato e forse non è mai
finito, dove il grecanico non è mai stato abbandonato
del tutto. Arroccato su un cocuzzolo che domina il
profilo sinuoso dell’immensa fiumara dell’Amendolea,
rimane abitato da poche decine di anziani pastori.
I nomi delle vie in greco, la piccola chiesa ortodossa, il
minuto ma ricchissimo museo etnografico ne sono la
sostanza fisica, ma la sua vera anima è ‘u Sonu , la Musica
(vedi box). Da qui proveniva l’eccellenza dei suonatori
della provincia tanto che, fino agli anni ’50, una
nutrita delegazione di zampognari suonava
per il Papa ogni Natale. Qui si imparava a
suonare prima ancora di parlare, tanto
che i gaddhicianisi sono convinti
che la loro sia una predisposizione
genetica. Per quanto si trattasse di
una comunità chiusa, qui lo straniero
è sempre stato il benvenuto e il senso
dell’ospitalità grecanica è nelle parole
di Vincenzo, zampognaro e craparu:
“Non m’interessa da dove vieni e che
faccia hai. ‘A porta è aperta e ‘na possibilità
ti l’aiu a dari, se no come faccio a sapere se siamo
amici?” Per una sera il piccolo borgo rivive grazie a una
tappa del Paleariza, il festival itinerante di world music
dell’Area Grecanica che, nel giro di vent’anni, ha contribuito
alla ribalta di questo territorio e a sdoganare la sua musica
tradizionale: da musica dei cozzali a radice culturale di cui
andare fieri.
MEMORIE DAGLI ANNI ‘80
Lasciamo la costa e le immense fiumare per dirigerci
verso l’interno della montagna, coperta da castagni,
lecci e conifere solcati dai numerosi tornanti, dopo aver
costeggiato a lungo la fiumara di Melito che, di colpo,
sparisce dalla vista. Dopo una visita alle cascate del
Maesano, da cui nasce l’Amendolea, un temporale
agostano impenetrabile che trasforma le strade in guado
ci obbliga a ripiegare sulla costa jonica per ritentare
l’indomani. Da Ardore saliamo per Ciminá e, poi, sempre
dritto per la tappa finale. Nel verde ombroso spunta la Croce
NATURA E ARTE
Sopra, il borgo di Pentedattilo, abbandonato nella seconda metá del secolo scorso, sta lentamente riprendendo vita grazie alle botteghe per turisti e all’agenzia Borghi Solidali, che si occupa di recuperare le abitazioni dei paesi abbandonati. Il nome Pentedattilo deriva dalla sua forma che ricorda una grande mano (penta daktylos = cinque dita). Se siete stanchi di bellezze naturali e paesi abbandonati potete sempre ripiegare sull’arte contemporanea. A Mammola, a ridosso della strada Jonio Tirreno, si trova il Mu.Sa.Ba fondato e curato dall’artista Nick Spataro a partire dagli anni ’70, che ha visto il contributo di numerosi artisti internazionali. Creato all’interno dell’ex convento di Santa Barabara (da cui il nome) ospita una miriade di mosaici (foto tonda), insieme a opere di land art.
Motociclismo / ottobre 2016204
travellersCALABRIA
APPUNTI DI VIAGGIO
Il modo migliore per conoscere una
cultura complessa è viverla dall’interno. Di
seguito alcuni riferimenti per conoscere
meglio storia e tradizioni dell’Aspromonte
grecanico.
OSPITALITÀ
B&B Vúa Via San Costantino 23, Bova Tel. 349/737262Una casa tipica su tre livelli ben restaurata
e con vista spettacolare sullo Stretto di
Messina, è gestito da Patrizia, esperta di
minoranze linguistiche, che non lesina
racconti e riflessioni sulla storia dei greci di
Calabria. A richiesta visite guidate e trekking.
Prezzo a persona 25 euro.
Ostello della Gioventú Pentedattilo [email protected] Tel. 338/1381081Ventiquattro posti letto in un ostello colorato
e ben curato, che dispone di appartamenti
ben ristrutturati sparsi per il suggestivo borgo.
Ospita i ragazzi dei campi di lavoro organizzati
da Libera nei beni confiscati alle malavite.
Prezzo: 30 euro a persona.
CUCINATrattoria Nizio Paleo, Gallicianó, Via Cataforio, 8 CondofuriTel. 346/5325400Un locale a conduzione familiare che
propone esclusivamente piatti della tradizione
grecanica con ingredienti prodotti in
loco dagli stessi proprietari. Imperdibili i
maccarruni cu u sucu d’a crapa (maccheroni
al ragú di capra). Dispone di alloggi semplici
e puliti immersi nel silenzio campestre
di Gallicianó. A richiesta visite guidate e
trekking. Prezzi: 15 euro a persona il pasto, 30 euro la stanza doppia.
FILM“Anime nere” di Francesco Munzi (2014)Pluripremiata pellicola tratta dall’omonimo
romanzo di Gioacchino Criaco girato tra
Milano e Africo. Il film racconta con raffinata
potenza il sottile confine tra l’ancestrale
cultura del rispetto e la forma mentis
criminale, fino allo spiazzante finale.
CULTURA E ACCOGLIENZA
LA MONTAGNA
SI GETTA IN MARE
Bagnara Calabra, di fronte allo Stretto di Messina: sul versante
tirrenico la montagna arriva quasi fin dentro il mare e tutto
l’ecosistema sembra essere piú mite, con una vegetazione
molto piú rigogliosa rispetto allo Jonio.
ottobre 2016 / Motociclismo 205
di Zervó, piantata in un crocicchio tra i castagni col suo Cristo di
legno appena coperto da una piccola tettoia, finito sugli schermi di
tutto il mondo quando Angela Casella ci andò a pregare chiedendo
solidarietà alle donne calabresi e la liberazione del figlio Cesare,
avvenuta a Natile due anni esatti dopo il sequestro a Pavia. Il
suo gesto eclatante, lí dove venivano pagati i riscatti e rilasciati i
sequestrati, fu decisivo nel porre fine all’industria dei rapimenti,
il cui potere affondava le radici nell’ombra del silenzio. Il Cristo
è ancora qui, protetto da una bassa recinzione in metallo. Ma al
posto del checkpoint militare, all’ombra di una gigantesca quercia lì
vicino, il banco di un venditore offre formaggi, salumi e miele locali.
Sulla ringhiera palloni in esposizione, casomai venisse voglia di
tirare due calci. Un gruppo di scout adolescenti consumano lì il loro
pranzo al sacco mentre io scambio due chiacchiere col venditore
che, abbozzando un sorriso, mi chiede da dove veniamo e perché
siamo lì, con una scintilla di curiosità negli occhi quando gli dico il
mio cognome. Finiamo la giornata a Bagnara, sulla costa tirrenica,
dopo aver percorso la strada tortuosa e dissestata che passa da
Delianuova con la sterminata Piana di Gioia Tauro sullo sfondo.
Mentre la temperatura aumenta ad ogni tornante, penso a cosa
renda speciale questa regione così difficile da comprendere.
Visitare la Calabria e ancor più l’Aspromonte non è facile. Bisogna
sudarsela: i collegamenti sono pochi, il telefono non prende, le
strade sono dissestate o franate. Il non-finito edilizio marca il
paesaggio e ogni vallata parla un dialetto diverso. Montagne e valli
dove non si incontra nessuno per ore, ma dove si può piantare una
tenda con la certezza di essere assolutamente al sicuro. Decidere
di andarci vuol dire superare una spessa barriera di luoghi comuni
e paure ancestrali. Non è il Trentino o l’Emilia con la loro vocazione
turistica collaudata, questa è la periferia della Calabria. Arrivarci
e attraversarla è un Viaggio vero e di scoperta, la stessa che si
può vivere a migliaia di chilometri dall’Europa. Coi piedi in acqua
davanti allo Stretto di Messina e un senso di refrigerio che allevia
la calura, mi sorprendo a sentirmi come fossi appena sceso dalle
pendici dell’Himalaya. Guardo la Montagna che incombe alle mie
spalle. E ho giá voglia di ritornarci. �
LIBRI
“Gente in Aspromonte” di Corrado Alvaro (1931). Tredici
racconti di un mondo duro e arcaico da non rimpiangere
ma di cui va custodita gelosamente la memoria, dalla penna
di un maestro del novecento.
“Diario di un viaggio a piedi” di Edward Lear (2009)
Il viaggio del paesaggista, primo inglese a viaggiare per
le terre d’Aspromonte, raccontato con la tipica ironia
britannica. Personaggi e paesaggi di un mondo che fu, ma
che a ben guardare si possono tuttora ritrovare.
SITI WEB
www.inaspromonte.it
Testata di cultura, ambiente, risorse ed eventi sul massiccio
montano. Una pubblicazione cartacea con un sito web
ricco di informazioni e spunti critici.
Motociclismo / ottobre 2016206
travellersLE NOSTRE INIZIATIVE PICK THE PEAKS
Per conquistare il secondo bonus da 500 punti di Pick The Peaks gli iscritti al nostro contest dovevano trovarci risolvendo un indovinello geografico, ma non è stato difficile...
Una bella giornata. C'era il sole, il posto era
bello (e molto isolato), ci siamo piazzati con
l'idea di leggere un libro e vedere arrivare,
ogni tanto, un motociclista a caccia di
noi. Ma non abbiamo letto neanche una
pagina, perché appena andava via un partecipante
ne arrivava un altro. Abbiamo identificato i Piani di
Renga come luogo della prima "Caccia al Ciaccia 2016"
(ma, come bonus, c'era già stato lo da "ZeroaMille"),
dicendo che saremmo stati lassù dalle 10 alle 15.30.
I partecipanti arrivavano, si chiacchierava, si faceva
la foto e poi ciao. Qualcuno faceva il pic nic insieme a
noi. L'altopiano si trova in Abruzzo, a 1.400 m di quota,
lungo la strada che collega Avezzano a Fiuggi, sulla
salita che da Capistrello sale al valico della Serra di
Sant'Antonio. Sulla destra c'è una stradina sterrata
che porta a questo incantevole altopiano lungo 2 km.
Abbiamo deciso di fare questa "caccia" in agosto e
in Abruzzo perché è in questa regione che si trovano
parecchie tra le località vincenti del concorso, ed è
agosto il mese in cui molti partecipanti sono più liberi
di andare in giro. L'indovinello per identificare il luogo
partiva da lontano, ovvero dai canali sotterranei che
gli antichi romani avevano realizzato per svuotare
le acque del Lago del Fucino dentro il fiume Liri. Poi
davamo altre indicazioni e, alla fine, tutti gli interessati
hanno trovato il posto. Quando fai questo tipo di
indovinello, speri che ci arrivino tutti. Ma se poi ci
arrivano veramente tutti... ci resti quasi male! Pensi
che avresti dovuto farlo più difficile.
"PICKER" MATTINIERI
Arrivavamo in loco alle 9.45 e dall'alto vedevamo
la sterrata scendere nell'altopiano, a quell'ora
completamente deserto, eccezion fatta per un unico
motociclista, piazzato al centro in speranzosa attesa.
Nel vederlo lì ci siamo commossi, ma poi ci sono
venuti i rimorsi. Era Tiziano Minghetti, di Ravenna,
che quel giorno doveva andare ad Aosta, perciò ha
fatto una "piccola" deviazione per venirci a cacciare:
il che significa che, al posto dei 480 km che separano
Ravenna da Aosta, se n'è fatti 1.260! Tiziano lo abbiamo
conosciuto per caso, durante la "Caccia al Ciaccia"
dello scorso ottobre: eravamo sul Passo Giau, nevicava
e c'era nebbia per cui, quando abbiamo visto arrivare
un motociclista su una KTM 990 Adventure, abbiamo
pensato che fosse lì per cacciarci... e per maledirci.
Invece era un solitario che non disdegnava una
cavalcata per i passi nel pieno di una perturbazione
invernale e che ha trovato molto interessante
partecipare al PTP 2016. Dopo di lui arrivava il "veterano"
Franco Zoppi, toscano, con una KTM 690R Enduro; poi
il romano Giorgio Serra con un amico: Giorgio ha una
lista molto competitiva, ma comprende diversi sterrati
e lui ha una Triumph Street Triple 675. Al momento deve
ancora "fare i compiti". Verso le 11 arrivava una banda di
una decina di moto e sembrava di essere all'inizio di una
Al via la caccia!
di Mario Ciaccia
ottobre 2016 / Motociclismo 207
CONTEST FOTOGRAFICO
Ogni mese pubblichiamo in questa
rubrica le foto più belle da voi
postate sulla pagina Facebook
dedicata a Pick the Peaks. In questo
numero lasciamo spazio più che
altro agli "UomoMezzo" di quanti
hanno raggiunto Mario Ciaccia
nella caccia. Sotto, invece, lo scatto
migliore fra quelli condivisi nel mese
di agosto sulla pagina del nostro
contest. L'autore, Fulvio Vanetti
(VA), verrà omaggiato con un casco
Shark Explorer-R, integrale in fibre
con visiera panoramica e che può
assumere la configurazione off road
grazie a frontino e goggles compresi
nella confezione.
LARGO AGLI "UOMOMEZZO"
tendata: invece erano i tre componenti del "Geko Giallo
Team" di Roma (padre, madre, figlio e due moto), tra i più
forti nella categoria "a coppie", che venivano insieme a
diversi componenti del loro Moto Club, armati di cibarie
per noi. Essendo l'unico team presente a questa caccia,
ha messo in difficoltà gli altri in lotta per la vittoria.
Assenze illustri quelle dei due novaresi Leo Pezzoli e
Luca Fonio, rispettivamente primo e terzo nel 2015. Leo,
che fino ad ora era in testa alla classifica parziale, ha
così ceduto la posizione a Fulvio Vanetti, di Varese, che
ha effettuato il sorpasso proprio grazie alla caccia. Ma
erano presenti anche altri aspiranti alla vittoria finale,
come il teramano Luigi di Paolo o i bresciani padre e
figlio Vincenzo e Nicola Lenzi. Vincenzo è un pezzo da
90: ha vinto questa gara già negli anni 80 ed è stato lui a
farci venire voglia di organizzarne la versione moderna.
Simpaticissima la presenza di Riccardo Cianchi: a lui non
importa del PTP, ma si diverte a partecipare alle cacce!
Cosma Lazzeri è venuto apposta dalla Toscana. Enrico
Tamagnone, invece, ha deciso di far coincidere la caccia
con il raid delle salite. Infine Lorenzo Stefanetti: aveva
altri programmi, sono saltati, allora s'è iscritto al volo al
PTP e le ferie le ha dedicate alla caccia delle vette. �
TIZIANO MINGHETTI
ENRICO TAMAGNONE
NICOLA LENZI
LORENZO STEFANELLI
LUIGI DI PAOLO
FULVIO VANETTI
VINCENZO LENZI
RICCARDO CIANCHI
COSMA LAZZERI
GIORGIO SERRA TEAM GEKO GIALLO
FRANCO ZOPPI
Motociclismo / ottobre 2016208
tt travellersIL VIAGGIATORE DEL MESE
Il primo viaggio in moto di Corrado è stato quello in cui è stato "iniziato" alle due ruote. È successo un anno fa, in Asia: doveva essere un’esperienza "zaino in spalla", invece si è trasformata in un "on the road" in sella ad una Honda Win dell’86
La mia prima volta
Leggevo su qualche pezzo di
carta che il buon senso deriva
dall’esperienza, anche se
l’esperienza la fai quando non hai
buon senso. Quando, nel luglio
del 2015, mi sono ritrovato nel Nord
del Vietnam a bordo di una Honda Win
dell’86, nella mia testa non facevo altro
che ripetermi quella citazione come
un mantra. E ci pensavo nel mentre
allacciavo il mio zaino al portapacchi
saldato alla meno peggio dal ragazzo
di bottega che, nel frattempo, mi dava
indicazioni (a gesti) su come guidare
quella vecchia moto". Così Corrado
Pezzella, 32 anni, di Milano, racconta il
suo primo viaggio in moto, che è stato
anche la sua iniziazione alle due ruote.
“La prima marcia va messa giù, tutte le
altre su” è stata l’unica indicazione di cui
ha avuto bisogno per la sua avventura
on the road: 1.200 chilometri fra lingue
di asfalto e risaie. Fino ad allora le
sue esperienze di viaggio avevano
contemplato solo trekking (Cambogia,
Nepal), tour via terra con autobus e treni
(Croazia, Bosnia, Turchia, Portogallo,
Andalusia, Marocco). A fine marzo
del 2015, il grande passo: dopo aver
rassegnato le dimissioni, è partito per
un viaggio "zaino in spalla" lungo 6 mesi.
Qualche settimana in Sri Lanka, poco
più di un mese nel Nord dell’India, quindi
Myanmar (Birmania), soggiornando in
alcuni villaggi e, poi,Tailandia, Laos e
Vietnam. In quest'ultimo Paese si è mosso
Per candidarvi a "Travellers dell'anno" è
necessario caricare almeno un viaggio sul
nostro sito www.motociclismoalltravellers.com. Per farlo è necessario prima iscriversi
al sito: si clicca il tasto in alto a destra “Re-
gistrati”, quindi si inserisce indirizzo mail e
password, a questo punto si entra nel proprio
profilo, nel quale cliccando sulla voce “Viag-
gi” (sulla sinistra), è possibile inserire testi,
foto (con didascalie please!), video, tracciati,
dati generali (moto usata, km percorsi, tipo-
logia viaggio, durata consigliata, budget). Il
viaggio caricato non sarà subito visibile sul
sito: saremo noi, dopo averlo visionato, a farlo
passare dalla modalità “bozza” a “pubblico”.
A seconda della qualità dell’articolo decide-
remo se riservargli spazio sulla home page
del sito e se linkarlo sulla pagina Facebook
“Motociclismo All Travellers”. La premiazione
del “Traveller dell’anno” avverrà, come lo
scorso anno, al nostro stand (M44, pad. 14), in
occasione del Salone della moto, EICMA (8-
13 novembre). Il partner tecnico dell'iniziativa,
Spidi, omaggerà i reporter selezionati con tre
giacche: 4Season (Categoria Strada: color ghiaccio), Ventamax (Categoria Fuoristrada,
in giallo), Multiwinter (Categoria Giovani, in grigio). Di seguito pubblichiamo le “targhe”
di presentazione dei lettori il cui report è stato
da noi selezionato e per questo sono stati
candidati al titolo di “Traveller dell’anno”.
A questi vanno aggiunti gli autori dei primi
quindici racconti caricati sul nostro sito
nell’ambito del contest “2 Reports 2 Ride”
finalizzato alla partecipazione al rally Atene-
Gibilterra svoltosi la scorsa primavera:
1. Lorenzo Piolini 2. Ciro Regalbuto 3. Leo Pezzoli
COME CANDIDARSI A "TRAVELLER DELL'ANNO"
ottobre 2016 / Motociclismo 209
2016D E L L ’ A N N OTRAVELLER
Titolo REPORT"Nord del Vietnam in sella ad una Honda Win"
CANDIDATURATraveller dell’anno - Categoria “Strada”
Perche'È ci piacePer una volta la moto raccontata da un viaggiatore per cui le due ruote sono un’esperienza “incidentale”
Incipit“La scienza lo chiama gene della follia (DRD4-7r) o dell’avventura. La mia, è curiosità che mi rende particolarmente sensibile agli stimoli esterni. A tutto ciò che è nuovo, incerto, avventuroso. Mettersi in gioco con corpo e mente ed essere aperti all’enorme flusso di eventi ed esperienze che ne conseguono. Nel bene e nel male. Allenare i propri occhi a guardare ogni volta da una diversa prospettiva lasciando
da parte i pregiudizi o le immagini da mass media. È per questo motivo (e tanti altri) che decido di lasciare lavoro, casa e città in cui vivo (Milano) e con un biglietto di sola andata sono catapultato nel Sud Est dell’Asia. Dopo Sri Lanka, India, Myanamr, Tailandia e Laos approdo in Vietnam. Qui decido di proseguire nel Nord del Paese a bordo di una moto. Premessa: non ne ho mai guidata una!"
Link all’articologoo.gl/Zlst4F
CuriositàA'Corrado vive a Milano ma è di Napoli. È un ingegnere e lavora nell’ambito della consulenza aziendale. Ha la passione del videomaking e della scrittura. Ama lo sport (nuoto e pallavolo), la filosofia, la scienza, la pasta al forno e il cioccolato.
www.motociclismoalltravellers.com
corrado pezzella
STRADAcategoria
giuseppe filosofo
STRADAcategoria luigi di cillo
FUORISTRADAcategoria
stefania cuccu
STRADAcategoria
mauri danisi
GIOVANIcategoria
francesco ciccarelloe serena baroncini
STRADAcategoria
dario tortora
STRADAcategoria
andrea bernini
GIOVANIcategoria
nicholas ballabio
GIOVANIcategoria
in moto per circa 10 giorni, fino a varcare la frontiera ed entrare in Cina. A Pechino si è imbarcato sulla Transiberiana e ha chiuso la sua avventura in Mongolia, in perfetto stile nomade e a strettissimo contatto con le persone del posto. �
SOUVENIR DI VIAGGIODa sinistra: Corrado parte dalla città di Sapa (Vietnam) in sella alla Honda Win. Zaino in spalla e strada ferrata in Tailandia. È tempo di darci un taglio: Corrado da un barbiere, i Pushkar, India. Gli occhi magnetici di una bima mongola. Sotto, un canyon sulla frontiera Cina-Vietnam.
4. Fulvio Cenci
5. Stefano Serra
6. Francesco Marenzi
7. Mauro Danisi
8. Davide Carbone
9. Fulvio Vanetti
10. Stefano Bonaldi
11. Armando Alderotti
12. Marco Polani
13. Lorenzo Braghetto
14. Alberto Scotti
15. Roberto Vincelli
Motociclismo / ottobre 2016210
tt travellersMANUALE DI FOTOGRAFIA
Anzi, spesso è il valore aggiunto. Certo, non è sempre facile ottenere dai compagni l'attenzione necessaria. Ma un bel viso può raccontare bene il viaggio
Ritratto: anche la posa può andare!
Il ritratto classico prevede il soggetto posto
nel cosiddetto “incrocio dei terzi”, ripreso
con un teleobiettivo di lunghezza media e
con diaframma apertissimo.
In questo modo avremo il soggetto a
fuoco e in primo piano, mentre lo sfondo sarà
sfocatissimo. Gli elementi da aggiungere al
soggetto dovranno essere attinenti alla storia
che stiamo raccontando, altrimenti andranno
sfocati. Nella foto sopra (di Tommaso Pini),
oltre al nostro Leonardo Lucarelli che mangia
il panino, vediamo anche la moto e il furgone
da cui è arrivato il panino, con la scritta
"Scarafischio" in bella evidenza: tutti elementi
funzionali. Altri non ce ne sono, perché
sarebbero solo fonte di distrazione.
QUATTRO TIPI DI POSE
Noi abbiamo individuato quattro tipologie
di ritratto: "soggetto consapevole che non
guarda in macchina”, “soggetto consapevole
che guarda in macchina”, “soggetto ignaro
che non guarda in macchina”, “soggetto
ignaro che scopre di essere fotografato e,
quindi, guarda in macchina”. L’utilizzo delle
stesse va deciso caso per caso. Per esempio:
siete riusciti ad arrivare all’agognato Capo
Nord, siete felici, ci sta una posa costruita,
cioè fatta apposta, con voi che guardate in
macchina, con orgoglio e sfrontatezza: “Ce
l’ho fatta, Io”. Ma se vi state gustando un
panino seduti su uno steccato e vi rendete
conto che vi stanno facendo un ritratto,
fregatevene del fotografo, non guardatelo e
otterrete il suo scopo: una foto naturale.
FOCALI E DIAFRAMMI
A parità di diaframma usato, una lunghezza
focale maggiore comporta uno sfondo
maggiormente sfocato. Il valore del diaframma
è un rapporto, quindi più il numero è basso e
maggiore sarà il diametro attraverso cui passa
la luce. Più aumenta il diametro, più lo sfondo
è sfocato. L'obiettivo da ritratto per eccellenza
è, se si usano sensori APS-C, il 50 mm, con
diaframma massimo di 1,8 o addirittura 1,4.
Se si usano fotocamere fullframe, allora la
focale è la 75/85 mm, sempre con diaframma
massimo di 1,8 o 1,4. Ma è raro che un
mototurista viaggi con questo tipo di ottica.
Poi, con questa focale si fanno ritratti di
tipo classico, col viso in primo piano e quasi
nessun altro elemento. In realtà ritratti belli
e che raccontino cose si possono fare con
qualunque tipo di fotocamera e obiettivo.
Un classico zoom da viaggio, come il 18-200
mm, ha fisiologicamente un diaframma non
molto aperto alla massima focale: quasi
sempre è 6,3, il che lo fa considerare un'ottica
buia. Ma state tranquilli che anche con un
200 mm con diaframma 6,3 avrete uno sfocato
sufficiente per far risaltare il soggetto del
vostro ritratto. �
di Mario Ciaccia
ottobre 2016 / Motociclismo 211
RITRATTO CLASSICO E "SBAGLIATO"Di fianco, ci piace l'interpretazione che ha fatto del ritratto Francesco Moscone (AQ): niente viso, ma la foto riesce comunque a trasmetterci un po' del carattere del "soggetto".Sotto, invece, due ritratti classici, "posati", rispettivamente di Francesco Chiapperini (BA) e Dean Durin (VI).
PAESAGGI E FOTORITOCCOMese di giugno scorso: Monte Corno, Lusiana (Asiago), Lorenzo Braghetto (PD) riesce a rendere l'effetto "invernale" di una grandinata (che sembra una nevicata) estiva. Sotto, Giovanni Paternò (PA) ammette che il fotoritocco ha aggiunto enfasi e ha tolto dei pali della luce.
in collaborazione con
IL CONTEST
VIAGGIA & SCATTAFino al prossimo ottobre questa rubrica ospiterà i migliori scatti fra quelli che avete postato sulla pagina Facebook dedicata: "INDELEBILI" (come le foto che lasciano il segno). Ogni mese vi daremo un "compito" tecnico (luce, composizione, movimenti, ecc.) ed emozionale (il paesaggio, i ritratti, la strada, ecc.) da sviluppare. Nel mese di agosto i temi da noi proposti sono stati: "fotoritocco" e "ritratto". I due migliori fotografi che, nel corso dei mesi, si saranno distinti nelle due categorie previste, oltre a vedere i loro scatti sulla rivista, verranno omaggiati con una giacca Spidi (rispettivamente modello Scout H2Out e Hoodie Armor), una borsa da serbatoio GIVI (EA 102B) con interno dotato di scomparti imbottiti per fotocamera (T508) e un abbonamento digitale a Motociclismo. L'idea è di affrontare la teoria della fotografia in questa rubrica e la pratica sulla pagina
Facebook dedicata a questo contest.
Motociclismo / ottobre 2016212
tt travellersLE NOSTRE INIZIATIVE SPIDI TOUR
Dopo i grandi numeri della prima edizione, la tappa siciliana dello SPIDI TOUR 2016, affidata nuovamente a Silipigni Motors di Patti, fa registrare ancora un notevole successo di partecipanti, attratti da itinerario e specialità isolane
L'atteso bis in Trinacria
di Ciro Regalbuto
Domenica 11 settembre, ore
8.00 del mattino, un nubifragio
biblico ci accompagna per trenta
chilometri lungo l'Autostrada A20
Messina-Palermo, direzione Patti.
Quest’ondata di maltempo eccezionale
rischia di compromettere la buona riuscita
dello SPIDI TOUR SICILIA, ma l'attesa che
si è generata attorno all'evento è tale che,
nel giro di pochi minuti, il piazzale antistante
a Silipigni Motors si riempie di motociclisti
provenienti da tutte le province della
regione e dalla vicina Calabria, superando
abbondantemente gli ottimi numeri
registrati lo scorso anno (180 partecipanti)
e toccando quota 250 iscritti. Il benvenuto
di Massimo Silipigni e del suo insostituibile
collaboratore, Andrea Merenda è, al solito,
caloroso: ci accolgono con entusiasmo
e una dozzina di torte pronte all'"uso".
Concluse le iscrizioni e indossato il gilet ad
alta visibilità fornito da Spidi, lo “sciame
giallo” è pronto ad affrontare questo
giro di 180 chilometri attraverso la costa
tirrenica e il meraviglioso scenario del Parco
dei Nebrodi, con il Glads MotorGroup di
Messina, capitanato dal suo presidente,
Santi Amante, a gestire un servizio di
staffette inappuntabile. Lasciata la città di
Patti, la prima sorpresa: anziché percorrere
la SS 113, il serpentone chilometrico di
moto viene deviato lungo una
provinciale che, salendo
di quota, regala scorci
incantevoli sulla costa
saracena e sull’arcipelago
delle isole eolie. Le nuvole
sono scomparse e il sole
riscalda gli animi e accende i
colori di questa estate siciliana che
sta volgendo al termine. Ritorniamo a valle
per risalire di nuovo, dopo venti chilometri,
verso il cuore verde più grande della
regione, il Parco dei Nebrodi. Lasciamo
l’azzurro del mare e ci immergiamo in
paesaggi da favola, dove cerri, querce e
faggi scandiscono la diversa altitudine
che raggiungiamo. La quiete domenicale
di piccoli centri montani, come Sinagra
e Ucria, viene sconvolta dal rumoroso
passaggio dei partecipanti, i bambini
ci salutano sorridenti, le vecchiette
alle finestre ci guardano con stupore.
La temperatura si abbassa e le strade
ritornano ad essere umide.
Le staffette sanno che la SS 116 che collega
Capo d’Orlando a Randazzo è una delle
strade più belle della Sicilia e
quindi aumentano il ritmo,
lasciando a tutti la libertà
di scegliere le traiettorie
giuste e il passo da tenere.
Dobbiamo raggiungere
il caratteristico borgo
di Floresta che, con i suoi
1.260 m s.l.m., detiene il primato di
comune più alto della regione e dirigerci
poi verso il singolare parco delle rocche
dell’Argimusco. Le nuvole basse ci negano
la vista della sommità dell’Etna, ma poco
importa perché ormai nella nostra mente
si è materializzata un’unica immagine
difficile da cancellare: il cannolo siciliano.
Aspettiamo impazienti il nostro turno
e poi addentiamo questa prelibatezza
isolana: cialda croccante, ricotta fresca
sapientemente lavorata, gocce di
cioccolata ad un’estremità e granella
s i l i p i g n i m o t o r s
ottobre 2016 / Motociclismo 213
di pistacchio sull’altra. Odori di Sicilia e un’esplosione di sapori che vanno gustati lentamente, senza fretta. In un quarto d’ora il team Silipigni ha servito qualcosa come 250 cialde ripiene! Soddisfatto il palato, possiamo dedicarci alla visita di questi particolari monoliti rocciosi di arenaria, definiti “le pietre dei giganti”. Nel gruppo principale sono presenti due menhir, uno più slanciato e snello e l’altro più basso e massiccio, raffiguranti le due forme sessuali, maschile e femminile; in un secondo gruppo si colgono tre profili (uno antropomorfo, uno maschile e l’altro femminile) e, infine, un terzo megalite rappresenta un’aquila con le ali semiaperte. È giunto il momento di ripartire, alziamo gli occhi al cielo e un nuovo temporale è pronto ad abbattersi su di noi. Si decide di variare il percorso e raggiungere, il prima possibile, il Lido Belvedere, nel comune di Oliveri, posto nell’incantevole scenario del Golfo di Tindari, con il Santuario della Madonna nera che si erge sul promontorio e domina la costa. Urla e tifo sfrenato davanti al maxischermo per la gara della MotoGP a Misano Adriatico, poi il pranzo e il piacere di stare insieme, accomunati dalla stessa passione che eventi come lo Spidi Tour contribuiscono ad alimentare. Il binomio ormai collaudato Silipigni Motors - Glads MotorGroup è riuscito nell’impresa non facile di rinfoltire lo "sciame giallo" e tutti i partecipanti allo SPIDI TOUR 2016 sono pronti a scommettere che il prossimo anno la "community" accoglierà nuovi fan.�
BELLE STRADE E MONOLITI
Sopra, Il piazzale antistante il negozio di Silipigni Motors gremito di partecipanti, a Patti (ME). In alto, da destra, foto di gruppo tra i megaliti dell’Argimusco; la statale 113 nel tratto compreso tra Gioiosa Marea e Brolo; il momento delle iscrizioni. Sotto, sosta pranzo, baciata dal sole, nella suggestiva cornice del Golfo di Tindari.
Motociclismo / ottobre 2016214
a cura della redazione
TING'AVERT
Oltre ad essere una bellissima isola dei Caraibi, Cuba è un luogo unico al mondo per una serie di circostanze sociali e politiche: con questo viaggio potrete visitarne gli angoli non turistici, vivendo un’esperienza a spasso nel tempo.
Cuba, la Isla Grande
tt turismoTOUR OPERATOR & RADUNI
L’isola grande, come viene chiamata è lunga 1.200
km e larga 100 km più o meno, gode di un clima
mite 12 mesi l’anno, con spiagge meravigliose e
montagne oltre i 1.500 metri, paesaggi unici ed un
popolo colto, sempre accogliente, con tanto di
sigari e rum. La partenza di questo viaggio di Macedonia
Adventures è fissata per il 26 dicembre: Natale a casa e
via si parte! Durante il tour avrete un camion al seguito
con assistente tecnico italiano in moto. Ritiro delle
moto e prima giornata a L’Havana, poi tra belle strade e
coltivazioni di tabacco arriverete a Pinar del Rio.
Con una tappa lunga di quasi 500 km, passando dalla bella
piazza di Cienfuegos, punterete alla storica cittadina di
Trinidad, patrimonio dell’Unesco. Qui vi sembrerà di vivere
qualche secolo indietro nel tempo, sicuramente una delle
più belle città coloniali dell’America Latina e la vicina
sierra offre molti spunti per fare dei giretti in moto nella
giornata a disposizione. Poi sarà la volta di Camaguey e
Santiago: qui ebbe inizio la rivoluzione nel 1959. Passerete
per Guantanamo seguendo la costa caraibica, stupendi
paesaggi fino la penisola di Baracoa, luogo dove approdò
Cristoforo Colombo. Tra Moa e Guardalavaca la bellezza
della natura vi farà dimenticare le non perfette condizioni
della strada, che vi riporterà sulla costa nord a Cayo Santa
TINGURIA
Il primo fine settimana di luglio si è svolta la quinta edizione del Tinguria, il piccolo ma sempre gettonato raduno ligure del Ting'Avert. La location è stata il Ristorante Rifugio Monte Beigua, che prende il nome dal monte più alto della riviera ligure (1.287 m ) e che taglia in due le provincie di Savona e Genova. Nonostante il meteo non sia stato tra i migliori, con tanta e fittissima nebbia, i partecipanti non si sono persi d'animo, anzi sembravano meravigliati e contenti per lo spettacolo della natura. Tutto si è svolto con semplicità: pancia piena, buona musica e tanto divertimento! I motogiri del sabato hanno portato il serpentone di moto fino ad Acqui Terme (AL), per poi tornare in alta riviera per visitare il Museo della Vespa e del tempo passato (passatempo) a Rossiglione (GE), la domenica una bella “smanettata” dal Passo del Faiallo a quello del Turchino. Potete seguire le attività del motoclub e partecipare agli eventi consultando il sito www.tingavert.it
Data Località Evento
22-23 ottobre Colli del Tronto (AP) Raduno OVER50
Maria, meravigliosa spiaggia dei Cairabi all’interno del
parco nazionale: qui potrete passare tre giornate in un bel
resort sul mare in all inclusive tra diving, pesca, snorkeling
o semplicemente in completo relax sulla sabbia bianca. Di
ritorno sulla strada del Cayo, attraversando Remedios e
Santa Clara, dove potrete visitare il museo dedicato a Che
Guevara, il tour si chiuderà a L’Havana, dove lascerete le
moto, ma avrete una giornata da dedicare alla scoperta
dell’affascinante capitale, con cena e spettacolo finale al
Tropicana. Per saperne di più, conoscere i dettagli sulle
quote di partecipazione e i voli visitate il sito:
www.macedoniaadventures.com
ottobre 2016 / Motociclismo 215
LE PROSSIME PARTENZE
AFRICA
1-16/10 Etiopia 16 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
2-9/10 Marocco 8 giorni, www.modusmovendi.it
11-20/10 Sudafrica 10 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
14-30/10 Sudafrica 17 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
15-22/10 Marocco 8 giorni, www.macedoniaadventures.com
23/10-1/11 Sudafrica 10 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
29/10-6/11 Marocco 9 giorni, www.macedoniaadventures.com
29/10-19/11 Zambia - Namibia - Malawi 22 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
31/10-15/11 Etiopia 16 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
ASIA
1-16/10 India 16 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
2-18/10 Oman - Emirati Arabi 17 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
10-16/10 Nepal 7 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
28/10-5/11 Thailandia 9 giorni, www.macedoniaadventures.com
29/10-13/11 India 16 giorni, www.viaggiavventurenelmondo.it
EUROPA
8-9/10 Mincio che tour 2 giorni, www.tourismoto.it
8-15/10 Balcani 8 giorni, www.motorizzonti.com
8-15/10 Albania 8 giorni, www.sudestraid.com
9-14/10 Sardegna 6 giorni, www.horizonsardegna.it
14-16/10 Corsica 3 giorni, www.modusmovendi.it
15-22/10 Grecia 8 giorni, www.modusmovendi.it
28/10-6/11 Grecia 10 giorni, www.motorizzonti.com
29/10-5/11 Targa Florio - Sicilia 8 giorni, www.modusmovendi.it
29/10-5/11 Grecia 8 giorni, www.modusmovendi.it
CI TROVIAMO A...
2 OTTOBREPRIMO MOTO INCONTRODI SOLIDARIETÀ
Botricello (CZ)L'intero incasso della manifestazione sarà devoluto alle popolazioni colpite dal sisma.Per informazioni: Botro Bikers Route 106 (Facebook)
8-9 OTTOBRE37° RADUNO NAZIONALE DELLA CASSEULAInveruno (MI)Per informazioni: e-mail [email protected] OTTOBRE
38° MOTORADUNO DEL TARTUFO
Sant'Angelo in Vado (PU)Per informazioni: MotoclubT. Benelli, e-mail
22-23 OTTOBRE14° MOTORADUNO"IL CIOCCOLATO SI METTE IN MOTO"Torgiano (PG)Per informazioni: tel. 329/0086777 Marco, e-mail [email protected]
29-31 OTTOBREITDE2016ISOLA D'ELBA REVIVALPortoferraio (LI)Per informazioni: e-mail [email protected]
organizza
la gara di enduro d’epoca
ITDE2016
isola d’elba revival
international three-days enduro
portoferraio - italia
29-30-31 ottobre 2016
competizione internazionale
di regolarità per moto d’epocacostruite entro il 31 dicembre 1986
informazioni e iscrizioni
ITDE2016.COM - [email protected]
in
collaborazione
con
official carriers
ottobre 2016 / Motociclismo 217
Un lavoro sicuro, la routine quotidiana, i sa-bati al centro commerciale con la famiglia. Davide si è lasciato alle spalle tutte queste cose per inseguire un sogno: allestire ed esi-birsi nell'unico muro della morte esistente in
Italia. Lo seguono con entusiasmo in questa avventu-ra la moglie e i due figli piccoli. Una "follia" nata cir-ca sette anni fa, ma che solo ora vede la concretezza di un'attività a tempo pieno. Davide -in arte DareDevil David- ha inaugurato la scorsa estate il suo muro della morte, l'unico in Italia e il primo da vent'anni a questa parte nel nostro Paese, e noi siamo stati presenti alla sua rinascita per conoscere e raccontare la storia de-gli artisti che, su due ruote, sfidano la forza di gravità.
Dalla Russia con passioneLunedì mattina: nel grande spazio della Festa Biker di Cologno al Serio (BG), tra i resti della manifesta-zione appena conclusa, si erge solitario l'enorme cati-no di legno colorato, sovrastato dal tendone stellato: il muro della morte di DareDevil David. Lui -Davide- sta salutando gli amici dell'Original Motodrom, artisti tedeschi che si sono esibiti sul suo muro per tutto il weekend. Il sole è già alto nel cielo e il caldo è impla-cabile in questa fine di agosto. Ci ripariamo all'ombra, all'interno del grosso cilindro che per quattro giorni ha visto centinaia di spettatori affacciarsi dalla sua platea per ammirare i romantici giostrai motociclisti.
di Nicolò Codognola - foto Fabrizio Grioni e Andrea Degrada
Tutto ruota intorno, inclinato a 90° gradi rispetto all'orizzonte, tra il rombo dei motori,
il crepitio delle assi di legno, gli applausi e le urla degli spettatori. È così la vita dei giostrai su ruote: abbiamo conosciuto l'unico italiano
che si esibisce sul Wall of Death
bilicoV I TA I N
Motociclismo / ottobre 2016218
ss super wheelsIL MURO DELLA MORTE
GRAFFI SUL LEGNO, SEGNI SULLA PELLE
Si usa il legno di Oregon Pine, o Abete di Douglas, per costruire i muri della morte. Sopra, un segno lasciato dalle pedane della Indian: se si impunta, può causare brutte cadute. E tante sono quelle che ha fatto Davide (foto nella pagina a lato) le cui braccia e gambe sono segnate da cicatrici e tatuaggi. Tattoo e look d'antan anche per i veterani tedeschi del Wall of death Donald Gansel Meyer e Peter Petersen (foto sotto) che, insieme a El Clemens, formano il team dell'Original Motodrom (www.motodrom.de).
Davide (foto grande a destra) arriva dalla vicina Como, ma preferisce non divulgare le proprie generalità. Nem-meno la sua età. A occhio gli diamo una quarantina d'an-ni, forse qualcuno di più e il suo sorriso ci conferma che non sbagliamo. Appare modesto -anche durante gli spet-tacoli, non si atteggia da trionfante padrone di casa, ma è cordiale e ospitale con il pubblico- e ha una vasta cono-scenza del suo ambiente. Comincia a raccontarci le ori-gini dei muri della morte, scavando tra storia e aneddoti."Qualcuno li chiama Australian Wall, perché si dice siano nati all'inizio del 1900 dai pozzi scavati dai prigionieri destinati alla pena capitale. Chi riusciva a percorrerne le pareti con una moto senza cadere, si guadagnava la libertà. Più verosimilmente i primi mu-ri della morte videro la luce negli USA: nelle fiere rurali si usavano vecchi granai cilindrici per girare al loro in-terno con moto e auto, come velodromi in miniatura. Le prime documentazioni certe di questo tipo di attrazio-ni però ci dicono che sono nate negli anni 20 del secolo scorso nel luna park di Coney Island, New York, e da lì ebbero rapida diffusione in tutto il mondo".E il tuo muro da dove arriva?"Questo è del 1937, originale. Ho fatto un po' di ri-cerche e ho scoperto che fu commissionato in Olan-da da un pilota statunitense che, all'epoca, decise di fare un tour in Russia, proprio allo scoppiare della Seconda Guerra Mondiale: gli fu requisito e rima-se dietro la cortina di ferro per anni. Seguendone le tracce, ho scoperto che fu utilizzato a Cuba, poi nel Sud-Est asiatico e finì la sua carriera in Sudafrica. Sette anni fa l'ho scovato in Austria, grazie ad una dritta di un amico olandese".Storia affascinante... Esistono molti muri della morte?"In Europa solo nove. Quattro nel Regno Unito, di cui tre originali e una replica; due sono in Olanda e altret-tanti in Germania. Questo è l'unico in Italia".Avrà un certo valore..."Valore storico, affettivo, emozionale. Difficile invece dare un valore economico ad un muro della morte. Non è roba che trovi su internet...".
Motociclismo / ottobre 2016220
super wheelsIL MURO DELLA MORTE
LARGO 9,5 METRI, ALTO QUASI 5: PER MONTARE IL MURO,QUATTRO UOMINI IMPIEGANO DUE GIORNI
ottobre 2016 / Motociclismo 221
Come ti è saltato in mente di prenderne uno?"Tutto risale ai primi ricordi del circo e del luna park dove mi portava mia mamma. Per me bambino era ma-gia. Il papà invece mi ha contagiato con la passione della moto. La commistione delle due cose ha dato vita al desiderio di possedere un muro della morte e girar-ci dentro. Così ho preso questo".E l'hai inaugurato solo ora?"Ho dovuto restaurarlo e certificarlo. Mica puoi costru-ire un catino di legno ed è finita lì! (ride, ndr). Il muro della morte rientra nell'elenco ministeriale delle attra-zioni e dal 2007 la legge prevede che abbia un codice identificativo. Sono andato a Bergantino (RO), dove c'è una antica tradizione di artigiani specializzati nella co-struzione di giostre. Il luna park di Coney Island arriva da lì, lo sapevi? Insomma, mi sono rivolto all'ingegner Gianni Fortuna, un vero appassionato e super-compe-tente della materia, che mi ha aiutato ad ottenere tut-ti i documenti necessari per omologare il mio muro".Come hai imparato a girare nel muro?"Da autodidatta. Ho un passato nel cross: ho affrontato il muro pochi metri alla volta, come fosse una sponda di una pista. Pian piano ho chiuso il mio primo giro. Senza cadere. Poi però di cadute ne ho fatte moltissime, in seguito... Comunque Donald, Peter e Ed (i componen-ti dell'Original Motodrom, ndr) mi hanno insegnato mol-tissimo ed aiutato a perfezionarmi. Non finirò mai di ringraziarli. È per questo che ho chiesto a loro di esse-re i primi ad esibirsi sul mio muro".Quale è la parte più difficile?"Il primo ostacolo è l'apri/chiudi. Quando riesci a met-tere le ruote sul muro, devi violentarti psicologicamente e non togliere mai gas. Parti in seconda, metti la terza e tieni una velocità costante, di circa 60 km/h. Fisica-mente è probante".Vi esibite senza casco né protezioni. E la sicurezza?"La tradizione vuole abiti da cavallerizzo, è uno sport da gentleman. Ma non è solo questione di stile. Prote-
INDIAN SCOUT
ESSENZIALE
La Indian Scout del 1926 di DareDevil David.Privata di tutto il superfluo, è spinta da un motore 600 cc (esisteva anche il 750), con frizione a pedale e cambio a mano a tre rapporti. L'avviamento è a kick starter, ma la leva (sotto) non è fissata e, appena acceso il motore, si toglie per ridurre il peso e non creare intralcio al pilota durante le esibizioni.Nelle immagini della pagina a lato, la folla sale sulla sommità del muro (capienza di 260 persone) per assistere allo spettacolo: 5 euro per 20 minuti di evoluzioni e adrenalina.
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ss super wheelsIL MURO DELLA MORTE
zioni e casco danno fastidio, opprimono il pilota, limi-tano i movimenti, occludono la visuale".E se cadi?
"Se cado è perché si rompe la catena, o grippa il motore. Sono caduto tante volte. La ruota dietro perde aderenza e la moto ti scivola via sotto il sedere; prima vieni sbat-tuto contro la parete, poi piombi al suolo". Sarai assicurato...
"Non c'è assicurazione che ti copra. O meglio: ci sareb-be, ma è troppo cara. Ci si affida al buon cuore del pub-blico, che a fine spettacolo lascia cadere dagli spalti un po' di soldi, che mettiamo in un 'fondo cassa' per cura-re danni alle moto e fratture alle ossa...".Si confida nella fortuna, insomma.
"È normale nel nostro mestiere. Anche il fatto di gira-re sempre nello stesso senso: è beneaugurante. Le moto entrano a destra ed escono dal muro in senso antiora-rio, sempre. Non vedrai mai nessuno fare retromarcia o girare al contrario. Siamo scaramantici".Quali caratteristiche devono avere moto e muro?
"Ciascun pilota ha il proprio muro e si adatta ad esso. Le moto in genere devono essere leggere e con retrotre-no rigido. Anche la forcella deve essere rigida. Quella a balestra è preferita perché dà appoggio per evoluzioni particolari. La scelta delle gomme e della pressione è per-sonale e varia da pilota a pilota, anche se di solito è ab-bastanza alta. L'importante è che il baricentro della moto sia basso e che il motore giri a regimi ridotti. Il freno da-vanti non serve; quello dietro lo si usa solo per fermarsi una volta scesi dal muro. Da Paese a Paese poi variano alcune cose. Ad esempio: negli USA vedrai solo moto con ruote da 18", mentre in Europa usiamo le 19". Qui da
CI SI AFFIDA ALLA BUONA SORTE
Nelle due immagini grandi, la Cagiva SST 125 (a sinistra) e la Aermacchi H-D 350SX (a destra) utilizzate da Davide; su entrambe gli ammortizzatori sono sostituiti da barre rigide (dettaglio nell'altra pagina). Qui sopra: per tutelare i giostrai esiste un sindacato, ma le assicurazioni per chi lavora nel muro della morte praticamente non esistono: ci si affida ancora alla fortuna e ai suoi amuleti, come il ferro di cavallo saldato al telaio.
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noi i muri sono generalmente più alti, mentre in Ame-rica hanno pareti più basse. Questione di tradizione".Però sia tu, sia i ragazzi di Original Motodrom, che han-no girato nel tuo muro, usate delle Indian Scout, oltre ad altri modelli. "La Indian Scout è la moto da muro della morte per ec-cellenza. La preferita da sempre, come raccontano Alan Ford e Nick Corble nel libro 'Riding the wall of death': ba-ricentro basso, motore affidabile e, sui primi modelli de-stinati all'esercito, manopola del gas a sinistra. Nasceva per consentire di impugnare pistola o fucile, ma sul muro aiutava nei trick e nel volgere la mano destra al pubblico".La tua famiglia ti segue ovunque?"La vita da giostrai coinvolge tutta la famiglia. In pas-sato nei muri della morte si esibivano spesso mari-to e moglie insieme. Mia moglie non va in moto, ma se i miei figli seguiranno le mie orme, ne sarei felice".Dopo questo exploit, come facciamo a sapere dove venire a vederti in azione? Hai in mente una tournée?"Mi piacerebbe pianificare un tour in tutta Italia, sì, ma al momento mi sto ancora organizzando. E poi non ho sito internet né Facebook. Per ora ho solo il profilo Instagram: daredevil_david. Cercatemi lì".Recentemente Guy Martin ha battuto il record di veloci-tà su un muro della morte enorme, correndo a circa 130 km/h. Sensazionalismo pubblicitario o prova di coraggio?"La vedo come un'ottima cosa per la nostra discipli-na. Ha attirato l'attenzione su questo mondo poco conosciuto. Dove c'è spazio per tutti e non esiste con-correnza. Anzi, come ha detto il veterano Sonny Pe-laquin: i muri della morte sono così belli che non ce n'è mai abbastanza!". �
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e epocaYAMAHA RD 350 LC
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è meglioCON L'ACQUA
Nel 1979 inizia la saga di una delle sportive più amate. Caratterizzata dalla sigla RD (Race Developed), vicina nella immagine alle TZ che correvano nel Motomondiale, la RD 350 LC aveva un motore bicilindrico grintoso nella erogazione della potenza e affidabile. Si è evoluta nella tecnica sino al 1995
SENZA VELINella bellissima
trasparenza la RD 350 LC presentata al Salone di Parigi del 1982. Evidente
il telaio in tubi a doppia culla.
L'ammortizzatore non è più messo
obliquo, secondo lo schema Cantilever,
come la versione 1979 ma verticale
davanti al forcellone.
225ottobre 2016 / Motociclismo
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epocaYAMAHA RD 350 LCee
LA PRIMA
La RD 350 del 1981 con aggiunto un puntale aerodinamico (optional). Sotto a sinistra, il cruscotto con la scala in miglia per la provenienza inglese della moto fotografata. Sotto, le espansioni che sui primi esemplari del 1981 mostravano rotture all'innesto dei cilindri.
Igeni delle corse sono potenti nella Yamaha RD 350 LC. Non cerchiamo di avventurarci in qualche galas-sia sportiva lontana, ma solo giocare con la immagine che accompagna una delle moto sportive più amate e di successo. La sigla RD sta per Race Developed e
questa 350 sarà anche l’ultima moto stradale a 2 tempi prodotta dalla Casa dei tre diapason. Come aveva fatto con Saarinen in precedenza, la Yamaha sfrutta l’immagi-ne vincente dei suoi piloti, Kenny Roberts e Barry Shee-ne, per promuovere le vendite. E nei depliant pubblicitari accosta addirittura la nuova RD alle TZ da Gran Premio. A prima vista le analogie fra i due modelli esistono, co-me il disegno del telaio che riprende la caratteristica cur-va del doppia culla da GP.La RD 350 LC nasce quindi come un modello sportivo senza compromessi. La linea è filante e la moto è picco-la, compatta, c’è il raffreddamento ad acqua e per la pri-ma volta la sospensione posteriore Monocross. Il nome del modello si arricchisce della sigla LC (Liquid Cooled) che sottolinea il nuovo sistema di raffreddamento.
La 4L0, questa la sigla con cui la RD LC viene identificata in fabbrica, si presenta con numeri di tutto rispetto, an-che nei confronti di moto di superiore cilindrata: il bici-lindrico ha misure di alesaggio per corsa di 64x54 mm, rapporto di compressione di 6,2:1, potenza di 47 CV a 8.500 giri, coppia di 4,1 kgm a 8.000 giri. Il peso è conte-nuto in appena 157 kg a vuoto. Naturalmente il pezzo forte del nuovo modello è costitu-ito dal motore, che porta subito i tester della maggiori ri-viste a mettere a confronto la RD 350 LC addirittura con le contemporanee 750 per la brillantezza delle prestazio-ni. Il bicilindrico frontemarcia inclinato in avanti di 22° dispone di cilindri separati e di testa in unico pezzo, l’ac-censione è una moderna CDI elettronica, l’ammissione è regolata da lamelle con una coppia di carburatori Mikuni VMSS da 26 mm. La novità più appariscente è l’adozione del raffreddamento a liquido che permette uniformità di rendimento e un migliore controllo della carburazione ri-spetto al modello ad aria. Il telaio è a doppia culla chiusa e la sospensione posteriore Monocross già collaudata nel
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SUPER
COMPATTA
Estremamente profilata, la linea della RD è davvero ben riuscita. Il pilota riesce ad avere una buona abitabilità nonostante le misure non esuberanti. A lato, le viste frontali e posteriori evidenziano l'ingombro del radiatore del liquido di raffreddamento e i silenziatori ben aderenti alla moto.
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epocaYAMAHA RD 350 LCee
LE VALVOLE ELETTRONICHE SULLO SCARICO SONO IL VERO CAMBIAMENTO
ELETTRONICA NEL 2T
In arancione nella trasparenza a fianco l'andamento dei gas di scarico con le valvole (in posizione tutta aperta) che parzializzano le luci sul cilindro. L'azionamento avviene tramite una centralina che comanda dei cavi mossi da un motorino elettrico. Sotto, i particolari delle valvole (al centro), i cilindri separati, ma con la testa comune, le lamelle d'aspirazione e i pistoni.
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fuoristrada ha un disegno simile a quello che viene usato sulle Yamaha da GP, ma un corto ammortiz-zatore per lasciare posto al serbatoio e alla cassa filtro. La complicazione costruttiva viene però ben ripagata dalle prestazioni che questa so-luzione permette nella guida sportiva e an-che la linea vede concentrate le masse a ridosso del propulsore con un avantreno ed un posteriore decisamente snelli.Le prestazioni sono brillantissime e la velocità massima si aggira sui 170 km/h effettivi. L’accelerazione, e le veementi im-pennate fino alla terza marcia complice l’e-rogazione del motore che dopo una fase di assestamento tra i 5.000 e i 5.500 giri entra bru-scamente in coppia, è pari a quella di mezzi di cilindrata più che doppia. Ma il comportamento su strada della RD LC, come quello delle preceden-ti versioni raffreddate ad aria, non è esente da critiche. La potenza dell’impianto frenante e la stabilità alle alta velocità non sono proprio il massimo e le brillanti carat-teristiche di erogazione del motore, fanno della RD una moto per esperti. In Italia il contingentamento delle importazioni di moto giapponesi al di sotto dei 380 cc ne blocca in parte il de-stino commerciale, mentre invece su altri mercati euro-pei - come Francia, Inghilterra e Germania - balza subito in testa alle vendite della categoria. Nel nostro Paese l’im-portatore Belgarda di Gerno di Lesmo, riesce nel 1981 ad avere la licenza per importare solo 200 esemplari: davve-ro pochi, visto il notevolissimo potenziale di questo mo-dello e la possibilità di guidarlo a 18 anni.
YPVS, ovvero la rivoluzioneAlla fine del 1982 la Yamaha sceglie il Salone di Parigi di ottobre per presentare una nuova RD 350. E qui, sia-mo davanti a una rivoluzione: la linea è decisamente più moderna, c’è un nuovo telaio, un motore più potente. La differenza fondamentale è costituita dalla valvola al-lo scarico, la YPVS (Yamaha Power Valve System) che si è nel frattempo affermata nelle competizioni nel cross e nella velocità. Questa valvola permette ai bassi regimi di occludere parzialmente la luce di scarico garantendo così un miglior tiro del motore. Così si può avere una luce di scarico più grande che, una volta liberata completamen-te, assicura una maggior potenza massima. La potenza sa-le a 59 CV a 9.000 giri, mentre la coppia si attesta sui 4,74 kgm a 8.500 giri con un incremento tangibile rispetto al vecchio modello. L’azionamento della valvola è gestito da un sistema elettronico che analizza il numero di giri del motore e da un potenziometro che rileva la percentuale di apertura del gas. Queste informazioni vengono elabo-rate e un servomotore mette in movimento l’alberino sul quale sono fissate le valvole, una per cilindro. Il sistema è non solo efficace, ma si dimostrerà anche particolar-mente affidabile. Per smaltire il maggior calore derivan-
BELLA E CATTIVA
Ben diversa dalla prima versione, ecco la RD 350 LC presentata nel 1982. Nella colorazione "racing" è ancora più interessante, accattivante ed aggressiva. Il monoammortizzatore è completamente nascosto al centro della moto mentre il telaio a doppia culla chiusa viene ben evidenziato nel colore e nelle forme, così come sui cilindri compare la sigla YPVS, del sistema di valvole allo scarico. In alto, il basamento con gli ampi "scavi" all'altezza della zona dei cilindri per il passaggio dei gas sfreschi in camera di combustione. Ogni cilindro ha cinque luci di travaso e sono ruotati in avanti di 22°.
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epocaYAMAHA RD 350 LC
MOTO DA
CAMPIONI
Sotto, Kenny Roberts, tre volte campione mondiale della 500, con la RD del 1984, qui nei colori "da corsa" della Yamaha USA. A fianco, il cruscotto della versione 1988 è uguale a quello della 4 cilindri Yamaha FZ750.
te dall’aumento di potenza viene potenziato il circuito di raffreddamento, dotato di termostato, grazie all’amplia-mento della sezione dei passaggi del liquido nel motore ed adottando un radiatore di maggiori dimensioni. Se il motore è cambiato soprattutto nella parte alta, la ciclistica è invece nuova a tutti gli effetti. Il telaio ricalca il disegno del precedente, ma ha quote diverse con l’in-clinazione del cannotto che scende a 26° e l’avancorsa che diminuisce a 96 mm. L’interasse invece aumenta fi-no a 1.385 mm a vantaggio della tenuta sul veloce, men-tre le sospensioni si evolvono radicalmente. La forcella ha ora steli con un diametro di 35 mm e può vantare l’u-tilizzo dell’aria all'interno come elemento ammortizzan-te in aiuto alla molla. La pressione può essere regolata tra 0,4 e 1,2 bar tramite due valvole poste sulla sommi-tà degli steli, l’escursione rimane invariata a 140 mm. La sospensione posteriore ha l’ammortizzatore in po-sizione verticale dietro al motore, secondo lo schema New Monocross. Il sistema lavora in modo progressivo tramite delle biellette che modificano la progressione di lavoro e garantisce 100 mm di escursione alla ruota. I pneumatici sono più moderni nella scelta delle misu-re: 90/90-18 all’anteriore e 110/80-18 al posteriore. L’im-pianto frenante si arricchisce invece di un disco anche al retrotreno mentre il diametro è di 267 mm per tutti e tre. Il forcellone, infine, è in lega leggera. Conclude l’o-pera di rinnovamento un’estetica filante, che raccorda serbatoio, fianchetti e codone senza soluzione di con-tinuità e in cui ben si integrano il cupolino e il puntale sotto motore. Uno sforzo viene fatto anche per rendere più piacevole e completa la strumentazione che è ora composta da tre elementi circolari racchiusi in un uni-co supporto dal piacevole disegno ellittico. In Italia la RD supera il tetto dei 5 milioni di lire per i pochi esem-
ee
ottobre 2016 / Motociclismo 231
DATI TECNICI DICHIARATI (versione 1982)
Motore: bicilindrico parallelo frontemarcia 2 tempi, raffreddato ad acqua. Blocco cilindri inclinato in avanti di 22°. Alesaggio per corsa 64x54 mm. CIlindrata 347,4 cc. Fasatura di scarico regolata
da valvole eletroniche YPVS. Rapporto di compressione 6:1.
Potenza max 59 CV a 9.000 giri. Coppia max 4,74 kgm a 8.500 giri.
Lubrificazione: con miscelatore automatico a sistema
Autolube. Capacità serbatoio olio 1,6 litri.
Alimentazione: due carburatori Mikuni VM 26 SS da 26
mm di diametro. Capacità serbatoio carburante 20 litri.
Accensione: CDI elettronica a scarica capacitiva.
Trasmissione: primaria ad ingranaggi elicoidali, finale a
catena. Rapporti: pignone 17 denti, corona 39 denti.
Frizione: multidisco in bagno d’olio con sette dischi condotti e
sei dischi conduttori.
Cambio: a sei rapporti. Valore rapporti: 2,571 in prima, 1,777 in
seconda, 1,318 in terza, 1,083 in quarta, 0,961 in quinta e 0,889
in sesta.
Telaio: doppia culla chiusa in tubi d’acciaio. Inclinazione
cannotto di sterzo 26°. Avancorsa 96 mm.
Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica Kayaba con
steli da 35 mm, escursione di 140 mm; posteriore forcellone
oscillante a sezione rettangolare con monoammortizzatore
Kayaba regolabile su sette posizione di precarico molla,
escursione ruota 100 mm.
Freni: anteriore a doppio disco forato da 267 mm con pinze a
doppio pistoncino; posteriore a disco da 267 mm con pinza a
doppio pistoncino.
Ruote: cerchi in lega leggera, anteriore da 2.15-18”,
posteriore da 2.50-18”. Pneumatici, anteriore 90/90-18;
posteriore 110/80-18.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza max 2.095, larghezza
manubrio 695, interasse 1.385, altezza max 1.190, altezza sella
800, luce a terra 175. Peso a vuoto 159 kg.
Prestazioni dichiarate: velocità max 190 km/h.
ARRIVA DAL BRASILESopra, il disegno del telaio della versione del 1985 che veniva costruita in Brasile dalla Yamaha De Amazonia. Sopra, così si presenta "nuda" la RD carenata: è contraddistinta dalla sigla F.
plari che arrivano all’inizio del 1984. Il comportamento dinamico e le prestazioni comunque segnano un netto passo avanti rispetto al passato e per gli appassionati non c’è di che pentirsi nel passare dal vecchio al nuovo modello più performante e meno impegnativo nella gui-da. Nel 1984 sono proposte nuove grafiche per il merca-to europeo. L’anno seguente al posto della versione con puntale e cupolino compaiono una versione nuda deno-minata RD 350 N e una completamente carenata, sigla-ta F, importata anche in Italia. Rispetto al modello del 1985 hanno una strumentazione di disegno più sportivo mutuata dalla RD 500 e una forcella con sistema idrau-lico ridisegnato, come spiega la decal Variable Damper posta sui foderi. Cambia anche il forcellone, prima in alluminio, che diventa in acciaio a sezione rettangolare. La storia della RD arriva fino al 1995, anno in cui questo modello scomparirà, lasciando un vuoto. �
Motociclismo / ottobre 2016232
Motociclismo d'Epoca
Mario Donnini è uno dei massimi cultori -e “cantori”- del Tourist Trophy. Il giornalista umbro ha scritto molti libri su una delle gare più leggen-darie del motociclismo di oggi e di ieri. Tra i suoi libri dedicati alla corsa all’Isola di Man, ricordiamo
“Muori o vivi davvero”, “Vive chi rischia”, “La corsa proibita” e “Joey Dunlop, il re del Tourist Trophy”. Il nuovo libro racconta e analizza la partecipazione di Giacomo Agostini al TT. Il cam-pionissimo bergamasco ha corso sull’Isola dal 1965 al 1972, tagliando per primo il traguardo per ben 10 volte. Una cronaca delle espe-
rienze in gara, dove ai ricordi del 15 volte campion del mondo si aggiungono le testimonianze, del compianto Arturo Magni, direttore sportivo della MV Agusta, del meccanico Ruggero Mazza e di Carlo Perelli, direttore di Motociclismo d’Epoca. Il volume è arricchito da fotografie e dalle ripro-duzioni dei diari dell’epoca scritti a mano da Agostini, volumi che riportavano le modifiche e le annotazioni tecniche sulle moto, i commenti alle diverse situazioni di prova e di gara. 192 pagine, prezzo 25 euro, info www.giorgionadaeditore.it
È in edicola il fascicolo di ottobre di Moto-
ciclismo d’Epoca, la rivista leader per gli appassionati di storia e motori. In copertina una Ducati rivoluzionaria: è il prototipo 748 IE portato in gara al Bol d’Or 1986. È la prima moto della Casa bolognese a montare un bicilindrico raffred-dato ad acqua con distribuzione Desmo e 4 valvole per cilindro. Progetto firmato da Massimo Bordi e Gianluigi Mengoli che cambia l’im-magine della Ducati; la 748 IE è la capostipite delle Desmoquattro che domineranno per oltre 20 anni la Superbike. Dalla supersportiva a un cin-quantino: siamo negli Anni 60 ed ecco che in Italia, in pieno boom ciclomotoristico, viene presen-tata una raffinata fuoristrada. Al debutto nel 1968, la Muller Regolarità Super è il modello più esclusivo di quell’epoca, una 50 cc pronto gara che anticipa altri eccezionali modelli, come quelli proposti da Ancillotti, Gori, Guazzoni o Aspes. Estetica da
sogno, motore Franco Morini Turbo, sospen-sioni Ceriani e gran telaio ma prezzo esorbitante. A seguire un’altra fuoristrada, di grandissimo successo. La Gilera RX 125 presentata alla fine
del 1983. Evoluta nello stile e nella meccanica (2T con ammissione lamellare, contralbero e anche avviamento elettrico) rilancia la Casa di Arcore e nel 1985 diventa il best sellers sul mercato italiano.La Guida all'acquisto è dedicata ad una maxi controversa. È la Benelli 900 Sei che nel 1979
prese il posto della 750, la prima sei cilindri di produzione. All’epoca venne ignorata mentre oggi è risco-perta come moto d’epoca di un certo interesse. Pregi, difetti e valuta-zioni. Il fascicolo di
ottobre si completa con un grande servizio che racconta la nascita del casco integrale.
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epocaNEWSee a cura di Marco Riccardi
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ottobre 2016 / Motociclismo 233
1 Milano
10° Trofeo Milano, manifestazione
turistica con prove di abilità per
auto e moto ante 1975. Organizza
il Club Milanese Automotoveicoli
d’Epoca (C.M.A.E.).
Per maggiori informazioni,
tel. 02/76000120, www.cmae.it
1-2 Primaluna (LC)
Prova del Campionato Italiano
gruppo 5 Trial organizzata dal
Moto Club Valsassina. Per info,
tel. 0341/980692 (venerdì sera
dalle 21 alle 23) oppure cell. 347/0105009;
www.mcvalsassina.com
1-2 Rimini
45° mostra scambio presso Rimini Fiera,
su di un’area di circa 15mila metri quadri.
Orario di apertura al pubblico: sabato (9-18)
e domenica (9-16.30). Per informazioni,
tel. 0541/731096 oppure cell. 347/1844267;
e-mail: [email protected]
2 Edolo (BS)
Prova del Campionato Italiano gruppo 5
Regolarità più Trofeo Testori. Per informazioni,
cell. 335/5851477,
www.mcsebino.it
7-9 Mannheim (Germania)
Mostra scambio
organizzata da Veterama:
orari di apertura 8.30-
18 (sabato) e 8.30-16
(domenica).
Per informazioni,
www.veterama.de
8-9 Roma
“Il meglio di MillenniuM”,
Ippodromo Capannelle.
Per informazioni,
cell. 328/7867721 oppure
333/6175244 o 345/2461858.
Info, www.millenniumotori.it
8-9 Treviso
9° mostra scambio “Città di Treviso”, per
auto, moto, cicli, modellismo e ricambi
d’epoca. Per ulteriori informazioni,
cell. 335/6610134 oppure tel. 0422/911698;
e-mail: [email protected]
9 Montevarchi (AR)
Prova del Campionato Italiano gruppo 5
motocross più gruppo 4 presso il crossodromo
Miravalle. Organizza il Moto Club Brilli Peri.
Per informazioni, tel. 055/9708812,
www.mcbrilliperi.it
14-16 Misano Adriatico (RN)
“Misano Circuit Classic Week-end”.
Per informazioni, www.misanocircuit.com.
15-16 Acqui Terme (AL)
19° mostra
scambio
organizzata
dal Moto
Club Acqui
Terme. Per
informazioni,
cell. 348/5718282
oppure cell.
338/4759548.
23 Santhià (VC)
Mostra scambio
di auto, moto,
bici e ricambi
in Piazza Aldo
Moro. Organizza Alpi Motoclub Santhià.
Per informazioni, cell. 347/2205128;
www.alpimotoclub.com
30 Cantù (CO)
Gara nazionale del gruppo 5 Trial FMI.
Organizzata dal Moto Club Monza Oscar
Clemencigh. Per maggiori informazioni,
tel. 039/325103.
Eventi e manifestazioni ottobre
Moto Club
Acqui Terme
www.motoclubacqui.it - [email protected]
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ORARIO VISITATORI: Sabato 08.00 - 18.30 Domenica 08.00 - 17.00L'organizzazione declina ogni responsabilità per furti o danni di qualsiasi genere
TROFEOMILANO
01 ottobre2016
Decimo
ARRIVO ED ESPOSIZIONE DELLE AUTO E MOTO ALL’INTERNO DELLA PIAZZA D’ARMI DEL CASTELLO SFORZESCO
MANIFESTAZIONE TURISTICACON PROVE DI ABILITAPER AUTO E MOTO ANTE 1975
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Motociclismo / ottobre 2016234
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3
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ottobre 2016 / Motociclismo 235
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Motociclismo / ottobre 2016236
Per capire se la nostra moto è classificabile come Euro 0, 1, 2 o 3, dobbiamo leggere il libretto di circolazione, dove viene riportata la norma di omologazione che la identifica. Se non c’è nessuna delle tre indicazioni possibili, significa che la nostra moto è una Euro 0, la classe più penalizzata sul bollo. Euro 1 (omologate a partire dal 17 giugno 1999) sono identificate dalla dicitura 97/24 CE. Euro 2 (ciclomotori omologati dopo il 17 giugno 2002, moto omologate dal primo
aprile 2003) sono individuabili dalla sigla 97/24 fase II (i ciclomotori) e 2002/51 fase A (i motocicli). Euro 3 (motocicli omologati dopo il primo gennaio 2006, ciclomotori omologati dopo il 1° luglio 2015) sono identificate dalla sigla 2002/51 fase B. Per i 50 cc: 2013/60/CE. Euro 4: tutti i nuovi modelli di motociclo (ciclomotori esclusi, quindi) a partire dal 1° gennaio 2016 (ma è possibile omologare Euro 4 dall’1/9/15); modelli già in commercio dall’1/1/2017. Sigla
134/2014/Ue, ma c’è anche la dicitura Euro 4. I ciclomotori arriveranno a Euro 4 nel 2017, per poi “ricongiungersi” alle moto con l’Euro 5 comune previsto per il 2020.
Passaggio di proprietàPER I MOTOCICLIÈ necessario fare il “trapasso” con un atto di vendita ufficiale, che deve essere autenticato e, contemporaneamente, richiede-re alla Motorizzazione Civile, a carico dell’acquirente, un nuovo Certificato di Proprietà (C.d.P.) e l’aggiornamento della Carta di Circolazione. Oggi l’atto di ven-dita può essere autenticato, oltre che dal notaio, da un ufficio co-munale o da uno Sportello Tele-matico dell’Automobilista, che è disponibile presso gli uffici pro-vinciali e delegazioni dell’ACI, la Motorizzazione Civile e le agenzie di pratiche auto. Se vi rivolgete a un’agenzia, questa provvederà direttamente all’autentica dell’at-to di vendita e all’aggiornamento dei documenti di circolazione, naturalmente a fronte del paga-mento del servizio.
PER I CICLOMOTORI Al contrario di una moto, un 50 cc non è registrato al P.R.A. (Pubbli-co Registro Automobilistico) e per esso non è previsto un Certifi-cato di Proprietà. Quindi, per ven-derlo e acquistarlo non sono ne-cessarie procedure particolari. Tuttavia, con l’introduzione della targa a sei numeri, che ha sosti-tuito il vecchio targhino a cinque numeri, il cinquantino è stato do-tato di Certificato di Circolazione che riporta i dati del proprietario. Pertanto è necessario che il ven-ditore presenti alla Motorizzazio-ne una domanda con cui chiede la “Sospensione del Ciclomoto-re per successivo passaggio di proprietà”, accompagnata dalla richiesta dell’acquirente di ag-giornamento del Certificato di Circolazione con i dati del nuovo proprietario, il quale chiederà alla motorizzazione il rilascio di una nuova targa che sarà a sua volta abbianata al Certificato di Circolazione. Il precedente proprietario si tiene la “vecchia targa” che potrà abbinare ad un nuovo ciclomotore, oppure può chiederne la radiazione.Trovate tutti i dettagli sui costi da sostenere e le modalità di presen-tazione dei documenti richiesti sul nostro sito internet, all’indirizzo: www.motociclismo.it/passaggio-di-proprieta-moto-scooter.
MOTOCICLISMO marzo 2011 1
g )gla 2002/51 fase B.
EURO 2 CICLOMOTORI
Be superiore
Data conseguimento motocicli consentiti Validità estero
pre 1/1/86 tutti Sì
1/1/86-25/4/88 tutti No – salvo prova pratica
Dal 26/4/88 Solo in Italia, fino 125 cc e max 11 kW e tricicli oltre 15 kW (dai 21 anni) No
A
pre 1/1/86 tutti Sì
1/1/86-25/4/88 tutti No – salvo prova pratica
26/4/88-30/9/93 tutti Sì
1/10/93-18/1/2013 fino 25 kW di potenza massima con rapporto peso potenza 0,16 kW/kg per due anni dal rilascio della patente e comunque fino al 20° anno di età.
Sì
dal 19/1/2013 tutti se titolari di patente A2 da almeno 2 anni + prova pratica con moto minimo 600 cc e 40 kW. Accesso diretto 24 anni e prova pratica (minimo 600 cc e 40 kW).
Sì
AMdal 19/1/2013 A partire da 14 anni, inclusi tricicli e quadricicli leggeri, fino a 50 cc e
4 kW passeggero solo dai 18 anni. Corsi per l’esame prerogativa solo delle autoscuole.
da 16 anni
A1*1/10/93-18/1/2013 Da 16 anni, fino 125 cc potenza max 11 kW. Quadricicli pesanti. Sì
dal 19/1/2013 A partire da 16 anni, fino 125 cc potenza massima 11 kW (tricicli fino a 15 kW) e rapporto peso/potenza non superiore a 0,1 kW/kg.
Sì
A2dal 19/1/2013 A partire da 18 anni, motocicli con potenze fino a 35 kW e rapporto
peso/potenza non superiore a 0,2 kW/kg che non siano derivati da una versione che sviluppa oltre il doppio della potenza massima.
Sì
PATENTE: CHE COSA GUIDARE A SECONDA DEL DOCUMENTO
“CHIAVI IN MANO”
I prezzi sono riportati con la formula “chiavi in mano” comprensivi di spese di im-matricolazione.IMMATRICOLAZIONE
Le spese di immatricola-zione sono state valutate in 250 euro (450 euro indi-
cativi per i tre ruote LT che pagano l’IPT come le auto), comprensive di messa in strada e spese d’agenzia, ma possono variare da provincia a provincia.CICLOMOTORI
I prezzi dei ciclomotori non comprendono l’im-
matricolazione, stimabile sui 50 euro esclusi i diritti d’agenzia.POTENZA MAX
È espressa in CV;1 CV = 0,736 kW.COPPIA MAX
È espressa in kgm e Nm;1 kgm = 9,8 Nm.
LEGENDA
PER CAMBIO
CICLOMOTORI
A = monomarciaAV = con variatoreA2 = a 2 rapportiLEGENDA PER FRENI
D = disco T = tamburo
* Per guidare i quadricicli pesanti non basta più la patente A1, è necessaria la nuova B1 per quadricicli con peso max 400 kg (550 kg per i veicoli da trasporto di merci), esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, e potenza max 15 kW. Da 16 anni, 18 con passeggeri. Limiti di velocità per neopatentati: viene esteso anche ai titolari di patente A2, A e B1 il divieto di oltrepassare la velocità di 100 km/h in autostrada e di 90 km/h sulle strade extraurbane principali per i primi tre anni dal conseguimento della patente.
EMISSIONI, EURO 0-1-2-3 E 4: ECCO COME RICONOSCERLI
Listino chiuso in redazione il 10 settembre 2016
Non assumiamo alcuna responsabili-tà per eventuali omissioni o variazioni non pervenuteci in tempo utile. I dati sono dichiarati dai Costruttori.
M
&MOTO
SCOOTERListino
p4 da
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EURO 2 CICLOMOTORI
EURO 4
EURO 3
EURO 1 EURO 2
MODELLO MODELLOMODELLO MODELLOPR
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ottobre 2016 / Motociclismo 237
listino moto
AJPMedia Auto, via Don Peruzzi 26/c - 36027 Rosà (VI) - www.ajpmoto.it
3.632 PR3 125 Enduro 124 12,6-8500 8,5-8000 4 1 5 no D-D 840 7 104 19-17
4.032 PR3 125 Enduro Pro 124 12,6-8500 8,5-8000 4 1 5 no D-D 840 7 104 19-17
3.832 PR3 125 Supermoto 124 12,6-8500 8,5-8000 4 1 5 no D-D 810 7 102 17-17
4.132 PR3 125 Supermoto Pro 124 12,6-8500 8,5-8000 4 1 5 no D-D 810 7 102 17-17
4.392 PR3 240 Supermoto 124 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 810 7 108 17-17
4.392 PR3 240 Enduro 233 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 840 7 108 19-17
4.732 PR3 240 Enduro Pro 233 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 840 7 108 19-17
4.172 PR3 240 Mx Pro 233 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 840 7 108 19-16
4.732 PR3 240 Supermoto Pro 233 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 810 7 108 17-17
4.232 PR4 125 Enduro 124 12,6-8500 8,5-8000 4 1 5 no D-D 920 7 112 21-18
4.532 PR4 125 Enduro Pro 124 12,6-8500 8,5-8000 4 1 5 no D-D 920 7 112 21-18
4.432 PR4 125 Supermoto 124 12,6-8500 8,5-8000 4 1 5 no D-D 810 7 102 17-17
4.732 PR4 125 Supermoto Pro 124 12,6-8500 8,5-8000 4 1 5 no D-D 810 7 102 17-17
4.737 PR4 240 Supermoto 124 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 810 7 108 17-17
5.097 PR4 240 Supermoto Pro 124 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 810 7 108 17-17
4.692 PR4 240 Enduro 233 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 920 7 115 21-18
5.034 PR4 240 Enduro Pro 233 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 920 7 115 21-18
5.937 PR4 240 Extreme 233 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 920 7 116 21-18
5.222 PR4 240 Ultrapassar 233 20-8000 18-7000 4 1 5 no D-D 920 7 116 21-18
6.341 PR5 250 Enduro 249 27,5-8000 23-7000 4 1 6 no D-D 940 7 123 21-18
7.732 PR5 250 Extreme 249 27,5-8000 23-7000 4 1 6 no D-D 940 7,5 119 21-18
6.532 PR5 250 Supermoto 249 27,5-8000 23-7000 4 1 6 no D-D 890 7 123 17-17
7.032 PR5 250 Supermoto Cup 249 27,5-8000 23-7000 4 1 6 no D-D 890 7 123 17-17
APRILIAVia G. Galilei, 1 - 30033 Noale (VE) - Tel.041/5829111 - www.aprilia.it
14.750 Caponord 1200 1197 125,1-8250 115-6800 4 2 6 si 2D-D 840 24 214 17-17
17.150 Caponord 1200 ABS Travel Pack 1197 125,1-8250 115-6800 4 2 6 si 2D-D 840 24 228 17-17
17.300 Caponord 1200 Rally 1197 125,1-8250 115-6800 4 2 6 si 2D-D 840 24 214 17-17
9.200 Dorsoduro 750 * 749 95,2-9000 80-7000 4 2 6 si 2D-D 870 12 - 17-17
11.440 Mana 850 GT * 839 76,2-8000 73-5000 4 2 A7 si 2D-D 800 16 - 17-17
4.310 RS4 50 49,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 820 14,5 - 17-17
5.190 RS4 125 124,8 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 820 14,5 - 17-17
8.270 Shiver 750 * 749,9 95,1-9000 80-7000 4 2 6 si 2D-D 810 16 189 17-17
22.370 RSV4 RF 996,6 201,3-13000 115-10500 4 4 6 si 2D-D 810 17 180 17-17
18.680 RSV4 RR 996,6 201,3-13000 115-10500 4 4 6 si 2D-D 810 17 180 17-17
17.930 Tuono V4 1100 Factory 1077 175,4-11000 121-10500 4 4 6 si 2D-D 825 18,5 180 17-17
15.830 Tuono V4 1100 RR 1077 175,4-11000 121-10500 4 4 6 si 2D-D 825 18,5 180 17-17
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4.240 BN 302 ** 300 38,1-12000 27-9000 4 2 6 no D-D 795 16 180 17-17
7.240 BN 600 GT * ** 600 84,3-11000 56,7-8100 4 4 6 no 2D-D 800 27 223 17-17
7.240 BN 600 R * ** 600 81,6-11500 52-10500 4 4 6 no 2D-D 800 15 208 17-17
6.740 BN 600i * ** 600 81,6-11500 52-10500 4 4 6 no 2D-D 800 15 208 17-17
12.150 TNT 899 899 119,7-9500 88-8000 4 3 6 no 2D-D 820 16 208 17-17
15.150 TNT R 1131 157,8-10200 120-8400 4 3 6 no 2D-D 830 16 205 17-17
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14.150 Tre 1130 K Amazonas 1131 125,1-9000 112-5000 4 3 6 no 2D-D 850 22 215 17-17
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5.740 Alp 4.0 349 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 863 10,5 133 21-18
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7.450 Evo 2T 125 Factory 124 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 660 2,6 67,5 21-18
4.160 Evo 80 124 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 678 2,5 66 21-18
7.540 Evo 4T 250 249,6 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 660 2,5 72 21-18
6.940 Evo 2T 250 249,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 660 2,6 68,5 21-18
7.660 Evo 2T 250 Factory 249,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 660 2,6 68,5 21-18
7.190 Evo 2T 300 296,5 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 660 2,6 68,5 21-18
7.860 Evo 2T 300 Factory 296,5 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 660 2,6 68,5 21-18
7.640 Evo 4T 300 297,3 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 660 2,5 72 21-18
8.440 Evo 4T 300 Factory 297,3 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 660 2,5 72 21-18
5.240 Motard M4 349 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 870 10,5 133 17-17
2.920 RE 125 4T 123,7 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 890 5,7 102 21-18
2.690 RR Enduro 50 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 930 6,5 85 21-18
3.840 RR Enduro 50 Factory 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 935 6,5 85 21-18
3.290 RR Enduro 50 Sport 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 935 6,5 85 21-18
3.220 RR Enduro 125 4T AC 124 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 933 5,7 103 21-18
4.990 RR Enduro 125 4T LC 124,66 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 917 5,7 105 21-18
8.440 RR Enduro 250 2T 249 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 930 9,5 104 21-18
8.940 RR Enduro 250 2T Racing 249 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 930 9,5 104 21-18
8.540 RR Enduro 300 2T 293,1 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 930 9,5 104 21-18
9.040 RR Enduro 300 2T Racing 293,1 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 930 9,5 104 21-18
9.240 RR Enduro 350 4T 349,1 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 940 8 114,5 21-18
9.740 RR Enduro 350 4T Racing 349,1 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 940 8 114,5 21-18
9.340 RR Enduro 430 4T 449,39 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 940 8 115,2 21-18
9.840 RR Enduro 430 4T Racing 449,39 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 940 8 115,2 21-18
9.430 RR Enduro 480 4T 497,94 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 940 8 115,7 21-18
9.940 RR Enduro 480 4T Racing 497,94 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 940 8 115,7 21-18
2.890 RR Motard 50 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 900 6,5 85 17-17
3.190 RR Motard 50 Sport 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 900 6,5 85 17-17
3.690 RR Motard 50 Track 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 900 6,5 85 17-17
3.590 RR Motard 125 4T AC 124 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 920 5,7 103 17-17
4.990 RR Motard 125 4T LC 124,66 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 886 5,7 105 17-17
3.850 Urban 125 124 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 835 7,5 101 19-16
3.960 Urban 125 Special 124 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 835 6 101 19-16
4.260 Urban 200 199 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 830 6 110 19-16
4.460 Urban 200 Special 199 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 830 6 110 19-16
6.840 Xtrainer 300 293 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 910 8,5 99 21-18
BIMOTAVia Giaccaglia, 38 - 47900 Rimini - Tel.0541/391115 - www.bimota.it
33.190 DB8 1198 170-9750 124,4-8000 4 2 6 no 2D-D 800 18 177 17-17
47.830 DB8 Oronero * 1198 170-9750 124,4-8000 4 2 6 no 2D-D 800 18 177 17-17
31.970 DB9 Brivido * 1198 162-9500 128,38-8000 4 2 6 no 2D-D 800 18 177 17-17
28.310 DBX 1078 95,1-7700 100-6200 4 2 6 no 2D-D 890 14 175 21-18
32.580 Tesi 3D Naked 1078 97,9-7750 98-6750 4 2 6 no 2D-D 780 16 170 17-17
* versioni speciali: tempi di consegna da concordare,
BMWVia Unione Europea, 1 - 20097 S. Donato Milanese (MI) - Tel.02/51610111 - www.bmw-motorrad.it
8.970 F 800 R * 798 89,8-8000 86-6000 4 2 6 si 2D-D 790 16 177 17-17
9.750 F 700 GS * 798,5 74,8-7300 77-5300 4 2 6 si 2D-D 790 16 186 19-17
13.150 F 800 GS Adventure * 798,5 85,7-7500 83-5750 4 2 6 si 2D-D 850 24 229 21-17
11.900 F 800 GS * 798,5 85,7-7500 83-5750 4 2 6 si 2D-D 850 16 214 21-17
11.350 F 800 GT * 798,5 89,8-8000 86-5800 4 2 6 si 2D-D 765 15,2 213 17-17
5.150 G 310 R 313 34-9500 28-7500 4 1 6 si D-D 785 11 158,5 17-17
22.700 K 1600 GT 1649 160,5-7750 175-5250 4 6 6 si 2D-D 810 24 295 17-17
24.600 K 1600 GTL 1649 160,5-7750 175-5250 4 6 6 si 2D-D 750 26,5 321 17-17
31.150 K 1600 GTL Exclusive 1649 160,5-7750 175-5250 4 6 6 si 2D-D 750 26,5 360 17-17
16.630 R 1200 GS 1170 125,1-7750 125-6500 4 2 6 si 2D-D 850 20 238 19-17
18.100 R 1200 GS Adventure 1170 125,1-7750 125-6500 4 2 6 si 2D-D 890 30 260 19-17
14.100 R 1200 R 1170 125,1-7750 125-6500 4 2 6 si 2D-D 790 18 231 17-17
14.850 R 1200 RS 1170 125,1-7750 125-6500 4 2 6 si 2D-D 820 18 236 17-17
18.900 R 1200 RT 1170 125,1-7750 125-6500 4 2 6 si 2D-D 805 25 274 17-17
15.950 R nineT 1170 110,2-7750 119-6000 4 2 6 si 2D-D 785 18 222 17-17
14.000 R nineT Scrambler 1170 110,2-7750 119-6000 4 2 6 si 2D-D 820 17 220 19-17
13.450 S 1000 R 999 160,5-11000 112-9250 4 4 6 si 2D-D 814 17,5 207 17-17
18.100 S 1000 RR 999 193,1-13000 112-9750 4 4 6 si 2D-D 820 17,5 178 17-17
16.300 S 1000 XR 999 160,5-11000 112-9250 4 4 6 si 2D-D 840 20 228 17-17
* disponibili versione depotenziata o depotenziabile 35 kW / 47 CV
MODELLO MODELLOMODELLOPR
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Motociclismo / ottobre 2016238
rr listino moto
BORILEUmberto Borile & Co s.r.l. - Pzza Liberazione, 133 - 35030 Vò Euganeo (PD) - Tel.049/9941307 - www.borile.it
17.750 B500RICKY - 44,9-0 n.d. 4 1 4 no D-D - 8,5 110 21-18
12.950 B450Scrambler 452,6 42,8-6350 47-6250 4 1 5 no D-D 800 9,5 130,5 19-18
9.750 BASTARD (motore escluso) - n.d. n.d. - - - no D-D - - - -
16.250 BASTARD 450 450 n.d. n.d. 4 1 - no D-D - - - -
16.250 BASTARD GM - n.d. n.d. 4 1 4 no D-D - - - -
4.000 Multiuso 125 230 15-6200 16,5-5500 4 1 - no D-D 815 5 84 -
4.740 Multiuso 230 230 15-6200 n.d. 4 1 - no D-D 815 5 84 -
CAN AMBRP Italy - Via Piave, 35 - 20016 Pero (MI) - Tel.02/33979310 - http://www.brp.com/it-it
19.399 Spyder RS SE5 998 107,4-8500 n.d. 4 2 A6 si D-D 737 27 317 14-15
17.399 Spyder RS SM5 998 107,4-8500 n.d. 4 2 6 si D-D 737 27 317 14-15
23.899 Spyder RT SE5 998 107,4-8500 n.d. 4 2 A6 si D-D 772 25 421 14-15
23.399 Spyder RT SM5 998 107,4-8500 n.d. 4 2 6 si D-D 772 25 421 14-15
CENTOALLORAVia Parini, 7 - 43100 Parma - Tel.0521/290449 - www.centoallora.net
13.950 Kawasaki VN900 Classic Sidecar 903 50,3-5700 58-3700 4 2 5 no D-D 680 20 330 16-15
13.750 Moto Guzzi V7 Classic 750 Sidecar 744 46,2-6200 59,4-3200 4 2 5 no D-D 805 17 300 18-17
14.450 Triumph Bonneville T100 Sidecar 865 68-7000 70-6000 4 2 5 no D-D 775 16 305 19-17
CR&SVia Galvani, 18 - 20019 Settimo Milanese - Tel.02/33514093 - www.crs-motorcycles.com
53.130 DUU Alegher 1917 96,6-5100 158-4300 4 2 6 no 2D-D 790 13,5 245 17-17
47.878 DUU Nottenebbia 1917 96,6-5100 158-4300 4 2 5 no 2D-D 790 - 245 17-17
60.265 DUU Sbirluscenta 1917 96,6-5100 158-4300 4 2 5 no 2D-D 790 - 245 17-17
12.650 VUN e basta * 652 54,4-7000 58,9-5000 4 1 5 no D-D 800 14 135 17-17
* disponibili versione depotenziata o depotenziabile 35 kW / 47 CV
DERBIViale Rinaldo Piaggio, 25 - 56025 Pontedera (PI) - Tel.0587/276343 - www.derbi.com/it
3.690 GPR 50 2T 49,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 820 13 116 17-17
4.270 GPR 125 4T 4V 124,2 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 800 14 120 17-17
4.250 Senda DRD 125 4T 4V R 124,2 15-9250 12-8500 4 1 6 no D-D 905 8 120 21-18
4.250 Senda DRD 125 4T 4V SM 124,2 15-9250 12-850 4 1 6 no D-D 905 8 120 17-17
2.660 Senda DRD X-Treme 50 R 49,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 865 7 96 17-17
2.760 Senda DRD X-Treme 50 SM 49,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 865 7 96 17-17
DUCATIVia Cavalieri Ducati, 3 - 40132 Bologna - Tel.800/553066 - www.ducati.it
10.640 Monster 821 Dark * 821 112,1-9250 89,4-7750 4 2 6 si 2D-D 785 17,5 205 17-17
11.740 Monster 821 Stripe * 821 112,1-9250 89,4-7750 4 2 6 si 2D-D 785 17,5 205 17-17
13.640 Monster 1200 1198 135-8750 118-7250 4 2 6 si 2D-D 785 17,5 209 17-17
16.440 Monster 1200 S 1198 145-8750 124,5-7250 4 2 6 si 2D-D 785 17,5 209 17-17
18.740 Monster 1200 R 1198 145-8750 124,5-7250 4 2 6 si 2D-D 785 17,5 209 17-17
22.140 Diavel Carbon 1198,4 161,8-9500 127,5-8000 4 2 6 si 2D-D 770 17 207 17-17
18.640 Diavel Dark 1198,4 161,8-9500 127,5-8000 4 2 6 si 2D-D 770 17 210 17-17
12.240 Hypermotard * 937 113,2-9250 98-7750 4 2 6 si 2D-D 870 16 175 17-17
15.840 Hypermotard SP * 937 113,2-9250 98-7750 4 2 6 si 2D-D 870 16 175 17-17
13.490 Hyperstrada * 937 113,2-9250 98-7750 4 2 6 si 2D-D 870 16 175 17-17
17.710 Multistrada 1200 1198,4 150,1-9250 119-7500 4 2 6 si 2D-D 850 20 189 17-17
24.240 Multistrada 1200 Pikes Peak 1198,4 150,1-9250 119-7500 4 2 6 si 2D-D 850 20 189 17-17
20.740 Multistrada 1200 S D-Air 1198,4 150,1-9250 119-7500 4 2 6 si 2D-D 850 20 192 17-17
20.040 Multistrada 1200 S Red 1198,4 150,1-9250 119-7500 4 2 6 si 2D-D 850 20 189 17-17
21.240 Multistrada 1200 Enduro 1198,4 160,1-9500 136-7500 4 2 6 si 2D-D 870 30 225 19-17
16.740 959 Panigale 955 157,1-10500 107-9000 4 2 6 si 2D-D 830 17 176 17-17
33.240 Panigale R 1198 194,5-10750 132-9000 4 2 6 si 2D-D 825 17 165 17-17
21.540 1299 Panigale 1299 205,4-10500 144,6-8750 4 2 6 si 2D-D 830 17 1655 17-17
26.240 1299 Panigale S 1299 205,4-10500 144,6-8750 4 2 6 si 2D-D 830 17 1665 17-17
7.940 Scrambler Sixty2 * 400 41,1-8750 34,4-7750 4 2 6 si D-D 790 13,5 170 18-17
10.400 Scrambler Classic * 803 74,8-8250 68-5570 4 2 6 si D-D 790 13,5 170 18-17
11.200 Scrambler Flat Track Pro * 803 74,8-8250 68-5570 4 2 6 si D-D 790 13,5 170 18-17
10.400 Scrambler Full Throttle * 803 74,8-8250 68-5570 4 2 6 si D-D 790 13,5 170 18-17
8.900 Scrambler Icon * 803 74,8-8250 68-5570 4 2 6 si D-D 790 13,5 170 18-17
10.400 Scrambler Urban Enduro * 803 74,8-8250 68-5570 4 2 6 si D-D 790 13,5 170 18-17
12.990 Streetfighter 848 849,4 131,9-10000 93,5-9500 4 2 6 no 2D-D 840 16,5 198 17-17
20.240 XDiavel 1262 156-9500 128,9-5000 4 2 6 si 2D-D 755 18 220 17-17
23.240 XDiavel S 1262 156-9500 128,9-5000 4 2 6 si 2D-D 755 18 220 17-17
* disponibili versione depotenziata o depotenziabile 35 kW / 47 CV
FANTIC MOTORVia Al Bigonzo n°15 - 31030 Dosson di Casier (Tv) - Tel.0422/634192 - www.fanticmotor.it
3.790 Caballero 50 Enduro Casa 48,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 900 7,5 83 21-18
4.890 Caballero 50 Enduro Comp. 48,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 930 7,5 82 21-18
3.290 Caballero 50 Enduro Perfor. 48,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 890 7,5 84 21-18
3.890 Caballero 50 Motard Casa 48,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 800 7,5 84 17-17
4.990 Caballero 50 Motard Comp. 48,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 800 7,5 82 17-17
3.290 Caballero 50 Motard Perfor. 48,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 860 7,5 85 17-17
5.540 Caballero 125 Enduro Casa 124,45 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 900 7,5 95 21-18
6.340 Caballero 125 Enduro Comp. 124,45 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 930 7,5 95 21-18
4.740 Caballero 125 Enduro Perfor. 124,45 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 890 7,5 96 21-18
5.640 Caballero 125 Motard Casa 124,45 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 800 7,5 96 17-17
6.440 Caballero 125 Motard Comp. 124,45 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 860 7,5 96 17-17
4.740 Caballero 125 Motard Perfor. 124,45 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 860 7,5 97 17-17
6.040 Caballero 200 Enduro Casa 183 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 900 7,5 95 21-18
6.540 Caballero 200 Enduro Comp. 183 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 930 7,5 95 21-18
6.140 Caballero 200 Motard Casa 183 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 800 7,5 96 17-17
6.640 Caballero 200 Motard Comp. 183 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 800 7,5 96 17-17
GASGASDistribuito da F&G srl - 10059 Susa (TO) - Tel.0122/33347 - www.gasgasitalia.it
7.549 EC 125 2T Racing 124 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 950 9,5 96 21-18
7.949 EC 200 2T Racing 199,4 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 950 - 107 21-18
7.749 EC 200 H Racing 199,4 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 950 9,5 104 21-18
8.149 EC 250 2T Racing 249,3 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 940 9,5 99 21-18
8.680 EC 250 H Racing 249,3 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 940 9,5 99 21-18
8.949 EC-F 250 4T Racing 249,3 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 950 8,2 108 21-18
5.849 EC Cami 4T 250 249,6 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 920 7,6 117 21-18
9.249 EC-F 300 4T Racing 290 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 950 8,2 108 21-18
8.449 EC 300 2T Racing 299 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 940 9,5 100 21-18
9.449 EC-F 450 4T Racing 449 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 950 8,2 115 21-18
4.350 Randonnè 125 4T 123,3 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 800 4 86 21-18
4.749 Randonnè 200 4T 179,2 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 800 4 86 21-18
7.050 TXT 125 PRO Racing 124,8 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 650 2,5 66 21-18
6.300 TXT 125 PRO Standard 124,8 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 650 2,4 66,5 21-18
7.350 TXT 250 PRO Racing 247,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 650 2,5 66,5 21-18
6.750 TXT 250 PRO Standard * 247,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 650 2,4 67 21-18
7.550 TXT 280 PRO Racing 272,2 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 650 2,5 66,5 21-18
6.500 TXT 280 PRO Standard 272,2 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 650 2,4 67 21-18
7.650 TXT 300 PRO Racing 294,1 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 650 2,4 67 21-18
5.249 TXT 80 PRO Racing 7914 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 590 2,4 64 21-18
* Solo su ordinazione
GHEZZI & BRIANVia Vivaldi, 20 - 23873 Missaglia (LC) - Tel.348/3109784 - www.ghezzi-brian.com
14.950 Fionda Replica 1064 91,1-8200 94-5400 4 2 6 no 2D-D 790 15,5 194 17-17
12.700 Furia Replica 1064 91,1-8200 94,2-5400 4 2 6 no 2D-D 790 15,5 197 17-17
20.780 Furia S 1064 87-8250 80,4-3500 4 2 5 no 2D-D 790 18 185 17-17
30.500 Furia Titanium 1064 87-8250 80,4-3500 4 2 5 no 2D-D 790 18 178 17-17
16.200 Sport Monza 1000 1064 91,1-7800 94-6000 4 2 6 no 2D-D 800 16 192 17-17
21.080 Supertwin 1100 1064 87-7500 88,3-6250 4 2 5 no 2D-D 800 16 192 17-17
20.550 V-Twin Motard 1151 115,6-7500 111-6000 4 2 6 no 2D-D 830 17 220 17-17
HARLEY-DAVIDSONvia Stephenson, 73 - 20157 Milano - www.harley-davidson.it
7.250 750 Street * 749 n.d. 60-4000 4 2 6 si D-D 709 13,1 222 17-15
42.550 CVO Limited 1802 n.d. 165-3250 4 2 6 si 2D-D 760 22,7 431 17-16
40.150 CVO Street Glide 1868 n.d. 165-3250 4 2 6 si 2D-D 690 22,7 398 19-18
28.550 CVO Pro Street Breakout 1801 n.d. 130-3000 4 2 6 si D-D 660 18,9 332 19-18
17.950 Dyna Fat Bob 1690 n.d. 132-3250 4 2 6 si D-D 663 18,9 305 16-16
MODELLO MODELLOMODELLO MODELLOPR
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ottobre 2016 / Motociclismo 239
listino moto
16.850 Dyna Low Rider 1690 n.d. 130-3000 4 2 6 si D-D 680 17,8 289 19-17
20.550 Dyna Low Rider S 1801 n.d. 156-3500 4 2 6 si D-D 685 17,8 305 19-17
15.150 Dyna Street Bob 1690 n.d. 130-3000 4 2 6 si D-D 680 17,8 289 19-17
17.150 Dyna Wide Glide 1690 n.d. 132-3250 4 2 6 si D-D 680 17,8 295 21-17
30.550 Electra Glide Ultra Limited 1746 n.d. 152-3250 4 2 6 si 2D-D 740 22,7 413 17-16
30.550 Electra Glide Ultra Limited Low 1746 n.d. 152-3250 4 2 6 si 2D-D 685 22,7 413 17-16
23.150 Softail Heritage Classic* 1690 n.d. 130-3000 4 2 6 si D-D 690 18,9 326 16-16
22.050 Softail Breakout 1690 n.d. 130-3000 4 2 6 si D-D 660 18,9 308 21-18
21.850 Softail Deluxe * 1690 n.d. 132-3250 4 2 6 si D-D 670 18,9 313 16-16
23.950 Softail Fat Boy S 1690 n.d. 132-3250 4 2 6 si D-D 645 18,9 313 17-17
22.250 Softail Fat Boy* 1690 n.d. 132-3250 4 2 6 si D-D 645 18,9 313 17-17
22.550 Softail Fat Boy Special * 1690 n.d. 132-3000 4 2 6 si D-D 670 19,7 318 17-17
20.450 Softail Slim* 1690 n.d. 132-3250 4 2 6 si D-D 650 18,9 305 16-16
21.950 Softail Slim S 1802 n.d. 132-3250 4 2 6 si D-D 650 18,9 305 16-16
10.550 883 Iron * 883 n.d. 70-3750 4 2 5 no D-D 693 12,5 245 19-16
10.450 883 SuperLow * 883 n.d. 70-3750 4 2 5 si D-D 695 17 245 19-16
12.850 Forty-Eight * 1202 n.d. 96-3750 4 2 5 si D-D 710 7,9 245 16-16
12.750 Sportster 1200 Custom * 1202 n.d. 96-3750 4 2 5 si D-D 710 17 255 16-16
13.350 Sportster Roadster 1202 n.d. 97-4250 4 2 5 si D-D 785 12,5 259 19-18
13.350 Sportster SuperLow 1200T * 1202 68-5750 96-3750 4 2 5 si D-D 710 17 255 16-16
25.150 Touring Road King 1746 n.d. 150-3250 4 2 6 si 2D-D 705 22,7 379 17-16
25.150 Touring Road King Classic 1746 n.d. 150-3250 4 2 6 si 2D-D 715 22,7 371 16-16
29.250 Touring Road Glide Ultra 1745 n.d. 152-3250 4 2 6 si 2D-D 760 22,7 425 17-16
27.950 Touring Road Glide Special 1746 n.d. 150-3250 4 2 6 si 2D-D 685 22,7 388 19-16
27.650 Touring Street Glide Special 1746 n.d. 150-3250 4 2 6 si 2D-D 685 22,7 376 19-16
30.550 Trike Freewheeler 1746 n.d. 150-3500 4 2 6 no 2D-D 700 22 507 19-15
38.350 Trike Tri Glide Ultra 1746 n.d. 165-3250 4 2 6 no 2D-D 735 22,7 564 16-15
19.750 V-Rod Muscle 1246 n.d. 115-7000 4 2 5 si 2D-D 640 18,9 292 19-18
19.150 V-Rod Night Rod Special 1246 n.d. 111-7200 4 2 5 si 2D-D 640 18,9 292 19-18
* disponibili versione depotenziata o depotenziabile 35 kW / 47 CV
HMMOTO S.p.A.: Via alla Cascata, 7 23815 - Introbio (LC) - Italy - Tel.0341/901533 - www.hmmoto.it
4.660 City 125 4T 124,66 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 860 7,3 115 19-17
4.960 City 200 4T 182,67 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 860 7,3 115 19-17
3.490 CRE 50 Baja 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 924 6 96 21-18
4.050 CRE 50 Baja RR 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 926 6 92,4 21-18
4.770 CRE Baja 125 4T 124,66 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 909 7,3 106,5 21-19
5.210 CRE Baja RR 125 4T 124,66 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 937 7,3 106,7 21-19
3.550 Derapage 50 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 si D-D 908 6 95,9 17-17
4.550 Derapage 50 Competition 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 si D-D 902 6 93,6 17-17
4.550 Derapage 50 RR 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 si D-D 894 6 93,5 17-17
4.900 Derapage 125 4T 124,66 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 900 7,3 106,4 21-19
5.305 Derapage RR 125 4T 124,66 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 902 7,3 106 21-19
4.660 Locusta 125 4T 124,66 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 870 7,3 114 21-18
4.860 Locusta 200 4T 182,67 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 870 7,3 114 21-18
HONDAVia della Cecchignola, 5/7 - 00143 Roma - Tel.848/846632 - www.hondaitalia.com
12.650 Africa Twin 998 95,2-7500 98-6000 4 2 6 no 2D-D 850 18,8 228 21-18
13.150 Africa Twin ABS *** 998 95,2-7500 98-6000 4 2 6 si 2D-D 850 18,8 232 21-18
14.300 Africa Twin ABS DCT *** 998 95,2-7500 98-6000 4 2 6 si 2D-D 850 18,8 232 21-18
17.050 Africa Twin ABS DCT Travel ed. *** 998 95,2-7500 98-6000 4 2 6 si 2D-D 850 18,8 232 21-18
15.900 Africa Twin ABS Travel Ed. *** 998 95,2-7500 98-6000 4 2 6 si 2D-D 850 18,8 232 21-18
6.240 CB500F ABS 471 47,6-8500 43-7000 4 2 6 si 2D-D 790 15,7 175 17-17
6.740 CB500X ABS 471 47,6-8500 43-7000 4 2 6 si 2D-D 810 15,7 178 17-17
7.530 CB500X ABS Travel Edition 471 47,6-8500 43-7000 4 2 6 si 2D-D 810 15,7 178 17-17
7.550 CB650F ABS 649 87-11000 63-8000 4 4 6 si 2D-D 810 17,3 208 17-17
11.045 CB1000R ABS 998 125,1-10000 100-8000 4 4 6 si 2D-D 825 17 205 17-17
12.750 CB1100 ABS EX 1140 89,8-7500 93-5000 4 4 6 si 2D-D 795 14,6 260 18-18
2.790 CB125F 124,7 10,6-7750 10,2-6250 4 1 5 no D-T 775 13 128 18-18
3.740 CBR125R 124,7 12,8-10000 10,1-8000 4 1 6 no D-D 793 13 137 17-17
5.050 CBR300R ABS 286 30,9-8500 27-7250 4 1 6 si D-D 785 13 164 17-17
6.800 CBR500R ABS 471 47,6-8500 43-7000 4 2 6 si 2D-D 790 15,7 177 17-17
11.240 CBR600RR 599 119,7-13500 66-11250 4 4 6 no 2D-D 820 18 155 17-17
12.250 CBR600RR ABS 599 119,7-13500 66-11250 4 4 6 si 2D-D 820 18 155 17-17
8.350 CBR650F 649 87-11000 63-8000 4 4 6 si 2D-D 810 17,3 211 17-17
15.140 CBR1000RR Fireblade ** 999,8 178,2-12000 112-8500 4 4 6 no 2D-D 820 17,7 200 17-17
16.140 CBR1000RR Fireblade ABS ** 999,8 178,2-12000 112-8500 4 4 6 si 2D-D 820 17,7 211 17-17
18.400 CBR1000RR Fireblade SP ** 999,8 178,2-12000 112-8500 4 4 6 no 2D-D 820 17,7 199 17-17
19.400 CBR1000RR Fireblade SP ABS ** 999,8 178,2-12000 112-8500 4 4 6 no 2D-D 820 17,7 199 17-17
7.590 CRF250R 2016 * 249 38,1-11000 26,4-8500 4 1 5 no D-D 951 6,3 105,6 21-19
8.390 CRF250R 2016 Cross Special* 249 38,1-11000 26,4-8500 4 1 5 no D-D 951 6,3 105,6 21-19
8.440 CRF250R Enduro * 249,4 38,1-11000 26,4-8500 4 1 5 no D-D 951 6,3 108,7 21-18
11.040 CRF250R Enduro Special * 249,4 38,1-11000 26,4-8500 4 1 5 no D-D 951 6,3 108,7 21-18
4.890 CRF250M 250 23,1-8500 22-7000 4 1 6 no D-D 855 7,7 145 17-17
8.900 CRF300R Enduro * 290,9 39,2-10900 27,2-8400 4 1 5 no D-D 951 6,3 108,7 21-18
11.500 CRF300R Enduro Special * 290,9 39,2-10900 27,2-8400 4 1 5 no D-D 951 6,3 108,7 21-18
8.340 CRF250X Enduro * 296 30,6-9000 25-7900 4 1 5 no D-D 958 7,3 115 21-18
8.800 CRF300X Enduro * 296 30,6-9000 25-7900 4 1 5 no D-D 958 7,3 115 21-18
8.840 CRF450X Enduro * 449 45,2-7500 43,1-7000 4 1 5 no D-D 963 7,2 121 21-18
9.140 CRF450X Supermoto * 449 45,2-7500 43,1-7000 4 1 5 no D-D 959 7,2 124 17-17
7.990 CRF450R 2016 * 449,7 52,1-8500 47,7-6500 4 1 5 no D-D 952 6,3 110,6 21-19
8.790 CRF450R 2016 Cross Special * 449,7 52,1-8500 47,7-6500 4 1 5 no D-D 952 6,3 110,6 21-19
8.940 CRF450R Enduro * 449,7 52,1-8500 47,7-6500 4 1 5 no D-D 951 6,3 114 21-18
10.240 CRF450R Supermoto * 449,7 52,1-8500 47,7-6500 4 1 5 no D-D 949 6,4 117 17-17
9.240 CRF500R Enduro * 477,8 53,7-8400 48,5-6300 4 1 5 no D-D 951 6,3 114 21-18
11.590 CRF500R Enduro Special * 477,8 53,7-8400 48,5-6300 4 1 5 no D-D 951 6,3 114 21-18
10.540 CRF500R Supermoto * 477,8 45,2-7500 43,1-7000 4 1 5 no D-D 949 6,4 117 17-17
9.440 CRF500X Supermoto * 487 46,2-7400 43,5-6900 4 1 5 no D-D 959 7,2 124 17-17
9.140 CRF500X Enduro * 487,5 46,2-7400 43,5-6900 4 1 5 no D-D 963 7,2 121 21-18
9.240 CTX700 DCT ABS 670 47,6-6250 60-4750 4 2 6 si D-D 720 12,4 244 17-17
8.540 CTX700N DCT ABS 670 47,6-6250 60-4750 4 2 6 si D-D 720 12,4 227 17-17
18.050 CTX1300 ABS 1261 84,3-6000 106-4500 4 4 5 si 2D-D 735 19,5 338 18-17
24.750 GL1800 F6B Goldwing 40th 1832 118,3-5500 167-4000 4 6 5 si 2D-D 725 25 385 18-16
31.420 GL1800 Goldwing 1832 118,3-5500 167-4000 4 6 5 si 2D-D 740 25 421 18-16
21.950 GL1800 Goldwing F6C 1832 115,6-5500 167-4000 4 6 5 si 2D-D 734 23,2 341 19-17
3.600 MSX125 124,9 9,8-7000 10,9-5500 4 1 4 no D-D 765 5,5 101,7 12-12
8.040 NC750S ABS DCT 745 n.d. 68-4750 4 2 6 si D-D 790 14,1 226 17-17
8.810 NC750S ABS DCT Plus 745 n.d. 68-4750 4 2 6 si D-D 790 14,1 226 17-17
7.640 NC750X ABS 745 54,8-6250 68-4750 4 2 6 si D-D 830 14,1 219 17-17
8.640 NC750X ABS DCT 745 54,8-6250 68-4750 4 2 A si D-D 830 14,1 229 17-17
10.640 NC750X ABS DCT Travel Edition 745 54,8-6250 68-4750 4 2 6 si D-D 830 14,1 229 17-17
9.640 NC750X ABS Travel Edition 745 54,8-6250 68-4750 4 2 6 si D-D 830 14,1 219 17-17
12.750 Crossrunner 800 ABS 782 101,9-10000 72,8-9500 4 4 6 si 2D-D 816 21,5 240 17-17
14.240 Crossrunner 800 ABS Travel Ed. 782 101,9-10000 72,8-9500 4 4 6 si 2D-D 816 21,5 240 17-17
12.750 VFR800F ABS 782 105,9-10250 75,1-8500 4 4 6 si 2D-D 789 21,5 242 17-17
17.000 Crosstourer 1200 ABS DCT T. Ed. 1237 129,2-7750 126-6500 4 4 A si 2D-D 850 21,5 287 19-17
16.000 Crosstourer 1200 ABS T. Ed. 1237 129,2-7750 126-6500 4 4 6 si 2D-D 850 21,5 277 19-17
16.180 VFR1200F ABS 1237 172,7-10000 129-8750 4 4 6 si 2D-D 815 19 267 17-17
17.440 VFR1200F ABS DCT 1237 172,7-10000 129-8750 4 4 6 si 2D-D 815 19 277 17-17
7.640 VT750 Shadow Black Spirit 745 45,6-5500 65-3500 4 2 5 no D-T 652 14,6 230 21-15
11.850 Vultus 745 54,8-6250 68-4750 4 2 6 si D-D 650 141,6 245 18-17
14.520 VT1300CX 1312 57,8-4250 107-2250 4 2 5 no D-D 678 12,8 303 21-18
* distribuite da RedMoto, via Filippo da Desio, 47 - 20832 Desio (MB) - tel, 0362/1908118 - www,redmoto,it
** Livrea Repsol +100 euro *** Livrea Tricolour +300 euro
HUSQVARNAVia Spallanzani 16/B - 24061 Albano Sant’Alessandro (BG) - Tel.035.580318 - www.husqvarna-motorcycles.com
9.530 701 Enduro 690 66,6-7500 68-6000 4 1 6 si D-D 910 13 145 21-18
9.790 701 Supermoto 690 66,6-7500 68-6000 4 1 6 si D-D 890 13 145 17-17
9.380 FC 250 249,9 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 960 7 98,8 21-19
9.700 FC 350 349,7 57,9- n.d. 4 1 5 no D-D 960 7 100,4 21-19
10.020 FC 450 449,3 63- n.d. 4 1 5 no D-D 960 7 101,2 21-19
10.010 FE 250 248,6 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 970 9,5 - 21-18
10.330 FE 350 349,7 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 970 9,5 - 21-18
10.640 FE 450 449,3 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 970 9 113 21-18
10.840 FE 501 510,4 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 970 9 - 21-18
10.400 FS 450 449,3 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 927 9 113 17-17
5.480 TC 85 84,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 890 5 68,5 21-19
8.100 TC 125 124,8 40- n.d. 2 1 6 no D-D 960 7 87,4 21-19
8.460 TC 250 249 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D 960 7 95,8 21-19
7.750 TX 125 124,8 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 9,5 96 21-18
9.280 TE 250 249 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 11 - 21-18
9.590 TE 300 293,2 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 11 - 21-18
MODELLO MODELLOMODELLOPR
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Motociclismo / ottobre 2016240
rr listino moto
HYOSUNGRoyal Moto Italia, via L. Pasini, 25 - 30175 Marghera (VE) - Tel.041/925215 - www.royalmotoitalia.it
3.740 Aquila GV 125 124,7 14,6-10500 9,8-10000 4 2 6 no D-T 695 14 153 16-15
4.240 Aquila GV 250 249 27,9-9200 22-7500 4 2 5 no D-T 695 14 160 16-15
6.440 Aquila GV 650 P * 647 80,2-9250 66,9-7250 4 2 5 no 2D-D 675 16 218 18-17
3.750 Comet GT 125 124,7 14,6-11000 9,7-10000 4 2 5 no D-D 795 17 150 17-17
4.000 Comet GT 250 249 28,6-10250 21,2-7250 4 2 5 no D-D 795 17 150 17-17
4.240 Comet GT 250 R 249 29,2-10250 21,2-7250 4 2 5 no D-D 795 17 150 17-17
5.400 Comet GT 650 P * 647 80,2-9250 66,9-7250 4 2 6 no 2D-D 810 17 196 17-17
5.540 Comet GT 650 R * 647 80,2-9250 66,9-7250 4 2 6 no 2D-D 810 17 208 17-17
3.900 GD 250 N 249 28,8-8500 26,1-7000 4 1 6 no D-D 810 11 155 17-17
4.140 GD 250 R 249 28,8-8500 26,1-7000 4 1 6 no D-D 810 11 155 17-17
4.140 Comet GT 125 R 124,7 14,6-11000 9,7-10000 4 2 5 no D-D 795 17 150 17-17
3.000 Krion RT 125 D 124,5 11,8-10000 9,6-6500 4 1 5 no D-T 790 9,1 125 18-14
6.840 ST 7 * 680 66,2-8000 58-7000 4 2 5 no D-D 675 17 229 16-15
* disponibili anche in versione depotenziata 25 kW / 34 CV
INDIANEgimotors - via Filippo da Desio, 49-51 - 20832 Desio (MB) - Tel.349 8886355 - www.egimotors.it
12.640 Scout Sixty 999 79,2-7300 89-5600 4 2 5 si D-D 643 12,5 256 16-16
14.240 Scout 1133 102-8000 98-5900 4 2 6 si D-D 673 12,5 246 16-16
30.240 Roadmaster 1811 n.d. 139-2600 4 2 6 si 2D-D 673 20,8 408 16-16
23.440 Chief Classic 1811 n.d. 161,6-3000 4 2 6 si 2D-D 660 20,8 354 16-16
27.240 Chief Vintage 1811 n.d. 161,6-3000 4 2 6 si 2D-D 660 20,8 364 16-16
28.740 Chieftain 1811 n.d. 161,6-3000 4 2 6 si 2D-D 660 20,8 370 16-16
27.740 Springfield 1811 n.d. 139-3000 4 2 6 si 2D-D 850 20,8 384 16-16
KAWASAKIVia Meraviglia, 31 - 20020 Lainate (MI) - Tel.02/9328521 - www.kawasaki.it
18.440 1400 GTR 1352 155-8800 136-6200 4 4 6 si 2D-D 815 22 304 17-17
7.540 ER-6F ABS * 649 72,1-8500 64-7000 4 2 6 si 2D-D 805 16 209 17-17
6.740 ER-6N ABS * 649 72,1-8500 66-7000 4 2 6 si D-D 785 15,5 204 17-17
4.740 KLX250 249 21,8-7500 n.d. 4 1 6 no D-D 890 7,7 138 21-18
8.980 KLX450R 449,5 56,2-8500 50,8-7000 4 1 5 no D-D 935 8 126 21-18
3.690 KX 65 64 16,7-12500 9,7-11000 2 1 6 no D-D 760 3,8 57 14-12
4.990 KX 85 84 28,6-12000 17,2-11000 2 1 6 no D-D 840 5,5 65 17-14
4.990 KX 85-II 84 28,6-12000 17,2-11000 2 1 6 no D-D 840 5,5 65 17-14
8.140 KX250F 249 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 940 6,4 104,5 21-19
8.890 KX450F 449 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 955 6,2 112,5 21-19
5.840 Ninja 300 ABS 296 39,4-11000 27-10000 4 2 6 si D-D 785 17 174 17-17
5.990 Ninja 300 ABS KRT Edition 296 39,4-11000 27-10000 4 2 6 si D-D 785 17 174 17-17
26.250 Ninja H2 998 200,2-11000 133,5-10500 4 4 6 si 2D-D 825 17 238 17-17
53.000 Ninja H2R 998 310,1-14000 165-12500 4 4 6 si 2D-D 830 17 216 17-17
12.440 Ninja ZX-6R 599 131,1-14000 66,7-11700 4 4 6 no 2D-D 815 17 191 17-17
13.640 Ninja ZX-6R ABS 636 131,1-13500 71-11500 4 4 6 si 2D-D 830 17 194 17-17
13.790 Ninja ZX-6R ABS KRT Edition 636 131,1-13500 71-11500 4 4 6 si 2D-D 830 17 194 17-17
18.140 Ninja ZX-10R ABS 998 210-13000 114,3-11500 4 4 6 si 2D-D 813 17 198 17-17
18.340 Ninja ZX-10R KRT Replica 998 210-13000 114,3-11500 4 4 6 si 2D-D 813 17 198 17-17
19.240 Ninja ZX-10R Performance 998 210-13000 114,3-11500 4 4 6 si 2D-D 813 17 198 17-17
7.940 Versys 650 ABS * 649 69,4-8500 64-7000 4 2 6 si 2D-D 840 21 216 17-17
9.740 Versys 650 Grand Tourer ABS * 649 69,4-8500 64-7000 4 2 6 si 2D-D 840 21 216 17-17
9.220 Versys 650 Tourer Plus ABS * 649 69,4-8500 64-7000 4 2 6 si 2D-D 840 21 216 17-17
12.840 Versys 1000 1043 120-9000 102-7500 4 4 6 si 2D-D 840 21 250 17-17
14.830 Versys 1000 Grand Tourer 1043 120-9000 102-7500 4 4 6 si 2D-D 840 21 250 17-17
14.230 Versys 1000 Tourer Plus 1043 120-9000 102-7500 4 4 6 si 2D-D 840 21 250 17-17
7.940 Vulcan S ABS S.E.* 649 61,2-7500 63-6600 4 2 6 si D-D 705 14 228 18-17
7.740 Vulcan S ABS* 649 61,2-7500 63-6600 4 2 6 si D-D 705 14 228 18-17
10.435 Vulcan 900 Cl. Light Tourer 903 54,4-6000 82-3500 4 2 5 no D-D 680 20 253 16-15
8.940 Vulcan 900 Classic 903 54,4-6000 82-3500 4 2 5 no D-D 680 20 253 16-15
9.140 Vulcan 900 Classic S.E. 903 54,4-6000 82-3500 4 2 5 no D-D 680 20 253 16-15
8.940 Vulcan 900 Custom 903 54,4-6000 82-3500 4 2 5 no D-D 685 20 250 21-15
17.040 Vulcan 1700 Nomad 1700 73,4-5000 136-2750 4 2 6 si 2D-D 730 20 378 16-16
20.640 Vulcan 1700 Voyager 1700 73,4-5000 136-2750 4 2 6 si 2D-D 750 20 407 16-16
8.640 W800 773 47,6-6500 60-2500 4 2 5 no D-T 790 14 216 19 - 18
9.040 W800 Final Edition 773 47,6-6500 60-2500 4 2 5 no D-T 790 14 216 19 - 18
8.940 W800 SE 773 47,6-6500 60-2500 4 2 5 no D-T 790 14 216 19 - 18
4.540 Z250SL 249 28-9700 22,6-8200 4 1 6 no D-D 785 11 148 17-17
4.940 Z250SL ABS 249 28-9700 22,6-8200 4 1 6 si D-D 785 11 150 17-17
5.440 Z300 ABS 296 39,4-11000 27-10000 4 2 6 si D-D 785 17 170 17-17
6.090 Z300 ABS Performance 296 39,4-11000 27-10000 4 2 6 si D-D 785 17 170 17-17
9.240 Z800 ABS 806 112,9-10200 83-8000 4 4 6 si 2D-D 834 17 229 17-17
8.440 Z800 e ABS * 806 95,2-10200 83-8000 4 4 6 si 2D-D 834 17 229 17-17
10.240 Z800 Performance ABS 806 112,9-10200 83-8000 4 4 6 si 2D-D 834 17 229 17-17
12.540 Z1000 ABS 1043 142,1-10000 111-7300 4 4 6 si 2D-D 815 17 221 17-17
13.940 Z1000 ABS Performance 1043 142,1-10000 111-7300 4 4 6 si 2D-D 815 17 221 17-17
13.140 Z1000 SX ABS 1043 142,1-10000 111-7300 4 4 6 si 2D-D 820 19 231 17-17
14.040 Z1000 SX Tourer ABS 1043 142,1-10000 111-7300 4 4 6 si 2D-D 820 19 231 17-17
16.590 ZZ-R1400 ABS 1441 210,1-10000 162,5-7500 4 4 6 si 2D-D 800 22 268 17-17
19.840 ZZ-R1400 ABS SE 1441 210,1-10000 162,5-7500 4 4 6 si 2D-D 800 22 268 17-17*: disponibili versione depotenziata o depotenziabile 35 kW / 47 CV
KEEWAYVia Cappellini 206/a - 51100 Pistoia - Tel.0573/534689 - www.keeway.it
3.240 Blackster 250 249 18,4-9450 18,7-5750 4 2 5 no D-D - 14 172 16-16
2.240 RKS 125 Sport 124,5 11,2-9000 9,2-7500 4 1 5 no D-T - 16 125 17-17
2.240 RKV 125 124 11,2-9000 9,2-7500 4 1 5 no D-D - 17 120 17-17
2.240 Super Light 125 Limited 124 9,9-9000 8,4-6000 4 1 5 no D-T - 15 134 16-15
2.240 TX 125 Motard 124,5 11,2-9000 9,4-7500 4 1 5 no D-D - 10,5 120 17-17
KLNK Bike - Via Carobe 54 - 25040 Gianico (BS) - Tel.0364.335711 - www.nkbike.it
7.776 KXE125 124 40,5-11500 26-10500 2 1 6 no D-D 930 8,2 87 21-18
8.442 KXE250 249 56,4-8500 51-7500 2 1 6 no D-D 965 8,2 104 21-18
8.958 KXE250F 249 43-11000 28,7-8500 4 1 5 no D-D 950 7,5 92 21-19
8.026 SM125 124 40,5-11500 26-10500 2 1 5 no D-D 915 8,2 94 17-17
8.692 SM250 249 56,4-8500 51-7500 2 1 6 no D-D 945 8,2 97 17-17
9.268 SM250F 249 43-11000 28,7-8500 4 1 5 no D-T 950 7,5 92 17-17
KTM Via Spallanzani, 16/A - 24061 Albano S. Alessandro (BG) - Tel.035/303100 - www.ktm.com
9.180 690 Enduro R * 690 66,6-7500 68-6000 4 1 6 no D-D 910 12 138,5 21-18 9.320 690 SMC R * 690 66,6-7500 68-6000 4 1 6 no D-D 890 12 139,5 17-17 13.400 1050 Adventure * 1050 95,2-6200 107-5700 4 2 6 si 2D-D 850 23 212 19-17 15.860 1190 Adventure MSC 1195 149,6- n.d. 4 2 6 si 2D-D 860 23 212 19-17 15.960 1190 Adventure R MSC 1195 149,6- n.d. 4 2 6 si 2D-D 860 23 212 21-18 18.890 1290 Super Adventure 1301 160,5-8750 140-6750 4 2 6 si 2D-D 860 30 229 19-17 4.480 125 Duke ABS 124,7 15-10500 12-8000 4 1 6 si D-D 810 11 118 17 - 17 5.450 390 Duke ABS * 375 43,5-9500 35-7250 4 1 6 si D-D 800 11 139 17 - 17 9.050 690 Duke * 690 70-7500 70-5500 4 1 6 si D-D 835 14 149,5 17-17 10.630 690 Duke R * 690 70-7500 70-5500 4 1 6 si D-D 835 14 149,5 17-17 18.520 1290 Super Duke GT 1301 172,7-8865 144-7750 4 2 6 si 2D-D 835 18 189 17-17 16.360 1290 Super Duke R 1301 172,7-8865 144-7750 4 2 6 si 2D-D 835 18 189 17-17 18.520 1290 Super Duke R-SE 1301 172,7-8865 144-7750 4 2 6 si 2D-D 835 18 189 17-17 7.540 125 XC W 124,8 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 9,5 91 21-18 9.730 250 EXC-F 248,6 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 970 8,5 103 21-18 10.470 250 EXC-F Six Days 248,6 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 970 8,5 103 21-18 9.020 250 EXC-E 249 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 9,5 100 21-18 9.740 250 EXC-E Six Days 249 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 9,5 100 21-18 9.320 300 EXC-E 293,2 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 9,5 100 21-18 10.050 300 EXC-E Six Days 293,2 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 9,5 100 21-18 10.060 350 EXC 349,7 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 960 8,5 104 21-18 10.810 350 EXC Six Days 349,7 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 960 8,5 104 21-18 10.400 450 EXC 449,3 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 960 8,5 106 21-18 11.100 450 EXC Six Days 449,3 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 960 8,5 106 21-18 10.600 500 EXC 510,4 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 960 8,5 106,5 21-18 11.320 500 EXC Six Days 510,4 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 960 8,5 106,5 21-18 12.210 Freeride E-SM - 15- 42- - - - no D-D 880 - 111 17-17 11.500 Freeride E-SX - 15- 42- - - - no D-D 910 - 106 21-18 12.050 Freeride E-XC - 15- 42- - - - no D-D 910 - 106 21-18 6.924 Freeride 250 249 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 915 5,5 92,5 21-18 7.881 Freeride 350 349,7 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 915 5,5 99,5 21-18 5.050 RC 125 124,7 15-9500 n.d. 4 1 6 si D-D 820 10 135 17-17 6.055 RC 390 375 59,8- n.d. 4 1 6 si D-D 820 10 147 17-17 17.050 RC8 1190 R 1195 175,4-10250 127-8000 4 2 6 no 2D-D 805 16,5 184 17-17 7.980 125 SX 124,8 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 7 87,2 21-19 8.220 150 SX 143,5 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 960 7 87,2 21-19
MODELLO MODELLOMODELLO MODELLOPR
EZ
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ottobre 2016 / Motociclismo 241
listino moto
8.430 250 SX 249 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D 960 7 95,4 21-19
9.260 250 SX-F 249,9 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 960 7 98,2 21-19
8.853 SX-F 250 249,9 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 992 7,5 102,9 21-19
9.580 350 SX-F 349,7 57,9- n.d. 4 1 5 no D-D 960 7 99,8 21-19
9.900 450 SX-F 449,3 62- n.d. 4 1 4 no D-D 960 7 100,2 21-19
* disponibili versione depotenziata o depotenziabile 35 kW / 47 CV
KYMCOPadana Ricambi - Via De Gasperi, 11 - 25080 Molinetto di Mazzano (BS) - Tel.030/2120620 - www.kymco.it
1.950 K-PIPE 125 124 8,2-7000 8,6-5500 4 1 4 no D-T - 4,5 103 17-17
3.350 Quannon 125 Naked 124 13,1-10000 9,9-8000 4 1 5 no D-D - 13,5 132 17-17
MASHFantic Motor - Via al Bigonzo, 15 - 31030 Dosson di Casier (TV) - Tel.0422 634192 - www.mash-italia.it
3.090 Café Racer 124 11,6-8750 n.d. 4 1 5 no D-D 780 12 96 17-17
2.990 Scrambler 125 124 11,6-8750 n.d. 4 1 5 no D-T 800 14 110 18-16
2.390 Seventy 124 11,6-8750 n.d. 4 1 5 no D-T 780 12 99 18-16
2.940 Seventy Five 124 11,6-8750 n.d. 4 1 5 no D-D 780 14 96 17-17
5.040 Five Hundred 397 27,7-7000 29,9-5500 4 1 5 no D-T 790 13 151 19-18
5.240 Scrambler 400 397 27,7-7000 29,9-5500 4 1 5 no D-T 790 13 151 19-18
4.040 Two Fifty 249 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 780 14 96 17-17
MILLEPERCENTOVia Brianza, 6 - Verano Brianza (MB) - Tel.0362/805010 - www.millepercento.it
24.250 Alba 1151 104,7-7600 124,5-4900 4 2 6 no 2D-D 820 24 - 17-17
24.850 BB1 1420 134,6-7000 146-5600 4 2 6 no 2D-D 800 17 223 17-17
MONTESAdistribuite da RedMoto, via Filippo da Desio, 47 - 20832 Desio (MB) - Tel.0362/1908118 - www.redmoto.it
8.140 4Ride 258,9 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 880 4,4 85 21-18
6.790 Cota 4RT 260 258,9 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 650 1,9 73 21-18
8.190 Cota 4RT 260 Race Replica 258,9 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 650 1,9 73,5 21-18
9.690 Cota 4RT 300 RR 299 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 650 1,9 73,5 21-18
MOTO GUZZIVia E. V. Parodi, 57 - 23826 Mandello del Lario (LC) - Tel.0341/709111 - www.motoguzzi.it
18.940 Audace 1380 96,6-6500 120-2750 4 2 6 si 2D-D 740 20,5 314 18-16
18.240 California 1400 Custom 1380 96,6-6500 120-2750 4 2 6 si 2D-D 740 20,5 300 18-16
20.240 California 1400 Touring 1380 96,6-6500 120-2750 4 2 6 si 2D-D 740 20,5 337 18-16
20.940 California 1400 Touring SE 1380 96,6-6500 120-2750 4 2 6 si 2D-D 740 20,5 337 18-16
19.240 Eldorado 1380 96,6-6500 120-2750 4 2 6 si 2D-D 740 20,5 314 16-16
24.150 MGX-21 1380 96,6-6500 121-3000 4 2 6 si 2D-D 740 20,5 341 21-16
13.140 Griso 1200 8V S,E, 1151 111,5-7500 108-6400 4 2 6 no 2D-D 800 16,7 225 17-17
17.340 Norge 1200 GT 8V ABS 1151 102-7500 104-5500 4 2 6 si 2D-D 800 23 251 17-17
14.350 Stelvio 1200 8V ABS 1151 104,7-7250 113-5800 4 2 6 si 2D-D 840 32 251 19-17
15.350 Stelvio 1200 8V NTX ABS 1151 104,7-7250 113-5800 4 2 6 si 2D-D 840 32 251 19-17
10.470 V7 II Racer * 744 46,2-6200 58-5000 4 2 6 si D-D 790 22 190 18-17
9.120 V7 II Special * 744 46,2-6200 58-5000 4 2 6 si D-D 790 22 190 18-17
8.720 V7 II Stone * 744 46,2-6200 58-5000 4 2 6 si D-D 790 22 190 18-17
10.800 V7 II Stornello * 744 47,6-6700 59,6-3250 4 2 6 si D-D 798 22 186 18-17
10.450 V9 Bobber * 853 55,1-6250 62-3000 4 2 6 si D-D 780 15 199 16-16
10.150 V9 Roamer * 853 55,1-6250 62-3000 4 2 6 si D-D 785 15 199 19-16
* disponibili versione depotenziata o depotenziabile 35 kW / 47 CV
MOTO MORINIvia Beri, 24 - 27020 Trivolzio (PV) - Tel.0382/193881 - www.motomorinimotorcycles.eu
13.750 11 1/2 1187 117-8500 105-6750 4 2 6 no 2D-D 830 - 198 17-17
18.750 Corsaro 1200 Veloce 1187 140,1-8500 122-6750 4 2 6 no 2D-D 830 - 198 17-17
19.950 Granpasso 1200 1187 118-8400 103,6-7000 4 - 6 no 2D-D 875 - 210 19-17
19.250 Granpasso R 1187 118-8400 103,6-7000 4 2 6 no 2D-D 875 - 210 17-17
15.450 Scrambler 1200 1187 117-8500 n.d. 4 - 6 no 2D-D 840 - 200 19-17
MV AGUSTAMV Agusta Motor - Via G. Macchi 144, 21100 Schiranna (VA) - Tel.0332/254111 - www.mvagusta.it
10.920 B3 675 EAS ABS * 675 110,2-12500 65-12000 4 3 6 si 2D-D 810 16,5 163 17-17
13.740 B3 800 Dragster 798 125,1-11600 81-8600 4 3 6 si 2D-D 811 16,6 167 17-17
16.540 B3 800 Dragster RR 798 140,1-13100 86-10100 4 3 6 si 2D-D 811 16,6 168 17-17
11.930 B3 800 EAS ABS 798 125,1-11600 91-8600 4 3 6 si 2D-D 810 16,6 167 17-17
14.230 B3 800 RR 798 140,1-13100 86-10100 4 3 6 si 2D-D 810 16,6 167 17-17
14.860 Brutale 1090 ABS 1078 144,2-10300 112-8100 4 4 6 si 2D-D 825 23 183 17-17
15.870 Brutale 1090 R ABS 1078 144,2-10300 112-8100 4 4 6 si 2D-D 830 23 183 17-17
18.890 Brutale 1090 RR ABS 1078 158,4-11900 100-10100 4 4 6 si 2D-D 830 23 183 17-17
21.920 Brutale Corsa ABS 1078 158,4-11900 100-10100 4 4 6 si 2D-D 830 23 183 17-17
13.700 F3 675 EAS ABS 675 128,1-14400 71-10600 4 3 6 si 2D-D 805 16 173 17-17
15.560 F3 800 EAS ABS 798 148,2-13000 88-10600 4 3 6 si 2D-D 810 16,6 173 17-17
24.240 F3 800 EAS ABS Ago 798 148,2-13000 88-10600 4 3 6 si 2D-D 810 16,6 171 17-17
19.400 F4 ABS 998 195,2-13400 110,8-9600 4 4 6 si 2D-D 830 17 191 17-17
21.410 F4 R ABS 998 195,2-13400 110,8-9600 4 4 6 si 2D-D 830 17 191 17-17
37.150 F4 RC 998 205,4-13450 115-9300 4 4 6 si 2D-D 830 17 183 17-17
26.450 F4 RR ABS 998 200,9-13600 111-9600 4 4 6 si 2D-D 830 17 190 17-17
13.540 Rivale EAS ABS 798 125,1-12000 92-8600 4 3 6 si 2D-D 881 12,9 178 17-17
14.240 Stradale 798 114,9-11000 78,5-9000 4 3 6 si 2D-D 870 16 181 17-17
16.240 Turismo Veloce 798 110,2-10000 83-8000 4 3 6 si 2D-D 850 22 191 17-17
17.210 Turismo Veloce Edition 1 798 110,2-10000 83-8000 4 3 6 si 2D-D 850 22 191 17-17
18.040 Turismo Veloce Lusso 798 110,2-10000 83-8000 4 3 6 si 2D-D 850 22 191 17-17
* disponibili in versione depotenziata a 35 kW,
NORTONRoyal Moto Italia, via L. Pasini, 25 - 30175 Marghera (VE) Tel.041/925215 - Tel.037/237336 - www.royalmotoitalia.it
29.250 961 Dominator 961 n.d. 90-5200 4 2 5 no 2D-D 813 17 188 17-17
36.250 961 Dominator SS 961 n.d. 90-5200 4 2 5 no 2D-D 813 17 188 17-17
22.850 Commando 961 Cafe Racer 961 n.d. 90-5200 4 2 5 no 2D-D 813 17 188 17-17
24.250 Commando 961 Cafe Racer D.seat 961 n.d. 90-5200 4 2 5 no 2D-D 813 17 188 17-17
24.650 Commando 961 SF 961 n.d. 90-5200 4 2 5 no 2D-D 813 17 188 17-17
26.050 Commando 961 SF Dualseat 961 n.d. 90-5200 4 2 5 no 2D-D 813 17 188 17-17
20.950 Commando 961 Sport 961 n.d. 90-5200 4 2 5 no 2D-D 813 17 188 17-17
22.350 Commando 961 Sport Dualseat 961 n.d. 90-5200 4 2 5 no 2D-D 813 17 188 17-17
NOXNK Bike - Via Carobe, 54 - 25040 Gianico (BS) - Tel.0364/335711 - www.nkbike.it
2.560 Duel 125 SM 125 11,4-9500 n.d. 4 1 5 no D-D 920 8,5 127 17-17
2.510 KLE 50 SM 49 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 890 7,3 83 17-17
2.480 KLE 50 TT 49 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 910 7,3 83 21-18
OSSASGR Motorcycles - Via degli Arconi, 101 - 22063 Cantù (CO) - Tel.031/701290 - www.ossaitalia.it
6.490 Explorer 294,1 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 820 8,6 74 21-18
7.040 TR125i 124,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 655 2,6 66 21-18
7.240 TR280i 272,2 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 655 2,6 65 21-18
7.940 TR300i 294,1 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 655 2,6 66,8 21-18
OVERVia Valassina, 5 – 22046 Merone (CO) - Tel.031/875165 - www.pelpi.com
4.240 Tourer 250 249,6 25,2-9000 22,5-7000 4 1 6 no D-D 795 16 163 18-15
4.740 Tourer 250 LX 249,6 25,2-9000 22,5-7000 4 1 6 no D-D 795 16 175 18-15
POLINIViale Piave, 30 - 24022 Alzano Lombardo (BG) - Tel.035/2275111 - www.polini.com
2.550 XP4 Street 50 49 n.d. n.d. 4 1 4 no D-D 790 3 68 10-10
2.813 XP4 Off Road 125 120 n.d. n.d. 4 1 4 no D-D 800 3 70 14-12
2.800 XP4 Street 125 120 n.d. n.d. 4 1 4 no D-D 790 3 69 10-10
QUANTYADego Motorsport - Via Sempione, 158 - 28053 Castelletto Ticino (NO) - Tel.0331/923344 - www.quantya.it
9.940 Evo1-Strada el. - 16,3-0 31,5-0 - - - no D-D 915 - 83 19-18
9.248 Evo1-Track el. - 16,3-0 31,5-0 - - - no D-D 915 - 83 19-18
RIEJUVia D’Azeglio, 6/8 - 40017 San Giovanni in Persiceto (BO) - Tel.051/6871769 - www.riejumoto.com
2.921 Marathon 125 A.C. - n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 900 6,3 107 21-18
4.449 Marathon 125 Pro 124,7 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 890 6,3 121 21-18
2.799 Marathon 125 A.C. 125 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 890 7,3 107 21-18
3.361 Marathon 125 A.C. Motard 125 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 900 6,3 107 17-17
4.449 Marathon 125 Pro Motard 125 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 900 6,4 107 17-17
2.671 MRT 50 50 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 920 6,4 92 21-18
MODELLO MODELLOMODELLOPR
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Motociclismo / ottobre 2016242
rr listino moto
2.821 MRT 50 Motard 50 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 940 6,4 95 17-17
3.378 MRT 50 Pro 50 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 920 6,4 92 21-18
3.386 MRT 50 Pro Motard 50 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 900 6,4 97 17-17
3.355 RS3 50 50 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 845 12 116 17-17
3.663 RS3 50 PRO 50 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 845 12 116 17-17
3.099 RS3 NKD 50 50 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 845 12 115,5 17-17
4.440 RS3 125 125 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 845 12 128 17-17
4.249 RS3 NKD 125 125 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 845 12 136 17-17
2.853 Tango 50 50 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 830 5,5 101 19-16
3.549 Tango 125 123,6 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 840 6,3 101 19-16
4.199 Tango 250 123,6 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 840 6,3 101 19-16
ROYAL ENFIELDValentino Motor Company, via Statale Appia, 169 - 81024 Maddaloni (CE) - Tel.0823/312181
5.040 Bullet 500 499 n.d. n.d. 4 1 5 no D-T 820 14,5 187 19-19
6.040 Continental GT 535 n.d. 44-4000 4 1 5 no D-D 800 14,5 184 18-18
5.440 Classic 499 n.d. n.d. 4 1 5 no D-T 800 14,5 187 18-18
5.640 Classic Chrome 499 n.d. n.d. 4 1 5 no D-T 800 14,5 187 18-18
SAMURAI CHOPPERSDistribuito da Officine Mermaid, Via Thaon di Revel 4, 20159 MilanoTel.02/97378526 - www.officinemermaid.com
19.300 Type 7 1200 n.d. 98-3300 4 2 5 no D-D 700 8 205 18-18
20.500 Type 8 1200 n.d. 98-3300 4 2 5 no D-D 700 6 210 18-18
24.100 Type 5 1340 n.d. n.d. 4 2 5 no D-D 680 8 230 16-16
SCORPAS.P.I.N. MOTORCYCLES S.r.l. - Via Murazzo, 11/d - 22063 Cantù (CO) - Tel.031/3515404 - www.scorpa.it
6.040 SR 280 272 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D - 2,6 70 21-18
6.040 SR 280 Long Ride 272 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D - 5 70 21-18
6.040 T-Ride 290 272 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D - 7 87 21-18
4.340 TY 125 FR 124,7 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D - 2,9 74 21-18
SHERCOGamma SE e SM: Team Azzalin srl, via delle Cerelle 4 - 21041 Albizzate (VA) tel. 0331/995515 www.shercomotorcycles.it . Gamma ST: PLANET TRIAL, Via Alpignano 28A, 10098 Rivoli (TO) - Tel.0331/995515
3.190 SE 50 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 910 7 83 21-18
3.350 SE 125 123,7 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 910 7 99 21-18
8.834 250 SE-R 250 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 950 9,5 105 21-18
9.600 250 SE-R Factory 250 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 950 9,5 105 21-18
9.638 250 SEF-R 250 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 950 8,5 102 21-18
10.530 250 SEF-R Factory 250 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 950 8,5 102 21-18
9.036 300 SE-R 293,1 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 950 9,5 105 21-18
9.700 300 SE-R factory 293,1 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 950 9,5 105 21-18
9.784 300 SEF-R 303,6 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 950 8,5 102 21-18
10.600 300 SEF-R Factory 303,6 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 950 8,5 102 21-18
10.098 450 SEF-R 449,4 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 950 8,5 110 21-18
10.730 450 SEF-R Factory 449,4 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 950 8,5 110 21-18
3.050 SM 50 Black Panther 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 820 7,8 83 17-17
3.400 SM 125 Black Panther 123,7 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 850 7 99 17-17
9.150 SM 450i Black Panther 448,6 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 885 8,5 109 16,5-17
9.400 SM 510i Black Panther 510,4 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 885 8,5 109 16,5-17
6.386 ST 1.25 124,7 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D 645 2,9 67 21-18
6.592 ST 2.5 249,7 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D 645 2,9 68 21-18
6.849 ST 2.9 272 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D 645 2,9 68 21-18
7.430 ST Cabestany Replica 294 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D 645 2,9 68 21-18
3.050 SU 50 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 820 7,8 83 17-17
2.550 SU 50 Access 49,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 820 7,8 83 17-17
6.310 X-Ride 290 272 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D 860 7 92,8 21-18
SUZUKICorso F.lli Kennedy, 12 - 10070 Robassomero (TO) - Tel.011/9213711 - www.suzuki.it
9.750 GSF1250S Bandit ABS 1255 97,9-7500 108-3700 4 4 6 si 2D-D 805 19 254 17-17
8.640 GSR 750 ABS 749 106,1-10000 80-9000 4 4 6 si 2D-D 815 17,5 213 17-17
8.340 GSR 750 Special 749 106,1-10000 80-9000 4 4 6 no 2D-D 815 17,5 210 17-17
8.940 GSR 750 Special ABS 749 106,1-10000 80-9000 4 4 6 si 2D-D 815 17,5 213 17-17
8.140 GSR 750Z 749 106,1-10000 80-9000 4 4 6 no 2D-D 815 17,5 210 17-17
7.440 GSX650F 656 85-10500 61,5-8900 4 4 6 no 2D-D 770 19 196 17-17
12.540 GSX-S1000 ABS 999 145,5-10 106-10 4 4 6 si 2D-D 810 17 209 17-17
13.140 GSX-S1000F ABS 999 145,5-10 106-10 4 4 6 si 2D-D 810 17 214 17-17 10.500 GSX 1250F ABS Traveller 1255 97,9-7500 108-3700 4 4 6 si 2D-D 805 19 257 17-17 16.150 GSX 1300R Hayabusa ABS 1340 197,2-9500 155-7200 4 4 6 si 2D-D 805 21 220 17-17 12.150 GSX-R 600 599 125,8-13500 69,6-11500 4 4 6 no 2D-D 810 17 187 17-17 13.240 GSX-R 750 Yoshimura 750 150-13200 86,3-11200 4 4 6 no 2D-D 810 17 190 17-17 15.240 GSX-R 1000 ABS 999 185,1-12000 116,7-10000 4 4 6 si 2D-D 810 17,5 203 17-17 14.850 GSX-R 1000/Z 999 185,1-12000 116,7-10000 4 4 6 no 2D-D 810 17,5 203 17-17 4.300 Inazuma 250 249 24,5-8500 22-6500 4 2 6 no D-D 780 13,3 182 17-17 5.040 Inazuma 250 F 249 24,5-8500 22-6500 4 2 6 no D-D 780 13,3 187 17-17 4.600 Inazuma 250 Plus 249 24,5-8500 22-6500 4 2 6 no D-D 780 13,3 182 17-17 9.000 Intruder C 800 * 805 53-6000 69-4000 4 2 5 no D-T 700 15,5 277 16-15 14.000 Intruder C1500 T 1462 78,9-4800 131-2600 4 2 5 no 2D-D 720 18 363 17-16 8.670 Intruder M 800 * 805 53-6000 69-4000 4 2 5 no D-T 700 15,5 269 16-15 16.640 Intruder M1800R 1783 125,1-6200 160-3200 4 2 5 no 2D-D 700 19,5 347 18-18 4.900 RM 85 L 84,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 875 5 69 19-16 7.680 RM-Z 250 249 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 955 6,2 104 21-19 7.990 RM-Z 450 449 n.d. n.d. 4 1 5 si D-D 955 6,2 102 21-19 8.240 RMX 450E 449 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 955 6,2 124 21x18 6.840 SV650 645 76,2-8500 64-8100 4 2 6 si 2D-D 785 13,8 197 17-17 12.740 V-Strom 1000 ABS 1037 100,6-8000 103-4000 4 2 6 si 2D-D 850 20 228 19-17 14.240 V-Strom 1000 ABS No Compr 1037 100,6-8000 103-4000 4 2 6 si 2D-D 850 20 228 19-17 14.740 V-Strom 1000 ABS No Compr Yoshi 1037 100,6-8000 103-4000 4 2 6 si 2D-D 850 20 228 19-17 8.440 V-Strom DL650 ABS * 645 68,7-8800 60-6400 4 2 6 si 2D-D 835 20 214 19-17 8.840 V-Strom DL650 ABS City * 645 68,7-8800 60-6400 4 2 6 si 2D-D 835 20 214 19-17 8.840 V-Strom DL650XT ABS * 645 68,7-8800 60-6400 4 2 6 si 2D-D 835 20 214 19-17 9.440 V-Strom DL650XT Fun Ride ABS * 645 68,7-8800 60-6400 4 2 6 si 2D-D 835 20 214 19-17 4.340 Van Van 125 125 11,8-9500 9,8-7700 4 1 6 no D-T 770 6,5 128 18-14 4.540 Van Van 200 199 13,6-8000 13-6500 4 1 5 no D-T 770 6,5 128 18-14* disponibili versione depotenziata o depotenziabile 35 kW / 47 CV
SWMVia Nino Bixio, 8 - 21024 Biandronno (VA) - Tel.0332 769911 - www.swm-motorcycles.it
5.800 Gran Milano 435,7 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 848 20 145 17-17 5.600 Gran Turismo 435,7 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 815 20 150 19-17 5.400 Silver Vase 435,7 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 815 20 150 19-17 6.250 RS 300 R 297,6 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 963 7,2 107 21-18 6.400 RS 500 R 501 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 963 7,2 112 21-18 6.550 SM 500 R 501 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 920 7,2 120,5 17-17 6.650 RS 650 R 600 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 900 12 144 21-18 6.750 SM 650 R 600 n.d. n.d. 4 1 6 no D-D 910 12 147 17-17
TMVia Fano, 6 - 61100 Pesaro - Tel.0721/25113 - www.tmracing.it
8.011 EN 125 123,5 7,5- n.d. 2 1 6 no D-D - 8,2 - 21-18 8.295 EN 144 143,35 9,5- n.d. 2 1 6 no D-D - 8,2 - 21-18 8.468 EN 250 249 11,6- n.d. 2 1 5 no D-D - 8,2 - 21-18 9.546 EN 250 Fi 249,5 12,9- n.d. 4 1 6 no D-D - 8,2 - 21-18 8.569 EN 300 294 12,2- n.d. 2 1 5 no D-D - 8,2 - 21-18 9.508 EN 450 Fi 449,16 14,3- n.d. 4 1 5 no D-D - 8,2 - 21-18 9.766 EN 530 Fi 527,7 14,3- n.d. 4 1 5 no D-D - 8,2 - 21-18 5.417 MX 80 jr 80 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D - 6 - 17-14 7.731 MX 125 123,54 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D - 8,2 - 21-19 7.934 MX 144 143,35 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D - 8,2 - 21-19 8.066 MX 250 249 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D - 8,2 - 21-19 8.898 MX 250 Fi 249,5 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 955 8,2 102 21-19 8.177 MX 300 294 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D - 8,7 - 21-19 8.800 MX 450 Fi 449,16 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D - 8,2 - 21-19 8.976 MX 530 Fi 528 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D - 8,2 - 21-19 8.540 SMM 125 123,5 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D - 8,2 - 17-17 7.500 SMR 125 123,5 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D - 8,2 - 17-17 10.520 SMM 450 Fi 449,16 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D - 8,2 - 17-17 9.480 SMR 450 Fi 449,16 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D - 8,2 - 17-17 10.620 SMM 530 Fi 527,7 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D - 8,2 - 17-17 9.590 SMR 530 Fi 527,7 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D - 8,2 - 17-17
TRIUMPHTriumph Motorcycles Srl - Via delle Industrie, 10/18 - 20020 Arese (MI)Tel.02/9345451 - www.triumphmotorcycles.it
9.150 Bonneville Street Twin 900 55,1-5900 80-3200 4 2 5 si D-D 750 12 198 18-17
12.350 Bonneville T120 1200 80,2-6550 105-3100 4 2 5 si 2D-D 785 14,5 224 18-17
MODELLO MODELLOMODELLO MODELLOPR
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ottobre 2016 / Motociclismo 243
listino moto
13.550 Thruxton 1200 97,9-6750 112-4950 4 2 5 si 2D-D 805 14,5 206 17-17
15.550 Thruxton R 1200 97,9-6750 112-4950 4 2 5 si 2D-D 810 14,5 203 17-17
10.440 Scrambler 865 59,8-6800 69-4750 4 2 5 no D-D 825 16 205 19-17
14.950 Speed Triple R ABS 1050 140,1-9500 112-7850 4 3 6 si 2D-D 825 17,5 192 17 - 17
13.250 Speed Triple S ABS 1050 140,1-9500 112-7850 4 3 6 si 2D-D 825 17,5 192 17 - 17
10.040 Speedmaster 865 62,6-6800 74-3300 4 2 5 no 2D-D 700 19,3 250 19-15
18.150 Thunderbird Nightstorm ABS 1697 97,9-5200 156-2950 4 2 6 si 2D-D 700 22 339 19-17
18.750 Thunderbird Commander ABS 1699 93,8-5400 151-3350 4 2 6 si 2D-D 700 22 348 17-17
17.940 Rocket III Roadster ABS 2294 148,2-5750 220-2750 4 3 5 si 2D-D 750 24 320 17-16
9.075 Street Triple ABS 675 106,1-11700 68-9100 4 3 6 si 2D-D 805 17 182 17-17
10.075 Street Triple R ABS 675 107,4-11700 69-9100 4 3 6 si 2D-D 805 17 167 17-17
10.550 Street Triple RX ABS 675 107,4-11700 69-9100 4 3 6 si 2D-D 805 17 167 17-17
11.950 Tiger 800 XC 800 95,2-9250 79-7850 4 3 6 si 2D-D 840 19 218 21-17
14.450 Tiger 800 XCA 800 95,2-9250 79-7850 4 3 6 si 2D-D 840 19 221 21-17
13.050 Tiger 800 XCx 800 95,2-9250 79-7850 4 3 6 si 2D-D 840 19 221 21-17
10.950 Tiger 800 XR 800 95,2-9250 79-7850 4 3 6 si 2D-D 810 19 213 19-17
12.050 Tiger 800 XRx 800 95,2-9250 79-7850 4 3 6 si 2D-D 810 19 216 19-17
19.950 Tiger Explorer XCA 1215 137,4-9000 121-6400 4 3 6 si 2D-D 837 20 258 19-17
18.150 Tiger Explorer XCX 1215 137,4-9000 121-6400 4 3 6 si 2D-D 837 20 253 19-17
15.550 Tiger Explorer XR 1215 137,4-9000 121-6400 4 3 6 si 2D-D 837 20 244 19-17
13.350 Tiger Sport 1050 125,1-9400 104-4300 4 3 6 si 2D-D 830 20 235 17-17
* Bonneville T100 Black: 10,040 euro
URALAngelo Vicentini - Via Garibaldi, 47 - 36040 Salcedo (VI) / Motostory Sas - Via G. Campolo, 6890145 Palermo - Tel.0372/460498 - www.ural-sidecar.it
14.490 UH 750 Ranger 745 39,4-5600 52-4000 4 2 4+1 no D-T 790 19 366 19-19
15.650 UH 750 Retro 745 39,4-5600 52-4000 4 2 4+1 no D-T 750 19 330 18-18
13.750 UH 750 Sportsman 745 39,4-5600 52-4000 4 2 4+1 no D-T 790 19 366 19-19
10.100 UH 750 T 745 39,4-5600 52-4000 4 2 4+1 no D-T - 19 348 19-19
12.900 UH 750 Tourist 745 39,4-5600 52-4000 4 2 4+1 no D-T 790 19 348 19-19
VALENTI RACINGvia Martiri della Libertà, 238 - 20851 Lissone (MB) - - Tel.039/2450192 - www.valentiracing.com
9.509 RM-Z 250 ER 249 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 955 6,2 103 -
9.522 RM-Z 450 ER 449 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 955 6,2 111 -
4.285 RME 49,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 920 6,9 83 -
3.675 S01 Scrambler 49,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 900 6,9 85 -
6.640 RME Factory 49,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 920 6,9 82 -
4.650 RME Race 49,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 920 6,9 82 -
4.314 SM 49,9 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 880 6,9 85 -
9.740 SM 450 X 449 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 915 6,2 119,8 -
VICTORYEgimotors - via Filippo da Desio, 49-51 - 20832 Desio (MB) - Tel.349 8886355 - www.egimotors.it
25.096 Cory Ness Cross Country 1731 n.d. n.d. 4 2 6 si 2D-D 667 22 347 18-16
19.853 Cross Country 1731 n.d. n.d. 4 2 6 si 2D-D 667 22 347 18-16
17.836 Cross Roads 1731 n.d. n.d. 4 2 6 si 2D-D 667 22 338 18-16
15.315 Hammer 8 Ball 1634 n.d. n.d. 4 2 6 no 2D-D 660 17 305 18-18
16.525 Hammer 1731 n.d. n.d. 4 2 6 no 2D-D 673 17 305 18-18
17.836 Hammer S 1731 n.d. n.d. 4 2 6 no 2D-D 673 17 305 18-18
14.609 Kingpin 8 Ball 1634 n.d. n.d. 4 2 6 no 2D-D 673 17 300 18-18
13.200 Octane 1179 104,7-8000 99-6000 4 2 6 si D-D 658 12,5 243 18-17
15.315 Vegas 1634 n.d. n.d. 4 2 6 no 2D-D 640 17 293 21-18
13.803 Vegas 8 Ball 1634 n.d. n.d. 4 2 6 no 2D-D 673 17 290 21-18
19.852 Zach Ness Vegas 1634 n.d. n.d. 4 2 6 no 2D-D 640 17 293 21-18
18.340 Vegas Jackpot 1731 n.d. n.d. 4 2 6 no 2D-D 653 17 296 21-18
27.919 Arlen Ness Vision 1731 n.d. n.d. 4 2 6 si 2D-D 673 22,7 387 18-16
23.381 Vision Tour 1731 n.d. n.d. 4 2 6 si 2D-D 673 22,7 387 18-16
VYRUSVia La Pastora, 66 - 47852 Cerasolo Ausa (RN) - Italia - Tel.0541/729954 - www.vyrus.it
43.475 Vyrus 986 M2 599 125-13000 66-11250 4 4 6 no 2D-D 830 14 145 17-17
32.967 Vyrus 984 C3 2V 1098 100,1- n.d. 4 2 6 no 2D-D 835 16 150 17-17
58.461 Vyrus 987 C3 4V 1198,4 184- n.d. 4 2 6 no 2D-D - 12 152 17-17
YAMAHAVia Tinelli, 67/69 - 20050 Gerno di Lesmo (MI) - Tel.039/60961 - www.yamaha-motor.it
19.340 FJR1300 AE 1298 146,2-8000 138-7000 4 4 5 si 2D-D 805 25 289 17-17
20.340 FJR1300 AS 1298 146,2-8000 138-7000 4 4 5 si 2D-D 805 25 289 17-17
16.340 FJR1300A 1298 146,2-8000 138-7000 4 4 5 si 2D-D 805 25 289 17-17
4.540 MT-125 124,66 15-9000 12,4-8000 4 4 6 no D-D 810 131,5 138 17-17
4.940 MT-125 ABS 124,66 15-9000 12,4-8000 4 4 6 si D-D 810 131,5 138 17-17
6.340 MT-07 * ** 689 74,8-9000 68-6500 4 2 6 no 2D-D 805 14 179 17-17
7.540 MT-07 Moto Cage ABS ** 689 74,8-9000 68-6500 4 2 6 no 2D-D 805 14 179 17-17
7.840 XSR700 689 74,8-9000 68-6500 4 2 6 si 2D-D 815 14 186 17-17
7.840 XSR700 35 Kw 689 47,6-7500 68-6500 4 2 6 si 2D-D 815 14 186 17-17
8.440 MT-09 * 847 115,1-10000 87,5-8500 4 3 6 no 2D-D 815 14 188 17-17
9.540 MT-09 Sport Tracker ABS 847 115,1-10000 87,5-8500 4 3 6 si 2D-D 815 14 188 17-17
9.440 MT-09 Street Rally ABS 847 115,1-10000 87,5-8500 4 3 6 si 2D-D 815 14 188 17-17
10.040 XSR900 847 115,1-10000 87,5-8500 4 3 6 si 2D-D 830 14 195 17-17
13.540 MT-10 998 160,5-11500 111-9000 4 4 6 si 2D-D 825 17 210 17-17
6.240 SR400 399 23,3-6500 27,4-3000 4 1 5 no D-T 785 12 174 18-18
8.140 Tracer 700 689 74,8-9000 68-6500 4 2 6 si 2D-D 835 17 196 17-17
8.140 Tracer 700 35 Kw 689 47,6-7500 68-6500 4 2 6 si 2D-D 835 17 196 17-17
10.240 Tracer 900 847 115,1-10000 87,5-8500 4 3 6 si 2D-D 8455 18 210 17-17
3.340 TZR50 49,7 2,7-6250 3-5500 2 1 6 no D-D 815 14 128 17-17
19.240 VMax 1679 200,2-9000 166,8-6500 4 4 5 si 2D-D 775 15 310 18-18
4.240 WR125X 124,7 15-9000 12,2-8000 4 1 6 no D-D 920 8,5 137 17-17
9.040 WR250F 249 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D 970 8 104 21-19
9.440 WR450F 449 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 960 7,2 129 21-18
10.640 XJR1300 1251 97,9-8000 108-6000 4 4 5 no 2D-D 829 14,5 240 17-17
11.840 XJR1300 Racer 1251 97,9-8000 108-6000 4 4 5 no 2D-D 829 14,5 240 17-17
6.940 XT660R 659 47,6-6000 58-5250 4 1 5 no D-D 855 15 172 21-17
7.240 XT660X 660 48-6000 60-5250 4 1 5 no D-D 875 15 177 17-17
8.140 XT660Z Ténéré 660 47,6-6100 57-5500 4 1 5 si 2D-D 895 22 183 21-17
14.940 XT1200Z Super T. Worldcrosser 1199 110-7250 114,1-6000 4 2 6 si 2D-D 845 23 261 19-17
13.640 XT1200Z Super Ténéré 1199 110-7250 114,1-6000 4 2 6 si 2D-D 870 23 261 19-17
17.140 XT1200ZE Super T. Worldcrosser 1199 110-7250 114,1-6000 4 2 6 si 2D-D 845 23 261 19-17
15.840 XT1200ZE Super Ténéré 1199 110-7250 114,1-6000 4 2 6 si 2D-D 870 23 261 19-17
7.240 XV950 942 n.d. n.d. 4 2 5 no D-D 690 12 247 18-16
7.740 XV950 ABS 942 n.d. n.d. 4 2 5 si D-D 690 12 251 18-16
8.240 XV950 Racer 942 52,1-80 5500-3000 4 2 5 si D-D 765 12 251 19-16
8.040 XV950R 942 n.d. n.d. 4 2 5 no D-D 690 12 251 18-16
11.740 XVS1300 Custom 1304 72,1-5500 106-4000 4 2 5 no 2D-D 715 18 283 16-16
9.740 XVS1300A Midnight Star 1304 72,1-5500 106-4000 4 2 5 no 2D-D 715 18 283 16-16
16.840 XVS1900A Midnight Star 1854 90,3-4750 155,1-2500 4 2 5 no 2D-D 735 17 329 18-17
19.940 XVS1900A Midnight Star CFD 1854 90,3-4750 155,1-2500 4 2 5 no 2D-D 735 17 329 18-17
2.940 YBR 125 124 10,2-7800 10-6000 4 1 5 no D-T 780 12 106 18-18
4.890 YZ85 LW 84,7 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 904 5 73 19-16
7.290 YZ125 124 n.d. n.d. 2 1 6 no D-D 975 8 94 21-19
7.990 YZ250 249 n.d. n.d. 2 1 5 no D-D 976 8 103 21-19
8.590 YZ250F 250 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 965 7,5 105 21-19
8.790 YZ450F 449 n.d. n.d. 4 1 5 no D-D 965 7,5 112 21-19
4.840 YZF-R125 124,66 15-9000 12,2-8000 4 4 6 no D-D 818 13,8 127 17-17
5.340 YZF-R125 ABS 124,66 15-9000 12,2-8000 4 4 6 si D-D 818 13,8 127 17-17
5.340 MT-03 ABS 321 42-10750 29,6-9000 4 2 6 si D-D 780 14 169 17-17
5.740 YZF-R3 321 42-10750 29,6-9000 4 2 6 si D-D 780 14 169 17-17
12.240 YZF-R6 599 123,7-14500 69,1-11000 4 4 6 no 2D-D 850 17,3 166 17-17
18.740 YZF-R1 998 200,2-12500 115,5-10000 4 4 6 si 2D-D 835 18 199 17-17
23.740 YZF-R1M 998 200,2-12500 115,5-10000 4 4 6 si 2D-D 835 18 199 17-17
* MT-07/MT-09 ABS +500 euro, colorazioni speciali +100 euro, ** disponibile versione depo 35 kW,
ZERO MOTORCYCLESFluorietweg 12D Alkmaar, Noord Holland 1812RR - Paesi Bassi Tel.+31 (0) 72 5112014 - www.zeromotorcycles.com/it
14.470 Zero DS elettrica - 54,4-4300 92- - - A si D-D 843 - 173 19-17
10.640 Zero FX elettrica - 27,2-3700 95- - - A si D-D 881 - 112 21-18
14.470 Zero S elettrica - 54,4-4300 92- - - - si D-D 807 - 171 17-17
18.540 Zero SR elettrica - 68-4000 144- - - - si D-D 807 - 171 17-17
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Motociclismo / ottobre 2016244
rr listino scooter
ADIVAVia Benevento 167/a - Montesarchio (BN) - Tel.0824/847580 - www.adiva.it
4.775 AD 125 no 700 14,3 170 14-14 D-D 4 1 124,5 13.2
4.884 AD 200 no 700 14,4 172 14-14 2D-D 4 1 244 16
AEONVia Valassina, 5 - I 22046 Merone (CO) - Tel.031/875165 - www.pelpi.com
3.040 Elite 125 no 800 13,5 165 14-14 D-D 4 1 124,9 14.3
3.740 Elite 350 no 800 13,5 172 14-14 D-D 4 1 313 23.1
5.240 Elite 400 ABS si 800 13,5 180 15-15 D-D 4 1 346 32.6
3.040 Urban 125 no 815 13,5 168 16-15 D-D 4 1 124,9 14.3
3.740 Urban 350 no 815 13,5 177 16-15 D-D 4 1 313 23.1
APRILIAVia G. Galilei, 1 - 30033 Noale (VE) - Tel.041/5829111 - www.aprilia.it
2.330 Scarabeo 50 4T 4V no 780 8 88 16-16 D-T 4 1 49 n.d.
2.120 Scarabeo 50 2T no 760 7,5 75 16-16 D-T 2 1 49,4 n.d.
2.440 Scarabeo 100 4T no 780 8 88 16-16 D-T 4 1 96 6.8
3.730 Scarabeo 125 ie no 810 7,5 - 16-16 D-D 4 1 124 14.3
3.920 Scarabeo 200 ie no 810 7,5 - 16-16 D-D 4 1 181 19
2.930 SR 50 R no 820 7 - 13-13 D-D 2 1 49 n.d.
1.890 SR Motard 50 no 775 7 - 14-14 D-T 2 1 49 n.d.
2.630 SR 50 Street no 820 8 90 13-13 D-D 2 1 49,4 n.d.
2.640 SR Motard 125 no 775 7 - 14-14 D-T 4 1 124 9.2
4.790 SR MAX 300 no - 15,5 - 15-14 D-D 4 1 278 21.9
10.570 SRV 850 no 780 18,5 249 16-15 2D-D 4 2 839,3 76
11.440 SRV 850 ABS ATC si 780 18,5 249 16-15 2D-D 4 2 839,3 76
BENELLIStrada della Fornace Vecchia - 61100 Pesaro - Tel.0721/41871 - www.benelli.com
2.240 Caffè Nero 125 no 860 11,5 150 16-16 D-D 4 1 124 n.d.
2.340 Macis 150 no 810 6,6 - 16-16 D-D 4 1 150 13.1
1.590 QuattronoveX 50 no 800 6,2 96 12-12 D-D 2 1 49,2 2.7
3.940 ZenZero 350 no 805 13,5 170 16-15 D-D 4 1 313 20.9
BETAVia Pian Dell’isola, 72 - 50067 Rignano sull’Arno (FI) - Tel.055/8348741 - www.betamotor.com
2.080 Ark AC no 830 7,5 84 13-13 D-T 2 1 49 n.d.
2.360 Ark LC no 830 7,5 88 13-13 D-T 2 1 49 n.d.
BMWVia Unione Europea, 1 - 20097 S. Donato Milanese (MI) - Tel.02/51610111 - www.bmw-motorrad.it
11.750 C 650 GT si 795 16 249 15-15 2D-D 4 2 647 59.8
11.450 C 650 Sport si 810 16 237 15-15 2D-D 4 2 647 59.8
15.750 C evolution si 780 - 265 15-15 2D-D - - - 47.6
CENTOALLORAVia Parini, 7 - 43100 Parma - Tel.0521/290449 - www.centoallora.net
6.050 LML Star De Luxe 150 Sidecar no - - 170 10-10 D-D 4 1 150 8.8
9.250 Vespa GTS 250 Sidecar no 790 9,2 210 12-12 D-D 4 1 244 22
9.450 Vespa GTV 125 Sidecar no 790 10 210 12-12 D-D 4 1 124 15
DERBIViale Rinaldo Piaggio, 25 - 56025 Pontedera (PI) - Tel.0587/276343 - www.derbi.com/it
1.685 Atlantis 50 2T no 790 7,1 86 12-12 D-T 2 1 49,4 7.1
1.685 Atlantis 50 4T no 795 7,1 93 12-12 D-T 4 1 49,9 n.d.
1.630 Boulevard 50 2T no 780 8 99 12-12 D-T 2 1 49,4 n.d.
2.305 Boulevard 125 4T no 796 9 114 13-13 D-T 4 1 124 10.9
1.905 Sonar 50 2T no 795 6 95 16-14 D-T 2 1 49,4 4.6
2.610 Sonar 125 4T no 805 6 99 16-14 D-T 4 1 124 10.6
1.990 Sport Variant 50 2T no 775 7,1 - 14-14 D-T 2 1 49,9 4.1
2.450 Sport Variant 125 4T no 775 7 - 14-14 D-T 4 1 124 10.6
ETROPOLISVia del Commercio, 4 – 36060 Romano d’Ezzelino (VI) - Tel.0424/513943 - www.e-tropolis.it
2.478 Bel Air elettrico no 780 - 145 12-12 D-D - - - 2.7
3.588 Bel Air Lithium elettrico no 780 - 114 12-12 D-D - - - 4.1
5.088 Reload no - - 115 - D-D - - - 5.4
2.550 Retro Evo elettrico no 780 - 120 - D-D - - - 2.7
3.582 Retro Lithium elettrico no 780 - 107 - D-D - - - 2.7
GILERAViale Rinaldo Piaggio, 7 - 56025 Pontedera (PI) - Italia - Tel.0587/272111 - www.gilera.com
8.570 Fuoco 500ie no 785 12 244 12-12 2D-D 4 1 492,7 40.1
2.920 Runner 50 SP no 810 7 99 14-13 D-D 2 1 49,4 n.d.
4.520 Runner ST 125 no 815 8,7 132 14-13 D-D 4 1 124 15
HONDAVia della Cecchignola, 5/7 - 00143 Roma - Tel.848/846632 - www.hondaitalia.com
4.890 FORZA 125 ABS si 780 11,5 159 15-14 D-D 4 1 124,9 15
5.595 FORZA 300 ABS si 716 11,6 194 14-13 D-D 4 1 279 25.8
6.195 FORZA 300 ABS De Luxe si 716 11,6 194 14-13 D-D 4 1 279 25.8
9.640 Integra 750 ABS DCT si 790 14,1 238 17-17 D-D 4 2 745 54.8
9.740 Integra 750 S ABS DCT si 790 14,1 237 17-17 D-D 4 2 745 54.8
2.300 NSC50R no 760 5,5 105 14-14 D-T 4 1 49 3.5
2.975 PCX 125 no 761 6,2 124 14-14 D-T 4 1 124,9 11.3
3.075 PCX 150 no 760 5,9 129 14-14 D-T 4 1 153 13.6
3.430 SH125 ABS si 799 7,5 135 16-16 D-D 4 1 125 11.8
3.480 SH125 ABS Sporty si 799 7,5 135 16-16 D-D 4 1 125 11.8
2.975 SH125 Mode no 765 5,5 116 16-14 D-T 4 1 125 11.4
3.580 SH150 ABS si 799 7,5 135 16-16 D-D 4 1 153 15
3.630 SH150 ABS Sporty si 799 7,5 135 16-16 D-D 4 1 153 15
5.440 SH300 ABS si 805 9 169 16-16 D-D 4 1 279,1 25.2
7.740 SW-T400 ABS si 740 16 250 14-13 D-D 4 2 399 39
7.940 SW-T600 ABS si 755 16 250 14-13 D-D 4 2 582,2 51.3
2.100 Vision 50 no 785 5,5 100 14-14 D-T 4 1 49 3.4
2.400 Vision 110 no 755 5,5 102 16-16 D-T 4 1 108 8.4
HP POWERHP Motorcycle Company S.r.l. - Via Morello 1/B - 10022 Carmagnola (TO)Tel.011/9720214 - www.hppower.com
3.450 Barium 250 no 750 13 180 13-13 D-D 4 1 257 n.d.
1.950 Chromel 125 no 790 7 122 16-16 D-T 4 1 124,6 n.d.
2.050 Chromel 150 no 790 7 122 16-16 D-T 4 1 151 n.d.
1.600 Copper 50 no 810 7,2 85 14-14 D-D 4 1 49,5 n.d.
990 Facile 50 no - 3 55 12-12 T-T 4 1 49,4 n.d.
1.700 Iron 50 no 810 4,5 99 13-13 D-D 2 1 49,5 n.d.
2.550 Lithium 125 no 820 9,6 129 16-16 D-D 4 1 124,6 n.d.
2.650 Lithium 150 no 820 9,6 132 16-16 D-D 4 1 152 n.d.
3.950 Radium 300 no 790 11 176 16-16 D-D 4 1 295 n.d.
HUPPERHP Motorcycle Company S.r.l. - Via Morello 1/B - 10022 Carmagnola (TO) Tel.011/9720214 - www.hupper.it
1.640 Challenge 150 no 830 6,5 119 13-13 D-D 4 1 151 9.5
1.540 Kyalami 125 no 830 - 120 12-12 D-D 4 1 124,6 8
1.540 Montclair 125 no 830 7 122 16-16 D-D 4 1 124,9 7.9
1.640 Montclair 150 no 830 7 122 16-16 D-D 4 1 151 9.5
1.540 Santo Domingo 125 no 830 7 122 16-16 D-D 4 1 124,9 7.9
1.640 Santo Domingo 150 no 830 7 122 16-16 D-D 4 1 151 9.5
1.090 Slalom 50 no - 5 87 10-10 D-T 4 1 49,5 3.5
1.640 Sultano 150 no 830 6,9 127 13-13 D-D 4 1 151 10.2
1.090 Tomcat 50 no 830 4,5 96 12-12 D-T 4 1 49,5 2.4
1.090 Twenty9 Sport no 830 4,7 86 12-12 D-T 4 1 49,5 2.4
2.240 Yatagan 250 no 790 - 150 13-13 D-D 4 1 244 13.6
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ottobre 2016 / Motociclismo 245
listino scooter
KAWASAKIVia Meraviglia, 31 - 20020 Lainate (MI) - Tel.02/9328521 - www.kawasaki.it
4.840 J125 ABS si 775 13 182 14-13 D-D 4 1 125 15
4.990 J125 SE ABS si 775 13 182 14-13 D-D 4 1 125 15
5.340 J300 ABS si 775 13 191 14-13 D-D 4 1 299 27.6
5.490 J300 SE ABS si 775 13 191 14-13 D-D 4 1 299 27.6
KEEWAYVia Cappellini 206/a - 51100 Pistoia - Tel.0573/534689 - www.keeway.it
2.040 City Blade 125 no 760 7 150 14-14 D-D 4 1 - 9.5
2.040 City Blade 150 no 760 7 150 14-14 D-D 4 1 - n.d.
1.390 F-Act 50 EVO SPORT no - 4,8 93 12-12 D-D 2 1 49,2 3
3.940 Index 350 EFI no - 13,5 175 16-15 D-D 4 1 313 23.1
2.240 Logik 125 no - 7,4 125 16-16 D-D 4 1 124,6 10.1
2.240 Logik 150 no - 7,4 125 16-16 D-D 4 1 150,1 13.1
1.490 X Blade 50 2T no 800 6 95 12-12 D-D 2 1 49 n.d.
1.290 Zahara 50 2T no - 7 101 12-10 D-T 4 1 49,9 3.9
KYMCOPadana Ricambi - Via De Gasperi, 11 - 25080 Molinetto di Mazzano (BS) - Tel.030/2120620 - www.kymco.it
1.700 Agility 50 RS Naked no - 6 98 12-12 D-T 2 1 49,5 3.8
1.900 Agility 50 2T R16+ no - 7 108 16-16 D-T 2 1 50 3.4
1.400 Agility 50 4T R12 no - 5 92 12-12 D-T 4 1 50 3.3
1.600 Agility 50 4T R12 E3 no - 5 93 12-12 D-T 4 1 50 3
1.900 Agility 50 4T R16+ no - 6 108 16-16 D-T 4 1 50 3.3
1.500 Agility 50 Carry no - 6 102 12-12 D-T 4 1 50 3.3
2.150 Agility 125 Carry no - 6 - 12-12 D-T 4 1 125 9.4
2.050 Agility 125 R16 no - 6 119 16-16 D-D 4 1 125 9.5
2.250 Agility 125 R16 + no 780 7 126 16-14 D-D 4 1 125 9
2.450 Agility 125i R16 + no 780 7 131 16-14 D-D 4 1 125 9
2.550 Agility 200 R16 + no 780 7 126 16-14 D-D 4 1 163 11.2
2.950 Dink 125 no - 11 145 13-12 D-D 4 1 125 11.8
3.150 Dink 200 no - 11 148 12-12 D-D 4 1 176 15.5
3.950 Downtown 125i no 775 12,5 167 14-13 D-D 4 1 125 15
4.750 Downtown 125i ABS si - 12,5 176 14-13 D-D 4 1 125 13.7
4.750 Downtown 300i no 775 12,5 179 14-13 D-D 4 1 298,9 32.8
5.050 Downtown 300i ABS si 775 12,5 179 14-13 D-D 4 1 298,9 32.8
5.550 Downtown 350i ABS si 810 12,5 173 14-13 D-D 4 1 320,6 29.9
5.750 Downtown 350i ABS E4 si 810 12,5 192 14-13 D-D 4 1 320,6 28.8
3.550 G-Dink 125i no 765 9,5 157 13-12 D-D 4 1 125 11.8
4.050 G-Dink 300i no 765 9,5 166 13-12 D-D 4 1 271 22.8
4.350 K-XCT 125i no - 11 164 14-13 D-D 4 1 125 14.4
4.850 K-XCT 300i no - 11 176 14-13 D-D 4 1 299 27.7
5.550 K-XCT 300i ABS si - 11 176 14-13 D-D 4 1 299 27.7
1.800 Like 50 4T no 780 6 101 12-12 D-D 4 1 49 3
1.800 Like 50 2T no 780 6 101 12-12 D-D 2 1 49,5 3.8
2.250 Like 125 no 780 6,5 116 12-12 D-D 4 1 125 9.5
2.550 Like 200i no 780 6 116 12-12 D-D 4 1 163 11.6
1.800 People 50 no - 5,8 91 16-16 D-T 2 1 49,5 3.8
3.650 People GTi 125 no - 9 156 16-16 2D-T 4 1 125 14.8
3.950 People GTi 200 no - 9 177 16-16 2D-T 4 1 205 21.1
4.350 People GTi 300 no - 9 177 16-16 2D-T 4 1 299 28.7
4.700 People GTi 300 ABS si - 9 177 16-16 2D-T 4 1 299 28.7
5.000 People GTi 300 ABS E4 si - 9 - 16-16 2D-T 4 1 299 n.d.
2.550 People One 125 DD no - 6,8 120 16-14 D-D 4 1 124 9.5
2.750 People One 125i E4 no 775 6,0 124 16-14 D-D 4 1 124 9.5
1.800 Super 8 50 4T no - 6 108 14-14 D-T 4 1 49,4 3.3
1.800 Super 8 50 2T no - 6 108 14-14 D-D 2 1 49,5 3.4
4.400 X-Town 125i CBS no - 13 183 14-13 D-D 4 1 125 12.9
4.700 X-Town 300i ABS si - 13 200 14-13 D-D 4 1 276 24.5
6.150 Xciting 400i no 815 12,5 197 15-14 2D-D 4 1 399 36
6.550 Xciting 400i ABS si 815 12,5 200 15-14 2D-D 4 1 399 36
6.650 Xciting 400i ABS E4 si 815 12,5 209 15-14 2D-D 4 1 399 36
LINHAICarpimotor - via Adua, 96 - 42100 Reggio Emilia - Tel.0522/517451 - www.carpimotor.com
2.140 Drive In 125 no 790 8 120 16-16 D-D 4 1 125 n.d.
2.240 Drive In 150 no 790 8 120 16-16 D-D 4 1 151 n.d.
1.640 Eggy 125 no 780 6 100 12-12 D-T 4 1 124,65 8.4
3.240 Mainstreet 300 no 770 12,2 150 12-12 D-D 4 1 275 n.d.
995 Prince 50 no - 5,9 93 10-10 D-T 4 1 49,5 3
LMLVia Nazionale Appia 147 - 81024 Maddaloni (CE) - Tel.0823/312181 - www.lmlitalia.com
1.899 Star 2T Base 125 no 820 8 109 10-10 D-T 2 1 125 6.7
2.049 Star 2T Evoluzione 125 no 820 8 109 10-10 D-T 2 1 125 6.7
2.249 Star 4T Automatica Evoluzione 125 no 820 7 121 10-10 D-T 4 1 125 9.2
2.049 Star 4T Base 125 no 820 5,5 121 10-10 D-T 4 1 125 7.9
2.149 Star 4T Evoluzione 125 no 820 5,5 121 10-10 D-T 4 1 125 7.9
2.099 Star 2T Base 150 no 820 8 109 10-10 D-T 2 1 150 7.9
2.649 Star 4T Aut. Evoluzione 151 no 820 5,5 121 10-10 D-T 4 1 150 9.2
2.749 Star 4T Automatica 151 no 820 7 121 10-10 D-T 4 1 150 9.5
2.249 Star 4T Base 150 no 820 5,5 121 10-10 D-T 4 1 150 9.2
2.349 Star 4T Base 151 no 820 5,5 121 10-10 D-T 4 1 150 9.2
2.549 Star 4T Evoluzione 151 no 820 5,5 121 10-10 D-T 4 1 150 9.2
2.499 Star 4T Evoluzione 200 no 820 5,5 122 10-10 D-T 4 1 199,89 11.7
MOTO BELLINIT.V.B. s.r.l. Piazza Segrè, 2 -20090 Opera (MI) - Tel.02/53031430 - www.motobellini.com
1.090 B-1 no - 5,2 80 12-12 D-T 2 1 50 2.6
1.490 B-2 no - 6 84 12-12 D-D 2 1 50 2.9
OVERVia Valassina, 5 – 22046 Merone (CO) - Tel.031/875165 - www.pelpi.com
1.590 B-Tre 50 no 800 6,8 95 - D-D 4 1 49 3.9
2.040 B-Tre 125 no 800 6,8 106 - D-D 4 1 124,6 n.d.
1.150 B-Uno no 790 5,5 78 - D-T 2 1 49,2 3.9
1.890 Thor 50 no 810 6,8 84 - D-D 2 1 49,3 4.4
2.440 Thor 125 no 810 6,8 106 - D-D 4 1 124,6 n.d.
PEDA MOTORMotors Care srl - Via Garzoneri, 1 - 24047 Treviglio (BG) Tel.0363/45059-303684 - www.pedamotor-italia.com
1.950 Captain 125 no - 9 125 16-16 D-D 4 1 125 12.2
2.050 Captain 151 no - 9 125 16-16 D-D 4 1 150 12.9
1.350 H2O 50 no - 4,5 95 12-12 D-T 2 1 50 4.8
1.350 Scuola 50 no - 4,5 98 16-16 D-T 2 1 50 4.8
1.300 Speedfire 50 no - 4,5 95 12-12 D-T 2 1 50 4.8
980 Speedy 50 2T no - 4 84 10-10 D-T 2 1 50 3.7
980 Speedy 50 4T no - 4 84 10-10 D-T 4 1 50 3.4
2.700 Star 250 no - 10 145 16-16 D-D 4 1 250 17
1.200 Via 50 no - 4,5 95 12-12 D-T 4 1 50 3.4
1.450 Wind 50 no - 4,8 102 16-16 D-T 2 1 50 4.8
1.900 Wind 125 no - 6 119 16-16 D-T 4 1 125 10.2
PEUGEOTVia Gallarate, 199 - 20151 Milano - Tel.800/156590 - www.peugeotscooters.it
1.820 Tweet 50 no 770 5,7 100 16-16 D-T 4 1 49,5 n.d.
1.750 Tweet 50 Double Black no 770 5,7 100 16-16 D-T 4 1 49,5 n.d.
1.920 Tweet 50 RS / Paris no 770 5,7 100 16-16 D-D 4 1 49,5 n.d.
2.370 Tweet 125 no 770 5,7 100 16-16 D-D 4 1 124,6 10.2
2.300 Tweet 125 Double Black no 770 5,7 100 16-16 D-D 4 1 124,6 10.2
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Motociclismo / ottobre 2016246
rr listino scooter
2.470 Tweet 125 RS / Paris no 770 5,7 100 16-16 D-D 4 1 124,6 10.2
2.470 Tweet 150 no 770 5,7 100 16-16 D-D 4 1 150,6 11.3
2.400 Tweet 150 Double Black no 770 5,7 100 16-16 D-D 4 1 150,6 11.3
2.570 Tweet 150 RS / Paris no 770 5,7 100 16-16 D-D 4 1 150,6 11.3
3.365 Citystar 125 no 795 9 150 13-13 D-D 4 1 124,8 10.2
2.800 Citystar 125 AC no 795 9 145 13-13 D-D 4 1 124,8 10.2
2.900 Citystar 150 AC no 795 9 150 13-13 D-D 4 1 151 11.3
3.505 Citystar 200 no 795 9 150 13-13 D-D 4 1 171,2 19
2.749 Django 50 2T Allure no 770 8,5 116 12-12 D-T 2 1 49 4.1
2.549 Django 50 2T Evasion / Sport no 770 8,5 116 12-12 D-T 2 1 49 4.1
2.349 Django 50 2T Heritage no 770 8,5 116 12-12 D-T 2 1 49 4.1
2.599 Django 50 2T S no 770 8,5 116 12-12 D-T 2 1 49 4.1
2.749 Django 50 Allure no 770 8,5 116 12-12 D-T 4 1 49,5 3.8
2.549 Django 50 Evasion / Sport no 770 8,5 116 12-12 D-T 4 1 49,5 3.8
2.249 Django 50 Heritage no 770 8,5 116 12-12 D-T 4 1 49,5 3.8
2.599 Django 50 S no 770 8,5 116 12-12 D-T 4 1 49,5 3.8
3.849 Django 125 Allure no 770 8,5 135 12-12 D-D 4 1 124,6 10.2
3.649 Django 125 Evasion / Sport no 770 8,5 135 12-12 D-D 4 1 124,6 10.2
3.249 Django 125 Heritage no 770 8,5 135 12-12 D-D 4 1 124,6 10.2
3.699 Django 125 S no 770 8,5 135 12-12 D-D 4 1 124,6 10.2
3.949 Django 150 Allure no 770 8,5 135 12-12 D-D 4 1 150,6 11.3
3.749 Django 150 Evasion / Sport no 770 8,5 135 12-12 D-D 4 1 150,6 11.3
3.349 Django 150 Heritage no 770 8,5 135 12-12 D-D 4 1 150,6 11.3
3.799 Django 150 S no 770 8,5 135 12-12 D-D 4 1 150,6 11.3
1.590 Kisbee 50 2T no 760 6,5 87 12-12 D-T 2 1 49,9 n.d.
1.640 Kisbee 50 2T RS / Sportline no 760 6,5 87 12-12 D-T 2 1 49,9 n.d.
1.490 Kisbee 50 4T no 760 7 85 12-12 D-T 4 1 49,9 3.7
1.540 Kisbee RS / Sportline 50 4T no 760 7 85 12-12 D-T 4 1 49,9 3.7
8.540 Metropolis 400 no 780 13,5 256 12-14 2D-D 4 1 399 37.3
9.090 Metropolis 400 GT Connect no 780 13,5 256 12-14 2D-D 4 1 399 37.3
8.740 Metropolis 400 RS / Blue Line no 780 13,5 256 12-14 2D-D 4 1 399 37.3
11.240 Metropolis 400 Sport no 780 13,5 256 12-14 2D-D 4 1 399 37.3
4.868 New Geopolis 300 GT no 805 13,5 159 16-16 D-D 4 1 278,3 n.d.
4.918 New Geopolis 300 Premium no 805 13,5 159 16-16 D-D 4 1 278,3 22
5.140 New Geopolis 300 R no 805 13,5 156 16-16 D-D 4 1 278,3 22.4
3.949 Satelis II 125 no 784 13,2 160 14-13 D-D 4 1 124,8 15
4.449 Satelis II 125 Urban ABS si 784 13,2 160 14-13 D-D 4 1 124,8 15
4.240 Satelis II 300 no 784 13,5 160 14-13 D-D 4 1 278,3 22
5.740 Satelis II 400 no 784 13,5 213 14-14 2D-D 4 1 399 37.3
6.040 Satelis II 400 RS no 784 13,5 213 14-14 2D-D 4 1 399 37.3
2.550 Speedfight 4 50 2T liquido no 810 8 - 13-13 D-D 2 1 49,1 4.6
2.750 Speedfight 4 50 liquido Darkside no 810 8 - 13-13 D-D 2 1 49,1 4.6
2.350 Speedfight 4 50 2T aria no 810 8 - 13-13 D-T 2 1 49,8 4.4
2.550 Speedfight 4 50 aria Serie Spec. no 810 8 - 13-13 D-T 2 1 49,8 4.4
2.549 Speedfight 3 125 no 800 7 114 13-13 D-D 4 1 124,9 10.6
2.649 Speedfight 3 125 Darkside no 800 7 114 13-13 D-D 4 1 124,9 10.6
2.649 Speedfight 3 125 IceBlade no 800 7 114 13-13 D-D 4 1 124,9 10.6
1.790 Streetzone no 778 6,5 87 12-12 D-T 2 1 49,9 4.1
PGOImportato da BORA srl, Via Gagarin 11 42100 Reggio Emilia - Tel.0522/327632 - www.pgo-scooter.com
2.240 G-Max 50 no 820 7,5 105 12-12 D-D 2 1 49 3.1
2.950 G-Max 125 no 820 7,5 129 13-13 D-D 4 1 124,9 9.9
3.100 G-Max 150 no 820 7,5 130 13-13 D-D 4 1 150,1 11.3
4.030 G-Max 250 no 820 7,5 140 13-13 D-D 4 1 249,1 18.4
1.488 Ligero 50 no 750 6,7 83 10-10 D-T 2 1 49 3.1
2.350 Ligero 125 no 760 6,7 83 10-10 D-T 4 1 124,9 9.5
1.752 Pmx Naked 50 no 752 6,7 83 11-10 D-T 2 1 49 4.9
PIAGGIOViale Rinaldo Piaggio, 23 - 56025 Pontedera (PI) - Tel.0587/272111 - www.piaggio.com
3.840 Beverly 125ie no 790 12,5 162 16-14 D-D 4 1 124 15.1
4.700 Beverly 300ie no 790 12,5 165 16-14 D-D 4 1 278 22.4
5.720 Beverly Sport Touring 350ie no 795 13 177 16-14 D-D 4 1 330 33.3
6.220 Beverly Sport Touring 350ie ABS si 795 13 177 16-14 D-D 4 1 330 33.3
1.990 Fly 50 2T no 785 8 97 12-12 D-T 2 1 49,3 4.4
2.810 Fly 125 no 785 7,2 112 12-12 D-T 4 1 124 10.6
2.020 Liberty 50 3V no 780 6 95 16-14 D-T 4 1 49,9 3.3
2.120 Liberty S 50 3V no 780 6 95 16-14 D-T 4 1 49,9 3.3
2.640 Liberty 125 3V si 787 6,5 - 16-14 D-T 4 1 124,5 10.9
2.740 Liberty S 125 3V si 787 6,5 - 16-14 D-T 4 1 124,5 10.9
2.740 Liberty 150 3V si 787 6,5 - 16-14 D-T 4 1 155 13.1
2.840 Liberty S 150 3V si 787 6,5 - 16-14 D-T 4 1 155 13.1
3.350 Medley 125 si 787 7 138 16-14 D-D 4 1 124,5 12.2
3.500 Medley 125 S si 787 7 138 16-14 D-D 4 1 124,5 12.2
3.550 Medley 150 si 787 7 138 16-14 D-D 4 1 154,8 15
3.700 Medley 150 S si 787 7 138 16-14 D-D 4 1 154,8 15
9.140 MP3 300 Hybrid ERL no 780 12 257 12x14 2D-D 4 1 278 24.8
8.170 MP3 300 LT Business no 780 12 204 12-14 2D-D 4 1 278 22.4
8.070 MP3 300 LT Sport no 780 12 204 12-14 2D-D 4 1 278 22.4
7.170 MP3 Yourban 300ie no 780 10,8 205 13-14 2D-D 4 1 278 22.3
7.370 MP3 Yourban 300ie LT no 780 10,8 205 13-14 2D-D 4 1 278 22.3
7.470 MP3 Yourban 300ie LT Sport no 780 10,8 205 13-14 2D-D 4 1 278 22.3
7.270 MP3 Yourban Sport 300ie no 780 10,8 205 13-14 2D-D 4 1 278 22.3
9.690 MP3 500 Business no 790 12 - 13-14 2D-D 4 1 493 40.1
10.090 MP3 500 Business ABS+ASR si 790 12 - 13-14 2D-D 4 1 493 40.1
9.590 MP3 500 Sport no 790 12 - 13-14 2D-D 4 1 493 40.1
10.190 MP3 500 Sport ABS+ASR si 790 12 - 13-14 2D-D 4 1 493 40.1
2.150 New Fly 50 4T no 785 7,2 100 12-12 D-T 4 1 49,9 n.d.
2.865 NRG Power 50 DD no 795 6,5 99 13-13 D-D 2 1 49,4 4.2
2.775 NRG Power 50 DD Urban no 795 6,5 99 13-13 D-D 2 1 49,4 4.2
1.930 Typhoon 50 no 765 7 - 12-12 D-T 2 1 49 4.2
2.490 Typhoon 125 no 765 7 - 12-12 D-T 4 1 124 9.7
4.965 X10 125 no 760 15 - 15-13 D-D 4 1 124 15
5.975 X10 125 Executive si 760 15 - 15-13 D-D 4 1 124 15
4.840 X7 Evo 300ie no 790 12 160 14-13 D-D 4 1 278 22.4
6.600 X10 350 no 760 15 - 15-13 D-D 4 1 330 33.3
7.600 X10 350 Executive si 760 15 - 15-13 D-D 4 1 330 33.3
8.500 X10 500 Executive si 760 15 - 15-13 D-D 4 1 492 40.8
1.670 Zip 50 2T no 750 7,6 80 10-10 D-T 2 1 49 n.d.
2.810 Zip 50 SP no 750 7,3 76 10-10 D-T 2 1 49,4 n.d.
1.950 Zip 50 4T no 750 7,3 83 10-10 D-T 4 1 49,9 n.d.
QUADROImportatore ufficiale: Quadro Italia srl, via Cadorna 5 - 22100 ComoTel.02/87123910 - www.quadrovehicles.it
7.590 Quadro3 no 780 13 200 14-15 2D-D 4 1 346 26.9
6.840 Quadro3 Black Edition no 780 13 200 14-15 2D-D 4 1 346 26.9
10.740 Quadro4 no 770 13 257 14-14 2D-2D 4 1 346 30.1
RIEJUVia D’Azeglio, 6/8 - 40017 San Giovanni in Persiceto (BO) - Tel.051/6871769 - www.riejumoto.com
3.849 City Line 125 no 790 10 170 14-14 D-D 4 1 125 n.d.
4.049 City Line 300 no 790 10 170 14-14 D-D 4 1 125 n.d.
3.660 MIUS elettrico no - - - 16-16 D-D - - - n.d.
2.499 RS 50 no 810 9,5 93 13-13 D-D 2 1 50 n.d.
2.699 RS 50 NKD no 810 9,5 93 13-13 D-D 2 1 50 n.d.
2.599 RS Sport 50 no 810 9,5 93 13-13 D-D 2 1 50 n.d.
2.199 RS Urban Blast 50 aria no 810 9,5 93 13-13 D-D 2 1 50 n.d.
PR
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IND
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CV
ottobre 2016 / Motociclismo 247
listino scooter
4.230 Primavera 150 no 780 8 - 11-11 D-T 4 1 154,8 12.9
4.720 Primavera 150 ABS si 780 8 - 11-11 D-T 4 1 154,8 12.9
4.430 Primavera 150 Touring no 780 8 - 11-11 D-T 4 1 154,8 12.9
3.980 PX 125 no 810 8 97 10-10 D-T 2 1 123 n.d.
4.180 PX 125 Touring no 810 8 97 10-10 D-T 2 1 123 n.d.
4.180 PX 150 no 810 8 97 10-10 D-T 2 1 150 n.d.
4.400 PX 150 Touring no 810 8 97 10-10 D-T 2 1 150 n.d.
2.970 Sprint 50 2T no 790 7 - 12-12 D-T 2 1 49 n.d.
3.070 Sprint S 50 2T no 790 7 - 12-12 D-T 2 1 49 n.d.
3.070 Sprint 50 4T 4V no 790 7 - 11-11 D-T 4 1 49,9 4.4
4.230 Sprint 125 3V no 790 8 - 12-12 D-T 4 1 124,5 10.7
4.720 Sprint 125 ABS si 790 8 - 12-12 D-T 4 1 124,5 10.7
4.720 Sprint S 125 ABS si 790 8 - 12-12 D-T 4 1 124,5 10.7
5.020 Sprint 150 ABS si 780 8 - 12-121 D-T 4 1 154,8 12.9
4.920 Sprint S 150 ABS si 780 8 - 11-11 D-T 4 1 154,8 12.9
WT MOTORSVia Emilia Romagna snc - 60030 Monsano (AN) - Italia - Tel.0731/61691 - www.wtmotors.it
1.740 Atene 125 no 690 7,8 127 16-16 D-D 4 1 125 8.8
1.840 Atene 152 no 690 7,8 130 16-16 D-D 4 1 152 12.2
1.340 Bomber 125 no 780 9,6 125 16-16 D-D 4 1 125 9.9
1.440 Bomber 151 no 780 9,6 125 16-16 D-D 4 1 151 10.3
1.840 Miami 250 no 750 12 130 13-13 D-D 4 1 244 13.6
YAMAHAVia Tinelli, 67/69 - 20050 Gerno di Lesmo (MI) - Tel.039/60961 - www.yamaha-motor.it
2.690 Aerox R no 828 7 92 13-13 D-D 2 1 49 2.7
2.790 Aerox R Naked no 828 7 92 13-13 D-D 2 1 49 2.7
1.690 BW’s Easy no 768 5 75 10-10 D-T 2 1 49 2.7
2.390 BW’s Naked no 768 5,6 75 10-10 D-T 2 1 49 3.3
2.290 BW’s Original no 768 5 75 10-10 D-T 2 1 49 2.7
2.440 D’Elight no 755 4,4 98 12-12 D-T 4 1 114 7.2
2.490 EC-03 elettrico no 745 - 56 12-12 T-T - - - 1.9
2.090 JogR no 776 5 75 12-12 D-T 2 1 49 2.7
2.090 Neo’s no 790 6,5 78 12-12 D-T 2 1 49 2.9
1.590 Neo’s Easy no 790 6,5 78 12-12 D-T 2 1 49 2.9
2.290 Neo’s 4 Tempi no 790 5,4 78 12-12 D-T 4 1 49,4 3.1
3.140 NMax 125 si 765 6,6 127 13-13 D-D 4 1 124 13.6
11.040 TMAX no 800 15 217 15-15 2D-D 4 2 530 46.5
11.540 TMAX ABS si 800 15 221 15-15 2D-D 4 2 530 46.5
3.940 Tricity 125 no 780 6,6 152 14-12 2D-D 4 1 124,8 15
3.840 X-City 125 no 790 10 159 16-15 D-D 4 1 124 13.6
4.140 X-City 250 no 790 10,5 165 16-15 D-D 4 1 249,78 21.2
4.540 X-MAX 125 no 785 12,5 171 15-14 D-D 4 1 124,66 14.1
4.940 X-MAX 125 ABS si 785 12,5 176 15-14 D-D 4 1 124,66 14.1
4.940 X-MAX 250 no 792 11,8 180 15-14 D-D 4 1 249,78 20.4
5.340 X-MAX 250 ABS si 792 11,8 184 15-14 D-D 4 1 249,78 20.4
6.440 X-MAX 400 no 785 14 211 15-13 2D-D 4 1 395 31.5
6.940 X-MAX 400 ABS si 785 14 211 15-13 2D-D 4 1 395 31.5
3.140 Xenter 125 no 785 8 142 16-16 D-D 4 1 125 12.5
3.240 Xenter 150 no 785 8 142 16-16 D-D 4 1 155 15.8
SUZUKICorso F.lli Kennedy, 12 - 10070 Robassomero (TO) - Tel.011/9213711 - www.suzuki.it
2.249 Address 110 no 755 5,2 97 14-14 D-T 4 1 113 9.1
4.440 Burgman 125 ABS si 735 11 161 13-12 D-D 4 1 125 12.4
4.240 Burgman 200 no 735 11 160 13-12 D-D 4 1 200 18.4
4.640 Burgman 200 ABS si 735 11 163 13-12 D-D 4 1 200 18.4
6.640 Burgman 400 Lux no 710 13,5 216 14-13 2D-D 4 1 400 32.6
7.240 Burgman 400 Lux ABS si 710 13,5 216 14-13 2D-D 4 1 400 32.6
10.240 Burgman 650 si 720 15 275 15-14 2D-D 4 2 638 55.1
11.040 Burgman 650 Executive si 720 15 275 15-14 2D-D 4 2 638 55.1
SYMSanyang Italia - via Pavia, 25 - 20814 Varedo (MB) - Tel.0362/55581 - www.sym-italia.it
3.850 Citycom 300 CBS no 800 10 182 16-16 D-D 4 1 278,3 28.3
1.850 Fiddle III 50 no 800 5 99 12-12 D-T 4 1 49,5 3.3
2.200 Fiddle III 125 no 800 5 109 12-12 D-T 4 1 124,6 8.8
2.600 Fiddle III 200 no 800 5 109 12-12 D-T 4 1 168,9 10.5
3.000 HD2 125 no 790 8 125 16-16 D-D 4 1 125 n.d.
3.250 HD2 200 no 790 8 125 16-16 D-D 4 1 171,2 16
1.695 Jet 4 R 50 2T no 760 6,3 94 12-12 D-T 2 1 49,4 3.5
4.340 Joymax 300i no 760 12 184 14-13 D-D 4 1 278,3 29
4.820 Joymax 300i ABS si 760 12 184 14-13 D-D 4 1 278,3 29
3.050 Joyride 125 Evo no 760 7,6 156 13-12 D-D 4 1 124,6 11.7
3.200 Joyride 200 Evo no 760 7,6 156 13-12 D-D 4 1 174,5 15
5.890 Maxsym 400 ABS si 750 15 219 15-14 2D-D 4 1 399,3 33.3
1.750 Mio 50 no 710 4,8 85 10-10 D-T 4 1 49,5 3.8
1.715 Symphony 50 S no 800 5,5 102 16-16 D-T 4 1 49,5 3.8
1.940 Symphony 50 ST no 800 5,5 102 16-16 D-T 4 1 49,5 3.8
2.100 Symphony 125 S no 800 5,5 115 16-16 D-D 4 1 124,6 9.8
2.400 Symphony 125 ST no - 5,5 109 16-16 D-D 4 1 124,6 8.8
2.200 Symphony 150 S no 800 4,8 114 16-16 D-D 4 1 150,6 10.5
2.700 Symphony 200 ST no - 5,5 109 16-16 D-D 4 1 168,9 10.5
1.495 Symply II 50 no 770 8 95 12-12 D-T 4 1 49,5 3.1
1.640 X-Pro Cargo 50 no 780 8 114 12-12 D-T 4 1 49,5 3.9
1.800 Symply II 125 no 780 8 114 12-12 D-T 4 1 124,6 8.8
1.980 X-Pro Cargo 125 no 780 8 114 12-12 D-T 4 1 124,6 8.8
VECTRIXBora srl - Via Gagarin, 11 - 42123 Reggio Emilia - Tel.0522/361063 - www.boralus.com
10.221 VX-1 Li elettrico no 775 - 193 14-13 D-D - - - 28.6
11.987 VX-1 Li+ elettrico no 775 - 209 14-13 D-D - - - 28.6
4.140 VX-2 elettrico no 760 - 195 13-13 D-D - - - 5.4
VESPAViale Rinaldo Piaggio, 23 - 56025 Pontedera (PI) - Tel.0587/272111 - www.vespa.com
9.250 946 si 785 8,3 - 12-12 D-D 4 1 124 11.6
5.840 GTS 300 i.e. ABS si 790 9 148 12-12 D-D 4 1 278 21.5
6.040 GTS Touring 300 i.e. ABS si 790 9 148 12-12 D-D 4 1 278 21.5
5.510 GTS Super 125 ABS i.e. si 790 9,2 - 12-12 D-D 4 1 124 15
5.140 GTS Super 125 i.e. no 790 9,2 - 12-12 D-D 4 1 124 15
5.940 GTS Super 300 ABS i.e. si 790 9,2 - 12-12 D-D 4 1 278 21.5
5.590 GTS Super 300 i.e. no 790 9,2 - 12-12 D-D 4 1 278 21.5
5.710 GTS Super Sport 125 ABS si 790 9,2 - 12-12 D-D 4 1 124 15
6.140 GTS Super Sport 300 ABS si 790 9,2 148 12-12 D-D 4 1 278 21.5
5.680 GTS Touring 300 i.e. no 790 9 148 12-12 D-D 4 1 278 21.5
2.870 Primavera 50 2T no 780 7 - 11-11 D-T 2 1 49 n.d.
2.970 Primavera 50 4T no 780 7 - 11-11 D-T 4 1 49,9 4.4
3.100 Primavera 50 Touring no 780 7 - 11-11 D-T 4 1 49,9 4.4
4.030 Primavera 125 no 780 8 - 11-11 D-T 4 1 124,5 10.7
4.520 Primavera 125 ABS si 780 8 - 11-11 D-T 4 1 124,5 10.7
4.230 Primavera 125 Touring no 780 8 - 11-11 D-T 4 1 124,5 10.7
Motociclismo / ottobre 2016248
elencoPROVErrr
A ACCOSSATO
Cross 50 5-1978 ●
AEON
Elite 400 abs 2-2016
AERMACCHI H-D
Ala d’Oro 250 S 6-1963●
Brezza 150 8-1963●
Zeffiretto 50 10-1964●
Zeffiretto 50 Sport 8-1965●
Aletta 125 6-1968●
Aletta Scrambler 125 2-1969●
GTS 350 12-1969●
TV 350 10-1971●
RC 125 1-1972●
De Luxe 125 12-1972●
AEROMERE
Capriolo 100 10-1962●
AGRATI-GARELLI
Capri 50 4-1966●
AJP
PR4 Enduro Pro 240 5-2015
AJS
Swift 650 8-1962●
ALTER EGO
650 Sport Tourer 6-2012
ANCILLOTTI
Scarab Regolarità 50 3-1970●
Scarab C 125 3-1972●
Scarab A 50 2-1973●
Scarab C 125 1-1976●
Scarab 50 7-1976●
Scarab C 125 11-1976●
CH 125 12-1978
FH 250 8-1979●
APRILIA
Amico 50 9-1968●
Daniela 50 3-1969●
Colibrì 50 3-1970●
Scarabeo 50 10-1976●
Scarabeo RG 50 10-1976●
RC 125 10-1977●
MX 125 10-1977●
RC 50 Special 9-1978
RC 250 8-1979●
RC Special 50 3-1980●
TL 320 8-1981●
Trial 50 11-1981●
RC Special 50 11-1982●
ST 125 2-1983
MX 125 3-1983●
ET 50 3-1984●
STX 125 7-1984
ETX 125 4-1985●
TX 300 8-1985●
ETX Tuareg 50 8-1985●
AS125R 9-1985
ETX 350 10-1985
GP 250 12-1985●
Tuareg 125 3-1986
Tuareg 50 7-1986
Tuareg 350 8-1986●
AF1 125 11-1986●
ETX 125 4-1987●
AF1 125 6-1987
TX 311 M 7-1987●
Tuareg Wind 350 7-1987●
Tuareg 50 8-1987●
Tuareg 125 10-1987●
RS 125 1-1988
AF1 125 4-1988●
Tuareg Wind 50 7-1988●
TRX 312 M 7-1988●
Tuareg 350-600 8-1988●
Red Rose 125 9-1988●
Tuareg 125 10-1988●
AF1 125 Sintesi 11-1988
Rally 125 3-1989
AF1 50 6-1989●
Tuareg Wind 50 6-1989●
Red Rose 50 6-1989●
Climber 7-1989
RS Replica 125 7-1989
Pegaso 125 8-1989
Tuareg Wind 600 9-1989
RX 50 9-1989
RX 125 1-1990
Pegaso 600 5-1990
Climber 5-1990
Sport-Futura 125 6-1990●
Amico 50 9-1990●
Europa 125 11-1990
RX 50-Rally 50 5-1991●
Futura 50 5-1991●
Tuareg 50 5-1991●
Red Rose 50 5-1991●
Red Rose 125 6-1991
RS Replica 50 8-1991
RS Replica 125 9-1991
RX 125 1-1992
Pegaso 650 3-1992
RX 50-Pegaso 50 4-1992
Classic 50 5-1992
GP 250 12-1992
RX-Pegaso 50 7-1993
Red Rose 50 7-1993
Climber 280 R 7-1993
RS 50 Replica 9-1993
Amico 50 GLE 10-1993
RS 125 Replica 10-1993
Scarabeo 50 12-1993
Red Rose AE 125 3-1994
Pegaso 650 5-1994●
RS 125R 7-1994
RX 50 10-1994
Pegaso 650 2-1995●
Rally 50 2-1995●
RS 250 4-1995
RS-RX-Classic 50 5-1995
Classic 50 8-1995
Classic 125 9-1995
Motò 6.5 11-1995
Gulliver LC 50 4-1996
RS 250 Replica 5-1996
Pegaso 650 6-1996
Classic-RS-RX 50 7-1996
Rally LC 50 8-1996
Leonardo 125 8-1996
Scarabeo 50 9-1996
Pegaso 650.3 1-1997
Gulliver 50 5-1997
RX 50-Rally 50 6-1997
SR 50 Stealth 7-1997
Leonardo 150 9-1997
Scarabeo 50 12-1997
RS 250 Replica 1-1998
Scarabeo 50 De Luxe 4-1998●
Sonic 50 5-1998
Area 51 LC 50 7-1998
RSV Mille 9-1998
Leonardo 125 11-1998
RSV mille 11-1998
RS 50 2-1999
RS 125 3-1999
Scarabeo 125-150 5-1999
SR 125-Habana 50 6-1999
Habana 125 8-1999
SL 1000 Falco 11-1999
Scarabeo 100 12-1999
RSV mille R 2-2000
SL 1000 Falco 3-2000
SR 50 LC 4-2000
PegasoCube 650 6-2000●
SR DITECH 50 7-2000
RX 50 10-2000
Leonardo 250 11-2000
Scarabeo 150 2-2001
RSV Mille 3-2001
RST 1000 Futura 4-2001
ETV 1000 Caponord 5-2001
Scarabeo 200 5-2001
Pegaso 650 IE 6-2001
RSV Mille R 9-2001
Leonardo ST 250 9-2001
Scarabeo 50 IE 1-2002
Atlantic 500 4-2002
ETV 1000 Caponord 7-2002
Scarabeo GT 200 8-2002
MX 50 Supermotard 9-2002
Tuono Fighter 1000 10-2002
Scarabeo 500 2-2003
Atlantic 200 4-2003
Tuono 1000 9-2003
RSV 1000 R Factory 10-2003
RST 1000 Futura 12-2003
RSV Mille R Factory 6-2004
Leonardo 300 ST 6-2004
Tuono 50-RS 50 6-2004
ETV 1000 Caponord 7-2004
Tuono R 1000 8-2004
Atlantic 250 8-2004
Sportcity 200 9-2004
RS 125 11-2004
SR 50 R Factory 12-2004
Atlantic Sprint 500 4-2005
Pegaso Strada 650 6-2005
Sportcity 200 7-2005
Tuono 1000 R 11-2005
Pegaso 650 Trail 1-2006
RXV 450 1-2006
Tuono 1000 R 2-2006
SXV 450 4-2006
Pegaso Strada 650 7-2006
Tuono 1000-RSV 1000R 8-2006
Scarabeo 500 9-2006
Tuono 1000 Factory 11-2006
RXV 450 12-2006
RSV 1000 R Factory 3-2007
Tuono 1000 R 5-2007
Scarabeo 250 ie 5-2007
RS 125 6-2007
Caponord ETV 1000 7-2007
SL 750 Shiver 8-2007
Atlantic 400 10-2007
NA 850 Mana 11-2007
Scarabeo 125 3-2008
SL 750 Shiver 4-2008
Dorsoduro 750 6-2008
SXV 4.5 6-2008
RX 50 7-2008
Tuono 1000 R 9-2008
Sportcity 300 11-2008
Sportcity Cube 125 2-2009
Scarabeo 50 4T 3-2009
RSV4 1000 5-2009
Shiver 750 GT 9-2009
Mana GT 850 10-2009
Scarabeo 300S 12-2009
RSV4 1000 Factory 1-2010
RSV4 1000 Factory 3-2010
Shiver 750 7-2010
RS 125 9-2010
RX 50 11-2010
RSV4 1000 Fac. APRC 3-2011
RSV4 1000 Tuono APRC 7-2011
Dorsoduro 1200 2-2012
RSV4 1000 Fac. APRC 5-2012
SRV 850 9-2012
Caponord 1200 T. Pack 5-2013
Dorsoduro 1200 5-2013
RSV4 Factory 1000 5-2013
Tuono V4R 1000 7-2014
RSV4 RF comparativa
supersportive 6-2015
Caponord 1200 Rally
comparativa enduro 7-2015
Tuono V4 Factory 1100 7-2015
Caponord 1200 Travel Pack com-
parativa hyper-tourer 8-2015
Caponord 1200 Rally
comparativa enduro 5-2016
Tuono V4 1100 Factory
comparativa supernaked 8-2016
ASPES
Cross Special 50 6-1968●
Navaho 50 2-1972●
Hopi Regolarità 125 5-1973●
RGEL 125 2-1975●
Navaho 50 4-1976●
Juma 125 12-1976●
Trial 125 1-1977●
RGC 125 5-1977●
Juma 125 Criterium 4-1978●
CRC 50 5-1978●
Navaho RCR 50 7-1978●
RGC 125 11-1979●
Yuma 125 6-1981●
ATALA
Califfone 50 7-1981
Uno 50 8-1984●
Master SL2R 50 8-1985●
Master LF4 50 11-1985
H. Master 50 11-1987
Master Free LF 50 7-1989
Byte AT10 50 6-1996
Hacker AT12 50 LC 4-1997
Carosello 50 12-1997
B BENELLI
Extra 175 5-1962●
Extra 125 8-1963●
Nuovo Leoncino 125 5-1964●
Trial 50 4V 2-1966●
GP 4 cilindri 250/350 9-1966●
Minibike 50 3V 6-1969●
Tornado 650 4-1971●
Cross 50 5V 10-1972●
250 2C 12-1972●
Cross 125 5V 3-1973●
125 2C 6-1973●
500 Quattro 5-1974●
750 Sei 4-1975●
125 2C SE 2-1977●
350 RS 12-1977●
500 LS 12-1977●
354 Sport 4-1979
900 Sei 10-1979
G2 Elle 50 6-1980●
654 12-1980
125 2C Sport 6-1981●
250 2C 8-1981●
S 50 10-1981
S 125 9-1984●
Jarno 125 1-1989●
Devil 50 9-1991
Devil Racing 50 6-1992
Spring 50 8-1992
Così 50 11-1993
491 Sport 50 7-1997
491 Racing 10-1997
Sport-GT 50 10-1997
K2 Air 50 4-1998●
Pepe 50 7-1998
491 RR 50 7-1999
Velvet 250 12-1999
Adiva 150 1-2001
Velvet Touring 150 11-2001
Tornado Tre Novecento 6-2003
TnT 1130 4-2004
Tornado Tre 900 RS 6-2004
TnT-TnT Sport 1130 1-2005
TnT Cafe Race 1130 8-2006
Tornado 1130 8-2006
Tre 1130 K 7-2007
TnT 899S 5-2008
TnT 1130 9-2008
QuattroNoveX 50 12-2008
Tre 899 K 10-2009
TnT R160 1130 7-2011
Tre 1130 K 4-2012
TnT 899 5-2012
TnT 1130 R 7-2014
BN 302 6-2015
BN302 comp. 300 11-2015
BETA
Cross Special 50 7-1970●
Hobby 50 10-1970●
Enduro 125 4-1972●
Trial 50 7-1972●
GS 125 Regolarità 2-1974●
GS 250 Regolarità 4-1975●
GS 125 Regolarità 10-1975●
TRG 50 8-1976●
RC 125 2-1978
GS 350-420 7-1979
TS 125 4-1980●
Trial 50 7-1980●
SC 125 6-1981●
Trial 125 9-1981
Trial 240 8-1982●
Custom 125 12-1982
TR 32 Trial 10-1984●
TR 34 7-1987●
TR 34 250 12-1987
KR Adventurer T. 50 7-1988●
TR 34 9-1988●
Four Twin 50 8-1989
Zero 5-1990
MX 50 1-1991●
Zero 260 7-1993
Tempo 50 1-1993
RK6 50 5-1994●
Techno 250 7-1994
Quadra 50 4-1995
Chrono 505 50 7-1995
Techno 250 8-1995
Tempo 16 50 3-1996
Techno 250 4-1996
RK6 50 7-1996
Quadra 50 7-1996
ARK 50 LC 8-1996
ARK 50 Pro Race 2-1997
Techno 250 4-1997
ST 50 Trial 6-1997
ARK-Quadra 50 11-1997
RR 50 12-1997
Tempo 16 50 12-1997
RR 50 5-1998
Eikon 50 2-1999
Eikon 150 11-1999
Alp 4T 200 6-2000●
Euro 350 8-2001
RR 50 Enduro 6-2002
Jonathan 350 4-2003
50 RR Alu 11-2003
Alp Motard 4.0 350 12-2003
M4 10-2005
Alp 200 12-2005
RR Enduro 50 7-2008
Urban 125 2-2009
Evo 300 4T 9-2009
400 RR 12-2009
RR Enduro 125 LC 8-2010
RR Enduro 50 11-2010
RE Enduro 125 7-2011
RR 350 11-2011
Urban 200 8-2012
Trial Evo 9-2012
RR 300 Racing 4-2013
XTrainer 300 4-2015
XTrainer 300 comparativa
motoalpinismo 9-2016
BIANCHI
Mobylette Intra AV44 6-1962●
Falco Turismo 50 12-1962●
Mobylette 48 3-1963●
Sila G. Sport 175 11-1963●
GP 450 12-1963●
Falco GL 50 4-1964●
MT61 320 10-1964●
BIMOTA
KB1-SB2 9-1978●
SB3 5-1980
Laser 550 10-1981
HB2 900 12-1982
SB 5 1-1985
DB1 750 4-1986●
YB6 12-1987
YB4 i.e. 1-1989●
Bellaria 600 3-1990
DB2 900 SR 6-1994●
Mantra 900 3-1996
YB9 SRI 600 1-1999
SB8R Special 6-1999
DB4 900 7-1999
DB5 1000 10-2005
Delirio 1000 8-2006
Tesi 3D 1100 11-2007
DB7 4-2009
DB9 Brivido S 6-2012
DBX 1100 9-2013
BB3 1000 1-2015
BMW
R 69 S 12-1966●
R 75/5 10-1970●
R 90/6 8-1974●
R 90 S 5-1975●
R 75/6 12-1975●
R 100 RS 12-1976●
R 80/7 6-1978●
R 45 3-1979●
R 65 9-1979●
R 100-R 100 RT 11-1979●
R 80 GS 3-1981●
R 65 11-1981●
R 65 LS 3-1982●
R 45 8-1982●
R 80 ST 3-1983●
R 80 RT 6-1983
K 100 2-1984●
R 100 GS Paris-Dakar 4-1984
K 100 RS 6-1984●
K 100 RT 1-1985
R 80-R 80 RT 7-1985●
K 75 10-1985
K 75 C 3-1986
R 65 10-1986●
K 75 S 11-1986●
K 100 LT 10-1987●
R 80-100 GS 6-1988●
K1 1000 11-1989
R 100 GS Paris-Dakar 2-1990
K 100 RS 16V 8-1990
K 75 RT 3-1991
R 100 GS 12-1991
R 100 R 5-1992
K 1100 LT 1-1993
K 75 S 6-1993●
R 1100 RS 8-1993
K 75 S-R 80 R 11-1993
F 650 12-1993
K 1100 RS 2-1994
R 1100 GS-F 650 5-1994●
R 1100 R 12-1994
R 850 R 2-1995●
R 1100 RS-K 1100 RS 9-1995
R 1100 RT 7-1996
R 80 GS Basic 12-1996
K 1200 RS 6-1997
R 1200 C 8-1997
R 850 RT-R 1200 C 5-1998
R 1100 S 9-1998
K 1200 LT 5-1999
R 850 GS 7-1999
R 1150 GS 9-1999
R 1100 S 3-2000
F 650 GS/Dakar 4-2000
C1 125 5-2000
F 650 GS 6-2000●
R 1150 R 3-2001
R 1150 RT 4-2001
C1 200 7-2001
R 1150 RS 9-2001
F 650 CS 2-2002
R 1150 GS 7-2002
R 1150 R Rockster 3-2003
K 1200 GT 4-2003
R 850 R 8-2003
R 1100 S 12-2003
R 1200 GS 3-2004
K 1200 LT 5-2004
Le nostre prove
dal 1961 a oggiR 1200 GS 7-2004
F 650 GS 9-2004
R 1200 RT 3-2005
R 1200 ST 4-2005
K 1200 S 5-2005
K 1200 R 8-2005
R 1150 R 9-2005
R 1200 GS - HP2 11-2005
F 650 GS 1-2006
R 1200 GS Adventure 3-2006
K 1200 GT 4-2006
HP2 Motard 5-2006
R 1200 GS 6-2006
R 1200 RT 7-2006
R 1200 S 7-2006
F 800 ST 9-2006
R 1200 R 10-2006
K 1200 R Sport 4-2007
G 650 X Challenge 4-2007
G 650 X Moto 5-2007
G 650 X Country 5-2007
R 1200 GS 7-2007
HP2 Megamoto 9-2007
K 1200 R 11-2007
R 1200 GS 1-2008
R 1200 GS Adventure 1-2008
F 800 GS 3-2008
K 1200 GT 5-2008
HP2 Megamoto 6-2008
G 650 X Moto 6-2008
F 650 GS 7-2008
R 1200 GS 7-2008
HP2 Sport 8-2008
R 1200 R 9-2008
G 450 X 11-2008
K 1300 R 1-2009
HP2 Sport 4-2009
F 800 R 5-2009
R 1200 GS Adventure 8-2009
K 1300 GT 9-2009
S 1000 RR 1-2010
R 1200 GS 1-2010
K 1300 S 2-2010
S 1000 RR 3-2010
R 1200 RT 4-2010
F 800 R 7-2010
F 800 ST 9-2010
S 1000 RR 3-2011
R 1200 R 4-2011
K 1600 GT 5-2011
F 800 GS 6-2011
R 1200 GS 6-2011
R 1200 RT 7-2011
R 1200 GS 4-2012
S 1000 RR 5-2012
G 650 S Sertâo 6-2012
C 600 Sport 8-2012
C 600 Sport 9-2012
F 700 GS 9-2012
F 800 GT 3-2013
R 1200 GS 4-2013
R 1200 RT 4-2013
R 1200 GS 5-2013
HP4 1000 5-2013
F 800 GS Adventure 7-2013
R 1200 GS Adventure 3-2014
R 1200 RT 4-2014
R 1200 GS Adventure 5-2014
S 1000 R 7-2014
C Evolution 7-2014
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ottobre 2016 / Motociclismo 249
C 600 Sport 7-2014
R nineT 11-2014
R 1200 R 2-2015
F 800 R 3-2015
R nineT comparativa
vintage 4-2015
S 1000 RR 5-2015
S 1000 RR comparativa
supersportive 6-2015
R 1200 GS comparativa
enduro 7-2015
S 1000 XR comparativa
hyper-tourer 8-2015
F 800 R 10-2015
C 650 GT 4-2016
R 1200 GS Adventure
comparativa enduro 5-2016
R 1200 RS e S 1000 XR
comp. Sport Tourer 6-2016
F 800 GS comparativa
Enduro Adventure 6-2016
S 1000 R
comparativa supernaked 8-2016
F 700 GS comparativa
crossover medie 9-2016
BORILE
Multiuso 230 4-2013
BSA
A65 Star 650 1-1963●
A65 Spitfire 650 11-1966●
Victor 441 3-1967●
Victor Roadster 441 8-1967●
A75 Rocket 3 750 10-1968●
A65 Firebird Scr. 650 11-1968●
A75 Rocket 3 750 10-1969●
BUELL
S1 Lightning 1200 12-1996
S1 W. Lightning 1200 12-1997
X1 Lightning 1200 4-2000
XB12S Lightning 1200 1-2004
XB12R Firebolt 1200 1-2004
XB12X Ulysses 1200 7-2006
XB9 SX Lightning CityX 9-2006
1125R 8-2008
XB12S Lightning 9-2008
1125CR 1-2009
BULTACO
Metralla 200 1-1966●
Matador 250 5-1967●●
Pursang 250 3-1968●
Metralla 250 5-1968●
Campera 125 1-1970●
Sherpa T250 7-1970●
El Montadero 360 2-1971●
Matador 250 1-1972●
Sei Giorni 250 1-1972●
Sherpa T350 1-1973●
Alpina 250/350 3-1974●
Frontera 360 8-1975●
Sherpa T350 5-1976●
Sherpa T350 1-1978●
Sherpa T350 6-1979●
C CAGIVA
SST-SX 350 5-1979●
RX Rally 250 6-1980●
SST 250 10-1980●
SST 125 6-1981●
RX Rally 125 8-1981●
SXT 125 5-1982●
WMX 125 3-1983●
WSXT 125 11-1983●
Ala Rossa 350 1-1984●
Electra 125 8-1984●
Alazzurra 350/650 12-1984●
Elefant 350/650 11-1985
Aletta Oro RS 125 1-1986●
Elefant 125 4-1986●
Elefant 650 8-1986●
Aletta Oro 125 12-1986●
Elefant 125 4-1987●
T4 350 E 5-1987●
Elefant 750 8-1987●
Freccia 125 9-1987●
WMX 125 5-1988●
Freccia 125 8-1988●
Blues 125 9-1988●
Tamanaco 125 10-1988●
GP 500 1-1989●
Freccia C12 R 125 5-1989●
N90 125 3-1990●
Elefant 900 i.e. 7-1990●
Mito 125 9-1990●
K7 125 11-1990
Mito125 Lucky E. 9-1991
Supercity 125 2-1992
W8 125 3-1992
City 50 10-1992
W12 350 4-1993
Mito 125 10-1993
Elefant 900 10-1993
Roadster 125 5-1994●
Mito 125 Ev 6-1994●
Elefant 750 6-1994●
W16 600 9-1994●
River 600 5-1995
Canyon 600 12-1995
Canyon 500 6-1998
Gran Canyon 900 7-1998
Mito 50 7-1998
Cucciolo 125 7-1999
Raptor 1000 10-1999
V-Raptor 1000 3-2000
Navigator 1000 6-2000●
Raptor 650 8-2000
V-Raptor 1000 9-2000
X-TRA-Raptor 1000 12-2001
X-TRA-Raptor 1000 8-2004
Mito 125 11-2004
Raptor 650 11-2005
Mito 125 6-2007
CARNIELLI
Motograziella 12-1968●
CIMATTI
Velocim 50 2-1966●
Cross ST 160 1-1968●
Cross 50 8-1968●
Chic 50 5-1970●
Ariete 125 7-1973●
Kaiman X21 50 5-1978●
Oasi 50 11-1978
Gringo 50 10-1980●
CR&S
Duu 1900 6-2014
CZ
Cross 250 6-1966●
Trail 175 6-1972●
D DEMM
SSL 50 8-1964●
Cross HF 50 4V 2-1971●
DERBI
DS 50 2-1991
Vamos 50 1-1994
Aventura 50 9-1996
Senda 50 10-1996
Paddock ST 50 5-1997
Predator O2 50 1-1999
Predator LC 50 2-1999
Atlantis 50 Cat 9-2000
GPR Nude 50 9-2004
GPR-GPR Nude 125 1-2005
GP1 50 8-2005
Mulhacén 659 7-2006
GPR 125 Racing 6-2007
Cross City 125 2-2008
DRD Pro 50 7-2008
Terra Adventure 125 10-2008
Senda DRD 125 R 11-2009
DKW
GS 125 Special 7-1974●
GS 175 Regolarità 3-1975●
GS 125 7V 9-1977●
DNEPR
Sidecar 650 12-1974●
MT 10-36 650 4-1982●
DUCATI
Diana 250 3-1962●
Piuma 48 7-1962●
Sport 125 2-1963●
Sport 80 10-1963●
Brio 48 2-1964●
Cacciatore 50 8-1964●
Brio 100 4-1965●
Mach 1 250 9-1965●
Monza Junior 160 6-1966●
SL/1 50 11-1966●
Cadet 125/4 10-1967●
Mark 3 Desmo 350 4-1969●
Scrambler 450 2-1970●
Scrambler 50-100 10-1970●
T-TS 450 3-1971●
Desmo 350 8-1971●
GT 750 11-1971●
RT 450 Desmo 8-1972●
GT 750 9-1972●
Super Sport 750 9-1974●
Sport 750 9-1974●
GT 860 3-1975●
Regolarità 125 11-1975●
GTL 350-500 6-1976●
Sport 500 Desmo 1-1977●
900 SS 3-1977●
125 Six Days 12-1977●
Darmah 900 1-1978●
Sport 350 Desmo 3-1978●
Pantah 500 12-1979●
MHR 900 2-1980●
Pantah 600 12-1981●
XL 350 2-1983
TL 600 9-1983●
S2 900 12-1983
F1 750 1-1985
Indiana 350 9-1986●
F3 350 11-1986●
Paso 750 12-1986●
851 Superbike 4-1988●
851 Superbike Strada 7-1988●
851 SS 12-1988
Sport 750 2-1989●
Paso 906 6-1989●
851 S 10-1989●
900 SS 1-1990
851 S 4-1990
Paso 907 i.e. 1-1991●
900 SS 7-1991
851 S 8-1991
750 SS 10-1991●
851 SP3 11-1991
350 SS 10-1992
900 SL 11-1992
888 SB Strada 2-1993
Monster M900 7-1993
550 Supermono 10-1993
916 2-1994
Monster M900 5-1994●
Monster M600 9-1994●
916 Strada-Corsa 11-1994
600 SS 12-1994
748 SP 5-1995
748 Biposto 6-1995
Monster M750 8-1996
748 Biposto 3-1997
916 SPS-M900 4-1997
900 SS 5-1997
ST2 6-1997
Monster Dark 600 3-1998●
SS 900 Final Edition 4-1998●
Supersport 900 6-1998
996 11-1998
ST4 1-1999
Supersport 750 4-1999
Monster 750 City 5-1999
Supersport 900 Kit 7-1999
Monster 900 Special I.E. 4-2000
748R 4-2000
750 Sport 10-2000
Monster S4 11-2000
996R 5-2001
ST4s 8-2001
Monster 620 IE 10-2001
998 12-2001
998R 7-2002
999 9-2002
998-999 11-2002
Monster 800 S -1000 S 12-2002
749S 2-2003
Multistrada 1000 5-2003
999R 6-2003
Monster 620 8-2003
Multistrada 1000 9-2003
Monster S4R 10-2003
ST3 12-2003
749S 3-2004
749R-999R 5-2004
Monster 800 5-2004
999S 6-2004
Multistrada 1000 7-2004
Monster S4R 8-2004
999 10-2004
Monster S2R 12-2004
999R 2-2005
Multistrada 620 4-2005
Monster S2R 1000 10-2005
1000 Sport 11-2005
1000 Paul Smart LE 11-2005
Monster 1000 S4Rs 3-2006
Monster 695 4-2006
GT 1000 7-2006
999S-Monster S4RS 8-2006
1000 Sport Biposto 12-2006
1098-1098S 1-2007
Multistrada 1100 S 2-2007
1098 S 3-2007
Hypermotard 1100 S 6-2007
848 1-2008
1098 S 4-2008
Monster 696 5-2008
848 6-2008
Hypermotard 1100 S 6-2008
Monster 696 8-2008
Monster 1000 S4Rs 9-2008
GT 1000 10-2008
Monster 1100S 11-2008
1198 S 1-2009
1198 S 4-2009
Streetfighter S 6-2009
Monster 696-1100 7-2009
Hypermotard 796 11-2009
Streetfighter S 1100 11-2009
Hypermotard
1100 Evo SP 1-2010
1198 S 3-2010
Multistrada 1200 S 5-2010
Monster 796 7-2010
Multistrada 1200 S Tour. 8-2010
848 Evo 10-2010
Hypermotard 1100
Evo SP 10-2010
Diavel Carbon 1200 3-2011
1198 SP 3-2011
Diavel Carbon 1200 5-2011
Monster 1100 Evo 5-2011
Multistrada 1200 S Tour. 4-2012
Streetfighter 848 5-2012
1199 Panigale S 5-2012
Monster 696 9-2012
Multistrada 1200 12-2012
Multistrada 1200 S GT 5-2013
Hypermotard 800 5-2013
1199 Panigale R 5-2013
Hyperstrada 820 9-2013
848 Evo Corse SE 9-2013
Panigale 899 11-2013
Hypermotard 820 2-2014
Multistrada GT 1200 4-2014
Monster 1200 S 6-2014
Monster 1200 S 7-2014
Monster 821 8-2014
Scrambler comp. Vintage 4-2015
1299 Panigale S 5-2015
Hyperstrada comparativa
Crossover 5-2015
1299 Panigale S comparativa
supersportive 6-2015
Multistrada 1200 S comparativa
hyper-tourer 8-2015
Monster 821 10-2015
Multistrada Enduro
comparativa enduro 5-2016
Multistrada S comparativa
Sport Tourer 6-2016
Scrambler Sixty2 400 comp.
medie classiche 7-2016
Monster 1200 R
comparativa supernaked 8-2016
XDiavel S 9-2016
E EBR
1190RX 5-2014
EGLI-VINCENT
Lightning 1000 11-1970●
ELMECA GILERA
Regolarità 125 9-1976●
ENFIELD
Bullet Diesel 350 12-1984●
New Bullet 500 9-1995
ETROPOLIS
Retrò Lithium 11-2013
F FANTIC MOTOR
TX6-TX7 50 5-1970●
Caballero 50 4-1971●
Caballero 100 8-1971●
Super Rocket 50 2-1972●
Chopper 50 8-1972●
Caballero Reg. 50 3-1973●
Chopper 125 9-1973●
Caballero RC 125 8-1974●
Caballero RC 50 6-1975●
Caballero 50 3-1976●
Caballero RC 125 8-1976●
Trial 125 11-1977●
Issimo 50 6-1978●
RC 125 9-1978
Caballero RC 50 3-1979●
Issimo Convert 50 4-1979
Trial 50 5-1979●
Trial 200 12-1979●
Issimo 50 6-1980●
80 Enduro 11-1981●
Trial Professional 240 12-1981●
Issimo 3M 50 3-1982●
Strada 125 7-1982●
RSX 125 9-1982●
Trialmatic 50 1-1983●
Strada 125 7-1983●
Raider 125 10-1983●
Sprinter 50 11-1983●
Trial 125 3-1984●
Trial Professional 300 7-1984
Raider 50 11-1984●
Raider 125/250 6-1985
Trial 301 12-1985●
HP1 125 3-1986
Oasis 50 8-1986●
Trial Progress1 50 2-1987
Trial 303 7-1987●
Trial 303 serie 2 2-1988
Koala 50 6-1988●
Trial Progress II 50 9-1988●
Oasis II 50 10-1988●
Trial 305 4-1989
Tender 50 8-1989
Trial 307 5-1990
Caballero 50 8-1990
K-Roo 250 7-1993
Caballero 125 R.C. 11-2009
Caballero Regolarità 125 9-2010
Caballero Regolarità 50 11-2010
Caballero TZ 300 ES 5-2011
Caballero TZ 125 SM 11-2011
Caballero TF 250 ES 1-2012
G GARELLI
M2 50 12-1961●
Junior 50 2-1963●
M 50 9-1963●
Automatic 50 4-1964●
Junior Z 50 2-1965●
Junior Special 50 9-1967●
Junior Cross 50 10-1968●
Junior Rekord 50 2-1969●
Mini Bat 50 4V 9-1969●
Tiger Cross 50 4V 9-1970●
KL/E 50 5V 9-1973●
Katia elettrico 12-1974●
Vip 50 8-1978●
RGS 50 2-1979●
Noi 50 1-1980●
KL 50 5-1980
Vip 1 50 6-1980●
Vip 4 Raid 50 7-1981
Katia V2N 50 11-1981●
Vip 4 50 1-1982
Ciclone 50 10-1982●
Noi 50 Self Mix 12-1982
TSR 125 6-1983
Ciclone De Luxe 50 12-1983
Velomosquito 35 9-1984●
HRD 125 Tiger 5-1985●
Ciclone LC 50 8-1985●
TL 320 8-1985●
GTA 125 10-1985
Noi Matic PL 50 4-1986●
Formuno 50 10-1986●
XLE 50 1-1987●
Tiger 125 XLE 2-1987●
Section Trial 323 7-1987●
Gay 50 4-1988●
Sahel 50 7-1988●
Urka 50 2-1989●
Velomosquito 50 8-1989
Flexì 50 4T 3-2009
Xò 125 8-2010
GAS GAS
EC 250 2-1998
EC 400 ie 3-2002
TXT 300 Pro 9-2009
EC 300 10-2010
GHEZZI-BRIAN
V-Twin Motard 1200 1-2013
GILERA
G 50 11-1962●
G 80 7-1963●
GP 500 4 cilindri 9-1963●
B 300 Extra 9-1964●
175 Super 11-1964●
Florida 125 10-1965●
124 Regolarità 11-1965●
124 5V 7-1966●
124 Regolarità Casa 9-1966●
98 SS 3-1967●
124/175 Regolarità
Competizione 1-1969●
Trial 50 5V 11-1971●
Arcore 5V 125-150 11-1972●
Competizione 50 6V 1-1973●
Touring 50 7HP 5-1973●
Trial 50 7HP 5-1973●
Arcore 5V 125 7-1973●
Cross 50 8-1973●
Disco Rotante 125 8-1973●
Competizione V6 50 11-1973●
Enduro 50 7-1974●
Disco Rotante 175 8-1974●
CB1 50 8-1976●
Regolarità 125 9-1976●
TG1-GR1 125 9-1977●
CBA 50 12-1977●
T4 200 10-1979
TGR CT1 50-TS 50 2-1980●
TG1 Mix 125 8-1981●
E1 125 6-1982●
TG2 125 7-1982●
GSA 50 10-1982●
TG3 Custom 125 12-1982
C2 125 3-1983●
RX 125 5-1984
RV 125 8-1984●
NGR 250 RV 11-1985
RX 125 Arizona Hawk 4-1986●
KZ 125 11-1986●
Dakota 350 12-1986●
RRT Nebraska 125 3-1987●
ER 125-KK 125 4-1987●
Fast Bike 125 6-1987
Rally 50 8-1987●
ER 350 9-1987●
Dakota 500 9-1987●
RC 125 Rally 2-1988●
R1 125 3-1988
MX-1 125 6-1988●
XR1 125 10-1988●
XRT 350/600 11-1988
Saturno 500 12-1988
SP 01 125-MXR 125 8-1989
R1S-Top Rally -XR2 125 9-1989
RC 600 10-1989●
RC 50 4-1990
Bullit 50 7-1990●
SP 02 125 10-1990
CX 125 6-1991
RC 600 7-1991
Freestyle 125 2-1992
Typhoon 50 6-1993
Eaglet 50 8-1993
RC 600 R 9-1993
GFR 125 10-1993
NordWest 350 11-1993
Typhoon 50 3-1994
Storm 50 7-1994
Typhoon 125 7-1995
Eaglet 50 8-1995
Eaglet Automatico 50 4-1997
Runner 50 7-1997
Runner FX 125-FXT 180 3-1998
DNA 50 11-2000
Ice 50 7-2001
Nexus 500 i.e. 11-2003
Runner 200/125 7-2006
Fuoco 500 6-2007
GP800 12-2007
Nexus 300 i.e. 11-2008
GORI
Gori-Bimm
Cross RG 50 2-1970●
GS 125 10-1971●
GS 50 6-1972●
GS Sachs 125 10-1972●
Six Days 50 11-1974●
Scrambler 125 5-1975●
Regolarità C. 125 12-1976●
Regolarità 50 8-1977
Campagnola 250 1-1979●
GREEVES
Anglian Trial 250 4-1966●
Pathfinder 175 7-1971●
GUAZZONI
Matta 50 5-1965●
Regolarità Special 50 12-1967●
Special Casa 100/125 12-1968●
Matta 50 9-1969●
Matacross Special 50 3-1971●
H HARLEY-DAVIDSON
Duo Glide 1200 1-1964●
Electra Glide 1200 1-1967●
Sportster 900 1-1968●
SS 350 8-1973●
RC 125 10-1973●
Sportster 1000 1-1974●
Electra Glide 1200 6-1974●
SS 250 2-1976●
SS-SXT 125 6-1976●
Electra Glide 1200 11-1977●
Sturgis 1300 6-1981●
1340 Classic 8-1982●
883-Softail 1340 9-1986●
1340 Softail 10-1987●
1340 sidecar 12-1988
1340 Springer Softail 12-1989●
883 Sportster De Luxe 5-1991●
1200 Sportster 5-1991●
1340 Dyna Glide Cust. 6-1992
1340 Low Rider Conv. 8-1993
1340 Dyna Wide Glide 5-1994●
1340 Super Glide 5-1994●
1340 Softail Custom 5-1994●
1340 Road King 8-1994
1340 Bad Boy 11-1994
1200 Sportster 2-1995●
1340 Dyna Super Glide 5-1995
1340 Electra Glide UC 7-1995
1200 Sportster Custom 10-1995
1340 Electra G. Stand. 3-1996
883 Sportster Hugger 7-1996
1340 Heritage Softail 4-1997
1200 Sportster Sport 2-1998
1340 Night Train 5-1998
1450 Electra Glide St. 12-1998
1450 Dyna S. Glide S. 5-1999
1450 Softail Standard 12-1999
1450 Dyna S. G. T-Sport 1-2001
883R Sportster 12-2001
1100 V-Rod 5-2002
1450 Road King 6-2002
1450 Fat Boy 8-2002
1450 Electra Glide St. 4-2003
883 Sportster Custom 4-2004
1200 Sportster R. 4-2004
1450 Softail Springer 12-2004
1450 Softail Deluxe 2-2005
1100 Street Rod 5-2005
1450 Street Bob 5-2006
1584 Fat Boy 11-2006
1584 Street Glide 1-2007
1100 Night Rod Special 1-2007
1200 Sportster Low 9-2007
1200 Nightster 11-2007
1584 Softail Rocker C 5-2008
1584 Road King Classic 6-2008
XR 1200 9-2008
V-Rod Muscle 4-2009
883 Sportster Iron 7-2009
1584 Softail C. Bones 10-2009
1584 Dyna Wide Glide 1-2010
Sportster F. Eight 1200 6-2010
Electra Glide Ultra L. 8-2010
883 Sportster Iron 8-2010
883 Sportster SuperL. 10-2010
1690 Street Glide 4-2011
1580 Fat Boy 6-2011
1580 Softail Blackline 7-2011
1690 Dyna Switchback 10-2011
1690 Softail Slim 5-2012
1200 Sportster F. Eight 7-2013
1690 Switchback 10-2013
1690 Softail Breakout 11-2013
883 Sportster Iron 12-2013
Motociclismo / ottobre 2016250
elencoPROVErrr
1690 Street Glide 1-2014
1690 Low Rider 8-2014
883 Sportster Iron
comparativa Vintage 4-2015
Street 750 7-2015
1690 Road King Classic 10-2015
Softail Slim S 12-2015
Road Glide Ultra 1-2016
Forty-Eight 1200
comparativa bobber 7-2016
HEADBANGER
Gypsy Soul 1530 12-2010
Foxy Lady 1640 6-2011
Hollister 1450 9-2011
Summertime 1530 12-2013
Hollyster 1450 9-2014
HERCULES
K50 GS 3-1967●
K100/125 GS 8-1969●
K50 SX 7-1970●
K50 GS 6m 12-1970●
K100-125 GS 7-1972●
W2000 Wankel 5-1975●
K125 8-1976●
HM
CRE 50 10-1994
CRE 50 Enduro 7-1996
CRE 450 F 4-2002
CRE Six 50 6-2002
Derapage 50 6-2004
CRM F450X 6-2008
CRE 50 7-2008
CRE F125X 12-2008
CRM F125X 12-2008
CRE F300X 5-2009
CRE F 250 R 10-2009
CRE F125X 11-2009
CRE Six Competition 50 3-2010
CRM Derapage C. 50 3-2010
CRE125F Baja RR 9-2010
CRE Baja RR 50 11-2010
Derapage Comp. 125 11-2011
HONDA
CB750 Four 11-1969●
CB750 Four 5-1970●
CB125 Twin 8-1970●
CL350 Twin 2-1971●
CB500 Four 1-1972●
CB750 Four 9-1972●
CB350 Four 2-1973●
CB550 Four 8-1974●
CB400 SS 8-1975●
CB500T 10-1975●
CB750 Super Sport 1-1976●
Gold Wing 1000 GL 3-1976●
CB125S Italia 12-1977●
CB125S Endurance 4-1978●
CX500 7-1978●
CB400 Hawk 10-1978
CBX1000 1-1979●
CB400N 6-1979●
CB900 Bol d’Or 8-1979●
CB125 Endurance 11-1979●
XL500 2-1980●
CB650 3-1980●
CB750K 8-1980●
CX500 Custom 9-1980●
CB750F 2-1981●
CBX125 6-1981●
CBR1100 12-1981●
CBX1000S 3-1982●
CX500 Turbo 5-1982●
CBX400 7-1982●
XL125 9-1982●
FT500 10-1982●
XL500R 11-1982●
CBX550F2 1-1983●
VF750S 4-1983●
PX50S 6-1983
CX650E 7-1983●
VF400F 9-1983●
CB1100F 10-1983●
VF750F 1-1984●
XL600R 2-1984●
VT500E 3-1984●
Gold Wing 1200 8-1984●
XL200R 10-1984●
GP 500 11-1984●
XLV750R 11-1984●
VF500-VF1000 12-1984●
CBX750F 3-1985●
VT500 Custom 3-1985●
NS125F 7-1985●
CBX650 Nighthawk 8-1985●
XL600LM 1-1986●
VF1000R 2-1986●
MTX125 4-1986●
NS400R 5-1986
XL600RM 6-1986●
VFR750F 7-1986
VFR750 HRC 8-1986●
CB450S 10-1986●
CBX750F2-CB750F 3-1987●
XV600 Transalp 4-1987●
CBR1000F 6-1987
CBR600F 7-1987●
VFR750 8-1987●
VF750C 9-1987●
NS125R2 10-1987●
MT125 12-1987
Rebel 450 1-1988
NX650 2-1988●
XR600R 4-1988●
RC30 5-1988●
CBR1000 6-1988●
VFR750F 7-1988●
XRV650 Africa Twin 7-1988●
CN250 8-1988●
NSR125 8-1988●
XL125 9-1988●
NTV650 10-1988●
VT1100C 11-1988
SH50 11-1988
Gold Wing 1500 1-1989●
VFR750R 1-1989●
NSR125R 4-1989●
VT600C Shadow 6-1989●
CBR1000F 7-1989
PC800 8-1989
CBR600F 10-1989●
NX125 1-1990
CRM125 2-1990
Monkey 50 5-1990
ST1100 Pan European 6-1990●
VFR750F 7-1990●
NSR125F II 8-1990
Wallaroo PK 50 9-1990●
XRV750 Africa Twin 9-1990●
Vision 50 2-1991
XR600R 3-1991
CBR600F 4-1991
XL600V Transalp 5-1991●
CBR1000 6-1991
NX650 Dominator 8-1991
NR750 12-1991
NX650 Dominator 6-1992
CBR900RR 7-1992
VT600C Shadow 9-1992
CBR600F 9-1992
CB750F 10-1992
ST1100 1-1993
CR500R 5-1993
XRV750 5-1993
CH125 5-1993
SJ50 Bali 5-1993
VFR750F 6-1993●
CB1000 6-1993●
NTV650 7-1993
CBR1000F CBS 9-1993
VFR750F 11-1993
VF750C 12-1993
CB500 1-1994
RC45 2-1994
XR250-600R 3-1994
VT1100C Shadow 4-1994
CBR600F 4-1994
XL600V Transalp 4-1994
CBR900RR 5-1994●
VFR750F 6-1994●
SH50-SJ Bali 50 7-1994
VT600C Shadow 9-1994●
CBR600F 4-1995
SFX50 4-1995
CBR900RR 5-1995
GoldWing 1500 6-1995
NX650 Dominator 6-1995
VT1100 Ace 7-1995
XR400R 1-1996
CBR900RR 3-1996
CN250 5-1996
SH100-50 10-1996
CBR1100XX 10-1996
SLR650 12-1996
CBR600F 1-1997
CBR600F 3-1997
VTR1000F-VFR750F 5-1997
SJ50 Bali 5-1997
Sky 50 6-1997
VT750C2 Shadow 6-1997
XL600V Transalp 7-1997
Foresight 250 9-1997
F6C 1500 9-1997
Shadow 50 11-1997
SH50-Sky 50 12-1997
VFR 800 1-1998
CB500S 3-1998●
Hornet 600 3-1998
Deauville 650 4-1998●
VT600C Shadow 5-1998
Shadow 90 7-1998
Sky 50-Pantheon 125 8-1998
Pantheon 125 11-1998
CBR600F 12-1998
Pantheon 150 12-1998
CBR600F 1-1999
Varadero 1000 2-1999
CBR1100XX 4-1999
Rebel 125 8-1999
Shadow 125 8-1999
X-Eleven 1100 10-1999
VTR1000 SP-1 3-2000
VFR 800 3-2000
CBR900RR Fireblade 5-2000
XLV Transalp 650 5-2000
CBR600F 6-2000
Deauville 650 7-2000
@125 7-2000
Hornet-S 600 8-2000
XR650R 8-2000
Varadero 1000 9-2000
X-Eleven 1100 9-2000
Hornet 600 10-2000
XRV750 Africa Twin 12-2000
CBR600F 1-2001
Jazz 250 1-2001
CBR900RR Fireblade 2-2001
Pantheon 150 2-2001
Black Widow 750 4-2001
Silver Wing 600 5-2001
SH125 6-2001
CBR600F Sport 7-2001
CB500 8-2001
VTX1800 10-2001
Gold Wing 1800 11-2001
VFR 12-2001
CBR Fireblade 2-2002
Hornet 900 2-2002
CR450F 2-2002
Varadero 125 3-2002
CBR900RR 4-2002
Silver Wing 600 4-2002
CBR600F 5-2002
Deauville 650 7-2002
Pan-European 7-2002
Varadero 1000 7-2002
Dylan 150 11-2002
VTX1300S 12-2002
SH150 1-2003
CBR600RR 2-2003
Varadero 1000 2-2003
Pan-European 4-2003
Hornet 600 5-2003
Pantheon 150 5-2003
CB1300-Hornet 900 7-2003
CBR600F-CBR600RR 8-2003
Hornet 600 1-2004
XLV Transalp 650 2-2004
CBR600RR 3-2004
CBR1000RR Fireblade 3/4-2004
CBF600 5-2004
Hornet 600 5-2004
CBF500 6-2004
Varadero 1000 7-2004
VT750 Shadow 9-2004
Hornet 900 10-2004
Zoomer 50 11-2004
CBR-R 125 11-2004
CBR600RR 1-2005
CBR1000RR 4-2005
VFR V-Tec 4-2005
Hornet 600 5-2005
FMX 650 6-2005
Forza EX 250 7-2005
SH150i 7-2005
SH125i 11-2005
CBR1000RR Fireblade 2-2006
CBR600RR 3-2006
CBF1000 3-2006
VFR V-Tec 5-2006
CBF600 ABS 5-2006
Deauville 700 6-2006
Silverwing 400 6-2006
PS-I 125 8-2006
Transalp 650 1-2007
CBR600RR 2-2007
SH300i 3-2007
Hornet 600 5-2007
SH300i 5-2007
VT 125 Shadow 6-2007
Varadero 1000 7-2007
CBR125R 8-2007
Hornet 600 8-2007
VT750 Shadow Spirit 9-2007
SilverWing 400 10-2007
Zoomer 50 11-2007
XL700V Transalp 12-2007
PS125i 12-2007
SH125i 3-2008
CBF600S 3-2008
CBR600RR 4-2008
CBR1000RR 4-2008
CB1000R 5-2008
DN-01 7-2008
XL700V Transalp 7-2008
SH150i 9-2008
CB1000R 9-2008
SH300i 11-2008
CBR600RR C-ABS 2-2009
CBR1000RR C-ABS 4-2009
Hornet 600 - CB1000R 7-2009
SW-T400 7-2009
SH300i ABS 12-2009
CBF1000 2-2010
VFR1200F 2-2010
CBR1000 RR 3-2010
VT1300CX 3-2010
CB1000R 4-2010
Transalp 700 ABS 5-2010
CBF1000 6-2010
VT750S 6-2010
Hornet 600 7-2010
VT750S 8-2010
VFR1200F DCT 9-2010
SH300i ABS 11-2010
PCX125 12-2010
CBR600RR 4-2011
Transalp 700 6-2011
CBR600F 6-2011
Crossrunner 800 6-2011
CBR250R 6-2011
PCX 125 7-2011
CBR600F-CBR600RR 9-2011
SH150i 2-2012
Crosstourer 1200 3-2012
Crosstourer 1200 4-2012
Integra 700 6-2012
NC700X 6-2012
Integra 700 9-2012
CBR1000RR C-ABS 9-2012
SH300i 10-2012
SH150i ABS 11-2012
CRF450R 11-2012
NC700S 12-2012
SW-T600 2-2013
Crosstourer DCT 1200 5-2013
CBR600RR 6-2013
CB1100 7-2013
MSX 125 10-2013
CB500F 12-2013
Gold Wing F6B 1800 1-2014
SH125i Mode 1-2014
CTX700 2-2014
Forza 300 3-2014
Crosstourer DTC 1200 5-2014
NC750X DCT 6-2014
CB1000R L. E. 7-2014
GL 1800 G.W. F6C 8-2014
VFR800F 8-2014
CB650F 9-2014
Integra 750 9-2014
NM4 Vultus 750 11-2014
Crossrunner
comparativa Crossover 5-2015
Forza 125 5-2015
CB1100 EX 6-2015
Crosstourer Travel Edition
comparativa enduro 7-2015
CBR300R comparativa
sportive 8-2015
SH300i comparativa
scooter ruota alta 10-2015
CTX1300 12-2015
CRF1000L Africa Twin 1-2016
Crosstourer
comparativa enduro 5-2016
CRF1000L Africa Twin
comp. maxienduro 5-2016
Africa Twin comparativa
Enduro Adventure 6-2016
CB500X 6-2016
SH125i comparativa
scooter ruota alta 7-2016
NC750X DCT T.E. comparativa
crossover medie 9-2016
HUSQVARNA
Cross 250/360 7-1967●
Automatica 2-1974●
MP 250 10-1981
TE 510 3-1988
WR 125 2-1991
TC 610 5-1993
WRE 125 1-1994
125 WR-CR 11-1994
TE 350/610 2-1995●
TE 410 12-1995
TE 410/610 6-1998
TE 610 SM 7-1998
TE 610 E 10-1998
Husky WRS 50 10-1998
SM 610S 6-2000●
Nox 570 2-2001
TE 400-TC450 2-2002
TE 250 3-2002
TE 250-450 2-2003
TE 610 SM 6-2005
SM 610 IE 3-2007
TE 610 IE 4-2007
SM 610 IE 5-2007
SM 125S 6-2007
SM 610 IE 6-2008
SMR 450 6-2008
SM 125S 6-2008
TE 310 4-2009
SMS 630 7-2010
SMS4 125 7-2010
TE 499 9-2010
SMR 511 5-2011
SMS 125 11-2011
Nuda 900 11-2011
Nuda 900 1-2012
TR650 Terra - Strada 12-2012
TE 250 6-2014
HYOSUNG
Aquila 125 10-2000
Comet GT 250 11-2003
Comet 650 S/R 9-2005
Aquila 650 5-2006
Comet GTR 125 6-2006
Comet GT 250 R 7-2009
I INDIAN
Chief Vintage 1800 6-2014
Chief Classic 1800 8-2014
Scout 1100 7-2015
Sixty comparativa
bobber 7-2016
INNOCENTI
Lambretta 175 TV 9-1962●
Lambretta 150 Sp. 12-1963●
Lambretta 100 4-1964●
Lambretta 100 10-1964●
Lambretta J125 1-1965●
Lambretta 125 Special 3-1966●
Lambretta 200 Special 5-1966●
Lambretta 125 4M 8-1966●
Lambretta 150 Special 1-1967●
Lambretta J50 2-1967●
Lui 50 CL 7-1968●
Lui 75 SL 10-1969●
Lambretta Elec. 200 6-1970●
ITALJET
Mustang 50 7-1965●
Mustang Veloce 50 11-1966●
Trial Cross 50 3-1966●
Go-Go 50 8-1967●
Grifon 650 10-1967●
Kit-Kat 50 4-1969●
Piranha 50 8-1969●
Buccaneer 125 2-1976●
Mad 125 10-1977●
Pack 2 50 1-1981●
Trial 350 6-1982●
Roadmaster 350 6-1983
Scott Trial 350 6-1984●
Bazooka 50 7-1992
Scoop 50 9-1993
Formula 50 3-1994
Velocifero 50 7-1994
Yankee 50 9-1994●
Formula 50 11-1994
Formula Sport 50 9-1996
Formula 125 5-1997
Formula 50 LC 7-1997
Torpedo 50 12-1997
Dragster 50 3-1998●
Torpedo 125 3-1999
Dragster 180 9-1999
Millennium 125 2-2000
Torpedo 150 3-2000
Jet-Set 150 10-2001
ITOM
Confort 50 3-1962●
Sirio 50 7-1968●
J JAWA
Californian 350 7-1971●
T634 350 7-1975●
T634 350 Sidecar 7-1979
T638 Twin Sport 350 8-1986●
K KAWASAKI
Mach III 500 8-1969●
Samurai 250 1-1971●
Avenger 350 1-1971●
Mach IV 750 12-1971●
Mach IV H2 750 9-1972●
Mach III H1D 500 4-1973●
H2R 750 5-1973●
Z1 900 8-1973●
Mach II 400 12-1973●
KZ 400 6-1975●
Z 750 10-1976●
Z 650 4-1977●
KH 400 9-1977●
Z 1000 10-1977●
Z1 R 1000 8-1978●
Futura 720 Segale 4-1979
Z 350 5-1979●
KL 250 9-1979●
Z 500 1-1980●
Z1300 4-1980●
ST 1000 6-1980●
Z 250 7-1980●
GP 1100 i.e. 4-1981●
Z 400 J 5-1981●
Z-LTD 750 9-1981
GPZ 550 2-1982●
Z1000 J 3-1982●
GPZ 550 Uni-Track 8-1982●
Z 400 B 9-1982●
GPZ 1100 10-1982●
Z 440 LTD 2-1983
GPZ 750 E1 Turbo 6-1983
GPZ 750 8-1983●
Z1000 R 10-1983●
GPZ 1100 5-1984
GPZ 900 R 8-1984●
Voyager 1300 8-1984●
GPZ 550 9-1984●
750 turbo 1-1985
KLR 600 E 4-1985●
GPZ 600 R 5-1985●
GPZ 1000 R 10-1985
GPZ 1000 RX 2-1986●
KLR 600 6-1986●
GTR 1000 9-1986●
GPX 750 R 1-1987
KLR 650 3-1987●
GPZ 500 S 5-1987●
GPZ 600 R 7-1987●
GPX 750 8-1987●
VN 750 9-1987●
VN 1500 11-1987
GPX 600 12-1987
GPX 750 1-1988
ZX-10 2-1988●
KLR 570 3-1988●
ZX-10 4-1988●
KR-1 250 1-1989●
Tengai 650 9-1989
ZXR 750 12-1989●
KLE 500 10-1991●
Zephyr 750 11-1991
ZZ-R 1100 3-1992
ZZ-R 600 4-1992
KDX 250 6-1992
ZXR 750 R 7-1992
KLR 600 8-1992
ZZ-R 600 9-1992
Zephyr 1100 9-1992
ZXR 400 10-1992
KLX 650 3-1993
ZXR 750 R 4-1993
ZZ-R 600 6-1993●
ZX 750 R 6-1993●
GPZ 500 S 7-1993
KLX 650 R 9-1993
ZZ-R 250 9-1993
ZZ-R 1100 10-1993
KLX 250-VN 750 11-1993
ZX-9R Ninja 3-1994
ZXR 750R 4-1994
GPZ 500 S 6-1994●
KLE 500 6-1994●
VN 15 Sumo 7-1994
EL 250 8-1994
ZZR 600 9-1994●
EN 500 10-1994
GPZ 1100 3-1995
ZX-6R 600 4-1995
VN 800 5-1995
EL 600 Eliminator 6-1995
KLR 650 7-1995
ZX-7R 750 2-1996
KLX 250R 5-1996
VN 800 Classic 5-1996
GPZ 1100 7-1996
VN 1500 Classic 8-1996
GTR 1000 9-1996
ER-5 500 12-1996
KLX 300R 2-1997
ZX-6R 3-1997
KX 250 2-1998
ZX-9R 4-1998●
ZX-6R 5-1998
VN800 Classic 5-1998
ZRX 1100 4-1999
W 650 6-1999
ZR-7 7-1999
ZX-9R 2-2000
ZX-6R 6-2000
ZX-12R 6-2000●
W650 7-2000
VN 1500 Classic T. Fi 8-2000
ZRX 1100 9-2000
ZRX 1200 S 6-2001
ER-5 8-2001
ZRX 1200 1-2002
KX 250 1-2002
VN 1500 Mean Streak 2-2002
ZX-9R 3-2002
ZX-6R 636 4-2002
ZX-12R 6-2002
ZRX 1200 R 8-2002
ZZ-R 1200 10-2002
ZX-6R 636 2-2003
Z1000 3-2003
Z750 1-2004
KLE 500 2-2004
ZX-6R 3-2004
ZX-10R 3/4-2004
Z750 5-2004
ER-5 6-2004
VN 2000 8-2004
Z1000 8-2004
KLR 650 9-2004
ZX-6R 1-2005
W650 2-2005
ZX-10R 4-2005
Z750S 4-2005
ER-6n 11-2005
ZX-10R 2-2006
ZX-6R 3-2006
ER-6f 5-2006
ZZR 1400 7-2006
VN900 Classic 8-2006
Versys 650 1-2007
Z750S 2-2007
ZX-6R 3-2007
ottobre 2016 / Motociclismo 251
Z750 5-2007
Z1000 5-2007
VN900 Classic 9-2007
GTR 1400 9-2007
Versys 650 12-2007
ZX-10R 2-2008
ZZR 1400 3-2008
ER-6f 4-2008
ZX-6R 4-2008
ZX-10R 4-2008
GTR 1400 5-2008
Ninja 250 R 7-2008
Z 750 8-2008
Z 1000 9-2008
ZX-6R 1-2009
ZX-10R 5-2009
ER-6n 5-2009
KLX 250 6-2009
VN900 Special 7-2009
Ninja 250 R 7-2009
VN1700 Classic Tourer 8-2009
ER-6f 8-2009
1400GTR 2-2010
D-Tracker 125 4-2010
Z1000 4-2010
Versys 650 ABS 5-2010
Z 750 7-2010
VN 1700 Voyager 8-2010
Z1000 2-2011
W800 3-2011
ZX-10R 3-2011
VN1700 Voyager C. 4-2011
ZX-6R 4-2011
1400GTR 5-2011
Z750 6-2011
Z1000SX 6-2011
Ninja 250R 6-2011
Versys 650 10-2011
ZX-6R 10-2011
KX250F 10-2011
Versys 1000 2-2012
Versys 1000 4-2012
ZX10-R Ninja 5-2012
ZX-6R Ninja 6-2012
ZZR1400 6-2012
KX450F 7-2012
ER6-n 9-2012
Z800 1-2013
ZX-6R/ZX-6R 636 ABS 7-2013
W800 Special Edition 7-2013
J300 S.E. 3-2014
Z1000 5-2014
Versys 650 6-2014
Z1000 7-2014
VN1700 Classic 8-2014
Z1000SX 8-2014
ER-6n 9-2014
KX450F 10-2014
W800 comp. Vintage 4-2015
Versys 1000 comparativa
Crossover 5-2015
ZX10-R comparativa
supersportive 6-2015
Vulcan S 650 7-2015
Ninja 300 comparativa
sportive 8-2015
Ninja H2 1000 10-2015
KX450F 10-2015
Z1000SX comparativa
Sport Tourer 6-2016
Z300 comp. 300 11-2015
Versys 650 comparativa
crossover medie 9-2016
Ninja ZX-10R comparativa
supersportive a Monza 9-2016
KTM
GS 100/125 12-1971●
GS 175 2-1973●
GS 250 1-1975●
GS 125 6-1976●
GS 125 6-1978●
GS 125 RV 9-1980●
GS 300 9-1985
GL Krad 250 1-1987●
GXE 50 3-1987●
MX 125 5-1988●
LC 350 GS 8-1994
Duke 620 10-1994
EXC 400 12-1995
EGS 400-Rally 620 4-1996
EGS 620 AE 3-1997
EXC 125-200-250 4-1998●
Supermoto 620 7-1998
Duke 640 8-1999
EXC 520 4-2001
EXC 520 4-2002
950 LC8 Adventure 4-2003
950 LC8 Adventure 7-2004
990 Super Duke 3-2005
640 LC4 Supermoto 6-2005
950 LC8 Supermoto 7-2005
990 Super Duke 2-2006
990 LC8 Adventure 6-2006
950 LC8 Superenduro 7-2006
690 Supermoto 4-2007
690 SM 5-2007
990 Superduke 5-2007
950 Supermoto R 6-2007
990 Adventure 7-2007
EXC-E 300 8-2007
990 Supermoto 2-2008
RC8 1190 4-2008
990 Supermoto 6-2008
690 SMC 6-2008
990 Adventure 7-2008
990 Superduke R 7-2008
690 Duke 8-2008
990 Superduke 9-2008
990 Adventure 2-2009
690 Enduro R 2-2009
1190 RC8 R 4-2009
990 Super Duke 6-2009
990 Adventure 8-2009
990 SM-T 9-2009
690 Duke R 1-2010
1190 RC8 R 3-2010
690 SMC 7-2010
990 SM-T Limited E. 8-2010
990 SM R 10-2010
1190 RC8 R 3-2011
990 Adventure Dakar 6-2011
125 Duke 9-2011
990 SM R 2-2012
990 SM-T 4-2012
990 Super Duke R 7-2012
Freeride 350 7-2012
690 Duke 9-2012
200 Duke 4-2013
1190 Adventure 5-2013
390 Duke 12-2013
Freeride 250 R 2-2014
1290 Super Duke R 4-2014
1190 Adventure R 5-2014
1290 Super Duke R 7-2014
1050 Adventure
comparativa Crossover 5-2015
RC 390 6-2015
1290 Super Adventure
comparativa enduro 7-2015
1190 Adventure comparativa
hyper-tourer 8-2015
1050 Adventure
comparativa enduro 5-2016
1290 Super Duke GT
comp. Sport Tourer 6-2016
390 Duke comp. 300 11-2015
1290 Superduke R SE
comparativa supernaked 8-2016
Freeride 350 comparativa
motoalpinismo 9-2016
KYMCO
CX Super 507-1994
Sniper DD50 12-1994●
Heroism 50 4-1995
Heroism 125 6-1995
Heroism 150 12-1995
Dink 150 8-1997
Top Boy 50 On 2-1998
Filly 50 4T 4-1998
Zing 150 5-1998
Heroism 125 7-1998
Dink 50 9-1998
Dink 125 11-1998
Movie 125 12-1998
People 50 Eco Cat 6-1999
ZX 50 Fever 1-2000
People 150 3-2000
Dink LC 50 4-2000
Dink 150 2-2001
B&W 250 4-2001
Grand Dink 250 7-2001
Grand Dink 150 12-2001
Venox 250 10-2002
Grand Dink 150 5-2003
Yup 250 7-2003
People 250 9-2003
People 250 6-2004
Dink Classic 200 10-2004
Movie XL 150 12-2004
XCiting 500 5-2005
XCiting 250 9-2005
People S 125 11-2005
Agility 50 1-2006
People S 200i 5-2007
Venox 250 8-2007
XCiting R 500i 5-2008
Agility 16R 125 10-2008
XCiting 300i 11-2008
Agility R16 50 3-2009
Downtown 300i 8-2009
Like 125 9-2009
Downtown 200i 9-2010
Agility 200i R16 10-2010
People GTi300 11-2010
MyRoad 700 5-2011
Downtown 125i 6-2011
G-Dink 300 12-2012
Myroad 700i 2-2013
K-Pipe 125 10-2013
People One 125 1-2014
K-XTC 300 3-2014
Downtown 300 8-2015
People GTi 300 ABS
comparativa scooter
ruota alta 10-2015
Agility + R16 125 comparativa
scooter ruota alta 7-2016
XTown 300 8-2016
L LAMBRETTA
LN 125 11-2011
LAVERDA
200 Bicilindrica 4-1962●
50 4-1965●
125 Sport-Trail 8-1966●
Regolarità Corsa 125 2-1968●
650-750 GT 9-1968●
750 Sport-GT 11-1969●
750 SF 12-1970●
750 SF 9-1972●
750 SF 3-1973●
1000 6-1973●
Chott 250 9-1974●
750 SFC 2-1975●
750 GTL 4-1975●
2T/R 250 12-1975●
1000 7-1976●
Regolarità 125 7-1977●
500 8-1977
Formula 500 5-1978●
Regolarità 250 8-1978●
350 9-1978
LZ 125/175 10-1978
1200 2-1979●
1200 TS 7-1980●
LZ 125 Sport 6-1981●
LZ 50 11-1981●
RGS 1000 9-1982●
LZ 125 Custom 12-1982
LB1 125 6-1985
GS 125 Lesmo 6-1986●
125 CU Ride 8-1986●
650 Formula Sport 12-1995
650 Strike-Legend 7-1997
750 S 9-1997
750 S Formula 6-1998
750 Black Strike 10-1999
LEGNANO
Saxonette 50 2-1962●
T 113 Sport 50 4-1963●
T 118 50 2-1964●
LEM
50 8-1985●
Malibù 50 12-1990●
LINHAI
Monarch 250 2-2007
LML
Star Deluxe 125 9-2009
Star 150 4T/2T 9-2010
Star 125 2T 7-2011
Star 200 4T 3-2012
Star 151 Automatica 1-2015
M MAGNI
MB 2 1000 10-1984●
Le Mans 1000 5-1986
MAICO
Cross 250/360 6-1969●
GS 125 9-1970●
GS 400 3-1971●
GS 125 4-1974●
GS 501-WK 250 8-1979●
MALAGUTI
Europino 50 3-1967●
Scooter 50 1-1968●
Roncobilaccio 50 5-1968●
Dribbling 50 6-1968●
Cavalcone Cross 50 1-1971●
Hombre 50 5-1972●
Cavalcone Cross 50 10-1974●
Totem 50 1-1977●
Haccapi 50 9-1978
New Dribbling 50 6-1980●
Firebird 50 7-1981
Custom 50 10-1982●
Fifty Full 50 10-1982●
Fifty Top 50 5-1983●
RCX 50-W50 Enduro 8-1983●
RGT 50 8-1984●
MDX 50 12-1984●
MFX 50 11-1985
Runner YLC 125 2-1986●
Fifty Full 50 6-1986●
Fifty Top 50 6-1986●
MDX 50 Gold 11-1986●
Runner Rally 125 4-1987●
RST 50 8-1987●
MXR 50 5-1988●
RST 50 7-1989
Mistral 50 9-1989
RV 50-CX 50-HF 50 9-1989
Fifty Top-Mistral 50 6-1990●
Fifty Top C.-HF 50 7-1991
Fifty Evolution 50 9-1991
F10 Jet Line 50 4-1992
Evolution-Fifty 50 7-1992
Centro 50 4-1993
Fifty Top 50 1-1994
Centro SL 50 4-1994
F12 Phantom 50 6-1994●
F10 Jet Line 50 8-1994
F12 Phantom LC 50 3-1995
Crosser 50 7-1995
F15 Firefox 50 11-1996
F12 Phantom 50 5-1997
Yesterday 50 10-1997
Centro SL 50 12-1997
F12 Phantom TD 50 6-1998
F15 Firefox TD 50 7-1998
F12 Phantom 100 6-1999
Madison S 250 8-1999
F-18 Warrior 150 11-2000
Ciak 150 7-2001
F12 Phantom Digit 50 8-2001
Madison R 180 8-2001
Madison K 400 1-2002
Madison S200 5-2003
MTX 50 6-2003
F12 Phantom Max 200 12-2003
Madison RS 250 5-2004
SpiderMax 500 1-2005
Ciak 50 4T 1-2006
Password 250 4-2006
F12 R Phantom 50 7-2007
Centro 160 10-2007
X3 Motard 125 6-2008
Centro 4T 50 3-2009
Blog 160 7-2009
DVD 50 11-2010
MALANCA
Vispetta 50 5-1962●
Super Vis 50 11-1964●
Country 50 9-1973●
E2 CS 125 1-1975●
2CE 125 Sport 7-1976●
125/150 2C 11-1978●
GTI 80/125 2C 6-1981●
OB One 125 2C 5-1983●
Mark 125 2C 2-1985●
GTS 50 8-1985●
MASH
125 Seventy Five 7-2014
Scrambler 400 comparativa
medie classiche 7-2016
MATCHLESS
Majestic 650 9-1974●
MAZZILLI
RCS 125 5-1974●
125 7V 5-1976●
MBK
Booster 50 2-1991
Target 50 3-1992
Evolis 50 12-1992
Target 50 10-1993
Sorriso 50 10-1993
Evolis 50 4-1994
Forte 50 9-1994●
Booster R 50 4-1995
Flame 125 5-1995
Booster Next G. 50 6-1995
Sorriso 50 11-1995
Booster Spirit 50 3-1996
Evolis 50 4-1996
Booster Track 6/11-1996
Booster Rocket 50 3-1997
Evolis 50 5-1997
Ovetto 50 6-1997
Vertex 150 9-1997
Nitro 50 3-1998●
Skyliner 125 6-1998
Flipper 50 8-1998
Skyliner 125 11-1998
Booster N.G. 50 1-1999
Booster Spirit 50 1-1999
Flame 125 R 4-1999
Stunt 50 11-1999
Ovetto 100 12-1999
Skyliner 250 2-2000
Booster 50 Ten Years 3-2000
Doodo 125 8-2000
Skyliner 125 2-2001
Thunder 150 7-2001
Doodo 150 8-2001
Kilibre 300 1-2003
Booster Spirit 50 12” 2-2003
Skyliner 180 7-2003
T-Power 50 8-2003
X-Limit 50 SM/Enduro 9-2003
MILANI
Cross Comp. 50 9-1969●
Sport Comp. 50 8-1970●
Co-Be 50 2-1978
MI-VAL
Sei Giorni 125 6-1963●
Gran Turismo 50 7-1964●
Competizione 50 4-1966●
Cross 50 12-1966●
Trial 50 7-1967●
MONDIAL
Special 125 2-1962●
Scugnizzo Sport 75 11-1962●
Sport 50 V3 7-1963●
Lady 50 3-1964●
Cross 50 12-1964●
Super Sport 50 9-1965●
Record 50 V4 5-1966●
Super Cross 50 4-1967●
Mini 50 V4 3-1968●
Matic 50 1-1969●
Cross 50 V5 11-1969●
Cross 50 V6 7-1971●
Cross Radial 125 10-1972●
RCE 125 6-1973●
Touring 125 2-1974●
Regolarità 125 3-1976●
Piega 1000 2-2003
MONTESA
Cota 250 7-1969●
King Scorpion 250 10-1971●
Cota 250 4-1972●
Cota 125 12-1972●
King Scorpion 250 6-1974●
Cota 250 6-1975●
Cota 348 10-1976●
Cota 350 4-1978●
Cota 123 12-1978
Cota 349 1-1980●
H6 360 Enduro 4-1981●
Cota 349 NR 7-1983●
Cota 242 12-1983
Cota 330-Cota 50 8-1985●
Cota 307 6-1988●
Cota 311 9-1992
Cota 314R 8-1994
4Ride comparativa
motoalpinismo 9-2016
MOTOBECANE
Mobymatic AV 49 4-1970●
L 125 6-1971●
LT 125 7-1973●
Moby 7 50 6-1978●
51 Super 50 7-1980●
MOTOBI
Sport 48 10-1962●
Sprite 200 3-1963●
Scooter 125 Pic Nic 6-1964●
Sport Special 125-250 4-1970●
Sport Special 125 7-1973●
MOTO GUZZI
Lodola Reg. 235 21/01-1961●
Stornello Sport 125 6-1962●
Cardellino 83 4-1963●
Stornello 6 Giorni 125 11-1963●
Lodola 6 Giorni 250 11-1963●
Dingo Turismo 50 9-1964●
Falcone 500 11-1964●
Lodola GT 235 12-1964●
Galletto 200 3-1965●
Stornello Scr. 125 10-1965●
Stornello Reg. 125 5-1966●
V7 700 7-1966●
Dingo Cross 50 3m 10-1966●
Trotter 48 4-1967●
V7 700 9-1967●
Dingo GT 50 4m 4-1968●
Stornello 160 3-1969●
V7 Special 750 12-1969●
Nuovo Falcone 500 9-1970●
Dingo Cross 50 4m 11-1970●
Stornello 125-160 5m 5-1971●
V7 Sport 750 2-1972●
Nuovo Falcone 500 4-1972●
GT 850 8-1972●
V7 Sport 750 9-1972●
Stornello Scrambler 125 1-1973●
Stornello 125 5m 7-1973●
T 850 3-1974●
GTS 350 7-1974●
TS 250 11-1974●
1000 I-Convert 11-1974●
N. Falcone Sahara 11-1974●
T 3 850 7-1975●
Turismo 125 9-1975●
1000 I-Convert 11-1975●
Le Mans 850 5-1976●
254 9-1977●
V35-V50 11-1977●
SP 1000 5-1978●
Le Mans II 850 2-1979●
V50 II 5-1979●
V35 Imola 4-1980●
125 2C 4T 8-1980●
T 4 850 1-1981●
125 2C 4T 6-1981●
V50 Monza 9-1981
Le Mans III 850 11-1981●
V50 III 4-1982●
V35 II 5-1982●
California 1000 8-1982●
V65 11-1982●
V35-V50 Custom 1-1983●
T 5 850 3-1984●
V65 Lario 4-1985●
V35-V65 TT 7-1985●
Le Mans 1000 10-1985
V35 Imola II 12-1985●
T 5 850 NT 2-1986●
TT 125 5-1986
V75 6-1986●
Florida 350 9-1986●
Custom 125 1-1987●
1000 SP III 7-1989
Mille GT-S 8-1990
California 1000 III IE 12-1990
Nevada 750 10-1991●
Daytona 1000 12-1992
Strada 750 7-1993
California 1100 IE 6-1994●
1100 Sport 10-1994
Nevada 750 12-1994
Nevada 350 3-1995
California 1100 9-1995
1100 Sport IE 9-1996
V10 Centauro 12-1996
California EV 1100 9-1997
V10 Centauro 4-1998●
V10 Centauro Sport 4-1998●
Nevada Club 750 6-1998
California Special 1100 11-1998
California Jackal 1100 6-1999
Quota 1100 ES 7-1999
V11 Sport 12-1999
V11 Sport 4-2000
V11 Sport R. Mandello 12-2000
V11 Scura 6-2002
V11 Le Mans 7-2002
Nevada Club 750 8-2002
Breva V 750 I.E. 4-2003
V11 Cafe Sport 6-2003
Nevada 750 Classic I.E. 9-2004
Breva 1100 6-2005
Griso 1100 12-2005
California 1100 Vintage 5-2006
Norge 1200 7-2006
Griso 1100-MGS-01 8-2006
Griso 850 9-2006
1200 Sport 12-2006
Bellagio 940 9-2007
Griso 8V 1200 11-2007
V7 Classic 750 6-2008
Stelvio 1200 7-2008
V7 Classic 750 10-2008
V7 Cafè Classic 750 6-2009
Nevada Classic 750 6-2009
Stelvio 1200 NTX 8-2009
Norge GT 8V 1200 7-2011
Stelvio 8V NTX 1200 8-2011
Stelvio 8V NTX 1200 4-2012
V7 Special 7-2012
California 1400 Touring 2-2013
Stelvio 1200 8V NTX 5-2013
V7 Special 750 7-2013
California 1400 Custom 11-2013
Stelvio 1200 NTX 5-2014
California 1400 Custom 9-2014
Griso SE 1200 11-2014
V7II Special comp. Vintage 4-2015
Stelvio 1200 8V NTX
comparativa enduro 7-2015
Eldorado 1400 10-2015
V9 Bobber
comparativa vintage 5-2016
MOTO MORINI
Corsaro Veloce 125 1-1964●
Corsarino Z 50 1-1965●
Corsaro Turismo 150 6-1965●
Settebello GTI 250 10-1966●
Corsaro Reg. 100/125 2-1967●
Corsarino Scr. 50Z 5-1967●
Corsarino ZZ 50 12-1967●
Corsaro Reg. 125/150 3-1969●
Corsaro S.L. 125 5-1969●
Corsaro S.S. 125/150 9-1969●
Corsaro Country 125 6-1970●
Corsarino S. Scr. 50 8-1970●
Dollaro 50 5-1971●
Corsaro Reg. 125/165 6-1971●
Corsaro Special 125 7-1973●
3 ½ 11-1973●
3 ½ Sport 2-1975●
125 11-1975●
500 12-1978
250 4-1979
3 ½ Fridegotto 6-1979●
250 2C 11-1980●
125 6-1981●
Camel 500 2-1982●
3 ½ 5-1982●
Kanguro 350 5-1983●
3 ½ K2 6-1984●
KJ 125 3-1985●
Kanguro 350 XE 8-1985●
Camel 501 XE 8-1985●
Excalibur 350 9-1986●
3 ½ Dart 3-1989●
New York 501 11-1989
Corsaro 1200 8-2005
Corsaro 1200 2-2006
9 ½ 12-2006
Corsaro 1200 Veloce 5-2007
Corsaro 1200 Avio 5-2008
Granpasso 1200 7-2008
Scrambler 1200 5-2009
GranMotard 1200 11-2009
Granpasso 1200 1-2013
MOTOM
92 7-1962●
48 D 9-1962●
Cross 100 8-1965●
Nova 40 11-1965●
Motociclismo / ottobre 2016252
elencoPROVErrr
Scrambler 50 10-1966●
Daina Matic 50 7-1967●
121 Cross 50 12-1969●
MOTRON
RA SV 50 6-1980●
RA G1 KS 50 2-1981●
SV3 50 10-1984●
GL4 50 5-1987●
XLE 50 2-1988●
WF 50 - RF1 50 2-1990●
Sparta Sachs 50 6-1993●
Thunder 50 9-1995●
MULLER
Regolarità Super 50 4-1969●
Regolarità Zündapp
50/100/125 1-1971●
MUNCH
Mammuth 1200 TTS 11-1969●
MV AGUSTA
GT 125 8-1965●
Regolarità 125 3-1966●
600 4 cilindri 6-1967●
Bicilindrica 250 2-1969●
Sport 350 9-1971●
Sport 750 9-1973●
Sport 750 9-1974●
Sport 350 Ipotesi 9-1975●
Sport 125 3-1976●
America 750 S 4-1976●
F4 750 Serie Oro 6-1999
F4 750 Serie Oro 7-1999
F4 750 S 1-2000
Brutale Serie Oro 6-2001
F4 750 S 1+1 1-2003
Brutale S 750 7-2003
F4 1000 6-2004
F4 1000 4-2005
Brutale S 910 6-2005
F4 1000 Tamburini 7-2005
Brutale 910 R 8-2006
F4 1000 R 8-2006
F4 1000 R 3-2007
F4 312 1000 4-2007
F4 1078 RR 3-2008
Brutale 1078 5-2008
Brutale 1078 RR 9-2008
F4 1078 RR 4-2009
Brutale 1090R 11-2009
F4 1000 3-2010
Brutale 920 2-2011
F4 1000 3-2011
Brutale 1090 RR 7-2011
F4 1000 R 12-2011
Brutale 920 2-2012
F3 675 3-2012
Brutale 920 5-2012
F4 1000 RR 5-2012
F3 675 6-2012
Brutale 675 8-2012
Brutale 800 1-2013
F3 EAS 675 4-2013
F4 RR 1000 5-2013
F3 800 9-2013
Rivale 800 2-2014
Brutale 675 4-2014
Brutale 800 Dragster 10-2014
Stradale comparativa
Crossover 5-2015
Turismo Veloce 800
comp. hyper-tourer 8-2015
Turismo Veloce comparativa
Sport Tourer 6-2016
MZ
ETZ 250 11-1982●
Saxon Tour 301 5-1994●
ETZ 250 11-1982●
Baghira 660 B. Panther 6-2000
RT 125 3-2002
N NORTON
Electra 400 3-1963●
Sport Special 650 5-1963●
Atlas 750 8-1963●
Electra 400 USA 3-1964●
Atlas 750 4-1964●
Scrambler 750 4-1967●
Dunstall Dominator 750 2-1968●
Commando 750 10-1968●
Commando PR 750 5-1971●
Commando Inter. 750 7-1972●
Commando R. 850 4-1974●
Commando 961 Sport 7-2013
O OSSA
Trial 250 11-1969●
Enduro 250 4-1971●
Trial 250 5-1972●
Explorer 250 11-1973●
Enduro Phantom 125 12-1975●
Mar 350 4-1976●
Trial 350 2-1978
Desert 250 10-1979
Trial 350 1-1981●
Orange 250 8-1982●
TR125i 7-2103
Explorer 280 2-2014
OXYGEN
CargoScooter XP XR 9-2011
P PARILLA
Sprint 125 24/06-1961●
Olimpia 125 12-1962●
Sport 49 5-1963●
PEUGEOT
City 102 50 3-1982●
TXT 125 9-1983●
SC 50/80 L 5-1985●
ST 50 L 7-1986
Rapido 50 1-1990
Metropolis 50 2-1991
Rapido 50 2-1991
SV 125 Geo 2-1992
SV 50 Geo 6-1992
Fox 50 10-1993
Speedake 50 5-1995
Speedfight LC 50 7-1997
Speedfight 100 11-1998
Elysèo 50 3-1999
Trekker 100 8-1999
Elysèo 100 8-1999
X-Fight 100 9-2000
Trekker Urban Boy 50 1-2001
Looxor 150 SBC 1-2003
Jet Force 50 8-2003
Ludix 50 7-2004
Jet Force 50 3-2005
Satelis 4V 125 9-2006
Geopolis 250 4-2007
Satelis 400 10-2007
New Vivacity 50 8-2008
Geopolis City 125 2-2009
Speedfight 3 50 5-2009
Kisbee 50 10-2010
Geopolis 300 Geostyle 11-2010
e-Vivacity 5-2011
e-Vivacity 11-2012
CityStar 200 9-2013
Metropolis 400 12-2013
Dijango 125 12-2014
Tweet Paris 125 comparativa
scooter ruota alta 7-2016
PIAGGIO
Vespa GS 150 1-1962●
Vespa GL 150 1-1963●
Vespa 50 11-1963●
Vespa S.S. 180 2-1965●
Vespa Sprint 150 6-1965●
Vespa Nuova 125 12-1965●
Vespa S.S. 90 1-1966●
Vespa Primavera 125 3-1968●
Ciao 50 4-1968●
Vespa Rally 180 8-1968●
Vespa 50 Elestart 2-1970●
Boxer 50 12-1970●
Vespa Rally 200 10-1972●
Vespa Primavera 125 12-1973●
Vespa TS 125 7-1975●
Vespa Primavera ET3 9-1976●
Vespa Rally 200 5-1977●
Vespa PX 125 3-1978●
Vespa P200E 3-1978●
Vespa PX 150 1-1979●
Si 50 1-1980●
Si 50-Ciao PX 50 6-1980●
Boxer 2-Bravo 50 6-1980●
Vespa 50 Special 7-1981
Vespa PX 125 8-1981●
Vespa ET3 125 8-1981●
Vespa PK 125 S 4-1983●
Vespa PK 50 S 7-1983●
Vespa PK 125 S Aut. 5-1984
Vespa P 125 ETS 1-1985
Vespa T5 125 8-1985●
Vespa PK 50 Aut. 11-1985
Vespa PK 50 XL 10-1986●
Ciao Eco 50 11-1986●
Superbravo 3M 50 11-1987
Cosa 125/150/200 7-1988●
Vespa 50 12-1989●
Vespa 50 AV-3M 5-1990
Sfera 50-Vespa 50 2-1991
Vespa PK 125 4-1991
PK Plurimatic 125 4-1991
Free 50 1-1993
Skipper 125 8-1993
Skipper 150 12-1993
Zip Fast Rider 50 3-1994
Quartz 50 4-1994
NRG 50 9-1994●
Sfera 50 11-1994
Hexagon 125 3-1995
Quartz Racing 3-1995
Sfera 125 4T 11-1995
NTT 50 12-1995
Hexagon 150 5-1996
NRG mc2 50 9-1996
Zip SP 50 9-1996
Vespa ET4 125 11-1996
Sfera 50 5-1997
Vespa ET2 50 IE 8-1997
Liberty 50 12-1997
Hexagon LX125-LXT180 6-1998
Liberty 125 8-1998
Hexagon GT250 9-1998
Hexagon LX125 11-1998
Skipper LX125 11-1998
Vespa ET4 125 11-1998
Skipper LXT150 12-1998
Vespa ET4 150 9-1999
X9 250-Zip 50 2T 5-2000
Zip4 50 9-2000
Vespa ET4 12-2000
Liberty 4T 50 12-2000
Vespa ET4 125-150 2-2001
Liberty 125 2-2001
X9 500 5-2001
PX 150-Zip SP 50 7-2001
X9 125 3-2002
X9 500 SL i.e. 4-2002
Beverly 200 8-2002
Beverly 500 12-2002
Vespa Grantur. 200 L 4-2003
X9 200 Executive 5-2003
Vespa GT 125-PX 125 11-2003
X8 200 4-2004
X9 250 5-2004
Beverly 250 8-2004
Liberty 200 10-2004
Fly 150 12-2004
NRG 50 Power Pure Jet 3-2005
Vespa GTS 250 i.e. 10-2005
Beverly 125 11-2005
Vespa LX 125 5-2006
X8 400 6-2006
MP3 250 9-2006
Vespa LXV 125 2-2007
GTV 250 2-2007
Carnaby 200 5-2007
Carnaby 125 7-2007
MP3 125 8-2007
MP3 400 10-2007
Vespa S 50 11-2007
Vespa S 125 2-2008
X7 250 7-2008
Vespa GTS 300 Super 11-2008
Vespa S 50 4V 3-2009
Liberty 4T 50 3-2009
Carnaby Cruiser 300 8-2009
Beverly 300ie 11-2010
MP3 Yourban 300 8-2011
Ape Cross 50 12-2011
Beverly 350ie 6-2012
Beverly 350ie 10-2012
X10 Executive 350 3-2013
MP3 300 IE Touring 5-2013
MP3 500 12-2013
Liberty 125 3V 1-2014
Vespa Primavera 125 2-2014
Beverly 350ie 3-2014
MP3 LT 500ie Business 1-2015
Beverly S.T. 350 ABS compara-
tiva scooter ruota alta 10-2015
Medley 125 comparativa
scooter ruota alta 7-2016
POLINI
XP 4 Street 125 6-2007
XP 4 Street 125 6-2008
PUCH
MC125 5-1970●
M125 11-1970●
MC175 11-1971●
MC125 11-1972●
MC125 10-1974●
Frigerio GS50 2-1975●
Rotax 125/175 1-1977●
Q QUADRO
350D 5-2013
350S 12-2013
R RIEJU
MRX 50 Racing 6-2002
Tango 125 5-2007
MRX 50 7-2008
Marathon 250 4-2010
Marathon 125 9-2010
MRT Pro 50 11-2010
ROYAL ENFIELD
Bullet Classic 500 5-2010
Bullet Classic 500 D. 7-2013
Continental GT 500 6-2014
Continental GT comparativa
medie classiche 7-2016
ROND SACHS
GS 50 10-1973●
RONDINE COPETA
Cross Full 50 9-1968●
Speedy 50 12-1968●
Comp. Monza 50 7-1969●
S SACHS
GS 250 11-1978●
Roadster 800 9-2001
Mad Ass 50 6-2004
SCORPA
T-Ride 250 8-2008
T-Ride 290 2-2014
SERVETA
Lambretta 200 3-1977●
Lambretta 125 10-1983●
SIMONINI
Longe Range S 125 7-1976●
Shadow 7 250 3-1977●
Mustang R 125 11-1979●
SHERCO
Enduro 5.1i 1-2007
SE 4.5i-F 1-2009
Citycorp SM 125 2-2009
SE250R 12-2013
SHIFTY
900 3-1981●
SUZUKI
M 15 D 50 9-1966●
Titan 500 1-1970●
GT 750 3-1972●
GT 550 1-1973●
GT 380 2-1974●
Titan 500 TT 10-1974●
RE 5 Wankel 12-1974●
TS 400 M 9-1975●
Van Van RV 90 2-1976●
GT 500 8-1976●
GS 750 2-1977●
GS 400 5-1977●
GS 500 5-1978●
GS 1000 E 4-1979
GS 850 7-1979
GSX 750 E 8-1980●
GS 450 E 9-1980●
GSX 1100 10-1980●
DR 400 S 5-1981●
GN 400 L 1-1982
EM 550 Katana 2-1982●
GS 1000 G 3-1982●
XN 85 Turbo 5-1982●
GSX 400 6-1982●
Katana 1100 7-1982●
DR 500 S 11-1982●
GS 650 GT 12-1982
Katana 750 2-1983
RMD 125 3-1983●
GR 650 8-1983●
GSX 750 ES 10-1983●
GSX 400 FWSD 12-1983
XN 85 650 Turbo 4-1984
GSX 550 EF 9-1984●
GSX 1100 EFE 11-1984●
GP 500 11-1984●
GS 125 ES 1-1985
DR 600 S 2-1985●
GSX-R 750 9-1985
RG 500 Gamma 12-1985●
GSX-R 1100 5-1986
DR 600 S 6-1986●
VS 750 Intruder 7-1986
LS 650 Savage 2-1987●
RG 250 Gamma 5-1987●
GSX-R 750 8-1987●
DR 600 Djebel 10-1987●
GSX 1100 F 1-1988
DR 750 Big 1-1988
GSX 600 F 3-1988●
GSX-R 750-RM 125 5-1988●
GSX-R 1100 6-1988●
DR 750 Big 9-1988●
GSX-R 1100 4-1989●
GSX 750 F 8-1989
RGV 250 Gamma 9-1989
GS 500 E-TS 125 11-1989
GSX-R 750-1100 2-1990
GSX-R 750 5-1990
VX 800 9-1990●
DR 650-DR/RS 10-1990
DR 350 12-1990
GSF 400 1-1991●
GSX-R 1100 3-1991
GSX-R 750 7-1991
RGV 250 10-1991●
GN 250 2-1992
DR 800 S Big 3-1992
GSX-R 750 R 5-1992
DR 650 R 7-1992
VS 800 Intruder 11-1992
RF 600 F 5-1993
DR 800 S 6-1993
GS 500-GSF 400 7-1993
GSX-R 1100 10-1993
RG/F 125 10-1993
LS 650 Savage 11-1993
GN 125 12-1993
VS 800 GL 1-1994
GSX-R 750 SP 4-1994●
RF 900 R 5-1994●
GSF 400 Bandit 6-1994●
DR 350 SE 8-1994
RF 600R 9-1994●
DR 650 RE 10-1994
GSX-R 750 1-1995
GSF 600 Bandit 4-1995
VS 600 Intruder 5-1995
RF 900R RS2 8-1995
GSX-R 750 1-1996
DR 650 SE 2-1996
VS 600 Intruder 4-1996
APRILIA Pegaso 600 6-1990
RSV4 1000 6-2009
BMW R 1100 1-1993
R 1100 RS 8-1993
K 1200 RS 11-1997
F 800 9-2006
BUELL 1125R 8-2007
DUCATI 916 SPS 4-1997
996R 5-2001
Testastretta DVT 12-2014
F. MORINI 125 2T 5M 8-1972●
125 bicilindrico scooter 5-1997
125 4T-100 2T scooter 8-1999
FANTIC MOTOR Caballero 125 RC 1-1982●
HARLEY-DAVIDSON 1340 Evolution 12-1992
V-Rod 1130 1-2003
HIRO 125 2T 5-1980●
HONDA Gold Wing 1000 4-1976●
CX500 8-1978●
CBX1000 2-1979●
VF750S 5-1983●
CBR600F 8-1987●/2-1997
ST1100 8-1991
VTR1000F 4-1997
CBR900RR-CBR1100XX 6-1997
Pantheon 125 2T 6-1998
100.000 km con la Dominator 650 8-1998
@125-150 8-2000
CBR900RR Fireblade 9-2000
STX1300 Pan European 11-2001
Silver Wing 600 3-2002
VFR V-TEC 9-2002
Pantheon 125-150 3-2003
Gold Wing 1800 5-2004
CRF1000L Africa Twin 1-2016
HUSQVARNA TE 610 10-1993
WRE 125 9-1994
TE 610 1-1998
KAWASAKI Z 1300 5-1980●
ZXR 750 8-1992
KLX 650 7-1993
ZX-9R 12-1997
ZX-6R 4-1998●
W650 5-1999
ZX-12R 6-2000●
ER-6n 12-2005
MINARELLI 125 2T 5M 6-1972●
50 2T aria/liquido 10-1994
125 4T scooter 6-1998
MOTO GUZZI Daytona 1000 IE 9-1993
1200 8 valvole 12-2007
MOTO MORINI Corsaro 1200 4-2005
PIAGGIO 125 4 tempi scooter 4-1995
Vespa ET2 50 Iniezione 8-1997
Leader 125-180 4 valvole 10-1999
500 Master 4 valvole 3-2004
125 bialbero per moto 2-2007
SUZUKI GSX 750-1100 11-1980●
GR 650 9-1983●
RGV Gamma 500 4-1986●
RGV 250 10-1989
GSX-R 750 9-1996
TL 1000S 9-1997
GSX-R 750 4-2000
Burgman 650 12-2001 / 8-2002
GSX-R 1000 7-2005
TRIUMPH 900 3 cilindri 5-1993
900 T-Bird/Tiger/Trident/Daytona 8-1995
TT 600 2-2000
Rocket III 2300 11-2004
Daytona Triple 675 6-2006
Bonneville 900-1200 1-2016
YAMAHA TX 750 2-1973●
XV 750 - TR 1000 2-1982●
RD 500 11-1984●
FZ 750 7-1985●
XTZ750 SuperTénéré 3-1990
100.000 km con la XTZ750 2-1996
25.000 km con il Majesty 250 4-1998
TMax 500 2-2001
YZF-R1 8-2009
MT-07 8-2016
ANALISI TECNICA MOTORI
ottobre 2016 / Motociclismo 253
GSF 1200 S Bandit 4-1996
VS 1400 Intruder 5-1996
AN 150 7-1996
GSF 600 S Bandit 10-1996
TU250X Super Classic 11-1996
VZ Marauder 800 2-1997
GSX-R 600 2-1997
AP 50 R7-RF 3-1997
TL1000S 4-1997
Freewind 650 4-1997
Katana LC 50 7-1997
GSX-R 750 IE 12-1997
GSX 750 2-1998
RM 250 2-1998
TR50 Street Magic 3-1998●
GSX-R 600 4-1998●
GSX 600F 5-1998
Intruder LC 1500 5-1998
Burgman 250 6-1998
Katana R 50 7-1998
TL1000R 8-1998
Burgman 400 1-1999
SV 650 3-1999
GSX1300R Hayabusa 4-1999
UC 150 Epicuro 9-1999
GSX 1200 10-1999
GSX-F 750 10-1999
VL 125 Intruder 1-2000
VL 250 Intruder 2-2000
GSX-R 750 4-2000
GSF 600 Bandit 5-2000
DRZ400S 6-2000●
SV 650 7-2000
GSF 600 Bandit 10-2000
GSX-R 600 1-2001
GSX-R 1000 3-2001
Burgman 400 4-2001
GS 500 8-2001
GSF 1200 Bandit 9-2001
SV 650S 9-2001
GSX 1400 1-2002
Burgman Business 400 4-2002
GSX-R 1000 4-2002
GSX-R 600 5-2002
V-Strom 1000 5-2002
Burgman 150 6-2002
V-Strom 1000 7-2002
Burgman 650 7-2002
GSX-R 600 2-2003
SV 1000S 4-2003
GSX-R1000 5-2003
SV 650S 5-2003
Burgman 150 5-2003
Van Van 125 7-2003
Burgman 400 IE 8-2003
SV 1000 9-2003
V-Strom 650 2-2004
GSX-R 600 3-2004
GSX-R 1000 3/4-2004
Burgman 400 5-2004
SV 650 5-2004
GSX-R 750 5-2004
GS 500 F 6-2004
V-Strom 1000 7-2004
GSX-R 600 1-2005
Katana R 50 3-2005
GSX-R 1000 4-2005
Bandit 650 S 4-2005
DR-Z 400 SM 6-2005
SV 650 11-2005
Van Van 125 12-2005
GSR 600 1-2006
GSX-R 1000 2-2006
GSX-R 600 3-2006
GSX-R 750 4-2006
Burgman 400 ie 5-2006
GSF 650S Bandit ABS 5-2006
Burgman 400 ie 6-2006
GSR 600 9-2006
V-Strom 650 1-2007
Burgman 200 2-2007
GSX-R 1000 3-2007
GSR600 5-2007
GSF 1250 Bandit 5-2007
Van Van 125 6-2007
Burgman 400 10-2007
B-King 1400 11-2007
DL 650 V-Strom 12-2007
GSF 650 S Bandit 3-2008
GSX1300R Hayabusa 3-2008
GSX 650 F 4-2008
GSX-R 600-1000 4-2008
GSX-R 750 6-2008
V-Strom 650 7-2008
SixTeen 150 9-2008
Bandit 1250S T. abs 9-2008
GSX-R 600 2-2009
GSX-R 1000 4-2009
Gladius 650 5-2009
RMX450Z 1-2010
GSX-R 1000 3-2010
V-Strom 650 ABS 5-2010
GSR600 7-2010
GSX-R 1000 3-2011
GSX-R 600 4-2011
GSR750 6-2011
V-Strom 650 9-2011
V-Strom 650 10-2011
GSX-R 1000 5-2012
GSX-R 600 6-2012
Gladius 650 9-2012
Inazuma 250 2-2013
Burgman 650 4-2013
Burgman 650 6-2013
GSX-R 750 9-2013
C1500T 10-2013
V-Strom 1000 1-2014
V-Strom 1000 3L 5-2014
V-Strom 650 6-2014
Intruder M1800R 8-2014
Gladius 650 9-2014
Burgman 200 10-2014
V-Strom 650XT-1000 3-2015
comparativa Crossover 5-2015
GSX-S1000 7-2015
Burgman 650 Executive 4-2016
V-Strom 1000
comparativa enduro 5-2016
GSX-S1000F comparativa
Sport Tourer 6-2016
V-Strom 650 XT comparativa
crossover medie 9-2016
SYM
Super Duke 125 4-1999
Joyride 150 6-2001
Mio 50 4T 1-2006
JoyMax 250 3-2006
HD Evo 200 11-2006
Symply 125 12-2007
Citycom.300i 11-2008
Symply 2 50 4T 3-2009
Symphony 50 5-2009
Joymax Evo 300 8-2009
Fiddle II 125 9-2009
Symphony SR 125 8-2010
Joymax Evo 300 9-2010
SB 250 Ni 4-2012
HD2 125 1-2014
Joymax 300 3-2014
Citycom S 300 i CBS comp.
scooter ruota alta 10-2015
Symphony ST 125 comparativa
scooter ruota alta 7-2016
SVM
Explorer 125 8-1987●
SWM
Six Days ER 125 1-1974●
Silver Vase ES 175 11-1976●
Regolarità Boy 50 7-1977●
Regolarità 125 8-1977
Regolarità 125 1-1978●
Guanaco Trial 320 10-1978
Alpaca Trial 125 2-1979●
Guanaco 320 3-1980●
GS 350 TF1 5-1980
GTS 315 Racing 12-1980
Trial 50 7-1981
RZ 124 7-1982●
TL 250 8-1982●
Jumbo Trial 350 7-1983●
XN 350 8-1983●
RS300R 2-2016
RS500R 2-2016
Silver Vase 440
comparativa
medie classiche 7-2016
T TESTI
Trail King 50 7-1965●
Trial 50 TDB 9-1966●
Carabo 50 3-1972●
Easy Rider 125 3-1974●
2000 Corsa 125 8-1975●
Champion Veloce 50 2-1977●
Carabo 50 8-1977
Militar 50 9-1978
Transit 50 10-1982●
TGM
125 R 6-1977●
C78 50 5-1978●
R79 - R 250 8-1979●
TM
EN 450 F e.s. 2-2008
SMR 125 6-2008
125 SM 8-2012
MX 300 Factory 3-2014
TRAVELER
Trunk 151 5-2012
TRIUMPH
Thunderbird 650 6-1964●
Daytona T100 500 4-1968●
Trident T150 750 10-1968●
Bonneville T120R 650 1-1969●
Metisse 500 3-1970●
Trident T150 750 8-1971●
Bonneville T120R 650 6-1972●
Trident T150V 750 5-1973●
Bonneville T140E 750 3-1979●
Bonneville T140E 750 8-1987●
Daytona 1000 11-1991
Trophy 1200 4-1992
Trident 900 6-1992
Daytona 750 11-1992
Daytona 900/1200 8-1993
Tiger 900 10-1993
Sprint 900 5-1994●
Speed Triple 900 7-1994
Daytona Super III 900 7-1994
Thunderbird 900 4-1995
Trident 750 10-1995
Trophy 1200 4-1996
Adventurer 900 5-1996
Trophy 900 7-1996
Daytona T595 3-1997
Speed Triple T509 6-1997
Thunderbird Sport 900 1-1998
Legend TT 900 10-1998
Speed Triple 955 11-1998
Tiger 900 3-1999
Sprint ST 955 5-1999
Daytona T955i 2-2000
Sprint RS 955 3-2000
TT600 6-2000●
Speed Triple T955i 9-2000
Bonneville 800 12-2000
TT600 3-2001
Tiger 955i 5-2001
Baby Speed 600 6-2001
Daytona 955i 8-2001
Speed Triple 955i 11-2001
Bonneville America 800 2-2002
Tiger 955i 7-2002
Baby Speed 600 10-2002
Speedmaster 800 6-2003
Daytona 600 11-2003
Sprint ST 955 12-2003
Daytona 600 3-2004
Thruxton 900 6-2004
Tiger 955i 7-2004
Rocket III 7-2004
Daytona 650 1-2005
Bonneville T100 2-2005
Sprint ST 1050 4-2005
Speed Triple 1050 4-2005
Daytona Triple 675 2-2006
Scrambler 900 3-2006
Thruxton 900 9-2006
Tiger 1050 2-2007
Street Triple 675 8-2007
Bonneville 11-2007
Daytona Triple 675 LE 4-2008
Speed Triple 1050 5-2008
Rocket III Touring 6-2008
Street Triple 675 8-2008
Scrambler 900 10-2008
Daytona Triple 675 2-2009
Bonneville 6-2009
Street Triple 675 R 7-2009
Speed Triple 1050 7-2009
Thunderbird 1600 8-2009
Daytona Triple 675 9-2009
Rocket III Roadster 2-2010
Street Triple 675 R 7-2010
Sprint GT 1050 9-2010
Bonneville 10-2010
Speed Triple 1050 2-2011
Bonneville T100 3-2011
Thunderbird Storm 1700 4-2011
Daytona 675R 5-2011
Tiger 800XC 6-2011
Daytona 675 R 10-2011
Tiger 800 1-2012
Speed Triple R 1050 7-2012
Street Triple R 675 8-2012
Daytona 675 R 4-2013
Trophy 1200 4-2013
Tiger Ex. XC SE 1200 5-2013
Scrambler 900 7-2013
Street Triple R 675 9-2013
Street Triple R 675 ABS 4-2014
Tiger Explorer XC SE 5-2014
Speed Triple R 1050 7-2014
Thunderbird Com. 8-2014
Triumph Bonneville T100
comparativa Vintage 4-2015
Tiger 800 XRx
comparativa Crossover 5-2015
Tiger 1200 Explorer XC
comparativa enduro 7-2015
Tiger Sport 1050
comparativa
hyper-tourer 8-2015
Tiger Explorer XCA
comparativa enduro 5-2016
Street Twin comp. vintage 5-2016
Tiger Sport comparativa
Sport Tourer 6-2016
Tiger 800 XCA comparativa
Enduro Adventure 6-2016
U URAL
UH 650 Sidecar 9-1994
UH 650 7-1995
V VAN VEEN
OCR 1000 Wankel 8-1978●
VECTRIX
Electric 11-2007
VX-1 Li Plus 6-2012
VELOSOLEX
Velosolex 50 6-1964●
3800 50 4-1984
VICTORY
Vision Tour 1700 10-2009
Cross Country 1700 4-2011
Vegas Jackpot 1700 7-2011
High Ball 1700 5-2012
Judge 1700 9-2014
Y YAMAHA
R1 350 GP 11-1967●
XS-2 650 5-1972●
TX 750 10-1973●
DT 360 8-1974●
TX 500 10-1974●
RD 400 9-1976●
XT 500 11-1976●
XS 750 6-1977●
DT 400 2-1978
XS 400 4-1978●
SR 500 8-1978●
XS 1100 11-1978
XS 500 5-1980
XS 650 Custom 11-1980●
XS 400 SE 3-1981●
XJ 650 4-1981●
XJ 550 2-1982●
XV 750 SE 4-1982●
XJ 400 6-1982●
Seca 750 9-1982●
XT 550 11-1982●
XJ 650 Turbo 1-1983●
PW 50 3-1983●
YZ 125 3-1983●
XS 400 4-1983●
XZ 550 5-1983●
XT 600 Z Ténéré 9-1983●
XJ 900 11-1983●
FJ 1100 7-1984
RD 500 LC 10-1984●
XJ 600 2-1985●
XV 500 SE 3-1985●
FZ 750 6-1985
XV1000 Virago 2-1986●
XT 600 Ténéré 6-1986●
SRX 600 8-1986●
GP 500 10-1986●
V Max 1200 10-1986●
FJ 1200 12-1986●
FZR 1000 5-1987●
FZX 750 Phazer 8-1987●
FZ 750 R 8-1987●
TZR 250 9-1987●
XT 600 10-1987●
XV 535-XV 1000 4-1988●
XTZ 600 Ténéré 5-1988●
FZR 1000 6-1988●
RD 350 LC 9-1988●
TT 600 S 10-1988●
TZR 125 10-1988●
TDR 250 2-1989●
FZR 600 4-1989●
FZR 1000 Ex-Up 5-1989●
XT 750 SuperTénéré 6-1989●
TDR 125 10-1989●
YFZ 350 Banshee 12-1989●
XVZ 1300TD Royale V 2-1990
XT 600 E 6-1990●
XV 250 Virago 12-1990
TT 350 1-1991●
FZR 1000 ExUp 4-1991
FZR 600 5-1991●
XTZ 660 6-1991
TDM 850 8-1991
FJ 1200 ABS 9-1991
TZR 125 12-1991
XJ 600 S Diversion 1-1992
XC 125 Beluga 4-1992
TDR 125 R 7-1992
XTZ 660 8-1992
XV 535 Virago 8-1992
FZR 600 9-1992
WR 200 10-1992
XV 750 12-1992
GTS 1000 2-1993
WR 125/250 4-1993
YZF 750SP 4-1993
XTZ 750 6-1993●
XV 750 6-1993●
XJ 600 S Diversion 7-1993
TT 600 9-1993
TZR 125 R-TY 250 Z 10-1993
TDM 850 1-1994
XV 535 S Virago 2-1994
TW 200 2-1994
FZX 750 3-1994
FZR 600 R 4-1994
YZF 750 SP 4-1994
XJ 600 S Diversion 6-1994●
XTZ 660 Ténéré 6-1994●
V Max 1200 7-1994
XV 250 8-1994
TT 600 E 9-1994●
XJ 900 S Diversion 10-1994
XJ 900 S Diversion 1-1995
TDM 850 2-1995●
XJR 1200 4-1995
XT 600 E 5-1995
SZR 660-Jog Z 50 10-1995
Spy 50 11-1995
Majesty 250 5-1996
YZF 600R ThunderCat 5-1996
YZF 1000 ThunderAce 5-1996
TRX 850-TDM 850 6-1996
Royal Star 1300 7-1996
XVS Drag Star 650 2-1997
BW’S Original 50 3-1997
YZF 600R ThunderCat 3-1997
Aerox 50 7-1997
XC 150 Fly One R 8-1997
BW’s N.G 50 - Neo’s 50 11-1997
TT 600 R 11-1997
YZF-R1 3-1998
Drag Star Classic 650 4-1998●
Fazer 600 4-1998●
Majesty DX 250 4-1998●
XV 125 Virago-WR 400F 5-1998
YZ 400F 6-1998
Majesty 125 11-1998
BW’s N.G. 50 1-1999
BW’s Original 50 1-1999
YZF-R6 1-1999
XVS1100 Drag Star 3-1999
TDM 850 4-1999
TW 125 5-1999
XJR 1300 5-1999
Wild Star 1600 6-1999
YZF-R1 4-2000
YZF-R1-YZF-R6 5-2000
Cygnus 125 5-2000
YZF-R6 6-2000●
Majesty 150 6-2000●
XVS Drag Star 650 7-2000
TDM 850 9-2000
Fazer 600 10-2000
YZF-R6 11-2000
TMax 500 2-2001
Majesty 125-250 2-2001
FZS 1000 Fazer 5-2001
FJR 1300 6-2001
WR250F 6-2001
Majesty 125-FJR 1300 7-2001
BT 1100 Bulldog 9-2001
XJR 1300 SP 1-2002
FZS 600 Fazer- YZ 250 1-2002
YZ426F 2-2002
TDM 900 3-2002
YZF-R1 4-2002
WR 426 F 4-2002
TMax 500 4-2002
YZF-R6 5-2002
TDM 900 7-2002
YZF-R6 2-2003
Majesty 150 5-2003
TZR 50 6-2003
TT 600 RE 9-2003
XV 1700 Roadstar W. 9-2003
FZ6 Fazer 600 11-2003
TMax 500 2-2004
YZF-R6 3-2004
YZF-R1 3-2004
Majesty 400-FZ6 600 5-2004
Versity 300 XC 6-2004
XT 660R/X 7-2004
YZF-R1-TDM 900 7-2004
XT 660R 9-2004
YZF-R6 12-2004
YZF-R6 1-2005
Majesty 400 4-2005
YZF-R1-MT 01 4-2005
DT 125 X-XT660X 6-2005
Tricker 250 7-2005
XMax 250 7-2005
Majesty 250 10-2005
Tricker 250 12-2005
MT-03 1-2006
YZF-R1 2-2206
YZF-R6 3-2006
FZ1/FZ1 Fazer 1000 4-2006
FZ6 Fazer ABS 5-2006
Majesty 400 6-2006
XT660R-XMax 125 7-2006
MT-03 7-2006
TDM 900 9-2006
YZF-R1 1-2007
FZ6 Fazer S2 2-2007
YZF-R1 3-2007
FZ6 S2 600 4-2007
FZ1 Fazer 4-2007
FZ6 S2 600 5-2007
FZ1 1000 5-2007
XT660X 5-2007
Tricker 250 5-2007
X-City 250 5-2007
XJR 1300 5-2007
XT125R 6-2007
YBR 250-Neo’s 50 8-2007
XV 1900 Midnight Star 9-2007
Majesty 400 10-2007
Giggle 50 11-2007
X-City 125 12-2007
TMax 500 12-2007
YZF-R6 1-2008
FZ1 Fazer GT 1000 2-2008
YZF-R6 4-2008
YZF-R1 4-2008
FJR 1300 5-2008
WR 250X 6-2008
XT125X 6-2008
DT 50R - X-Max 250 7-2008
XTZ 660 Ténéré 7-2008
FZ1 1000 9-2008
Neo’s 50 4T 12-2008
V-Max 1700-XJ6 1-2009
X-City 125-YZF-R6 2-2009
Neo’s 50 4T-YZF-R1 3-2009
YZF-R1 4-2009
XJ6 600 5-2009
Majesty 400 7-2009
Midnight Star 950 7-2009
XJ6 Diversion 600 8-2009
TMax 500 10-2009
WR 125R 11-2009
YZ 450F 11-2009
MT-01 SP 1-2010
VMax 1700 2-2010
YZF-R1 1000 3-2010
FZ1 1000 4-2010
XTZ 660 Ténéré 5-2010
XT1200Z Super Ténéré 6-2010
FZ8 800 7-2010
YZF-R 125 9-2010
WR125X 9-2010
Fazer 8 800 9-2010
YZF-R1 3-2011
YZF-R6 4-2011
EC-03 5-2011
VMax 1700 5-2011
XTZ 660 Ténéré 6-2011
XT1200Z Super Ténéré 6-2011
FZ8 800 6-2011
FZ1 Fazer GT 1000 6-2011
X-Max 125 6-2011
TMAX 530 1-2012
Xenter 150 2-2012
XT1200Z Super Ténéré 4-2012
YZF-R1 5-2012
XT660Z Ténéré 6-2012
YZF-R6 6-2012
TMAX 530 9-2012
XJ6 600 9-2012
WR125 Motorbike 3-2013
FJR 1300A 4-2013
XTZ1200Z S. Ténéré W. 5-2013
MT-09 850 11-2013
Xenter 125 1-2014
MT-07 700 3-2014
MT-09 850 4-2014
WR250F by Motorbike 4-2014
XT1200ZE S. Ténéré 5-2014
SR400 6-2014
X-Max 250 6-2014
FZ1 1000 7-2014
MT-07 700 9-2014
T-Max 530 9-2014
X-Max 250 10-2014
Tricity 125 10-2014
TMax 530 3-2015
XV950 comp. Vintage 4-2015
XJR1300 Racer
comparativa Vintage 4-2015
YZF-R1 e R1M 4-2015
MT-09 Tracer
comparativa Crossover 5-2015
XJR1300 6-2015
YZF-R1M comparativa
supersportive 6-2015
XTZ1200ZE Super Ténéré
comparativa enduro 7-2015
YZF-R3 comp.sportive 8-2015
MT-03 300 3-2016
Super Ténéré ZE
comparativa enduro 5-2016
SR400 comparativa
medie classiche 7-2016
Tricity 125 comparativa
scooter ruota alta 7-2016
FJR1300A 8-2016
MT-10 comparativa
supernaked 8-2016
Tracer 700 comparativa
crossover medie 9-2016
YZF-R1M comparativa
supersportive a Monza 9-2016
Z ZANELLA
V3 50 11-1987
ZERO
Zero SR 7-2015
Zero S 8-2016
ZÜNDAPP
Scrambler 100 5-1969●
GS 125 9-1971●
GS 125 Sei Giorni 2-1972●
GS 125 4-1973●
KS Sport 125 7-1973●
KS Sport 125 1-1976●
GS Comp. S 125 4-1976●
KS 125/175 WK 7-1978●
KS 125/175 2-1981●
KS 125 WK 6-1981●
KS 125 8-1981●
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Motociclismo / ottobre 2016256
È arrivato il castigamattiA
rcore, lunedì 7 maggio 1956, tutta la Gilera è in festa. Il giorno prima, sul circuito di Monza, nella prova del campionato italiano, Romolo Ferri vince la classe 125 davanti a Carlo Ubbiali
e alla sua MV Agusta. Una vittoria entusiasmante, ottenuta con una moto all’esordio, una vera “mosca bianca” come fu soprannominata per il candore della sua avvolgente carenatura. La moto venne progettata da Franco Passoni nell’inverno del 1956, dietro la richiesta di Ferruccio Gilera. L’amatissimo figlio del commendator Gilera morirà a soli 26 anni, pochi mesi dopo questa esaltante affermazione, a causa di un virus contratto durante una visita nella filiale in Argentina.Questa Gilera bicilindrica, portata in trionfo e circondata dai lavoratori dell’azienda di Arcore, riassume con efficacia l’orgoglio di una fabbrica dove la passione per le competizioni e per la “bella meccanica” era enorme. Sono gli stessi operai che hanno voluto festeggiare la 125 vincente, senza essere sollecitati da nessuna indicazione che arrivava dall’alto, tanto è vero che l’immagine
è scattata da un fotografo locale convocato sull’istante. L’affetto con cui le tute blu si stringono intorno a quel signore anziano in giacca e cravatta è davvero palpabile e sincero. Il commendator Giuseppe Gilera era un imprenditore illuminato che aveva costruito dal nulla la sua azienda, un uomo che pensava anche al benessere dei suoi operai costruendo case, asili e pure le colonie estive. Due retroscena dietro questa immagine. Il primo: “È arrivato il castigamatti” è lo slogan con cui l’ufficio stampa dell’azienda brianzola pubblicizza la vittoria sulle pagine di Motociclismo e della Gazzetta dello Sport. A Giuseppe Gilera, che era un uomo schivo e modesto, non piace questa affermazione trionfale e si arrabbia molto. Qualcuno dice addirittura che vuole licenziare chi ha scritto lo slogan, ma non succede. Il secondo dietro le quinte riguarda proprio quel 7 maggio del 1956: dopo quella adunata di affetto e orgoglio, il commendator Gilera concede a tutti gli operai una giornata di ferie pagate! �
la storia1956: Gilera 125 GPrrr di Marco Riccardi
PORTATA
IN TRIONFO
Sulle spalle degli operai della Gilera di Arcore la 125 GPbicilindrica che aveva vinto con Romolo Ferri a Monza, al suo esordio nel 1956. Al centro, circondato dalle maestranze, il commendator Giuseppe Gilera. La 125 aveva 20 CV a 12.000 giri e raggiungeva i 190 km/h. Venne utilizzata anche nel campionato mondiale dove si classificò al secondo posto.
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