n°4 aprile 2012 i l a i r t s u d n o port - csain.it · roma (tel. 06-2294336) iscrizione...

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POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% /ROMA/AUT.N.102/2008 - RIVISTA DELLO C.S.A.IN. CENTRI SPORTIVI AZIENDALI E INDUSTRIALI port Tempo n°4 Aprile 2012 Con il Gran Prix CSAIn chiusa la stagione bianca. E sulla neve c’è stato il boom delle ciaspole Mario Scarzella e Il suo amore per l’arco. L’intervista al presidente della Federazione I “timonieri” regionali dello CSAIn: in Piemonte c’è Pier Franco Gilardino

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n°4 Aprile 2012

Con il Gran Prix CSAInchiusa la stagione bianca.E sulla neve c’è statoil boom delle ciaspole

Mario Scarzella eIl suo amore per l’arco.L’intervista al presidentedella Federazione

I “timonieri” regionalidello CSAIn:in Piemonte c’èPier Franco Gilardino

come Vuelta e Giro e iMondiali per ben quat-tro volte. Un totale di653 successi, di cuiben 95 nel solo 1997.Con la maglia Mapeihanno corso i più gran-di ciclisti di quegli anni,da Tafi a Museeuw, dalcompianto Ballerini aMichele Bartoli perchiudere con FrancoBettini ed OscarFreire.La Mapei lasciò poil’impegno di altissimolivello anche per alcuniepisodi di doping, queldoping che Squinzi hasempre tenacementecombattuto. Anche inquest’ottica è nato ilMapei Sport Service,un centro ricerche dialto livello ancora atti-vo a Castellanza.La passione di GiorgioSquinzi per lo sport e ilciclismo in particolare,una passione che neha fatto anche un cicli-sta amatoriale prati-cante, è nata da bam-bino. Così ha raccontato allaGazzetta dello Sport in un’intervistadello scorso anno: «Da ragazzinotifavo Coppi e, appena poteva, miopapà mi portava a vederlo. Eroanche a Lugano, nel 1953 per ilMondiale del Grande Fausto. L’hoamato molto e sono orgoglioso diavere una sua bici originale del1949. E' una Bianchi di quell'anno,perché ha il cambio Simplex cheusava soltanto Coppi».Giorgio Squinzi ama anche il cal-

Il 22 marzo scorso la giunta diConfindustria ha designato GiorgioSquinzi suo prossimo presidente.Squinzi ha prevalso con 93 voti suAlberto Bombassei che ha raccolto82 preferenze. L'elezione ufficialedel successore di Emma Marce-gaglia avverrà il 23 maggio. Giorgio Squinzi, nato a CisanoBergamasco il 18 maggio 1943,laureato in chimica industriale, èamministratore unico della Mapei,azienda leader a livello mondialenella produzione di adesivi e pro-dotti chimici per l'edilizia. Il fatturatototale del 2011 ha superato 2,1miliardi di euro. Anche il numerodei dipendenti è in forte aumento:all’inizio degli anni ’90 erano pocopiù di 500, oggi hanno superato le7.500 persone, delle quali il 12%impegnato nella ricerca. La Mapeiha sedi in tutti e cinque i continenti.Il suo nome e il marchio dell’azien-da sono famosi anche nel mondodello sport, infatti, dal 1993 al 2002la Mapei è stata sponsor, ma ancheanima organizzativa, dell'omonimasquadra di ciclismo che ha fattostoria sulle strade del mondo, vin-cendo quasi tutte le grandi classi-che (cinque volte la Parigi-Roubaix), grandi corse a tappe

cio. Tifoso del Milan, nel 2003-2004la Mapei ha investito in questosport prendendo le redini finanzia-rie del Sassuolo che militava in C1.Nel 2008 la squadra è stata pro-mossa in serie B (in panchina c’eraun giovane allenatore... Massi-miliano Allegri). Ora la squadra stalottando ai vertici della serie cadet-ta con un sogno: la promozionenella massima serie. Al di fuoridello sport l’altra grande passionedi Giorgio Squinzi è la lirica. l

Un grande sportivo al vertice di Confindustria

Giorgio Squinzi è stato designato nuovo presidente degli industrialiitaliani. La sua azienda, la Mapei, è leader mondiale negli adesivi

e sigillanti per l’edilizia, ma il marchio è famoso nello sport per averfatto la storia del ciclismo, la grande passione dell’industriale

Giorgio Squinzi: ciclismo, calcio e lirica le sue pas-sioni. Nella foto in basso mentre fatica sull’amatabicicletta

2 L’editoriale del Presidente

di Luigi Fortuna

3 E’ già aria di Olimpiade…

di Giacomo Crosa

4 L’Italia ha messo la freccia

di Sandro Aquari

8 Il Piemonte cerca un sentiero “verde”

di Paolo Germano

10 Ora si pedala anche sui banchi

di Biagio Nicola Saccoccio

14 Amici dello CSAIn e della neve

di Paolo Germano

17 Tutti in fila, c’è un ingorgo di ciaspole

21 Ora l’energia “liberata”…

di Fabrizio Spinelli per Aeci

22 Ninfea Italia srl, una nuova Aiazzone?

di Gabriella Reale per Aeci

23 Mamma mia dammi cento lire…

di Leonardo Peruffo per Aeci

24 Quel “demonio” di Gerbi

di Gianfranco Colasante

28 Le tre divise di Andrea

di Fernando Mascanzoni per il Cip

30 La ricotta, da scarto a “gran diva”

di Santino Morabito

34 C’è un cavallo e l’arte va alla carica

a cura di comunicazionecsainequitazione

36 Sicilia, gli enti locali non recitano

di Maria Grazia D’Agostino per la Fita

N°4A

PRILE

2012

s o m m a r i o

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38 Mondo CSAIn

46 Organigramma CSAIn

RIVISTA DELLO CSAINCentri Sportivi Aziendali e Industriali

DIRETTORELuigi Fortuna

DIRETTORE RESPONSABILEGiacomo Crosa

VICE DIRETTORESandro Aquari

COORD. REDAZIONEPaolo Germano

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONEAmbra Aquari

SEGRETERIA DI REDAZIONEMaria Grazia Biancofiore

Silvano Morra

Simonetta Sgrigna

SEDE E SEGRETERIA Viale dell'Astronomia, 30

00144 Roma

Tel. 06.54221580 / 06.5918900

06/54220602

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Sito web: www.csain.it

Stampa: Grafica Giorgetti,

Via di Cervara, 10 – 00155

Roma (tel. 06-2294336)

Iscrizione Tribunale di Roma

n.187/08 del 02/05/2008

Numero chiuso in redazioneil 26 marzoNella quarta di copertina giovaniginnaste dello CSAIn Sicilia

La riproduzione parziale o totale degli articoli è consentita solo citando la fonte

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di Luigi FORTUNA

ARRIVA UNA “GUIDA” PER IL MONDO CSAINMENTRE LA FORMAZIONE APRE AL CICLISMO

con la Scuola Centrale dello Sport e con le ScuoleRegionali. Il nostro programma iniziale è stato via viaaffinato sempre collegialmente e i Docenti li ha indica-ti la Scuola dello Sport, ad esclusione dei docenti sullematerie fiscali ed amministrative che sono di prove-nienza CSAIn. Quest'anno abbiamo dedicato, in quan-to in avviamento per i noti cambiamenti, un’ulterioreattenzione al settore "CSAInCiclismo", e si è deciso dipredisporre un corso appropriato (mi fa piacere ricor-dare che nel 2009 il Presidente Petrucci ci dette il Suobenestare, onorandoci della presenza e a dicembreanche il Presidente Agabio ha voluto aprire l’ultimocorso tenuto all’Acqua Acetosa), tenendo in buonconto e non disgiunta l'attività Paralimpica svolta da unbuon numero di comitati territoriali, anche attraversoassociazioni di ciclismo. Pertanto, posso annunciareche a Piacenza, il prossimo settembre, si avvierà unmomento formativo che oltre agli indirizzi formativi giàcollaudati, sarà centrato su aspetti formativi specifici,di cui stiamo programmando la stesura definitiva con laFCI che è accreditata dal CIP e, per gli altri aspetti, conla scuola dello Sport. Questo è un altro tassello cheservirà ad arricchire e rendere maggiormente interes-sante quanto già di tradizione. Desidero ringraziare tutti gli “attori” di questo sforzo diricerca sicuramente innovativa che certamente hal’unico scopo di andare incontro alle nuove esigenze etrasformazioni, assicurando fin da ora la FCI, il CIP ela Scuola dello Sport, che il Loro coinvolgimento,rispecchierà un cliché e una professionalità di altissimolivello, cosa che a noi, uomini di tradizioni confindu-striali, è ben nota. Non potrei non approfittare perstringerVi tutti in un grande Augurio Pasquale ricco dicontenuti e speranza. l

iprendo, in quanto attuale, un argomento del-l’aprile 2011, dove dicevo: «In questi giorni,cogliendo la puntuale comunicazione del 18marzo scorso, a firma del Sig. SegretarioGenerale del CONI, Dott. Raffaele Pagnozzi,“si coglie infine l’occasione per evidenziare

ove ricorrano i presupposti, l’applicazione delle dispo-sizioni normative statali in materia di contenimentodella spesa pubblica (Decreto Legge 31/05/2010 n.78,convertito con modificazioni nella Legge 30/07/2010 n.122)”, abbiamo intrapreso il percorso già tracciato deicambiamenti contabili e amministrativi che ci vedràorganizzare ulteriori riunioni dei Quadri dirigenti e, uni-tamente ai Consulenti Nazionali, andremo ad affianca-re e, ove necessario meglio impostare, ma soprattuttoa dare un formato unico per una tracciabilità dei finan-ziamenti a sostegno ricevuti».Oggi, alla luce di note trasformazioni siamo quanto maiattenti ad un’applicazione aggiornata e rispondentealle attuali disposizioni. E sono sicuro che la stragran-de maggioranza del Territorio abbia chiaro il comporta-mento per una corretta conduzione dei Comitati e, apioggia, delle Associazioni. Del resto queste le regolee questo il sistema. Noi abbiamo, attraverso l’opera dialcuni nostri consulenti, dico nostri in quanto vecchi dimilitanza, messo a punto la nuova aggiornata “Guidadei Circoli/Associazioni” che, oltre ad inviarla, saràmessa on-line. Naturalmente la “guida” e la “formazio-ne continua ed itinerante” vanno ad integrarsi per lacompletezza della conoscenza ed informazione che, inassoluto spirito di servizio, come già scritto, continue-remo ad offrire ai nostri Soci. La nostra formazione “moderna”, vede CSAIn fin dal2009 intraprendere un percorso formativo, unicamente

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portTempo I l p r e s i d e n t e

i l d i r e t t o r e r e s p o n s a b i l e

di Giacomo CROSA

È GIÀ ARIA DI OLIMPIADE, PER ORA IN GARASOLO NOTIZIE E CE N’È DI OGNI… SPORT

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particolarmente preoccupato per i Giochi e per quantigareggeranno o faranno gli spettatori. Ci si augura, come minimo, disinfestazioni a tappeto.Più seria la notizia che ha sullo sfondo la lotta aldoping. Si teme che la nuova frontiera dell’illegalitàpossa essere il doping genetico. Su questo tema laWADA, l’agenzia mondiale antidoping, ha interpellatoun italiano, il prof. Mauro Giacca del Centro internazio-nale d’ingegneria genetica e biotecnologie di Trieste. Ilprof. Giacca, con i suoi collaboratori, ha creato in labo-ratorio dei topi super atleti dotandoli di un surplus digene igf-1. Si dubita che già dai prossimi Giochi possaporsi il problema, a causa delle difficoltà tecniche cheil doping genetico ancora comporta, ma in futuro tuttoè possibile, e quindi si sta lavorando a tecniche chepermettano di rilevare il doping genetico anche da san-gue e urine. Ora si potrebbe solo con biopsie, con tuttii problemi etici che comporterebbero. Mi permetto diaugurare buon lavoro al prof. Giacca e soci.Fastidiosi, almeno per il sottoscritto che ha sempreodiato le scommesse legate allo sport, i lanci delleagenzie che raccontano dei ripetuti incontri tra espertidel CIO e delle principali agenzie di bookmaker perdiscutere del pericolo di combine ai prossimi Giochi edi come contrastarlo. Applaudo alla mia ingenuità chenon riesce a capire come un atleta olimpico possa ven-dere se stesso. Intanto la Regina Elisabetta ha confermato che sarà lasua voce a dichiarare aperti i Giochi della XXXOlimpiade. Vogliamo scommettere sul colore del suovestito e del suo cappellino? l

envenuta primavera, anche per aver anticipa-to di un giorno il suo equinozio. E’ bello assa-porare la sua aria che sa di nuovo.Anche l’aria olimpica ha cominciato a far sen-tire più forte la sua presenza e i suoi profumi.Non manca molto a quel meraviglioso 27 luglio

quando si andranno a celebrare i Giochi della XXXOlimpiade. Già immagino l’attimo da brividi che separala torcia dal braciere pronto a esplodere in tutta la suapotenza di luce e di calore. Saranno grandi Giochi. Perla storia e per i personaggi che si racconteranno inquelle due settimane di gare. Le notizie da Londra chehanno i cinque cerchi sullo sfondo, si fanno, giornodopo giorno, più numerose. Notizie che si possonodefinire leggere, altre curiose, altre ancora rituali.Tra le prime, la più leggera, al confine con la stupidag-gine, è quella che ha visto protagonista Ian McCurdie,responsabile medico del British Olympic Association(BOA). Vietato agli atleti stringersi la mano, motivid’igiene, barriera contro i microbi che possono far peg-giorare la performance al pari di un maledetto traumamuscolare: questo il suo perentorio messaggio. Tutto ilmondo si è messo a ridere e forse questo era lo scopodel buon McCurdie convinto interprete del britishhumour.Non saprei se definire più serio, l’allarme cimici. Pareche in tutta Europa, Italia compresa, questi insetti stia-no proliferando in letti d’albergo, case, treni, navi,aerei, negozi. Il Direttore della British Pest ControlAssociation, Simon Forester, intervenuto a un con-gresso sull’argomento tenutosi in Italia, si è definito

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entusiasmo. Oggi è diventatoanche il n.2 della FederazioneMondiale e dirige una disciplinaverso la quale lo sport italiano puòguardare con giustificata fiduciaalla vigilia di una grande e attesaOlimpiade.Presidente Scarzella, quando è apranzo con tutta la sua famiglia,forse è inevitabile che si parli deltiro con l’arco…«Purtroppo ho una famiglia chevive di arco e quindi si parla di arco.Mia moglie Enrica è allenatricenazionale e presidente di una

Una Federazione “giovane” peruno sport che si esalta con unattrezzo antico quanto l’uomo,“sdoganato” da quelle esigenze disopravvivenza che un ingegnoancestrale aveva creato. Il tiro conl’arco, nella sua autentica conce-zione sportiva, ha trovato in Italia lasua ufficialità piuttosto vicino neltempo. E’ vero che nel 1931 un ita-liano fu tra i fondatori dellaFederazione internazionale, masolo nel 1978 la Fitarco divenneper il Coni Federazione a tutti glieffetti, concludendo il lungo iter(“sport tutelato”, “sport riconosciu-to”, “federazione aderente”) iniziatonel 1961, con la sua fondazioneproposta e realizzata da CinqueCompagnie di arcieri che operava-no in quegli anni.Per questo Mario Scarzella, asti-giano, imprenditore di 66 anni“autopensionatosi”, è solo l’ottavopresidente, anche se il suo manda-to, iniziato nel 2001, ha già supera-to il decennio, un periodo felice perl’arco azzurro e culminato con lostraordinario oro olimpico vinto dalcompassato padovano MarcoGalazzio nel 2004, ad Atene.Mario Scarzella, come ci ha rac-contato nell’incontro presso la tran-quilla ma efficiente Federazioneche dirige a Roma, sulla Flaminia,a pochi metri dalle sponde delTevere, ha scoperto l’arco e la pas-sione che poi l’ha contagiato solograzie a un “capriccio” del figliolo.L’arco è così diventato negli anni ilsuo impegno primario dove hannotrovato terreno fertile pragmatismo,senso organizzativo e soprattutto

L’Italia ha messo la

FRECCIA

L’intervista / Mario Scarzella, piemontese, già imprenditore, guida da oltredieci anni la Federazione di Tiro con l’Arco, disciplina semplice e adatta

per ogni età. Da quattro Olimpiadi gli arcieri azzurri vanno sul podio ed orauomini e donne guardano ai Giochi di Londra con giustificate speranze

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Mario Scarzella, astigiano, è unimprenditore ora in pensione

di Sandro Aquari

società, la Iuvenilia, che si occupadel settore giovanile. Mia figliaFrancesca è stata nazionale giova-nile, tira ancora ed è anche leiistruttrice dei giovani. Mio figlioArdingo si occupa degli eventi dellaFederazione. Insomma, quandosono a casa lavoro di più di quandosono in Federazione. Mettiamo daparte l’arco solo quando c’è la mianipotina di due anni. Solo lei ci rie-sce…».E’ l’arco che ha trovato lei o leiche ha trovato l’arco?«Da giovane ho praticato diversisport: ho giocato nella serie A ditamburello, facevo calcio, correvo i100 metri. Insomma, un po’ ditutto… Mio figlio ha provato anchelui con il tamburello e l’atletica manon era portato; poi una sera,aveva 14 anni, mi ha detto “Papà,voglio tirare con l’arco…”. Io sonorimasto un po’ sorpreso. Mi pare diavergli detto - scusate l’espressio-ne - “ma sei rincoglionito?”. Ma ilgiorno dopo dalla mia segretaria, inazienda, mi sono fatto cercare gliindirizzi della Federazione e poil’ho iscritto agli Arceri delle Alpi.Così è cominciata la mia avventurain questo sport. Poco a poco ho ini-ziato a interessarmi di politicaregionale, poi sono diventatoPresidente del Piemonte. Dopoquattro anni l’arco era uno “sport di

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«Circa 23.000. Quando sonodiventato presidente erano 8.000.L’oro olimpico di Galiazzo ad Ateneci fece fare un balzo in avanti del20 per cento, ma poi non siamo tor-nati indietro, anzi…».Si può fare di più?«L’arco non richiede grandi struttu-re. E’ importante però essere pre-senti nelle scuole cosa che faccia-mo da due anni. Con vela, orien-teering e golf siamo una delle quat-tro federazioni che faranno le finalidegli studenteschi».Il tiro con l’arco italiano vinceuna medaglia ai Giochi olimpicida quattro edizioni consecutivee ha vinto sei medaglie nelle ulti-me nove edizioni. Cosa si aspet-ta da Londra?«L’Italia è una delle cinque nazionial mondo con le due squadre giàqualificate e dunque con sei atleti,più due riserve, pronti a partire perLondra. Al massimo si arriverà a 12squadre per gli uomini e 12 per le

famiglia”. Mia moglie ha iniziato atirare così come mia figliaFiammetta che aveva 8 anni e a 12era nazionale giovanile. Ora èmamma e tira ancora».Se oggi un giovane gli chiedessedi convincerlo a praticare l’arco,forse non gli risponderebbe piùin modo colorito come fece consuo figlio…«Io non direi mai a un giovane dibuttarsi su un solo sport. Direi:“Provane diversi, poi scegli”. Mipiace che i giovani faccianocomunque sport, che vivano in unambiente sano. In tal senso l’arcosarebbe comunque da consigliare:perché si può praticare tutta la vita,dagli otto anni agli ottant’anni. Poisi compete, innanzitutto, con sestessi: s’impara a diventare grandie leali sulla linea di tiro. I primi giu-dici sono gli stessi arcieri: vanno albersaglio, si segnano i punti traloro, discutono e poi se non sonod’accordo sul punteggio chiamanol’arbitro. Inoltre si compete, nellabuona stagione, all’aperto, inmezzo alla natura, ricordandoanche che ci sono attività particola-ri come il tiro di campagna e il 3 D(le specialità che in ambito sportivosimulano l’attività venatoria conbersagli posizionati in pendenza, adistanze conosciute e sconosciute,lungo un percorso o, nel secondocaso, su sagome di animali tridi-mensionali, ndr). Non è certo un’at-tività d’immobilità. Una gara di tirocon l’arco tra amici è facile da orga-nizzare. L’arco inoltre non è perico-loso come qualcuno può credere:ricordo che da quando sono presi-dente c’è stato un solo incidenteserio, per una freccia che rimbal-zando ha colpito un ragazzo cheperaltro non doveva trovarsi lì doveera».E’ costoso praticare il tiro conl’arco?«Pochissimo. Per iniziare si fa uncorso di 6, 7, 8 lezioni. Con 70, 80o 100 euro ci si ritrova tesserati perla Federazione con l’attrezzaturanecessaria per fare il corso. Se lacosa appassiona si può iniziare agareggiare, ma non si spendonocerto 10.000 euro, anche con 400 e500 euro si può avere una buonaattrezzatura. Inoltre c’è anche unmercato dell’usato piuttosto impor-tante».Quanti sono i tesserati?

donne. Andiamo a Londra noncerto solo per partecipare, sia livel-lo individuale sia di squadra. Ma legare di arco sono micidiali. AiMondiali dello scorso anno, aTorino, le ragazze azzurre stavanoper essere eliminate e poi sonodiventate campionesse. Nell’arcoun millimetro può decidere: dentroo fuori, la medaglia o niente. Sicompete in 150 paesi e alcunenazioni stanno crescendo in modoesponenziale, anno dopo anno,come la Cina, gli Usa, e inoltrebisogna registrare il ritorno deirussi ad alto livello. I nostri seiazzurri hanno comunque la possi-bilità di fare bene: noi rispettiamotutti, ma siamo rispettati da tutti».Galiazzo e Valeeva restano lepunte, chi ci sarà con loro?«Saranno le ultime prove di Coppadel Mondo a decidere chi andrà aiGiochi di Londra. Tra gli uomini c’èNespoli che è cresciuto molto. Fuingiustamente criticato per il “7” che

Quella dell’arco è una Federazione che guarda ai giovani e alla scuola

Scarzella si congratula con Natalia Valeeva che a Londra disputerà la sua sestaolimpiade

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da un puntodi vista spe-rimentale, enon solo,siamo noiche stiamoraggiungen-do loro. At-traverso ilConi abbia-mo fatto ungrosso ac-cordo con laFerrari, unprogetto perla messa apunto dellefrecce edegli archi:nel nostrocentro fede-rale di Can-talupa funziona una macchina dellacasa di Maranello che fa questolavoro per noi. Prima andavamo inGermania, ora questo supportotecnologico lo abbiamo in casa».La sua Federazione riceve dalConi, dopo i tagli, un contributodi 1,6 milioni di euro. In un’ipote-tica classifica siete al 22° posto,superati anche dal tiro al volo,canoa e baseball. Pensa di meri-tare qualcosa di più?«Non sono abituato a lamentarmi,inoltre il Coni ci ha sempre suppor-

tato con altri finanziamenti e pro-getti. Riusciamo comunque asostenere i nostri ragazzi.Avessimo più disponibilità investireisoprattutto sulla visibilità».Dovete dire grazie ancheall’Aeronautica: tutti i migliori daGaliazzo a Frangilli e Nespolisono avieri. Frecce tricolori incielo e in terra…«Un grazie all’Aeronautica che oraha arruolato anche molte dellemigliori giovani. Ma un grazieanche alle Fiamme Azzurre e oraalla Marina che ci supportano inaltri settori oltre a quello dell’arcoolimpico». E’ stato eletto alla presidenzadella Fitarco per tre volte, l’ulti-ma con 97,20 per cento dei voti.Non ha avversari?«La prima volta ne avevo due, mapresi egualmente l’85 per cento,ma sinceramente credo che sia ilgruppo che funzioni».Siete impegnati anche nelParalimpico: lo scorso anno, aiMondiali che avete organizzato aTorino, per la prima volta unamanifestazione ha seguito l’al-tra…«Quello che sta dando il mondo delparalimpico all’arco è tantissimo.Ce ne siamo fatti carico, in accordocon Pancalli, dopo Pechino. Per chiha una disabilità tirare con l’arconon fa molta differenza rispetto aun normodotato: anche a febbraio,ai Mondiali indoor di Las Vegasvinti da Galiazzo e Valeeva, insquadra c’era Simonelli che tiravadalla sedia a rotelle. Poi è un piace-

a Pechino fece svanire l’oro disquadra, ma si dimentica che erastato lui, con una grande prova, acontribuire, a portarci in finale. Trale donne Natalia (Valeeva, ndr),che a 42 anni disputerà la suasesta olimpiade, la quarta con lamaglia azzurra, e la 22enne pado-vana Guendalina Sartori, sembra-no aver quel quid in più, ma dietroci sono ragazze come JessicaTomasi, Elena Tonetta, Pia Lionetti,Sara Violi che stanno crescendo».Sono le “figlie” della Valeeva?«Chiamiamole pure così. Intantopenso che Natalia dopo Londranon avrà certo voglia di smettere…Anche questa è la forza dell’arco.Non c’è un’età giusta per farsi daparte».Gli allenatori coreani restano unsupporto fondamentale all’inter-no della struttura tecnica perl’arco olimpico. La Young SookPark ha portato la squadra fem-minile al titolo mondiale delloscorso anno, mentre tra gliuomini è ormai tornato DongEun Suk con il quale Galiazzovinse l’oro di Atene…«Intanto va ricordato che il settoretecnico è guidato da Gigi Vella. Poiva preso atto che in Corea l’arco èquello che da noi è il calcio. La loroevoluzione tecnica ancora più ele-vata rispetto agli altri paesi, mentre

Mario Scarzella festeggia con atleti e tecnici che a Pechinohanno appena conquistato l’argento

Oggigiorno si distinguono tre tipidi arco: arco nudo, arco olimpico earco compound. In breve le lorocaratteristiche.ARCO NUDO - Un semplice arcoricurvo senza mirino e stabilizza-zione. E’ il più semplice, quello cherichiama lo stereotipo che tutti, acominciare dai giovanissimi, hannonella memoria. Dal punto di vistacostruttivo è composto da una partecentrale (Riser) costruita in legnonegli archi scuola, alluminio o fibradi carbonio in quelli per l’attivitàagonistica e da due flettenti compo-sti da strati di materiali diversi(legno, ceramica, fibra di vetro,ecc.).ARCO OLIMPICO - E’ l’arcoclassico nella disciplina di tiro. E’

detto anche ricurvo. E’ dotato dimirino e stabilizzatori che hanno ilcompito di assorbire vibrazioni efar lavorare in modo corretto l’at-trezzo. Il Raiser o impugnatura ègeneralmente in legno o lega dialluminio su cui vengono montati ivari elementi che completano l'at-trezzo.ARCO COMPOUND - Dettoanche “composito” è l’arco tecno-logicamente più sofisticato. E’dotato di pulegge e la corda scorredentro carrucole eccentriche. Inquesto tipo di arco il massimo sfor-zo viene compiuto all’inizio del-l’azione, poi più si tende la corda epiù lo sforzo diminuisce permetten-do all’arciere di mirare con curaattraverso un’apposita lente. l

SONO TRE I TIPI DI ARCO

Monti all’ufficializzazione dellacandidatura di Roma per il 2020?«Ormai è fatta, argomento chiuso.Capisco le motivazioni del Governoma era un bel sogno. Avevamo giàscelto le nostre location: le finali deltiro con l’arco si sarebbero potutesvolgere al Circo Massimo».Esiste un problema doping nel-l’arco?«E’ un bel discorso. A mio avvisoquello che riguarda i betabloccantiha un difetto: l’arceria coinvolgepraticanti dagli 8 agli 80 anni e auna certa età c’è gente che da unpunto di vista puramente medicoha bisogno dei betabloccanti.Stiamo cercando, con altre struttu-re di toglierlo come doping per chi èavanti negli anni. Per il resto, adalto livello, solo “disattenzioni”. Quida noi tentiamosoprattutto di com-battere l’ignoranzadelle normative».Lei è stato unsostenitore dellariconferma di Pe-trucci al verticedel Coni. Ora ilc a m b i a m e n t osarà obbligato. Hapretese?«Petrucci ha fattobene ed è riuscito asalvare il Coniattraverso quella èstata la trasforma-zione in Coni Spa.Inoltre ha garantitoalle federazione uncontributo econo-

re e un orgoglio seguire questiragazzi che hanno già conquistatodieci carte paralimpiche».Lo scorso anno a Torino iMondiali sono stati un successomediatico, oltre all’oro di squa-dra donne e al bronzo uomini.Avete lasciato “buchi” nel bilan-cio?«Non abbiamo lasciato niente allespalle dei contribuenti, nonostantesia stata una manifestazione chenel nostro sport sarà difficile ripete-re: due campionati uniti, 700 pre-senze solo per il torneo riservato ainormodotati, quattro campi di garaallestiti, gente impegnata per 17giorni e 500 volontari in azione per25. Le istituzioni locali e nazionali cihanno dato un significativo soste-gno».Allora deve essere rimasto unpo’ deluso per il “no” del premier

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Marco Galiazzo, la freccia d’oro olimpica ad Atene 2004

Il Presidente scherza con Gloria Filippi, vincitrice delleOlimpiadi giovanili

mico stabile, cosa che ora, intempo di crisi, non sarà facile conti-nuare ad avere. Per il resto io dogià molto allo sport e non solo alivello nazionale: sono vicepresi-dente vicario della Federazioneinternazionale e presidente di quel-la europea, inoltre sto nella giuntadel Cip. Mi auguro solo che inambito Coni possa andare avantiun discorso di continuità con chi èall’interno dell’Ente. Ma ora è trop-po presto: lo sforzo di tutti deveessere orientato su Londra,Olimpiadi e paralimpiadi». Allora appuntamento con le frecceazzurre dal 27 luglio, quasi nelcuore della capitale inglese, nel-l’elegante Lord’s Cricket Ground,quello che è considerato il tempiodel cricket. l

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in Piemonte, oltre che inLombardia, maturarono i semi diquello che nel 1954 fu il ComitatoNazionale dei Gruppi SportiviAziendali che, poi, nel 1965 presel’attuale denominazione di CSAIn.Oggi in Piemonte il punto di riferi-mento dello CSAIn è Pier FrancoGilardino, eletto Presidente regio-nale nel 2005 e riconfermato nel2009. Nato a Biella nell’ottobre del1940, tifosissimo del Torino Calcio,tanto da essere stato per circa diecianni Presidente del Torino ClubBiella, Gilardino è stato anche diri-gente dell’US Gaglianico Calcio e

dal 2009 faparte dellagiunta CONIdel comitatoprovinciale diBiella qualerappresetantedegli Enti di promozionesportiva.PresidenteG i l a r d i n o ,come ha co-nosciuto loCSAIn e daquanto tem-po ci colla-bora?«Negli anni80 lavoravoper il LanificioF.lli Cerruti

Una Regione, un Presidente (2) / Dopo Moreno Bottausci e la sua Umbriariflettori puntati su Pier Franco Gilardino. Da 20 anni è il n.1 dello CSAIn biellesee dal 2005 di quello regionale. Un grande appassionato di calcio che ora vorrebbe

investire sui giovani ma con una certezza: “Seguiti ma solo da gente qualificata”

di Paolo Germano

Dall’Umbria al Piemonte perconoscere i “piloti” che nelle regio-ni guidano la macchina delloCSAIn. Dalla regione cuoredell’Italia, alla regione che dell’Italiaunita fu la culla e che ebbe inTorino la prima capitale. E proprio

1881, quale responsabile del per-sonale. Sempre in quegli anni nac-que la “Cerruti Sport”, io ed altri col-leghi decidemmo quindi di dar vitaal Gruppo Sportivo Cerruti 1881.Una delle nostre prime partecipa-zioni fu al torneo interaziendale dicalcio del GS Cedas Lancia diVerrone, che già allora era affiliatoallo CSAIn in quanto emanazionedi una fabbrica della FIAT.Vincemmo vari tornei ma, per sfor-tuna o per nostre mancanze, nonriuscimmo mai a vincere le finaliregionali CSAIn che si svolgevanoa Torino.Comunque conobbi lo CSAIn ediniziai a collaborare con il comitatoregionale. Nel 1991 iniziai un rap-porto più intenso con il comitatoprovinciale di Biella e dal 1992, conle elezioni, ne divenni PresidenteQuest’anno quindi festeggerò i miei20 anni da presidente provinciale».Lei ha grande esperienza comedirigente sportivo, cosa si può esi deve fare per migliorare la pro-mozione sportiva?«In tutta la mia vita lavorativa a par-tire dagli anni 70 ho sempre cerca-to di fare aggregazione usando losport; in particolare il calcio a 11 esuccessivamente il calcio a 5. Nellungo periodo dove sono stato diri-gente della Società Calcio del miopaese, ho potuto constatare chel’impegno e la serietà che vengonomessi nel proprio lavoro sono molto

Il Piemonte cerca un sentiero

“VERDE”

Pier Franco Gilardino premia Nastassja Furno, nuotatricedella Dynamic Sport di Biella

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sto di effettuare una programma-zione che miri proprio a svilupparel’attività giovanile. Ritengo, infatti,poco gratificante organizzare mani-festazioni nazionali calcistiche conpersone over 35 anni, anche per-ché con gli adulti, purtroppo, si fini-sce a volte per litigare sul campo.Inoltre la mia proposta per ridurre icosti è di fare dei raggruppamenti,il nord-ovest, il nord-est, il centro, ilcentro-sud. In questo modo le fina-li potrebbero svolgersi in una solagiornata, senza pernottamenti equindi con costi molto contenuti.Anche le eventuali semifinali e fina-

importanti, ma che è altrettantoimportante avere un buon gruppodi collaboratori (amici, genitori) chesiano disponibili per fare il benedella Società. Una cosa è certa:per fare il dirigente sportivo deviavere una grande passione, maanche molto tempo e tanta pazien-za. Promuovere lo sport in questimomenti di poche risorse non èfacile, ma secondo me si può fareinvestendo sui giovani di 6-7 anni,offrendo loro la possibilità di faresport in strutture adeguate esoprattutto con persone qualificateche li possano seguire nella lorocrescita fisica e sportiva. Anchenegli anni 50, periodo di crisipostbellica, partimmo da questebasi e ottenemmo importanti risul-tati. Se gli EPS si attrezzeranno intal senso, si potrà fare assieme,pur ognuno con le proprie idee e lapropria attività, una grande promo-zione dello sport».Quali sono le prerogative, i puntidi forza ed, eventualmente, ledebolezze della promozionesportiva riscontrate nella suaregione come presidenteCSAIn?«Non solo nella mia regione, macredo anche nel resto d’Italia, sidovrebbero fare molte più manife-stazioni a livello giovanile. Dal 1999sono responsabile nazionale delcalcio a 11 e, ad esempio, nel miosettore da diverso tempo ho propo-

li dovrebbero essere organizzate inmodo tale da ridurre al minimo lespese di gestione».Cosa funziona e cosa sarebbeinvece secondo lei da evitare omigliorabile nel rapporto con ilterritorio?«Sicuramente ciascun presidenteprovinciale opera al meglio, secon-do le proprio capacità e possibilità,ma sarebbero auspicabili riunionipiù frequenti con i responsabilidelle varie province per coordinareil lavoro ed evitare inutili sovrappo-sizioni, sempre nell’ottica di colla-borare tutti per il bene comune.Purtroppo, però, i molti impegnipersonali e professionali a volte ciimpediscono di fare quanto vorrem-mo».Siamo in un momento di cambia-mento, di crisi generale e ilmondo della promozione sporti-va sicuramente ne risente, qualisono i suoi gli obiettivi per ilprossimo futuro?«Per il prossimo futuro, come attivi-tà nazionale, ci stiamo concentran-do sulle finali nazionali di nuoto epallavolo maschile e femminile chesi svolgeranno a Torino la primasettimana di luglio, in una dataancora da definire. Saranno intito-late a Riccardo Spada, che è statouno dei nostri vicepresidenti e cheè recentemente scomparso. Gliobiettivi sono sempre gli stessi:svolgere il proprio lavoro con pas-sione e serietà e crescere comeCSAIn, sia numericamente sia inqualità dei servizi e delle proposteofferte». lGilardino premia un protagonista del Trofeo CSAIn di squash

Il Presidente durante la presentazione della sezione agonistica di nuoto della Dynamic Sport

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struttura ciclistica, semplice maefficace, prosegue determinata nelsuo percorso, saldo di questi valori,in assoluta condivisione con l'uni-verso sportivo amatoriale degliEPS/FCI, nella certezza che, purnel rispetto delle singole opinioni, leregole siano elementi imprescindi-bili. Allo stato dei fatti CSAINciclis-mo si pone sul territorio con unarete capillare tramite i Comitati pro-vinciali e sue commissioni, riscon-trandone le esigenze, sia essestrutturali sia formative, supportan-do quella mutualità necessaria peril sostegno operativo e per lo spiri-to sportivo ludico/amatoriale.Superata questa prima fase, si pro-ietta consapevolmente verso il futu-ro, affiancando le strutture territo-riali, le ASD e le migliaia di associa-ti con una serie di corsi di formazio-ne e di aggiornamento di vario livel-lo. Corsi concordati direttamentecon la scuola di formazione delCONI e d'intesa con la FCI, con laquale è in fase di stipula una mira-ta convenzione, atti a formare,aggiornare e supportare Dirigenti,Tecnici e Giudici di gara, quali figu-re fondamentali per l'accrescimen-to del settore. Tra i diversi corsi di base program-mati a livello locale, particolare rilie-vo va dato a quello di caratterenazionale che si terrà il 14, 15 e16settembre e 13 ottobre p.v. a

Mentre l’attività del ciclismo CSAIn sta prendendo sempre più velocità,si pensa anche al futuro e alla cultura sportiva: per le ASD e le migliaia

di associati programmati corsi di formazione e di aggiornamento d’intesacon CONI e FCI. In settembre a Piacenza l’atteso stage nazionale

Come noto il CONI ha emanatodi recente un codice etico/sportivo.Lo stesso impegno è stato presoanche dagli EPS con un proprio econdiviso codice di comportamentoispirato a principi di lealtà, rispettodelle regole e delle identità di ognu-no. Di tutto questo abbiamo parlatonello scorso numero diTempoSport. La famiglia CSAIn,con la sua emergente e ramificata

Ora si pedala anche sui

BANCHIPiacenza e di cui a breve laSegreteria nazionale divulgherà ilprogramma nei dettagli. Il corsoavrà come elementi fondanti: l Ordinamento e legislazione spor-tiva;l Responsabilità del Dirigentesportivo e ruolo del Presidente diASD;l Obblighi contabili e rendiconta-zione ASD;l Comunicazione", Ciclismo amato-riale e disabilità.Evento Sportivo ciclisticol Aspetti sanitari, primo soccorso,antidoping e prevenzione;l Etica e sport;l Aspetti Sociologici del cicloturi-smo/amatoriale. Particolare attenzione sarà dataanche al progetto Paraolimpico invirtù del ruolo che il CIP ha ricono-sciuto a CSAIN accreditandolocome EPS paralimpico. Infatti,parte di questi corsi di formazioneprevede la collaborazione con lostesso CIP per temi quali "Ciclismoamatoriale, disabilità e sue temati-che tecniche e sociali", con loscopo di approfondire le occorren-ze verso le particolarità di questosettore. Lo abbiamo fatto più voltedi persona, ma anche tramite que-ste pagine vogliamo rivolgerci atutte le strutture territoriali CSAIn,ai loro dirigenti e a tutti gli associa-ti, per rappresentare loro un dove-

Biagio Nicola SaccoccioCoordinatore e responsabilenazionale CSAINciclismofax 0771 511191cel. 338 4521805cel. 320 [email protected]@tiscali.it

di Biagio Nicola Saccocciovice-presidente vicario CSAIn, responsabile nazionale ciclismo

la concretezza di un progetto fattosenza proclami e onorato dall'ade-sione di migliaia di associati. CSAINciclismo non è solo attivitàciclistica agonistica di cui abbiamogià parlato, nonché testimoniatodall'ampio calendario delle attivitàdi carattere nazionale, regionale eprovinciale, ma foriera anche di

attività promozionali, sociali, cultu-rali e ambientali che danno mag-gior corpo alle finalità e agli scopidelle attività istituzionali propri degliEPS, supportandone la volontà disvago e del tempo libero degliassociati e di cui accrescono testi-monianze tangibili ogni giorno.Grazie! l

roso e sentito ringraziamento perquanto predisposto in questi mesi,e per quanto ognuno mette a servi-zio dell'Ente per la diffusione degliideali sportivi e sociali. Con orgo-glio posso affermare che, da que-sto patto solidale e di unità d'inten-ti, si sono create condizioni di ope-ratività insperate che testimoniano

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gruppone allungato la cui reazioneera però decisa e non lasciavascampo al buon Angelo che, coin-volto in una successiva caduta, perfortuna senza gravi conseguenze,tagliava poi il traguardo a bordo diuna vettura di soccorso. In testa algruppo era costante la presenzadegli uomini del Team MaggiEcomix, giunto da Lucca guidatoda Alfonso Falzarano che, non riu-scendo a sganciarsi per la mancan-za di salite lunghe e difficili, tenevasempre l’andatura alta a favore delcompagno di squadra Beconcini.Lo strappo finale che precedeva iltraguardo, affrontato a tutta da ungruppo di quasi 50 unità, spezzet-tava il serpentone ma nessuno riu-sciva a sganciarsi. Si presentavanocosì in sei sul rettilineo di Piazza

U na splendida giornata di sole,nell’incantevole scenario del baroc-co sciclitano di Piazza Italia aScicli, ha accolto i 420 iscritti alla 4ªGranfondo Città di Scicli. La gara,che ha mantenuto tutte le attese,era valida quale prima tappa del16° Campionato Siciliano diGranfondo Strada e prima prova diqualificazione alla prova finale delCampionato Nazionale diGranfondo CSAIn che, dopo diecitappe di qualificazione, assegneràle maglie del Campionato, ancorain Sicilia a Patti. Prima del via ilsaluto del Presidente NazionaleCSAIn Luigi Fortuna, portato dalDelegato alle Granfondo SalvatoreGiordano, con il quale si è precisa-to come il ciclismo in casa CSAIn siproponga di attuare uno sport aper-to a tutti, senza vincoli od orpellivari, ma nell’osservanza delle rego-le dettate dal CONI, è stato accoltocon un caloroso applauso.Alle 9,10 il via turistico per darmodo ai ciclisti di osservare le bel-lezze della cittadina e farli uscire inassoluta sicurezza dal centro città.Poi la gara, subito intensa e pienadi sano agonismo. Si sa che l’even-to di Scicli, nelle precedenti edizio-ni, si è sempre concluso con unavolata piuttosto numerosa nono-stante il percorso non certo piatto,ma subito sono state molte le squa-dre che hanno cercato di evitarequesta conclusione scontata.Il tentativo più importante era quel-lo del ragusano Angelo Mortillaro(ASD Cicli Massari RG) che riusci-va ad avere oltre 1’ di vantaggio sul

Italia ed era Salvatore Coco (ASDCittà di Misterbianco CT) ad alzarele braccia al cielo al termine di unabella volata tanto imperiosa epotente quanto incerta fino alla fineperché Andrea Beconcini (ASDMaggi Ecomix LU) e Fabio Alessi(ASD Team Rubino SR) nondemordevano rimanendo distan-ziati di pochi millesimi di secondo.Distanziato di 8” arrivava un gruppodi 11 unità e via via tutti gli altri conben 44 atleti classificati entro ilminuto.La festa continuava con una bellapremiazione, il pasta party esoprattutto, come ormai da tradizio-ne, con la degustazione delle quin-dici gigantesche torte che i pastic-ceri di Scicli preparano sempre inquest’occasione. l

IL GRANFONDO E’ PARTITO DA SCICLI

Sole, grande partecipazione e tanto agonismo per la prima tappa disputata nella bella cittadina del ragusano. In programma altre nove prove: la finale in settembre

Il serpentone dei ciclisti impegnati in salita nella Granfondo di Scicli

Il meteo alla sveglia, purtroppo, era poco incoraggian-te ma al ritrovo, presso il centro sportivo di Codogno,si potevano contare una settantina di temerari, scalpi-tanti con le proprie Mtb. Quindi ottimo “prima” ma anche ottimo “durante”, illavoro a 360° del Team Lupi Grigi di Codogno che haorganizzato il 18 marzo la cicloturistica Strade bianche“Lungo l’Adda”. Eccellente il percorso e l’attenzionenell'accompagnare tutti senza perder mai di vista nes-suno. I 42 km dell'itinerario cicloturistico nel Parcodell'Adda erano serviti sostenuti dalla bellezza dellanatura circostante: fantastici i lunghi passaggi neiboschetti, il piccolo guado, le minidiscese da downhill,i single track. Sono stati tutti ingredienti ben graditidagli amanti delle "ruote grasse". Al ritorno ristoro pertutti, fra una battuta e l'altra. Qualcuno avanzava già proposte di nuovi itinerari invista della bella stagione, ormai alle porte.Sottolineiamo queste occasioni senza eccessivi "sbatti-

menti" formali e lontani da velleità agonistiche talvol-ta poco simpatiche. Confidiamo in una previsione otti-mistica per il futuro, con una netta crescita sia comenumero di partecipanti e numero di eventi. l

(Marco Tedeschi)

“LUNGO L’ADDA” UNA CICLOTURISTICA DI SUCCESSO GRAZIE AI LUPI GRIGI DI CODOGNO

Il 17 e 18 marzo si è tenuta la prima grande manifesta-zione cicloturistica sui sentieri percorsi da SanBenedetto, tra Umbria e Lazio per celebrare la ricor-renza del 21 marzo, giorno in cui le comunità benedet-tine di Norcia, Subiaco e Cassino ricordano la mortedel loro Santo Patrono. L'iniziativa è stata promossadall’Asd "Ora et labora” di Cassino in collaborazionecon le Associazioni Ciclistiche del Lazio Meridionalee con le amministrazioni comunali d Norcia, Subiaco eCassino e le rispettive Diocesi. L’iniziativa che si è avvalsa anche del patrocinio e con-tributo della Presidenza del Consiglio della RegioneLazio, della Banca Popolare del Cassinate, della Pro-Loco di Cassino e di CSAINciclsimo, e inserita nellasettimana di festeggiamenti di San Benedetto, ha getta-to le basi per la nascita di un progetto promosso dalleregioni Umbria, Lazio e Molise, che consiste nellariscoperta della vecchia strada percorsa da SanBenedetto durante il suo peregrinare da Norcia, suacittà natale, fino a Cassino dove la sua regola "Ora etLabora" si diffuse in tutto il mondo.Scopo dello speciale pellegrinaggio cui hanno parteci-pato quaranta associati CSAIn è quello di scoprire edammirare i luoghi culturali che sono stati la culla delmonachesimo occidentale. La manifestazione si è con-

clusa felicemente dopo circa 300 kilometri percorsi nelcuore verde dell'Umbria e del Lazio davanti l'Abbaziadi Montecassino accolti dall'abate Don PietroVittorelli. l

(Carmelo Geremia Palombo)

“ORA ET LABORA”, MA SULLE STRADE DI SAN BENEDETTO SI PUÒ ANCHE PEDALARE

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Si pedala tra il verde “lungo l’Adda”

Dopo tanti chilometri foto ricordo nella piazza del Monasterosotto la statua di San Benedetto

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Sabato 17 marzo la stagionebianca dello CSAIn ha vissuto ilsuo epilogo con lo svolgimentodella 30ª edizione del Gran PrixNeve. Previsto originariamentesulle nevi friulane di Aviano-Piancavallo, in provincia diPordenone, l’evento è stata sposta-

In un clima di festoso agonismo si è svolto al Sestriere l’annuale appuntamentodel Gran Prix di sci (slalom gigante e fondo). Qualche assenza di troppo anche per lo spostamento dalla sede prevista in Friuli dove non c’era neve, ma grazie a Pier Carlo Iacopini organizzazione perfetta, con gli atleti laziali protagonisti

to, a soli dieci giorni dalla data d’ini-zio, in provincia di Torino a causadell’assenza pressoché totale del-l’elemento fondamentale: la neve.Nonostante quest’imprevisto, cheha causato anche il forfait obbliga-to di molti partecipanti, l’organizza-zione è stata impeccabile: in pochi

giorni si è riu-sciti a trovarela location al-ternativa contutte le infra-strutture idealiper l’evento.Lasciata allespalle la mani-festazione, dilà dai risultati,è rimasta fortela nostalgiaper le sciate inc o m p a g n i a ,per l’aria purache si è respi-rata in abbon-danza con vi-sta sui pano-rami mozza-fiato delle Alpioccidentali, lìdove sotto ilnome di “Via-lattea” sonoriunite sette

Amici dello CSAIn e della

NEVE

di Paolo Germano

tra le più belle località dell’arco alpi-no. L’appuntamento era per il 15marzo pomeriggio. Un “Frecciarossa” ci portava puntuali a Torino,dove ci aspettava Pier CarloIacopini, attivo Presidente provin-ciale CSAIn, responsabile naziona-le degli sport invernali e organizza-

Il reatino Giuliano Piacentini, classe39: sempre presente! (Foto OtticaCardinale)

Si parte a caccia della vittoria (Foto Ottica Cardinale)

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2035 metri sul colle omonimo acavallo della Val Chisone e dellaValle di Susa ed ha una storiamolto recente poiché venne costi-tuita ex-novo nel 1934 con il nomedi Sestrières (poi nel 1935 perse la“è” accentata e la “s” finale allafrancese in seguito alle disposizionidel regime divenendo Sestriere). Ilnome deriva da “Petra Sextreria”,sesta pietra che serviva da puntotrigonometrico di riferimento nellamisurazione della distanza, inmiglia, dalla città più vicina, Torino. Negli anni 30 iniziò il grande svilup-po turistico protagonista la famigliaAgnelli e crebbe anche l’importan-za di Sestriere dal punto di vista

sportivo, che passando dall’esal-tante “doppietta” di Alberto Tombain gigante e in slalom nel 1987, laportò ad organizzare prima le Finalidi Coppa del Mondo di Sci Alpinodel 2005 e l’anno dopo la XX edi-zione dei Giochi Olimpici invernali ela IX edizione delle Paralimpiadi.Tra tanti nobili ricordi anche il GranPrix dello CSAIn si è ritagliato il suopiccolo spazio. Partenza sulla pista“Sises 1” e diciotto porte ottima-mente allestite dalla locale scuolasci, per dare la possibilità a tutti, daicuccioli ai veterani, di cimentarsisullo stesso percorso.Miglior tempo in assoluto, con vitto-ria nella categoria giovani, per illaziale Luca Di Fiore, classe 1992,con 30”57. Tra i cuccioli prima la lazialeBenedetta Cola-santi, mentre tra leadulte a vincere è stata la piemon-tese Dora Divittorio. Dominio deglisciatori laziali nelle altre categorie:tra i senior Alessandro Panunzi, neimaster1 Claudio Colasanti e neimaster2 Giovanni Antonini.Nel pomeriggio la gara di fondo intecnica libera veniva disputata nel-l’anello di fondo di Clavière-Montgenevre che si sviluppa acavallo del confine francese, inbuona parte già nel dipartimentodelle Hautes-Alpes. Pochi gli iscritti ma lo spirito è statoquello giusto: divertirsi in compa-gnia con quel pizzico di agonismoche rende la fatica più leggera. Inquesta gara ha partecipato anche ilpiù piccolo atleta presente fra tutti,Andrea Casorzo, classe 2006, che

Pier Carlo Iacopini premia Letizia Mariantoni e Marco Nobili: non si sono risparmiati, slalom e fondo

tore della manifestazione: destina-zione Claviere. Piccolo comunedell’Alta Val di Susa, posto a 1760metri d’altitudine, Claviere è situatain una valletta pianeggiante sulconfine italo-francese, sovrastatadalla mole del monte Chaberton.Secondo alcune ipotesi, proprio diqui, nel 218 a.C., passò Annibalecon i suoi elefanti; Giulio Cesareinvece vi passò sicuramente per laprima volta nel 58 a.C., quando funominato proconsole dellaCisalpina e della Transalpina.In serata tutti presenti alla base, ilClub Hotel Solaris di Cesana, adattendere il pullman dei numerosipartecipanti laziali dell’IntermotorClub, in rappresentanza del CRALdello stabilimento reatino dellaLombardini, guidati come sempredal Presidente provinciale di RietiGiuliano Piacentini. Il venerdì, cheregalava una bella giornata di sole,l’attenta organizzazione prevedevauna sciata generale di “riscalda-mento” per prendere confidenzacon attrezzi e piste, quelle diClaviere da Colle Bercia a SagnaLonga fino a La Coche sotto lasplendida cornice dei “Monti dellaLuna”. Unico neo la chiusura del-l’impianto “Col Saurel”, che ha pre-cluso la possibilità di estendere lapasseggiata nelle piste francesi delMontgenevre. Sabato l’atteso gior-no di gare con la mattina dedicataalla prova di slalom gigante. Lalocalità prescelta è stata la famo-sissima Sestriere, che sorge a

E’ il momento della foto ricordo per tutti

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GRAN PRIX NEVE 2012( 1 7 M A R Z O , S E S T R I E R E E M O N G I N E V R O )

SLALOM GIGANTE

CUCCIOLI (2000 e succ.)1) Benedetta Colasanti (Lazio) 43”77; 2) GabrieleRubino (Piemonte) 46”87; 3) Alessandro Bello(Piemonte) 47”09; 4) Andrea Fabrizio (Piemonte) 48”06.GIOVANI (1991-1999)1) Luca Di Fiore (Lazio) 30”57; 2) Elisa Putignani(Lazio) 50”41.ADULTE (1990 e precedenti)1) Dora Di Vittorio (Piemonte) 44”22; 2) Eva Ottino(Piemonte) 45”06; 3) Letizia Mariantoni (Lazio) 47”55;4) Elena Furino (Piemonte) 48”12; 6) Eva Cervelli(Lazio) 1’10”20.SENIOR (1979-1990)Alessandro Panunzi (Lazio) 32”67; 2) Mario Rossi(Lazio) 36”78; 3) Giacomo Giraldi (Lazio) 37”74.MASTER 1 (1956-1978)1) Claudio Colasanti (Lazio) 31"30; 2) Paolo Germano(Lazio) 32"60; 3) Michele Alassia (Piemonte) 32"99; 4)Stefano Colasanti (Lazio) 34"29; 5) Francesco Rossi(Lazio) 35"71; 6) Marcello Nobili (Lazio) 36"26; 7)Giorgio Ferraris (Piemonte) 37"44; 8) Donato Fabrizio(Piemonte) 37"86; 9) Attilio Mazzilli (Lazio) 37"86; 10)Angelo Granati (Lazio) 40"27; 11) Gian Carlo Luciani(Lazio) 42"13; 12) Fabio Falcone (Lazio) 43"40; 13)Luciano Duina (Lazio) 44"28; 14) Paolo Putignani(Lazio) 45"93; 15) Domenico Giraldi (Lazio) 46"34; 16)Roberto Calabrese (Lazio) 48"36; 17) Carlo Luciani(Lazio) 48"69; 18) Antonio Mariantoni (Lazio) 50"01;19) Pietro Sorgi (Lazio) 54"28.MASTER 2 (1955 e precedenti)1) Giovanni Antonini (Lazio) 37”45; 2) Pier CarloIacopini (Piemonte) 41”17; 3) Roberto Rosignoli (Lazio)41”35; 4) Giuliano Piacentini (Lazio) 1’08”65.

FONDO

CUCCIOLI (1999-2004)1) Fabrizio Casorzo (Piemonte); 2) Michele Barbieri(Piemonte); 3) Andrea Casorzo (Piemonte).RAGAZZI (1997-1998)1) Alberto Gardiol (Piemonte).MASTER 1 (1956-1978)1) Massimo Casorzo (Piemonte); 2) Fausto Di Martino(Lombardia); 3) Carlo Bordogni (Lombardia); 4) MarcoBarbieri (Piemonte); 5) Antonio Mariantoni (Lazio); 6)Letizia Mariantoni (Lazio); 7) Raffaella Volpi (Lazio); 8)Marcello Nobili (Lazio).MASTER 2 (1955 e precedenti)1) Enrico Coucourde (Piemonte); 2) Adriano Seccomandi(Lombardia).

Il reatino Luca Di Fiore in azione: suo il miglior tempo(Foto Ottica Cardinale)

al termine della sua gara ha com-mentato con un’espressione com-patibile con la parlata delle nuovegenerazioni: «Questa gara mi haspappolato il cervello, ma ho dato ilmassimo e sono contento di es-sere arrivato fino in fondo». E bravo Andrea!A cimentarsi con gli sci stretti anchegli unici tre atleti lombardi del CRALBanca Popolare di Bergamo e traquesti Adriano Seccomandi classe1939, che solo per pochi mesi nonè risultato il più anziano tra tutti,battuto dal reatino Piacentini, che

già tre anni fa aveva partecipatocome atleta CSAIn ad una gara difondo organizzata in Finlandia.Piccola menzione per LetiziaMariantoni e Marcello Nobili, chedopo aver gareggiato in slalom,hanno trovato la forza di provarcianche nel fondo. Al termine delle“fatiche” sportive e dopo la cena,premiazioni e gadget per tutti, conun’anticipazione tutta da ufficializ-zare: quella di rivedersi il prossimoanno più numerosi e sulle nevi diuna località del Centro Italia.Campo Felice? l

La cucciola Andrea Fabrizio, 11 anni(Foto Ottica Cardinale)

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Le racchette da neve sono nate in tempi antichi come attrezzo di sopravvivenzaper potersi spostare. Ora sono un fenomeno di massa, sia in ambito sportivo,sia turistico-ricreativo. C’è una Federazione e la “Ciaspolada” è un evento

“cult” che richiama migliaia di appassionati. E nel 2013 varrà come Mondiale

Diverse attività sportive, ed irelativi attrezzi, sono l’evoluzione diun’esigenza di sopravvivenza, dimiglioramento delle condizioni divita dei nostri lontani antenati. E’così anche per le racchette daneve, ormai nell’uso comune chia-mate “ciaspole”, termine del dialet-to della Val di Non, entrato nel lin-guaggio comune, tanto da far parteormai dei vocabolari della linguaitaliana. Le ciaspole sono un attrezzo cheaumenta la superficie d’appoggio,consentendo così di spostarsi age-volmente a piedi sulla neve frescasenza affondare più di tanto, unaforma quasi di galleggiamento suimanti nevosi. In passato l’utilizzodelle racchette da neve, non anco-ra ciaspole, era l'unico modo perspostarsi, per raggiungere i vicini oi paesi confinanti per cercare nuoveprovviste, ma anche per andare acaccia, per procurarsi il cibo neilungi mesi invernali. L’ingegnoportò a progettare e costruire unattrezzo per poter camminare sullaneve, senza sprofondare, senzabagnarsi. Non si conoscevanoancora le racchette da tennis, ma i

primi attrezzi erano molto simili, uti-lizzavano, infatti, il legno e le cordeintrecciate per la costruzione e deilacci per fissare le racchette daneve alle calzature.La storia delle racchette da neve siperde lontano nel tempo. Le primenotizie risalgono, infatti, addiritturaal 6.000 avanti Cristo, ed arrivanodai paesi dove la neve era padronaper gran parte dell’anno, dalle zonepiù a sud del Polo Nord siadell’America che dell’Asia, dovel’uso era indispensabile soprattuttoper procurarsi il cibo ed anche perla vita di relazione. Più avanti leracchette da neve sono state utiliz-zate per imprese sportive, soprat-tutto scalate ed esplorazioni, peresigenze militari nella guerra d’indi-pendenza americana, ed anche dainostri alpini nel corso della primaguerra mondiale, e poi semprenella caccia e perfino per la corsaall’oro nei mesi invernali. La prima citazione delle racchetteda neve per attività ludica risale al1878. Con il progresso e i modernispazzaneve, le ciaspole sonodiventate per lungo tempo quasi unpezzo da museo, dimenticate nelle

Tutti in fila, c’è un ingorgo di

CIASPOLE

Le racchette da neve invece degli sciper sane passeggiate sulla coltrebianca

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estivo. Una riscoperta che è anda-ta di pari passo con l’attività sporti-va, anzi forse il ritorno all’utilizzodelle racchette da neve è statoanticipato proprio da una garasportiva. Nell’inverno del 1973, quandoancora in pochi utilizzavano le rac-chette da neve, un gruppo di amicidi Tret, una frazione del comune diFondo, in Alta Val di Non, sul confi-ne tra il Trentino e l’Alto Adige,decise di sfidarsi in una gara dicorsa con le ciaspole. Un’idea diAlessandro Bertagnolli, poi diretto-re dell’Azienda di promozione turi-stica, che cognòanche il nome di“Ciaspolada” ,che è ora unmarchio deposi-tato. Partenzaed arrivo in loca-lità Plazze, conil numero degliiscritti che giàsuperò le piùottimistiche pre-visioni. Si pre-sentarono, infat-ti, diciotto con-correnti, tuttiuomini, le donnedebuttarono poinella secondaedizione, l’annodopo, e non tuttiattrezzati con le

ciaspole. Una situazione checostrinse gli organizzatori ad un’im-mediata variazione di programma.Dalla prevista partenza in linea, sipassò ad una gara a cronometroindividuale, con veloci scambi diciaspole subito dopo il traguardo,per permettere a tutti di partecipa-re. Un’idea vincente, visto che laCiaspolada è ora una manifestazio-ne invernale di punta, un grandeevento sportivo ma anche turistico,con una presenza costante intornoai seimila concorrenti, provenientida molte regioni d'Italia e da unaventina di Paesi europei ed extra-

cantine e nei fienili delle fattorie dimontagna. Fin quando lo sviluppodel turismo e la crescente richiestadi nuove esperienze sportivehanno fatto ritornare sempre più dimoda le racchette da neve, unmodo per riproporre una versioneinvernale del trekking ed anche delnordic walking, poiché per maggio-re sicurezza si possono utilizzare ibastoncini come per lo sci di fondo,con il dischetto largo sulla puntaper non affondare. Un modo perdivertirsi con un sano passatempolontano dal traffico e dai rumori,un’attività sportiva a costo quasizero, perché l’unica spesa è l’ac-quisto delle racchette.Le prime uscite sono state con leclassiche ciaspole, scovate chissàdove oppure ancora costruite davecchi artigiani. Parallelamente allarichiesta è cresciuta però anchel’industria e lo studio di attrezzisempre più sofisticati e più agili dautilizzare. Ora le racchette da nevesono di plastica, con forme più ellit-tiche che rendono più facile la cam-minata, quasi come con il soloscarpone. Il vero boom si è regi-strato nell'ultimo decennio, tanto daportare le ciaspole ad essereattualmente considerate tra glisport invernali (addirittura con giu-stificate aspirazioni olimpiche…) etra le principali attività turistichedelle località di montagna, idealeprosecuzione dell’escursionismo

Per molto tempo la Società Podistica Novella diFondo, grazie alla sua grande esperienza, è stata ilpunto di riferimento degli organizzatori per uncompito di coordinamento a livello nazionale. Poiil 5 gennaio del 2004, in occasione dellaCiaspolada, le società organizzatrici presenti sisono riunite in assemblea a Fondo ed hanno costi-tuito la Federazione Italiana Ciaspole, con l’obiet-tivo di migliorare la comunicazione, di promuove-re la disciplina e di coordinare l’attività, cercandodi evitare concomitanze in una stagione che è piut-tosto breve. Il primo commissario non poteva cheessere Alessandro Bertagnolli, che oltre trent’anniprima aveva promosso la prima Ciaspolada. Treanni dopo, l’assemblea delle società ha eletto ilprimo consiglio, con presidente sempreAlessandro Bertagnolli, che è tuttora in carica,

affiancato da otto consiglieri in rappresentanza didiverse regioni. Segretario è l’esperto Maestro diSport Francesco Giroldi.In assenza di un vero e proprio tesseramento nonè possibile conoscere il numero esatto dei prati-canti in Italia, che si sono misurati con una gara.Considerando però che la Ciaspolada raggiunge i6.000 partenti, con approssimazione si può stima-re che i praticanti superino abbondantemente i die-cimila. Attualmente si svolgono gare, con diversinumeri di partecipanti, in tutte le regioni alpine edanche in alcune appenniniche. I concorrenti peròprovengono da quasi tutte le regioni italiane, cometestimonia anche il plurivincitore, con cinque suc-cessi, della Ciaspolada, il napoletano LuigiPastore, che per vincere a Fondo, preparava lagara correndo sulla sabbia. l

UNA FEDERAZIONE GIOVANE PER UNO SPORT ANTICO

Moderne ciaspole: sono fatte in alluminio o in plastica

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Sport, arte maanche cultura esicurezza attra-verso numeroseiniziative cheormai fanno del-la Ciaspolara unevento a 360gradi.Il comitato orga-nizzatore dellaCiaspolada, il cuipresidente èGianni Holzkne-cht, è già impe-gnato a pro-grammare il qua-rantesimo com-pleanno, un an-niversario cheha già ricevutoun primo impor-tante re-galo,con l’assegna-zione del Cam-pionato mondia-le da parte della Federazione inter-nazionale: si passerà così dai colo-ri futuristi di Fortunato Depero aicolori dell’iride. A deciderlo è statal’ISSF, la Federazione internazio-nale che ha scelto all’unanimità lamanifestazione dell’Alta Val di Non.La Ciaspolada ha battuto la concor-renza delle altre tre candidate, trenazioni scandinave Norvegia,

europei. Al nastro di partenzaaccanto agli atleti di altre discipline,dal mezzofondo al fondo sugli scialla corsa in montagna, c’è il piùnutrito gruppo dei partecipanti noncompetitivi: dilettanti e sempliciamatori, che decidono di conclude-re la vacanza invernale conun’esperienza divertente. Una festa sulla neve per famiglieintere. Il tracciato è di circa 8 km esi snoda attraverso le bellezze del-l’alta Val di Non, da Romeno aFondo, passando per Cavareno eSar-nonico sull’altipiano deiPradiei, dolcemente ondulato,lasciandosi alle spalle le Dolomiti diBrenta, patrimonio naturaledell’Umanità Unesco. La trentano-vesima edizione che ha avutoluogo quest’anno, ormai nel cano-nico giorno dell’Epifania, stataanche una Ciaspolada d'autore, trasport e arte. Un’occasione per cele-brare il 120° anniversario dallanascita di Fortunato Depero, pittorefuturista nato nel 1892 proprio aFondo, in val di Non, sede d’arrivoe sede della società organizzatrice.Non solo sport, dunque, ma anchearte e cultura, con degli appositipettorali decorati dalle “sciatrici”che Fortunato Depero ha dipintonel 1957. Pettorali “firmati” chediventeranno, pertanto, dei veri epropri oggetti da collezione.

Svezia e Finlandia.L'edizione 2013 della Ciaspolada

assegnerà il titolo iridato con un’ita-liana a difenderlo: infatti, a metàmarzo, la forestale piemonteseMaria Grazia Roberti ha trionfatonel Mondiale disputato a ForetMontmorency, in Canada. Nonpoteva esserci approccio di miglio-re auspicio per il 2013. l

In commercio si trovano diversi tipi di ciaspoleche si possono dividere in tre modelli principali.Fagiolo - Sono le più economiche ma tecnicamen-te superate. Hanno la forma tipica del fagiolo,sono dotate di struttura esterna in legno o allumi-nio o anche in materiale plastico e di superficied'appoggio in cordini intrecciati. Non hannosnodi. Il piede viene fissato con fettucce o cordini. Canadesi - Sono le più grandi, arrivano anche asfiorare il metro. Hanno forma molto ovalizzatacon una lunga coda, ideali per nevi profonde per-ché hanno un ottimo galleggiamento. Presentanovari sistemi di fissaggio (snodo, alzatacco e attac-chi per gli scarponi).

Grazie alla linearità vengono utilizzate anche perla corsa con le racchette. La lunghezza fa riferi-mento al piede ed al tipo di utilizzo. Di controhanno l'ingombro.Moderne - Sono le più utilizzate, per il buon com-promesso tra leggerezza, ingombro e presa sullaneve. Di forma intermedia tra le due precedenti,sono realizzate in plastica o alluminio. Sono dota-te di ramponcino anteriore per fare più presa supendii ripidi, e piccoli denti metallici sul fondo.Sono anche dotate di snodo, alzatacco, e attacchiautomatici e semiautomatici per gli scarponi. Sonoquelle che si trovano presso i rivenditori di artico-li sportivi. Sono adatte anche per terreni ripidi. l

LE CIASPOLE: A FAGIOLO, CANADESI O MODERNE

La Ciaspolada, si corre sulla neve come in una maratona su strada

deboli, come ad esempio quella deipensionati, si trova chi accetta disentire, quanto meno, la nuova pro-posta. Poi accade che i consuma-tori si rivolgano disperati ai nostriuffici portandoci contratti non riem-piti e mai firmati, affermando diaver atteso un contratto annunciatoche invariabilmente non è arrivato.Arriva invece la nuova bolletta,quasi sempre di gran lunga supe-riore a quella del vecchio fornitore.L’associazione dei consumatoricontesta sempre all’azienda il con-tratto con la firma apocrifa (dietrodenuncia alle autorità), la fatturachiedendo nel contempo che sianoripristinate le vecchie condizioni.L’azienda coinvolta, invitata arispondere dall’AEEG, allora si

Centinaia di migliaia i reclami alle associazioni dei consumatori e al Garanteper l’energia e il gas per i contratti truffa. Talvolta sono attivati anche con firmeapocrife. Con il cambio del gestore possono arrivare bollette più care nonostante

le assicurazioni dei promotori. L’AECI propone nuove regole e sanzioni più severe

Sono sempre più numerosi i con-sumatori che ci segnalano i disser-vizi e l'aggressività di un mercato,quello dell’energia e del gas, dovespuntano contratti mai sottoscritti eattivati addirittura con firme con-traffatte. La lista è lunghissima.Sono stati oltre 120.000 i reclamipresentati alle varie associazionidei consumatori e allo sportellodell’Autorità Garante per l’energiae il gas (AEEG), reclami che nel2011 hanno coinvolto quasi tutte lesocietà del settore. I primi mesi del2012 hanno purtroppo confermatoquesta tendenza.Questo fenomeno truffaldino ècausato soprattutto dall’affidamen-to delle campagne acquisti a pro-motori esterni i quali agisconosenza troppi scrupoli e con riprove-vole aggressività nei confronti deicittadini.Questi “signori” si presentanosventolando velocemente tesserinidove s’intravede appena un logocolorato: «Signora, dobbiamovedere la sua bolletta… Occorrecambiarla perché lei paga di più!».E se qualcuno ribatte che la cosanon interessa la pressione aumen-ta: «Allora lei vuole pagare di più,non è possibile…».E’ palese che con la recessione, laperdita del posto di lavoro, lenuove tasse e quant’altro, nessunovuole buttare soldi dalla finestra.Così, specialmente tra le classi più

scusa per il disagio e si giustificaaffermando che gli operatori sonodipendenti di una società terza eche purtroppo non sono in grado diripristinare le vecchie condizioni,ma che ne applicheranno altre dimaggior favore.Spesso nelle bollette emergonomancate letture, conguagli strato-sferici, doppie fatturazioni oltre almancato riconoscimento dei reces-si effettuati entro i termini e allamancata attivazione del bonusenergia e gas agli aventi diritto ealtro ancora. In definitiva, comediceva un vecchio politico, “a pen-sare male si fa peccato, ma ci siindovina quasi sempre!”. Vogliamo poi parlare delle letturecosiddette “presunte”? Non è una

A CURA DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA CONSUMATORI INDIPENDENTI

ORA L’ENERGIA “LIBERATA”E’ DIVENTATA UNA TRAPPOLAdi Fabrizio Spinelli, AECI Toscana

che l’AEEG introduca un nuovosistema che preveda l’erogazionedi una forma d’indennizzo a favoredei clienti vittime di un contratto-truffa. Infatti, solo con un deterrente eco-nomico a carico delle aziende sipossono disincentivare tali prati-che. Inoltre per far cessare questofenomeno che si basa sull’ingannoo quanto meno sulla scorrettezza,l’AEEG dovrebbe anche proporre(oltre a misure preventive e conveloce rientro senza oneri per levittime dei contratti ingannevoli)misure obbligatorie per tutti gli ope-ratori che si avvalgono di agentipromotori o di telemarketing comel'invio di una lettera di benvenuto

sorta di finanziamento fatta dalla“banca consumatori” senza alcuninteresse? Le banche prestano il denaro alleaziende con il corrispettivo tassod’interesse. Non si capisce perché iconsumatori, che ricevono bollettecon consumi presunti, debbanoanticipare alle aziende somme aconguaglio a tasso zero. È una situazione insostenibile chesta ostacolando fortemente la con-correnza nel nuovo mercato del-l’energia, rendendola poco credibi-le e danneggiando l’idea alla base,cioè quella di agevolare il consu-matore orientandolo verso sceltelibere ed anche economiche.Per questo sarebbe auspicabile

cui dovrebbe seguire la confermascritta di adesione da parte delcliente.La lettera di benvenuto dovrebbeprevedere una sintesi delle princi-pali caratteristiche del nuovo con-tratto, le circostanze in cui verrebbeproposto/sottoscritto, le condizionieconomiche applicate e dove siascritto chiaramente che si sta cam-biando il fornitore di energia.Così il consumatore, eventualmen-te ignaro di aver attivato un nuovocontratto, verrebbe informato dan-dogli modo di intraprendere, incaso di contratto-truffa, le azioni apropria tutela rivolgendosi allenostre sedi AECI dislocate sul terri-torio nazionale. l

tutta Italia con tempi che vanno dai7 ai 20 giorni lavorativi. Dove stal’inghippo?A seguito dell’acquisto, del paga-mento di un acconto (richiestoesclusivamente in contanti in tran-che al di sotto dei 999 euro), emagari della stipula di un finanzia-mento, spesso della merce non sivede neppure l’ombra!I tanti consumatori che hanno chie-sto l’aiuto di AECI raccontano diconsegne incomplete, prodottipalesemente fallati e, addirittura, dimerce mai arrivata all’acquirente.Comportamenti in evidente viola-zione del Codice del Consumo eche comportano una grave lesionedei diritti dei consumatori. Come se non bastasse, dopo avermanifestato il loro disappunto erichiesto più volte la risoluzione delproblema, trascorsi parecchi mesinon hanno ricevuto notizie o, neicasi più fortunati, hanno avuto solorisposte vaghe e inconcludenti.In compenso, le rate della finanzia-ria arrivano ogni mese con puntua-lità svizzera. Oltre al danno la beffa! Inoltre,

Era il 2010 quando AECI, a seguitodi numerosissime segnalazioni pro-venienti da tutt’Italia, decise divederci chiaro e, scoperchiando ilvaso di Pandora, fece emergeretutte le irregolarità nel comporta-mento di una famosa azienda diarredamento (ritardi rilevanti nellaconsegna della merce, numeroseed eclatanti clausole vessatorie neiloro contratti ecc). Scoppiò così ilcaso Aiazzone.A distanza di quasi due anni, eccoche un caso molto simile fa capoli-no dalle pile di segnalazioni arriva-te alle nostre sedi. Ninfea Italia srl, azienda produttricedi divani e poltrone con sede inCatanzaro, ma che ha diffuso lungotutto lo stivale i suoi stand espositi-vi, collocandoli abilmente in centricommerciali e grossi ipermercati,propone i suoi prodotti a prezzimolto concorrenziali, esaltandone,come ogni buon commerciante,l’elevata qualità di fattura e mate-riali e promettendo consegne in

navigando in rete alla ricerca dialtre informazioni, ci siamo accortiche le segnalazioni che sono arri-vate a noi non sono altro che lapunta dell’iceberg. Infatti, parecchi blog pullulano diutenti che hanno vissuto esperien-ze analoghe a quelle raccontate.Lentamente il sospetto s’insinuanei nostri pensieri... Ninfea Italiacome Aiazzone?Ci auguriamo di no, ma sicuramen-te il caso merita molta attenzione,soprattutto dopo l’esperienza avutacon l’azienda del “provare per cre-dere!”, risolta positivamente per gliassociati AECI, ma che ancoraporta i suoi strascichi per moltissi-me persone che, invece di rivolger-si alle associazioni a tutela dei con-sumatori, hanno intrapreso altrestrade e che sono ancora in attesadel dovuto risarcimento.AECI si è già attivata in merito allavicenda e, naturalmente, chiunquevoglia il nostro aiuto, può rivolgersia una delle tante sedi presenti intutta Italia o contattarci tramite helpdesk sul nostro sitohttp://www.euroconsumatori.eu. l

NINFEA ITALIA, UN NUOVO CASO AIAZZONE?di Gabriella Reale, AECI Locri

benzina che sfora quota 1,90 euro e ilgasolio 1,85 euro, andando così apesare in modo insostenibile suibilanci delle famiglie. Molte autosono già ferme, assicurazione e carbu-ranti uccidono il parco macchine delceto medio e presto anche l'occupa-zione e l'indotto del settore ne risenti-ranno come non mai. E che dire dell'agricoltura? Gliimprenditori del settore hanno visto ilprezzo del gasolio agricolo impennar-si del 130 per cento in meno di dueanni e poiché in Italia quasi il 90 percento dei prodotti agroalimentariviaggia su strada, per arrivare dallecampagne alla tavola delle famiglie, icontinui rincari hanno spinto ancorapiù in alto il prezzo dei prodotti stra-volgendo il carrello della spesa deiconsumatori. I bilanci familiari monoreddito sono

“Mamma mia dammi centolire” è una popolarissima ballata sultema dell’emigrazione della secondametà dell’Ottocento molto diffusa intutta Italia. In realtà, il mio richiamo éal titolo della canzone non tanto per-ché canto popolare voce dell’emigra-zione ma come serio accostamentoalla vita reale dei nostri giorni. Lefamiglie e gli anziani, padri e nonniinsieme per vivere e sopravvivere inmomenti di recessione costante, tuttiuniti intorno ad un carrello della spesasempre più povero perché sempre piùcostoso. Siamo tornati indietro diquasi un trentennio... ai primi anni 80,con le evidenti difficoltà dei consuma-tori che, a fronte delle tensioni sulmercato del lavoro e sui redditi dispo-nibili, riducono gli sprechi e modera-no gli acquisti. Non ultimo l’incre-mento della disoccupazione cheunito, agli effetti delle manovre suiconti pubblici, ha prodotto per lefamiglie una nuova riduzione dei con-sumi obbligandole ad essere assai pru-denti a fronte di risorse redditualisempre più esigue.Sparisce il risparmio, quella caratteri-stica tutto italiana del saper viverebene pur riuscendo a mettere da partequel gruzzoletto di famiglia che ora-mai i nostri figli e nipoti non ritrove-ranno più tra le cose nascoste in cas-setti e dimenticate nel tempo. E intan-to ecco che, come si fosse a Monza,riparte la corsa dei prezzi dei carbu-ranti ma senza riuscire a vederne lafine. Giorno dopo giorno un ennesi-mo record con il prezzo di un litro di

da fame e si è costretti a ricorrere allavoce “pensione nonno/a” perché lavoce “auto e bollette” ha superato dimolto la voce “alimentari”. Arriva la primavera e con essa mancodirlo ecco servito il decreto “salva-Italia” che introdurrà l'IMU, la tassasugli immobili che andrà a sostituirela vecchia ICI. Ancora una volta ciritroveremo tutti in fila appassionata-mente a pagare nuove tasse sia sullaprima sia sulla seconda casa. Ma poiarriverà l'estate, con il sole, il mare e…i Monti, non tanto per farci riposarepoco e male (visti i prezzi) ma solo perprepararci al ritocco dell'Iva (dal 1°ottobre), e, nel caso non bastasse, perarrivare, dopo i fuochi di fine anno,anche alla Res, la nuova imposta surifiuti e servizi. Ma i Maya non aveva-no previsto... per fortuna che c'éAECI!

L’OSSERVATORIOdi Leonardo Peruffo, Presidente Nazionale A.E.C.I.

MAMMA MIA DAMMICENTO LIRE…

L ’ O S S E R V A T O R I O

Non si ferma il caro-benzina. Famiglie e aziende ko

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Il primo Giro di Lombardia, dispu-tato l’11 novembre 1905, era validoper l’assegnazione del titolo sustrada. Al via c’era tutta la cremadel ruggente e polveroso ciclismoitaliano d’inizio secolo. Tra i piùvivaci si distingueva un ragazzettopiemontese di vent’anni che scalpi-tava nelle prime fila nell’attesa delvia. E che dopo la partenza s’erasubito mostrato tra i più intrapren-denti, piazzandosi in testa allacorsa. Almeno fino a quando unarovinosa caduta, nell’attraversa-mento di un paese, lo lasciò a terrasvenuto mentre gli altri corridoriproseguivano lacorsa. Soccorso, tra-sportato in una vicinafarmacia per unasommaria medicazio-ne, volle risalire inbicicletta, buttandosialla disperata all’inse-guimento, quandoormai gli altri eranogià lontano. Un tentativo impossi-bile, ma il ragazzottoin maglia rossa ce lafece: giunto in vistadel gruppone, lo rag-giunse, sullo slanciolo superò, e poi lo

LO SPORT DIMENTICATO, STORIE DI GENTE COMUNE / 5Ai primi dello scorso secolo il ciclismo propose un campione che l’epopea

soprannominò il “Diavolo rosso” e non solo per il colore della maglia che indossònella carriera. L’astigiano aveva un carattere indomito e ribelle: la sua smania

di vincere, annientando tutti, lo portò anche ad atteggiamenti non sempre ortodossi

staccò nell’attraversamento di unpassaggio a livello, scavalcando dadiscolo le sbarre. Proseguì da solola corsa arrivando primo a Milanoalla media di 24,970 chilometriorari. Per vedere giungere al tra-guardo il secondo, Rossignoli, funecessario attendere 40’45”, undistacco record mai più superato inquella che resta ancora oggi la“classica” di chiusura della stagio-ne internazionale.Quel ragazzo era Giovanni Gerbi, il“diavolo rosso” come lo battezzòl’epica popolare, più forse per quelcarattere indomito e ribelle che per

Quel “demonio” di

GERBI

di Gianfranco Colasante

Gianfranco Colasante, giornalista escrittore, si è occupato per oltre qua-rant’anni della comunicazione nelCONI. Specialista di sportdell’Ottocento e dell’Olimpismo, hascritto numerosi libri di approfondi-mento. In particolare: Lo sport inItalia (1977, edito dalla Presidenzadel Consiglio); Momenti di Gloria(1993, Premio Bancarella); La nasci-ta del Movimento Olimpico in Italia(1996, per il Centenario dei Giochiindetto dal CIO); Alle radicidell’Olimpismo Italiano (2006, editodal TOROC per i Giochi di Torino).Su incarico del Ministero per i Beni ele Attività culturali nel biennio 2003-04 ha redatto i percorsi del “MuseoNazionale dello Sport”. Per contodell’Istituto Treccani ha diretto la“Enciclopedia dello Sport” . Ha datoanche vita a un prezioso sito(www.sportolimpico.it) dove lo sportitaliano trova spazio per la sua storia,l’attualità e i suoi momenti di rifles-sione. Giovanni Gerbi posa in uno studio con

la sua bicicletta

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un campione, esempio e maestro,sì degno e sì bello che i giovani siaffannavano per fare come lui ondegiungere ad essere come lui».Classe 1885, Giovanni Gerbi eranato ad Asti, nel bel centro delMonferrato, tra i filari di Barolo eBarbaresco. Per correre in biciclet-ta - una passione che lo travolsegiovanissimo - possedeva il fisicoadatto. Lo caratterizzava una costi-tuzione muscolosa, quasi da lotta-tore. Aveva naso rilevato, foltacapigliatura nera destinata a mutar-si presto in una lucida pelata.Sanguigno di carattere, irrequieto,fu il più popolare ciclista italiano delprimo decennio del Novecento. Unpilastro, un simbolo della ricchissi-ma storia italiana delle due ruote.Campione completo, fortissimo sustrada, seppe cogliere importantisuccessi anche su pista dove siaggiudicò un titolo italiano di sta-yers stabilendo anche, nel 1910alle Cascine, il record nazionaledelle “6 ore” (coprendo km 208,335e 20 cm).Aveva iniziato da adolescente,schierato in una Asti-Moncalieri del1890, ma già a 17 anni si eraaggiudicato una Milano-Alessandria e, nel 1903, avevaottenuto la sua prima importantevittoria in una massacrante Milano-Torino.Dalla sua aveva un carat-tere vincente. Correvacome se la sua vitadipendesse dall’esito diquella gara. Testardo,intrepido, sfogava controgli avversari una rabbia euna foga senza pari, but-tandosi a capofitto inavanti per “un suo irrefre-nabile bisogno di litigiosaconquista.” La vittoria chepiù lo esaltava era quellaottenuta per distacco,lasciando i rivali alle spal-le, per umiliarli, per esal-tarsi. La sua irruenza ingara superava a volte ilimiti del regolamento esconfinava nell’illegalità,nel tentativo di farsi vale-re anche con le mani ocon i gomiti. Non tollerava incrinaturealle sue certezze di vitto-ria, per ottenere la qualetutto diventava lecito,anche incitare i tifosi a

il fiammante color cremisi dellamaglia senza scritte che indossòper tutta la carriera. Prendiamo daVincenzo Baggioli: «L’astigiano, ildiavolo rosso, il Piciôt e chi ne hapiù ne metta; scavezzacollo in gio-ventù, impiegato in una sartoria…dopo due giorni tirava il ferro dastiro in capo al principale. Lo chia-mavano “el ligera”, e questo puòdire tutto». Certo, il litigioso, ma peri suoi contemporanei egli fu soprat-tutto “il più rude, il più volitivo, il piùtenace e coraggioso fra tutti i cam-pioni della biciletta”.Di quegli anni, così ricordavaVittorio Varale in un numero dello“Sport Illustrato” del 1920: «Anchenoi avevamo l’idolo, ed era vestitodi rosso, come Garibaldi. EraGerbi, e chi non ha vissuto nellosport di quegli anni non potràimmaginare che cosa rappresentò,soprattutto come forza di attrazionee di emulazione fra le masse giova-nili, l’altero ed orgoglioso astigiano.In qualche momento parve fosseun male quella inconscia e devotapolarizzazione della simpatia popo-lare verso un solo campione, adistanza di tanti anni bisogna peròammettere che la figura di Gerbi,più che d’un dominatore che attor-no a sé facesse il vuoto, fu quella di

seminare chiodi dopo il suo pas-saggio. E fu un proprio un suo gre-gario, che – guarda caso – si chia-mava Chiodi, a procurargli unasqualifica di due anni denunciandodi aver concordato con lui, e voluta-mente danneggiato coinvolgendoliin una caduta, i francesi GustaveGarrigou e Petit Breton durante il“Giro di Lombardia” del 1907...Squalifica resa inevitabile anchedal comportamento dei suoi tifosiche trattennero ad un passaggio alivello i due francesi lanciati all’inse-guimento. Gerbi fu in buona sostanza uncampione che aveva un bisognoquasi fisiologico di appagarsi, sod-disfare la sua smania di vittoria.Sicuro di sé, sovente strafottente,come quello stuzzicadenti chefaceva ruotare tra le labbra. Il suoalter-ego lo trovò nel corregionale ecoetaneo Giovanni Cuniolo, futuromaestro di Coppi, dal quale lo divi-se una rivalità che non ammettevaripensamenti (leggenda vuole che idue si stringessero per la primavolta la mano, ad occhi bassi, solonell’estate del 1951, al funerale diSerse Coppi, lo sfortunato fratellominore di Fausto). Il “diavolo rosso” ebbe una carrierarelativamente breve, ma la chiusecon trentadue affermazioni, quasi

Gerbi, fisico muscoloso, fu forte anchenella gare in pista

Dopo essersi ritirato aprì un’attività commerciale con bici che avevano il suo nome

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tutte colte nelle più celebrate clas-siche del suo tempo. In anni neiquali si correva molto meno di oggi.Tra quelle, dopo la prima edizionedel Giro di Lombardia, i Giri delPiemonte del 1906 e del 1908, leedizioni 1907, 1908 e 1909 dellamassacrante corsa nazionale checelebrava il XX Settembre (comeallora si chiamava la Roma-Napoli-Roma). Non incontrò invece nessuna fortu-na né nella gara di primavera, laMilano-Sanremo, né al Giro d’Italiadove cadde alla prima tappa del-l’edizione inaugurale. Dopo unterzo posto nel 1911, il Giro tornò acorrerlo solo nel 1933, a 48 annid’età, e da isolato, riuscendocomunque a giungere fino aMilano, malgrado i postumi di un’in-solazione e una squalifica commi-natagli alla terza tappa, ma subitorientrata per le minacciose intem-peranze dei suoi tifosi. Che non loabbandonarono mai.Chiuso con il ciclismo attivo, Gerbisi sposò alla vigilia della GrandeGuerra e con le bici e col suo nomeaprì in attività commerciale cheincontrò un discreto successo.Quella sua vita tutta di corsa si con-cluse nel maggio del 1954 (allavigilia del 37° Giro), quando rimaseucciso in un incidente stradale nellestrade cittadine.All’annuncio della sua morte, Guido

Giardini – il maggior cronistadi ciclismo del tempo – scris-se: «Gerbi va inquadrato nelsuo tempo, in quel temporomantico che chiamammoanzi eroico, senza vergo-gnarci dell’iperbole, perchéeroismo sportivo si potevadefinire il ciclismo su stradadi allora. Era un’epoca in cuitutto era romanzo, avventu-ra, leggenda, era l’epoca deiprimi e dei più puri entusia-smi, nella quale il diploma, lasciarpa, la medaglia costitui-vano il premio dei dilettanti,e qualche lira di guadagnodei professionisti. I corridorilavoravano tutta la settima-na: Galetti faceva il tipogra-fo, Pavesi il fornaio, Ganna,Oriani, Cuniolo, Albini,Rossignoli, lavoravano dallunedì al sabato, rubavanole ore al sonno per allenarsi e sipresentavano ad una corsa magaridi 400 chilometri. Alla domenicaarmati soltanto di coraggio, con letasche imbottite di pane e salame euna bottiglietta di vino per affronta-re dieci, quindici ore di sella sullestrade infami di quel tempo. […].Cos’era Giovanni Gerbi nel suotempo? Un campione nel senso piùlato del termine. Era un atleta leg-gendario. C’era in lui la personalitàche manca a troppi corridori

moderni, la prepotente volontà divincere, la caparbietà, anche lasuperbia se volete. Era un orgoglio-so, pieno di sé come i grandi capi-tani di ventura per i quali non esi-stono ostacoli insormontabili. Unuomo senza paura, senza tenten-namenti, persino feroce nella suaindomita volontà; un carattere chenon si piegò mai, che guardò sem-pre in faccia tutti con fermezza, chenon ammise mai la superiorità di unavversario». l

Su una bici d’epoca ormai a fine carriera. A48 anni corse ancora un Giro d’Italia

Macrì aveva 17 anni quando nel 2008 fu travolto dal soffitto della scuola Darwina Rivoli. Il compagno di banco morì, lui subì gravi lesioni. Con lo sport si è creato

una vita indipendente e ricca di soddisfazioni: ha vinto l’Europeo con l’hockeysu ghiaccio, a Londra andrà per la scherma ed ora è entrato anche nelle FF.OO.

di Fernando Mascanzoni per il Comitato Paralimpico Italiano

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verso la luce.E tra queste,per il giovanis-simo schermi-dore in carroz-zina, bronzo aiMondiali inte-grati di Cata-nia con lasquadra di fio-retto maschile,c a m p i o n ed’Europa nel-l ’ i c e s l e d g ehockey, l’hoc-key su ghiac-cio su slitta,c’è sicuramen-te l’ingressonel grupposportivo delle Fiamme Oro, il teamdella Polizia di Stato, in seguitoall’accordo firmato con il ComitatoItaliano Paralimpico lo scorso 12marzo: «E’ una sensazione forte,carica di emozione, che non hoancora metabolizzato – ammetteAndrea – perché far parte di unristretto gruppo di atleti paralimpici,inserito in un gruppo sportivo tantoprestigioso, è aspetto di straordina-ria importanza. Sono molto conten-to, lo confesso, ho parlato conStefano Pantano, l’ex schermidoreolimpico, per i primi dettagli. Non

vedo l’ora di conoscere il team».Sono stati anni velocissimi gli ultimitre per Andrea, vissuti a centoall’ora, con le prime stoccate nellascherma e poi l’esperienza conl’hockey, nata come allenamentoatletico per la scherma, diventatapresto una passione: «Tantissimeemozioni, per le quali ho lavorato econtinuerò a farlo – commental’atleta delle Fiamme Oro – perchémi piace fare sport, mi piaccionoentrambe le discipline, seppuremolto differenti tra loro. Non leconoscevo minimamente prima

«La notizia del nuovo crollo?L’ho sentita, ma non mi ha colpitoparticolarmente. Era parte dell’areagià chiusa, sotto sequestro, non sisa neanche quando questo nuovocedimento sia avvenuto. Mi famolto più male sapere, invece, che,ancora oggi, qualche studenterischia la vita in scuole dove cedo-no plafoniere, anelli ed altro. Nesento ancora troppe di questecose, purtroppo». Il tono della vocedi Andrea Macrì è duro, tagliente.La rabbia si mescola al dolore.Nonostante siano trascorsi quasiquattro anni, il ricordo del liceoDarwin, scuola alle porte di Torino,il ricordo del soffitto che cede soprala sua testa, della morte che lo sfio-ra e colpisce il suo compagno dibanco, Vito Scafidi, è ancora trop-po forte. Andrea ne esce vivo, iltubo di ghisa che gli è piombatosulla schiena ha prodotto una lesio-ne midollare, per fortuna incomple-ta, che lo costringe all’uso dellacarrozzina o, in alternativa, dellecanadesi, per camminare.A 17 anni la vita cambia. «Quelloche è accaduto in quell’aula è unacosa che segna, per sempre.Impossibile dimenticarlo». Per for-tuna, o per necessità, la nostramente vola alle cose più belle,mette da parte le ombre, punta

Le tre divise di

ANDREAAndrea ha coronato il suo sogno: entrare nel grupposportivo delle Fiamme Oro

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tirare davanti a tanta gente, con lapressione che avverti palpabile,può combinarti brutti scherzi, perpoi essere pronto per Rio, nel2016. Sempre che, ovviamente,riesca a conquistare la qualificazio-ne per la Paralimpiade inBrasile…».Il carattere irruento è un suo talloned’Achille, almeno nella scherma:«In pedana sono abbastanza ner-voso, mi sale tanta rabbia – confes-sa – per fortuna nell’hockey riescoa scaricare la tensione che accu-mulo nella scherma. Dovrei esseremolto più freddo, ma tengo talmen-te tanto a quello che faccio e sentotanta emozione da non riuscire amantenere un perfetto equilibrio.D’ora in poi, però, gare e raduni miaiuteranno a superare quest’osta-colo».Per ora ha messo da parte sognilegati ad un futuro professionale euniversitario. «Ho messo in standby gli studi in Scienze dellaComunicazione – rivela Macrì –perché mi sono reso conto che eraimpossibile portare avanti unafacoltà come quella e la scherma,perlomeno fatta a questi ritmi.Peraltro, io non sono a Roma, doveavrei, ogni giorno o quasi, la possi-bilità di confrontarmi con i miei col-leghi. Qui, nel momento in cui capi-ta l’occasione, mi devo precipitarea qualsiasi ora, altrimenti salta l’al-lenamento. Forse impiegherò piùtempo per crescere, ma per ora irisultati mi stanno dando ragione».Famiglia sempre accanto. «Non mihanno mai lasciato – aggiungeAndrea - ho un fratello di 33 anni

dell’incidente, sono diverse l’unadall’altra: di concentrazione una, diforza fisica l’altra. L’hockey è statotravolgente. Dopo le prime prove,non sono più stato in grado di farnea meno. E poi sono stato viziato dalgruppo: sono uno delle giovanileve, mi fanno sentire il futuro dell’-hockey, ma bisogna dimostrare dipoterci arrivare e restare a queilivelli».La scherma, però, rappresenta ilpresente. «Fino allo scorso annomi è servito molto fare tutto il circui-to internazionale per accumulareesperienza. A differenza degli sportfisici, nella scherma senza espe-rienza non puoi affrontare l’assaltoe non vai da nessuna parte. Ognivolta miglioro in qualcosa, me lodice sempre il mio maestro AndreaPontillo, a maggior ragione io chenon avevo un passato nella discipli-na. Partire dallo zero assoluto edarrivare ai massimi livelli è statostraordinario, ma il percorso è soloall’inizio. Vado a Londra con l’obiet-tivo di conquistare una medaglia asquadre, perché il team è competi-tivo e lo abbiamo dimostrato in ognirassegna internazionale, arrivandosempre sul podio. Nella prova indi-viduale, però, sono almeno un paiodi gradini dietro gli atleti top level. IlCommissario Tecnico dellaNazionale, Fabio Giovannini, mi hasempre detto che avrebbe volutoportarmi a Londra per togliermi didosso anche quell’emozione tipicadi un evento come quello, quando

Un momento di pausa durante untorneo di scherma

che non ama l’attività fisica, è unodei giovani pensionati, sportiva-mente parlando. Tutti sono fieri dime, ho sempre voluto che questamia passione non fosse un pesoper loro, tanto che ho preso lapatente appena uscito dall’unitàspinale, per poter andare agli alle-namenti da solo. Mi vedono poco acasa, ma immagino siano contenti,sia perché sta portando risultati,ma anche perché non sono unadelle troppe persone disabili cheancora mettono la parola fine allaloro vita quando hanno un inciden-te od altro evento che li costringesu una carrozzina». Zanardi ha dichiarato, dopo la vitto-ria di quest’anno nella maratona aRoma, che era dedicata a tuttequelle persone disabili che credonoche l’unico divertimento che restaloro è la playstation. «Diciamo chea vent’anni la playstation è undivertimento che non mi facciomancare con gli amici. Ha peròragione Alex, perché anche io,quando vado a fare promozionenella scuola, racconto dell’impor-tanza dello sport per un giovane,sia esso disabile o meno». Il sogno di Andrea per Londra:«Fare bella figura, non importa laposizione finale. Lì ci saranno i tira-tori migliori, essere tra quelli è giàun traguardo straordinario. A squa-dre, però, potrebbe scapparci lasorpresa. Non siamo all’altezza deicinesi, che hanno soldi illimitati euna scuola immensa, sette giornisu sette dedicati alla scherma. Congli altri, però, ce la giocheremo finoall’ultima stoccata». l

Macrì, al centro nella foto, con i compagni con cui ha vinto il titolo europeo di icesledge hockey

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Pur essendo un derivato del latte non si può definire un formaggio ma neppureun latticino. Nasce dalle proteine del siero. Ne esistono vari tipi: quello classico

si ottiene da pecore e capre. Può stare in tavola come condimento dei primipiatti o come un secondo vero e proprio, ma è in pasticceria che ha il suo trionfo

Si definisce semplicemente latteil prodotto ottenuto dalla mungituradella mammella della vacca, riser-vando la denominazione di specieagli altri mammiferi. E’ quello che

utilizziamo normalmente nellanostra alimentazione, mentre lealtre tipologie vengono impiegate,solo occasionalmente, come pro-dotto nativo, soprattutto in casod’intolleranza al latte vaccino. La qualità del latte dipende da moltifattori: la razza dell’animale, la suaetà, il suo stato di salute, il periododell’anno in relazione alle gestazio-ni e all’alimentazione, al tipo dipascolo o foraggio utilizzato. Tuttifattori che determinano anche ladiversità di sapore.Il latte di mucca, di bufala in alcu-

ne zone, di pecora e capra, servo-no soprattutto per i derivati: for-maggio, panna, burro, yogurt ericotta.La ricotta, pur essendo un derivato,non si può definire classicamenteun latticino come mozzarella, fior dilatte o scamorza, né un formaggio,anzi origina da quello che rimanedel latte dopo la sua produzione.Se il sottoprodotto siero, residuoalla formazione della cagliata,viene sottoposto a “ri-cottura” in unambiente leggermente acidulo, leproteine rimaste, insieme ai saliminerali e una minima quota digrassi e lattosio, si separano dallaparte liquida, coagulano ed affiora-

di Santino Morabito (Specialista in Scienza dell’Alimentazione)

LA RICOTTAda scarto a “gran diva”

no in fiocchi bianchi. La massa coagulata viene raccoltae posta in recipienti perforati, sulfondo e ai lati, per facilitare l’elimi-nazione dei liquidi in eccesso edove assume la forma del conteni-tore, generalmente a tronco dicono. Una volta, quando le “fuscel-le” erano di vimini o canna, la formaera cilindrica, spesso talmente pic-cola da poter entrare, appena sfor-mata, nel palmo della mano peressere mangiata senza bisogno diposate.Il sapore della ricotta tende al dolceper il suo contenuto, anche semodesto, in lattosio. La morbidezzae delicatezza dipende dalla finezzadella grana, conseguenza dellaquantità di proteine e grassi e, per-tanto, strettamene legati al latte dacui deriva. Esistono, infatti, delle ricotte vacci-ne, caprine, di bufala anche se iltermine ricotta andrebbe riservatoessenzialmente al prodotto ottenu-to con latte ovino, quello più usatoin passato e che mantiene ancorale migliori caratteristiche organolet-tiche. I globuli di grasso del latte dipecora e di capra sono più piccolirispetto a quelli del latte vaccino,passano più facilmente attraverso

Il professor Santino Morabito è unmedico specialista in Scienzadell’Alimentazione. Dirige l’unitàoperativa di Dietetica pressol’Azienda Ospedaliera OspedaliRiuniti Papardo Piemonte diMessina.

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disponibilità, in questo periodo del-l’anno, di latte e quindi di derivatitra cui la ricotta. Lasciamo perdere l’ormai raro pia-cere e il sapore di una tazza diricotta ancora gemente siero, espostiamoci sul prodotto, igienica-mente garantito, che troviamo albanco del caseificio o del super-mercato. La ricotta può essere unsecondo piatto nutriente, calorica-mente contenuto e facilmente dige-ribile, oppure partecipare a creare

in otto minuti, iltempo di cotturadella pasta, unottimo piattounico. Ma così ètroppo sempliceed è sminuire ilvalore della ricot-ta che si è impo-sta in primi raffi-nati e di effetto. Piatti composti,come farcitura dipasta frescaspesso insiemeagli spinaci,come ripieno dicannelloni, con-chiglie o lasagne,sia come condi-mento per pastesecche o freschecon ripieno dicarne e verdure,

zucchine o salsa di noci, torte sala-te con ricotta e ortaggi, pasta pan-cetta pomodoro e ricotta, strozza-preti alla pastora, e… chi più ne sapiù ne metta, ma il vero trionfo dellaricotta è in pasticceria. Bavarese di ricotta e pere, crostataricotta e cioccolato, marmellata ericotta, torta nocciola ricotta pere etorta di ricotta tanto per restaresulle copertine patinate delle rivistedi cucina.Entrando invece nella cucina delletradizioni la quasi totalità dei dolciregionali tipici pasquali presuppon-gono l’impiego della ricotta e sonotanto buoni da essersi guadagnatiun posto sui banconi di pasticceriatutto l’anno e sono ricercati comesapori di ben precise aree geogra-fiche. Un paio di esempi senzafare torto a nessuno. La “pastiera”, che nasce a Napolima che qualche documento apocri-fo rinviene in Calabria, è una tortadi pasta frolla farcita con un impa-sto di ricotta, zucchero, frutta can-dita e grano bollito nel latte. Lapasta è croccante mentre il ripienoè morbido con un sapore e un pro-fumo che cambiano a secondadelle spezie e degli aromi utilizzati:cannella, vaniglia e acqua di fiorid’arancio.La “casadina”, dolce tipico dellaSardegna, realizzato con una sotti-le sfoglia di pasta a forma di sco-

le maglie dei setacci utilizzati perseparare la cagliata e rimangononel siero rendendo la ricotta piùgrassa e saporita, più soffice e fineal palato, ma ovviamente con unpizzico di calorie in più. Il termine di paragone è ovviamen-te la ricotta vaccina ma non esisto-no delle significative differenze dicomposizione, di seguito riportatain una tabella. A colpo d’occhio ci facapire le “calorie del sapore”, pocopiù di 10 in 100 grammi di prodotto,e soprattutto sfata un luogo comu-ne sul contenuto in colesterolo.Il ciclo riproduttivo degli ovini segueun andamento stagionale, regolatodai cambiamenti delle ore di luce.La più elevata percentuale di fem-mine in estro si osserva nel tardoautunno ed anche gli arieti hannoun’attività sessuale massima nellostesso periodo in corrispondenzadella diminuzione della durata delgiorno. In relazione alla duratadella gestazione i parti più frequen-ti avvengono in primavera, proprioin prossimità della Pasqua,momento propizio per la crescitadell’agnello. Crescita che spessonon avviene, per la tradizione diffu-sa in molte zone d’Italia di mangia-re carne d’agnello il giorno diPasqua, ed è motivo di maggiore

Una forma di ricotta nel suo classico aspetto

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dellina con i bordi finemente frasta-gliati e ripieno con un impasto diformaggio, da cui il nome, o perl’appunto di ricotta e uva passa,arricchito nel sud dell’isola dal colo-re e dal sapore dello zafferano. Per finire la “cassata siciliana”: pandi Spagna, ricotta, zucchero, pez-zetti di cioccolato fondente, vani-glia, cannella, glassa di zucchero,marzapane di mandorle e zucche-ro, frutta candita, zuccata e capellod’angelo. Marmo bianco di Carraraed agata verde ricoperti d’intarsigeometrici ed arabeschi floreali peril trionfo della sensualità. Vi consi-glio proprio di non mangiarla, limi-tatevi a guardarlo questo capolavo-ro del barocco in pasticceria,meglio una sindrome di Stendhalche gli effetti di un carico di zucche-ri. Ma, scherzi a parte, come si faa resistere a tanta bontà e poi è ilpranzo di Pasqua e allora accettate

un consiglio: assaggiamo tutto,porzioni contenute e mai fare il bise, se proprio non vogliamo aspetta-

La gustosa cassata siciliana ha nella ricotta un suo alimento-base

Il professor Santino Morabito collabora conTempoSport fin dal primo numero (maggio 2008)con cui la rivista dello CSAIn ha ripreso vita. Cipare utile e interessante riproporre l’elenco deitemi trattati dal prof. Morabito, ricordando chetutti i numeri della rivista sono consultabili sulsito dello CSAIn (www.csain.com).

Abitudini alimentari degli italiani (TS mag.‘08)Acqua (L’) (TS giugno 2009)Alimentazione intelligente (TS giugno 2008)Alimentazione vegetariana e vegana (TS apr. ‘11)Broccolo (Il) (TS gennaio 2010)Caffè (Il) (TS novembre 2011)Caratteristiche degli alimenti (TS luglio 2008)Cacao (Il) (TS maggio 2009)Carciofo (Il) (TS gennaio 2012)Castagna (La) (TS novembre 2009)Cenone di Capodanno (TS dicembre 2010)Cibi contaminati (TS febbraio 2011)Cibi della natura (I) (TS maggio 2010)Come e perché nutrirsi (TS aprile 2008)Donne e problemi alimentari (TS marzo 2012)Dieta Mediterranea (La) (TS ottobre 2010)

Dopo l’estate (TS settembre-ottobre 2008)Fibre alimentari (Le) (TS febbraio 2009)Frutta (La) (TS luglio-agosto 2009)Frutta esotica (TS luglio 2011)Frutta secca (TS gennaio 2010)Gelato (Il) (TS agosto-settembre 2011)Insalata (L’) (TS agosto 2010)Latte (Il) (TS febbraio 2010)Legumi e cereali (TS maggio 2011)Legumi, poveri ma buoni (TS giugno 2011)Olio (L’) (TS ottobre 2011)Panettone (Il) (TS dicembre 2009)Pasta (La) (TS febbraio 2012)Pasti fuori casa (TS marzo 2010)Patata (La) (TS gennaio 2009)Pesce e inquinamento (TS aprile 2009)Pesce (Il) (TS marzo 2009)Pomodoro (Il) (TS giugno-luglio 2010)Ricotta (La) (TS aprile 2012)Surgelati (I) (TS settembre-ottobre 2009)Uovo (L’) (TS agosto 2008)Uovo e luoghi comuni (TS aprile 2010)Vino (Il) (TS novembre 2010)Zucchero (Lo) (TS agosto 2008)

TTEEMMPPOOSSPPOORRTT 22000088--22001122,, QQUUAATTTTRROO AANNNNII DDII ““EEDDUUCCAAZZ IIOONNEE”” AALLIIMMEENNTTAARREE

re la prossima Pasqua lasciamoneun pezzettino per la sera o meglioper il giorno dopo. l

A CURA DI [email protected]

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Difficile a dirsi. Anzi impossibile.Quando si dice che la storia delcavallo è indissolubilmente legata aquella dell’uomo (e viceversa) nonsi sta scherzando. In una progres-sione delle due specie (la nostra equella equina) che è stata sempreparallela, così come c’è stato l’uo-mo della preistoria, c’è stato ancheil cavallo dello stesso periodo. Ecome c’è stato l’uomo dell’età della

pietra, c’è stato anche il cavallo suoco-evo. L’uomo è predatore, ilcavallo è un predato. Tutto indicache avrebbe dovuto rifuggire dallanostra vicinanza per rispondere aicriteri primari di conservazionedella specie, eppure…Eppure ci ha aiutato a viaggiare, atrasportare merci, a costruire case,strade e monumenti.Forse non l’ha fatto volontariamen-

Non c’è persona che rimangaindifferente di fronte a un cavallo. Ipiù, almeno all’inizio, ne sono inti-miditi. È grosso, pesante, può cal-ciare e ha una bocca tanto gran-de… Altri invece ne rimangonoimmediatamente affascinati. È pos-sente, elegante, fiero…Chi guadagna confidenza con ilnobile animale, difficilmente sfuggea una sorta di magia che si crea trauomo e cavallo. Gli altri, quelli checontinuano a guardare da un po’più lontano questa magica compli-cità, ne siamo certi, ne diventanoun po’ gelosi.Ma tutto questo quando è iniziato?C’è stato un momento, un anno oun’epoca, in cui è scoccata la scin-tilla dell’amore tra uomo e cavallo?

C’è un cavallo e l’arte va alla

CARICA

Opere e creazioni fantastiche di tutti i tempi trovano nel nobile animaleuna fonte di ispirazione praticamente inesauribile. E oltre che compagno disport il quadrupede diventa così anche protagonista dell’universo culturale

“Le Chasseur de la Garde” dell’arti-sta francese Théodore Géricault

Un capolavoro di Degas, “La sfilata dei cavalli”

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te. Forse la vicinanza con l’uomo èstata classificata dagli equini comeil minore dei mali nella dura lottaper la sopravvivenza. Quale chesia la considerazione scientifica-mente più corretta, sta di fatto chel’evoluzione della razza umana, daquesta prossimità atipica, ha trattoenormi e impagabili vantaggi.Probabilmente più di quelli che nonabbia tratto il cavallo stesso.Forse per riequilibrare questo stra-ordinario rapporto, l’uomo gli hariservato un posto d’onore in moltesue attività creative. Il cavallo com-pare in favole, canzoni, opere lette-rarie, monumenti, in pittura e inpoesia, tra i giochi più cari come infotografia. Più del cane, più delgatto, il cavallo lega la propria fisi-cità e le emozioni che suscita alla

sembrare disegni e statue vere eproprie tavole anatomiche. Nelperiodo Cristiano e Bizantino, ilcavallo perde la centralità dellascena in favore di temi religiosi pre-dominanti, ma trova riscatto nelRinascimento quando pittori delcalibro di van Dyck, Leonardo daVinci, Albrecht Dürer, Raffaello,Mantegna e Tiziano gli restituisco-no tutta la regalità di cui è espres-sione. In epoca Barocca s’imponela moda del ritratto in sella: artisticome Rubens, van Dyck eVelázquez iniziano a dipingere realie nobili con i propri cavalli. Anche il Romanticismo trova uncanale espressivo che passa attra-verso il cavallo: Théodore Géricaulte Eugène Delacroix iniziano adipingere il cavallo mentre svolgele più diverse attività, e così facen-do lo rendono protagonista incon-trastato di ciò che si svolge sullatela. Nel XIX secolo, il cavallo èdiventato più che altro un compa-gno di sport, e come tale vienedipinto da Benjamin Marshall,James Ward, Henry Thomas Alken,James Pollard e John FrederickHerring, senior. Tra gliImpressionisti francesi, EdgarDegas dipinge alcune tra le sceneraccolte negli ippodromi del galop-po più celebri del mondo, propriomentre una nuova forma d’arte, lafotografia, va affermandosi. E sonoproprio gli studi fotografici diEadweard Muybridge sul galoppoche apriranno la via ai più modernistudi sulla biomeccanica del movi-mento del cavallo l

produzione artistica di tutti i tempi,sempre con una connotazionepositiva. Dal magico unicorno aldestriero del principe azzurro, dalcavallo di Napoleone a quello adondolo, nell’immaginario creativonon esiste il “cavallo cattivo”.Dalle pitture rupestri delle grotte di

La-scaux, nelsud-est dellaFrancia, finoall’arte astrat-ta contempo-ranea, gli arti-sti che hannotrovato ispira-zione nel ca-vallo sono sta-ti tantissimi.In alcuni casil’equino èstato direttoprotagonista,in altri prege-vole compri-mario. In epo-ca egizia egreca, il caval-lo era piutto-sto comune.S o p r a t t u t t on e l l ’ A n t i c aGrecia e du-rante l’imperoromano, gran-de dovizia didettagli morfo-logici veniva-no legati allarappresenta-zione equina,tanto da fare

www.csainequitazione.com

Due dei celebri cavalli in bronzo di San Marco. Dal 1982 al coperto

Piero della Francesca: “La battaglia di Eraclio e Cosroe” (lato destro)

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spesso, il ripetersi di manifestazio-ni di spessore. È il caso del FestivalRegionale del Teatro Amatoriale,organizzato per la prima volta nel2008-09 grazie alla collaborazionedell’Ente Regione ma mai più ripe-tuto per mancanza di fondi. IlFestival ebbe, allora, il pregio diavere come location gli spazi delTeatro Stabile di Catania. Una solaedizione l’ha vissuta anche la ras-segna di teatro popolare itineranteTeatro in provincia, realizzata nel2010 grazie alla convenzione stipu-lata con la Provincia diCaltanissetta ma non ripetuta negli

di Maria Grazia D’Agostino per la Fita

Sicilia, gli enti locali non

RECITANO

Nell’Isola il teatro amatoriale è una grande realtà ricca di passione e incontinuo sviluppo: nel 2011 record di affiliazioni alla FITA. Purtroppo

mancano gli spazi e il rapporto con le istituzioni. Ma sono tantele iniziative, dal Premio Angelo Musco alla celebrazione del grande Verga

Lontana e di altissimo livello è latradizione teatrale della Sicilia che,insieme a poche altre regionid’Italia come il Veneto e laCampania, vanta una grande pas-sione per il teatro amatoriale.Passione cresciuta con il tempononostante le difficoltà proprie di unterritorio ricco di contraddizioni,deficitario di spazi teatrali e con unrapporto quasi nullo con leIstituzioni locali. Ad ogni modo, ilteatro amatoriale FITA in Siciliavive e produce, tanto che il 2011 hafatto registrare il record di affiliazio-ni: 143 unità. I Comitati regionale eprovinciali sono riusciti, non solo amantenere le iniziative degli annipassati, ma anche ad aggiungernealtre due: la Rassegna“FITA…LMENTE TEATRO”, orga-nizzata dal Comitato peloritano diMilazzo nel corso della stagioneinvernale, e il “Premio Giuseppe DiBernardo”, che ha avuto luogo inestate nella meravigliosa cornicedei Giardini-Naxos ad opera diGianni Crimi della compagniaGymnasium Teatro.Nel 2011, il panorama della dram-maturgia siciliana si è arricchito conl’istituzione del “Premio CarloMangiù” (che ricorda, appunto, l’at-

tore Mangiù che mai ebbe i meritiartistici che gli erano dovuti) per untesto teatrale d’ambiente siciliano.Il Premio è stato promosso dalComitato Regionale FITA, presie-duto da Santi Consoli, ed haassunto le vesti di un concorso perun testo drammaturgico differen-ziandosi, in tal modo, dall’omonimarassegna che già da qualche annosi svolge a Zafferana Etnea fracompagnie non FITA.Grande neo del teatro amatorialesiciliano resta, però, il mancatosostegno finanziario da parte delleistituzioni locali che non permette,

Un momento delle celebrazioni per il 90° anniversario della scomparsa diGiovanni Verga, organizzate da FITA Sicilia e dagli Amici del teatro di Nicolosi

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no laboratori e corsi che sono frut-to di progetti stipulati con le scuole.Questo è, in breve, quanto vieneprodotto sul territorio siciliano dallaFederazione nonostante le difficol-tà oggettive legate anche all’attualecrisi. Ma va anche sottolineato che,nonostante la FITA in Sicilia siapresente sin dalla fine degli anni70, il Comitato regionale si è costi-tuito formalmente solo nel 2009 e,comunque, è presente ed attivo inognuna delle nove province condelle specificità. Nella provinciaetnea, per esempio, perdurano letradizionali stagioni teatrali dellesingole compagnie mentre aSiracusa si svolgono rassegne pro-vinciali realizzate in un contestoalberghiero assai accattivante epropositivo. A Caltanissetta, il tea-tro amatoriale ha visto, nel 2010,un periodo positivo grazie all’impor-tante collaborazione, la prima nellastoria, con l’ente Provincia per larealizzazione della rassegna estivaitinerante Teatro in provincia.Attualmente vive un periodo di diffi-coltà legato soprattutto a problemiistituzionali che si spera di supera-re nel 2013. Il teatro amatoriale aRagusa, Enna e Messina mantie-ne, negli anni, i trend dei livelli pro-duttivi. Sebbene abbia attraversatouna crisi istituzionale, la provinciadi Agrigento si è ripresa nella pro-

ultimi due anni a causa di problemiistituzionali. Tuttavia, le forze delComitato regionale sono raccolteper riorganizzare la rassegnapopolare itinerante nel 2013. Perquanto riguarda le altre manifesta-zioni, la maggior parte sono provin-ciali oppure organizzate dai comuniin collaborazione con la FITA regio-nale. Fra gli eventi teatrali piùimportanti che si svolgono nell’Isolava ricordato il Premio teatrale“Angelo Musco”, rassegna interpro-vinciale realizzata dal ComitatoFITA Sicilia in collaborazione con ilComune di Milo (CT), che nel 2011(quinta edizione) ha avuto risonan-za regionale e che è in programmaper la prima settimana dell’agosto2012. Un’altra manifestazione chea livello regionale riscuote ampiconsensi di critica e di pubblico è ilFestival Premio Michele Abruzzoche, nel 2012, assume carattereinterprovinciale. Da un punto divista di formazione e di attività ascopi benefici, il Comitato provin-ciale di Trapani risulta molto attivo.Le compagnie affiliate allaFederazione, infatti, lavorano moltoper metter su rappresentazioni infavore dei figli di carcerati o altreattività di volontariato e di solidarie-tà. In questo quadro generale, l’at-tenzione è rivolta anche ai giovaninei confronti dei quali si propongo-

Il grande attore siciliano AngeloMusco. Il premio a lui dedicato è unodegli eventi più importanti del teatrodell’Isola

Un momento della premiazione del Festival del Teatro Amatoriale siciliano del 2008

duttività. Nell’agrigentino, inoltre, ilComitato provinciale collabora conla Compagnia dell’Isola di Sciaccanella realizzazione del decennalepremio dedicato al grande attoresiciliano Michele Abruzzo, chevede alternarsi alcuni dei migliorigruppi dell’Isola. La provincia diTrapani si caratterizza per il “fai date”, che ha regnato da sempresovrano. Infine, Palermo riesce aprodurre spettacoli teatrali nono-stante, nel territorio madonita, lanatura amatoriale vive ancora pre-concetti. Ma i primi segni di unmiglioramento si sono avuti sin daiprimi mesi del 2012. Un esempio èstata la manifestazione organizzatain occasione del 90° anniversariodella scomparsa di Giovanni Verga(forse l’unica realizzata in tutta laSicilia), promossa dal ComitatoFITA Sicilia e dalla compagniaAmici del teatro di Nicolosi, che si èsvolta a fine gennaio e che si è pre-giata dell’intervento di EnzoZappulla, presidente dell’Istituto diStoria dello spettacolo siciliano.Dopo il convegno, al quale hannopreso parte i discendenti di Verga(Francesca, Carlo e Giovanni), lacompagnia Amici del teatro ha rap-presentato “La Lupa”, famosissimanovella verdiana. l

CSAIN

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IL MONDO

Le piccole atlete del Karate-Do con l’istruttrice

QUI LOMBARDIA

A SABBIONETA 400 KARATEKIIN GARA. DUE PODII PER CESANO

Domenica 4 marzo nella bellissimacittadina Sabbioneta, in provincia diMantova, si è disputato l’8° TrofeoPiccola Atene Città dei Gonzaga,gara di karate che ha visto impegnatioltre quattrocento atleti di ben venti-quattro associazioni sportive dilettan-tistiche. Prima della gara ci sono statila sfilata e i balli con figuranti incostumi medioevali, la banda ha suo-nato l’inno Nazionale dopodiché è ini-ziata la gara. Il Karate-Do di CesanoMaderno era presente con tre giova-ni cinture blu, che hanno conquistatonei Kata un buon terzo posto conMatteo Sanità e un terzo a pari meri-to con Rafaela Estrada. Gaia Sanitàha mancato il podio per pco anche a causa di un pic-colo malore prima della gara che le ha impedito diesprimersi al meglio nei Kata. l

QUI TRENTINO A.A.

SCI / IL TROFEO BAILO CELEBRALA “PRIMA” DEL CEDAS IVECO BZ

Successo doveva essere e successo è stato. Sia intermini di partecipazione (cento tra sciatori e sciatrici alcancelletto di partenza) sia di risultati, perché il TrofeoBailo 2012 è stato un'avvincente sfida e alla fine l'haspuntata, per la prima volta nella sua storia, il CedasIveco Bolzano. Mai, prima di quest’affermazione, il clubbolzanino dell'Iveco era riuscito ad imporsi in una garanazionale di sci. C'è riuscito venerdì 2 marzo sulla pista Porzen diSesto Pusteria nello slalom gigante (su due manche)organizzato dal comitato Alto Adige dello CSAIn. Sultracciato disegnato dall'ottimo direttore di gara Pino DeNicolò, il più veloce in assoluto è stato SiroCasagrande, che ha contribuito in maniera determi-nante, assieme ai risultati dei suoi colleghi Panizzon,Manzini e Bisinella, a collezionare complessivamente203 punti, uno in più dei Vigili del Fuoco Bolzano B. Al termine della mattinata si è tenuta la premiazionepresso la terrazza dell'Hotel Bad Moos dove un sorteg-gio di premi e un brindisi hanno concluso la giornata. DONNE - 1) Laura Boatto (Azienda Energetica Bz-Me)2.00.98, 2) Silvia Rossato (Comiz Schio Vicenza)2.11.41, 3) Anna Ciani (Comiz Schio Vicenza) 2.26.46.UOMINI - Categoria H: 1) K.Heinz Moessler (Gs Vigilidel Fuoco) 2.01.54, 2) Tiberio Cracco (Cral Marzotto)2.03.89, 3) Roberto Manzini (Cedas Iveco Bolzano)2.06.22.

Gli sciatori del Cedas Iveco Bolzano con il trofeo vinto

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Categoria G: 1) Bruno Elevati (Comiz Schio Vicenza)2.09.12, 2) Roberto Marazzina (Iveco Parts Torino)2.09.91, 3) Hanspeter Seebacher (Vigili del Fuoco)2.10.96. Categoria F: 1) Giuseppe Povolo (Cral Marzotto)1.50.70, 2) Bruno Panizzon (Cedas Iveco Bz) 1.55.79,3) Walter Bortondello (Azienda Energetica) 1.57.23. Categorie D ed E: 1) Siro Casagrande (Cedas IvecoBolzano) 1.45.91, 2) Markus Stoll (Gkn Brunico)1.47.24, 3) Paul Perkmann (Vigili del Fuoco) 1.47.43. Categorie ABC: 1) Stefano Scalzeri (Cedas Iveco)2.07.28, 2) Diego Ruaro (Cral De Pretto Schio) 2.14.72Classifica squadre: 1. Cedas Iveco Bolzano 203punti, 2. Gs Vigili del Fuoco Bolzano sq. B 202 punti,3. Cral Marzotto 199 punti. l

SCI / A SESTO PUSTERIA SUBITODOPPIETTA PER IL CEDAS IVECO

Doppio appuntamento sulla neve per lo CSAIn AltoAdige che ha organizzato impeccabilmente sulla pistaPorzen di Sesto Pusteria uno slalom gigante in duemanche: sabato 3 marzo in palio c'erano il Trofeo Sele il Trofeo Iveco. Partiamo dal primo, riservato allesquadre non aziendali / Clubs e Società. Il "Sel" èandato alla De Pretto / Comiz Schio Vicenza, che hamesso in riga il Cral Marzotto Valdagno e il Cral DePretto Schio B. Il Trofeo Iveco (riservato alle squadreaziendali), invece, resta in Alto Adige. A vincerlo, infat-ti, è stato proprio il Cedas Iveco Bolzano A, che graziealle prove di Panizzon, Casagrande, Manzini eBisinella si è lasciato alle spalle il Cral De Pretto Schiosq. A e l'Iveco Parts Torino. Per il team bolzanino si ètrattato di una grande doppietta, visto che il giorno pre-cedente era riuscito ad alzare al cielo anche il TrofeoBailo. Il miglior tempo assoluto, invece, è stato propriodi un pusterese, Markus Stoll, che sulla pista di casa,tracciata dalla scuola locale di sci (ottimo il lavoro svol-to anche dal direttore di gara Pino De Nicolò) ha fer-

mato le lancette sul 1'36"14, precedendo GiuseppePovolo e Siro Casagrande. La premiazione si è tenutapresso la sala congressi di Sesto, con il presidenteCSAIn Michele Liberi che ha fatto gli onori di casaassieme al vice presidente Sorbello e al consigliereDezulian. Si è tenuta anche una lotteria con il primopremio (un weekend in Val Pusteria) che è andato aRemo Pruner. Premio speciale, infine, ad AntonellaBelli dell'Iveco Torino, che si è infortunata durante lagara.l DONNE - Categoria O: 1) Laura Dal Prà (ComizSchio) 2.03.32, 2) Loredana Zicché (Cral MarzottoValdagno) 2.15.29, 3) Celina Zanella (Cral De PrettoSchio) 2.40.70.Categoria LMN: 1) Silvia Rossato (Comiz Schio)1.53.12, 2) Monica Bonato (Cral De Pretto Schio)2.10.12, 3) Anna Ciani (Comiz Schio) 2.11.50l UOMINI - Categoria H: 1) Tiberio Cracco (CralMarzotto) 1.50.86, 2) Roberto Manzini (Cedas IvecoBolzano) 1.52.95, 3) Remo Pruner (Cedas IvecoBolzano) 1.58.74. Categoria G: 1. Silvano Chiappin (Comiz Schio)1.41.93, 2. Bruno Elevati (Comiz Schio) 1.52.18, 3.Roberto Marazzina (Iveco Parts Torino) 1.52.94.Categoria F: 1) Giuseppe Povolo (Cral Marzotto)1.36.55, 2) Bruno Panizzon (Cedas Iveco Bolzano)1.41.90, 3) Roberto Carretta (Cral De Pretto) 1.47.17, Categoria CD: 1) Markus Stoll (Sportgruppe GknBrunico) 1.36.14, 2) Siro Casagrande (Cedas IvecoBolzano) 1.37.52, 3) Domenico Zotti (Cral De PrettoSchio) 1.39.29.Classifica squadre aziendali: 1) Cedas Iveco sq. A210 punti, 2) Cral De Pretto Schio sq. A 149 punti, 3)Iveco Parts Torino 143 punti.Classifica squadre non aziendali: 1) Comiz SchioVicenza p. 254, 2) Cral Marzotto Valdagno p. 190, 3)Cral De Pretto Schio sq. B p. 172. l

Il veterano Aldo Castello dell’Iveco Parts in azione

Concorrenti davanti ai pupazzi della Croda Rossa

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QUI FRIULI

TANTI AMICI DELLO CSAIN ALLAPRESENTAZIONE DELLA STAGIONE

Il Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia CSAInha presentato, a Tricesimo, i programmi per l’attivitàsportiva e culturale per la stagione 2012. Oltre cento-cinquanta persone hanno partecipato presso il risto-rante Belvedere all’oramai tradizionale appuntamentoche illustra il calendario di gare e manifestazioni che siterranno sull’intero territorio regionale e, allo stessotempo, traccia un bilancio di quanto si è realizzatonella stagione passata. All’appuntamento del 9 marzonon poteva mancare la consueta cornice di autoritàistituzionali del mondo politico e sportivo, che hannodato il loro saluto ai tanti tesserati presenti in sala. Ilvice presidente Nazionale CSAIn SalvatoreScarantino, ha espresso parole d’elogio per l’impegnoprofuso dal Comitato regionale durante tutto l’arcodella stagione 2011 e per gli ottimi risultati conseguitinell’attuale campagna di affiliazione e tesseramentoche per la prima volta comprende anche la sezioneciclismo. Il Consigliere regionale Roberto Molinaro, hapiù volte sottolineato l'impatto sociale che hanno Entidi promozione sportiva com’è lo CSAIn, vero e propriovolano per la diffusione della cultura sportiva e prota-gonista anche per quanto concerne le ricadute in ter-mini economici e turistici sul territorio regionale.Concetto ribadito anche dal dottor Italo Tavoschi,responsabile del nascente comitato provinciale diUdine e presidente del Gruppo teatrale “Barban” cheha invitato le istituzioni a sostenere il movimento tea-trale e culturale.La serata è stata impreziosita dalla presenza in sala dinumerosi gruppi folklorici della regione, che hanno illu-strato le loro numerose iniziative durante l’annata. Unabella serata all’insegna dello sport e della cultura che i

NON SOLO SCI PER LO CSAIN CHESCHIERA UNA SUPER SQUADRA

Non solo sci per il Comitato CSAIn Alto Adige ma moltealtre attività si svolgono durante l’anno, dagli scacchialla scherma, dalla pesca alla trota, ai grand prix ditennis e pallavolo. Sono 40 i responsabili di sezionisportive e ricreative CSAIn che organizzano dedicanoil loro tempo con passione. Il Comitato Alto Adige èrientrato nello CSAIn dopo 8 anni passati con un altroente di promozione. Il rientro in CSAIn è stato seguitopersonalmente dal Presidente Fortuna che a Bolzanoha ritrovato con piacere gli amici di una volta. Fortunaha ritrovato Hubert Sorbello, di origine siciliane, exolimpionico del bob e parapendio. Sorbello è vicePresidente del CSAIn Alto Adige e segue principal-mente i soci di lingua tedesca ed è pilota di tutte le ini-ziative sportive.La segreteria è seguita da Pino De Nicolò, già uomoCSAIn che si è dedicato in passato alle attività inver-nali nazionali. Uomo nuovo per lo CSAIn è MicheleLibori imprenditore di professione ma molto legatoall’Ente di cui segue con passione ogni attività. Neiprossimi mesi il Comitato Alto Adige sarà impegnatocon una serie di manifestazioni organizzate per i propriSoci. Sono in pieno svolgimento i campionati di calcioche si concluderanno a fine maggio. Il tennis è giàripartito con corsi e con la disponibilità di un campopresso il Centro Sportivo Cassa di Risparmio diBolzano. Nei prossimi giorni verranno definite le datepar la Coppa Assoimprenditori Alto Adige di calcio allaquale partecipano solo squadre aziendali. In program-ma anche due passeggiate cicloturistiche sulle bellepiste ciclabili di Bolzano e dintorni. «Per farla breve -racconta Hubert Sorbello - a settembre ci attende il 20°Grand Prix Cassa di Risparmio che propone in un’uni-ca giornata tre tornei: tennis, pallavolo e calcio a 7 suerba. Seguiranno poi tutte le altre attività dalla pesca aljudo, dalla bocce alla scherma». l

Il tavolo con le autorità che sono intervenute alla presentazione della stagione 2012 dello CSAIn del Friuli Venezia Giulia

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Ricchissimo il calendario delle attività proposte inquesto mese di aprile nella Marca Gioiosa eAmorosa come la descrisse il divino Dante.Si comincia subito dopo Pasqua con il TorneoRegionale di calcio a 11 riservato ai “cinquanten-ni”. Loreto Tasca, che cura l’organizzazione, è riu-scito a mettere insieme otto formazioni, espressio-ne di quattro diverse province: Belluno,Pordenone, Venezia e Treviso. Saranno tanti ipiedi buoni che calcheranno i tappeti erbosi e tor-neranno con la mente ai tempi quando qualcuno diloro indossava casacche di squadre professionisti-che. Per quanto riguarda i veterani un’altra impor-tante rassegna è quella delle “Vecchie Glorie Over40”. Le formazioni partecipanti saranno una ven-tina. Alla fine per le vincitrici delle due competi-zioni si apriranno le porte dello Stadio Tenni diTreviso, dove sabato 16 giugno si giocheranno lefinali.Asd Art Cucina - Il bravissimo Ivano Marchetto,presidente del Club, assistito dalla consorte Paola,dopo aver preparato i mani-caretti pasquali, si dediche-rà al “Corso di gastrono-mia” che offrirà ai parteci-panti la possibilità di cono-scere i segreti dei fornelliper preparare piatti a temada degustare nei fine serata.Saranno sei le lezioni, ini-zio il 10 aprile e conclusio-ne il 14 maggio, e alla fineattestato di merito per tutticon il distinguo per imigliori allievi. Il Circolo,che conta oltre 200 tessera-ti, è particolarmente attentonel valorizzare i prodotti delterritorio, nonché quelli sta-gionali come gli asparagi ele svariate “erbette campa-

gnole” che consentono la preparazione di succu-lenti risotti ma si fanno anche apprezzare comeprelibati contorni alle sceltissime carni proposte intavola. Una particolare citazione merita la cantina al cuisoffitto (come fossero lampadari…) fanno bellamostra dei saporiti, profumati e caserecci salumi.Provare per credere, siete inviati.Asd Piscine Quinto - Sono oltre 3.000 i soci del-l’effervescente società diretta da Walter Golfettoche si avvale della collaborazione di una decina diabilissimi istruttori. Aprile sarà il mese degli“esami” per gli oltre cento bambini che imparanoa nuotare ma si divertono anche, dal momento cheil dopo piscina è sempre ricco di novità e giochivari. L’estate, inoltre, si preannuncia quanto maiinteressante grazie ai centri estivi che coinvolge-ranno anche lo Sporting Zero Branco, ultima Asdaffiliata al Comitato di Treviso e che porterà anchel’ippica a far bella mostra nel programma genera-le.Asd Parabae Club - Oltre al mega raduno degliamanti del picnic di Pasquetta, l’importante asso-ciazione affiliata allo CSAIn trevigiano darà vita

LLAA PPRRIIMMAAVVEERRAA TTRREEVV IIGG IIAANNAA FFAARRÀÀ II LL PP II EENNOO DD II .. .. .. CCSSAAIINN

I bravi istruttori di nuoto della ASD Piscine Quinto di Treviso

di Pierluigi D’Incà

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in questo fine mese ad un super corso di addestra-mento riservato agli amici a quattro gambe. Leiscrizioni si stanno completando e sono previsteun centinaio di adesioni. Contemporaneamentenelle tiepide serate primaverili si concluderà ilCampionato Provinciale di Calcio a 5 che designe-rà la finalista della rassegna regionale. La manife-stazione si svolgerà a Caorle, la nota località bal-neare del litorale veneziano, presso il VillaggioTuristico Porto Felice. Sono attese una cinquanti-na di formazioni che daranno vita anche al trofeoGems Cup. Il tutto sarà coordinato da Michele DiGiambattista, “tosto” presidente del comitato diVicenza.European Football Cup CSAIN 2012 – La ven-tesima edizione della rassegna ideata dalDopolavoro Ferroviario di Treviso si svolgerà aPorec, in Croazia, dal 28 aprile al 1° maggio, gra-zie alla sinergia fra DLF, Lega Amatori Calcio eCSAIn Treviso. Sono tre gli appuntamenti: unoriservato agli Amatori con otto formazioni incampo, il secondo prevede la partecipazione dialtre otto squadre “veterane”, mentre il terzoriguarda il Calcio a 5 i cui appassionati si sfideran-no sul parquet del locale palasport. Le iscrizioni sisono chiuse e il totale delle presenze è di circa sei-cento fra agonisti ed accompagnatori, perché l’at-tività sportiva viaggerà a braccetto con una seriedi appuntamenti culturali che offriranno la possi-bilità di apprezzare le bellezze del territorio istria-no.Federazione Autonoma Birillistica Italiana(Fabi) - L’organizzazione, diretta con maestria dalPresidente Giuliano Fantin, oltre che coordinare ivari campionati locali, sarà parte attiva il 10 giu-gno nella “giornata dello sport” indetta dal ConiTrevigiano quando praticanti delle varie disciplineaffiliate si esibiranno in tutte le piazze della città.Sempre a livello dimostrativo sono previste altreoccasioni con i “campi mobili” per far conoscerequesta disciplina che merita davvero un plauso.Infine, se tempo e disponibilità lo permetterannola FABI-CSAIn sarà presente anche allo SportsDays previsto a metà ottobre alla Fiera di Rimini.l I ciclisti impegnati durante la seconda tappa

consiglieri nazionali CSAIn Maurizio Negro e NevioCipriani, hanno condotto con garbo e simpatia. ProprioCipriani ha terminato il proprio intervento con parole distima e ammirazione per lo CSAIN e per le sue tanteanime: «Ammirare i gruppi folklorici e conoscere le lorostorie, riempie il cuore di gioia e spinge noi operatori adare ancora più impulso alla nostra azione, perché ilcittadino sia consapevole che esistono Enti diPromozione che fanno della formazione e dello sportsano, la loro imprescindibile ragion d’essere». (MarcoPiva per CSAIn FVG) l

QUI LAZIO

CICLISMO, GRANDE AGONISMO PERIL VIA DELLA COPPA LAZIO 2012

Con le prime due prove, disputate rispettivamente l’11e il 18 marzo, è ripartita la storica Coppa Lazio di cicli-smo, la manifestazione promossa e organizzata dalloCSAIn Lazio sotto la regìa del responsabile delloCSAIn ciclismo di Roma Claudio Trovarelli. L’atto diapertura si è svolto nell’ospitale cittadina tirrenica diLavinio, frazione del comune di Anzio distante circa 50km da Roma. Ben 159 presenti all’appuntamento pres-so l'accogliente Centro Commerciale i Padiglioni con ilvia dato dal direttore di corsa Carlo Macci in una gior-nata dalla temperatura primaverile. Già dalla partenzasi notava come gli atleti avessero voglia di risvegliarsidal lungo letargo invernale. La categoria dei più giova-ni accendeva subito le micce producendo una fuga ditre uomini che sarebbe stata quella decisiva. Sul tra-guardo si concretizzava la prima vittoria per il pupillodel presidente Di Stefano Antonino, infatti FabioBorioni (Guidonia Bike) superava i compagni di fuga

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Le gare sono finite è tempo di festeggiare…

tutti i partecipanti. In evidenza le ginnaste delle socie-tà Altair e Workout di Catania, buona la prova dellaGym Center di Portopalo, ma da segnalare anche leassociazioni di Misterbianco, Belpasso e l’ottimo esor-dio della Sporting S.Paolo di Gravina. La direzionegenerale è stata della prof.ssa Italia Bianchini, mentreTiziana D’Arrigo e Claudia Alongi hanno avuto funzio-ne di giudici di gara. A seguire i risultati. Stella bronzo junior - 1) Sporting S.Paolo (MartinaPecorino, Federica Manara, Roberta Reito, EmelieSalamone); 2) Trainin Club Misterbianco; 3) AltairSport Village AcirealeStella bronzo coccinelle - 1) Gym Center Portopalo(Caterina Burgaretta, Emma Corallo, Elena Lorefice);2) Energy; 3) La Palestrina Belpasso.

Erasmo Ferrante (World Truck) e GaetanoBernardicurti (De Zan Vito Taccone). La seconda gara riservata a senior e veterani comin-ciava a spron battuto con numerosi tentativi di evasio-ne. La svolta della corsa al penultimo giro del circuito,quando dal gruppo allungavano sei atleti che riusciva-no ad accumulare circa 30” di vantaggio quanto basta-va per concludere in volata la corsa che veniva vintadal velocista Antonio Laghi (Deka ) che anticipa la“vecchia volpe“ Walter D’Aiuto. Ottimo il lavoro svoltodalle scorte tecniche Vessella di Roma, dalla protezio-ne civile, dal servizio sanitario di Latina e dai carabinie-ri della locale stazione.Si replicava domenica 18 con circa 200 cicloagonistipresenti nella tappa ospitata nello straordinario habitatnaturale del “ Giardino di Ninfa” in località Doganella(Lt), una realtà di grande pregio ambientale. Tempobuono e ventilato per le due partenze che hanno avutocome starter il direttore di corsa Armando Sartori. Primia prendere il via gli atleti della categoria giovani e adul-ti, seguiti da veterani e gentlemen. Un percorso impe-gnativo e selettivo. Nella categoria adulti il duro strap-po di Cori metteva in difficoltà anche gli atleti più pre-parati e da lì partiva una fuga di otto atleti non più ripre-si con Francesco Intreccialagli che regalava la vittoriaal suo presidente Nazzareno Conti (Conti D'AngeliEdifer Pomezia). Sul podio anche Fabrizio Trovarelli(World Truck) e Paolo Nardini (Conti D'Angeli). Anchela seconda gara era condizionata da un forte vento dimaestrale contrario alla marcia, causando selezionenel gruppo. La conclusione della corsa registrava ilsuccesso di Vito Bellini (Cicli Fatato ) che si aggiudica-va con merito la vittoria di tappa e la maglia di leader,dietro gli indomabili Roberto Costantini (Disoflex) eMarco Bondani (Franchi Valcelli). l

QUI SICILIA

SUBITO IN LUCE LE “STELLE” DELLAGINNASTICA SICILIANA

Ad Acicastello, in provincia di Catania, si è svolta il 18marzo la prima prova delle selezioni regionali CSAIn diginnastica ritmica: obiettivo ultimo la partecipazionealla finale regionale che si svolgerà il 26 maggio aCivitavecchia. Circa 120 partecipanti, per dodici asso-ciazioni di diverse province, si sono avvicendati nellediverse categorie “Stelle”, sempre con la massima ele-ganza sia nel corpo libero sia con l’utilizzo degli attrez-zi: palla, cerchio, nastro, clavette e fune. L’accoglientepalazzetto (Palacannizzaro) ha permesso il serenosvolgimento della gara sia per le ginnaste, tecnici, giu-ria sia per il numeroso pubblico intervenuto. Premi per

Alla competizione di ginnastica siciliana presenti 120 atlete

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Stella bronzo giovanissime - 1) Workout Catania(Gaia Meli, Carlotta Ardizzone, Marta Giordano); 2)Workout Via Pavia; 3) Gym Center Portopalo.Stella bronzo allieve - 1) Class Altair Sport &Benessere (Marta Argento, Carola Currenti, AlessiaMattia); 2) Workout Pavia A; 3) Workout Via LocatelliStella Argento giovanissime - 1) Altair la Piscina (AlicePiccolo, Egle Mazzarelli, Paola Di Franca); 2) EnergySq. A; 3) Gym Center Portopalo.Stella Argento allieve - 1) Altair la piscina (FrancescaCarbone, Giulia Tropea, Vittoria Bruno, Gicova Silvi);2) Gym Center Portopalo; 3) Trainin Club MisterbiancoStella Argento junior - 1) Company Ballet (PaolaFisichella, Agata Di Buono, Lucia Monsone, ValentinaNarcisi); 2) Training Club Misterbianco.Stella Oro allieve - 1) Altair la Piscina (EleonoraPiccolo); 2) Expression Dance. Coppia Allieve - 1)Gym Center (Luna Lupiano, Claudia Giuliana). Coppia Master - 1) Gym Center (Beatrice Nardone,Marilisa Scollo). Singolo Master - 1) Gym Center(Annamaria Campisi). Singolo Giovanissime - 1)Gym Center (Maria Di Natale). Singolo Junior - 1) LaPalestrina (Sofia Giulia Moschetto). l

Un grande e ambizioso progetto quello delloCSAIn per il 2012 con tutte le attività sportive ericreative, da febbraio a settembre, organizzate daicomitati provinciali, regionali e dalle sezioni spor-tive nazionali: “Sport & Salute con lo CSAIn”.Anche la sezione Wushu Kung-Fu farà la sua partecon diverse iniziative già collaudate negli anni inambito regionale, nazionale ed internazionale. Inparticolare con la disciplina del Taiji Quan che perla sua specificità, più di qualsiasi altra attività fisi-ca riesce a coniugare lo sport con la salute. Meditazione in movimento, ginnastica dolce, arte

marziale, metodo di relax e di elevazione spiritua-le, tutto questo è il Taiji Quan che, a ragione, èconsiderato una preziosa eredità della Cina, terraricca di tradizioni e culture millenarie. L’armoniatra movimento fisico e attività mentale è la princi-pale caratteristica di questa disciplina; nel Taiji ilcorpo e la mente interagiscono alla continua ricer-ca di un equilibrio, spesso una contrazione musco-lare o una postura sbagliata possono essere legatead un blocco di energia che si può ridurre o elimi-nare con tecniche combinate di Taiji Quan.Esso gioca un ruolo attivo nella prevenzione e nel

trattamento delle malattie, contrastando l’invec-chiamento precoce e rafforzando la salute. Perquesti motivi in Cina viene anche chiamato “Artedi lunga vita”. La pratica del Taiji consiste princi-palmente nell’esecuzione di una serie di movi-menti lenti e circolari che ricordano un’elegantedanza silenziosa. La tendenza all’innalzamentodell’età media della popolazione trova in questapratica una risposta ideale alle esigenze di movi-mento e di miglioramento della qualità della vita;La base culturale e filosofica di quest’antica artemarziale cinese è fondata sul concetto taoista diYing-Yang, l’eterna alleanza degli opposti, appli-cando, nella pratica, le tecniche e i principi direspirazione e concentrazione del Qigong. I movi-menti rendono il corpo forte, leggero e agile, resti-tuiscono fluidità e scioltezza. Si possono impararee praticare in qualunque momento della vita. Sipuò fare ovunque, al chiuso o all’aperto, di matti-na o di sera. Ottima la pratica in situazione di ria-bilitazione delle articolazioni. Negli anni tante leiniziate di Taiji CSAIn, sempre guidate e direttedal M° Nello Mauro, iniziative che continua per lasalute di tutti gli amici dello CSAIn. l

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CON CSAIN E FENAM SUCCESSODEL 1° TROFEO “KARATE INSIEME”

Il 18 marzo presso il palazzetto Comunale diMascalucia (CT) si è svolto con ampia partecipazioneil 1° Trofeo “Karate Insieme”. Ottimo e professionale illavoro svolto dalla società organizzatrice Indoor Clubin collaborazione con i comitati regionali dello CSAIn eFenam (Federazione nazionale arti marziali).Impeccabile la direzione arbitrale affidata ai MaestriAlfredo Aiello e Davise Riso (Responsabile KarateCSAIn Sicilia). I circa 180 partecipanti, provenienti dadiverse province, hanno dato luogo a una piacevole,amichevole e sportiva giornata di gara. In evidenza gli atleti dell’Indoor Club di Mascalucia,Altair di Catania (prima nelle categorie femminili),Karate Club di Scoglitti (RG), Athena di Militello,Kenpokai di Messina. La lunga giornata ha visto pre-miare alla fine ben ventotto categorie fra Kata eKumite, un risultato reso possibile dalla collaborazionefra tutti i tecnici, i dirigenti e i giudici presenti. Unanuova eccellente dimostrazione dell’ottima collabora-zione in Sicilia tra CSAIn e Fenam. l

CONS

IGLIO

NAZ.

VALLE D’[email protected]: Claudio HérinPIEMONTEcell. 335/8099671 fax 015/[email protected]: Pierfranco GilardinoLOMBARDIAcell. [email protected] Vitale MontiTRENTINO ALTO ADIGE(tel. e fax 0461/983894)Presidente: Paolo MontresorVENETOtel. 045/7153017 [email protected]: Eugenio FerrariFRIULI VENEZIA GIULIAtel. 0432/851560 [email protected]: Nevio CiprianiLIGURIAtel. e fax 010/317751,[email protected]: Sergio CorradiEMILIA ROMAGNAtel.e fax 051.802710 338.8966679

email: [email protected]: Franco VignoliTOSCANAtel. e fax. 0586.807646cell. 329.9889628 email: [email protected]: Gianfranco RaugeiUMBRIAtel. 075/5004591 fax 075/[email protected]: Moreno BottausciMARCHEtel. e fax 071.7590610 tel. 071.7592005 cell. 329.3817007Presidente: Antonio [email protected] [email protected]: Marcello PaceABRUZZOtel. e fax 0863/509346Presidente: Sante VolpeMOLISEtel. e fax 0865/955159Presidente: Carlo De Lisi

[email protected] CAMPANIAtel. 089/[email protected]: Gerardo Dino TorrePUGLIAtel. 080/5503679fax 080/5503603Presidente: Sergio [email protected]. e fax 0975/383186Presidente: Giuseppe Pascale [email protected]. 0981/56103Presidente: Antonio Faillace [email protected]. 095.397040 fax [email protected]: Luigi Fortuna (ad interim)SARDEGNAtel. 070-4818839 fax 070/41492 cell. 339-3668898Presidente: Giorgio [email protected]

PRESIDENTI ONORARIFiorenzo MAGNIAntonio MAURIEugenio KORWIN

PRESIDENTELuigi FORTUNA

VICE PRESIDENTIBiagio Nicola SACCOCCIO (vicario)*Franco CACELLI*Salvatore SCARANTINO*

CONSIGLIERILivio BORRELLILuigi CAVALIERE*Antonio CELONA*Nevio CIPRIANISergio CORRADILuigi D’INCA’Rosario FATUZZO*Eugenio FERRARIRaffaello GERMINIEnea GOLDONI*Piercarlo IACOPINI*Gabriele MARTINUZZIMaurizio NEGROCristiana TORRE*

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIRoberto SELCI (presidente)Domenico CORSINI (effettivo)Salvatore SPINELLA (effettivo)Tiziano DANIELI (supplente)Anna Laura LAURETTI (supplente)

* = membro di giunta

consiglio nazionale

comitati regionali

COMI

TATI

REGIO

NALI

L’ ORGANIGRAMMA

V.PRESIDENTE CON DELEGA ALLO SPORT: Salvatore ScarantinoCONSIGLIERI NAZIONALI COORDINATORI: Luigi Cavaliere; Antonio Celona; Piercarlo Iacopini;

organizzazione sportiva nazionale

COMM

ISSION

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RAPPORTI ASSICURATIVI: Cristiana TorreCARTE STATUTARIE: Rosario Fatuzzo; Cristiana TorreMARKETING E SPONSOR: Luigi Cavaliere; Nevio Cipriani; Pier Carlo IacopiniPROMOZIONE IMMAGINE E MERCHANDISING: Antonio Celona; Raffaello GerminiCULTURA E TEMPO LIBERO: Sergio Corradi; Enea Goldoni; Maurizio NegroINNOVAZIONE ATTIVITA' SPORTIVA: Livio Borrelli; Eugenio Ferrari; Gabriele MartinuzziAMBIENTE: Livio Borrelli; Sergio Corradi; Rosario Fatuzzo; Eugenio Ferrari FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO: Luigi Fortuna; Michele Barbone; Franco Cacelli

ARRAMPICATA SPORTIVAMarco Alfano, Bruno Biceco, Pietro CecereATLETICA LEGGERA (In promozione) Domenico De CandiaAVVIAMENTO AL PUGILATO (In prom.)In collaborazione con la FIPBARCHE A VELA E GIOCHI DA SPIAGGIA (In promozione) Romeo MignaccaBILIARDODiego SolitoBOCCE ALLA VENETAEnea GoldoniCALCIO TAVOLO (In promozione)Enrico CorsoCANOA (In promozione)Francesco BediniCICLISMOBiagio Nicola SaccoccioDIVERSAMENTE ABILI E SPORTSOCIALEAntonio Celona, Nicola Cottone,Carlo De NicolaFRECCETTELuciano CasertaGIOCHI ELETTRONICI (In promozione)Sebastiano SilluzioGIOCHI DI SALA, CALCIO BALILLA(In promozione)Libero Cuccu, Alessandro Parisia INDOOR CYCLING (In promozione)Marco CedroniLOTTA (In promozione)Alessandro Lupi, Michele RosatiMARCIA NON COMPETITIVADante Giuntini, Giampiero SaettoniNUOTO Fabrizio Breveglieri, Luigi Binetti,Luigi Cavaliere, Franco FilippelloGiuseppe Spinelli, Gianfranco ToppiPALLACANESTRO (In promozione)Giorgio Faustinoni, Massimiliano Serrao,Maurizio Vortici, Luigi GiuliniPALLAVOLO E BEACH VOLLEYSalvatore De Domenico,

Francesco Ferlito,Calogero Massimo ScibettaPESCA SPORTIVAEugenio Ferrari, Roberto Graziosi,Rosario SergiPESISTICA E CULTURA FISICA (In prom.)Giovanni ScarantinoSCHERMACarlo Macchi, Luca PaitaSCIPier Carlo Iacopini, Giuliano Piacentini,Lucio SadochSOFT AIR (In promozione)Roberto Coculo, Francesco Montagner,Paolo QuagliaSPORT EQUESTRIMassimo Garavini, Elisabetta MoscaSPORT MOTORISTICI (In promozione)Massimo Di BraccioSQUASHMarco VercesiSUBACQUEABruno GalliTAVOLE E VELE ACQUA E NEVE (In promozione) Paolo SilvestriTENNIS (In promozione)Michele Battezzati, Mario Giangualano,Ruggiero RaffaeleTENNISTAVOLO, PALLATAMBURELLO,DAMA, BADMINTON (In promozione)Raffaele ReginaTIRO CON L'ARCO (In promozione)Giuseppe Domenico PalumboTIRO E TIRO A VOLO (In promozione)Giuseppe CuratoloSETTORE ARTI MARZIALI (Coordinatore Sebastiano Mauro)FULL CONTACT (In promozione)David FasanoJU JITSUCosimo Costa, Alfio Petralia,Alessandro RambuschiJUDOPietro Amendola, Maria Cristina Cirillo,Giuseppe Tamburo

KARATECosimo Cavallo, Fabrizio Fili,Mauro Mion, Davide RisoKICK BOXING (In promozione)Carlo PasseriniTAEKWONDO (In promozione)VIET VO DAO (In promozione)Franco Fragiacomo, Raoul PianellaWUSHUGino Battista, Giuliano Fulvi, Luca Piazza, Carmelo ScalettaSETTORE CALCIO(Coordinatore Pierluigi D’Incà)CALCIO A 5Francesco Brughini, Damiano Manzoni, Fabrizio Montante, Gianfranco RaugeiCALCIO A 7 e A 8 (In promozione)Federico Belati, Roberto Borio,Giuseppe ManiscoCALCIO A 11 e BEACH SOCCERPierfranco Gilardino, Francesco LafuentiRoberto LovisonSETTORE DANZA(Coordinatore Franco Ventura)DANZABarbara Raselli, Enzo SilluzioHIP HOPSara D’Amico, Margherita VasselliSETTORE GINNASTICA(Coordinatrice Italia Bianchi)GINNASTICA AEROBICASonia BlancoGINNASTICA ARTISTICAGiuseppe Cannavò, Daniela Stabile,Rosa Conterno, Maurizio FerulloGINNASTICA RITMICATiziana D'Arrigo, Daniela ValentinettiJAZZERCISE (In promozione)Paola BiancoFORMAZIONE SPORTIVADIFESA PERSONALEFabio Cavallaro, Cosimo CostaCALCIO E FITNESSMassimo Annibali, Marcello Pace

commissioni nazionali dello sport SEGRETERIA NAZIONALE SPORT tel 06 27858322 fax 06 27867028 email: [email protected]

commissioni nazionali

AUTOMOBILE CLUB D'ITALIA (Aci, Via Marsala 8, 00185 Roma)FEDERAZIONE ITALIANA ATLETICA LEGGERA (Fidal, Via Flaminia Nuova 830, 00189 Roma)FEDERAZIONE GINNASTICA D'ITALIA (FGdI, Viale Tiziano 70, 00196 Roma) FEDERAZIONE ITALIANA PUGILISTICA (FPI, Viale Tiziano 70, 00196 Roma)FEDERAZIONE ITALIANA HOCKEY (FIH, Viale Tiziano 74, 00196 Roma)FEDERAZIONE ITALIANA WUSHU-KUNG FU* (FIWuK, Largo Lauro De Bosis 15, 00194 Roma) * Disciplina associata al Coni

ALFA Accordo Libero Federativo tra Associazioni Via Giardino, 8 - 30175 Venezia Presidente: Carlo Tosetti (333.4156851) tel. fax 041-5344209 [email protected] Associazione Nazionale Federativa Circoli Via Verga, 3 - 58100 Grosseto Presidente: Gabriele Martinuzzi tel. 348-8805237 fax 0572-901660ARBAV Associazione Regionale Bocce alla Veneta c/o Andrea Pozzato (segr. gen.) Via Borgo Musiletto, 2 - 35013 Cittadella PD tel. 329-1052158 [email protected] Presidente: Enea GoldoniCIAS Centro Intern. Amici della Scuola Via dei Coronari, 181 - 00186 Roma tel. fax 06-68309516 e-mail:[email protected],sito: www.ciasonline.it Presidente: Edmondo Coccia Segretario Generale: Pina GentiliENALCACCIA P.T. Enalcaccia Pesca e Tiro Via La Spezia, 35 - 00182 Roma tel. 06-77201467-68-69 fax 06-77201456Presidente: Lamberto Cardia. Segretario Generale: Giuseppe Tarullo e-mail: [email protected] Federazione Autonoma Birillistica Italiana Via Generale Pennella, 12 - 31100 Trevisotel. fax 0422-304200 336-422003 ab. 0422-451870 Presidente: Giuliano FantinFIAS Federazione Italiana Attività Subacquee Viale Andrea Doria, 8 - 20124 Milano Tel. 02.6705005 340-9305274 Fax 02.67077302 e mail: [email protected] Presidente: Bruno GalliFIGF Federazione Italiana Gioco Freccette Via Generale Pennella,12 - 31100 Treviso [email protected], [email protected] www.FIGF_ITALIA.IT tel. fax 0422-307209 Presidente: Luciano Caserta Segretario: Maurizio VitariFITA Federazione Italiana Teatro Amatori Via di Villa Patrizi, 10 - 00161 Roma tel. 06-89760643, fax 06-89761825Presidente: Carmelo Pace. Segretario Generale: Giovanni D’Aliesio (tel. 019-821950) [email protected] - [email protected] UFI Unione Folclorica Italiana Piazza Duomo Palazzo Bassi - 33081 Aviano PN [email protected]: Paolo Vidotto Segretario: Laura Galbato 0481-888697

associazioni specialistiche

ASS.

SPEC

IALIST

ICHE

convenzioni con le federazioni

protocolli d’intesaANIF EuroWellness Associazione Nazionale Impianti Fitness&Sport Via Cornelia, 493 - 00166 Roma Tel. 06 61522722 Fax 06 61532994. Presidente Giampaolo Duregon. e-mail [email protected] ANG&OS Associazione Nazionale Gestori e Operatori Sportivi via San G. Bosco 56/a Ivrea (TO), [email protected] - Presidente Luciano GemelloASD ISEF TORINO "EUGENIO MEDA" e SSD ISEF TORINO c/o Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienza Motorie, piazza Bernini 12, TorinoASD ICYFF Group Cycling (Indoor Cycling Fitness Federation) Pres.: Alfredo Venturi. Via Stazione, 47 – 40037 Sasso Marconi (BO)BASICNET Presidente Marco Boglione sede Largo Maurizio Vitale 1, TorinoFDTI Italia - Federazione Dilettantistica Taekwondo Italia Via XX Settembre 4/6 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-245850 fax 0331-708517 Presidente Vitale Monti [email protected] (sezione di promozione) Tecnici di danza sportiva Walter Santinelli, via Gregorio XIII, 153, 00167 Roma. Tel e fax 06-66012962FITNESS ITALIA Presidente Fabiana Annibali Via Aldo Moro 318, 03100 Frosinone, www.fitnessitalia.org, [email protected] FNIGE Federazione Nazionale Italiana Gioco Elettronico Piazza IV Novembre, 4 - 20124 Milano (MI). Tel: 02-67165662 www.fnige.orgMAA The International Martial Arts Federation Via Epomeo, 523 Napoli Tel/fax 081 3655310 cell. 333 1432283 email segreteria [email protected]. Presidente Massimo Curti Giardina