natale 2015

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lucia/ madonnina mia ascoltami ti prego, io, mio padre e mia madre siamo partiti dall’albania, per venire in italia , papa’ dice che se arriviamo in italia ci salviamo , la nave che ci porta e’ molto malandata e io ho una gran paura, il capitano pero’ ci ha assicurato che arriveremo tutti sani e salvi , speriamo bene, madonnina fai che tutto vada bene ( sullo sfondo i bambini continuano a giocare alcuni seduti altri in piedi ) ( un bambino la raggiunge sul proscenio) lucia, lucia, dai vieni a giocare , ma che stai facendo? lucia/ sto guardando il mare, e’ bellissimo marco/ gia’ , qui c’e solo mare lucia/ per forza siamo su una nave marco/ ma l’italia dove sta? natale in italia…forse farsa in musica per bambini di oreste de santis – 2006 opera depositata presso la siae di napoli http://www.orestedesantis.com – [email protected] 1 lucia/ ci sta, ci sta, stai tranquillo e prima o poi arriveremo marco/ stanotte ho sognato che la nave si affondava e finivamo tutti in mare , lucia/ uh mamma mia ma che dici? marco/ tutti gridavano , sentivo un sacco di voci, mamma, mamma, papa’ , aiuto , aiuto, affogo, affogo e poi ad un certo punto sono arrivati gli squali e… lucia/ basta, basta smettila mi fai paura , marco/ e va bene , mi sono svegliato tutto sudato, menomale che era solo un sogno , pero’ a volte e’ successo veramente lucia/ a noi non succedera’ stai tranquillo marco/ arriveremo domani e tra qualche giorno sara’ natale, lucia/ chissa’ com’e’ il natale in italia marco/ te lo dico io, , le strade saranno tutte illuminate lucia/ si , e anche i negozi tutti luccicanti e addobbati a festa marco/ pieni di tante belle cose da mangiare come arrivo in italia, voglio fare una scorpacciata di caramelle e cioccolate come non ho mai fatto in vita mia e tu? lucia/ io per il momento voglio solo arrivare tutta intera marco/ gia’ speriamo bene, dai adesso vieni , raggiungiamo gli altri ( si uniscono al gruppo già pronto per il balletto un bambino in piedi nel

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Page 1: Natale 2015

lucia/ madonnina mia ascoltami ti prego, io, mio padre e mia madre siamo partiti dall’albania, per venire in italia , papa’ dice che se arriviamo in italia ci

salviamo , la nave che ci porta e’ molto malandata e io ho una gran paura, il capitano pero’ ci ha assicurato che arriveremo tutti sani e salvi , speriamo bene, madonnina fai che tutto vada bene ( sullo sfondo i bambini continuano a giocare alcuni seduti altri in piedi ) ( un bambino la raggiunge sul proscenio) lucia, lucia,

dai vieni a giocare , ma che stai facendo? lucia/ sto guardando il mare, e’ bellissimo marco/ gia’ , qui c’e solo mare lucia/ per forza siamo su una nave

marco/ ma l’italia dove sta? natale in italia…forse farsa in musica per bambini di oreste de santis – 2006 opera depositata presso la siae di napoli

http://www.orestedesantis.com – [email protected] 1 lucia/ ci sta, ci sta, stai tranquillo e prima o poi arriveremo marco/ stanotte ho sognato che la nave si affondava e finivamo tutti in mare , lucia/ uh mamma mia ma che dici? marco/ tutti gridavano , sentivo un sacco di voci, mamma, mamma, papa’ , aiuto , aiuto,

affogo, affogo e poi ad un certo punto sono arrivati gli squali e… lucia/ basta, basta smettila mi fai paura , marco/ e va bene , mi sono svegliato tutto sudato, menomale che era solo un sogno , pero’ a volte e’ successo veramente lucia/ a

noi non succedera’ stai tranquillo marco/ arriveremo domani e tra qualche giorno sara’ natale, lucia/ chissa’ com’e’ il natale in italia marco/ te lo dico io, , le

strade saranno tutte illuminate lucia/ si , e anche i negozi tutti luccicanti e addobbati a festa marco/ pieni di tante belle cose da mangiare come arrivo in italia, voglio fare una scorpacciata di caramelle e cioccolate come non ho mai

fatto in vita mia e tu? lucia/ io per il momento voglio solo arrivare tutta intera marco/ gia’ speriamo bene, dai adesso vieni , raggiungiamo gli altri ( si uniscono al gruppo già pronto per il balletto un bambino in piedi nel cerchio) IO QUANDO ARRIVO IN ITALIA LA PRIMA COSA CHE VOGLIO FARE LO SAPETE QUAL’E’? TE

LO DICO IO ….UNA DOCCIA MA QUALE DOCCIA, VOGLIO ANDARE SULLE GIOSTRE E GIOCARE TUTTO IL GIORNO PRIMA FATTI UNA DOCCIA CHE PUZZI

COME UNA CAPRA, PUZZOLONE ( tutti ridono) E GIA’ PERCHE’ TU SEI PROFUMATO, PUZZIAMO TUTTI E’ NORMALE ABBIAMO SOLO L’ACQUA PER

BERE , NON LA POSSIAMO MICA SPRECARE PER LAVARCI NATALE IN ITALIA…FORSE Farsa in Musica per Bambini di Oreste De Santis – 2006 Opera depositata

presso la SIAE di Napoli http://www.orestedesantis.com – [email protected] 3 A ME, MIA MADRE MI HA PROMESSO CHE PER

QUESTO NATALE IN ITALIA , MI FARA’ UN BELLISIMO REGALO IO MI RICORDO CHE ( quando stavo in Albania) L’ULTIMO NATALE IN ALBANIA , MIO PADRE PIANGEVA PERCHE’ NON AVEVA I SOLDI NEMMENO PER COMPRARMI UNA

BAMBOLA ( al mio onomastico) E TU CHE HAI FATTO? IO GLI HO DETTO CHE NON M’IMPORTAVA SE NON MI FACEVA IL REGALO PERO’ LUI MI HA

PROMESSO , CHE UNA VOLTA IN ITALIA, CON I PRIMI SOLDI CHE GUADAGNERA’ MI REGALERA’ UN BELLISSIMA BAMBOLA IO CE L’HO LA

BAMBOLA ( ne mostra una mal ridotta) SI CHIAMA ROSA MA E’ TUTTA SPORCA

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QUANDO ARRIVO IN ITALIA LE FACCIO UN BEL BAGNETTO E GLI COMPRO UN VESTITO TUTTO NUOVO , E VEDRETE SARA’ BELLISSIMA QUALCUNO DICE CHE I BAMBINI ITALIANI A NATALE ( oppure quando è festa) RICEVONO UN SACCO DI REGALI IO VORREI SOLO UNA BELLA BAMBOLA IO MI ACCONTENTEREI DI UN TRENINO CON LA GROTTA ALTRO CHE REGALI , A ME MIO PADRE MI HA

DETTO CHE COME ARRIVIAMO IN ITALIA, ANCH’IO DOVRO’ LAVORARE TU? MA SEI UN BAMBINO? CHE COSA POTRESTI FARE? IO NON LO SO, MA LUI HA

DETTO CHE CI SONO TANTI TIPI DI LAVORI CHE POSSO FARE ADAN/ LO SO IO CHE TI FARA’ FARE, TI FARA’ CHIEDERE LA CARITA’ PER LE STRADE DICONO

CHE GLI ITALIANI SONO MOLTO GENEROSI CON I BAMBINI ADAN/ OPPURE TI FARA’ VENDERE GLI ACCENDINI E FAZZOLETTI DI CARTA AI SEMAFORI MA TU

CHE NE SAI ? ADAN/ FIDATEVI, LO SO, LO SO LUCIA E TU COSA HAI CHIESTO PER NATALE ? ( per la tua festa) NATALE IN ITALIA…FORSE Farsa in Musica per

Bambini di Oreste De Santis – 2006 Opera depositata presso la SIAE di Napoli http://www.orestedesantis.com – [email protected] 4 LUCIA/ IO SPERO

SOLO DI ARRIVARE SANA E SALVA INSIEME A MIO PADRE E MIA MADRE, QUESTI VIAGGI SONO MOLTO PERICOLOSI ANCH’IO VOGLIO ARRIVARE SANA E SALVA , IO SE CADO IN MARE MUOIO DI SICURO, NON SO NUOTARE NEMMENO

IO , SPERIAMO BENE IO STANOTTE HO SOGNATO CHE LA NAVE….. LUCIA/ MARCO , PER FAVORE STAI ZITTO MARCO/ VA BENE , VA BENE STO ZITTO IO STO PREGANDO LA MADONNINA DA QUANDO SIAMO PARTITI ADAN/LO SAI

CHE HO SENTITO CHE L’ALTRA VOLTA UNA NAVE E’ AFFONDATA, SONO MORTI 10 BAMBINI MA PERCHE’ DICI SEMPRE QUESTE COSE BRUTTE? ADAN/ NON LE HO DETTE IO, LE HO SENTITE DAI GRANDI , PARLAVANO SOTTO VOCE MA IO HO CAPITO TUTTO E ALLORA PREGA PURE TU CHE TUTTO VADA BENE MA VOI LO SAPETE COSA SUCCEDE UNA VOLTA SBARCATI? QUALCUNO DICE CHE CI FANNO MANGIARE, CI FANNO LA VISITA MEDICA E POI… E POI… E POI

CHE SUCCEDE LO SAI O NON LO SAI? ADAN/ VE LO DICO IO CHE SUCCEDE…..DOPO SBARCATI CI RIMANDANO A CASA COME A CASA, QUALE

CASA? ADAN/ DI NUOVO IN ALBANIA TU DICI SOLO COSE BRUTTE , IO IN ALBANIA NON CI VOGLIO TORNARE ADAN/ SE PERO’ HAI GIA’ QUALCUNO IN

ITALIA CHE TI PUO’ OSPITARE TI FANNO RIMANERE IN ITALIA IO HO UNO ZIO NATALE IN ITALIA…FORSE Farsa in Musica per Bambini di Oreste De Santis –

2006 Opera depositata presso la SIAE di Napoli http://www.orestedesantis.com – [email protected] 5 IO INVECE NON TENGO NESSUN PARENTE LUCIA/ MIO PADRE DICE CHE UNA VOLTA ARRIVATI ANDREMO DA MIO CUGINO LUI GLI TROVERA’ UN POSTO DI LAVORO, E ANCHE MIA MADRE LAVORERA’ E TU

CHE FARAI? LUCIA/ IO ANDRO’ A SCUOLA, UNA SCUOLA VERA , TUTTA PULITA , SENZA L’ACQUA CHE TI CADE ADDOSSO SI, CON I RISCALDAMENTI

PER QUANDO FA FREDDO E UNA PALESTRA DOVE GIOCARE A PALLONE, ANCH’IO VOGLIO GIOCARE A PALLONE IO DIVENTERO’ UN GRANDE

CALCIATORE, UNO, DUE , TIRO GOL ( mima un’azione di calcio) DIVENTERO’ COME MARADONA SI COME MARADONA, MA STAI ZITTO PERCHE’? ANCHE

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MARADONA ERA UN BAMBINO COME ME SI MA TU TI CHIAMI SAIMIN MICA MARADONA IO IN ALBANIA A SCUOLA NON CI ANDAVO PROPRIO , STAVO

SEMPRE FUORI A GIOCARE LUCIA/ A ME LA SCUOLA PIACE MOLTO, VOGLIO STUDIARE , STUDIARE ASSAI FINO A DIVENTARE UN DOTTORE E PERCHE’

PROPRIO IL DOTTORE? LUCIA/ VOGLIO CURARE I BAMBINI MALATI ADAN/ BRAVA HAI SCELTO PROPRIO UN BEL LAVORO E PERCHE’? ADAN/ I DOTTORI IN ITALIA GUADAGNANO UN SACCO DI SOLDI E TU CHE NE SAI? L’HO SENTITO

DAI GRANDI MA TU STAI SEMPRE A SPIARE I GRANDI ? ADAN/ SI) LA DOVRESTI SMETTERE LO SAI ? ADAN/ E PERCHE’? PERCHE’ CI SONO COSE CHE NOI NON POSSIAMO ANCORA CAPIRE COME SAREBBE, PERCHE’ SIAMO SCEMI? MA CERTO CHE SEI SCEMO SEI IO SONO SCEMO TU SEI CORTO E PELOSO COME

UN RAGNO , VA BENE? IO NON SONO UN RAGNO ALLORA TIENI LA LINGUA LUNGA COME UN SERPENTE ( fa le smorfiacce) IO NON SONO UN SERPENTE

HAI CAPITO? INSOMMA LA FINITE STATE SEMPRE A LITIGARE, BASTA LUCIA MA A COSA STAI PENSANDO? LUCIA/ STO PENSANDO QUANDO ANDAVO A

MARE CON MIO PADRE E MIA MADRE , ERA UNA COSA BELLISSIMA, MI PORTAVANO A VEDERE I PESCATORI CHE GETTAVANO LE RETI, C’ERANO UN

SACCO DI FAMIGLIE E TANTI BAMBINI CON GLI AQUILONI E NON TI PREOCCUPARE, IN ITALIA CI SONO TANTE BELLE SPIAGGIE LUCIA/ GIA’ , MA

QUELLE ALBANESI NON LE DIMENTICHERO’ MAIRESA LA VEDI QUELLA ( indicando Lucia) SI, SI LA VEDO E’ ALBANESE

( disprezzando, o con paura) PERCHE’ LO DICI COSI’ PERCHE’ COME L’HO DETTO? NATALE IN ITALIA…FORSE Farsa in Musica per Bambini di Oreste De

Santis – 2006 Opera depositata presso la SIAE di Napoli http://www.orestedesantis.com – [email protected] 11 COME SE FOSSE

UN MOSTRO SI E’ VERO ANCHE A ME E’ SEMBRATO COSI’ SI MA E’ ALBANESE E’ ALLORA? E’ INNANZITUTTO UNA BAMBINA COME NOI COME NOI? MA SI COME

NOI HO SAPUTO CHE VUOLE FARE IL DOTTORE IO NO, IO VOGLIO FARE LA MAESTRA MA NON SA NEMMENO PARLARE BENE L’ITALIANO MA E’ NORMALE E’ ALBANESE IMPARERA’ PIANO, PIANO DAI SEDIAMOCI MA LA MAESTRA NON C’E’ ANCORA MA ADESSO VIENE, DAI SEDIAMOCI ( lucia sta nel banco da sola) ( ad alta voce i maschietti coro sfottendo cantato) E’ ARRIVATA L’ALBANESE

PARA PONZI PONZI PO TUTTA SPORCA E MALATICCIA PARA PONZI PONZI PO ( gridato con grinta) IO MI CHIAMO LUCIA , AVETE CAPITO SI, LUCIA

L’ALBANESE ( qualcuno ride) LUCIA/ MA PERCHE’ CE L’AVETE CON ME , IO NON VI HO FATTO NIETE ( le femminucce) LASCIALI PERDERE SONO TUTTI

STUPIDI AVANTI SMETTETELA MA COME SEI ARRIVATA? NATALE IN ITALIA…FORSE Farsa in Musica per Bambini di Oreste De Santis – 2006 Opera depositata

presso la SIAE di Napoli http://www.orestedesantis.com – [email protected] 12 HO FATTO UN LUNGO VIAGGIO SU UNA NAVE

DAVVERO? SI, ERA NOTTE E FACEVA MOLTO FREDDO STAVI DA SOLA? NO, NO, CERANO ANCHE I MIE GENTITORI E UN SACCO DI BAMBINI COME NOI MA PERCHE’ SIETE VENUTI IN ITALIA ? IN ALBANIA C’E MOLTA POVERTA’LE

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SCUOLE NON FUNZIONANO BENE MIO NONNO E’ STATO IN AMERICA QUANDO ERA GIOVANE Lucia/ERA EMIGRANTE ANCHE LUI SI, DICEVA CHE IN ITALIA

C’ERA LA FAME Lucia/PROPRIO COME IN ALBANIA , NON SI PUO’ STARE IN UN PAESE SE C’E LA FAME ,ABBIAMO TUTTI IL DIRITTO DI VIVERE E MIGLIORARE OGNUNO A CASA PROPRIA PERO’ MA QUALE CASA? IO IN ALBANIA VIVEVO IN UNA BARACCA E QUANDO PIOVEVA SI ALLAGAVA TUTTA, LA NOTTE FACEVA

FREDDO , STAVI COME I TERREMOTATI SI, E QUALCUNO STAVA ANCHE PEGGIO DI ME MI DISPIACE TU CI SARESTI STATA IN UNA CASA COSI’? NO, NO ,

MA CHE DICI ? IO A CASA MIA HO UNA STANZA TUTTA PER ME LUCIA/ IO VOGLIO STUDIARE E DIVENTARE DOTTORE, E MAGARI UN GIORNO AVERE

UNA CASA VERA CON UNA STANZA PER MIO FIGLIO , PROPRIO COME CE L’HAI TU E TUO PADRE E TUA MADRE DOVE STANNO? PER ADESSO STIAMO INSIEME DA MIO CUGINO DORMIAMO TUTTI IN UNA STANZA UH MAMMA MIA, MA TUO

PADRE CHE FA? NATALE IN ITALIA…FORSE Farsa in Musica per Bambini di Oreste De Santis – 2006 Opera depositata presso la SIAE di Napoli

http://www.orestedesantis.com – [email protected] 13 MIO PADRE LAVORA TUTTO IL GIORNO FA IL MURATORE E LA SERA STA MOLTO STANCO UH POVERINO LUI PERO’ DICE CHE E’ CONTENTO MA COME E’ CONTENTO? SI, PERCHE’ DICE CHE IN ITALIA AVREMMO UN FUTURO E CHE IO NON SOFFRIRO’

COME HA SOFFERTO LUI DA BAMBINO SEI UNA BAMBINA SFORTUNATA IO VOGLIO CAMBIARE, MIGLIORARE, ECCO PERCHE’ SONO VENUTA QUI MIO

PADRE DICE CHE GLI ALBANESI SONO TUTTI LADRI LUCIA/ ( gridato) NON E’ VERO IO NON SONO UNA LADRA E NEMMENO MIO PADRE E MIA MADRE LO

SONO SARA’ PERO’ DOVE ABITO IO LA PENSANO TUTTI COSI’ LUCIA/ MA ANCHE VOI PENSATE CHE IO SIA UNA LADRA? ( un silenzio che vuol dire si )

LUCIA/ MA NON E’ VERO COME VE LO DEVO DIRE, IO NON SONO UNA LADRA LASCIALI PERDERE SONO TUTTI SCEMI, MA NON TI PREOCCUPARE , IN ITALIA

CI SONO ANCHE PERSONE CHE NON LA PENSANO COSI’ , PERO’ DOVRAI ESSERE MOLTO FORTE PERCHE’ DI SCEMI COME QUESTI IN ITALIA CE NE

SONO PARECCHI MA VOI , , PERCHE’ NON MI AIUTATE? SE LO VUOI SAPERE MIA MADRE MI HA DETTO “STAI ALLA LARGA DA QUELLA ALBANESE” E CHI

SAREBBE QUELLA ? QUELLA SEI TU IO MI CHIAMO LUCIA GIA’ LUCIA L’ALBANESE LUCIA/ NON E’ COLPA MIA SE SONO NATA IN ALBANIA , SONO

VENUTA IN ITALIA PERCHE’ HO UN SOGNO, E LO VOGLIO REALIZZAUTTI/ LA MAESTRA, LA MAESTRA, ( tutti seduti) BUONGIORNO BUONGIORNO

SIGNORA MAESTRA CARI BAMBINI NON SO SE AVETE NOTATO , MA IN QUESTA CLASSE C’E’ UNA NUOVA BAMBINA, SAPETE COME SI CHIAMA? TUTTI/ SI CHIAMA LUCIA E VUOLE FARE IL DOTTORE BRAVI …E SAPETE DA DOVE VIENE? VIENE DALL’ALBANIA BRAVI, MA ALLORA GIA’ SAPETE TUTTO

INSOMMA, MA PERCHE’ E’ VENUTA PROPRIO NELLA NOSTRA CLASSE ? MA COME NON SIETE CONTENTI? INVECE ABBIAMO AVUTO PROPRIO UNA BELLA

FORTUNA AD AVERE IN CLASSE LUCIA DAVVERO E PERCHE’? MA COME PERCHE’ , PERCHE’ LUCIA VIENE DA UN ‘ALTRA NAZIONE, CON ALTRA

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CULTURA, CON UN’ALTRA LINGUA TUTTI/ E A NOI CHE CE NE IMPORTA? CE NE IMPORTA, PERCHE’ COSI’ ATTRAVERSO LEI , POTREMO IMPARARE UN SACCO DI COSE NUOVE, CARI BAMBINI LA DIVERSITA’ NON E’ UNA COSA

BRUTTA, MA E’ UNA RICCHEZZA, E VE LO DIMOSTRO SUBITO, LUCIA VIENI QUA ( lucia si avvicina) ADESSO I BAMBINI TI FARANNO TUTTE LE DOMANDE CHE VOGLIONO E TU RISPONDERAI , AVANTI DOMANDATEGLI TUTTO QUELLO VI

VA QUANTO E’ GRANDE L’ALBANIA? DI PRECISO NON LO SO, MA NON E’ COME L’ITALIA MAESTRA/ VE LO DICO IO, PER FARVI CAPIRE L’ALBANIA E’ UN PO’ PIU’ GRANDE DELLA REGIONE LOMBARDIA ALLORA E’ PICCOLA E QUANTI ABITANTI HA? 3 MILIONI E MEZZO PIU’ MENO, ALMENO COSI DICEVA MIO

PADRE NATALE IN ITALIA…FORSE Farsa in Musica per Bambini di Oreste De Santis – 2006 Opera depositata presso la SIAE di Napoli

http://www.orestedesantis.com – [email protected] 16 BAMBINI PENSATE CHE SOLO ROMA NE HA CIRCA 2.500.000 DI ABITANTI DOVE SI

TROVA L’ALBANIA ? ( tutti) IN AFRICA, IN AUSTRALIA, IN AMERICA MA NO L’ALBANIA SI TROVA IN EUROPA IN EUROPA? SI, SI IN EUROPA E COME SI

CHIAMA LA SUA CAPITALE SI CHIAMA TIRANA E’ VERO CHE IN ALBANIA SIETE TUTTI MUSULMANI? NO, NON E’ VERO, CI SONO ANCHE I CATTOLICI E GLI ORTODOSSI E TU CHE DI RELIGIONE SEI? IO SONO CATTOLICA MA ALLORA ( quando viene natale) PER NATALE FARAI IL PRESEPE COME NOI ? NO, NOI

FACCIAMO L’ALBERO, MIO PADRE GIA’ L’HA COMPRATO ( lo compra sempre a Natale) E CHE VI MANGIATE A NATALE? ( quando viene Natale?) E’

TRADIZIONE DEGLI ALBANESI DI MANGIARE IL TACCHINO A ME NON MI PIACE E NON TE LO MANGIARE LUCIA/ MA A ME LA COSA CHE MI PIACE DI PIU’ DEL

NATALE E QUANDO CI MANGIAMO LA BACKLAVA CHE SCHIFO, E CHE COS’E’? E’ UN DOLCE ALBANESE BUONISSIMO, A ME LO PREPARA MIA MADRE , E’

BRAVISSIMA PERCHE’ NON CE LO FAI ASSAGGIARE ? VA BENE, DOMANI VE NE PORTERO’ UN PEZZO ANCHE A VOI, PERO’ SE NON E’ DI VOSTRO GRADIMENTO NON DITE CHE SCHIFO NATALE IN ITALIA…FORSE Farsa in Musica per Bambini

di Oreste De Santis – 2006 Opera depositata presso la SIAE di Napoli http://www.orestedesantis.com – [email protected] 17 E CHE

DOBBIAMO DIRE? DITE SOLO CHE NON VI PIACE MA TU IN ALBANIA COME PASSAVI LE GIORNATE, CHE FACEVI ? MAESTRA/ VA BENE PER IL MOMENTO BASTA COSI’ , DOMANI LUCIA CI RACCONTERA’ ALTRE COSE, ADESSO PERO’ IMPAREREMO ( canteremo) TUTTI ( una bella canzoncina) LA CANZONE DI

NATALE , LUCIA E’ ARRIVATA DA POCHI GIORNI E LA DEVE ANCORA IMPARARE, VA BENE LUCIA VAI PURE A SEDERTI LUCIA/ GRAZIE MAESTRA

MAESTRA/ ALLORA CHE NE PENSATE DI QUESTA BAMBINA ALBANESE CHE E’ VENUTA IN ITALIA DOPO UN LUNGO VIAGGIO MOLTO PERICOLOSO E CHE

VUOLE STUDIARE E FARE IL DOTTORE PER AVERE UN FUTURO MIGLIORE? TUTTI/ CHE HA FATTO BENE , LUCIA COME SI DICE FELICE NATALE IN

ALBANESE ? ( o anche Buon Natale - Gezur Krislinjden) ( oppure se non e’ per il Natale benvenuta in Italia in Albanese?) LUCIA/ FELICE NATALE SI DICE

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LUMTUR KRISLINJDEN - ( oppure se non e’ per il Natale benvenuta in Italia Lucia in Albanese?) MIRË SE

Oh… finalmente è finita un’altra giornata di duro lavoro - Beh… duro lavoro forse è un po’ esagerato dopo quello che ho visto oggi. - E cioè… - Ma da voi non sono passate Silvia e Rosa, le volontarie dei Fratelli Dimenticati? - Tutti insieme: “Si” -

Roba da non credere ci sono bambini come noi che passano le giornate a rovistare tra i rifiuti alla ricerca di qualcosa da vendere o da mangiare! - Si, e poi si lavano le mani con l’acqua sporca! - A me ha fatto venire i brividi vedere che

quando si fanno male, mettendo le mani nella spazzatura, non hanno la mamma che li accompagna dal dottore. - Per forza i loro genitori non hanno tempo di

curarli. - Devono lavorare magari anche 15 ore al giorno! - E… avete visto le loro case? Sono baracche fatte con materiali di fortuna. - E le scuole?Non hanno

banchi e sedie come noi. - Devono scrivere seduti per terra tenendo il foglio sulle ginocchia. - E di certo non hanno un astuccio ben fornito come il mio. - E’ proprio

il caso di dire che per i bambini di alcuni paesi di questo mondo non ci sono diritti. - Ma che cos’è un diritto? - Un diritto è qualcosa che ti spetta, qualcosa che tu devi assolutamente avere. - Ad esempio tutti i bambini hanno diritto al gioco. - Oh che bello! Allora io ho diritto ad avere la x-box e magari anche mille pacchetti

di figurine dei Pokemon… - E io ho il diritto di avere almeno 100 vestiti di ricambio per la mia Barbie. - Ma cosa dite! Questi sono capricci! - Il diritto è

qualcosa di importante, che ti serve per poter crescere nel modo migliore. - Ad esempio tutti abbiamo il diritto di nutrirci, ma se pesti i piedi perché vuoi

mangiare un chilo di patatine fritte, quello è un capriccio. - E poi non dobbiamo dimenticare che un diritto comporta sempre anche dei doveri. - Tutti i bambini

hanno diritto ad un’ istruzione, ma hanno anche il dovere di studiare e di impegnarsi,altrimenti anche la maestra più straordinaria della terra o il libro più strabiliante dell’universo sarebbero inutili. - A me questa storia dei diritti e dei doveri mette una gran confusione in testa. Ad esempio quali sono i diritti più importanti per noi? ….e poi siamo così sicuri che i grandi rispettano sempre i

diritti di noi bambini? - Belle domande, ma non è mica facile rispondere! - Mi è venuta un’idea. Potremmo dividerci in piccoli gruppi e andare alla ricerca di ciò

che è indispensabile per avere un mondo “più diritto”. - Sono d’accordo! Dividiamoci e mettiamoci al lavoro!

Nascesse oggi, sarebbe in una barca di immigrati, gettato a mare insieme alla madre in vista della costa di Puglia o di Calabria.

Forse continua a nascere così, senza sopravvivere e il venticinque dicembre è solo il più celebre dei suoi compleanni.Dopo di lui il tempo si è ridotto a un frammento, a una parentesi di veglia tra la sua morte e la sua rivenuta. Dopo di lui nessuno è residente, ma tutti ospiti in

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attesa di un visto. Siamo noi, pasciuti di occidente, la colonna di stranieri in fila fuori all'ultimo sportello.

Erri De Luca, “Nocciolo d'oliva” Il Mediterraneo è un mare chiuso da tre continenti: Europa, Asia ed Africa, infatti il suo nome deriva dal latino "mediterraneus", che significa "in mezzo alle terre". Gli antichi romani lo chiamavano "mare nostrum" perché in effetti riuscirono a conquistare tutte le terre che vi si affacciavano.

Esso è da sempre stato un crocevia di popoli e culture, grazie infatti alla sua morfologia ha favorito il commercio e lo scambio di merci tra le varie popolazioni che vi si affacciano. Essendo anche uno spazio di grandi spostamenti è stato, ed è tutt'oggi, il crocevia di grandi migrazioni di popoli, proprio per questo motivo purtroppo è anche teatro di stragi di migranti, profughi e rifugiati politici. Nelle varie rotte, che vanno dall'Africa verso l'Europa, secondo alcune stime sono più di 8000 i migranti annegati nel Mediterraneo negli ultimi vent'anni. A tal proposito scriveva Erri del Luca: "Se Gesù nascesse oggi sarebbe in una barca di immigrati insieme a Maria, gettato a mare in vista della costa di Puglia o Calabria".

E sul Mediterraneo sulla sua funzione di mare che unisce più che divide, tanti grandi uomini hanno scritto. Citiamo solamente Giorgio La Pira, il quale paragonava Il Mediterraneo al Lago di Tiberiade, ovvero un Mare di Galilea più grande, molto più grande, capace di unire con le proprie acque popoli e nazioni, di abbattere ogni barriera etnica e religiosa. Un sogno, un grande sogno, nella mente e nel cuore di un siciliano che certamente ha respirato nella sua giovinezza la cultura mediterranea assorbendone soprattutto il senso dell'apertura al dialogo.

“Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una  mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo” (Lc 2,7).

Nascesse oggi...

Non c’è posto, come allora.

A Betlemme non c’era posto per loro.

Maria e Giuseppe erano in cerca d’un riparo: doveva nascere il Bambino, la radice di Jesse, attesa da secoli.

E il figlio di Dio nacque in una stalla.

Non c’era posto!   

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Oggi Gesù non nasce a Betlemme: nasce nei centri di raccolta dei disperati venuti dal mare, tra i cartoni dei barboni che dormono sui marciapiedi, sotto i ponti o negli atri delle stazioni; nasce nei container che ospitano i terremotati, nasce nel cuore di donne angosciate che lungo le strade aspettano sconosciuti clienti. Per loro non c’è postonel mondo perbene, che difende con le unghie i suoi averi e i suoi privilegi.

Ci sono milioni e milioni di persone che aspettano di essere ammesse nel nostro mondo, intessuto di sicurezze e benessere. Donne e uomini ai quali vengono negati i diritti fondamentali: avere un lavoro, abitare in una casa, ottenere il ricongiungimento della famiglia, l’istruzione per i loro piccoli.

PRESENTAZIONE

ANDREA : Signori e signore buona sera! Siamo qui per presentarvi uno

spettacolo sulla pace.

SAMUELA: Infatti ci siamo accorti che, negli ultimi tempi si parla di pace solo in

occasione di guerre di interesse internazionale. guerre fatte con le bombe, con i

carriarmati costellate di persone che muoiono.

ANDREA: La guerra su cui invece vogliamo puntare l'attenzione e la guerra di

ogni giorno che nasce dall'egoismo che talvolta pervade il cuore dell' uomo. La

guerra delle liti familiari del tram-tram quotidiano, dell'odio e dell'invidia.

SAMUELA: Una guerra combattuta contro un tempo che scorre velocemente

senza permetterci di coltivare valori importanti quali 1'amore, 1'accoglienza,

1'onesta, il rispetto, 1'amicizia.

DISTURBATORE 1: Non m dcete che pur mo se parla d pace d'amor e de lu

velemece be'! Orami non se ne po' più! Se lo sapié me ne stie llà casa cuscì

mamma se la smettie de i dicenn:" ho un figlio d'oro che non torna mai tardi la

sera sempre prest la matina". E può a me ssi cuose non me ne frega nient. Se

Saddam non se fa li affar suo arriva li merecane e spiana tutte. E pace fatta!

REGISTA: Senta se non ha intenzione di assistere allo spettacolo se ne vada e ci

lasci lavorare in pace!

ANDREA: Ecco il signore e una prova di quanto stavo dicendo: la pace viene

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discussa,tra 1'altro in maniera piuttosto superficiale, soltanto se scoppiano

guerre di risonanza mondiale. Il problema della pace sembra dunque

infondato,superato ma in realtà le cose non stanno proprio

cosi...

SAMUELA: Inoltre ci teniamo a precisare che noi non pretendiamo di fare

scuola a voi grandi: vogliamo semplicemente farvi riflettere sul fatto che la

pace universale nasce costruendo piccole paci ogni giorno, in famiglia,al

lavoro,in politica, tra gli amici...insomma nel quotidiano.

ANDREA: Adesso con un po' di fantasia, immaginate che questo palco si

trasformi nella piazza di un paese, un paese simbolo di tutti i paesi dove la

gente abita, grandi città o piccole frazioni. Samuela ed io siamo due...

DISTURBATORE: Sete do bucculotte!

REGISTA: Visto che siamo a Natale: “lu bove disse cornute all’asine”. Se la

smette per favore? Forza ragazzi, procediamo con lo spettacolo!

Balletto n. 1: ALL I WANT FOR CHRISTMAS IS YOU

SCENA1

(Entrano in scena Andrea e Samuela. Il primo ha uno zaino ed un megafono di

quelli che si utilizzano nelle manifestazioni, la seconda porta dei cartelloni

arrotolati sotto il braccio. I due si guardano intorno per vedere se arriva

qualcuno) ANDREA: Hai visto? Non c'e un cane!

Te 1'ho detto mille volte: lasciamo perdere non andiamo a fare la figura dei fessi,

della pace non interessa niente a nessuno. Figurati se la gente abbandona i

propri affari o smette di vedere la televisione per interessarsi della pace!

SAMUELA: Non ci posso credere. Abbiamo tappezzato il paese di manifesti e

abbiamo fatto dare 1'annuncio dalle radio e dalle TV locali. Anche i gatti sono

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stati informati della nostra iniziativa!

ANDREA: Si ma neanche loro si sono presentati.

SAMUELA: Ma che ore sono? Non avremo sbagliato ora?

ANDREA: L'ora e giusta. E' la testa della gente che e sbagliata!

SAMUELA: Non cominciare a fare il disfattista. Cominciamo a chiamare vedrai

che qualcuno arriverà. Dai con quel megafono!

ANDREA: Ma tu sei matta! Tieni chiama tu che non sei disfattista.

SAMUELA: (prende il megafono)Abitanti di questo paese ascoltateci. Ascoltateci!

Uscite dalle vostre case e venite in piazza a parlare della pace. Insieme daremo

vita al movimento chiamato "la pace dipende da te"

(Silenzio assoluto,nessuna risposta nessun rumore)

ANDREA: Senti come corrono.Mo' mettem li transenn!

SAMUELA: Si vede che non hanno sentito. Certo, se provassi tu che hai la voce

più forte...

ANDREA: Ma io...io ho il mal di gola...dai dai riprova tu.

SAMUELA: (più forte)Abitanti di questo paese,ascoltateci. Spegnete la TV,uscite

dalle case e venite a costruire la pace. Insieme...

(Arriva un uomo infuriate e minaccioso: Francesco. Dal vestito si capisce che è

un operaio)

FRANCESCO: Che è ssa vernia? A vu nen ve ne freghera cuosa ma ie facce li turne

de notte e a chesta ora sogna dermi!

SAMUELA; Ma se abbiamo cominciato adesso. Poi noi lavoriamo per la pace.

FRANCESCO: Ve la denghe ie la pace. Un già te tant d Hi problem pe la coccia. Che

te ne sa tu de quand problem ce sta io casa: lu stependie non vasta

mai...mogghiema piu sta piu s'inquarta…mo me sembra nu bandò...li discussion

che figghieme se spreca...pensa un po' che 1'altro giorno llu voccaperta ppena

rvnute da la scola m'ha ditt:"Babbo mi compri i coriandoli?"ed io gli ho risposto

"Stella de casa ma seme a dicembr che robba ce fa con i coriandoli?".E iss a

insiste:"babbo ti prego voglio i coriandoli"e ie a responnegghie:"uarda che uann

Page 11: Natale 2015

ce sta la crisi e ie nen teng na lira,lascia perd li coriandoli!".Allora isse e ttaccate

a piagne e a urlare:"Voglio i coriandoli i coriandoli i coriandoli!" Quindi ho

ceduto precisando:"Vabbe, pero se fai come lo scorso anno che li hai buttati tutti

per terra m'incavolo!" Perciò fatemi il piacere di stare zitti... Continuate con sta

vernia e vi spacco la coccia!

(Esce di scena . I due rimangono ammutoliti ed impauriti. Entrano due ragazzi

vestiti da"sto per andare in discoteca")

ROSALBA: Vi ha messo una bella paura eh?

LUDOVICO: Con quello li c'e poco da scherzare.

ANDREA: Quello e pazzo! Noi veniamo a parlare di pace e lui...

LUDOVICO: Macche pace e pace .Pensate a divertirvi e passa la paura.

SAMUELA: Voi sareste disposti a fondare insieme a noi il movimento"la pace

dipende da te"?

ROSALBA: Movimento? Noi 1'abbiamo gia il movimento,noi ci muoviamo per

tutte le discoteche. Altro che movimento noi siamo scatenati.

ANDREA: Ma senti questa. Noi veniamo a parlare di pace e lei paria di

discoteche. Ma tu dimmi...

ROSALBA: E dai, non fare lo scandalizzato!Voi piuttosto dove vivete?Che bisogno

c'e di creare un movimento per la pace se non ci sono guerre?

LUDOVICO: Noi poi non abbaiamo assolutamente tempo da perdere con voi.

Abbiamo troppi impegni come la discoteca, il divertimento le ragazze ed a tempo

perso persino la scuola!Pensa un po' che ieri la professoressa di italiano(che n m

po vede) ha detto:"oggi vediamo dei verbi

che si comportano in maniera anomala ad esempio il verbo mescere (che

significa mettere da bere)" ed ha aggiunto:"Antonio fanuni un esempio" E llu

sgummera de NDO' gli ha detto:"la mamma mesce il vino a papa". Allora essa

tutta cuntenta ha fatte:"bene Antonio adesso sentiamo

Ludovico". Allora a me m'era pigghiata la sudarella..'.Gli dico "il cantiniere mesce

la gazzosa al nonno".E essa tutta rdenn me responne: "II verbo e giusto ma la

Page 12: Natale 2015

frase e sbagliata”. Ed io "perché signora maestra?" E essa "perché nuonnete e nu

mbriaco e la azzosa non la bevuta mai!". Perciò vi dico che dobbiamo goderci

questo periodo di tranquillità senza affannarci con troppe preoccupazioni. È

finita anche la guerra nella ex Jugoslavia cosa volete di più?

ROSALBA: Lasciali stare. Io 1'ho capito subito che sono fuori dal mondo.

Guardali: portano vestiti che non vanno più di moda almeno da sei mesi.

SAMUELA: Non posso credere che due giovani ragionino cosi. Voi davvero siete

rimasti ai tempi di Carlo Cotica.

LUDOVICO: La pace te lo dico io cos'e la pace. È poter fare quello che ti va senza

che gli altri rompano.

SAMUELA: (batte le mani ironicamente )Bravo!Questa e 1'idea di pace che hanno

in testa i dittatori. Si come dittatore ti ci vedo bene.

LUDOVICO: (avvicinandosi minacciosamente) 0h che fai sfotti? Guarda che io...

ROSALBA: Lasciali perdere Ludovico. Piuttosto andiamo che siamo gia in ritardo.

Pacifisti venite a ballare con noi che è meglio.

LUDOVICO: E chi li vuole? Lasciamoli qui a vedere se arriva la colomba della

pace

BALLETTO n°2: SPICE UP YOUR LIFE

(LUDOVICO e ROSALBA sono usciti. In scena sono presenti ANDREA e

SAMUELA)

SAMUELA: Hai visto che tipi quei due?

ANDREA: Se questa non fosse una recita glieli facevo vedere io a quello le

colombe e li cigghitte!

REGISTA:Andrea per favore, ricorda che stiamo facendo uno spettacolo sulla

pace.

Page 13: Natale 2015

ANDREA: Sci ma ghie tenghe na ola nda nu presutte viecchie...Comunque hai

ragione tu. Lo spettacolo deve continuare!

SAMUELA: Bene dicevo che facciamo ? Qui non e proprio aria. Ce ne andiamo?

ANDREA: Ma come tu non eri quella che non si perde mai di coraggio?A

me,invece, questa gente mi sta facendo arrabbiare. Dammi il megafono che

adesso li sveglio io (urla nel megafono). Abitanti di questo paese svegliatevi

uscite dalle case.

(entra CHIARA inviperita)

CHIARA: Se non la finite con questo coso ve lo faccio ingoiare. Abito qua sopra

con una bambina piccola e sono tre volte che me la fate svegliare.

ANDREA: Pensa che danno ! E adesso come facciamo?

CHIARA: Non fare lo strafottente, che a me fanno presto a venire i cinque minuti

Finché la bambina non dorme io non posso uscire. Ed io devo uscire... ne va della

mia salute psichica!

SAMUELA: Ed esca allora, la guarderà suo marito!

CHIARA: Si, acchiappalo mio marito. Quel disgraziato mi ha lasciato perdere

dopo sei mesi di matrimonio, quando aspettavo la piccola .

ANDREA: Ha fatto bene ! Chi la sopporta un'esaurita come lei! Come lo

capisco...come lo capisco...

(La donna gli si butta addosso per graffiarlo. ANDREA la evita)

SAMUELA: Ma signora !Noi siamo qui a parlare di pace e lei...

CHIARA: La pace un corno. Chi ci pensa alla pace mia?Nessuno. Ed allora io ho

imparato la lezione: mi interesso della pace mia e di quella degli altri non me ne

importa un fico secco.

ANDREA: Bella roba! Se scoppiasse una guerra ,vorrei vedere sua figlia come si

addormenta.

CHIARA: La guerra e gia scoppiata, cari miei, è la guerra di ogni giorno. Io devo

andare a lavorare perché mio marito se n'è andato con la mia migliore arnica.

Torno a casa di corsa perché mia madre che viene a guardarmi la bambina non

Page 14: Natale 2015

vede 1'ora di tornarsene a casa sua. A casa non trovo pace perché la bambina

piange sempre. Se tutto questo non è la guerra! Voi trovatemi una baby sitter

che mi guardi la bambina gratis ed io entro nel vostro movimento.

ANDREA: Ma senti questa come ragiona.

CHIARA; (di nuovo minacciosa) Io ragiono come mi pare e piace. E voi state

attenti se continuate a fare baccano vi denuncio.

(CHIARA esce inviperita)

SAMUELA: Ma in che paese siamo capitati?qui sono tutti esauriti!

(i due escono.La piazza deserta cade in un buio quasi totale ed e attraversata da

ALESSIA con passi di danza. Appena esce torna la luce sul palco ed entra un

personaggio con atteggiamenti da mafioso:ALESSANDRO)

ALESSANDRO: (si rivolge al pubblico)Ho saputo che due picciotti vanno in giro

per il paese a proporre non so che cosa,senza che io sia stato avvertito. E' grave!

Devo subito controllare. Se qualche testa calda si mette in mente di poter agire

senza il mio permesso addio pace. Mi hanno detto che quei due scimuniti vanno

parlando di pace. Ma qui la pace c'e gia. Qui ognuno sta al posto suo e si fa i fatti

suoi. Qui la gente non vede ,non sente ,non parla. E' una pace di santi ...e di morti.

Questi non verranno mica a rompere le uova nel paniere? Voglio mettere subito

le cose in chiaro: qui la pace sono io! Bacio le mani.

(esce dalla scena)

BALLETTO n°3: MAUDIT

(Dopo il balletto scende di nuovo il buio sulla scena che viene nuovamente

attraversata da ALESSIA con passi di danza)

Page 15: Natale 2015

SCENA 2

(sulla scena entrano: un marocchino,GUIDO e un albanese DANIELE)

DANIELE: Si può sapere perché mi hai fatto cercare?

GUIDO: Essere arrivati in baese due dibi che cergare di organizzare la bace. Li

dovere drovare: bossono essere guelli che fanno ber noi.

DANIELE: Non vedo che cosa ci possono fare, da quello che ho capito, quei due

tipi! sono due che parlano e basta. A noi serve gente che faccia i fatti.

GUIDO: Se guelli convincere gente a volere la bace ,la convincere bure ad

aiutarci. Come si può sperare di vivere in bace con degli affamati che bussare

alla porta?

DANIELE: Ci vivono ci vivono. Quelli mangiano come porci e se ne fregano di noi

poveri.

GUIDO: Ma sei poveri del mondo non ottenere cio che e' giusto con la bace

cercheranno di ottenerlo con la forza. E' mai possibile che non lo gabisgano?

DANIELE: La forza. È la forza dei potenti che fa paura, non la nostra. La forza ce

1'ha chi ha le armi, la tecnologia, i mezzi di informazione. Noi poveri albanesi o

marocchini abbiamo solo gli occhi per piangere, tutt' al più possiamo fare

compassione.

GUIDO: Beh, io essere brobrio stangato di farmi mettere i piedi sopra la testa.

DANIELE: Che vuoi fare? Ribellarti? Perderesti il lavoro.... Avresti problemi con i

permessi di soggiorno quindi saresti impacchettato e rispedito dritto dritto a

Marraquesh! Se vuoi stare in pace caro mio devi adattarti e sottostare a

determinate condizioni. Anni fa erano gli italiani a cercare

lavoro all' estero e dovevano adattarsi.....

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GUIDO: E bravi gli italiani, eccoli li. (Si rivolge al pubblico). Mi avevano detto

"Vai in Italia che li non esserci razzismo. Vai in Italia che li esserci Mike

Bongiorno che dare i soldi con la ruota della fortuna.... E invece tu ricordare

duoi boveri fratelli albanesi lasciati per giorni e giorni a

morire di freddo sul porto di Brindisi? Eccolo come sono bravi gli italiani Io

essere dandi anni che essere qui e angora essere considerate come un morto di

fame, un soggetto pericoloso.

BALLETTO n° 4 "DA FRATELLO A FRATELLO"

MATTEO: Eccoli, sempre in giro a chiedere soldi, a rubare, a spacciare la droga, a

spassarsela. Ma perché non vai a lavorare? (Rivolto al pubblico) Oh, qui non si

capisce più se stiamo in Italia, in Africa, in Albania. Chi ti vuole vendere gli

accendini, chi ti vuole pulire i vetri della macchina, chi ti vuole lucidare le scarpe.

Non si campa più. Ecco le conseguenze delle leggi di quelli di Roma padrona.

Quando comanderemo noi....

GUIDO: Ma noi non dare fastidio voi. Facciamo lavori che voi italiani non volere

fare più; ci accontentiamo di pochi soldi, di una casa popolare.

MATTEO: E dici poco. C'e gente che aspetta la casa popolare da dieci anni e

adesso arrivate voi e la volete bella e pronta. Tornatevene in Africa, terun, Sotto

le capanne!

DANIELE: Ma anche noi abbiamo diritto ad avere una casa.

MATTEO: E allora andatela a cercare da un'altra parte. Proprio qui dovete venire

a scocciare? Via, frusta (facendo ampi cenni con le mani) aria mescò!

GUIDO: Ma noi non fare niente di male,noi volere stare in pace. Per questo

stiamo cercando quei due che vogliono fondare un movimento sulla bace.

MATTEO: Se non ve ne andate il movimento per la pace ve lo do io a calci nel

sedere. Via, a quei due ci penso io. Voglio proprio capire da parte stanno. Se

Page 17: Natale 2015

dicono che la pace significa andare d'accordo con i marocchini e gli albanesi

come voi,non avranno vita facile in questo paese. Via, uzz!

(GUIDO e DANIELE escono di scena)

MATTEO: (rivolto al pubblico) La pace?Ve lo dico io cos'e la pace. La pace e che

ognuno se ne stia a casa sua e non vada a disturbare a casa degli altri. Dico bene

signorina?

(Si rivolge ad MARIA VITTORIA che e entrata in scena e che si guarda intorno

come se

cercasse qualcuno)

MARIA VITTORIA: Scusi sta parlando con me?Ma chi ti conosce?Cosa cerca?

Come si permette?

MATTEO: E che eh! Mica l’ho mangiata. Manco fossi un marocchino! Ho visto che

lei cercava qualcosa e 1'ho chiamata. Può anche darsi che io possa esserle utile.

MARIA VITTORIA: Sto cercando quei due che vogliono formare un movimento

per la pace. Mi hanno detto che sono passati da queste parti, ma non riesco ad

incontrarli.

MATTEO: Vede che io posso aiutarla. Io stavo andando proprio da loro. Ma scusi

lei chi è?

MARIA VITTORIA: Io sono una responsabile del movimento pacifista"Pace

green".

MATTEO: Pace che? Ah, quei fanatici che vanno a dare 1'assalti sui mari alle

petroliere, come se le loro barche non andassero a petrolio. Andiamo bene.

Quelli che a momenti facevano chiudere 1'unica fabbrica che c'e nel paese

perché le acque di scarico causano la morte del pesciolini (detto con tono

caricaturale) ed i fumi infastidiscono gli uccellini. Dopo gli operai li pagate

voi...con i pesciolini e gli uccellini!

MARIA VITTORIA: Guardi che lei ha capito male. Io non ho detto "Green Peace",

ma "Pace verde"."Green Peace" e un movimento che difende la natura,invece noi

di "Pace verde" siamo pacifisti, noi vogliamo la pace e rifiutiamo ogni forma di

Page 18: Natale 2015

guerra. Comunque quelli di "Green Peace "sono tutti amici miei.

MATTEO: E ci credo"Die li fa può li ccoppia"! Ieteve a rponne!

DISTURBATORE 1: Bravo! Quess è lu parlà!

MARIA VITTORIA: E a tutti i morti che la guerra provoca non ci pensate?Una vita

umana vale più di qualsiasi cosa ci sia sulla terra. La guerra non risolve nessun

problema. La guerra e un'avventura senza ritorno. La pace invece, lo dice anche

il Papa...

MATTEO: II Papa è il sindaco di Roma Padrona. Basta. Basta. Basta. Le tue

prediche vai a farle da un'altra parte. Io dico che quando ci vuole ci vuole una

bella ripulita e il problema e risolto.

MARIA VITTORIA: Oh ignorante quadrupede! Ma come fai a non capire che la

violenza è una scorciatoia?

MATTEO: Tu che fa pe i a lu Monte? Passe pe 1'Ufida? Meglio la scorciatoia che

una strada tanto lunga che non si arriva mai. Vai.vai che parlare con voi è come

rllava lu semare se spreca tiempe e sapò!

MARIA VITTORIA: Certo che me ne vado. E con gran piacere.

MATTEO: (Al pubblico mentre MARIA VITTORIA esce) Ditemi voi se non e vero:

questi pacifisti sono peggio dei marocchini!

(Esce. Entra DAVIDE, quasi di soppiatto come se fosse stata a spiare. Si rivolge al

pubblico)

DAVIDE:Avete sentito gente? Quello li è uno delle Leghe. Avete sentito come

ragiona? E' un vero pericolo pubblico. Voi dovete continuare a dare fiducia ai

partiti tradizionali.

DISTURBATORE 1: Buoni quelli! Alle passate elezioni so miss na fetta de salam

mezz a la scheda e c so scritt v sete magnat tutt mo magnetev pure chesta.

DAVIDE: Ecco, anche qui c'è la moda di parlare male del partiti. Ma dimmi un po'

tu non e vero che da quando ci stiamo noi, in Italia, non c'e più stata una guerra?

Eh, com'e che stai zitto adesso?

DISTURBATORE 1: Sto zitto per non sprecare il fiato....

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REGISTA: (Incalzando) E fatela finita! Se il recital non vi piace andate a casa!

DISTURBATORE 1: Aooo! A Spielberg bassa ssa cresta!

REGISTA: Silenzio. Vai Davide.

DAVIDE: Io vi dico che non dovete ascoltare quelli delle Leghe sono pericolosi.

Possono distruggere tutto quello che noi abbiamo costruito con tanto sudore e

fatica.

DISTURBATORE 1: Senti a me mo' te racconde chesta. A Natale figlieme m' e

scritt na lettrina, so chemenciat a legg e ce stie scritt: Caro papà in questa sera in

cui Gesù nasce a Montecitorio...... e allora m so format e glie so ditt; "Oh stella de

casa ma Gesù non nasce a Montecitorio ma a Betlemme." E lui mi ha risposto:

"Oh Ba sempre in una mangiatoia stava!"

DAVIDE: E' inutile che lei faccia lo spiritoso. Qualche sbaglio 1'avremo pure

fatto. Lo ammetto. Ma intanto vi abbiamo assicurato il benessere e la pace.

DISTURBATORE 1: La pace vostra.

REGISTA: Basta!

DAVIDE: E' Meglio che io lasci perdere. Adesso fatemi andare da quei due

pacifisti perché ho paura che riescano a incantare le persone sprovvedute. La

pace cari miei e un problema serio, pericoloso. (Fa con le mani il gesto che indica

1'atto di contare moneta).

BALLETTO n°5: SOLDI

(La scena rimasta vuota viene attraversata da ALESSIA con passi di danza)

SCENA 3

(Entrano ANDREA e SAMUELA,non portano né cartelloni, né zaino,né

megafono.)

SAMUELA: Questa sera dovrebbe andare meglio. Abbiamo girato tutto il paese

ed adesso nessuno può dire di non essere stato avvertito. Guarda, ho consumato

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un paio di scarpe.

ANDREA: Ed io mi sono giocato la voce (raschia la gola). Pero che strana la gente.

Sembra che della pace non importi niente a nessuno. Dicono tutti che la pace c'è

già ed intanto sono tutti in guerra tra di loro.

SAMUELA: II fatto è che per loro intendono quella con le bombe con i

carriarmati con i missili,con le portaerei.

ANDREA: Senza il pericolo di bombe sopra la testa,tutti si dedicano

tranquillamente alla propria guerra con il marito,con il vicino...

SAMUELA: Con gli extracomunitari, con gli zingari,eccetera eccetera...

ANDREA: Da quello che ne capisco io questa non e una pace vera. Toh, ecco che

arriva la prima persona. Mamma mia,e quel pazzo che ieri ci voleva menà!

Scappiamo?

SAMUELA: E perché? Stasera non abbiamo fatto baccano con il megafono.

ANDREA: Non abbiamo fatto chiasso, ma io comincio a pensare che 1'unico

modo per stare tranquilli e quello di starsene in casa e farsi i fatti propri.

(Entra FRANCESCO che ha sentito le parole di ANDREA)

FRANCESCO: Ecco, proprio questo dovete fare: pensare ai fatti vostri! Guardate,

io torno adesso dal lavoro,vado a casa,mangio e vado subito a dormire perché

sono stanco morto. Non provate a fare vernia come ieri sera perché questa volta,

vigiuro,vi sistemo per le feste.

(Entra ALESSANDRO che, evidentemente, ha sentito il discorso di FRANCESCO)

ALESSANDRO: Eccoci qua!Allora picciotti che mi dite? (Rivolgendosi ad Andrea

ponendo il proprio viso immediatamente davanti al suo con aria altezzosa) Che

volesti tu eh? Ripeti un po'?

(ANDREA e SAMUELA rimangono in silenzio)

ALESSANDRO: Bene,se non avete niente da dire,vi dico qualcosa io. In breve

perché non ho tempo da sprecare e non servono molte parole. Volete creare un

movimento per la pace? Benissimo sarò il primo a sostenervi. Potete fare anche

una bella manifestazione, un bel corteo. Se vi servono soldi non c'è problema.

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Parlate pure della pace in Sudafrica, nelle Filippine, nei Paesi arabi nella

Palestina. Basta che non andiate a ficcare il naso nelle cose di casa nostra. Non

voglio storie sulla situazione degli operai nelle fabbriche, dei ragazzi che

lavorano invece di andare a scuola. Su queste cose (si porta il dito sulla bocca)

Schh,zitti e mosca! Se mi date retta, potete parlare di pace finché volete. O.K.

Picciotti? Bacio le mani!

(ALESSANDRO esce; ANDREA e SAMUELA si guardano negli occhi in silenzio.

Entrano ROSALBA e LUDOVICO)

LUDOVICO: L'ha senti 1'aria mo?

(ANDREA e SAMUELA rimangono silenziosi)

ANDREA: Qui parli di pace e subete te se vventa.

ROSALBA: Vedo che avete perso la voglia di parlare. Ieri sera mi sembravate un

po' più coraggiosi. Adesso avete capito che aria tira per chi vuole fare 1'eroe.

SAMUELA; Ma voi accettate di vivere in queste condizioni?

ANDREA: Ma questa non è pace, questa è ingiustizia!

ROSALBA: Eh, che parole grosse! In fondo la situazione non è cosi brutta come

sembra. Qui ognuno si fa i fatti suoi e si vive che non c'è male.

LUDOVICO: Non vediamo, non sentiamo, non parliamo. Da divertirci non ci

manca. Che vuoi di più? Più pace di cosi...

ROSALBA: Beh, vedo che siete un po' delusi. Ma cosa credete? La vita è questa. In

tutte le persone che avete incontrato non avete forse trovato la stessa cosa?

Ognuno pensa ai fatti suoi e pensa a tirare avanti. (Si avvicina ai due e li squadra

dalla testa ai piedi). 0ddio come vi vedo depressi.

LUDOVICO: L'importante è che non ci sia una guerra di quelle vere,di quelle che

ti ammazzano. Per il resto si sopravvive benissimo.

SAMUELA: E già. Le nostre piccole guerre ce le teniamo.

ANDREA: E le chiamiamo pace!

ROSALBA: Cosi è la vita. Cosa ci volete fare? Dai, allegria, non ve la prendete per

tanto poco.

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(Escono tutti di scena)

CANZONE n°l: IMMAGINO (Traduzione italiano di IMAGINE)

(Terminate il canto ANDREA e SAMUELA vengono verso il pubblico e, con aria

piuttosto

sconsolata, ANDREA si rivolge al pubblico)

ANDREA: Non mi piace questa situazione, ma forse bisogna accontentarsi della

pace che passa il convento: stare insieme senza ammazzarsi o tutt'al più senza

farsi troppo male.

(Ha appena finito quando, dietro ai due, ALESSIA entra sulla scena e la

attraversa velocemente con i suoi passi di danza. Quando è uscita, i due si

scuotono come scossi da un brivido).

SAMUELA: Oddio, cosa è stato? Hai sentito niente?

ANDREA: Sarà la nostra illusione di riuscire a costruire una pace vera che se ne

va. Andiamo.

SAMUELA: Torniamo domani sera?

ANDREA: Bisogna pensarci bene io non so se ne vale la pena.

(Escono)

SCENA 4

(Quando si apre il sipario sono in scena DAVIDE, GUIDO e DANIELE)

DANIELE: Non vengono stasera quei due della pace?

GUIDO: Sberare di si. lo averci parlato e pensare ghe essere interessante quello

che dicono.

DAVIDE: Io fossi in voi non mi fiderei troppo. Quei due a parole sono forti, ma in

mano non hanno niente . Se volete trovare qualche soluzione ai vostri problemi

dovete appoggiarvi ai partititi.

DANIELE: Ma se quando sbarcammo in Italia ci avete promesso una

Page 23: Natale 2015

sistemazione e invece ancora stiamo nei campi profughi.

DISTURBATORE 1: Quess e lu zucchera. Quand laltr di so lasciat la becegletta

nanz a Montecitorio e rrvata la uardia e m'ha ditt: "non si lascia la bicicletta

davanti il palazzo di Montecitorio". E ie glie so resposte "Ma ie 1'attacche mica

me se la frega!"

REGISTA: Basta per favore!Non siamo mica al mercato lasciateci lavorare in

pace.

DAVIDE: A voi stranieri sembra tutto facile. La pace non e una poesia, cari miei,

ma un patto, un accordo, un compromesso. Toh, ecco i nostri due sognatori

(entrano ANDREA e SAMUELA)

Stasera vi vedo un po' depressi vi è forse morto il gatto. Mettetevelo in testa che

la pace si costruisce creando un compromesso che risponda alle esigenze dei

più!

ANDREA: Questo è quello che si chiama mafia corruzione.

(Seguono alcuni minuti di silenzio assoluto. Sembra che i ragazzi attendano una

battuta o cerchino 1'imbeccata del suggeritore)

REGISTA: Andrea ti sei addormentato?

(Seguono altri secondi di silenzio)

REGISTA: Oh! vuoi rispondere?

ANDREA: Ma chi io?

DISTURBATORE 1: Fosforo ci vuole fosforo. Fatevi una cena di pesce prima di

andare in scena.

REGISTA: E stai zitto che li fai confondere.

ANDREA: (Al disturbatore) Il fosforo servirà a te. Mica sono io che devo parlare

adesso.

DAVIDE: Ma come non sei tu?

ANDREA: No adesso deve entrare Maria Vittoria.

SAMUELA: E' vero vedrai che, quella stupida si è dimenticata. (Si gira verso le

quinte e chiama) Maria Vittoria! (Si sente piangere: è Maria Vittoria che entra

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continuando a piangere).

GUIDO: Ma cosa ti e successo?

MARIA VITTORIA: (Singhiozzando)Matteo...mi ha picchiato...Mi ha dato una

spinta e mi ha fatto battere la testa contro lo spigolo del muro... Sentite che

bozza ha in testa.

ANDREA: Quello scemo! Ogni volta ci combina qualche guaio.

MATTEO: (entra) Scemo sarai tu. Questa mi sta sempre a prendere in giro. E' un

ora che mi sta a dire: razzista, nordista, leghista. Io mi so' stancato!

DAVIDE:Mi sembri proprio un bambino! Te la prendi con lei perché è una

ragazza! Vigliacco!

MATTEO: Lo sapevo: voi date la colpa sempre a me. E allora io sai cosa faccio?

Smetto di recitare e vado via!

(Scende dal palco.ed entra ALESSANDRO)

REGISTA: Ma sei impazzito? e lo spettacolo?

ALESSANDRO: Ma dove vai? Sei matto? Vuoi rovinare tutto?

MATTEO: A me non me ne importa niente della recita. Io devo fare sempre le

parti più antipatiche!Arrangiatevi!

ALESSANDRO: Ma guarda quello! Le parti più antipatiche! E che dovrei dire io

che mi avete fatto fare il mafioso?

DAVIDE: Tu mafioso lo sei sul serio, perché vuoi fare sempre quello che ti pare.

Quella parte te la sei scelta tu, ricordatelo.

ALESSANDRO: Ah si, cosi me la sarei scelta io! Allora sai che ti dico?Me ne vado

pure io! (scende dal palco)

GUIDO: (sul bordo del palco) E non fate i bambini,venite su. Se vi lamentate voi,

io cosa devo dire che mi fanno fare sempre il marocchino?

(GUIDO torna verso i compagni, mentre dalle quinte esce CHIARA tutta

pimpante)

CHIARA: Allora me 1'avete trovata questa baby-sitter?

ANDREA: Va a quel paese tu e la baby-sitter!

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CHIARA: Oh che sei diventato scemo? Questa non è la tua battuta!

ANDREA: E no che non è! Forse tu non hai sentito ma in pochi secondi è successo

il macello! Li vedi quelli laggiù?

CHIARA: Quelli laggiù dove? Ma chi?

SAMUELA: Matteo e Francesco non vogliono recitare più!

CHIARA: Non vogliono più recitare? Ma che sono matti? Adesso che facciamo?

SAMUELA: Adesso che facciamo? Boh!

DISTURBATORE 1: Buffoni!

REGISTA: Tua sorella ! (poi agli attori) C'e poco da fare, chiediamo scusa al

pubblico e andiamo a casa. (rivolto verso le quinte grida) Danilo spegni le luci!

(Si spengono le luci e sul palco scende il buio. Entra in scena ALESSIA e arriva tra

gli amici volteggiando. Questi si spaventano ed urlano.)

TUTTI: Un fantasma! Chi è? aiuto!

ALESSIA: Sciocchi sono io.

GUIDO: Alessia?

ALESSIA: Si può sapere cosa è successo?

ANDREA: Lli do totera hanno smesso di recitare! Andiamocene!

SAMUELA: Ma tu chi sei per decidere? Bisognerà sentire anche gli altri.

CHIARA: Giusto,chiamiamo gli altri. Francesco, Ludovico,Rosalba!

(I tre entrano)

FRANCESCO: Ma che accidenti succede? Da li dietro non si capisce niente.

ANDREA: E qui si capisce anche di meno. Bisogna interrompere tutto perché

quei due non vogliono più recitare.

DISTURBATORE 1: Ehi per fortuna che ci dovevate fare la predica sulla pace!Qui

fra un po' succede il macello! Comincio proprio a divertirmi!

FRANCESCO: Eh rrvate Ngno! Vorrei vedere a te al nostro posto, se uno ti

combinasse uno scherzo del genere.

REGISTA: Francesco lascialo perdere non peggioriamo le cose. Ragazzi, io direi

di fare cosi: Alessia dice le conclusioni della recita, chiudiamo tutto e andiamo

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via con tante scuse alla gente. Dai Alessia.

(Alessia va verso il bordo del palco)

REGISTA: Aspetta Alessia ho un idea migliore. Chiediamo al pubblico cinque

minuti per parlare insieme con calma a sipario chiuso.

ALESSIA: Però devono tornare sul palco anche Francesco e Matteo.

SAMUELA: Certo se prendiamo una decisione dobbiamo prenderla insieme.

REGISTA: (Sale sul bordo del palco) Caro pubblico, come avete visto qui è

successo il macello. Vi chiediamo di darci cinque minuti di tempo per vedere

come finire questo spettacolo senza farvi pentire di essere venuti a vederci. Va

bene? Fate conto di trovarvi davanti la televisione quando arriva la pubblicità.

Allora fate i bravi, aspettate qui perché torniamo subito... e non finisce qui.

SCENA 5

(Il sipario viene aperto e sulla scena sono presenti tutti i ragazzi )

DISTURBATORE 1: Era ora! E' mezz'ora che aspettiamo!

DISTURBATORE 2: Ma cosa vi è successo?

REGISTA: Gentile pubblico, vi chiediamo scusa per il ritardo e per lo stato in cui

ci presentiamo. Credevamo fosse facile metterci d'accordo, invece, in questi

minuti e successo di tutto. Io mi sono anche guadagnato un bel ricordo.(indica

un cerotto che ha sulla fronte.)

SAMUELA: Appena dietro le quinte abbiamo cominciato a litigare.Ce le siamo

dette di santa ragione e qualcuno se 1'è anche prese.

DAVIDE: Noi siamo tornati su per finire comunque la nostra rappresentazione;

non ci sembrava giusto mandarvi via senza il finale.

SAMUELA: Scusateci se non saremo molto chiari, ma quello che stiamo per dirvi

non 1'abbiamo imparato a memoria sul copione ma lo abbiamo deciso insieme

in fretta e furia prima di tornare sul palco. Allora noi volevamo,forse con un po'

di presunzione, stimolare tutti voi a capire che il fatto che in questi ultimi tempi

siano caduti tanti muri e non ci siano guerre di carattere internazionale e si viva

Page 27: Natale 2015

in un periodo di apparente pace e tranquillità, non ci deve far smettere di

preoccuparci della pace...

ANDREA: Insomma volevamo dire che la guerra è sempre li nascosta dietro

1'angolo pronta a manifestarsi in tutta la sua malvagità se non ci impegna a

costruire la pace nel quotidiano.

ROSALBA: Questo discorso noi ragazzi lo volevamo fare a voi grandi, perché

pensavamo che 1'impegno per la pace non ci riguardasse. Noi non abbiamo

nessuna Responsabilità, non comandiamo niente, non andiamo a votare...

MARIA VITTORIA: Invece le cose che sono successe sul palco ci hanno fatto

cambiare idea: tutti proprio tutti dobbiamo coltivare il seme della pace.

REGISTA: E siamo tornati sul palco per farvi ascoltare le conclusioni. Prima le

avevamo imparate a memoria tanto per recitarle mentre adesso abbiamo capito

la loro importanza.

ANDREA: Beh senza farla troppo lunga ecco come la recita doveva finire.

Samuela ed io visto che nessuno voleva entrare nel nostro movimento

decidevamo di andarcene. Mentre ce ne andavamo usciva dalle quinte Alessia e

ci diceva che se volevamo farci ascoltare dovevamo parlare di pace NON in

generale ma scendendo al concreto. Ci diceva...Ci diceva...Adesso manco me lo

ricordo.

SAMUELA: Ci diceva che la pace è come un fiore; non nasce se uno ne parla ma se

si mette il seme nel terreno e lo si coltiva ogni giorno con amore e fatica.

ROSALBA: A questo punto Alessia elencava i semi della pace. Quelle cose che

tutti dobbiamo seminare dentro la nostra vita per far germogliare il fiore della

pace.

DISTURBATORE 2: II fiore della pace...beh adesso non facciamo la poesia!

ROSALBA: Invece proprio il fiore! Infatti senza la pace tutte le altre cose della

vita rimangono ma perdono significato e bellezza.

DISTURBATORE 1: Taglia, non facciamola troppo lunga. Andiamo con questi

semi!

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REGISTA: Vai Alessia...

ALESSIA: Beati i poveri di spirito...

ANDREA: Se vogliamo seminare la pace non dobbiamo diventare schiavi delle

nostre idee, dei nostri soldi, delle nostre abitudini, dei nostri gusti.

ALESSIA: "Beati gli afflitti".

SAMUELA: Se vogliamo coltivare il seme della pace non dobbiamo avere paura di

affrontare i momenti difficili.

ALESSIA: "Beati i miti"

MARIA VITTORIA: La mitezza e il contrario della prepotenza e dell'arroganza. Se

un campo è seminato a mitezza non nascono le erbacce della mafia, della

camorra,delle dittature.

ALESSIA: "Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia"

(nessuno paria e si crea un silenzio imbarazzante)

ROSALBA: E mo questa chi la spiega?

DAVIDE: La spiego io non ti preoccupare. Io penso che se tutti quanti,fin da

piccoli facciamo le cose giuste tagliamo 1'erba sotto ai piedi del prepotenti, a

quelli che vogliono sempre avere ragione, a quelli che vogliono sfruttare gli

altri .Insomma non se mi sono spiegato. Noi non dobbiamo essere menefreghisti

ma dobbiamo darci da fare perché noi non possiamo dire: "siccome sto bene

degli altri non me ne importa niente.

ALESSIA: "Beati i misericordiosi".

ROSALBA: La misericordia significa avere un cuore grande, capace di capire e di

perdonare. Chi capisce e perdona semina la pace intorno a se.

ALESSIA: " Beati i puri di cuore ".

MATTEO: I puri di cuore sono quelli che dicono la verità che non si nascondono

dietro le parole finte e ai sentimenti finti.

ALESSIA: "Beati gli operatori di pace".

FRANCESCO: Coloro che accolgono i semi della pace e li coltivano non fanno

bene sole a se ma a tutta la comunità.

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ALESSANDRO: I semi della pace diventano alberi, alla cui ombra tutte le persone

di buona volontà possono rifugiarsi.

MATTEO: Ecco qua! Questo e il nostro messaggio. Noi, si e visto, ne abbiano

bisogno.

E voi?