natale: la fantasia di dio - parrocchiaoreno.it · spesso sul mistero dell'incarnazione si...
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Comunità Cristiana Dicembre 2012
2012
Don Franco Passoni, Vicario Parrocchiale
Residente in Via Velasca 28 Vimercate
tel 039 669 608 - parrocchia
cell. 340 526 61 98 –
NATALE: LA FANTASIA DI DIO
UNA DISTANZA CANCELLATA
Non so se avete mai provato ad essere spettatori di un evento di
tale meraviglia, da non saperlo raccontare, sia perché le parole
ne riducono - e di molto - la bellezza, sia perché si ha paura che
chi ascolta non riesca a cogliere lo stupore, che si vorrebbe
trasmettere. Si rischia di essere considerati dei ‘sognatori’... e si
è tentati di tacere. Io mi sento così ogni volta che debbo
raccontare o commentare ‘le grandi cose’ che Dio compie tra
noi, che sono come una sorgente infinita di possibile gioia, da
togliere il fiato, - se le si accoglie 'come bambini' - a cominciare
proprio dal Natale di Gesù. (mons. Antonio Riboldi)
Anch’io mi sento così, a ogni Natale. E ogni volta reimpari a credere, a fidarti,
a lasciare che le indicibili meraviglie di Dio penetrino dentro di te. E anche se
ti accorgi della pochezza e della fragilità delle parole, ti rimetti a raccontare …
Spesso sul mistero dell'incarnazione si consumano giorni e anni a
discutere come un Dio possa farsi uomo, non dico che non serva,
ma forse, per come sono fatto io, mi è più caro invece sostare alla
buona notizia: che Lui abbia cancellato la distanza, che Lui a uno
come me, che non sono uomo di scalate spirituali, non abbia
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chiesto di scalare i cieli per toccarlo, ma che sia sceso Lui a
toccarmi, a toccarmi nella mia carne, nella mia umanità. È
notizia da stupore. Quando la ricordo mi mette gioia e mi mette
in movimento, proprio su questa terra. Rallègrati per questa
pensata di Dio, per questa sua fantasia. Fantasia per
sovraccarico di amore. Quando si ama veramente, le si pensa
tutte. Dio è arrivato a pensare questo: l'incarnazione. (don
Angelo Casati)
Natale è l’annuncio di un fatto “incredibile”: non solo un Dio c’è, ma questo
Dio si è fatto uomo, in un bambino, in Gesù di Nazareth. Non solo un Dio c’è,
ma questo Dio non è lontano, non è chiuso nel suo cielo, non è indifferente a
ciò che avviene sulla terra …
Il Natale cristiano racconta questo evento che da venti secoli continua a stupire
e a commuovere, che continua a “inquietare” la nostra libertà.
Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia,che sarà di tutto il
popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il
Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino
avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. (Luca 2,10-12)
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Queste parole sono per voi! Ascoltatele! Non riteniate di
conoscerne già il significato; fate invece silenzio davanti al Dio
che tace, e accettate che Egli vi dica qualcosa di mai udito prima
d'ora. Chiudete gli occhi per vedere
una luce diversa. Accettate che essa vi
riveli ciò che non avete mai visto.
Forse voi pensate di conoscere già il
segreto di questa notte; ebbene,
ammettete di non sapere ancora nulla
di quanto può aver luogo per voi,
poiché la vostra vita vi sta sempre
davanti ... e Dio è la vita. È Lui che
giunge fino a voi; vi raggiunge. (card.
Jean-Marie Lustiger)
Queste parole sono incise nella nostra memoria per sempre. Raccontano il
segreto di un Dio “sovversivo” che ha sovvertito tutte le immagini che gli
uomini si sono fatti di Lui.
Il segreto del Natale lo ritrovi nel silenzio e nello stupore, davanti al presepe …
dove puoi scoprire un Dio che si toglie il velo e si rivela come un Dio che si
mette dentro la vicenda dell’uomo, di tutti gli uomini, un Dio che sta dove gli
uomini vivono, nascono, muoiono, amano, soffrono, sperano, perdonano, un
Dio che si rivela «nascondendosi» in un uomo, un Dio amabile che si lascia
prendere in braccio, un Dio che ha un volto e una storia: quelli di Gesù di
Nazareth.
LA TERRA ATTACCATA AL CIELO
Forse i cristiani sono dei folli, e tutto questo – un Dio, un Dio che si fa uomo,
carne e finitezza - è davvero una “follia” o forse è tutto splendidamente vero. È
la follia della fede …
Il nonno teneva per mano il nipotino e indicava i poderosi alberi
del viale. Raccontava che niente è più bello di un albero.
- Guarda, guarda gli alberi come lavorano!
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- Ma che cosa fanno nonno?
- Tengono la terra attaccata al
cielo! Ed è una cosa molto
difficile. Osserva questo tronco
rugoso. È come una grossa corda.
Ci sono anche tanti nodi. Alle due
estremità i fili della corda si
dividono e si allargano per
attaccare cielo e terra. Li
chiamano rami in alto e radici in
basso. Sono la stessa cosa. Le
radici si aprono la strada nel
terreno e allo stesso modo i rami
si aprono una strada nel cielo. In
entrambi i casi è un duro lavoro!
- Ma nonno, è più difficile
penetrare nel terreno che nel
cielo!
- Eh no, bimbo mio. Se fosse così, i
rami sarebbero belli diritti. Guarda invece come sono contorti e
deformati dallo sforzo. Cercano e faticano. Fanno tentativi
tormentosi più delle radici.
- Ma chi fa fare loro tutta questa faticaccia?
- È il vento. Il vento vorrebbe separare il cielo dalla terra. Ma gli
alberi tengono duro. Per ora stanno vincendo loro.
È questo il duro lavoro della nostra fede: tenere il cielo attaccato alla terra,
tenerci stretti al nostro Dio, nella certezza che Lui non molla mai la presa.
Ognuno di noi è così, come un albero che si radica in piena terra e insieme in
pieno cielo … E spesso c’è tanta fatica nel tenere insieme cielo e terra, fede e
vita, nel cucire i pezzi, nel ricucire noi stessi, perché qualche volta la vita è
davvero dura. Per questo, nell’anno della fede, ho scelto come immagine per la
copertina di questo numero natalizio un dipinto che non dimentica la croce,
neppure a Natale.
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I PASSI DELL'AMORE
Tutte le cose di cui abbiamo veramente bisogno
ci possono venire soltanto come dono.
(Thomas Merton)
… il Natale ce lo insegna, ogni anno.
Se io mi sono fatto uomo, dice il nostro Dio a ciascuno di noi è perché ognuno
di voi diventi più uomo e più umano. Chi ama arriva per primo, i suoi passi
arrivano prima. Così è stato per Dio: i suoi passi sono passi d’amante che
arrivano sempre per primi. Da Lui siamo invitati ad imparare il suo stile, a fare
il primo passo.
Lo stile di Dio, lo stile dell’Incarnazione invitano i cristiani alla tenerezza, alla
solidarietà, alla speranza, all’amore concreto e significativo per l’uomo.
La gioia diventa un compito e la tristezza, l’ingiustizia, nemici da combattere,
perché un cristiano non può restare impassibile, indifferente davanti alla
sofferenza di tanti: il Natale non ce lo permette.
DON MIRKO BELLORA
www.donmirkobellora.it
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Dove sarà mai la grande gioia?
Il Vicario Generale Mons. Mario Delpini, quando era Vicario Episcopale nella Zona VI,
inviava alle comunità una lettera con la firma don Mario il Vicario. Propongo quella
inviata per lo scorso Natale
L'angelo appare ai pastori e li sconcerta: “Vi annuncio una grande gioia!”.
I pastori quasi si arrabbiano: “Ma di che parli? Noi siamo pastori: tutta la notte a vegliare,
esclusi da ogni festa e da ogni riposo. Ci è toccato un mestieraccio: come si fa ad essere
contenti?”.
Il povero angelo quasi si mette a piangere dalla delusione, tanto che qualcuno si lascia
convincere e si mette in cammino, più per compassione che per convinzione.
L'angelo appare ai sapientoni d'oriente, quelli che
hanno letto tutti i libri e conoscono il nome di tutte
le stelle. L'angelo appare in forma di stella e li
sorprende: “Vi annuncio una grande gioia!”. I
sapientoni sorridono scettici: “Che ingenuità! Sei un
sempliciotto! Noi abbiamo letto tutti i libri:
conosciamo tutte le disgrazie della terra e tutte le
cattiverie della storia, noi abbiamo studiato tutte le
catastrofi e i terremoti, tutte le guerre e le malattie.
Uno che veramente sa le cose, come può credere alla
grande gioia?”.
Il povero angelo rimane così mortificato che quasi si
mette a piangere, tanto che tre o quattro di loro si
mettono in cammino, più per compassione che per convinzione.
L'angelo fa un tentativo anche presso gli asini: “Vi annuncio una grande gioia!”. Gli asini
ragliano indispettiti: “Che ti viene in mente?
Noi siamo asini, non capiamo niente, non
abbiamo la stima di nessuno, siamo caricati di
pesi e costretti a mille fatiche. Vuoi prenderti
gioco di noi anche tu, con il tuo annuncio della
gioia?”.
Il povero angelo rimane così imbarazzato che
quasi si mette a piangere, tanto che un asino si
aggiunge alla carovana scombinata e si mette in
cammino, più per compassione che per
convinzione.
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L'angelo non vuole trascurare nessuno. Appare a una mandria di buoi: “Vi annuncio una
grande gioia!”. I buoi mugghiano risentiti: “Ohibò, noi siamo buoi. A noi tocca tirare il
carro e affaticarci sotto il sole. Che cosa potrebbe mai essere la grande gioia?”.
Il povero angelo si intristisce al punto che quasi si mette a piangere, tanto che un bue si
mette in cammino, più per compassione che per convinzione.
Ma quando arrivano dove il bambino
Gesù, avvolto in fasce, è deposto nella
mangiatoia scoprono il segreto: la grande
gioia non dipende dalla condizione in cui
uno si trova, ma dall'incontro con Gesù.
Se hai incontrato Gesù nella celebrazione
del Natale,allora tutti i giorni dell'anno
nuovo, tutte le condizioni di vita, tutte le
vicende che capitano possono ospitare il
suo dono.
Pace e gioia a te e ai tuoi cari!
don Mario il Vicario
LECTIO DIVINA
Martedì 4 dicembre ore 21 a Burago
MESSA CONTEMPLATIVA
Venerdì 14 dicembre ore 21 in Santuario
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SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA “SAN GIUSEPPE”
Via De Amicis Velasca – Vimercate
16 dicembre 2012
Sul piazzale della Chiesa
Sabato 15 e Domenica 16 vendita ARANCE (il ricavato andrà a favore della Scuola
dell’Infanzia)
Dopo la S. Messa delle 10.30
MERCATINO: vendita di oggetti realizzati dai genitori e familiari
insieme ai loro bambini della Scuola dell’Infanzia
Ore 15.30, nel salone dell’Oratorio,
REPPRESENTAZIONE NATALIZIA:
“IL PRESEPE SIAMO NOI!”
Sarà presente ancora il MERCATINO
ESTRAZIONE BIGLIETTI DELLA
SOTTOSCRIZIONE A PREMI
RINFRESCO PER TUTTI
Buon Natale!
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LUNEDI’ 3 DICEMBRE
Ore 9.00
F. FRANCESCO SAVERIO, sacerdote s. messa TERESA, MARIA E NATALE
MARTEDI’ 4 DICEMBRE
Ore 9.00
FERIE s. messa DON AGOSTINO
MERCOLEDI’ 5 DICEMBRE
Ore 20.30
FERIA s. messa ROVELLI GIOVANNI E CORBETTA ENRICA / OLIMPIA e ANDREA / GARANCINI TINO / CONSONNI CARLO, MAGGIONI PIERINA e familiari
GIOVEDI’ 6 DICEMBRE
Ore 9.00
FERIA s. messa
VENERDI’ 7 DICEMBRE
Ore 9.00 Ore 18.00
ORDINAZIONE DI S. AMBROGIO, VESCOVO E
DOTTORE DELLA CHIESA, PATRONO DELLA SANTA CHIESA AMBROSIANA E DELLA CITTA’ DI MILANO
s. messa MANDELLI AMBROGIO S. MESSA VIGILIARE s. messa COLOMBO ENRICO E LUIGIA / BONFANTI ANGELO e SALA LUIGIA
SABATO 8 DICEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA s. messa BANDERA VITTORIO / MEREGALLI NATALE, MARIA E SILVANA /FAM. MEREGALLI E GALBUSERA s. messa DON AGOSTINO E SUOR ANGELA / GALBUSERA ALFONSO E COLOMBAROLLI EDDA
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DOMENICA 9 DICEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
IV DI AVVENTO s. messa PAROLINI MASSIMO E DALLA VILLA FEDERICO s. messa VERGANI ATTILIO
LUNEDI’ 10 DICEMBRE
Ore 9.00
FERIA s. messa BENDOTTI ANGELA E FAM. MAJ
MARTEDI’ 11 DICEMBRE
Ore 9.00
FERIA S .messa
MERCOLEDI’ 12 DICEMBRE
Ore 20.30
FERIA s. messa COMI MARIO
GIOVEDI’ 13 DICEMBRE
Ore 9.00
S. LUCIA, vergine e martire s. messa ELIO, GIUSEPPE, CAMILLO E MARIA
VENERDI’ 14 DICEMBRE
Ore 9.00
S. GIOVANNI DELLA CROCE, sacerdote e dottore della chiesa s. messa CRIPPA VIRGINIA
SABATO 15 DICEMBRE
Ore 18.00
S. MESSA s. messa AMELIA ED ELIA MAGNI / GHESA MARIA E FAM. COSSOLINI
DOMENICA 16 DICEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
FERIA s. messa CHIODO FEDERICO E SERINA CRISTINA s. messa
LUNEDI’ 17 DICEMBRE
Ore 9.00 Ore 17.00
FERIA PRENATALIZIA DELL’ACCOLTO s. messa MANZATO ELIO, LAURA E RICCARDO novena
MARTEDI’ 18 DICEMBRE
Ore 9.00 Ore 17.00
FERIA PRENATALIZIA DELL’ACCOLTO s. messa novena
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MERCOLEDI’ 19 DICEMBRE
Ore 17.00 Ore 20.30
FERIA PRENATALIZIA DELL’ACCOLTO novena s. messa MAGNI PAOLINO E SANDRINA / CASPANI CARLO E REGINA / GIANCARLO, MARIA, DAVIDE E FIORINA /BONALDI CATERINA E MARICA / RUSCELLI ANTONIO/ LA FACE GIOVANNI E LIBERTO GIUSEPPE /MEREGALLI GIUSEPPINA
GIOVEDI’ 20 DICEMBRE
Ore 9.00 Ore 17.00
FERIA PRENATALIZIA DELL’ACCOLTO s. messa novena
VENERDI’ 21 DICEMBRE
Ore 9.00 Ore 17.00
FERIA PRENATALIZIA DELL’ACCOLTO s. messa FAM. GIACOBBE E ZAMBELLO / DE CLEMENTE LINO novena
SABATO 22 DICEMBRE
Ore 18.00
S. MESSA s. messa COLOMBO FERRUCCIO E CAROLINA / ARRIGONI EMILIO E TERESA
DOMENICA 23 DICEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
DELL’INCARNAZIONE O DELLA DIVINA MATERNITA’ DELLA BEATA SEMPRE VERGINE MARIA s.messa BRAMBILLA ANGELO s. messa CORBETTA ANGELO
LUNEDI’ 24 DICEMBRE
Ore 17.00 Ore 23.30
S. MESSA PER I RAGAZZI VEGLIA IN PREPARAZIONE ALLA S. MESSA DELLA NOTTE
MARTEDI’ 25 DICEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
NATALE DEL SIGNORE s. messa PANCERI FRANCESCO, DINA E FIGLI s. messa
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MERCOLEDI’ 26 DICEMBRE
Ore 8.30 Ore 10,30
II GIORNO DELL’OTTAVA DI NATALE - S.STEFAN0, primo martire s. messa MEREGALLI SILVANA s.messa
GIOVEDI’ 27 DICEMBRE
Ore 9.00
III GIORNO DELL’OTTAVA DI NATALE S. GIOVANNI, apostolo ed evangelista s. messa
VENERDI’ 28 DICEMBRE
Ore 9.00
IV GIORNO DELL’OTTAVA DI NATALE Ss. INNOCENTI, martiri s. messa BOSIO GIACOMO E FAM.
SABATO 29 DICEMBRE
Ore 18.00
V GIORNO DELL’OTTAVA DI NATALE s. messa FAM. MARINI E BOSIO
DOMENICA 30 DICEMBRE
Ore 8.30 Ore 10.30
TRA L’OTTAVA DI NATALE s. messa MAGNI NATALE E ZAPPA CAROLINA, MEREGALLI FRANCESCO E FARINA CAROLINA s. messa GALBUSSERA ALFONSO E GALBIATI CESARINA
LUNEDI’ 31 DICEMBRE
Ore 18.00
VII GIORNO DELL’OTTAVA DI NATALE MESSA IN TE DEUM s. messa
MARTEDI’ 1 GENNAIO
Ore 8.30 Ore 10.30
OTTAVA DEL NATALE – NELLA CIRCONCISIONE DEL SIGNORE s. messa TOMASINO RINO s. messa
MERCOLEDI’ 2 GENNAIO
Ore 20.30
Ss. BASILIO MAGNO E GREGORIO NAZIANZENO, vescovi e dottori della Chiesa s. messa CONSONNI CARLO, MAGGIONI PIERINA e familiari
GIOVEDI’ 3 GENNAIO
Ore 9.00
FERIA s. messa
VENERDI’ 4 GENNAIO
Ore 9.00
FERIA s. messa
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SABATO 5 GENNAIO
ORE 18.00
MESSA VIGILIARE s. messa Fam. MARINI e BOSIO
DOMENICA 6 GENNAIO
Ore 8.30 Ore 10,30 Ore 16.00
EPIFANIA DEL SIGNORE s. messa GALBUSERA GALDINO, ROSSINI VITTORIA e BETTINESCHI GIUSEPPE, LAZZARONI MARIA / MAGGIONI COSTANZA s. messa MAGNI NATALE e ZAPPA CAROLINA / MEREGALLI FRANCESCO e FARINA CAROLINA CELEBRAZIONE CON BACIO DI GESU’ BAMBINO -Sono invitati in particolare modo i bambini
Per richieste di intenzioni per S. Messe e per eventuali correzioni di trascrizione rivolgersi a Don Franco
Ruginellasca alla riscossa 24 novembre 2012
Ebbene sì, siamo tornati!
Dopo la pausa estiva è ricominciata la collaborazione tra i preadolescenti di
Ruginello e Velasca.
Sabato pomeriggio i nostri ragazzi hanno
aiutato l’associazione Banco Alimentare,
che ogni anno organizza una raccolta
viveri fuori da tutti i maggiori
supermercati italiani, nel nostro caso il
Gigante delle Torri Bianche.
Il nostro sostegno consisteva nell’opera di
convincimento delle persone, che si
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recavano al supermercato a fare la spesa, ad acquistare qualche prodotto extra
da donare alle famiglie meno fortunate (in particolare alimenti per l’infanzia,
tonno, carne in scatola,…), catalogarli e suddividerli nei vari scatoloni, pesare,
sigillare con la scotchiatrice (l’utilizzo della quale ha suscitato molta
competizione tra i ragazzi) ed infine caricare il tutto sul camioncino, che
avrebbe portato la merce al deposito di Concorezzo.
Il pomeriggio si è concluso con una
pizza fumante che ci aspettava in
oratorio a Ruginello e un torneo di
ping-pong, che ha coinvolto ragazzi ed
educatori.
Queste attività vogliono essere un
momento educativo per i nostri
ragazzi, in modo che possano capire
che esistono vari modi per aiutare gli
altri, al di fuori delle mura
dell’oratorio (il cristiano è cristiano
anche fuori dall’oratorio!) e che la vita spirituale può essere accompagnata e
migliorata da varie attività più pratiche, ma non meno importanti, per la
crescita della loro fede.
Questo scritto non vuole essere una banale lista della spesa (tanto per restare in
tema!) di cosa si fa o non si fa durante questi incontri, ma vuole anche essere
una modalità per rendere partecipi tutte le persone della Comunità di queste
iniziative e magari suscitare in loro qualche domanda riguardo al ruolo che
questi ragazzi hanno e avranno nelle parrocchie.
Inoltre c’è anche la necessità di trovare altri giovani ed adulti che possano
collaborare in questo progetto, l’impegno non è gravoso, un paio di sabati al
mese, ma suddividendosi il carico il giogo diventa più leggero.
Matilde Brambilla
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LETTERA APOSTOLICA
IN FORMA DI MOTU PROPRIO
PORTA FIDEI
DEL SOMMO PONTEFICE
BENEDETTO XVI
CON LA QUALE SI INDICE L'ANNO DELLA FEDE
(Continua dal mese di novembre)
3. Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta
(cfr Mt 5,13-16). Anche l’uomo di oggi può sentire di nuovo il bisogno di recarsi
come la samaritana al pozzo per ascoltare Gesù, che invita a credere in Lui e ad
attingere alla sua sorgente, zampillante di acqua viva (cfr Gv 4,14). Dobbiamo
ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio, trasmessa dalla Chiesa in modo
fedele, e del Pane della vita, offerti a sostegno di quanti sono suoi discepoli (cfr Gv
6,51). L’insegnamento di Gesù, infatti, risuona ancora ai nostri giorni con la stessa
forza: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la
via eterna” (Gv 6,27). L’interrogativo posto da quanti lo ascoltavano è lo stesso
anche per noi oggi: “Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?” (Gv
6,28). Conosciamo la risposta di Gesù: “Questa è l’opera di Dio: che crediate in
colui che egli ha mandato” (Gv 6,29). Credere in Gesù Cristo, dunque, è la via per
poter giungere in modo definitivo alla salvezza.
4. Alla luce di tutto questo ho deciso di indire un Anno della fede. Esso avrà inizio
l’11 ottobre 2012, nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio
Vaticano II, e terminerà nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re
dell’Universo, il 24 novembre 2013. Nella data dell’11 ottobre 2012, ricorreranno
anche i vent’anni dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, testo
promulgato dal mio Predecessore, il Beato Papa Giovanni Paolo II [3], allo scopo di
illustrare a tutti i fedeli la forza e la bellezza della fede. Questo documento, autentico
frutto del Concilio Vaticano II, fu auspicato dal Sinodo Straordinario dei Vescovi
del 1985 come strumento al servizio della catechesi [4] e venne realizzato mediante
la collaborazione di tutto l’Episcopato della Chiesa cattolica. E proprio l’Assemblea
Generale del Sinodo dei Vescovi è stata da me convocata, nel mese di ottobre del
2012, sul tema de La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede
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cristiana. Sarà quella un’occasione propizia per introdurre l’intera compagine
ecclesiale ad un tempo di particolare riflessione e riscoperta della fede. Non è la
prima volta che la Chiesa è chiamata a celebrare un Anno della fede. Il mio venerato
Predecessore il Servo di Dio Paolo VI ne indisse uno simile nel 1967, per fare
memoria del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo nel diciannovesimo centenario
della loro testimonianza suprema. Lo pensò come un momento solenne perché in
tutta la Chiesa vi fosse “un'autentica e sincera professione della medesima fede”;
egli, inoltre, volle che questa venisse confermata in maniera “individuale e
collettiva, libera e cosciente, interiore ed esteriore, umile e franca” [5]. Pensava che
in tal modo la Chiesa intera potesse riprendere “esatta coscienza della sua fede, per
ravvivarla, per purificarla, per confermarla, per confessarla” [6]. I grandi
sconvolgimenti che si verificarono in quell’Anno, resero ancora più evidente la
necessità di una simile celebrazione. Essa si concluse con la Professione di fede del
Popolo di Dio [7], per attestare quanto i contenuti essenziali che da secoli
costituiscono il patrimonio di tutti i credenti hanno bisogno di essere confermati,
compresi e approfonditi in maniera sempre nuova al fine di dare testimonianza
coerente in condizioni storiche diverse dal passato.
5. Per alcuni aspetti, il mio venerato Predecessore vide questo Anno come una
“conseguenza ed esigenza postconciliare” [8], ben cosciente delle gravi difficoltà del
tempo, soprattutto riguardo alla professione della vera fede e alla sua retta
interpretazione. Ho ritenuto che far iniziare l’Anno della fede in coincidenza con il
cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II possa essere
un’occasione propizia per comprendere che i testi lasciati in eredità dai Padri
conciliari, secondo le parole del beato Giovanni Paolo II, “non perdono il loro
valore né il loro smalto. È necessario che essi vengano letti in maniera appropriata,
che vengano conosciuti e assimilati come testi qualificati e normativi del Magistero,
all'interno della Tradizione della Chiesa … Sento più che mai il dovere di additare il
Concilio, come la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in
esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si
apre” [9]. Io pure intendo ribadire con forza quanto ebbi ad affermare a proposito del
Concilio pochi mesi dopo la mia elezione a Successore di Pietro: “se lo leggiamo e
recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventare sempre di
più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa” [10].
(continua prossimo numero)
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Dal diario di Silvia “…Pian piano comincio a sentirmi a casa. E il motivo penso di averlo capito solo alla
fine: mi sono sentita accettata così come sono, senza costruzioni, barriere, nonostante le
difficoltà di comunicazione e le differenze culturali.
Dopo la partenza di Dade e Ale, comincio il mio “compito” principale: incontrare le
ragazze madri della Father William Nyadru Development Organisation, che si sta
formando attraverso corsi d’imprenditorialità, sartoria, panetteria per cercare di iniziare
un’attività che le renda indipendenti e che possa aiutarle a crescere e mantenere le loro
famiglie e i loro figli.
Mi ritrovo quindi a visitare tutti i villaggi intorno a Morulem (con tutti i “locali” che
restano stupiti dal fatto che possa camminare per raggiungerli, proprio come loro!),
Katabok, Agile, Aremo, Obolokome, a parlare con le madri di queste ragazze per farmi
raccontare la loro storia, entro nelle loro capanne e stringo la mano agli anziani del
villaggio.
Faccio il pieno di emozioni. Da una parte l’ammirazione per la forza di queste donne,
dall’altra mi sento quasi a disagio per la fortuna di essere nata nell’altra parte del mondo e
per l’enorme differenza che c’è tra il “loro” mondo e il “nostro”.
Differenza che diventa palese nella vita quotidiana: ovviamente non avendo l’elettricità e
l’acqua corrente tutti lavano a mano, alla “vecchia maniera” delle nostre bisnonne, con il
sapone di Marsiglia, e le suore non sanno cosa sia una lavatrice e dubitano (a ragione!)
della mia capacità di lavare i vestiti a mano!
Menomale che per le prime due settimane mi ha aiutato Dade!
Arriva il turno anche delle scuole. Il 4 settembre ricominciano le lezioni, i bambini si
preparano per affrontare
l’ultimo trimestre!
Cambia completamente
l’atmosfera a Morulem! In
ogni momento della giornata
si vedono gli studenti
camminare per le strade, si
sente che cantano, che
giocano, ed è bello salutarli
mentre si passa per la strada
principale, e unica.
Passo molto tempo con le
ragazze della scuola
secondaria, seguo con loro le
prove dei canti per
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l’Enrolment Day che si è svolto il 29 settembre, e non vedono l’ora di imparare qualche
canto in italiano e fare le foto con una vera munu (=bianca)!
Mi sento ripetere spesso che è molto strano per loro vedere una ragazza di 24 anni che sta
frequentando la laurea magistrale e mi soffermo a pensare quanto per noi invece sia
normale, quasi scontato.
In Uganda, infatti, solo gli adulti, dai 30-40 anni in su, riescono ad avere le risorse
economiche sufficienti per iniziare l’università!
Nelle due primarie, la Morulem Boys e Girls, incontro i bambini sostenuti a distanza da
Amiko.
Ho ricevuto tantissimi grazie che non vedo l’ora di condividere con le persone che stanno
aiutando concretamente questi bambini e ragazzi! Ho giocato con loro a tombola e ho
avuto la fortuna di incontrare alcune delle loro famiglie.
Mi hanno riempito di regali e letterine per gli amici italiani!
Poi c’è la vita “normale”, la messa alla mattina presto, piena di studenti pronti a iniziare la
nuova giornata, gli incontri per strada, le “scampagnate” sulle colline, la pioggia che arriva
quando meno te l’aspetti e ti bagna come mai era successo prima, il cielo da ammirare
tutte le sere (un vero SPETTACOLO, con stelle cadenti non solo il 10 di agosto, che
sembrano lampadine accese che pendono dalla volta celeste, una vera e propria cupola
blu!), le chiacchierate con Padre Joseph e Padre Daniel a pranzo, quelle con le suore a
cena, gli esercizi con l’adungu (strumento simile ad una chitarra) la sera e la pannocchia
abbrustolita come antipasto.
Se dovessi scegliere una foto che riassuma tutta l’esperienza ugandese ne sceglierei una
dell’ultimo giorno.
Siamo tutti davanti alla chiesa. Sono un puntino bianco in mezzo a tanti puntini ACHOL
(“nero” in leb thur), che ormai non fa più effetto, tutti sanno il mio nome ed io riesco a
orientarmi da sola, sbiascicando qualche parolina nella lingua locale.
Il punto è che ci troviamo proprio davanti alla Chiesa, alla fine della messa.
Mi viene in mente quello che diceva don Antonio Colombo, ex parroco di san Martino in
Greco, partito a quasi 70 anni per andare in missione in Perù. In molti gli hanno chiesto
come mai avesse deciso di partire ancora una volta, verso un luogo sconosciuto. E lui
aveva risposto: “Mi basta entrare in una chiesa per sentirmi a casa.”. E questo è
l’insegnamento più grande che ho vissuto in Africa.
Silvia Fregoso
Grazie ancora per tutto quello che fate per l’associazione, per la mia gente e per la
parrocchia. (p. Joseph)
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Comunità Cristiana Dicembre 2012
2012
2012
BATTESIMO – IL DONO PIU’ BELLO 22 gennaio Tommaso Carcano Gaia Morandi Pietro Varallo 26 febbraio Riccardo Brenna Goretti Pasiphaè Fokana 22 aprile Cristian Monea 27 maggio Lorenzo Scaccabarozzi 24 giugno Emma Avantaggiato 28 ottobre Noemi Deriu HANNO CONSACRATO IN DIO IL LORO AMORE 16 Giugno 2012 Greta Basso Pilotti Stefano
SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE
13 febbraio Della Monica Antonietta 18 Aprile Bestetti Maria 01 Luglio Tomasino Rino 27 Agosto Zappa Elio 31 Agosto Ripamonti Giovanna 02 Settembre Saracco Maggiorina 18 Settembre Corbetta Adriana 21 Ottobre Di Clemente Lino
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Comunità Cristiana Dicembre 2012
2012
In copertina –
Un juor viendrà Di Patrick Delorme
Verrà un giorno – di Jorge Carrera Andrade
Verrà un giorno più duro degli altri: scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo.
Un fulgore nuovo avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno nelle strade liberi ormai della morte menzognera.
Il frumento crescerà sui resti delle armi distrutte e nessuno verserà
il sangue del fratello. Il mondo sarà allora delle fonti
e delle spighe che imporranno il loro impero d'abbondanza e freschezza senza frontiere
Buon Natale