nea – napoli europa africa corso di educazione allo sviluppo semi dargento. educare gli adulti ai...
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NEA – Napoli Europa AfricaNEA – Napoli Europa AfricaCorso di Educazione allo sviluppoCorso di Educazione allo sviluppo
“SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello “SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo”sviluppo”
27-28 novembre 200827-28 novembre 2008
LA GESTIONE DEL LA GESTIONE DEL CICLO CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO
Progettazione e gestione di un intervento di sviluppo Progettazione e gestione di un intervento di sviluppo
Leonardo Leonardo MaesanoMaesano
NEA – Napoli Europa AfricaNEA – Napoli Europa AfricaCorso di Educazione allo sviluppoCorso di Educazione allo sviluppo
“SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello “SEMI D’ARGENTO. Educare gli adulti ai temi dello sviluppo”sviluppo”
……bentrovatibentrovati, , riprendiamo il filo e riprendiamo il filo e
ripartiamoripartiamo
Leonardo Leonardo MaesanoMaesano
Una o più serie di azioni organiche finalizzate al Una o più serie di azioni organiche finalizzate al conseguimento di unconseguimento di un obiettivo obiettivo dato e verificabile in un dato e verificabile in un
tempo datotempo dato e con e con risorse finanziarie definiterisorse finanziarie definite
Nota bene : non vi è necessariamente una relazione proporzionale Nota bene : non vi è necessariamente una relazione proporzionale tra la DURATA del progetto e I suoi COSTI.tra la DURATA del progetto e I suoi COSTI.
PROGETTOPROGETTO
T
RR
O O
APS
Settore Privato
ONG, organismi esecutori
Uno/più periodi intermedi
Possibili proroghe
Risorse UmaneRisorse Fisiche
Risorse Finanzairie Costi Indiretti
((Obiettivo specificoObiettivo specifico))
IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOIL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
Nella Nella Cooperazione allo SviluppoCooperazione allo Sviluppo, possiamo , possiamo parlare di parlare di PROGETTOPROGETTO quando sono coinvolti i 3 quando sono coinvolti i 3
seguenti seguenti ATTORI:ATTORI:
IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOIL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
PROGETTOPROGETTO
FINANZIATORE (DONATORE)
ENTE ESECUTORE (ONG)PARTNER L
OCALE
NB: Possono essere più di uno
(co-finanziatori)
APS e Coop. Decentrata
Cooperaz. non-governat Governi locali
ONG, Imprese,
altri enti
pubblici o privati
Govern
i o Is
t. loca
li,
ONG,
Associa
zioni,
Società
civile
IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOIL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
NATURA DEL PROGETTO NATURA DEL PROGETTO
SVILUPPOSVILUPPO EDUCAZIONEALLO SVILUPPO
EMERGENZA AIUTI UMANITARI
Progetti a medio-lungo termine per
migliore le condizioni economiche, sociali,
politiche atte a creare le condizioni
propedeutiche all’autosviluppo.
Iniziative che mirano ad Iniziative che mirano ad eliminare e/o a ridurre le eliminare e/o a ridurre le
conseguenze negative di un conseguenze negative di un evento congiunturaleevento congiunturale, ,
ripristinando l’accesso alle ripristinando l’accesso alle risorse fondamentalirisorse fondamentali da da
parte delle popolazioni parte delle popolazioni colpitecolpite
Iniziative formative che
mirano alla sensibilizzazione sulle tematiche
dello sviluppo dei cittadini dei
paesi del nord del mondo
EUROPE-AID DGCS-EUROPE-AID DGCS-MAEMAE
ECHO DGCS-ECHO DGCS-UFFICIO VIUFFICIO VI
r
Progetto suddiviso Progetto suddiviso in in FASI FASI
INTERMEDIEINTERMEDIE
(“Annualità”)(“Annualità”)
Progetto che Progetto che prevede una prevede una FASE FASE
UNICAUNICA
PIANIFICAZIONE OPERATIVA : ELEMENTI E STRUMENTI PIANIFICAZIONE OPERATIVA : ELEMENTI E STRUMENTI
PRELIMINARIPRELIMINARI
TEMPISTICATEMPISTICA
IL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPOIL PROGETTO NELLA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
FINANZIATORI E TIPOLOGIEFINANZIATORI E TIPOLOGIE
APS APS (Governo Italiano, Comunità (Governo Italiano, Comunità
Europea, Sistema ONU, Europea, Sistema ONU, Cooperazione Decentrata) Cooperazione Decentrata)
PROGETTI AFFIDATI
CALL FOR TENDER
PROGETTI PROMOSSI
CALL FOR PROPOSAL
Cooperazione Cooperazione non-governativanon-governativa
(ONG)(ONG)
100%
0% (esecutore)
50-80%
20-50% (compreso IN-KIND)
Progetti Progetti AutofinanziatiAutofinanziati100%
1. Programmazione
2. Identificazione
3. Formulazione
4. Finanziamento
5.Implementazione
6. Valutazione
IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiIL CICLO IL CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO
Con il termine CICLO DEL PROGETTO si intende la sequenza progressiva delle suindicate 6 FASI di un intervento di sviluppo. Ciascuna delle fasi del ciclo viene sviluppata attraverso un insieme ordinato di metodologie e strumenti comunemente definito Gestione del Ciclo di Progetto (PCM)
Il PCM utilizza l’approccio del Quadro Logico (LFA)
LFALFA
Stesura della
proposta
Terms of reference
Programmazione
Identificazione
Formulazione
Finanziamento
Implementazione
Valutazione
Studio di prefattibilit
à
Studio di
fattibilità
Bandi Linee Guida
Concessione del
finanziamento
Aree di priorità, settori,
ecc.
Programma di
riferimento (strategie)
Decisione su quali opzioni approfondire
Decisione di finanziare
Decisione se stendere
una proposta
Proposta di finanziament
o
Rapporti di monitoraggi
o
Decisione se seguire il piano o
riorientare il progetto
Decisione su azioni
di sviluppo ulteriore
Decisione su come usare i risultati nella
futura programmazione
Rapporto di
valutazione
PCM - UN PRIMO SGUARDO PCM - UN PRIMO SGUARDO D’ASSIEMED’ASSIEME
LA GESTIONE DEL CICLO DI PROGETTO (PCM)ED L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LFA)
GESTIONE DEL CICLO DI PROGETTO
APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO
Definisce le attività relative al management (chi fa cosa) e le procedure decisionali che caratterizzano le diverse fasi di vita di un progetto.
Metodologia per la progettazione, la gestione e la valutazione di programmi e progetti attraverso il ricorso a strumenti tecnici volti ad accrescere la partecipazione, la trasparenza e favorire un approccio per obiettivi
Processo Processo decisionale e decisionale e
realizzativorealizzativo definito definito dall’organizzazionedall’organizzazione
Metodi e strumenti Metodi e strumenti di Gestione del di Gestione del
ProgettoProgetto
(Un paragone efficace: la gestione del ciclo dei rifiuti …)(Un paragone efficace: la gestione del ciclo dei rifiuti …)
La Gestione del Ciclo di Progetto - La Gestione del Ciclo di Progetto - NoteNote
La gestione del ciclo di progetto (PCM) è uno La gestione del ciclo di progetto (PCM) è uno strumento elaborato nell’ambito della strumento elaborato nell’ambito della Commissione Commissione EuropeaEuropea e attualmente adottato d tutte le agenzie e e attualmente adottato d tutte le agenzie e le istituzioni che si occupano di Cooperazione allo le istituzioni che si occupano di Cooperazione allo sviluppo;sviluppo;
Intende migliorare la qualità della Intende migliorare la qualità della progettazioneprogettazione e e della della gestionegestione del progetto del progetto
Persegue l’Persegue l’integrazione sistematicaintegrazione sistematica delle fasi del delle fasi del progettoprogetto
Focalizza l’interesse sui Focalizza l’interesse sui bisogni effettivibisogni effettivi dei dei soggetti beneficiarisoggetti beneficiari
Attraverso un Attraverso un approccio logicoapproccio logico (QUADRO LOGICO - (QUADRO LOGICO - LFA)LFA) intende contrastare le principali cause di intende contrastare le principali cause di fallimento della progettazionefallimento della progettazione
IL CICLO IL CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO
PERCHÉ IL PROJECT CYCLE MANAGEMENT ?
ESPERIENZE PREGRESSE PCM
- Quadro strategico poco chiaro
- Progetti dominati dall’offerta
- Debole analisi della situazione
- Pianificazione orientata alle
attività
- Impatto non verificabile
- Pressione all’esborso
- Visione di breve termine
- Documenti di progetto imprecisi
e
disomogenei
- Approccio settoriale
- Soluzioni dominate dalla
domanda
- Miglioramento nell’analisi
- Pianificazione orientata agli
obiettivi
- Impatto verificabile
- Enfasi sulla qualità
- Fuoco sulla sostenibilità
- Formati standardizzati
IL CICLO IL CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO
NelNel corso degli anni ’80 i Rapporti di Valutazione eseguiti dagli corso degli anni ’80 i Rapporti di Valutazione eseguiti dagli esperti della EC indicavano che una parte consistente e crescente esperti della EC indicavano che una parte consistente e crescente dei progetti era mal eseguita o poco efficace …dei progetti era mal eseguita o poco efficace …
La Gestione del Ciclo di Progetto - La Gestione del Ciclo di Progetto - PrincipiPrincipi
IL CICLO IL CICLO DIDI VITA DEL PROGETTO VITA DEL PROGETTO
Struttura il Struttura il percorso decisionalepercorso decisionale organizzando il organizzando il lavoro per lavoro per fasi interdipendentifasi interdipendenti e migliorando il e migliorando il flusso flusso delle informazionidelle informazioni
Orienta e coinvolge il/i partner e gli Orienta e coinvolge il/i partner e gli stakeholdersstakeholders adottando unadottando un approccio partecipativoapproccio partecipativo rivoltorivolto aiai bisognibisogni
Punta alla Punta alla sostenibilitàsostenibilità del progetto in modo da del progetto in modo da assicurare benefici durevoli ai beneficiariassicurare benefici durevoli ai beneficiari
Utilizza l’approccio analitico attraverso il Utilizza l’approccio analitico attraverso il QUADRO QUADRO LOGICOLOGICO
IntegraIntegra gli obiettivi di progetto con quelli settoriali, gli obiettivi di progetto con quelli settoriali, nazionali ed europei (programmazione)nazionali ed europei (programmazione)
Programmazione
Identificazione
Formulazione
Finanziamento
Implementazione
Valutazione
IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 1 PCM - FASE 1
E’ la fase propedeutica per eccellenza del CDP. L’ATTORE PUBBLICO assume un ruolo di orientamento e coordinamento STRATEGICO delle iniziative, definendo il quadro e le PRIORITA’ GEOGRAFICHE e SETTORIALI (Country Strategy Papers) all’interno delle quali si potranno identificare (e poi formulare) progetti specifici. Il tutto coinvolgendo la SOCIETA’ CIVILE (approccio partecipativo specialmente nella Cooperazione Decentrata) e tenendo conto per ciascuna priorità individuata degli insegnamenti derivanti dalle ESPERIENZE PREGRESSE (-> VALUTAZIONE).
PROGRAMMAZIONEPROGRAMMAZIONE
SANITA’LOTTA HIV,
MALARIA, TBC
SETTORI SETTORI D’INTERVENTOD’INTERVENTO
INFRASTRUTTURE
RICOSTRUZIONE
TUTELAAMBIENTALEBIODIVERSITA’
FORMAZIONELAVORO (AGR)
CAPACITYBUILDING
SICUREZZAALIMENTARE
EDUCAZIONEPRIMARIA
PROGRAMMAZIONE PROGRAMMAZIONE
Programmazione
Formulazione
Finanziamento
Implementazione
Valutazione
IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 2 PCM - FASE 2
Vengono individuate e sottoposte ad ANALISI e STUDIO (consultazione beneficiari con analisi dei problemi e individuazione delle possibili soluzioni) le potenziali AZIONI SPECIFICHE da intraprendere. Si decide quindi rispetto alla PERTINENZA di ciascuna IDEA-PROGETTO, sia rispetto alla capacità di rispondere ai problemi di ciascun gruppo-beneficiari che rispetto al quadro generale di PROGRAMMAZIONE stabilito. Infine si SELEZIONANO le idee-progetto da approfondire nella fase successiva (-> Formulazione).
IDENTIFICAZIONEIDENTIFICAZIONE
L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LOGICAL FRAMEWORK APPROACH)
E’ lo strumento principale utilizzato per costruire la proposta di progetto durante le fasi di IDENTIFICAZIONE e FORMULAZIONE L’approccio prevede 2 fasi:
La situazione esistente viene analizzata per sviluppare una immagine della “situazione desiderata futura” e selezionare le strategie che saranno applicate per conseguirla.
L’idea di progetto viene siluppata in dettagli operativi
1. ANALISI
2. PROGETTAZIONE
1) ANALISI DEI PROBLEMI 2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI 3) ANALISI DELLE STRATEGIE
1) ELABORAZIONE QUADRO LOGICO2) PIANO DELLE ATTIVITA’3) DEFINIZIONE RISORSE PER ATTIVITA’ (ELABORAZIONE DEL BUDGET)
IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)
1) ANALISI DEI PROBLEMI
• IDENTIFICAZIONE (ATTRAVERSO FONTI PRIMARIE E/O IDENTIFICAZIONE (ATTRAVERSO FONTI PRIMARIE E/O SECONDARIE) E ANALISI, DEL CONTESTO E DEGLI SECONDARIE) E ANALISI, DEL CONTESTO E DEGLI ATTORI ATTORI COINVOLTICOINVOLTI (PORTATORI DI INTERESSI -> (PORTATORI DI INTERESSI -> STAKEHOLDERSSTAKEHOLDERS))
• RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI (COLLOQUI, SONDAGGI, RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI (COLLOQUI, SONDAGGI, ECC.) E ANALISI DEI ECC.) E ANALISI DEI RAPPORTI RAPPORTI DIDI GENERE GENERE (L’IMPATTO DEL (L’IMPATTO DEL FUTURO PROGETTO PUO’ CAMBIARE FUTURO PROGETTO PUO’ CAMBIARE DI MOLTO IN DI MOLTO IN PRESENZA DI DISCRIMPRESENZA DI DISCRIMIINAZIONI DI GENERE)NAZIONI DI GENERE)
ORGANIZZAZIONE DI UN ORGANIZZAZIONE DI UN LABORATORIOLABORATORIO DI DI IDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMIIDENTIFICAZIONE DEI PROBLEMI CON TUTTI GLI ATTORI CON TUTTI GLI ATTORI COINVOLTI, PER L’ELABORAZIONE DELL’COINVOLTI, PER L’ELABORAZIONE DELL’
ALBERO DEI PROBLEMIALBERO DEI PROBLEMI
IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)
L’ALBERO DEI PROBLEMI
E’ un diagramma che rappresenta i problemi individuati, in ordine gerarchico. Per elaborare il diagramma occorre anzitutto identificare i diversi problemi e sceglierne uno da cui partire (attraverso la tecnica del BRAINSTORMING); si individua poi un secondo problema in relazione al primo e si determina se esso sia:
CAUSACAUSA del primo, nel qual caso si pone ad un livello inferiorelivello inferiore
EFFETTOEFFETTO del primo, nel qual caso si pone ad un livello superiore
NE’ CAUSA, NE’ EFFETTONE’ CAUSA, NE’ EFFETTO, nel qual caso si pone su un piano parallelo
Man mano che l’albero sviluppa i restanti problemi vengono collocati lungo il “tronco” o i “rami” ideali seguendo il medesimo metodo.
I PROBLEMI debbono essere:
- Reali e oggettivi (non basati su opinioni e dimostrabili); - Espressi in termini negativi e chiari a tutti
- Specifici e non di carattere generale
L’ALBERO DEI PROBLEMI (ESEMPIO)
Madri poco disponibili frequenza cliniche
Copertura cliniche
insufficiente o inadeguata
Mancanza di medicine
Scarse capacità
staff
Bassa frequentazione cliniche rurali
Complicazioni alla nascita
diagnosticate tardi o per niente
Alto tasso complicazioni acute
alla nascita
Alti tassi mortalità infantile e delle
madri
Bassi standard di igiene e cura
pazienti da staff
Alti tassi di infezione post parto
e neonatale
Pressione commerciale uso sostituti
latte
Bassa disponibilità di
cibi alte proteine
Scarso stato nutrizionale dei
bimbi e dei neonati
Pochi bimbi e neonati
vaccinati
Alto tasso di infezione bambini e
neonati
CAUSE
EFFETTI
IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)
2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI
•RAPPRESENTARE GLI RAPPRESENTARE GLI SCENARI FUTURISCENARI FUTURI DERIVANTI DALLA DERIVANTI DALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI (SOLUZIONE DEI PROBLEMI (le situazioni negative illustrate nell’albero dei problemi vengono convertite in situazioni positive e già raggiunte)
•VERIFICARE LA VERIFICARE LA GERARCHIA GERARCHIA DEGLI OBIETTIVIDEGLI OBIETTIVI
EVIDENZIARE LE EVIDENZIARE LE RELAZIONI MEZZI-FINIRELAZIONI MEZZI-FINI IN UN DAGRAMMA IN UN DAGRAMMA CHE CHIAMIAMOCHE CHIAMIAMO
ALBERO DEGLI OBIETTIVIALBERO DEGLI OBIETTIVI
TRASFORMAZIONE DEI PROBLEMI IN OBIETTIVI
Complicazioni diagnosticate
tardi o per niente
Alto tasso complicazioni
acute alla nascita
Alti tassi mortalità
infantile e delle madri
Problema
Obiettivo
Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti
Tasso complicazioni
acute alla nascita ridotto
Precoce diagnosi complicazioni alla nascita
Situazione desiderata futura
Situazione negativa attuale
L’ ALBERO DEGLI OBIETTIVI (ESEMPIO)
Madri disponibili frequenza cliniche
Copertura cliniche
accresciuta e regolare
Medicine sufficienti
Capacità staff
migliorate
Accresciuta frequentazione cliniche rurali
Precoce diagnosi complicazioni alla
nascita
Tasso complicazioni
acute alla nascita ridotto
Tassi mortalità infantile e delle
madri ridotti
Standard di igiene e cura pazienti da
staff migliorati
Tassi di infezione post parto e
neonatale ridotti
Aumento bambini allattati
Accresciuta disponibilità di cibi alte proteine
Stato nutrizionale
dei bimbi e dei neonati
migliorato
Bimbi e neonati
vaccinati in maggior numero
Tasso di infezione bambini e neonati
ridotto
MEZZI
FINI
IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)IDENTIFICAZIONE: L’ANALISI (LFA)
3) ANALISI DELLE STRATEGIE
• DECIDE DECIDE QUALI OBIETTIVIQUALI OBIETTIVI SARANNO INCLUSI NEL SARANNO INCLUSI NEL PROGETTO E QUALI NE RESTERANNO FUORIPROGETTO E QUALI NE RESTERANNO FUORI
• INDIVIDUA INDIVIDUA L’OBIETTIVO GENERALEL’OBIETTIVO GENERALE E E GLI OBIETTIVI GLI OBIETTIVI SPECIFICISPECIFICI (SUCCESSIVAMENTE RIDOTTI AD UNO PER OGNI (SUCCESSIVAMENTE RIDOTTI AD UNO PER OGNI AZIONE PROGETTUALE) DEL PROGETTOAZIONE PROGETTUALE) DEL PROGETTO
DEFINISCE IL TIPO DEFINISCE IL TIPO DIDI PROGETTO IN BASE ALL’AMPIEZZA PROGETTO IN BASE ALL’AMPIEZZA DEGLI SCOPI E DEI MEZZI DISPONIBILI E DELLA MOLE DEL DEGLI SCOPI E DEI MEZZI DISPONIBILI E DELLA MOLE DEL LAVORO DA INTRAPRENDERELAVORO DA INTRAPRENDERE
L’ANALISI DELLE STRATEGIE (ESEMPIO)
STRATEGIA CURE PRIMARIE
STRATEGIA NUTRIZIONALE
STRATEGIA CURE SECONDARIE
Madri disponibili frequenza cliniche
Copertura cliniche
accresciuta e regolare
Medicine sufficienti
Capacità staff
migliorate
Accresciuta frequentazione cliniche rurali
Precoce diagnosi complicazioni alla
nascita
Tasso complicazioni acute alla nascita
ridotto
Tassi mortalità infantile e delle
madri ridotti
Standard di igiene e cura pazienti da staff migliorati
Tassi di infezione post parto e
neonatale ridotti
Aumento bambini allattati
Accresciuta disponibilità di
cibi alte proteine
Stato nutrizionale dei
bimbi e dei neonati
migliorato
Bimbi e neonati
vaccinati in maggior numero
Tasso di infezione bambini e neonati
ridotto
MEZZI
FINI
Programmazione
Identificazione
Formulazione
Finanziamento
Implementazione
Valutazione
IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 3 PCM - FASE 3
Le idee-progetto pertinenti divengono PIANI di PROGETTO OPERATIVI. I GRUPPI-BENEFICIARI e gli altri ATTORI (stakeholders) coinvolti, partecipano allo SVILUPPO DETTAGLIATO dell’idea-progetto. A questo punto, se l’idea-progetto è giudicata FATTIBILE (mezzi idonei e probabilità di successo) e SOSTENIBILE (benefici di lunga durata per il gruppo-beneficiario) si decide di FORMULARE una PROPOSTA FORMALE al (co)finanziatore (o di avviare la ricerca del finanziamento).
FORMULAZIONEFORMULAZIONE
IL BANDO DIIL BANDO DIPROGETTOPROGETTO(guidelines)(guidelines)
AZIONI ELEGGIBILI
(AREE/SETTORI/PRIORITA’)
ORGANISMI AMMESSI AL BANDO
AMMONTARE TOTALE, AMMONTARE TOTALE, E % DEI E % DEI
COFINANZIAMENTICOFINANZIAMENTI
DURATADURATA DELL’AZIONEDELL’AZIONE
COSTI COSTI ELEGGIBILIELEGGIBILI
DOCUMENTI RICHIESTI E RELATIVI FORMAT(APPLICATION FORM
QUADRO LOGICOBUDGET
LEGAL ENTITY FORM, ECC.)VALORIZZATO
(SI / NO)
… … ANZITUTTO IL BANDO ANZITUTTO IL BANDO
r
FORMULAZIONEFORMULAZIONE
IL DOCUMENTO IL DOCUMENTO DIDI PROGETTO PROGETTO
L’APPLICANTDATI e “CV”
(possibili CONSORZI)
DESCRIZIONEDELL’INIZIATIVA
E DELLE RISORSE NECESSARIE
QUADRO LOGICOCRONOGRAMMA
ATTIVITA’
IL/I PARTNERLOCALE/I
PIANO FINANZIARIO
(BUDGET)
La struttura del documento (application form) o la sequenza delle richieste può cambiare da Finanziatore a Finanziatore, ma i dati e le
informazioni chiave da produrre restano sempre le seguenti:
L’APPROCCIO DEL QUADRO LOGICO (LOGICAL FRAMEWORK APPROACH)
E’ lo strumento principale utilizzato per costruire la proposta di progetto durante le fasi di IDENTIFICAZIONE e FORMULAZIONE L’approccio prevede 2 fasi:
La situazione esistente viene analizzata per sviluppare una immagine della “situazione desiderata futura” e selezionare le strategie che saranno applicate per conseguirla.
L’idea di progetto viene siluppata in dettagli operativi
1. ANALISI
2. PROGETTAZIONE
1) ANALISI DEI PROBLEMI 2) ANALISI DEGLI OBIETTIVI 3) ANALISI DELLE STRATEGIE
1) ELABORAZIONE QUADRO LOGICO2) PIANO DELLE ATTIVITA’3) DEFINIZIONE RISORSE PER ATTIVITA’ (ELABORAZIONE DEL BUDGET)
2. LA PIANIFICAZIONE
L’attività di progettazione è facilitata dal QUADRO LOGICO (Logical Framework). Quest’ultimo è una matrice che permette di descrivere in forma strutturata ed interdipendente gli elementi-chiave del’azione progettuale. Le sue componenti sono: • LOGICA D’INTERVENTO
• INDICATORI VERIFICABILI • FONTI DI VERIFICA • PRECONDIZIONI (ESTERNE) Il Logical Framework fornisce una metodologia per verificare la corretta strutturazione dell’intervento e supporta l’implementazione del monitoraggio e della valutazione.
FORMULAZIONE: LA PROGETTAZIONEFORMULAZIONE: LA PROGETTAZIONE
QUADRO LOGICO
Logica intervento
Obiettivi generali
Obiettivo specifico
Risultati
Attività
Indicatori verificabili
Mezzi
Fonti della verifica
Costi
Precondizioni(fattori esterni)
Pre-requisitiper lo sviluppo del progetto
IL QUADRO LOGICOIL QUADRO LOGICO
2. LA PIANIFICAZIONE QUADRO LOGICO: LOGICA QUADRO LOGICO: LOGICA D’INTERVENTOD’INTERVENTO
OBIETTIVO GENERALE Macro-benefici a lungo termine per la società (socio-politico) OBIETTIVO SPECIFICO DEL PROGETTOMisura la trasformazione della realtà per i destinatari finali al termine dell’azione progettuale; il progetto ha 1 solo obiettivo specifico
RISULTATIMiglioramenti tangibili (beni e/o servizi resi) resi disponibili per i destinatari finali
ATTIVITÀ Azioni attraverso le quali il progetto punta a conseguire i risultati e persegue il raggiungimento dell’obiettivo specifico
Gli indicatori oggettivamente verificabili (OVIs) descrivono gli obiettivi del progetto in termini obiettivamente misurabili. La specificazione degli OVIs esprime la fattibilità degli obiettivi e forma la base del sistema di monitoraggio del progetto. Gli OVIs permettono di: - verificare la coerenza e la correttezza della logica di intervento
- si applicano all’OBIETTIVO SPECIFICO e ai RISULTATI (non alle ATTIVITA’, per le quali si indicano nel QL i mezzi necessari) - monitorare i progressi verso il raggiungimento degli obiettivi
QUADRO LOGICO: GLI INDICATORIQUADRO LOGICO: GLI INDICATORI
Le Fonti di verifica descrivono dove e in quale forma è possibile trovare le informazioni necessarie a verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi espresso dagli indicatori. Le fonti di verifica possono essere: - INTERNE AL PROGETTO (es. report, contabilità di progetto, dati di progetto) - ESTERNE AL PROGETTO (dati ufficiali, statistiche, bollettini, ecc.) Le fonti esterne al progetto dovrebbero essere valutate in termini di accessibilità, affidabilità, rilevanza e dovrebbero essere accessibili a bassi costi.
QUADRO LOGICO: FONTI QUADRO LOGICO: FONTI DIDI VERIFICA VERIFICA
Si tratta di quei fattori che, pur importanti per la buona riuscita del progetto, sono al di fuori dell’ambito di intervento dello stesso. La valutazione dei fattori esterni viene realizzata attraverso il seguente algoritmo:
Si verificherà?
NO
Quasi certamente
E’ probabile
Non è probabile
Non includerlo nel LFA
Includerlo come Presupposto
E’ possibile il redesign del progetto per influenzare il fattore
esterno?
Riprogettate l’intervento:- aggiungete Attività e/o Risultati- riformulate l’Obiettivo Specifico del Progetto, se necessario
La Condizione è un Presupposto “killer”. Da un punto di vita tecnico, l’intervento non è realizzabile a meno che le Autorità trovino la soluzione utile affinché il presupposto si realizzi o a trasformarlo in una Precondizione integrabile.
SI NO
Il fattore esterno è importante?SI
QUADRO LOGICO: PRECONDIZIONI (esterne)QUADRO LOGICO: PRECONDIZIONI (esterne)
UN ESEMPIO DI QUADRO LOGICO
LOGICA D’INTERVENTO
INDICATORI OGETTIVAMENTE VERIFICABILI
FONTI DI VERIFICA
PRECONDIZIONI ESTERNE
Obiettivo
generale
Tassi mortalità infantile e delle madri ridotti
Obiettivo
specifico
Stato di salute delle donne incinte, di quelle che accudiscono i bambini, dei bambini e dei neonati migliorato
Incidenza delle infezioni post-parto e neonatali all’interno dei centri sanitari ridotta da x a y dall’anno 200..……
Dati degli ospedali e delle cliniche analizzati ex ante ed ex post……
Risultati
1.1 Servizio sanitario primario funzionante a livello di distretto
1.2 Aumento bimbi e neonati vaccinati1.3 Medicine sufficienti1.4 Accresciuta frequenza cliniche rurali1.5 Madri disponibili frequenza cliniche1.6 Copertura accresciuta e regolare da parte delle cliniche2. Qualità ed efficienza del servizio sanitario secondario migliorata
Numero di villaggi forniti di servizi sanitari regolari aumentato da x a y dall’anno 200..
Numero di bambini al di sotto dei 5 anni vaccinati contro la polio accresciuto da x a y dall’anno 200..……
Dati del Ministero della Sanità
Dati clinici di vaccinazione analizzati ogni 3 mesi ……..
Nutrizione domestica migliorata attraverso un’accresciuta disponibilità stagionale di cibi ad alte proteine, e accresciuta proporzione di bambini nutriti al seno.
Attività
1. Acquisto di attrezzature e acquisto/recupero ambulanze2. Realizzare un programma di ospedalizzazione mobile3. Reclutamento e Corsi di formazione personale per assistere la nascita4. ………
Assistenza tecnicaAttrezzatureForniture mediche (vedi il piano delle attività)
Costi rimborsabili(vedi il budget)
Il Ministero della Sanità mantiene livelli di finanziamento ai livelli precedenti al progetto in termini reali.
FPA - BUDGETING
1.1. Identificare il tipo di risorsaIdentificare il tipo di risorsa (di chi/cosa ho bisogno)(di chi/cosa ho bisogno)
2. 2. Identificare la quantità di risorse Identificare la quantità di risorse (quante?)(quante?)
3.3. Identificare la durata d’impiegoIdentificare la durata d’impiego (per quanto tempo?) (per quanto tempo?)
4.4. Stimare i costi unitari/totaliStimare i costi unitari/totali (costo per unità tempo) (costo per unità tempo)
5.5. Codificare le risorse secondo il format del BudgetCodificare le risorse secondo il format del Budget
6. 6. Verificare regole, totali, quadratureVerificare regole, totali, quadrature
ELABORAZIONE DEL BUDGETELABORAZIONE DEL BUDGET
PROGETTAZIONE: IL PIANO FINANZIARIOPROGETTAZIONE: IL PIANO FINANZIARIO
Programmazione
Identificazione
Formulazione
Finanziamento
Implementazione
Valutazione
IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 4 PCM - FASE 4
La proposta di progetto presentata viene ESAMINATA dall’autorità competente, che al termine dell’ITER (possibili negoziazioni/modifiche del testo e/o budget presentati) decide se (co)finanziare o meno l’intervento. In caso positivo, l’ente finanziatore e l’ente esecutore formalizzano in un documento LEGALE (CONTRATTO/CONVENZIONE) le modalità di realizzazione e di finanziamento nonché gli altri obblighi amministrativo/legali, derivanti per le parti dal progetto.
FINANZIAMENTOFINANZIAMENTO
L’ITER L’ITER DIDI FINANZIAMENTO: il caso della DGCS FINANZIAMENTO: il caso della DGCS
PRESENTAZIONE PROGETTO ALL’UFF. VII
L’UFF.VII INVIA IL PROGETTO AL
COMITATO DIREZIONALE
IL COM.DIR. APPROVA IL PROGETTO
L’UTC TRASMETTE LA SCHEDA DI VALUTAZIONE
ALL’UFF. VII
L’UFF. VII LO TRASMETTE AD AMBASCIATA, UTL ed UTC
EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO /
AVVIO DEL PROGETTOEsame di ammissibilità Esame di ammissibilità
e correttezza formale e correttezza formale
75 GIORNI75 GIORNI
Nulla Osta Ambasciata Nulla Osta Ambasciata Parere sugli obiettivi UTL Parere sugli obiettivi UTL
30 GIORNI30 GIORNI
Predisposizione della Predisposizione della scheda di valutazione scheda di valutazione
tecnico finanziaria UTL tecnico finanziaria UTL
30 GIORNI30 GIORNI
30 GIORNI30 GIORNI
Proposta di Proposta di contributocontributo
Delibera di Delibera di approvazione del CDapprovazione del CD
30-90 GIORNI30-90 GIORNI
Trasmissione dell’ONGTrasmissione dell’ONGall’Ufficio VII della all’Ufficio VII della
Richiesta di contributoRichiesta di contributo
30 GIORNI30 GIORNI
- PROGETTI PROMOSSI DA ONG -- PROGETTI PROMOSSI DA ONG -
ANTICIPOANTICIPO RIMBORSORIMBORSO SISTEMA SISTEMA IBRIDOIBRIDO
Il finanziatore Il finanziatore anticipaanticipa le spese di le spese di sua competenza per sua competenza per
un determinato un determinato periodo (parziale o periodo (parziale o totale a seconda totale a seconda
della tempistica del della tempistica del progetto progetto
(es. promossi MAE).(es. promossi MAE).
L’organismo L’organismo esecutore esecutore anticipaanticipa
tutte le spese tutte le spese necessarie a un necessarie a un
determinato periodo determinato periodo
(in genere si tratta (in genere si tratta di progetti non di progetti non suddivisi in fasi suddivisi in fasi
intermedie e intermedie e comunque dalla comunque dalla
durata non durata non superiore ai 12 superiore ai 12
mesi)mesi)
Il finanziatore anticipa Il finanziatore anticipa una % fissata dal una % fissata dal
contratto della sua di contratto della sua di quota di quota di
cofinanziamento per cofinanziamento per un determinato un determinato
periodo, che viene periodo, che viene integrata dall’anticipo integrata dall’anticipo
dell’organismodell’organismo
(es. co-finanziati EC ).(es. co-finanziati EC ).
Nota: diverse regole/dinamiche per la presentazione dei RendicontiNota: diverse regole/dinamiche per la presentazione dei Rendiconti
FINANZIAMENTOFINANZIAMENTO
MODALITA’ MODALITA’ DI DI EROGAZIONE DEL FINANZIAMENTOEROGAZIONE DEL FINANZIAMENTO
Programmazione
Identificazione
Formulazione
Finanziamento
Implementazione
Valutazione
IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 5 PCM - FASE 5
Il progetto viene realizzato: tutti i MEZZI MATERIALI ed IMMATERIALI vengono progressivamente ATTIVATI nel rispetto del Piano Operativo e di Finanziamento. In questa fase - in consultazione con i gruppi-beneficiari (e/o partner locale) e gli altri attori coinvolti - si procede ad una costante verifica (MONITORAGGIO) del raggiungimento degli obiettivi pianificati. Il progetto - se necessario - può essere RI-ORIENTATO e/o CORRETTO ed alcuni obiettivi modificati, per fronteggiare errori o significativi cambiamenti intercorsi dal momento della sua formulazione.
IMPLEMENTAZIONEIMPLEMENTAZIONE
GESTIRE UN GESTIRE UN PROGETTOPROGETTO
RELAZIONI ISTITUZIONALI RELAZIONI ISTITUZIONALI (DONOR, ATTORI, PARTNERS)(DONOR, ATTORI, PARTNERS)
COMPETENZE TECNICHE (STAFF, CONSULENTI,ECC.)
CONOSCENZA DEL CONTESTO (USI, MODALIA’
DI RELAZIONE, ECC)
GESTIONE AMM.VA E FINANZIARIA
LEGGI E NORMATIVELOCALI
IMPLEMENTAZIONE: UN INSIEME INTEGRATO DI “SKILLS”IMPLEMENTAZIONE: UN INSIEME INTEGRATO DI “SKILLS”
GESTIRE IL PROGETTO: L’AVVIO GESTIRE IL PROGETTO: L’AVVIO
L’ONG SELEZIONA IL CAPO-PROGETTO
LE ATTIVITA’ DI PROGETTO HANNO
INIZIO
IL CP STABILISCE I CONTATTI CON AUTORITA’ E ATTORI
LOCALI
ACCORDI OPERATIVI CON IL/I PARTNER
IL CP SELEZIONA LO STAFF DI PROGETTO, PREDISPONE
ORGANIGRAMMA E REGOLAMENTO INTERNO
IL CP PREDISPONE L’UFFICIO LOCALE
WORKSHOP INIZIO PRG e PREDISPOSIZIONE SISTEMA
MONITORAGGIO
GESTIRE IL PROGETTO: GESTIRE IL PROGETTO: L’ATTIVAZIONE DELLE RISORSEL’ATTIVAZIONE DELLE RISORSE
RISORSE UMANE
RISORSE FISICHE
RISORSE FINANZIARIE
CAPO PROGETTO
STAFF -PERSONALE ESPATRIATO
STAFF - PERSONALELOCALE
CONSULENTI/ESPERTI
MONITORAGGIOINTERNO
VALUTATORIAUDITORSESTERNI
AUTOVEICOLI E/O ALTRI MEZZI
DI TRASPORTO
EQUIPAGGIAMENTI INFORMATICI
ARREDI E ACCESSORIUFFICIO/FORMAZIONE
ATTREZZATURE E EQUIPAGGIAMENTI SPECIFICI PROGETTO(sanità, educazione,
agricoltura, costruzioniecc.)
VIAGGI
AFFITTO/NOLEGGIOUFFICI, VEICOLI,
EQUIPAGGIAMENTI
UTENZE E SERVIZI
VISIBILITA’ / MEDIAPUBBLICAZIONI
MANUTENZIONE E FUNZIONAMENTO
FONDI ROTATIVIMICROCREDITO
StrutturaStruttura del BUDGET: le del BUDGET: le risorserisorse
COSTI COSTI
DIRETTIDIRETTI
Direttamente Direttamente relativi alle relativi alle
ATTIVITA’ DEL ATTIVITA’ DEL
PROGETTOPROGETTO
RISORSE UMANERISORSE UMANE RISORSE FISICHERISORSE FISICHE RISORSE FINANZIARIERISORSE FINANZIARIE
COSTI COSTI
INDIRETTIINDIRETTI
Sono una % dei Sono una % dei costi diretti e costi diretti e
servono a servono a coprire le spese coprire le spese
di struttura di struttura dell’ONGdell’ONG
Studio di FattibilitàStudio di Fattibilità Costi AmministrativiCosti Amministrativi (Imprevisti)(Imprevisti)
IL PROGETTO: IL PIANO FINANZIARIOIL PROGETTO: IL PIANO FINANZIARIO
Eventuali Valorizzazioni
GESTIRE IL PROGETTO: IL MONITORAGGIOGESTIRE IL PROGETTO: IL MONITORAGGIO
L’attività di MONITORAGGIO è parte integrante della GESTIONE del progetto. Consiste nella sistematica raccolta, analisi ed uso di DATI E INFORMAZIONI allo scopo di VERIFICARE l’avanzamento delle attività progettuali, CONFRONTARLO con quanto previsto dal piano originario e favorire il management nell’assunzione delle DECISIONI da prendere per CORREGGERE eventuali problemi di realizzazione emersi.
Si concentra su risorse, attività e risultati del Quadro Logico
Si basa su Rapporti Formali e Comunicazione informale
Interessa ogni livello della gestione
I progressi effettivi si paragonanoal piano previsto per identificare
eventuali azioni o rimedi
Attività sistematica di gestionedi un progetto
GESTIRE IL PROGETTO: PREDISPORRE UN SDMGESTIRE IL PROGETTO: PREDISPORRE UN SDM
RIESAMINARE GLI RIESAMINARE GLI OBIETTIVIOBIETTIVI DEL DEL
PROGETTO (LF) EPROGETTO (LF) EDEFINIRLI CHIARAMENTEDEFINIRLI CHIARAMENTE
(workshop start-up)(workshop start-up)
DETERMINARE GLI DETERMINARE GLI INDICATORIINDICATORI FINANZIARI FINANZIARI
(costi reali/budget previsto)(costi reali/budget previsto)E E DIDI ATTIVITA’ (avanzamento) ATTIVITA’ (avanzamento)
FISSARE LE FISSARE LE PROCEDUREPROCEDUREDI DI MONITORAGGIOMONITORAGGIO
(CHI E OGNI QUANTO DEVE(CHI E OGNI QUANTO DEVERACCOGLIERE LE INFO E RACCOGLIERE LE INFO E PREDISPORRE IL REPORTPREDISPORRE IL REPORT
STABILIRE UN STABILIRE UN FORMATO FORMATO STANDARDSTANDARD PER I PER I
RAPPORTIRAPPORTI
DETERMINARE LE ESIGENZEINFORMATIVE (QUALI INFO)
E LE RISORSEUMANE COINVOLTE
SISTEMA DI MONITORAGGIO
2
3
4
5
1
OUTPUT: SDA E RENDICONTI
6
GESTIRE IL PROGETTOGESTIRE IL PROGETTO
UN ESEMPIO: LA GESTIONE AMMINISTRATIVAUN ESEMPIO: LA GESTIONE AMMINISTRATIVA
PROCEDUREPROCEDURE CONTRATTICONTRATTI GIUSTIFICATIVIGIUSTIFICATIVIDIDI SPESA SPESA
Sotto la supervisionedel Project Managerelabora, gestisce,
archivia i Contratti e gli Agreements
generatidal Progetto
Raccoglie, verifica e archivia i documenticomprovanti le spese
sostenute e i movimentifinanziari generati
dal progetto;fornisce i suddetti
documenti alla Gestione Contabile perl’imputazione dei costi.
Verifica il rispetto delle procedure di
gestione del Donor e degli altri attori “esterni”
ESTERNE
INTERNE
Verifica il rispetto delle Procedure amm.ve dell’organismo; elabora specifiche procedure amm.ve per i CDR locali
PROCEDURE PROCEDURE
INTERNEINTERNE
dell’dell’OOrganismorganismo
del del Field Office Field Office
PPartnership Agreementsartnership Agreements (obblighi derivanti dal partenariato e (obblighi derivanti dal partenariato e dalladalla
gestione diretta di risorse finanziarie)gestione diretta di risorse finanziarie)
PROCEDURE PROCEDURE
ESTERNEESTERNE
del finanziatore del finanziatore (procurement, visibilità, auditing, ecc.)(procurement, visibilità, auditing, ecc.)
leggi/normative dello Statoleggi/normative dello Stato altri attori coinvolti nel altri attori coinvolti nel progettoprogetto
IL RISPETTO DELLE PROCEDUREIL RISPETTO DELLE PROCEDUREMANUALI GESTIONE
AMMINISTRATIVA (organigramma, funzionagramma
documenti, tempistica, flusso informazioni)
GESTIRE IL PROGETTOGESTIRE IL PROGETTO
LA GESTIONE DEI CONTRATTILA GESTIONE DEI CONTRATTI
CONTRATTO / CONVENZIONECONTRATTO / CONVENZIONEcon il DONOR ed eventualicon il DONOR ed eventuali
EMENDAMENTIEMENDAMENTI
CONTRATTI DEL PERSONALECONTRATTI DEL PERSONALE(Project Staff – Expat/Local)(Project Staff – Expat/Local)
(Esperti in missione / Consulenti)(Esperti in missione / Consulenti)
CONTRATTI CONTRATTI DIDI ACQUISTO, ACQUISTO, AFFITTO,LOCAZIONEAFFITTO,LOCAZIONE
(veicoli, ufficio, attrezzature varie)(veicoli, ufficio, attrezzature varie)
DOCUMENTAZIONE DOCUMENTAZIONE DI TENDER EDI TENDER ECONTRATTI PER LA FORNITURACONTRATTI PER LA FORNITURA
DI BENI E SERVIZIDI BENI E SERVIZI
GESTIRE IL PROGETTOGESTIRE IL PROGETTO
I GIUSTIFICATIVI I GIUSTIFICATIVI DIDI SPESA: requisiti SPESA: requisiti
AMMISSIBILITA’AMMISSIBILITA’ ELEGGIBILITAELEGGIBILITA’’
La La SPESASPESA, la cui effettuazione, la cui effettuazioneè dimostrata dal giustificativoè dimostrata dal giustificativoè è PREVISTAPREVISTA dal Budget dal Budget..L’eventuale superamento delL’eventuale superamento deltetto di spesa previsto dallatetto di spesa previsto dallaBudget Line è contenuto nei Budget Line è contenuto nei LIMITILIMITI %% di scostamento di scostamento PREVISTIPREVISTI d dalle procedure alle procedure di gestionedi gestione e rendicontazione e rendicontazione del Donordel Donor
Il documento giustificativo e/o ilIl documento giustificativo e/o ilcomprovante di spesacomprovante di spesa
forniscono tutte le informazioniforniscono tutte le informazioniatte a ricondurlo atte a ricondurlo
inequivocabilmente inequivocabilmente sia al sia al SOGGETTOSOGGETTO
che spende che al che spende che al PROGETTOPROGETTOdi riferimento.di riferimento.
GESTIRE IL PROGETTOGESTIRE IL PROGETTO
Programmazione
Identificazione
Formulazione
Finanziamento
Implementazione
IL CICLO DI PROGETTO – Quadro di sintesiPCM - FASE 6 PCM - FASE 6
L’ente finanziatore e l’ente esecutore VALUTANO il progetto per verificare quali OBIETTIVI siano stati RAGGIUNTI e quali LEZIONI si possano APPRENDERE in funzione del miglioramento per la progettazione di FUTURI PROGRAMMI. Benché nel CDP la Valutazione segua l’Implementazione, è prassi consolidata effettuare oltre anche una VALUAZIONE INTERMEDIA durante lo svolgimento dell’iniziativa, allo scopo di dare immediata applicazione agli insegnamenti acquisiti e ai CORRETTIVI INDICATI, per la parte restante del progetto.
VALUTAZIONEVALUTAZIONE
VALUTAZIONE - caratteristiche VALUTAZIONE - caratteristiche
1) E’ UNA VERIFICA DEL CONSEGUIMENTO DELL’OBIETTIVO SPECIFICO DEL PROGETTO ATTRAVERSO I RISULTATI CONSEGUITI CON LE ATTIVITA’ SVILUPPATE
2) SI EFFETTUA ALLA CONCLUSIONE DEL PROGETTO (EX-POST)
3) PUO’ ESEGUIRSI ANCHE A PROGETTO IN CORSO (INTERIM EVALUATION)
4) IL SOGGETTO VALUTATORE DEV’ESSERE “ESTERNO” AL PROGETTO E ALL’ORGANIZZAZIONE ESECUTRICE (IMPARZIALITA’, AUTONOMIA, CREDIBILITA’)
5) SI SERVE DI INDICATORIINDICATORI BASATI SUI SEGUENTI CRITERI:
PERTINENZA (coerenza obiettivo/problemi da risolvere)
LOGICA DELL’INTERVENTO
EFFICIENZA
EFFICACIA
IMPATTO
SOSTENIBILITA’
GRAZIE E GRAZIE E
BUONA FORTUNA!BUONA FORTUNA!____________________________________________________________________________
Leonardo Leonardo MaesanoMaesanoEsperto in Gestione FinanziariaEsperto in Gestione Finanziaria
programmi di Cooperazione allo Sviluppoprogrammi di Cooperazione allo SviluppoFormatore / Consulente Formatore / Consulente
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