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LA CIRCOLARE SPIGOLOSACIRCOLARE DEL PARTITO DELLA ALTERNATIVA MONARCHICA

*Informazioni, appuntamenti, notizie e vita sociale dei monarchici

Circolare n. 62 Anno 2 del 19 settembre 2006Esce quando è pronta e non costa nulla

.Matteo Cornelius Sullivan

Sulla scelta del Re

(Abatantuono nei panni di Attila)Premessa: È fuori di ogni dubbio che Vittorio Emanuele di Savoia sia il Re d’Italia “de jure”, sebbene anche tra i monarchici questa idea sia debole perché gli anni, e son sessanta, passano e la gente dimentica. Ma è un fatto che se un popolo vota in maggioranza per un’istituzione ma la fazione opposta si impadronisce del potere con un broglio prima e un colpo di stato poi, quest’ultima esista di fatto e sebbene sia riconosciuta dagli stati esteri, rimanga un’istituzione che si regge su una stampella più corta della gamba… A molte persone la questione del giuramento alla repubblica pare cosa fondamentale ma se uno stato nato da un referendum non si basa su quella che è stata la vera volontà del popolo che valore ha? Se fossimo governati dal Gran Stato Potente del Diavolo in persona, tutti coloro che hanno dovuto prestare giuramento come conseguenza della fu obbligatoreità del servizio militare, sarebbero dei discepoli del diavolo? Ecco quanto vale il giuramento alla repubblica al quale molti italiani sono stati forzati dai dati di fatto, non dalla volontà di una Nazione. Per noi il giuramento vale come giuramento alla Patria. Nelle Monarchie avanzate si può scegliere tra giurare al Re o alla Patria. Ma se uno stato non è giuridicamente valido, non sono valide neppure le sue istituzioni, quindi, sebbene possa sembrare un’estremismo ideologico, da un punto di vista “de jure”, cioè giuridico, le sole istituzioni valide in Italia sarebbero il Re e i Senatori del regno nominati prima della fine di fatto del Regno. La repubblica vale come uno stato virtuale, sebbene ci governi e tutti l’accettino ma non per volontà della maggioranza dei votanti del 1946 ma per forza. Vittorio Emanuele ha riconosciuto la repubblica? Per forza… ma questo non conta nulla perché, a parte la forzatura, egli è Re a prescindere dalla sua volontà. Che poi lui sia persona soggetta a critiche, è un altro discorso. Ma noi monarchici, cittadini di second’ordine per volontà costituzionale cosa possiamo fare, dire è lui il Re e con la bacchetta magica far tornare la Monarchia? A distanza di sessant’anni con un popolo prevalentemente disinteressato alle questioni ideali e di diritto e soprattutto ignaro di queste spessissime sottigliezze? Se non è successo quando la coscienza collettiva lo avrebbe permesso, cioè negli anni ’50-’60 ora sarebbe improponibile. Ma sicuramente chi mi ha letto fin qui capirà che cosa potrebbe esserci sotto Potenza… Che rispetto dovremmo avere della repubblica, quando questa non rispetta minimamente noi monarchici, lo sa solo il gatto Silvestro. Cosa significhi scegliere il Re: i monarchici la cui ideologia non sia stata troppo intaccata da un sessantennio di repubblica e che non siano dei “fedeli”, ma qui si dovrebbe però parlare di regalisti e non di monarchici, sanno benissimo che uno dei punti cardine della Monarchia risiede nel fatto che il Re non si sceglie, il Re è il Re solo perché è il figlio del Re, eccettuato il caso in cui egli sia un minorato. Se si vuole scegliere il proprio Capo di stato, il campionario è più vasto nella repubblica presidenziale, lo sappiamo tutti. Saltando tutti i discorsi che dimostrano perché l’ereditarietà sia meglio dell’elezione, che appartengono ad altro

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tema, si deve arrivare a un punto fondamentale: come scegliere il Re. Il problema fondamentale è che con la repubblica, specialmente con una repubblica molto dubbia che ha lasciato un vuoto istituzionale vastissimo, tutti i Sovrani degli Stati precedenti hanno egual diritto. Cioè se c’è uno Stato illegale il cui Re non è Re di fatto perché “regnano i proci”, chiunque tra questi potenziali Re ha diritto al Trono, così come chiunque riuscisse a fare un referendum istituzionale proponendo la forma istituzionale “X” avrebbe più diritto di chi ha fondamentalmete “rubato-usurpato” quel diritto. Quindi, per farla breve, è necessario arrivare a un referendum istituzionale in cui si proponga il quesito Monarchia – Repubblica e si pongano alla scelta degli italiani come futuri Re d’Italia, coloro che ne hanno diritto per il loro status di Principi Sovrani. È ovvio che si dovranno porre delle regole per stabilire che tipo di Principi Sovrani, e a me viene spontaneo pensare che ci si debba limitare ai discendenti dei Re ottocenteschi ma anche questo potrà essere oggetto di ulteriore dibattito. Ma non dimentichiamoci che in Spagna la Monarchia tornò senza il Re, la dittatura di Franco era una Monarchia ma il Re tornò nella sua carica istituzionale solo dopo la morte del dittatore. Questo ci deve ricordare di non essere troppo rigidi nel pensare il futuro della Monarchia. Una cosa è sicura: noi monarchici dobbiamo andare avanti, non si può tornare indietro nel tempo, non si può battersi separatamente quando il “nemico” che calpesta i diritti di tutti noi è unico: l’articolo 139 della Costituzione, che non dice no ai monarchici sabaudi, dice no anche a quelli borbonici, asburgici, bonapartisti, pro Granducato di Modena, di Toscana eccetera eccetera. Ma non dimentichiamoci che dice no! anche a quei repubblicani che vorrebbero fare un referendum per sentirsi nella legalità o quelli che vorrebbero una forma istituzionale diversa dall’attuale. Una cosa è sicura, un Attila odierno non avrebbe fatto peggio di 60 anni di repubblica.

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“Libero” intervista il Principe Ereditario.

Roma -Prima in esilio per 56 anni, oggi in Italia, agli arresti domiciliari senza carta d'identità né passaporto, per paura che possa espatriare. Ora per il Principe Vittorio Emanuele si aggiunge anche lo spauracchio dell'interdizione, un'eventualità proposta dalla sorella Maria Gabriella. E le penne al vetriolo volano di fantasia e trovano spazio sui giornali: «Proverò la mia innocenza» dichiara Vittorio Emanuele ma sembra che l'unico interesse sia quello di rispedirlo da dove è venuto. Vittorio Emanuele sta in clausura forzata dove si è fatta i domiciliari con lui, anche la moglie Marina Doria. Intanto Emanuele Filiberto neo papà di Luisa, figlia secondogenita dopo Vittoria di due anni e mezzo, ha retto bene allo scandalo e continua a difendere il padre. Oggi è a Roma in compagnia della moglie Clotilde di Savoia, per presenziare alla cerimonia per il Centenario della nascita di Maria Josè e del 102° anno dalla nascita di Re Umberto II: «Continuo a visitare l'Italia e ad essere sul terreno per incontrare e ringraziare di cuore gli italiani che non ci hanno fatto mancare il loro affetto», dichiara. All'appuntamento di oggi è atteso dai membri della Consulta, quarantotto personaggi, tra cui tre generali di Corpo d'Armata, due Senatori, Domenico Fisichella della Margherita e Riccardo Pedrizzi di An. Principe Filiberto come risponde alle dichiarazioni rese da Maria Gabriella di Savoia sulla presunta interdizione di suo padre? «Non avrei mai voluto sapere una cosa del genere. Non per il loro contenuto, che si qualifica da sé, ma perché sono state dette da una principessa evidentemente dimentica dei doveri e del suo status, anche di fronte alla storia» In che rapporti era con le sue zie? «Sempre affettuosi con tutte, tranne negli ultimi mesi con Maria Gabriella dopo le sue dichiarazioni inqualificabili. I rapporti con i miei cugini, invece, sono ottimi» Pensa che questa storia delle intercettazioni a "collage", (le ha definite l'avvocato Buongiorno) abbiano alimentato passaparola sbagliati? «Sicuramente. Credo che si dovrebbero rispettare di più le leggi, il segreto istruttorio e il decoro professionale. Chi ha mancato si è preso delle gravi responsabilità» In che modo risponderete? «Con il rispetto della giustizia e la ricerca della verità, come sempre» Come state vivendo questo momento di sciacallaggio morale? «Con la speranza che

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tutto finisca velocemente. Mi piacerebbe che fossimo giudicati in base ai fatti, e non su articoli di parte pubblicati dai rotocalchi. Vorrei rispondere alle accuse con le migliaia di lettere, fax, email e telegrammi di solidarietà indirizzati a mio padre che pervengono da ogni parte d'Italia e dall'estero» Notizie anche dai duchi d'Aosta? «Nessuna. Ma il desiderio del trono degli Aosta non è una novità: già il figlio dei primo Duca d'Aosta si sposò nel 1895 a Londra, prima del Principe ereditario, mentre il protocollo lo proibiva. Lo status dei cadetti, proprio degli Aosta, è spesso mal vissuto e può provocare complessi di inferiorità che qualcuno crede di poter compensare instillandosi un complesso di superiorità. Un problema d'evidente natura psicologica» Come si risolveva in passato? «Se si presentava nel medioevo i cadetti delle famiglie nobili erano spesso indirizzati alla carriera cavalleresca o meglio a quella ecclesiastica. L'atteggiamento scandalistico di molte dichiarazioni prova che la dinastia riscuote sempre un notevole interesse e che può dare fastidio a qualcuno» Colpevole anche certa stampa? «Sì, se si propongono ai lettori articoli scarsamente documentati, al solo scopo di fare notizia. La stampa scandalistica è sempre esistita ed a soffrirne, prima di noi, furono già i miei bisnonni e i miei nonni. Per fortuna mi hanno aiutato a superare questo momento mia moglie Clotilde e le mie bambine». Da dove viene il nome della secondogenita? «Era il nome della sorella del Duca di Savoia Filiberto II, madre del re di Francia Francesco I. Una donna straordinaria, che realizzò la "Pace delle Dame" nel 1529 con la zia dell'Imperatore Carlo V. Come lei cerchiamo la pace e l'armonia. E niente altro». (15/09/2006 da: “Libero”)

.Enzo Modulo Morosini di Risicalla e Sant' Anna

De Monarchia.

Questo breve articolo non parla di storia ( ....nel 711 l'espansione pose fine al regno visigoto ), ne di araldica (... l'arma di de Molay è così blasonata: d'azzurro alla banda d'oro.), ne di uniformologia ( ...l'ammiraglio con pastrano e pellegrina ), ne di vessillologia (...nel Liechtensten quando la bandiera è esposta verticalmente, la corona....) ne di arte militare ( ...il brocchiere, largamente impiegato dalla cavalleria spagnola..), ne di diritto nobiliare (..nel regio dispaccio del 2 giugno 1609, Filippo III...), ne di ordini cavallereschi (....nel 1614, venne chiamato di Santa Maria Maddalena....),ne di....., ma è solo un accorato appello a leggere e meditare su un trattato di filosofia politica nel senso aristotelico, scritto da un rappresentante della piccola nobiltà fiorentina, nella lingua di Cicerone, e pubblicato nel 1559, chiamato " de Monarchia ".  L' autore è lo stesso che ha scritto la Divina Commedia, Dante Alighieri. Si, Durante Alaghieri, per esattezza, che si diceva discendesse dagli antichi Romani, prospetta con lungimiranza l'essenza della monarchia, definita " unicus principatus et super omnes in tempore vel in hiis et super hiis que tempore mensurantur ", cioè " principato unico che sta sopra tutti gli altri nel tempo, ossia domina tutte le questioni di ordine temporale ", Sarebbe da leggere in latino, perchè in tal modo risaltano tutte quelle sfumature che anche una perfetta traduzione non riesce a dare, ma i nostri rappresentanti del parlamento repubblicano hanno abolito lo studio della lingua dei loro padri ritenendola inutile e pertanto solo quelli della mia generazione che hanno avuto l' opportunità di conoscere Seneca, Virgilio,......ne sono in grado. La lettura, anche in italiano, indubbiamente è un sacrificio, ma ne vale la pena, specialmente per illuminare coloro che hanno un atteggiamento " guascone ", legato alla persona fisica e non armonizzato al concetto di monarchia quale " ordinatio ad unum ", cioè unico motore  per una concordia e pace universale. Si può essere di fede Borbonica, Capetingia, Asburgica, Murattiana, Bonapartiana, Romanoviana o Savoiarda o di qualsiasi altra dinastia, ma bisogna sempre tenere presente, a prescindere dagli eventi temporali, quello che accomuna il tutto, la fede che la Monarchia, "Auctoritas super partes ",  riesce ad infondere, trasmettere. Prima di giudicare un atto umano che può portare anche ad errori è necessario comprendere il vero significato che una Monarchia universale riesce a  donare. Dante, il Sommo, ci spiega che sotto il segno del Sacro Romano Impero e quindi in funzione di una concezione cristiana della vita, l'ideale

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storico concreto di una " monarchia temporale ", cioè legata al tempo ed alla vicissitudini del tempo, è la felicità in questa terra attraverso una pace universale quale atto indispensabile per realizzare  un ordinamento che rispecchi quello celeste. Posto al vertice degli ordinamenti politici e legali, il re è ministro di tutti e dunque il primo garante della libertà dell'uomo ed esercitando la propria giurisdizione su tutto, lo rende immune dalla cupidigia che Aristotile nella sua " Etica nicomachea " considera il maggior ostacolo alla giustizia. Non vendo libri, non ho interessi pecuniari, ma sarebbe utile avere in casa tale trattato e....naturalmente leggerlo. Ci sarebbero meno diatribe, comunicati e prese di posizione, ma soprattutto si capirebbe la necessità di un Monarca, la cui paterna autorità rispecchi l'universale paternità divina.

.Geom. A. Sciortino

Palermo 15 settembre 2006.

15 Settembre 2006

Giornata dell’ORGOGLIOPatriottico

RisorgimentaleMonarchico

<<L’Italia innanzitutto>>(Umberto II)

.Nella sede di Palermo di Azione Monarchica Italiana, si è svolta l'importante manifestazione: Giornata dell'Orgoglio Patriottico Risorgimentale e Monarchico. Nel giorno che ricorda il genetliaco di S.M. il Re Umberto II, ne è stata celebrata la memoria storica. Nei saloni della sede è stata allestita una mostra con esposizione di libri, opuscoli, stampe e foto d'epoca e proiezione di filmati "luce" in ricordo di S.M. il Re Umberto II. E' stata registrata una numerosa partecipazione di aderenti e simpatizzanti oltre la presenza di autorità. Si è concluso con inni Patriottici e musica.

.Matteo Cornelius Sullivan

La morte della personalità.

La vicenda Savoia sta seriamente rasentando il ridicolo, Amedeo che salta fuori dalla scatola ogni tre per tre e, come un joker e Maria Gabriella che dall’alto pulpito di “Novella 2000” vuol fare interdire suo fratello, il Victor nazionale. Così a tutti passa nel neurone delle sviste un fatto fondamentale: qui si giudica soprattutto il fatto che una persona abbia una personalità, al di fuori di quale questa sia, perché, mi tocca rammentarlo per l’ennesima volta, tutte le frasi di Vittorio Emanuele con cui i nostri correttissimi e superveritieri mass-media nazionali si sono sbizzarriti, provengono da conversazioni private! Victor non è andato al Tg1 a dire le sue cose ma era al telefono. Il fatto stesso che, come motivazione per il divieto d’espatrio il giudice abbia usato un’altra frase colta da intercettazione, fa pensare che c’è dietro qualcosa. Ma cosa avrebbe dovuto dire una persona che viene rapita, arrestata, spiata? “O pevbacco, codesti giudici bivichini mi hanno giocato un tirello che non m’aspettavo pvopvio, eh un pochino di gattabuia… ma in fondo la minestrina del convento non eva male se non fosse stato quel sapovino di dvoguccia che gvastava il salato, ne vevo cavo lei, la pvoffima volta mi porto il maggiordomo, ne viro”. Voi cosa cavolo avreste detto? Ma dove stiamo finendo? Si giudicano le persone per frasi dette in privato, tanto da volerle interdire! Ma dove stiamo finendo? Chi si dovrebbe fare interdire Victor o i perbenisti che in nome di non si capisce cosa, mettono in secondo piano il fatto che le persone abbiano una personalità e dei diritti ma mettono in primo piano il perbenismo? Dove stiamo finendo ve lo dico

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io: alla statalizzazione delle linee telefoniche così questo stato con i suoi bei metodi, non dovrà più cercare ditte appaltatrici per spiarci, così non sapremo più chi e quanti sono i cittadini che vengono spiati; oggi sono:1.500.000!

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.Federica Cavadini

Vittorio Emanuele parla della tragedia sull'isola di Cavallo

«Non ho ucciso Hamer la prova è il proiettile»Marina Doria: messi insieme frammenti di frasi

.«Avevo torto..devo dire che li ho fregati...ho sparato un colpo così e uno in giù...il colpo ha preso la gamba sua..». Che effetto fa a Marina Doria leggere le intercettazioni pubblicate nei giorni scorsi? Ancora intercettazioni, a tre mesi dagli arresti e dallo scandalo. Ancora titoli sui Savoia, questa volta per l'omicidio di Dirk Hamer, storia di ventotto anni fa per cui suo marito fu processato e prosciolto nel '91. «Lui non ha pronunciato quelle frasi. Sono frammenti messi insieme». Tocca a lei, ormai è il copione di famiglia, la difesa di Vittorio Emanuele. E oggi anche le scuse, per altre «sparate» intercettate: lui che insulta gli inquirenti, «quei coglioni che ci stanno ascoltando». «Mio marito si scusa, forse avrà bevuto un bicchiere di troppo». Marina Doria riceve nell'appartamento di amici, un attico nel centro di Milano dove è ospite da una settimana con il marito. «Stiamo qui nell'angosciosa attesa di novità». Ci accolgono insieme, salotto, maggiordomo, vino bianco e salatini. Camicia di lino e jeans chiari per lui, lei giacca blu e pantaloni bianchi. Sono qui per raccontare la loro verità, assistiti da portavoce e ufficio stampa. «Io non posso parlare», chiarisce il principe. Si comincia dal caso Dirk Hamer, ucciso da un colpo d'arma da fuoco a Cavallo nel '78. Ed è sul caso Hamer che il principe non rispetta la consegna del silenzio: «Dille del peso del proiettile. Spiega che non poteva essere il mio». Lei traduce dal francese e aggiunge: «Non è stata la sua pallottola a uccidere Hamer. Infatti è stato prosciolto per non aver commesso il fatto». Rileggiamo il testo dell'intercettazione. «Li ho fregati...». «E' impossibile che mio marito l'abbia detto, perché è innocente. Perché hanno messo insieme quei frammenti? Non lo chieda a noi». Passiamo allo «lo sfogo» sugli inquirenti. E' il 28 luglio, dopo la liberazione, il principe immagina che lo stiano intercettando: «Stronzi...coglioni... poveretti...devono rimanere tutto il giorno ad ascoltare mentre probabilmente la moglie gli fa le corna». «Mio marito ammette di aver detto quelle cose e se ne scusa, è stato un momento di depressione, di rabbia, avrà bevuto un bicchiere di troppo. Ha sofferto molto agli arresti domiciliari». Guardava History channel tutto il giorno, il principe. E stava al buio, barricato perché fuori c'era l'assedio dei giornalisti. Savoia vittime dei media, sostiene Marina Doria. Ma davvero è più arrabbiata con noi che con suo marito, dopo quello che ha saputo dalle intercettazioni? «La bufera mediatica ci ha rovinato, la famiglia è distrutta. In mio marito ho fiducia. Le sue avventure? Siamo insieme da 56 anni, può succedere. Lui che si definisce "sessomaniaco"? L'ha detto ridendo e se lo è ritrovato sui giornali». E le inchieste di tre diverse procure? La principessa definisce «grottesca» l'accusa di associazione a delinquere per sfruttamento della prostituzione. E quella di corruzione ai monopoli di Stato? E la corruzione al sindaco di Campione? «Abbiamo fiducia nelle magistratura, mio marito è una persona favolosa, generosa, qualcuno ne ha approfittato, gente che magari nemmeno conosce». Per esempio? «Migliardi l'ho incontrato una volta e mio marito due o tre, soltanto a dei gala». Fine dell'intervista. Ci sarebbe il tempo per mandare un messaggio alla sorella di Dirk Hamer per la ferita riaperta in questi giorni. «Siamo addolorati per la morte di quel ragazzo. Ma a sua sorella non abbiamo nulla da dire, abbiamo sempre avuto pessimi rapporti. Ha detto che potevamo mandare un elicottero e salvarlo ma un elicottero non c'era». (13/09/2006 da: “Corriere della Sera” www.corriere.it )

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Francesco Gambaro

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Genovesi «al telefono»: un popolo di Re e Nobili.

La Liguria è una regione aristocratica con 141 Nobili e 418 Marchesi, che abitano in 425 Castelli e 235 Casali e che amano portare sulla testa 150 Cappelli. Premessa minore: chi scrive non è improvvisamente impazzito. Premessa maggiore: ogni riferimento a persone, cose e (soprattutto) cognomi è del tutto casuale. La «colpa» è della nuova versione, riveduta e corretta, dell'elenco telefonico (editore Seat Paginegialle), che molti di voi stanno ricevendo in questi giorni: le Paginebianche (si scrive tutto attaccato) 2006/2007 con nomi, cognomi, indirizzi e numeri telefonici aggiornati. E con due pagine nuove di zecca, la 12 e la 13, intitolate appunto: «Numeri, cognomi e…» della Liguria. I puntini in sospeso si riferiscono alle curiosità più intriganti contenute all'interno delle paginebianche dedicate alla nostra Regione. Il tutto attraverso una divertente combinazione di incastri e accostamenti per cognomi. Primo esempio: in Liguria ci sono 805 Conti (con la maiuscola), 418 Marchesi, 348 Baroni, 181 Re, 152 Castellani, 141 Nobili, 107 Visconti. Dove vivono? In 425 Castelli, 235 Casali e - con tanti saluti alle regole grammaticali - 539 Torre, 450 Villa, 376 Rocca e 61 Palazzo. Naturalmente i signori della Liguria amano indossare 150 Cappelli, 58 Mantelli, 139 Raso, 87 Coppola, 84 Corona, 80 Berretta, 78 Pizzo e 55 Calzetta. Il giochino funziona e diventa ancora più spassoso, quando si arriva al capitolo dei… contrasti. Da Ventimiglia a Sarzana (...) (14/09/2006 da:”il Giornale” www.ilgiornale.it )

.Mariadomenica Alagna

Tokyo archivia la riforma della legge di successione.

Il 6 settembre scorso, quando il secondogenito dell’imperatore è diventato padre di un maschio, la crisi dinastica giapponese si è conclusa. La nascita risolve l’annosa questione successoria derivante dall’assenza di eredi maschi in linea diretta, ovvero gli unici a poter ascendere al trono nipponico, secondo la Costituzione. La crisi era tale che la Dieta era sul punto di procedere alla riforma della legge di successione, per consentire ad Aiko, unica figlia dell’erede al trono Naruhito, di ascendere in futuro al trono del Crisantemo. Dal momento in cui si è appresa la notizia della futura nascita di un probabile erede, il tema della riforma costituzionale, che era diventato prioritario nel paese, è stato accantonato e, stando alle dichiarazioni di Shinzo Abe, probabile successore di Koizumi e ultraconservatore, ora che questo tema non rientra più tra le priorità del Giappone, ogni eventuale modifica dovrà essere ben ponderata. Se a livello politico quest’ultima nascita archivia la questione, con enorme soddisfazione dei conservatori, come Nakasone ed Abe, che erano manifestamente ostili alla riforma, resta, tuttavia, aperta la discussione presso l’opinione pubblica. Secondo un recente sondaggio il 69 % dei giapponesi sarebbe favorevole ad una modifica della legge successoria per il futuro; la vigenza della legge salica è ritenuta discriminatoria ed in tanti ne auspicano la riforma, anche al fine di attualizzare l’ipertradizionalista monarchia nipponica. (15/09/2006 da: “University.it” www.university.it )

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Cordoglio del Papa per la morte del re di TongaStato insulare del Pacifico di 115.000 abitanti, 15.000 dei quali cattolici

.Città del Vaticano, Benedetto XVI ha manifestato il proprio dolore per la morte del re di Tonga, Taufa'ahau Tupou IV, scomparso il 10 settembre scorso all’età di 88 anni dopo una lunga malattia. “Sono profondamente rattristato per la morte di Sua Maestà il re”, afferma il Papa in un telegramma indirizzato al figlio del sovrano e suo successore al trono, George Tupou V (il suo nome reale completo è Siaosi Taufa'ahau Manumataongo Tukùaho Tupou V), di 41 anni, facendo giungere le sue “più sentite condoglianze” “a tutta la famiglia reale e al popolo di Tonga”. “Assicuro le mie preghiere e la mia vicinanza spirituale in questo momento di lutto nazionale, mentre raccomando il

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monarca che ha regnato per tanti anni alla misericordia amorevole di Dio Onnipotente”, si legge nel testo. Il Santo Padre invoca infine per la Nazione “i doni divini della consolazione e della pace e come dono di speranza nel Signore risorto, il nostro salvatore Gesù Cristo, imparto la mia benedizione apostolica”. Tonga è un piccolo Stato insulare del sud del Pacifico, noto anche come “Le isole amiche”, con una popolazione di 114.600 persone, secondo calcoli approssimativi aggiornati al luglio 2006. Ha fatto parte delle colonie britanniche fino ad ottenere l’indipendenza nel 1970 ed entrare nel Commonwealth. E’ l’unica monarchia tuttora sistente nel Pacifico (N.d.R. l’autore si dimentica di: Australia, Figi, Giappone, Nuova Zelanda, Papua Nuova Guinea, Salomone, Samoa, Tuvalu che, come Tonga sono Monarchie bagnate dal Pacifico e la maggior parte sono anche “nel” Pacifico). Tonga, il cui Vescovo è monsignor Foliaki Soane Lilo, S.M., ha circa 15.000 cattolici, assistiti da 17 sacerdoti diocesani, 5 sacerdoti religiosi, 23 religiosi non sacerdoti e 43 religiose. (13/09/2006 da: Agenzia stampa “Zenit” ZI06091305,ZENIT.org)

.Emanuele Giordana

Elezioni (forse) sul tetto del mondoDopo aver messo mano alla Costituzione re Jigme Singye Wangchuk dovrebbe abdicare in

favore del figlio Jigme Khesar Namgyel Wangchuck e indire, per il 2008, elezioni democratiche, le prime nel piccolo regno himalayano del Bhutan

Se tutte le promesse saranno rispettate, il conto alla rovescia dovrebbe ormai essere cominciato. E anche il Bhutan, se non esattamente sulla stessa strada del Nepal che li ha ormai aboliti, dovrebbe avviarsi a ridimensionare i poteri del monarca del regno del dragone tuonante. Che sono quasi assoluti. Dopo aver messo mano alla Costituzione infatti, re Jigme Singye Wangchuk dovrebbe abdicare in favore del figlio Jigme Khesar Namgyel Wangchuck e indire, per il 2008, elezioni democratiche, le prime nel piccolo regno himalayano superprotetto, dove la televisone è arrivata solo nel 1999 e dove la libertà di stampa resta un’opinione. Ma la strada, anche se c’è oltre un anno di tempo, non è affatto in discesa. Nonostante le immagini da cartolina, il Bhutan è un regno autoritario e anche piuttosto spietato con chi non sta in riga. Come sa bene la minoranza nepalese di questo piccolo paese grande un decimo dell’Italia e dove vive la stessa popolazione che abita a Milano. La questione data da almeno 15 anni. Da quando, in seguito a una vera e propria epurazione etnica, il Bhutan ha espulso circa centomila nepalesi, accolti nei campi profughi della vicina ex monarchia himalayana. Secondo l’Alto commissariato per i rifugiati, la soluzione per i 107mila rifugiati potrebbe essere vicina anche se si prevede solo per alcuni il ritorno in Bhutan. Gli altri dovranno integrarsi in Nepal o scegliere un altro paese ospitante. Il legittimo sospetto è che, a parte la tradizionale chiusura del Bhutan verso i suoi cittadini di origine nepalese, le future elezioni rischierebbero di contare su diversi voti contrari se vi fosse un ritorno in massa della popolazione dei campi profughi. Ai 630mila elettori aventi diritto se ne aggiungerebbe una certa quantità piuttosto risentita dopo tre lustri di vita da rifugiati per colpa di quello che, in termini matematici, è il governo che vanta il primato di essere, in proporzione, il paese col maggior numero di profughi all’estero del pianeta. Re Wangchuk regna da Thimphu sui suoi due milioni e mezzo di sudditi da quando nel ’72, col nome di “re dragone”, assunse i pieni poteri a soli 17 anni. Dal 1998 però ha abolito i poteri assoluti di cui godeva e si avvale di un governo, un’assemblea e un consiglio reale.

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E’ un personaggio stravagante in tempi di globalizzazione e che ispira simpatia per la sua ricerca di equilibrio tra tradizione e modernità. E anche per uno stile di vita che molti definiscono sobrio. Ma la vicenda dei profughi resta una brutta macchia sul piccolo regno buddista. Con un monarca che vuole aprire alla democrazia ma che ha dimostrato assai poca compassione, la qualità più raccomandata da Siddhartha Gautama. (17/09/2006 da: “Lettera 22” www.lettera22.it )

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Un volantino che circola su internet

Sul monumento che gli anarchici diCremona hanno eretto all’assasino di

Monza con il benestareDell’amministrazione comunale, è

Comparsa una scritta che speriamo possaFar capire a tutti che i monarchici non

Tollerano chi vilipende la storia nazionale.Il gesto di questo buon italiano rendeGiustizia al sangue che fu versato dal

Re Buono il 29 luglio 1900.

VIVA S.M. IL RE UMBERTO I !LA STORIA NON SI DISTRUGGE!

VIVA L’ITALIAF.E.R.T.

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Riyad rafforzare sicurezza al confine con Iraq.

Riyad,– L’Arabia Saudita sta tentando di rafforzare la sicurezza lungo la frontiera con l’Iraq per impedire che le violenze si estendano anche all’interno dei suoi confini. Lo ha dichiarato oggi un funzionario del governo di Riyad. "L’Arabia Saudita intende porre sotto controllo il confine

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comune (con l’Iraq, ndr) per prevenire le infiltrazioni e il contrabbando, e per accerchiare i terroristi, in modo da fermare la violenza" ha dichiarato il vice-ministro dell’Interno Ahmed al Salem. "La sicurezza in Iraq – ha commentato il ministro con un’agenzia di stampa saudita – è parte della sicurezza dei suoi paesi confinanti, ognuno influenza l’altro". La monarchia saudita e altri governi della regione sono preoccupati che l’escalation di violenza in Iraq, iniziata con l’invasione statunitense del marzo 2003, possa estendersi e creare tensioni all’interno dei propri confini. L’Arabia saudita - che al suo interno ha una storica minoranza sciita - è anche preoccupata dalla crescente influenza esercitata dall’Iran, che dopo la caduta di Saddam Hussein è diventato uno stretto alleato del governo di Baghdad. (15/09/2006 Fonte: Reuters – da: “Osservatorio Iraq” www.osservatorioiraq.it )

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Comunicato Stampa P.d.A.M..

Oggetto: Dichiarazioni Unione Monarchica Italiana – Sergio Boschiero - In merito alle asserzioni di Sergio Boschiero, Segretario dell’Unione Monarchica Italiana che ha dichiarato: "Non posso più tacere. Sono amareggiato ed angosciato, e con me innumerevoli monarchici non cortigiani, per le ultime dichiarazioni del Principe Vittorio Emanuele di Savoia. Ha causato più danni lui alla Causa monarchica ed al prestigio di Casa Savoia di quanti non abbiano potuto farne i repubblicani di tutte le parti politiche, dal referendum del 2 giugno 1946 ad oggi", il Partito della Alternativa Monarchica comunica di ritenere che Sergio Boschiero abbia completamente perduto il barlume della ragione per i seguenti motivi: 1 – Sergio Boschiero non ha mai taciuto, anzi se c’è una bocca larga nell’ambiente monarchico è la sua, non perde occasione per buttare fango su Vittorio Emanuele di Savoia, per poi essere sempre pronto a tornargli vicino in ogni occasione in cui possa mettersi in mostra. 2 – Sergio Boschiero ha inflitto enormi danni alla causa monarchica a partire dai tempi del declino dei Partiti monarchici perchè, come Segretario dell’Fronte Monarchico Giovanile, veniva candidato dall’M.S.I. proprio dove esistevano ancora le ultime speranze di sopravvivenza dei partiti monarchici. Grazie ai voti monarchici che confluirono nell’M.S.I., causa sua nefasta presenza e per pochi voti, non ci furono più rappresentanti esplicitamente monarchici 3 – Se c’è un monarchico che è degno di questa repubblica questo è lui, sempre pronto a cambiare bandiera e a creare scompiglio tra le forze monarchiche. 4 – quelle che lui chiama “ultime dichiarazioni del Principe Vittorio Emanuele di Savoia”, non sono tali ma subdole intercettazioni degne dei peggiori stati di polizia. 5 – Se c’è un cortigiano quello è Boschiero, un cortigiano di una razza speciale che fa avanti e indietro tra un Principe e l’altro, così come convenienza sua detta. 6 – Se c’è un monarchico che venderemmo gratis ai repubblicani, quello si chiama Sergio Boschiero ma temiamo che non lo vorrebbero neanche se li pagassimo per prenderselo. Matteo Cornelius Sullivan, Reggente del P.d.A.M., Davide Pozzi di S.Sofia, Commissario P.d.A.M. per Pavia e Piacenza, Alfredo Mulè, Commissario P.d.A.M. per Torino

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Comunicato Stampa P.d.A.M..

Oggetto: Dichiarazioni di Amedeo Savoia a Studio Aperto 15/09/2006 - In merito alle dichiarazioni di Amedeo Savoia al telegiornale “Studio Aperto” in data 15/09/2006, il Partito della Alternativa Monarchica comunica di ritenere che sia assolutamente indignitoso per chiunque tentare di trovare spazio mediatico e consensi grazie alle vicende negative altrui. Inoltre, infierire su chi non può nemmeno ribattere perché indagato è veramente da vigliacchi. È palese che se Amedeo Savoia deve riaffermare le sue false pretensioni continuamente, ciò è conseguenza del fatto che nessuno gli presti fiducia. È altrettanto vero che la maggioranza dei monarchici, che sono sempre stati legittimisti, quindi vicini a Vittorio Emanuele di Savoia, in questi mesi di turbamento non hanno affatto cambiato posizione, anzi hanno meglio identificato un Amedeo sleale e scorretto quanto la repubblica. Matteo Cornelius Sullivan, Reggente del P.d.A.M., Davide Pozzi di

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S.Sofia, Commissario P.d.A.M. per Pavia e Piacenza, Alfredo Mulè, Commissario P.d.A.M. per Torino

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Comunicato Stampa P.d.A.M..

Oggetto: Risposta alla lettera di Dario Pettinelli – Editore di Italia tv – lettera – risposta - Il Partito della Alternativa Monarchica comunica di aver ricevuto una lettera dall’editore di Italia Tv, una lettera molto interessante che dimostra la non imparzialità dei mass-media: ho aperto il comunicato (*) e ho letto: non è uno scherzo! perdonate l'involontaria ironia, giuro involontaria: ma un monarchico (incredibile ce ne siano ancora italiani) non si sta facendo almeno delle domande, non si sta impegnando in un sano dubbio nella direzione della presa d'atto di tutta una serie di eventi dal '48 ad oggi che è superfluo dettagliare? non c'è vergogna nella condotta di quell'assassino truffatore, corruttore e corrotto, indegno per qualsiasi ruolo sociale, che per fortuna Iddio ha sollevato da responsabilità nella comunità? non c'è un minimo di dignità nella tradizione monarchica italiana? non c'è quella semplice cosa che comunemente chiamiamo "onestà intellettuale" nel ripudiare virtuali corone indegne, provatamente indegne di qualsiasi rispetto se non quello che si deve all'essere umano in quanto tale? voi non scherzate nel fregiarvi dell'essere monarchici, in Italia: è allucinante. questa Italia, quella repubblicana e democratica, almeno permette liberamente di vivere nella vergogna che si deve ad un "pensante" nelle vostra situazione. vergognatevi! dario pettinelli - editore di Italia tv - autorizzo esplicitamente all'uso di questa corrispondenza email purché integrale. - Egregio Signor Pettinelli, quello che a me stupisce della sua lettera non è la sua posizione come cittadino ma la sua posizione come editore di una televisione, la cosa dimostra quanto siano imparziali i mass-media in Italia. In merito al fatto che in Italia esistano monarchici, la informo che sondaggi effettuati l’anno scorso davano una percentuale tra il 25% e il 30% di monarchici, la sua ironia ci lascia ovviamente indifferenti, siamo abituati. In merito alle domande che umanamente ci poniamo la risposta è ovvia: ci poniamo molte domande ma non a senso unico! Noi siamo monarchici a prescindere da Vittorio Emanuele di Savoia e a prescindere dalla Repubblica Italiana. In merito agli eventi da ’48 ad oggi lei ha il diritto di avere le sue idee ma senza Risorgimento questo Paese sarebbe forse ancora nello status di nazione subordinata. Lei poi parla di vergogna e di vergogna io ne provo sicuramente nel vedere persone come lei che sono pronte a puntare il dito ma non a ragionare; Io, come lei, non so minimamente se Vittorio Emanuele di Savoia sia colpevole, magari non ci credo, ma quello che vedo è un attacco da parte dei mass-media a una persona i cui diritti non sono rispettati. E mi chiedo: se Bertinotti o Berlusconi, personaggi altrettanto discussi per ragioni che appartengono al mondo della politica, fossero stati sostanzialmente rapiti dalla polizia per undici ore, prima che gli venisse formalizzato l’arresto, se una procura avesse avuto un contratto con giornalisti per farli accedere ai loro archivi da cui trarre intercettazioni che non solo ricadono nella privacy ma anche nel segreto istruttorio e soprattutto se, dopo tre anni di intercettazioni con 18.000 pagine trascritte, venissero diffuse dai mass-media un gran numero di conversazioni che nulla che hanno a vedere con i motivi dell’arresto… Lei ritiene con serietà che comunisti o forzisti sarebbero stati buonini come lo sono stati i monarchici fino ad oggi? Lei si stupisce che i monarchici difendano Vittorio Emanuele che ha subito un iniquo esilio per oltre mezzo secolo? Che i monarchici si battano per il rispetto dei diritti quando esiste un articolo della costituzione (139) che recita: ”La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”? lei parla di un’Italia democratica, io parlo di un’Italia che è una dittatura da un punto di vista istituzionale e uno stato di polizia che controlla, direttamente e indirettamente, i telefoni di 1.500.000 persone. Lei parla di Repubblica io parlo di regime forzato nato da un broglio e da un colpo di stato, non dalla volontà popolare. Si stupisce dunque che ci siano monarchici che, nonostante tutto, non perdono l’attenzione della difesa dei diritti? Cosa farebbero comunisti o forzisti nei nostri panni, la guerriglia urbana? Forse esagero ma una cosa è sicura i mass-media in Italia vanno quasi tutti nella stessa direzione: quella del servilismo di regime,

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oggi come ieri e per ieri intendo quando c’era il fascismo. La Monarchia è l’unica alternativa a un regime arretrato che non tutela i diritti delle persone: diritti civili, diritto al lavoro, diritto alla tutela dei confini e diritto alla tutela del patrimonio industriale. Si può dunque anche pensare che la repubblica si stia difendendo dalla sua unica alternativa, le ideologie oggi sono morte. La Monarchia non è Vittorio Emanuele, è l’unico futuro per un Paese che ha sempre meno prospettive. Non c’è vergogna in tutto questo. Matteo Cornelius Sullivan, Reggente del P.d.A.M. (*) in riferimento al comunicato stampa - dichiarazioni di Amedeo Savoia a Studio aperto

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Comunicato Stampa P.d.A.M..

Oggetto: Denunciata la Repubblica Italiana - La Segreteria Politica del Partito della Alternativa Monarchica comunica che Alfredo Mulè, Commissario P.d.A.M., ha presentato denuncia al Mediatore Europeo nei confronti della Repubblica Italiana per non aver ancora abrogato l’articolo 139 della Costituzione. A seguito la lettera-denuncia inviata in data 17/09/2006.To2006004

PARTITO DELLA

Alternativa [email protected]

indirizzo postale, scrivere solo: Casella Postale 65 LavagnaCommissario P.d.A.M. per la Provincia di Torino

.17/07/2006

Alfredo Mulè(indirizzo).C.a.: On. Nikiforos Diamandouros, Mediatore Europeo1, avenue du Président-Robert-Shuman,BP 403 F-67001 [email protected]

.Oggetto : lettera aperta al Mediatore Europeo - Denuncia alla Repubblica Italiana per non aver abrogato l’articolo 139 della Costituzione della Repubblica Italiana.p.c. ai mass media europei.Onorevole Signor Nikiforos Diamandouros,.A nome del Partito della Alternativa Monarchica Le scrivo per presentare denuncia, con la presente lettera, nei confronti dell’istituzione della Repubblica Italiana per non avere ancora abrogato l’articolo 139 della Costituzione della Repubblica Italiana che recita:”La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”.E’ nostra opinione che sia motivo di cattiva amministrazione da parte delle Istituzioni italiane, non aver ancora provveduto all’abrogazione del sopraccitato art.139 della Costituzione e soprattutto che discrimini alcuni cittadini dato che questo:.1- è contrario ai princìpi sanciti dalla Costituzione Europea 2- crea discriminazione di pensiero politico e ideologico 3- è motivo di iniquità e rappresenta un subdolo “Muro di Berlino” ideologico tra i cittadini italiani4- è un abuso di potere insito nella Costituzione della Repubblica Italiana stessa verso chi è monarchico . o non è repubblicano5- è contrario ai princìpi di democrazia.6- è contrario al princìpio di autodeterminazione dei popoli7- è un sopruso verso ogni basilare senso di Democrazia

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8- non è “politically correct”I più cordiali saluti, Alfredo Mulè, Commissario P.d.A.M. per Torino

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Comunicato Stampa P.d.A.M..

Oggetto: rapporti diplomatici con la Repubblica Popolare Cinese - In merito alla visita dei mille delegati del Governo (Bonino inclusa) e industriali italiani alla Repubblica Popolare Cinese, il Partito della Alternativa Monarchica comunica di ritenere che qualsiasi rapporto con quella Repubblica sia assolutamente scorretto da un punto di vista politico. La R.P.C. non rispetta i diritti umani ed esistono oltre mille lager con schiavi che lavorano gratis, sangue versato e bambini usati dall’industria. I mass-media sono sempre pronti a criticare l’alleanza che ci fu con i nazisti ma oggi, dove Stati come la R.P.C. sono il “mostro nero” dei diritti, quasi nessuno parla, neppure si erge la voce di Beppe Grillo che criticò duramente Craxi per il suo viaggio in Cina con la battuta: Martelli chiese a Craxi: “ma qui sono un miliardo e tutti socialisti?”. “Sì”. “Ma, allora, a chi rubano?”. Grillo si giocò la carriera per molti anni ma se oggi ci dovessimo chiedere cosa rubano andando in Cina, la risposta è: il futuro! Non solo per decenni una politica miope ha visto prima la robotizzazione dell’industria, con il conseguente calo dei posti di lavoro, poi la non tutela ha portato l’Italia a vedere l’industria trasferirsi all’estero! Domani cosa farà l’Italia invasa dai prodotti frutto di concorrenza sleale e con un’industria sempre più tartassata dalle tasse? Esporterà operai in Cina? Siamo sicuri che questo già accade ma la considerazione fondamentale è che gli enormi sforzi compiuti dalla nostra civiltà per creare un patrimonio industriale, che ci ha portato a un indubbio benessere, viene ora svenduto come fosse nulla a popoli che non hanno contribuito col proprio lavoro intellettuale e fisico a tale sviluppo e che non hanno pagato con l’inquinamento secolare a ciò annesso. Gli sforzi di intere generazioni vengono svenduti da una classe politica (tutta) che continua ad essere inetta e che non tiene in alcun conto che questo contribuisce sensibilmente alla completa decadenza della nostra civiltà in nome degli enormi guadagni che tale classe politica e industriale farà. Il partito della Alternativa Monarchica ritiene che ciò significhi solo ulteriore sperequazione e azzeramento del lavoro sano in Italia. Matteo Cornelius Sullivan, Reggente del P.d.A.M., Davide Pozzi di S.Sofia, Commissario P.d.A.M. per Pavia e Piacenza, Alfredo Mulè,Commissario P.d.A.M. per Torino

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Comunicato Stampa P.d.A.M..

Oggetto: Assassinio di Suor Leonella a Mogadiscio (Somalia). - Sarebbero le dichiarazioni fatte da Sua Santità, Benedetto XVI, le motivazioni che hanno spinto alcuni miliziani a commettere l’assassinio di Suor Leonella, all'anagrafe Rosa Sgorbati, 65 anni. Missionaria dell’Istituto Suore della Consolata di Corso Allamano Grugliasco (Torino), da anni prestava la Sua opera quale infermiera presso l’ospedale “Sos Kinderhof” di Mogadiscio (Somalia). Con Lei sono morti un dipendente dell'ospedale ed un militare di scorta. Il Partito d’Alternativa Monarchica esprime il Suo cordoglio per questi fatti ignobili. Matteo Cornelius Sullivan, Reggente del P.d.A.M., Alfredo Mulè, Commissario P.d.A.M. per Torino

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Comunicato Stampa P.d.A.M..

Oggetto: Napolitano contestato - Il Presidente della Repubblica Italiana che oggi ha paragonato in un suo discorso ufficiale ad alcuni studenti, gli emigranti italiani con quelli che invadono oggi il nostro Paese. Per i seguenti motivi il Partito d’Alternativa Monarchica contesta duramente le parole di Napoletano: 1 Gli italiani emigravano, nella quasi totalità, legalmente e questo ha permesso che i loro diritti fossero tutelati. Il permissivismo da faciloni che

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vige oggi in Italia, permette che i diritti degli stranieri illegali non siano tutelati. 2 Gli italiani furono richiesti dai Paesi in cui immigrarono. Quelli che arrivano oggi da noi non sono richiesti. 3 Gli emigrati italiani sono espatriati verso società compatibili, ovvero con medesima religione e cultura simile, quindi erano integrabili. Quelli che immigrano in Italia non sono, nella maggioranza dei casi, compatibili alla nostra società e quindi avranno sempre serie difficoltà a integrarsi. 4 Gli italiani si dirigevano verso Stati seri e preparati che generalmente riuscivano a garantirgli una esistenza dignitosa per l’epoca. La Repubblica Italiana è considerata il colabrodo dell’Europa Unita per ciò che concerne l’immigrazione. 5 Il fatto che gli italiani siano stati un popolo di emigranti dovrebbe far riflettere e non scusare qualsiasi cosa. Difatti non sempre e non tutti gli italiani si sono integrati e spesso sono considerati cittadini di second’ordine. Ciò che accade oggi in Italia è presupposto di instabilità sociale per il futuro. Matteo Cornelius Sullivan, Reggente del P.d.A.M.

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Comunicato dell’Ufficio di Presidenzadel Veneto Serenissimo Governo

.Oggetto: Le parole di Benedetto XVI "Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava. Dio non si compiace del sangue; non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio. La fede è frutto dell'anima, non del corpo. Chi quindi vuole condurre qualcuno alla fede ha bisogno della capacità di parlare bene e di ragionare correttamente, non invece della violenza e della minaccia… Per convincere un'anima ragionevole non è necessario disporre né del proprio braccio, né di strumenti per colpire né di qualunque altro mezzo con cui si possa minacciare una persona di morte…". Queste sono le parole del dotto imperatore bizantino Manuele II Paleologo per cui Benedetto XVI è stato accusato di ogni male da parte del mondo islamista. Alla luce di queste accese proteste da parte dell’ala estremista del mondo islamico, un dubbio ci sorge: che forse queste parole hanno la stessa valenza di dire che il re è nudo? ovvero che realmente per una frangia dell’islam la politica da usare è quella della morte e della spada per diffondere la religione di Maometto. Chi di noi, alla luce anche delle recenti esperienze terroristiche subite dall’occidente, non concorda con quanto detto dell’imperatore bizantino? Penso ben pochi.All’islamismo è permesso dire ogni sorta di male verso l’occidente e la sua cultura, mentre a noi mondo occidentale non è permesso nulla, anzi ogni nostra affermazione viene utilizzata dall’espansionismo islamico come spunto per l’ennesima dichiarazione di guerra contro i "nuovi crociati". Forse la realtà che alcuni stentano a capire, o forse non vogliono vedere, è che il nostro modo di vivere è sotto un continuo attacco e che i simboli della nostra civiltà sono sotto scacco. Sta a noi arroccarci attorno a quei simboli della nostra storia e cultura per difenderli, volenti o nolenti siamo chiamati a rispondere alla chiamata di essere soldati pronti a difendere quella tradizione giudaico- cristiana racchiusa dei dieci comandamenti. Purtroppo lo scontro è in atto da quando l’islam è nato, in questo inizio secolo sono scoppiate nuove battaglie che non possono essere affrontate con un relativismo culturale, ora molto diffuso in Europa; ciò non farebbe altro che rafforzare il terrorismo e l’estremismo islamista, e contemporaneamente indebolire la nostra consapevolezza di appartenere ad una realtà culturale occidentale. È necessario che tutto il mondo occidentale e cristiano si stringa attorno alle sue tradizioni per contrastare chi vuole trasformare la Basilica San Pietro in una scuderia. - Per il Veneto Serenissimo Governo, Il Vicepresidente Vicario Plenipotenziario, Luca Peroni.

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Comunicato Stampa di Forza Nuova - Sicilia.

Oggetto: Catania: Assemblea Popolare Cittadina condanna il divieto vergognoso della questura ed esprime Solidarietà a Forza Nuova. - Si è svolta a Catania, mercoledì 13/09, una

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riunione - assemblea cittadina presso il salone della Federazione Provinciale di Forza Nuova. Sono intervenuti, oltre ai Dirigenti Regionali e Provinciali di Forza Nuova G. Bonanno Conti e G. Montalto, il Dott. G. Conti ( “Comitato Bioetica” ), il dott. Fernando Adonia ( Ass. Cult. “Altaforte”), l’avv. Matteo Messina ( Ass. Commercianti e produttori “Compra Italiano”), Francesco Nobile ( Segr. Prov. Sindacato “Federazione Nazionale Lavoratori”), Gaetano Fatuzzo ( Resp. Destra Universitaria), Marco Granata ( Resp. Movimento Cristiano Difesa Vita) altri Rappresentanti degli studenti medi ed universitari e di associazioni civiche e di categoria cittadine. Circa 100 presenti. I Rappresentanti e dirigenti dei suddetti Movimenti ed Associazioni, anche a nome dei propri Iscritti e Simpatizzanti: - Esprimono sdegno e preoccupazione per i pesanti divieti imposti alla Libertà di Pensiero e Libertà di manifestare sanciti dalla Costituzione e negati dalle prescrizioni della Questura e dalle pressioni repressive ed intimidatorie operate su Dirigenti e Militanti di Forza Nuova. - Dichiarano il Loro Sostegno e la Loro Solidarietà a tutta la Comunità Forzanovista che è stata sempre presente nelle strade a fianco del Popolo Catanese per sostenere battaglie per il Lavoro, la Difesa della Vita, il Diritto alla Proprietà della casa, l’Ordine, la Legalità, la Lotta all’immigrazione, la Lotta contro tutte le droghe e tutte le perversioni e degenerazioni, per la Difesa della Patria e dell’Identità Nazionale. - Sono allarmati per il fatto che nella Nostra Città venga autorizzata una manifestazione di carattere nazionale cosiddetta “ orgoglioso antifascismo” che farà confluire per diversi giorni a Catania i teppisti professionisti provenienti da tutta Italia chiamati no-global, black-bloc, punkabbestia, centri sociali, rasta pacifinti e masse incontrollate che sciamano per danneggiare e saccheggiare le Città, come hanno già fatto a Genova, Napoli, Milano etc… - Invitano i commercianti che purtroppo hanno le attività sul percorso che seguirà il pericoloso corteo ( da piazza Roma a Piazza Duomo : assurdo !!) ad abbassare le saracinesche al suo passaggio per evitare saccheggi e danneggiamenti; invitano altresì i Catanesi ad evitare il consueto passeggio in via Etnea che sarà indecoroso e pericoloso. - Mobilitano i propri Aderenti e Simpatizzanti ed i Concittadini alla presenza nelle strade della città per vigilare e prevenire eventuali soprusi e danneggiamenti. - Convocano i Catanesi sabato 16 settembre dalle ore 9,30 in Via Luigi Sturzo n°235 (pressi stazione centrale) per programmare una serie di prossime iniziative di protesta. - Propone la costituzione immediata di un “ Comitato Civico per la Difesa della Nazione” che possa operare sul territorio a difesa delle giuste istanze sociali del Popolo e per la difesa dell’Identità Nazionale dagli attacchi operati da questo governo di camerieri dei banchieri d’ispirazione sovietica. Comunica che Sabato 16 settembre alle ore 11,00 presso la sede di Forza Nuova Catania di via Luigi Sturzo 235 è convocata una Conferenza Stampa in cui verranno illustrate le ragioni delle nostre proteste e presentate le iniziative che verranno organizzate. Per informazioni ed adesioni: 095/530150 - [email protected] - Giuseppe Bonanno Conti, Segr. Reg. Forza Nuova

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P.d.A.M.’s international letter.

Dear Sirs, I’m sending you some information wile I do not know if the previous messages, written in Italian, were clearly understandable to you. What happened to Victor Emanuel of Savoy is, in my personal opinion, irregular and a plot for the following reasons: 1 when Victor Emanuel was arrested the (armed) policemen who went to pick him up did not say: “you are under arrest” but they told him that there was the possibility of an attempt to his life, they put him in their car and drove from Como area, for eleven hours, to Potenza without telling him what was going on. This is kidnapping! 2- The Judge Woodcock when asked by the press, why so many information about the telephone calls of Victor Emanuel were given to the mass-media (it is illegal in this Country to give such information) he answered that nothing could “escape” from his office. But a week or so after that, we came to know that there was a contract with two newspapers and the two journalists had the code to enter the Tribunal’s archive! 3- In Italy there is about a million and a half people who have their telephones controlled by the police forces. 4 – the conversations of Victor Emanuel that were published by the mass-media had mostly nothing to do with the reason of his arrest, keep in

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mind that he was under control for 3 years and that there are 18.000 pages of his telephone calls. 5 the Judge of the revision tribunal said that there was no reason for the arrest. 6-Italy is a Republic since 1946 but the referendum was non correct, it has been demonstrated that the Monarchy won and, in addition to that, there was a Coup d’Etat. As a consequence King Umberto II remained King in exile and naturally his son is a King too. All this is a strong point for the monarchists in Italy and a point of embarrassment for the republic. - Our party is completely independent from the monarchists organizations officially recognized by Victor Emanuel of Savoy, our aim is justice. Hopeing to have cleared some of the perplexities that you may have on this story, please do not hesitate to contact me or my party’s Commissari if you need any other information on this matter or our activities. Yours Sincerely Matteo Cornelius Sullivan, Reggente del P.d.A.M.

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Lettere.

Occhio alla truffa! - Sono il cappellano militare don Marco Galanti, potete trovarmi presso l’ordinariato militare di Roma e ricevo sempre la vostra Circolare. Vi scrivo per chiedervi di pubblicare sulla vostra Circolare la presente lettera di cui mi assumo ogni responsabilità penale e civile e scarico la Circolare e la direzione della stessa da ogni responsabilità verso terzi per le mie affermazioni che sono ponderate. So che siete letti non solo dai monarchici, ma anche da gente che ama la cavalleria e le tradizioni cavalleresche e quindi so che se voi pubblicherete la mia lettera potremo “salvare” diversi ignari cittadini da una truffa: è operante in Italia un falso ordine del Santo Sepolcro che si qualifica “bizantino” il cui gran priore d’Italia è tale sedicente Cav. Gr. Cr. il Marchese Mario di Tola Corso S. Francesco No 20 Lido di Enea (RM) 00040 Livinio - Questo falso ordine non gode di nessun riconoscimento da parte né del Vaticano, né da parte dello stato italiano, inoltre è un evidente falso perché copia l’ordine cattolico del S. Sepolcro che è, quello vero, di subcollazione pontificia: ne copia le insegne, i mantelli con solo qualche cambio di colore, il nome, persino il nome! per cui esso ricade sotto la legge 3 marzo 1951 numero 178 che prevede che chi si fregia di onorificenze di ordini falsi può essere penalmente perseguito e chi li conferisce, ossia questi sedicenti gran priori, possono essere arrestati in flagranza di reato. La falsità di questo ordine è data dal fatto che l’unico autentico Santo Sepolcro, che è cattolico, ha per Gran Maestro Monsignor Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme ed in Italia il priore è il card. Furno. Non entro nel merito di altri ordini che esistono e sono numerosi e, che, talvolta, pur non godendo di un riconoscimento ufficiale dello stato o della Chiesa, hanno però una loro legittimità e serietà. Io voglio solo segnalare che questo falso Santo Sepolcro dicitur bizantino è una macchina per far soldi: conosco persone che hanno pagato migliaia di euro per essere nominati cavalieri o commendatori, per cui amici: occhio alla truffa, di Santo Sepolcro ce ne è uno solo cattolico e questo bizantino è una brutta e falsa imitazione. Capitano don Marco Galanti EI. - Credo che tutto l'attivismo di SAR il duca Amedeo d'Aosta, attivismo che molti monarchici e non trovano inopportuno e non certamente atto nobile,forse è dovuto al fatto di essere il terzo pretendente in linea dinastica e magari eliminando i primi due lui viene promosso. Massimiliano Agostini Novello - - Ma cari Amici,mi permetto di dire: Visto che nessuno lo sta a sentire ed è ''moralmente'' un ''Pirandelliano in cerca d'autore e di...considerazione'', lui e la ''Corte'' della cosidetta UMI, perchè anche Voi, e tanti altri, non ne dimenticate l'esistenza? Sparirebbe da solo dalla midia... Morirà da solo nel ridicolo e nell'abbandono della ''gente seria'', monarchica o no.... Lasciatelo, povero lui,con i Boschiero.... Cordiali saluti. Giuseppe Lantermo di Montelupo - Ho aperto il comunicato e ho letto: non è uno scherzo! perdonate l'involontaria ironia, giuro involontaria: ma un monarchico (incredibile ce ne siano ancora italiani) non si sta facendo almeno delle domande, non si sta impegnando in un sano dubbio nella direzione della presa d'atto di tutta una serie di eventi dal '48 ad oggi che è superfluo dettagliare? non c'è vergogna nella condotta di quell'assassino truffatore, corruttore e corrotto, indegno per qualsiasi ruolo sociale, che per fortuna Iddio ha sollevato da responsabilità nella comunità? non c'è un minimo di dignità nella tradizione monarchica italiana? non c'è quella semplice cosa che comunemente chiamiamo "onestà intellettuale" nel ripudiare

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virtuali corone indegne, provatamente indegne di qualsiasi rispetto se non quello che si deve all'essere umano in quanto tale? voi non scherzate nel fregiarvi dell'essere monarchici, in Italia: è allucinante. questa Italia, quella repubblicana e democratica, almeno permette liberamente di vivere nella vergogna che si deve ad un "pensante" nelle vostra situazione. vergognatevi! Dario Pettinelli, editore di Italia tv Autorizzo esplicitamente all'uso di questa corrispondenza email purché integrale. - Caro Matteo Cornelius Sullivan, Reggente del P.d.A.M. da quando ricevo, senza averli richiesti, i comunicati del P.d.A.M. spesso mi diletto a leggerli. Stimandola persona normale, perché l'ho conosciuta, (non azzarderei a spingermi oltre, ad esempio colta, intelligente, ecc.), spesso mi sorprende la sua tenace, e per questo ammirevole, difesa che lei fa di chi, per sua cagione, difendibile non è. Il mio giudizio su Casa Savoia, danno e disastro per le popolazioni italiche, è severissimo e tale rimane. http://www.mil2002.org/savoia/1p_casa_savoia.htm Come lei ben sa, non le ho MAI scritto, ma questa volta lo faccio condividendo totalmente quanto lei scrive a proposito degli emigrati italiani, pur rilevando che omette di attribuire la colpa dell'emigrazione di massa proprio alla guerrafondaia Casa Savoia che massacrò pacifici popoli italiani. Perché, le chiedo (ma noti bene che la domanda è retorica), l'emigrazione comincia solo dopo l'unità (sic!) d'Italia operata dai peggiori che potevano farla: i Savoia? Però, ribadisco, condivido quello che stavolta ha scritto e ho voluto comunicarglielo. Di questo mio e-mail ne faccia quello che vuole, ma se lo renderà noto (non lo faccia, non ci tengo per niente di essere conosciuto dalla gente cui lei manda i suoi dubbi comunicati), lo renda noto tutto, senza omissioni. E non replichi: difficilmente le risponderò. Ma, mi creda, la ricordo con viva simpatia. Viva la Repubblica di Genova! Viva San Giorgio! Franco Bampi, http://www.francobampi.it, http://www.francobampi.it/zeneise, http://www.francobampi.it/liguria, http://www.mil2002.org, http://www.francobampi.it/genova, http://www.francobampi.it/franco/, www.liguriaindipendente.org, www.diptem.unige.it

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Risposte.

Generalmente tentiamo di non occuparci di questioni cavalleresche ma, come dice giustamente don Marco Galanti, questa lettera può aprire gli occhi a qualcuno sugli ordini cavallereschi in generale e, nello specifico, il Marchese Mario di Tola se lo ritiene opportuno potrà replicare su queste pagine. Ricordiamo ai nostri lettori che potrebbe esserci qualche fantomatico poliziotto che, nel caso vi fregiate di una decorazione “falsa”, potreste trovarvi fermati ed identificati per abuso di titolo. Non intendiamo comunque, come PdAM,  esprimere giudizi di merito sui numerosi ordini cavallereschi esistenti in Italia, ma lasciamo il giudizio agli addetti ai lavori. - Interessante la teoria di Massimiliano Agostini Novello, probabilmente si dovrebbe coniare un nuovo tipo di promozione: “per demerito sul campo”. - Gentilissimo Giuseppe Lantermo di Montelupo, lo faremmo volentieri ma solo se non vivessimo in un mondo di fessi che non sanno più ragionare ma solo farsi fare il lavaggio del cervello dai mass-media, questo con tutto il rispetto per la sua opinione. Cordiali saluti Matteo Cornelius Sullivan - Per la risposta al Sig. Dario Pettinelli si veda il comunicato stampa “Risposta alla lettera di Dario Pettinelli – Editore di Italia tv” col quale Sullivan ha risposto e la lettera a seguito. Egregio Franco Bampi, la sua lettera è inserita nel modo che più integrale non è possibile. La ringrazio per le sue gentili espressioni e la informo che la nostra circolare è aperta alle opinioni diverse dalle nostre, purché non siano offensive e comunque tentiamo di occuparci di storia in maniera secondaria. Infine la informo che nostre e-mail, che vengono inviate anche a comunisti, repubblicani, leghisti eccetera, le sono state inviate per conoscenza, visto che abbiamo anche parlato di lei e del Movimento Indipendentista Ligure di cui lei è Segretario e per trasparenza. Cordiali saluti e Viva l’Italia! Matteo Cornelius Sullivan

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Cancelleria - S.A. Il Principe di Chauvigny"Hostis Rabies Non Diruit"

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Sig. Dario Pettenelli, Lei è un cialtrone e Ci riserviamo fin da ora, il diritto di sfidarla a duello, per le parole sconce da Lei usate nei confronti dei Monarchici Italiani. Innanzi    tutto,    Lei    dimostra di   essere   un  ignorante, almeno in questa materia, accomunando   tutti   coloro  che   aspirano  a  sostituire  una repubblica nata e vissuta sull'inganno,   con   una   Istituzione   Monarchica,   ai  "savoiardi",  dimenticando  che esistono i borbonici, i napoleonici, e gli asburgici che non possono  essere associati  alle disgrazie  di  Casa   Savoia,  nelle  Sue elucubrazioni, più degne di un pescivendolo di estrema sinistra che di un giornalista televisivo. Al di là di questo, anche  se Noi  siamo  lontani  da  Casa Savoia, per pensiero e azione, non permettiamo al primo  scribacchino in fregola di prebende,  di  adoperare  i  termini usati nei  confronti  di  S.A.R.  Vittorio  Emanuele perché, con  tutti  i  Suoi errori, è pur sempre il figlio dell'ultimo Re d'Italia. Questo è sufficiente per definirla ancora cialtrone e inviarLe il Nostro cartello di sfida. Dica  pure, non accettandolo, che siamo superati  dai tempi e Noi Le risponderemo che Lei è e rimane un fellone. Massimo Molini di Villabona, Reggente Generale Delle Guardie D'onore Dell'imperatore

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RecensioniA cura di Matteo Cornelius Sullivan

.Appuntamento con la storia

Condotto da Alessandro Cecchi Paone, Rete 4 , 18/09/2006 h.21.00.

Preannunciato nel preambolo da Cecchi Paone come uno speciale sulla “guerra degli italiani”, con molte immagini inedite filmate da soldati italiani e dagli operatori dell’Istituto Luce, commento riportato anche dal “Corriere della Sera” che ne preannunciava la trasmissione, le quattro ore (!) di documentario non si sono rilevate poi così interessanti. Un’ora intera, delle quattro, era pubblicità… ovvero alla terza ora di proiezione, chi era ancora sveglio necessitava almeno di dieci minuti di “reazione fisica”… Documentario non così incentrato sulle vicende belliche italiane. Di immagini inedite ne son state mostrate ben poche ma quelle contraffatte non sono certo sfuggite. Difatti il simbolo dell’Istituto Luce appare quasi sempre, passi sulle immagini tedesche ma quando la testa d’aquila svolazza anche su quella di Winston Churchill in visita alle truppe in Egitto o a quelle della Famiglia Reale Inglese a Londra, vien proprio da ridere. Tutto questo senza contare che il simbolo aquilino faceva la sua bella posa anche su immagini prese da film come: “L’affondamento della Vailant” (1961), “Io e il Re” (1995) e il bellissimo film sull’ultima carica del Savoia Cavalleria, del quale non ricordo il titolo esatto. Poi, a chi si intende un minimo di storia, non è sfuggito che le immagini, come quasi sempre accade nei documentari, sono sfasate rispetto al commento, ovvero gli spezzoni di cinegiornale sono messi quasi a casaccio; per notarlo basta guardare i mezzi filmati che, se erano per esempio del 1941 non potevano esserci nel 1942, poi si potrebbero esaminare luoghi, uniformi eccetera. Un lato positivo però sono i commenti che escono dalla solita retorica e “svelano” i pensieri del Duce, non così amante dell’alleato germanico… finalmente un pochino di luce anche usando le immagini non del Luce…

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Lettere ancora senza risposta.

10/08/2006 Oggetto: Abrogazione dell’articolo 139 della Costituzione – On Romano Prodi, Presidente del Consiglio - Roma04/09/2006 Oggetto: Richiesta di scuse - Monsignor Lorenzo Chiarinelli, Vescovo di Viterbo.

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Rassegna stampa.

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Il comunicato stampa “Napolitano contestato” è stato pubblicato da “Tele Free” www.telefree.it , il comunicato stampa “Denunciata la Repubblica Italiana” è stato pubblicato da “Italia Tv” www.italiatv.it , il comunicato stampa “Napolitano contestato” è stato pubblicato da “Caserta news” www.casertanews.it , il comunicato stampa “Riflusso immigrazione” è stato pubblicato da “Centomovimenti” www.centomovimenti.com , il comunicato stampa “Dichiarazioni Unione Monarchica Italiana – Sergio Boschiero” è stato pubblicato dall’agenzia stampa “Tricolore” www.tricolore-italia.com , il comunicato stampa “Dichiarazioni di Amedeo Savoia a Studio Aperto 15/09/2006” è stato pubblicato da “Caserta news” www.casertanews.it , il comunicato stampa “La vera storia della sedicente consulta dei senatori del Regno” è stato allegato a “Nuovo Risorgimento” [email protected] , il “messaggio inaugurazione sede AIRH Novara” è stato pubblicato da “Tricolore” n. 134 www.tricolore-italia.com

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Bufale a nome Alternativa Monarchica.

Da tempo ci sono movimenti politici che usano “Alternativa Monarchica” come parola chiave perchè chi magari cerca informazioni su di noi, viene lincato a loro… e passi. Poi ci sono movimenti politici che hanno un link effettivo, ovvero indirizzano su un nostro comunicato o altro. Una delle leggi della pubblicità è quella di usare immagini, nomi o frasi che siano già note alla gente, su internet è fin troppo facile e quindi qualcuno ha immesso un gran numero di link falsi che, invece di portarvi a leggere qualcosa che riguarda il P.d.A.M., vi porta su un sito di scommesse. Anche la volpe perde la coda nella tagliola… e il P.d.A.M. ha già preso provvedimenti. Questa la lista dei link bufala finora trovati: Cofa discussion – Principe Vittorio Emanuele – Emanuele di Savoia – Arresto Vittorio Emanuele di Savoia – Scuola Per L Alternativa – Ricetta Pane Altamura – Alta Maremma Case Vacanza Cercasi – Medicina Alternativa Prodotto Medicina Psicosomatica – Altalena Legno – Altalena Blocco Cad – Sale Ricevimenti Altamura – Alpinismo Averan – Arredo Giardino Altalena – Altalena Super Swing Chicco – Alternativa Scuola Lavoro Computer – Alterazione Documento – Arte Alpinismo Udine – Definizione elemento Altare – Horacio Alt Playboy – Altezza Massima Muro Cionta – Alt Sex – Agan Tavas Our Language Surveys.

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Flash.

Il Partito della Alternativa Monarchica china le proprie ideali bandiere per Oriana Fallaci..

Il P.d.A.M. condivide il pensiero di chi ha scritto “W il Re” sul “monumento” a Bresci..

Il P.d.A.M. ha espresso la sua solidarietà a Forza Nuova per le vicende di Catania..

Si rende noto che il “Rapporto AIRH”, pubblicato su un precedente numero, è stato inviato dall’AIRH su specifica richiesta del P.d.A.M..

.17/08/2006 I partigiani, a 62 anni dall’evento, hanno dichiarato che l’8 settembre 1943 fu in effetti la data che permise all’Italia di tornare alla democrazia.

.Giappone in festa: il piccolo imperatore si chiamerà Hisahito – Tokio – come vuole la tradizione, il nome del piccolo erede al trono giapponese è stato comunicato a 7 giorni dalla nascita, avvenuta il 6 settembre. Il neonato si chiamerà Hisahito, che vuol dire “Apice eterno di virtù” (13/09/2006 da: “Libero”)

.Per l'avvocato difensore Giulia Bongiorno le parole di Vittorio Emanuele di Savoia "sono solo piccoli frammenti estrapolati da contesti molto più ampi".

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.Con l'Associazione Internazionale Regina Elena esprimi la Tu solidarietà al Santo Padre Benedetto XVI inviando una e-mail a: [email protected]

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.Come scrivere su “La Circolare Spigolosa”:Contattateci via e-mail inviando il vostro materiale via internet [email protected] . Gli scritti, che devono essere firmati, saranno donati al nostro Partito a titolo completamente gratuito e inviati tramite la nostra circolare se ritenuti validi. Non dovranno superare due cartelle di testo e un massimo di una fotografia. Pubblicheremo tutto il materiale che sia originale dell’Autore che ce lo invia, che sia ben scritto, comprensibile e compatibile con i fini della nostra circolare; Si pubblicano anche testi in altre lingue, preferibilmente accompagnati da traduzione in italiano. Non verrà pubblicato nulla che contenga virus, che sia contrario all’idea e ai princìpi della Monarchia, che sia contrario ai sani principi della Cristianità, della morale, della Tradizione e al rispetto per l’Umanità, che sia in forte contrasto col programma del P.d.A.M., che sia altamente volgare o che dichiari il falso. La responsabilità ai fini legali rimane degli autori. Ricordatevi che questa è una circolare, non un giornale; il materiale in ogni caso non verrà restituito. Scrivere sulla nostra circolare non implica l’adesione al Partito della Alternativa Monarchica

Invio di notizie tramite internet:per l’invio di notizie tramite e-mail: deve essere inviato chiaramente leggibile l’indirizzo del mittente e deve contenere un numero telefonico per poter verificare l’autenticità dell’informazione, la cui responsabilità rimane a carico del mittente. I testi devono essere scritti in word.

Come non ricevere più la nostra circolare: inviare un e-mail in chiaro dall’indirizzo in cui ricevete le nostre e-mail, senza allegati di alcun tipo e segnalando nell’oggetto: cancellami.

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Come contattarci:POSTA E-MAIL DELLA CIRCOLARE nostro invio: [email protected] nostra ricezione: [email protected] [email protected]

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RECAPITO PER POSTA, SCRIVERE SOLO: CASELLA POSTALE N.65, LAVAGNA 16033 (GE)

CONTRIBUTI SUL CONTO CORRENTE POSTALE: momentaneamente sospeso

La Circolare Spigolosa è curata da:Matteo Cornelius Sullivan, S.A.S. Davide Pozzi di Santa Sofia, Daniele Maria Maggioni,

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geom. A.Sciortino, Egidio Carminati, Andrea Rosa, Harold Schmautz, Achille della Ragione, Gilberto Smaniotto, Alfredo Mulè, Enzo Modulo Morosini di Risicalla e Sant' Anna, Ramiro Pablo Alvarez del Rio