nello sguardo della tv i 50 anni del concilio

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Avvenire 09/19/2012 Page : A29 Copyright © Avvenire September 19, 2012 1:07 pm / Powered by TECNAVIA / H Copy Reduced to 57% from original to fit letter page ANTEPRIMA AL PRIX ITALIA Presentato ieri aTorino il documentario che andrà in onda il 4 ottobre su Raitre per celebrare l’anniversario I 50 anni del Concilio nello sguardo della tv DA TORINO ALESSANDRO ZACCURI intervista, rimasta finora ine- dita, risale al 1977. Da poco di- venuto arcivescovo di Mona- co, un Joseph Ratzinger appena cin- quantenne ripercorre le tappe e il si- gnificato del Vaticano II, nel cui conte- sto ha operato con la sua competenza di teologo. Ammette che sì, dopo quel- l’evento la Chiesa ha conosciuto anche momenti di crisi: questo è "inconte- stabile". Ma le crisi possono liberare e- nergie salutari, aggiunge. Sono passati solo pochi minuti e subito "La Chiesa nel mondo", lo speciale che La Grande Storia di Raitre ha voluto riservare al cinquantesimo anniversario del Con- cilio, abbandona il tono della rievoca- zione suggestiva ed entra nel vivo del dibattito. Lo fa con precisione ed equi- librio, come certifica il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che già in passato ha colla- borato con la trasmissione curata da Luigi Bizzarri e che non ha voluto far mancare il suo apporto a un progetto tanto importante. Che ha il merito, sot- tolinea lo stesso Lombardi, di rivolger- si a un pubblico non specialistico, e in particolar modo ai giovani, così da ren- dere meglio accessibile il messaggio an- cora attualissimo del Concilio. Obiettivo raggiunto, a giudicare dal- l’interesse che l’anteprima della Chie- sa del mondo (la cui messa in onda è fis- sata su Raitre per la sera del 4 ottobre, in occasione del pellegrinaggio di Be- nedetto XVI a Loreto) ha suscitato pres- so il pubblico del Prix Italia, suscitan- do un dibattito nel corso del quale il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, ha rievocato il clima di entusiasmo in cui il Concilio è maturato: «Noi ragaz- zi ritenevamo naturale vivere un cri- L stianesimo "cristiano" – racconta –, per noi le parole dovevano diventare fatti, circondati però di preghiera e silenzio». Il documentario riserva molto spazio alle immagini d’epoca, perché il Vati- cano II fu anche un avvenimento ri- preso in diretta dai media, come sotto- lineano nel corso della trasmissione le testimonianze dello storico Andrea Ric- cardi, del direttore dell’"Osservatore Romano", Gian Maria Vian, e dei car- dinali Roger Etchegaray, Goerges Cot- tier e Angelo Comastri. Negli anni del Concilio la televisione stessa si trova a riprendere la solenne processione i- naugurale dell’11 ottobre 1962, ma an- che raccogliere frammenti rivelatori di cronaca, tra cui spicca la prima Messa in lingua italiana che una famigliola re- gistra sul magnetofono per poterla poi riascoltare a casa. Sono istantanee di un mondo che po- trebbe apparire lontano e che invece il vaticanista Luigi Accattoli – autore del programma insieme con Nicola Vicen- ti – invita a inserire nel contesto della cosiddetta "ermeneutica" del Concilio. Qual è il modo giusto per leggere il Va- ticano II, insomma? Il problema è sta- to posto da Benedetto XVI fin dagli e- sordi del suo pontificato, con l’invito a superare il pregiudizio della brusca "di- scontinuità" rispetto alla tradizione millenaria della Chiesa. Attenzione, però, avverte Accattoli: la "continuità" alla quale il Papa si riferisce presuppo- ne a sua volta uno spirito di rinnova- mento o, meglio ancora, di riforma. «E quest’ultima è una parola impegnativa per un teologo tedesco – osserva Ac- cattoli –, presuppone una visione eroi- ca, niente affatto arretrata del Conci- lio». Ma La Chiesa nel mondo riserva un al- tro inedito sorprendente: è un’intervi- sta al cardinale Carlo Maria Martini, ri- lasciata nel 2011. «Io stesso ho sempre evitato di parlare di un Vaticano III», spiega Martini, tornando a suggerire la convocazione a cadenza regolare («O- gni vent’anni», ipotizza) di un Concilio che affronti questioni specifiche. E nel quale, più che altro, gli uomini di Chie- sa possano conoscersi, confrontarsi, entrare in amicizia. «A questo – con- clude – serve un Concilio». © RIPRODUZIONE RISERVATA Malika: «In un cd la mia vita da bionda» DA MILANO MASSIMO GATTO iente è come sembra. Nem- meno la Malika Ayane bion- do platino che nel videoclip di Tre cose si diverte a prendere tutti di sorpresa, lasciando presagire dall’hu- mour e dall’aspetto fisico cambia- menti che il nuovo album Ricreazione abbandona poi però al semplice cam- po delle supposizioni. Un “trompe l’oeil” in dodici canzoni dietro al qua- le affiora l’interprete di sempre, moti- vata e seducente, anche se con qual- che responsabilità in più rispetto al passato, a cominciare dalla produzio- ne. «È un disco che mi permette di fa- re il punto su ciò che sono per andare oltre e passare alla fase Malika 2.0» spiega con slancio tecnologico. «Un giornalista, sorpreso dal videoclip, mi ha consigliato: ha davanti una vita so- la, vivila da bionda. Concordo con lui». Per stessa ammissione della cantante italo-marocchina, la copertina del di- sco è ispirata al Renoir de La colazio- ne dei Canottieri. «In quello scatto c’è un po’ tutto il mio mondo: da Cateri- na Caselli con ombrellino parasole in una mano e il bassotto Charlie nell’al- tra ai ragazzi del forum, dal pubblici- tario Giampiero Vigorelli a mio mari- to, il regista Federico Brugia. Tutti se- duti attorno alla tavola imbandita di un’aia della periferia milanese che fa tanto vecchia fattoria». Insomma, una conviviale rielaborazione della coper- tina di Sgt Pepper’s in bilico tra Pupi A- vati ed Emir Kusturica dove non a- vrebbero sfigurato pure altri volti no- ti scivolati tra i solchi di questo diver- tente e divertito terzo album come quelli di Davide "The Niro" Combusti (coautore di Medusa), Boosta dei Sub- sonica (Shine), Tricarico (Occasiona- N le) o Pacifico (Il tempo non inganna e Neve casomai). Il brano che intitola l’album, The morns are meeker than they were (Ricreazione), poggia su un testo di Emily Dickinson e una musi- ca inedita di Sergio Endrigo e Malika lo descrive come «un momento di re- spiro dove lo sguardo va per un attimo lontano… all’immagine della prima- vera». Grovigli Malika l’ha scritta due anni fa a Colonia e la voce nel disco è quella del provino perché, malgrado i numerosi tentativi, non è più riuscita più a ricantarla con la stessa potenza emotiva; il brano figura pure nella co- lonna sonora di Tutti i rumori del ma- re, il film di Federico Brugia. Glamour porta invece la "griffe" di Paolo Con- te, alla sua terza collaborazione con la voce di Come foglie. «Sono assennata ma facile all’entusiasmo, così quando Paolo ha sentito che nell’arrangia- mento avevo messo perfino violon- cello, marimba e banjo, mi ha chiesto se per caso fossi impazzita. “Ripulire, ripulire” ha ordinato, lasciandomi li- bera però di mettere la versione “iper- accessoriata” su iTunes». Lei, che sogna un giorno di poter col- laborare con Elvis Costello, Sondre Lerche o Robbie Williams (ma che in- tanto in Ricreazione ospita il chitarri- sta jazz gitano Bireli Lagréne) riesce a trovare consolatoria perfino la crisi ne- ra della discografia. «Sono arrivata a festa finita, ma questo mi consente di mettere negli album una totale since- rità perché, se le cose andassero me- no bene del previsto, crollare da 150 a 80 mila copie è sicuramente meno ca- tastrofico che farlo da un milione a 200 mila». Il Sanremo di Fazio non la ten- ta, ma non lo scarta a priori. «In que- sto mi sento una cantante all’antica, u- na a cui piace mettere nel cassetto la canzone buona per il Festival e la- sciarla lì in attesa della grande occa- sione» conclude. «D’altronde non si può fare questo mestiere con appros- simazione, bisogna dare il massimo o- gni volta. E io sono una perfezionista, una che luciderebbe pure le maniglie del Titanic mentre sta affondando». © RIPRODUZIONE RISERVATA Il San Carlo celebra 200 anni di danza DA NAPOLI autunno porta al Teatro San Carlo la levità e la bellezza del balletto con l’OttobreDanza, terza edizione di una rassegna avviata da pionieri «quando, proprio tre anni fa – osserva la soprintendente Rosanna Purchia – sembrava che il corpo di ballo stesse scomparendo dai teatri italiani per mancanza L di tutto, pubblico compreso». Il Lirico napoletano ha invece dimostrato, a piccoli passi fino a un entusiasmante successo, che è possibile proporre un cartellone di solo balletto con le leggende della danza mondiale, da Nacho Duato ad Alicia Alonso a Carolyn Carlson e ora con l’étoile Luciana Savignano, seducente don Giovanni nel Don Juan del visionario Massimo Moricone, ideatore, coreografo e regista. Dal 25 settembre al 31 ottobre quindi un mese di performance di altissimo livello, prologo di una stagione sancarliana in cui il balletto sarà protagonista con classici e danza contemporanea. Ieri la presentazione al MeMus, il museo storico del Teatro San Carlo, con gli interpreti dello spettacolo inaugurale, appunto il Don Juan (dal 25 al 27 settembre) su musiche di Gluck, Boccherini, Scarlatti, nel settecentesco Teatrino di Corte di Palazzo Reale. L’affascinante Luciana Savignano ha accettato la sfida di ricoprire un ruolo maschile: «Un po’ da temeraria» confessa. Anche se nella seconda parte del balletto, con la discesa negli inferi di don Giovanni, riprenderà la sua femminilità e si affrancherà dall’oscurità, metafora, forse, della forza salvifica delle donne. Con l’étoile ci saranno Alessandro Macario, come Leporello/Ade, e il Corpo di Ballo sancarliano diretto da Alessandra Panzavolta. Dal 4 al 6 ottobre in scena Body Against Body, trittico del poliedrico Bill T. Jones che con l’Arnie Zane Dance Company e il Quartetto d’archi del San Carlo propone, in prima assoluta nazionale, Ravel:Landscape or Portrait? e Spent Days Out Younder, del 2000, e Continuous Replay, del 1977. Chiude la rassegna il Gran Gala per i 200 anni della Scuola di Ballo del Lirico partenopeo, la più antica d’Europa, oggi diretta da madame Anna Razzi. Valeria Chianese © RIPRODUZIONE RISERVATA A Napoli la terza stagione di OttobreDanza, con Savignano e Bill Jones, dedicata ai due secoli della Scuola di Ballo partenopea «La Chiesa nel mondo», di Luigi Accattoli e Nicola Vicenti per «La Grande Storia» propone anche interviste inedite a Joseph Ratzinger e Carlo Maria Martini Nuovo look e nuovo album: «In “Ricreazione” ho voluto mettere tutta la “nuova” Ayane. Anche per questo ho curato io la produzione» Tra le novità, una canzone evocativa sul trentennale della band che sarà celebrato il 24 novembre all’Auditorium di Roma con Noemi, Patty Bravo, Ron, Luca Carboni, Fabrizio Moro e Gianni Morandi. sabato sera di Rai1 e forse c’è anche un titolo, "Auditorium", ma non posso dire di più. La proposta è al vaglio». Lo ha affermato ieri Giancarlo Leone, il direttore di Rai Intrattenimento. il titolo «Quasi Amici» incassando ben 14.755.219 euro – è stato selezionato per rappresentare la Francia agli Oscar: è quanto ha annunciato all’agenzia France Presse, uno dei due registi, Eric Toledano. «Il nostro film è stato selezionato per rappresentare la Francia agli Oscar», ha affermato Toledano, nella speranza che la pellicola riceva una «nomination». Una sessantina di film stranieri vengono selezionati ogni anno per partecipare alla notte degli Oscar. Ma solo cinque passano la selezione. 3D è uscita nelle sale americane venerdì scorso e si è guadagnata, in un solo weekend, la seconda posizione nelle classifiche del box office Usa, con 17.504.000 dollari d’incasso. raccontato lo scorso anno la città e le risorse culturali locali, quest’anno il festival (tutto in diretta), «tra incontri, discussioni e spettacoli, volgerà da qui il suo sguardo all’Europa – ha detto il sindaco Salvatore Adduce (nella foto con il direttore LE NOVITÀ A TORINO È IL GIORNO DEI «TERREMOTI» DI RAITRE: DAI DOCUMENTARI SUI SISMI DI ONNA E DEL BELICE A SAVIANO DI NUOVO CON FAZIO IN PRIMA SERATA Sarebbe il giorno dei terremoti, diventa il giorno del terremoto Saviano. Insieme con il documentario sul Vaticano II, infatti, Raitre è presente al Prix Italia con due prodotti legati alle sciagure sismiche di questi anni: «Onna, questo mio povero paese», coraggioso progetto a basso costo ideato da Ennio Chiodi, e la puntata che «Il capitale» di Philippe Daverio ha dedicato appunto ai «Terremoti», dal Belice in poi. A rubare la scena è però l’annuncio del direttore Antonio Di Bella. La "ferita" che aveva portato Roberto Saviano a La7 è stata sanata, dal 1° ottobre l’autore di «Gomorra» sarà di nuovo in onda su Raitre a fianco di Fabio Fazio. Appuntamento fisso con «Che tempo che fa» del lunedì, dunque, che già a una settimana dal debutto si scontrerà con la corazzata Celentano (l’8 ottobre arriva Rock Economy su Canale 5). Non è che il duo Fazio & Saviano alzerà subito il tiro delle polemiche?, si chiedono i cronisti. La risposta di Di Bella è molto diplomatica: «Mi aspetto un bel programma che faccia discutere», dice. Il resto lo vedremo in diretta. (A. Zacc.) Malika Ayane Un’immagine del Concilio Vaticano II

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Page 1: nello sguardo della tv I 50 anni del Concilio

Avvenire 09/19/2012 Page : A29

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ANTEPRIMAAL PRIX ITALIA

Presentato ieri a Torino il documentario che andrà in onda il 4 ottobre su Raitre per celebrare l’anniversario

I 50 anni del Concilionello sguardo della tv

DA TORINO ALESSANDRO ZACCURI

intervista, rimasta finora ine-dita, risale al 1977. Da poco di-venuto arcivescovo di Mona-

co, un Joseph Ratzinger appena cin-quantenne ripercorre le tappe e il si-gnificato del Vaticano II, nel cui conte-sto ha operato con la sua competenzadi teologo. Ammette che sì, dopo quel-l’evento la Chiesa ha conosciuto anchemomenti di crisi: questo è "inconte-stabile". Ma le crisi possono liberare e-nergie salutari, aggiunge. Sono passatisolo pochi minuti e subito "La Chiesanel mondo", lo speciale che La GrandeStoria di Raitre ha voluto riservare alcinquantesimo anniversario del Con-cilio, abbandona il tono della rievoca-zione suggestiva ed entra nel vivo deldibattito. Lo fa con precisione ed equi-librio, come certifica il direttore dellaSala stampa vaticana, padre FedericoLombardi, che già in passato ha colla-borato con la trasmissione curata daLuigi Bizzarri e che non ha voluto farmancare il suo apporto a un progettotanto importante. Che ha il merito, sot-tolinea lo stesso Lombardi, di rivolger-si a un pubblico non specialistico, e inparticolar modo ai giovani, così da ren-dere meglio accessibile il messaggio an-cora attualissimo del Concilio.Obiettivo raggiunto, a giudicare dal-l’interesse che l’anteprima della Chie-sa del mondo (la cui messa in onda è fis-sata su Raitre per la sera del 4 ottobre,in occasione del pellegrinaggio di Be-nedetto XVI a Loreto) ha suscitato pres-so il pubblico del Prix Italia, suscitan-do un dibattito nel corso del quale ilfondatore del Sermig, Ernesto Olivero,ha rievocato il clima di entusiasmo incui il Concilio è maturato: «Noi ragaz-zi ritenevamo naturale vivere un cri-

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stianesimo "cristiano" – racconta –, pernoi le parole dovevano diventare fatti,circondati però di preghiera e silenzio».Il documentario riserva molto spazioalle immagini d’epoca, perché il Vati-cano II fu anche un avvenimento ri-preso in diretta dai media, come sotto-lineano nel corso della trasmissione letestimonianze dello storico Andrea Ric-cardi, del direttore dell’"OsservatoreRomano", Gian Maria Vian, e dei car-dinali Roger Etchegaray, Goerges Cot-tier e Angelo Comastri. Negli anni delConcilio la televisione stessa si trova ariprendere la solenne processione i-naugurale dell’11 ottobre 1962, ma an-che raccogliere frammenti rivelatori dicronaca, tra cui spicca la prima Messain lingua italiana che una famigliola re-gistra sul magnetofono per poterla poiriascoltare a casa.Sono istantanee di un mondo che po-trebbe apparire lontano e che invece ilvaticanista Luigi Accattoli – autore delprogramma insieme con Nicola Vicen-ti – invita a inserire nel contesto dellacosiddetta "ermeneutica" del Concilio.Qual è il modo giusto per leggere il Va-ticano II, insomma? Il problema è sta-to posto da Benedetto XVI fin dagli e-sordi del suo pontificato, con l’invito asuperare il pregiudizio della brusca "di-scontinuità" rispetto alla tradizionemillenaria della Chiesa. Attenzione,però, avverte Accattoli: la "continuità"alla quale il Papa si riferisce presuppo-ne a sua volta uno spirito di rinnova-mento o, meglio ancora, di riforma. «Equest’ultima è una parola impegnativaper un teologo tedesco – osserva Ac-cattoli –, presuppone una visione eroi-ca, niente affatto arretrata del Conci-lio».Ma La Chiesa nel mondo riserva un al-tro inedito sorprendente: è un’intervi-sta al cardinale Carlo Maria Martini, ri-lasciata nel 2011. «Io stesso ho sempreevitato di parlare di un Vaticano III»,spiega Martini, tornando a suggerire laconvocazione a cadenza regolare («O-gni vent’anni», ipotizza) di un Concilioche affronti questioni specifiche. E nelquale, più che altro, gli uomini di Chie-sa possano conoscersi, confrontarsi,entrare in amicizia. «A questo – con-clude – serve un Concilio».

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Malika: «In un cd la mia vita da bionda»

DA MILANO MASSIMO GATTO

iente è come sembra. Nem-meno la Malika Ayane bion-do platino che nel videoclip

di Tre cose si diverte a prendere tutti disorpresa, lasciando presagire dall’hu-mour e dall’aspetto fisico cambia-menti che il nuovo album Ricreazioneabbandona poi però al semplice cam-po delle supposizioni. Un “trompel’oeil” in dodici canzoni dietro al qua-le affiora l’interprete di sempre, moti-vata e seducente, anche se con qual-che responsabilità in più rispetto alpassato, a cominciare dalla produzio-ne. «È un disco che mi permette di fa-re il punto su ciò che sono per andareoltre e passare alla fase Malika 2.0»spiega con slancio tecnologico. «Ungiornalista, sorpreso dal videoclip, miha consigliato: ha davanti una vita so-la, vivila da bionda. Concordo con lui».Per stessa ammissione della cantanteitalo-marocchina, la copertina del di-sco è ispirata al Renoir de La colazio-ne dei Canottieri. «In quello scatto c’èun po’ tutto il mio mondo: da Cateri-na Caselli con ombrellino parasole inuna mano e il bassotto Charlie nell’al-tra ai ragazzi del forum, dal pubblici-tario Giampiero Vigorelli a mio mari-to, il regista Federico Brugia. Tutti se-duti attorno alla tavola imbandita diun’aia della periferia milanese che fatanto vecchia fattoria». Insomma, unaconviviale rielaborazione della coper-tina di Sgt Pepper’s in bilico tra Pupi A-vati ed Emir Kusturica dove non a-vrebbero sfigurato pure altri volti no-ti scivolati tra i solchi di questo diver-tente e divertito terzo album comequelli di Davide "The Niro" Combusti(coautore di Medusa), Boosta dei Sub-sonica (Shine), Tricarico (Occasiona-

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le) o Pacifico (Il tempo non inganna eNeve casomai). Il brano che intitolal’album, The morns are meeker thanthey were (Ricreazione), poggia su untesto di Emily Dickinson e una musi-ca inedita di Sergio Endrigo e Malikalo descrive come «un momento di re-spiro dove lo sguardo va per un attimolontano… all’immagine della prima-vera». Grovigli Malika l’ha scritta dueanni fa a Colonia e la voce nel disco èquella del provino perché, malgrado inumerosi tentativi, non è più riuscitapiù a ricantarla con la stessa potenzaemotiva; il brano figura pure nella co-lonna sonora di Tutti i rumori del ma-re, il film di Federico Brugia. Glamourporta invece la "griffe" di Paolo Con-te, alla sua terza collaborazione con lavoce di Come foglie. «Sono assennatama facile all’entusiasmo, così quandoPaolo ha sentito che nell’arrangia-mento avevo messo perfino violon-cello, marimba e banjo, mi ha chiestose per caso fossi impazzita. “Ripulire,ripulire” ha ordinato, lasciandomi li-bera però di mettere la versione “iper-accessoriata” su iTunes».Lei, che sogna un giorno di poter col-laborare con Elvis Costello, SondreLerche o Robbie Williams (ma che in-tanto in Ricreazione ospita il chitarri-sta jazz gitano Bireli Lagréne) riesce atrovare consolatoria perfino la crisi ne-ra della discografia. «Sono arrivata afesta finita, ma questo mi consente dimettere negli album una totale since-rità perché, se le cose andassero me-no bene del previsto, crollare da 150 a80 mila copie è sicuramente meno ca-tastrofico che farlo da un milione a 200mila». Il Sanremo di Fazio non la ten-ta, ma non lo scarta a priori. «In que-sto mi sento una cantante all’antica, u-na a cui piace mettere nel cassetto lacanzone buona per il Festival e la-sciarla lì in attesa della grande occa-sione» conclude. «D’altronde non sipuò fare questo mestiere con appros-simazione, bisogna dare il massimo o-gni volta. E io sono una perfezionista,una che luciderebbe pure le manigliedel Titanic mentre sta affondando».

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Il San Carlo celebra 200 anni di danza

DA NAPOLI

autunno porta alTeatro San Carlo lalevità e la bellezza del

balletto con l’OttobreDanza,terza edizione di una rassegnaavviata da pionieri «quando,proprio tre anni fa – osserva lasoprintendente RosannaPurchia – sembrava che il corpodi ballo stesse scomparendodai teatri italiani per mancanza

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di tutto, pubblico compreso». IlLirico napoletano ha invecedimostrato, a piccoli passi finoa un entusiasmante successo,che è possibile proporre uncartellone di solo balletto conle leggende della danzamondiale, da Nacho Duato adAlicia Alonso a Carolyn Carlsone ora con l’étoile LucianaSavignano, seducente donGiovanni nel Don Juan delvisionario Massimo Moricone,ideatore, coreografo e regista.Dal 25 settembre al 31 ottobrequindi un mese di performancedi altissimo livello, prologo diuna stagione sancarliana in cuiil balletto sarà protagonista conclassici e danzacontemporanea. Ieri la

presentazione al MeMus, ilmuseo storico del Teatro SanCarlo, con gli interpreti dellospettacolo inaugurale, appuntoil Don Juan (dal 25 al 27settembre) su musiche diGluck, Boccherini, Scarlatti, nelsettecentesco Teatrino di Cortedi Palazzo Reale. L’affascinanteLuciana Savignano ha accettatola sfida di ricoprire un ruolomaschile: «Un po’ datemeraria» confessa. Anche senella seconda parte del balletto,con la discesa negli inferi didon Giovanni, riprenderà la suafemminilità e si affrancheràdall’oscurità, metafora, forse,della forza salvifica delledonne. Con l’étoile ci sarannoAlessandro Macario, come

Leporello/Ade, e il Corpo diBallo sancarliano diretto daAlessandra Panzavolta. Dal 4 al 6 ottobre in scena BodyAgainst Body, trittico delpoliedrico Bill T. Jones che conl’Arnie Zane Dance Company eil Quartetto d’archi del SanCarlo propone, in primaassoluta nazionale,Ravel:Landscape or Portrait? eSpent Days Out Younder, del2000, e Continuous Replay, del1977. Chiude la rassegna ilGran Gala per i 200 anni dellaScuola di Ballo del Liricopartenopeo, la più anticad’Europa, oggi diretta damadame Anna Razzi.

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A Napoli la terza stagione diOttobreDanza, con Savignano eBill Jones, dedicata ai due secolidella Scuola di Ballo partenopea

«La Chiesa nel mondo», di Luigi Accattoli e NicolaVicenti per «La GrandeStoria» propone ancheinterviste inedite a Joseph Ratzinger e Carlo Maria Martini

Nuovo look e nuovo album:«In “Ricreazione” ho volutomettere tutta la “nuova”Ayane. Anche per questoho curato io la produzione»

30 anni di carrieraA ottobre albumdegli «Stadio»

ROMA. Gli «Stadio»stanno lavorando a unnuovo album per i 30 annidi carriera. Conterrà branicon orchestra e tre inediti.«Il nuovo cd non èun’antologia – spiega illeader del gruppo GaetanoCurreri – perchè nei suoi70 minuti reinterpretiamo17 hit col supportodell’orchestra». L’uscita èprevista per metà ottobre.Tra le novità, una canzoneevocativa sul trentennaledella band che saràcelebrato il 24 novembreall’Auditorium di Romacon Noemi, Patty Bravo,Ron, Luca Carboni,Fabrizio Moro e GianniMorandi.

Leone: «Carràsempre più versoil sabato di Rai1»

ROMA. «Stiamoaspettando le decisionidei vertici aziendali, mastiamo pensando a unprogramma conRaffaella Carrà dagennaio, su cui stiamolavorando insieme.Come tutte le cose nondefinite, non possoconfermarlo, ma ha unprogetto fortissimo checi piace molto per ilsabato sera di Rai1 eforse c’è anche untitolo, "Auditorium", manon posso dire di più. Laproposta è al vaglio». Loha affermato ieriGiancarlo Leone, ildirettore di RaiIntrattenimento.

Francia candida «Quasi amici» all’OscarPARIGI. «Intouchables», il film francese che ha registratorecord d’incassi in Francia e all’estero – uscito in Italia conil titolo «Quasi Amici» incassando ben 14.755.219 euro –è stato selezionato per rappresentare la Francia agliOscar: è quanto ha annunciato all’agenzia France Presse,uno dei due registi, Eric Toledano. «Il nostro film è statoselezionato per rappresentare la Francia agli Oscar», haaffermato Toledano, nella speranza che la pellicola ricevauna «nomination». Una sessantina di film stranierivengono selezionati ogni anno per partecipare alla nottedegli Oscar. Ma solo cinque passano la selezione.

Dal 25 ottobre«Nemo» tornaal cinema in 3D

ROMA. «Alla ricerca diNemo 3D», il pescepagliaccio dellaDisneyPixar, torna inItalia dal 25 ottobre inversione rimasterizzataa tre dimensioni. Tra ifilm più attesidell’autunno (e vincitoredell’Oscar come migliorlungometraggio dianimazione nel 2004), laversione del cartoon in3D è uscita nelle saleamericane venerdìscorso e si èguadagnata, in un soloweekend, la secondaposizione nelleclassifiche del box officeUsa, con 17.504.000dollari d’incasso.

A Matera la festa di Radio3, eventi e concertirivolti all’Europa con gli occhi del Sud

a radio rimane il mezzomigliore per raccontare i

territori con le loro diversità,e per connetterli. Ecco perché,in occasione della candidaturadi Matera a Capitale europeadella cultura 2019, il direttoredi Radio3, Marino Sinibaldi, hariproposto, da venerdìprossimo a domenica, la festapubblica della testata Rai colsuggestivo titolo di«Materadio». Dopo avereraccontato lo scorso anno lacittà e le risorse culturalilocali, quest’anno il festival(tutto in diretta), «tra incontri,discussioni e spettacoli,volgerà da qui il suo sguardoall’Europa – ha detto ilsindaco Salvatore Adduce(nella foto con il direttore

L Sinibaldi) – per riallacciare i filidella storia e dell’attualità diuna regione nel Sud delContinente e al centro delMediterraneo». Materadio,festa di idee e creatività, vedràl’arrivo di star internazionali,dalla cantante lusitana TeresaSalgueiro (ex dei Madredeus)a Daniele Sepe (con i RoteJazz Fraktion), dal caraibicoDavid Walters con i suoi suonidalle città, all’Orchestra di

Piazza Vittorio (con artisti dadieci Paesi del mondo). Cisararanno il teatro Le Albecon letture da Elsa Morante. Epoi, Ulderico Pesce, lefinlandesi Hox Company eTehdas Theatre. La Barcacciapresenterà l’opera lirica invarietà. Nel "contenitore"anche le trasmissioni«Faharheneit», «Radio3Mondo» e «Tutta la città neparla».(R.S.)

LE NOVITÀ

A TORINO È IL GIORNO DEI «TERREMOTI» DI RAITRE:DAI DOCUMENTARI SUI SISMI DI ONNA E DEL BELICEA SAVIANO DI NUOVO CON FAZIO IN PRIMA SERATASarebbe il giorno dei terremoti, diventa il giorno del terremotoSaviano. Insieme con il documentario sul Vaticano II, infatti, Raitre èpresente al Prix Italia con due prodotti legati alle sciagure sismichedi questi anni: «Onna, questo mio povero paese», coraggiosoprogetto a basso costo ideato da Ennio Chiodi, e la puntata che «Ilcapitale» di Philippe Daverio ha dedicato appunto ai «Terremoti»,dal Belice in poi. A rubare la scena è però l’annuncio del direttoreAntonio Di Bella. La "ferita" che aveva portato Roberto Saviano aLa7 è stata sanata, dal 1° ottobre l’autore di «Gomorra» sarà dinuovo in onda su Raitre a fianco di Fabio Fazio. Appuntamentofisso con «Che tempo che fa» del lunedì, dunque, che già a unasettimana dal debutto si scontrerà con la corazzata Celentano (l’8ottobre arriva Rock Economy su Canale 5). Non è che il duo Fazio& Saviano alzerà subito il tiro delle polemiche?, si chiedono icronisti. La risposta di Di Bella è molto diplomatica: «Mi aspetto unbel programma che faccia discutere», dice. Il resto lo vedremo indiretta. (A. Zacc.)

Malika Ayane

Un’immagine del Concilio Vaticano II

MERCOLEDÌ19 SETTEMBRE 2012 29