neuroetica: prospettive di una scienza nuova
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di Mario De Caro (Università Roma Tre) Convegno "Le neuroscienze incontrano le altre discipline" Padova, Palazzo del Bo 5 maggio 2011 Il convegno è promosso dall’Università di Padova e dal Dipartimento di Psicologia generale della stessa università, con il sostegno della Fondazione Sigma Tau e della Fondazione Giannino Bassetti.TRANSCRIPT
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Mario De Caro(Università Roma Tre)
Neuroetica: prospettive di una Scienza Nuova
Convegno Neuroetica IIIPadova, 4-6 maggio 2011
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Un caso esemplare:
La morale tra ragione ed emozioni
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Morale e ragione I
“Il saggio e lo stolto in questo si distinguono: che l’uno è guidato dagli impulsi,
l’altro dalla ragione”.
Erasmo, Elogio della follia
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Morale e ragione II
“Non può dunque essere che altro che la rappresentazione della legge in se stessa, che ha luogo solo ed esclusivamente nell’essere razionale … a costituire quel bene tanto preminente che chiamiamo bene morale”.
Kant, Fondazione della metafisica dei costumi
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Morale e passioni
“La ragione è, e può solo essere, schiava delle passioni e non può rivendicare in nessun caso una funzione diversa da quella di servire e obbedire a esse”.
Hume, Trattato sulla natura umana
Per la morale è centrale la passione della simpatia.
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La rinascita dell’emotivismo?
• 1. Le emozioni giocano un ruolo decisivo nei processi cognitivi e decisionali (Damasio)
• 2. Tendenze ad altruismo, cooperazione, empatia si ritrovano in altre specie e, plausibilmente, nei nostri antenati non-umani (De Waal).
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Oral/Moral hypothesis
• 1. “La cognizione morale si fonda principalmente sui sistemi emozionali filogeneticamente primitivi, piuttosto che sulle funzioni cognitive di ordine superiore” (Chapman et. al. 2008)
• 2. Storia evolutiva (iniziata 500 milioni di anni fa): dal disgusto alimentare al disgusto alimentare.
• 3. “La moralità provoca lo stesso disgusto suscitato dai fattori patogeni e dai cattivi sapori”
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L’emotivismo di Jonathan Haidt: The Emotional Dog and Its Rational Tail
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Joshua Greene: una visione intermedia
I dilemmi morali personali attivano sistemi socio-emotivi, che poi svolgono un ruolo causale determinante nella formazione dei giudizi morali (deontologici); il ragionamento è quasi assente.
Nei dilemmi morali impersonali invece il ragionamento è fondamentale nella formazione dei giudizi (conseguenzialistici).
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Joshua Greene: an intermediate view
Aree cerebrali (indicate dall’area di Brodmann, BA) che manifestano un’attività diversa in risposta a dilemmi morali personali a confronto con dilemmi morali impersonali e dilemmi non morali. Le aree che esibiscono l’attività più elevata in risposta a dilemmi morali personali sono: giro frontale mediale (BA 9/10); giro cingolato posteriore (BA 31); solco temporale superiore, lobo parietale inferiore (BA 39). Le aree che manifestano maggiore attività in risposta a dilemmi morali impersonali sono: corteccia prefrontale dorsolaterale (BA 46); lobo parietale (BA 7/40).
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Conclusioni
1. Nuovo concetto di ragione
2. Emozioni e ragioni: tutt’e due indispensabili per la morale.
3. Neuroscienze: etica descrittiva, etica normativa e metaetica.
4. Neuroetica: tra scienza e filosofia