new i quaderni della loggia madre · 2019. 8. 21. · massonico scozzese. a tale aspetto sarà...

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R S A A per la Giurisdizione d’Italia Gran Loggia Massonica Generale Italiana R L Sebetia Ter I QUADERNI DELLA LOGGIA MADRE Numero uno

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  • R S A A per la Giurisdizione d’Italia

    Gran Loggia Massonica Generale Italiana

    R L Sebetia Ter

    I QUADERNI

    DELLA

    LOGGIA MADRE

    Numero uno

  • 2

    Finito di stampare,

    per le “EDIZIONI FRATERNE”,

    nelle officine di grafica e composizione

    dei Figli della Vedova

    a spese dei medesimi

    nel mese di agosto 2019

    www.glmgi.org

  • 3

    INDICE

    Preambolo 4

    A Fulvio Di Trapani 7

    Breve profilo profano e massonico di Fulvio Di Trapani 11

    La ricostruzione documentale della nascita del Rito Scozzese Antico e Accettato

    Premessa 17

    Parte prima: il mito 18

    Parte seconda: le fonti 22

  • 4

    Preambolo1

    L’espressione “LOGGIA MADRE” ha, nello scozzesismo, un significato peculiare

    che è da ascrivere alla collocazione che è stata riservata a questo particolare tipo di

    Officina nell’ambito di Statuti, Costituzioni e Regolamenti propri dell’Ordine

    massonico scozzese. A tale aspetto sarà dedicato il giusto spazio in uno dei prossimi

    numeri dei “Quaderni della Loggia Madre”.

    Per gli scopi di questo preambolo, è sufficiente sapere che la comparsa di questa

    dizione si fa risalire al XIV secolo a Kilwinning, piccolo paese dell’Ovest della

    Scozia. Una tradizione leggendaria riferisce (anno 1150) di Costruttori (che parlavano

    una lingua straniera) che erano impegnati nella costruzione dell’Abbazia e della Torre

    ed erano già riuniti in una corporazione di Mestiere che dovette in seguito dare

    origine ad un’altra, meglio conosciuta come “Heredom di kilwinning” che ben presto

    si diede il titolo di LOGGIA MADRE, con la prerogativa di rilasciare Costituzioni di

    altre Società operaie. Peraltro la leggenda ed i suoi sostenitori raccontano che al titolo

    di Loggia Madre il Re di Scozia Robert Bruce I aggiunse quello di “GRAN LOGGIA

    REALE DI HEREDOM” in virtù dell’alta protezione dispensata proprio dalla Corona

    Scozzese.

    L’antico privilegio di rilasciare costituzioni viene in seguito conservato ed esteso (ad

    esempio nelle Costituzioni dette di Napoli del 1820/21) a quello di Direzione (e

    presumibilmente costituzione) dei Capitoli provinciali appartenenti alla Grande

    Loggia Madre Provinciale (Logge dal IV al XVIII grado).

    Nei decenni successivi e con l’evolvere di Costituzioni e Regolamenti il ruolo delle

    Logge Madri si è impoverito degli aspetti strutturali ed organizzativi, per assumere

    quello di guida, negli Orienti nei quali è presente, rispetto allo Studio e/o Istruzione.

    1 Il preambolo è comune a tutte le pubblicazioni dei Quaderni della Loggia Madre ed è stato redatto dal MVFulvio

    Di Trapani in occasione della pubblicazione del numero zero nel mese di dicembre 2016

  • 5

    La Loggia Madre “Sebetia ter” all’Oriente di Napoli riprende e rinnova queste

    antiche tradizioni. Studio ed Istruzione affiancano, infatti, in maniera complementare,

    le finalità istituzionali di ogni Loggia scolpite invalicabilmente nelle Costituzioni,

    Regolamenti e Rituali della Gran Loggia Massonica Generale Italiana.

    La crescita massonica di ciascun Fratello deve essere intesa e vissuta in maniera

    assolutamente personale. Che non vuol dire egoistica. Ogni Maestro, se allevato in

    maniera coerente con le antiche regole, sa che il patrimonio di conoscenze che egli

    acquisisce deve essere messo a disposizione dei Compagni d’Arte e degli

    Apprendisti. Naturalmente con le metodologie, le forme e nei tempi dovuti.

    E’ in questo contesto che è maturato nei Fratelli della Sebetia Ter, il desiderio di dare

    vita ad una pubblicazione periodica, ad esclusivo uso interno, nella quale loro, e non

    solo loro, possono esporre approfondimenti e riflessioni su temi di interesse

    massonico quali Storia del RSAA, cultura iniziatica, studio di Sistemi rituali ed

    architetture organizzative della Massoneria italiana e mondiale. Un particolare filone

    di ricerca è dedicato, come già anticipato, proprio alla storia della Loggia Madre

    Sebetia Ter idealmente erede della antica Gran Loggia Madre Provinciale “La

    Sebezia”.

    I “Quaderni della Loggia Madre” hanno dunque l’obiettivo di rafforzare nei Fratelli

    la conoscenza del RSAA che, nel panorama vastissimo delle Istituzioni che possono a

    giusta ragione definirsi Massoniche, è assolutamente UNICO.

    Questa Unicità del RSAA è retta da due Pilastri:

    IDENTITA’

    SPECIFICITA’.

    Entrambi reggono la trabeazione costituita dalle

    CARTE FONDANTI

  • 6

    Tutti questi elementi architettonici, poi, reggono il Timpano, rigorosamente

    triangolare, che costituisce la Piramide Scozzese.

  • 7

    A Fulvio Di Trapani

    Questo secondo numero dei Quaderni della Loggia Madre purtroppo esordisce con un

    nuovo sentito commiato, questa volta rivolto a Fulvio, dopo quello che lui ha

    dedicato al nostro Decano Pot∴ Domenico Manno nella prima uscita dei Quaderni.

    Ancora una volta la nostra Istituzione è stata messa a dura prova, è stata colpita alla

    testa ed al cuore, perdendo uno dei suoi uomini migliori, massone di razza dotato di

    lungimiranza invidiabile.

    Non possiamo che raccogliere i Suoi insegnamenti, uniti a quelli dei Potentissimi

    Fratelli della nostra Istituzione che, prima di lui, hanno lasciato la vita terrena per

    guidarci dall’Oriente Eterno. Tutti uomini liberi di altissimo e finissimo rango.

    Fulvio aveva delle qualità specifiche che lo rendevano unico ed insostituibile. Quanto

    ci mancherà il Suo sorriso sornione che illuminava di speranza ed ottimismo anche i

    momenti più cupi o gli inevitabili frangenti di stallo della nostra Istituzione. La tenera

    ed amorevole ironia con la quale riportava i Fratelli sulla strada maestra, correggendo

    i loro eccessi di entusiasmo ovvero le involontarie distrazioni dagli scopi comuni,

    senza mai perseguire l'uomo bensì esclusivamente il comportamento e l'errore in sé.

    Lo straordinario carisma di cui era dotato, peculiarità dell'Uomo oggettivamente al di

    sopra della media, generosamente irradiava la nostra Famiglia al servizio degli

    obiettivi collettivi. Attraverso la mai doma perseveranza di trarre il massimo da ogni

    Fratello unita all'ineguagliabile capacità di amministrare con infinita saggezza ed

    eccezionale lungimiranza il governo della cosa massonica, riusciva ad intravedere

    con largo anticipo e fissare saldamente i migliori orizzonti comuni, quelli che ci

    hanno consentito di costruire ponti invece di muri.

    Grazie proprio al Suo incommensurabile amore per la Massoneria ed il genio

    prognostico al servizio della Sua Famiglia di elezione, siamo stati orgogliosamente

    fautori e pionieri di un percorso solo apparentemente singolare in Italia, ma che in

    virtù del metodo rigoroso, della finalità tipicamente Scozzese di "riunire ciò che è

    sparso" sulla base di indelebili Valori condivisi, dell'entusiasmante, auspicabile e

  • 8

    grandioso obiettivo ultimo, si è manifestato non solo una strategia brillante e

    fruttifera, ma anche una scelta lodata ed ammirata in campo internazionale tanto da

    diventare un fulgido esempio da imitare per le Potenze estere che hanno a cuore i

    medesimi ideali ed analoghi scopi.

    Attraverso la costituzione della Dieta Massonica Scozzese d’Italia, che la nostra

    Istituzione ha avviato nel 2016 congiuntamente ad altre due Comunioni Massoniche

    di Rito Scozzese Antico e Accettato, ci si è solennemente impegnati, durante la

    cerimonia di consacrazione a Parigi, a compiere tutto quanto nei rispettivi poteri per

    collaborare e riavvicinarsi nel segno dei Padri Fondatori dell’Istituzione italiana

    concretizzatasi anch’essa a Parigi, nell’A∴D∴ 1805 sotto l’Egida del Supremo

    Consiglio di Francia.

    Tale luminoso percorso ha avuto la propria evoluzione con la trasformazione della

    DMSI in Federazione Italiana dei Supremi Consigli di Rito Scozzese Antico ed

    Accettato, che nel biennio successivo ha ricevuto la formale investitura e

    riconoscimento internazionale, nel settembre del 2018, in occasione della riunione

    A.I.M.E. in Paraguay. In virtù della condivisione di Valori e Principi con i nostri

    prestigiosi ed amatissimi Fratelli ed Alleati ovvero il Supremo Consiglio dei Sovrani

    Grandi Ispettori Generali del 33° ed ultimo Grado del Rito Scozzese Antico ed

    Accettato della Libera Muratoria per la Giurisdizione Massonica d’Italia ed il

    Supremo Consiglio dei Sovrani Grandi Ispettori Generali del 33° ed ultimo grado

    della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato del G∴O∴I∴R∴S∴A∴A∴-

    Giurisdizione Massonica d’Italia, possiamo orgogliosamente affermare di essere al

    lavoro, senza soluzione di continuità, per collaborare, lealmente e senza tregua, al

    fine di avvicinare le tre Comunioni di RSAA allo scopo di raggiungere la uniforme,

    armoniosa e convinta volontà di ritornare alle iniziali condizioni strutturali di Unicità

    della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato, così come costituita in Italia

    nel 1805 A∴D∴

    In aggiunta a ciò, per consolidare l'unione con le rispettive basi azzurre delle suddette

    Comunioni massoniche, è stata contestualmente costituita l’Alleanza Massonica

  • 9

    Scozzese Italiana (A∴ M∴ S∴ I∴) nella quale le Obbedienze firmatarie si

    riconoscono radicate nella Tradizione della Massoneria ortodossa Scozzese così come

    manifestatasi nel mondo nel 1801 ed in Italia nel 1805.

    Dobbiamo riunire ciò che è sparso, ciò che la storia dello scozzesismo in Italia

    attribuisce, senza dubbio alcuno, ad una determinata eredità che è quella del Pot∴

    Fausto Bruni, che noi rivendichiamo e che il Supremo Consiglio di Francia ci ha

    sempre riconosciuto, grazie anche all’azione genetica del nostro compianto Decano

    Pot∴ Domenico Manno e proseguita con amorevole dedizione e brillante esito dal

    nostro amatissimo Sovrano Gran Commendatore Pot∴ Fulvio Di Trapani.

    Oggi il Supremo Consiglio di Francia, nonché l'intera Associazione Internazionale

    Massonica Scozzese, riconosce la Federazione composta dai tre Supremi Consigli che

    diedero vita all'originaria Dieta Massonica Scozzese d’Italia e che procedono con una

    intesa perfetta, come l'unico organismo di ortodossia scozzese che operi in piena

    legittimità in Italia.

    Il dado è tratto! Nulla può tornare più indietro: abbiamo il dovere di portare a termine

    il percorso che abbiamo delineato perché ce lo chiede la Massoneria, ce lo chiede la

    storia, ce lo chiedono i Padri Fondatori.

    Il significato della nostra azione risiede in questo orizzonte.

    Fulvio ha dimostrato una visione proiettata al futuro, attraverso un ricorso proattivo

    alla Tradizione del passato, ma con i piedi saldamente radicati nel presente. Le idee

    di Fulvio oggi camminano sulle nostre gambe e quelle dei nostri Alleati perché anche

    noi siamo fortemente convinti della bontà del percorso che porteremo a termine

    affrontando e superando qualsiasi difficoltà: lo dobbiamo a noi stessi ma soprattutto

    lo dobbiamo alla Massoneria italiana.

    Non solo ci ha trasmesso i Suoi infinitamente saggi insegnamenti, ma quando ha

    compreso che stava ineluttabilmente giungendo il momento di sospendere i Lavori

    allo Zenit della vita mortale, si è amorevolmente premunito di lasciarci sulla strada

  • 10

    più giusta e corretta, avendo con un ultimo sforzo voluto indicarci anche il traguardo

    migliore, per noi e per l'intera Massoneria italiana, da raggiungere.

    Grazie Fulvio.

    Il Sovrano Gran Commendatore

    Alberto Albanesi 33

  • 11

    Breve profilo profano e massonico di Fulvio Di Trapani

    Fulvio Di Trapani è nato il 19 ottobre del 1951, si è sposato ed ha avuto due figli.

    Si è laureato in Scienze dell’Informazione. Ha svolto tutta la sua professione di

    informatico nella Sanità; prima all’Ospedale Cardarelli di Napoli del cui Centro

    Elaborazione Dati è divenuto Dirigente, poi ha diretto i Sistemi informativi

    dell’Azienda Sanitaria Locale “NAPOLI 1”, quelli dell’Agenzia Regionale Sanitaria

    della Campania; è andato in pensione il 1° gennaio del 2013.

    Nell’Ordine è stato iniziato nel 1989 nella Gran Loggia Generale d’Italia nella R∴L∴

    “Sebetia Ter” all’Oriente di Napoli della quale è stato Segretario fino al 1991; è stato

    fondatore e M∴V∴ della R∴ L∴ ”Emmanuele De Deo” fino al 1994.

    Nel 1995 è stato fondatore della R∴L∴ ”I Fratelli Vitagliano” nella quale è stato

    attivo e quotato fino al 2001, anno nel quale è entrato nel Piedilista della R∴L∴

    ”Pitagora”.

    Nel 2017 è diventato M∴ V∴ della R∴L∴ Sebetia ter, la Loggia di Ricerca della Gran

    Loggia Massonica Generale Italiana.

    Ha seguito tutto il percorso delle Logge napoletane che, guidate dal Decano degli

    Scozzesi italiani Pot∴ Fr∴ Domenico Manno, hanno raccolto e perpetrato il già

    pluricentenario impegno della Massoneria scozzese napoletana nell’affermazione e

    nella successiva conservazione e difesa dei valori tradizionali ed ortodossi dello

    Scozzesismo.

    Il cammino si è sviluppato dapprima nella “Gran Loggia Generale d’Italia”, base

    azzurra del S∴ C∴ di R∴ S∴ A∴ A∴ di Fausto Bruni che confluì, successivamente nel

    1992, nella “Gran Loggia Regolare d’Italia” di osservanza Inglese.

    Meno di due anni dopo è stato fondatore della “Gran Loggia Massonica Italiana” che

    andava a ricostituire la base azzurra del Rito di Fausto Bruni, andata dispersa nella

    negativa esperienza della GLRI.

    E’ stato, nel 1998, rifondatore della “Gran Loggia d’Italia della Massoneria

    Universale” del G∴ M∴ Piero Angelo Mininnj, indispensabile passaggio nell’opera

  • 12

    di conservazione della tradizione scozzese messa in serio pericolo da derive di

    irregolarità del G∴M∴ della GLMI e dello stesso Sovrano Fausto Bruni.

    La GLIMU è stata la prima base azzurra del R∴ S∴ A∴ A∴ di Domenico Manno.

    Infine è stato, nel 2003, fondatore della “Gran Loggia Massonica Generale Italiana”

    attuale e serena base azzurra del R∴ S∴ A∴ A∴ di Domenico Manno.

    E’ stato più volte Gran Dignitario e Gran Maestro Aggiunto.

    Nel Rito è stato chiamato nel 4° Grado nel 1990 nel R∴ S∴ A∴ A∴ di Fausto Bruni.

    Attraverso i successivi aumenti di luce è stato insignito del 33° ed ultimo grado sotto

    la spada del Sov∴ Fausto Bruni nel 1997 e chiamato nel Supremo Consiglio.

    Poco dopo ha abbandonato il S∴ C∴ di Fausto Bruni insieme al Pot∴ Fratello Manno

    ed altri Fratelli e nel 1998 è stato fra i fondatori del “Supremo Consiglio dei Sovrani

    Grandi Ispettori Generali del 33° ed ultimo grado di R∴S∴A∴A∴ per la

    Giurisdizione Massonica d’Italia”, di cui è stato Gran Segretario Cancelliere, Gran

    Ministro di Stato e Luogotenente Sovrano Gran Commendatore.

    E’ stato Presidente delle Camere di 4 e 9° Grado, Saggissimo della Valle e Presidente

    di Camera Capitolare.

    Nel 2007 è stato eletto Sovrano Gran Commendatore del RSAA.

    Ha guidato la Delegazione del S∴ C∴ d’Italia nei Conventuum dei SS∴ CC∴ di R∴

    S∴ A∴ A∴ del Mondo di Libreville nel 2006 e di San Paolo nel 2008.

    Ha Organizzato la riunione internazionale di Napoli del 2012 ed è fra i fondatori

    dell’AIME (Alliance Internationale Maçonique Ecossaise), nata in quella occasione,

    guidando la delegazione italiana nella II riunione dell’AIME a Foz do Iguaçu del

    2014.

    Ha coadiuvato con la Segreteria permanente del consesso dei Supremi Consigli di

    R∴S∴A∴A∴ del Mondo per l’area geografica dell’Europa.

    Nel novembre 2016 è stato il cofondatore della Dieta Massonica Scozzese in Italia.

    Nel 2016 ha concluso il suo novennio, passando la spada al Pot∴ Fr. Gino Da Prato.

    È passato all’O∴ E∴ il 2 maggio 2018.

  • 13

    Nel X° incontro dei Supremi Consigli di Rito Scozzese Antico e Accettato

    appartenenti all’AIME che si è svolto in Paraguay a settembre 2018 gli è stata

    intitolata la Commissione di studi per la ricerca storica e per l’archivio della

    Massoneria Scozzese presieduta dal Sovrano onorario del Supremo Consiglio di

    Francia, Pot∴ Fr∴ Claude Collin.

    Fulvio Di Trapani 33∴

    Sovrano Gran Commendatore di RSAA dal 2007 al 2016

    Con Paul Veisset, Sovrano del S∴C∴ di Francia e Domenico Manno, Sovrano del S∴C∴ d’Italia

  • 14

    VII Riunione internazionale dei Supremi Consigli di Rito Scozzese Antico e Accettato.

    Ottobre 2012, Napoli. Nascita dell'AIME.

    VII Riunione internazionale dei Supremi Consigli di Rito Scozzese Antico e Accettato..

    Ottobre 2012, Napoli. Intervento del SGC del S∴C∴ di Francia

  • 15

    Con Claude Collin, Sovrano del S∴C∴ di Francia. Marzo 2018, Roma

    Con Claude Collin (Sovrano del S∴C∴ di Francia), Jacques Mathieu (Sovrano del S∴C∴ del Belgio), Hubert

    Greven (ex Sovrano del S∴C∴ di Francia), Vincenzo Frajia (Gran Maestro della GLMGI). Marzo 2018, Roma.

  • 16

    Le prime agapi all'inizio degli anni 90

    Le agapi bianche con i Fratelli che hanno condiviso un intero percorso massonico.

    Gennaio 2009, Reggio Calabria

  • 17

    La ricostruzione documentale della nascita

    del Rito Scozzese Antico e Accettato

    PREMESSA

    Ricostruire la genesi ed il consolidamento del Rito Scozzese Antico Accettato

    basandosi sulle fonti certe è la naturale prosecuzione del magistrale lavoro compiuto

    dal Pot∴ Fulvio Di Trapani nel numero zero dei Quaderni della Loggia Madre, nel

    quale si è occupato in maniera oltremodo esaustiva, di illustrare le origini della

    Massoneria, lasciando ad opere successive l’impegno di approfondire la storia dello

    scozzesismo.

    Questa seconda parte che ho avuto l’onore di studiare, analizzare, esaminare ed

    interpretare, ha avuto come protagonista, purtroppo solo nella prima fase, ancora una

    volta il caro Fulvio che mi ha aiutato, consigliato ed indirizzato, non senza fraterni

    confronti accesi e passionali, verso una cernita di testi e di autori particolarmente

    affidabili dal punto di vista della Ricerca, propriamente detta, ossia del metodo

    rigoroso e severo di selezione delle fonti.

    Il passaggio all’Or∴ E∴ del Pot∴ Fulvio Di Trapani mi ha obbligato a condurre

    autonomamente le Ricerche ed a riorganizzare, sulla base dei documenti condivisi, un

    lavoro compilativo di ricostruzione storica delle vicende che hanno investito il Rito

    Scozzese.

    L’obiettivo di questo lavoro non era realizzare una “magna carta” ma stimolare

    qualche fratello, lungo il percorso, a meglio interpretare la storia dello scozzesismo.

  • 18

    Parte prima: IL MITO

    Entrare nel merito della genesi del RSAA non è stato mai agevole anche se la

    letteratura di riferimento è corposa ed apparentemente lineare e fluida: ció che oggi

    consideriamo certezze, domani potrebbero essere vaghe convinzioni. Il Massone che

    nutre il dubbio e si nutre di esso, deve essere pronto a cogliere nuove e continue

    sfumature della Ricerca, purché siano scientificamente documentate.

    Il mio invito è di non prendere per assolute ed incondizionate le conclusioni di questa

    analisi perché esse sono frutto di tendenze di Ricerca personali, come ogni

    appassionato studioso deve necessariamente vantare anche se offrono uno spaccato di

    studio realizzato con metodo certosino e scientifico.

    Ma quelle certezze che oggi abbiamo devono essere patrimonio della conoscenza di

    ogni Massone scozzese che si riconosce nell’ortodossia dei lavori, del mito e dei

    documenti costitutivi.

    Questa prima parte che viene definita “il mito” ha l’ambizioso desiderio di

    ripercorrere la genesi “ordinaria”, quella più conosciuta, consolidata e diffusa del

    Rito Scozzese Antico Accettato, ma non per questo minoritaria; vuole essere inoltre

    un concreto strumento di conoscenza per i fratelli che percorrono la piramide

    scozzese pur non approfondendo, volutamente, i singoli gradi (che devono rimanere

    prerogativa di studio di ogni singolo fratello) e cercando di utilizzare terminologie e

    fonti di facile lettura ed interpretazione.

    A questa prima parte, come detto, seguirà un’altra con una tesi più avanguardista,

    rinnovata e particolarmente profonda.

    Sarà compito nostro e della nostra sensibilità individuare una autonoma chiave di

    lettura sulla base dei documenti consultati.

    Il Rito Scozzese Antico Accettato è il rito, tra quelli che seguono la massoneria

    simbolica, più diffuso, più articolato e completo, tra quelli praticati al mondo.

  • 19

    In questa sede non è utile affrontare il contraddittorio dilemma se la Massoneria

    speculativa nata come sappiamo nel XVIII secolo, sia l’evoluzione di quella

    operativa nata con le confraternite di mestiere, o più semplicemente, se la Massoneria

    moderna abbia raccolto dalle gilde solo l’organizzazione, la struttura e la forma.

    Non è neanche utile, per i motivi detti, passare in rassegna i manoscritti delle

    associazioni di mestiere anche se essi rappresentano in qualche modo una sorta di

    primitivo rituale, simile a quello che utilizziamo nei nostri lavori architettonici.

    Pur non volendo parlare delle Corporazioni di mestiere, su una cosa è utile

    soffermarsi: secondo alcuni documenti il Rito scozzese trova la sua genesi nella

    confraternita di mestiere che ha realizzato l’abbazia di Kilwinning in Scozia,

    corporazione che prese il nome di “Heredom di Kilwinning” e risale circa al 1150; la

    stessa Loggia agli inizi del 1200 si autoproclamò Loggia Madre di Scozia ed è la

    prima Loggia conosciuta al mondo: Heredom, come facilmente intuibile, significa

    Erede.

    Su questo approfondimento sono concordi vari testi della letteratura massonica: il

    famoso libro di Porciatti “Simbologia massonica. I gradi scozzesi” (Atanor edizioni);

    “la Luce massonica” (Hermes edizioni) che parla del “Rito di Heredom” meglio

    conosciuto come “Rito di Perfezione” strutturato in 25 gradi e che trae le proprie

    origini dalla Loggia di Kilwinning in Scozia; ed anche “la charte fondamentali della

    universale massoneria di rito scozzese antico e accettato” (Atanor edizioni), che

    raccoglie la traduzione fedele dei documenti fondativi del Rito Scozzese Antico

    Accettato e parla del Rito di Heredom e del Rito di Kilwinning (oltre a molti altri)

    come ossatura del Rito così come lo conosciamo noi oggi.

    Alcuni studiosi ci parlano inoltre di un cosiddetto “Rito Primitivo” di origine incerta

    ma ricollegabile al Rito di Heredom e del cosiddetto “Capitolo di Clermont”, nato in

    Francia intorno al 1740 dai Rosa+Croce di Heredom francesi, costituito dapprima in

    7 gradi e successivamente, intorno al 1754, in 22 gradi oltre i 3 della Massoneria

    simbolica, comprendendo anche il Consiglio dei Cavalieri d’Oriente e d’Occidente

  • 20

    (tipicamente Templare): tutto ciò nel 1762 è confluito all'interno del Rito di

    Perfezione di Heredom.

    Di fonte più solida è il Rito di Ramsay, del quale tutte le fonti parlano e che

    collocano in periodi simili ma non identici.

    Il rito di Ramsay, secondo alcuni studiosi, vede la nascita intorno al 1728 con la

    denominazione di “Rito dei Cavalieri Templari di Ramsay” che prevedeva 3 gradi

    templari oltre i gradi simbolici. A sostegno del Rito è stato il mitico “discorso di

    Ramsay” che nelle vesti di Grande Oratore della Gran Loggia di Francia, avrebbe

    dovuto leggere egli stesso il 24 marzo del 1737; le fonti non ci aiutano a sapere se il

    discorso è stato mai letto e se lo stesso Ramsay fu presente a quella Tornata. Quel

    discorso rappresenta, secondo gli studiosi delle fonti, un elemento estremamente

    importante per “...un risveglio filosofico ed un richiamo all’unità massonica...un

    catalizzatore del processo evolutivo del Rito Scozzese...” e perché contiene le basi per

    la costruzione degli alti gradi; riassume infatti a tutto il mondo massonico di allora i

    valori di riferimento degli “Antichi” e la prospettiva di continuità data loro dalla

    massoneria scozzese. Ramsay sottolineava sia gli aspetti esteriori dello Scozzesismo

    (origini cavalleresche e formazione degli alti gradi) sia quelli più nascosti, legati alla

    vera essenza della Massoneria ed alla realizzazione della “grande opera”.

    Appare evidente dunque, che seppur non identiche, le ricostruzioni storiche fornite

    dai maggiori testi offerti dal vasto panorama della letteratura massonica, sono

    pressochè simili anche se avvolti da un certo alone di mito che supera l’aspetto della

    certezza delle fonti.

    Per trovare la medesima linearità documentaria basata sulla certezza delle fonti, in

    merito alla struttura del Rito Scozzese Antico Accettato, bisogna iniziare a

    considerarlo dal consolidamento del “Rito di Perfezione di Heredom” che poi, non è

    altro che la struttura delle Costituzioni del 1762 dette “di Bordeaux”, le prime

    Costituzioni certe che fanno parte del cosiddetto corpus juris del Rito Scozzese.

    Il 21 settembre 1762 nacquero le prime Costituzioni da una commissione composta

    da 9 commissari nominati dal Gran Consiglio dei Sovrani Principi del Real Segreto.

  • 21

    Le costituzioni del 1762 che governavano il Rito di Perfezione erano organizzate in

    25 gradi distribuiti in 7 classi (compresi i gradi simbolici) con il vertice rappresentato

    dal grado denominato “Sublime Principe del Real Segreto” che governava i gradi

    inferiori.

    Il Rito di Perfezione trovò subito eco mondiale grazie a Stefano Morin che ebbe

    l’incarico di diffondere in America l’alta Massoneria scozzese.

    Pochi anni dopo, il primo maggio del 1786, Federico II di Prussia, con lo scopo di

    riunire le diverse correnti e mettere ordine ai gradi, stilò le cosiddette “Grandi

    Costituzioni”, dette “di Berlino”, che sono quelle sulle quali oggi poggia il Rito

    Scozzese Antico Accettato dove “Antico”, secondo l’incipit del documento, sta per il

    Rito più antico tra quelli fusi; ed “Accettato”, secondo altre fonti, per le cosiddette

    “Logge di Accettazione” scozzesi nate intorno al 1600.

    Le costituzioni del 1786 quindi organizzano e compongono il mosaico del Rito

    Scozzese Antico Accettato ma soprattutto vedono la nascita del 33° grado, ossia il

    grado di “Sovrano Grande Ispettore Generale”, che non ha una profonda base

    esoterica ma ricopre il compito strategico di governare la Piramide scozzese: è

    dunque un grado esclusivamente di Governo.

    Nel 1875, le Costituzioni dette di “Losanna” sono intervenute per modificare qualche

    articolo delle grandi Costituzioni, senza intervenire sull’ossatura.

    In merito al “mito”, quanto appena detto è il risultato dei miei studi sui testi più

    conosciuti oggi in commercio, sui pilastri della letteratura di riferimento consultati

    dalla massa di lettori.

    A questa prima parte, come detto in precedenza, seguirà un’altra più avanguardista,

    libera da preconcetti storici, scevra da tabù preconfezionati, affamata di fonti storiche

    certe, e quindi, di sicuro, non meno attendibile della ricostruzione più conosciuta

    offerta alla massa di lettori.

  • 22

    Parte seconda: LE FONTI

    Il core del nostro approfondimento sulle origini del Rito Scozzese Antico Accettato,

    nella parte prima di questo contributo, è stato circoscritto ad una ricostruzione quasi

    accademica della genesi del Rito che trova un grande vulnus nel reperimento delle

    fonti, condizione che trasmette una certa diffidenza nei cultori del metodo, e quindi

    nei sostenitori delle ricostruzioni storiche basate sulla certezza delle fonti.

    Tralasciando dunque tutto ciò che antecede il XVIII secolo, proprio perché di difficile

    interpretazione scientifica, relegando egoisticamente tale periodo al “mito”, in questa

    seconda parte cercherò dapprima di approfondire la nascita della tradizione scozzese

    partendo dalla base simbolica; successivamente cercherò di analizzare le particolari

    dinamiche che hanno contribuito alla definizione di quello che conosciamo ancora

    oggi come il corpus juris del Rito Scozzese Antico Accettato ed infine comprendere

    il consolidamento dello stesso in ambito internazionale.

    LA NASCITA DELLA TRADIZIONE SCOZZESE PARTENDO DALLA BASE SIMBOLICA

    Sin dalla nascita del primo Supremo Consiglio del Mondo, quello di Charleston del

    1801 (da molti considerato nato nel 1802, perché in effetti proprio in quella data è

    diventato operativo e “regolare” con un minimo di 9 membri), è riscontrabile un

    approccio particolare nei confronti dei primi tre gradi, infatti, mentre la circolare per

    i due emisferi dice chiaramente che “…non esistono interferenze tra i due corpi”

    (intesi come i gradi simbolici da un lato ed il sistema dei Grandi Ispettori Generali,

    dall’altro); la patente rilasciata al De Grasse – Tilly dal medesimo Supremo Consiglio

    conferiva poteri per “…costruire, stabilire ed ispezionare tutte le Logge, Capitoli,

    Consigli e Concistori…”.

    Nella seconda metà del 1700 in Francia, soprattutto prima della rivoluzione francese,

    era radicata una solida tradizione scozzese composta da Logge scozzesi indipendenti

  • 23

    in contrapposizione alla struttura del Grande Oriente di Francia, considerato non di

    tradizione ortodossa scozzese.

    Il Grande Oriente di Francia nel 1776 iniziava a sviluppare accordi con il sistema

    scozzese Rettificato e nel 1781 con il sistema filosofico della Loggia Contrat Social

    per far formare ritualmente le Logge inquadrate amministrativamente nella propria

    struttura, consentendo ai sistemi sopra citati di mantenere la loro autonomia nei gradi

    superiori.

    Il Grande Oriente di Francia nel 1786 cominciava a costruire un proprio sistema di

    gradi superiori, meglio conosciuto come Rito francese e che terminava con il grado

    dei Rosa Croce.

    La rivoluzione francese inevitabilmente creò scompiglio anche nella Massoneria,

    tanto che nei primi anni del 1800, subito dopo il periodo rivoluzionario, proprio

    quando le vicissitudini scozzesi internazionali vivevano una fase di grande

    metamorfosi storica, anche gli equilibri scozzesi in Francia risentivano di tale

    situazione precaria.

    Dopo la rivoluzione francese, il Grande Oriente viveva una condizione quasi di

    monopolio massonico perché aveva assorbito nel 1799 la Gran Loggia di Francia e

    perchè le realtà scozzesi con le quali aveva instaurato accordi non si erano riprese

    dallo scossone rivoluzionario. A questo, faceva da contraltare il grido di ortodossia

    delle Logge indipendenti e custodi dell’osservanza della tradizione scozzese come La

    Parfait Union e la Reunion des Etrangers, alle quali si affiancano quelle scozzesi di

    nuova costituzione come Eleves de Minerve (fondata nel 1802), Triple Unitè

    Ecossaise (fondata nel 1801), Saint-Alexandre d’Ecosse (erede della prestigiosa

    Contrat Social; alla ripresa dei lavori nel 1801, assorbì molti membri della madre

    loggia ed accolse in maniera eccezionale il De Grasse – Tilly), Loggia madre

    scozzese di Francia (già Loggia madre scozzese di Marsiglia).

    Ma, come accennavo prima, il periodo storico era fertile alla grande metamorfosi che

    arrivò in Francia intorno al 1804 quando dall’America si concretizzò, con il Supremo

    Consiglio di Charleston nato due anni prima, un sistema nuovo, ben organizzato,

  • 24

    articolato in 30 gradi (separato dai gradi simbolici) che comprendeva gradi scozzesi

    di antica pratica che si rifacevano all’Antica maestranza ed ai gradi scozzesisti di

    metà 1700, e governato da un Supremo Consiglio dei Sovrani Grandi Ispettori

    Generali del 33° grado.

    Seppur molto vicino alle tradizioni scozzesi presenti in Francia, ancora questo nuovo

    organismo escludeva i gradi simbolici.

    Nel 1804 dunque il De Grasse – Tilly, co-fondatore del Supremo Consiglio madre del

    mondo ed in possesso di una patente rilasciata proprio a Charleston, cominciò a

    gettare le basi per il Supremo Consiglio di Francia sviluppando i gradi mancanti al

    sistema filosofico della Saint-Alexandre d’Ecosse per costruire il sistema dei Sovrani

    Grandi Ispettori Generali.

    Ancora però non si era affrontata la questione dei gradi simbolici che non tardò ad

    arrivare.

    La Saint-Alexandre d’Ecosse ad ottobre 1804 convocò Venerabili e delegati di tutte

    le realtà scozzesi presenti in Francia ponendoli su un piano di pari dignità: in quella

    sede si diede vita alla Gran Loggia Scozzese di Francia.

    Il dado dunque era tratto: per la prima volta i gradi simbolici rientravano a pieno

    titolo nella struttura piramidale del Rito Scozzese Antico Accettato.

    Anche dopo la fusione tra Gran Loggia Scozzese e Grande Oriente, avvenuta dopo 40

    giorni per volere di Napoleone (atto del 3 dicembre 1804), era comunque stata

    mantenuta la struttura, dove i gradi simbolici e quelli sino al 18° grado erano

    governati amministrativamente e normativamente dal Grande Oriente ed il resto dal

    sistema dei Grandi Ispettori Generali.

    Consolidato il sistema nei suoi 33 gradi, bisognava individuare una identità rituale

    autonoma ai primi 3 gradi che avesse un legame forte con la tradizione scozzese

    antica.

    In Francia, le fonti (soprattutto i grandi tegolatori scozzesi del Delaunaye e del

    Vuillame stampati nel 1813 e nel 1820) ci dicono che erano presenti significative

    esperienze di rituali scozzesi/antichi e francesi/moderni dedicati ai primi tre gradi.

  • 25

    Tralasciando quelli considerati moderni è utile soffermarci su quelli di tradizione

    antica, per meglio interpretare la genesi della ritualità ortodossa scozzese.

    La fonte certa che ci illumina sull’esistenza di rituali scozzesi antichi è sicuramente la

    “Guida dei Massoni Scozzesi”, una stampa del 1820 con la raccolta dei Rituali

    scozzesi antichi.

    In quel particolare periodo storico si stava dimostrando determinante l’esperienza

    degli scozzesisti trapiantati in America che per ovvie ragioni vantavano conoscenze

    approfondite sulle “incomprensioni” di carattere rituale tra “Modern” ed “Antient”

    che, dal 1751 con la nascita a Londra della seconda Gran Loggia, ebbero gravi riflessi

    in tutto il mondo anglosassone.

    Le fonti ci forniscono una informazione estremamente importante per capire

    realmente il livello di contaminazione tra le varie tradizioni ed esperienze: De Grasse

    – Tilly, Frederick Dalcho, Tomas Bowen, membri effettivi del primo Supremo

    Consiglio del mondo, sono stati membri della “Gran Loggia Antient York Mason”,

    figlia della Gran Loggia di tradizione antica fondata a Londra nel 1751 ed estesa sin

    dal 1758 anche in America.

    Questa seconda Gran Loggia ha fondato la propria differenza, rispetto alla prima, su

    rituali e cerimoniali, rifacendosi a pratiche tradizionali e ad una composizione sociale

    molto differente. La muratoria “antica” e “moderna” rispecchiava differenti chiavi di

    accesso sociale alla Massoneria: quella definita antica era composta perlopiù da

    immigrati irlandesi e scozzesi, spesso artigiani e commercianti; quella definita

    moderna era, invece, estremamente aristocratica. La forza della nuova Gran Loggia,

    che in pochi anni si pose sullo stesso livello per importanza e numero di iscritti

    rispetto alla prima Gran Loggia, trovò linfa in Laurence Dermott, Gran Segretario e

    soggetto che la letteratura massonica britannica pone sullo stesso livello di James

    Anderson che, come sappiamo, scrisse le Costituzioni dei liberi muratori pubblicate

    nel 1723 e John Theophilus Desaguliers che contribuì a costituire la Gran Loggia

    d’Inghilterra e ne fu il terzo Gran Maestro.

  • 26

    Nel 1756, dopo cinque anni dalla nascita della Gran Loggia degli “antichi”, Laurence

    Dermott scrisse la prima Costituzione che intitolò “Ahiman Rezon” che evidenziava

    ed accentuava le differenze rituali che, nel caso degli antichi, si facevano risalire alla

    fine del 1600. Dopo anni di intense ed aspre incomprensioni, nel 1809 la prima Gran

    Loggia rimosse le modifiche introdotte nei rituali che erano oggetto di contestazione

    da parte degli antichi e, per amalgamare questo processo, creò la Lodge of

    Promulgation con il compito di riportare i testi rituali alle antiche origini; questo fu

    l’input per una completa riappacificazione che si concretizzò nel 1813 e che vide la

    nascita della “Gran Loggia Unita d’Inghilterra” (“unita”, appunto), tutt’oggi emblema

    della Massoneria mondiale di tradizione anglosassone. Senza il motivato e

    giustificato dissenso degli antichi, oggi la massoneria britannica sarebbe molto

    diversa da quella che conosciamo.

    De Grasse – Tilly, come detto in precedenza, gettò le basi inoltre per il Supremo

    Consiglio di Francia e stimolò la nascita della Gran Loggia Scozzese di Francia, forte

    anche della conoscenza dei rituali e delle tradizioni dei cosiddetti “antichi” di natura

    britannica.

    La letteratura di riferimento fornisce un caposaldo che ci consente di conoscere la

    tradizione antica, rappresentato dall’Exposure Three Distinct Knocks (tre colpi

    distinti).

    La fusione tra l’Exposure Three Distinct Knocks e il Regulateur du Macon (di

    tradizione moderna), insieme a testi di tradizione scozzese presenti in Francia,

    diedero vita ai rituali scozzesi dei primi tre gradi alternativi a quelli francesi.

    La versione più antica dei rituali scozzesi dei primi tre gradi si basa su un rituale di

    Apprendista della Loggia “Triple Unitè Écossaise”, storica Loggia particolarmente

    attiva e convinta sostenitrice della tradizione scozzese antica, siglato dalla Gran

    Loggia Scozzese di Francia (dove, va ricordato, De Grasse – Tilly fu il fautore) che,

    quindi, ci consente di datare esattamente il manoscritto alla fine del 1804.

    Come detto in precedenza, bisogna attendere il 1820 per vedere la prima versione a

    stampa dei rituali scozzesi dei primi tre gradi: finalmente comparve la “Guide des

  • 27

    Mason Ecossais” per contrapporsi naturalmente al “Regulateur” di tradizione

    francese.

    A questi due testi di tradizione antica (il rituale di Apprendista della Loggia “Triple

    Unitè Écossaise” e la Guida dei Massoni Scozzesi) dobbiamo aggiungere un altro

    manoscritto dei primi tre gradi che è presente nel fondo Kloss presso la biblioteca del

    Grande Oriente di Olanda.

    Il confronto dettagliato dimostra che, tra il manoscritto della “Triple Unitè Écossaise”

    (1804), il manoscritto del fondo Kloss (1805) e la “Guide des Mason Ecossais”

    (1820), non esistono differenze significative: questo significa che ci troviamo di

    fronte ad una tradizione certa, consolidata e regolare. La presenze delle fonti citate ci

    fornisce anche un’altra informazione, ossia che di rituali veri e propri di tradizione

    antica, si può discutere della loro divulgazione solo dopo il 1804; prima di questa

    data ci si può confrontare, dal punto di vista di fonti rituali, solo con scozzesismi

    legati al sistema definito “moderno”.

    Si rimanda ai testi di riferimento per conoscere in maniera dettagliata la costruzione

    dei rituali scozzesi antichi che confrontano, modificano, arricchiscono le tradizioni

    con gli altri rituali, con lo scopo di conformarsi quanto più possibile alla ritualità

    degli Antient.

    Nel 1829, e poi nel 1843, a fronte di una condizione di stasi e di mancata diffusione

    capillare delle “Guide des Mason Ecossais”, il Supremo Consiglio di Francia decise

    di apportare delle modifiche nei testi di tradizione antica allineandoli, per alcuni

    aspetti, a quelli della tradizione francese moderna, tanto osteggiata.

    IL CORPUS JURIS DEL RITO SCOZZESE ANTICO ACCETTATO

    Affrontata in maniera dettagliata la genesi della base simbolica scozzese, è utile

    approfondire il consolidamento del corpus juris del Rito Scozzese Antico e Accettato

    che, anch’esso, ha vissuto fasi estremamente articolate e forse, per certi versi, ancora

    con aspetti sconosciuti.

  • 28

    La ricostruzione dei passaggi fondamentali documentati parte da Santo Domingo e

    dalla Jamaica nei primissimi anni dopo il 1760. A Santo Domingo era ben integrata la

    muratoria scozzese, anche quella degli alti gradi, erano presenti infatti a metà del

    1700 la Saint-Jean de Jerusalem Ecossaise, la Parfaite d’Ecosse e successivamente

    due Capitoli: Consiglio dei Cavalieri d’Oriente e Capitolo dell’Aquila o del Sole. Nel

    1763 si trasferisce a Santo Domingo un francese di nome Etienne Morin in possesso

    di una patente datata 1761 che gli consente di fondare una propria Loggia e, più in

    generale, di diffondere gli alti gradi ovunque si troverà nel mondo. Questa

    prerogativa concessa al Morin rappresenta il principio per la nascita e lo sviluppo

    oltreoceano della muratoria scozzese di Francia e la formazione del primo

    antecedente chiamato Sistema dei Principi del Real Segreto che poi,

    successivamente, porterà alla formazione del Rito Scozzese Antico Accettato.

    Etienne Morin vantava una corposa esperienza muratoria scozzese: nel 1745 fonda la

    Loggia Perfaite Loge d’Ecosse; nel 1749 lavora con la Loggia Saint – Jean de

    Jerusalem; nel 1750 risulta come Maestro scozzese nella fondazione di una Loggia

    ad Abbeville; nel 1757 fonda due Capitoli di alti gradi; nel 1761 è membro della

    Loggia La Trinité all’obbedienza del Gran Maestro il Conte di Clermont. Proprio nel

    1761 la Loggia Saint – Jean de Jerusalem (gli statuti del 1745 dicono che sia una

    emanazione diretta del Conte di Clermont per la realizzazione dei suoi progetti di

    riorganizzazione della muratoria francese) ed il relativo Gran Consiglio delle logge

    regolari di Francia rilasciano al Morin la patente che legittima la diffusione di

    quello che sarà il Rito Scozzese Antico Accettato.

    La Loggia Saint – Jean de Jerusalem ed il successivo Gran Consiglio delle logge

    regolari di Francia potrebbero coincidere con il cosiddetto Rito di Clermont; questo

    si evince dagli statuti del 1745 e da quelli del 1755 (firmati proprio dal Conte di

    Clermont) che parlano di un sistema di 7 gradi. Alcune fonti dimostrano come gli

    statuti del 1755, potrebbero essere stati la base dei futuri statuti della Gran Loggia di

    Francia.

  • 29

    Morin, dunque, poteva essere considerato uno dei massimi esperti di “gradi superiori”

    proprio in quel periodo storico quando veniva praticato, con alcune differenze uno

    con l’altro, a Parigi, a Bordeaux e nel sud – ovest della Francia un sistema ben

    organizzato chiamato Sistema di Perfezione (a volte chiamato anche Sistema

    dell’Antica Maestranza, composto da 7 gradi: Maestro Segreto; Maestro Perfetto;

    Segretario Intimo o Maestro per Curiosità; Prevosto e Giudice o Maestro Irlandese;

    Intendente degli edifici o Maestro Inglese; Maestro Eletto; Maestro Eletto Perfetto o

    Grande Scozzese).

    Mentre nel sud – ovest della Francia operava il Sistema di Perfezione appena

    descritto, a Parigi viene utilizzato un altro rituale, sempre definito Sistema di

    Perfezione che comprende 11 alti gradi (Maestro segreto; Maestro Perfetto;

    Segretario Intimo; Prevosto e Giudice; Intendente degli Edifici; Maestro Eletto dei

    Nove; Maestro Eletto dei Quindici; Sublime Eletto; Gran Maestro Architetto;

    Cavaliere dell’Arco Reale; Grande Eletto Perfetto).

    Successivamente, prima del 1763, vengono utilizzati rituali che comprendono gradi

    appartenenti, anche in questo caso, al Sistema di Perfezione (Maestro segreto;

    Maestro Perfetto; Maestro Perfetto per curiosità o Segretario Intimo; Prevosto e

    Giudice o Maestro Irlandese; Intendente degli Edifici o Maestro in Israele o ancora

    Maestro Scozzese delle tre I.I.I.; Maestro Eletto dei Nove; Illustre Eletto dei

    Quindici; Sublime Cavaliere Eletto; Gran Maestro Architetto; Arco Reale;

    Perfezione ultimo grado della Muratoria o Grande Eletto Perfetto; Cavaliere di

    Oriente o della Spada; Principe di Gerusalemme).

    Lo scozzesismo vivace presente in Francia in quel periodo ha fatto fiorire diversi

    sistemi di gradi superiori (Rosacroce; Kadosh) ed una miriade di raccolte confuse di

    gradi superiori ed è ragionevole oltre che probabile che Etienne Morin partendo da

    Parigi con la Patente portò con se, oltre ai gradi del Sistema di Perfezione, anche un

    insieme di alti gradi, magari ancora non perfezionati: il sistema nel suo complesso

    verrà identificato nel 1770, dopo la fondazione sempre ad opera del Morin il 30 aprile

    del 1770 del Gran Capitolo dei Principi del Real Segreto alla guida di un sistema di

  • 30

    25 gradi dotato di un gruppo normativo, come il Sistema dei Principi del Real

    Segreto.

    Proprio il testo normativo composto da tre manoscritti contenenti rituali e

    regolamenti, elaborato nel 1771 da Francken dopo la morte del Morin, è il perno del

    primo caposaldo giuridico della costituzione del Rito Scozzese Antico e Accettato

    che la ricostruzione “mitologica” non considera.

    Una cosa appare chiara immediatamente: il nuovo testo normativo non è altro che

    l’adattamento degli Statuti e dei regolamenti della Gran Loggia di Francia redatti nel

    1763; per esempio, dei 33 articoli degli Statuti del 1763, gli Statuti del 1771 ne

    riprendono fedelmente 24, ne modificano 4, alcuni li invertono e ne introducono solo

    4 nuovi.

    Le Costituzioni francesi (dette di Bordeaux) del 1762, ossia le prima Costituzioni che

    ancora oggi, insieme a quelle del 1786, reggono il Rito Scozzese Antico Accettato

    hanno quindi una fonte evidente: è il corpo regolamentare del Sistema dei Principi

    del Real Segreto che, come abbiamo detto precedentemente, corrisponde agli Statuti e

    regolamenti generali del 1771, contenuti nei manoscritti del Francken.

    In sostanza, il primo pilastro giuridico che viene datato al 1762 e che ancora oggi si

    pone alla base del Rito Scozzese Antico Accettato, è databile invece, secondo fonti,

    al 1771; la versione elaborata posteriormente, definita del “1762”, è il risultato di

    alcuni ritocchi utili per sostenere la legittimità della fondazione del sistema

    successivo che la leggenda ci riporta come Grandi Costituzioni del 1786: a quanto

    detto va aggiunto un altro elemento che non gioca a favore del mito, ossia che, sia la

    versione integrale delle Costituzioni del 1762, sia le Costituzioni del 1786, sono

    apparse pubblicamente, così come li conosciamo oggi, solo nel 1832 quindi con il

    rischio di essere state oggetto, negli anni, di numerose manipolazioni.

    Dopo una lunga premessa ed un necessario excursus storico per far meglio

    comprendere la nascita delle “cosiddette” Costituzioni del 1762, è opportuno

    approcciarsi con lo stesso rigore metodologico per illustrare la nascita delle Grandi

  • 31

    Costituzioni del 1786. Anche in questo caso si ritiene indispensabile tracciare un

    breve profilo storico per incardinare il nuovo dettato normativo di consolidamento del

    Rito nel contesto storico/muratorio di riferimento.

    È utile innanzitutto inquadrare meglio il nuovo grado di governo del sistema a 25

    gradi, il Principe del Real Segreto che è menzionato per la prima volta in un rituale

    del 1768 e semplicemente abbozzato nel 1771 ma nasce con la funzione ben precisa

    di governare il sistema appoggiandosi al grado Kadosh templare, completandolo in

    un certo senso, per continuare l’operazione di conquista di Gerusalemme, costruendo

    un collegamento simbolico con l’Ordine Templare.

    Per intravedere la comparsa del sistema dei Grandi Ispettori Generali è obbligatorio

    fare un salto di quasi tre decadi e posizionarci nel 1797 quando, secondo la tesi più

    accreditata tra quelle presenti, De Grasse – Tilly e De La Hogue stavano sviluppando

    un nuovo sistema a 33 gradi per utilizzarlo nella formazione del Supremo Consiglio

    delle Indie Occidentali Francesi. Proprio all’interno di questo Supremo Consiglio si è

    potuta tenere, il 26 maggio 1801, la conferenza del 33° grado che ha sancito la

    costituzione del Supremo Consiglio di Charleston. Questa tesi è avvalorata dal fatto

    che De Grasse – Tilly e De La Hogue nel febbraio 1801 sono citati, all’interno del

    bollettino della giurisdizione sud del Supremo Consiglio del 33° grado per gli U.S.A.,

    come massimi ufficiali del Supremo Consiglio delle Indie Occidentali Francesi.

    Quanto affermato è un fatto storico fondamentale per intendere come il Supremo

    Consiglio delle Indie Occidentali Francesi sia stato il padre del Supremo Consiglio

    degli Stati Uniti d’America. Sempre il De Grasse Tilly, nel 1803, elevò a 33 gradi il

    Consiglio dei Principi del Real Segreto di Kingston, costituendo il Supremo

    Consiglio delle Indie Occidentali Inglesi.

    Nel dicembre del 1802 la famosa Circolare attraverso i due emisferi annunciava al

    mondo la nascita del Sistema dei Grandi Ispettori Generali fondato su un sistema

    costituzionale di 33 gradi e governato da un Supremo Consiglio per gli Stati Uniti

    d’America. Da quel momento, il nuovo sistema composto da 33 gradi si è sviluppato

  • 32

    velocemente arrivando, sempre ad opera di De Grasse – Tilly, in Francia esortando la

    divulgazione del Rito in Europa.

    Perché questa lunga premessa storica per parlare delle Grandi Costituzioni del 1786?

    Perché il Supremo Consiglio degli Stati Uniti, il Supremo Consiglio delle Indie

    Occidentali Francesi, il Supremo Consiglio delle Indie Occidentali Inglesi sono stati

    fondati e trovano legittimità proprio nelle Costituzioni del 1786, sconosciute però

    sino a quel momento (e lo saranno ancora per un po’ di tempo).

    I suddetti Supremi Consigli, in assenza delle Costituzioni, lavorarono grazie ad un

    testo normativo privato, accessibile solo a coloro che ne avessero diritto: i

    Regolamenti annessi al rituale del 33° grado del Supremo Consiglio di Francia, ne

    sono un esempio.

    Il dettato normativo del 1786 divenne pubblico solamente nel 1832 con la

    pubblicazione da parte del Supremo Consiglio di Francia del Recuel des Actes du

    Supreme Conseil de France: è plausibile che le Costituzioni fossero una copia

    lasciata da De Grasse – Tilly perché risultano identiche a quelle trasmesse al

    Supremo Consiglio d’Italia, al Supremo Consiglio di Spagna ed al Supremo

    Consiglio del Belgio, tutti fondati con la partecipazione, appunto, di De Grasse –

    Tilly che risulta l’anello di congiunzione di tutti i primi Supremi Consigli, sia

    oltreoceano che in Europa.

    La storia delle Grandi Costituzioni del 1786 (dette anche Costituzioni Francesi) è,

    dunque, complessa anche per la contrapposizione con le Grandi Costituzioni Latine,

    comparse solo nel 1834 ad opera di Roume de Saint – Laurent, Grande Ispettore

    Generale che gli atti lo danno a piè di lista del Supremo Consiglio di Francia nel

    1818. Le Costituzioni Latine sono una versione pressoché identica a quella Francese

    con una sola differenza, che di fatto risulta sostanziale: risultano antecedenti a quelle

    del 1786 e sono, secondo riscontri maggiormente dettagliati, più complete ed antiche;

    difatti le Costituzioni Latine diventano quelle ufficialmente osservate dopo la ratifica

    nel Conventum di Losanna del 1875.

  • 33

    IL CONSOLIDAMENTO IN AMBITO INTERNAZIONALE DEL RITO SCOZZESE ANTICO E

    ACCETTATO

    Come ultima parte, è infine necessario comprendere il consolidamento del Rito

    Scozzese Antico Accettato in ambito internazionale. Ci troviamo di fronte dunque ad

    un periodo di formazione del Rito Scozzese che possiamo identificare nei dieci lustri

    che vanno dal 1750 al 1802 (nascita del primo Supremo Consiglio del mondo); in

    questo intervallo di tempo il Rito Scozzese Antico Accettato aveva vissuto delle fasi

    ben precise: si era contraddistinto per i legami con le esperienze scozzesiste degli

    antichi; possedeva un proprio corpo normativo basato sulle Costituzioni del 1762 e

    del 1786 ed una precisa ritualità dal 4° al 33° grado formatasi nel corso del tempo ed

    in varie fasi; aveva un Governo rappresentano dal Supremo Consiglio dei Sovrani

    Grandi Ispettori Generali; disciplinava la propria diffusione perché consentiva ad un

    membro del Supremo Consiglio, opportunamente autorizzato, di fondare un altro

    Supremo Consiglio in un altro Stato.

    Alla soglia del 1875, altra data importante nel consolidamento del Rito Scozzese

    soprattutto dal punto di vista costituzionale e regolamentare, esistono circa 30

    Supremi Consigli nel mondo (senza considerare che in alcune nazioni coesistevano in

    maniera concorrenziale più Supremi Consigli, come è avvenuto in Italia dopo l’Unità

    del 1861). Completata la fase di diffusione dei Supremi Consigli, più o meno

    capillare per ogni nazione, è subentrata la necessità di dialogare, di trovare un legame

    a livello internazionale per amalgamare le piccole divergenze rituali o regolamentari

    maturate negli anni e per creare una identità più solida, perché questa crescita ha

    determinato, naturalmente, alcune difficoltà e questioni irrisolte (ancora oggi tra le

    più dibattute): la prima è sicuramente riconducibile alle fonti normative e soprattutto

    alle Costituzioni del 1786 rese pubbliche solo nel 1832 dal Supremo Consiglio di

    Francia con il testo Recueil des actes du Supreme Conseil de France; la seconda

    riguardava il rapporto tra gli alti gradi e la dichiarata indipendenza amministrativa e

    rituale delle Grandi Logge; la terza si concentrava sulla diffusione, e sui problemi che

    da questa derivavano, di diversi Supremi Consigli all’interno della stessa nazione; da

  • 34

    qui nasce la necessità di dover trovare una sintesi ed una visione univoca del mondo

    scozzese in ambito internazionale, attraverso un metodo di consultazione in congressi

    internazionali che offriva la possibilità di gettare le basi per un percorso condiviso

    che si concretizzò, negli anni successivi, nei primi tre Conventuum di Parigi, Losanna

    e Bruxelles.

    Per meglio intendere le dinamiche internazionali del Rito Scozzese è bene

    evidenziare sin da subito che la prima diffusione avviene grazie a due soggetti: il De

    Grasse – Tilly e il Delahogue. Essi parteciparono attivamente nel 1802 alla

    fondazione del primo Supremo Consiglio del mondo prima di tornare a Parigi nel

    1804 per fondare la Loggia Saint – Napoleon ed entrare in collegamento con la Saint-

    Alexandre d’Ecosse, De Grasse – Tilly quindi concesse ad alcuni Fratelli il 33° grado

    e fondò il Supremo Consiglio di Francia; dopo un mese fondò la Gran Loggia

    Generale Scozzese di Rito Scozzese Antico e Accettato (nel pieno rispetto della

    tradizione Antient) che entrò in competizione con il Grande Oriente ma che ebbe vita

    breve perché si estinse nel 1818. Dopo aver contribuito alla nascita del Supremo

    Consiglio d’Italia nel 1805, nel 1811, trasferitosi in Spagna, De Grasse – Tilly fondò

    il Supremo Consiglio di Spagna e nel 1817 il Supremo Consiglio del Belgio.

    Il Supremo Consiglio di Francia fu rifondato nel 1821 e per avere maggiore peso e

    legittimità in ambito internazionale organizzò a Parigi, nei primi mesi del 1834, il

    primo Conventum internazionale di Supremi Consigli che si concluse con la

    sottoscrizione di un Trattato di alleanza con allegati i principi fondamentali di

    esistenza del Rito Scozzese2. Il Trattato, oltre a sugellare l’alleanza tra i Supremi

    Consigli identificò, come base costituzionale e normativa, le Costituzioni del 1762 e

    quelle del 1786 nella versione latina, pubblicata per la prima volta proprio a margine

    del Trattato e disciplinò il sistema di coordinamento tra i vari Supremi Consigli

    2 Per l’elenco dei principi si rimanda a VATRI G.M., il rito scozzese da nazionale a universale 1802-1907, Edizioni età

    dell’acquario, Torino, 2008

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    attraverso incontri periodici e lo scambio di rappresentanti (quelli che oggi

    identifichiamo come garanti di amicizia).

    Dopo il Conventum di Parigi del 1834, che ha visto la firma del Trattato di alleanza

    franco-belga (così chiamato per il ruolo esercitato dal Supremo Consiglio di Francia e

    dal Supremo Consiglio del Belgio), i Supremi Consigli si confrontarono nel

    Conventum di Losanna nel 1875 che arrivò dopo una fase di accesa dialettica

    massonica tra il Supremo Consiglio d’Inghilterra che aveva chiesto ufficialmente al

    Supremo Consiglio della Giurisdizione nord degli Stai Uniti, nel 1856, di organizzare

    un nuovo Conventum, mettendo contestualmente in evidenza la propria visione

    cristiana dei fondamenti del Rito Scozzese; il Supremo Consiglio della Giurisdizione

    sud degli Stati Uniti che promosse un Conventum da tenere a Londra nel 1861 ma

    che non ebbe il tempo di organizzare per lo scoppio della guerra civile; nel 1870 il

    Grande Oriente di Francia dando un riconoscimento ad un Supremo Consiglio della

    Louisiana, attirò l’ira dei Supremi Consigli degli Stati Uniti che annullarono i

    rapporti, alimentando ancor di più invece quelli con il Supremo Consiglio di Francia;

    nel 1874 il Supremo Consiglio di Francia propose come sede del nuovo Conventum

    la città di Losanna chiedendo al Supremo Consiglio della Svizzera, visti i rapporti

    solidi con tutti i Supremi Consigli del mondo, di organizzare l’evento.

    Il Conventum di Losanna si aprì a settembre del 1875 con 25 Supremi Consigli

    invitati; dei 25 invitati, 8 Supremi Consigli erano presenti con una delegazione (tra

    questi il Supremo Consiglio di Torino che godeva dei rapporti internazionali e che il

    28 agosto 1875 decise la fusione con quello di Roma che durò solo un anno per poi

    scindersi nuovamente; i documenti ufficiali del Conventum di Losanna parlano del

    Supremo Consiglio di Roma ma in realtà è il Supremo Consiglio di Torino con sede

    temporanea a Roma); 3 Supremi Consigli erano presenti per delega; mentre i Supremi

    Consigli di Palermo, Napoli, Messico e Spagna furono considerati irregolari e non

    ammessi ai lavori. Alcuni Supremi Consigli lasciarono i lavori prima della

    conclusione del Conventum (tra questi anche l’Italia), di conseguenza la

    Dichiarazione dei principi finale fu sottoscritta solo da 6 Supremi Consigli. È curioso

  • 36

    sottolineare che durante i lavori è stato proposto del Supremo Consiglio di Francia di

    adottare il motto Libertè, Egalitè, Fraternitè in sostituzione del motto Deus Meumque

    Jus: la proposta non è stata accordata pur tuttavia concedere ad ogni Supremo

    Consiglio la possibilità di aggiungere invocazioni secondarie.

    Il Conventum di Losanna si concluse con l’approvazione di 3 documenti: il Trattato

    di unione, alleanza e confederazione dei Supremi Consigli di Rito Scozzese Antico e

    Accettato; le Grandi Costituzioni del 1786 revisionate; il Tegolatore dei gradi

    stampato a cura del Supremo Consiglio della Svizzera; un manifesto del Convento di

    Losanna, a carattere divulgativo. Il tegolatore è una sintesi, una raccolta di tutti gli

    elementi di riconoscimento di ogni grado (segni, toccamenti, ecc) che serve come

    identificazione prima di consentire l’ingresso in Loggia ed ha avuto, quello approvato

    a Losanna, come riferimento il Thuileur des trente – trois degrès de l’Ecossisme du

    Rit Ancien, dit Acceptè pubblicato nel 1821 a Parigi. Il documento più interessante

    ovviamente fu il Trattato di alleanza3 che sollevò, però, una problematica rilevante

    sulla definizione del Grande Architetto dell’Universo: all’interno della “dichiarazione

    delle dottrine antiche e imprescrittibili del nostro Ordine”, veniva indicata come

    dottrina della Libera Muratoria il riconoscimento di una forza superiore della quale

    proclama l’esistenza sotto il nome di Grande Architetto dell’Universo; nella

    “dichiarazione dei principi” invece evidenziava come la Libera Muratoria

    proclamasse l’esistenza di un principio creatore sotto il nome di Grande Architetto

    dell’Universo; il “manifesto del Conventum”, infine, sosteneva che la Muratoria

    ponesse il principio che il Supremo Creatore ha donato all’uomo il più prezioso dei

    beni; il diverso approccio, le diverse posizioni, assunte anche in virtù di differenti

    correnti di pensiero che aleggiavano in Europa, portarono inevitabilmente al

    fallimento del Trattato.

    3 Il Trattato riprendeva fedelmente la dichiarazione franco/belga del primo Conventum del 1834, aggiungendo, tra le

    altre cose, una dichiarazione delle dottrine antiche e imprescrittibili del nostro Ordine ed una dichiarazione di principi.

    Per conoscere i punti del Trattato si rimanda al testo VATRI G.M., il rito scozzese da nazionale a universale 1802-1907,

    Edizioni età dell’acquario, Torino, 2008

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    In questo contesto storico il Grande Oriente di Francia nel 1877 decise di eliminare il

    requisito essenziale della fede in Dio per l’appartenenza alla libera muratoria; il

    Supremo Consiglio d’Inghilterra, per evitare ogni dubbio, chiarì la propria posizione

    sostenendo ufficialmente che la Libera Muratoria proclama l’esistenza di Dio, il

    Grande Architetto dell’Universo, e l’immortalità dell’anima e chiedendo ai Supremi

    Consigli della Confederazione di abbracciare senza riserve tale posizione. In assenza

    di posizione chiare sull’argomento tutti i Supremi Consigli, ad eccezione solo di 4,

    rigettarono il Trattato dichiarando, di fatto, il fallimento del Conventum.

    Per rilanciare e far fronte in maniera costruttiva alle tematiche affrontate a Losanna, il

    Supremo Consiglio del Belgio si espone come organizzatore di un nuovo Conventum;

    nel 1907 a Bruxelles si apre il terzo Conventum (dopo Parigi e Losanna) strutturato in

    confederazione di Supremi Consigli e con una rappresentanza qualificata: erano

    presenti, infatti, 20 Supremi Consigli più 4 Supremi Consigli assenti ma pienamente

    coinvolti; la delegazione italiana era guidata da Saverio Fera, nome che non passa

    inosservato a chi conosce le dinamiche vissute dal Rito Scozzese Antico Accettato in

    Italia, soprattutto a partire dal 1908.4

    Il Conventum di Bruxelles non creò documenti innovativi meritevoli di un particolare

    approfondimento ma definì, insieme ai Conventuum di Parigi e Losanna,

    l’internazionalizzazione del Rito Scozzese Antico Accettato e sottolineò l’opportunità

    di tenere periodicamente riunioni universali di coordinamento e organizzazione tra

    Supremi Consigli: consuetudine ormai consolidata e tutt’oggi praticata con

    continuità, soprattutto dopo la presa di distanza del Supremo Consiglio di Francia,

    fedele all’ortodossia del Rito Scozzese Antico Accettato, dal Supremo Consiglio

    degli Stati Uniti, e con il primo Conventum di Parigi del 1996 dove attorno al

    Supremo Consiglio di Francia altri Supremi Consigli guardiani della tradizione

    scozzese – tra questi anche il Supremo Consiglio d’Italia fondato dal Pot.∴ Domenico

    4 Saverio Fera fu inoltre presente al successivo Conventum di Washington nel 1912 quando era Sovrano Gran

    Commendatore del RSAA dopo la scissione del 1908. Nel medesimo Conventum il RSAA guidato da Fera fu considerato

    l’unico legittimo e regolare in Italia.

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    Manno 33∴ che ha guidato, dopo aver firmato la risoluzione di Parigi e Gande, la

    delegazione italiana al III Conventum dei Supremi Consigli di Rito Scozzese Antico

    e Accettato di Atene nel 2001 ed al IV Conventum tenuto a Belgrado nel 2004 –

    hanno ricostruito una vera internazionalizzazione del Rito che si è contraddistinta nel

    2012 con la nascita dell’AIME (Alliance Internationale Maçonique Ecossaise) con la

    firma del “Trattato di Napoli” e che continua ad operare con unione e prosperità.

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    BIBLIOGRAFIA

    VATRI G.M., La nascita del rito scozzese antico & accettato (1761 – 1802), Edizioni

    Brenner, Cosenza, 2002.

    VATRI G.M., Ahiman rezon, Edizioni l’età dell’acquario, Torino, 2004.

    VATRI G.M., Il rito scozzese da nazionale a universale (1802 – 1907), Edizioni l’età

    dell’acquario, Torino, 2008.

    VATRI G.M., L’origine dei gradi simbolici del rito scozzese antico e accettato (1804

    – 1805), Edizioni l’età dell’acquario, Torino, 2009.

    PORCIATTI U.G., Simbologia massonica. Gradi scozzesi, Atanòr, Roma, 2011.

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  • 41

    R S A A per la Giurisdizione d’Italia

    Gran Loggia Massonica Generale Italiana

    Oriente di Napoli

    Valle del Sebeto

    R L Sebetia Ter n° 1